L'origine della Filosofia

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Una rapida carrellata sulle prime manifestazioni del pensiero filosofico a partire dal pensiero mitico.

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La civiltà greca, la radice del nostro modo di considerare il mondo,i il ti d fitt t di l i i tt ttsi sviluppa a partire da una fitta trama di relazioni, soprattutto

commerciali con altre grandi civiltà: cretese, micenea, egizia,assiro babilonese.

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La civiltà greca deve molto all'originale forma di organizzazionepolitico sociale che la caratterizza: la polis la città stato cioèpolitico sociale che la caratterizza: la polis, la città stato cioè,autonoma politicamente ed economicamente.La polis assume diverse modalità di organizzazione, ma tuttesostanzialmente riconducibili o al modello ateniese o a quellospartanospartano.

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Nel contesto della polis, nelle colonie della Ionia e dellaMagna Grecia fiorisce la filosofia, che, a partire dalla riflessionedi Anassagora, trova in Atene il suo centro.

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Pur non essendo accettabile l'identificazione della filosofiaesclusivamente con la civiltà greca si può affermare che peresclusivamente con la civiltà greca, si può affermare che perquanto riguarda il mondo occidentale la filosofia, intesa comeindagine razionale, nasce in Grecia.

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Come definire quindi la filosofia?Si ò t t i i l di d iò h l fil fi èSi può tentare in primo luogo dicendo ciò che la filosofia non è:

non è spiegazione mitica in quanto indagine razionale che non cerca una risposta validauna volta per tutte, ma piuttosto fa del continuo riesame dei fondamenti la sua ragiond'd'essere;

non è scienza in quanto domanda sulla totalità, da comprendere teoreticamente;non è religione perché come scopo ha il conoscere.

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D'altra parte non si comprende lo spirito greco se non partendo dal mito come ce l'hannoconsegnato le grandi opere di Esiodo ed Omero.

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Cos'è dunque la filosofia?Non esiste una risposta univoca a questa domanda. L'unica possibilità è quella di assumere laprospettiva di Aristotele e sostenere che la filosofia ha origine dalla meravigliaprospettiva di Aristotele e sostenere che la filosofia ha origine dalla meraviglia.

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Dice Aristotele nel I libro della Metafisica:Gli uomini hanno cominciato a filosofare, ora come in origine, a causa della meraviglia: mentre daprincipio restavano meravigliati di fronte alle difficoltà più semplici, in seguito, progredendo a poco apoco, giunsero a porsi problemi sempre maggiori: per esempio i problemi riguardanti i fenomenip , g p p p gg p p p gdella Luna e tutti quelli del Sole e degli astri, o i problemi riguardanti la generazione dell'interouniverso. Ora chi prova un senso di dubbio e di meraviglia riconosce di non sapere; ed è per questoche anche colui che ama il mito è, in certo qual modo filosofo: il mito, infatti, è costituito da uninsieme di cose che destano meraviglia.g

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Principio di tutte le cosericerca spiegazioni più mature primo tentativo di spiegazione

FILOSOFIA MITOi i i dFILOSOFIA MITOin opposizioneproduce

produce

COSMOGONIATEOGONIA

produce

possibile spiegazione

un solo principio una pluralità di principi

MONISMO PLURALISMO

la ricerca dell’archél’unità degli opposti: il divenire

Eraclito

principio di ciò che esiste

omeomerie atomi acqua aria terra e fuoco

il numero come principioil problema dell’essere

EleatiPitagorici

Ionici

EmpedocleEmpedocle

Eleati

identità di essere, pensiero e linguaggio

Pitagorici

l’arché èl’aria

Anassagora

Democrito

Parmenide

la geometrizzazione dell’aritmetica

l’arché èl’acqua

l’arché non èun principio materiale:

