Lord Bentinck s Italian-Levy 1812-16

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    Parte II LArmata italianadi Lord Bentinck

    (1812-1816)

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    6. LE LEGIONI ANGLO-ITALIANE( ITALIAN LEVY , ROYAL PIEDMONTESE LEGION )(1812-16)

    A. Il progetto dellArmata Italiana di liberazione(1811-12)

    Tre reggimenti per sognare un Regno

    Nel 1812-13 Lord Bentinck organizz in Sicilia 3 reggimenti italiani,il primo reclutato fra i prigionieri presi in Spagna e gli altri due fra glistranieri congedati dal servizio siciliano e sardo. Impiegato prima inCatalogna e poi in Toscana, Liguria e a Marsiglia, il corpo ebbe il nomeinconsueto di leva italiana ( Italian Levy ) e, pur figurando tra iForeign Corps in British Pay, fu lunico non incluso nell Army List .

    Non faceva quindi parte, formalmente, dellesercito britannico; maneppure di alcun altro esercito alleato. Sotto il profilo della sovranit, erain una sorta di limbo politico, che spiega anche la scarsa attenzionededicatagli dalla storiografia militare britannica, per non parlare diquella italiana, in generale lacunosa riguardo al periodo napoleonico.

    Eppure il retroscena politico dellItalian Levy, indispensabile per comprendere fino in fondo le sue vicende militari, di estremo interesseanche per la storia dellItalia napoleonica e del proto-risorgimento. Laleva italiana al soldo inglese nacque infatti nel quadro di una strategia

    pi vasta, mirante a sollevare lItalia centro-settentrionale contro Napoleone e a farne una seconda Spagna, creando a tale scopounArmata di liberazione indipendente; finanziata dallInghilterra e agliordini di Bentinck, aveva infatti come referente politico larciducaFrancesco dAustria, il quale pianific le sue nozze con la primogenitadel Re di Sardegna (privo di eredi maschi) per poter rivendicare lasuccessione al trono sabaudo e la corona di un regno esteso allItaliacentro-settentrionale.

    Il colonnello Vittorio Amedeo Ferdinando Sallier de La Tour

    Il progetto, che in definitiva affidava lItalia al protettorato inglese per sottrarla alla dipendenza dalla Francia o dallAustria, fu animato dal

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    comandante dellItalian Levy, il savoiardo Vittorio Amedeo Ferdinando

    Sallier de La Tour, figlio del generale di cavalleria Giuseppe MariaAmedeo, marchese di Cordon. Nato a Chambry il 18 novembre 1773, paggio reale dal 1785, aiutante di campo del padre in Savoia nel 1793,capitano dei dragoni nel 1796, maggiore in Sardegna alla fine del 1799,rimpatriato dopo Marengo, passato al servizio austriaco nel 1805 edistintosi a Caldiero, maggiore soprannumerario nel 1806, Latour[com talora indicato nei documenti] fu assegnato allo stato maggioregenerale, dove lavor a vari piani di guerra contro la Francia. Il 1 marzo1809, promosso tenente colonnello, fu inviato a Palermo con la richiestadinviare una squadra inglese in Adriatico e con proposte per le corti diPalermo e di Cagliari relative a spedizioni diversive su Napoli e Genova

    coordinate con loffensiva austriaca. Latour arriv il 26 marzo, ma influ poco nella spedizione di Ischia e Procida, non essendo autorizzato anegoziati formali n a conoscenza della data dinizio delle operazioniaustriache. Dopo il ritiro anglo-siciliano da Ischia, Latour si rec aCagliari, dove in agosto progett operazioni combinate anglo-sardo-siciliane sulla costa toscana. A questo periodo risalirebbero, secondo ilsuo biografo e discendente Giuseppe Gallavresi, una proposta diorganisation militaire de lItalie e un progetto organico circa le Troupesinsurrectionelles italiennes . Insieme al barone Auguste de Sourdiaux,ufficiale della marina austriaca, Latour svolse poi missioni segrete neiBalcani per conto dellarciduca Giovanni, prendendo contatti con labateGiacomo Brunazzi di Lissa, stratega della resistenza sulla spondaorientale dellAdriatico.

    Le ambizioni politico-dinastiche di Francesco dAustria Este

    Rientrato a Vienna il 30 gennaio 1810, Latour riprese servizio presso ilmaresciallo Bellegarde, presidente del consiglio aulico della guerra, e siventil pure di porlo a capo della marina. Ma un articolo segreto della

    pace imponeva allAustria il licenziamento degli ufficiali stranieri, e il20 novembre Latour dovette essere congedato, col grado di colonnello

    onorario. Fu cos libero di dedicarsi interamente alle ambizioni politichedellarciduca Francesco dAustria Este, il quale, sfumati i progettinuziali con Paolina Bonaparte e con larciduchessa Maria Luisa,aspirava alla primogenita del re di Sardegna, bench Maria Beatricefosse figlia di sua sorella, larciduchessa e regina Maria Vittoria Teresa.

    Questo matrimonio aveva una grande rilievo politico, perch inSardegna, a differenza del Piemonte, non vigeva la legge Salica e, inmancanza di figli maschi del re, Maria Beatrice era candidata allasuccessione. In realt la legge Salica era stata estesa alla Sardegna dai

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    patti di famiglia sabaudi; ma senza il consenso del parlamento sardo (gli

    Stamenti), il che consentiva alloccorrenza di invalidare un eventualetrasferimento della successione al ramo collaterale della dinastia, e cioal principe di Carignano Carlo Alberto, tanto pi in considerazione degliatteggiamenti filo-francesi della sua famiglia (lui stesso era alloratenente dell8e dragons). Latour ebbe un ruolo nel convincere larciducaa meritare la futura riconoscenza dellInghilterra mettendosi a capo di ungrande movimento di liberazione dellItalia, che poteva aprirgli, dopo lavittoria, non solo il riconoscimento internazionale della successionesabauda, ma anche la possibile corona di unItalia unita.

    La convenzione di Palermo del 28 agosto 1811 Nel dicembre 1810 larciduca part per combinare le nozze con la

    principessa sua nipote, lasciando al generale austro-irlandese Nugent ilcompito di perorare lappoggio inglese tramite il conte di Mnster, undiplomatico annoverese esule a Londra e collegato con la resistenzaantifrancese in Germania. Partirono con larciduca Latour e il loreneseCharles Louis Fiquelmont, nonch sette ufficiali trentini che avevanocombattuto in Tirolo con Andreas Hofer e che il 18 settembre 1810avevano ottenuto a Brod un passaporto spagnolo dal barone JosCappelletti [erano il maggiore Roberto A. Markenstein, i capitani LuigiCristoforo Frizzi e Francesco de Campi di Campodenno e 4 subalterni: il18 aprile 1809, alla testa di 70 volontari, de Campi aveva catturato 280francesi a Molveno]. Durante il viaggio larciduca prese contatti conBrunazzi (che nel febbraio 1811 era a Scutari), sost a Salonicco, Smirnee Malta e arriv a Cagliari con Fiquelmont il 31 maggio 1811.

    Il 23 luglio mentre larciduca stava ancora combinando le proprienozze sbarc a Palermo Lord Bentinck, nuovo comandante delle forze

    britanniche nel Mediterraneo nonch rappresentante diplomatico pressoil re di Sicilia. Latour, che il 16 agosto era a Gibilterra, lo raggiunse inSicilia per negoziare lingaggio di un certo numero di ufficiali inferiorilicenziati dal servizio austriaco in quanto originari di province annesse

    allImpero francese o agli stati satelliti. Gi ai ferri corti con la cortesiciliana circa larresto dei baroni ribelli, Bentinck si accingeva a tornarein Inghilterra per consultazioni: salp il 27 agosto, ma la sua firmafigura, insieme a quella del generale Maitland (suo temporaneosupplente), in calce ad una convention stipulata a Palermo con Latour in data 28 agosto 1811, che riconosceva agli ufficiali la stessa paga dei

    parigrado siciliani, ma in dollari spagnoli. Laccordo prevedeva inoltreuna guarnigione inglese a Lissa, a standard adapted to connect andunite central all Italy, e il trasporto a Zante di Frizzi, incaricato di

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    mettersi in contatto con lunico agente inglese rimasto a Vienna (mister

    King), il quale doveva a sua volta ingaggiare gli ufficiali (selezionati dalfratello di Latour, il colonnello austriaco Vittorio Amedeo Giano dettoJanus) e farli arrivare a Messina.

    Naturalmente larciduca e Latour agivano a titolo puramente personalee anzi in contrasto con la politica, ufficialmente filo-francese, delgoverno austriaco. Le loro istruzioni per Frizzi erano infatti di riferireunicamente a Nugent, e di tornare poi attraverso lItalia, per riconoscerele forze napoleoniche stanziate nella penisola, appurare lentit delletruppe italiane in Spagna e sondare gli umori della gente nei confrontidella dominazione francese.

    Il memorandum di Latour sulla sollevazione italiana

    Per quanto la convenzione di Palermo non ne parli, nelle intenzioni diLatour gli ufficiali ex-austriaci dovevano essere impiegati per inquadrarelarmata italiana necessaria per dare visibilit e sostanza al progetto dimettere larciduca a capo dellinsurrezione anti-francese in Italia. Un suomemorandum a Bentinck sosteneva che lItalia, con 18 milioni diabitanti, costituiva un terzo della potenza francese: sottrarla a Napoleonesignificava vincere la guerra. LAustria aveva fallito nel 1800, 1805 e1809 per aver voluto usare le sole forze regolari: nulle connection

    efficace ntant forme dans le pays, et les Italiens taient laisss dans untelle indcision sur leur sort politique avenir quil y aurait eu de la folie esprer quils sarmassent pour lobtenir. Tuttavia nel 1809, quando i

    proclami austriaci erano stati un peu plus encourageants pur la Nation,si era verificata una fermentation gnrale.

    LAustria era ormai fuori gioco, ma lInghilterra, pur avendo forzemodeste e paralizzate dalla situazione in Sicilia e in Sardegna (espostaad un colpo di mano francese), aveva limmenso vantaggio strategico di

    poter scegliere, grazie alla superiorit navale, i tempi e i luoghidinvasione; e quello politico di offrir la nation (italienne) la

    perspective dune organisation politique conforme aux voeux delimmense majorit des habitants.

    Limminente matrimonio dellarciduca con lerede del re di Sardegnaindicava in prospettiva la riunione del Piemonte allItalia centrale.Mettendogli a disposizione una forza di 3.000 italiani, pari agli effettiviregolari sardi, glinglesi ottenevano un sensibile aumento delle forzeantifrancesi nel Mediterraneo, che si potevano impiegare in un primomomento per prendere la Corsica o Corf (allo scopo i togliere i punti di

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    riunione alle squadre navali nemiche) e in seguito per creare teste di

    ponte a Genova, Ancona o Venezia da cui poter sollevare lItalia.

