Luci, regali Natale - Parrocchie Rivoli · Il giorno di Natale vedere con che curiosità, sorpresa...

48

Transcript of Luci, regali Natale - Parrocchie Rivoli · Il giorno di Natale vedere con che curiosità, sorpresa...

Page 1: Luci, regali Natale - Parrocchie Rivoli · Il giorno di Natale vedere con che curiosità, sorpresa ed entusiasmo i bambini ricevono i regali e li aprono, mi dona lo stupore nello
Page 2: Luci, regali Natale - Parrocchie Rivoli · Il giorno di Natale vedere con che curiosità, sorpresa ed entusiasmo i bambini ricevono i regali e li aprono, mi dona lo stupore nello

2

Luci, regali e pranzoni…il bello del NataleGirare la città e vedere le luci accese, scorgere la gente che corre e cerca regali per le persone a cui vuole bene, sentire mamme e nonne (ma sempre più - per fortuna!- papà e nonni) discutere sul cibo da mangiare il giorno di Natale insieme alla famiglia… mi piace tanto, mi dà gioia, mi immette in quel clima natalizio che fa sì che il mio cuore sia un po’ più leggero e mi fa accorgere della cura che si ha per le persone amate! Il giorno di Natale vedere con che curiosità, sorpresa ed entusiasmo i bambini ricevono i regali e li aprono, mi dona lo stupore nello riscoprire ogni anno di come un po’ di tempo dedicato per pensare e trovare un regalo dia una ricompensa enorme a chi lo dona. E anche la gioia che dà ad ognuno di noi ricevere dei regali e sentirsi amati, mi fa star bene. Certo i giorni prima sono tutta una corsa, un traffico, una perenne coda ovunque, un fare conti per capire quanto possiamo spendere, ma la bellezza del vivere il giorno di Natale in famiglia, mangiando insieme, scambiandoci i regali perché ci si vuole bene è la ricompensa alle fatiche vissute nei giorni precedenti! E dopo un giorno intero - quello di Natale - passato con la propria famiglia, sentirsi satolli non solo di cibo, ma anche del tempo passato a non fare nulla di attivo, il tempo passato solo a stare alla presenza e con la compagnia delle persone importanti della nostra vita, sentire una pienezza di chi vive l’esperienza di essere amato gratuitamente è meraviglioso!Augurando a tutti di poter vivere i giorni precedenti e il Natale con questi bei sentimenti e belle emozioni e con quella pienezza di chi si scopre amato, ricordo a me e a tutti voi che questi sentimenti ed emozioni sono l’assaggio del gusto dell’amore di Dio, che si è incarnato in Gesù 2000 anni fa, che continua ad incarnarsi nella concretezza della vita di ognuno di noi e che tornerà vittorioso alla fine dei tempi… a noi dedicargli un po’ di tempo per stare alla sua presenza e con la sua compagnia per sentirci alla fine del giorno di Natale anche “satolli” del suo amore!

Buon Natale!don Claudio

Page 3: Luci, regali Natale - Parrocchie Rivoli · Il giorno di Natale vedere con che curiosità, sorpresa ed entusiasmo i bambini ricevono i regali e li aprono, mi dona lo stupore nello

3

RIVOLI Parrocchie nella Città

Salve a tutti! Ed eccomi qui, sono Giuseppe, per gli amici Pino, 62 anni compiuti a ottobre e sposato da quasi 40 anni con Franca… incredibile come passi il tempo!La nostra è stata una gioventù travagliata per le nostre malattie, in particolare per quanto riguarda Franca e per i numerosi e prematuri lutti che hanno segnato la nostra giovinezza.Fin dal termine scolastico, se pur perito elettronico, mi sono sempre occupato di informatica e di radio telecomunicazioni, campi che mi hanno sempre affascinato.Nonostante la mia età non giovanissima, come per tanti altri, non sono ancora in pensione, anche se spero di raggiungere quanto prima questo traguardo per dedicarmi maggiormente al servizio della Chiesa.Sono passati sei anni da quando ho iniziato questo cammino e devo dire che non sono trascorsi tanto in fretta, ma ora, guardandomi indietro, non mi sembra quasi possibile di essere incredibilmente arrivato alla fine: la mia ordinazione avverrà il 19 novembre alle ore 15,30 presso il Duomo di Torino.Un cammino articolato dalla frequenza obbligatoria universitaria con i relativi esami, i ritiri formativi e spirituali per noi aspiranti diaconi, per le nostre famiglie e per le nostre spose. Ehh siii… chi l’avrebbe mai detto laurearmi a 62 anni... Alla fine della scuola media non avevo neanche voglia di frequentare le superiori… Le vie del Signore sono davvero infinite!!!Tutto cominciò nel periodo in cui Franca era impegnata come catechista, quindi circa una decina di anni fa, mentre ero in sacrestia a fine Messa, il nostro diacono Renzo con parole decisamente profetiche, mi propose di intraprendere il cammino diaconale.Sinceramente, se pur praticante, ero molto ignorante in materia, ma sollecitato da una certa curiosità, raccontai l’accaduto a Franca ed insieme ci documentammo su

chi fosse il diacono e quale ruolo avesse all’interno di una comunità. Vi lascio immaginare la nostra prima reazione... Per farla breve, pur essendo molto onorati per la proposta, maturammo la netta convinzione di non essere le persone più adatte: troppo adulte, non adeguate, ecc… Non basterebbe una pagina per motivare il nostro no!In seguito ancora altre volte Renzo con molta discrezione mi ripropose di pensarci e questo pensiero cominciava a martellarmi nella testa… Per non pensarci e allontanare questa idea dalla mente, frequentai addirittura il corso per volontari della CRI ed esercitai per circa due anni l’attività.Fu in un pellegrinaggio mariano che prendemmo coscienza di questa chiamata e guardandoci negli occhi, senza tante parole dicemmo il nostro sì.Riuscii ad entrare a far parte degli aspiranti diaconi per un soffio, dopo un mese avrei compiuto 56 anni (il limite è 55), ma la nostra esitazione, la nostra titubanza, i nostri timori, il nostro temporeggiare mi fecero guadagnare il cambiamento formativo e quindi mi ritrovai a dover frequentare per quanto riguarda la parte teorica il percorso universitario presso la Facoltà Teologica di Torino…E così, in punta di piedi e con umiltà, abbiamo cominciato questo cammino faticoso e impegnativo, ma di grande trasformazione come persone e come coppia, una grande grazia! Il Signore ci ha chiesto molto, ma molto, molto di più ci ha donato! Ringrazio il Signore e Renzo suo tramite, per questa chiamata! Un grande grazie a mia moglie Franca, pilastro fondamentale di questi anni: senza il suo appoggio, il suo sacrificio e la sua condivisione tutto ciò non sarebbe stato possibile.Ringrazio inoltre tutte le persone che si sono adoperate per la mia formazione e preparazione, quelle che mi hanno sostenuto nei momenti di crisi e incoraggiato quando pensavo di non farcela.Ora sono qui con un cuore pieno di gioia e di timore! Gioia per ricevere un dono così grande e timore per il futuro, ma sono nelle mani del Signore e il suo sostegno sarà la forza per il mio futuro servizio diaconale.Infine, anche se non mi chiamo Francesco, vi sarei grato se riservaste una preghiera per me!

A presto! Pino

Pino, nuovo diacono

Page 4: Luci, regali Natale - Parrocchie Rivoli · Il giorno di Natale vedere con che curiosità, sorpresa ed entusiasmo i bambini ricevono i regali e li aprono, mi dona lo stupore nello

4

Il Centro di Ascolto è nato nel 1992 su iniziativa di mons. Guido Fiandino, allora parroco di Santa Maria della Stella e ora Vescovo ausiliare emerito e parroco della Crocetta. Coinvolgendo alcuni parrocchiani, fra i quali non possiamo non ricordare Giulio e Giovanna Baricco, don Guido ebbe la profonda intuizione di fondare il Centro di Ascolto per dare un aiuto materiale alle numerose persone che si recavano da lui in parrocchia e per ascoltare con calma e attenzione chi aveva bisogno di parlare e di esporre i propri problemi.Da allora a Torino sono stati creati molti altri Centri di Ascolto, ma in quegli anni rappresentava una vera novità.Vi era stata però l’indicazione dell’Arcivescovo di Torino, Giovanni Saldarini che, attraverso la Lettera Pastorale Olio e Vino, sollecitava a seguire l’esempio del Buon Samaritano, il quale non si era limitato a dare una piccola elemosina al poveretto ferito incontrato per strada, ma si era fatto carico della sua persona e gli aveva offerto olio e vino per curare il suo corpo.Era un invito agli operatori della carità perché andassero oltre l’elemosina, e rendessero un servizio alla persona curandone il processo di crescita umana e distogliendola dall’accattonaggio.Superato un primo momento di perplessità e di titubanza, i Volontari decisero di andare avanti e don Guido fece fare loro un percorso formativo di un anno. Poi aprirono la porta del Centro a tutte le persone in difficoltà, a tutte le nuove povertà legate all’immigrazione, al disagio mentale, ai cambiamenti socio-economici.Dopo aver operato per cinque anni in modo autonomo, il Centro di Ascolto, dal 30 luglio 1997, si era regolarmente iscritto all’albo regionale come Organizzazione di volontariato riconosciuta come ONLUS.Partiti dalla convinzione che il compito del Centro di Ascolto fosse semplicemente quello di “ascoltare” le persone, individuare i problemi per poi dirottarle nei canali già esistenti atti ad aiutarli, i Volontari hanno poco per volta cambiato impostazione e ampliato il raggio di azione.Sono nati così all’interno del Centro di Ascolto un Centro di solidarietà per distribuire viveri e vestiario, una intermediazione gratuita per mettere in contatto chi offre mobili con chi li cerca, il Servizio doccia per i senza-casa, e la mensa. È cresciuta anche in questi anni la collaborazione con gli Enti pubblici, in particolare con il Comune e il Cisa, ma anche con il Centro di salute mentale della Diocesi per cercare di offrire alle persone in difficoltà un sostegno non solo economico ma anche psicologico.In questi ultimi anni, l’Ascolto, che dovrebbe essere il compito più importante dell’attività e precedere qualsiasi attività, ha accolto una media di circa 600 persone all’anno con una crescita costante degli italiani, rispetto agli stranieri, che si rivolgono al Centro per la

ricerca di casa e lavoro.Un importante servizio è la Mensa, gestita da qualche anno in stretta collaborazione con il comune di Rivoli. Il servizio, che prevede l’ascolto preventivo per poter accedere ai locali, avviene tutti i giorni feriali dell’anno, con una media di presenze di circa 3000 persone all’anno; nei giorni festivi si collabora con l’analogo servizio offerto dalla Stella in via Fratelli Piol, organizzato dal Masci.Numerosi sono i progetti fatti nel corso degli ultimi anni con il Comune di Rivoli: fra questi il “Dormitorio invernale Turati” e il “Progetto Reciproca solidarietà e lavori accessori” del quale hanno beneficiato 12 persone assistite dal CDA.Con il CISA il Centro ha in corso tre attività: un’abitazione per due persone in difficoltà; una partecipazione al progetto congiunto con altre Associazioni del territorio che ha evitato due sfratti a due nuclei in difficoltà e a curare la difficile situazione di altri due casi; un intervento a favore di studenti delle scuole superiori appartenenti a fasce deboli della popolazione con aiuti

I venticinque anni del CDA

Page 5: Luci, regali Natale - Parrocchie Rivoli · Il giorno di Natale vedere con che curiosità, sorpresa ed entusiasmo i bambini ricevono i regali e li aprono, mi dona lo stupore nello

5

RIVOLI Parrocchie nella Città

per libri e spese per i mezzi pubblici, in collaborazione anche con la COOP per l’acquisto di libri scontati per le scuole medie inferiori di Rivoli.Con la Parrocchia di Santa Maria della Stella è stato condiviso il progetto “Aggiungi 10 posti a tavola”, che ha finanziato parzialmente le due mense di Rivoli.Il punto che più preoccupa è la diminuzione dei volontari e l’aumento della loro età media, che rende difficile continuare anche le piccole attività di autofinanziamento, quali i mercatini di via Piol o davanti alla Stella con la vendita di fiori e oggetti ricevuti in dono. Una gestione economica non deficitaria è la base che ci permette una continuità della nostra opera assistenziale verso il prossimo. Per fortuna negli ultimi anni sono incrementati gli introiti dovuti a contributi da privati che, per essere inaspettati e corrispondenti a una effettiva esigenza temporale, rappresentano un vero intervento della Provvidenza. In questo modo abbiamo potuto aiutare molti nuclei familiari o persone singole, attraverso il pacco viveri, la mensa e la distribuzione di

vestiario.A questi servizi si aggiungono anche ripetizioni per studenti e consulenza per i rapporti con l’Ufficio Pio e altri enti assistenziali, in modo che i nostri assistiti possano imparare a risolvere da soli i propri problemi, acquistando dignità e consapevolezza, e il nostro servizio sia soprattutto accompagnamento della persona e non pura beneficienza.Dopo 25 anni di attività è fondamentale che ci affidiamo ancora all’aiuto del Signore e della Provvidenza per poter prendere come modello di accoglienza quello che troviamo nel Vangelo, per vedere impressa in ogni persona, soprattutto in quella più povera, l’immagine di Cristo, e per mettere al centro del nostro ascolto e della nostra attività la dignità della persona umana e non soltanto i suoi bisogni.

Lilli

Page 6: Luci, regali Natale - Parrocchie Rivoli · Il giorno di Natale vedere con che curiosità, sorpresa ed entusiasmo i bambini ricevono i regali e li aprono, mi dona lo stupore nello

6

Domenica 17 settembre, nell’ambito dei festeggiamenti della Santa patrona Maria della Stella, nel Salone Beato Antonio Neyrot a Rivoli, abbiamo avuto il piacere di ascoltare Marina Casini, giurista, professoressa di Bioetica e vicepresidente del Movimento per la Vita Italiano, sul tema della dignità umana e il fine vita, argomento molto attuale e discusso.All’incontro avrebbe dovuto essere presente anche il Dott. Guizzetti, responsabile del reparto per pazienti in stato vegetativo al Centro Don Luigi Orione di Bergamo, ma a causa di gravi problemi di salute non ha potuto raccontarci la sua esperienza nel dedicare la vita alle persone che vivono la condizione clinica di “stato vegetativo”.

Perché il titolo “l’umano nascosto”? L’espressione, ha spiegato la prof.ssa Casini, si riferisce al libro, scritto appunto dal Dott. Guizzetti, “Terry Schiavo e l’umano nascosto”, che affrontando il caso di Terry Schiavo, conosciuto in tutto il mondo, parla della dignità delle persone che si trovano nella condizione di stato vegetativo racchiudendola nell’espressione “umano nascosto”.Vorrei che noi tutti, ha proseguito la prof.ssa Casini, uscissimo da questo incontro con la convinzione che ogni essere umano ha in sé un umano nascosto, parte fondamentale e presente sin dal momento del concepimento e anche in tutti quei momenti in cui la vita sarà segnata dalla sofferenza, dalla malattia o dalla disabilità. L’“umano nascosto” è dunque presente in tutte le tematiche dell’esistenza umana che nasce, soffre e muore.

Ma quando la vita non ha più valore? Ci sono vite che si possono scartare?Oggi da una parte si considera assurda la morte quando improvvisamente interrompe una vita piena di speranze, dall’altra è sempre più forte la tendenza a considerare la morte come una liberazione o

addirittura come un diritto da rivendicare quando la vita umana per noi non ha più senso perché afflitta da malattie, da sofferenze, da disabilità.

Perché questo atteggiamento incoerente?Sicuramente in primis incidono i progressi della medicina, che allungano la vita anche cronicizzando le malattie. Sempre più forte e diffusa risulta poi la tendenza di dominare, controllare e programmare le diverse fasi della vita. Non ci sentiamo più interpellati sul senso della vita e ignoriamo la dignità presente in ogni uomo in quanto tale e le stesse fasi; le persone in esse coinvolte, diventano delle “cose” che possiamo possedere, pretendere o rifiutare. Con questo approccio si arriva a pretendere un figlio a tutti i costi anche se il prezzo da pagare, per assurdo, fosse la vita di altri figli, o a rifiutare e sopprimere anche la vita di un figlio solo perché disabile a dispetto di un’umanità che, se tale invece, dovrebbe riconoscere come bisognoso di maggiore cura e attenzione. Si tende insomma a trasformare ogni pretesa individuale in un diritto, cioè a legittimare dal punto di vista giuridico tutto quello che riguarda il dominio sulla vita e sulla morte come espressione di libertà. Per ottenere questo si alimenta e si produce il consenso sociale con un coinvolgimento mediatico totale e fuorviante.

Le questioni sull’inizio e sul fine vita, ha aggiunto ancora la nostra ospite, si possono definire epiche e planetarie, cioè parliamo di qualcosa che riguarda il mondo intero e caratterizza un’epoca. Dalla risposta alla domanda “che valore diamo alla vita umana?” cambia la faccia della società.Nell’affrontare certe situazioni sul fine vita occorre utilizzare sempre la bussola della dignità umana.Noi non possiamo ovviamente giudicare le persone vittime di sofferenze e di comprensibili paure ma dobbiamo certamente giudicare la cultura di morte portata alla luce dal trionfo dell’edonismo, il piacere di

CAV e MPV ÒG. FORADINIÓ O.N.L.U.S. - RIVOLI

movimentoperlavita

centrodiaiutoallavita

L’UMANO

Page 7: Luci, regali Natale - Parrocchie Rivoli · Il giorno di Natale vedere con che curiosità, sorpresa ed entusiasmo i bambini ricevono i regali e li aprono, mi dona lo stupore nello

7

RIVOLI Parrocchie nella Città

possedere, di essere forte e bello, e dell’utilitarismo, il fare ciò che mi è utile, del benessere materiale, dell’autosufficienza. In questo scenario, la vita che avrebbe più bisogno diventa un problema da eliminare.

Però come può essere umana una cultura che scarta l’umano?Un’autentica autodeterminazione si costruisce con la relazione mentre oggi il suo concetto viene trasformato in individualismo e libertarismo e gli stati che portano avanti queste politiche di morte si nascondono dietro il concetto di autodeterminazione ma arrogandosi di fatto il diritto di decidere chi non sia più degno di vivere.L’ultima parola dovrebbe spettare sempre alla dignità umana che, se slegata dal concetto di persona, diventa graduabile, più alta in certe fasi della vita e più bassa in altre.

