Marzo 2014

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1 43° u scita, M arzo 2 014 Onlus Registrazione: T ribunale d i A lessandria N . 6 48 d el 2 0/07/2010 LA M IA VOCE LA NOSTRA VOCE ! Indice: Pag. 1 Rosario Esposito La Rossa Pag. 7 Arteterapia Pag. 13 Riflessioni Pag. 2 La città di ghiaccio Pag. 8 Incontro con Esposito L. Pag. 14 Grazie Claudio Abbado Pag. 3 Il mio gruppo nel tempo libero Pag. 9 Incontro con Esposito L. Pag. 15 Benvenuta Paola Rossi! Pag. 4 Un sussurro nel silenzio Pag.10 Antonio Ingroia;a cura di Michele Pag. 16 Presentazione Associazione Pag. 5 Geo Andeira Ovada Pag. 11 Antonio Ingroia;a cura di Michele Pag. 6 L’intervista di Ramo Pag. 12 Verbo l’abisso Incontro speciale : collaborazione tra l’associazione ANDEIRA e il PRESIDIO di LIBERA di Ovada, con Rosario Esposito La Rossa, nel 2007 fonda a Scampia l'associazione Vo.di.Sca (acronimo di "Voci di Scampia") in memoria di suo cugino, Antonio Landieri , vittima di camorra. Sempre a Scampia, ha fondato la "Fabbrica dei Pizzini della Legalità". Ha fondato a Scampia la Biblio- teca Popolare per Ragazzi di Scampia Antonio Landieri , raccogliendo oltre ventimila volumi da tutta l'Italia in solo 18 mesi. Dal 2013 è presidente della squadra di rugby Scampia Rugby Football Club. www.andeira.it …… Segue a pag. 8 e 9

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Transcript of Marzo 2014

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43° uscita, Marzo 2014

Onlus Registrazione: Tribunale di Alessandria N. 648 del 20/07/2010

LA MIA VOCE LA NOSTRA VOCE !

Indice:

Pag. 1 Rosario Esposito La Rossa Pag. 7 Arteterapia Pag. 13 Riflessioni

Pag. 2 La città di ghiaccio Pag. 8 Incontro con Esposito L. Pag. 14 Grazie Claudio Abbado

Pag. 3 Il mio gruppo nel tempo libero Pag. 9 Incontro con Esposito L. Pag. 15 Benvenuta Paola Rossi!

Pag. 4 Un sussurro nel silenzio Pag.10 Antonio Ingroia;a cura di Michele Pag. 16 Presentazione Associazione

Pag. 5 Geo Andeira Ovada Pag. 11 Antonio Ingroia;a cura di Michele

Pag. 6 L’intervista di Ramo Pag. 12 Verbo l’abisso

Incontro speciale : collaborazione tra l’associazione ANDEIRA e il PRESIDIO di LIBERA di Ovada, con Rosario Esposito La Rossa, nel 2007 fonda a Scampia l'associazione Vo.di.Sca (acronimo di "Voci di Scampia") in memoria di suo cugino, Antonio Landieri, vittima di camorra. Sempre a Scampia, ha fondato la "Fabbrica dei Pizzini della Legalità". Ha fondato a Scampia la Biblio-teca Popolare per Ragazzi di Scampia Antonio Landieri, raccogliendo oltre ventimila volumi da tutta l'Italia in solo 18 mesi. Dal 2013 è presidente della squadra di rugby Scampia Rugby Football Club.

www.andeira.it

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Segue a pag. 8 e 9

ACQUI TERME È una città che si trova in provincia di ALESSANDRIA. L’ epoca della fondazione della città è compresa tra il 172 avanti cristo e il 109 avanti cristo. La prima presenza dell’uomo nel territorio acquose risale al

neolitico,poi in epoca proto storica si insediarono i LIGURI STATIELLI. Questo popolo si stabili nella zona e fondo una città:CARYSTUM che venne assediata e distrutta dai romani. I romani dopo essersi impadroniti del territorio,fondarono una nuova città AQUAE STATIELLAE nelle vicinanze delle fonti termali.Col passare dei secoli la città conobbe la prosperità economica e sociale grazie a persone influenti come i vescovi. ACQUI godette anche dell’interesse di molte famiglie nobili,il territorio fu governato prima dagli ALERAMICI seguiti dai PALEOLOGI, poi ci furono i GONZAGA e in fine passo ai SAVOIA. Nel undicesimo secolo ACQUI TERME era protetta da una cinta muraria che pero circondava solo la parte alta della città lasciando fuori la fonte termale. Pero nell’ottocento con

aumentare della popolazione si dovette abbattere le mura per far posto alla costruzione di nuove case. Ma ora torniamo al presente, oggi ACQUI TERME è una ridente cittadina immersa nel verde, nei pressi della città scorre il fiume BORMIDA che dà il nome alla valle. Vi sono molti monumenti come le chiese,i palazzi,il castello, e fuori dalla città si possono vedere i resti dell’acquedotto romano. Ciò che caratterizza ACQUI è la fonte termale nota fin dai tempi romani, viene utilizzata acqua bollente,infatti è conosciuta come la BOLLENTE. In poche parole ACQUI merita di essere visitata oltre che per le cure, offre un panorama stupendo piacevole per le passeggiate LUISA

