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S Politica Economia Internazionale AA 2017-18 Prof. PIERLUIGI MONTALBANO [email protected] L’interdipendenza del fattore lavoro: I flussi migratori internazionali

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S

Politica Economia Internazionale

AA 2017-18

Prof. PIERLUIGI [email protected]

L’interdipendenza del fattore lavoro:

I flussi migratori internazionali

1. Definizioni e fatti stilizzati

2.Impatto della migrazione sui:

- paesi di origine

- paesi di destinazione

3. La migrazione in Europa e in Italia

- Le determinanti

4. Criticità della migrazione internazionale

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Outline

L’immigrazione un fenomeno complesso da studiare

è rilevante

Ha raggiunto dimensioni tali che non può più essere aggirato il problema di fornire informazioni

Dobbiamo risolvere un problema conoscitivo – saperne di più su un fenomeno in continua crescita per la comprensione del presente e per la costruzione del futuro.

è difficile da misurare

Le fonti disponibili sono tante, prese singolarmente sono parziali e offrono punti di vista del fenomeno particolari .

è difficile da definire

Ci sono problemi definitori importanti: non c’è criterio di definizione e classificazione della popolazione migrante universalmente accettato

è complesso

Multidimensionalità

Definizione

Il primo problema nella misurazione della mobilità risiedeproprio nel concetto di migrazione, la cui definizione ètutt’altro che evidente e scontata.

Infatti, la definizione del fenomeno comportadirettamente la necessità di inquadrare i rapporti tral’uomo, lo spazio e il tempo, richiedendo, in definitiva, lapredisposizione di strumenti concettuali in grado didistinguere tra tutti gli spostamenti spaziali dellepersone quelli che sono delle migrazioni da quelli chenon lo sono (Courgeau 1980).

L’ONU raccomanda (1998) di definire come immigranti

“an international migrant is (……) any person who changes his or her country of usual residence” (requisite standard almeno 12 mesi; 3 mesi visto turistico).

Il paese di residenza abituale è quello “in which a person lives, that is to say, the country in which he or she has a place to live where he or she normally spends the daily period of rest”.

Viaggi all‟estero “for purposes of recreation, holiday, visits to friends and relatives, business, medical treatment or religious pilgrimage” non comportano il cambiamento del paese di residenza abituale.

Definizione -2

Elementi costitutivi delle migrazioni Mobilità = attitudine della popolazione a spostarsi sul territorio;

Migrazioni = spostamenti che implicano un trasferimento della “dimora abituale”, cioè del baricentro della vita della persona

Si definiscono migrazioni tutti i cambiamenti di residenza che comportano il passaggio da una unità amministrativa ad un’altra(o in un altro Stato)

Variabili essenziali per qualificare e caratterizzare le migrazioni sono:

a) il motivo ( riunificazione familiare, lavoro, asilo politico,esoggiorno di studio, ecc.)

b) la durata dello spostamento La soglia di 12 mesi di durata della presenza all’estero fa da spartiacque tra long-term e short-term migrants. Secondo le Nazioni Unite, nel 2017 i migranti internazionali erano 258 milioni, il 3,4% della popolazione mondiale.

Rifugiati vs Migranti (fonte: UNHCR)*

• “rifugiati” sono persone che si trovano al di fuori del paese di

origine a causa di persecuzioni, conflitti, violenze o altre

circostanze che minacciano l’ordine pubblico. Hanno bisogno di

«protezione internazionale» (assistenza da parte degli Stati,

dell’UNHCR e delle organizzazione competenti);

• “migranti” sono persone che abbandonano il paese di origine per

cercare opportunità di lavoro e migliorare le proprie condizioni di

vita, o in altri casi, per motivi di studio, ricongiungimento

familiare o per fuggire alle conseguenze drammatiche di disastri

naturali, carestie o povertà estrema. L’UNHCR sostiene quella

gestione della migrazione che garantisce e rispetta i diritti umani

di tutte le persone in transito. (UNHCR, 2016)

* ’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR)