Come possiamo allora riprendere il discorso della dignità umana?Ci sono due vie, una religiosa e l’altra laica perché per sostenerla e riconoscerla non occorre necessariamente avere una fede confessionale.La prima ci è stata “rivelata”, come magistralmente ribadito dalle parole dell’Evangelium Vitae: “La dignità che ha le sue radici nell’intimo legame con il Creatore”. Ciascuno di noi ha il timbro di Dio in sé.L’altra via si basa sull’ intuizione, su una scommessa

ragionevole.Questa via è già presente anche se le correnti attuali cercano di sopraffarla. Il compito della società attraverso il percorso indicato dalle moderne idee dei diritti umani è di riportare in luce il fatto che è la dignità umana a indicare il valore finalistico dell’essere umano, sempre soggetto e mai oggetto, sempre persona e mai cosa. La dignità umana si può riconoscere con lo sguardo dell’intelligenza e si può così prendere atto che ci appartiene. Questo ci rende tutti fratelli, tutti diversi ma allo stesso tempo uguali sul valore della nostra vita.Nei nostri contesti si riconoscono inoltre diversi segnali positivi: tante associazioni e tanti medici ad esempio si mettono quotidianamente in gioco per difendere fino in fondo la dignità umana.

La prof.ssa Marina Casini ha dunque concluso con una frase scritta da un anonimo sul diario di un Hospice: “Si può dimenticare il degrado del proprio corpo se lo sguardo dell’altro è pieno di tenerezza” e ci ha salutato così: “Facciamo in modo che il nostro sguardo sugli altri sia sempre pieno di tenerezza.”

Grazie Marina per le tue parole semplici ma forti, che ci incoraggiano a difendere sempre e sopra ogni cosa la vita umana.

Samantha Pizzichetta

"La salute di un cristiano è la gioia. Il cristiano è un uomo di gioia e guarda il futuro con speranza".Grazie, Sorelline, per la vostra accoglienza, la vostra fede, le vostre preghiere, per tutto quello che abbiamo condiviso in questi anni.Grazie davvero e buon cammino!

Buon ritorno nelle Filippine accompagnatedal nostro affetto e dalla nostra riconoscenza

Page 8: Luci, regali Natale - Parrocchie Rivoli · Il giorno di Natale vedere con che curiosità, sorpresa ed entusiasmo i bambini ricevono i regali e li aprono, mi dona lo stupore nello

8

C’eravamo anche noi di Rivoli, volontari di S. Bernardo, S. Giovanni Bosco, S. Martino/Stella e suor Marinora, per testimoniare che il dono di Dio a Vincenzo de Paoli non si è inaridito, ma vive, nei laici, attraverso Charités, Gruppi di Volontariato Vincenziano (GVV), Gioventù Mariana e Conferenze di San Vincenzo, nei consacrati attraverso le Figlie della Carità, i Preti della Missione e in circa 200 altre associazioni e congregazioni di ispirazione vincenziana.Il carisma consiste nel vedere Gesù nei poveri e i poveri in Gesù, nel mettere in pratica l’insegnamento evangelico, avendo cura delle persone in senso globale, partendo dai bisogni materiali, culturali, relazionali per arrivare a quelli spirituali.Lo stile vincenziano è supportato dalla pratica di alcune virtù: S-semplicità, U-umiltà, M-mitezza, A–amore = SUMA.È improntato ad un amore non solo affettivo (spesso sterile anche se appagante) ma effettivo, che opera, interviene, si fa carico delle necessità di chi è fragile e fatica a vivere. Tuttavia – dice San Vincenzo – occorre che il fare sia pensato: “…il povero patisce non tanto per mancanza di persone di buon cuore, quanto per mancanza di organizzazione”. Per questo motivo

nel 1617 costituì nelle parrocchie le ”Charité” con il compito di organizzare il servizio ai poveri perché “il bene bisogna farlo bene”.

Gli eventi del Simposio12 ottobre: registrazione al ”Collegio Leoniano”. La sede era spalancata come per ricevere tutta la Famiglia. È stata una gioia ritrovarsi da tutta l’Italia.13 ottobre: Il mondo festoso dei partecipanti, divisi in lingua di appartenenza, ha ascoltato interventi sul tema ”Accogliere lo straniero”. L’argomento della migrazione è stato trattato da diversi punti di vista: storico, economico, sociale, culturale, umano per arrivare all’evangelico.Per contrastare le paure verso lo straniero che “ruba” il benessere conquistato, Mons. Beniamino De Palma ha esortato i vincenziani a riscoprire i valori della sobrietà e della condivisione, ritornando alla scuola dei poveri, nostri signori e maestri.Particolarmente coinvolgente è stata la testimonianza di padre Matteo Tagliaferri sulla nascita e sviluppo delle sue comunità per i giovani senza speranza e deprivati di dignità e di amore. Agli ospiti, il padre

400 ANNI del CARISMA VINCENZIANO

Simposio a Roma dei 200 rami della Famiglia Vincenziana12-15 Ottobre 2017

Page 9: Luci, regali Natale - Parrocchie Rivoli · Il giorno di Natale vedere con che curiosità, sorpresa ed entusiasmo i bambini ricevono i regali e li aprono, mi dona lo stupore nello

9

RIVOLI Parrocchie nella Città

Matteo non chiede nulla, li accoglie, li ama e offre risposte al bisogno di dare un significato alla propria vita.14 ottobre: a Piazza San Pietro. Papa Francesco, alla presenza della reliquia del cuore di San Vincenzo, propone “tre semplici verbi: adorare, accogliere, andare”.

ADORARE: la preghiera è fermarsi davanti a Dio, stare con Lui, dedicarsi a Lui, abbandonandosi fiduciosi a Lui e così diventar più comprensivi, più disponibili a superare le proprie rigidità.

ACCOGLIERE: non significa “fare qualcosa”. Accogliere è una disposizione profonda dell’anima e della mente, significa ridimensionare il proprio io. È un lento distacco da ciò che è mio: il mio tempo, il mio riposo, i miei diritti.

ANDARE: l’amore è dinamico, esce da sé. Dice San Vincenzo: ”la nostra vocazione è di andare ad infiammare il cuore degli uomini”. E il Papa: “chi ama non sta in poltrona a guardare, ma si alza e va”.15 ottobre: Solenne celebrazione eucaristica a San Paolo fuori le Mura.Il variopinto mondo dei vincenziani ha riempito la Basilica, senza distinzione di lingua.La reliquia del Santo, seguita dalla processione delle bandiere dei 150 Stati in cui è presente il carisma vincenziano, è stata posta sull’altare. Il momento è stato denso di emozioni: la celebrazione, molto partecipata e resa accessibile a tutti dalle traduzioni in tante lingue, ha reso tangibile il senso di appartenenza alla grande Famiglia Vincenziana e ha rafforzato impegno, entusiasmo e gioia di appartenervi. I quattro giorni trascorsi insieme, condividendo momenti di intensa spiritualità, ma anche di spensieratezza perché lontani dagli impegni quotidiani, sono stati importanti per tutti, ma per noi vincenziani rivolesi in modo significativo: ci siamo conosciuti meglio, la relazione interpersonale e dei gruppi ha acquistato fluidità. Al di là della divisione per territorio, ci siamo sentiti più famiglia.

I volontari vincenziani

Page 10: Luci, regali Natale - Parrocchie Rivoli · Il giorno di Natale vedere con che curiosità, sorpresa ed entusiasmo i bambini ricevono i regali e li aprono, mi dona lo stupore nello

10

Anche quest’autunno hanno avuto grande successo gli incontri di "Essere genitori, un'arte imperfetta", percorso per una genitorialità consapevole promosso dalle parrocchie di Rivoli con l'Associazione di Volontariato Famiglialcentro di Collegno e patrocinato dai comuni di Rivoli, Collegno e Grugliasco.

Il percorso, pensato per adulti con figli in tutte le fasce d'età (infanzia, età scolare, adolescenza), prevede conferenze gratuite che si svolgono a rotazione sulle tre città e sono tenute da professionisti appartenenti a diversi ambiti di studio. I soggetti promotori intendono con questo progetto condividere esperienze e fornire ai genitori strumenti per comprendere ed educare i propri figli, favorendo il loro benessere ed un sano sviluppo.

INCONTRI PER GENITORI DI BAMBINI IN ETÀ SCOLARE

Molto interessante la proposta rivolta alla fascia 6-11 anni, le cui serate si sono svolte questo autunno a Rivoli presso l’oratorio della Stella.

Il 10 novembre la dott.ssa Alessandra Milighetti (pedagogista) nell’incontro “Dai all’età quel che l’età richiede. Le “nuove” precocizzazioni e adultizzazioni dei bambini”, ha posto ai genitori queste domande: Cosa significa essere bambino e crescere nella famiglia post-moderna? Quali sono, nelle nuove relazioni educative gli atteggiamenti e i comportamenti che inducono il bambino a “fare” l’adulto? In altre epoche storiche, l’età dagli zero ai dieci anni era lontana dall’essere considerata come una particolare fase della vita, con proprie caratteristiche e specifiche necessità: i bambini erano cresciuti ed educati come adulti “in miniatura”, chiamati in prima persona ad

adattarsi al mondo dei grandi. Dall’avvento dei primi pedagogisti che si dedicarono al mondo infantile, oggi esiste la cultura dell’infanzia che ha consegnato a milioni di genitori nuove consapevolezze. Eppure, nonostante ciò, questo contesto storico è ricco di immagini di bambini a cui è stato sottratto il “diritto” di essere bambino, proprio in un momento in cui parlare dei diritti dei bambini è divenuto luogo comune.

Il 1 dicembre si è parlato di “Generazione Social: nuovi codici di comunicazione e di relazione tra genitori e figli ai tempi dello smartphone” con Elisa Papa (psicologa con master in psicologia scolastica) e Andrea Vico (giornalista scientifico esperto in comunicazione cross mediale), entrambi dell’Associazione To-science. In Europa una persona su tre fra i 10 e 70 anni ha un suo profilo social; tra i ragazzi i profili sono facilmente 3 o più, mentre ogni anno si abbassa di qualche mese l’età del primo ingresso nel mondo virtuale dei social network, complice il diffondersi dello smartphone (il 28% dei ragazzini italiani ne ha uno già in V elementare) e la disinvoltura con cui questo oggetto viene affidato ai figli. Il web è un mondo con trappole e potenzialità: senza demonizzare o lanciare allarmismi, occorre semplicemente ragionare e individuare un nuovo patto fra genitori e figli sull’uso della tecnologia.

IL PROSSIMO APPUNTAMENTO: FOCUS SULLE FRAGILITÀ

Per questa 6° edizione è poi prevista una novità, un incontro trasversale a tutte le età, su una delle emergenze educative e sociali del nostro tempo, con l'intenzione non solo di offrire ai genitori del nostro territorio un approfondimento su un tema ma anche di lanciare loro una sfida sul piano della responsabilità

Essere genitori, un’arte imperfetta.

Page 11: Luci, regali Natale - Parrocchie Rivoli · Il giorno di Natale vedere con che curiosità, sorpresa ed entusiasmo i bambini ricevono i regali e li aprono, mi dona lo stupore nello

11

RIVOLI Parrocchie nella Città

sociale della funzione educativa genitoriale. Tale sensibilità è stata condivisa con le parrocchie di Collegno (Commissione Pastorale della Disabilità UP45) che hanno manifestato l'esigenza di inserire nel ciclo di incontri una serata sugli aspetti della genitorialità in condizioni di fragilità e dell'educazione dei figli all'inclusione sociale.L’incontro, dal titolo “Fragilità: oltre il limite, la ricchezza. Educare alla positività dell'incontro con le fragilità” si terrà a COLLEGNO venerdì 2 febbraio 2018 alle 21 presso il Centro Civico B. Centeleghe, UNITRE, Via Gobetti 2. I relatori saranno Romeo Specchia (Psicologo – Psicoterapeuta), Giovanni Selvaggi (Medico specialista in medicina dello sport), Silvia Lova (Educatrice).

PROSSIMI APPUNTAMENTI PER GENITORI DI ADOLESCENTI

Seguiranno a marzo due appuntamenti da non perdere per chi ha figli in fascia d’età oltre i 12 anni:

venerdì 02/03/2018 “È così! Me l’ha detto il mio amico. Processi di identità e dinamiche di gruppo in adolescenza” con Gianluca Baiardi (Psicologo – Psicoterapeuta)

venerdì 16/03/2018 “L’ebbrezza del vivere. Interrogativi “scomodi” e stili di vita” con Elena Lippe (Psicologa - Psicoterapeuta esperta in patologie delle dipendenze).

Entrambi gli incontri si terranno alle ore 21 a Grugliasco presso l’Auditorium 66 Martiri, in via Olevano 81. Per informazioni generali e per l’iscrizione alle serate (obbligatoria) potete contattarci via mail all’indirizzo:  [email protected] aspettiamo numerosi!

Lo staff del progetto

Page 12: Luci, regali Natale - Parrocchie Rivoli · Il giorno di Natale vedere con che curiosità, sorpresa ed entusiasmo i bambini ricevono i regali e li aprono, mi dona lo stupore nello

12

Quest’anno, il 2017, corrisponde al 70° anniversario dalla fondazione della Bocciofila rivolese. Attualmente si continua quella tradizione.

Ricordi di BocciofilaI primi anni, arrivato il freddo invernale, si andava in via Grandi nella casa parrocchiale della Collegiata, sita tra gli istituti “Salotto e Fiorito” dove si trovava l’oratorio con il campo giochi. Noi bocciofili giocavamo vicino al muro di cinta dell’istituto Salotto qualche partita di bocce al batù. Verso sera ci spostavamo nel locale sotto il palco del teatro per giocare a carte. Lì si trovava anche il signor Giuanin che mandava avanti la stufa a legna e faceva anche da banconiere vendendo vino, bibite e dolci (i famosi “mignin”).Siamo rimasti lì fin quando la parrocchia ha ceduto tutto al “Salotto e Fiorito”. Allora il parroco, don Domenico Foco, ci ha proposto di andare in via Santa Maria della Stella, di fronte alla bocciofila, nella stanza dove anni

prima abitava la perpetua di don Vietti, rettore di Santa Croce.Passati un po’ di anni, un nostro caro amico ha avuto un malore e, per portargli aiuto, noi soci abbiamo deciso di costruire un locale dentro la bocciofila. Prima di allora esisteva solo una tettoia di lamiere malandate e quando pioveva bisognava trovare il punto giusto per ripararsi dall’acqua. A fianco della tettoia c’era un “crutin” ancora oggi presente e utilizzato in estate, una sorta di piccolo bar gestito da Giuanin. La tettoia in origine era un pergolato con struttura in ferro. Con l’aiuto dei soci il locale è stato ampliato fino a raggiungere lo stato attuale.

I soci che fondarono la Bocciofila furono:Serafino Bartolomeo, Salomone, Garonis, Ferrero Mario, Cente Fabiole, Varetto Felice, Scaglia, Bonino Michelangelo, Bellettati Franco, Gradana Mario, Branca, Vietti Giovanni.

70 anni di Bocciofila

8-12 agosto I Giovani italiani verso il #SINODO2018

8-10 agosto: Cammino regionale dei Giovani di Piemonte-Valle d’Aosta

11-12 agosto: Incontro nazionale a Roma

Page 13: Luci, regali Natale - Parrocchie Rivoli · Il giorno di Natale vedere con che curiosità, sorpresa ed entusiasmo i bambini ricevono i regali e li aprono, mi dona lo stupore nello

13

RIVOLI Parrocchie nella Città

8-12 agosto I Giovani italiani verso il #SINODO2018

8-10 agosto: Cammino regionale dei Giovani di Piemonte-Valle d’Aosta

11-12 agosto: Incontro nazionale a Roma

Page 14: Luci, regali Natale - Parrocchie Rivoli · Il giorno di Natale vedere con che curiosità, sorpresa ed entusiasmo i bambini ricevono i regali e li aprono, mi dona lo stupore nello

14

“I giovani, la fede e il discernimento vocazionale” è il tema del Sinodo dei Vescovi sui giovani, convocato in Vaticano per ottobre 2018. Da cinque anni, nella nostra Diocesi, è in atto uno specifico cammino di riflessione sulla pastorale giovanile, che ha avuto un passaggio significativo nell’Assemblea Diocesana dello scorso maggio-giugno; in questo divenire è da situare la Lettera apostolica Maestro dove abiti?. Data all’Arcidiocesi di Torino da Mons. Nosiglia, l’8 settembre scorso, essa riassume il percorso fatto e indica vie precise sulle quali insistere, ponendo al centro dell’attenzione la formazione alla vita di fede in tutte le sue dimensioni (personale e professionale, civile ed ecclesiale) e sottolineando peraltro che è «errata la mentalità di chi pensa: “prima mi devo formare e poi potrò agire bene secondo quanto ho appreso”. In realtà formazione e azione vanno di pari passo: a volte sarà la Parola di Dio e l’insegnamento della Chiesa che illuminano la nostra vita; altre volte sono i fatti e le esperienze della vita che ci fanno scoprire la volontà di Dio mediante la coscienza, che guida sulla via del bene» (p. 32).

La lettera si snoda in tre tappe, sulla scia della chiamata dei discepoli Giovanni e Andrea, secondo il Vangelo di Giovanni (1, 37-50). La prima tappa è incentrata sul tema della ricerca («Che cosa cercate?» – Giovanni, 1, 38), propria del mondo giovanile, e del conseguente invito del Signore a seguirlo («Venite e vedrete» – Giovanni, 1, 39). Ha come sottotitolo: «Il legame della comunità», per sottolineare che la chiamata che Gesù fa ad ogni persona dà il massimo frutto se la persona può contare sulla presenza di una “comunità educante”, che è tanto più efficace quanto maggiore è il coordinamento della pastorale in essa operante.