La città del ghiaccio La città del ghiaccio è costruita da interi blocchi di ghiaccio ed è illuminata da migliaia di giochi di luci colorate. Questo spettacolo avviene ogni anno, nella metropoli di Harbin, in Cina, da dicembre a febbraio, durante il festival del ghiaccio quando le temperature sono tra -20 e -40 °C.

Viene costruita su un'area di 600 mila metri quadri, con l'utilizzo di 500 mila metri quadri di neve e ghiaccio.

Arrivano artisti del ghiaccio da tutto il mondo dove ricostruiscono le copie dei più famosi monumenti e palazzi, come il nostro Colosseo, il Big Ben, la Tour Eiffel e l'Empire State Building di New York. La meraviglia avviene di notte, quando migliaia di LED trasforma la città in esplosioni di colori, mischiando anche con spettacoli pirotecnici che illuminano il cielo.

Inoltre, i bambini possono divertirsi lanciando da un scivolo lungo 340 metri, dove arrivano,ogni anno, milioni di visitatori che si combattono per il freddo.

Per me, deve essere una avventura meravigliosa, sopratutto, una volta sul posto, talmente la bellezza che i nostri occhi vedono e non sentiamo neppure il freddo.

David Cavallo

la città del ghiaccio 2

Il mio gruppo del

tempo libero

Il mio gruppo del tempo libero è composto da: giulia, silvia, alessaandro , chiara, io e paola.

Usciamo ogni 15 giorni, a volte andiamo in pizzeria a volte andiamo al cinelandia, il posto dove andare lo decide Alessandro. Quando andiamo in pizzeria ci incontriamo verso le ore 19.00 davanti alla pizzeria dove andiamo a mangiare una pizza dopo cena andiamo a prendere un gelato e facciamo una passeggiata poi torniamo a casa verso le ore 21.00.

Quando andiamo al cinema ci incontriamo al cinelandia e andiamo a vedere un film.

Quando siamo tutti insieme ridiamo e scherziamo, parliamo dello shiopping, di moda, di musica, di ragazzi .

Ieri sera sono uscita con il mio gruppo del tempo libero ci siamo incontrati davanti a cinelandia, siamo entrati, andati in cassa a prendere i biglietti x la cena e per il fim che si intitolava "boss in salotto" era bello, divertente e mi è piacito molto e iniziato alle ore 20.20 e finito alle ore 22.00 è stata una bella serata passata bene con il mio gruppo del tempo libero. Luana

Ultimi incontri interessanti nella

mia scuola

A febbraio la mia scuola, l’Istituto

Superiore “Leardi” di Casale Monferrato,

ha organizzato due incontri molto particolari. Il 4 febbraio con la mia classe 3b grafico ho partecipato al progetto “Move Up, destinazioni alternative. Rispetto delle diversità, prevenzione della violenza e uso consapevole delle nuove tecnologie”,

della Regione Piemonte e della Polizia Postale. Abbiamo parlato di bullismo su Internet, di violenza sulle donne e di discriminazione sul lavoro ed è stato molto interessante. Durante il progetto c’è stata l’animazione

teatrale cioè delle recite fatte da due attori giovani e simpatici: tutti noi ragazzi abbiamo seguito con molta attenzione. In particolare mi ha colpito la recita sulla violenza sulle donne perché gli attori hanno ricostruito una situazione purtroppo molto comune oggi. Gli attori ci hanno dato una soluzione su come poter risolvere il problema ed è stato molto divertente perché abbiamo potuto recitare anche noi. Il 12 febbraio invece c’è stato un incontro

sulla “Sicurezza stradale”, organizzato

dal nucleo dei Carabinieri di Casale Monferrato. Per prima cosa ci hanno fatto vedere un video sull’Arma dei Carabinieri in Italia e

nella nostra zona che è stato girato dai Ris di Roma: poi è cominciata la discussione sulla legalità, sui minori, sul bullismo e sul furto dei cellulari. E’ stato molto interessante. Gabriele

progetto “Move Up,

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GEO ANDEIRA/5 OVADA

Proseguendo con il Geo Andeira……

In questo numero vi vorrei, sperando di non annoiarvi troppo, parlare della cittadina di

