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FACOLTÀ DI SCIENZE LINGUISTICHE E LETTERATURE STRANIEREFACOLTÀ DI SCIENZE LINGUISTICHE E LETTERATURE STRANIERE

L’ANALISI LINGUISTICA E LETTERARIAL’ANALISI LINGUISTICA E LETTERARIAANNO XXVII - 1/2019ANNO XXVII - 1/2019

ISSN 1122 - 1917

EDUCatt - Ente per il Diritto allo Studio Universitario dell’Università Cattolica Largo Gemelli 1, 20123 Milano - tel. 02.72342235 - fax 02.80.53.215

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L’ANALISIL’ANALISILINGUISTICA E LETTERARIALINGUISTICA E LETTERARIA

1ANNO XXVII 2019

EDUCATT - UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUOREEDUCATT - UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE

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L’ANALISILINGUISTICA E LETTERARIA

FACOLTÀ DI SCIENZE LINGUISTICHEE LETTERATURE STRANIERE

UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE

1

ANNO XXVII 2019

PUBBLICAZIONE QUADRIMESTRALE

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Comitato EditorialeGiovanni Gobber, Direttore Maria Luisa Maggioni, DirettoreLucia Mor, DirettoreMarisa Verna, Direttore Sarah BigiElisa BolchiAlessandro GambaGiulia GrataMaria Paola Tenchini

Esperti internazionaliThomas Austenfeld, Université de FribourgMichael D. Aeschliman, Boston University, MA, USAElena Agazzi, Università degli Studi di BergamoStefano Arduini, Università degli Studi di UrbinoGyörgy Domokos, Pázmány Péter Katolikus EgyetemHans Drumbl, Libera Università di BolzanoJacques Dürrenmatt, Sorbonne UniversitéFrançoise Gaillard, Université de Paris VIIArtur Gałkowski, Uniwersytet ŁódzkiLoretta Innocenti, Università Ca’ Foscari di VeneziaVincenzo Orioles, Università degli Studi di UdineGilles Philippe. Université de LausannePeter Platt, Barnard College, Columbia University, NY, USAAndrea Rocci, Università della Svizzera italianaEddo Rigotti, Università degli Svizzera italianaNikola Rossbach, Universität KasselMichael Rossington, Newcastle University, UKGiuseppe Sertoli, Università degli Studi di GenovaWilliam Sharpe, Barnard College, Columbia University, NY, USAThomas Travisano, Hartwick College, NY, USAAnna Torti, Università degli Studi di PerugiaGisèle Vanhese, Università della Calabria

L’ANALISI LINGUISTICA E LETTERARIAFacoltà di Scienze Linguistiche e Letterature straniereUniversità Cattolica del Sacro CuoreAnno XXVII - 1/2019ISSN 1122-1917ISBN 978-88-9335-438-7

© 2019 EDUCatt - Ente per il Diritto allo Studio universitario dell’Università CattolicaLargo Gemelli 1, 20123 Milano | tel. 02.7234.2235 | fax 02.80.53.215e-mail: [email protected] (produzione( ); [email protected] (distribuzione)web: www.educatt.it/libri

Redazione della Rivista: [email protected] | web: www.analisilinguisticaeletteraria.eu

Questo volume è stato stampato nel mese di maggio 2019presso la Litografi a Solari - Peschiera Borromeo (Milano)

I contributi di questa pubblicazione sono stati sottopostialla valutazione di due Peer Reviewers in forma rigorosamente anonima

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Indice

Corpus-assisted Systemic Socio-Semantic Stylistics:Exploring ‘white’ and ‘red’ in Jean Rhys’ Wide Sargasso Sea 5

Antonella Luporini

Viaggi eterodossi fra esilio e fuga (alla ricerca di una patria inesistente)La provocazione esperantista di Teodoro Ŝvarc 29

Davide Astori

Mrs Felix Lorraine and Lady Caroline Lamb: Byronic Lore in Vivian Grey, Part I 41Luisa Villa