La seconda tappa è quella della dimora («Videro dove dimorava, e quel giorno rimasero con lui» – Giovanni, 1, 39). Si affronta il tema della dimora, che vuole sottolineare che anche oggi è possibile incontrare Gesù e stabilire con lui una relazione vera e gioiosa nella sua Chiesa. La Chiesa è dimora del Signore, perché vive l’unione con Cristo («dove sono due o tre uniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro» – Matteo, 18, 20) e la fraternità tra quanti sono suoi discepoli («amatevi come io vi ho amato» - Giovanni, 13, 34). Nella sua dimora, Gesù continua a insegnarci la via e la verità del Vangelo e ci dona la stessa vita nella Comunione eucaristica. Sottotitolo di questa seconda tappa è: «La cura della vita interiore», in quanto entrare in comunione con Gesù significa coinvolgersi con Lui; significa essere responsabili della propria vita affidando essa alla parola del Signore; significa

saper mettere in atto un processo di formazione alla “vita di fede” per essere formati al “servizio di fede”.Terza tappa: «Abbiamo trovato il Messia!» (Giovanni, 1, 41) – «Il dono dell’incontro». È la tappa dell’annuncio missionario, còmpito fondamentale di ogni discepolo, che dev’essere – sottolinea Papa Francesco nell’Evangelii Gaudium, § 120 – non “discepolo” e “missionario”, ma “discepolo-missionario”, che comunica agli altri la propria gioia per la fede in Gesù e l’appartenenza alla sua comunità. La missione non è, e non può mai essere, imposizione, proselitismo, ma opera per attrazione. In effetti, molti ordini missionari che operano nei paesi sottosviluppati o in via di sviluppo seguono il metodo d’iniziare promuovendo l’uomo e la donna, elevando le loro condizioni di vita materiali, sociali, culturali – la qualità della loro vita – e successivamente iniziano a predicare il Vangelo.La Lettera ricalca in ogni sua tappa uno schema che aiuta a inquadrare bene il discorso e ad affrontare le scelte concrete che da esso scaturiscono. Si ha innanzitutto la voce dei giovani stessi, con una serie di e-mail inviate al vescovo in questi anni. Segue la risposta, che affronta i problemi o le proposte emerse e allarga il discorso al tema proprio della tappa. In questo modo, la Lettera è stata costruita a partire dai giovani stessi e dai loro reali problemi di fede e di vita. Dopo questi primi due passaggi, c’è un breve messaggio dell’Arcivesvovo ai giovani e agli educatori, che li invita ad assumersi le proprie responsabilità nella comunità ecclesiale e civile. Infine, si aggiungono le conclusioni emerse in questi anni dal Sinodo e soprattutto dall’Assemblea di maggio-giugno scorsi. Conclusioni che sono anche concrete proposte di lavoro nelle realtà giovanili e riguardano: i giovani in rapporto alla comunità (nella prima tappa); i giovani e la formazione alla fede e al servizio nella Chiesa (nella seconda tappa); i giovani e l’impegno missionario negli ambienti di vita (nella terza tappa).

Ora, tocca alla comunità fare uso della Lettera con saggezza e gradualità; essa va considerata un punto di riferimento dei prossimi anni pastorali e non può essere esaurita in questo primo anno. I tre capitoli vanno perciò letti e approfonditi insieme ai giovani e agli educatori, in modo che, con gradualità, si possa comprenderne iv contenuti, e via via attuarli nella concreta prassi pastorale. Daniele Ciravegna

MAESTRO DOVE ABITI?TRE TAPPE PER I GIOVANI

Page 15: Luci, regali Natale - Parrocchie Rivoli · Il giorno di Natale vedere con che curiosità, sorpresa ed entusiasmo i bambini ricevono i regali e li aprono, mi dona lo stupore nello

15

RIVOLI Parrocchie nella Città

Giovani a 360°CHI SONO I GIOVANI D’OGGI?Chi sono i giovani d’oggi? Una generazione che nutre una sfiducia verso la politica, che vive nell’incertezza economica, che fa i conti con la gerontocrazia? Sicuramente i giovani si caratterizzano per essere sfiduciati, incerti ed entrati in stato di precarietà esistenziale. È una caratteristica della loro età. L’identità si forma attraverso le risposte che riescono a dare all’incertezza. Risposte che si costruiscono sia individualmente sia socialmente. In Italia, più che altrove, quest’incertezza si è estesa a livelli “patologici”. La gerontocrazia li ha relegati in un angolo, in attesa. La costruzione della loro identità affronta continui cambiamenti e trasformazioni dovuti alla fluidità della società e alla fragilità delle proprie convinzioni.

I giovani vengono spesso messi in cattiva luce, perché “non studiano, non lavorano, non si impegnano, non rispettano gli adulti”, si sparla spesso di una generazione “mammona, bambocciona”. Esistono i bamboccioni, certo. Ma non sono sempre esistiti? Sicuramente si vive più nel quotidiano, perché il futuro è ancora più incerto. E quella dei giovani oggi, effettivamente, è una generazione “sprecata” perché non si ascolta la loro capacità di innovare e si sottovaluta la loro possibilità di partecipare alla società. E partecipare vuol dire tante cose, vuol dire esprimere opinioni che vengono ascoltate, vuol dire prendere parte al processo decisionale, vuol dire essere autonomi e come individui contribuire al benessere collettivo della comunità. I giovani di oggi partecipano solo in parte in questi termini.

“I giovani hanno i capelli lunghi e le basette come cespugli e nelle magliette la verità, i giovani girano per la città, i giovani parlano con i muri ma non ascoltano la risposta, hanno una scritta sulla maglietta e non domandano quanto costa. I giovani sono dentro i sondaggi catalogati in percentuali, i giovani stanno bene, i giovani stanno male. I giovani quali, quelli più belli? Oppure i giovani quelli brutti? I ricchi, i poveri, i giovani cosa, i giovani che? I giovani tutti! Tutti i giovani, sempre giovani, non mi dire che ci sei anche tu!”

I giovani, Jovanotti

Quant’è bella giovinezza,che si fugge tuttavia!Chi vuol esser lieto, sia:del doman non v’è certezza.Lorenzo de’ Medici

Essere giovani vuol dire tenere aperto l’oblò della

speranza, anche quando il mare è cattivo e il cielo

si è stancato di essere azzurro. Bob Dylan

Page 16: Luci, regali Natale - Parrocchie Rivoli · Il giorno di Natale vedere con che curiosità, sorpresa ed entusiasmo i bambini ricevono i regali e li aprono, mi dona lo stupore nello

16

I GIOVANI DI RIVOLI, CHI SONO?FACCIAMOLI PARLARE!E i giovani di Rivoli, chi sono? Proviamo ad entrare nella nostra Comunità, per capire come la pensano i “nostri” giovani, per vedere quanto Rivoli è una città adatta a loro e quanto riesce ad offrire. Abbiamo intervistato qualcuno di loro, per dare importanza alla loro voce, ai loro dubbi e ai loro sogni. Riportiamo alcune interviste.

Ciao! Come ti chiami e quanti anni hai?Ciao, sono Francesca e ho 21 anni.Studi, lavori? Dove?Studio Psicologia presso l’Università di Torino. Sto frequentando l’ultimo anno della triennale.Cosa ti piace fare nel tempo libero? Sport? Hobby? Lavoretti? Servizio?Nel tempo libero mi piace scaricare un po’ la tensione con dell’esercizio fisico, magari anche ascoltando un po’ di musica. Mi piace anche sperimentarmi, per questo, quando ho del tempo a disposizione, mi dedico a lavoretti manuali di vario genere (cucito, costruzione di oggetti…).Mi piace poter dedicare parte del mio tempo anche agli altri per questo, negli anni, ho fatto diverse esperienze di servizio (scout) e spero di poter iniziare a breve quella di quest’anno.Da quanto vivi a Rivoli e quanto la “sfrutti”?Vivo a Rivoli da quando sono nata. Sfrutto ben poco la mia città, perché in realtà buona parte delle mie giornate la spendo a Torino per ragioni di studio.Quanto pensi che offra Rivoli al tuo percorso di vita? Conosci tutte le opportunità che offre? Se sì, quali?Penso che Rivoli offra molte possibilità ai giovani, che si concretizzano attraverso i gruppi scout, l’oratorio ed alcune iniziative comunali (principalmente gestite dall’Informagiovani). Conosco in generale le offerte che sono disponibili, ma poche le conosco nel profondo.Come ti vedi nel futuro? Quali sono i tuoi obiettivi?Mi piace pensare al mio futuro in termini di progettualità abbastanza a breve termine, perché penso che sia il presente il tempo su cui costruire il futuro. A grandi linee i miei piani sono potermi laureare ed affrontare l’esame di Stato. Sperimentarmi nella mia futura professione attraverso il volontariato e poi attraverso il lavoro, nel contempo continuare a formarmi attraverso una scuola di Specializzazione.Secondo te, cosa pensano gli adulti dei giovani?Non ho una chiara idea di cosa possano pensare gli adulti dei giovani, ma spero che possano nutrire nei nostri confronti tante speranze e che possano vederci come espressione di un punto di vista alternativo.E tu, come la pensi?

Penso che i giovani siano un concentrato di energia, pieni di proposte e capaci di sognare in grande. Molto spesso partono a mille su progetti e idee che mancano di solide basi, ma credo che lo scambio con chi è più grande ci debba essere sempre proprio per permettere la realizzazione di qualcosa di concreto.

Ciao! Come ti chiami e quanti anni hai?Ciao! Mi chiamo Matteo e ho 26 anni.Studi, lavori? Dove?Lavoro come educatore nelle scuole primarie e secondaria di primo grado di Condove e Caprie tramite una cooperativa sociale di Villar Dora.Oltre a questo sono affidatario/badante di un ragazzo disabile rivolese.Cosa ti piace fare nel tempo libero? Sport? Hobby? Lavoretti? Servizio?Dedico la maggior parte del mio tempo libero al servizio come capo-educatore nel gruppo scout Rivoli 4; oltre a questo sono batterista in una band emergente torinese, e nel resto del tempo mi piace non stare mai fermo, che sia una serata di arrampicata, di palestra o di canoa sul lago, o che sia una camminata in montagna. Mi piace viaggiare.Da quanto vivi a Rivoli e quanto la “sfrutti”?Vivo a Rivoli da 26 anni, e cerco di viverla il più possibile soprattutto grazie agli scout.Quanto pensi che offra Rivoli al tuo percorso di vita? Conosci tutte le opportunità che offre? Se sì, quali?Non so se influisce il fatto di esserci nato e cresciuto, ma vedo Rivoli come la mia città ideale: centro città concentrato, affollata quanto basta, piena di giovani, con molte aree verdi, a due passi dal capoluogo di regione… e molte altre belle cose.Rivoli è “piccola” ma cresce, e la vedo crescere proporzionalmente a me. Offre svariate opportunità: dai centri sportivi e di svago, al contatto tra i giovani e il mondo del lavoro; le molte aree verdi, prima fra tutte la collina Morenica, offrono alle famiglie il clima giusto per ritrovare la tranquillità dalla frenesia quotidiana, e per conoscere la natura con i suoi abitanti.Come ti vedi nel futuro? Quali sono i tuoi obiettivi?In questi ultimi anni le prospettive lavorative

Page 17: Luci, regali Natale - Parrocchie Rivoli · Il giorno di Natale vedere con che curiosità, sorpresa ed entusiasmo i bambini ricevono i regali e li aprono, mi dona lo stupore nello

17

RIVOLI Parrocchie nella Città

future sono per certi versi un po’ una scommessa.Il mio obiettivo è raggiungere un’indipendenza economica tale da permettermi di costruire un mio “nido”, per viverci spensieratamente con la mia futura famiglia; per raggiungere questo colgo al balzo proposte di lavoro per riempire quantitativamente e qualitativamente il mio CV, e in caso di necessità sono disposto a guadagnarmi una qualifica adatta che mi possa permettere di avere un po’ più certezze.Secondo te, cosa pensano gli adulti dei giovani?Tralasciando il pensiero delle varie fazioni che possono esserci tra gli adulti, credo che il pensiero comune possa essere quello di porre sempre più fiducia nei giovani d’oggi, che sono il futuro, spesso sbattendo un po’ il naso.E tu, come la pensi?Penso che la maggior parte degli adulti d’oggi facciano (purtroppo) il “possibile” per ritardare la crescita dei propri figli. In quanto giovane, penso che la generazione nella quale vivo sia sempre più una generazione “seduta”, e per certi versi con poche passioni, sebbene sia in grado di sognare ad alti livelli.Sta qui il punto secondo me: c’è bisogno di maggior pratica (nel lavoro) e responsabilità (dei giovani) per riuscire a realizzare i propri sogni e per arrivare ad un futuro dinamico e sereno.Come si costruisce tutto questo? Con il contatto, con l’informazione, e con la pazienza.E quando?ORA.

Ciao! Come ti chiami e quanti anni hai? Letizia, 20.Studi, lavori? Dove? Studio a Torino.Cosa ti piace fare nel tempo libero? Sport? Hobby? Lavoretti? Servizio?Mi piace sfruttare il tempo libero sì, per divertirmi, ma anche per fare qualcosa di utile. D’estate svolgo del volontariato in un carcere a Torino. Mi piace viaggiare e cerco di farlo in maniera responsabile, non solo ‘turistica’. Faccio da sempre scuola di circo, che oramai più che uno sport è una passione. Ovviamente cerco di guadagnare un pochino facendo la babysitter o la dogsitter. Da quanto vivi a Rivoli e quanto la “sfrutti”?

A Rivoli ci sono nata e credo di sfruttarla abbastanza. Sono sempre andata a scuola qui, ho sempre frequentato gli scout qui e, molte opportunità di esperienze vissute, mi sono state offerte da questa città.Quanto pensi che offra Rivoli al tuo percorso di vita? Conosci tutte le opportunità che offre? Se sì, quali?È stata di sicuro essenziale nel formare la persona che sono, ma non conosco di certo tutte le opportunità che mi offre. Sono a conoscenza di tante attività a cui mi piacerebbe prendere parte, ma non si può far tutto.Come ti vedi nel futuro? Quali sono i tuoi obiettivi?Obiettivi per il mio futuro sono di sicuro continuare a crescere, imparando a conoscere sempre più il mondo che mi circonda. Nel futuro mi vedo da qualche altra parte di questo mondo con una famiglia numerosissima.Secondo te, cosa pensano gli adulti dei giovani?Ci sono di sicuro tanti pregiudizi, come in ogni ambito. Ma credo anche che ci siano adulti con tanta fiducia nei giovani, che cercano ogni giorno di migliorare un po’ il mondo per lasciarlo ai propri figli un po’ migliore di come lo hanno trovato. Ovviamente tante cose del mondo dei giovani non le capiranno mai, ma è la normale evoluzione delle cose. E tu, come la pensi?Io penso che i cosiddetti ‘adulti’ dovrebbero lasciare i giusti spazi ai cosiddetti ‘giovani’, ma affiancandoli, consapevoli della loro esperienza. In modo tale da poter creare qualcosa per il futuro insieme.

Page 18: Luci, regali Natale - Parrocchie Rivoli · Il giorno di Natale vedere con che curiosità, sorpresa ed entusiasmo i bambini ricevono i regali e li aprono, mi dona lo stupore nello

18

Ciao! Come ti chiami e quanti anni hai? Stefano, ho 19 anni.Studi, lavori? Dove? Sto frequentando il primo anno di ingegneria al politecnico di Torino.Cosa ti piace fare nel tempo libero? Sport? Hobby? Lavoretti? Servizio? Nel mio tempo libero mi dedico al calcio freestyle.Da quanto vivi a Rivoli e quanto la “sfrutti”? Vivo a Rivoli da sempre e sfrutto molto certi ambienti, ma non del tutto. Diciamo da 1 a 10, 6.Quanto pensi che offra Rivoli al tuo percorso di vita? Conosci tutte le opportunità che offre? Se sì, quali? Offre tanto, ma ha delle carenze su certi aspetti. Purtroppo non le conosco tutte.Come ti vedi nel futuro? Quali sono i tuoi obiettivi? Nel mio futuro mi vedo maturo e responsabile con un lavoro che mi piace. Il mio obiettivo è dare il 100% nelle cose che faccio perché mi gratifica. Secondo te, cosa pensano gli adulti dei giovani? Dipende, vari pensieri: da chi pensa ad una banda di “montati” perditempo a chi invece ritiene che si stiano creando una buona strada, ovviamente dipende sempre da chi stiamo considerando.E tu, come la pensi? Come detto prima, ovvero c’è chi ha in mente qualcosa di buono e cerca di realizzarlo seriamente e chi ancora “non è cresciuto”.

Ciao! Come ti chiami e quanti anni hai? Elena, 29 anni.Studi, lavori? Dove? Lavoro come responsabile marketing e comunicazione presso Engineering ingegneria informatica spa a Torino. Cosa ti piace fare nel tempo libero? Sport? Hobby? Lavoretti? Servizio? Nel tempo libero arrampico, faccio crossfit, passeggiate nella natura e metto a posto casa ;) Ho appena concluso il mio servizio come capogruppo del Rivoli 4, ma continuo il mio impegno nello scoutismo con un weekend sul tema dell'Europa e delle migrazioni rivolto ai giovani 16-20 anni e una settimana di arrampicata e camminate in montagna rivolto ai ragazzi 11-15 anniDa quanto vivi a Rivoli e quanto la “sfrutti”? Vivo a Rivoli da 9 anni, la vivo soprattutto attraverso

la parrocchia e le sue attività, ma non solo… penso alla spesa al mercato del sabato mattina, alle passeggiate in via Piol e alle chiacchiere al Salvemini o in altri parchi.Quanto pensi che offra Rivoli al tuo percorso di vita? Conosci tutte le opportunità che offre? Se sì, quali? Rivoli è un contesto cittadino, ma allo stesso tempo familiare nel quale mi sento accolta e coinvolta. Conosco abbastanza le offerte del territorio, soprattutto quelle portate avanti dalle numerose realtà collegate alla parrocchia (pane sul muricciolo, mantello di san martino, casa sagum…)Come ti vedi nel futuro? Quali sono i tuoi obiettivi? Voglio essere una donna felice ;) la felicità per me è legata ad un progetto condiviso di famiglia e soprattutto inserito nel tessuto sociale locale. Anche sul lavoro sto concludendo l'apprendistato e vorrei consolidare la mia figura professionale.Secondo te, cosa pensano gli adulti dei giovani? Notano che seguiamo logiche diverse dalle loro e che vediamo il mondo sotto una luce diversa. Spesso sono spaventati da questo e istintivamente pensano che “stiamo sbagliando”. A volte è vero, altre volte semplicemente questo sguardo “diverso” è la marcia in più che ci fa fare cose che vanno oltre le loro aspettative su di noi.E tu, come la pensi? Come sopra :)

Ciao! Come ti chiami e quanti anni hai?Davide, 23 anni Studi, lavori? Dove? Entrambe le cose. Studio al DAMS di Torino e lavoro per un negozio di abbigliamento. Cosa ti piace fare nel tempo libero? Sport? Hobby? Lavoretti? Servizio?Il mio hobby principale è più che altro un secondo lavoro: dirigo una compagnia teatrale giovanile con sede a Rivoli. Siamo attivi sul territorio piemontese portando i nostri spettacoli non solo al pubblico pagante, ma anche coinvolgendo le scuole e bambini con progetti pensati per loro. Per svagarmi invece ballo, sin da quando sono piccolo. Ho iniziato con la danza classica anche se ho sperimentato vari stili. In questo momento sto studiando Jazz. Da quanto vivi a Rivoli e quanto la “sfrutti”?Vivo a Rivoli da quando sono nato. Sono molto

Page 19: Luci, regali Natale - Parrocchie Rivoli · Il giorno di Natale vedere con che curiosità, sorpresa ed entusiasmo i bambini ricevono i regali e li aprono, mi dona lo stupore nello

19

RIVOLI Parrocchie nella Città

legato al mio quartiere di origine. La mia compagnia teatrale ha sede proprio nel borgo Uriola, anche se i membri che ne fanno parte non vengono soltanto da qui, ma anche da Torino, Cuneo, Pinerolo ecc… Quanto pensi che offra Rivoli al tuo percorso di vita? Conosci tutte le opportunità che offre? Se sì, quali?Per quanto riguarda la formazione artistica e il lavoro faccio il pendolare a Torino, quindi in realtà non penso che Rivoli possa offrirmi molte opportunità da un punto di vista formativo e lavorativo. Basti pensare che non è presente neanche un teatro comunale per poter andare in scena con gli spettacoli, e l’unico che abbiamo (quello dell’istituto Natta) non è agibile. Ho provato a considerare Rivoli per il tirocinio universitario, ma con una brutta disavventura da dimenticare che per fortuna non ho neanche iniziato. Per il resto organizzo almeno una volta all’anno un progetto con il comune per coinvolgere i più giovani con gli artisti della mia compagnia. Ad esempio l’anno scorso abbiamo collaborato con le scuole per portare i ragazzi a vedere il nostro spettacolo; oppure abbiamo creato una serata per commemorare le vittime della mafia con incontri didattici e momenti di spettacolo. Un punto di riferimento prezioso che ho sempre sfruttato è stato l'informagiovani al Parco Salvemini. Come ti vedi nel futuro? Quali sono i tuoi obiettivi?Il mio obiettivo principale è quello di diventare un regista teatrale a tempo pieno. Non è un’ambizione semplice, ma con l’impegno ci si può riuscire. Secondo te, cosa pensano gli adulti dei giovani? Molto spesso mi ritrovo a dover lavorare con persone adulte, gestori di teatri, che purtroppo non portano il massimo rispetto alla mia attività per la giovane età di tutti i componenti. Questo è il primo esempio che mi è venuto in mente. Penso che gli adulti vedano i giovani, ventenni, ancora come dei bambini; anche se con un lavoro stabile e si impegnano in mille attività. E tu, come la pensi?Penso che se gli adulti collaborassero più con i giovani e ascoltassero le loro esigenze e idee si potrebbe fare un passo enorme in avanti.

