L'OCCHIO SPLENDENTE - SUNRAY MINISTRYL'OCCHIO SPLENDENTE 1Corinzi 15:50-53 Or questo dico, fratelli,...

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L'OCCHIO SPLENDENTE 1Corinzi 15:50-53 Or questo dico, fratelli, che la carne e il sangue non possono ereditare il regno di Dio; similmente la corruzione non eredita l'incorruttibilità. Ecco, io vi dico un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo mutati in un momento, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba; la tromba infatti suonerà, i morti risusciteranno incorruttibili e noi saremo mutati, poiché bisogna che questo corruttibile rivesta l'incorruttibilità e questo mortale rivesta l'immortalità.

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  • L'OCCHIO SPLENDENTE

    1Corinzi 15:50-53 Or questo dico, fratelli, che la carne e il sangue non possono ereditare il regno di Dio; similmente la corruzione non eredita l'incorruttibilità. Ecco, io vi dico un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo mutati in un momento, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba; la tromba infatti suonerà, i morti risusciteranno incorruttibili e noi saremo mutati, poiché bisogna che questo corruttibile rivesta l'incorruttibilità e questo mortale rivesta l'immortalità.

  • INTRODUZIONE ................................................................................................ 3

    CHIEDERE LA PORZIONE DOPPIA ............................................................... 9

    CHE COSA DESIDERATE .............................................................................. 13

    COME PREGARE ........................................................................................... 19

    SE SOLO POTESTE VEDERE ....................................................................... 23

    CONTEMPLANDO IL CRISTO GLORIFICATO ............................................. 31

    IL CORPO GLORIFICATO PRESENTATO ALLEGORICAMENTE .............. 37

    IL SIGNORE DEGLI ESERCITI - UN CORPO TANTI MEMBRI ................... 43

    STARE DINNANZI ALL'ETERNO TRONO DEL GIUDIZIO .......................... 50

    LA FINE- DISSOLVERE GLI ELEMENTI CON L'OCCHIO SPIRITUALE .... 59

  • INTRODUZIONE

    Cercate uno scopo nella vita, o cercate quella gioia inestimabile che vi ha escluso da tempo immemorabile, cercate la guarigione da un dolore fisico o emotivo? In qualche modo, nel vostro subconscio siete convinti di riconoscere dei frammenti, dei flash inesplicabili, che vi rammentano della vostra giovinezza, in cui eravate intenti a cantare, quando tutto era bello e la vostra gioia era immensa. Dopo tale grande ricerca, è ovvio che le diverse altre soluzioni proposte agli uomini da tutte le scuole di pensiero, sebbene alcune siano bene apprezzate, non abbiano la capacità di far emergere la vera completezza promessa dal Padre a tutti gli uomini, che ascolteranno le parole che lo Spirito sta dicendo in questa ora. Quanto cercate vi viene garantito soltanto se raggiungerete la potente mano protesa, e vi eserciterete a contemplare la Gloria dell'Unico Figlio di Dio. In questo modo, sarete totalmente immersi nella divinità e non tornerete mai più come eravate prima. Innanzitutto, allontanatevi dallo sforzo e trambusto del mondo quaggiù, e nel bel mezzo della quiete meditate sulle grandi promesse del Padre, da voi ascoltate nei tempi passati e presenti. Non conta quanto abbiate scavato e dormito nel vostro giaciglio infernale secondo la vita umana, perché queste preziose promesse di immortalità, maestà divina e totale ristorazione della vita gloriosa dell'Eden restano immutabili. Queste promesse riguardano ogni uomo che attende il giorno in cui potrà emergere e riceverle liberamente. Possiamo ridurre tali promesse in merito alla condivisione della divinità in un'unica frase: “Essere come Dio”. Si tratta in realtà, della promessa destinata agli uomini nei secoli, sebbene la maggioranza di essi la percepisca raramente. Perché l'uomo percepisce raramente le istruzioni divine? Perché non è più capace di ascoltare e vedere, e in questo stato di abbietta insensibilità spirituale, ogni cosa gli viene presentata in forma di parabola. Gesù ci conferma ciò, quando dice: «A voi è dato di

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    conoscere il mistero del regno di Dio; ma a coloro che sono di fuori tutte queste cose si propongono in parabole» (Marco 4:11) Ascoltando queste parole, potreste chiedervi: “Mi trovo nella totale oscurità, camminando in relazione a mere parabole, che non contengono il criterio della realtà, o sto camminando nell'eterna luce dello Spirito?” Anche la cosiddetta altamente riverita e sacra indole degli antichi non potrebbe davvero discernere la vera pura Parola ricevuta in passato dall'Alto. Dal punto di vista spirituale, erano ciechi dinnanzi al vero Dio e Padre, e inconsapevolmente, molti sono diventati discepoli di figure come Mosè, e generato religioni sulla base di quanto gli uomini hanno loro trasmesso. Sembra quasi come “il cieco che guida il cieco”, conoscendo perfettamente la loro fine: nella fossa di inferno e morte. Abramo ascoltò, ma non comprese le parole: “Io ti renderò grande..... Nel tuo seme tutte le nazioni saranno benedette.... Io ti renderò estremamente fruttifero.... Io ti renderò padre di molte nazioni.... IO SONO la tua grande ed immensa ricompensa”. Se Adamo avesse davvero prestato chiaramente ascolto, avrebbe capito le stesse parole trasmessi alla Vergine Maria diversi anni dopo: “Tu hai trovato il favore di Dio. E, ascolta, concepirai nel tuo ventre, e darai alla luce un figlio e lui si chiamerà Gesù. Sarà grande, e sarà chiamato il Figlio dell'Altissimo: e il Signore Gli darà il trono di Suo padre Davide: Ed Egli regnerà sulla casa di Giacobbe per sempre; e il Suo Regno non avrà mai fine”. Avrebbe partorito il Cristo dal sua grembo spirituale, l'Unico erede dell'eterna città dorata, non realizzata da mani umane, che siede sul trono del Padre, regnando su ogni cosa. Se avesse ascoltato la voce dell'eterno Spirito, avrebbe ereditato il grande nome e la vita del Padre di tutti gli esseri viventi, e sarebbe entrato nell'eterna e fruttifera dimensione dell'Eden.

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    Noè è un'altra figura rispettata, che non fu mai realmente consapevole del significato di quanto stava per accadere, quando gli fu chiesto di costruire un'arca concreta, soltanto per sfuggire al diluvio, per poi morire in seguito come qualsiasi altro uomo. Con tale atto di fede, poté salvare soltanto il suo corpo esteriore temporaneamente, dopodiché tutto ciò che credete di aveva preservato, gli fosse stato tolto. Non riusciva affatto a comprendere la chiamata dello Spirito nell'immortalità e nella vita. Aveva chiaramente prestato ascolto al fatto che se fosse riuscito nell'impresa, avrebbe ottenuto la salvezza e sarebbe asceso nel luogo segreto dell'Altissimo, cioè la divina coscienza di Cristo, e dimora eterna nello Spirito. Se Mosè avesse realmente ascoltato Dio, piuttosto che costruire concretamente un santuario, avrebbe sicuramente squarciato il velo della sua mente carnale, per ritrovarsi con il Signore della Gloria nel tempio interiore, non costruito da mani umane, all'interno dei confini del proprio essere. Se avesse davvero ascoltato dei vari rituali di purificazione per mezzo dell'acqua, dei sacrifici e delle adorazioni, ecc. che sono divenuti base dei sistemi degli uomini, non esisterebbero i sistemi religiosi. Se avesse ascoltato attentamente, con fede avrebbe purificato la sua coscienza umana con il sangue e l'acqua della Parola, e realizzato il suo perfetto Io santo, in accordo con le parole: “Santifica te stesso e sarai santo: perché Io sono il SIGNORE tuo Dio”. Proprio come le due figure menzionate in questi esempi, sono in molti a non percepire davvero il vero messaggio dall'Alto, che richiama gli abitanti di questo mondo oscuro, per risvegliarli nella divinità e renderli parte della vita di Dio. Si rende sempre più evidente il fatto che gli occhi per vedere e le orecchie per ascoltare sono un vero dono divino. Per tale motivo, Gesù disse: «Beati gli occhi che vedono le cose che voi vedete, perché vi dico che molti profeti e re

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    hanno desiderato di vedere le cose che voi vedete e non le hanno viste, e di udire le cose che voi udite e non le hanno udite». (Luca 10:23-24) Che meraviglia, essere come Dio, condividere la vita divina, con Colui che è il solo che rende ogni cosa possibile. È ironico che lo stesso Gesù che una volta disse: “per gli uomini questo è impossibile, ma non per Dio: con Dio ogni cosa è possibile (Marco 10:27)”, aggiungendo poi in seguito: “tutto è possibile per colui che crede (Marco 9:23)”. Molte persone hanno letto e continuano a leggere queste parole, ma non ottengono mai un'immagine chiara di che cosa Gesù stesse comunicando all'umanità. In breve, Gesù stava svelando il fatto che la potenzialità e la capacità di operare come Dio, si trovano in ogni uomo sulla terra. Prestate attenzione nel notare che Gesù si rivolse a colui che crede: non contano da dove provenga o quali siano le sue momentanee affiliazioni; la divina mente di Dio è inconsapevole dei nomi tribali, come cristiani, buddhisti, islamici, bianchi, neri, ecc., difatti sono soltanto i prodotti dell'immaginazione umana. Dio chiede all'uomo di destarsi dal suo sonno mortale, ascoltare e riprendere a credere di nuovo. Alcuni anni fa, dopo una predica presso una tradizionale chiesa pentecostale, il pastore visibilmente scosso e frustrato mi chiese: “Per quale motivo Gesù si esprime sempre in parabole e perché non si esprime in un linguaggio semplice?”. La risposta consiste nel sapere che tali verità sono troppo difficili da accettare per alcune persone; talvolta possono andare oltre la comprensione dell'uomo dell'inferiore mondo materiale, sposato con il concetto di un Dio, separato e distante dall'uomo. Che cosa sarebbe avvenuto se Gesù avesse chiaramente dichiarato alle moltitudini che l'uomo è (come) Dio? Le pietre della crudele persecuzione sarebbero state scagliate contro di lui dalla mente adulterata, come dimostrazione del fatto che avrebbe considerato le sue parole come puro sacrilegio.

