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Alberto PalliottiAlvaro CartechiniPaolo GuelfiCentro Regionale di Servizialla Vitivinicoltura Orvieto (TR)Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali (Viticoltura)Universit degli Studi di Perugiawww.gustarte.comOrvieto0763 393529Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali (Viticoltura)Universit degli Studi di PerugiaCentro Regionale di Servizialla Vitivinicoltura Orvieto (TR)www.gustarte.comOrvieto0763 39352933UHVHQWD]LRQHLa rapida evoluzione delle conoscenze tecniche e delle esigenze del mercato, semprepiuattentoe Ilessibile,obbligaamonitorareconaccuratezzalerichieste deiconsumatori,daunaparte,el`oIIertadelleinnovazioniapplicabilisiain cantina che nel vigneto, dall`altra. Anticipare le scelte che consentono di ridurre irischi d`impresa implica l`impiego tempestivo di nuove tecniche e tecnologie, che in viticoltura e cosa piuttosto diIIicile. Ladisponibilitaodiernaditecnicheemodalitadigestionedel vignetocosi comedellemacchineutilizzabiliemoltoampiaelasceltanonesempreIacile. L`elevatareattivitadella9LWLV YLQLIHUDL.all`ambientenonaiuta;nonconsente, inIatti, di deIinire modelli generalizzabili e dotati di ampia validita. E il viticoltore checonproIessionalitaedacume,edinIunzionedell`ambienteedell`obiettivo enologico,deveIarelesceltegiustevolteadottimizzareiIattoriediprocessi produttivi.Inaltritermini,devesaperindividuarelesituazionicritichee caratterizzatedaperditadieIIicienzaaseguito,adesempio,distressdinatura ambientale,nutrizionale,Iitosanitaria,ecc.,edinterveniretempestivamentecon opportuni accorgimenti tecnici.Peraiutareiviticoltoria districarsinellescelteoperative, abbiamorealizzato questomanualepraticocheinmodosemplicemarigorosotrattasiadellescelte progettualiinIased`impiantosiadelletecnichedigestionedelterrenoedella chioma del vigneto che maggiormente condizionano l`esito della coltivazione.E doveroso inoltre ricordare che la quasi totalita degli aspetti tecnici riportati inquestomanualederivanodaricercheesperimentazionicondottedall`unitadi ricercainViticolturadelDipartimentodiScienzeAgrarieeAmbientali(DSAA) (sezione di Arboricoltura e Protezione delle Piante) dell`Universita di Perugia. Le struttureproduttivechehannopermessonelcorsodiquestiultimilustridi eseguiretaliricerchesonomolteplici,edinparticolareilpoloviticolo dell`Azienda Agraria dell`Universita di Perugia, che attualmente conta oltre 70 ha divignetoedunparcomacchinecapacedicopriretuttigliaspettidella meccanizzazione integrale, ed il vigneto sperimentale di Monticchio (Deruta, PG), costituitoe gestitodalDSAA.Quest`ultimo,oltrearicercheinerentiisistemidi allevamento, le distanze di impianto, la gestione del suolo e della chioma ed altro ancora,ospitaunacollezionedigermoplasmaviticoloconoltre 100vitignitraipiuqualiIicatidellaviticolturaeuropea,nonchunaraccoltadivitigniautoctoni minori reperiti in questi ultimi 30 anni nell`intero territorio umbro. 4InIine,siringraziaperlacollaborazioneedilsostegnol`AgenziaRegionale UmbraperloSviluppoel`InnovazioneinAgricoltura(ARUSIA),laDirezione RegionaleAttivitaProduttive-ServizioProduzioniVegetaliePoliticheper l`InnovazionedellaRegioneUmbria,ilCentroRegionalediServizialla Vitivinicolturachegestiscelacantinasperimentaleedillaboratoriod`analisi,etutteleaziendevitivinicoleumbrechehannomessoadisposizioneleproprie strutture produttive per la ricerca e la sperimentazione indispensabili per la stesura di questo manuale. *OL$XWRUL51. PREMESSA Nel corso dei millenni l'attivit viticola ed enologica ha costituito un elemento di stabilit e di attaccamento alla terra; piantare un vigneto ha sempre significato un impegno per molti anni ed il rispetto di una delle pi antiche tradizioni mediterranee.Dal1950al1970edancheoltre,i territoriadaltavocazioneviticolae caratterizzatida elevata notoriet attraversarono un periodo di notevole difficolt, la viticoltura si espanse inpianura,aumentaronoledistanzetraifilariperfacilitarelameccanizzazione,si diffusero sistemi di allevamento a grande espansione e si utilizzarono prevalentemente i vitigni pi produttivi. ll settore vitivinicolo sub una profonda crisi, imputabile per lo pi ad una elevata ed incontrollata eccedenza produttiva. Anchelaricercaviticolasiorientversosoluzioniproduttivistiche,magiall'iniziodegli anni'80vennepercepitalanecessitdiproporremodelliviticoliinnovativiedidoneial miglioramentodellaqualitdellaproduzione,oltrecheadeguatiperlameccanizzazione dellevarieoperazionicolturali.Attualmentestaemergendosemprepil'interesseverso una viticoltura di qualit ed una di elite, mentre, sempre meno richiesti sono i vini anonimi e,perleviticolturedellaUnioneEuropea(UE),soprattuttoi vinichenonriesconoa trasmetteretipicit,stimoli,collegamentoconlastoriaesoprattuttoconilterritoriodi origine. Si molto affievolito anche il confine tra viticoltura collinare, sinonimo di qualit, conquelladipianura,poichattraversoopportunescelte,siadibaseall'impiantosiadi tecnica viticola, possibile conseguire risultati di eccellenza in ogni situazione. Laduratadelvigneto,cheattualmentesiconsideratra25e30anni,acausadelmal dell'esca e del rapido invecchiamento delle strutture permanenti della pianta, pu e deve esserericonsiderata.Lanecessitdiprolungarelavitaeconomicadell'impiantoderiva nonsolodaglielevaticostiiniziali,maanchedalleprestazionienologicheinferioridel vignetogiovanenonancorastabilizzato.Atalescopolaricercaedilmantenimentonel tempodellacondizionidiequilibriotralafasevegetativaequellaproduttivadellepiante assumeun'importanzafondamentale.lnfunzionedelpotenzialegenetico (vitigno/clone/portinnesto)edellecaratteristichedelsitodi coltivazione,taleequilibrio deveesserecostantementemonitoratonelcorsodellastagionealfinediripristinarlo tempestivamenteconappropriatiaccorgimentitecnicinelcasodisquilibrisiainsenso vegetativocheproduttivo.lnoltre,siavvertelanecessitdiutilizzarelatecnicadella sostituzionedellefallanze,ampliamenteinusoinaltripaesi,conl'impiegomagaridei barbatelloniappositamentecostituitidaivivaistiperrendereordinariaedefficacetale pratica. lnfine, per ottenere un vigneto pi longevo doveroso, all'impianto, un maggiore impegno anche nel modellamento superficiale e nella sistemazione idraulica del terreno, nellaconcimazionedifondoenell'usodimaterialidisostegnopidurevoli,mentre durantelagestioneordinarianecessarioevitaredidepauperareeccessivamentele pianteconproduzioniragionevoliedinaccordoallavigoriadelsitoedalladestinazione merceologica delle uve.2. CONSIDERAZIONI PRELIMINARI ALL'IMPIANTO DEL VIGNETO 2.1AspettiIegisIativi: primadianalizzarelecomplessevalutazionichedevonoessere eseguiteperlarealizzazionediunimpiantoviticolonecessariorichiamarealcune norme,comunitarieenazionali,cheregolanoinmodorigidolagestionedellesuperfici vitate. 2.2AutorizzazioneaII'impianto:l'ordinamentolegislativovigentelimital'eserciziodella viticoltura secondo i seguenti principi fondamentali: mantenimento di un equilibrato rapporto tra produzione e consumo; tutela delle zone di produzione (denominazioni d'origine); miglioramento della qualit (scelta dei vitigni e vincoli produttivi). 6Fino al 2010, per poter impiantare un vigneto necessaria l'autorizzazione regionale che attualmente viene concessa solo per il reimpianto attraverso l'utilizzo del diritto d'impianto chesioriginaconlospiantamentodiunaparisuperficiedivignetoincolturaprincipale. L'impiantopuessereautorizzato,ancheinderoga,perlimitateconcessionidinuovi diritti dalla UE, o per superfici fino a 0,1 ha destinate all'autoconsumo. ll diritto d'impianto maturatoaseguitodispiantamentodeveessereesercitatoentro5anni.llmancato utilizzointempoutilecomportailpassaggiodellostessonellariservanazionaleo regionaleedilsuccessivotrasferimentoadaltriconspecificheprocedure.lnambito aziendalelospiantamento,conimpegnofideiussorioagaranzia,puessereposticipato di 3 anni dal reimpianto per colmare il mancato raccolto nella fase di allevamento. lldirittodireimpiantomaturatopuesseretrasferitoinambitonazionale,salvodiversa normativaregionale,pervinidicategoriapariosuperiorea quellooriginale(lGT,DOC, DOCG), anche a titolo oneroso, con atto notarile (Reg. CEE del 17/05/1999 in vigore fino al 01/08/2010). L'acquisto del diritto d'impianto rappresenta quindi un costo aggiuntivo da considerarenellevalutazionieconomiche.Talidirittid'impiantopossonoraggiungere valori molto elevati, soprattutto nelle denominazioni che prevedono il divieto di estendere la propria superficie vitata.Procedura amministrativa: Richiesta alla Regione dell'autorizzazione all'impianto; Dichiarazione che espliciti l'intenzione di estirpazione o l'impegno ad effettuarla entro untriennio,conallegatocertificatocatastaleedestrattodimappaola documentazione attestante il possesso del diritto ottenuto per trasferimento; Verificadell'ufficiocompetentedell'esistenzadelvignetodaestirpareesuccessiva verifica al compimento dell'espianto; Collaudo dell'impianto per l'iscrizione all'albo dei vigneti. La legislazione viticola comunitaria prevede due categorie di vino: vini da tavola e vini a denominazione di origine, cio i VQPRD (Vini di Qualit Prodotti in Regioni Determinate). Questi ultimi, regolamentati dalla Legge n164 del 10/2/1992, includono le tipologie DOC (Denominazione di Origine Controllata) e DOCG (Denominazione di Origine Controllata eGarantita). ln ltalia stata istituita anche la categoria dei vini lGT (lndicazione Geografica Tipica),chenoncompresatrai VQPRD,masidistinguedaivinidatavolaperla provenienza da un territorio delimitato (regione, provincia, comune) e per altre indicazioni pirestrittivenell'usodeivitigni,nellereseunitarieenellagradazionealcolicaminima naturale rispetto a quelle di base previste per le macro zone comunitarie A, B e C. 2.3Usodeivitigni: perleunitamministrativedeipaesidellaUE,cheinltalia corrispondonoalleregionioalleprovince,statoistituitol'elencodellevarietdivite idonee alla coltivazione. Pertantola scelta dei vitigni anche per i vini da tavola non pu prescinderedataleelenco.Perl'Umbriaivitigniidoneiallacoltivazioneconl'ultimo aggiornamento del 2003 sono: AglianicoN,AlbanaB,AleaticoN,AlicanteN,BarberaN,BelloneB,BiancameB, BombinobiancoB,CabernetfrancN,CabernetsauvignonN,CanaiolobiancoB, CanaioloneroN,CarignanoneroN,CesanesecomuneN,CesanesediAffileN, Chardonnay B, Ciliegiolo N, Colorino N,Dolcetto N, Falanghina B, Fiano B, Foglia tonda N,GaglioppoN,GamayN,GarganegaB,GrechettoB,GrechettorossoN,GrecoB, GrecobiancoB,lncrocioBruni54,LacrimaN,MaceratinoB,MaiolicaN,MalbechN, Malvasia bianca di Candia B, Malvasia bianca lunga B, Malvasia del Lazio B, Malvasia N, MammoloN,ManzonibiancoB,MerlotN,MontepulcianoN,MontonicobiancoB, Moscato bianco B, Mostosa B, Muller Thrgau B, Nero d'Avola N, Passerina B, Pecorino B,PinotbiancoB,PinotgrigioG,PinotN,PrimitivoN,PrugnologentileN,ReboN, Refosco dal peduncolo rosso N, Riesling italico B, Riesling B, Sagrantino N, Sangiovese 7N,SauvignonB,SemillonB,SyrahN,SylvanerverdeB,TocaifriulanoB,Traminer aromatico RS, Trebbiano giallo B, Trebbiano spoletino B, Trebbiano toscano B, Verdello B,VerdicchioB,VernacciadiSanGimignanoB,VernaccianeraN,VermentinoB, Viogner B. 2.4DiscipIinaridiproduzioneperi viniaDenominazionediOrigine: laleggen. 