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Settembre 2012
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LINEE GUIDA PER IL CALCOLO DELLA TRASMITTANZA TERMICA DELLE COPERTURE IN CALCESTRUZZO DI EDIFICI
PREFABBRICATI
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norme di rif.: UNI EN ISO 6946 e UNI EN ISO 10211
ASSOBETON, ICMQ e i membri del Gruppo di Lavoro che hanno redatto il presente documento, pur avendo operato con massima diligenza, declinano ogni responsabilità relativamente all’utilizzo del suddetto documento.
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Componenti del Gruppo di Lavoro
Ing. Carlo Calisse Libero professionista Ing. Antonella Colombo ASSOBETON Ing. Antonello Gasperi Libero professionista Prof. Adriano Maria Lezzi Dip.to di Ingegneria Meccanica e Industriale
dell’Università degli Studi di Brescia Ing. Ugo Pannuti ICMQ
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I n d i c e
P r e m e s s a ....................................................................................................................... 4 C a p i t o l o 1 ................................................................................................................. 6 INTRODUZIONE ........................................................................................................... 6
1.1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE DELLE LINEE GUIDA ..................... 6
1.2 RIFERIMENTI NORMATIVI............................................................................. 7
1.3 DEFINIZIONI E SIMBOLI ............................................................................. 12 C a p i t o l o 2 ............................................................................................................... 22 NOZIONI INTRODUTTIVE ..................................................................................... 22
2.1 TIPOLOGIE DI COPERTURE PREFABBRICATE DI CALCESTRUZZO ........ 22
2.2 CONDUTTIVITÀ TERMICA UTILE DI CALCOLO ........................................ 25
2.3 RESISTENZA TERMICA ................................................................................. 27
2.4 RESISTENZA TERMICA SUPERFICIALE ....................................................... 27
2.5 RESISTENZA TERMICA TOTALE.................................................................. 28 C a p i t o l o 3 ............................................................................................................... 29 PROCEDURA DI CALCOLO .................................................................................... 29
3.1 PRIMA FASE: calcolo delle trasmittanze termiche delle diverse porzioni della copertura ............................................................................................................ 32 3.2 SECONDA FASE: Individuazione dei ponti termici lineari, dei relativi modelli numerici e calcolo delle trasmittanze termiche ...................................... 36 3.3 TERZA FASE: Individuazione dei ponti termici puntuali, dei relativi modelli numerici e calcolo delle trasmittanze termiche ...................................... 50 3.4 QUARTA FASE: Calcolo della trasmittanza termica ................................ 51 3.5 QUINTA FASE: Eventuale calcolo delle correzioni ai sensi dell’Annex D della norma UNI EN ISO 6946 ......................................................................... 51 3.6 SESTA FASE: Calcolo della trasmittanza termica totale .......................... 51
A L L E G A T O A P r o m e m o r i a p e r i l p r o d u t t o r e ......................... 52 A L L E G A T O B E s e m p i d i c a l c o l o d i p o n t e t e r m i c o l i n e a r e ................................................................................................... 54 A L L E G A T O C M o d a l i t à d i C e r t i f i c a z i o n e ............... 65
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P r e m e s s a
Premessa Legislativa Il Decreto Legislativo n. 192 del 2005 e s.m.i. richiede prestazioni di isolamento
termico agli involucri degli edifici, ivi inclusi quelli prefabbricati, cui si applica il
presente documento. Mentre nel caso dei componenti verticali, quali i pannelli
prefabbricati, il Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato con
D.M. del 2 aprile 1998 (nel seguito, “Decreto MICA”) ha richiesto la
certificazione delle caratteristiche e delle prestazioni energetiche, regolamentando
le modalità stesse di Certificazione, ciò non è stato previsto nel caso delle
coperture prefabbricate. Tali elementi, infatti, non rientrano tra quelli per cui è
obbligatoria la Certificazione ai sensi del Decreto suddetto.
Premessa Normativa Da alcuni anni la norma di riferimento per il calcolo della trasmittanza termica di
elementi opachi di un edificio, categoria nella quale rientrano le coperture
prefabbricate, è la norma UNI EN ISO 6946.
La norma UNI EN ISO 6946 presenta un metodo semplificato, di tipo algebrico,
facilmente implementabile anche mediante l’utilizzo di un foglio di calcolo. Si
osserva che tale metodo, nella maggior parte dei casi, non è applicabile al calcolo
della trasmittanza termica delle coperture prefabbricate, a causa della complessità
geometrica di tali elementi.
In tal caso si deve fare riferimento alla norma UNI EN ISO 10211 “Ponti termici
in edilizia - Flussi termici e temperature superficiali - Calcoli dettagliati” che descrive un
metodo di calcolo per la valutazione degli effetti dei ponti termici presenti nelle
coperture.