Anassimene

Parmenide

PitagoraTalete

materiale: l’apeiron

Anassimandro

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Talete

Unanimemente, anche sulla scorta della testimonianzadi Aristotele, Talete, vissuto intorno al VI secolo avantiCristo è considerato il primo filosofo o per meglio direCristo, è considerato il primo filosofo, o per meglio direil primo che con certezza indaga sulla natura conatteggiamento filosofico.Si interessò di varie questioni e non solo filosofiche, maanche matematiche e geometriche (a lui per esempio sianche matematiche e geometriche (a lui per esempio siattribuisce la misurazione delle piramidi con l’utilizzo diun metodo trigonometrico), geografiche, astronomiche(avrebbe predetto con precisione il verificarsi diun’eclissi di sole) e di altra natura Fu inoltre ilun eclissi di sole), e di altra natura. Fu inoltre ilfondatore della cosiddetta Scuola di Mileto cheannovera fra i suoi esponenti Anassimandro edAnassimene.

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Pur con le dovute cautele, non dobbiamo infattidimenticare che il milesio opera in un’età in cui èancora solidissima la cultura orale, possiamo affermareche Talete scrisse opere sia di astronomia che diche Talete scrisse opere sia di astronomia che dimatematica.Talete nella sua investigazione giunse alla conclusioneche l’acqua è il principio, l’archè, e la natura di tuttele cose. Questa affermazione è di fondamentaleQimportanza perché rompe definitivamente con latradizione mitica e punta ad un nuovo modello dispiegazione e di indagine della realtà che non siaccontenta di una soluzione valida una volta perptutte, ma vuole indagare e scoprire fondamenti emeccanismi.

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Da questo principio, per un processo di evaporazione econdensazione sarebbero derivate tutte le cose, il che cisuggerisce che implicitamente Talete ipotizzasse un processosuggerisce che implicitamente Talete ipotizzasse un processociclico nella formazione del mondo. L’assunzione che l’acqua èl’arché sarebbe poi stata suggerita al milesio dal fatto che tutte lecose mostrano di possedere una natura umida come i semi peresempio ma anche come i metalli che a temperatura di fusione siesempio, ma anche come i metalli che a temperatura di fusione siliquefanno.Su queste considerazioni è certamente necessario mantenere unatteggiamento di moderata cautela, essendo Aristotele la fonteprimaria delle notizie a volte di seconda e terza mano sulprimaria delle notizie, a volte di seconda e terza mano, sulpensiero di Talete, ma si può ormai con ragionevole certezzaconcordare con esse e soprattutto con quella che testimoniadell’evidente abbandono da parte di Talete di spiegazioni checoinvolgessero le divinitàcoinvolgessero le divinità.

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Talete si interrogò anche sulla Terra, cercando rispostea numerose domande sulle sue dimensioni, ed arrivò ateorizzare che la Terra fosse un disco galleggiantesull’acqua quasi fosse una nave cosa questa che nonsull acqua, quasi fosse una nave, cosa questa che nonconvinse del tutto Aristotele.Talete sarebbe stato inoltre il primo a ritenere che tuttele cose fossero animate e possedessero un’anima,nonché che il principio divino fosse in ogni cosa e tuttononché che il principio divino fosse in ogni cosa e tuttofosse pieno di dei. Fu inoltre un grande viaggiatore edalcuni lo annoverano fra i sette saggi dell’antichità.

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Anassimandro

Concittadino e contemporaneo di Talete, Anassimandronasce nel 610-609 a.C. Uomo politico e astronomo,nasce nel 610 609 a.C. Uomo politico e astronomo,riconosce il principio dell’esistenza nell’infinito oindeterminato (apeiron) dal quale tutte le cose hannoorigine e nel quale tutte le cose si dissolvono.Questo principio infinito abbraccia e governa ogni cosa;Questo p c p o to abb acc a e go e a og cosa;è immortale e indistruttibile, quindi divino.