164/92cheistituiscelelGT,prevedeinnovazioniemodificheanchenell'ambitodelle DOC. ln questi ultimi anni vi stata una notevole richiesta di modifiche dei disciplinari di produzione per renderli pi flessibili ed adeguati alle esigenze del mercato. Nello stesso temposonostatericonosciutenuoveDOCchespessosisovrappongono,deltuttoo in parte, a quelle precedenti sia per nuove tipologie di vino sia per la difficolt di modificare unadelimitazioneterritorialegiriconosciuta.Perl'istituzioneolamodificadiunaDOC esistentenecessarioilcoinvolgimentodeiviticoltoriinmanierarappresentativa,cio nellamisuraminimadel20%deivignetipresentinellazonadelimitata.lldisciplinaredi produzionediventaoperativoconlapubblicazionedeldecretoministerialesullaG.U., dopol'approvazionedelComitatoNazionalediTuteladelleDenominazioni.Una denominazioneDOCGpuessereottenutanell'ambitodiunaDOCriconosciutada almeno 5 anni. 2.5 EIementi fondamentaIi di un discipIinare di produzione: Elenco dei vini: il disciplinare all'art. 1 indica i vini che possono essere prodotti nell'ambito della DOC (bianco, rosso, rosato, novello, passito, vin santo, con riferimento ai vitigni ed anche nelle tipologie frizzante, spumante ed altro). Assortimento varietale: di norma all'art. 2 sono indicati, per ogni tipologia di vino prevista, ivitignichedevonoessereutilizzatiobbligatoriamenteconlerispettivepercentuali. Ovviamentetuttii vitigniindicatidevonoesserecompresitraquelliidoneialla coltivazione.Nelcasodiviniconriferimentoalvitigno,questodeverappresentare almeno l'85% dell'uvaggio. Delimitazioneterritoriale:inciascundisciplinarediproduzione,sel'arealediproduzione noncorrispondeadunterritoriodelimitatodalpuntodivistaamministrativo(comune, provincia,ecc.), riportataladescrizionedettagliatadelperimetrodellazonacon riferimentoaisegniconvenzionalidellecartedell'lstitutoGeograficoMilitare1:25.000. All'internodelladenominazionepossonoesseredefinitealtredelimitazionianchecon riferimentoadiversetipologiedivino.Possono,inoltre,essereesclusezoneinterne all'areacomeifondovallee/oiterrenidipianura,gliappezzamentipostisopraosotto determinate quote altimetriche, ecc..Densit di piantagione: nei nuovi disciplinari di produzione o nell'aggiornamento di quelli esistenti deve essere indicato il numero minimo di ceppi per ettaro. Produzioneunitaria:ildisciplinarestabilisceillimiteproduttivomassimoconsentitoper ognitipologiadivinoeprevede,ingenere,unatolleranzadel20%inpiperleannate particolarmentefavorevoli.TuttavialaqualificalGT,DOCoDOCGspettasoloperun quantitativo di uva non superiore a quello base stabilito dal disciplinare. Gradazionezuccherinaoalcolicaminimanaturale:imostidevonopossederelagradazionezuccherinaminimanaturaleocorrispondentegradazionealcolicanaturale indicata nel disciplinare. Altreindicazionipigeneriche: accantoalleprescrizionichedebbonoessererispettate, cenesonoaltresostanzialmentegenerichecomeperleformediallevamentoche devonoesserequelletradizionalidellazonaoildivietodipratichediforzaturaedaltro.L'irrigazionesottintesatralepratichediforzaturaenonammessasevietata espressamentedaldisciplinare,altrimentipuessereattuatasolocomeinterventodi soccorsoprimadell'invaiatura.Perevitareproblemiamministrativi,specialmentein 8considerazionedeldiffondersidivitignia maturazioneprecoceedellatecnica dell'inerbimentoopportunoindicareneidisciplinaridiproduzionechel'irrigazionedi soccorso sia consentita.Caratteristichefisicheechimichedelvino:debbonorientrareneilimitiprevistidaldisciplinare. Esame organolettico del vino: apposite commissioni provvedono all'esame organolettico, che per i vini DOCG deve essere fatto su ogni partita. Albodeivigneti:tuttii vignetiperi vinilGT,DOCeDOCGdevonoessereiscrittiai rispettivi albi tenuti dalle Camere di Commercio in funzione delle tipologie di vino previste daisingolidisciplinari.Nelcasodellasovrapposizionedizoneadenominazione,il vigneto,serispondeairequisitiprevisti,puessereiscrittoapialbieconlescelte vendemmiali, annualmente, si pu optare per la tipologia pi conveniente, purch la resa unitariadelvignetorisultientroi limitidelladenominazionepirestrittivautilizzata.ln Umbria,granpartedeiterritorivocatiallaviticolturasonocopertidaidisciplinaridi produzione,ancheconalcunesovrapposizioni,checonsentonodiprodurrenumerose tipologie di vino (Figura seguente). 93. OPERAZIONI PRELIMINARI ALL'IMPIANTO DEL VIGNETO 3.1SistemazionesuperficiaIedeIterreno:lasceltadelterrenorivesteunruolo decisamenteimportante,normalmentenell'ltaliacentro-settentrionaleiterrenipivocati allavite,specialmenteperi vitignia baccanera,sonoquellicollinarichespessohanno scarsealternativecolturali.lnpianurapossonoessereutilizzatisoloterreniscioltiepermeabili, altrimenti, oltre alle difficolt connesse con eventuali ristagni idrici, si possono verificare eccessi di vigore difficilmente controllabili, produzioni elevate, scarsa qualit ed elevata incidenza delle fitopatie, soprattutto fungine.sconsigliatoilreimpiantosullostessoappezzamento,incasocontrario,oltre all'eliminazione accurata di tutti i residui radicali, necessario aspettare almeno un anno semprechelacaricadeinematodivettoridivirus,specialmenteXiphinemaindexed italiae,nonimponganounintervallodi3-4anni.lnquest'ultimocaso opportuno utilizzareilterrenoconcolturenematocide(es.senape)odaltrequali:medica,sorgo, maisedaltricereali,oltrecheutilizzareunportinnestoresistente.Unatecnicavalida rappresentatadauntrattamentoconGlifosateadelevatedosi(10-12litriadettaro) eseguito subito dopo la vendemmia ed estirpazione del vecchio vigneto dopo 2-3 mesi. ln tal modo si determina una morte veloce delle piante, inclusi gli apparati radicali, con una riduzione dello sviluppo dei nematodi. ln pianura necessario assicurare un franco di coltivazione sufficiente per evitare ristagni idrici.Spessoilristagnoconnessoallarisalitadellafaldafreaticaeall'impossibilit dell'acqua in eccesso di defluire efficacemente. l problemi possono essere risolti con una retedidrenaggioraccordataadunafognaturadotatadisufficientependenzaperil deflusso.llmodellamentosuperficiale,ingenere,piuttostosempliceconinterventi limitati alla riduzione dei dossi ed alla colmatura delle conche.Primadiavviareilavoridimovimentoterranecessariostabilirelasistemazionedel terrenoel'orientamentodeifilari.Quandolapendenzadelterrenononobbligaal terrazzamento,sonodaevitaresistemazionichenonprevedonofilarirettilinei (girapoggio)o cheattraversinodossie avvallamenti(cavalcapoggio).lnterrenicollinari conpendenzefinoal35-40%lasistemazionepirazionalequellaarittochino,cio dall'altoinbasso,confilariorientatiseguendolelineedimassimapendenza(Fig.1). Questo tipo di sistemazione consente la meccanizzazione di tutte le operazioni colturali, ma ovviamente facilit l'erosione superficiale del terreno. Con i filari trasversali alla linea dimassimapendenzasideterminainvecelaformazionedigradonicheostacolano l'impiego delle macchine. Fig. 1. Vigneto a rittochino (a sinistra) e con filari traversali (a destra). La sistemazione a terrazzamento o ciglioni raccordati proponibile con pendenze molto elevate, superiori al 40%, e quando si possono ottenere terrazze di sufficiente ampiezza per la collocazione di almeno 3-4 filari e vini di adeguato valore (Fig. 2).10Fig. 2. Preparazione del terreno per la costituzione di un vigneto terrazzato. Fig. 3. Vigneto in fase di allevamento con ampie zone con scarso attecchimento e limitato sviluppo delle barbatelle dovuto all'asportazione dello strato superficiale del terreno. Leoperazionidispianamentoedimodellamentosuperficiale,seinteressanoancheil sottosuolo,possonocomportareunoscarsoattecchimentodellebarbatelleeduno stentato sviluppo iniziale delle piante per cui necessario contenere gli interventi (Fig. 3). Seglispostamentiditerrenosonoestesie profondi necessarioaccantonarelostrato fertilesuperficialeericollocarloinsitu dopolospianamento.lnalternativanecessario rinviare l'impianto utilizzando il terreno gi sistemato con colture erbacee miglioratrici, per almeno 3-4 anni, al fine di ripristinare la fertilit biologica. 3.2AnaIisigeo-pedoIogicaechimicadeIterreno: primadiassumerequalsiasi decisionesugliinterventidaattuaresulterrenoopportunoeffettuareunrilievogeo-pedologicoalfinediconoscerneilprofilo,almenofinoallaprofonditdi1m.Molta attenzione deve essere posta nell'uso dei terreni collinari dove le operazioni d'impianto e la successiva coltivazione possono provocare fenomeni di dissesto idrogeologico. Per la sceltadelportinnestoe perladefinizionedellaconcimazionedifondoindispensabile, oltre all'analisi fisica del terreno esplorato dalle radici, anche quella chimica almeno per iseguentiparametri:pH,sostanzaorganica,capacitdiscambiocationico,azotototale, carbonato di calcio, potassio e magnesio scambiabili, fosforo e ferro assimilabili. 3.3Scasso:unalavorazionestraordinariadelterrenoedeveessereeseguitaperivantaggi che apporta, quali: migliora la tessitura del terreno e la relativa fertilit, facilita lo sgrondo delle acque, riduce i fenomeni di stanchezza e crea un ambiente favorevole allo sviluppo radicale. Profondit dello scasso: nei terreni sciolti, privi di strati impermeabili e precedentemente nonvitati,possonoconsiderasisufficienti0,70-0,80m,mentreneiterrenitendenti all'argillosoogivitatiopportunoraggiungerealmeno1m.Nonsonodinorma opportuniinterventiamaggioreprofonditspecialmentese previstounsistema drenante che normalmente si colloca sulla suola di scasso. Attrezzi da utilizzare: debbono essere scelti in funzione del profilo del terreno, dell'epoca di esecuzione e della coltura precedente. ln particolare nei terreni uniformi conveniente l'usodelripper(Fig.4),poichmenocostosoenonalteralafertilitdell'orizzonte superficiale. ll ripper diventa indispensabile nel caso in cui non conveniente rimescolare glistraticonilrischio di portare in superficie lo scheletro o eventuali porzioni di calcare. L'impiego dell'aratro da scasso invece opportuno se utile il rimescolamento degli strati del terreno e nel caso del reimpianto ravvicinato per ridurre l'effetto della stanchezza.11Fig. 4. Scasso con aratro, con ripper e con la benna di un'escavatore.Epoca di scasso: i terreni tendenti all'argilloso sono quelli pi esigenti e per contenere la zollositdevonoesserelavoraticonungiustogradodiumidit,cioquandosonoin tempera(disolitoagosto-settembre).Nell'usodelripperilterrenodeveessereasciutto, altrimenti si ottiene solo il taglio e non la frammentazione profonda; in tali condizioni, con ancore distanziate 50-60 cm, sufficiente un solo intervento, altrimenti ne occorrono due da eseguire a croce. L'operazione di scasso pu essere eseguita anche con l'ausilio della benna di un escavatore, anche in questo caso i migliori risultati si ottengono con il terreno asciutto ed in tempera. 