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In questo documento le fasi principali del calcolo della trasmittanza termica sono
così individuate, schematizzate e descritte:
individuazione della conduttività termica utile dei materiali;
individuazione delle resistenze termiche superficiali;
calcolo della trasmittanza termica (U ) dei diversi componenti costituenti
la copertura;
individuazione dei ponti termici lineari e dei relativi modelli numerici;
calcolo della trasmittanza termica lineica ( ) per tutte le tipologie di
ponte termico lineare;
individuazione dei ponti termici puntuali non trascurabili e dei relativi
modelli numerici (es. fissaggi meccanici degli isolanti);
calcolo della trasmittanza termica puntuale ( ) per le tipologie di ponte
termico puntuale individuate;
eventuale calcolo delle correzioni ai sensi dell’Annex D della norma UNI
EN ISO 6946;
calcolo della trasmittanza termica totale della copertura.
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C a p i t o l o 1
INTRODUZIONE
1.1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE DELLE LINEE GUIDA
Scopo delle presenti Linee Guida è quello di fornire indicazioni sul calcolo della
trasmittanza termica delle coperture prefabbricate al fine di ottenere una
uniformità di comportamento sul mercato, anche ai fini della Certificazione delle
caratteristiche energetiche delle coperture stesse.
La progettazione strutturale della copertura non è oggetto di questo
documento. Inoltre, per quanto riguarda il calcolo della trasmittanza termica,
questo documento non deve essere considerato sostitutivo delle norme stesse,
ma solamente di ausilio alla loro applicazione.
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1.2 RIFERIMENTI NORMATIVI
Legislazione comunitaria
Direttiva 2002/91/CE del 16 dicembre 2002 sul rendimento
energetico nell'edilizia
Direttiva 2010/31/UE del 19 maggio 2010 sulle prestazioni
energetiche degli edifici
Legislazione nazionale
Legge 9 Gennaio 1991 n. 10 – Norme per l’attuazione del Piano
Energetico Nazionale in materia di uso razionale dell’energia, di
risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia
Decreto del Presidente della Repubblica n. 412 del 26 Agosto
1993 – Regolamento recante norme per la progettazione,
l’installazione, l’esercizio e la manutenzione degli impianti termici
degli edifici ai fini del contenimento dei consumi di energia, in
attuazione dell’art. 4, comma 4, della Legge 9 gennaio 1991 n. 10
Decreto Ministeriale 6 Agosto 1994 – Modificazioni ed
integrazioni alla tabella relativa alle zone climatiche di appartenenza
dei Comuni italiani allegate al Decreto del Presidente della
Repubblica 26 agosto 1993, n. 412, concernente il contenimento dei
consumi di energia degli impianti termici degli edifici
Decreto Ministero dell’Industria, del Commercio e
dell’Artigianato del 2 Aprile 1998 – Modalità di certificazione
delle caratteristiche e delle prestazioni energetiche degli edifici e
degli impianti ad essi connessi
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Decreto Legislativo 19 agosto 2005 n. 192 – Attuazione della
direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia
Decreto Legislativo 29 dicembre 2006 n. 311 – Disposizioni
correttive ed integrative al Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n.
192, recante attuazione della direttiva 2002/91/CE, relativa al
rendimento energetico nell’edilizia
Decreto Ministeriale 11 marzo 2008 – Attuazione dell’articolo 1,
comma 24, lettera a, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, per la
definizione dei valori limite di fabbisogno di energia primaria annuo
e di trasmittanza termica ai fini dell’applicazione dei commi 344 e
345 dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296
Decreto del Presidente della Repubblica n. 59 del 2 aprile 2009
– Regolamento di attuazione dell'articolo 4, comma 1, lettere a) e
b), del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, concernente
attuazione della direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico in
edilizia
Decreto Ministeriale 26 giugno 2009 – Linee guida nazionali per
la certificazione energetica degli edifici
Decreto Ministeriale 26 gennaio 2010 – Aggiornamento del
decreto 11 marzo 2008 in materia di riqualificazione energetica
degli edifici
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Normativa tecnica
UNI EN 1168 - Prodotti prefabbricati di calcestruzzo - Lastre
alveolari
UNI EN ISO 6946 – Componenti ed elementi per edilizia –
Resistenza termica e trasmittanza termica - Metodo di calcolo
UNI EN ISO 7345 – Isolamento termico - Grandezze fisiche e
definizioni
UNI EN ISO 9229 – Isolamento termico - Terminologia
UNI EN ISO 9251 – Isolamento termico - Condizioni di scambio
termico e proprietà dei materiali - Vocabolario
UNI EN ISO 9288 – Isolamento termico - Scambio termico per