Prophétie, fonction prophétique et témoignage prophétique 53Alain Rabatel

‘Lui’ and ‘egli’ in Il Gattopardo 81Joseph Davis

The Arabic manuscripts in the Ambrosiana Library:A treasure for the arts, philosophy, sciences and dialogue between civilizations 93

Pier Francesco Fumagalli

“I must not settle into a figure”:French Portraits of Virginia Woolf in the Shadow of Proust and Joyce 111

Annalisa Federici

Recensioni e Rassegne

Recensioni 127

Rassegna di Linguistica generale e di Glottodidattica 141a cura di Giovanni Gobber

Rassegna di Linguistica francese 147a cura di Enrica Galazzi e Michela Murano

Rassegna di Linguistica inglese 155a cura di Maria Luisa Maggioni e Amanda C. Murphy

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4 Indice

Rassegna di Linguistica russa 163A cura di Anna Bonola e Valentina Noseda

Rassegna di Linguistica tedesca 169a cura di Federica Missaglia

Rassegna di Tradizione della cultura classica 175a cura di Guido Milanese

Indice degli Autori 177

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l’analisi linguistica e letteraria xxvii (2019) 141-146

Rassegna di Linguistica generale e di Glottodidattica

a cura di Giovanni Gobber

R. Bombi, Un nuovo anglicismo sintattico?, “In-contri linguistici”, 40, 2017, pp. 125-133

L’A. intende evidenziare il ruolo dell’interferen-za sintattica come fattore di rinnovamento della struttura di una lingua e concentra la sua analisisu una struttura inedita dell’italiano che parestia aumentando in produttività: il modulo ne-gativizzante ‘zero + sostantivo’, come in ‘zero ca-lorie’ o ‘zero rifiuti’, nel quale ‘zero’ è in funzionedi aggettivo indefinito con valore di ‘nessuno’.L’A. riconosce nell’uso attuale dell’elemento‘zero’ l’influenza, non secondaria, di anglicismiconiati sulla “forma pilota” ‘tolleranza zero’, cal-co sintagmatico imperfetto del modello inglesezero tolerance. In questa forma, e in quelle affini,come ‘crescita zero’ (da zero growth), la lingua adegua l’ordine della parole dell’inglese (deter-minante-determinato) a quello preferenziale initaliano (determinato-determinante). Le formepiù recenti, come ‘zero calorie’ o ‘zero rifiuti’,vedono invece la posizione anticipata di ‘zero’rispetto al sostantivo. Secondo l’A. la diffusionedi questa struttura è da ricercarsi in una serie diconcause: in uno stimolo creativo che ‘forza’ la combinazione sintagmatica del modello italia-no (‘tolleranza zero’); in una ristrutturazionecomplessiva dei procedimenti di negazione (a partire dal modulo ‘non + sostantivo’); in unbisogno espressivo di economia e dinamismoche coinvolge anche la ricategorizzazione delle risorse linguistiche, cosicché, nel caso preso inesame, il lessema zero vedrebbe “sfumare la sua pertinenza al lessico per avvicinarsi al rango dimorfema grammaticale negativo” (p. 132).

Maria Paola Tenchini

S. Shraybom-Shivtiel, Changes in Jewishattitudes towards the Arabic language during the ninenteenth-twentieth centuries, “Journal of Se-mitic Studies”, 63, 2018, 2, pp. 467-490

Dalla seconda metà del diciannovesimo sinoalla fine del ventesimo secolo è mutata radi-calmente la politica linguistica della comunità israeliana nei confronti della lingua araba. Da un’accurata analisi delle varie fasi avvicendatesiin questo arco temporale emerge una correla-zione fra le posizioni volta a volta assunte neiconfronti della lingua araba e il deterioramentodelle relazioni arabo-israeliane a seguito degliavvenimenti storico-politici in quest’area me-dio-orientale. Strumento fondamentale per ildialogo e l’integrazione nel territorio palestine-se nonché importante fonte a cui attingere per il rinnovamento della lingua ebraica, in seguito alla creazione dello Stato di Israele essa ha su-bito un brusco declino, diventando la ‘lingua del nemico’, da apprendere per scopi istituzio-nali e militari, nonostante gli appelli di alcuniesponenti dell’intelligencija israeliana favorevo-li alla sua promozione in quanto strumento diprimaria importanza per il miglioramento dellerelazioni arabo-israeliane.