3.4SistemazioneidrauIicadeisingoIiappezzamenti: lavitenonsopportailristagno idrico per cui richiesto un franco di coltivazione di almeno 1 m. necessario, pertanto, valutareattentamentel'opportunitdirealizzaresistemidismaltimentodell'acquain eccesso. ln collina, nei terreni tendenzialmente argillosi il ristagno idrico provoca spesso movimenti dello strato scassato che determina disallineamento dei filari fino a casi gravi di smottamento (Fig. 5).Fig. 5. Smottamento in un vigneto collinareimputabile ad un non ottimale e celere smaltimento dell'acqua in eccesso. Fig. 6. Vigneto pianeggiante con eccessivi ristagni idrici. Pertanto anche per i terreni declivi, pu essere necessario il collocamento di un sistema drenantesubitosottolasuoladiscasso.Laprogettazionediunsistemadrenantedeve essereaccurataperconciliarel'esigenzadiraggiungereloscopoecontenereicostidi realizzazione. ll collocamento delle linee di drenaggio, distanziate di 10-40 m in relazione alrischiodiristagno, ingeneretrasversaleall'inclinazionedelterrenoconuna pendenzaminimadel2.Neiterrenipianeggiantilelineedrenantivannoindirizzate verso i punti dove pi facile collocare i collettori (Fig. 6).12Se in fase di progettazione il rischio di ristagno idrico stato sottovalutato, con il vigneto giinproduzionesipucollocarelelineedrenantialcentrodiinterfilaricontiguiovariamente alternati in funzione del tipo e della gravit del ristagno (Fig. 7). Fig. 7.Collocazione meccanica dei dreni nel mezzo di interfilari in un vigneto in piena produzione. Fig. 8. Collocazione meccanica dei dreni prima dell'impianto. Unsistemadrenantepuessererealizzatoconmaterialidiversi quali:pietreefrantumi rocciosi derivanti da spietramento, laterizi di scarto, tubi in cemento forati o no, tubi forati in PVC anche rivestiti di paglia di cocco. Questi ultimi rappresentano oggi la soluzione pi diffusasiaperl'economicitsiaperlapossibilitdimeccanizzarelaposainopera(Fig. 8). A seconda dei casi per aumentare la capacit emungente e prevenire l'occlusioni dei forideidrenipuessereopportunocollocareunacoperturaporosacostituitadaghiaia congranulometriadecrescenteversoi drenioaltrimaterialinonsoggettiadessere attaccatidamarciumi,ricoprendoiltuttocontelogeotessile.llsistemadrenantedeve scaricarel'acquaconunsufficientebattente,perevitarel'intasamentodeitubi,in collettorichesesonoacieloapertocreanoostacoliallameccanizzazione.Leacque emuntenondevonoessereriversatesualtriappezzamentiepossonoesserenecessari manufattiperconvogliarleavallesenzaprovocareerosione,frane,smottamenti,ecc..l frequenticasididissestigeologicispessoderivanodainterventieffettuatisusingoli appezzamenti senza aver previsto una sistemazione idraulica pi ampia o meglio ancora su interi versanti anche per le difficolt di dover coinvolgere proprietari diversi. 3.5 Squadro deI vigneto: il vigneto a filari ormai la soluzione generalmente utilizzata, anche in are viticole dove erano largamente presenti sistemi di allevamento diversi, quali tendone ed altri. Per ridurre l'incidenza dei tempi accessori, necessari ad esempio per le inversionidimarciadellemacchine,ifilaridovrebberoavereunalunghezzadialmeno 150-200m.Neivigneticollinarinecessariointerrompereifilariconcapezzagnedi servizioinerbiteutiliperridurrelavelocitdelleacquepiovaneeperconsentirei rifornimenti, lo scarico ed i movimenti delle macchine che operano nel vigneto.3.6 Orientamento dei fiIari: nelle nostre latitudini la direzione da preferire quella Nord-Sud,poichassicuraunapielevataintercettazioneluminosadapartedellachioma duranteilgiorno,equindicontribuisceadottimizzarel'efficienzadelvigneto,poich l'energianonintercettatapersaaifinifotoassimilativi.lncollina,conl'esclusionedei vigneti terrazzati, come precedentemente detto, preferibile piantare secondo le linee di massima pendenza, quindi a rittochino, per migliorare la stabilit e l'operativit del mezzi meccanici.133.7SceItadeIsistemadiaIIevamento: costituisceunadelleoperazionipiimportanti poichinfluenzaladistribuzionedellavegetazioneedellafruttificazionenellospazioequindiilmicroclimadelvigneto.Perquestomotivo,soprattuttoinltalia,sonopiuttosto numerosi e la loro diffusione dovuta proprio alla necessit di adattare la conformazione della pianta alle diverse condizioni pedo-climatiche, nonch alle caratteristiche dei vitigni utilizzati.Alcunisistemidiallevamentoancoramoltousatioggisonoquellipresenti nell'antichit negli ambienti mediterranei, quali: l'alberello, il Guyot, il cordone speronato, ecc.. Accanto a questi sistemi di allevamento classici, nel corso dei secoli si sono diffuse numerose varianti conseguenti al progredire delle conoscenze, all'evoluzione dei mezzi di produzione,altipodiconduzione,alleesigenzedelmercatoedalladiffusionedella viticolturainnuoviterritori.Spessosonostatiiviticoltoristessiadindividuarenuove soluzionichehannopoitramandatoconmeticolosit.Undrasticocambiamentosiverificato dopo la seconda guerra mondiale con il diffondersi della meccanizzazione che hacomportatoneivignetiacontrospallieraunaumentodelledistanzetralefileela conseguente concentrazione della vegetazione in un numero inferiore di pareti per ettaro.Per un corretto approccio nella scelta del sistema di allevamento (vedi capitolo specifico) necessarioconoscerelafisiologiadellapianta,ilsuomododivegetareediprodurre, nonch la fluttuazione della fertilit delle gemme lungo il tralcio a frutto.4. SCELTADEL PORTINNESTO lnltaliaattualmentesonoammessiallacoltivazioneben37portinnesti,indispensabili, oltrecheobbligatori,persuperareigraviproblemichel'afidePhyllosseravastatrixcapacediinfliggereall'apparatoradicaledellaviteeuropeafinoallamortedellapianta. Tuttavia, per problemi di adattabilit, di similitudine o di scarsa rispondenza alle esigenze vivaistiche,sonopochiquellichehannounaconcretadiffusione.Attualmente5 portinnesti, cio Kober 5BB, SO4 e 420A al centro-nord e 1103 Paulsen e 140 Ruggeri al sud,copronooltreil70%dellaproduzionetotale.Leprincipalicaratteristichedei portinnestipiutilizzatiepifacilidareperiresonoriportatinellaTabella1.Occorre tuttaviaspecificarecheilportinnestoidealenonesistee lasceltadevetenerein considerazionel'elementoche,inqueldeterminatocontestoviticolo,maggiormente penalizzante; ad esempio 420A e 101-14 in presenza di eccesso di fertilit e quindi ove si richiedeilcontenimentodellavigoria,1103Paulsen,140Ruggerie110Richterin presenza di limitazioni nelle disponibilit idriche, ecc..ln passato sono stati fatti vari tentativi per non utilizzare il portinnesto ritornando alla vite franca,maapartecondizionipedologicheparticolari,qualiterrenisabbiosiesilicei,che limitanolavirulenzadellaFillossera,normalmentedopo5-10annidall'impianto incomincianoamanifestarsii dannidelparassitaconriduzionedelvigoreemortedelle piante.Pertantonecessariocontinuareadusareiportinnestiperrendereinnocuo questo pericoloso afide ed auspicabile la costituzione di nuovi soggetti meno vigorosi o caratterizzatidamaggioreresistenzaacondizionilimitantiedallevariefitopatie,incluso laresistenzaainematodideigeneriMeloidogyneeXiphinemachesonoimaggiori responsabili della diffusione dellevirosi. 14Tab. 1. Quadro riassuntivo del comportamento dei principali portinnesti alle diverse condizioni pedo-climatiche. Portinnesti Calcare attivo (%) lPC * VigoriaResistenza a compattezzadel terreno Resistenza alla siccit Sensibilit a carenza di potassio Sensibilit a carenza di magnesio Dissec_ camento del rachide Riparia Gloire45debolesensibilescarsa R. du Lot1420molto vig.buonabuonaelevataresistenteresistente 101-149 debolesensibilescarsaelevata 3309C1110mediosensibilescarsaelevatamediamedio 420A2040mediomediamediamedia Kober 5BB2040vigorosomediascarsamediamediasensibile 34 EM20mediosensibilescarsamedia 157/1122 161/492560mediomediascarsamedia SO41730vigorosomediascarsamediaelevatasensibile 110 Richter17molto vig.buonaelevataresistentemediamedio 140 Ruggeri4090molto vig.mediaelevata 779 Paulsen20vigorosobuonaelevata 1103 Paulsen20vigorosobuonaelevataresistenteresistente 41 B4060mediobuonabuonamedia *lPC (indice del potere clorosante) = [CaCO3/(Fe) 2] 104dove: CaCO3 = calcare attivo (%); Fe = ferro estraibile (mg/kg di terra fine). 5. SCELTA DELLE BARBATELLE lndipendentemente dalla combinazione vitigno/portinnesto, nella scelta delle barbatelle opportunoorientarsiversola"categoriacertificata,contrassegnatadauncartellinodi colore azzurro (Fig. 9), poich geneticamente uniformi ed esenti da virosi.Fig. 9. Etichette che contrassegnano le diverse categorie del materiale di propagazione della vite (standard = arancione;certificato = azzurro: di base = bianco). Lebarbatelledellacategoriacertificataderivanodavignetidipiantemadricostituiticon materialedibase(quest'ultimoriconoscibiledalcartellinodicolorebiancoedottenuto medianteselezioneclonaleoibridazione,indennedavirosiediscrittoalcatalogo nazionale delle variet di vite, istituito secondo l'art.11 del D.P.R. n1164 del 24/12/1969). Altra scelta importante quella relativa ai cloni, poich questi presentano caratteristiche superioririspettoalvitignostandardsoprattuttoperaspettiqualitativiimportanti,qualila componentefenolicaedaromatica,ilquadroacidico,l'accumulozuccherino,ecc.,e 15quindisfruttabiliperilraggiungimentodispecificiobiettivi.Ladisponibilitdiunavasta gammadicloniperquasituttii vitigni,conpuntedioltre70comeadesempioperil Sangioveseo19perilMerlot,consentedimigliorarela qualit enologica globale anche attraverso la costituzione di vigneti policlonali. L'impiego sullo stesso vigneto di pi cloni concaratteristichecomplementaripermetteinfattidiottenerevinicompletiche racchiudonociolecaratteristichemiglioridiciascuncloneevitandocoscostose tecnicheenologicheinfaseditrasformazionee/ocomplicateoperazionidiblendprima dell'affinamento dei vini.lncasodimancanzadiclonionell'impossibilitdireperirebarbatellecertificatepossibile utilizzare materiale standard, contrassegnato da un cartellino arancione (Fig. 9), cheperhal'inconvenientediesseredifformegeneticamenteedinonassicurare l'assenza di virosi.L'impiego di barbatelle virus esenti assume oggi un'importanza rilevante, poich anche le virosimenopericolose,cioquellericonducibilialgruppodellemalformazioniinfettive (arricciamento e accartocciamento fogliare), riducono l'efficienza del vigneto e limitano la fasediaccumulo,soprattuttodelleantocianidinecaratterizzatedaelevatastabilit,quali MalvinaePeonina.Altroaspettointeressantelapossibilitdiutilizzarecloni caratterizzatidaunaproduttivitmoderata,adesempiopereffettodiunaridottafertilit delle gemme e/o da un minore peso medio del grappolo, al fine di contenere o addirittura eliminarealcunetecnichecolturaliparticolarmenteonerosequalilascacchiatureedildiradamento dei grappoli.6. IMPIANTO DEL VIGNETO 6.1Distanzedipiantagionee densitdiimpianto: varianoinfunzionedelsistemadi allevamento e della fertilit del terreno. Nelle controspalliere si tende a ridurre le distanze peraumentareladensitdipiantagioneecontenereilvigoredellepiante.Sullafilauna maggiorefittezzariducelacaricadigemmeperceppoequindilacompetizionetrai germogli che possono svilupparsi pi uniformemente. ln genere conveniente orientarsi nell'intervallocompresotra0,8e1,2minfunzionedelvigoredellevitiedellafertilit naturaledelterreno.Anchetralefile necessariocontenereledistanze, compatibilmenteconleesigenzedeimezzimeccanicidisponibili,tra2e3m,per ottenereilmassimosviluppolongitudinaledelleparetidivegetazionesull'unitdi superficieequindiridurrel'affastellamentodellavegetazionee migliorarel'utilizzazione dellaluce.NellacombinazioneSangiovese/Kober5BBallevatoacordonesperonato, abbiamoinfattirilevatounariduzionenellacapacitdiprodurresostanzaseccadel vigneto pari al 24% passando da distanze di impianto di 2,5 1 m (4.000 ceppi/ha) a 3,3 1 m (3.030 ceppi/ha), cui a corrisposto un incremento nella produttivit del vigneto pari al27%(15,6contro12,2t/had'uva)senzapenalizzarelagradazionezuccherinadel mosto e l'accumulo dei composti fenolici. Ladensitd'impianto,ovveroilnumerodiceppiperettaro,vienedefinitadalledistanze tra i filari