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    Quella pura e assoluta fede che operava per mezzo dell'amore, fu messa in atto quando gli universi, visibile ed invisibile, furono generati: tale fede è stata oggi ripristinata nell'uomo, che raggiunge liberamente la promessa dall'Alto. L'uomo deve risvegliarsi e rinascere nella pura fede che definisce Dio e cominciare a godere del meraviglioso stato del Regno di Dio, perché se sono davvero convinto che tutto sia possibile; le paure, le ansie e le varie preoccupazioni che caratterizzano l'uomo non illuminato, saranno lontane da me. Sì, se l'uomo potrà ancora una volta ritrovare la pura fede, potrà dunque camminare su quelli che gli uomini definiscono mari tempestosi, in quanto in realtà non esistono per quelli che camminano nella luce dei viventi. L'uomo illuminato mette in pratica le parole: «Poiché ecco, io creo nuovi cieli e nuova terra, e le cose di prima non si ricorderanno più e non verranno più in mente. Ma voi gioite ed esultate per sempre in ciò che creo, perché, ecco, io creo Gerusalemme per il gaudio e il suo popolo per la gioia.» (Isaia 65:17-18) Questo è uno dei messaggi che giungono al momento opportuno in forma di cibo sodo, per rinforzare i santi di Dio, che vivono nel nome della fede nella casa di Dio, in attesa dell'apparizione del Signore della Gloria. Meditiamo insieme sul prezioso fatto che la vera vita immortale ed incorruttibile intrisa nel Dio vivente, sia stata svelata a tutti gli uomini, con il solo proposito di garantire loro di nuovo l'accesso nell'unica sacra unione in quella vita. Si tratta della vita eterna promessa ad ogni uomo che oserà raggiungere le invisibile mani protese del Dio vivente, nonostante le svariate contraddizioni offerte dallo strato di tribolazioni offerto dal mondo. In questo libro, esamineremo la vasta comunicazione spirituale contenuta nella miracolosa trasformazione di Eliseo, successore di Elia, il grande ed antico profeta. Tutti questi elementi non sono classificati soltanto dal punto di vista storico; ma piuttosto, lo

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    Spirito ha ispirato storie che puntano verso un'unica cosa, ossia il risveglio e la glorificazione del nostro Cristo interiore. Stiamo comprendendo chiaramente i messaggi come questo, in quanto è un mezzo con cui il Padre ci rende abbondantemente ricchi della consapevolezza del Cristo, e fuga consequenziale dal reame della morte. Più conosciamo queste cose profonde di Dio, tanto maggiore sarà la possibilità di accedere al Paradiso. Sono come chiavi che aprono uno scrigno di tesori inestimabili, di cui godere per tutta l'eternità. Nello Spirito dell'amore, lasciamo che l'uomo si lasci preoccupazioni e fardelli alle spalle, e contempliamo questo grande mistero, che ora viene svelato.

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    CHIEDERE LA PORZIONE DOPPIA

    Come Eliseo, successore di Elia, che chiese di ricevere una doppia unzione, chiedereste anche voi di ricevere un'abbondante unzione, che risiede nell'unico e solo padrone dell'universo? Sareste disposti, senza alcuna esitazione, a chiedere per l'unica e sola Gloria del Dio vivente? Questa richiesta suona altisonante o equivale alle parole di un vero sognatore, che ha momentaneamente perso il buon senso? Colui che va avanti senza acquisire una vera consapevolezza spirituale, potrebbe semplicemente deridere e ridere di questo tipo di richiesta. Amici, parenti e quelli vicini che sentono questa richiesta, si preoccuperà improvvisamente della propria sanità mentale. Potrebbe chiedersi ad alta voce: “un semplice peccatore mortale, che dichiara di essere uguale a Dio: che blasfemia e idiozia!”. Anche se sembrerebbe inatteso, anche Gesù visse tutto ciò e avvisò i Suoi discepoli del fatto che Colui che avrebbe cercato di ascendere nella Gloria del Padre, sarebbe stato ridicolizzato e perseguitato dagli uomini di quest'epoca. A tale richiesta, il Maestro guarderà malevolmente al servo, e sentirà minacciato dalla sua medesima richiesta, apparentemente ambiziosa? Il Maestro dice allo spettatore: “uomo mortale, i Miei modi non sono i tuoi, neanche i Miei pensieri sono i tuoi. Come l'Alto dei Cieli rispetto alla terra, così sono i Miei pensieri divini e i modi infinitamente più alti dei tuoi. Ogni uomo che chiede senza esitazione riceve liberamente ogni cosa, perché nel Mio Regno ci sono infinita abbondanza per tutti. Ragionando da uomo mortale, questa sorta di cosiddetta generosità è incomprensibile, visto che l'uomo è così indottrinato da ideologie contraddittorie di questo attuale mondo. Come Dio può donare la Sua vita, la Sua Gloria e il Suo dominio ad altri? Si è inconsapevoli di ciò in questo mondo presente. Comunque, lo Spirito dice

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    piacevolmente: “il discepolo sarà come il maestro, e l'eletto erediterà il nome del Padre e occuperà sul solo trono supremo di Dio”. Tutti avranno diritto alla Gloria del Padre, se la desiderano con grande sincerità. Da tutto questo, è evidente che il servo che chiede un'abbondante unzione ed ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti, stia solo agendo in accordo con la volontà del Padre della luce. A questo punto, immaginate l'ansia nel cuore che batte del figliol prodigo, al pensiero di come il padre avrebbe reagito per il suo imminente ritorno a casa. “Mio padre mi rimprovererà, mi punirà, si allontanerà da me o mi garantirà dignitosamente l'ultima speranza, almeno di sopravvivere come un umile servo?” Con suo stupore, ricevette un nuovo vistoso abito, un sigillo -simbolo di autorità, e un sontuoso banchetto in suo onore: tutto questo accompagnato dalle gentili parole del padre: “TUTTO CIO' CHE MI APPARTIENE È TUO”. Ciò è eccezionale, in quanto questo significava che i suoi conti bancari, i suoi investimenti, il suo nome e ogni altra cosa appartenente a Dio, appartiene a noi; nonostante mi sia rotolato nel fango e le mie numerose atrocità, sono ancora nel buon libro del Padre (libro della vita). Il Padre ci ha donato un tale amore immenso, che dovremmo essere eredi del Suo nome e della Sua Gloria. Dio in Cristo riconciliando il mondo a Sè, non prendendo in considerazione i loro peccati. La mente divina considera il peccatore semplicemente come morto e perduto; sarebbe una totale follia arrabbiarsi con colui che è assente da se stesso. Personalmente, non ho mai sentito di un morto ritenuto responsabile di qualcosa. Il ministero della riconciliazione, che oggi opera silenziosamente nei cuori degli uomini, garantisce all'uomo libero accesso alla vita divina del Padre. Otteniamo una chiara rivelazione divina delle delegate opere di Dio, attraverso l'atto della croce. Il potere purificante del sangue ha tamponato la trasgressione di tutti gli uomini, persino nei più distanti abissi della

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    terra, in cui abbonda il peccato. Lasciate che questa pura rivelazione vi garantisca la baldanza per squarciare i cieli di ottone di ogni senso di indegnità, per riunirvi con il vostro Padre e vostro Dio. “Tutto ciò che appartiene al Padre è mio”: un uomo è totalmente morto e perduto nel grande mare dell'ignoranza, se pensa altrimenti. Il servo che chiede di essere unto in abbondanza è semplicemente tornato in sé, comprendendo di non poter sfuggire a se stesso - colui che riceve l'abbondante unzione. Potete essere assenti soltanto da questa realtà nella vostra mente, temporaneamente, dopodiché vi risveglierete tornando in voi stessi. Solo in tale risveglio, la dimensione di totale potere e infinita gioia potrà realizzarsi grazie all'uomo.

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    CHE COSA DESIDERATE

    Durante il viaggio, la domanda originaria posta ad Eliseo fu semplicemente: “chiedi ciò che dovrò fare per te, prima che io sia portato via”. A questo tipo di richiesta, la mente umana si sbizzarrisce con ricordi dei miracoli di Elia, facendo emergere l'immaginazione, che comincerà ad infastidire le sue immediate necessità, come le ricchezze per sostenere l'uomo e la prole per le generazioni a venire, o come può in qualche modo rendere immortale la sua esistenza umana e quella della sua famiglia. Se Eliseo avesse chiesto milioni di sacchi di farina e milioni di giare di olio per diventare ancora più ricco di Salomone, il re più ricco di Israele, ciò gli sarebbe stato dato. Perché non chiedere questo, dopo tutti i miei racconti, il suo maestro Elia, con cui aveva camminato un po' di tempo, non era noto per essere un uomo ricco dal punto di vista materiale. “Invece di vivere in grotte, su cime di monti e in piccoli cenacoli, perchè non cambiare il mio stile di vita per i lussi di questo mondo?” “Invece di dipendere dai corvi per pane e carne, non sarebbe più saggio avere un magazzino dove custodire questi alimenti?” “Invece di vagare a piedi per la terra di Israele, talvolta superando in modo soprannaturale come Elia il mio maestro, non trarrei maggiore beneficio dall'avere entourage di cavalieri e carri a mia disposizione?” E allora che cosa chiedereste? Chiedereste le glorie di questo mondo quaggiù, mentre trascurate una cosa che conta – la Gloria di Dio? Percorrereste la via di Adamo, che fu influenzato dal sussurro della polvere del regno inferiore, per abbandonare la sua incorruttibile ed eterna Gloria per le glorie illusorie di questo mondo, o resterete irremovibili come Gesù, il fedele testimone, rifiutando le implorazioni del sussurratore, dicendo “Vattene Satana”.

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    Se un uomo desidera tanto ottenere le illusorie glorie di questo mondo, questo è quanto otterrà o gli sembrerà di ottenere. Ad ogni modo, durante gli ultimi giorni, dopo essersi dato momentaneamente ai piaceri della lussuria di questo mondo, egli ricorderà le parole del maestro: “Quali profitti otterrà l'uomo dalle illusorie glorie di questo mondo, a spese della sua Gloria in Dio?”. Nei giorni a venire, quando sarà sommerso da dolore, malessere spirituale e da svariate e complesse incertezze, penserà a quanto è stato sciocco ad essersi allontanato dalla fontana di acqua vivente. Guarderà con grande stupore e incredibile sgomento i suoi castelli di fango, da lui tanto amati, finire disintegrati, quasi come se non fossero mai esistiti, e piangere amaramente, in quanto il suo nome scritto con baldanza sulla sabbia svanirà gradualmente con il sopraggiungere delle onde del tempo e del mutamento. O Eterno, speranza d'Israele, tutti quelli che ti abbandonano saranno svergognati. «Quelli che si allontanano da me saranno scritti in terra, perché hanno abbandonato l'Eterno, la sorgente d'acqua viva». (Geremia 17:13) Quali sono i vostri sogni, desideri, obbiettivi, ecc.? Nella vita quotidiana, uomini inconsapevolmente si pongono costantemente delle domande interiori, in quanto aspirano ad obbiettivi specifici. La domanda: “Che cosa posso fare per te?” risuona di continuo nella mente umana, e la risposta a tale quesito divino lo rigenerà o lo distruggerà. Il figliol prodigo ascoltò questa domanda dentro di sé, e compì un viaggio che lo ridicolizzò e lo portò alla vergogna. Le moltitudini chiedono in modo non appropriato di ottenere desiderate ricchezze – fama, beni materiali, finendo pertanto sempre nel distruttivo abisso di una tribolazione senza fine. Domandate e non ricevete, perché chiedete male per spendere nei vostri piaceri (Giacomo 4:3).