Maria Cristina Gatti

H. Lue – P. Zhihong, L’énonciation de l’Autre et du Nous dans un manuel chinois influent de français. Une analyse de discours, Edition des ar-chives contemporaines, Paris 2018, 178 pp.

Gli autori, della SunYat-sen (SYSU) diGuangzhou, presentano il manuale Le Français(quattro volumi) di Ma Xiaohong, per la didat-tica del francese a studenti universitari cinesi. Ilmanuale è stato pubblicato per la prima volta nel 1992 e i primi due volumi sono stati riedititra il 2007 e il 2009 nel contesto dell’intensi-ficazione dei rapporti tra Cina e Francia. Gli

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142 Rassegna di linguistica generale e di glottodidattica

autori si soffermano sul ruolo di mediazioneculturale svolto dai manuali di lingua stranie-ra, in particolare per la Cina, in quanto i pro-grammi nazionali degli ultimi anni indicanol’importanza della dimensione socioculturalenell’insegnamento linguistico. L’analisi mette a fuoco in modo puntuale l’impostazione teorica del manuale Le Français, che mirerebbe ad ac-costare la civilisation française attraverso docu-ementi autentici relativi a situazioni di vita realein Francia. Tuttavia, l’andamento effettivo delleunità didattiche è spesso, secondo gli autori,meccanico, orientato alla regola grammaticalepiù che ad aspetti comunicativi o culturali. Gliautori mostrano poi gli stereotipi sulla Francia,piuttosto limitanti, che caratterizzano il ma-nuale e infine lavorano sulla rappresentazionedell’incontro tra le rispettive comunità, quella cinese (le Nous) e quella francese (l’Autre), volta spesso alla valorizzazione identitaria della Cina,attraverso la messa in scena di interesse, curio-sità, ammirazione nei confronti della Cina, da parte dei personaggi francesi del manuale. La-voro molto documentato, davvero interessante.

Sara Cigada

S. Greco et al., The Analysis of Implicit Premi-ses within Children’s Argumentative Inferences,“Informal Logic”, 38, 2018, 1, pp. 438-470

L’articolo presenta alcuni primi risultati rela-tivi alla ricostruzione delle premesse implici-te nell’argomentazione dei bambini (da 2 a 6anni). L’ipotesi indagata è se le ‘stranezze’ ri-scontrate frequentemente nelle argomentazionidei bambini piccoli possano essere ricondotte a premesse implicite fattuali o generali che sonovalide nel mondo del bambino, ma non sonoimmediatamente ricostruibili dagli adulti.Sfruttando il modello AMT (Argumentum Mo-((del of Topics) per l’analisi semantica e la ricostru-zione dell’implicito, gli autori mostrano, attra-verso un fine lavoro di analisi su un corpus pluri-lingue (francese, svizzero-tedesco e italiano) diconversazioni familiari spontanee raccolte ad hoc per il progetto, che i passaggi argomentativic

dei bambini presentano la medesima organiz-zazione inferenziale di quella degli adulti, consostanziale identità della componente proce-durale e scostamenti dal ‘condiviso’ degli adultiper quanto riguarda la componente materiale(Progetto interdisciplinare Analyzing children’simplicit argumentation: Reconstruction of proce-dural and material premises).