radiazione - Grandezze fisiche e definizioni
UNI EN ISO 10077-1 – Prestazione termica di finestre, porte e
chiusure oscuranti - Calcolo della trasmittanza termica - Parte 1:
Generalità
UNI EN ISO 10077-2 – Prestazione termica di finestre, porte e
chiusure - Calcolo della trasmittanza termica - Metodo numerico per
i telai
UNI EN ISO 10211 – Ponti termici in edilizia - Flussi termici e
temperature superficiali - Calcoli dettagliati
UNI 10351 – Materiali da costruzione. Valori della conduttività
termica e permeabilità al vapore
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UNI EN ISO 10456 – Materiali e prodotti per edilizia - Proprietà
igrometriche - Valori tabulati di progetto e procedimenti per la
determinazione dei valori termici dichiarati e di progetto
UNI/TS 11300-1 – Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 1:
Determinazione del fabbisogno di energia termica dell’edificio per la
climatizzazione estiva ed invernale
UNI/TS 11300-3 – Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 3:
Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti
per la climatizzazione estiva
UNI EN 12086 – Isolanti termici per edilizia - Determinazione delle
proprietà di trasmissione del vapore acqueo
UNI EN 12831 – Impianti di riscaldamento negli edifici - Metodo di
calcolo del carico termico di progetto
UNI EN 13165 – Isolanti termici per edilizia - Prodotti di
poliuretano espanso rigido (PUR) ottenuti in fabbrica –
Specificazione
UNI EN 13224 – Prodotti prefabbricati di calcestruzzo - Elementi
nervati per solai
UNI EN 13693 – Prodotti prefabbricati di calcestruzzo - Elementi
speciali per coperture
UNI EN ISO 13786 – Prestazione termica dei componenti per
edilizia - Caratteristiche termiche dinamiche - Metodi di calcolo
UNI EN ISO 13789 – Prestazione termica degli edifici -
Coefficienti di trasferimento del calore per trasmissione e
ventilazione - Metodo di calcolo
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UNI EN ISO 13790 – Prestazione energetica degli edifici - Calcolo
del fabbisogno di energia per il riscaldamento e il raffrescamento
UNI EN ISO 14683 – Ponti termici in edilizia - Coefficiente di
trasmissione termica lineica - Metodi semplificati e valori di
riferimento.
Documentazione utile di riferimento
Linee Guida per il calcolo della trasmittanza termica di
pannelli prefabbricati di calcestruzzo – ASSOBETON e ICMQ
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1.3 DEFINIZIONI E SIMBOLI
Per termini e definizioni specifiche si fa riferimento al capitolo 3 delle norme
UNI EN ISO 6946 e UNI EN ISO 10211. Si richiamano e si forniscono qui
le definizioni dei termini più utilizzati in questo documento.
CONDUTTIVITÀ TERMICA1
La conduttività termica è l’attitudine del materiale a trasmettere il calore.
Maggiore è il valore della conduttività termica, maggiore è il flusso termico
trasmesso. La conduttività termica viene indicata con il simbolo .
Con riferimento ad un elemento omogeneo le cui superfici siano
mantenute a differente temperatura, la conduttività termica è una proprietà
intrinseca del materiale, ed è numericamente uguale al flusso termico che
attraversa 1 m2 di elemento di spessore di 1 m, quando la differenza di
temperatura tra le superfici dello stesso è di 1 K.
CONDUTTIVITÀ TERMICA APPARENTE
Si definisce conduttività termica apparente di un materiale la conduttività
termica relativa a materiale con spessori maggiori o uguali a 10 cm.
CONDUTTIVITÀ INDICATIVA DI RIFERIMENTO
La conduttività indicativa di riferimento è la conduttività termica apparente
misurata o misurabile in laboratorio su campioni di spessore maggiore o
uguale a 10 cm, alla temperatura media di 293 K. Viene indicata con il
simbolo m .
1 Sinonimo di conducibilità
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MAGGIORAZIONE PERCENTUALE m
Il coefficiente di maggiorazione percentuale, m, tiene conto, in condizioni
medie di esercizio, del contenuto percentuale di umidità espressa in massa
di acqua riferita alla massa del materiale secco, dell’invecchiamento, del
costipamento dei materiali sfusi, dell’installazione eseguita a regola d’arte e
della tolleranza sullo spessore quando esso è maggiore o uguale a 10 cm.
CONDUTTIVITÀ TERMICA UTILE DI CALCOLO
La conduttività termica utile di calcolo si ricava applicando la
maggiorazione m alla conduttività indicativa di riferimento. La conduttività
termica utile di calcolo viene indicata con il simbolo .
Le materie prime utilizzate devono essere sempre accompagnate dai
documenti previsti dalla legge (es: marcatura CE). Laddove la legge non
preveda prescrizioni e in assenza di specifiche informazioni rilasciate dai
fornitori (es. rapporti di prova) la conduttività termica utile di calcolo può
essere desunta, oltre che sperimentalmente, anche dalle tabelle contenute
nelle norme UNI 10351, UNI EN ISO 10456 o altra norma europea valida.
