LUISA SALVATI - 07/03/2012 - MULTICULTURALITÁ E APPRENDIMENTO LINGUISTICO (M-Z)
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LUISA SALVATI- 07/03/2012 -
MULTICULTURALITÁ E APPRENDIMENTO LINGUISTICO
(M-Z)
CAPIRE
Input (1)Per imparare la L2, è necessario che
l’apprendente abbia a disposizione esempi di L2 = INPUT
Perché l’input possa contribuire alla costruzione dell’interlingua = l’input deve diventare intake
L’input è:Comprensibile e intrinsecamente strutturatoModificabileNegoziabile
L’ascoltatore è:Elaboratore di informazioniinterlocutore
Input (2)Le principali caratteristiche che rendono
l’input comprensibile sono:Contestualizzazione extralinguisticaStrutturazione linguisticaModificabilitàNegoziabilità
Contestualizzazione
Input Ambiente culturaleI partecipanti dell’interazioneLo scopo e l’argomento dello scambio
comunicativo
Nel processo di apprendimento linguistico, l’input più facilmente decifrabile è quello in cui è maggiore l’informazione extra-linguistica (contesto) = processo di compensazione
Se il contesto rende ovvio quello che viene detto, l’apprendente ha maggior opportunità di concentrarsi sulla forma
Strutturazione
InputL’input è organizzato in strutture (che
consentono di decifrarlo), in parte comuni, in parte specifiche di singole lingue
Gli universali linguistici sono le proprietà ricorrenti nelle lingue del mondo: (le parole sono composte di sillabe)
Universali linguistici e input
Tra i numerosi universali linguistici particolarmente utili alla decifrazione dell’input (Klein, 1986:4):Un enunciato è scomponibile in parole, le parole in
sillabe, e le sillabe in fonemiI fonemi sono divisi in consonanti e vocaliLe sillabe tendono ad avere un nucleo vocalico, che è
affiancato da consonantiVocali e consonanti tendono ad alternarsi nella
sillaba, per cui i nessi consonantici tendono a marcare i confini sillabici
Una pausa di solito ricorre al confine di parola (ma non tutti i confini di parola sono indicati da una pausa)
Ci sono parole che hanno un significato prevalentemente grammaticale (le parole di funzione: in, e, il, se), e parole che hanno un significato prevalentemente lessicale (le parole di contenuto: pipa, ritirare, piacevole, trenta)
Le parole di funzione tendono a essere più corte (tipicamente monosillabiche), ricorrono con maggiore frequenza, e di solito sono meno accentate delle parole di contenuto
La regola generale è: una parola, un significato
Aiutano a decifrare l’input altre proprietà che evidenziano specifiche parti dell’enunciato:La frequenza con cui alcune parole ricorrono
nell’enunciatoLa posizione che occupano nell’enunciatoLa struttura prosodica dell’enunciato (accento,
ritmo)
Aiutano più direttamente a decifrare l’input le proprietà specifiche della L1 e le conoscenze parziali della L2
Modificabilità
Input L’input è modificabile, con lo scopo di
renderlo più comprensibile: foreigner talkLivello fonologico: voce più alta, parlato
più lento e iperarticolatoLivello lessicale: parole più comuni
(iperonimi, non iponomiLivello morfo-sintattico: frasi più corte e
meno complesseLivello pragmatico: preferenza di forme
dirette
Processi formali del foreigner talk
SemplificazioneElaborazione
Teacher talk: il modo di parlare degli insegnanti in classe:Non è mai sgrammaticatoPiù equilibrato ai bisogni comunicativi
dell’apprendente
Negoziabilità
InputParlante nativo e apprendente insieme
possono ricorrere alla negoziazione dell’input
La negoziazione può avvenire in vari modi
AscoltoModello psicolinguistico di
Levelt1. Sentire il messaggio acustico : attraverso
l’uditore (primo elaboratore), il suono viene trasformato in stringa fonetica
2. Il decodificatore (secondo elaboratore) trasforma la stringa fonetica in struttura superficiale (attraverso l’elaborazione fonologica) e in enunciato (attraverso l’elaborazione grammaticale).
3. L’interprete (terzo elaboratore) che completa la comprensione
Decodificatore=conoscenze lessicali Interprete=conoscenze generali
Alcune procedure possono essere saltateL’ordine attraverso le procedure non è fissoUn livello di analisi può imporsi sull’altro
INCREMENTALITÁAUTOMATICITÁ