e quelle sulla fila con cui le piante vengono messe a dimora nel terreno, come taleesercitaun'influenzadeterminantesullaproduttivitdellepianteesullaqualit dell'uva, nonch sui costi da sostenere sia in fase di impianto che nella gestione annuale delvigneto(es.potatura,vendemmia,trattamentifitoiatrici,gestionedelsuolo,ecc.). Nonostantelasceltadelledistanzedipiantagionesiaunodegliaspettiattualmentepi dibattutinellaviticolturaitalianaperlesueripercussionisullaqualitdelleuve,ormai accertatochecondistanzesullafilainferioria0,8-1mnonsirilevanovantaggi,n quantitativinqualitativi,e checondistanzetralefileinferioria 2 m possonoinsorgere problemidimutuoombreggiamentotraifilariedeccessodivigoredifficiledagestire. Appaionoquindiottimali,almenoinUmbria,densitdipiantagionevariabilida4.000a5.000ceppi/ha;vigneticondensitsuperioripotrebberodareorigineasquilibrivegeto-16produttivi,soprattuttoinpresenzadiportinnestidielevatovigore(es.Kober5BB,779e 1103 Paulsen, 140 Ruggeri, SO4, ecc.) ed in terreni fertili e freschi, oltre ad una richiesta aggiuntivadiinterventiinverde(es.cimaturedeigermogli,sfogliature,sfemminellature, scacchiature, ecc.) e, nelle annate calde e siccitose, anche della necessit d'acqua. Per quantoriguardaquest'ultimoaspetto,preoccupanteilfattochealdiminuiredella distanzatraifilariaumentaprogressivamenteilfabbisognoidricodelvignetoedil coefficientecolturale(kc).SecondoindaginicondotteinCalifornia,quandolosviluppo dellechiomesi completato,variazionidelladistanzatraifilarida3,0a 2,4a 1,8maumentano il valore del coefficiente colturale (kc) rispettivamente da 0,49 a 0,66 a 0,82 e quindi la richiesta d'acqua. lnoltre, stato dimostrato che il consumo idrico di un vigneto allevatoa controspalliera quasiproporzionalealladistanzatraifilari sarebbe massimo,conkc= 0,91,nelcasodivignetifitticonfilaripostiad1mdidistanzatradi loro.Lamaggiorerichiestad'acquaneivigneticondensitdipiantagionesuperiorea5.000ceppi/hadovresseretenutaindebitaconsiderazione,soprattuttonelleannate particolarmente calde e siccitose. 6.2Epocad'impianto: compresatranovembreemarzo-aprile.llpiantamento anticipato facilita l'attecchimento e lo sviluppo delle barbatelle, poich durante l'inverno il terrenosiassestaintornoalleradiciel'attivitradicalepuiniziareinanticiposul germogliamento,inoltresihaunapiregolaresuccessionedellevariefasifenologiche. L'impianto all'inizio dell'inverno determinante per l'attecchimento e per lo sviluppo delle barbatellenelcasodelpiantamentoconforcella,poichrichiedeunenergico raccorciamentodelleradici.Sevengonoutilizzatebarbatelleinvasolamessaa dimora va effettuata a fine maggio-inizio giugno e per contenere le fallanze occorre monitorare la disponibilit idrica ed intervenire tempestivamente con opportune irrigazioni.6.3 Conservazione deIIe barbateIIe: le barbatelle paraffinate, confezionate in mazzi da 25 in apposite scatole con torba intorno alle radici ed avvolte da un film plastico (Fig. 10), se non vengono piantate entro 8-10 giorni devono essere mantenute in cella frigorifera a 3-4 C. ln caso contrario, per ritardarne il germogliamento ed evitare la disidratazione e lo sviluppodimuffesulleradicisidevonotoglieredall'imballoe riporresottosabbia inumidita in un locale fresco ed areato.6.4PotaturadeIIebarbateIIe: ilraccorciamentodelleradicideveesserecontenutoper facilitare l'attecchimento e lo sviluppo, ma spesso si deve ricorrere ad interventi drastici,soprattuttoseperlamessaa dimorasiusalaforcella(Fig.11).necessaria l'immersioneinacquadellebarbatelleper12-24ore,specialmentedopouna conservazione prolungata (Fig. 12).Fig. 10. lmballaggio delle barbatelle. Fig. 11. Raccorciamento delle radici prima della messa a dimora. Fig. 12. lmmersione in acqua delle barbatelle prima della messa a dimora. 17Neivignetiinpienaproduzionesipuavereunnotevolesviluppodipollonidal portinnesto,soprattuttonelcasodelportinnesto1103Paulsen(Fig.13),dovutoalla mancata o imperfetta asportazione delle gemme sulle talee in vivaio. ll danno notevole perledifficoltdicontrollareefficacementequestaemissionedipolloni,soprattuttose l'asportazionevieneseguitaconforbici.Perconteneretaleinconvenienteopportuno controllarelebarbatelleedeliminareaccuratamenteiresiduigemmarichesipossono evidenziare anche da tentativi di ricaccio. Fig. 13. Apparato radicale in viti di 15 anni di Chardonnay innestato sul portinnesto 1103 Paulsen. Da notare svariati polloni (freccia rossa) sviluppati dal nodo basale della talea (freccia blu). 6.5 Profondit di piantagione: nelle barbatelle innestate il punto d'innesto deve essere fuoriterraperevitarelosviluppodiradicid'affrancamentoe conseguentementela sbarbettatura.Neivignetidecliviopportunoprevedereanchel'eventualeaccumulodi terrenoavallepererosione.Nelcasodellebarbatellefranchenecessarioinvece prevedere un tratto di tronco fuori terra dove eseguire l'innesto. 6.6 Tecniche di impianto: vi sono numerose tecniche utilizzabili per la messa a dimora dellebarbatelle(Tab.2);tuttaviaindipendentementedaquellausataleesigenze fondamentali richieste per questa operazione sono tempestivit e contenimento dei costi. ll piantamento in buca scavata a mano il pi razionale, poich consente di conservare quasiintegrol'apparatoradicale,chevasolospuntato,marichiedetempioperativi piuttostolunghi.L'usodelletrivelle(diametro15-25cm)(Fig.14)nonmiglioramoltola rapidite suterrenitendenzialmenteargillosileparetidelforosicompattanoed ostacolanolosvilupporadialedelleradici.Pirapidorisultal'impiegodelforaterra (diametro 8-10 cm), soprattutto se il terreno soffice e non oppone eccessiva resistenza alla penetrazione, altrimenti per l'infissione del paletto si pu ricorre all'ausilio del braccio diunabenna(Fig.14).lntuttii casinecessarioriempireloscavoconterraasciutta, sciolta,senzascheletroe bencostipatasulleradici,specialmentenell'impiantotardivo, meglio se si aggiungono 2-3 litri di acqua subito dopo il piantamento. L'usodellaforcella(Fig.14)consenteunanotevolerapidit,tuttaviailforte raccorciamento delle radici determina difficolt nell'attecchimento, specialmente nel caso dipiantamentotardivo,e inognicasounminorsviluppovegetativodellepiante, soprattutto nel primo anno (Fig. 15).L'impiego della lancia ad acqua, che lavora con una pressione di esercizio di circa 20-30 atmosfere, permette di ridurre notevolmente i tempi operativi. Tale sistema costituito da una lancia collegata ad una botte da 5-10 ettolitri posta sul trattore capace di effettuare i fori nel terreno per la collocazione delle barbatelle (Fig. 16). Letrapiantatricimeccanicheconsentononotevolivantaggiperi costielatempestivit (Fig.17);particolarmenterispondentirisultanoquellechetrapiantanoinsolco,poich accostano meglio il terreno sulle radici rispetto a quelle che operano simulando l'impianto 18conilforaterra,L'allineamentolongitudinalesullafila perfettograziealsistemalaser, mentre uno scostamento di qualche centimetro pu verificarsi nella distanza sulla fila. Fig. 14. Trivella, foraterra su benna e forcella. Fig. 15. Sviluppo vegetativo delle barbatelle trapiantate a macchina (filari di sinistra) e piantate con il foraterra (filare di destra). Fig. 16. Messa a dimora delle barbatelle con la lancia idrica. l sistemi tradizionali di collocazione delle barbatelle, cio in buche scavate a mano con la vanga,conlatrivellaoconilforaterramontatosulbracciodi unabenna,risultano piuttostolenti;laproduttivitdellavorodecisamentebassa,variabileda9a30 ceppi/ora per operatore (Tab. 2).19Fig. 17. Trapiantatrice meccanica ad allineamento laser. Tab. 2. Produttivit del lavoro e tempi operativi nei diversi sistemi di messa a dimora delle barbatelle (3.000 ceppi/ha).Tecnica d'impiantoOperatori (n) Cantiere (ceppi/ora) Operatore (ceppi/ora) Cantiere (ore/ha) Totale (ore/ha) Buca scavata a mano2189 166333 Buca con trivella3 3010128256 Foraterra manuale22010150300 Foraterra su benna3100302590 Forcella2 178891734 Lancia ad acqua33551188,425 Trapiantatrice meccan.4 8402103,614,5 L'usodellaforcellaconsenteunaelevatarapiditnellamessaa dimoraenella produttivitdellavoro,circa90ceppi/oraperoperatore.Latrapiantatricemeccanicaad allineamento laser opera mediamente con una velocit di avanzamento compresa tra 2 e2,5 km/ora; il tempo operativo medio di circa 3 ore/ha a cui corrisponde una produttivit dellavorodicirca210viti/oraperoperatore.Occorrepersottolinearechetalitempi operativisonoquellidefinitivisoloinpresenzaditerrenisabbiosiesufficientemente asciutti, in realt nella maggior parte dei terreni vitati dell'Umbria e forse dell'ltalia centro-settentrionale,ciotendenzialmenteargillosi,sirendenecessarial'operazionedi accostamentodellaterraalleradiciperavereunbuonattecchimentodellebarbatelle. Taleoperazioneeseguitaconl'ausiliodellalanciaidricanecessitdicirca20ore/ha, contro le 40 ore/ha richieste da altre tecniche manuali. Con la trapiantatrice meccanica, la lanciaidricaelabucascavataa manolapercentualediattecchimentoingenerealta (superiore al 96-97%), mentre con la forcella, a causa del notevole raccorciamento delle radici,l'attecchimentopuessereinferiore,coscomelosviluppocomplessivodelle pianteduranteilprimoannodivegetazione(Fig.15). importanteinoltresottolineare cheanchelavariabilitdisviluppodellevitiinferiorenelcasoditrapiantoeseguito meccanicamente e con la lancia idrica rispetto agli altri sistemi saggiati.Per l'impianto del vigneto possono essere usate anche barbatelle ottenute in fitocelle con latecnicadelcartonaggio(Fig.18).Normalmentevengonoposteadimorainbuca scavataamanooconaltrosistemacheconsentad'inserirenelterrenoilvasetto, biodegradabile, cercando di rispettarne scrupolosamente l'integrit. L'impianto si esegue mediamenteaiprimidigiugnoedindispensabilecurareconattenzioneladisponibilit idrica, poich risultano particolarmente sensibili al caldo ed alla mancanza d'acqua. 20Fig. 18. Barbatelle ottenute in serra con la tecnica del cartonaggio pronte per essere messe a dimora in piena campo. 6.7 Pacciamatura orizzontaIe: l'eliminazione delle erbe infestanti lungo la fila durante la fasediallevamentoun'operazioneparticolarmenteonerosapoich,pernon comprometterelosviluppoelostatosanitariodellebarbatelle,deveesserefatta manualmenteecontempestivit.Altretecnichecomeildiserbochimicononoffrono sufficientigaranzieinrelazioneairischidifitotossicitedallospettrod'azionespesso limitatodimoltiprincipiattivi,soprattuttoversoleinfestantiperennanti.Un'alternativa all'intervento manuale la pacciamatura con film plastico (Fig. 19). La messa in opera fattameccanicamente,subitodopoilpiantamentodellebarbatelle,conunfilmdi polietilenenerodellalarghezzadi1medellospessoredi0,12mm.Lamacchina stenditelo,semiportatadallatrattrice,lavoraconunavelocit diavanzamentodi1,5-2,0 km/ora; il tempo operativo del cantiere di lavoro, costituito da 2 operatori ed un trattorista, dicirca10-12ore/ha,inclusii tempidisvoltaedisostituzionedeirotolidelfilm pacciamante.Lapacciamaturaevidenziavantaggiimportantichenegiustificano l'impiego;infatti,oltreaconsentireiltotalecontrollodelleerbeinfestanti,induceunpi elevato accrescimento del fusto e dei germogli ed una maggiore produzione di sostanza secca soprattutto nell'apparato radicale, che diventapi sviluppato ed espanso, oltre che maggiormenteresistenteallebassetemperatureinvernaliepredispostoperunapronta ripresa vegetativa nella primavera successiva.6.8 Pacciamatura verticaIe: durante la fase di allevamento, sempre pi frequentemente si ricorre alla protezione delle viti con tubi in plastica di varia forma, denominati shelters, generalmente apribili per il recupero, lunghi da 40-50 cm e con diametro di 8-10 cm (Fig. 20).Nonostanteilcosto,mediamente0,5eurol'uno,apportanotevolivantaggipoich facilitaildiserbosullafila,ilpalizzamentoverticaledeigermoglielosviluppodel germoglioprincipalerendendoinutilelacimaturadiquellisottostanti.Glishelterssono proficuamenteutilizzatianchenelrimpiazzodellefallanze,nelcasodisostituzionedi piantemorteinvignetiinpienaproduzioneeperaumentareladensitd'impiantoin vigneti adulti (Fig. 20). 