Materiale particolato – PM · Figura 21) Grafico a dispersione delle concentrazioni medie...

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13 Figura 18) NO 2 : Valori medi nei periodi di monitoraggio registrati dal laboratorio mobile e dalla centralina. Le barre indicano i valori massimi orari registrati nelle campagne che si possono confrontare con il limite orario. Per il monossido di azoto (NO), sebbene la normativa della qualità dell’aria non preveda limiti per la protezione della salute umana, i valori misurati dal laboratorio mobile confrontati con quelli registrati dalla centralina sono riportati nell’Allegato I. Materiale particolato – PM 10 Il materiale particolato presente nell’aria viene generato da processi naturali (azione del vento sulla polvere e sul terreno, incendi boschivi) ma è principalmente prodotto dall’attività dell’uomo (industrie e traffico veicolare - gas di scarico, usura di pneumatici e componenti meccanici, risollevamento delle polveri depositate sulle strade). Il particolato atmosferico è formato da particelle di diametro compreso tra pochi millesimi e qualche centinaia di micron (μm). L’attenzione legislativa e scientifica per gli effetti sulla salute umana si è concentrata in particolare sulla classe PM 10 , che comprende le particelle di diametro inferiore a 10 μm. Il PM 10 è in parte di tipo primario, immesso direttamente in atmosfera ed in parte di tipo secondario, prodotto cioè da trasformazioni chimico-fisiche che coinvolgono diverse sostanze quali SO 2 , NO x , COVs, NH 3 . Il Decreto Ministeriale 60 del 2002 impone, per la protezione della salute umana, un limite sulla concentrazione media annua pari a 40 μg/m 3 ed un limite giornaliero pari a 50 μg/m 3 , da non superare più di 35 volte nell’anno.

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Figura 18) NO2: Valori medi nei periodi di monitoraggio registrati dal laboratorio mobile e dalla centralina. Le barre indicano i valori massimi orari registrati nelle campagne che si possono confrontare con il limite orario. Per il monossido di azoto (NO), sebbene la normativa della qualità dell’aria non preveda limiti per la protezione della salute umana, i valori misurati dal laboratorio mobile confrontati con quelli registrati dalla centralina sono riportati nell’Allegato I.

Materiale particolato – PM10 Il materiale particolato presente nell’aria viene generato da processi naturali (azione del vento sulla polvere e sul terreno, incendi boschivi) ma è principalmente prodotto dall’attività dell’uomo (industrie e traffico veicolare - gas di scarico, usura di pneumatici e componenti meccanici, risollevamento delle polveri depositate sulle strade). Il particolato atmosferico è formato da particelle di diametro compreso tra pochi millesimi e qualche centinaia di micron (µm). L’attenzione legislativa e scientifica per gli effetti sulla salute umana si è concentrata in particolare sulla classe PM10, che comprende le particelle di diametro inferiore a 10 µm. Il PM10 è in parte di tipo primario, immesso direttamente in atmosfera ed in parte di tipo secondario, prodotto cioè da trasformazioni chimico-fisiche che coinvolgono diverse sostanze quali SO2, NOx, COVs, NH3. Il Decreto Ministeriale 60 del 2002 impone, per la protezione della salute umana, un limite sulla concentrazione media annua pari a 40 µg/m3 ed un limite giornaliero pari a 50 µg/m3, da non superare più di 35 volte nell’anno.