Ovada (Ovà [ '(β)a] in piemontese, Oâ [ 'a:] in

ligure) è un comune di 11.965 abitanti della provincia di Alessandria situato nell'Alto Monferrato. Ovada è il comune principale dell'Ovadese, zona del Basso Piemonte e dell'Alto Monferrato, che si trova nella porzione meridionale della provincia di Alessandria, andando a confinare a sud con la Liguria e la provincia di Genova. La zona dell'Ovadese comprende 16 comuni e circa 30.000 abitanti. Il territorio, a nord dell'Appennino Ligure e del

Monte Turchino, è collinare, con pianure dove è praticata l'agricoltura e si sono stanziate le industrie lungo i principali assi di collegamento. La città si trova invece sulla confluenza dello Stura di Ovada nell'Orba, da sempre posizione strategica per i commerci, ad un'altitudine di 186 metri. Le frazioni facenti parte del Comune sono : Grillano-Guardia, San Lorenzo, Coinova, Borgo, Costa e Gnocchetto estremità del Piemonte. Dal punto di vista minerario, importante è la presenza di fossili risalenti all'Oligocenico, oltre che di conglomerati e rocce sedimentarie, testimoni dei cambiamenti territoriali del luogo.

La città trae il toponimo da Vadum, che in latino significa "guado", ad indicare la probabile esistenza in epoca romana di un luogo di transito in prossimità della confluenza poco profonda dei due torrenti. Già nelle lettere di Decimo Bruto a Cicerone veniva nominata una località chiamata "Vada", in una posizione strategica per i commerci tra la Liguria e la pianura.

Menzionata per la prima volta nel 967 quando Ottone I dona al Marchese Aleramo una villa in territorio di Ovada, che era sottoposto al Monastero di S. Quintino di Spigno Monferrato.

Tra gli edifici storici più importanti vorrei ricordare la Chiesa parrocchiale dell’Assunta costruita nel corso del

Settecento caratteristica per le due torri slanciate. Tra le opere spicca la tela con l’Estasi di S.Teresa di Luca Giordano e

l’altare maggiore dell’architetto Alessandro Antonelli (progettista della Mole Antonelliana di Torino). La Chiesa di Santa Maria delle Grazie, fondata dai Domenicani nel Quattrocento, è una delle chiese più antiche di Ovada. L'Oratorio della SS. Annunziata (XIV secolo) contiene tele di Luca Cambiaso, del Brea e dello Schiena, nonché un gruppo ligneo della Madonna del Carmine e uno dell'Annunciazione opera del Maragliano; Il seicentesco Oratorio di San Giovanni Battista, con il gruppo ligneo della Decollazione di S. Giovanni Battista di A. M. Maragliano A questi si aggiungono alcuni edifici civili come Il Palazzo Spinola, in Piazza San Domenico, risale al Settecento; La Casa natale di San Paolo della Croce, che si affaccia sulla stessa piazza, è stata dichiarata monumento nazionale nel 1918. L'attuale Palazzo Comunale (Palazzo Delfino), edificato nell'Ottocento, è appena fuori dal centro storico. I due parchi cittadini più importanti, alle porte del centro: il Parco Pertini ed il parco di Villa Gabrieli. L'ex ospedale civile è stato progettato su disegno dell'Antonelli. L'elegante Castello di Lercaro, nella frazione omonima, oggi in pessime condizioni si spera in un futuro recupero.

Il castello di Grillano, nella frazione omonima, frutto dell'accorpamento di diverse strutture originarie del XVIII secolo, è stato massicciamente ristrutturato a fine Ottocento; ospita un'azienda vinicola attiva dagli anni 1930 ed è inserito nel circuito dei "Castelli Aperti" del Basso Piemonte.

Il Museo paleontologico Giulio Maini illustra sia le tematiche principali, sia gli aspetti più specifici legati all’evoluzione

geologica del Piemonte meridionale. È collocato nella ex chiesa di S.Antonio prima centro ospedaliero e poi carcere. Tra i personaggi illustri San Paolo della Croce al secolo Paolo Francesco Danei co-patorno di Ovada qui nato nel 1694 è stato un presbitero fondatore della Congregazione della Passione di Gesù Cristo e delle monache Passioniste è Santo dal 1867 . Nel 1701 la famiglia si trasferì a Castellazzo Bormida in una casa di loro proprietà e ancora oggi esiste un vicolo Daneo ( la radio di Castellazzo è ad egli intitolata). Riccardo Tornato (Cassine)

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L’ INTERVISTA DI RAMO

L’intervista di questa settimana è dedicata ad un ragazzo: Mattia S. con il quale

frequento il martedi’ pomeriggio un gruppo di “lavoro e studio”. Il motivo per cui ho scelto Mattia è perche’ è un ragazzo molto simpatico, ha un sacco di potenzialita’ da tirar fuori e

tanto da dare agli altri. È molto fortunato ad avere Maddy come appoggio morale ed altro. Mi ricorda un po’ me alla sua eta’ con la mia assistente, era tutta per me e ci divertivamo un sacco.