Ciao! Come ti chiami e quanti anni hai?Gabriele, 22 anni.Studi, lavori? Dove? Studio Ingegneria Meccanica al Politecnico di Torino.Cosa ti piace fare nel tempo libero? Sport? Hobby? Lavoretti? Servizio? Mi piacciono la montagna e gli sport ad essa collegati. Faccio servizio negli scout. Come hobby principale ho la lettura. Saltuariamente do ripetizioni ai ragazzi delle superioriDa quanto vivi a Rivoli e quanto la “sfrutti”? Ho sempre vissuto a Rivoli, ma studiando a Torino direi che un buon terzo della mia giornata la trascorro fuori città.Quanto pensi che offra Rivoli al tuo percorso di vita? Conosci tutte le opportunità che offre? Se sì, quali?Rivoli, essendo vicina a Torino, gode di ampie possibilità per la scelta di studi, intrattenimento e lavoro, soprattutto nell’ambito industriale. Penso esistano diversi enti che propongono opportunità, gli unici che conosco sono quelli rivolti ai più giovani: quattro parrocchie, l’Informagiovani della Biblioteca e vari centri e associazioni sportive.Come ti vedi nel futuro? Quali sono i tuoi obiettivi? Mi piacerebbe avere un lavoro dinamico inizialmente, ma più stabile in seguito, per poter avere una famiglia. Dopo la laurea vorrei vivere per un periodo all’estero, ma non in maniera stabile.Secondo te, cosa pensano gli adulti dei giovani? Gli adulti pensano che ci sia una distinzione netta tra chi si dà da fare e chi no soprattutto nel mondo del lavoro. L’opinione generale è che i giovani siano pigri e bamboccioni.E tu, come la pensi? Penso che la scuola prepari poco al mondo del lavoro e alla vita in generale, a questo possono compensare attività extrascolastiche che però non tutti fanno e non con tutti sono efficaci. Bisognerebbe introdurre più pratica nella scuola, specie all’Itis e all’Università, usando tecnologie e teorie meno obsolete. Bisognerebbe “vietare” l’uso dei cellulari fino ai 14/16 anni per rendere gli adolescenti più autonomi e più abituati a cercare soluzioni in base alle proprie abilità e non su internet, che è utile solo se sai esattamente cosa stai cercando. Infine, i genitori dovrebbero essere meno ansiosi, dare sicurezza ai propri figli, il tutto senza difenderli eccessivamente, bisogna che si schierino dal lato degli educatori e degli insegnanti, altrimenti si perde la credibilità nei vari enti educativi.

Page 20: Luci, regali Natale - Parrocchie Rivoli · Il giorno di Natale vedere con che curiosità, sorpresa ed entusiasmo i bambini ricevono i regali e li aprono, mi dona lo stupore nello

20

Ciao! Come ti chiami e quanti anni hai?Mara, 23 anni.Studi, lavori? Dove?Studio Sociologia presso l'Università degli studi di Torino.Cosa ti piace fare nel tempo libero? Sport? Hobby? Lavoretti? Servizio?Ho tante attività che mi piace svolgere, in particolare da tre anni sto vivendo una forma un po' particolare di servizio: sono Consigliere Comunale e cerco di prendermi cura della comunità in questo modo.Da quanto vivi a Rivoli e quanto la “sfrutti”?Vivo a Rivoli da quando sono nata e svolgo tutte le mie attività in città.Quanto pensi che offra Rivoli al tuo percorso di vita? Conosci tutte le opportunità che offre? Se sì, quali?Penso che Rivoli abbia, nel complesso, molti spazi e luoghi per i giovani, dove possano incontrarsi, creare relazioni e svolgere delle attività. Oltre alle varie associazioni giovanili, che sono numerose, e alle Parrocchie, ci sono sul territorio due centri giovani e un'Informagiovani che tutti i giorni lavorano e offrono spazi/attività per noi giovani.Come ti vedi nel futuro? Quali sono i tuoi obiettivi?Dal punto di vista professionale mi piacerebbe lavorare come sociologa e in particolare come ricercatrice. Dal punto di vista personale mi piacerebbe creare una famiglia.Secondo te, cosa pensano gli adulti dei giovani?Credo che alcuni adulti li considerino un po' svogliati, sfaticati e con un ruolo marginale. Tanti altri, invece, li considerano una risorsa preziosa su cui contare.E tu, come la pensi?

Penso che noi giovani abbiamo una grande responsabilità cioè quella di occuparci in vari modi della costruzione del futuro della nostra società. Siamo una risorsa preziosa se messa a servizio degli altri.

Il sito della pastorale giovanile di Rivoli

Page 21: Luci, regali Natale - Parrocchie Rivoli · Il giorno di Natale vedere con che curiosità, sorpresa ed entusiasmo i bambini ricevono i regali e li aprono, mi dona lo stupore nello

21

RIVOLI Parrocchie nella Città

COSA OFFRE RIVOLI AI GIOVANI? STORIE DI SERVIZIO, IMPEGNO E OPPORTUNITA’Dalle interviste fatte, ci siamo rese conto che non tutti i giovani rivolesi sono a conoscenza delle offerte effettive che propone la città. Per questo, guardandoci un po’ intorno, abbiamo cercato di dare spazio a quelle che sono le iniziative del nostro territorio. Proviamo di seguito a dar voce a chi se ne occupa.

Informagiovani e Biblioteca “Alda Merini”:Il Centro Informagiovani è un servizio totalmente gratuito rivolto a tutti i giovani del territorio. È in C.so Susa 128, a Rivoli. Dall'ingresso del Parco Salvemini, con una rapida occhiata a sinistra si scorge la biblioteca Alda Merini, a destra invece un grande abete e gli storici murales di sfondo tra cui spicca la casetta dell'Informagiovani. È un macro contenitore di informazioni quando internet non basta, quando internet non sa quel che accade off line sul territorio. Le operatrici Maria Grazia, Elisa, Serena e Sanni offrono in diretta informazioni utili, stimolanti ed affidabili e danno risposte immediate su diversi temi cruciali nei percorsi di vita: la ricerca del lavoro, i percorsi di formazione, l’organizzazione di viaggi e vacanze, le opportunità per fare sport o volontariato, la mobilità internazionale con il Servizio Volontario Europeo e gli Scambi Internazionali. Si organizzano corsi di formazione come quello di English Conversation che si sta svolgendo in questi mesi con un'insegnante madrelingua; incontri informativi gratuiti come quello sulle Tecniche di Ricerca Attiva del Lavoro. È un’occasione per apprendere e migliorare gli strumenti fondamentali per una ricerca del lavoro efficace: curriculum vitae, lettera motivazionale e modalità di candidatura. Sono presenti esperti di Politiche Attive del Lavoro e Risorse Umane che presenteranno anche il progetto di inserimento lavorativo "Rivoli&Lavoro".L'informagiovani è un servizio integrato con altri due spazi per i giovani di Rivoli e dintorni: il Centro Giovani "Sottoskala" in via Allende, 5 e il Centro Giovani "IoCentro" in Via Capra. Sono due contenitori di attività creativo-espressive sia strutturate sia libere. Il SottoSkala è aperto martedì e giovedì dalle 15.00 alle 19.00 ed accoglie sempre nuove idee e progetti da realizzare con altri ragazzi e gli educatori Luca e Mario. IoCentro offre corsi di formazione in ambito musica/danza in street e urban style ed è aperto tutti i giorni dalle 15.00 alle 17.00. Il Servizio Informagiovani è aperto il lunedì, mercoledì e venerdì pomeriggio dalle 15.00 alle 18.00

Mail: [email protected] Telefono: +39 011 9530600Tutte le iniziative e i progetti aggiornati si possono trovare sulla pagina Facebook di INformagiovani Rivoli e sul sito www.rivoligiovani.it

Elisa Floredan

Oratorio e Servizio CivileI giovani nell’oratorio: un’esperienza nella circolarità fra esperienza formativa e servizioNella realtà delle 4 Parrocchie di Rivoli il fulcro della pastorale giovanile ruota attorno a due parole-chiave: la formazione continua e il servizio. Questi due aspetti nella vita di un cristiano sono inscindibili, sono due facce della stessa medaglia. Esattamente come accade nella circolarità fra teoria e prassi, non possiamo pensare l’uno senza l’altro. Il nostro cammino come giovani nella fede non può e non deve avere un punto di arrivo, siamo sempre in viaggio alla ricerca di strumenti e forme nuove per comprendere la parola di Dio alla luce dei cambiamenti del nostro tempo. Allo stesso modo non possiamo nemmeno essere cristiani “disimpegnati”, vivendo le parole di Gesù in maniera sterile e solitaria. La vita della comunità è bellissima, fatta di continui scambi nelle relazioni con l’altro, che diventa il povero o il fratello sulla nostra strada. Tuttavia la comunità ci chiama a sporcarci le mani, ad agire in maniera significativa, agire consapevolmente perché l’azione è frutto di una scelta. Decidiamo quindi di impegnarci con il prossimo e per il prossimo nel servizio: un servizio fortemente connotato da un’intenzionalità educativa che si

Page 22: Luci, regali Natale - Parrocchie Rivoli · Il giorno di Natale vedere con che curiosità, sorpresa ed entusiasmo i bambini ricevono i regali e li aprono, mi dona lo stupore nello

22

riflette nell’animazione. Un’animazione come soffio vitale, che “anima” e infonde nei soggetti coinvolti quel soffio vitale che la parola di Dio porta con sé. Se da un lato troviamo quindi l’animazione informale, quella che l’oratorio offre nel cortile, come proposta libera e non strutturata, dall’altro c’è il gruppo di fascia, che vede i giovani spendersi in un servizio che si dilata nell’intero anno pastorale. I giovani animatori a cascata si occupano dei gruppi dei più piccoli: il gruppo dei preadolescenti delle classi 2° e 3° media, e i gruppi degli adolescenti, dalla 1° alla 5° superiore. In questa proposta la fede si intreccia fortemente alla vita dei ragazzi, offrendo solo un cammino personalizzato che tocchi nel concreto le vite dei ragazzi che vi partecipano.

Simone Genovese

SERVIZIO CIVILEIl servizio civile è stato istituito in prima istanza con la Legge 64/2001, per dar modo agli obiettori di coscienza di svolgere attività a favore della Patria, senza essere obbligati alla leva militare.Con la sospensione della leva obbligatoria (Legge 226/2004) è diventata un’attività volontaria per i giovani (femmine e maschi dai 18 ai 28 anni) che vogliono fare un’esperienza di cittadinanza attiva.Chi lo sceglie, decide di impiegare 12 mesi della sua vita all’interno di enti ed associazioni che operano nei seguenti ambiti: ambiente, assistenza, educazione, promozione culturale, patrimonio artistico-culturale, protezione civile.Come si vede è una forte e positiva esperienza di volontariato che si basa sui principi della solidarietà, della partecipazione, dell’inclusione, della coscienza civica e dell’utilità sociale.Da più parti si propone di renderla non più volontaria, ma obbligatoria, forse per un periodo più breve dei 12 mesi previsti ora.I giovani di oggi – ma non solo i giovani – paiono poco stimolati nell’educazione allo spirito civico, poco informati sulle problematiche attuali nei vari campi, perciò incoraggiarli allo svolgimento di attività di solidarietà civile e sociale potrebbe aiutarli a diventare cittadini sempre più consapevoli e attivi.

Gruppi ScoutNella nostra città esistono ben quattro gruppi scout: Rivoli 1, 2, 4 e Leumann, tutti appartenenti all’AGESCI.L’Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani (AGESCI), che conta 185.000 soci, è un’associazione giovanile educativa che si propone di contribuire, nel tempo libero e nelle attività extra-scolastiche, alla formazione della persona secondo i principi ed il metodo dello scautismo, adattato ai ragazzi e alle ragazze nella realtà sociale italiana di oggi.L’Agesci è nata nel 1974, come iniziativa educativa

liberamente promossa da credenti, dall’unificazione di due preesistenti associazioni, l’ASCI (Associazione Scout Cattolici Italiani), maschile, e l’AGI (Associazione Guide Italiane), femminile. Nell’azione educativa l’Associazione realizza il suo impegno politico, al di fuori di ogni legame o influenza di partito, tenendo conto dell’operato degli altri ambienti educativi. La sua diffusione, omogenea sul territorio nazionale, testimonia l’impegno civile al servizio del Paese attraverso la peculiarità del suo carisma. I principi fondamentali propri dello scautismo, sono proposti attraverso un modello educativo che vede i giovani come autentici protagonisti della propria crescita, orientata alla “cittadinanza attiva” (autoeducazione e senso di responsabilità). L'Agesci è attento a riconoscere valori, aspirazioni, difficoltà e tensioni nel mondo dei giovani; deriva da una visione cristiana della vita; tiene conto della globalità della persona e quindi della necessaria armonia con se stessi, con il creato, con gli altri; offre alle ragazze e ai ragazzi la possibilità di vivere esperienze educative comuni, al di là di ogni ruolo imposto o artificiosamente costituito, aiutando a scoprire ed accogliere la propria identità di donne e uomini e a riconoscere in essa una chiamata alla piena realizzazione di sé e all’accoglienza dell’altro (coeducazione); vive la dimensione della fraternità internazionale, che supera le differenze di etnia, nazionalità e religione, imparando ad essere cittadini del mondo e operatori di pace.

Erica Garbi

Gruppo teatrale “Compagnia Oblìo”La “Compagnia Oblio” è una compagnia di musical nata nel 2014 e costituitasi in Associazione Culturale nel 2015. L’organico è composto da 24 ragazzi dai 18 ai 25 anni tra cantanti, attori e ballerini. L’associazione è attiva sul territorio non solo attraverso l’attività teatrale ma anche tramite diverse iniziative culturali dedicate ai ragazzi e ai più piccoli. Tra il 2015 e il 2016 la Compagnia ha portato in scena “Just Smash”, un copione inedito che ha riscontrato un discreto successo sul territorio

Page 23: Luci, regali Natale - Parrocchie Rivoli · Il giorno di Natale vedere con che curiosità, sorpresa ed entusiasmo i bambini ricevono i regali e li aprono, mi dona lo stupore nello

23

RIVOLI Parrocchie nella Città

di Torino e provincia. Il musical è stato inserito nell’offerta culturale del Comune di Rivoli per le scuole secondarie di II grado per l’anno scolastico 2015/2016. Da ottobre 2017 andrà in scena il nuovo lavoro “I Promessi Sposi”. Una rivisitazione in chiave moderna del romanzo più celebre della lingua italiana. Un’occasione per riscoprire la letteratura sotto un punto di vista diverso dal solito. Se volete conoscerci meglio, ecco come trovarci: Facebook - Instagram - [email protected] www.compagniaoblio.it

Davide Peretti

ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO: FUNZIONA?PARLIAMONE CON CHI NE FA PARTE!Cos'è l'alternanza?L’alternanza scuola-lavoro, obbligatoria per tutti gli studenti dell’ultimo triennio delle scuole superiori, anche nei licei, è una delle innovazioni più significative della legge 107 del 2015 (La Buona Scuola) in linea con il principio della scuola aperta.La scuola deve, infatti, diventare la più efficace politica strutturale a favore della crescita e della formazione di nuove competenze, contro la disoccupazione e il disallineamento tra domanda e offerta nel mercato del lavoro. Per questo, deve aprirsi al territorio, chiedendo alla società di rendere tutti gli studenti protagonisti consapevoli delle scelte per il proprio futuro.Con l’alternanza scuola-lavoro, viene introdotto in maniera universale un metodo didattico e di apprendimento sintonizzato con le esigenze del mondo esterno che chiama in causa anche gli adulti, nel loro ruolo di tutor interni (docenti) e tutor esterni (referenti della realtà ospitante). L’alternanza favorisce la comunicazione intergenerazionale, pone le basi per uno scambio di esperienze e crescita reciproca.Proviamo ora a scoprire l’alternanza nella realtà, funziona? Parliamone con chi ne fa parte. Abbiamo chiesto a giovani studenti rivolesi e ad un insegnante di provare a raccontarci dal loro punto di vista come stanno vivendo o come hanno vissuto questa novità dell’Istruzione italiana. “Ho iniziato alternanza scuola-lavoro alla Polisportiva di Rivoli qualche mese fa. Si tratta di andare in palestra una volta a settimana per aiutare le allenatrici. Ho scelto di seguire le ragazze più grandi che vanno dalla quinta elementare alla terza media, ad eccezione di alcune ragazze più piccole che, per bravura, fanno parte di questo gruppo. L’allenamento comincia con il riscaldamento, un po’ di potenziamento e infine gli attrezzi. Mi trovo molto bene e a volte consiglio le allenatrici dei nuovi esercizi da proporre alle ragazze perché

attualmente sono una ginnasta anche io. Sono molto felice che ascoltino le mie opinioni e le mie idee. Ho sempre pensato che insegnare a qualcun altro quello che negli anni ho imparato io, possa dare un sacco di soddisfazione e vedere ragazze più piccole provare la stessa soddisfazione dopo aver imparato qualcosa che non pensavano di poter riuscire a fare è un’emozione che non ha prezzo.”