21Fig. 19. Pacciamatura e sviluppo delle barbatelle alla fine della prima vegetazione. Fig. 20. lmpiego degli schelters (pacciamatura verticale) sull'intero vigneto in fase di allevamento (a sinistra) e per la sostituzione delle piante morte (a destra). 226.9 MateriaIi per I'impianto deI vignetoLescelteinerentiimaterialistrutturalidelvignetodevonoesserefatteinmodooculato considerandochenegliultimianniaccantoaisostegnitradizionali,paliinlegnoe cementoefilizincati,sonostatipropostiedinpartediffusinuovimaterialicon caratteristichedinotevoleinteresse.lnfunzionedellesceltevarianoinmodo considerevoleicostid'impianto,tuttaviaimportanteorientarsiversomaterialidi adeguate dimensioni e durata, poich oltre al danno sulla produzione dell'anno, eventuali cedimentidellestrutturecomportanocostosiinterventidiripristino.lnoltrenecessario cercare di ridurre al minimo gli interventi di manutenzione ordinaria, quali: ripristino della tensione di fili ed ancoraggi, sostituzione di pali e tutori usurati o danneggiati, legature dei tronchi e dei cordoni permanenti alle strutture, ecc..6.9.1PaIi:devonogarantireunasufficientedurata,elasticiteresistenzaallediverse sollecitazioni, compresa la vendemmia meccanica. Vengono conficcati nel terreno ad una profonditvariabileda50a100cminfunzionedell'altezzafuoriterrae delle sollecitazioni previste. ln vigneti con pareti alte 2 metri, i pali devono essere conficcati nel terreno per almeno 70 cm. l principali tipi di palo oggi disponibili sono: PaIiinIegno:sonoimiglioriperresistenza,elasticiteleggerezzaedhannoanche costocontenuto,tuttaviagarantisconounaduratanonsuperiorea12-15anniperla marcescenza del tratto interrato. Castagno e pino sono le essenze pi impiegate. Anche l'azobdelCamerun(Lophiraalatae Lophiraprocera)nonoffresufficientigaranziedi durata ed piuttosto costoso. l pali devono essere diritti ed avere un diametro in punta di 12-15cmperletestateedicirca10cmperquelliintermedi.Alfinediaumentarela resistenza indispensabile almeno un trattamento per immersione della parte basale del palo fresco scortecciato, in una soluzione al 6-8% di solfato di rame, per 3-4 giorni. l pali di pino usati pi correntemente sono trattati industrialmente in autoclave per aumentarne la durata (Fig. 21), che tuttavia non sufficiente a coprire l'intera vita del vigneto. lnoltre nellosmaltimentodevonoesseretrattaticomerifiutitossiciacausadellesostanze impregnanti utilizzate. PaIiincementoarmatoprecompresso:sonopiresistentieflessibilidiquelliin cemento armato alleggerito, hanno inoltre dimensioni ridotte e consentono la vendemmia meccanica,soprattuttosepresentanoglispigoliarrotondati.Sonopreferibiliquellia sezionequadrataoleggermentetrapezoidaleda9cmperletestateeda6-7cmper quelliintermediinfunzionedellafittezza,dell'altezzadellapareteedellaventositdella zona.Esteticamentenonsonomoltoapprezzatie permigliorarel'impattosull'ambiente sonodisponibilianchepalidicementocoloratiinmarrone,menoevidentisoprattuttoin inverno quando la vegetazione ricoprente assente. PaIiinferrozincato:sonodivariotipo,sufficientementepraticiemaneggevoliesi adattanobeneallavendemmiameccanica.Attualmentevengonocommercializzaticon profilo a C e nervature longitudinali di irrigidimento che conferiscono maggiore resistenza ed aumenta anche la stabilit del sostegno stesso. Su questi pali sono gi predisposte le asole laterali per i fili e si presta bene all'applicazione degli altri accessori (Fig. 21). Con carichivegeto-produttivielevatiedinzoneventosesiricorre spessoa soluzionimiste; cio pali di testata in legno piuttosto robusti e pali intermedi in ferro zincato ogni 5-6 m econeventualipalidicementoprecompressoolegnoogni25-30mperaumentarela stabilit dei filari.Ultimamente si trovano in commercio anche pali in ferro ricoperti da plastica riciclata, pi caririspettoallealtretipologie,macaratterizzatidaunaelevatafunzionalitdovutaalla presenza di comode asole per i fili e da una estetica piuttosto piacevole (Fig. 21). 23Fig. 21. Pali in legno, in ferro zincato ed in ferro ricoperto da plastica riciclata. 6.9.2Tutori:sonoindispensabilidurantelafasediallevamentoperilpalizzamento verticale dei germogli e per costituire tronchi dritti, ma sono utili anche successivamente per conferire maggiore stabilit e resistenza alle pareti vegetative. l tutori devono essere sufficientementerobusti,benconficcatinelterreno,adeguatamentelegatialmenoadun filo, di lunga durata e non devono rilasciare frammenti, soprattutto nel caso di vendemmia meccanica.ltutoriinlegnodiessenzenazionali(robinia,castagno,ecc.),inclusole canne comuni, di bamb o di plastica, hanno una durata limitata, normalmente inferiori a 5-6anni.Unasoluzioneeconomicaesoddisfacenterappresentatadaitondinidiferro acciaiosoconsuperficiespiralatanormalmenteusatiinediliziada6-8mmdidiametro (Fig. 22). Tuttavia, specialmente se si utilizzano fili di ferro zincato, necessario evitare il contattotrafiloe tondinopernontrasmetterel'ossidazione.Perquestomotivovengono commercializzatitondinizincatio,meglioancora,conunaprotezionemistazinco-alluminio (crapal). importante, inoltre, realizzare un sistema efficiente di bloccaggio dei tutori sui fili per impedirne lo scorrimento longitudinale sotto le sollecitazioni degli attrezzi meccanici, quali: tastatore scanzaceppi, potatrici a barre falcianti, ecc..Fig. 22. Tondini di ferro acciaioso, aste in filo crapal, paletti in PVC e canne di bamb.6.9.3PosainoperadeipaIi: l'infissionedirettanelterrenoconappositiattrezzi pi convenienterispettoalpiantamentoinbucasiaperilrisparmioditemposiaperchsi evital'operazionediconsolidamentodelterrenointornoalpalo.Gliattrezzipiantapali sonoipiadeguatiesonoportatilateralmentedallatrattrice.llgruppocolonnarecon pistone oleodinamico pu essere inclinato a piacere per operare anche in collina e per ipaliditestata.Laproduttivitdellavorobuona,20-24pali/orarispettoai3-4pali/ora 24conilpiantamentomanualeaparitdicantiere(costituitoda3persone)(Fig.23).ll piantapalimeccanicopuessereutilizzatoancheperlasostituzionedeipalirottieusurati. Per l'infissione dei pali nel terreno si pu usare anche il braccio di un escavatore, maoltreallamaggioredifficoltnelmantenereinposizioneverticaleilpaloilcantiere spesso non soddisfa le norme antinfortunistiche. L'escavatore con un puntale perforante pu invece essere utile nel caso di presenza di ostacoli che impediscono l'infissione del palo nel terreno, quali: strati di roccia, grosse pietre, ecc..Fig. 23. Piantatali meccanici oleodinamici ed escavatore con punta a percussione per forare eventuali strati duri o rocce superficiali. 6.9.4FiIi:sonousatiingenerequelliinferrotriplozincatiesonodisponibiliindiversi diametri,indicatidanumerichevannodal15al22.Gliinconvenientimaggiorisono rappresentatidallalimitataresistenzaallaruggine,anchenelcasodizincaturatripla,edallostiramentochepuraggiungereil15-20%.Perlimitarequestiinconvenientisi possonoadottaresezionimaggiori,maconaggraviodicostoecrescentidifficoltnella posainopera.Possonoessereusatianchefilidipolimeriplastici(tipopoliammide)che per hanno l'inconveniente di essere tagliati facilmente con la potatura e la vendemmia. Lasoluzionepirazionalerappresentatadaifiliinacciaioinossidabileperlaloro sezione ridotta, la resistenza all'ossidazione, il ridotto stiramento (2-4%) e per la facilit di posa in opera, anche se hanno un costo iniziale leggermente superiore rispetto agli altri fili (in media del 10-15%). Una valida alternativa al filo zincato, sempre pi utilizzata, sia per il costo che per le caratteristiche tecniche rappresentata dai fili di acciaio protetti da unalegadizincoe alluminio(dettofilocrapal)cheneprolunganotevolmenteladurata. Le principali caratteristiche dei fili da vigneto sono riportate nella Tabella 3.Tab. 3. Caratteristiche dei diversi tipi di filo utilizzabili per il vigneto.(sulle righe sono simili i carichi di rottura). Filo zincato Allungamento 18%Crapal 4 Allungamento 10%Crapal 4 top50 Allungamento 3%Acciaio Aisi 304 Allungamento 3%N m/kgN m/kgN m/kgN m/kg 152,528122,044111,662111,662 162,722142,233111,662111,662 173,018152,528121,850121,850 183,414162,822132,040132,040 193,911173,118152,528142,233 204,48 183,414162,822152,528 214,97 19410162,822152,528 225,46204,58 173,516162,822 256.9.5 Ancoraggi: sono costituiti da piastre in cemento, munite di tondino in ferro da 10-12 mm, da interrare ad una profondit di 0,8-1 m in funzione della natura del terreno (Fig. 24).Sonoanchedisponibiliancoreinferrozincatoa baseelicoidalechesiavvitanonel terrenosemplificandonotevolmentelaposainopera,tuttavianeiterrenisabbiosi possonononoffrireunaresistenzaadeguata.consigliabileinclinareilpaloversola capezzagnadel15-20%edistanziarel'ancoraggiodallabasedelpaloinmododa caricare il palo stesso prevalentemente a compressione. L'ancoraggio va collegato ai fili portantipisollecitati,ingenerequellocorrispondenteall'impalcaturadellevitiequello pi alto.Fig. 24. Vari tipi di ancoraggio per pali di testata del vigneto. 6.9.6TendifiIo: sonoindispensabiliperregolareperiodicamentelatensionedeifili(Fig. 25).Sonodidiversotipoedevonoesserecollocativicinoaipaliditestatae,per lunghezzesuperioria 100m,anchelungolafilainfunzionedellaresistenzaallo stiramento del filo utilizzato. Fig. 25. Tendifilo a rocchetto e a chiave per filo portante. A destra, catenelle utilizzate per ancorare i fili mobili ai pali di sostegno e per ripristinarne la tensione.6.9.7AccessoriperiIsupportodeifiIi: nelcordonesperonatoclassico,sistemadi allevamento molto utilizzato nei nuovi impianti, il palizzamento verticale della vegetazione 26 affidata ad una o due coppie di fili mobili, che devono essere agganciate ai lati dei pali intermedi.Questoaggancio,sempliceneipalidiferrozincatoediferroricopertida plasticariciclatapoichprovvistidiappositeasolelaterali,diventacomplicatonelcaso dei pali di cemento e di legno, poich richiedono appositi accessori (Fig. 26). )LJ Supporti per le coppie di fili mobili utilizzati per il palizzamento verticale dei germogli.ln alcuni casi questi supporti possono addensare eccessivamente la vegetazione, poich appressatidirettamenteaipaliequindioffronounospazioperlosviluppodeigermogli inferiorea6-8cm.Alfinedilimitarel'affastellamentodellavegetazioneefavorirela circolazione dell'aria si stanno diffondendo con successo alcune tipologie di distanziatori mobili(Fig.27)chevengonomantenutiapertidurantelastagionevegeto-produttivaechusiduranteleoperazionidivendemmiameccanica.L'usodimensolerigidesonoda escludere, poich impediscono l'uso delle vendemmiatrici (Fig. 27). )LJ Supporti mobili (a sinistra e a destra) e fissi (sopra) per i fili utilizzati per il palizzamento verticale dei germogli.L'attacco dei fili ai pali, sia quello portante che quelli di contenimento della vegetazione e delleancore,puessereeseguitoconl'ausiliodiappositicollari(Fig.27),che consentonoanchediripristinareperiodicamente,inmodocomodoe celere,latensione dei fili, poich presentano un comodo e funzionale tendifilo a rocchetto. 