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    Anche quando un uomo sembra ottenere ciò per cui brama lussuriosamente, inconsapevolmente, lo aspetta l'insaziabilità di una sanguisuga della natura umana dentro di sé, e il bruco e il verme che porta la cancrena – agenti della corruzione . Non ingannate voi stessi e non cercate nemmeno di agire spiritualmente: sarebbe ipocrita dire che soldi e comodità non abbiano alcuna utilità; naturalmente, un'auto bella e confortevole e una casa, e del denaro a portata di mano aiuterebbero senz'altro chiunque a vivere meglio. Allora come può un uomo ottenere la ricchezza nel mondo e al tempo stesso mantenersi puro in Dio? La questione qui consiste nel mantenersi nella piena conoscenza del Signore, la nostra vita. Come potrà prendere il biscotto nel barattolo di vetro e non restarci intrappolato? Innanzitutto, cercate il Regno di Dio in voi, e per mezzo del potere infinito che opera dentro di voi, otterrete tutte le cose che vi occorrono in questa epoca materiale. Tale potere interiore farà certamente venir fuori le monete d'oro dalla bocca dei pesci, moltiplicherà i pani per riempire gli stomaci affamati, vi procurerà abiti, come avvenne per il folle di Gadarenes. Provvederà anche generosamente per le vostre necessità di trasporto, come avvenne per Gesù quando cavalcò un nuovo asino fino a Gerusalemme, e per ogni altra cosa di cui avrete bisogno. Allora comprenderete le parole che Gesù rivolse ai discepoli, che partirono tutti per il Regno: «Quando vi mandai senza borsa, senza sacca e senza sandali, vi è forse mancata qualche cosa?». (Luca 22:35) Coloro i quali si aggrappano alla vita del Padre, secondo lo Spirito, avranno i beni di questa vita presente, e cosa più importante, avranno la vita di Dio nei mondi a venire. Perché l'esercizio corporale è utile a poca cosa, ma la pietà è utile ad ogni cosa, avendo la promessa della vita presente e di quella

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    futura. 9 Questa parola è sicura e degna di essere accettata in ogni maniera. (1 Timoteo 4:8-9) La conoscenza del Signore interiore arricchisce e non comporta tristezza. La benedizione dell'Eterno arricchisce ed egli non vi aggiunge alcun dolore. (Proverbi 10:22) La benedizione del Signore equivale all'abbondante unzione, ossia la pienezza di Dio, ed è riservata a coloro che raggiungono la vetta spirituale di Sion e restano nella pura coscienza immateriale del Figlio di Dio. Si tratta del luogo in cui dimorano le promesse di tutto il potere e la Gloria di Gesù, che radunerà gli eletti, dicendo: “Dove IO SONO, sarete anche voi”. Un uomo dovrebbe innanzitutto cercare di arricchirsi della conoscenza di Dio – cosciente consapevolezza del Cristo interiore, per poi rendersi conto delle infinite ricchezze nella Gloria che sono a sua disposizione. Potrebbe sembrare ironico il fatto che esista qualcuno che crede di essere ricco, che in realtà è estremamente triste e povero, e qualcun'altro che d'altro canto sembra essere povero, per esercitarsi nello Spirito (il Signore), che è eccessivamente ricco in ogni cosa. Vivendo nel nome del Signore, i saggi comprenderanno che la terra e la pienezza di ogni cosa presente in essa appartiene al Signore; ogni cosa è Mia. Comprenderà che la vera fama è assegnata solo al Cristo, perché tutti alla fine sapranno e cercheranno il nome al di sopra di tutti gli altri, in cui dimora la pienezza della divinità. In accordo con le parole di Gesù: “Perché a chiunque ha sarà dato, e sarà nell'abbondanza; ma a chiunque non ha, gli sarà tolto anche quello che ha.”, colui che conosce tutte le cose, regna nell'abbondanza e possiede tutte le cose; ma chiunque cerca di arricchirsi secondo saggezza di questo mondo malvagia, è privo di

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    conoscenza e alla fine, scoprirà di possedere proprio nulla. Per tale motivo, ci viene richiesto di ascoltare le vibrazioni dello Spirito eterno, affinché la consapevolezza del nostro Cristo interiore, erede di tutte le cose, cresca in noi.

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    COME PREGARE

    Dobbiamo cercare il Regno e con il potere in esso, tutte le altre cose saranno spontaneamente aggiunte; tale fu il progetto originale e resta il modello perfetto attraverso il quale l'uomo può conoscere la piena completezza. Sin dal principio, non c'è mai stato alcun riferimento all'accumulo di beni materiali durante un giorno di pioggia; piuttosto, ciò è cresciuto nell'uomo, quando ha abbracciato la saggezza di questa epoca. In questa consapevolezza di pura luce, che simboleggia una coscienza immersa totalmente nella conoscenza della Gloria di Dio, l'uomo non ha mai avuto bisogno di alcuna forma di aiuto eterno, per sorreggerlo. La necessità di aiuto eterno venne totalmente, quando l'uomo perse la pura coscienza, per abbracciare le menzogne che inquinano questo mondo. Come Adamo, l'uomo cerca di nascondere la sua cosiddetta nudità, senso di incompletezza, coprendo la sua esteriorità ricorrendo alla foglia di fico, ossia le soluzioni umane. Come è noto, la foglia di fico appassisce e l'uomo continua a cercare ma non riesce mai a trovare una soluzione. L'idea della preghiera giunse quando l'uomo cominciò ad avvertire un senso di distanza tra lui e Dio, una vera separazione. Con ciò a cui Gesù si riferì come vane ripetizioni, l'uomo cerca di superare questa immaginaria distanza, per raggiungere Dio affinché lo aiuti. Invece di cercare di annullare la distanza tra lui e Dio, l'uomo prega inutilmente piuttosto per ottenere la bramata soddisfazione dall'altra parte del golfo della distanza. Dinnanzi alle inutili preghiere degli uomini di questa epoca, Gesù una volta insegnò come pregare e il modo in cui chiedere. In breve, disse che esiste un unico modo in cui chiedere l'abolizione del golfo immaginario tra lui e Dio, affinché possa apprezzare il disegno del Figlio: “Io e Mio Padre siamo uno”. Gli uomini dovrebbero pregare per la Gloria del Padre, ungendoli infinitamente. Chiedete di ricevere il Regno, la

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    Gloria e il potere associato all'infinito Regno del Padre. Venga il tuo regno.....perché tuo è il regno e la potenza e la gloria in eterno. Amen". (Matteo 6:9-13) A coloro i quali si sentono un po' spaventati al pensiero di cercare di rispondere a quest'alta chiamata, per mezzo della preghiera, Gesù si rivolge affermando nuovamente il fatto che sia legittimo chiedere la Gloria di Dio, per mezzo della quale si ottiene l'unzione senza misura. Al di fuori dei caotici detriti umani in cui vi trovate, chiedete di riscoprire l'Agnello di Dio in voi; soltanto Lui è degno della totalità della Gloria del Padre. «Degno è l'Agnello, che è stato ucciso, di ricevere la potenza, le ricchezze, la sapienza, la forza, l'onore, la gloria e la benedizione». (Apocalisse 5:12) Pregate con la preghiera di Gesù: «Ora dunque, o Padre, glorificami presso di te della gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse.» (Giovanni 17:5) Il termine “il mondo”viene utilizzato per descrivere la caduta dell'uomo, o piuttosto lo stato di trasgressione che lascia l'uomo con una sensazione di separazione dalla Gloria di Dio; anche Gesù la conobbe. Si tratta di un'esperienza fredda, tormentata per separarsi dall'unico e solo potere, e per restare orfani di Dio, Padre e salvatore. Questa è una condizione spirituale nota come morte, marchio del “mondo”. Per sfuggire ai tormenti di inferno e morte, la preghiera dell'uomo deve puntare unicamente a riscoprire se stesso immerso totalmente nel Dio vivente. Ciò indica una transizione dall'umano senso della vita, il regno

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    dell'uomo torna alla sola vita del Padre, il Regno di Dio. Tutti i regni degli uomini devono cessare di esistere per divenire l'unico Regno del Signore e di Cristo. Insieme alla preghiera di base giunge il provvedere alle vostre necessità fondamentali, mentre intraprendete il percorso spirituale a cui appartenete sin dal principio, che si trova nel Padre. Avere il Padre significa avere ogni cosa e goderne pienamente. Occorre l'alta saggezza celeste per comprendere ciò, in quanto la manifestazione esteriore può rivelarsi un inganno. Appropriatevi anche voi della mentalità di Eliseo, che cercava le cose provenienti dall'Alto. Cercate ciò che dimora con il Creatore, piuttosto che le cose create; cercate la fonte di tutte le cose e vivete. Eliseo vide tutto il potere, lo stesso che fece moltiplicare farina e olio, resuscitare i morti, separare il Giordano e mantenere il maestro nella perfetta pace, anche quando gli eserciti lo circondarono totalmente. Sapeva che la sostanza invisibile che agiva attraverso il suo maestro proveniva dall'Alto e soprattutto, in essa dimora la pienezza di Colui che ha creato il Paradiso, la terra ed il mare e ogni elemento, visibile ed invisibile. Pertanto, ci viene richiesto di cercare le cose che appartengono all'Alto, in quanto lì ci sono la vita e la Gloria, che cerchiamo. Se dunque siete risuscitati con Cristo, cercate le cose di lassù, dove Cristo è seduto alla destra di Dio. 2 Abbiate in mente le cose di lassù, non quelle che sono sulla terra, 3 perché voi siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio. 4 Quando Cristo che è la nostra vita apparirà, allora anche voi apparirete con lui in gloria. (Colossesi 3:1-4) Perché cercare le cose che ci appaiono in un modo, ma in realtà sono diverse; perché porre i nostri tesori nel luogo in cui i vermi regnano dolcemente e liberamente. Cercate la vera sostanza, cercate la bellezza della vita eterna, cercate l'immortalità e la vita, cercate le

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    pure delizie ed i piaceri alla mano destra del Padre. Chiedete la Gloria dell'unigenito Figlio del Padre e la riceverete, cercatela diligentemente e la troverete, bussate e le porte del luogo del Dio vivente si apriranno. Cercate il SIGNORE, la vostra vita e ancora una volta scoprirete la vostra vera splendente essenza la lucente stella del mattino, posta alla mano destra del Padre, dove potrete splendere come il sole, con la luce della vita. Egli ha fatto le Pleiadi e Orione, muta l'ombra di morte in aurora e rende il giorno oscuro come la notte; chiama le acque del mare e le riversa sulla faccia della terra: il suo nome è l'Eterno. (Amos 5:8)