Ilaria, 17 anni Liceo delle Scienze Umane “Charles Darwin”

“Ho svolto la mia esperienza di alternanza scuola-lavoro nella sede di Rivoli della ditta IHS Markit (azienda che ha uffici in tutto il mondo).Questa esperienza mi ha fornito alcune conoscenze nel campo dell'automotive, oltre che risultare un valido "primo approccio" al mondo del lavoro.Quello che facevo non era il banale "fotocopiare", ma si trattava di compilare dei database contenenti informazioni utili alle case costruttrici di autoveicoli (in quanto IHS è un'azienda che raccoglie informazioni da rivendere alle case automobilistiche), identificando gli stabilimenti fino ad arrivare ai pezzi montati sulle auto.Non reputo che questa esperienza sia stata una perdita di tempo, ma un arricchimento personale ed un ottimo confronto con il mondo del lavoro.”

Kim, 17 anniLiceo Scientifico “Charles Darwin”

ALTERNANZA SCUOLA-LAVOROÈ uno degli aspetti positivi della Legge 107/2015 “La buona scuola”.In pratica ogni studente del triennio delle superiori deve fare un certo numero di ore (400 per gli istituti tecnici e professionali, 200 per i licei) in imprese, aziende, associazioni sportive, gruppi di volontariato, enti culturali, istituzioni, ordini professionali sia in orario extra scolastico che scolastico.Perché? È un modo per favorire la crescita personale, per far acquisire nuove e più pratiche competenze, per avvicinare al mondo del lavoro e dell’impegno, per aiutare la comunicazione intergenerazionale, in cui scuola e territorio nelle sue varie espressioni agiscono in sinergia sotto la guida di uno o più professori come tutor interni e di tutor esterni delle realtà ospitanti.Può essere anche un’azione costruttiva contro la disoccupazione, perché è un’esperienza educativa, che incentiva la creatività, le capacità di iniziativa e di autoimprenditorialità.Nel 2016 la proposta è iniziata con le classi terze, nel 2017 riguarda le terze e le quarte, nel 2018 arriva a regime con il coinvolgimento anche delle classi quinte.

Page 24: Luci, regali Natale - Parrocchie Rivoli · Il giorno di Natale vedere con che curiosità, sorpresa ed entusiasmo i bambini ricevono i regali e li aprono, mi dona lo stupore nello

24

Giovani e lavoroLa disoccupazione dei giovani, nella dimensione che ha assunto negli ultimi tempi nel nostro paese, è questione di primaria rilevanza nel dibattito poli-tico. Tutti ne parlano e soffrono: sociologi, economi-sti, psicologi, religiosi, politici, anche se questi ultimi non prendono sufficiente spunto dal grido di dolore che promana dalla società per adottare provvedi-menti e azioni che servano ad attenuare questo sta-to di profondo disagio sociale. Mi riferisco ad azio-ni in grado di creare posti di lavoro dignitoso (per mansioni, ambiente, durata) e non già interventi di mera solidarietà passiva (ìndennità e trasferimenti pubblici a favore dei giovani disoccupati), che pos-sono servire per attenuare temporaneamente stati di difficoltà esistenziale, ma non a far uscire i giova-ni disoccupati dallo stato di sofferenza in cui vivono.Coloro che più sanno non si fermano a monitorare l’andamento del tasso di disoccupazione giovanile (15-29 anni di età, ma non sarebbe errato allargare la fascia ai 15-34 anni) e parlano del fenomeno dei giovani NEET – Not (engaged) in Education, Employ-ment and Training cioè Non allo Studio né al Lavoro né in Addestramento – stato particolarmente grave poiché vede il giovane in uno stato di limbo, anche se il vero limbo si ha quando il giovane nemmeno è alla ricerca di un’occupazione, in quanto “scorag-giato” o per completo disinteresse della problema-tica lavorativa (acronimo NEETS – Not (engaged) in Education, Employment, Training and Searching (in cerca di lavoro) – sottinsieme dei NEET). Recenti ricerche hanno cercato di mettere in evi-denza il fenomeno dei giovani NEETS, nel senso delle caratteristiche che questi giovani presentano, alla luce delle loro dichirazioni o secondo osserva-tori privilegiati. Queste possono essere ricondotte o al fallimento dei processi scolastici e formativi (l’ab-bandono degli stessi creano stati di sfiducia nei con-fronti delle proprie capacità di realizzazione) o da discontinuità nei processi scolastici (che porta i gio-vani a sentirsi inadegauati sul piano della formazio-ne scolastica e professionale posseduta) o da stati personali che generano disinteresse o ostilità nei confronti del lavoro: rigidità mentale, che porta ad abulia nei confronti di qualsiasi attività che richieda impegno personale, incapacità di collocare se stessi in un divenire: mancano di presente, passato e fu-turo per la loro vita (profondi conflitti famigliari che portano i giovani a rinchiudersi in sé, a estraniarsi dalla famiglia e quindi anche dalla società, indispo-nibilità al sacrificio personale, scoraggiamento a causa degli insuccessi nell’attività di ricerca svolta in passato. Di fronte a tutto ciò, che cosa si può e si deve fare? Occorre attivare iniziative che riguardino e il lato dell’offerta di lavoro e il lato della domanda. Dal

lato dell’offerta, è da tutti riconosciuta – anche per quanto detto sopra – la necessità di operare per in-crementare l’occupabilità dei giovani attraverso il miglioramento della qualità lavorativa degli stessi; il che richiede l’attivazione di processi di formazio-ne professionale virtuosa, e allora Amministrazione comunale, Centro per l’impiego, scuole di formazio-ne, associazioni datoriali e sindacati dei lavoratori non dovrebbero forse impegnarsi per mettere in piedi, da un lato, un’attività di orientamento al la-voro per i giovani e, dall’altro lato, gestire un ampio progetto mirato a colmare il vuoto di formazione professionale che sovente i giovani presentano? Ma questo non è sufficiente se non si opera contempo-raneamente sulla personalità dei giovani, attraver-so una forte azione di educazione e di motivazione personale dei giovani e di sostegno educativo alle famiglie.Dal lato della domanda di lavoro, un ruolo impor-tante può essere svolto dal mondo delle cooperative sociali, e allora perché non progetti per l’erogazione di servizi alle persone e al territorio, realizzati nella maniera virtuosa propria di queste cooperative, che portino alla necessità di creare nuovi posti di lavo-ro? E in questi progetti, l’Amministrazione comunale potrebbe apportare il suo contributo, poiché è il sog-getto che meglio conosce le esigenze della comuni-tà, persone e territorio.Questo modo di affrontare il problema dei NEETS è nient’altro che rispondere al continuo e pressante invito a uscire che Papa Francesco fa alla Chiesa, e in particolare ai fedeli laici, prendendo la via dell’u-scire per operare piuttosto che dell’uscire per guar-dare; che non è altro che seguire i fulgidi esempi di cristiani (Don Bosco per tutti) che non si sono limi-tati a far da osservatore, ma che sono intervenuti con lo spirito dell’esploratore, proponendo iniziative e attività. A proposito, è positivo che, nella fase attuale dell’A-gorà del Sociale della Chiesa torinese, si sia passati da un’ipotesi di Osservatorio a un’ipotesi di Labora-torio per il Sociale; un laboratorio che ha allo studio, fra l’altro, un Progetto che riguarda i giovani NEET (ma dovrebbe riguardare soprattutto i NEETS, po-tenzialmente destinati a diventare “scarti” – nella dizione di Papa Francesco – della società). L’obiet-tivo dev’essere quello di sfornare, non solo studi, ma azioni concrete e operative prontamente, chia-ramente e diffusamente comunicate alla comunità intera.

Daniele Ciravegna

Page 25: Luci, regali Natale - Parrocchie Rivoli · Il giorno di Natale vedere con che curiosità, sorpresa ed entusiasmo i bambini ricevono i regali e li aprono, mi dona lo stupore nello

25

RIVOLI Parrocchie nella Città

Il territorio rivolese per i giovaniSul territorio rivolese, oltre alle Parrocchie e alle varie associazioni giovanili, sono presenti un Informagiovani e due centri giovanili comunali.L'Informagiovani, situato presso il Parco Salvemini in Corso Susa 128, è aperto il lunedì, il martedì e il mercoledì dalle 15 alle 18. Presso questo spazio è possibile reperire informazioni su qualsiasi aspetto che riguardi la vita di un giovane (la ricerca del lavoro, i percorsi di formazione, l’organizzazione di  viaggi e  vacanze, le opportunità per fare sport o volontariato, ma anche per vivere  esperienze all’estero). Per raggiungere questi obiettivi vengono organizzati: incontri di formazione, corsi di lingua e laboratori vari (tra i quali un corso di scrittura creativa sul web e un altro di organizzazione di eventi), lo sportello “Chiedi al commercialista”, presso il quale è possibile incontrare gratuitamente un commercialista a cui rivolgere questioni amministrative, gestionali e fiscali in merito ad associazionismo e imprenditoria.Il centro giovani “Sottoskala”, situato in Via Allende 5 a Cascine Vica, è aperto il martedì e il giovedì dalle 16 alle 19. Questo è uno spazio pensato per far sì che i giovani trascorrano del tempo insieme con

attività sia non strutturate (calcetto, ping pong...) e sia strutturate (come il laboratorio di DJ o i gruppi di discussione su tematiche giovanili...). Il centro giovani “Io centro” situato presso il Parco Turati in Via Capra, è affidato a tre associazioni (Large Motive, Associazione Solidarietà Giovanile e Associazione Bi Ci Di) che si sono impegnate a tenerlo aperto dal lunedì al sabato dalle 14 alle 17. Qui vengono organizzati corsi e attività artistiche (dal laboratorio di graffiti alla scuola di circo), un cineforum settimanale, appuntamenti di Poetry Slam e mostre temporanee.Presso l'Informagiovani e IoCentro vengono allestite delle aule-studio per gli studenti, aperte principalmente il sabato e la domenica. Queste tre realtà collaborano tra di loro e fanno riferimento all'Ufficio Giovani e all'Assessorato per le politiche giovanili del Comune. Oltre a ciò, l'Ufficio Giovani organizza altri progetti, tra i quali Murarte, un progetto che permette ai writers di adottare un muro cittadino da abbellire attraverso le loro opere artistiche, e il progetto “Il treno della memoria”.

Mara Grasso

Page 26: Luci, regali Natale - Parrocchie Rivoli · Il giorno di Natale vedere con che curiosità, sorpresa ed entusiasmo i bambini ricevono i regali e li aprono, mi dona lo stupore nello

26

Da Barbiana a Rivoli:Don Milani 50 anni dopo

Mostra dal 23 al 28 settembre 2017Non posso iniziare questa relazione senza pensare a Nicoletta, ai tanti momenti di confronto, discussione e divergenze anche animate, ma sempre pronti a ricominciare per trovare una sintesi comune, un passaggio condiviso, una proposta che ci renda insieme partecipi del lavoro per lo stesso obiettivo da raggiungere. Con Bianca, con Giulio, e con altri è stato un periodo impegnativo ma ricco di presenze significative e di concrete realizzazioni che don Milani ci ha ispirato: ci ha condotti e guidati lungo un percorso che è valso e vale la pena continuare insieme. Anche per lei che ci ha creduto profondamente. Grazie Nicoletta. Dare una valutazione complessiva della Mostra e delle iniziative ad essa collegate è cosa complessa ma tutto sommato molto positiva: già nella relazione di fine mostra si potevano rilevare chiari e scuri che occorre riprendere per punti.L’inaugurazione della Mostra, nonostante l’assenza di alcuni relatori, è stata molto apprezzata, ha visto una buona partecipazione di pubblico, ottimi interventi sia del Sindaco che di Agostino Burberi, dei ragazzi che hanno letto e suonato, seguito da un graditissimo servizio buffet del Masci. Si sono fatte buone vendite di libri ed in molti hanno seguito le visite guidate dai ragazzi delle scuole superiori che hanno subito dimostrato di saper entrare nel ruolo di guida.La giornata di domenica, che non prevedeva nessuna iniziativa specifica, ha visto una affluenza un po’ fiacca, speravamo che alla fine delle messe ci fosse l’aumento delle visite ma soltanto dopo quella serale c’è stato un certo movimento. Tuttavia è la giornata che in percentuale ha avuto più visite alla mostra e più vendite di libri (in buona parte acquistati dai parenti dei ragazzi che erano di servizio). I laboratori per le scuole ed il progetto di alternanza scuola-lavoro, grazie allo straordinario impegno di Bianca e Nicoletta, ma anche alla disponibilità degli Istituti superiori statali, ed al contributo del Comune, hanno dato ottimi risultati, sia sul piano della partecipazione che su quello della diffusione del messaggio di don Milani. Con le scuole superiori e quelle professionali si sono approfonditi temi e valori ancora attuali del pensiero del Priore di Barbiana.I ragazzi che hanno partecipato al progetto di alternanza scuola-lavoro, dopo una prima fase di "rodaggio", si sono talmente investiti del ruolo

che hanno manifestato il desiderio di continuare. I commenti che i visitatori hanno scritto nel registro apposito (41) hanno in larga misura sottolineato l’impegno e la preparazione degli stessi.- La serata di lunedì 25 è stata interessante per i contenuti delle relazioni e degli interventi, ma con una scarsa presenza di partecipanti (40 persone compresi gli addetti). Mi sembra di poter dire che le proposte dei gruppi contenute nell’inserto abbiano avuto conferma e motivato sostegno. Sarebbe importante continuare l’azione con i gruppi che stanno svolgendo il servizio civile e con gli Enti che li organizzano.- L’incontro di mercoledì 27, rivolto ai docenti, ha fatto il pienone (135 partecipanti). La relatrice prof.ssa Sonia Claris ha messo in evidenza elementi positivi, ma anche criticità, della pedagogia di don Milani, fatti salvi i valori dell’azione per la “promozione della persona”. Il tutto accompagnato da suggerimenti operativi presentati dallo scrittore Andrea Schiavon. L’interesse per il contenuto della mostra ha prodotto una scarsa vendita dei libri della Fondazione ma qualche prenotazione di libri di don Milani.- Le cose fatte: 8.300 giornali con l’inserto della Mostra distribuiti nelle famiglie, altre 360 copie dell’inserto consegnate a tutti i gruppi, alle Scuole ed ai Quartieri insieme a 80 locandine, inviti alle Autorità della Diocesi e del territorio. La partecipazione: 51 ragazzi delle scuole superiori Natta, Darwin e Romero preparati per il ruolo di guide, 32 classi per un totale di 591 ragazzi hanno partecipato ai laboratori, 520 persone tra visitatori e partecipanti agli incontri di approfondimento di cui 135 insegnanti nell’incontro formativo per la Scuola.- La manifestazione per i 60 anni dell’Agenzia Formativa degli Istituti Riuniti Salotto e Fiorito nel pomeriggio del 5 ottobre (il Salone era gremito) ha confermato una significativa realtà in cammino nel nostro territorio svolgendo un importante servizio per i giovani e di riqualificazione per le persone che hanno necessità di aggiornarsi per ritrovare un lavoro. Il loro impegno parte da un metodo formativo tecnico e pratico molto appropriato per il periodo di continue trasformazioni tecnologiche ed organizzative in cui viviamo, sempre alla ricerca di percorsi che rispondano alla domanda di nuove professionalità.- L’incontro del 12 ottobre alle ore 17,30 (slegato dalla mostra, sarebbe stato opportuno proporlo alle

Page 27: Luci, regali Natale - Parrocchie Rivoli · Il giorno di Natale vedere con che curiosità, sorpresa ed entusiasmo i bambini ricevono i regali e li aprono, mi dona lo stupore nello

27

RIVOLI Parrocchie nella Città

21) ha avuto un clima e dei momenti significativi con la relazione della prof.ssa Marta Margotti e la guida di Luca Rolandi: molti di noi hanno rivisitato momenti e situazioni della memoria e dell’esperienza giovanile ed i riferimenti culturali, sociali ed etici da cui siamo partiti. Il problema è come contestualizzarli oggi, a partire dalla Chiesa, cioè dalla nostra comunità di appartenenza, e con il territorio in cui viviamo, accettando il confronto e la collaborazione con le differenze con l’obiettivo di condividere la strada e la solidarietà con chi fa più fatica, per crescere insieme.Il concorso per le scuole di ogni ordine e grado si sta pian piano concretizzando sia nei contenuti che nelle disponibilità economiche, da parte delle scuole che sono interessate a farlo e con l’appoggio dell’Assessorato all’Istruzione del Comune ed il contributo di uno sponsor. Con il concorso riceveremo una preziosa conferma sulla

produttività della nostra iniziativa, e l’avvio di un processo culturale ed educativo che, partendo dai valori espressi da don Milani e da noi condivisi, si allarga dalla scuola alle famiglie ed alla comunità.

Certamente bisogna riconoscere che ci sono diffidenze e difficoltà da superare per potersi anche aprire ad altri compagni di strada. Si tratta, secondo me, di dare avvio ad una collaborazione aperta a tutti per approfondire i singoli argomenti che adesso abbiamo appena abbozzato dando continuità organica alle nuove problematiche del nostro tempo. Possiamo affermare che la quantità di pubblicazioni distribuite e di libri venduti sono una buona semina riconoscendo che il terreno era ben preparato e che occorre continuare per poter avere un buon raccolto, anche per Nicoletta.

Ercole Gianotti

“La morte ci rivela ciò che conta della vita: separati da chi ci ha voluto bene sperimentiamola forza e la grazia della famiglia; piegati dal dolore ci rialziamo sorretti dall’amicizia;sbigottiti dal nulla del tempo che ci sfugge comprendiamo quanto sia prezioso ogni attimo vissuto.”

(da una lettera di Nicoletta)

Ciao, Nicoletta, grazie di cuore!Ci sono persone che non fanno “rumore”, che non si mettono al centro dell’attenzione, ma che ci sono, ci sono tutte le volte che serve, ci sono sempre.Nicoletta era una di queste. In questi anni di conoscenza reciproca mai ho pensato tanto a lei come in questi giorni. La ricordano la sua scuola, la Gobetti, dove Nicoletta ha insegnato italiano e storia dopo essere stata maestra alla scuola primaria e l’I.C. Borgata Paradiso dove è stata Dirigente Scolastico per tanti anni. Siamo state colleghe, lei mia tutor nel percorso per diventare preside, e i suoi figli coetanei dei miei.Seria, riflessiva, affidabile, competente, ha sempre chiesto molto a se stessa e agli altri e non ha mai cercato sconti nelle difficoltà. Era anche generosa nell’animo e nei fatti: ha donato tanto, soprattutto il suo tempo, alla scuola, alle associazioni, all’Unitre, alle parrocchie, anche ora che era in pensione.Sapeva dire grazie anche quando era lei ad aver fatto più di tutti, sapeva comprendere e ringraziare il Signore per averle donato una famiglia di cui era fiera e che amava più di qualunque altra cosa al mondo.In questi giorni, passando da piazza San Rocco, il suo volto sereno mi salutava dal tiletto funebre, ora è stato coperto da un altro, un altro dolore. L’esempio e gli insegnamenti non saranno però cancellati, potranno continuare ad essere una guida, conservati e protetti nel nostro cuore.