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Metodi di misura La normativa prevede che la determinazione della concentrazione media giornaliera di PM10 venga eseguita con metodo gravimetrico (condizionamento e pesatura dei filtri con bilancia di precisione prima e dopo il campionamento). Questa è la tecnica utilizzata sia con il campionatore presente presso la centralina fissa, sia con quelli portatili che sono stati impiegati nei cinque siti precedentemente descritti. Lo strumento presente sul laboratorio mobile utilizza invece la metodica Teom che prevede l’uso di una bilancia a frequenza di oscillazioni; fornendo valori orari questo dispositivo consente di visualizzare le variazioni di concentrazione all’interno della giornata. É noto che questa tipologia di strumenti, operando ad una temperatura di circa 50°C determinino la perdita di componenti volatili, sottostimando il livello ottenuto con il metodo di riferimento. Pertanto è consigliato applicare una correzione ai valori ottenuti con metodica Teom, ove possibile determinata sperimentalmente dal confronto tra le due tecniche. Infatti la relazione tra i valori ottenuti con le due metodiche non è costante, ma dipende da numerose variabili quali, il sito di monitoraggio, la composizione dell’aerosol e la stagione. Al fine di determinare il fattore correttivo da applicare ai dati di questo studio è stata analizzata la relazione tra i valori misurati dal laboratorio mobile in via Piumati e quelli della centralina. L’osservazione di una variabilità legata a temperatura e umidità dell’aria ha portato a definire valori differenti di correzione in funzione di questi due parametri. Tali valori sono indicati nella tabella 1. Per temperature inferiori a 19.5°C essi sono determinati sperimentalmente mentre per temperature superiori ci si riferisce a quanto suggerisce il CAFE Working Group On Particulate Matter1: “il rapporto che si ottiene in esperimenti realizzati in calde giornate estive è prossimo a uno”.

temp<=12°C 12°<temp<=19.5°C temp>19.5°C

RH<70% 1.6 1.4 1

RH>=70% 1.9 1.6 1

Tabella 1) Fattori correttivi delle concentrazioni ottenute con metodica TEOM in funzione di temperatura e umidità relativa. Le concentrazioni di PM10 misurate nel periodo 8 marzo ÷ 30 agosto ’05 nei diversi siti della città sono raffigurate nel grafico sottostante, dove i valori del laboratorio mobile sono corretti con i fattori sopra indicati. La mancanza di dati nel mese di giugno, relativamente alla centralina fissa, è stata provocata da problemi tecnici al campionatore.

1 CAFE Working Group on Particulate Matter. Second Position Paper on Particulate Matter. December 20th, 2004

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Figura 19) PM10: concentrazioni medie giornaliere registrate dalla centralina fissa, dal laboratorio mobile e dai due campionatori portatili (Port1 e Port2) nei diversi siti, indicati con i colori dei rispettivi grafici, nell’intero periodo di monitoraggio. Influenza delle condizioni meteorologiche Le variazioni nel tempo delle concentrazioni sono principalmente causate da fattori meteoclimatici. Il PM10 raggiunge i valori massimi nella stagione fredda, durante la quale è vero che alle emissioni si aggiunge il contributo degli impianti di riscaldamento, ma sono soprattutto le condizioni di stabilità atmosferica a favorire l’accumulo degli inquinanti. Tali situazioni si verificano particolarmente durante l’inverno, in condizioni di calma di vento e cielo sereno. Il raffreddamento della superficie terrestre in tali condizioni è tale che la temperatura dell’aria al posto di diminuire con la quota come di consueto, aumenta. Ciò determina un ristagno delle sostanze a terra che non riescono a disperdersi verso l’alto. A determinare la riduzione delle concentrazioni di polveri nell’aria sono spesso le precipitazioni che ne provocano la rimozione. Si può ad esempio osservare, nel grafico di figura 20, la rapida riduzione dei valori che si è verificata in corrispondenza di giorni di pioggia.

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Figura 20) Concentrazioni medie giornaliere di PM10 registrate dalla centralina fissa e precipitazione cumulata nelle 24 ore al museo Craveri. Anche il vento, secondo la sua intensità, può favorire il trasporto e quindi la diluizione delle polveri o, in caso di calme, l’accumulo. Il grafico di figura 21 illustra come concentrazioni medie giornaliere superiori a 60 µg/m3 siano state registrate, nel periodo in analisi, solamente in giorni con intensità media del vento inferiore a 1m/s.

Figura 21) Grafico a dispersione delle concentrazioni medie giornaliere di PM10 rilevate alla centralina in funzione della velocità del vento registrate dalla vicina stazione meteorologica dell’Isola sonora.

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Un ulteriore fattore meteorologico che influisce notevolmente sulle concentrazioni di PM10 è la pressione atmosferica. Nel grafico di figura 22, dove è riportato per maggior dettaglio un periodo limitato, si possono osservare valori crescenti di concentrazione in seguito ad aumenti di pressione fuorché intervengano altri fattori, come ad esempio le precipitazioni che intorno al 10 aprile hanno ritardato la salita del PM10.