Fonte: A. Paparusso, Master Migration & Development, Sapienza 2017

Andamento storico flussi migratori -1

Flussi migratori e globalizzazione dei mercati sono due fenomeni fortemente

interrelati

Nel tempo i flussi migratori hanno raggiunto dimensioni sempre più consistenti

ma le caratteristiche ed anche la destinazione sono modificate

profondamente

Tre ondate:

• I ondata migratoria (1850-1914): i flussi provenivano principalmente

dal continente europeo e si indirizzavano verso il “nuovo mondo”

(America latina, Stati Uniti e Australia). Movimenti di manodopera

altrettanto rilevanti si sono verificati con origine la Cina e l’India e

destinazione in altri paesi asiatici meno densamente popolati;

• NB: Circa 25 milioni di persone si sono spostate dall’Europa agliStati Uniti dal 1870 al 1914.

• II ondata (II dopoguerra – fine anni’70): flussi migratori all’interno degli

Stati europei, in particolare dai paesi del Sud verso i paesi del Nord;

mobilità del lavoro indotta dai processi di ricostruzione e dalla forte

crescita della domanda di lavoro dall’industria manifatturiera; entità

flussi più contenuta;

• III ondata (dagli anni Ottanta ad oggi):i flussi migratori provengono

dall’Africa, dall’Asia, dall’Est Europeo e dai Balcani; affermazione di

flussi Sud-Sud; politiche migratorie molto restrittive; domanda di lavoro

concentrata ancora su attività a bassa qualificazione di manodopera

(agricoltura, costruzioni, ristorazione, attività turistiche e servizi alla

persona) ma in crescita la domanda di manodopera con più elevati

livelli di scolarità, maggiori capacità tecniche e professionali.• Circa un milione di persone si sono spostate dall’Africa all’Europa

dal 2007 al 2017.

Andamento storico flussi migratori -2

Andamento storico flussi migratori -3

Evoluzione dei flussi migratori mondiali nell’ultima decade(2000-2010):

- Se storicamente i flussi migratori si sono sviluppati maggiormentedai paesi del Sud del mondo (Africa Sub-Sahariana, America Latina edEst Asia) verso i paesi del Nord ad alto reddito, oggi si rileva un flussomigratorio che si sviluppa tra gli stessi paesi del Sud del mondo(migrazione Sud-Sud), ma non vanno dimenticate le «migrazioniinterne»

- Le principali aree di provenienza degli immigrati sono risultate l’Asiae l’Europa. Durante tale periodo, l’Asia ha superato l’Europa,confermandosi la maggiore area di origine dei nuovi flussi migratori.Nello specifico la Cina, con un migrante ogni dieci, risulta nel 2010 ilprincipale paese di origine dei flussi migratori diretti verso paesi OCSE.

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Fatti stilizzati

Fonte: United Nations Department of Economic Affairs.

Crescita flussi migratori per destinazione

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Fatti stilizzati (5)

Evoluzione dei flussi migratori europei nell’ultima decade(2000-2010):

- La maggioranza dei migranti diretti verso i paesi europei proviene daipaesi che sono entrati a far parte dell’Unione nel 2004 e nel 2007.

- In termini assoluti, il numero più elevato di stranieri residenti nell’Ue siregistra in Germania, Spagna, Regno Unito, Italia e Francia.

-Distribuzione per continente di origine degli stranieri di paesi terzi cherisiedono nell’Ue: la quota più elevata (36,5%) è costituita da cittadiniprovenienti da paesi non-Ue, soprattutto da Turchia, Albania ed Ucraina;dall’Africa (25,2%), in maggioranza dai paesi settentrionali quali Marocco oAlgeria; dall’Asia (20,9%), in particolare India e Cina; dall’America (16,4%),in massima parte da Ecuador, Brasile e Colombia; dall’Oceania (0,9%)(Eurostat, 2011).

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Fonte: A. Paparusso, Master Migration & Development, Sapienza 2017

Fatti stilizzati (3)

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Fonte: A. Paparusso, Master Migration & Development, Sapienza 2017

Fatti stilizzati (2)

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Fatti stilizzati (6)

Principali paesi di origine degli immigrati nei paesi Ue-27, 2010 (in milioni), (Eurostat, 2011).

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Cittadini di altri Stati Membri dell'UE-27 Cittadini di Stati non-Membri

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