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Anassimandro si pone anche il problema delAnassimandro si pone anche il problema delprocesso attraverso il quale tutte le cose derivanodalla sostanza primordiale. Tale processo è laseparazione, animata da un eterno movimento, invirtù del quale si separano i contrari Per mezzo divirtù del quale si separano i contrari. Per mezzo diquesta separazione si generano mondi infiniti, chesi succedono secondo un ciclo eterno. Con laseparazione si determinano le condizioni propriedegli esseri finiti: molteplici diversi e contrastantidegli esseri finiti: molteplici, diversi e contrastanti.

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Anassimene

Anassimene di Mileto, fiorisce intorno al 546-545a.C. e muore verso il 528-525 a.C.Come Talete, riconosce il principio in una materiadeterminata che è l’aria attribuendole caratterideterminata, che è l aria, attribuendole carattericome l’infinità e il movimento incessante. Vedel’aria come una forza che anima il mondo.Dall’aria nascono tutte le cose che sono, chefurono che saranno e anche gli dei e le cosefurono, che saranno, e anche gli dei e le cosedivine. L’aria è il principio di ogni mutamento emovimento.Anassimene sostiene che la trasformazione dellecose è dovuta a due processi; rarefazione ecose è dovuta a due processi; rarefazione econdensazione.Come Anassimandro, Anassimene ammette ildivenire del mondo; quindi il suo dissolversiperiodico nel principio originario e il suo periodicoperiodico nel principio originario e il suo periodicorigenerarsi da esso.

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PitagoragPitagora fondò a Crotone una scuola che fu ancheun’associazione religiosa e politica. La soladottrina che gli si può attribuire è quella dellametempsicosi (la trasmigrazione dell’anima dopo lamorte in altri corpi). Per Pitagora il corpo era la prigionedell’anima e la vita corporea una punizione. La filosofiaera la via per liberare l’anima dal corpo e condurla allasalvezza e alla liberazione.

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Matematiche e dottrina del numeroMatematiche e dottrina del numeroAi pitagorici si deve la creazione della matematicacome scienza; infatti furono loro ad elaborarneconcettualmente i termini fondamentali (punto,angolo…). Secondo i pitagorici il numero è laangolo…). Secondo i pitagorici il numero è lasostanza delle cose; il numero è consideratocome un insieme di unità e l’unità è considerataidentica al punto geometrico. Secondo il principiodei pitagorici le cose sono numeri, ciò significap g , gche la vera natura del mondo consiste in unordinamento geometrico esprimibile innumeri.Il numero si divide in dispari e pari; il dispari è unp p ; pentità limitata (determinata e compiuta), mentre ilpari è un entità illimitata (non compiuta e nondeterminata). Da quanto detto si può dedurre cheil pitagorismo è una filosofia dualistica perchèp g pspiega la realtà sulla base di unacontrapposizione (pari- dispari, bene- male,etc.). Questi opposti sono conciliati nel mondo daun principio di armonia, questa armonia è lap p , qmusica.

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La dottrina fisica e le teorie antropologicheI pitagorici sostengono la sfericità della terra e degliI pitagorici sostengono la sfericità della terra e deglialtri corpi celesti poiché ritengono la sfera la piùperfetta delle figure geometriche. Il pitagoricoFilolao (V sec) ammette che la Terra insieme adaltri corpi si muova intorno ad un fuoco centralealtri corpi si muova intorno ad un fuoco centraledetto Hestia.Un altro membro della scuola, Ecfanto di Siracusa,è il primo a riconoscere la rotazione della Terraintorno al suo asse.Con Aristarco di Samo (III sec) l’ipotesi pitagoricadel movimento della Terra diviene una vera epropria ipotesi eliocentrica poiché al centro pone ilsole, anticipando così Copernico., p pEssi considerano l’anima come armonia, poichéessa è la composizione armonica di tutti glielementi del corpo.La giustizia viene definita come un numerogquadrato (meriti uguali con uguali compensi).All’epoca si pensava che l’organo della vitaspirituale dell’uomo fosse posto nel cuore, ma ilmedico di Crotone Alcmeone è notevole per averpposto questo (l’organo della vita spirituale) nelcervello.