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    SE SOLO POTESTE VEDERE

    Vuoi la doppia porzione del tuo maestro? La risposta di Elia, il maestro di Eliseo fu in qualche modo strana: “Elia disse: «Tu hai chiesto una cosa difficile; tuttavia, se mi vedrai quando sarò portato via da te, ciò ti sarà concesso, altrimenti non l'avrai».(2Re 2:10)". Fu difficile vedere il profeta Elia venire rapito e portato in alto: ma davvero difficile? L'unica condizione data ad Eliseo per realizzare la sua richiesta di doppia porzione di unzione potrebbe suonare irrilevante per il lettore o l'ascoltatore, secondo una prima impressione. Ma potreste davvero resistere in una notte oscura e resistere alla tentazione degli occhi stanchi ed assonnati? Nel profondo torpore della notte, mentre le moltitudini o forse oltre l'enorme maggioranza di persone dorme, potreste restare in solitudine, attenti come il guardiano con il singolo occhio spirituale, vigile a contemplare la Gloria dell'Unico in cui dimora la pienezza della divinità? Un esempio è rappresentato dal giardino dei Getsemani, quando i discepoli colti dal sonno profondo lasciarono Gesù completamente da solo, a vegliare e pregare. Gli stessi discepoli in precedenza, avevano giurato di seguire Gesù fino alla fine, ma non mantennero la parola data, quando si lasciarono dominare dal sonno. Lo Spirito è forte ma la carne è debole; ogni uomo desidera la Gloria impeccabile, ma quanti possono restare svegli con perseveranza e mantenersi incontaminati in questo mondo? Quanti riescono a focalizzarsi sulle cose invisibili di Dio, nel bel mezzo di un mondo dominato dalle apparenze? Coloro che dormono, lo fanno di notte e camminano nell'ignoranza

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    della carne, la mente carnale, ma chi resta allerta si esercita continuamente nello Spirito. Chi si dimostra vigile, nonostante la debolezza della carne e le proprie inclinazioni carnali, è qualificato ad ereditare la doppia porzione. D'altro canto invece, colui che dorme nella coscienza carnale finisce in una miserabile povertà, scoprendo nei giorni a venire che tutto il suo sforzo e l'accumulo di beni materiali era soltanto nella sua immaginazione, un sogno per così dire. Non amare il sonno, perché non abbia a impoverire; tieni gli occhi aperti e avrai pane a sazietà. (Proverbi 20:13) Nel mezzo della notte, mentre Gesù pregava, i suoi occhi erano aperti per vedere, e di conseguenza incontrò un angelo di Dio. Attraverso l'interazione con l'angelo, ricevette un'indicazione celeste, che lo rendesse forte sulla via della Gloria del Padre (Luca 22:43). Chi è questo angelo? Quando vedete un angelo, che in realtà è un messaggero, che cosa vedete? Vedete un uomo, una creatura alata o vedete Colui che ha inviato il messaggero? Il vero messaggero rivela soltanto ciò che vede e apprende del Maestro; vedere il messaggero corrisponde a vedere Colui che lo ha inviato. Gesù fu testimone di un esempio del Padre, manifestatosi in forma di messaggero. Questa è la sola cosa di cui l'uomo necessita durante il percorso che lo condurrà alla Gloria. Se restate vigili, percepirete senza alcun dubbio quella invisibile presenza, che cerca di esprimervi i pensieri del Padre, innalzandovi dalla distruttiva fossa dell'umana coscienza mortale. Se ascoltate attentamente il Padre, riscoprirete sicuramente il vostro Io glorioso, e griderete come durante i giorni della vostra giovinezza, e camminerete nella luce della vita. Sin da quando l'uomo è finito nella rete mortale della tomba dell'umanità, l'angelo che si esprime con la voce del Padre ha cercato costantemente di raggiungere l'uomo, ma raramente quest'ultimo ascolta questa chiamata, perché

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    viene trascinato via dalle complicate distrazioni in questo mondo presente. Meditando attentamente sulle parole di Elihu a Giobbe molte centinaia di anni prima dell'apparizione di Gesù, scoprirete una impressionante somiglianza con gli eventi accaduti nel giardino dei Getsemani. I discepoli profondamente addormentati furono incapaci di ricevere letteralmente le istruzioni spirituali dall'Alto. Fu una sorta di allerta per Gesù, che invece ricevette istruzioni dall'Alto, portandolo infine nella Gloria del Padre. Dio infatti parla in un modo o nell'altro, ma l'uomo non ci bada: in un sogno, in una visione notturna, quando un sonno profondo cade sui mortali, quando stanno assopiti sui loro letti. 16 Allora egli apre le orecchie degli uomini e sigilla gli ammonimenti che dà loro, per distogliere l'uomo dalle sue azioni e tener l'uomo lontano dalla superbia, per scampare la sua anima dalla fossa e impedire che la sua vita perisca per la spada ..................... così la sua anima si avvicina alla fossa e la sua vita a quelli che danno la morte. Ma se presso a lui vi è un angelo, un interprete, uno solo fra mille, che mostri all'uomo il suo dovere, Dio ha pietà di lui e dice: "Risparmialo dallo scendere nella fossa; ho trovato il riscatto per lui". Allora la sua carne diventerà più fresca che nella sua fanciullezza ed egli tornerà ai giorni della sua giovinezza. Supplicherà Dio, troverà grazia presso di lui e potrà contemplare il suo volto con giubilo, perché Dio avrà ristabilito l'uomo nella sua giustizia. Rivolgendosi alla gente dirà: "Ho peccato e violato la giustizia, e non sono stato punito come meritavo. Dio ha riscattato la mia anima, perché non scendesse nella fossa e la mia vita può vedere la luce". 29 Ecco, Dio fa tutto questo due volte, tre volte con l'uomo, per scampare la sua anima dalla fossa e per illuminarlo con la luce della vita. (Giobbe 33:14-30) Ricevere l'illuminazione dal(i) messaggero(i) di Dio è possibile

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    soltanto se l'uomo si esercita a restare spiritualmente sveglio, riuscendo a non addormentarsi e a non camminare nell'illusorio regno della carne. Ciò può anche essere paragonato alla scena di un vigile Giobbe, che lotta per restare strenuamente ancorato al messaggero di Dio, che ha incontrato. Nel profondo della notte mentre le moltitudini dormivano, un Giacobbe determinato non lasciò che gli occhi si chiudessero per il sonno, vedendo piuttosto l'inestimabile ricchezze che accompagnavano il messaggero, che non lasciò andare. Perché lottare? Con che cosa Giacobbe stava davvero lottando? Dio allontanerà la Sua benedizione dall'uomo?Non possiamo essere più lontani dalla verità. Simbolicamente, come Giacobbe, saranno in molti a doversi comportare così oggi; egli stava lottando contro l'oscurità che albergava nella sua stessa mente. Sono proprio queste le convinzioni negative che sembrano oscurare la vista degli uomini di questo mondo, impedendo loro di comprendere chiaramente le ricchezze nella Gloria in Cristo. In nome della fede, l'uomo deve allinearsi ed accordarsi con il messaggero celeste, non prestando ascolto alle voci che riecheggiano dalle tenebre della carnale mente umana. Le totali determinazione e continuità nella confessione porteranno alla fine alla nascita del giorno, in cui riceverete il dono celeste di nuovi nome e natura divini, proprio come avvenne con Giacobbe. Dunque, ancora una volta ci potremmo chiedere: “non è un evento preoccupante il rapimento del profeta?” Come Eliseo, potete pagare il prezzo di lasciare ogni cosa che avete ottenuto e che vi lega a questo mondo materiale? Riuscite a lasciare tutto ciò che è terreno per abbracciare il celeste nel nome della fede e contemplare la Gloria celeste che tanti hanno decantato come infinita? Riuscite a lasciare padri, madri, fratelli, sorelle, amici, nazioni, affari, ecc. per contemplare il mistero della compagnia della famiglia di Dio, nel Cristo glorificato prima ancora della creazione del mondo?

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    Stando alle Scritture, quando ricevette la chiamata alla Gloria del maestro Elia, Eliseo abbandonò immediatamente la sua fonte di sostentamento, i suoi 12 capi di bestiame, e lasciò la famiglia. Per agire in tale modo, occorre vedere nell'invisibile dimensione dell'eterna dimora di Dio, e vedere quindi le cose che avete lasciato sulla terra centuplicarsi per voi. Occorre anche vedere il potere che vi sostiene e garantisce per ogni necessità in questa epoca attuale. Naturalmente, se oggi ricevete la chiamata, dovete abbandonare ogni cosa, il che sarebbe molto più di un semplice divorzio dalle varie credenze che voi stessi avete creato, per diventare gli uomini terreni della carne che siete. Potrete stare dinnanzi alla vera famiglia di Dio ancora una volta, secondo la luce del Padre che splende oggi nei vostri cuori. Quando inizierete ad innalzarvi oltre la vista terrena, dunque vedrete la vera immagina di una sola famiglia, un Padre ed un Dio. Come Eliseo, ogni uomo che cerca la Gloria del Padre, dovrebbe voler attraversare il fiume Giordano, sinonimo di morte, per assistere e condividere la vita dello Spirito. L'uomo deve restare da solo in quel luogo sacro, in cui nessun piede umano ha mai avuto accesso; il luogo in cui le bestie feroci e gli uccelli da preda (carnalità) sono assenti. Sareste in grado di stare da soli nello Spirito, distanti dagli uomini sull'altra sponda del fiume? Siete pronti a cessare di parlare vanitosamente e a parlare soltanto di ciò che vedete sull'altra sponda del fiume, lo Spirito? Abbandonereste definitivamente la ricerca illusoria, per dominare gli altri e restare ancorati all'onore materiale dinnanzi agli uomini, o piuttosto cerchereste soltanto l'onore dall'Alto? Vi umiliereste come il vero servo, il cui unico desiderio è osservare la gloriosa maestosità del proprio maestro? Questo conduce ad un percorso solitario verso Dio, lontano da controversie e massacri che caratterizzano gli uomini dall'altro capo del fiume.