Sara Cigada

J.M. Heim, Turn-peripheral management of Common Ground: A study of Swabian gell,“Journal of Pragmatics”, 2019, 141, pp. 130-146

L’Autore prende in esame le funzioni pragmati-che svolte dalla particella metadiscorsiva gell nel ldialetto svevo. Mentre nei contesti narrativi essa compare nel turno conversazionale in posizionemediana con il ruolo di verifica dell’appartenen-za di una data informazione al common grounddell’interlocutore, nei contesti dialogici la tro-viamo in inizio o in fine di turno con funzionipragmatiche che non erano state finora precisa-te. Dall’analisi qualitativa e quantitativa di uncorpus di interazioni dialogiche orali emerge che gell, indipendentemente dalla collocazione lliniziale o finale nel turno conversazionale, puòessere usata per richiedere al destinatario o la conferma del valore di verità di un contenutoproposizionale o l’accettazione del valore diverità di quanto asserito dal mittente. I dati em-pirici evidenziano pertanto che nei suoi diversicontesti d’uso la particella metadiscorsiva gellconsente di gestire la relazione intersoggettiva,segnalando gradi diversi di coinvolgimento conil destinatario.

Maria Cristina Gatti

J. Schumann – S. Zufferey – S. Oswald, What makes a straw man acceptable? Three ex-periments assessing linguistic factors, “Journal of Pragmatics”, 2019, 141, pp. 1-15

La straw man è una mossa argomentativa fal-lace che riformula in modo errato o distorto la presa di posizione sulla realtà del proprio inter-

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Rassegna di linguistica generale e di glottodidattica 143

locutore per indebolirne la forza argomentati-va e ridurne l’accettabilità. Mancavano studinell’ambito della teoria dell’argomentazioneche indagassero i fattori linguistici dai quali di-pende la maggiore o minore efficacia di questa fallacia. Dall’analisi qualitativa e quantitativa di un corpus di dialoghi scritti emerge che essa viene accettata più facilmente qualora la rifor-mulazione riguardi una tesi piuttosto che unargomento, sia costituita da una tesi seguita dalrispettivo argomento senza l’intervento di con-nettori e nel caso in cui ci si riferisca a elementiespliciti della mossa argomentativa della contro-parte. L’impatto della configurazione linguisti-ca della straw man sulla sua efficacia apre alla ricerca nuove piste di indagine, volte ad esten-dere anche ad altri tipi di fallacia la ricognizionedei fattori linguistici che possono incidere sulla loro maggiore o minore accettabilità.

Maria Cristina Gatti

J. Goodman, On Defining ‘Argument’, “Argu-mentation”, 32, 2018, pp. 589-602

Non si danno testi di logica o di critical thinkingche rinuncino a caratterizzare la nozione di ar-gomento. Sterminata è inoltre la riflessione sulsuo statuto teorico sviluppata dai teorici dell’ar-gomentazione. Le definizioni avanzate posso-no essere ricondotte a una duplice prospettiva, logica o pratica, che guardano all’argomentorispettivamente come ad un oggetto o ad una attività. L’Autore avanza in questa sede una pro-posta definitoria che pur partendo dall’argo-mento come oggetto di natura logica, costituitoda un insieme di proposizioni legate da rapportidi natura inferenziale, lo considera nel contem-po inseparabile dall’attività di un soggetto cheattivi tali nessi inferenziali. Viene così superata l’inadeguatezza delle definizioni precedenti,incapaci di coniugare la dimensione oggettualecon quella relazionale.