Figura 22) Medie giornaliere della pressione atmosferica e della concentrazione di PM10 rilevata alla centralina e precipitazioni del periodo 8/03/05 ÷ 3/05/05. I periodi con elevate concentrazioni di PM10 sono generalmente caratterizzati da situazioni anticicloniche persistenti, tipiche della stagione invernale. Esse, infatti, determinando un assottigliamento dello strato in cui gli inquinanti si disperdono, già limitato nella stagione fredda dalla stabilità atmosferica, favoriscono la stagnazione di tutte le emissioni provenienti dalla superficie. Nel periodo di monitoraggio questo è successo ad esempio intorno al 16 marzo ’05 quando le condizioni generali erano caratterizzate da un campo di alta pressione sull' Europa occidentale o intorno al 4 aprile ’05 con un'area di alta pressione sulle regioni dell'Europa centrale2.

2 Bollettini di analisi. Sala Situazione Rischi Naturali – ARPA Piemonte

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Risultati dei monitoraggi Le concentrazioni medie ottenute in ogni campagna effettuata a Bra con il laboratorio mobile e con i campionatori portatili sono riassunte nella tabella 2 insieme al numero di superamenti del limite giornaliero. Nelle ultime due colonne sono indicati i valori degli stessi parametri ottenuti presso la centralina fissa. Tutti i dati medi giornalieri utilizzati in questo elaborato sono riportati nell’Allegato IV.

Periodo Sito N° dati validi

Valore medio (µg/m3)

N° superamenti

limite giornaliero

CENTRALINA: N° dati validi

CENTRALINA: valore medio

(µg/m3)

CENTRALINA: N°

superamenti limite

giornaliero

8/03/05-6/04/05 Via Cavour 30 48 13 30 70 22

8/04/05-3/05/05 Via Piumati 26 28 1 26 30 2

05/05/05-31/05/05 V.le Madonna Fiori 27 31 0 27 35 1

02/08/05-30/08/05 Via Cavour 29 23 1 29 23 0

17/03/05-21/04/05 Museo Craveri 36 39 10 36 51 16

23/04/05-24/05/05 Scuola Bescurone 32 28 1 31 35 2

26/05/05-15/06/05 Istituto Cottolengo 20 26 0 20 32 0

05/07/05-30/08/05 V.le Rosselli 60 21 1 57 25 2

20/07/05-16/08/05* Scuola Bescurone 13 19 0 13 23 0

Tabella 2) Numero di dati validi, valore medio e numero di superamenti del limite giornaliero pari a 50 µg/m3 per ogni campagna di monitoraggio. * A causa di problemi strumentali per questa campagna i dati validi sono limitati a 13 giorni. Confrontando i dati in tabella emerge che sia i valori medi che il numero di superamenti del limite sono più elevati presso la centralina fissa. Per ogni campagna di misura il valore medio della concentrazione è stato rapportato a quanto misurato dalla centralina nello stesso periodo ed i risultati, espressi in percentuale, sono raffigurati nel grafico sottostante con scala di colori. Percentuali elevate indicano valori simili a quelli della centralina e non necessariamente concentrazioni elevate.

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407000 408000 409000 4100004948000

4949000

4950000

4951000

4952000

68.2

100.0

88.9

75.4

81.4

81.2

83.3

100.0

84.1

68.2

67.5

70

72.5

75

77.5

80

82.5

85

87.5

90

92.5

95

97.5

%

99.6

Figura 23) PM10: Medie di ogni campagna di misura espresse in percentuale rispetto alle medie registrate presso la centralina fissa nei singoli periodi di monitoraggio. Per i siti di via Cavour e scuola Bescurone i due colori si riferiscono ai risultati delle diverse campagne ivi eseguite (a sinistra la prima e a destra la seconda). Le concentrazioni più simili a quelle della centralina si sono osservate nella campagna effettuata in via Cavour nel periodo estivo e in quella di viale Madonna dei Fiori. Al fine di evidenziare eventuali variazioni ricorrenti delle concentrazioni in particolari ore del giorno e in particolari giorni della settimana sono stati calcolati i giorni medi delle campagne eseguite con il laboratorio mobile e le settimane medie di tutti i monitoraggi. Per le polveri, come già riscontrato per altri parametri, si osserva dai giorni medi (figura 24) l’influenza delle attività antropiche legate alle ore di punta.