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    Come Eliseo, che evitò i cinquanta profeti lungo la strada, dovete esser preparati a chiudere le orecchie, per non ascoltare le vecchie favole dei profeti religiosi. Dovete voler abbandonare le credenze accumulate, religiose o tradizionali, derivanti da questi antichi profeti in ogni sfera della vostra umanità. Dovrete essere in grado semplicemente di stare dinnanzi alla celeste saggezza proveniente dall'Unico radioso Dio, il cui volto splende come il sole, in tutta la sua forza. I cinquanta profeti non andarono mai davvero oltre il velo, il Giordano, per stare con il Signore: profetizzarono sempre di un futuro proveniente dal Signore, inconsapevoli che ORA è giunto il momento di risvegliarsi nella somiglianza del Signore. Erano consapevoli di verità, ma risultarono incapaci di metterle a frutto, difatti per mezzo delle loro credenze, divennero i principali accusatori; occorre che stiate lontani da loro. La voce che disse ad Eliseo : “Indugia, resta qui”, mentre seguiva il suo maestro, è la stessa che vi dice dolcemente di costruire un tabernacolo in un luogo e non proseguire oltre. Si tratta della sensazione che ci fa esclamare “Sono arrivato” oppure “Conosco tutte le cose”. Nulla accadrà tranne ricevere coscientemente un nuovo ed eccellente nome. Ogni conoscenza e dimostrazione cesserà di esistere, perciò perché aggrapparsi a queste cose? Lasciate ogni cosa e lottate per l'eccellente ricompensa dell'alta chiamata di Dio in Gesù Cristo; non ci sarà altro. Cessate di confidare nell'uomo, nelle cui narici non c'è che un soffio: quale conto si può fare di lui? (Isaia 2:22) Ogni uomo deve, come Eliseo, raggiungere il luogo in cui l'interazione con gli uomini svanisce; imparate ad unirvi e a conoscere l'unico e solo Dio invisibile. Non lasciatevi ingannare dai miscredenti, non si tratta di una chiamata a divenire difficile e intollerante, ma piuttosto siamo chiamati alla spiritualità. Se

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    presterete molta attenzione, il Signore vi dirà che cosa fare. Ciò significa camminare soltanto nell'ispirazione dello Spirito di Dio, e sappiamo che l'uomo naturale è inconsapevole delle profonde cose spirituali di Dio; tale è il potere in atto di Satana, che acceca gli uomini di questa epoca, per far sì che non vedano le cose che riguardano Dio. Durante questo percorso spirituale, dovete essere preparati ad affrontare gli abusi verbali e le persecuzioni dai custodi delle grandi tradizioni degli uomini e dai principi religiosi di questa epoca tenebrosa. Lungo il cammino, dovrete affrontare le voci indignate e sarcastiche che diranno: “Cerchi di diventare uguale a Dio”, “Non è questo il figlio di....” , “Mostraci un segno", salvare se stesso prima....”, ecc. Talvolta, incontrerete persone che con una voce più subdolamente gentile, come quella di Pietro che rinnegò Gesù, che lo rimproverò dopo aver dichiarato la Sua morte, in quanto percorso verso la Gloria. La risposta di Gesù fu: “Vattene Satana, tu ignori le cose spirituali di Dio”.

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    CONTEMPLANDO IL CRISTO GLORIFICATO

    Se soltanto Eliseo potè restare fermo ad osservare il rapimento del suo maestro Elia avere luogo, avrebbe ereditato la doppia unzione del maestro. Che cosa vide Eliseo, vide in realtà un uomo mortale di nome Elia? Naturalmente no, perché Elia camminava con un'identità sconosciuta all'uomo. Questa stessa domanda sarà posta continuamente ai seguaci dell'uomo Gesù. Cercate di vedere un umamno chiamato Gesù, o un ebreo nato da una donna chiamata Maria? State osservando il cielo, in attesa di vederlo giungere in mezzo a noi in forma umana, nel modo in cui avvenne tantissimi anni fa? Se la risposta è positiva, vi occorre molto tempo per poter riformulare le vostre concezioni. Poniamo la torcia dello Spirito nelle mani dell'uomo Elia. Pensate a come questo profeta, che era, per così dire, uno dei personaggi più enigmatici presente negli antichi e sacri testi, improvvisamente apparve sulla scena e così, vi scomparve. L'uomo improvvisamente apparve senza alcun apparente riferimento alla propria genealogia nella carne. Nemmeno durante il momento del rapimento, non ci furono amici o familiari a salutarlo o persino piangere per lui, proprio come avviene normalmente al giorno d'oggi. Un uomo abituato alla solitudine, vivendo da solo in luoghi deserti, cenacoli e cime di monti. Un uomo privo di conoscenza di metodi di investimenti o forme di sostentamento, che talvolta dipende da corvi o angeli per ottenere il pane. Dimostrò continuamente la sua indipendenza dal potere invisibile, quando superò la separazione dall'esercito di cavalieri e carri con tagliente grandezza spirituale. Questa enigmatica figura di nome Elia non vi ricorda di personaggi come Melchiseded, che era “Senza padre, senza madre, senza discendenza, avendo né il principio dei giorni, né la fine della vita” (Ebrei 7:3)? Elia è una chiarissima figura allegorica che simboleggia

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    l'uomo dello Spirito, Colui che esiste prima di tutte le cose. Elia camminava nello Spirito, come l'uomo dello Spirito e i suoi fratelli, amici, aiutanti erano tutti nello Spirito. Per l'uomo che vive senza lo Spirito, Elia apparve come uomo solo, anche se non lo era mai; si era riunito con le miriadi di coloro i quali sono uniti nello Spirito. Sappiamo che esiste un solo Spirito universale, lo stesso Signore. Il Signore è lo Spirito, e lo Spirito è il Signore. Ora il Signore è quello Spirito…….. (2Corinzi 3:17). Colui che si allinea con il Signore è uno Spirito con il Signore. Ma chi si unisce al Signore è uno Spirito (1Corinzi 6:17). L'uomo dello Spirito è Colui che oggi si manifesta come il Cristo, Colui che dice: “....prima di Abramo, IO SONO” (Giovanni 8:58). IO SONO Colui, la cui genealogia non ha alcun posto nei manuali dell'umanità, anche prima della nascita delle eterne montagne, “IO SONO”. Durante i giorni del Suo ministero, Gesù non agì mai nell'identità della carne, in quanto era stata crocifissa, nel nome della fede, durante il Suo simbolico battesimo. Questa è la ragione per cui Gesù dichiarò che Sua madre e i Suoi fratelli sono coloro che eseguono la volontà del Padre, distaccandosi chiaramente da ogni naturale lignaggio genetico. Stava dimostrando il Proprio lignaggio genetico simile alle persone come Melchisedec, che camminava nel potere della vita eterna. Eliseo guardò Elia senza il velo che coprisse la sua esteriore identità umana, quell'invisibile presenza ed il potere che agivano attraverso di lui. Avrebbe visto Colui che controllava le piogge, causava la moltiplicazione infinita del cibo e dei vasi di terracotta, resuscitò il figlio della vedova, che avrebbe fatto venire il fuoco dal Cielo in diverse occasioni, ecc. Vedere e conoscere l'invisibile presenza ed il potere era la chiave fondamentale per le grandi imprese di Elia. Ad agire dietro le quinte, era la piena consapevolezza di tale invisibile

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    presenza: essa fece raggiungere la pace ad Elia, persino quando era circondato dagli eserciti nemici. Proprio come Gesù, potè esclamare: “La presenza che opera attraverso di me non mio ha abbandonato”. Sarete d'accordo con me nell'affermare che tutto questo combacia con la misteriosa Gloria di Gesù, visto che dichiarò il mistero del Regno di Dio. Questa è la Gloria di Dio, che dimora concretamente nel Figlio. poiché in lui abita corporalmente tutta la pienezza della Deità. (Colosessi 2:9) Oggi, per poter vivere con l'illimitata unzione, Dio desidera che tutti gli uomini vedano il glorificato Figlio apertamente, in quando Egli conduce alla abbondante vita nel Dio vivente. Questa infatti è la volontà di colui che mi ha mandato: che chiunque viene alla conoscenza del Figlio e crede in lui, abbia vita eterna, e io lo risusciterò nell'ultimo giorno». (Giovanni 6:40) In realtà, qui stiamo assistendo ad una rivelazione più profonda: infatti, vedere il vero Figlio glorificato, non soltanto un essere umano di nome Gesù, equivale anche a vedere il Padre, Dio, perché in Lui dimora la pienezza di Dio Padre. E colui che Mi vede, vede Colui che Mi ha mandato (Giovanni 12:45). Potrete comprendere, dunque, che vedere in tal senso corrisponde ad avere un'immagine più chiara o in breve, una rivelazione divina del Cristo. Nel principio era la Parola e la Parola era presso Dio, e la Parola era Dio. Egli (la Parola) era nel principio con Dio. Tutte le cose sono state fatte per mezzo di lui (la Parola), e senza di lui nessuna delle cose fatte è stata fatta......... Egli (la Parola) era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, ma il mondo non lo ha

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    conosciuto. 11 Egli è venuto in casa sua, e i suoi non lo hanno ricevuto, 12 ma a tutti coloro che lo hanno ricevuto, egli ha dato l'autorità di diventare figli di Dio (Giovanni 1) Era in questo mondo, ma il mondo non poteva vederLo (riconoscerLo), perché era spiritualmente cieco. Il mondo non ebbe una rivelazione di Cristo, l'Unigenito Figlio del Padre, ed è così ancora oggi, visto che questo mondo è fondato sull'ignoranza del mistero di Cristo. In Lui, alcuni vedono un buon religioso uomo mortale, che promuove i valori della famiglia, una persona che non si ritrova a bere freneticamente o a flirtare con le ragazze; alcuni Lo vedono come un bravo filosofo, altri ancora come un impostore, ecc..., ma la domanda che si formula continuamente nella nostra mente è: “Chi dici che IO SONO” (Matteo 16:13). Per conoscere la risposta a tale domanda, innanzitutto occorre vederla con gli interiori occhi dello Spirito, ed essa giungerà insieme all'abbondante unzione, o vi farà precipitare nella tomba dell'ignoranza umana. Se con l'unzione dello Spirito, potete dichiarare: “Io vedo il Cristo, il Figlio del Dio vivente”, allora guardate ancora e riceverete le chiavi divine per liberarvi dalla trappola del cacciatore, e chiudere la bocca del drago e del feroce leone. Se continuate a vedere per mezzo della vista spirituale, allora fuggirete dal regno dell'inferno e della morte, e l'immortalità, la corona della vita, vi apparterrà. Gesù disse allora ai Giudei che avevano creduto in lui: «Se dimorate nella mia parola, siete veramente miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». (Giovanni 8:31-32) Per condividere la vita eterna, l'abbondante unzione, ogni uomo deve vedere a viso scoperto (avere una rivelazione) la finora misteriosa unione celata in Dio lo Spirito, con cui ha creato ogni cosa per mezzo del Figlio, prima che lo svelamento di questo

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    mondo avesse luogo. A me, il minimo di tutti i santi, è stata data questa grazia di annunziare fra i gentili le imperscrutabili ricchezze di Cristo, e di manifestare a tutti la partecipazione del mistero che dalle più antiche età è stato nascosto in Dio, il quale ha creato tutte le cose per mezzo di Gesù Cristo; affinché, per mezzo della chiesa, nel tempo presente sia manifestata ai principati e alle potestà, nei luoghi celesti, la multiforme sapienza di Dio, (Efesini 3:8-10) Se siete alla ricerca di segni esteriori, o anche di giudicare l'apparenza esteriore delle cose, ciò significa che non vedrete assolutamente questo grande mistero, perché tali cose hanno un valore puramente spirituale. Se Eliseo non fosse stato vigile, avrebbe visto un bizzarro e disgraziato uomo, che a volte avrebbe dimostrato passioni e debolezze umane come le sue. Si tratta di questa stessa incapacità di vedere nell'invisibile Regno di Dio a causare la continua crocifissione del Cristo, in modo inconsapevole. Vedere e restare focalizzati sulle cose dello Spirito richiede disciplina e pazienza; richiede continuo olio nelle lampade, cioè visione spirituale, facendo un continuo comunione con la Parola, preghiere e digiuno. In questo senso, preghiere e digiuno equivalgono a restare puri, evitando di contaminarsi con le complesse manifestazioni esteriori, che cercano di oscurare la vista di questa misteriosa unione celata nell'invisibile Dio. Digiunate quando vi esercitate a vedere, parlare e camminare nello Spirito, negando le lussuriose passioni della carne che aderisce al mondo esteriore. Ciò richiede sforzo e volontà da parte di colui che cerca la gloriosa vita del Figlio di Dio.