Maria Cristina Gatti

G. Gobber, Lingue, culture ed esperienza, Vita e Pensiero, Milano 2018, 101 pp.

“L’arte non riproduce il visibile, ma rende visi-bile”. Con queste parole di Paul Klee l’Autoreci introduce in un affascinante viaggio nello spazio linguistico europeo, facendoci riflettereinnanzitutto sul cuore dell’indagine linguistica.In modo non dissimile dall’artista, anche coluiche si occupa del funzionamento delle lingue formulando le proprie ipotesi esplicative rendevisibile una realtà nascosta sotto il velo del datoosservabile. Con una efficacia comunicativa chelo rende piacevolmente fruibile anche dai nonaddetti ai lavori, il volume offre uno sguardo completo sul paesaggio linguistico del nostrocontinente. Ne emerge un’Europa delle lingueche non coincide certamente con quella dellecartine politiche. Apre il volume un’accurata descrizione delle grandi famiglie linguistichepresenti sul suolo europeo, presentata nel capi-tolo Uno sguardo sulle lingue d’Europa. Con ilcapitolo successivo Lingua, dialetto, variazione e varietà l’attenzione si rivolge al fenomeno del-la variazione linguistica. Circoscritta la distin-zione fra lingua e dialetto, dovuta a fattori per-lopiù di natura politica, l’Autore procede alla caratterizzazione dell’organizzazione interna del repertorio linguistico con le sue varietà dia-topiche, diastratiche, diafasiche e diamesiche.Alle numerose comunità plurilingui presentinel mondo europeo, spesso poco note, è dedica-to il terzo capitolo su Realtà europee plurilingui.Con le persone viaggiano anche le parole. Gliincontri fra lingue e culture e i loro reciproci ar-ricchimenti in situazioni di contatto linguisticosono presi in esame nel terzo capitolo, dedicatoai Contatti di lingue. Una ricca esemplificazio-ne delle diverse focalizzazioni con cui le lingue categorizzano l’esperienza è al centro del quar-to ed ultimo capitolo su Lingue e letture dell’e-sperienza. Esso consente al lettore di accostarsialla lingua come occasione privilegiata per unosguardo ‘plurale’ sul mondo.

Maria Cristina Gatti

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144 Rassegna di linguistica generale e di glottodidattica

O. Bat-El, Word-based Items-and-processes(WoBIP): Evidence from Hebrew morphology, inC. Bowern- L. Horn – R. Zanuttini ed.,On looking into words (and beyond), LanguageScience Press, Berlin 2017, pp. 115-135

Su un’ampia base di dati empirici presi dall’E-braico moderno l’Autore documenta la mag-giore adeguatezza alla descrizione della morfo-logia ebraica di un approccio word-based-item-and-process (WoBIP). Esso si contrappone almodello item-and-arrangement, che analizza la tstruttura morfologica di una forma di parola come successione lineare di elementi correlati a funzioni morfologiche. Viene inoltre segnalatoche anticipazioni dell’approccio item and pro-cess possono essere ravvisate già nell’Ottocentonella Hebrew Grammar (1813) del semitista tedesco Wilhelm Gesenius e in A Grammar of Arabic Language (1859) dell’orientalista ingle-ese William Wright. Quest’ultimo ad esempiodescrive le diverse forme di parola della flessio-ne verbale araba come il risultato di processi di allungamento vocalico o di raddoppiamentoconsonantico applicati a un radicale verbale, se-condo un approccio non dissimile dal paradig-ma item and process.

Maria Cristina Gatti

F.S. Shalal, Morpheme-based approach ver-sus word-based approach: classifying derivative words with respect to their bases, “Russian Lin-guistics”, 42, 2018, pp. 237-269

Parole russe quali ad esempio apteka [farmacia],nauka [scienza], belka [scoiattolo] presentano una uscita in -ka che non può essere evidente-mente ricondotta al suffisso derivazionale utiliz-zato in russo per passare dai sostantivi maschilidel tipo student, t žurnalist alle rispettive formefemminili studentka, žurnalistka. Si tratta dicasi in cui l’elemento -ka fa parte della radicestessa della parola. Forme lessicali di questo tipomettono in crisi la pertinenza di un approcciomorfologico che assuma come unità di analisi ilmorfema (morpheme-based), secondo il model-dlo item-and-arrangement (IA). Esso considera la t

forma di parola una successione lineare di mor-femi associati a funzioni morfologiche. Attra-verso una ricca esemplificazione di parole russeproblematiche quanto alla individuazione della base lessematica, l’Autore dimostra la maggiorpertinenza di un approccio morfologico su baselessematica (word-based) secondo il modello ditem-and-process (IP), che assuma come unità dianalisi l’intera parola quale elemento sul qualeintervengono processi derivazionali di variotipo.