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ParmenideParmenide

Parmenide è considerato il fondatore della scuolaeleatica, anche se alcuni attribuiscono questo merito aSenofane Visse in un periodo compreso fra il 550 e ilSenofane. Visse in un periodo compreso fra il 550 e il450 a. C.e scrisse un’opera intitolata Sulla natura nellaquale immagina di essere trasportato su un carrotrainato da focose cavalle al cospetto della dea che glirivela la ben rotonda veritàrivela la ben rotonda verità.

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Secondo Parmenide di fronte all’uomo si aprono duevie: il sentiero della verità (alètheia) basatovie: il sentiero della verità (alètheia), basatosulla ragione (essere vero), e il sentiero dell’opinione(doxa) basato sui sensi (essere apparente). Ilfilosofo è tale perché prende la via della verità.Parmenide ritiene che la ragione possa pervenireParmenide ritiene che la ragione possa pervenireall’unica verità e cioè che: l’essere è e non può nonessere e il non essere non è e non può essere.Con questo Parmenide dice che solo l’essere esiste eche il non essere per definizione non esiste e non puòche il non essere per definizione non esiste e non puòessere pensato.

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Inoltre Parmenide ricava una serie di attributi cheInoltre Parmenide ricava una serie di attributi checaratterizzano l’essere vero ed afferma chel’essere è: ingenerato e imperituro perché ilnascere o il perire implicherebbe il non essere; sefosse generato non sarebbe prima di esserefosse generato non sarebbe prima di esseregenerato; così come se perisse non sarebbe nelfuturo. L’essere è eterno perché se fosse neltempo implicherebbe il non essere. L’essere vero èimmutabile e immobile perché se mutasse o se sipmuovesse implicherebbe il non essere, in quanto sitroverebbe in una serie di stati in cui prima non era.

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L’essere è unico e omogeneo, perché se fossemolteplice o in se differenziato implicherebbe il nonessere. L’essere è finito e sferico, cosa che secondo ilessere. L essere è finito e sferico, cosa che secondo ilmodo di vedere greco riconduce all’idea di perfezione ein tal senso l’essere parmenideo si configura come unarealtà necessaria. Inoltre Parmenide afferma che ilmondo in cui viviamo, implicando il non essere,o do cu a o, p ca do o esse e,essendo generato, perituro, temporale ecc., è puraapparenza o illusione

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ZenoneZenone

Zenone, scolaro e amico di Parmenide di Elea, nascecirca nel 489 A.C.Zenone vuole ridurre all’assurdo le dottrine cheZenone vuole ridurre all assurdo le dottrine cheammettono la molteplicità e il mutamento e così riuscire aconfermare la tesi di Parmenide. Il metodo di cui Zenonesi serve è la dialettica, che consiste nell’ammettere in viad’ipotesi l’affermazione dell’avversario per ricavarned ipotesi l affermazione dell avversario per ricavarneconseguenze che la confutano.

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Alcuni degli argomenti di Zenone sono contro laAlcuni degli argomenti di Zenone sono contro la pluralità delle cose, altri contro il movimento.Gli argomenti più famosi sono quelli contro la realtà del movimento.Il primo argomento è quello cosiddetto dello stadioIl primo argomento è quello cosiddetto dello stadio. Non si può percorrere uno stadio, perché bisognerebbe arrivare prima alla metà di esso e prima ancora alla metà di questa metà e così via all’infinito.