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    IL CORPO GLORIFICATO PRESENTATO ALLEGORICAMENTE

    Nello scintillio di un occhio, più veloce di un battito di ciglia, ciò che Eliseo vide quando il suo maestro Elia venne rapito, era una presentazione allegorica della Gloria del Dio vivente, il Padre di tutto. Ora, mentre essi camminavano discorrendo, ecco un carro di fuoco e cavalli di fuoco li separarono l'uno dall'altro, ed Elia salì al cielo in un turbine. Eliseo vide ciò e si mise a gridare: «Padre mio, padre mio, carro d'Israele e sua cavalleria!». Poi non lo vide più. Allora afferrò le sue vesti e le stracciò in due pezzi. Raccolse quindi il mantello di Elia che gli era caduto di dosso, tornò indietro e si fermò sulla riva del Giordano. (2 Re 2:11-13) Dal punto di vista materiale, questo intero spettacolo durò non più di un mero secondo, soltanto una piccola distrazione e sarebbe costata la corona ad Eliseo. La ricompensa per la sua diligenza era la sua capacità di partecipare alla gloriosa vita che aveva visto agire nel suo maestro. Un irruento carro che apparve con fieri cavalieri inghiottì il suo maestro finché non si vide più. “«Padre mio, padre mio, carro d'Israele e sua cavalleria!»”, fu la misteriosa espressione di Eliseo, quando vide qualcosa che soltanto poche persone possono vedere nella propria vita. Eliseo espresse parole che egli stesso non potrebbe aver compreso, perché non gli fu concesso conoscere i misteri del Regno di Dio. Se avesse davvero compreso ciò che aveva visto, non sarebbe mai morto. Ciò che Eliseo vide in un lampo, era la stessa cosa che Gesù venne a dimostrare a questo mondo. Si tratta della stessa misteriosa e splendente nuvola di testimonianze che circondò Gesù quando egli trasfigurazione dinnanzi ai discepoli su un monte isolato, distante

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    dalle moltitudini di quella epoca. La voce del Padre che tuonò dal Paradiso, dicendo: “Questo è Mio Figlio, nel Quale Mi sono compiaciuto” è la stessa presenza invisibile vista da Eliseo, e gridata con l'unzione dello Spirito, Mio Padre, Mio Padre, i carri di Israele e i cavalieri (2 Re 2:12). Stava assistendo alla Gloria di Dio. Dovremmo rapidamente apprendere la storia degli israeliti, e ricordare la presenza di Dio che li accompagnò nel deserto per quarant'anni, apparendo in forma di fuoco di notte e di nuvola di giorno. Gesù, che si elevò sulla nuvola gloriosa, era lo stesso che era disceso in forma di lingue infuocate. Sia la nuvola sia il fuoco rappresentano l'invisibile spirituale corpo e la Gloria del Dio vivente. Siamo tutti chiamati a vedere ancora una volta la Gloria di Dio. Facendolo, resteremo nel luogo di Dio Onnipotente, restando coscientemente ancorati alla Sua Gloria. Padre, io voglio che dove sono io, siano con me anche coloro che tu mi hai dato, affinché vedano la mia gloria che tu mi hai dato, perché tu mi hai amato prima della fondazione del mondo. (Giovanni 17:24) Questo stesso meraviglioso spettacolo si rimanifestò anche dopo morte e resurrezione di Gesù. Molti anni dopo, nella tranquillità dell'isolata isola di Patmos, mentre era nello Spirito del giorno del Signore, Giovanni si destò per ascoltare la maestosa voce, che suonava come uno squillo di tromba, che disse: “«Io sono l'Alfa e l'Omega, il primo e l'ultimo»”. Quando si voltò, vide la maestosità dell'Unico Dio, composto da molti spiriti, operare nella divina armonia. Giovanni stava osservando una versione maggiormente dettagliata del Cristo glorificato, rispetto a quella che lo circondava dalla nuvola gloriosa, e l'accompagnò una frase affermativa: «Questi è il mio amato Figlio, in cui mi sono compiaciuto:

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    ascoltatelo!» Matthew 17:5. Perché tutto questo? Dio vuole che ogni uomo conosca la verità (Cristo) e sia salvato. Ogni uomo che ha vissuto in questo mondo morto deve restar fermo ed assistere a questa misteriosa unione della vita in Cristo. Dovete vedere la vostra vita, tuo principio e tua fine in Lui. Osservate il Cristo glorificato e riconoscetevi, dichiarando IO SONO tra le voci di molte acque. Guardatevi gridare di gioia tra le stelle mattutine alla mano destra di Dio. Ottenete una chiara rivelazione di voi stessi senza peccato, abbigliati di pura coscienza spirituale (le vesti di pura luce). Vedete e ricordate il vostro vero, sacro ed eterno nome, e a tale meraviglioso riconoscimento, le porte eterne vi si spalancheranno come per magia, facendovi riscoprire la corona della vita e il trono onnipotente; scoprirete pace divina, amore e vera armonia. Se Lo vedrete ed ascolterete, vi unirete assolutamente in Lui e vivrete nell'abbondante unzione, perché nessun uomo mortale potrà vedere l'impeccabile Gloria del Figlio, il cui volto splende come il sole nel suo più grande splendore, e vivere dentro di Lui. Anche se occorreranno migliaia di anni, il vecchio uomo della polvere sparirà definitivamente, proprio come l'erba che brucia all'alba. «nessun uomo mi può vedere e vivere» (Esodo 33:20) Eliseo fu anche testimone della stessa potente massa corporea che Mosè ebbe visto molti anni prima con l'apparizione del cespuglio in fiamme, che si identificò come l'IO SONO. Era anche la medesima presenza di cui Giovanni fu testimone diretto, migliaia di anni dopo: era nel bel mezzo di sette candelabri d'oro, accesi da sette fiamme di fuoco. Mosè dovette allontanarsi dalle innumerevoli voci dei mortali in Egitto, per trovare la pace in cima alle isolate vette del Sinai. Quando Mosè incominciò ad indagare su questo splendido

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    spettacolo, sentì improvvisamente una voce, che gli chiese di togliersi i calzari, visto che stava calpestando un suolo sacro. Successivamente, quella voce gli si presentò come IO SONO QUELLO CHE SONO. Questo non vi rammenta della voce dell'Alfa e l'Omega, dire: “IO SONO l'Alfa e l'Omega, il principio e la fine” ? Non vi rammenta anche delle parole di Gesù: “«Prima che Abrahamo fosse nato, io sono» (Giovanni 8:58)”? Mosè restò dinnanzi a quella medesima presenza eterna che Eliseo avrebbe visto anni dopo, vedendo a volto scoperto, il misteriosa unione d'amore nell'Unigenito Figlio di Dio, il Cristo. Durante quell'incontro, Mosè morì, e un nuovo uomo sacro e consacrato al nome del Signore apparve, parlando una nuova lingua, quella dell'IO SONO. Non era più Mosè nato e cresciuto in terra d'Egitto, ma l'Eterno che si manifestò come l' “IO SONO”, viveva attraverso di lui. Il vecchio Mosè, il trasgressore, peccatore e uomo terreno della polvere, non esisteva più, come dimostrato simbolicamente dalla scelta della bestia (il serpente). Mosè ha ottenuto la vittoria sul marchio, nome e natura della bestia, che è in realtà, la natura indipendente ereditata dall'uomo, quando si allontana dal Signore, la sua vera vita. Mosè vide il mistero dell'unione celato in Cristo, e di conseguenza, vi entrò anche lui. Nessuno può vedere il volto del Re e vivere in Lui: vi sveglierete definitivamente nella stessa immagine. Quanto a me, per la giustizia vedrò la tua faccia; mi sazierò della tua presenza quando mi risveglierò. (Salmi 17:15) Il grande spettacolo celeste a cui assisté Eliseo può anche essere paragonato allo stesso carro dello stesso Dio composto da molti spiriti, apparso ad Ezechiele, vicino al fiume Chebar, in forma di grande e possente nuvola con cherubini, carri, un trono ed una voce

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    dell'onnipotente armata, che parlava per mezzo dell'Onnipotente. Aprite bene occhi ed orecchie, e lasciate che lo Spirito vi rammenti della vostra essenza gloriosa che parla con la grande voce dell'Onnipotente, proveniente dalla fiera nuvola gloriosa vista da Ezechiele; è una cosa meravigliosa. L'esercito di Dio, la cui voce è paragonabile allo scroscio di molte acque. Questo non vi rammenta dell'esercito del Signore, visto da Ezechiele, proveniente dal respiro di Dio, che lo sollevò fuori dalla valle delle aride ossa e trasportò alla sacra montagna di Dio? Ricevete il respiro, ispirazione dell'Altissimo, e lasciate che vi riconduca al luogo in cui dimora la voce di molte acque nella fiera nuvola gloriosa di Dio. Oggi, quel respiro si avverte ovunque intorno a voi, mentre ascoltate l'ultimo squillo di tromba, che vi farà risvegliare, affinché possiate contemplare il glorioso spettacolo del corpo di Dio. Destatevi dal sonno mortale, per entrare in questo grande mistero e farvi catturare dalla nuvola gloriosa; svegliatevi per entrare nella vostra eterna unione con il Signore nella nuvola.