TRASMITTANZA TERMICA
Con riferimento ad una parete piana che separa due fluidi a differente
temperatura, si chiama trasmittanza termica il rapporto fra il flusso termico
che attraversa la parete e il prodotto della sua area per la differenza di
temperatura dei due flussi. E’ numericamente uguale al flusso termico che
attraversa una superficie di 1 m2 quando la differenza di temperatura tra i
fluidi all’interno e all’esterno è di 1 K. Più bassa è la trasmittanza termica,
più alto è il potere isolante della parete. Viene comunemente indicata con il
simbolo U.
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Nel caso di elementi diversi da una parete piana come sono la maggior
parte dei componenti le coperture, ovvero di elementi con superficie
dell’intradosso diversa da quella dell’estradosso, si possono ottenere
differenti valori di trasmittanza a seconda dell’area utilizzata per dividere il
flusso termico.
Nel documento si considereranno principalmente i seguenti tre valori di
trasmittanza:
AU
AU
AU
i
i
e
e ~~
dove è il flusso termico, è la differenza di temperatura e ie AA , e
A~
sono rispettivamente l’area della superficie esterna, l’area della
superficie interna e l’area della proiezione sul piano orizzontale,
dell’elemento della copertura.
RESISTENZA TERMICA DA AMBIENTE AD AMBIENTE
E’ l’inverso della trasmittanza termica. Rappresenta la resistenza che
l’elemento oppone al flusso di calore stesso attraverso l’elemento. Per
geometrie semplici si applica per il suo calcolo la cosiddetta “analogia
elettrica”. Viene indicata con il simbolo R.
RESISTENZA TERMICA SUPERFICIALE
La resistenza termica superficiale rappresenta la resistenza opposta al flusso
di calore per convezione ed irraggiamento tra una superficie ed un
ambiente.
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ELEMENTO DI CONNESSIONE
Si chiama elemento di connessione ogni dispositivo utilizzato per:
- vincolare tra loro i diversi elementi costituenti la copertura;
- fissare l’eventuale coibentazione e impermeabilizzazione agli elementi
prefabbricati.
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PONTE TERMICO
In questo documento si definisce ponte termico una ristretta zona della
copertura in cui si abbia una significativa variazione del flusso termico
trasmesso localmente e della quale non si sia già tenuto conto nel calcolo della
trasmittanza. Nelle figure che seguono si mostrano alcuni esempi di ponte
termico: le zone di giunzione fra elementi della copertura; elementi di
connessione metallici che attraversino completamente gli strati di isolamento
termico, ecc.
Figura 1 Ponte termico dovuto a effetti geometrici: giunzione tra tegolo e parete
(vista in sezione)
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PONTE TERMICO LINEARE
Si ha un ponte termico lineare quando la zona caratterizzata da una
significativa variazione del flusso termico trasmesso localmente si estende
prevalentemente in una direzione (vedi Figura 2).
Figura 2 Esempio di ponte termico lineare dovuto alla giunzione di due componenti
(tegolo e pannello sandwich) che si estende per diversi metri in direzione
ortogonale al disegno (vista in sezione).
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PONTE TERMICO PUNTUALE
Il ponte termico è puntuale quando la zona caratterizzata da una significativa
variazione del flusso termico trasmesso localmente è localizzata, ovvero non è
possibile individuare una direzione privilegiata di sviluppo (vedi Figura 3).
Figura 3 Esempio di ponte termico puntuale dovuto a effetti geometrici:
intersezione di due ponti termici lineari (vista in pianta).
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MODELLO GEOMETRICO 3D
Si definisce modello geometrico 3D l’elemento o la porzione di esso che viene
studiato numericamente.
MODELLO GEOMETRICO 2D
Si definisce modello geometrico 2D un modello geometrico in cui le sezioni
perpendicolari ad uno degli assi sono uniformi (in Figura 4 le sezioni
perpendicolari all’asse z non variano, mentre variano quelle perpendicolari
all’asse x e all’asse y).
Per modelli geometrici 2D la regione da studiare numericamente si riduce ad
una sezione piana.
Figura 4 Modello geometrico 2D
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PIANI O SUPERFICI DI TAGLIO
Si definiscono piani (superfici) di taglio quei piani (superfici) che definiscono i
contorni di un modello 3D o 2D, che sarà poi oggetto di simulazione
numerica, separandolo dal resto della copertura o dell’elemento.
I piani (superfici) di taglio, considerati adiabatici e quindi attraversati da un
flusso termico nullo, devono essere posizionati con il seguente criterio:
- ad almeno mind 2 dal ponte termico più vicino;
- in corrispondenza di un piano di simmetria dell’elemento o del
modello numerico individuato.
Il modello geometrico sarà pertanto definito dalla porzione di modello 2D
delimitata da piani (superfici) di taglio.
COEFFICIENTE DI ACCOPPIAMENTO TERMICO L
Il coefficiente di accoppiamento termico, attraverso la copertura (o una sua
porzione), è il rapporto fra il flusso termico scambiato attraverso essa e la
differenza di temperatura fra ambiente interno ed ambiente esterno.