    La missione di Alessandro Turri (14 agosto-15 settembre 1811)

    Contemporaneamente al progetto di Latour, Bentinck ne ricevette unaltro a carattere pi politico da Alessandro Turri, sedicente emissario diununione per lunit e lindipendenza italiana. Organizzatore dellaguardia nazionale del Basso Adige, Turri si era dimesso da viceprefettodi Camerino per uno screzio col generale Lemarois. Nellaprile del 1811era partito da Ferrara, tentando di passare in Sicilia prima da Napoli e

    poi da Livorno. Di qui era invece finito in Corsica, intercettato durante latraversata da un corsaro siciliano e alleggerito a suo dire di 20.000franchi oro di cui chiese il rimborso aglinglesi. Il 14 agosto scriveva aBentinck dalla Maddalena, dicendosi inviato dal gran partito dellunite indipendenza italiana, incentrato sulla massoneria ma formato daprimari personaggi dItalia di ogni paese e dogni ceto, militari,magistrati, preti, vescovi, massoni, ricchi e dotti. Costoro aborrivano glieccessi della rivoluzione francese, rifiutavano il principio duguaglianzaed erano stati spinti allazione dalle nozze austriache di Napoleone, incui vedevano perpetuarsi la schiavit italiana, e chiedevano laiutoinglese per una grande insurrezione che stavano comunque preparando,sicuri di contare non solo sulle truppe italiane e la guardia nazionale per impadronirsi delle piazzeforti, ma anche sugli altri militari italianicomunque incorporati nelle truppe francesi.

    Bentinck fece sondare il personaggio dal console a Cagliari WilliamHill, che gliene scrisse in termini abbastanza positivi il 15 settembre,allegando tre documenti redatti su sua richiesta dallo stesso Turri. Il

    primo era una nota di tre condizioni per avviare il negoziato, in cui sichiedeva limpegno inglese a non aspirare alla sovranit sullItalia, a nonrestaurarvi gli antichi sovrani e a mantenere segreto il negoziato anche incaso di fallimento. Il secondo era un elenco di 40 personalit chesecondo Turri aderivano alla cospirazione: 17 politici del Regno italico

    [tra cui Melzi, Aldini, Agucchi, Prina, Testi e i bolognesi Guastavillani,Caprara e Tassoni], 10 militari [Peyri, Pino, Danna, Zucchi, Fontanelli,Arese, Cavedoni, lex maresciallo austriaco Manfredini e i corsi Casaltae Ristori], 3 vescovi [di Crema, Adria e Ravenna] e altri napoletani [iduchi di Monteleone e di Gallo], romani [principi Chigi e Aldobrandini,fratello del principe Borghese], veneziani [Erizzo, Dandolo e Pisani],genovesi [Cambiagi], piemontesi [Breme] e lucchesi [Lucchesini].Aveva gi preso contatti con Peyri in Spagna, e Pino, comandante dellaguardia reale italiana, si teneva pronto ad arrestare il vicer Eugenio.

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    Aglinglesi Turri chiedeva infine uniformi, armi e munizioni per almeno

    10.000 uomini, lappoggio di due piccole squadre nellAdriatico e nelTirreno, e un corpo di sbarco di 8-10.000 uomini, possibilmente tuttiitaliani, reclutati fra i prigionieri e i disertori in Spagna, Portogallo,Inghilterra, Sicilia e Sardegna. Il corpo doveva portare in Italia lacostituzione della cui redazione lo stesso Turri si diceva incaricato.

    Il memorandum di Nugent e la proposta di basare lArmata a Lissa

    Il 7 settembre G. C. Smith informava il tenente colonnello sir HenryEdward Bunbury, sottosegretario alla guerra, che era stato approvato il

    progetto di reclutare 1.200 prigionieri italiani che si trovavano inInghilterra per formare un corpo destinato a servire nel Mediterraneo.L11 settembre il conte di Mnster riferiva a Latour che il ministro degliesteri, marchese di Wellesley, gli aveva dichiarato di sentire tuttalimportanza dei piani del principe Francesco, allegando alla lettera latraduzione di un memorandum segreto sullentrata in guerra dellAustriae il sostegno inglese allarciduca. Il memorandum probabilmenteconcordato tra Nugent e Bentinck sosteneva che, dovendosi creare nonun semplice battaglione, ma il nucleo di unintera armata, bisognavaformarlo sul piede austriaco, meno dispendioso di quello britannico; e[per evitare gelosie e diserzioni] organizzarlo in un porto in cui non vifossero truppe nazionali inglesi o altre meglio pagate. Il memorandum

    proponeva Cefalonia, sia perch le derrate erano l meno care chealtrove, sia perch il corpo, una volta raggiunti 2.000 effettivi, potevaefficacemente difendere lemporio di Lissa [dimportanza fondamentale

    per la guerra economica contro il blocco continentale e attaccato dallafallita spedizione franco-italiana del 13 marzo 1811]. Lissa avrebbeinoltre costituito unottima base strategica e politica per larciduca, che

    poteva estendere loccupazione anche alle isole del Quarnero (Cherso,Veglia e Lussino) e aumentare le sue forze a 5.000 uomini, e anche 8-10.000.

    La scelta di Lissa era insidiosa, perch, senza escludere formalmente il

    progetto di far insorgere lItalia sbarcando a Venezia, Comacchio oAncona, implicava la possibilit dimpiegare il corpo prioritariamente aRagusa o in Dalmazia, usandolo per i piani stilati da Brunazzi e per lafutura cooperazione militare anglo-austriaca, e sottraendolo al progettosabaudo dellarciduca, incentrato sullo sbarco in Toscana o in Liguria.Allarmato da Latour, larciduca approfitt della pausa imposta dallanecessit di ottenere la dispensa papale alle nozze con la nipote, per recarsi personalmente a Palermo a chiedere che la futura armata fosseorganizzata in Sardegna. Maitland rispose tuttavia che per il momento

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    era meglio non reclutare truppe e limitarsi ai soli ufficiali. Questi

    dovevano essere esclusivamente di nomina inglese: larciduca non poteva nominare neppure i cappellani e i chirurghi. In compenso gliufficiali potevano risiedere in Sardegna, dove avrebbero ricevuto la pagatramite il ministro inglese a Cagliari (Rowland Hill).

    I prigionieri italiani di Portsmouth e la scelta di basare il corpo a Malta

    In realt il Foreign Office aveva gi ordinato il reclutamento dellatruppa, e, tra la dislocazione a Cefalonia oppure in Sardegna, avevascelto una soluzione intermedia, che lasciava aperte entrambe le opzioni.Con lettera segreta del 7 ottobre 1811 il sottosegretario agli esteriCharles Culling Smith diceva infatti al collega alla guerra Bunbury cheil marchese di Wellesley (gli aveva) chiesto di fare passi per riunire al

    pi presto a Portsmouth un corpo di 1.200 uomini abili al servizio e chevo(lessero) battersi contro la Francia per portarli a Malta. (Dovevano)essere presi tra i prigionieri italiani che si trova(va)no in Inghilterra, (e)il corpo (doveva) essere destinato a servire nel Mediterraneo. L8ottobre il conte di Mnster sped a Latour una lettera del Com. de N(Nugent) aggiungendo che lobjet dont il vous parle (tait) fort avanc:1.200 prisonniers Italiens sont en chemin pour tre envoys laMditerrane, sotto il comando del maggiore Bourke. [Gallavresi loidentificava con laustro-irlandese Richard, ufficiale di collegamento inCatalogna nel 1812, ma nei documenti inglesi figurano un J. Burke e

    poi un Thomas Burke, mentre nelle sue memorie (pubblicate nel 1845)il colonnello Montgomery Maxwell ricordava con affetto the jovial,gay, kindhearted, hard fighting Paddy B----e., comandante del 1reggimento italiano a Genova e Marsiglia nel 1815].

    Da Malta il battaglione poteva essere inviato sia in Adriatico che nelTirreno: e le due opposte destinazioni erano in certo modo rappresentatedai due agenti segreti che si trovavano alla Valletta: il capitano Leveroni,uno dei capi dellinsorgenza ligure, e labate Brunazzi, stratega di quella

    balcanica, che erano tra loro ai ferri corti e scrivevano a Latour peste e

    corna uno dellaltro. Volendo far pendere la bilancia dalla parte delTirreno, larciduca cerc lappoggio del futuro suocero. In novembre,tornato da Palermo, gli espose il progetto di impadronirsi della Corsicaturbolenta e di far insorgere lItalia sbarcando in Liguria o in Toscana,ma riusc a strappargli solo un avallo generico, non il consenso a sfidareapertamente la reazione della Francia accogliendo in Sardegna truppe alsoldo inglese.

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    Il progetto di organizzazione dellArmata italiana (2 gennaio 1812)

    Il 2 gennaio 1812, mentre larciduca iniziava il suo giro di quattromesi per conoscere lIsola che contava un giorno di ereditare da VittorioEmanuele, Latour firm a Cagliari uno schema di organizzazione dellafutura Armata indipendente ( Ebauche dun projet dorganisation pour les troupes italiennes qui se forment actuellement sous la protection delAngleterre ). Le truppe in formazione dovevano essere impiegate per losbarco in Italia, destinandole former le noyau de lArme italiennee considerandole comme une espce de cadre dans lequel seraientensuite places le nouvelles leves italiennes. La loro organizzazionedoveva perci contenere il principio fondamentale dellorganizzazionedella futura Armata italiana, e includere anche nuclei di cavalleria etruppe tecniche. Latour prevedeva perci non reggimenti, ma quadridi 1.400 uomini (800 fucilieri, 200 granatieri, 200 cacciatori, 50cannonieri, 50 pionieri e pontonieri e, possibilmente, 100 cavalieri), ingrado, una volta sbarcati, di trasformarsi in legioni di 8.400 (conlaggiunta di 5 insorti per ogni soldato regolare), su 12 battaglioni (48compagnie di 25 regolari e 125 reclute inquadrate dai subalterni e daisottufficiali promossi al grado superiore), 4 squadroni, 2 compagniedartiglieria (una a piedi e una leggera) e 2 di pionieri (con plotone

    pontonieri). Lo stato maggiore sarebbe stato formato da un generale (ilcomandante del quadro), un brigadiere, 2 colonnelli (i comandanti dei

    battaglioni quadro), 3 tenenti colonnelli (i comandanti dei granatieri, deicacciatori e della cavalleria), 4 ufficiali di SMG regolari e alcuniaggiunti tratti dalla giovent locale.

    Latour immaginava di poter disporre di 4 quadri legionari, sufficienti per organizzare una forza di 33.600 uomini su 4 legioni, con numero ecolore distintivo (e distintivi particolari dei battaglioni e compagnie).Ipotizzando uno sbarco anglo-italiano a Livorno, Latour prevedeva diformare le prime due legioni a Livorno e Firenze e le altre, a secondadella successiva direzione di marcia, a Bologna e Lucca oppure aCivitavecchia e Perugia. Lo stesso si poteva fare in caso di sbarco aVenezia, Ancona o Genova, mediante leve e requisizioni di derrate ecavalli: queste ultime dovevano essere pagate in contanti, rimborsando

    poi glinglesi sulle contribuzioni imposte ai paesi conquistati. Nei centridi formazione delle legioni si dovevano infine stabilire delle riserve colsistema austriaco delle commissioni economiche, per ottimizzare ladistribuzione delle risorse e bilanciare i carichi tra le varie province.

    Altre legioni avrebbero potuto essere organizzate nei territori manmano liberati; ma con quadri tratti dalle prime legioni e non con lesofficiers et corps de lArme Italique (lesercito del Regno Italico)

    passati dalla parte dellarciduca. Questi ultimi dovevano essere invece

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    incorporati nelle prime legioni per fondre lancienne arme Italique,

    dans la nouvelle, sans quil paraisse quon cherche lannuler; au lieuque si on conservait la formation ordinaire par rgiment, on aurait aucun prtexte plausible pour dessoudre les rgiments italiens forms par laFrance, ce qui dans certains circonstances pourrait tre dangereux. Lesgnraux italiens qui viendraient nous joindre seraient ainsi annexscomme surnumraires, leur rang, dans les anciennes lgions jusquaumoment o lon croirait pouvoir leur confier des commandements

    particuliers de lgions, places, villes, etc. Enfin lorsque le nombre deslgions se multiplierait on pourrait en runir deux ou mme trois pour former ce que les Franais appellent un Corps dArme.