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Il secondo argomento è quello dell’Achille. Se una tartaruga ha un passo di vantaggio, non sarà mai raggiunta da Achille poiché prima di raggiungerla, Achilleraggiunta da Achille poiché prima di raggiungerla, Achille dovrà raggiungere la posizione occupata precedentemente dalla tartaruga che nel frattempo si sarà spostata di un intervallo, anche se pur piccolissimo, così la distanza fra Achille e la tartaruga non si ridurrà cos a d s a a a c e e a a a uga o s du àmai a zero, pur diventando sempre più piccola.Il presupposto concettuale e la forza logica di questi due argomenti è la tesi che, data l’infinita divisibilità dello spazio, il movimento di un corpo dato non raggiungerà p , p gg gmai la sua metà, perché, dovendo superare gli infiniti punti di cui consta qualsiasi distanza, dovrà impiegare un tempo infinito, il che è assurdo.

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Il terzo argomento è quello della freccia. La freccia che appare in movimento in realtà è immobile: difatti essa occuperà in un istante dato soltanto uno spazio determinato, pari alla sua lunghezza; e poiché il tempo in cui essa sipari alla sua lunghezza; e poiché il tempo in cui essa si muove è fatto di molteplici istanti, per ognuno di questi istanti, la freccia è immobile.Il quarto argomento, più complesso, è quello delle masse nello stadio Esso afferma che in uno stadio un punto mobilenello stadio. Esso afferma che in uno stadio un punto mobile va a una certa velocità, e simultaneamente al doppio di essa, a seconda che sia rapportato a un punto immobile oppure a un punto moventesi in senso contrario alla stessa velocità (affermazione questa che almeno a livello concettuale(affermazione questa che, almeno a livello concettuale, anticipa uno dei cardini della teoria della relatività).Zenone vuole, quindi, indirettamente confermare la tesi di Parmenide, sottolineando la contraddittorietà di ogni argomento che ammetta il molteplice il non essere e ilargomento che ammetta il molteplice, il non essere e il divenire.

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MelissoMelissoDi Melisso di Samo discepolo di Parmenide siDi Melisso di Samo, discepolo di Parmenide, siconosce molto poco. Sappiamo che fu esperto di artenautica, ma la sua importanza è legata al tentativo didedurre rigorosamente gli attributi dell’essere vero.Secondo Melisso l’essere vero è ingeneratoSecondo Melisso l essere vero è ingenerato,incorruttibile, immutabile, infinito, unico, incorporeo.Come si vede, a differenza di Parmenide, Melissoammette l’infinità dell’essere, mentre per le altreattribuzioni ricalca le tesi del maestro Tuttavia seattribuzioni ricalca le tesi del maestro. Tuttavia, sericonduciamo l’idea di infinito a quella dell’impossibilitàdi ricondurre l’essere a qualsivoglia determinazione, ildisaccordo con Parmenide risulta più apparente cherealereale.

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EraclitoEraclito

Eraclito visse ad Efeso tra il VI e il V secolo a c fu diEraclito visse ad Efeso tra il VI e il V secolo a.c., fu diorigini nobili e aristocratiche, motivo questo cheinfluenzerà la sua filosofia. Scrisse un'opera in prosache fu chiamata con il solito titolo di "Intorno allanatura" costituita da aforismi e sentenze brevi che pernatura , costituita da aforismi e sentenze brevi che perla loro enigmaticità spiegano l'appellativo a lui attribuitodi "oscuro".

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Alla base del pensiero di Eraclito vi è la nettadistinzione tra la Filosofia da lui ritenuta Verità, e ilpensiero comune degli uomini da lui ritenuto comefonte di errorefonte di errore.Egli ritiene che "i più" (gli uomini) vivano la vita come unsogno e non siano in grado di comprendere leautentiche leggi del mondo.Egli sostiene che il vero filosofo deve abbandonareEgli sostiene che il vero filosofo deve abbandonarel'ingannevole mondo delle idee comuni, avere unaprofonda visione degli argomenti, elevarsi ad unavisione complessiva dell'essere e tenere una personalecondotta di vitacondotta di vita.