L (1)
TRASMITTANZA TERMICA LINEICA
La trasmittanza termica lineica è un coefficiente di correzione che serve a tener
conto dell’influenza di un ponte termico lineare. Essa viene utilizzata per
calcolare il coefficiente di accoppiamento termico L.
2 Il valore più grande tra 1 m e 3 volte lo spessore dell’elemento nella direzione prevalente del flusso
termico.
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TRASMITTANZA TERMICA PUNTUALE χ
La trasmittanza termica puntuale è un coefficiente di correzione che serve a
tener conto dell’influenza di un ponte termico puntuale. Essa viene utilizzata
per calcolare il coefficiente di accoppiamento termico L .
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C a p i t o l o 2
NOZIONI INTRODUTTIVE
Si riportano nel seguito considerazioni e informazioni riguardanti alcuni
argomenti ritenuti importanti per la corretta valutazione della trasmittanza
termica della copertura.
2.1 TIPOLOGIE DI COPERTURE PREFABBRICATE DI CALCESTRUZZO
Di seguito si riportano le principali tipologie di coperture prefabbricate in
calcestruzzo.
Coperture in doppia falda
Nelle coperture in doppia falda l’orditura principale è normalmente
costituita da travi a doppia pendenza, mentre l’orditura secondaria è
costituita, di regola, da elementi nervati (vedi Figura 5).
Figura 5 Esempio di copertura in doppia falda
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Copertura piana
Nelle coperture piane l’orditura principale è normalmente costituita da
travi con asse sostanzialmente orizzontale, mentre l’orditura secondaria è
costituita da solai nervati (vedi Figura 6).
Figura 6 Esempio di copertura piana
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Copertura con tegoli alari
Nelle coperture con tegoli alari (elementi speciali per coperture secondo la
norma UNI EN 13693) l’orditura principale è normalmente costituita da travi
con asse sostanzialmente orizzontale.
L’orditura secondaria è costituita dai tegoli (vedi Figura 7). L’orditura terziaria
può essere costituita da:
- elementi di chiusura ciechi o traslucidi;
- elementi di chiusura disposti a shed che includono serramenti.
Figura 7 Esempio di copertura con tegoli alari
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2.2 CONDUTTIVITÀ TERMICA UTILE DI CALCOLO
Per la determinazione della conduttività termica utile di calcolo dei
materiali si hanno le seguenti possibilità:
1. si utilizza la conduttività termica dichiarata dal fornitore
(marcatura CE, prove di laboratorio, ecc.) senza applicare
maggiorazioni. Si fa presente che la conduttività termica d ,
dichiarata dal produttore per un determinato spessore del
materiale di isolamento o di alleggerimento, tiene conto delle
caratteristiche termiche di esercizio ed è uguale alla conduttività
termica utile di calcolo ;
2. si utilizza la conduttività indicativa di riferimento dei materiali,
così come indicato nella norma UNI 10351, applicando il
relativo coefficiente di maggiorazione m.
A titolo di esempio, il coefficiente di maggiorazione m è uguale a 25%,
15% e 10% rispettivamente per il calcestruzzo non protetto, per il
calcestruzzo di pareti interne o comunque protette, e per il polistirene
espanso (vedi Tabella 1 e Tabella 2);
3. si utilizza la conduttività termica tabellata nella norma UNI EN
ISO 10456.
Tabella 1 Estratto della norma UNI 10351 (calcestruzzo)
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Tabella 2 Estratto della norma UNI 10351 (polistirene)
Nel seguito la “conduttività termica utile di calcolo” verrà chiamata
semplicemente “conduttività termica” ed indicata con il simbolo .
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2.3 RESISTENZA TERMICA
Per ogni strato piano di materiale omogeneo di conduttività termica pari a
λ, la resistenza termica misurata in W
Km2
è calcolata con la formula:
dR (2)
dove d è lo spessore dello strato di materiale nel componente espresso in
m.
Quando l’elemento di copertura è costituito da strati di materiale non
omogeneo si fa riferimento al capitolo 3.
2.4 RESISTENZA TERMICA SUPERFICIALE
In assenza di specifiche informazioni, i valori della resistenza termica
superficiale tra l’ambiente esterno e la superficie esterna dell’elemento ( SeR ) e
tra l’ambiente interno e la superficie interna dell’elemento ( SiR ), variabili a
seconda della direzione del flusso termico (ascendente, orizzontale o
discendente), sono indicati nella Tabella 3, tratta dalla norma UNI EN ISO
6946.
I valori della resistenza utilizzati nei calcoli intermedi devono essere calcolati con
almeno tre decimali. Ad esempio: non 0,35 ma 0,346.