    Lo scopo politico dellincorporazione dellesercito italiano nella nuovaarmata era di dividere i residui sostenitori dei francesi, impedendoloro di former corps e obbligandoli a suivre la nouvelle impulsionqui leur serait donne. Gli altri vantaggi dellorganizzazione propostaerano, secondo Latour, di poter aumentare considerevolmente, e in modorapido e al tempo stesso regolare, gli effettivi; di stabilire la base delfuturo esercito italiano, conciliando le Nationalisme Italien, quil estimportant de rveiller, avec lobissance due aux Autorits MilitairesAnglaises; e, infine, de composer [ larchiduc Franois] une armequil aurait pu ds son origine pntrer de son esprit, et qui serait ainsilinstrument le plus propre pour laccomplissement de ses glorieuxdesseins.

    Il piano del capitano Plt per sorprendere Venezia (23 gennaio 1812)

    Lidea di poter amalgamare in poche settimane, nel corso delleoperazioni e su larga scala unaccozzaglia di mercenari, insorti etransfughi del nemico era abbastanza assurda. Ma interessante iltentativo di conciliare il progetto italianista con un eventuale impiegoin Adriatico, facendo leva non pi sulla corona sabauda, ma su quella delRegno italico di Napoleone. Del resto Latour conservava in archivio un

    progetto del 23 gennaio 1812, redatto dal capitano Plt (gi aiutante

    generale della marina austriaca), per impadronirsi di Venezia con uncolpo di mano, grazie al tradimento di 4 ufficiali della marina italiana

    provenienti dalla k. k. Venezianische Marine (il capitano di fregataDandolo, il capo dei movimenti del porto Gianxich e il suo vice Petrina eil comandante dellartiglieria di marina Lugo), tutti secondo Plt decisi per la buona causa e disposti a tradire in cambio di avanzamentidi grado e pensioni ai loro eredi in caso di insuccesso.

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    Il declino politico dellarciduca (febbraio-giugno 1812)

    Il progetto di Lissa, come abbiamo visto, era ancora incentrato sullaguida politica dellarciduca, anche se questultima doveva essere resacompatibile con una cooperazione anglo-austriaca e attenta perci a nonledere glinteressi di Vienna. Lo spostamento a Malta dava per modo aBentinck di assumere egli stesso la guida politica dellinsurrezioneitaliana, ad esclusivo vantaggio dellInghilterra. Ci spiega anche perchi militari inglesi nel Mediterraneo cercavano di screditare FrancescodEste. In una nota del 5 novembre 1811 al Foreign Office, lammiraglioFreemantle riferiva ad esempio di aver appreso da una spia inviata aCagliari [Carl Metzzer, gi capitano del 12 ussari austriaco] chelarciduca dissuadeva gli ufficiali austriaci dal prendere servizio al soldoinglese, millantando di poter presto offrire loro un ingaggio migliore. Lastessa spia riferiva che il cosiddetto partito francese della corte diPalermo lo considerava un visionario e aveva una pessima opinione diLatour [confidenze di un agente della polizia segreta della regina, lesuledalmato e sedicente barone G. B. Domenico Jacobi, collegato al cavalier Castrone e rancoroso creditore di 24.000 dollari dal governo inglese].

    Il declino politico dellarciduca fu accelerato, nel febbraio 1812, dalledimissioni del marchese di Wellesley, suo sponsor nel governo inglese,determinate sia dalla sensazione che il governo non facesse abbastanza

    per sostenere suo fratello (Lord Wellington) sia per il suo appoggio

    allEmancipazione Cattolica.

    La morte di Janus de La Tour e il reclutamento di Carlo Catinelli

    Contemporaneamente anche la cellula viennese dellarciduca sub unduro colpo. Sempre nel febbraio 1812, informato dalle spie che a Viennasi reclutavano cittadini francesi o italiani per conto dellInghilterra,

    Napoleone impose infatti al governo austriaco di arrestare Janus de LaTour e altri 14 ufficiali. Lesercito austriaco se ne indign, anche percherano tutti decorati dellordine di Maria Teresa: alla fine gli ufficialifurono scarcerati, col permesso di recarsi in Sicilia a proprie spese, maJanus rimase a Vienna, dove poi mor di febbre cerebrale. Il progettorimase cos interamente in mano a Nugent, il cui referente politico nonera larciduca Francesco, ma suo fratello Massimiliano Giuseppe, pileale al governo austriaco.

    Nugent reclut inoltre un personaggio di spicco. Nato a Gorizia il 30marzo 1780, universitario a Vienna, volontario nella leva generale del1797, uscito dallaccademia del genio nel 1799, Carlo Catinelli avevacombattuto a Marengo e in Trentino nel 1801 e si era distinto a Caldiero

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    (30-31 ottobre 1805), dovera stato gravemente ferito. Impiegato come

    invalido negli archivi della guerra, amico di Nugent, nel 1808 era statorichiamato col grado di maggiore e addetto allarciduca Massimiliano,con il quale aveva fatto la campagna del 1809 distinguendosi adAbensberg, Eckmhl e Ratisbona. Schiantato dal dolore fisico, nel luglio1810 aveva ottenuto la pensione di ritiro col grado di tenente colonnello.

    Lintervento di Lord Bentinck (27 novembre 1811 26 giugno 1812)

    Il colpo finale alla leadership dellarciduca fu inferto tuttavia da LordBentinck. Fin dal suo arrivo in Sicilia aveva inteso riprendere i piani disbarco in Italia, anche se Wellesley, in una lettera del 27 novembre 1811,gettava acqua sul fuoco rammentandogli il fallimento del 1809. Bentinck aveva per una tempra ben diversa dal generale Stuart, e la sua reteinformativa gli fece presto comprendere che le forze francesi in Italiaerano sul punto di essere richiamate per la campagna di Russia: inoltregli agenti mettevano in buona luce le capacit insurrezionali dei varimovimenti di resistenza. Deciso a investire il capitale di forze militari asua disposizione, gi il 25 gennaio 1812 lenergico generale proponeva aLord Liverpool, in alternativa, uno sbarco diversivo in Catalogna o aValencia per neutralizzare il santuario francese abilmente creato daSuchet, oppure allElba e/o in Corsica per farle insorgere. Il 23 febbraioBentinck affid al fratello Frederick, in partenza per la Spagna, unalettera per Wellington, in cui lo informava della proposta inviata aLondra: personalmente avrebbe preferito uno sbarco in Corsica, ma erain grado di distaccare 10.000 uomini contro Suchet. Nella risposta del 4marzo, Liverpool bocci lopzione corsa o italiana: nonostante il diffusomalcontento delle popolazioni, non cerano, a suo avviso, le prove di unasistematica cospirazione per scuotere il giogo francese. Lo entusiasmava,invece, lopzione spagnola: ne aveva gi scritto a Wellington, il qualeavrebbe potuto amplificare gli effetti della diversione distaccando partedella guarnigione di Cadice; e lammiraglio Pellew, comandante dellastazione del Mediterraneo, avrebbe fornito lappoggio navale. Taceva

    per a Bentinck di aver appreso dallammiragliato che in autunno latesta di sbarco avrebbe dovuto essere ritirata, non essendo possibilerifornirla dal mare durante la cattiva stagione (lo comunic invece il 5marzo al solo Wellington).

    Tuttavia Bentinck non archivi lopzione italiana. Il dispaccio diLiverpool gli dava del resto un ampio margine di discrezionalit, perchsubordinava la diversione in Catalogna a migliori opportunit in Italia(unless the project of resistance to the French power in Italy shouldappear to rest upon much better grounds than those of which we are at

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    present apprised). Entrato in corrispondenza segreta con Nugent, il

    proconsole inglese continu a progettare operazioni in Italia, rinviandola partenza delle truppe per la Spagna anche nel timore di cospirazionifra le truppe napoletane in Sicilia fomentate dal cosiddetto partitofrancese. Ancora il 9 giugno scriveva a Wellington che le truppe eranogi state imbarcate, ma che cerano opportunit dintervento in Italia [aseguito della partenza dell Arme dItalie per la Polonia] e perci nonintendeva intraprendere alcuna operazione sulla costa orientale dellaSpagna finch non avesse tentato il successo di un altro piano per losbarco sulle coste italiane. Infine consent la partenza di Maitland, macon forze ridotte a 247 ufficiali e 6.543 uomini (inclusi 4 e 338 del corpofranco calabrese), che, salpate il 25 giugno, arrivarono in vista di

    Palamos (in Catalogna) solo il 31 luglio.

    Loccupazione di Lissa e larrivo di Nugent e Catinelli in Sicilia

    Indipendentemente dalla destinazione degli sforzi, il decisionismo diBentinck e i mezzi di cui disponeva guadagnarono stabilmente alla causainglese gli stessi fiduciari dellarciduca. Impaziente di agire, Fiquelmontand in Spagna: il 14 giugno [sei giorni prima delle nozze dellarciducacon Maria Beatrice di Savoia] scriveva da Ponferrado a Latour che era ilmomento di sforzi generali e simultanei in Spagna e in Italia. Ladecisione di Bentinck di organizzare la brigata italiana in Sicilia anzicha Malta e poi di darne il comando a Latour, sottrasse allarciduca ancheil suo agente principale.

    La corrispondenza segreta tra Bentinck e Nugent riguardava anchelorganizzazione del corpo italiano e loccupazione permanente di Lissacon parte delle truppe inglesi a Cefalonia. Partito in marzo per la Sicilia,il 2 aprile Nugent scriveva a Latour da Scutari, informandolo che era in

    procinto di proseguire il viaggio e che Frizzi era gi in avanscoperta aLissa assieme allagente inglese a Vienna J. M. Johnson. Il 24 aprilelisola fu occupata da Duncan Robertson con 1.300 uomini (460 inglesi,280 corsi, 260 svizzeri e 300 calabresi). Intanto Catinelli e gli altri

    ufficiali destinati alle leve italiane, unitisi ad una carovana in transito per la Bosnia, arrivavano a Durazzo, dove si imbarcarono assieme a Nugentsu una nave inglese. Il 29 giugno Nugent scriveva a Latour da Palermodi essere arrivato dopo un viaggio di 2 mesi e di essere gi in procinto,su consiglio di Bentinck, di ripartire per lInghilterra.

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    B. Lorganizzazione dell Italian Levy

    (1812-13) La creazione dei primi due reggimenti (estate 1812)

    Tra le accuse rivolte da Bentinck alla corte di Palermo nellagosto1811 cera quella di mantenere nel suo esercito 5.000 disertori e

    prigionieri francesi che in caso dinvasione potevano essere pi diimpedimento che di aiuto. Ci non glimped, tuttavia, di approfittare deitagli di truppe imposti dalla disastrosa situazione finanziaria siciliana,

    per trasferirne gran parte al servizio inglese. Nel febbraio 1812 il soloReggimento Estero dellesercito siciliano [formato da svizzeri, tedeschiecc.] contava circa 70 ufficiali e 2.000 uomini, per met ex-prigionieri

    presi in Spagna o nel Regno di Napoli. Il 1 maggio il re di Sicilia, fradiverse disposizioni per diminuire il suo Esercito, consent a coloroche lo desider(avano), di passare alle bandiere britanniche.

