Master in Medicina Narrativa Applicata · Narrare le relazioni organizzative La mappa delle...
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Master in Medicina Narrativa Applicata – III Edizione
I Modulo: L’evoluzione del processo di cura
Strumenti per la cura e il benessere degli operatori sanitari
11 Aprile 2015
Agenda della giornata
L’evoluzione del processo di cura: religione, medicina, filosofia, occultismi
La relazione come cura
Narrare le relazioni organizzative
La mappa delle relazioni organizzative
L’ascolto
La mindfulness come conoscenza di sé e regolazione di pensieri ed emozioni
L’evoluzione del processo di cura
“Rivolgere lo sguardo all’interiorità è lo specifico della condizione umana”
da Biologia dell’anima, di M. Orbecchi, pag. 19
L’evoluzione del processo di cura
“Prendendoci cura di noi stessi ci prepariamo alla vita e alla morte, impariamo a conoscere e governare l’ambivalenza, le emozioni, le ambizioni
e cerchiamo di trovare la nostra risposta nei conflitti psicologici, tra spinte sociali, aggressività, amore, sesso ed egoismo.” pag. 19
L’evoluzione del processo di cura
• E’ la cura, divenuta ri-flessione con l’aiuto dei processi mentali superiori, che ci aiuta ad emergere da situazioni di smarrimento e di confusione, a dare significato agli eventi trasformandoli in conoscenza per il futuro
• la dimensione della cura è talmente caratteristica degli esseri umani da essere considerata l’origine stessa dell’uomo, come nel mito La Cura
La Cura – il Mito di Igino • La Cura, mentre stava attraversando un fiume scorse del fango cretoso; pensierosa
ne raccolse un po' e incominciò a dargli forma. Mentre è intenta a stabilire che cosa abbia fatto, interviene Giove.
• La Cura lo prega di infondere lo spirito a ciò che essa aveva fatto. Giove acconsente volentieri. Ma quando la Cura pretese imporre il suo nome a ciò che aveva fatto, Giove glielo proibì e volle che fosse imposto il proprio.
• Mentre la Cura e Giove disputavano sul nome, intervenne anche la Terra, reclamando che a ciò che era stato fatto fosse imposto il proprio nome, perché aveva dato una parte del proprio corpo.
• I disputanti elessero Saturno a giudice. Il quale comunicò ai contendenti la seguente decisione: «Tu, Giove, che hai dato lo spirito, al momento della morte riceverai lo spirito; tu, Terra, che hai dato il corpo, riceverai il corpo.
• Ma poiché fu la Cura che per prima diede forma a questo essere, finché esso viva, lo possieda la Cura. Per quanto concerne la controversia sul nome, si chiami homo perché è stato tratto da humus (terra)».1
Evoluzione del processo di cura
CURA
Religioni
Filosofie
Occultismi
Medicina
Le 4 fonti di cura
medicina empirica e filosofia condividono lo stesso interesse per il pahos, passione o malattia
sono pratiche laiche e terrene
religioni e occultismi si occupano di potenze che agiscono oltre la natura
nella medicina primitiva confluivano insieme nella figura del medicine man
Le 4 fonti di cura
nel corso del tempo è prevalso l’influsso di una o dell’altra fonte di cura
nella Grecia classica le scuole filosofiche erano scuole di vita
la religione cristiana assorbi molte pratiche dalle scuole filosofiche greche
ma provocò una scissione tra prassi filosofica (cura dell’anima) e teoria filosofica
Le 4 fonti di cura
con gli sviluppi della scienza nel 600 e l’illuminismo si torna ad una pratica laica della cura dell’anima
nasce la figura dello psicoterapeuta
proliferano le diverse scuole di psicoterapia e psicoanalisi
Nuovo orientamento
siamo una complicata miscela di natura biologica, condizioni di attivazione dei nostri sistemi emotivi e cognitivi della prima infanzia, interazioni con l’ambiente e con le altre persone, condizioni di vita, alimentazione e lavoro
nessuna scuola di pensiero è esaustiva
nessuna disciplina da solo spiega il comportamento e la malattia
interdisciplinarietà e dialogo tra discipline diverse
La relazione come cura
il cambiamento del proprio modo di essere e di porsi nel mondo sono indipendenti dalle interpretazioni di scuola e dal modello di riferimento.