Per evitare che la propagazione degli errori numerici possa alterare il valore finale
dichiarato dal produttore, si consiglia di eseguire tutti i calcoli con almeno 6 cifre
significative, e di limitarsi all’approssimazione indicata dalla norma UNI EN ISO
6946 per presentare i risultati finali.
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Tabella 3 Resistenze termiche superficiali in
2.5 RESISTENZA TERMICA TOTALE
La resistenza termica totale, arrotondata a due cifre decimali quando
presentata come risultato finale, deve essere calcolata come l’inverso della
trasmittanza termica media della copertura (o dell’elemento della
copertura).
W
Km 2
Per le coperture, nella maggior parte dei casi di interesse, l’interno (al di sotto della
copertura) è l’ambiente caldo che cede calore all’esterno (sopra la copertura). Pertanto,
la direzione prevalente del flusso termico è verso l’alto (upwards). Attenzione che in
casi particolari alcuni elementi della copertura (ad esempio, shed con serramenti) hanno
giacitura verticale o quasi verticale: per questi elementi le resistenze superficiali da
utilizzare sono quelle associate a direzione prevalente del flusso termico orizzontale.
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Settembre 2012 29
C a p i t o l o 3
PROCEDURA DI CALCOLO
Di seguito si descrive una procedura per il calcolo della trasmittanza termica
della copertura in cui gli effetti dei ponti termici vengono valutati, attraverso
l’utilizzo di modelli numerici, come correzioni nella stima del coefficiente di
accoppiamento termico L .
Il calcolo della trasmittanza dei ponti termici dovuti alla presenza degli
elementi di connessione richiede una precisazione.
Il calcolo, infatti, può essere eseguito in due modi diversi:
a. come per qualsiasi altro ponte termico, attraverso un calcolo numerico
svolto ai sensi della norma UNI EN ISO 10211;
b. utilizzo dell’equazione D.5 della norma UNI EN ISO 6946.
Per ulteriori approfondimenti si rimanda alle Linee Guida per il calcolo della
trasmittanza termica di pannelli prefabbricati di calcestruzzo – ASSOBETON e
ICMQ
La procedura di calcolo può essere così schematizzata:
1) calcolo della trasmittanza termica ( U ) dei diversi elementi
costituenti la copertura (si veda la Figura 8);
2) individuazione dei ponti termici lineari (si veda la Figura 8) e dei
relativi modelli numerici, e calcolo delle trasmittanze termiche
lineiche ad essi associate;
3) individuazione dei ponti termici puntuali e dei relativi modelli
numerici, e calcolo delle trasmittanze termiche puntuali ad essi
associate;
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Settembre 2012 30
Figura 8 Esempio di elementi e ponti termici lineari costituenti la copertura
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Settembre 2012 31
4) calcolo della trasmittanza termica della copertura utilizzando la
seguente relazione:
A
L
AU
(3)
dove A è l’area della copertura considerata (ad esempio, area della
superficie esterna, oppure area della proiezione su un piano
orizzontale, ecc.), U è la trasmittanza della copertura associata
all’area A, ed L si calcola con la seguente espressione:
i k kj jjii lUAL (4)
dove:
iU è la trasmittanza termica della i-esima parte della copertura;
iA è l‘area a cui si applica il valore iU ;
jl è la lunghezza del j-esimo ponte termico lineare;
j è la trasmittanza termica lineica del j-esimo ponte termico
lineare;
k è la trasmittanza termica puntuale del k-esimo ponte
termico puntuale.
5) calcolo delle eventuali correzioni ai sensi dell’Annex D della
norma UNI EN ISO 6946;
6) calcolo della trasmittanza termica totale.
In generale l’influenza dei ponti termici puntuali, ottenuti come intersezione
di ponti termici lineari, può essere trascurata come suggerito dalla norma
UNI EN ISO 14683 al paragrafo 4.2.
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Settembre 2012 32
3.1 PRIMA FASE: calcolo delle trasmittanze termiche delle diverse
porzioni della copertura
Figura 9 Definizione di trasmittanza e superficie proiettata
Si definiscono Ue, Ae e be rispettivamente la trasmittanza termica, l’area e lo
sviluppo in sezione (v1-v2-v3-v4-v5) riferiti al lato esterno dell’elemento della
copertura considerato. Con U~
, A~
e b~
(v1-v5) si indicano invece gli analoghi
valori considerati sulla proiezione in pianta dell’elemento (vedi Figura 9).
Dopo aver suddiviso la copertura in porzioni (si veda la Figura 8) si determina,
per ciascuna di esse, la trasmittanza termica attraverso uno dei seguenti
metodi:
1. La trasmittanza termica è fornita dal produttore del componente (è il
caso, ad esempio, di molti serramenti).
2. Per porzioni di copertura per le quali è possibile applicare il metodo
semplificato della norma UNI EN ISO 6946 (è il caso, ad esempio, di
alcune coppelle), si rimanda al documento: Linee Guida per il calcolo
della trasmittanza termica di pannelli prefabbricati di calcestruzzo .