Mattia, oltre che con i gesti e la mimica, comunica anche attraverso il SymWriter, programma per scrivere testi che vengono automaticamente tradotti in simboli, associando dunque simboli e scrittura.

Quando eri piccolo con cosa ti piaceva giocare?

Abiti in città o in campagna? Qual è il tuo cibo preferito?

Preferisci mare o montagna?

Ti piace la musica?

Cosa ti piace fare nel tempo libero?

Sai usare il computer? Preferisci cani, o gatti?

Ti diverte venire a scuola da Moretti il martedì pomeriggio con Maddalena?

Il tuo cartone preferito?oppure film

RAMONA

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scelto Mattia è perche’

tanto da dare agli altri.

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ANNA RIZZO (CAMPO LIGURE)

ARTETERAPIA

Un giorno alla settimana, con un’educatrice di nome Laura, ho un’attività chiamata

arteterapia.

Si tratta di costruire, con materiali tipo cartone,lana, pezzi di spugna, stoffa, un edificio di

dimensioni ridotte, tipo un piccolo teatrino, la camera di casa mia o altro, oppure disegnare,

magari copiando dei quadri.

Mi piace molto questa attività e l’educatrice è molto simpatica.

Una ragazza di nome Gabriella ha costruito una piccola casa-teatro e la camera dove dormiva

con sua mamma, un mio amico di nome Roberto ha dipinto un quadro con sfondo giallo oro e

con il vinavil ci ha attaccato la sua foto, quella della mamma e della sorella.

Io ho costruito un quadro : la cornice è fatta col cartone e la lana e il soggetto del quadro,

eseguito con un fotomontaggio, sono io stessa sopra un cammello nel deserto.

Prossimamente un’equipe con il coordinatore del centro verrà a esaminare i nostri lavori ed

io ne sono molto contenta.

Anna Rizzo

Ha pubblicato il suo primo libro a 18 anni, Al di là della neve (Marotta & Cafiero editori) una raccolta di racconti su Scampia, uno sguardo critico, dall'interno, su uno dei quartieri marto-riati dalla camorra, dedicato al cugino Antonio Landieri, vittima innocente di camorra. Con questo libro si è aggiudicato il Premio Fabrizio Romano 2007 e il Premio Giancarlo Sia-ni 2008. Il ricavato del suo secondo li-bro Libera voce, speranze, delusioni e canzoni dei ra-gazzi di Napoli è stato devoluto per la ricostru-zione di "Cascina Arzilla" bene confiscato alla mafia in Piemonte. Il volume è stato realizzato in collaborazione con Libera, con la prefazione di Don Luigi Ciotti. Ha partecipato a diverse antologie tra cui Voci Migranti (Marotta & Ca-fiero editori) e La Ferita (Ad est dell'equato-

re), La giusta parte Caracò editore. − Nel 2010 pubblica il suo terzo libro, Mostri, raccolta di 40 storie sui diritti umani. Libro pubblicato con licenza Creative Commons, attraverso un sistema di coproduzione dal basso, che ha vi-sto impegnati 160 coeditori da tutta l'Italia. Il libro può essere scaricato gratuitamente dalla rete e l'intero ricavato dell'opera verrà utilizza-to per la realizzazione di una cooperativa gio-vanile a Scampia. Nel 2011 pubblica Sotto le ali dell'airone, volume all'insegna dello sport, che partendo dall'esperienza della scuola calcio Arci Scampia, tenta di raccontare un calcio di-versa da quello moderno. Con questo volume si aggiudica il Premio UISP - Regione Campa-nia. Nel 2007 fonda a Scampia l'associazione Vo.di.Sca (acronimo di "Voci di Scampia") in memoria di suo cugino, Antonio Landieri, vit-tima di camorra. Sempre a Scampia, ha fonda-to la "Fabbrica dei Pizzini della Legalità". Ha fondato a Scampia la Biblioteca Popolare per Ragazzi di Scampia Antonio Landieri, racco-gliendo oltre ventimila volumi da tutta l'Italia in solo 18 mesi. Dal 2013 è presidente della squadra di rugby Scampia Rugby Football Club.

Chi è Rosario Esposito La Rossa

(Napoli, 13 settembre 1988) è uno scrittore italiano.

Ottima collaborazione tra Andeira e

il Presidio di Libera di Ovada

A cena con Rosario, Maddalena e Gigi! Un viaggio lungo con tappa a Castellazzo con gli amici di Andeira e tanti giovani del Presi-dio di Libera di Ovada.

8 A pagina 9 ecco alcune foto della serata!

...Fasi della serata con Rosario La Rossa…. , Gigi e Maddalena!

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Antonio Ingroia:”Io sono stato e rimarrò sempre un Magistrato”

Ci sono uomini che lasciano,attraverso il loro lavoro ed

impegno un segno indelebile nella memoria di tutti.Ad

alcuni di loro, a volte,il destino riserva il posto degli

eroi,anche se Giovanni Falcone e Paolo Borsellino

rifiutarono categoricamente di essere definiti tali;un

po’,forse,per scaramanzia un po’ perché codesta etichetta

viene applicata spesso a coloro che più non sono.