conta il “rapport”, la qualità della relazione terapeutica, l’alleanza terapeutica
si ritrova in tutte le pratiche che incidono sui comportamenti delle persone
La relazione come cura
ruolo terapeutico dell’empatia
pratiche di rassicurazione e accudimento
evoluzione dei modi di vivere con se e con gli altri
nuovi schemi mentali
esperienza di sé con l’altro
integrazione di esperienze e parti di sé diverse
Narrare le relazioni organizzative
Le professioni sanitarie si svolgono in contesti organizzativi in cui giocano attori e interessi diversi
spesso in conflitto tra di loro
sull’operatore sanitario convergono diverse pressioni
l’efficacia della sua azione dipende da come affronta le diverse pressioni organizzative e relazionali
L'economia relazionale studia le materie economiche dal punto di vista dello scambio di valore umano, della solidarietà, della fiducia e della condivisione.
Si differenzia dall' economia "classica" in quanto non considera preminente lo scambio di valore monetario.
Economia relazionale
I costi “nascosti”delle cattive relazioni
Un’organizzazione di medie dimensioni perde circa 750,000 € all’anno per il potenziale inutilizzato delle persone a causa di pratiche negative dei capi
I capi che sono in grado di eliminare gli ostacoli, fornire feed back, ispirare fiducia, condividere informazioni e accogliere nuove idee efficienti dai dipendenti producono un tasso di redditività dal 60% al 130% superiore al tasso di crescita di quelle che non lo fanno
“The High Cost of doing nothing 2009 The Ken Blanchard Companies”
I costi “nascosti”delle cattive relazioni
Solo in una relazione che funziona nascono risultati concreti
Quando i risultati sono insoddisfacenti o diseconomici, la prima causa è da ricercarsi nelle relazioni di lavoro
La seconda causa è nel cattivo rapporto delle persone con il proprio ruolo e nella qualità del sapere posseduto
Poi vengono i difetti di organizzazione del lavoro, le carenze tecniche, strumentali finanziarie
Le principali relazioni organizzative sanitarie
La relazione con pazienti
La relazione con familiari
Le relazioni tra figure professionali sanitarie diverse (medici, infermieri, fisioterapisti, farmacisti…)
Le relazioni con figure professionali diverse (amministrativi, politici…)
La relazione responsabile- collaboratore
La relazione tra colleghi di pari grado
La relazione con esterni
La relazioni con Ordini professionali, società scientifiche…
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Strumento n° 1 La mia mappa relazionale
Fase n° 1 Rappresento la mia mappa di relazioni organizzative
Metti al centro il tuo ruolo
Rappresenta con colori o forme diverse :
• Le relazioni gerarchiche con i tuoi collaboratori o i tuoi capi
• Le relazioni con pazienti e parenti
• Tutte le altre relazioni organizzative
Individua i “punti di benessere/criticità” max 3
Fase n° 2 Racconta al tuo interlocutore/ascolta dal tuo interlocutore
la complessità della rete relazionale e delle aspettative e pressioni che ne derivano
con l’aiuto della persona che ti ascolta individua i blink organizzativi
con l’auto della persona che ti ascolta individua la crucialità del disagio relazionale (eccessive pressioni, pressioni contrastanti, conflitti, demotivazione ecc)
Ascolto attivo
un ascoltatore attivo si sforza di comprendere cosa prova la persona che ha di fronte e sa trovare le parole giuste per comunicargli questa empatia
permette di affrontare le emozioni in un contesto sicuro
con una persona capace di ascoltare in modo positivo ed empatico
Come usare la Mappa relazionale
con se stessi
con le altre figure professionali per capire le aspettative reciproche
per individuare benesseri e malesseri relazionali nelle organizzazioni
per sviluppare consapevolezza organizzativa
per stimolare la narrazione
Per prevenire burn out