3. La trasmittanza viene calcolata numericamente attraverso una
simulazione 2D o, se necessario, 3D, conformemente a quanto
prescritto dalla norma UNI EN ISO 10211.
(Ue, Ae, be)
( , , )
v1
v2
v3
v4
v5
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Settembre 2012 33
Si inizia, successivamente, il calcolo della trasmittanza termica della copertura,
valutando il primo contributo al coefficiente di accoppiamento termico L ,
dovuto ai diversi elementi costituenti la copertura e senza considerare i ponti
termici:
ii i
' AUL (5)
dove 'L rappresenta un valore approssimato del coefficiente di accoppiamento
termico L e iA è l’area cui si applica il valore iU . Il valore di 'L deve essere
corretto, come indicato nei paragrafi da 3.2 a 3.5, per tenere conto dei ponti
termici presenti nella copertura: trascurare il calcolo dell’effetto dei ponti
termici può portare a sottostime inaccettabili della trasmittanza della copertura.
Si osserva che per ottenere il valore del flusso termico dei vari elementi,
costituenti le coperture, che hanno una area iA , si può operare considerando
Per elementi in calcestruzzo che hanno una superficie nervata è
possibile, ai sensi del paragrafo A.2 della norma UNI EN ISO
6946, trascurare nei calcoli le nervature. Infatti, il calcestruzzo ha
usualmente una conduttività termica inferiore a 2,5 . In tal
caso il calcolo della trasmittanza termica verrà effettuato su un
elemento di spessore pari alla sezione corrente.
Per elementi con superficie esterna od interna che presentano
irregolarità, è possibile semplificare la superficie stessa sostituendola
con una superficie liscia. Le condizioni sotto cui è possibile
introdurre queste semplificazioni sono definite al paragrafo 5.3.2.a)
della norma UNI EN ISO 10211.
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Settembre 2012 34
un modello 2D dell’elemento preso in considerazione con profondità
convenzionale di un metro.
Se l’elemento è a sezione variabile è necessario utilizzare un modello 3D. Nel
caso di elementi a sezione debolmente variabile (come, ad esempio, diverse
tipologie di tegoli alari), si potrà usare un modello 2D della sezione a
trasmittanza termica maggiore e assumere questo valore, a favore di sicurezza,
come valore della trasmittanza termica dell’intero tegolo.
Si riportano, di seguito, alcuni esempi.
Tegolo:
La trasmittanza termica di un tegolo a sezione simmetrica (vedi Figura 10) può
essere valutata con un modello 2D, delimitato dalle seguenti superfici:
Figura 10 Modello 2D: tegolo
le due superfici “bagnate” dall’aria interna (I-H nella figura) ed esterna
(A-B in figura);
i due piani di taglio (adiabatici):
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Settembre 2012 35
o asse di simmetria del tegolo (A-I);
o la superficie di contatto tra il tegolo e l’elemento di
collegamento (B-H) costituente il ponte termico lineare.
Coppella:
La trasmittanza di una coppella a sezione simmetrica (vedi Figura 11) può
essere valutata con un modello 2D, delimitato dalle seguenti superfici:
Figura 11 Modello 2D: coppella
le due superfici “bagnate” dall’aria interna (C-G nella figura) ed esterna
(D-E-F in figura);
i due piani di taglio adiabatici:
o l’asse di simmetria della coppella (F-G);
o la superficie di contatto tra il tegolo e l’elemento di
collegamento (C-D) costituente il ponte termico lineare.
Si osserva che la sezione delle coppelle presenta delle nervature ortogonali
all’asse delle coppelle stesse (vedi Figure 12 e 13).
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Settembre 2012 36
Nella valutazione della trasmittanza termica delle coppelle è necessario,
pertanto, analizzare la sezione parallela all’asse del tegolo.
Figura 12 Esempio di copertura (vista 3D)
Figura 13 Esempio di sezione trasversale di una coppella
3.2 SECONDA FASE: Individuazione dei ponti termici lineari, dei relativi
modelli numerici e calcolo delle trasmittanze termiche
I più frequenti ponti termici lineari presenti nelle coperture prefabbricate di
calcestruzzo sono associati ad:
- accoppiamento tegoli – coppelle;
- accoppiamento tegoli – lucernari;
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Settembre 2012 37
- accoppiamento coppella – serramento.
Per un elenco esemplificativo dei ponti termici lineari nel caso di coperture
con tegoli alari, si veda la Figura 8.
Per ciascuno dei suddetti ponti termici occorre determinare, tramite
simulazione numerica, la trasmittanza termica lineica.
Di seguito si riporta un esempio di svolgimento teorico.
In Figura 14 è rappresentato il dominio di calcolo per lo studio di un ponte
termico lineare associato alla superficie di contatto fra un tegolo e una
coppella.
Il dominio di calcolo ha una profondità p = 1 m e la superficie di ogni
elemento vale pertanto b·p.