277. SISTEMI DI ALLEVAMENTO ll sistema di allevamento influisce in modo marcato sia sull'attivit vegetativa delle piante chesuquellaproduttivaecontribuiscepertantoadefinirelacondizionediequilibrio. Quest'ultima condizione, da ricercare e mantenere nel tempo, deve essere adeguata alle specifichecondizionipedo-climaticheedallafertilit,vigoriae potenzialitproduttivadel vitignoinfunzionedell'obiettivoenologico.Rispettoaglialtripaesiviticoli,i sistemidi allevamento utilizzati in ltalia sono piuttosto numerosi e ricche di varianti finalizzate ad un miglior adattamento delle piante nei diversi ambienti pedo-climatici, all'utilizzazione della manodoperaedeimezzitecnicidisponibili,all'applicazionedellenuoveconoscenzeed all'adeguamento dei vini alle esigenze dei consumatori.ln questi ultimi anni ovunque si coltivi la vite, il vigneto si sta ormai standardizzando su un numero limitato di sistemi di allevamento a controspalliera che prevedono un'altezza dei palifuoriterravariabileda1,5a2mecapacediassicurareunafasciavegetativaalta almeno1,1-1,2mequindiunsufficienterapporto"foglie/uva,chenellamaggiorparte delle controspalliere non dovrebbe scendere al di sotto di 1 m2 di foglie per kg d'uva. Pi frequentementesiusailcordonesperonato,classicoconvegetazioneassurgenteo liberoavegetazionericadente,o ilGuyotesuoiderivati(es.archettoe capovolto)con troncoaltomediamente0,8mdaterra.Ancheledistanzesullafilaormaisono standardizzate a circa 1 metro, con oscillazioni verso 0,8 m in ambienti meno fertili.Oggi l'esigenza di garantire produzioni di elevata qualit e di massimizzare la differenza fra ricavi e costi impone sistemi di allevamento che, oltre ad essere semplici dal punto di vistastrutturaleedintegralmentemeccanizzabili,garantiscano unrapidosviluppo vegetativofragermogliamentoefiorituraedinduconoinveceunrallentamentodella crescitadeigermogliapartiredall'allegagione.Quest'ultimafasepiuttostodelicata, poichlacompetizionenutrizionaleesercitataneiconfrontidell'induzioneafioredelle gemmee dellosviluppodegliaciniappenaallegatipotrebbeesserenociva.Unsiffatto modellovegetativoconsentedioccuparevelocementelospaziodisponibileperciascun ceppo, assicurando cos un'elevata intercettazione della luce ed efficienza fotosintetica, edi attenuare i fenomeni di competizione nutrizionale sopra citati. Da questo punto di vista i sistemi di allevamento pi rispondenti sono i cordoni speronati, quello classico con vegetazione palizzata verticalmente (Fig. 28) ed il cordone libero con vegetazionereclinata(Fig.29).llprincipalevantaggiodiquestisistemirisiedenelfatto chelosviluppodeigermogliuviferielamaturazionedell'uva,portatidasperonidi1-2 gemme,avvengonoinmodopiuniforme,poichsiriduconoglieffettidell'acrotoniae dellacompetizionenutrizionale.lnoltre,incasodistressabiotici,i germoglipossono attingeredirettamenteallesostanzediriservadellegnodelcordonepermanenteedel tronco,contribuendoagarantireunlivellodicompostiresponsabilidellamacroe della microstruttura dell'uva pi costante nelle diverse annate. Fig. 28. Cordone speronato. 28)LJ Cordone libero. ll cordone speronato, impostato a 60-80 cm dal suolo, caratterizzato dalla presenza di corti speroni di 1-2 gemme, in numero variabile in funzione della produttivit desiderata e delladestinazionemerceologicadell'uva,selezionatinellapartedorsaledelcordone permanente che daranno origine ai germogli uviferi. Tale sistema, nella sua versione pi moderna,presentaigermoglidirezionativersol'altograzieallospostamentodiuna coppiadifilimobilichevieneagganciataadispositivipostisuipali,acirca30-40cm sopra il cordone, quando i germogli hanno raggiunto una lunghezza di 50-60 cm. Questo tipo di palizzamento dei germogli consente una buona separazione della zona produttiva da quella vegetativa ed particolarmente adatto per vini di elevato pregio, specialmente rossidadestinareall'invecchiamento.Labuonailluminazionedeigrappolipermette, infatti,diprodurreuveconunamaggioreintensitdicoloreedimigliorareancheil quadrodellealtresostanzefenolicheedaromatiche.Dalpuntodivistastrutturale, essenzialechelaparetevegetativaabbiaun'altezzaminimadialmeno1-1,2m,per garantirelosviluppodiuna superficie fogliare sufficiente, cio superiore a 1 m2di foglie perkgd'uva,oltrecheottimamenteespostaallaluce.lndiversivitigni(Sangiovese, Merlot,Nebbiolo,Montepulciano,ecc.)recentementeemerso,infatti,cheimigliori risultatiqualitatividelleuvenonsiottengonoalivelliproduttivipibassi,maagiusti rapportitrasuperficiefogliareeproduzione.llcordonesperonatopututtaviatrovare limitazioniconivitignichehannounascarsafertilitdellegemmebasali,quali: Verdicchio,Verdello,Drupeggio,ecc..Contalivitigni,senonesistonoclonicon sufficientefertilitbasale, opportunoutilizzareilsistemadiallevamentoaGuyotoa capovoltopernonincorrereinunainsufficienteproduttivit.llcordonesperonato consigliabile nei casi in cui deve essere favorito lo sviluppo vegetativo, es. terreni magri e ciottolosi,condizioniclimatichelimitanti,notevolecarenzaidricaestiva,ecc.,poich, garantendo un portamento assurgente dei germogli, ne stimola lo sviluppo contribuendo adunmigliorrendimentodell'impianto.Tuttaviainquestiultimiannistaemergendo, sempreconmaggioreconvinzione,chequestosistemadiallevamentosigiova positivamentediunascacchiaturadeigermoglialfinedilimitarel'elevatafogliositche potrebbe derivare da un eccessivo sviluppo delle gemme delle corone, delle sottogemme e di quelle avventizie e di ottimizzare il microclima nella zona di collocazione dei grappoli rendendo in tal modo pi celere e meno impegnativa anche la potatura invernale.ll cordone libero, con il cordone permanente posto a circa 1,5-1,6 m dal suolo, esprime al massimoilconcettodisemplificazioneinquantopresentaunsolofilochesostieneil cordone,nonrichiedelastralciaturadeisarmentiedavendoinoltreigermogliricadenti non esige, a differenza di tutti gli altri sistemi a controspalliera, nemmeno il palizzamento verticale della vegetazione. Tale sistema si adatta a tutti i vitigni indipendentemente dalla fertilitdellegemmebasali,inquantoglisperoni,selezionatinellapartedorsaledel cordonepermanentealloscopodiottenereunachiomamaggiormenteaperta,possono esserepotatifinoa3gemme.Gliaspettinegatividitalesistemaderivanodallafacile 29scacchiaturadeigermogliadoperadelvento,soprattuttoinvitignisensibili(Trebbiano toscano,Chardonnay,ecc.)oaportamentoricadente(Ciliegiolo,Trebbiano,Malvasie, ecc.)esemi-ricadente(Sangiovese,ecc.),edaunaffastellamentodellavegetazione intornoaigrappoli,conconseguenteintensoombreggiamentochepucausare scadimentiqualitatividelleuve.Tuttavia,taliinconvenientipossonoesserefacilmente superaticoninterventidicimaturadeigermoglidaeffettuarsiprecocemente,infasedi fioritura.L'attenuazionedelvigoreedellatendenzaademetterefemminelleche normalmentesihaconilcordoneliberopereffettodellavegetazionericadente,rende consigliabile la sua utilizzazione in caso di terreni freschi e fertili e con vitigni e portinnesti vigorosi.Daalcuniannitalesistemasiritieneparticolarmenteproficuosoprattuttocon l'impiegodivitigniabaccabianca,poichilparzialeombreggiamentodeigrappoli durante la maturazione contribuisce a mantenere un buon quadro acidico del mosto ed i caratteri di aromaticit varietale.ll Guyot un sistema di allevamento a tralcio rinnovabile che ben si adatta in ambienti di media o bassa fertilit e prevede un tronco alto 50-80 cm sul quale inserito un tralcio a frutto di 6-8 gemme piegato orizzontalmente lungo il filare ed uno sperone di 1-2 gemme utilizzabile per il rinnovo nell'anno seguente (Fig. 30). )LJ Guyot.)LJ Capovolto. llcapovoltounsistemadiallevamentoanch'essoatralciorinnovabilederivatodal Guyot che per presenta un tronco pi alto, che pu raggiungere anche 1,3 m, sul quale sono inseriti da 2 a 4 capi a frutto piegati verso il basso e 1-2 cornetti (Fig. 31). La carica digemme maggiorerispettoa quelladelGuyot,50-80.000perettaro,epuessere variata modificando la distanza tra il primo ed il secondo filo. Per ottenere un equilibrato sviluppo dei germogli necessario contenere la piegatura dei tralci a frutto entro 30-45 rispetto all'orizzontale; piegature pi strette provocano uno scarso sviluppo dei germogli e la formazione di gemme cieche nel tratto sub-terminale dei tralci a frutto. Comunque sui tralciafruttospessosiverificaundoppiogradientedivegetazionechepenalizzalo sviluppodeigermoglipresentinellapartemedianadeitralci. piadattabiledelGuyot edutilizzabileinmoltiambienticollinaridell'ltaliacentro-settentrionale,oveconsente produzionidiqualit.Permanel'inconvenientedell'onerositdellapotatura,poichnon pu essere meccanizzata, mentre possibile la vendemmia meccanica per scuotimento laterale.Nella scelta tra cordone speronato e Guyot-capovolto necessario valutare attentamente leimplicazionisullaqualitdell'uva,sullaproduttivitdellepiante,sullatecnicadi gestioneesuirelativicosti.lnquestiultimiannisimanifestataunanettapreferenza versoilcordonesperonato,poichconsenteunameccanizzazioneintegraleeduna 30maggioreuniformitsianellosviluppodeigermoglichenellamaturazionedeigrappoli. Sull'usodellamanodoperanecessarioperconsiderareancheleesigenzedella scacchiatura che, mentre nel Guyot e nel capovolto limitata alla sommit del tronco, nel cordonesperonatonecessariointerveniresulcordonepermanentepereliminarei numerosigermoglinonutilichesisviluppanodallegemmelatentie cherichiedonoun supplementodialmeno20ore/ha.A sfavoredel cordone speronato da considerare la richiesta di un maggior numero di grossi tagli di potatura per il necessario rinnovamento delle branche e l'aumento dei rischi derivanti dal mal dell'esca.Nelcentroltalia,ilGuyothasubitounaperditadiimportanzaquando,a seguitodella diffusione della meccanizzazione, si inizi a piantare i vigneti con una distanza tra le file di 3 m, ci comportava una carica di gemme per ettaro inferiore a 40.000 e rese ettariali contenute,mentreinvecesirichiedevanoproduzionielevate.Oggi,modulandola distanzetralefiletra2 e 2,5msipossonoraggiungerefacilmente50-60.0000 gemme/ha,quindi miglioratasensibilmentelasuaflessibilit.Seledistanzesullafila sono maggiori di 1 m, preferibile utilizzare il Guyot bilaterale per contenere l'acrotonia e quindiladisformitdisviluppodeigermogli.Nelcasodelcordonesperonatoinvece opportunononutilizzarecordonibilateralioduevitiperposta ondeevitaredisparitdi vigoria. lndagini eseguite in Umbria hanno, infatti, evidenziato che il piantamento con viti binate,cioconduevitiperposta,rispettoalpiantamentosingolomostra,accantoad unaminoreefficacianellacapacitdiprodurreedaccumularesostanzediqualit nell'uva,ciozuccheri,antocianie polifenolitotali,unaseriediaspettinegativi,quali:1) sviluppospessoasimmetricodellepiante,conunadelleduecheprendeilsopravvento accrescendosiinmodomaggiorerispettoall'altra(Fig.32);2)presenzadiunaforte irregolaritnelladistribuzionedellavegetazionenellospaziodisponibile,poichnella parteterminaledeicordonispessosi crea un vuoto, mentre nelle zone di curvatura vi uno sviluppo notevole dei germogli con eccessivi affastellamenti di vegetazione ed