L'organizzazione irrazionale

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Quando s’intraprende una strategia, qualunque sia l’obiettivo, ma il risultato non è quello atteso forse è il momento di chiedersi qual è l’organizzazione irrazionale sulla quale stiamo intervenendo. Qualunque progetto organizzativo è permeato dalle scelte strategiche di ogni individuo del quale si desidera attivare una forma di affiliazione. La condivisione parziale sostiene singoli progetti o obiettivi ma non la permanenza organizzativa. Per operare sulla continuità occorre poter operare sull’affiliazione. Le forme stesse di affiliazione che s’intendono attivare e che si attivano di fatto (non sempre sono le stesse) vengono spesso raggruppate nell’efficace termine di commitment. In realtà sono due aspetti (affiliazione e commtment) profondamente diversi, il secondo ha un carattere di intenzionalità che risulta un parzialismo del primo. Le leve del comportamento umano e ancor prima dell’atteggiamento (e dei valori di riferimento del comportamento) sono fattori molto più interessanti e fruttuosi da osservare e non rispondono a criteri immediatamente rilevabili (non quantitativamente certo) e non sono agganciabili da razionali strategie motivazionali (sistemi premianti e di riconoscimento). Ecco perché senza un’analisi dell’organizzazione irrazionale, qualunque strategia risulta parziale, attributo questo che contrasta con i meccanismi di affiliazione che si nutrono di certezze e soddisfazione di bisogni irrazionali o irrazionalmente dislocati negli ambiti di vita. Sebbene abbia una visione della psicologia delle organizzazioni assai distante, immagino che alcune pagine del testo di Kets de Vries, siano oggi ancora più attuali e interessanti.

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Quando s’intraprende una strategia, qualunque sia l’obiettivo, ma il risultato non è quello atteso forse è il momento di chiedersi qual è

l’organizzazione irrazionale sulla quale stiamo intervenendo.

Qualunque progetto organizzativo è permeato dalle scelte strategiche di ogni individuo del quale si desidera attivare una forma di affiliazione. La condivisione parziale sostiene singoli progetti o obiettivi ma non la permanenza organizzativa. Per operare sulla continuità occorre poter operare sull’affiliazione. Le forme stesse di affiliazione che s’intendono attivare e che si attivano di fatto (non sempre sono le stesse) vengono spesso raggruppate nell’efficace termine di commitment. In realtà sono due aspetti (affiliazione e commtment) profondamente diversi, il secondo ha un carattere di intenzionalità che risulta un parzialismo del primo. Le leve del comportamento umano e ancor prima dell’atteggiamento (e dei valori di riferimento del comportamento) sono fattori molto più interessanti e fruttuosi da osservare e non rispondono a criteri immediatamente rilevabili (non quantitativamente certo)  e non sono agganciabili da razionali strategie motivazionali (sistemi premianti e di riconoscimento). Ecco perché senza un’analisi dell’organizzazione irrazionale, qualunque strategia risulta parziale, attributo questo che contrasta con i meccanismi di affiliazione che si nutrono di certezze e soddisfazione di bisogni irrazionali o irrazionalmente dislocati negli ambiti di vita. Sebbene abbia una visione della psicologia delle organizzazioni assai distante, immagino che alcune pagine del testo di Kets de Vries, siano oggi ancora più attuali e interessanti.