Maria Cristina Gatti

H. Glück ed., Die Sprache des Nachbarn. Die Fremdsprache Deutsch bei Italienern und La-dinern vom Mittelalter bis 1918, University of Bamberg Press, Bamberg 2018, (Schriften derMatthias-Kramer-Gesellschaft zur Erforschung der Geschichte des Fremdsprachenerwerbs undder Mehrsprachigkeit, 2), 312 pp.

Die Aufsätze, die im Band versammelt sind,gehen auf Vorträge einer Tagung in der Villa Vigoni (17. – 20. Mai 2016) zurück; diese hat-te den Titel „Die Sprache des Nachbarn: dieFremdsprache Deutsch in Italien und bei Italie-nern in Deutschland vom Mittelalter bis 1918”.Im Mittelpunkt der Beiträge steht die Fragenach den Kontakten zwischen Deutschspra-chigen und italienischen Muttersprachlern, dieDeutsch als Fremdsprache verwendeten. Dazuwerden Lehrmaterialien und Wörterbücheruntersucht, die zum Erlernen des Deutschenverfasst und veröffentlicht wurden. In diesemRahmen wird die Tatsache berücksichtigt, dassbis weit in das XVIII. Jh. die Fremdsprache vorallem mündlich erlernt wurde und die betref-fende Dokumentation schlecht ist. Darüberhinaus wird auf die politischen und rechtlichenBedingungen eingegangen, die das Erlernensowie den Gebrauch der deutschen Varietätenim italienischen Sprachraum bestimmten. DerBand stellt einen bemerkenswerten Beitrag zurhistorischen Sprachkontaktforschung dar.

Giovanni Gobber

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Rassegna di linguistica generale e di glottodidattica 145

A. Gałkowski – M. Kopytowska ed., Cur-rent Perspectives in Semiotics. Signs, Significa-tion, and Communication, Berlin, Peter Lang,2018, (Łódź Studies in Language, 55), 262 pp.

Il volume racchiude una silloge di contributi in-torno alla natura e la funzione dei segni, della significazione e della comunicazione, con atten-zione ai processi costitutivi del senso e alle lorostrategie di manifestazione. L’opera è articolata in tre parti. Di queste, la prima (che ospita unodegli ultimi saggi di Umberto Eco) è di carat-tere teorico-generale e riguarda la nozione disegno all’interno della ricerca semiotica. Segueuna sezione sull’interfaccia di forma e significa-to nella costituzione dell’evento semiotico. La terza e ultima parte affronta una serie di inter-connessioni tra comunicazione, cultura e cono-scenza, considerate sub specie semioticae, in una prospettiva pluridisciplinare che può interessareanche studiosi delle dinamiche semiotiche nellescienze naturali e linguistico-antropologiche.

Giovanni Gobber

Ch. Ying – M. D’Agostino – V. Pinello –Y. Lin ed., Fra cinese e italiano. Esperienze di-dattiche, Scuola di Lingua italiana per stranieri,Università di Palermo, Palermo 2018, 255 pp.

Questo volume nasce nel contesto di un ampioprogetto di collaborazione tra l’Università diPalermo e la Sichuan International Studies Uni-versity (SISU) di Chonqing e raccoglie una se-rie di contributi sulla didattica dell’italiano perapprendenti sinofoni, sulla didattica del cinesea stranieri e sul contatto tra letteratura italiana e cultura cinese.