    La cessione era collegata al contemporaneo arrivo a Malta dellereclute di Portsmouth, e alleffettiva organizzazione della leva italiana,disposta con le Regulations for the formation of an Italian Levy to beraised for His Majestys service , emanate a Palermo il 13 maggio econtrofirmate dal tenente colonnello sir John Hamil Macgil Dalrymple,gi ispettore dei Calabrian Free Corps e figlio del generale esonerato

    per la vergognosa capitolazione di Cintra. Lorganico reggimentale era di

    1.297 uomini (43 ufficiali, 38 sottufficiali, 32 caporali, 32 carabinieri, 18tamburi e 1.136 comuni), su 8 compagnie di 160 (4+4+4+4+2+142) euno stato maggiore di 17 (colonnello, 2 maggiori, aiutante maggiore, 2aiutanti, pagatore, quartiermastro, chirurgo, aiuto, cappellano, master sergeant, 2 aiutanti, 2 sergenti maggiori e tambur maggiore). Lecompagnie erano riunite in due battaglioni (1st Right, 2nd Left)comandati dai maggiori e la 1a e 5a avevano anche un piffero. In ognicompagnia era previsto un pioniere scelto tra intelligent and active

    privateers. Sottufficiali e truppa erano ingaggiati per 5 anni con un premio (bounty) di 14 dollari e con giuramento (oath of allegiance)di servire il re dInghilterra e i suoi alleati nei paesi rivieraschi del

    Mediterraneo. Il vestiario includeva giacca (jacket), pantaloni, mezzeghette e 2 paia di scarpe con due suole di ricambio.

    Il 20 maggio, nella lettera di accompagnamento delle Regulationsspedite a Londra, Bentinck aggiungeva che gli ex-prigionieri avrebberoformato il 1 reggimento, che, una volta clothed a Malta, dovevaessere spedito in Sicilia a Iccacia (Palermo) e inquadrato dagli ufficialiex-austriaci, al comando del tenente colonnello Burke, mentre un 2reggimento sarebbe stato costituito (a Carini, a 16 miglia da Palermo)con gli italiani licenziati dal servizio siciliano, dandone il comando al

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    capitano Grant, che aveva servito ai suoi ordini in India nelle truppe

    dellEast India Company ed era uomo donore e di coraggio; manydegli ufficiali ex-siciliani (piemontesi, svizzeri, austriaci) erano veryrespectables.

    I non italiani erano invece destinati ai battaglioni della Kings GermanLegion di guarnigione in Sicilia. In giugno passarono al 2 reggimento16 ufficiali (1 maggiore, 5 capitani, 9 tenenti e 1 alfiere), 2 cadetti e 581reclute venute dalla Spagna, ossia i disertori e i prigionieri delle truppemurattiane. In luglio il Reggimento Estero dellesercito siciliano avevagi ceduto alle truppe inglesi 1.157 uomini (di cui circa 250 alla KGL e900 al 2 italiano); i restanti formarono il 3 reggimento esterodellesercito siciliano [il 1 e il 2 erano formati dalle truppe napoletane,che a seguito della rivoluzione costituzionale erano state classificatestraniere].

    La conversione di Latour ai progetti di Bentinck (12 settembre 1812)

    Nonostante lostilit del partito francese di Palermo nei confrontidellarciduca, il 26 luglio la regina Maria Carolina gli fece unapertura,scrivendo a Latour [il quale doveva trovarsi ancora a Cagliari], che aPalermo era in corso une mauvaise parodie singerie, aber plump undungeputz [pesante e grossolana] de la rvolution franaise, sous la

    protection et la direction du ministre anglais. Questo sfogo con unaltrasupposta vittima della perfida Albione era per indirizzato alluomosbagliato.

    Tornato a Palermo, Latour fu infatti nominato da Bentinck, con o. d. g.del 12 settembre, brigadiere generale dellesercito inglese e capo deireggimenti dellItalian Levy; con lo stesso provvedimento Catinelli [cheera stato in precedenza incaricato dispezionare le difese costiere dellaSicilia] fu nominato tenente colonnello nello stato maggiore del corpo:entrambi con anzianit dal 1 gennaio.

    La data del 12 settembre 1812 significativa: quella della revisione

    del trattato anglo-siciliano che metteva a disposizione di Bentinck unadivisione siciliana di 7.314 uomini, 681 cavalli e 24 pezzi, con impiegoillimitato nel Mediterraneo, comandante inglese e brigadieri designati daBentinck fra i generali borbonici. Ed anche la data apposta da Latour ad un suo manifesto che segnava il suo definitivo addio allAustria [delresto sempre detestata dalla tradizione politica sabauda] e la suaentusiastica adesione ai titanici progetti geopolitici di Bentinck; unmanifesto redatto sotto forma di una Lettera [da Cadice] di uno

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    spagnolo ad un italiano per incitare gli italiani a seguire lesempio della

    Spagna nel difendersi e rendersi indipendenti .LItalia, secondo Latour, aveva tutti i requisiti per diventare non gi

    una Seconda Spagna, ma addirittura il perno della resistenza contro ladominazione napoleonica. La frammentazione in piccoli stati, rivali traloro e troppo deboli per resistere allinvasione, poteva spiegare perchlItalia fosse caduta pi facilmente della Spagna unita in un sol corpo

    politico. I piccoli stati erano per caduti; Una (era) rimastalItalia, siccome Uno (era) il Tiranno. Perch dunque, al contrario dellaSpagna, lItalia non era risorta? La ragione era che negli affari dellaSpagna, vi intervenne lInghilterra, e negli affari dItalia vi intervennerodei Poteri Continentali. Onde in Spagna si cercava di liberare, cio didare la libert, mentre in Italia solo si cercava di introdurre altro

    padrone. Un servo popolo, Gallo, Tedesco, Russo veniva solo per signoreggiare, non per liberare glitaliani. LInghilterra chiamavail Spagnolo alla libert, allarmi, alla gloria; il Straniero imponevaallItaliano, obbedienza, silenzio e contribuzioni.

    Esemplare era lappoggio inglese alla rivoluzione costituzionale inSicilia: domandatelo ai Siciliani; ognuno dessi vi risponder, gliInglesi pur armarono la libert, e la forza Nazionale; la libert, colformare un libero Parlamento, e un giusto governo; la forza,collorganizzare unarmata Siciliana. Gli inglesi avrebbero fatto lo

    stesso a Napoli, Roma, Firenze, Milano, creando una forte e libera Nazione italiana, che con pari virt e pi stabile Governo, forse farebbedimenticare al mondo gli antichi Itali, comunemente chiamati Romani.

    Il trasferimento del 1 e 2 reggimento in Catalogna (autunno 1812)

    Il 5 ottobre Bentinck riferiva al War Office sulle nomine di Latour (an officer of disguished merit and attacked to the person of ArchdukeFrancis) e Catinelli (who is universally considered and respectedthroughout the Austrian Army, and a follower of the ArchdukeMaximilian). [Lindicazione dei referenti politici di Latour e Catinellisembra suggerire che la doppia nomina intendeva bilanciare due diversevisioni circa il ruolo strategico dellAustria e dellAdriatico nellimpiegodella leva italiana.] Bentinck si dichiarava inoltre soddisfatto del rapido

    progresso nellorganizzazione dei due reggimenti italiani, di cui avevascambiato le sedi, trasferendo il 1 a Carini e il 2 a Palermo, per averlientrambi sottocchio e farne il modello delle truppe napoletane (ossia del2 Estero, gi Reali Presidi, chiamato a tale scopo a Palermo).

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    Latour sperava che queste truppe fossero impiegate in Italia, come

    scrisse il 13 settembre a Nugent. Nella risposta del 20 ottobre il generaleaustro-irlandese gli spieg invece che lintenzione del governo ingleseera che Bentinck inviasse tutti i rinforzi che poteva al generale Maitland[gi sbarcato ad Alicante il 10 agosto]; lo scopo del viaggio di Nugent[in Sicilia] era proprio di portare a Bentinck questa richiesta, passandodalla Spagna per raccogliere informazioni. A Londra spiegava Nugent

    anche le persone pi inclini [alla causa italiana], come Bunbury, eranoconvinte che lo sforzo decisivo si doveva fare in Spagna. Ceut tinutile de lutter contre le torrent () lopinion publique (tait) sur ce

    point daccord avec celle des ministres, et c(tait) un crime de penser demployer de troupes autre part quen Espagne. Non era pensabile che

    le truppe tornassero dalla Spagna prima di una vittoria decisiva. E poichsolo dopo si sarebbe fatto qualcosa da unaltra parte, bisognavacontribuire a decidere la guerra in Spagna. Inoltre Bentinck era il solo dacui si poteva sperare qualcosa per lItalia, e bisognava perci aumentareil suo credito.

    Il negoziato sullincorporazione degli esuberi sardi (autunno 1812)

    Nella lettera, Nugent aggiungeva che il numero dei prigionieri italianiin Inghilterra era in continuo aumento: si poteva pensare di formare unterzo reggimento, oltre a completare i primi due. Circa un mese prima, il26 settembre, larciduca aveva scritto da Cagliari a Latour che larticolosegreto della pace di Vienna relativo agli ufficiali sudditi francesi inAustria era stato annullato. Conseguenza implicita era la possibilit dirichiamarli al servizio austriaco, e dunque linterruzione di quel canaledi reclutamento per le leve italiane. In compenso se ne apriva uno nuovoin Sardegna, per la decisione di licenziare un quinto delle truppe,imposta, come in Sicilia, dalla crisi finanziaria. Probabilmente anche suconsiglio dellarciduca, il governo sardo offerse i militari in esubero agliinglesi. Il 9 ottobre il segretario di stato e di guerra, cavalier GioacchinoAlessandro Rossi, scriveva a Latour di fargli sapere se i siciliani o gli

    inglesi erano interessati a prendere in carico i 4-500 militari stranieriche dovevano essere licenziati, badando a specificare di non poter provvedere al loro trasporto in Sicilia per mancanza di naviglio militareidoneo e per limpossibilit di pagare un viaggio a nolo e il vitto a bordo.

    Dai sondaggi di Latour scatur unofferta formale, tramite il ministroinglese a Cagliari: il 4 novembre Hill informava Castlereagh di aver ricevuto lofferta di 5-600 uomini, inclusi alcuni ufficiali, da sistemarein qualche esercito alleato o nelle truppe inglesi in Sicilia, aggiungendodi aver avuto il consenso di Bentinck; credeva che il generale intendesse

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    incorporarli nellItalian Legion, the greater part of their recruits being

    from different parts of Italy. In appoggio alla richiesta, sottolineava cheil governo sardo aveva agito saggiamente preferendo ridurre le truppe piuttosto che accettare il sussidio offerto dallInghilterra [che avrebbecompromesso la formale neutralit della Sardegna].

    Gli ufficiali provenienti dal servizio sardo (marzo 1813)

    Nel marzo 1813 un regio viglietto di Vittorio Emanuele autorizz 15ufficiali inferiori sardi a passare al servizio inglese nel 3rd RegimentItalian Levy, accordando loro anche una gratifica di 50 scudi. Gliufficiali erano, in particolare: 3 capitani (Giovanni B. Pigner e Carlo Borra dei cacciatori di Savoia e Onorato

    Spinetta del corpo franco); 1 tenente (Paolo Onnis del corpo franco); 1 chirurgo maggiore (Giovanni Antonio Boini, del corpo franco); 8 sottotenenti (G. Piccaluga, Giuseppe Fancello, Giuseppe Ciusa e Luigi Grixoni

    della R. marina, Carboni giubilato, Luigi Fontana del reggimento provinciale diBosa, de Carrion de Valverde dei cavalleggeri ed E. Accordi Pastour del genio);

    2 guardie del corpo (G. Mameli Clavesana e A. Mercolini).