100%

Madonna dei Fiori

Museo Craveri Scuola Bescurone

Via Cavour

Istituto Cottolengo

Viale Rosselli

Centralina

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Figura 24) PM10: giorno medio delle diverse campagne: I Via Cavour, 8 marzo ÷ 6 aprile 2005; via Piumati, 8 aprile ÷ 3 maggio 2005; viale Madonna dei Fiori, 5 ÷ 31 maggio 2005; II via Cavour, 2 ÷ 30 agosto 2005. Dai grafici delle settimane medie (figura 25) si osservano andamenti simili tra centralina e sito di confronto, ad eccezione del venerdì medio di alcune campagne in cui la crescita della concentrazione verificata nelle postazioni non si è riscontrata presso la centralina. Nella maggior parte dei periodi le concentrazioni si osservano crescere nei giorni centrali della settimana. La riduzione di PM10 della domenica è stata evidenziata in tutti i monitoraggi ed è confermata dal grafico di figura 26, che rappresenta la settimana media riferita all’intero anno 2005.

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Figura 25) PM10: settimane medie ottenute mediando i dati rilevati nello stesso giorno della settimana per le diverse campagne.

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Figura 26) PM10: settimana media ottenuta mediando i dati rilevati presso la centralina nello stesso giorno della settimana dell’intero anno 2005. Confronto con la situazione regionale Il PM10, analogamente a quanto accade per l’ozono nel periodo estivo, risulta ubiquitario nelle aree ad intensa attività umana a causa del lungo tempo di permanenza nell’aria (da giorni a settimane) che ne consente il trasporto su grandi distanze. Ciò fa sì che le variazioni nel tempo delle concentrazioni seguano andamenti simili a livello regionale. Nella figura 27 si possono osservare ad esempio le concentrazioni medie e le massime giornaliere del periodo 18÷27 marzo ’05 registrate nelle principali centraline fisse della regione Piemonte. Si evidenzia come, nei dieci giorni in analisi, in tutte le postazioni ci siano stati superamenti del limite giornaliero pari a 50 µg/m3. Per quanto riguarda la centralina di Bra, mentre dal grafico delle concentrazioni medie si osserva una situazione in linea con quella riscontrata in altri siti della regione, il valore massimo risulta tra i peggiori.

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Borgo S.D.

Borgomanero

Alessandria

Alba

Asti

Biella

Borgaro

Borgosesia

Bra

Buttigliera

ButtiglieraAT

Carmagnola

Casale Monf.

Cerano

Cuneo

Druento

IvreaNovara

Omegna

Pinerolo

Saliceto

Serravalle Scrivia

Susa

Torino

Tortona

Vercelli

Verbania

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

µg/m^3

Borgo S.D.

Borgomanero

Alessandria

Alba

Asti

Biella

Borgaro

Borgosesia

Bra

Buttigliera

ButtiglieraAT

Carmagnola

Casale Monf.

Cerano

Cuneo

Druento

IvreaNovara

Omegna

Pinerolo

Saliceto

Serravalle Scrivia

Susa

Torino

Tortona

Vercelli

Verbania

0

25

50

75

100

125

150

µg/m^3

27) Concentrazione media (a sinistra) e massima (a destra) nel periodo 18÷27 marzo ’05 Eseguendo per lo stesso periodo uno zoom sulla situazione monitorata nella città di Bra (figura 28) emerge però che le concentrazioni misurate nei due siti di via Cavour e Museo Craveri erano inferiori a quanto rilevato dalla centralina.

407000 408000 409000 4100004948000

4949000

4950000

4951000

4952000

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

µg/m^3

407000 408000 409000 4100004948000

4949000

4950000

4951000

4952000

0

25

50

75

100

125

150

µg/m^3

28) Bra: concentrazione media (a sinistra) e massima (a destra) nel periodo 18÷27 marzo ‘05

CENTRALINA

MUSEO CRAVERI

VIA CAVOUR

CENTRALINA

MUSEO CRAVERI

VIA CAVOUR

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Nelle figure seguenti si può osservare come nei dieci giorni successivi la situazione abbia subito complessivamente un notevole miglioramento, rimanendo tuttavia al di sopra dei limiti in quasi tutta la regione e nei diversi siti di Bra.