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Eraclito è ritenuto "il filosofo del divenire" in quantoconcepisce il mondo come un flusso perenne in cuitutto scorre (panta rei), come la corrente di un fiume lecui acque non sono mai le stesse.La forma dell'essere è il divenire, poiché ogni cosa èsoggetta al tempo e alle trasformazioni, e anche ciò chesembra statico in realtà è dinamico.Questa concezione della realtà come fluire trovaconferme nella tesi secondo cui "il principio" delle coseè il fuoco, elemento mobile e distruttore per eccellenza,che simboleggia la visione del cosmo come energia incontinua trasformazione, dove tutto ciò che esisteproviene dal fuoco e torna al fuoco (il fuoco,condensandosi, diventa acqua e poi terra e la terra,rarefacendosi, si fa acqua e poi fuoco).

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All'origine del pensiero eracliteo vi è l’idea dell'unità dei contrari. Filosoficamente parlando, Eraclito ritiene che "la legge segreta del mondo" risieda proprio nella stretta connessione dei contrari, che, in quanto opposti lottano tra loro. Questo significa che noi conosciamo l'ombra perché esiste la luce: "l'uno vive la morte dell'altro e l'altro vive la vita dell'uno". Eraclito definisce la legge dell'interdipendenza e inscindibilità degli opposti con il termine "logos" (discorso ragione).

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Eraclito considera anche il fuoco o logos il principio dell'universo, attribuendo al primo un valoredell universo, attribuendo al primo un valorefisico e all'altro quello di legge universale che lo governa."La vita è lotta e opposizione e la sua armonia risiede proprio nello scontro tra gli opposti, infatti senza questo proprio nello scontro tra gli opposti, infatti senza questo scontro non ci sarebbe vita.In conclusione questa visione cosmologica apre la strada ad una lettura panteistica dell'universo, inteso come l'unità di tutti i contrari, mutamento continuo e ,fuoco generatore.

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EmpedocleEmpedocle

Empedocle visse nel quarto secolo a.C., si occupòprincipalmente di filosofia, ma viene considerato via viaanche scienziato, medico, oratore e uomo politico.Formulò la teoria cosmologica dei quattro elementi oFormulò la teoria cosmologica dei quattro elementi o"radici" di tutte le cose: terra, acqua, aria e fuoco. Essisi compongono e si disgregano attraverso due forzed’attrazione e repulsione: amore o amicizia ed odio odiscordiadiscordia.L’insieme delle radici e delle due forze regolatricirappresenta l’essere.

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Gli elementi di Empedocle non sono intesi nello stessomodo in cui erano pensati dai filosofi ionici, infatti eglinon considera ognuno come un archè Egli immaginanon considera ognuno come un archè. Egli immaginache il cosmo sia soggetto ad uno sviluppo ciclicoscomponibile in quattro fasi: due iniziali, caratterizzatedal prevalere dell'odio e dell'amore, e altre due comefasi di passaggio tra amore e odio Quando prevalgonofasi di passaggio tra amore e odio. Quando prevalgonol’odio o l’amore c’è il caos o l’ordine assoluti; soltantonella contesa fra odio e amore il cosmo vive.Empedocle ritenne, inoltre, che tutto fosse in tutto e chela diversità degli elementi molteplici dipendessela diversità degli elementi molteplici dipendesseesclusivamente dal tipo di semi prevalente.

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Per quanto riguarda la conoscenza, Empedoclesostenne che il simile si conosce tramite il simile.Il pensiero di Empedocle riguardò anche la teoria dellametempsicosi: gli esseri scontano le loro colpemetempsicosi: gli esseri scontano le loro colpemediante una serie di reincarnazioni; solo gli uominicapaci di purificarsi potranno tornare a dimorare tra glidei, poiché l'anima è ritenuta di origine divina.