Malgrado la loro riluttanza Falcone e Borsellino sono

entrati nella schiera eletta degli eroi: purtroppo entrambi

sono stati barbaramente assassinati.La storia è nota.Meno

note sono invece le vicende di Antonio Ingroia

,affettuosamente chiamato Nino proprio da Paolo

Borsellino.Il Dottor Ingroia,così lo chiameremo noi,è stato invitato il giorno 13 gennaio dalla

Associazione Libera e dal Centro Pace Rachel Corrie a partecipare ad un incontro presso la

Biblioteca dell’Istituto Santa Caterina di Ovada.Ad essere presente è stata invitata anche Andeira

,la quale con i suoi ragazzi ,nell’anno ormai trascorso, ha approfondito con molto impegno il tema

Mafie e criminalità organizzata.

L’incontro con il Dott.Ingroia è durato circa un paio di ore,e colui che scrive ha potuto rivolgere

alcune domande a quest’uomo che ha fatto parte per circa venti anni del Pool Antimafia di

Palermo.

Occorre,prima di fare una piccola cronaca di questo incontro,premettere che Antonio Ingroia è

stato un Magistrato scomodo ed un uomo molto sincero,sincero fin in fondo!Quella che sto per

scrivere è la trascrizione fedele,seppur incompleta,di tutto quello che egli ci ha voluto raccontare, e

di questo gli siamo grati. L’inizio della sua storia di Magistrato del Pool di Palermo è datato agli inizi

degli anni ottanta;gli anni della mattanza ,gli anni della guerra sanguinosa tra la Mafia di Palermo e

quella ancora più feroce di Corleone.La storia del Pool comincia con le indagini di due,allora

giovani,magistrati ed un Capitano dei Carabinieri:si chiamavano Giovanni Falcone,Paolo Borsellino

ed Emanuele Basile.Ad essi,poco tempo dopo,si aggiunse un giovanissimo Antonino Ingroia.Tramite

alcune investigazioni ed intuizioni il Capitano Basile portò questi magistrati sulle tracce di un

gruppo di mafiosi che allora non erano così tristemente famosi come oggi:i Corleonesi.I loro

nomi.a distanza di trenta anni fanno ancora rabbrividire:Totò Riina,Bernardo Provenzano,Leoluca

Bagarella.Questi uomini stavano facendo con i loro Sistemi tabula rasa della vecchia Mafia

palermitana;quella per intenderci di Michele Greco e Pippo Calò.I loro metodi e la loro crudeltà fino

ad allora non avevano avuto eguali.Nella storia secolare della Mafia,un gruppo di criminali di

questo stampo non si era mai visto.Fu,forse e paradossalmente,grazie a tutto il sangue che

scorreva nella strade di Palermo a provocare una seppur tardiva reazione dello Stato.Il

Dott.Ingroia,come si è detto era molto giovane e fu preso,per così dire,sotto le Ali di Paolo

Borsellino che ne divenne amico ma sopratatutto maestro.Paolo aveva,racconta Nino Ingoia,una

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personalità solare;era dotato di un grande senso dell’umorismo ma soprattutto era tenace,molto

tenace.Così il giovane Ingroia,insieme ad altri Magistrati come ad esempio Pietro Grasso( che fu

Pubblico Ministero nel GRANDE PROCESSO)partecipò e concorse alla più grande istruttoria penale

che fino ad allora si fosse mai compiuta nella storia della Repubblica e che,a molti di loro, costò la

vita.Le vicende del GRANDE PROCESSO sono orma notei e le conseguenze che ne derivarono

appartengono ormai alla storia di questo Paese.Ma quello che avvenne dopo le stragi in cui

morirono Falcone e Borsellino è ancora,per certi versi,un mistero.Il Dott.Ingroia,ormai ex

magistrato,quindi non più vincolato al segreto istruttorio,ci ha detto quanto segue:”dopo la morte

di Giovanni Falcone,Paolo Borsellino che era uomo solare ma soprattutto amico,si chiuse in sé ed il

suo carattere inevitabilmente mutò.La porta del suo ufficio che normalmente era sempre aperta

pian piano si chiuse.Paolo mi disse che con la morte di Falcone lui aveva perso il suo scudo

protettivo.Paolo sapeva che sarebbe stato ucciso!!Ombre tragiche si vedevano nei suoi occhi.Venne

infine il giorno della strage di Via D’Amelio.Io”dice Ingroia”ero fuori città per qualche giorno di

permesso.Era una afosa domenica di Luglio.Da una telefonata di un collega seppi della tragica

notizia e tornai precipitosamente a Palermo.Nella devastazione circostante e tra le fiamme che

ancora ardevano, io pensai al suo ultimo abbraccio,qualche giorno prima nel suo studio alle ultime

parole che mi disse”và e torna presto.”Ingroia.ex Procuratore aggiunto di Palermo e Giudice