Il lavoro è diviso in due sezioni. La prima èdedicata a temi di glottodidattica e in partico-lare all’insegnamento dell’italiano a sinofoni.Dopo una presentazione della situazione dellostudio dell’italiano in Cina e della sua diffusio-ne nelle università cinesi (Yang Lin; Zhang Mi)e un approfondimento sulla storia e l’attualità della didattica della lingua cinese L2 e LS (ChenYing), si susseguono studi di carattere teorico-metodologico e applicativo su varie questioni di

interesse glottodidattico: l’insegnamento della grammatica dell’italiano L2 e LS e la riflessionesulla lingua (Luisa Amenta); l’applicazione delmodello della grammatica valenziale nella di-dattica dell’italiano LS con apprendenti sinofo-ni (Vincenzo Pinello); l’autobiografia linguisti-ca e la rappresentazione delle lingue di giovanisinofoni (Mari D’Agostino, Vincenzo Pinello);la didattica della scrittura e della testualità initaliano LS in prospettiva contrastiva italiano-cinese (Giuseppe Paternostro); l’uso del meto-do task con apprendenti sinofoni di italiano inCina (Fabrizio Leto); il ricorso al teatro nella didattica dell’italiano L2 con studenti cinesi(Marcello Amoruso).

La seconda sezione presenta i primi risultatidi un laboratorio di traduzione letteraria dall’i-taliano al cinese realizzato presso la SISU diChonqing: un estratto dell’e-book Tre scrittori italiani, l’attività didattica sul poeta Milo De Angelis e la traduzione in cinese di sue poesie.

Silvia Gilardoni

G. Patota – F. Rossi ed., L’italiano e la rete,le reti per l’italiano, Accademia della Crusca, Fi-renze 2018, 173 pp.

L’Accademia della Crusca in occasione della XVIII Settimana della Lingua italiana nel mon-do dedicata al tema L’italiano e la rete, le reti per l’italiano ha pubblicato questo volume, a cura di Giuseppe Patota e Fabio Rossi, che hannoraccolto una serie di contributi sull’uso e la pre-senza dell’italiano nella comunicazione tramiteInternet.

Nel primo saggio del volume Elena Pistolesidelinea la storia della Comunicazione Mediata dal Computer in relazione sia ai cambiamentidella tecnologia e dei profili di utenti, sia alle metodologie di ricerca e analisi, con attenzione alla prospettiva degli studi di sociolinguistica dell’italiano. Mirko Tavosanis si occupa invece del lessico della rete, illustrando in particolareil cambiamento linguistico originato dai prestiti dai dialetti e dall’inglese. Massimo Palermo in-dividua poi le caratteristiche della testualità del

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146 Rassegna di linguistica generale e di glottodidattica

web e della scrittura digitale, mentre Giuliana Fiorentino si sofferma sulla dimensione dialogi-ca della comunicazione scritta in rete.

Ai comportamenti comunicativi degli uten-ti in rete è dedicata la riflessione di Vera Gheno,cui segue il saggio di Massimo Prada sulla que-stione della manipolazione della verità e della diffusione di notizie false tramite il web.

Due contributi evidenziano poi il ruolodell’Accademia della Crusca nella promozione ediffusione dell’italiano attraverso la comunica-zione digitale: Stefania Iannizzotto e Raffaella Setti prendono in esame l’attività dell’Accade-

mia della Crusca sui social network, suggerendoalcuni temi di carattere ideologico-linguisticoemersi dall’analisi di un corpus di commentionline, mentre Enrico Pio Ardolino e Dalila Ba-chis presentano una ricerca promossa dall’Acca-demia della Crusca, offrendo una rassegna delleprincipali risorse presenti in rete per lo studiodell’italiano e della linguistica italiana.

Chiude il volume il saggio di Rita Fresu chepropone una riflessione sul concetto di italia-no dei nuovi semicolti e sugli usi substandarddell’italiano della rete.

Silvia Gilardoni

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FACOLTÀ DI SCIENZE LINGUISTICHE E LETTERATURE STRANIEREFACOLTÀ DI SCIENZE LINGUISTICHE E LETTERATURE STRANIERE

L’ANALISI LINGUISTICA E LETTERARIAL’ANALISI LINGUISTICA E LETTERARIAANNO XXVII - 1/2019ANNO XXVII - 1/2019

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