Borgo S.D.

Borgomanero

Alessandria

Alba

Asti

Biella

Borgaro

Borgosesia

Bra

Buttigliera

ButtiglieraAT

Carmagnola

Casale Monf.

Cerano

Cuneo

Druento

IvreaNovara

Omegna

Pinerolo

Saliceto

Serravalle Scrivia

Susa

Torino

Tortona

Vercelli

Verbania

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

µg/m^3

Borgo S.D.

Borgomanero

Alessandria

Alba

Asti

Biella

Borgaro

Borgosesia

Bra

Buttigliera

ButtiglieraAT

Carmagnola

Casale Monf.

Cerano

Cuneo

Druento

IvreaNovara

Omegna

Pinerolo

Saliceto

Serravalle Scrivia

Susa

Torino

Tortona

Vercelli

Verbania

0

25

50

75

100

125

150

µg/m^3

29) Concentrazione media (a sinistra) e massima (a destra) nel periodo 28 marzo÷6 aprile ‘05

407000 408000 409000 4100004948000

4949000

4950000

4951000

4952000

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

µg/m^3

407000 408000 409000 4100004948000

4949000

4950000

4951000

4952000

0

25

50

75

100

125

150

µg/m^3

30) Bra: concentrazione media (a sinistra) e massima (a destra) nel periodo 28 marzo÷6 aprile ‘05

CENTRALINA

MUSEO CRAVERI

VIA CAVOUR

CENTRALINA

MUSEO CRAVERI

VIA CAVOUR

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Le condizioni meteoclimatiche del periodo primaverile ed estivo hanno favorito la diluizione dei PM10 determinando una progressiva diminuzione delle concentrazioni su tutta la regione. Nei dieci giorni compresi tra il 7 e 16 maggio solo un numero limitato di centraline della rete piemontese ha registrato superamenti del limite giornaliero; tra queste la centralina di Bra.

Borgo S.D.

Borgomanero

Alessandria

Alba

Asti

Biella

Borgaro

Borgosesia

Bra

Buttigliera

ButtiglieraAT

Carmagnola

Casale Monf.

Cerano

Cuneo

Druento

IvreaNovara

Omegna

Pinerolo

Saliceto

Serravalle Scrivia

Susa

Torino

Tortona

Vercelli

Verbania

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

µg/m^3

Borgo S.D.

Borgomanero

Alessandria

Alba

Asti

Biella

Borgaro

Borgosesia

Bra

Buttigliera

ButtiglieraAT

Carmagnola

Casale Monf.

Cerano

Cuneo

Druento

IvreaNovara

Omegna

Pinerolo

Saliceto

Serravalle Scrivia

Susa

Torino

Tortona

Vercelli

Verbania

0

25

50

75

100

125

150

µg/m^3

31) Concentrazione media (a sinistra) e massima (a destra) nel periodo 7÷16 maggio 2005

Lo zoom sulla città evidenzia però che negli altri due siti monitorati in quel periodo (figura 32) le concentrazioni massime sono state inferiori al limite normativo.

407000 408000 409000 4100004948000

4949000

4950000

4951000

4952000

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

µg/m^3

407000 408000 409000 4100004948000

4949000

4950000

4951000

4952000

0

25

50

75

100

125

150

µg/m^3

32) Bra: concentrazione media (a sinistra) e massima (a destra) nel periodo 7÷16 maggio ‘05

CENTRALINA

V.le MADONNA FIORI

SCUOLA BESCURONE

CENTRALINA

V.le MADONNA FIORI

SCUOLA BESCURONE

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I grafici delle ultime quattro figure si riferiscono a due periodi di agosto. Relativamente alla situazione locale i valori rilevati presso la centralina sono stati molto simili a quelli degli altri siti monitorati della città.

Borgo S.D.