Istruttore del Processo sulla trattativa Stato-Mafia dice a noi attoniti “che purtroppo la sporca

intesa fra politici,alti ufficiali delle forze dell’Ordine e dei Servizi Segreti c’è stata ed in parte è stata

provata.Dopo l’omicidio di Salvo Lima”continua Ingroia”la prossima vittima avrebbe dovuto essere

un altro potente dell’Isola,Calogero Mannino,diventato poi in seguito Ministro dell’interno.Le

promesse fatte ai mafiosi dai politici siciliani non erano state mantenute,i capi di Cosa Nostra

avevano davanti a loro la prospettiva di passare il resto della loro vita dietro le sbarre in regime di

Carcere Duro.La corrente Andreottiana della DC “sostiene Ingroia”in Sicilia aveva disatteso le loro

richieste e qualcuno doveva pagare l’inganno con la vita.Ecco allora l’inizio della fine di

Falcone,Borsellino,e del Pool Antimafia:una forza contraria e trasversale fatta di uomini di Stato che

per paura ha consegnato all’isolamento i Magistrati del Pool e ne ha decretato la fine.Le strane

vicende,i depistaggi,il ruolo dei pentiti non potevano compiersi senza l’aiuto di individui

eccellenti.Io credo” continua Ingroia” che l’arresto del Capo dei Capi Totò Riina fu possibile

soltanto grazie ad un accordo tra mafia e chi voleva lasciare Cosa Nostra in mano a Provenzano che

era notoriamente meno militarista.Almeno tre volte individuammo i covi dove Provenzano si

nascondeva ma sempre l’ordine di avvio per le operazioni di cattura fu inspiegabilmente ritardato

dal direttore del Reparto Operativo Speciale dei Carabinieri vanificando così per anni la sua

cattura.Io penso che ci fosse un accordo per lasciare libero Provenzano a cui

interessava,notoriamente fare affari e non più la guerra.” Conclude il Dott.Ingroia con queste

parole”non ci siamo arresi me non ci arrenderemo mai,il processo sulla trattativa Stato-Mafia

continua ed il suo impianto accusatorio è ben saldo.Anche se Io non sono più magistrato continuo a

seguire le vicende del processo e sono vicino e solidale al mio collega Nino Di Matteo che insieme

ad altri continua il nostro lavoro,nonostante le pesanti minacce di Totò Riina.Esse rappresentano

un fatto molto grave perché egli,nonostante la sua ormai lunga detenzione continua ad essere il

Capo di Cosa Nostra.” Grazie, Dottore Ingroia ,di Tutto Michele Rolla

VERSO L’ABISSO

In Belgio, alla fine di novembre 2013, è stata approvata l’estensione

della legge sull’eutanasia anche ai

minori di 18 anni. Nel paese vige già la norma della “buona morte”

ma solo per i maggiorenni. Infatti la legge per gli adulti è stata approvata nel 2002. Le commissioni Affari Sociali e Giustizia del Senato hanno ottenuto la maggioranza, avendo

votato quasi tutti i partiti favorevolmente.. Poi è stata esaminata dal Senato e dopo l’iter parlamentare è sta approvata, diventando legge esecutiva in questi giorni. Nella proposta di legge del socialista Philippe Mahoux i bambini sotto i 12 anni interessati potranno fare richiesta di eutanasia previo consenso dei genitori, e solo dopo il parere favorevole di uno psicologo, che dovrà accertarsi della “capacità di giudizio” del minore,

e su consiglio di un’equipe medica, si procederà all’operazione. Secondo il promotore il disegno di legge va incontro alle esigenze di genitori e bambini stanchi di lottare contro “sofferenze fisiche insopportabili e inguaribili, in fase terminale ”. Questa notizia sconvolgente mi stimola domande e riflessioni che spero spingeranno a considerazioni anche voi lettori. Anzitutto mi chiedo: un bambino è capace di capire e scegliere di morire? E a quale età? Ma soprattutto le sofferenze fisiche sono davvero così insostenibili da non avere altra via che la morte? E se anche inguaribili; è giusto portare qualcuno a morire? O non piuttosto seguirlo con affetto nel decorso della sua malattia? Oggi le cure palliative sono così perfezionate che qualunque malattia dolorosa può essere sopportata dignitosamente. Altra domanda: è meglio dare una “buona morte” o una buona vita, pur se con molti e

gravi problemi? Quando dico buona vita intendo che intorno al malato, adulto o bambino che sia, bisogna costruirgli un ambiente confortevole, solidale e umano. Solo così si sentirà stimolato a reagire e combattere contro la malattia o quanto meno ad accettarla con dignità e risolutezza. In questo caso mi sento chiamata in causa, sia perché la mia patologia è inguaribile, pur se non mortale, sia perché mi sembra che la storia si ripeta, anche se in contesto diverso. Durante il Nazismo la Germania emanò delle leggi in cui veniva legalizzata l’eutanasia

prima ai neonati con malformazioni e malattie congenite, poi, coattamente, a bambini e

adulti disabili, in nome di un’ideologia basata sul mito della razza pura e perfetta.