    Al servizio inglese furono trasferiti inoltre anche 7 forzati. Forse sitratta degli stessi 7 soldati del Reggimento nazionale posto di guardia alconvento di San Lucifero in cui venivano acquartierate le reclute dellaleva italiana. L11 marzo 1813 il capitano del 2nd italian levy GiuseppeDe Bouvier (o De Boviere), di professione negoziante, riferiva al baroneSourdiaux, comandante del deposito di Cagliari, sulle aggressionicommesse da fucilieri del reggimento nazionale contro 2 reclute (tra cuiil quattordicenne Loddo) e le mogli di due soldati della leva italiana, esul tumulto delle reclute contro lordine di consegna in caserma.negoziante nella vita civile e capitano al servizio inglese. Il 22 marzolarciduca scrisse a Latour che gli avrebbe mandato il suo cavallo bruno

    mediante il 1 tenente Barro, uno dei tre ufficiali incaricati di condurre lereclute al [deposito] dei reggimenti italiani a Palermo. Barro, che avevaservito con molta bravura e distinzione nei cacciatori di Savoia, aveva il

    permesso del re di passare nelle leve italiane. Il 26 maggio, prima di partire per Zante, larciduca raccomand per il grado di capitano ancheDe Grandis, gi insegna del reggimento svizzero Christ e autore delloschizzo sulla battaglia dellAuthion (1793). [Dopo lo scioglimento delreggimento (1800), De Grandis aveva cercato impiego in Sardegna:ammesso come volontario nellesercito borbonico, era finito come

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    cadetto aggregato allOfficio topografico di Palermo. Da qui era andato a

    Vienna, chiamato dal padre che sperava dimpiegarlo nella Landwehr,ma il 22 novembre 1812 era partito via Smirne e Malta arrivando aCagliari ai primi di marzo del 1813, latore di una lettera per Latour.]

    Nella leva italiana fu in seguito ammesso anche il capitano GaspareAndreis, nato a Barge nel 1785, entrato nellartiglieria francese nel 1806e catturato in Spagna nel 1813. Infine vi fu trasferito, quale tenentecolonnello del 3rd Regiment, Giambattista Ciravegna di Narzole, gigranatiere volontario del Reggimento Piemonte, ferito a Tolone nel1793, poi sottotenente degli ussari di Cond nel 1799-01. Passato alservizio inglese nel Reggimento svizzero Watteville, aveva combattutosotto Abercrombie in Egitto, dove era stato ferito. Tornato in Egitto nel

    1807 come capitano dei granatieri della fanteria leggera siciliana, avevaespugnato la ridotta di Cleopatra presso Alessandria, difesa da 600 turchicon 16 cannoni.

    C. L Italian Levy in Catalogna(1812-14)

    LItalian levy e la Brigata siciliana in Spagna (14 nov. 31 dic. 1812)

    Nello state del 25 ottobre il 1 Reggimento italiano (Burke) contava40 ufficiali e 1.153 uomini. Il 14 novembre il 2 (Grant) simbarc aMilazzo con 33 ufficiali e 1.184 uomini, insieme a 605 granatieri e 155artiglieri siciliani e 2.500 inglesi. Salpato il 15, il convoglio arriv il 25 aPort Mahon, tranne alcuni trasporti costretti dalla burrasca a tornare aPalermo. Latour e Catinelli partirono il 26 col generale James Campbell(aiutante generale dellArmata di Sicilia) e col 2 estero siciliano, il2/27th Foot e parte del 1 italiano (tutti gli ufficiali e circa 900 uomini:ne rimasero infatti in Sicilia 288, secondo lo state del 10 dicembre). Il27 il primo convoglio prosegu per Alicante, dove le truppe sbarcarono il3 dicembre, acquartierate nei dintorni della citt a Santa Fas, San Juan eMuchamiel.

    I reggimenti italiani furono assegnati a due differenti divisioni: diconseguenza Latour non ebbe il comando della brigata e rimase, comeCatinelli, addetto allo stato maggiore di Campbell (e poi di Clinton). Incompenso i reggimenti avevano come maggiori due sudditi sabaudi, ilsavoiardo Henri Joseph Milliet barone di Faverges e di Challes, e iltorinese Giuseppe Righini di San Giorgio. Sottotenente dei granatieri nel1793, Righini era passato nel 1805 al servizio di Ferdinando IV e nel

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    1812 a quello inglese. Faverges, nato nel 1775, ufficiale nel 1792, due

    volte gravemente ferito nella guerra delle Alpi, era passato al servizioaustriaco nel 1796, ricevendo ancora una ferita nel 1799 e distinguendosinel 1809 sullIsonzo. Chirurgo maggiore del corpo era Thomas Shortt,gi chirurgo del 20th light dragoons e futuro capo dellquipe di cinquechirurghi inglesi che il 5 maggio 1821 esegu a SantElena lautopsia di

    Napoleone certificando la morte per cancro allo stomaco.

    Il 25 dicembre erano presenti ad Alicante 1.262 fanti (77 ufficiali) e226 cavalieri (22 ufficiali) siciliani. Lo stesso giorno salparono dallaSicilia altri 2 ufficiali e 176 uomini del 2 italiano, 14 e 325 calabresi, 22e 204 cavalieri e 77 e 1.185 fanti siciliani (1 estero), arrivati in Spagnail 31. LArmata Combinata contava 15.280 fanti, 1.000 cavalieri e 36

    pezzi, al comando interinale di Campbell, in attesa di Bentinck. Oltrealla brigata siciliana (in realt tutti esteri napoletani) comandata dalcolonnello brigadiere Gaetano Pastore, e ai due reggimenti italiani, ilcorpo includeva la divisione Carey dei corpi franchi calabresi (352 con16 ufficiali), 5.400 spagnoli (la Divisione Mallorquina formata nelleBaleari da Whittingham), 3.900 fanti (1/10th, 1 e 2/27th, 1/58th, 1/81stFoot e battaglione granatieri) e 800 cavalli (20th light dragoons e ussaridi BrunswickOels) inglesi, 2.000 annoveresi e 400 svizzeri (Dillon).Cooperavano con lArmata anglo-siciliana anche altri 3.500 spagnoli(Divisione Roche, 4a dellArmata di Murcia comandata dal generaleElio).

    Il disarmo del 2 reggimento italiano a Xixona (8-10 febbraio 1813)

    Il 2 reggimento rivel fin dallinizio di essere assai meno affidabiledel 1: nei primi due mesi ebbe infatti 137 disertori, un ottavo dellaforza. La ragione di fondo stava nellessere composto in gran parte dagaleotti napoletani che avevano gi disertato dallesercito murattiano per

    passare in Sicilia con la speranza di poter tornare da l nel continente oalmeno di vivere tranquilli in qualche sonnolenta guarnigione, e che nongradivano affatto di essere riportati in Spagna, e al fuoco. Contribuiva

    per anche latteggiamento del colonnello Grant, che, secondo una notariservata di Clinton, mancava delle qualit e dellesperienza di Burke edera cordially detested by all the men of his regiment per aver adottatoall the minute worry of the old British school. Non si pu escludere,

    per, che le diserzioni con passaggio al nemico avessero almeno in parte una motivazione politica analoga a quelle che imperversavano nel battaglione di BrunswickOels (inquadrato nella 7th Division), i cuiufficiali scrivevano al loro sovrano in esilio in Inghilterra di richiamarlidalla Spagna per farli sbarcare alle foci dellElba e far insorgere la loro

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    patria. Sentimenti come vedremo nel prossimo paragrafo condivisi

    anche dagli ufficiali delle legioni annoverese e italiana.Assegnato alla Divisione Clinton, il 2 era dislocato a Xixona (Jijona),

    poco a Nord di Alicante. L8 febbraio Clinton avanz in ricognizione suAlcoy col 2 e un battaglione spagnolo. Durante la marcia 2 compagnieitaliane furono decimate dalle diserzioni, malgrado gli sforzi degliufficiali per trattenere gli uomini, tanto che Clinton ritenne pi prudentetornare a Xixona. Durante la notte le diserzioni continuarono e in duegiorni passarono al nemico 86 uomini: lultimo gruppo si port via pureun ufficiale, e solo lintervento di un caporale evit che luccidessero.Grant e gli altri ufficiali dissuasero Clinton dal rimandare il reggimentoad Alicante, dicendogli che avrebbe disertato in massa strada facendo, eil generale sped una staffetta a chiedere istruzioni a Campbell. Arrivatodi persona il mattino del 10, questultimo ordin di disarmare gli italianie di rimandarli ad Alicante scortati dal battaglione spagnolo (Murcia) eseguiti da una colonna inglese (1/27th e uno squadrone del 20th lightdragoons), arrivata alle 5 di sera. Radunati in uno spazio aperto e sottotiro deglinglesi, gli italiani si lasciarono disarmare senza opporreresistenza, e, una volta arrivati ad Alicante, furono messi al sicuro a

    bordo delle navi da trasporto e sotto il tiro dei vascelli allancora. L11febbraio Campbell ne informava Bentinck, dando atto a Grant di esserestato unremitting and zealous e al 1 reggimento (dislocato a 4 migliada Alicante) di essere rimasto steady. Dai 900 uomini che restavanonel 2 si poteva inoltre ricavare il fondo (foundation) di un corpoconsiderevole, but much and careful needing will be required.

    Clinton scrisse pi tardi al cognato Whittingham che la decisione didisarmare gli italiani era stata provvidenziale, perch erano sicuramentedaccordo coi francesi, i quali, appena unora dopo, mossero da Alcoy

    per attaccare Xixona, contando certamente sulla defezione italiana eignorando la contromisura adottata da Campbell. A Clinton era rimastosolo un debole battaglione di granatieri, ma alle 8 di sera arriv daPalamos il 1/58th (David Walker), in tempo per respingere la colonnanemica, che perse 6 prigionieri. Secondo Clinton la cosa peggiore, se lasorpresa fosse riuscita, sarebbe stato the moral effect which it wouldhave produced in the country [Spain]; where it would have beengenerally believed that a British battalion (for, being dressed in scarlet,they would have been supposed to be Britain) had fired upon theSpaniards and joined the French. To do away such an impression wouldhave been a work of time and difficulty. Il 13 febbraio la posizione diXixona fu rilevata dalla brigata siciliana. Il 18, inoltrando a Wellingtonlettere ricevute a Cadice da Campbell, sir H. Wellesley commentava: itseems that no great things are to be expected from the Italian levy.