elevati scadimenti energetici interni, ci rende inoltre difficoltosa la potatura invernale ed obbliga adeseguireoperazioniaggiuntivedipotaturaverde,quali:scacchiatura,sfogliatura, sfemminellatura,ecc.,conaggraviodeicostidiproduzione;3)irrazionalitnell'impiego delle vendemmiatrici e delle potatrici meccaniche, poich la met delle piante di ciascun filarepresentaunorientamentooppostoalladirezionediavanzamentodellemacchine, ci riduce l'efficienza delle macchine stesse e, in caso di legature non ottimali dei cordoni pu causarne anche la rottura oltre che indurre maggiori danni a tralci e speroni.)LJ Piantamento binato (2 viti per posta) con chiome disomogenee e sviluppo asimmetrico dei tronchi. Dalpuntodivistastrutturale,sianelGuyotchenelcordonesperonatoopportuno prevedere 5 fili di cui uno portante, normalmente in acciaio inox, posto mediamente a 60-3180 cm da terra, una coppia mobile collocata a 40-50 cm dal primo ed un'altra coppia fissa posta alla sommit dei pali, possibilmente con i fili sfalsati di circa 15-20 cm in altezza.. Sistemia Lira:datoperacquisitoilconcettocheilgiustorapporto"superficie fogliare/uvael'ottimalemicroclimadellefogliee deigrappolifavorisce,soprattuttonei vitignia baccanera,unacomposizioneottimaledell'uva,rimaneilproblemadella capacitdiintercettazionedellalucequalefattoreprincipalenelgarantireunelevato livellodifotoassimilatiprodottoedutilizzabileperl'accumulo.Allalucediquantosopra, negli anni passati numerosi sono stati i tentativi di separare le chiome della vite al fine di ottimizzareilmicroclimavegetazionaleemigliorarelacomposizionedell'uva,tuttavia pochissimidiquestinuovisistemisisonoaffermati,alcunieranoparticolarmente complessie difficilidagestire(es.Lys,Scott-Henry,RuakuraTwinTwoTier,ecc.),altri invece precludevano la possibilit di meccanizzare le operazioni colturali (Lira). Dal punto divistaqualitativo,i risultatipiinteressantisonostatiottenutinellazonadello Champagne,dovelaLirahapermessodiottenerelastessaqualitdelvigneto tradizionalefrancese,maconunanotevoleriduzionedelladensitdipiantagione, passandociodaiclassici10.000ceppi/ha(distanzediimpiantodi11m)a3.330 ceppi/ha (distanze di impianto di 3 1 m). llsistemadiallevamentoaLira,nellaversioneclassica,prevedeun'intelaiaturadi sostegno a V o U che consente alla vegetazione di aprirsi verso l'alto e di realizzare due paretidivegetazioneinclinate,intalmodosimiglioraladistribuzionedellaluceela circolazionedell'ariaall'internodellachioma.L'ostacoloprincipaleallasuadiffusione rappresentato dalla difficolt di meccanizzare operazioni particolarmente impegnative ed onerose,qualilavendemmia.Perpoteradottarelameccanizzazioneintegralesenza rinunciareaivantaggisiaqualitativichedisanitdell'uvaoffertidaunavegetazione separata, presso il Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell'Universit di Perugia stato progettato ed in corso di sperimentazione un sistema di allevamento aperto, del tipo Lira modificata, denominato SAlM (Sistema di Allevamento ad lpsilon Meccanizzato), costituitodaunastrutturadisostegnoaV,postosuuncordonesperonatoclassico,e dotatodiunsistemadichiusura(Fig.33)checonsentedichiuderecelermentela vegetazionepocoprimadellavendemmiaediutilizzaresialevendemmiatricichele potatrici meccaniche (Fig. 34). Su Merlot, Grechetto G5 e Sangiovese, per effetto di una paretevegetativaparzialmentesdoppiata,talesistemahaconsentitodiottenereuna superficie fogliare a ceppo superiore del 20-30% rispetto al cordone libero ed al cordone speronato classico senza modificare, nella fascia produttiva, il numero di strati fogliari e la percentualedispazivuoti.lnoltre, stataconseguitaunanotevoleriduzionedella quantitdifogliee digrappoliposizionatiinternamenteallachioma.A paritdi produzione per metro di filare, chiome cos strutturate hanno consentito di aumentare in modosignificativol'accumulodizuccherinelmosto,ilcontenutoinpolifenolitotaliedin antociani nelle bucce e di ridurre l'incidenza dei marciumi fungini.32)LJ Struttura portante, aperta e chiusa, del sistema di allevamento SAlM e distribuzione della vegetazione su due pareti inclinate di 45.)LJ SAlM (sistema di allevamento ad ipsilon meccanizzato) in fase di pre-vendemmia con la chioma aperta ed ottimamente divisa (in alto) e con la struttura chiusa (in basso) per permettere l'impiego della vendemmiatrice a scuotimento orizzontale e della pre-potatrice meccanica a barre falcianti. 338. POTATURALeoperazionidipotaturarivoltealvigneto,conscopidiversiinfunzionedelperiododi sviluppo della pianta, possono essere divise in: a) potatura di allevamento; b) potatura di produzione; c) potatura radicale; d) potatura di ringiovanimento e di risanamento.8.1PotaturadiaIIevamento:siapplicaduranteiprimiannidopol'impiantoed finalizzata a realizzare celermente la struttura definitiva della pianta in accordo al sistema diallevamentoprevisto,inmododaottenererapidamentelapienaproduzioneed ottimizzare la distribuzione della vegetazione nello spazio disponibile.1anno:durantelaprimavegetazioneimportantelaposainoperadeitutoriper palizzare verticalmente almeno 2-3 germogli, scacchiando entro maggio tutti gli altri. Tale operazionerichiedemediamentecirca20-25ore/ha.altresimportantecurarela concimazioneazotata(80-100gdiazotoaceppo),l'eventualesomministrazionedi acqua,l'eliminazionedelleerbeinfestantieladifesafitosanitaria.All'impianto opportuno evitare le concimazioni localizzate in prossimit degli apparati radicali, incluso l'impiegodicompost,substratodilombrico,ecc.,poichlimitanol'approfondimentoe l'espansionelateraledelleradiciconunconseguenteaumentodellasuscettibilitagli stressidricifuturi.lngenere,allafinedellaprimavegetazionesiottengonogermoglidi limitatovigore,percuiconlapotaturainvernalesisceglieiltralciopirobustoe meglio inserito e si taglia a 2-3 gemme, assicurandolo verticalmente al tutore (Fig. 35).Fig. 35. Sviluppo delle viti alla fine del primo anno d'impianto e potatura a due gemme. Scacchiatura dei germogli in eccesso (a destra). 2 anno: sulla nuova vegetazione si ripetono le stesse operazione dell'anno precedente, inclusalascacchiaturadeigermogliineccesso,egeneralmentesiottengonotralci robusti e ben lignificati, lunghi 1,5-2 m. Alla potatura invernale si sceglie il tralcio migliore, perposizione,verticalite dimensione,e nelcasodelcordone speronato,seilvigore sufficiente, si pu impostare la curvatura del tronco e 30-40 cm di cordone. Nel caso delGuyotsispuntainvecealdisottodelprimofilo.lnprimavera,dallegemmerimaste,si svilupperanno i germogli che devono essere accuratamente palizzati in alto.3anno:nelcordonesperonatosisceglieiltralciomigliorechevienespuntatoper eliminarelaparteapicalenonbenlignificata,silegaalfiloportanteorizzontaleconuna curvaturadolcee regolareperformareilcordonepermanentepotatoa 6-8gemme.Se un tratto del cordone gi stato impostato l'anno prima, dai tralci si formeranno sia i primi speroni che il prolungamento del cordone permanente fino alla vite successiva (Fig. 36). NelGuyot,asecondadelvigore,siselezionaunosperonedidue gemmeben 34posizionato e si allunga il tralcio a frutto migliore per dimensioni e vigore completando la potatura di allevamento. Fig. 36. Potatura alla fine della 3 vegetazione in un cordone speronato (a sinistra) e in un Guyot (a destra).lncasodipiantamentoprecoce,ciodadicembrea febbraio,conl'ausiliodell'azotoed dell'irrigazione possibile forzare lo sviluppo delle piante e ridurre di un anno la potatura diallevamento;tuttaviaforzaturespintealprimoanno,specialmenteconilportinnesto SO4,possonoprovocaremortedellepianteperfenomeniditillosi.lnvignetivigorosi, caratterizzatifindalprimoannodaunbuonaccrescimentosiadiametralechein lunghezza, si pu allungare il tralcio sul filo che nel caso del cordone speronato diventer nell'anno successivo parte del cordone permanente, anticipando quindi di un anno la sua formazione. ln questo caso si pu ottenere una discreta produzione gi al terzo anno, ma occorre ovviamente cautela per non compromettere il regolare accrescimento, soprattutto dell'apparato radicale.Lapotaturadeveessereeseguitamanualmenteerichiede in media 30-35 ore/ha, cui si sommano altre 15-20 ore/ha per la legatura dei tralci ai tutori.4anno-PotaturadiaIIevamento-produzione:nelcasodelcordonesperonato,sul tralcio orizzontale dell'anno precedente si selezionano i tralci migliori, posti dorsalmente, sisperonanoraccorciandolia1-2gemmeesieliminanotuttiquellipresentisiasulla curvatura che in posizione ventrale e laterale. Generalmente su un cordone lungo 80-100 cmsilascianoinmedia6-8speroni(unoogni12-15cm),perun caricototaledi12-16 gemme a metro lineare di cordone. Dopoil4quartoannosipumeccanizzarelapotatura,cioeseguireunapre-potatura conpotatriciadischioabarrefalciantipereliminareunapartedellavegetazioneed eseguire la stralciatura dei sarmenti, cui seguir un accurato ripasso manuale. ln totale la potatura di allevamento nei primi 3 anni dall'impianto richiede circa 120 ore di lavoro ad ettaro (Tab. 4).Tab. 4. Tempi operativi richiesti dalla potatura di allevamento nel cordone speronato. Taglio (ore/ha) Legatura (ore/ha)Totale (ore/ha) 1 anno25---25 2 anno301040 3 anno352055 8.2 Potatura di produzione La potatura di produzione ha le seguenti finalit primarie: equilibrare l'attivit vegetativa e quella produttiva;ottenere quantit di produzione e qualit desiderata;35mantenere elevata l'efficienza del vigneto;prolungare la vita dell'impianto. compitodellapotaturainvernalestabilirelacaricadigemmea ceppoeadettaroequindidefinirelaproduzioned'uvadelvignetocheovviamentedeveessereadeguata all'obiettivoenologicoprefissato.Dalpuntodivistateorico,laproduzionepotenzialedel vigneto (Ppot) data dalla seguente relazione:Ppot = Carica di gemme/ha u FertiIit deIIe gemme u Peso medio deI grappoIo Pertalecalcolo,occorrequindiconoscerelafertilitrealedellegemme,cheesprimeil numero di grappoli prodotti per ciascuna gemma lasciata con la potatura invernale, ed il peso medio del grappolo del vitigno in esame. ln ltalia centrale e per vitigni a grappolo medio-grande con peso variabile da 250 a 300 g (es. Sangiovese, Malvasie, Trebbiani, Montepulciano, Verdicchio, ecc.) e fertilit media di 1,3-1,4,mediamenteoccorronocirca40.000gemme/ha,quindi la produzione potenziale del vigneto sar: Ppot = 40.000 u 1,4 u 0,250 = 14 t/ha Tale valore rappresenta la produzione d'uva per ettaro massima consentita dalla maggior partedeidisciplinaridiproduzionedeiviniDOCdelcentroltalia(inclusoovviamente +20% previsto nelle annate eccezionali). Per vitigni a grappolo piccolo con peso medio di circa 150 g (es. Chardonnay, Grechetto G5, Pinot, Sauvignon, Riesling, Manzoni bianco, Sylvaner verde, ecc.) e fertilit media di 1,6-1,7con40.0000gemme/halaproduzionerisulterebbescarsa(appena9,6t/ha), nonostante la fertilit delle gemme pi elevata che questi vitigni normalmente presentano rispetto a quelli a grappolo grosso: Ppot = 40.000 u 1,6 u 0,150 = 9,6 t/ha pertantonecessarioaumentaretalecaricaadalmeno50.000gemme/haalfinedi assicurare produzioni quantitativamente adeguate, quindi: Ppot = 50.000 u 1,6 u 0,150 = 12 t/ha Occorresottolinearecomelafertilitrealedellegemmepiuttostobassaneivitigni caratterizzatidaunelevatopesodelgrappolo,edinvecepielevatanellevariet con peso dei grappoli contenuto (Tab. 5). Lafertilitrealedellegemme,checomevistorappresentaunodeifattoripiimportanti