C’erano anche altre ragioni, non ultime quelle economiche. Mantenere un malato o disabile richiede costi elevati e oggi in Belgio qualcuno insinua che questo sia uno dei motivi che hanno spinto il governo a votare questa legge. Ma io penso che ci siano anche altre motivazioni. Nella società attuale, individualista e tutta rivolta al benessere e al potere personale, chi è debole e malato fa paura e chi non rientra in questi parametri viene escluso se non addirittura eliminato. Fa paura per l’onere di costi, soprattutto psicologici, emotivi e fisici,

che comporta il prendersi cura di lui. Un bambino malato ha bisogno di molte attenzioni e cure che non sempre un genitore è disposto ad affrontare, mal supportato peraltro dalle istituzioni, che, come nel caso dell’Olanda ed ora anche del Belgio, preferiscono eliminare

da subito il “problema”, se possibile. Un dato significativo è il fatto che la maggioranza dell’opinione pubblica belga sia

favorevole alla “dolce morte” anche per i bambini. Unici a protestare sono stati i

rappresentanti delle principali confessioni religiose, dai cristiani ai musulmani, dagli ebrei ai buddisti. Forse molte persone sono in buona fede e pensano sia più umano non far soffrire un bambino inutilmente, o magari ritengono più facile liberarsi così del problema, ma penso sia moralmente condannabile lo Stato che invece di assistere coscienziosamente i suoi cittadini, li inviti a liberarsi di coloro i quali sono i più vulnerabili e indifesi. La vita è un dono troppo grande e va vissuta interamente, in tutte le sue manifestazioni, nel bene e nel male, senza che nessuno si arrechi il diritto di spezzarla pur se con fini pseudo-umanitari.

Maria Pia Amico

RIFLESSIONI Sono un ragazzo di 23 anni e ho frequentato una scuola salesiana. Ho imparato che l'aiuto che possiamo dare agli altri è bellissimo per tutti. Davanti ad una necessità sono il primo a darmi da fare: Quando mi viene rivolta una richiesta d'aiuto reagisco con impegno. Io ho aiutato la mamma.........tanto.........e lei mi da l' aiuto. Davanti ad una necessità mio padre mi da l'aiuto . I ragazzi cercano di fare amicizia! Credo che insieme ci si possa aiutare e frequentarci diventa divertente!!!!

DEMARIA ENRICO

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Grazie Claudio Abbado! ci lascia uno dei direttori d'orchestra più grandi al mondo

redazione dell'O.A.M.I. di Acqui Terme

Claudio Abbado non è stato solo un grande direttore d'orchestra, ma anche e soprattutto un grande uomo. La passione lo ha spinto oltre ad ogni convenzione, ha sempre creduto che la musica fosse un bene di tutti e non per pochi. Di Abbado si è sempre detto che : "basta leggere il suo gesto per capire che non vuole essere divo. Sta facendo musica tra amici, vuole non esibirsi, ma scoprire ogni volta qualcosa di nuovo". Un sognatore e un visionario, un uomo cresciuto nella e con la musica e che della musica ha sempre riconosciuto il potere terapeutico in senso ampio: la musica può curare perché parla un linguaggio universale più e meglio di qualunque altra forma d’arte. La musica può salvare e Abbado questo potere salvifico e curativo lo aveva conosciuto personalmente durante un viaggio in Venezuela, un paese “dove la musica ha una valenza sociale enorme e dove sono nate centinaia di orchestre giovanili”. In Venezuela Abbado conobbe El Sistema, un progetto educativo che salva i ragazzi dalla criminalità, dalla prostituzione, dalla droga attraverso la musica . “Li ho visti, facendo musica insieme trovano se stessi (...) La musica deve diventare il filo rosso nel labirinto delle periferie". Alla luminosa carriera artistica Abbado aveva aggiunto l’impegno per la divulgazione e la conoscenza della musica in special modo a favore delle categorie sociali tradizionalmente più emarginate. Ha avuto la responsabilità della direzione stabile e musicale delle più prestigiose istituzioni musicali del mondo come il Teatro alla Scala e i Berliner Philharmoniker; ha ideato istituzioni per lo studio e la conoscenza della nuova musica. Si è in pari tempo caratterizzato per l’opera volta a valorizzare giovani talenti anche attraverso la creazione di nuove orchestre, come la European Union Youth Orchestra, la Chamber Orchestra of Europe, la Mahler Chamber Orchestra, la Orchestra Mozart. Il 30 agosto del 2013 era stato nominato senatore a vita dal Presidente della Repubblica

Giorgio Napolitano come "persona da considerarsi portatore di curricula e di doti davvero eccezionali, come attesta il prestigio mondiale di cui è circondato". Visionando alcuni video su internet, abbiamo osservato con quale passione e trasporto Claudio Abbado dirigesse le sue orchestre. Durante un concerto al Festival di Lucerna alla conclusione del Requiem di Mozart, un pubblico completamente ipnotizzato concede 40 lunghissimi secondi di silenzio assoluto al maestro Abbado, prima di liberarsi in un ovazione. Un momento emozionante che descrive perfettamente la grandezza del grande direttore.