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    La battaglia di Biar e Castalla (12-13 aprile 1813)Secondo i progetti il corpo doveva essere comandato da Bentinck, ma

    il tentativo di Ferdinando IV di riassumere il potere costrinse il generalead annullare la partenza, e cos, il 25 febbraio, il comando fu assunto dalgenerale Sir John Murray, il quale si propose di fissare le forze di Suchetsulla linea dello Xucar, per coprire uno sbarco di sorpresa a Valencia. Il3 marzo la brigata siciliana prese parte alla prima ricognizione su Alcoy(ancora pi a N di Xixona) e il 6 i granatieri, col 27th Foot, penetraronoin Alcoy tallonando la ritirata nemica. Il 1 italiano, partito il 5 marzo inricognizione su Tibi, ebbe molti ammalati in conseguenza di un bivacco

    notturno (pneumonia tifoide) e fu colpito da oftalmia (probabilmentecontratta a Palermo) in misura pi ampia deglinglesi. Occupata la lineaTibiAlcoy, il 17 un battaglione estero fu inviato allestrema sinistra (aSax, presso Elda, a NO di Alicante). Il 19 tutta larmata si concentr aCastalla [40 km a N di Alicante e ad O di Alcoy] su tre linee, con ladestra a Castalla e la sinistra alle montagne di Tibi. Il 20 la brigatasiciliana avanz su Biar, alle falde dei monti Cids, per sostenerelavanguardia del colonnello Frederick Adam (includente i calabresi e il1 italiano) che occupava gli sbocchi del passo. Il 26 marzo Murrayricevette per ordine da Bentinck di rimandargli 2 battaglioni per fronteggiare il colpo di stato reazionario in Sicilia. I battaglioni (6th

    KGL e granatieri inglesi) sbarcarono a Palermo il 1 aprile, quando lacrisi era gi stata risolta, ma tanto bast per scoraggiare Murray e porrefine alla sua offensiva.

    Fu allora Suchet a prendere liniziativa: travolta il 10 aprile unadivisione spagnola a Yecla, il 12, muovendo da Villena, lavanguardiafrancese attacc il passo di Biar. Barricato nel villaggio coi soli calabresie aggirato dal nemico, Adam si ritir in perfetto ordine, sostenuto dalresto della brigata e poi anche dai granatieri reali siciliani. LArmata eraschierata con la destra (Clinton) a Castalla e il centro (Mackenzie eAdam) e la sinistra (Whittingham) su un fronte di 3 km ad O della citt,

    appoggiato alle colline e fortemente trincerato.Il 13 aprile Suchet scese da Biar e, visto impossibile laggiramento

    dellala destra inglese, concentr lattacco sulla sinistra, tenuta daglispagnoli. Malgrado la superiorit numerica (18.716 uomini e 30 pezzicontro 13.564 e 24 francesi) e lottima posizione, Murray rischi di

    perdere la battaglia mandando Catinelli da Whittingham con lordine diaggirare a sua volta lala destra nemica, lasciando cos una falla tra glispagnoli e Adam. Murray in seguito neg di aver dato un tale ordine; trale ipotesi ricordate da Oman, c che Catinelli lavesse equivocato per la

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    sua scarsa padronanza dellinglese. In ogni modo Whittingham riport in

    tempo gli spagnoli sulle posizioni, mentre il 121e de ligne, che avevatentato di sfondare la sinistra di Adam (2/27th), fu respinto e inseguito, provocando la ritirata di Suchet sullo Xucar. Nellazione si distinseroancora una volta i calabresi e il 1 italiano, le cui perdite complessive (aBiar e Castalla) furono di 59 e 103 uomini: in particolare i calabresiebbero 8 morti e 51 feriti (inclusi 2 ufficiali), il 1 italiano 23, 52 (3) e28 dispersi, contro 18, 92 (2) e zero del 2/27. Il 2 italiano (conMackenzie) e il 2 estero (con Clinton, presso il quale si trovava Latour),schierati al centro e allala destra, furono impegnati solo nel tardivoinseguimento ordinato da Murray.

    Tab. 1 LAngloSicilian Army alla battaglia di Castalla (12-13 aprile 1813)Grande Unit Comandante Btg Forza UnitAdvance Guard Adam,

    Frederick 3 1.179 2/27 th (Inniskilling) Foot

    1 coy De Rolls (1 th rifles)Calabrese Free Corps1st Italian Levy Regt (Burke)

    1st Division Clinton,William(Latour,Catinelli)

    5 4.036 1 Regg. Estero (Pastore) (2 Btg)4th Line Bn, Kings German Legion1/58 th (Ruthlandshire) Foot2/67 th (South Hampshire) Foot

    2nd Division Mackenzie,John

    5 4.045 De RollDillon Provisional Bn2nd Italian Levy Regt (Grant)1/10 th (North Lincoln) Foot

    1/27th

    (Inniskilling) Foot1/81 st FootCavalry (7) 1.036 20 th Light Dragoons (2 sqs)

    Foreign hussars (80 men)BrunswickOels Hussars (2 sqs)1 Cavalleria siciliano (2 sq)Hus. de Almansa e Drag. Olivenza

    Artillery - 500 30 pezzi1st Spanish Div.Mallorquina

    Whittingham,Sir Samford(Col. Serrano)

    6 3.901 Reg. 2 Murcia, Reg. GuadalajaraReg. Crdoba, Reg. Mallorca (caz. ygranad.), Reg. 5 Granaderos

    2nd Spanish Div. Roche Philip K. 5 4.019 ?TOTALE. Sir John

    Murray24+7 18.716 30 pezzi

    NOTA. Al 25 dicembre 1812 il 1 Estero contava 1.262 uomini (77 ufficiali) e il 1 e 2squadrone del 1 cavalleria 226 (22 ufficiali). Nellagosto 1813 restavano in Spagna 1.150fanti (50 ufficiali) e 161 cavalieri (11 ufficiali). Al 1 ottobre la forza era di 597 granatieri e1.335 fanti del 1 estero.

    Il fiasco di Tarragona (31 maggio-19 giugno 1813)

    Murray si limit a rioccupare Alcoy, e giustific la sua inazione con ilrichiamo di forze in Sicilia e loggettiva mancanza di carreggio e di

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    rifornimenti, che arrivavano solo dalla Sicilia e dallAlgeria. Tuttavia

    circa un mese dopo Wellington cominci a preparare loffensiva controGiuseppe Bonaparte che avrebbe portato alla battaglia di Vitoria eassegn a Murray il compito di bloccare Suchet insieme alle armatespagnole dei generali Elio, del Parque e Copons, per impedirgli diaccorrere a Nord in sostegno di Giuseppe. In particolare Murray dovevaminacciare Tarragona insieme con le forze catalane (Copons), mentreElio e del Parque dovevano investire Valencia. La manovra impegnava

    ben 75.000 uomini, 43.000 spagnoli con 34 pezzi su Valencia, e 16.052di Murray e 15.761 di Copons su Tarragona. LArmata di Murrayconservava lo stesso ordine di battaglia precedente, con una forza di14.345 fanti, 801 dragoni e ussari e 906 artiglieri con 24 pezzi da

    campagna (2 batterie inglesi e 1 portoghese), pi un parco dassedio. Il1 italiano era sempre con Adam, e il 2 con Mackenzie: il 31 maggioavevano insieme 67 ufficiali e 1.451 uomini. Il 4 giugno lArmatacontava 739 ufficiali e 15.313 uomini, inclusi 67 e 1.041 del 1 estero,228 e 4.624 di fanteria spagnola, 37 e 764 cavalieri (726 cavalli) e 53 e767 artiglieri.

    Imbarcatasi il 31 maggio, lArmata sbarc il 2 giugno nella baia diSalou, 8 miglia a S di Tarragona, e, rinforzata da 7.000 catalani, il 4giugno invest la piazza, difesa dal generale Bertoletti con appena 1.600uomini. Met erano italiani del I/7 di linea, e il maggiore Faverges fuincaricato di indurli a disertare mandando nottetempo agli avampostiagenti di fiducia per convincere le sentinelle e offrire premi (16 pezziforti di Spagna, aumentati a 20 e oltre per chi disertava con le armi e a30 per gli zappatori). Qualche risultato fu certo ottenuto, se il maggioreACourt chiedeva di designare un ufficiale per inquadrare i disertori.

    Nonostante lesigua guarnigione e le opere in parte diroccate durante il precedente assedio francese, la piazza resistette eroicamente al fuocodelle batterie e delle cannoniere inglesi, effettuando sortite e respingendoun attacco debolmente abbozzato contro il Forte San Carlo. Non avrebbe

    per potuto resistere se Murray avesse avuto il coraggio di attaccare la breccia aperta il 7 giugno. Lassalto era previsto per l11 giugno, e il 2italiano doveva prendere il Forte Reale: ma, respinta da Bertolettilintimazione di resa, e avuta notizia di movimenti di forze francesi indirezione della piazza, Murray non volle rischiare e ordin il reimbarco,

    piantando in asso gli spagnoli, abbandonando 18 pezzi pesanti e 6.200 proiettili e concludendo lassedio con 600 perdite contro 120 dellaguarnigione. Le truppe si reimbarcarono il 12, ma lindomani, comparsain lontananza una debole ricognizione francese, Murray fece sbarcare dinuovo 2 compagnie del 1 italiano, che non riuscirono per a prendere

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    contatto col nemico. Salpata finalmente il 16 giugno, lArmata fece scalo

    a Balaguer, dove incontr Bentinck in arrivo dalla Sicilia.

    La campagna di Bentinck in Catalogna (19 giugno 21 settembre)

    Piegato con la forza il conato di Ferdinando IV e ristabilito il vicariatogenerale (29 marzo), e assicuratosi che Murat non avrebbe attaccato laSicilia, Bentinck era partito il 30 maggio col vascello America , unendosi

    poi alla squadra dellammiraglio Pellew. Sbarcato a San Felipe e rilevatoil comando da Murray [sottoposto nel 1814 alla corte marziale, che fuclemente], Bentinck pens giustamente che il modo migliore di eseguireil compito assegnato da Wellington allArmata della Spagna orientale eradi raggiungere Elio e Del Parque a Valencia. Fatto saltare il forte diBalaguer per non dovervi lasciare un presidio, salp il 19 [due giorni

    prima della battaglia di Vitoria]. Ritardata da una tempesta che cost 4navi, lArmata sbarc il 22 ad Alicante, seguita il 25 da rinforzi siciliani.La Divisione Clinton fu riorganizzata su 2 brigate, la destra siciliana ela sinistra italiana (comandata da Latour); la cavalleria siciliana furiunita con linglese agli ordini di Lord Frederick Bentinck, fratello delgenerale in capo, e i calabresi rimasero nellavanguardia (Adam).

    Avendo Suchet abbandonato Valencia per concentrare le forze inCatalogna, Bentinck decise di occuparla e il 3 luglio mosse su Alcoy. Lo

    stesso giorno riferiva a Latour di aver parlato a Wellington dellasituazione sanitaria della brigata italiana e che uno dei chirurghi era statorimosso. Contava di partire per lInghilterra e di essere a Portsmouthentro tre settimane. Il 9 luglio lArmata entr a Valencia. Ripresa lamarcia il 18, il 21 la 1a Divisione era a Vinaroz, dove fu raggiunta il 23dalla 2a. Intanto si cercava di costruire un ponte sullEbro, traghettato

    poi il 26 e 27, mentre la 1a Divisione era gi arrivata via mare aBalaguer, dove il 28 si riun tutta lArmata. Il 29 Bentinck mosse suTarragona e il 30 invest la piazza, occupando il colle dellOlivo. Qui sitrovava la brigata siciliana, sostenuta da quella italiana, mentre Adam eraal caposaldo esterno di Altafulla [sulla costa, poco a N di Tarragona]. Da

    un dispaccio di Clinton del 14 agosto risulta che Latour aveva qualchedifficolt con la lingua inglese: contava per sulla traduzione delcapitano Shearman, ufficiale di collegamento con gli italiani. Tarragonafu comunque soltanto bloccata e il 17 agosto, fatte saltare in aria lerimanenti fortificazioni, il presidio si ritir dietro il Llobregat pressoBarcellona.