Renata

Page 28: Luci, regali Natale - Parrocchie Rivoli · Il giorno di Natale vedere con che curiosità, sorpresa ed entusiasmo i bambini ricevono i regali e li aprono, mi dona lo stupore nello

28

Cosa può dire oggi Don Milani alla Chiesa che è in Rivoli?A questa domanda occorre aggiungerne almeno altre due: cosa chiedo io alla parrocchia, che disponibilità offro per farlo.Il messaggio di Don Milani è certamente legato al tempo in cui è vissuto e ad una situazione sociale ed ecclesiale molto diversa dall’attuale. Per fare oggi la scelta dei poveri occorre adeguarsi e attrezzarsi per affrontare tante nuove povertà prodotte dallo sviluppo industriale e dalla globalizzazione dei mercati e del lavoro, da una spinta al consumismo imperante che delegittima impegni sociali e valori e distrugge risorse importanti. Proprio per questo occorre riaffermare che il lavoro e l’economia sono per l’uomo e non il contrario, che la libertà e la dignità umana vengono prima del profitto a tutti i costi, che la ricchezza prodotta va ridistribuita tra chi l’ha prodotta e non esportata per fare maggiori profitti, che la crescita economica deve essere accompagnata da una crescita umana e sociale indispensabile perché i più deboli possano farne parte, che la “politica di restituzione” è un invito ad una coerente sobrietà nei consumi: per dirla con Papa Francesco ”No alla politica dello scarto”.

Cosa possiamo fare noi come parrocchia? Fermo restando l’indispensabile impegno liturgico, catechistico e sacramentale, tante iniziative fatte dalla parrocchia sono a favore di chi fatica a vivere, di chi ha problemi economici, di casa, di salute, di gestione familiare, di accoglienza alla vita, ecc… Come e in quali occasioni ne parliamo? Siamo sicuri che le nostre comunità le condividono? Conoscere meglio e confrontarci su questo può aiutarci a condividere le iniziative che si fanno.

Come ci relazioniamo con il territorio?L’impegno educativo è un campo molto importante ed è possibile proporre percorsi di formazione che sviluppino il rapporto famiglia-scuola-Istituzioni alla ricerca di buone pratiche comuni, ma soprattutto di crescita culturale e morale, che aiutino situazioni di notevole carenza sotto il profilo umano prima ancora che cristiano.La testimonianza di Don Milani si è realizzata partendo da una profonda fede cristiana che lo ha portato ad amare i suoi ragazzi al punto di dire “ho voluto più bene a voi che a Dio, ma ho la speranza che Lui non sia attento a queste sottigliezze”. Il suo impegno "a tempo pieno” per la formazione culturale e sociale dei ragazzi, in stretto rapporto con le loro

famiglie, è stato un modello di “Comunità educante”, e ha fatto sentire gli interessati parte della società a pieno titolo, non degli emarginati com’erano. Tutto questo entrando nel merito delle responsabilità delle Istituzioni, esercitando e allenando le capacità critiche, cercando e attuando la partecipazione e la collaborazione tra piccoli e grandi, curando l’informazione con la lettura dei giornali, facendo esperienza personale dell’attualità, ricercando e confrontando dei dati con le letture di testi sull’argomento e assumendo la responsabilità di proposte di cambiamento delle realtà conosciute: così ha dato a quel gruppo di ragazzi la coscienza e la capacità di affrontare il futuro con coraggio e coerenza, dignità e competenza.

Quanto i nostri luoghi della formazione operano in questa direzione?I progetti di servizio civile hanno bisogno di una maggior attenzione e valorizzazione, ma anche di associazioni, aziende o uffici disposti a utilizzarli in modo corretto, atti cioè a rappresentare un possibile impegno futuro. É questo un modello concreto di formazione civile e sociale, di servizio alle comunità nazionale e locale. C’è bisogno di una rivalutazione etica dei modelli di vita, dei valori fondanti. Ciò che Don Milani ci ha lasciato, tuttora valido, è la sua proposta educativa di crescita culturale, di corretto rapporto tra scuola e famiglia, di eque opportunità garantite a tutti, di maggior sostegno ai meno fortunati, di una politica scolastica che investa le risorse necessarie per dare formazione e occasioni di lavoro a tutti.Se Dio è padre di tutti ogni uomo è mio fratello, quindi non c’è straniero o nemico ma un solo popolo in cammino. È necessario che il rifiuto della violenza (la non-violenza) sia ribadito da una esemplare comunità capace di amare, che sappia riconoscere ed accogliere il diverso, lo straniero, che lavori per la dignità e la solidarietà tra tutti gli esseri umani, per la riconciliazione con i fratelli separati, la difesa del creato, la libertà di tutti gli uomini e le donne del nostro tempo.Dobbiamo contrastare apertamente i modelli dell’IO assoluto contrabbandati come modernità, dobbiamo tornare al NOI se vogliamo che si riconoscano e si valorizzino piccoli e grandi impegni, a tutti i livelli, nella comunità, nella politica e nelle istituzioni; occorre ridare fiducia a quanti operano per la giustizia e per la pace. Ormai tutti siamo consapevoli della carenza di

Che cosa chiediamo alla parrocchia

Page 29: Luci, regali Natale - Parrocchie Rivoli · Il giorno di Natale vedere con che curiosità, sorpresa ed entusiasmo i bambini ricevono i regali e li aprono, mi dona lo stupore nello

29

RIVOLI Parrocchie nella Città

sacerdoti non solo nella nostra diocesi: occorre che insieme ne discutiamo, magari con l’aiuto di chi ha già affrontato il problema, provando a pensare a dei possibili ruoli per i laici. C’è una dimensione etica che può e deve essere ripresa proprio dai laici, uomini e donne, per ciò che riguarda la società civile e la comunità cristiana nel suo complesso.Nella nostra comunità è possibile fare esperienza di condivisione di situazioni concrete, per assumere responsabilità che già dal Concilio erano indicate come ruoli specifici dei laici, e che in molte comunità vengono sperimentate in modo positivo, senza creare inutili e sterili contrapposizioni, ma con generosa e trasparente disponibilità. Con la mostra sulla testimonianza di don Milani abbiamo aperto una finestra su un mondo di proposte possibili: ora dobbiamo prenderne in mano qualcuna e svilupparne tutte le potenzialità.Parlarne, pensare a quali modalità mettere in campo è il primo impegno da prendere. Insieme.

Bianca e Ercole

Page 30: Luci, regali Natale - Parrocchie Rivoli · Il giorno di Natale vedere con che curiosità, sorpresa ed entusiasmo i bambini ricevono i regali e li aprono, mi dona lo stupore nello

30

La campagna “AlcolOltre – Il vero sballo è dire no”, promossa dall’Associazione Impegnarsi Serve e dai missionari della Consolata, prosegue le sue attività coinvolgendo anche la città di Rivoli. Lo scorso 15 settembre nel piazzale Don Foco, antistante la Parrocchia Santa Maria della Stella, tre classi della Scuola Media Statale Gobetti e una classe media degli Istituti Riuniti Salotto & Fiorito, insieme ad un nutrito gruppo di curiosi, si sono ritrovati davanti alle tre tende di Tende Live per assistere al taglio del nastro e scoprire così il percorso interattivo interculturale che affronta il tema dell’alcol parallelamente in Africa e Italia.  Grandi immagini, video, dinamiche di animazione, esperienze sensoriali hanno accompagnato i partecipanti lungo il percorso di Tende Live, con l’obiettivo di stimolare la riflessione sulla relazione  tra alcol e giovani. Le tende sono rimaste esposte fino a lunedì 25 settembre con buona partecipazione di visitatori. Nei prossimi mesi, la Campagna AlcolOltre entrerà nelle scuole con un progetto educativo che mira a far conoscere il problema dell’abuso di alcol in Italia come in Africa e le conseguenze che ne derivano. Domenica 29 ottobre la Chiesa di Rivoli ha accolto con gioia mons. José Luis Gerardo Ponce de León, vescovo di Manzini nello Swaziland, piccolo Regno incastonato tra Sudafrica e Mozambico, caratterizzato da un contesto sociale di estrema povertà, in cui l’alcol costituisce un grave problema. Si beve per “mancanza di alternative” e sempre più

l’abuso di alcol coinvolge i teenager, secondo modelli che ricalcano quelli occidentali. Mancano interventi di prevenzione e il fenomeno dilaga. L’esperienza dello scorso agosto di un gruppo di giovani volontari italiani dell’associazione Impegnarsi Serve è stata in tal senso significativa: circa 1000 giovani delle scuole secondarie incontrati, con i quali si è parlato degli effetti dell’alcol sul corpo umano, specie nell’età adolescenziale. Un piccolo seme gettato, che proseguirà nei mesi a venire grazie al progetto “Educare per prevenire”. Mons. Ponce de León ha espresso il suo grazie a tutti i Rivolesi che hanno contribuito alla realizzazione di queste iniziative.

Clelia Nosengo

AlcolOltre, nuove iniziative

Page 31: Luci, regali Natale - Parrocchie Rivoli · Il giorno di Natale vedere con che curiosità, sorpresa ed entusiasmo i bambini ricevono i regali e li aprono, mi dona lo stupore nello

31

RIVOLI Parrocchie nella Città

Ho vissuto la mia esperienza in Africa accompagnata dalla frase “Just make you sure to notice the collateral beauty” (“Assicurati di cogliere la bellezza collaterale”) del famoso film. Mi guardavo intorno e nelle difficoltà, nella povertà, nella rabbia mi ripetevo “ricorda la bellezza collaterale”.Questa è stata la chiave. Perché secondo la mia esperienza, la bellezza in Africa non è diretta. Non è pura e incontaminata. È una bellezza contradditoria, che ti lascia delle domande, che ti scuote dentro.La bellezza è collaterale, e sta a te saperla cogliere. Lasciarti andare e permetterti di guardare “Oltre ciò che vedi” (questa volta la citazione è del “Re Leone”). Questa esperienza per me è stata cogliere una serie di richiami, sensazioni ed emozioni che hanno risvegliato in me reazioni che non sperimentavo da tempo. Mi ha fatto sentire forte e piena di risorse e un attimo dopo a terra, sconfitta. È stato un lungo percorso, che fortunatamente non ho affrontato da sola. Il gruppo, questo gruppo, per me è stato un vero regalo. Sono stati il sostegno e la forza per andare avanti in alcuni momenti, senza fare niente di speciale, una birra o una chiacchierata sotto il cielo stellato (e davvero, non come qui!). Il nostro motto è “La vita è imparare”. Non mi piaceva, io volevo servire, mettermi in gioco, vivere nel pratico. Ho imparato, poi, che bisogna imparare a imparare. In questa terra con le sue contraddizioni, non si può entrare e “aiutare”, senza prima imparare. Conoscere gli usi del posto, rispettarli è il primo passo per mettersi al servizio.

Poi ho capito perché l’Africa ti cambia. Perché l’Africa va amata senza giudizio, amata indipendentemente dai suoi errori, dai suoi difetti e dalle sue battaglie perse, proprio come Gesù fa con ognuno di noi.

Sara Bianco

“Mattone su mattone costruirò la mia casa”Casa come luogo sicuro, rifugio, accoglienza, comunità, legami, famiglia, amici.Mattone come mattone, come esperienza, come sacrificio.

Page 32: Luci, regali Natale - Parrocchie Rivoli · Il giorno di Natale vedere con che curiosità, sorpresa ed entusiasmo i bambini ricevono i regali e li aprono, mi dona lo stupore nello

32

Mungu Anfemeshe Afrika. Dio benedica l'Africa. Recita così il messaggio del crocifisso che ci si presenta davanti, e di fronte al quale una signora locale, scalza e dall'aria devota e severa, prega in silenzio. La prima immagine con cui ci accoglie Bagamoyo ci porta in prossimità di quello che, a onor del vero, non è un (crocifisso) qualunque: si tratta infatti della croce commemorativa in memoria del punto esatto in cui padre Horner, nel 1868, fondò la prima missione della Congregazione dello Spirito Santo, inaugurando la presenza cattolica in quella che, più tardi, diventerà la Tanzania.Al tempo quei territori non erano ancora affare da dispute coloniali: il Tanganyika, ovvero la porzione continentale dell'attuale Tanzania, diventerà colonia tedesca quasi vent'anni dopo, nel 1885. Tuttavia, l'interesse degli europei nei confronti del paese era già molto forte, come dimostrato dalle avventure di David Livingstone, esploratore scozzese autore di spedizioni d'antologia su Nilo e Zambesi.A lui fu dedicata una piccola cappella, che abbiamo occasione di osservare prima della visita nella Chiesa locale, la più antica di tutta l'Africa orientale, di nuovo datata 1868.La cappella si trova a fianco di un museo, anch'esso detentore di un significativo primato – è l'unico museo di tutta la Tanzania. La sua unicità, però, coincide con il tenore drammatico che ha accompagnato la storia di questa piccola località balneare, oggi sonnolenta e dall'aria innocua, ma in passato centro nevralgico del commercio degli schiavi che interessò tutta la costa orientale dell'Africa. Ecco allora spiegata la scelta del nome: in lingua swahili, infatti, Bagamoyo significa “lascia il tuo cuore”, o più propriamente,

“uccidi il tuo cuore”. Gli schiavi venivano raccolti dalle regioni circondanti il lago Vittoria e il lago Tanganyika, imbarcati per

Zanzibar, e sull'isola lasciati alla mercé dei sultani locali, originari dell'Oman. Padre Francesco, guida indispensabile durante la nostra visita, non smette di ripetercelo: per ogni schiavo imbarcato, ne morivano tre. E chi aveva la fortuna di sopravvivere all'infame destino, spesso era costretto a vivere in condizioni non meno drammatiche, come quelle di coloro che vennero ospitati nella buia e oltremodo inospitale cava sotterranea al museo, che abbiamo opportunità di visitare durante il nostro itinerario.Il buio dei racconti, delle immagini e degli reperti esposti a ricordare la vergogna del passato è presto contrastato dal sole di mezzogiorno che ci accoglie all'uscita, assieme al latte di un rotondo frutto giallognolo, che un ambulante locale ci vende in quantità, senza nascondere la sua soddisfazione. Le fatiche del mattino vengono presto ripagate da qualche ora di mare – o meglio, oceano - che ci godiamo assieme alla spiaggia, bianca e semi-deserta. Bagamoyo ruba ancora cuori, ma, per fortuna, ora lo fa in modo diverso.

Christian Rizzitelli

La banalità del mare:una giornata a Bagamoyo

Page 33: Luci, regali Natale - Parrocchie Rivoli · Il giorno di Natale vedere con che curiosità, sorpresa ed entusiasmo i bambini ricevono i regali e li aprono, mi dona lo stupore nello

33

RIVOLI Parrocchie nella Città

Il progetto di Pastorale Giovanile 2017/18, in continuità con le progettualità degli anni precedenti, continua a costruirsi attorno a quattro parole chiave: formazione, aggregazione, servizio, comunità.Da qui si consolidano e crescono le proposte dei Gruppi Preadolescenti (per i ragazzi di 2° e 3° media) ed i Gruppi Adolescenti (per i ragazzi dalla 1° alla 5° Superiore) accompagnati e guidati da giovani universitari o lavoratori. I giovani dai 19 anni in su, accompagnati da don Filippo e Sr. Sabrina, si raccolgono nella Comunità Giovani e sviluppano per lo più un cammino di crescita spirituale attraverso lo studio del Vangelo. Allo stesso modo il Gruppo Esodo per i giovani dai 28 anni accompagnati da don Filippo e Sr. Marta.In modo particolare quest’anno dedicheremo attenzione alla fascia delle medie costituendo una vera e propria staff che si occuperà delle feste e dell’aggregazione. Sempre per questa fascia d’età è nato il progetto “Pomeriggi Insieme” che prevede di vivere insieme ad altri amici e ad educatori il tempo del pomeriggio pranzando, facendo i compiti e giocando insieme.La proposta aggregativa si sviluppa sia in modo informale attraverso l’apertura quotidiana dell’Oratorio Stella (Bar dell’Oratorio, Sala Accoglienza, Preghiera Quotidiana, Tornei…), che in modo formale attraverso le ormai consolidate proposte del Teatro (Gruppo Teatro Ragazzi e Gruppo Teatro Giovani presso il teatro di San Martino), dello sport (US. San Martino Calcio e Corsi di Hip Hop e Latino Americano), della Musica (Laboratori di Musica, Chitarra e Percussioni) e della Creatività (Corso di Fotografia Social).Ritorna con grande successo la proposta del SabatoSanBe per i bambini delle elementari: una bella occasione per stare insieme attraverso il gioco

e la proposta di realizzare insieme un Musical in occasione del Natale e il Carro di Carnevale per la sfilata cittadina.Sempre alta l’attenzione al tema del lavoro: stiamo collaborando con l’Ufficio di Pastorale Sociale e del Lavoro al Progetto “Giovani e Lavoro” che prevede l’inserimento di giovani inoccupati all’interno di aziende del territorio. Continua l’opportunità del Servizio Civile Volontario per tre giovani impegnati per lo più nell’accoglienza quotidiana in cortile. Attraverso la convenzione con le scuole superiori del territorio molti adolescenti possono svolgere le ore di tirocinio previste dall’alternanza scuola/lavoro nei nostri oratori.Per i giovani vi è per la prossima estate la proposta di un’esperienza presso la Comunità di Taizè e per Gennaio 2019 stiamo già pensando alla GMG di Panama.E poi le tante piccole proposte di festa, di aggregazione, i cammini di preghiera quotidiana in Avvento e Quaresima, i ritiri, le Settimane Comunitarie, la formazione per animatori, la conoscenza delle proposte caritative delle nostre realtà, il Progetto Estate…A far da cornice a tutto questo e il desiderio di aiutare i nostri ragazzi e i nostri giovani a crescere in uno spirito di unità, di comunione e di servizio all’interno delle nostre Comunità parrocchiali, per sentirsi parte di una grande famiglia che gli vuole bene, li supporta e porta loro l’esempio di una vita adulta incarnata nella gioia del Vangelo.La Pastorale Giovanile è fatta dalla collaborazione di tante persone, non possiamo non ringraziare don Andrea per la grande spinta che ha fin qui dato alla Regia Educativa contagiandola con il suo entusiasmo, ringraziamo anche Sr. Erika e Sr. Raffaella per il sostegno e la vicinanza. Diamo il

Progetto di pastorale giovanile 2017/18

Page 34: Luci, regali Natale - Parrocchie Rivoli · Il giorno di Natale vedere con che curiosità, sorpresa ed entusiasmo i bambini ricevono i regali e li aprono, mi dona lo stupore nello

34

benvenuto a don Filippo che sta dando continuità di stile e metodologia e accogliamo con gioia Sr. Sabrina, Sr. Chiara e Sr. Valentina che già si sono integrate nei vari gruppi mettendosi a servizio dove c’era più bisogno.