"Dove c'è musica non può esserci nulla

di cattivo".

Miguel de Cervantes

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DA VOLTAGGIO, ARRIVA UN VOLTO NUOVO PER “ANDEIRA”:

PAOLA ROSSI

Una serata in compagnia di Rosario Esposito La Rossa

“Il giardino delle farfalle”: un’area invasa da rovi ed erba incolta, prima che farfalle senz’ali di un

gruppo di giovani non scampasse ad una sparatoria in nome della dea Droga, a Scampia, quartiere di

Napoli.

“Il giardino delle farfalle” è sorto qualche anno dopo che Rosario, quattordicenne, aveva scritto le

memorie di suo cugino Antonio Landieri, dalla nascita costretto alla sedia a rotelle, vittima innocente

durante una sparatoria, “morto come tanti in molte città – Rosario precisa – perché Scampia non è un

quartiere malfamato. E’ invece un quartiere d’ammore”, con due “m”, direbbe Erri de Luca in “tu,

mio”.

Lo stesso grande autore napoletano che Rosario cita la sera del 16 febbraio al “Libando”, ristorante di

Castellazzo Bormida, a quale, dopo un lungo viaggio e ilo progetto di conoscere i ragazzi delle scuole di

Ovada, presenziano lo stesso Rosario, Maddalena (ventenne e,tra poco, sposi orgogliosamente

Scampiani) e Luigi. Ci sono anche le presenze dei coordinatori e dei ragazzi di “Andeira” e del presidio

di “Libera”.

Rosario spiega inoltre che hanno rifondato, pur mantenendone il nome, una casa editrice, la

“Marotta&Cafiero”, che per

simbolo ha l’agave, pianta il cui

unico fiore nasce dopo molti

anni.

Il loro simbolo è proprio questo:

il fiore dell’agave con dentro un

uovo, che per loro sta ad indicare

fertilità, continuità, nascita.

Rosario risponde puntuale alle

domande che i ragazzi di

“Andeira” gli porgono e racconta

che lui e il suo gruppo teatrale (il

VO.DI.SCA teatro – Voci Di Scampia) lavorano ad un progetto: propongono in tutta Italia una

commedia, secondo il numero di acquisto di biglietti. Rosario racconta di uno spettacolo che ha

venduto 350 biglietti ancor prima di esser messo in scena. Attualmente stanno girando tutto il paese

con “Lenuccia” una rappresentazione che racconta la storia di una partigiana di Napoli.

La serata finisce con un reciproco “grazie”, perché dove c’è cultura e bellezza la parola GRAZIE è

naturale.

Paola Rossi

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Bozza del progetto Andeira: L’associazione di volontariato Andeira nasce per dar vita ad

un progetto assistenziale, culturale, sociale e ricreativo il cui scopo consiste nella creazione e coordinamento di un gruppo di persone diversamente abili appartenenti a differenti centri diurni,residenziali o coinvolti in singoli progetti educativi con lo scopo primario di collaborare,sotto la supervisione di educatori/operatori,volontari, referenti, alla stesura di un periodico (mensile) distribuito nei territori cui i ragazzi appartengono (basso Piemonte e Liguria) ed alla realizzazione del quale ciascuna persona darà il proprio contributo tramite un elaborato personale (uno o più articoli corredati da foto, disegni o elaborazioni grafiche di altro genere) partecipando, inoltre, attivamente e criticamente, alla realizzazione dell’elaborato degli altri membri dello staff del periodico stesso.

Consiglio direttivo:

Giuseppe Ravetti – Presidente

Michele Rolla – Vice Presidente

Elisa Regaglio - Segretario

Maddalena De Silvestro – Consigliere

Luisa Miselli – Consigliere

“Andeira”

Direttore Responsabile: Mimma Caligaris

Associazione di volontariato “Andeira” Vicolo noè n.30/C, c.a.p. 15073

Castellazzo Bormida (AL)

Per info e contatti: Giuseppe Ravetti: cell. 3285316610 - mail: [email protected]

Maddalena De Silvestro: cell. 3477753736 - mail: [email protected]

Sostenete il progetto “Andeira”: Banco posta – n. di C/C: 4892762 – Iban: IT21 Q076 0110 4000 0000 4892 762