    Occupate Tarragona, Reus e Villaseca, lAmata avanz poi sulla lineada Villafranca a Vinaroz, con posti avanzati alle gole di Ordal (tra le vallidi Villafranca e il Llobregat) e un posto intermedio a S. Golgat. Il 25

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    agosto i due reggimenti italiani (Divisioni Clinton e Mackenzie),

    avevano 1.946 presenti (989+957), inclusi 71 ufficiali (35+36). Il 26Clinton ordinava a Latour di lasciare agli spagnoli il blocco di Tortosa edinseguire il nemico con Sarsfield e lArmata di Catalogna. Attestatosisul Llobregat, il 12 settembre Suchet sferr la controffensiva da Molinosdel Rey. Troppo sicuro della sua posizione, Adam aveva trascurato dicollocare un avamposto al burrone che proteggeva il suo accampamento:cos, verso mezzanotte, i francesi poterono attraversare indisturbati lostretto ponte, schierarsi e sorprendere il campo inglese nel sonno. Adamriusc a malapena a ritirasi in disordine a Villafranca, con un bilancio di600 perdite contro 270. Il 13 Bentinck ripieg dietro Arbos protetto da 8

    pezzi e dalla cavalleria di Frederick. Nellazione si distinse la cavalleria

    siciliana, caricando quella francese che cercava di penetrare inVillafranca. La ritirata prosegu poi per Vendell e Tarragona, lasciandoun caposaldo a Santa Cristina. Intanto Tarragona fu fortificatatrasportandovi tutto il materiale da guerra lasciato ad Alicante e il 21settembre le truppe assunsero i loro quartieri; la cavalleria e gli spagnolia Reus, la fanteria a Tarragona.

    Il ritorno di Bentinck a Palermo (3 ottobre 4 dicembre 1813)

    In Sicilia, intanto, il partito costituzionale era stato messo alle cordedallappoggio strumentale dei reazionari alla fazione rivoluzionaria, conla paralisi del parlamento e la formazione (il 28 luglio) di un nuovoministero reazionario. Il 15 agosto il duca dOrlans, sostenitore dellarivoluzione liberale, scriveva a Bentinck da Palermo che il partitofrancese (cio la corte borbonica) aveva rialzato la testa e che ilgenerale doveva tornare subito, perch la situazione stava precipitando.A suo avviso il comando del Mediterraneo non era cumulabile conquello della Spagna Orientale: sperava che le truppe siciliane, la levaitaliana e qualche battaglione inglese potessero tornare per agire in Italia.Era prematuro portare la guerra in Francia, come sembrava volereWellington; piuttosto si dovevano sollevare le province del Midi. Il duca

    riferiva inoltre della partenza dellarciduca Francesco dAustria Este per Zante, da dove gli aveva scritto il 27 luglio.

    La sconfitta di Ordal consent a Bentinck di sganciarsi dalla Spagna,ovviamente col consenso (e con sollievo) di Wellington. Imbarcatosi il22 settembre a Tarragona, sbarc a Palermo il 3 ottobre, e subito ripreseil controllo, impose al vicario generale Francesco di Borbone la nominadi un nuovo ministero costituzionale, fece sciogliere il parlamento e, con

    proclama del 30 ottobre, assunse provvisoriamente i poteri di polizia. Il4 dicembre espose al vicario generale il progetto, poi definito da lui

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    stesso un mero sogno filosofico, di cedere lisola allInghilterra in

    cambio della restaurazione sul trono di Napoli e di un ingrandimentoterritoriale a spese del papa.

    Le operazioni in Spagna dallottobre 1813 al marzo 1814

    A seguito della caduta di San Sebastian e Pamplona e della ritiratafrancese ai Pirenei, il 22 ottobre il quartier generale e la divisioneMackenzie avanzarono a Villafranca e il 24 la brigata napoletana fualloggiata a Torreybarra. Burke fu inviato in Inghilterra a reclutare altri

    prigionieri italiani, e il comando dei due reggimenti italiani fu attribuitoa Righini e Faverges, promossi tenenti colonnelli. LArmata rimase aSud di Barcellona, sostenendo occasionali scontri a Ordal, finch il 18gennaio Clinton forz le posizioni di San Vicente e penetr nella valledel Llobregat. Il 6 febbraio lArmata blocc Barcellona. Il 14 la brigatanapoletana fu inviata con una inglese alle gole di Martorell per catturarele guarnigioni di Lerida, Mequinenza e Moncoa le quali, ingannate da unfalso ordine scritto da un aiutante di Suchet (Juan van Hallen) si eranoarrese a condizione di potersi liberamente ritirare a Barcellona:accerchiate, dovettero deporre le armi: tra esse cera anche il generaleLamarque. Il 19 febbraio la brigata torn sotto Barcellona attestandosi aSan Felice e Sarria, dove il 23 respinse una sortita francese. Il 3 marzoFerdinando VII di Spagna pass per Sarria, salutato dallesercito,

    proseguendo per Molinos del Rey e Valenza.

    D. La ripresa del progetto italiano(24 febbraio-3 luglio 1813)

    La ripresa del progetto italiano (24 febbraio 1813)

    Come scrive Oman, nellinverno 1813 Wellington dovette discourage

    side-shows, ossia progetti di distogliere forze dalla Spagna per aprirefronti insurrezionali in Olanda (capeggiato dal principe dOrange, alloraADC di Wellington), Germania (con limpiego della Kings GermanLegion) e in Italia. La sconfitta di francese in Russia sembrava infattiriaccreditare la teoria di Lord Liverpool che Napoleone si sarebberitirato dalla Spagna per difendere la Germania: ma questi progettirischiavano di compromettere il piani di Wellington per la campagnadecisiva, culminata il 21 giugno a Vitoria.

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    Il pi insidioso di questi progetti riguardava lItalia. Bentinck aspirava

    ad emulare Wellington con una sua guerra Peninsulare, e anche per questo aveva inizialmente rinunciato a comandare lArmata di Alicante.Inoltre aveva incontrato lammiraglio Greig, comandante della squadrarussa del Mar Nero, il quale, di propria iniziativa, aveva offerto agliinglesi 15.000 uomini dellArmata del Danubio, da imbarcare a Odessa eimpiegare in Italia o, in alternativa, in Spagna. Inoltre i commerciantiinglesi di Messina premevano per riaprire le esportazioni nel Continente:e fu su loro impulso che Bentinck decise la rioccupazione della vecchia

    base borbonica di Ponza, evacuata alla fine del 1809. Il 15 febbraio1813, a Palermo, il fuoriuscito napoletano Tommaso Reale present aBentinck un promemoria su un piano insurrezionale in Piemonte,

    Svizzera e Tirolo. Il 24 febbraio, proprio mentre una forza navale inglesecominciava lattacco contro Ponza, il generale scriveva a Bathurst cheera necessario agire in Italia. La soluzione della guerra non potevaavvenire in Germania, perch la Russia sapeva combattere solo in difesa;le forze inglesi nella Spagna Occidentale erano sprecate, perchWellington era troppo distante, n si poteva avanzare verso di lui, senzala cavalleria necessaria per operare in terreno aperto e con truppespagnole buone a nulla. Senza contare che in Spagna glinglesi eranosolo ausiliari, mentre in Italia sarebbero stati protagonisti. Lesercitosiciliano finalmente funzionava, le forze francesi in Calabria erano alminimo, e una volta presa Napoli si poteva marciare al Nord con 30-40.000 uomini, sfruttando larciduca Francesco e il duca dOrlans,generi dei re di Sardegna e di Sicilia, per far defezionare sia italiani chefrancesi. Larciduca era poi ottimo anche come capo politico.

    La stroncatura di Wellington

    Sapendo che occorreva il consenso di Wellington, Bentinck indirizzanche a lui una copia del progetto: ma il duca protest energicamentecon Bathurst, sostenendo che operazioni limitate come lo sbarco dellaleva italiana non bastavano a incoraggiare insurrezioni, per quanto ostili

    fossero ormai gli italiani al dominio francese. Per riuscire, occorrevaimpiegare inizialmente almeno 30-40.000 uomini. Glitaliani preferivanocertamente il dominio inglese a quello francese o austriaco, e avrebberoformato una grande armata: ma il governo inglese era pronto ad armarlaed equipaggiarla, e a sostenere una nuova guerra su vasta scala?

    Reale, la Vienna Branch, i piani di Latour e la nota per Nugent

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    Reale aveva un posto nei piani di Bentinck, come risulta da una sua

    Nota di persone disposte a dirigere e sostenere sollevazioni contro ifrancesi in diverse citt dItalia, datata Palermo 14 marzo 1813. Il 21marzo Bentinck informava Castlereagh di aver scelto come capo dellaVienna Branch il maggiore Dumont, gi ufficiale austriaco e fiduciariodi Latour, al quale, insieme a Nugent, era ovviamente attribuita laltadirezione del moto insurrezionale.

    In una nota per Nugent, Latour gli chiedeva di reclutare addirittura250-300 ufficiali austriaci, soprattutto subalterni, di tutte le armi, inclusicavalleria, artiglieria genio, facendoli passare da Giannina o da Scutarie Durazzo, perch Bentinck voleva mettere in campo unarmata di20.000 uomini, inquadrata da ufficiali austriaci. Nugent doveva inoltrecoordinare direttamente il piano insurrezionale italiano e stabilire uncomitato centrale per coordinarlo coi piani insurrezionali in Dalmazia,Illiria, Tirolo e Svizzera. Doveva designare capi nelle citt principaliitaliane, comunicando loro solo la parte indispensable del piano. Loscopo finale era la liberazione totale dellItalia, laquelle lAngleterredsire donner une organisation politique forte, durable, librale etnationale; il modello costituzionale del nuovo stato restava imprecisato,

    perch le voeu seul de la nation italienne dcidera en dernire analisede son organisation politique future, puisque lAngleterre, anime dunnoble dsinteressement veut se borner la soutenir. La propagandadoveva per puntare sulla riforma parlamentare, con una camera dei pari(senato) e una dei comuni (rappresentanza delle citt), sul ristabilimentodel Santo Padre, sul ruolo antinazionale al quale i francesi avevanocondannato lesercito italiano, sullabolizione della coscrizione e delleimposte.

    Le speranze di Latour furono per di breve durata. La prova di forzacon la corte di Palermo, seguita dalle aperture negoziali di Murat, miseroancora una volta in soffitta lapertura del fronte italiano. Ancora ai primidi luglio, per, Latour approfitt dellannunciata partenza di Bentinck

    per lInghilterra per indirizzargli un ultimo appello, in cui vantava la buona prova data dal 1 reggimento a Castalla e la fondata speranza cheanche il 2 [in ricostituzione in Spagna] e il 3 [in formazione a Palermocon gli esuberi sardi] potessero comportarsi altrettanto bene. Le personedi buon senso, sosteneva Latour, dicevano di mandarli in Italia: e inveceli mandavano ad Alicante, dove si tenevano inutilmente 8.000 uomini,

    perduti in ogni caso per le febbri. Senza pensare che, se lItalia restavafrancese, avrebbe fornito nellanno lequivalente di 10 armate di Suchet.