Donatella.

Carissimi giovani,sono lieto di annunciarvi che nell’ottobre 2018 si celebrerà il Sinodo dei Vescovi sul tema «I giovani, la fede e il discernimento vocazionale». Ho voluto che foste voi al centro dell’attenzione perché vi porto nel cuore. Proprio oggi viene presentato il  Documento Preparatorio, che affido anche a voi come “bussola” lungo questo cammino.Quando Dio disse ad Abramo «Vattene», che cosa voleva dirgli? Non certamente di fuggire dai suoi o dal mondo. Il suo fu un forte invito, una vocazione, affinché lasciasse tutto e andasse verso una terra nuova. Qual è per noi oggi questa terra nuova, se non una società più giusta e fraterna che voi desiderate profondamente e che volete costruire fino alle periferie del mondo?Ma oggi, purtroppo, il «Vattene» assume anche un significato diverso. Quello della prevaricazione, dell’ingiustizia e della guerra. Molti giovani sono sottoposti al ricatto della violenza e costretti a fuggire dal loro paese natale. Il loro grido sale a Dio, come quello di Israele schiavo dell’oppressione del Faraone (cfr Es 2,23).Desidero anche ricordarvi le parole che Gesù disse un giorno ai discepoli che gli chiedevano: «Rabbì […], dove dimori?». Egli rispose: «Venite e vedrete» (Gv  1,38-39). Anche a voi Gesù rivolge il suo sguardo e vi invita ad andare presso di lui. Un mondo migliore si costruisce anche grazie a voi, alla vostra voglia di cambiamento e alla vostra generosità. Non abbiate paura di ascoltare lo Spirito che vi suggerisce scelte audaci, non indugiate quando la coscienza vi chiede di rischiare per seguire il Maestro. Pure la Chiesa desidera mettersi in ascolto della vostra voce, della vostra sensibilità, della vostra fede; perfino dei vostri dubbi e delle vostre critiche. Fate sentire il vostro grido, lasciatelo risuonare nelle comunità e fatelo giungere ai pastori. San Benedetto raccomandava agli abati di consultare anche i giovani prima di ogni scelta importante, perché «spesso è proprio al più giovane che il Signore rivela la soluzione migliore» (Regola di San Benedetto III, 3).Vi affido a Maria di Nazareth, una giovane come voi a cui Dio ha rivolto il Suo sguardo amorevole, perché vi prenda per mano e vi guidi alla gioia di un «Eccomi» pieno e generoso (cfr Lc 1,38).Con paterno affetto,

FrancescoLettera del Papa ai giovani

Page 35: Luci, regali Natale - Parrocchie Rivoli · Il giorno di Natale vedere con che curiosità, sorpresa ed entusiasmo i bambini ricevono i regali e li aprono, mi dona lo stupore nello

35

RIVOLI Parrocchie nella Città

Avete mai pensato a quanto può essere bello vedere con i propri occhi e raggiungere con le proprie gambe quelle terre dove un sorriso può risollevare dalle macerie la speranza? Quest’anno clan da tutta Italia hanno ripercorso, sulle orme del Guerrin Meschino, le Marche e le zone colpite dal terremoto. Lungo la strada percorsa abbiamo avuto modo di stringere nuove amicizie e toccare con mano una realtà finora conosciuta solo attraverso gli occhi dei media. Il nostro cammino è iniziato dal paesino di Montemonaco, dove abbiamo fatto tesoro di testimonianze di vita delle persone i cui occhi brillano ancora speranzosi. A prima vista ci si è presentato un paesaggio idilliaco ed apparentemente sereno; tuttavia una realtà peggiore sui muri dalle crepe appena visibili. Infatti, come racconta la signora Rosangela, le apparenze ingannano: il 70% delle case di Montemonaco sono state dichiarate inagibili, costringendo la gente ad abbandonare la propria terra

e i ricordi più cari. Ripartire è difficile, ma abbiamo provato a concretizzare il nostro motto, Pronti a servire, mettendoci a disposizione della popolazione locale.

In una semplice foto di gruppo che aveva come sfondo le creste dei monti Sibillini si prospettava già la strada che avremo affrontato nei giorni seguenti. Sveglia all’alba, zaini in spalla e borracce piene: iniziava così la nostra Strada sotto il sole cocente. Tra canzoni e risate per mascherare la fatica, tra sentieri imboccati per errore ed altri scomparsi, la soddisfazione di raggiungere quelle vette e ammirare quei paesaggi mozzafiato ci ripaga di ogni sforzo.

Ci siamo resi conto, quindi, che senza fatica non si possono raggiungere i propri traguardi, siano essi la vetta di una montagna o la ricostruzione del proprio paese dopo un sisma.

I Clan: Rivoli 1, Verona 4, Villafranca 1

I clan in route

Page 36: Luci, regali Natale - Parrocchie Rivoli · Il giorno di Natale vedere con che curiosità, sorpresa ed entusiasmo i bambini ricevono i regali e li aprono, mi dona lo stupore nello

36

Estate gruppi scout Rivoli 1 e 4

I l upetti del Branco “Fiore Rosso” del gruppo Rivoli 1 hanno trascorso una splendida Vacanza di Branco in Valle Maira (CN). L’ambientazione scelta quest’anno è stata Robin Hood. Giunti alla meta ci siamo subito catapultati nell’antica Inghilterra di re Giovanni “senza terra” e siamo stati chiamati ad essere dei banditi dal cuore leale per sconfiggerlo e alleviare le sofferenze del popolo inglese oppresso. Dopo una settimana ricca di gioco, gioia di stare insieme e condivisione, siamo tornati a casa con le parole del fondatore del movimento scout, Robert Baden-Powell: “Lo scoutismo è un gioco pieno di allegria” nel cuore.

I lupetti del Branco Seeonee del Rivoli 4 si sono invece immersi nella magica atmosfera di Hogwarts situata nella suggestiva val Chiusella. Siamo partiti dal binario 9¾ e tramite l’Espresso per Hogwarts abbiamo raggiunto la scuola passando per Diagon Alley. Tra giochi e tornei Tremaghi, tra escursioni e ricerche di unicorni feriti, giganti e horcrux, ma soprattutto tra tante risate, canti, emozioni e tanto fare insieme abbiamo trascorso una settimana magica che si è conclusa con un festosa giornata genitori e la visita degli acrobati Nafsi Africa Acrobats che hanno contribuito a chiudere al meglio queste Vacanze di Branco incantate.

Il reparto Thabor del Rivoli 1 ha trascorso 11 giorni nella soleggiatissima località di Niella Belbo, in provincia di Cuneo.Qui i ragazzi hanno potuto cimentarsi in varie attività (costruzioni con pali e corde, tornei sportivi, canzoni, recitazione...) spesso organizzate da alcuni di loro. Infine abbiamo imparato che il sole è catalizzatore naturale di gioia e buon umore, tuttavia è meglio non prenderne troppo, e che la tenda è meglio piantarla in piano.

Il reparto Chaberton del gruppo Rivoli 4 ha raggiunto Pierremenaud alla conquista del Trono di Spade. Costruzioni che hanno toccato il cielo, hike e competizioni tra casate ci hanno fatto tornare a casa arricchiti. Cresciuti grazie a un’esperienza che ci ha fatto comprendere che solo insieme si possono rompere le divisioni e i confini per raggiungere gli obiettivi più alti, accomodarsi sul Trono e godere del panorama del bello costruito in comunione.

Anche quest’estate i gruppi scout Rivoli 1 e 4 sono partiti alla volta di diverse mete e avventure, vediamo quali!

Page 37: Luci, regali Natale - Parrocchie Rivoli · Il giorno di Natale vedere con che curiosità, sorpresa ed entusiasmo i bambini ricevono i regali e li aprono, mi dona lo stupore nello

37

RIVOLI Parrocchie nella Città

Il clan Brownsea del Rivoli 1 ha ripercorso le Marche e le zone colpite dal terremoto. Il nostro cammino è iniziato dal paesino di Montemonaco, dove abbiamo fatto tesoro di testimonianze di vita delle persone i cui occhi brillano ancora speranzosi. Ripartire è difficile, ma abbiamo provato a concretizzare il nostro motto, Pronti a servire, mettendoci a disposizione della popolazione locale. Poi, tra canzoni e risate per mascherare la fatica, tra sentieri imboccati per errore ed altri scomparsi, la soddisfazione di raggiungere le vette dei Monti Sibillini e ammirare quei paesaggi mozzafiato ci ha ripagati di ogni sforzo. Ci siamo resi conto, quindi, che senza fatica non si possono raggiungere i propri traguardi, siano essi la vetta di una montagna o la ricostruzione del proprio paese dopo un sisma.

Il clan Dreaming del Rivoli 4 ha invece ripercorso i passi delle Aquile Randagie, in Val Codera (CO). Quest’ultimi erano un gruppetto di scout che, durante il fascismo e durante la Seconda Guerra Mondiale, ha continuato le attività scout clandestinamente, nascondendosi in queste valli. Abbiamo così avuto la possibilità di sentire testimonianze di persone che hanno conosciuto le Aquile, di metterci al servizio e infine di confrontarci con altri clan che, come noi, percorrevano quei sentieri. Tra una tappa di soli gradini e nottate di piogge torrenziali, raggiungere il Passo dell’Oro e osservare questa valle, ci ha fatto sentire il vero senso dello scautismo.

Le comunità capi Rivoli 1 e 4

Page 38: Luci, regali Natale - Parrocchie Rivoli · Il giorno di Natale vedere con che curiosità, sorpresa ed entusiasmo i bambini ricevono i regali e li aprono, mi dona lo stupore nello

38

La fine dell’anno porta sempre a guardare indietro e ripensare a quanto di buono, o meno, è stato realizzato. Quella che noi del clan La Rupe vi vogliamo raccontare è una bella esperienza conclusasi questo ottobre a Cascina Arzilla, luogo conosciuto quest’anno dopo aver scelto di approfondire il tema delle mafie. Tra un incontro e l’altro molti preconcetti hanno cominciato a cadere. Il primo è stato proprio l’idea che le mafie si trovino lontano, distanti da noi: uno di questi incontri infatti è avvenuto in un casolare di campagna sequestrato alla ‘ndrangheta nel 1993. Non eravamo in Calabria ma a Volvera, ad appena 15 km da Rivoli! Ci è subito piaciuta questa cascina, spartana ma coloratissima, che mostra il segno dei tanti volontari che si sono impegnati per ristrutturarla, anche con pochissimi fondi. Dopo il sequestro infatti è stata affidata all’associazione ACMOS ed è stata restituita alla collettività nel 2010 con il nome, appunto, di Cascina Arzilla. Oggi è finalmente un luogo di formazione frequentato da scuole, presìdi e svariate associazioni del territorio.Ci siamo chiesti: come possiamo dare anche noi un contributo a questa realtà? Abbiamo parlato, discusso, ridiscusso, sentito i gestori della cascina, fatto qualche progetto e comprato i materiali. Domenica 1 ottobre siamo tornati a Volvera per concretizzare il nostro lavoro. Il risultato è stata la realizzazione di pannelli espositivi, cartelli per conoscere meglio la storia della Cascina, la sistemazione delle aiuole e la costruzione di porte da calcio per rendere il posto più accogliente. Lavori piccoli e sicuramente non risolutivi ma CONCRETI perché si sa, noi scout abbiamo sempre bisogno di avere le mani in pasta. Ma questo momento è stato anche per noi occasione di riflessione, di conoscenza del territorio, di maggiore consapevolezza del fenomeno mafioso e del fatto che nelle vicinanze non tutto è pulito come sembra, oltre che un gesto di servizio per una realtà simbolo di resistenza e lotta alla mafia. Forse abbiamo capito un po’ meglio cosa intendeva Paolo Borsellino quando scriveva: “Se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo.”Buona Strada,

i ragazzi del clan La Rupe del gruppo scout Rivoli 2

Le mafie intorno a noi:il nostro servizioa Cascina Arzilla

Page 39: Luci, regali Natale - Parrocchie Rivoli · Il giorno di Natale vedere con che curiosità, sorpresa ed entusiasmo i bambini ricevono i regali e li aprono, mi dona lo stupore nello

39

RIVOLI Parrocchie nella Città

È un’esperienza che la Diocesi di Torino propone da qualche anno alle persone che vivono in situazioni complesse: separazione, divorzio, nuova unione. Discernere, accompagnare, integrare sono azioni che ispirandosi alla misericordia di Dio vogliono esprimere l’impegno che la comunità cristiana deve avere verso i fratelli che vivono situazioni di particolare sofferenza, poiché spesso la crisi nei rapporti familiari si accompagna alla crisi nei rapporti con Dio e con la Chiesa, lasciando le persone nella solitudine e nel disorientamento. Pregare e riflettere insieme, condividere liberamente le proprie storie, senza giudizi (e pregiudizi) è lo stile che vuole contraddistinguere anche il percorso del prossimo anno pastorale che prevede tre giornate di ritiro a Pianezza, una già effettuata il 22 ottobre scorso e che ha visto la

partecipazione di una quarantina di persone, e altre due, domenica 11 marzo 2018 e domenica 17 giugno 2018, cui sono invitati a partecipare tutti coloro che sono sensibili al tema, prescindendo dalla condizione personale. I ritiri sono organizzati con spirito fraterno da un’equipe di volontari costituito da sacerdoti, diaconi, coppie sposate e persone in “situazione”.Temi trattati: Ricominciare da Dio Ritornare alla vita Ritrovare la gioiaNon ci si aspetta la risoluzione dei problemi, ma si pensa che, con la fiducia nel Signore, ognuno, con i propri limiti, possa scoprire, o riscoprire le proprie capacità di amare come Dio ci ama.

Sandra e Maurizio

In questi giorni in occasione della festa di san Martino mi piace ripensare e ripetere un’espressione latina che da sola riesce a raccogliere la consegna che questo santo ci fa:

SAGUM DIVIDOBONUM MULTIPLICO

divido il Mantellomoltiplico il bene

È proprio vero… la logica di Dio, quella di Gesù, quella dei santi, quella dei cristiani sa poco di matematica!!!Se stiamo attenti ci rendiamo conto di quante volte ciò accade…se dono con cuore, mi ritrovo chissà perché più “ricco”,se offro un po’ del mio tempo, riesco a trovare il tempo per molte altre cose,se regalo un pochino di me stesso,mi sento ancora più fortunato di prima.È un po’ quello che hanno sperimentato le nostre nonne diOre serene.Pensate: hanno passato due pomeriggi a disegnare le borse per la nostra Bottega solidale… tempo, passione, fatica, attenzione e concentrazione… e in pochi giorni si sono ritrovate con una montagna di pasta, tonno, dentifricio, detersivo… da portare in bottega e così condividere / donare con chi fa un po’ più fatica di noi.E così è stato facile pensare e sentire che san Martino aveva proprio ragione!Grazie nonne!!!

don Giovanni

Germogli

Page 40: Luci, regali Natale - Parrocchie Rivoli · Il giorno di Natale vedere con che curiosità, sorpresa ed entusiasmo i bambini ricevono i regali e li aprono, mi dona lo stupore nello

40

INGRESSO DI DON ANDREA IL 28 OTTOBREA TORINO, SANTISSIMO NOME DI MARIA

Page 41: Luci, regali Natale - Parrocchie Rivoli · Il giorno di Natale vedere con che curiosità, sorpresa ed entusiasmo i bambini ricevono i regali e li aprono, mi dona lo stupore nello

41

RIVOLI Parrocchie nella Città

INGRESSO DI DON CLAUDIO IL 14 E 15 OTTOBREA SAN BERNARDO E A SAN BARTOLOMEO

Page 42: Luci, regali Natale - Parrocchie Rivoli · Il giorno di Natale vedere con che curiosità, sorpresa ed entusiasmo i bambini ricevono i regali e li aprono, mi dona lo stupore nello

42

Alfie non dimenticherà mai l’inizio della Prima Guerra Mondiale: il 28 luglio 1914*, il giorno del suo quinto compleanno, il giorno in cui cambia non solo tutta la sua vita, ma anche l’equilibrio di Damley Road, la strada di Londra in cui abita con i genitori, Georgie e Margie, e tutti i vicini, come una grande famiglia. Lui non capisce perché tutte le donne piangono e invece gli uomini, soprattutto i giovani parlano di dovere patrio e di eroismo.Il giorno dopo, Alfie aspetta il ritorno di suo padre…”la porta si aprì ed entrò un soldato…Ma perché un soldato sarebbe dovuto entrare nel loro soggiorno?... Poi però il soldato si tolse il cappello…e allora Alfie si rese conto che non era un soldato qualunque, e non era neppure unEstraneo. Era Georgie Summerfield. Era suo padre.”Dicevano che per Natale sarebbe tutto finito, ma quattro Natali sono già passati, e niente cambia. Alfie ha ormai nove anni, suo padre non è mai tornato e sua madre si arrabatta con tanti lavori per procurare quel poco che riesce a mettere in tavola: infermiera in un ospedale di guerra, fa bucati e cuce per conto terzi: infatti la guerra non ha solo portato via i giovani, ma sta anche affamando e impoverendo chi è rimasto a casa. È ora che anche Alfie si dia una mossa: è lui l’uomo di casa!Con la cassetta da lustrascarpe che ha sottratto alla casa degli Janacek (ma solo come prestito), diventa lustrascarpe a King’s Cross, la stazione, poi nasconde parte dei soldi guadagnati nel borsellino della madre.E ogni giorno legge sul giornale la lista dei morti e dei dispersi, con un unico numero nella testa: 14.278, quello di suo padre. È inutile che la madre gli dica che è morto: lui sa che non è così.Nel suo lavoro, un giorno, per caso, lustrando le scarpe di un medico, che nel frattempo legge le sue carte, scopre che esiste l’ospedale di East Suffolk & Ipswich e che lì è ricoverato il n. 14.278. E allora….“Resta dove sei e poi vai” è un libro da leggere adagio, per gustarsi le immagini di un mondo che non c’è più – il padre di Alfie, ad esempio, guida il carro del latte: direttamente dai bidoni alla gente -, fatto di amicizie, di piccole abitudini, di senso del dovere, ma intriso anche di sentimenti, pregiudizi, invidie che purtroppo invece sono sempre presenti e che la tragedia della guerra fa esplodere. Gli Janacek, amici fino a ieri, diventano spie e nemici, solo perché originari di Praga; Joe Patience, l’obiettore di coscienza, viene continuamente insultato e maltrattato, non ci si frequenta quasi più, si fa solo la

conta dei morti e dei feriti, sperando sempre che tocchi ad altri….Con i suoi toni sommessi, il libro è un urlo contro la guerra, contro tutte le guerre, che portano morte, mutilazioni, povertà, ingiustizie e non risolvono i problemi del mondo, anzi li aggravano.Solo per l’Italia la prima guerra mondiale ha inizio nel 1915.