Borgomanero

Alessandria

Alba

Asti

Biella

Borgaro

Borgosesia

Bra

Buttigliera

ButtiglieraAT

Carmagnola

Casale Monf.

Cerano

Cuneo

Druento

IvreaNovara

Omegna

Pinerolo

Saliceto

Serravalle Scrivia

Susa

Torino

Tortona

Vercelli

Verbania

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

µg/m^3

Borgo S.D.

Borgomanero

Alessandria

Alba

Asti

Biella

Borgaro

Borgosesia

Bra

Buttigliera

ButtiglieraAT

Carmagnola

Casale Monf.

Cerano

Cuneo

Druento

IvreaNovara

Omegna

Pinerolo

Saliceto

Serravalle Scrivia

Susa

Torino

Tortona

Vercelli

Verbania

0

25

50

75

100

125

150

µg/m^3

33) Concentrazione media (a sinistra) e massima (a destra) nel periodo 5÷14 agosto 2005 (Per la centralina di Borgo San Dalmazzo la misura di PM10 è stata attivata dal mese di luglio ‘05).

407000 408000 409000 4100004948000

4949000

4950000

4951000

4952000

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

µg/m^3

407000 408000 409000 4100004948000

4949000

4950000

4951000

4952000

0

25

50

75

100

125

150

µg/m^3

34) Bra: concentrazione media (a sinistra) e massima (a destra) nel periodo 5÷14 agosto ‘05

CENTRALINA

V.le ROSSELLI

VIA CAVOUR

CENTRALINA

V.le ROSSELLI

VIA CAVOUR

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Borgo S.D.

Borgomanero

Alessandria

Alba

Asti

Biella

Borgaro

Borgosesia

Bra

Buttigliera

ButtiglieraAT

Carmagnola

Casale Monf.

Cerano

Cuneo

Druento

IvreaNovara

Omegna

Pinerolo

Saliceto

Serravalle Scrivia

Susa

Torino

Tortona

Vercelli

Verbania

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

µg/m^3

Borgo S.D.

Borgomanero

Alessandria

Alba

Asti

Biella

Borgaro

Borgosesia

Bra

Buttigliera

ButtiglieraAT

Carmagnola

Casale Monf.

Cerano

Cuneo

Druento

IvreaNovara

Omegna

Pinerolo

Saliceto

Serravalle Scrivia

Susa

Torino

Tortona

Vercelli

Verbania

0

25

50

75

100

125

150

µg/m^3

35) Concentrazione media (a sinistra) e massima (a destra) nel periodo 15÷24 agosto ‘05

407000 408000 409000 4100004948000

4949000

4950000

4951000

4952000

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

µg/m^3

407000 408000 409000 4100004948000

4949000

4950000

4951000

4952000

0

25

50

75

100

125

150

µg/m^3

36) Bra: concentrazione media (a sinistra) e massima (a destra) nel periodo 15÷24 agosto ‘05