    Il ritorno dellarciduca a Lissa e Fiume (luglio-novembre 1813)

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    Cominciando a percepire che gli ozi di Cagliari potevano costargli

    lestromissione dalla questione italiana, gi nel marzo 1813 larciducaaveva progettato di partire per Zante prima dellestate. Il 27 maggio,dopo aver incontrato Andreis e Gregg, reduci da Castalla e in quarantenaa Cagliari, scrisse a Latour che gli ufficiali della leva italiana eranodisgustati di essere impiegati in una guerra e in una forma ben diversedalle loro aspettative. Come risulta da una lettera del 26 giugno, la

    partenza fu per decisa a seguito della notizia dellarmistizio tra Napoleone e gli Alleati e della conferenza di pace, che faceva ritenereimminente levacuazione della Spagna. La lettera menziona ancheCatinelli (aveva scritto dalla rada di Salou), Andreis (contava di andare aMahon alla prima occasione), De Grandi (sperava di ottenere a Palermo

    il grado di capitano o almeno di primo tenente esibendo un attestato chelo qualificava ufficiale matematico del reggimento Christ) e il baronede Guenoens (intendeva andare in Catalogna per chiedere un posto dicapitano nella leva italiana).

    Il 3 luglio il maggiore ACourt informava Latour che il Tremendou s(capitano Campbell) era diretto a Mahon per imbarcare larciduca e lamoglie: li compiangeva, data la notoria rozzezza di Patrick Campbell. Il27 luglio larciduca comunicava da Zante al duca di Orlans di essere in

    partenza per Cefalonia e di l per Vienna, dove Metternich gli avevaimposto di tornare, con lintimazione di troncare i rapporti con i suoisostenitori italiani. La situazione mut tuttavia radicalmente con laripresa delle ostilit in Germania, lentrata in guerra dellAustria (12agosto) e la ritirata franco-italiana (30 settembre). Tornato a Lissa esbarcato poi a Fiume il 16 ottobre, il 6 novembre larciduca ragguagliavaLatour sulla vittoria di Lipsia, la capitolazione del castello di Trieste,lavanzata a Treviso, la presa delle Bocche di Cattaro da parte diBrunazzi. Il maggiore Frizzi gli aveva portato le lettere scrittegli daLatour il 9 agosto e 22 settembre da Tarragona e lo pregava di salutargliAndreis e Leveroni.

    E. Il corpo Nugent sulla destra del Po(3 novembre 1813 17 aprile 1814)

    Il piano di Nugent

    Il 14 ottobre, da Palermo, il duca dOrlans aveva affidato al capitanodi SMG siciliano Francesco Saverio Del Carretto, in partenza per laSpagna, una lettera per Wellington in cui gli comunicava che Nugent era

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    in Croazia e intendeva fare un salto preparatorio e combinato col

    nostro in Italia. Laccenno si riferisce chiaramente al progetto di unosbarco simultaneo da Fiume in Romagna e da Milazzo in Lunigiana, per sollevare i due versanti degli Appennini, tagliare i collegamenti tra laLombardia e lItalia centrale e agevolare laggiramento dell ArmedItalie dalla destra del Po. Lidea di Nugent fu recepita a Palermo daCatinelli, il quale come diremo meglio nel prossimo paragrafo

    present il 7 novembre a Bentinck un piano per sbarcare in Toscana esollevare la Lunigiana col 3 reggimento della leva italiana. Lo sbarcoavvenne effettivamente il 10 dicembre, ma loperazione si risolse in unfiasco.

    Favorito dal fatto di avere un grado pi elevato di quello di Catinelli,da una piena intesa con il comandante della forza navale inglese inAdriatico, ammiraglio Thomas Freemantle, dal prestigio guadagnato conla fulminea liberazione della Croazia e dellIstria, dalla prossimit allelinee di operazione dellArmata austriaca dItalia e dal mutamento difronte dellArmata napoletana, Nugent riusc invece a raggiungere tuttigli obiettivi che si era prefissato, anche se le esitazioni di Hiller e poi diBellegarde, lambiguo atteggiamento di Murat, e la valorosa resistenzadell Arme dItalie non consentirono di sfruttare fino in fondo leopportunit che aveva aperto alle operazioni alleate.

    Il piano di Nugent riprendeva quello gi abbozzato il 27 novembre

    1812 dallagente a Lissa J. M. Johnson per prendere Comacchio, basatasu una ricognizione personale dei luoghi e delle forze nemiche. Lidea diJohnson era per di una semplice dimostrazione tesa a mettere inevidenza che lItalia era sguarnita e il nemico vulnerabile, allo scopodincoraggiare glitaliani a insorgere. Quello di Nugent era invece unvero e proprio piano strategico e operativo, funzionale allo sfondamentodella seconda linea di resistenza franco-italiana, al blocco di Venezia ealla manovra aggirante da Occhiobello sulla destra del Po.

    La debolezza del piano era di non tener conto alcuno dellArmatanapoletana. Quello che in origine era un azzardo, si trasform poi, col

    passaggio di Murat nel campo alleato, in un fattore pi ambiguo; da unlato un vantaggio, perch la presenza delle forze napoletane dissuadevauna controffensiva decisa delle forze franco-italiane; ma dallaltro lato difreno, perch lordine di Bellegarde di cooperare a tutti i costi con unalleato infido imped a Nugent di sviluppare fino in fondo il suo disegnostrategico. Perci si trov spesso ai ferri corti con Murat: e non a caso fu

    proprio a lui che Metternich commission la puntigliosa confutazione(diffusa nel novembre 1814) del Mmoire historique sulla propriacondotta politica e militare dalla battaglia di Lipsia alla pace di Parigi

    presentato da Murat al congresso di Vienna.

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    La preparazione della spedizione (3-13 novembre 1813)Dopo la liberazione dellIstria, Nugent aveva concorso al blocco di

    Trieste. A seguito della resa della citt (29 ottobre), la sua brigata fuassegnata di rinforzo allala sinistra dellArmata austriaca; concertatosicon Freemantle, il 3 novembre Nugent chiese al suo superiore, tenentemaresciallo Radivojevich, di autorizzarlo a sbarcare alle foci del Po,riuscendo a convincerlo che 2.000 uomini in pi sul fronte dellAdigesarebbero serviti a poco, mentre, impadronendosi dei punti di passaggiodel Po, avrebbero consentito allala sinistra austriaca di manovrare sulladestra del Po in direzione di Piacenza, tagliando le comunicazioni del

    nemico con lItalia centrale e costringendolo a ritirarsi sul Ticino per evitare laggiramento.

    Tenuto conto della cattiva stagione e della mancanza nella spondaitaliana dellAlto Adriatico di porti in grado di ricevere grosse navi,Freemantle e Nugent scelsero come punto di sbarco la baia di Goro,

    protetta dalla bora anche se esposta allo scirocco. Freemantle distacc per loperazione il commodoro Charles Rowley col suo vascello Eagle ecol Tremendous di Campbell [quello che aveva portato larciduca inAdriatico], pi il brick Wizard (capitano Moresby), la bombarda N. 8, 3cannoniere austriache e 29 trasporti requisiti a Trieste e nei porti vicini.

    Non potendo tenere nascosti i preparativi, si cerc dingannare il nemicosulla destinazione della spedizione, spargendo la voce che fosse diretta aVenezia, mentre con acquisti di carte della Dalmazia e piani delle sue

    piazzeforti, si cerc di far credere che il vero obiettivo segreto fosseZara.

    La notte del 9-10 novembre furono imbarcati 13 compagnie (2.060) diconfinari croati (GR N. 5 Warasdiner Kreuzer) e fanti ungheresi (IR N.52 Herzherzog Franz Carl), il battaglione anglo-svizzero di Lissa (600)comandato da Robertson, mezzo squadrone di ussari (73) e 41 artigliericon 14 cavalli e 12 pezzi (6 austriaci e 6 inglesi, inclusi 2 da montagna),molte munizioni, attrezzi e putrelle e 16 giornate di viveri. Al mattino

    l Elizabeth (capitano Power) e 4 trabaccoli salparono con a bordo ilcapitano Zuccheri, addetto allo SM del QMG, e 1 compagnia di croati,incaricati di effettuare una diversione alle foci del Sile e del Piave.Rowley salp invece a mezzanotte, sfilando lungo la costa meridionaledellIstria per confondere le spie francesi. Al mattino dell11 volse perla prora, e il 12 giunse in vista della costa italiana. La sera ci si prepar

    per lo sbarco, ma la bora levatasi durante la notte spinse la flottiglia finoa Rimini. I marinai inglesi riuscirono a tenere unita la flottiglia (sia purecon la perdita di 2 trasporti, uno affondato e uno, con 143 croati,

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    disperso), anche se Rowley dovette gettare lancora in mare aperto per

    evitare lo schianto dei vascelli sulla costa. La bora aveva per favorito ladiversione di Zuccheri, che il mattino del 13 prese i forti di Cortellazzo(70 uomini e 4 pezzi) e del Cavallino. Il mattino del 14 il vento si calme a sera Rowley pot gettare lancora a 3 km da terra.

    Lo sbarco a Goro e lavanzata su Ferrara e Rovigo (15-20 novembre)

    Allalba del 15 il capitano Birnstiel sbarc con 2 compagnie croate e 1ungherese e prese il Forte di Volano (3 ufficiali e 93 uomini). Mentre ilnemico ripiegava dal Bosco Grande su Mesola, Birnstiel prese senzacolpo ferire i Forti di Gorino, di Goro (armato con III-36 e I-3) e dellaGnocca (II-24, I-3 e 41 uomini). Intanto Nugent sbarcava la riserva, e ilcapitano DAspre e Robertson, prese lOpera e la Torre di Volano e 1scialuppa cannoniera, si irradiavano a O su Pomposa e a S su Comacchioe Magnavacca.

    Il 16, mentre Nugent fortificava Volano, Birnstiel si spinse a NOoccupando Mesola, Ariano e lisola di Papozze, dove, rimontando il Podi Goro, arrivarono le 3 cannoniere austriache, quella presa a Volano(con equipaggio inglese) e qualche trasporto con attrezzi da zappatore

    per sbarrare la strada da Ferrara. A O, il maggiore Wittman avanz daPomposa a Codigoro col battaglione ungherese, mentre a S, occupate

    Magnavacca e Comacchio evacuate dal nemico, i croati si attestarono aS delle Valli, con due teste di ponte in prima linea verso Ravenna sulladestra del Lamone, e due in seconda sulla destra del Po di Primaro (aSantAlberto e verso la foce del Reno). In due giorni le foci del Po eranoin mano a Nugent, e il nemico si era ritirato in opposte direzioni, dopoaver perduto 11 opere, 18 bocche da fuoco e almeno 200 prigionieri.

    Avvisato dello sbarco la notte del 16-17, il principe Eugenio distaccil maggiore Merdier con 2 battaglioni (42e de ligne e V/1er tranger), 50cavalli e 4 cannoni per coprire o riprendere Ferrara. La citt, evacuatadal presidio (500 italiani), fu per occupata la sera del 18, e Birnstiel sispinse fino allimportante nodo fluviale di Pontelagoscuro, catturando unconvoglio di viveri per Venezia. Il 19, raggiunto a Ferrara dagliungheresi, Nugent spicc partite a O (su Bondeno) e a SE (a Malalbergoe Traghetto sul Reno), per collegarsi coi croati attestati sul Lamone, euna colonna volante a sequestrare le merci dirette via Po a Venezia, e,

    passato il Po, a sera entr a Rovigo, gi evacuata dai francesi, dove il 20si colleg con la Divisione Rebrovich, mandatagli incontro da Hiller e

    proveniente da Cavarzere. Intanto Birnstiel, con 82 fanti e 10 ussari, prese il posto di Badia Polesine difeso da 125 fanti e 60 cacciatori

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