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AnassagoraAnassagora

Anassagora di Clazomene (nato tra il 500-496 a.C.) fuuno dei primi ad introdurre la filosofia ad Atene.Scisse un’ importante opera intitolata “Sulla natura”.Anassagora ammette il principio di Parmenide (nullaAnassagora ammette il principio di Parmenide (nullanasce e nulla muore) ma a differenza del filosofo diElea parla di un nascere come “riunirsi” e morire come“separarsi”.Gli elementi che si separano e si uniscono sono i semiGli elementi che si separano e si uniscono sono i semi,particelle piccolissime e invisibili di materia.Vengono chiamate semi perché appunto, come dalseme nasce la pianta, da esse tutte le cose corporee sigenerano Da Aristotele questi semi vennero chiamatigenerano. Da Aristotele, questi semi vennero chiamatiomeomerie, cioè parti simili, perché hanno gli stessicaratteri del tutto che entrano a costituire (come diràappunto Anassagora: “Tutte le cose sono insieme” e “Tutte le cose sono in ogni cosa”)Tutte le cose sono in ogni cosa ).

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Uno dei caratteri principali dei semi è che sonoinfinitamente divisibili, non esiste una parte minoreperché essa potrebbe essere a sua volta ulteriormenteperché essa potrebbe essere a sua volta ulteriormentedivisa e non esiste un parte maggiore perché, perquanto grande, può essere ancora aumentata, ma,soprattutto, dice ancora che ogni cosa è grande in basea ciò a cui viene paragonata.a c ò a cu e e pa ago a aPer mettere in atto questo processo di unione edivisione vi è bisogno di una forza esterna la qualedeve svolgere tali processi. Questa forza è l’intelligenzadivina o Nous, la quale separai semi originariamente, q p gconfusi e determina l’ordine che ritroviamo nel mondo,ma l’ordine non è perfetto perché i semi rimangonosempre mescolati gli uni con gli altri.

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Secondo Anassagora, il Nous ha prodotto, nel caosprimordiale dei semi, un movimento turbinoso che perla sua rapidità ha fatto dividere le sostanze secondol’opposizione del caldo e del freddo, dell’oscurità e dellaluce (simile al pensiero di Eraclito sulla lotta tra icontrari). Molti critici ancora discutono sul caratterespirituale o materiale del Nous. La conclusione a cuisono arrivati fino ad oggi è che anche se il Nous èseparato dal mondo dei semi, la sua natura sembra piùmateriale che spirituale; soprattutto in base alla nostraidea di spirito, che è perfettamente fuori dall’orizzontementale di Anassagora. Per quanto riguarda la teoriadella conoscenza, Anassagora, a differenza diEmpedocle, ritiene che le sensazioni non sianoprodotte dalle cose simili, ma al contrario dalle dissimili.Infine Anassagora ritiene che la conoscenza umanadipenda anche “dall’esperienza, dalla memoria, dalsapere e dalla tecnica”.

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DemocritoDemocritoCronologicamente parlando Democrito è più un post socraticoCronologicamente parlando, Democrito è più un post-socraticoche un pre-socratico, in quanto risulta non solo contemporaneodi Socrate, ma contemporaneo anche degli stessi discepoli diSocrate. Tant’è vero che l’atomismo sebbene sia dominato dalproblema della natura parla anche di problemi di moraleproblema della natura, parla anche di problemi di morale,della storia, del linguaggio, manifestando una tendenzaenciclopedica che risente della nuova cultura di tipo sofistico-socratico.Democrito nacque ad Abdera probabilmente intorno al 460 a CDemocrito nacque ad Abdera probabilmente intorno al 460 a.C.e mori quasi centenario. Dedicò la sua intera vita e il suo denaroper gli studi e i viaggi, lui stesso afferma di essere nel suoperiodo uno di quelli che ha percorso quasi l’intera terra facendoricerche e scoprendo le cose più strane Arrivò anche ad Atenericerche e scoprendo le cose più strane. Arrivò anche ad Atenedove entrò in contatto col pensiero sofistico-socratico che fuimportantissimo per la sua filosofia. Scrisse molte opere, traqueste, La piccola cosmologia, Sulla natura, Sulle forme degliatomi Sulle paroleatomi, Sulle parole.