CENTRALINA

V.le ROSSELLI

VIA CAVOUR

CENTRALINA

V.le ROSSELLI

VIA CAVOUR

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Determinazione della concentrazione di fenolo, composti organici volatili e ossidi di azoto in atmosfera mediante campionatori passivi Per completare ed approfondire lo studio si è eseguito un monitoraggio mediante campionatori passivi di tipo diffusivo (Radiello®); questi sono dispositivi adsorbenti (specifiche fiale riempite con materiali idonei) che, esposti all’aria per un certo periodo di tempo, sono in grado di trattenere determinate sostanze. Le successive analisi forniscono le concentrazioni medie del periodo. Nelle indagini eseguite a Bra, al fine di ottenere una mappatura degli inquinanti sul territorio cittadino, è stato individuato un reticolo di 14 punti con passo compreso tra 500 e 800 metri. In ognuno di questi punti sono stati posizionati due campionatori differenti: uno per la misura degli ossidi di azoto ed uno per quella del fenolo. In 5 punti sono stati inoltre posti campionatori di Composti Organici Volatili (COV: benzene, toluene, etilbenzene e xileni). Il fenolo (C6H5OH) è una molecola organica dal caratteristico odore dolce, facilmente percettibile a causa della bassa soglia olfattiva (150 µg/m3). Si presenta principalmente allo stato solido; quando è emesso in atmosfera (generalmente in fase gassosa) il suo tempo di permanenza è limitato (9-13 ore). La legislazione della qualità dell’aria ambiente non considera questa sostanza la cui concentrazione deve invece essere tenuta sotto controllo negli ambienti di lavoro dove si possono raggiungere valori tali da determinare effetti irritanti e tossici per l’uomo. La normativa di riferimento stabilisce un valore limite di soglia (TLV) pari a 19 mg/m3. Nella campagna eseguita con i campionatori passivi si è scelto di misurare anche il fenolo poiché può essere considerato un tracciante delle emissioni provenienti dall’attività di produzione di laminati plastici, comparto produttivo importante per la città di Bra. Fenolo, ossidi di azoto e COV sono stati contemporaneamente campionati nei siti prescelti nella settimana compresa tra il 5 e il 12 ottobre 2005. Non è stato possibile effettuare le misure in concomitanza delle campagne precedenti, eseguite con il laboratorio mobile, a causa dell’indisponibilità dei dispositivi. I radielli sono stati collocati a circa 2.5 metri da terra in supporti appositi per la protezione dalle intemperie (figura 37). Purtroppo non tutte le fiale adsorbenti sono state ritrovate alla fine della campagna e pertanto in alcuni punti manca l’informazione. Nella tabella 3 sono riportate, oltre alla descrizione dei siti, le concentrazioni ottenute per ciascuna molecola.

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Figura 37) Fotografie dei campionatori posizionati in via E. Guala (sito n°7).

COV (µg/m3) SITO DESCRIZIONE

B T E X *

FENOLO (µg/m3)

OSSIDI DI AZOTO (µg/m3)

1 V. Gabotto (nei pressi del n° 24) (x: 408794 m; y:4948654 m) 2.0 7.9 1.5 6.7 1.4 20.2

2 V. Isonzo (nei pressi del n° 52) (x: 409765 m; y: 4949343 m) 0.8 (a)

3 C.so Monviso (parcheggio cimitero) (x: 408433 m; y: 4949068 m) 4.2 19.3

4 V. Don G.Bosco (nei pressi Istituto Salesiano) (x: 408944 m; y: 4949474 m) 1.0 22.9

5 V. Veneria (nei pressi del n° 19) (x: 409404 m; y: 4949841 m) 1.3 (b)

6 V. Piumati (presso la centralina fissa) (x: 408131 m; y: 4949619 m) 1.3 4.7 0.9 3.8 1.9 17.1

7 V. E.Guala (di fronte al n° 6) (x: 408652 m; y: 4949949 m) 1.7 38.2

8 V. Vittorio Emanuele (nei pressi del n° 162) (x: 409117 m; y: 4950300 m) 4.1 13.3 2.4 11.7 1.8 (b)

9 V.le delle Industrie (Strada privata n° 57) (x: 407794 m; y: 4950162 m) 1.9 16.8

10 V.le Risorgimento (Centro Sportivo Comunale) (x: 408337 m; y: 4950381 m) 1.8 19.9

11 V. dell’Ospedale(nei pressi del n° 15) (x: 408851 m; y: 4950811 m) 1.6 17.0

12 Pioppeto (pressi tangenziale) (x: 407335 m; y: 4950938 m) 1.0 2.8 0.5 2.1 1.3 15.7

13 Strada privata di Str.Crosassa (presso il n° 38) (x: 407964 m; y: 4951121 m) 1.7 12.8

14 V.le madonna dei Fiori (Scuola elementare) (x: 408270 m; y: 4951451 m) 1.6 6.8 0.9 3.6 1.6 23.7

*B=Benzene; T=Toluene, E=Etilbenzene, X=Xileni (Orto+Meta+Para) (a) fiala ritrovata sul terreno (b) fiala non presente a fine campagna

Tabella 3) Siti monitorati con i campionatori passivi dal 5 al 12 ottobre 2005 (coordinate UTM) e concentrazioni medie del periodo.