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    IL SIGNORE DEGLI ESERCITI - UN CORPO TANTI MEMBRI

    In tutte queste manifestazioni allegoriche di Dio, sia nella forma dell' “IO SONO” nel cespuglio in fiamme visto da Mosè, in quella del maestoso carro e cavalieri d'Israele visti da Eliseo, in quella della grande e fiera nuvola gloriosa vista da Ezechiele, o anche in quella dell'Alfa e Omega di cui Giovanni fu testimone, esiste un solo fatto molto importante che non può passare inosservato, agli occhi di chi è spiritualmente vigile: Dio è sempre visibile, manifestandoSi come un corpo composto da moltitudini di spiriti. Per mezzo della comunicazione spirituale, Gesù avrebbe successivamente paragonato l'eterno cespuglio dalle inestinguibili fiamme, ai figli della resurrezione, coloro che vivono soltanto nel nome del Signore. Se Gesù dichiarò, esprimendosi nella coscienza del Cristo: “Io sono la resurrezione”, significa che coloro che vivono soltanto nel nome Signore, camminando nella pura coscienza del Cristo sono i figli della resurrezione e dell'Altissimo, che come il Padre, possiedono immortalità e vita. Si tratta di coloro i quali appartengono all'eternità e vivono nell'eternità, non ostacolati dai parametri del mutamento che governa i regni degli uomini. Tali eventi e visioni hanno l'unico scopo di far vedere e comprendere un divino ordine ed unione celato in Dio, e portare alla luce la vera natura ed unione dell'uomo con Dio. Senza Dio, non c'è alcun uomo, e senza alcun uomo non c'è Dio. Tutti devono vedere questo mistero di unione, visto che senza di esso, l'uomo resta ancorato alle tenebre esteriori e patisce molte sofferenze. La preghiera di Gesù non aveva lo scopo di renderci uomini buoni, che obbediscono ai precetti materiali delle tradizioni morali degli uomini e della religione; piuttosto, dovremmo realizzare completamente la nostra unione con Dio; questa è l'indistruttibile verità rivelata. Gesù portò la rivelazione, non la religione; si tratta

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    della luce della rivelazione in merito alla nostra indissolubile unita con Dio, non di una nuova religione che mira a raggiungere un Dio esteriore, arrabbiato con gli uomini. E io ho dato loro la gloria che tu hai dato a me, affinché siano uno, come noi siamo uno. (Giovanni 17:22) Ciò che vide Eliseo nel carro e nei fieri cavalieri d'Israele fu una nitida immagine di voi ed io in Dio. Stava dinnanzi a Gesù, Paolo, Giovanni, il fratello in Asia, Africa, America, ecc. Stava guardando il vero corpo unificato di tutte le nazioni riunite in una, senza il velo dell'ignoranza della carne che sovrasta le nazioni. Sta vedendo i re della Gloria uniti nell'Unico, il Cristo sulla vetta di Sion. Ecco, quanto è buono e quanto è piacevole, che i fratelli dimorino assieme nell'unità! È come l'olio prezioso sparso sul capo, che scende sulla barba di Aaronne, che scende fino all'orlo delle sue vesti. È come la rugiada dell'Hermon, che scende sui monti di Sion, perché è là che l'Eterno ha posto la benedizione, la vita in eterno.(Salmi 133:1-3) Questa unione è la manifestazione del vero Dio e vita eterna, la gloria del Dio vivente. Questa è la sapienza che la grazia di Dio tramite Cristo sta svelando oggi verso l'umanità, affinché tutti gli uomini possano di nuovo regnare nella vita, come figli dell'Altissimo. Ma noi sappiamo che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato intendimento, affinché conosciamo colui che è il Vero; e noi siamo nel Vero, nel suo Figlio Gesù Cristo; questo è il vero Dio e la vita eterna. (1 Giovanni 5:20) Coloro che sono addormentati sono inconsapevoli di questa unione spirituale nella luce; ecco perché odio e discordia restano tratti

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    distintivi di questo mondo presente. L'odio e le lotte nati per motivi razziali, tribali ed altre motivazioni in questa epoca materiale emergono tutti a causa del fatto che coloro che sono addormentati sono incapaci di riconoscere la splendida unione nella luce dei figli di Dio. Se l'uomo fosse capace di vedere tale magnifica unione, la profezia di Isaia che dice: “una nazione non alzerà più la spada contro un'altra nazione e non insegneranno più la guerra....,” sarebbe compiuto nella sua vita, perché le odia e intolleranza cesserebbero e la divina armonia dello Spirito verrebbe alla luce. Negli anni, sono in molti ad aver cercato di trovare dei modi per giungere al vero amore ed unione, perché sono consapevole che quest'ultima sono attribuiti di Dio, affermando le parole di Gesù: “Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri Giovanni (13:35).” Ci sono stati svariati seminari, libri, idee, tutti allo scopo di far sì che l'uomo si giunge alla cosa chiamata amore. Gli argomenti “Come perdonare”, “Come dimenticare il vostro passato”, “Come amare”, ecc. sono i bestseller di sempre, perché l'uomo sa che sono in realtà le chiavi fondamentali per ottenere guarigione e felicità. Assistiamo anche ad iniziative, da parte di organizzazioni mondiali, come quella delle “Nazioni Unite”, che cerca di portare tutti i paesi del mondo sotto un'unica bandiera, in segno di unione, sebbene i conflitti mondiali continuino a crescere sempre di più. Ci sono iniziative prese da varie religioni, famiglie ed ogni sorta di gruppi, che cercano di eliminare motivi di divisioni, soltanto per scoprirne sempre di più. Tutti questi sforzi dell'uomo non sembrano risolvere i problemi, ad ogni modo. Sembrano come la costruzione in mattoni della torre di Babele, cercando di mirare al divino, che poi continua a mostrarsi fatiscente nel tempo. Questo amore e questa unione che cercate è Dio stesso, e si può raggiungere solamente con l'interiore vista spirituale, conducendoci a tale unità che tutti avremo in Dio, prima che l'uomo divenisse

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    sottoposto alla vanità. Tutti gli uomini devono aprire apertamente gli occhi spirituali, e vedere il corpo del Signore; un solo corpo, un solo Spirito, un solo Signore, un Dio e Padre di tutti. Oltre a Lui, non c'è nessun'altro; vedere un altro Dio significherebbe adorare degli idoli, e ciò porterebbe soltanto a morte e distruzione. Oggi, siamo tutti stati battezzati in questo unico corpo nel nome della fede, per mezzo della morte del vecchio uomo. Come Eliseo, ogni uomo deve attraversare il Giordano (simbolo della morte), e farsi battezzare in Cristo, Colui che è composto da numerosi spiriti. Paolo scrisse ripetutamente del corpo del Signore, e di come siamo tutti parte di quel corpo: Come infatti il corpo è uno, ma ha molte membra, e tutte le membra di quell'unico corpo, pur essendo molte, formano un solo corpo, così è anche Cristo.......Infatti anche il corpo non è un sol membro, ma molte.......Ci sono invece molte membra, ma vi è un solo corpo. (1Corinzi 12:12 -20) Per poté scrivere queste lettere ai Corinzi, Paolo avrebbero visto il corpo di luce per mezzo della propria vista spirituale, esattamente come avvenne con Eliseo . La sua esperienza mentre era in viaggio vicino a Damasco, quando venne accecato dalla brillante luce proveniente proprio dall'invisibile corpo glorioso, fu il suo punto di svolta: da quel momento infatti, non fu più lo stesso uomo di prima. La sua vasta conoscenza religiosa, che avrebbe poi in seguito paragonato a “rifiuti”, non avrebbe potuto in alcun modo rivelare il corpo di luce, composto da numerosi spiriti; soltanto vedere tale corpo invisibile fu sufficiente a convertirlo. Soltanto se un uomo si distacca completamente da manifestazioni ed apparenze, esercitandosi a vedere tutte le cose spiritualmente, con l'occhio splendente, vedrà il corpo di luce e di conseguenza, ne diverrà parte. Vi siete mai chiesti come Gesù possa aver resistito a

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    così tanti risentimenti da parte degli uomini dell'epoca e amarli fino alla fine? Il Suo occhio splendente vedeva solamente il Padre in tutti gli uomini e attraverso di essi; vedeva il loro principio e la loro fine. Ecco perché poté sopportare tale contraddizione proveniente dagli accusatori morali, religiosi e tradizionali della Sua epoca, e restare immacolato. Negli Scribi e nei Farisei, che come piaghe, erano intorno a Lui durante i giorni del Suo ministero, riusciva ancora a vedere il Regno di Dio, puro e senza peccato dentro di essi, in attesa di essere scoperto. Quando i Farisei, i custodi religiosi e morali di questo mondo, Gli chiesero del Regno, Egli disse semplicemente loro: «Il regno di Dio non viene in maniera che si possa osservare; 21 né si dirà: "Eccolo qui" o: "Eccolo là"; poiché, ecco, il regno di Dio è dentro di voi» (Luca 17:20-21) Magnifico: Gesù disse che il luogo della dimora di Dio era nella profondità del loro essere, nonostante la loro apparente ignoranza in quel periodo. Con tale affermazione, intendeva dire che gli Scribi ed i Farisei avevano la capacità di camminare come Lui, dichiarando che Io e il Padre (Dio) siamo una cosa sola. Se ogni uomo potesse scrollarsi di dosso le varie voci contraddittorie umane, che riecheggiano nella sua mente, potrebbe riscoprirsi dunque nella Gloria di Colui che è composto da molti Spiriti. L'occhio splendente rappresenta il riconoscimento della sola vita che si manifesta in diversi luoghi, ombre e colori. Se comincerete a vedere per mezzo dell'occhio splendente, non potrete fare a meno di finire nel vasto ed invisibile mare della gloriosa presenza dell'Unico che copre tutto ed è in ogni cosa. Vi siederete e regnerete nella vita, come l'Unico Re, nella pace assoluta; servirete e godrete dell'infinita abbondanza messa a vostra disposizione. Siano benedetti coloro che potranno discernere con l'occhio splendente, il solo ed eterno Spirito, il corpo del Padre in tutti gli uomini, esattamente come avvenne con Gesù.