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Come afferma anche Parmenide l’uomo dovrebbe spingersi al di làdella scena mutevole e variopinta del mondo e cercare la realtàautentica delle cose. Democrito afferma perciò che vi è un antitesi traconoscenza sensibile definita oscura e conoscenza razionale definitagenuina, infatti i sensi si limitano a vagare alla superficie delle cose,mentre la conoscenza intellettuale coglie l’essere vero.

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Democrito e tutti gli atomisti definiscono l’essere parmenideo come pieno e il non essere come vuoto. Il pieno è materia, il vuoto, invece, èpieno e il non essere come vuoto. Il pieno è materia, il vuoto, invece, è lo spazio in cui essa si muove. La materia è costituita da un insieme di atomi, cioè particelle non ulteriormente divisibili. Gli atomisti accettando la teoria dell’atomo vanno contro il pensiero di Zenone sulla divisibilità all’infinito che porterebbe alla fine la materia a non materia. Per questo all infinito che porterebbe alla fine la materia a non materia. Per questo Democrito afferma che vi devono essere dei costituenti ultimi della materia, cioè delle particelle non ulteriormente divisibili. Perciò dividere un pezzo di materia vuol dire dividere i suoi atomi ma non dividere gli atomi stessi.Gli atomi (come l’essere parmenideo) sono pieni, immutabili, ingenerati ed eterni. Tra di loro non vi sono differenze qualitative, poiché sono fatti tutti della stessa materia. Si distinguono per le note quantitative della forma geometrica e della grandezza, per l’ordine e la posizione. g g , p pGli atomi determinano la nascita e la morte delle cose con la reciproca unione; essi sono immersi in uno spazio vuoto, che viene dedotto per via razionale: se vi è movimento è necessario ammettere il vuoto.

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Per Democrito il movimento degli atomi avviene attraverso un volteggiare caotico in tutte le direzioni. Questo volteggiare dà origine ad incessanti contatti e a continue aggregazioni fra corpuscoli simili, concretizzate in vortici atomici, con particelle più grandi al centro e più piccole in periferia. Democrito inoltre sostiene che poiché esistono infiniti atomi a loro volta esistono infiniti mondi che perpetuamente nascono e muoiono.Come il movimento, è eterna anche la sostanza materiale complessiva dell’universo, che non aumenta né diminuisce, perché in caso contrario si ammetterebbe che la materia proviene dal nulla e ritorna ad esso. Per gli atomisti la materia è l’unica sostanza e causa delle cose. Democrito, anche se ammette la divinità, non crede che dietro al moto degli atomi vi sia una qualche intelligenza divina. Piuttosto, Democrito sottolinea la casualità degli urti e delle aggregazioni degli atomi, ma nel contempo afferma l’assoluta necessità di tale processo.

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Per Democrito anche l’anima è formata di atomi “psichici”, di natura ignea,mobile e sottile. L’anima è diffusa in tutto il corpo e le sue differentimobile e sottile. L anima è diffusa in tutto il corpo e le sue differentioperazioni hanno sede in parti differenti del corpo. La sensazione èprodotta nell’ anima dagli effluvi di atomi che provengono dagli oggetti chevengono a contatto con l’anima, ma la sensazione non deriva da uncontatto diretto fra anima e cose ma dalle emanazioni delle cose. Democritoco tatto d etto a a a e cose a da e e a a o de e cose e oc toinoltreafferma che non tutte le proprietà che noi attribuiamo alle coseesistono veramente negli oggetti.Democrito sostiene, infine, che la ragione guida l’esistenza e il supremoideale morale è la ricerca dell’equilibrio e della misura.qPer Democrito il bene più alto è, infine, la felicità. Va comunque detto chealcune delle concezioni democritee sono ricavate da autori posteriori comeEpicuro e Lucrezio che ne riprendono le dottrine.

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