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Utilizzando questi dati, si è cercato di descrivere l’andamento degli inquinanti sull’intera area coperta dall’indagine, stimando, sulla base dei valori puntuali raccolti, l’andamento spaziale. I risultati dell’elaborazione sono costituiti da tre mappe di colore (relative a fenolo, ossidi di azoto e benzene) contenenti i livelli di isoconcentrazione ottenuti interpolando i dati sperimentali mediante software apposito (Surfer3 - metodo Kriging). Ad ogni colore è associato un intervallo di concentrazione, la scelta è stata fatta attribuendo il colore blu ai valori più bassi, il verde ai valori intermedi e l’arancione ai livelli massimi rilevati.

407500 408000 408500 409000 409500

4948500

4949000

4949500

4950000

4950500

4951000

4951500

0.6

0.8

1

1.2

1.4

1.6

1.8

2

2.2

2.4

2.6

2.8

3

3.2

3.4

3.6

3.8

4

1

2

3

4

5

6

7

89

10

1112

13

14

µg/m^3

Figura 38) Fenolo. Mappa delle concentrazioni ottenute dall’interpolazione delle misure eseguite nei siti numerati.

3 Surfer 7.00. Surface Mapping System. Golden Software, Inc.

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407500 408000 408500 409000 409500

4948500

4949000

4949500

4950000

4950500

4951000

4951500

12

15

18

21

24

27

30

33

36

µg/m^3

1

3

4

6

7

9

10

1112

13

14

Figura 39) Ossidi di azoto. Mappa delle concentrazioni ottenute dall’interpolazione delle misure eseguite nei siti numerati.

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407500 408000 408500 409000 409500

4948500

4949000

4949500

4950000

4950500

4951000

4951500

1

1.4

1.8

2.2

2.6

3

3.4

3.8

µg/m^3

1

6

8

12

14

Figura 40) Benzene. Mappa delle concentrazioni ottenute dall’interpolazione delle misure eseguite nei siti numerati. Da queste figure si può osservare come le concentrazioni maggiori di fenolo nella settimana monitorata siano decentrate rispetto al nucleo urbano dove si sono invece osservati i valori più elevati di ossidi di azoto e benzene. Si evidenzia che la scomparsa delle fiale nei punti 5 e 8 relativamente agli ossidi di azoto ha comportato perdita di informazioni utili per descrivere l’andamento degli inquinanti sull’intero centro cittadino.

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Conclusioni Le approfondite indagini svolte nel corso dell’anno 2005 sulla qualità dell’aria di Bra hanno consentito di ottenere informazioni estese a diversi siti della città e a differenti tipologie di inquinanti. Il quadro che ne è emerso evidenzia una qualità dell’aria caratteristica di una realtà urbana in cui per il biossido di azoto, il monossido di carbonio, il benzene e il biossido di zolfo le concentrazioni più elevate si sono riscontrate nel centro cittadino ed in prossimità delle principali vie di traffico. Sebbene in queste zone i valori siano stati superiori a quelli misurati presso la centralina, essi non sono comunque allarmanti poiché distanti dai limiti di legge. Per quanto riguarda l’ozono, benché siano stati riscontrati superamenti del livello per la protezione della salute umana (obiettivo a lungo termine) e della soglia di informazione, le concentrazioni orarie sono sempre state inferiori alla soglia di allarme. Il confronto tra i dati rilevati dal laboratorio mobile nella città di Bra e quelli della centralina fissa di Alba permette di definire quest’ultima come cautelativamente rappresentativa delle concentrazioni di ozono di Bra, dove tale inquinante non è monitorato dalla stazione della qualità dell’aria. Per l’inquinante che più preoccupa Amministrazione e cittadini di Bra, le polveri sottili, si può affermare che la situazione particolarmente critica rilevata dalla centralina non si è riscontrata in nessuno degli altri siti monitorati, dove peraltro le concentrazioni registrate si sono dimostrate confrontabili con quelle della rete regionale. Sia i valori medi delle concentrazioni di PM10 che il numero di superamenti del limite giornaliero relativi alle differenti campagne di monitoraggio sono risultati inferiori a quanto rilevato presso la centralina fissa. Si può pertanto affermare che le concentrazioni di PM10 rilevate nel sito di Via Piumati sono cautelative per l’intero territorio della città di Bra.