nel definire la produttivit del vigneto, funzione anche del tipo di potatura; nei sistemi di allevamento a potatura corta (es. cordone speronato, cordone libero, ecc.) la fertilit reale delle gemme pi bassa rispetto a quelli a potatura lunga (es. Guyot, capovolto, ecc.).necessarioprecisarechelacaricadigemmedaadottareannualmentenelvigneto deveessereconsideratanellaprogettazionedelvigneto;modifichesuccessivedevono essere limitate e soprattutto accompagnate da un adeguamento della tecnica di gestione del vigneto volta a mantenere il giusto equilibrio vegeto-produttivo delle piante.lprincipifondamentalidellapotaturadiproduzionesonoconsolidatidatempoanchese oggi,conl'approfondimentodelleconoscenzefisiologiche,l'evoluzionefinalizzataalla ricercadisoluzionisemplici,efficientiedadattepermaestranzepocospecializzatee/o adeguateallameccanizzazionepercontenereicostidiproduzione.Nell'attuazione 36pratica della potatura di produzione sostanzialmente si deve provvedere al mantenimento neltempodellastrutturaassegnataallapiantaalterminedell'allevamentoecontrastare l'eccessivoallungamentodellebrancheel'accumulodilegnovecchio.Atalescopo,nei cordoni speronati si utilizzano tralci potati corti, 1-2 nodi, dai quali, nell'anno successivo si ottengono i germogli fruttiferi ed il rinnovo degli speroni, avendo l'accortezza di utilizzare perlasostituzionediquestiultimiultimisempreiltralciopibasso,derivantedalla gemma del primo nodo o dalla corona, al fine di contenere l'allungamento delle branche. lnoltre, per il rinnovo annuale degli speroni necessario ricorrere anche ai tralci derivanti dallegemmelatenti(succhioni)cheinsorgonoallabasedellebrancheosulcordone permanente in modo da poter eliminare con la potatura le vecchie branche ed evitare un veloceinvecchiamentodelcordone,cherappresentailproblemaprincipalediquesto sistema di allevamento a potatura corta.7DE Fertilit delle gemme e peso medio dei grappoli in vitigni a grappolo grosso e piccolo. VlTlGNlFertilit realePeso medio del grappolo (g) A grappolo grosso Marzemino1,27242 Montepulciano1,36238 Nebbiolo1,36219 Nero d'Avola1,27256 Refosco1,37228 Verdicchio1,07327 Falanghina1,11266 Trebbiano spoletino1,14256 A grappolo piccolo Malbech1,83146 Pinot nero1,61150 Chardonnay1,76130 Grechetto G51,55141 lncrocio Bruni 541,79131 lncrocio Manzoni 6.0.131,65137 Pinot bianco1,72146 Riesling italico2,08135 Riesling renano1,92143 Sauvignon blanc1,6199 Sylvaner verde1,67146 l tagli di ritorno su speroni derivanti da gemme latenti devono essere frequenti anche per evitaretaglidiampiasezione,chepredispongonolepianteall'attaccodelmaldell'esca. Considerandocheaglisperoni assegnatoilcompitodifornireigermoglifruttiferiper l'annosuccessivo,occorresceglierlisutralcirobustiprevedendoneanchealcunidi riserva,perrimediareadeventualigemmeciecheoarotturepercauseaccidentali.Nei casi di vigoria modesta e/o carenza di sviluppo di gemme latenti da sfruttare per i rinnovi puessereutilesperonareisucchionianchesedeboliadunasolagemma,poichda questa sar pi facile ottenere un buon tralcio nell'anno successivo (Fig. 37). Lapotaturadiproduzioneeseguitamanualmenterichiededa80a120ore/hadi manodoperainfunzionedelsistemadiallevamento,inclusoiltaglioe lastralciaturadei sarmenti.Lalegaturadeitralcinonovviamenterichiestaneicordonisperonati.ll cordonelibero,cheesprimelamassimasemplificazione,nonrichiedendonemmenola stralciatura, necessita soltanto di 60 ore/ha di lavoro manuale (Tab. 6).37ab c d Fig. 37. a: sperone a tre gemme con difficolt di germogliamento di quella basale; b: sviluppo di germogli basali sulla branca da utilizzare nell'anno successivo per effettuare tagli di ritorno;c: corona e prima gemma visibile (bourillon) da considerare utile nel conteggio delle gemme da lasciare con la potatura secca; d: sperone di due gemme correttamente posizionato.Tab. 6. Tempi operativi delle operazioni di potatura di produzione eseguite manualmente o a macchina in diversi sistemi di allevamento. Sistema di aIIevamento CapovoltoCordone speronato*Cordone libero* Operazioni manuale (ore/ha) manuale (ore/ha) meccanico (ore/ha) manuale (ore/ha) meccanico* (ore/ha) Potatura (taglio)406035*5530* Stralciatura2020---5--- Legatura30------------ 7RWDOH 9080356030 * Nel cordone speronato il cantiere di lavoro separato, la pre-potatura a macchina richiede circa 2-3 ore/ha e larifinituramanualecirca30-32ore/ha,mentrenelcordoneliberolapre-potaturaconmacchineabarre falcianti e la rifinitura manuale avvengono in contemporanea.7.2.1 Potatura meccanica: nei sistemi di allevamento a cordone permanente possibile ricorrereallepotatricimeccaniche;inrealtillavorosvoltodatalimacchineunapre-potatura in quanto si richiede poi una rifinitura manuale. Nel cordone speronato classico sonopirispondentilepotatriciadischi(tipoPellenc,Binger,ecc.)(Fig.38),poich eseguono tagli multipli al di sopra del cordone provvedendo anche alla stralciatura ed alla trinciaturadeisarmenti.Lapre-potaturapiagevoleseilpalizzamentoverticaledella vegetazionestatoaccuratoedmoltorapida,occorronoinfatticirca2-3ore/ha.La rifinitura manuale, che in genere viene eseguita a cantiere separato, richiede invece 30-32 ore/ha e consiste nel diradamento dei cornetti in eccesso, incluso quelli posizionati al disottodelcordonepermanente,nelraccorciamentoa1-2gemmediquelliresiduienell'esecuzione dei tagli di ritorno. Nelcordoneliberosonoinvecepreferibililepotatriciabarrefalciantiorientabili(tipo Fama, Tanesini a barre multiple, Tanesini trimmer, ecc.) (Fig. 39). Queste sono costituite dauntelaioportatolateralmentedallatrattrice,munitodiduelameorizzontalicon tastatoriedunaverticalecheeseguonocontemporaneamentetaglisopraesottoil cordone,nonchlateralmente.lnassenzadeifilidisostegnoisarmenticadonoaterra liberamente dopo il taglio. Per il ripasso manuale preferibile riunire i cantieri utilizzando unapiattaformamobile,munitadiforbicipneumaticheetrainataposteriormentedalla trattrice,sullaqualeprendonopostodueoperatori(Fig.39).Lasimultaneitdelledue operazioni consente di ridurre le ore di lavoro richieste per la potatura, poich gli addetti alripasso,vincolatidallavelocitdiavanzamentodellatrattrice,vengonoindottiad eseguiremenotagli,ciosoloquellieffettivamenteimportantiquali:diradamentodegli speroniineccessorispettandoquellidorsalioanchelateralirivoltiversol'altoeil raccorciamentodellebranchecontaglidiritorno.Lastessamacchinapuessere 38utilizzataancheperlacimaturaestivadeigermoglieperl'eventualepotaturadipre-vendemmia. Nel cordone libero complessivamente occorrono circa 9-10 ore macchina ad ettaro,percuiconsiderando3operatori(1trattoristae2potatori),unettarodivigneto necessita di circa 30 ore totali di manodopera. Fig. 38. Potatrici a dischi su cordone speronato. Fig. 39. Potatrice a barre falcianti orientabili su cordone libero (a sinistra) e cordone speronato (a destra) con i cantieri di lavoro riuniti (cantiere potatura + cantiere di rifinitura). 8.3PotaturaradicaIe:puessereutilizzataneicasidielevatavigoriaalfinedi contenere l'eccessivo sviluppo della chioma e limitare gli effetti negativi che ne derivano, quali:elevatoombreggiamento,stentatamaturazionedeigrappoli,riduzionedelcolore dell'uva e incremento nella virulenza dei parassiti, soprattutto fungini. Non una tecnica molto usata, tuttavia nei casi gravi di eccessivo vigore si pu eseguire un solo passaggio conunattrezzoa duelametipocoltro,finoadunaprofonditdi80-100cminmododa tagliareunapartedell'apparatoradicale.Taletecnicadeveessereutilizzataconuna frequenzanoninferiorea3-4anniesufilarialterni.Lostessorisultatosiconsegue quando l'intervento si esegue con il ripper a pi ancore per ridurre la compattazione del terreno operando su filari alterni (Fig. 40). 8.4 Potatura di ringiovanimento e di risanamento: nei casi di precoce invecchiamento delcordonepermanente,causatoanchedaerroriinfasedipotaturainvernale,pu essereconvenientericorrereadoperazionidirinnovo.Questatecnica,comunemente usata anche in Toscana nella zona del Chianti, consiste nel rinnovare l'intera pianta dopo aversceltoedallevatonell'annoprecedenteunpolloneadattopersviluppoeposizione (Fig.41).Ovviamentequestaoperazionedeveesseregradualeneltempoinmododa poterringiovanirel'interovignetonelgirodi3-4anni,senzaazzerarelaproduttivit, 39)LJ Potatura radicale eseguita con un ripper a due ancore. )LJ lnterventi di ricostituzione mediante taglio alla base del tronco e riallevamento di un germoglio ben posizionato e sviluppato.Nelcasodivitiattaccatedalmaldell'esca(Fig.42),considerandochenonsono disponibiliprincipichimicicapacidicontrastaretalemalattia,occorrelimitareleferiteal collettodelleviticausateaccidentalmentedurantelelavorazionialterrenoedevitaredifavorire, con la potatura invernale, il diffondersi della malattia. quindi necessario potare separatamente le piante malate ed asportare il legno di potatura e/o l'intera vite, avendo curadibruciareilmaterialeinfettoesuccessivamenteprovvedereallapotaturadel vigneto. ll taglio deve essere fatto 10-20 cm sopra il punto d'innesto in modo da riallevare uno dei germogli che si svilupperanno dalle gemme latenti ed ottenere cos, nel giro di 1-2 anni, una pianta nuovamente in piena produzione. lnoltre, opportuno ricoprire i grossi tagliconappositimasticicicatrizzantieneicasipigravioccorreeffettuareuna disinfezionegeneralizzatadopolapotaturaconossiclorurodirame(al50%dirame metallico nella dose di 800-1.000 g/hl) o con poltiglia bordolese al 3-5%. beneprecisarechegliagentiresponsabilidelmaldell'escasononumerosifunghi lignivori(Stereumirsitum,Phellinusignarius,Acremoniumsp.,Chephalosporiumsp., Phomasp.,Eutypalata,ecc.)chepossonodeterminareduetipididecorsi:un disseccamentolentoeprogressivodeigermoglichepudurareanchediversianni, oppureunaformaapopletticacheportalapiantaadunarapidaedimprovvisamorte. Nellaformacronicasimanifestanoestesealterazionidivariotipocheinteressanogli organi verdi, in particolare le foglie e i tralci accompagnate da lesioni interne del legno e deltroncoodellegrossebranche.Lepiantecolpitesonofacilmenteindividuabilisoloin iniziandodallepiantemalatee daquellepivecchie.lltaglio deltronco,aldisopradel pollone, deve essere fatto a fine inverno e ricoperto con appositi mastici. 40presenzadifoglie,pertantodevonoesseresegnate,conunnastrooverniceindelebile allabasedellapianta,perpoterlipoiriconoscereinfasedipotaturasecca.Dairilievi eseguitineivignetisperimentalidelpoloviticolodiSant'Apollinaredell'Universitdi Perugiaemersocheunacertasuscettibilita talefitopatia legataanchealvitigno; molto suscettibili sono risultati il Cabernet sauvignon ed il Trebbiano toscano con 7-8% di piante malate l'anno e mediamente suscettibili il Ciliegiolo, il Sangiovese, il Grechetto e lo Chardonnay con 3-5% di piante malate. )LJMal dell'esca, taglio in inverno e sviluppo di germogli da gemme latenti nella primavera successiva. 419. NUTRIZIONE DELLA VITE E FERTILIZZAZIONE Lanutrizionedelleviteunproblemacomplessopoichinfluenzalosviluppovegetativo dellapianta,laquantitelaqualitdell'uva,lasanitelacostanzadiproduzionenel tempo.Rappresentauncostoedcondizionatainmodomarcatodallecondizionipedo-climatiche;infatti,considerandochegliambientivocatiallacoltivazionedellavitesono assaidiversiperlatitudine,altitudineecaratteristichedeiterreniecheivitigniutilizzati sonooltre350,impossibileproporreformulestan