John Boyne è uno scrittore irlandese, che sa descrivere con toni umani e delicati anche le realtà più tristi e crude. È l’autore di “Il bambino con il pigiama a righe”, poi diventato un film. Il suo ultimo libro è “Il bambino in cima alla montagna”

Paola Cornaglia

L’angolo dei perchéPerché se “L’Italia ripudia la guerra” (art.11 della Costituzione), non ci indigniamo per le tante, troppe guerre attuali nel mondo e non ci impegniamo perché il nostro Paese la smetta di vendere armi ai paesi in guerra?Perché nelle letture che si fanno in Chiesa ancora troppo spesso si parla del Dio degli eserciti?Il nostro Dio è un Dio di pace e di misericordia.

Resta dove sei e poi vaiJohn Boyne

Page 43: Luci, regali Natale - Parrocchie Rivoli · Il giorno di Natale vedere con che curiosità, sorpresa ed entusiasmo i bambini ricevono i regali e li aprono, mi dona lo stupore nello

43

RIVOLI Parrocchie nella Città

Mi sono imbattuto in questo libro per caso e confesso che, almeno inizialmente, l’ho sfruttato per motivi meramente utilitaristici. Nella scuola dove insegno è tradizione cominciare la giornata con un breve momento di riflessione che l’insegnante propone alla classe. Prepararlo è meno banale di quanto sembri: gli editoriali di Gramellini a volte funzionano, altre volte no; non sempre c'è una notizia di attualità che si presti a un commento veloce e incisivo; in più, come per qualunque attività di riflessione, il rischio di incappare in facili moralismi è sempre dietro l’angolo.Una collega mi è venuta incontro: su suo suggerimento ho iniziato a utilizzare per i miei “buongiorno” Le parole del mattino. 366 riflessioni per un anno (Mondadori, Milano 2011) del cardinal Gianfranco Ravasi, teologo e presidente del Pontificio Consiglio della Cultura. Il libro è composto da 366 riflessioni di una pagina, una per ciascun giorno dell’anno. Ogni pagina inizia con una citazione letteraria, poetica, filosofica o musicale, proveniente dalla multiforme sapienza dell’umanità di ogni tempo: sfogliando le pagine del libro si trovano frasi di Borges, di Etty Hillesum, di Sant’Agostino, di Leopardi, di Machiavelli. A partire dalla frase scelta, l’autore ne commenta il contenuto con il suo stile sobrio e raffinato e riflessioni profonde e mai banali. Lo scopo è quello di far entrare il lettore “nelle ore e nelle opere della giornata con una dose di aria pulita, di spirito purificato, di limpidità interiore, di maturità umana”. Ravasi definisce il suo testo un “breviario laico”, che “spera di contribuire in qualche modo a far ‘maturare’, a rendere più (…) buona e giusta la nostra vita, ad aiutare a entrare in un ‘domani’ (…) migliore rispetto al presente nel quale poggiamo i piedi oggi” (p. 4). Insomma, se le citazioni proposte non sono esattamente da ‘Baci Perugina’, dall’altra parte consentono di allontanarsi per un po’ da un’atmosfera troppo spesso cupa e piena di brutte notizie e di guardare il mondo con occhi diversi. E di questo hanno bisogno tanto gli adolescenti quanto gli adulti: magari in tram o in autobus, mentre si va a scuola o al lavoro.

Stefano Coscia

Un breviario “laico”Recensione diLe parole del mattino,di Gianfranco Ravasi

Se tornassi a vivereQualcuno mi ha chiesto giorni fa se, potendo rinascere, avrei vissuto la vita in maniera diversa. Lì per lì ho risposto di no, poi ci ho pensato un po' su e... Potendo rivivere la mia vita, avrei parlato meno e ascoltato di più.Non avrei rinunciato a invitare a cena gli amici soltanto perché il mio tappeto aveva qualche macchia e la fodera del divano era stinta. Avrei mangiato briciolosi panini nel salotto buono e mi sarei preoccupata molto meno dello sporco prodotto dal caminetto acceso. Avrei trovato il tempo di ascoltare il nonno quando rievocava gli anni della sua giovinezza. Non avrei mai preteso, in un giorno d'estate, che i finestrini della macchina fossero alzati perché avevo appena fatto la messa in piega. Non avrei lasciato che la candela a forma di rosa si sciogliesse, dimenticata, nello sgabuzzino. L'avrei consumata io, a for-za di accenderla. Mi sarei stesa sul prato con i bambini senza badare alle macchie d'erba sui vestiti. Avrei pianto e riso di meno guardando la televisione e di più osservando la vita. Avrei condiviso maggiormente le responsabilità di mio marito. Mi sarei messa a letto quando stavo male, invece di andare febbricitante al lavoro quasi che, mancando io dall'ufficio, il mondo si sarebbe fermato. Invece di non veder l'ora che finissero i nove mesi della gravidanza, ne avrei amato ogni attimo, consapevole del fatto che la cosa stupenda che mi viveva dentro era la mia unica occasione di collaborare con Dio alla rea-lizzazione di un miracolo. A mio figlio che mi baciava con trasporto non avrei detto: «Su, su, basta. Va' a lavarti che la cena è pronta». Avrei detto più spesso: «Ti voglio bene» e meno spesso: «Mi dispiace»... ma soprattutto, potendo ricominciare tut-to daccapo, mi impadronirei di ogni minuto.., lo guarderei fino a vederlo veramente.., lo vivrei... e non Io restituirei mai più.

Erma Bombeck

Ogni istante che Dio ti dona è un tesoro immenso. Non buttarlo. Non correre sempre, alla ricerca di chissà quale domani. «Vivi meglio che puoi, pensa meglio che puoi e fai del tuo meglio oggi. Perché l'oggi sarà presto il domani e il domani sarà presto l'eterno».

A. E Gouthey

Page 44: Luci, regali Natale - Parrocchie Rivoli · Il giorno di Natale vedere con che curiosità, sorpresa ed entusiasmo i bambini ricevono i regali e li aprono, mi dona lo stupore nello

44

BATTESIMI 2017

San MartinoDomenica 7 gennaio 2018Battesimi nella messa delle ore 10Domenica 4 febbraio 2018 ore 15SABATO SANTO 31 marzo 2018Battesimi nella Veglia pasquale delle ore 21PASQUA 1 aprile 2018Battesimi nella messa delle ore 10Domenica 15 aprile 2018 ore 15Domenica 6 maggio 2018 ore 15Domenica 20 maggio 2018 ore 15Domenica 24 giugno 2018 ore 15Domenica 9 settembre 2018 ore 15Domenica 14 ottobre 2018 ore 15Domenica 11 novembre 2018 ore 15FESTA DELL’IMMACOLATA8 dicembre 2018Battesimi nella Messa delle ore 11,15 a M.I.A.

Santa Maria della StellaDomenica 7 gennaio 2018 (Battesimo di Gesù) Battesimi nella messa delle ore 11Domenica 4 febbraio 2018 ore 15,30SABATO SANTO 31 marzo 2018Battesimi nella Veglia pasquale delle ore 21PASQUA 1 aprile 2018Battesimi nella messa delle ore 11Domenica 22 aprile 2018 ore 15,30Domenica 13 maggio 2018 ore 15,30Domenica 27 maggio 2018 ore 15,30Domenica 17 giugno 2018 ore 15,30FESTA – SANTA MARIA DELLA STELLADomenica 16 settembre 2018 ore 11 e 15,30Domenica 30 settembre 2018 ore 15,30Domenica 28 ottobre 2018 ore 15,30FESTA DELL’IMMACOLATA 8 dicembre 2018 ore 15,30

San BernardoDomenica 17 dicembre 2017 ore 16.30Domenica 7 gennaio 2018 – festa dei battezzati nell'anno 2017SABATO SANTO 31 marzo 2018Battesimi nella messa delle ore 22 Domenica 22 aprile 2018 ore 16Domenica 27 maggio 2018 ore 16 Domenica 24 giugno 2018 ore 11,30Domenica 23 settembre 2018 ore 11,30

San BartolomeoDomenica 18 marzo 2018 ore 16SABATO SANTO 31 marzo 2018 ore 21Domenica 22 aprile 2018 ore 10Domenica 13 maggio 2018 ore 16Sabato 2 giugno 2018 ore 18Domenica 1 luglio 2018 ore 10Domenica 18 novembre 2018 ore 10

domenica - ore 19.00gennaio: 15, 22, 29 e 5 febbraio11 e 12 febbraio (Ritiro)19, 26 febbraio, 5 e 12 marzo

giovedì - ore 21.00gennaio: 19, 26, 2 e 9 febbraio11 e 12 febbraio (Ritiro)16 e 23 febbraio, 2 e 9 marzo

Itinerari di fede per coppie che intendono celebrareil Sacramento del Matrimonio (Oratorio Stella)

Per l’iscrizione ai battesimi bisogna passare in ufficio parrocchiale:- a San Bartolomeo il giovedì dalle ore 18 alle ore 19- a San Bernardo il lunedì dalle ore 18 alle ore 19

Page 45: Luci, regali Natale - Parrocchie Rivoli · Il giorno di Natale vedere con che curiosità, sorpresa ed entusiasmo i bambini ricevono i regali e li aprono, mi dona lo stupore nello

45

RIVOLI Parrocchie nella Città

ETÀ D’ORO - San Martino - giovedì dalle 14.30 alle 18.00ORE SERENE – Stella - martedì dalle 14.30 alle 18.00

MOMENTI DI SPIRITUALITA’mercoledì 13 dicembre 2017 Ritiro di Natale - h. 15 - 17 a San Francescomartedì 20 marzo 2018 Via Crucis – h. 15 alla Stella

PROPOSTEmartedì 3 e mercoledì 4 aprile 2018 visita ad alcuni luoghi storico-artistici della Vallecamonica (BS)

PELLEGRINAGGImartedì 29 maggio 2018 Pellegrinaggio mariano alla Madonna dei fiori di Brà (tutto il giorno)

Gruppi anziani - proposte 2018

lunedì 8 gennaio 2018 - ore 15 a San Giovanni Boscoincontro con un responsabile diocesano per la pastorale dei migranti

lunedì 5 febbraio 2018 – ore 15 a San Martinoincontro di formazione con sr Marinora e don Giovanni

lunedì 5 marzo 2018 – ore 15 a San Bernardoincontro con un referente sul problema della dipendenza da alcool

lunedì 9 aprile 2018 - ore 15 a San Giovanni Boscoincontro di formazione con sr Marinora e don Giovanni

lunedì 7 maggio 2018 - ore 15 al “Salotto e Fiorito”incontro di preghiera per la festa di S.Luisa de Marillac

lunedì 4 giugno 2018 - ore 15 a San Martinoverifica e programmazione

GRUPPI DI VOLONTARIATO VINCENZIANOGruppo Suor AnnunziataGruppo San Bernardo

Gruppo San Giovanni BoscoGruppo San Martino-Santa Maria della Stella

Per dare “anima” al 4° centenario del carisma vincenziano - incontri aperti a tutti

Il Servizio per il lavoro a Rivoli opera presso l’Oratorio della Stella,via Fratelli Piol 44, con il seguente orario: martedì 16-19Punto di contatto telefonico 333.332.0073(negli orari di apertura dello sportello e via sms)

SERVIZIO PER IL LAVORO - "Ci siamo quasi"

Laboratori per tutti e in particolare per gli amici che si occupano della liturgia

sacristi, animatori, coristi, ministri, lettori, coloro che curano gli ambienti

Incontri di formazione per tutti, sempre alle ore 21:13 dicembre 2017 – Ministeri nella Liturgia - a S. Martino17 gennaio 2018 – La Parola di Dio - i lettori - a S. Rocco7 febbraio 2018 – Ministri della Comunione (nella Liturgia in Chiesa e dall’ammalato) - a Gesù Salvatore21 marzo 2018 – Il canto nella Liturgia – alla Stella11 aprile 2018 – La Liturgia del Battesimo - a S. Bernardo2 maggio 2018 – La Liturgia del Matrimonio - a S. Martino

Page 46: Luci, regali Natale - Parrocchie Rivoli · Il giorno di Natale vedere con che curiosità, sorpresa ed entusiasmo i bambini ricevono i regali e li aprono, mi dona lo stupore nello

46

Incontri di cammino verso la Cresimaper Giovani e Adulti:

ogni lunedì alle ore 21 alla Stelladal 15 gennaio al 5 aprile 2018

Celebrazione 8 aprile 2018 alle ore 11 alla StellaPer iscrizioni passare o telefonare

alla Segreteria della Stella (tutte le mattine ore 9 – 12

tel. 011.9586479)

MINISTRI DELLA COMUNIONEA CASA

Se in qualche famiglia delle nostre comunità ci fossero persone anziane o ammalate che desiderano ricevere la Comunione in casa, ci si può rivolgere ai parroci o alle segreterie

parrocchiali per concordare gli incontri con i Ministri della Comunione.

La tenda dell’attesa, dell’adorazione,dell’Emmanuele – Dio con noi…La tenda della Chiesa in uscita!

Udii allora una voce potente, che veniva dal trono e diceva:«Ecco la tenda di Dio con gli uomini!

Egli abiterà con loro ed essi saranno suoi popoli

ed egli sarà il Dio con loro, il loro Dio”. Apocalisse 21,3

Anche quest’anno nel tempo della novena di Natale,

da domenica 17 dicembre 2017a sabato 23 dicembre 2017,

dalle ore 7 alle 20sul sagrato della Stella ci sarà il tempo del silenzio, della meditazione,

della preghiera e dell’adorazione nella tenda dell’Avvento per ricordarci e vivere che la chiesa esce dalla chiesa

affinché possiamo incontrare Gesù che pone la sua tenda in mezzo a noi!

Per una Parrocchia in uscita: apriamo camminiper il distretto Ovest: Rivoli - Oratorio StellaLunedì 15, 22 e 29 gennaio 2018 ore 20.45

Page 47: Luci, regali Natale - Parrocchie Rivoli · Il giorno di Natale vedere con che curiosità, sorpresa ed entusiasmo i bambini ricevono i regali e li aprono, mi dona lo stupore nello

47

RIVOLI Parrocchie nella Città

San BartolomeoBarillaro Margherita - Latrecchiana Gabriele - Vincon GiuliaSan BernardoSchiariti Beatrice - Bisacca Tommaso - Bisacca Federico - Cordero Martina - Magnifico Angelica - Pecoraro Sara – Sergi Lorenzo – Fabbroni Jacopo – Zampa Lorenzo San MartinoCavazzini Tommaso – Mosca Martina – Cavallo Martina – Dicarlo Ginevra – Gilli Leonardo – Gagliardi Lorenzo – Tancau Giulia Maria – Tono Noemi – Corda Enea – Bordin Alessia - Castaldi Umberto – Mucaj Mario – Faga Denis – Valle Martina – Giustetto DilettaSanta Maria della StellaMighela Lisa - Albera Edoardo - Bigiordi Francesco - Ferrero Cecilia - Grosso Zordan Carola - Pennacchio Yuri - Di Lorenzo Jacopo - Andreis Camilla - Perri Edoardo - Privitera Gabriele - Trinchera Elisa - Zanforlin Ivan - Pedrazzo Alice - Giorgianni Chiara Luce

San BartolomeoTiezzi Francesco e Negro Annalisa - Cirillo Simone e Mungo DanielaSan BernardoRabita Luca e Kornmuller IlariaSan MartinoCimino Daniele e Antonucci Giusi – Delmastro Andrea e di Stefano Lucia – Capello Luca e Sciavulli Valentina – Martire Davide e Basile Raffaella – Richard Stefano Oscar e Ruggiero FrancescaSanta Maria della StellaMazzilli Luigi e Deklic Erika

San BartolomeoGiacometti Giorgio (92) - Baive’ Lorenzo (86) - Bosio Giuseppe Pino (83) - Biasioli Natalia (91) - Garonis Pie-tro (92) - Marino Giorgio (62) - Guglielminetti Ermelinda (94) - Ferrero Rosina (88) -Zoccolan Giuseppe (84)San BernardoPresti Nunziato (91) – Dedola Sebastiana ved. Cento Vella (89) – Manzione Luigina in Cortassa (60) - Cate-rina Guido (85) – Ingianni Anna ved. Amato (90) - Montis Antonio (74) – Rabbia Lucia (80) San MartinoMacor Rosalia (96) – Polifroni Maria Antonia (93) – Versari Bruno (87) – Stroppiana Giovanni – Coniglio Anna ved. Merlo (81) – Maderna Giancarlo (75) – Ducco Maurizio Mauro (81) – Clemente Pasquale (90) - Crapanzano Giuseppe (85) – Cavallo Antonio (87) – Sanmartino Marco (37)Santa Maria della StellaTavano Margherita ved. Spirito (88) - Trivero Gianfranco (86) - Graffi Lucia Angela ved. Pessione (92) - Bertolo Tersilia Maria ved. Isabello (86) - Guiffre Mario (78) - Vit Alpinolo Ruggero (86) - Bugnone Michele (72) - Gherzo Alessandro (97) - Pittatore Ester ved. Nalli (94) - Monelli Mario (85) - Bergantin Teresa ved. Siviero (84) - Moriondo Mauro (68) - Farruggia Gaetano (79) - suor Rita Ferri (72) - Maiuri Pasquale (81) - Rabino Anna Maria ved. Vallò Valloetti (82) - Casotto Franca ved. Urban (78) - Dainese Livio (66) - Fontana Carla in Aleandri (79) - Gaido Carlo (90) - Zago Ines ved. Trapella (99) - Banchini Roberto (73) - Riontino Rita (60) - Campanella Palmira in Canta (77) - Donini Annunziata (Tina) in Cagnoli (87) - Filiddani Filippo (90) - Calogero Bruna in Vizzuso (56) - Borio Flavio (77) - Bianco Vittorio (79) - Rochira Giovanni (84) - Summa Sofia in Marchino (30) - Viglione Nicoletta in Bugnone (64) - Lamberto Rosario (81) - Lazzarin Mario (88)

ANAGRAFE PARROCCHIALEdal 1° agosto al 31 ottobre 2017

Battezzati

Sposi

Defunti

Page 48: Luci, regali Natale - Parrocchie Rivoli · Il giorno di Natale vedere con che curiosità, sorpresa ed entusiasmo i bambini ricevono i regali e li aprono, mi dona lo stupore nello