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    Gesù dimostrò tale principio ancora una volta, quando Si abbassò a lavare i piedi dei Suoi discepoli, che furono colti da stupore. Poi, disse loro che avrebbero dovuto capire il significato di ciò che stava facendo; Egli vedeva uno Spirito, un corpo, un Padre in loro e attraverso tutti loro. Ma prima di lavare i loro piedi, Gesù Si spogliò del mantello, a simboleggiare il Maestro dell'universo, che mette da parte la Sua Gloria, per poi abbassarsi a lavare i piedi, il che simboleggia l'atto di un servo altruista. Quando vedrete Colui che vive per sempre, regnerete come Lui e Lo servirete; il servo resta nel luogo di Colui che vive per l'eternità. Se uno mi serve, mi segua; e là dove sono io, là sarà anche il mio servo; se uno mi serve, il Padre l'onorerà. (Giovanni 12:26) Questa rivelazione del corpo di Cristo in cui dimora la pienezza della divinità, porta l'unione e l'amore che questo mondo non riesce a comprendere; si tratta di un'unione non secondo le parole o una manifestazione esteriore, bensì secondo lo Spirito. Eliseo vide il corpo unito perfettamente allo Spirito, non alla terra; il corpo non è distinguibile dal punto di vista materiale. Immaginate, a questo punto, il giorno di Pentecoste, quando i discepoli parlavano tutti lingue diverse, sebbene fossero tutti ancorati all'unico Spirito di Dio. All'estraneo, ignaro di quello che accadeva, potrebbe esser apparso disarmonico e confusionario tutto ciò, ma poi, si sarebbe chiesto come i discepoli fossero rimasti così uniti nell'amore. Qualcuno potrebbe predicare in un modo diverso dal vostro, interpretando alcune verità in maniera differente, ecc.., ma ciò che maggiormente conta è il legame di unione dello Spirito di Dio. Osservate ed ascoltate nello Spirito, e scoprirete che state tutti parlando della stessa cosa. Anche Pietro che aveva conosciuto Gesù personalmente secondo la carne, fu abbastanza illuminato da sapere che il messaggio di Paolo, sebbene incomprensibile a lui inizialmente, apparteneva allo stesso unico Spirito.

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    L'esercito del Signore parlava con la voce dell'Onnipotente, diversi suoni, toni, lunghezze d'onda, lingue: ma una sola voce. Un'enorme moltitudine con volti tutti rivolti al Signore dell'intera terra, in marcia in un modo divinamente predisposto, senza mai uscire dalle proprie posizioni o finire in quelle altrui. Una vera bellezza da ammirare, un'unione celeste. Con la vista spirituale, l'uomo vede l'unico vero Dio manifestarsi in tutti gli uomini, e al contempo l'uomo si purifica dall'uomo precedente, iniziando a vivere in armonia con gli altri. Noi siamo una cosa sola, non conta quale sia la nostra attuale situazione in questo mondo presente, noi siamo un solo corpo, molti membri, un corpo divino. Questa realtà potrebbe rivelarsi una amara pillola da ingerire, per molte persone che hanno affrontato tante amare battaglie ed esperienze in questa vita: ma guardate e guardate ancora. Sarete guariti e convertiti coscientemente nella divina unione d'amore.

  • STARE DINNANZI ALL'ETERNO TRONO DEL GIUDIZIO

    Perciò ci studiamo di essergli graditi, sia che abitiamo nel corpo, sia che partiamo da esso. 10 Noi tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, affinché ciascuno riceva la retribuzione delle cose fatte nel corpo in base a ciò che ha fatto, sia in bene che in male. Conoscendo dunque il timore del Signore, persuadiamo gli uomini, e siamo conosciuti da Dio; or io spero di essere conosciuto anche dalle vostre coscienze. (1Corinzi 5:9-11) Ogni uomo a suo tempo, dovrà apparire dinnanzi al trono del giudizio di Gesù, per ricevere ciò che gli spetta, a seconda di quello che ha fatto nel proprio corpo. Scopriremo a breve che questa verità fondamentale ci viene allegoricamente presentata, proprio allo stesso modo di come Eliseo apparve dinnanzi al glorioso spettacolo, il carro e i cavalieri. Quando gli uomini sentono parlare di “giudizio eterno” e di “fine del mondo”, di solito restano terrorizzati a causa di immagini relative ad indicibili e irreversibili punizioni, che attendono gli uomini empi, in un preciso momento stabilito da Dio. Tutte le religioni e le scuole di pensiero stabiliscono che questo concetto riguardi un evento futuro, in cui Dio premierà i giusti e punirà i malvagi per l'eternità. Alcuni parlano di un luogo predisposto per gli empi da un Dio vendicativo, e di come Egli li riunirà lì per tormentarli per tutta l'eternità. Molti fanno riferimento ad un bianco trono del giudizio, e di come il mondo intero vi apparirà dinnanzi per ricevere la giusta ricompensa da Colui che lo occupa. Queste sono tutte interpretazioni nate dalla sapienza dell' “albero della conoscenza del bene e del male”, che causa negli uomini un senso di separazione da Dio. In realtà, viene eretto un muro di separazione tra l'uomo e Dio nella mente; viene costruito dall'uomo

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    il giorno in cui si lascia indottrinare dalla diabolica saggezza di questa epoca. Come viene dimostrato dalla lingua biforcuta del serpente, tale saggezza terrena inganna subdolamente l'uomo, facendogli credere in due contraddistinte entità: uomo e Dio; questo è il potere dell'anticristo. Il concetto di peccato e morte nasce principalmente dal fatto che l'uomo è stato e viene continuamente ingannato, fino a credere di essere al di fuori dell'invisibile ed incorruttibile Dio. I concetti che mirano a macchiare l'eterno giudizio di Dio, in forma di bianco trono del giudizio, lago di fuoco, ecc., non sono stati creati per avere un'interpretazione materiale; sono concetti compresi dal punto di vista spirituale, e come ben ci è noto, quello che appartiene allo Spirito è eterno. Non crediate neanche per un istante che l'uomo naturale possa davvero comprendere le cose profonde di Dio, perché sono comprese soltanto dalla mente spirituale. Gli antichi profeti poterono soltanto trasmettere al meglio le proprie abilità in merito a quanto appreso, ma non ebbero mai la possibilità di comprendere ciò che si celava dietro quei messaggi. In tal modo, nessuno può davvero comprendere queste parole, se non per mezzo dello Spirito di Dio; ogni tentativo di agire in modo differente genera soltanto una vana e sterile religione. Come tutti gli antichi profeti, anche Giovanni il Battista profetizzò la venuta di Cristo e il giudizio di Dio del mondo, e di come i malvagi, paragonati alla generazione del serpente, dovranno scampare all'ira divina a venire, e di come ogni albero non piantato da Dio sarà sradicato, e gettato tra le fiamme. Paragonò inoltre, tutto questo alla lavorazione del raccolto del grano, dove i buoni saranno separati dai cattivi; i buoni (il grano) saranno radunati nelle capanne, mentre i cattivi verranno bruciati con il fuoco eterno (Matteo 6). Nonostante queste profezie di Giovanni e di molti altri profeti in merito alla venuta del Messia e al giudizio del mondo,

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    alla venuta di Gesù, il tanto atteso Messia, gli indovini della religione furono delusi di vedere un uomo ordinario proprio come loro, le cui sembianze esteriori erano meno formidabile di quelle di Mosè ed Elia. Non abbiamo mai visto Gesù consumare i nemici con il fuoco, come era avvenuto con Mosè ed Elia centinaia di anni prima. Tutto ciò che videro era un uomo che predicava amore, unità e partecipazione dell'uomo nel Regno di Dio. Dinnanzi a questa manifestazione dell'Agnello, di puro amore e di innocenza, i demoni erano tormentati alla Sua presenza, a significare che qualcosa al di là dello scopo della ragione umana c'era con il Suo apparire. Non è noto che gli uomini che badano soltanto all'esteriorità, cercando unicamente segni materiali, alla Sua venuta una invisibile ed inestinguibile fiamma giungerà, bruciando fino ad oggi e per tutta l'eternità. In questo mondo naturale, abbiamo visto quanto una piccola fiamma possa evolversi in un enorme incendio, consumando milioni di acri di foreste e proprietà terriere. Ad esempio, rammentiamo il famoso incendio di Peshtigo del 1871 nei territori statunitensi di Wisconsin e Michigan; o un altro incendio ancor più recente, del 2009: stiamo parlando dei grandi incendi in aperta campagna del Sabato Nero di Victoria, Australia. Alcuni di questi incendi possono esser stati generati da qualcosa di tanto piccolo quanto una fiamma in un campeggio, o anche da una cicca di sigaretta. Ciò che riguarda questi incendi terreni nel mondo è che non conta quanto sembrino devastanti, hanno tutti i propri limiti. Sì, ci sono persone che potrebbero perdere la propria vita, proprietà, ecc., ma questo è quanto lontano gli incendi fisici di questo mondo possono andare. Questo ad ogni modo, non concerne l'eterno incendio di Dio, visto che brucia per l'eternità nella coscienza di coloro che ne entrano in contatto, consumando tutto ciò che non è compatibile

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    con esso. Anche gli storici incendi di fuoco e zolfo, che rasero totalmente al suolo le città storiche di Sodoma e Gomorra, poterono soltanto distruggere corpi e proprietà degli abitanti del periodo, ma non fare altri danni. Ecco perché il severo giudizio di Sodoma e Gomorra è inferiore al severo giudizio di Dio. Io vi dico che in quel giorno Sodoma sarà trattata con più tolleranza di quella città. (Luca 10:12) Questo mondo possiamo paragonarlo ad una foresta abitata dagli uomini di quest'epoca in forma di alberi, devastata da un incendio, la cui fiamma inestinguibile è un esempio dello svelamento del Figlio di Dio, l'Agnello di Dio. Questa fiamma invisibile di Dio continuerà a bruciare per tutte le future generazioni, consumando e sradicando ogni albero che non appartiene al Signore. Il fuoco consuma ogni cosa consumabile, tutto ciò che non è eterno, cioè dello Spirito. Ogni cosa che non ha origine dalla mente divina e dall'essenza di Dio, come stoppia, sarà inghiottita definitivamente, con l'irresistibile splendore della Sua invisible presenza, entrando in contatto con gli uomini di quest'epoca. Naturalmente, non ci si può aspettare che il mondo esteriore sia pienamente consapevole di questa realtà; di certo, non se ne sentirà parlare in radio e alla tv, o non si leggerà di ciò sui giornali, per dimostrare il modo misterioso in cui Dio opera sulla terra. Come Giovanni il Battista afferma nella Sua profezia, il fuoco di Dio consuma la pula e non il grano. Questi ultimi rappresentano le false immagini e credenze degli uomini, affinché abbraccino il fatto di essere corpi indipendenti dall'unico ed eterno corpo celeste del Dio vivente. La stoppia viene consumata, quando entra in contatto con la pura luce spirituale della presenza di Dio, e dunque tutto ciò che resta è il grano. Ciò che viene preservato per sempre, proprio come il grano, è l'interiore uomo spirituale, che è ad immagine e

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    somiglianza di Dio; colui che è Dio, per così dire. Ognuno a suo tempo, ogni uomo appare dinnanzi al trono del giudizio di Cristo, nel momento in cui il misterioso corpo glorioso di Dio viene svelato attraverso la Sua Parola, in forma di pura e interiore rivelazione spirituale e con i suoi messaggeri. I messaggeri, servi o figli di Dio sono gli unici ad aver ricevuto la saggezza dall'Alto e vivono soltanto secondo Dio; sono in realtà la manifestazione vivente della Parola. Ogni uomo deve apparire dinnanzi al trono del giudizio di Cristo a tempo debito, e una volta giunto lì, ci resterà per sempre. Si tratta di contatta