Si indicano con U1 e U2 le trasmittanze termiche rispettivamente del tegolo
e della coppella e con b1 e b2 gli sviluppi dei due elementi: b1 = AB; b2 = EF.
Si sottolinea che il ponte termico lineare dovuto all’accoppiamento
copertura – pareti perimetrali non rientra nel calcolo della trasmittanza termica
della copertura. La sua valutazione è demandata al professionista che si occupa
di determinare le prestazioni energetiche dell’edificio.
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Settembre 2012 38
Figura 14 Dominio di calcolo associato al ponte termico dovuto alla presenza di
una superficie di contatto fra il tegolo e la coppella.
Il modello 2D è delimitato dalle seguenti superfici:
le due superfici di taglio “bagnate” dall’aria interna (I-H-C-G nella
figura) ed esterna (A-B-D-E-F in figura);
i due piani di taglio adiabatici:
o l’asse di simmetria della coppella (F-G);
o l’asse di simmetria del tegolo (A-I).
Si osserva che la sezione delle coppelle presenta delle nervature ortogonali
all’asse delle coppelle stesse (vedi Figure 12 e 13).
Nella valutazione della trasmittanza termica delle coppelle è necessario,
pertanto, analizzare la sezione parallela all’asse del tegolo.
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Settembre 2012 39
Indicando con NUM
PTL il coefficiente di accoppiamento termico, relativo al
dominio di calcolo rappresentato in Figura 14, e determinato numericamente,
è possibile calcolare la trasmittanza termica lineica PT associata al ponte
termico con la seguente espressione:
p
UbUbpLNUM
PTPT
)]([ 2211 (6)
Una volta che sono state così determinate tutte le trasmittanze lineiche
presenti nella copertura, si può calcolare:
i j jjii
'' lUAL (7)
dove ''L rappresenta una migliore stima del coefficiente di accoppiamento
termico L , e jl è la lunghezza del j-esimo ponte termico lineare.
Le lunghezze jl si valutano come indicato in Figura 15 (in rosso). Un esempio
numerico del calcolo è riportato nell’Allegato B delle presenti Linee Guida.
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Figura 15 Lunghezza dei ponti termici lineari
Piani di taglio adiabatici
Ponti termici lineari
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Settembre 2012 41
In Figura 16 è rappresentato il dominio di calcolo relativo al ponte termico
associato alla superficie di contatto tra il serramento e la coppella.
Figura 16 Dominio di calcolo associato al ponte termico tra serramento e coppella
Le superfici che delimitano il modello 2D sono:
le due superfici “bagnate” dall’aria interna (A-C-G nella figura) ed
esterna (B-D-E-F in figura);
i due piani di taglio adiabatici:
o l’asse di simmetria della coppella (F-G);
o l’asse di simmetria del serramento (A-B).
Anche in questo caso, data la presenza delle nervature nelle coppelle, è
necessario analizzare la sezione parallela all’asse del tegolo (vedi figura 13).
Si riportano, nel seguito, alcuni esempi di dettagli di ponti termici lineari.
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Figura 17 Dettagli di ponti termici tra tegolo e coppella
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Figura 18 Dettaglio del ponte termico tra tegolo e lastra trasparente curva in VTR
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Figura 19 Dettagli di ponte termico tra tegolo e lastra curva in policarbonato
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Figura 20 Dettagli di ponte termico tra tegolo e lastra curva in VTR con lastra retta di
soffittatura
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Figura 21 Dettagli di ponte termico tra tegolo e lastra di copertura in lamiera grecata e lastra di soffittatura in lamiera grecata con materassino in lana di vetro
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Figura 22 Dettagli di ponte termico tra tegolo e shed curvo
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Figura 23 Dettagli di ponte termico tra tegolo e shed diritto
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Figura 24 Particolari dei ponti termici tra shed e serramento e tra serramento e tegolo.
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3.3 TERZA FASE: Individuazione dei ponti termici puntuali, dei relativi
modelli numerici e calcolo delle trasmittanze termiche
In generale in una copertura si possono distinguere almeno due tipologie di
ponti termici puntuali:
- ponti termici ottenuti come intersezione di ponti termici lineari, che,
come già visto, si possono trascurare (cfr. paragrafo 4.2 della norma
UNI EN ISO 14683);
- ponti termici puntuali dovuti ad effetti geometrici e/o penetrazione di
materiali (ad esempio elementi di fissaggio meccanico della
coibentazione al calcestruzzo della struttura) la cui trasmittanza
termica va valutata numericamente.
Noto il valore della trasmittanza termica del ponte termico puntuale (possono
essere inclusi anche gli elementi di connessione), determinato numericamente,
è possibile calcolare una migliore approssimazione del coefficiente di
accoppiamento termico L :
k ki j jjii lUAL '''
(8)
coincide con se vengono considerati tutti i ponti termici, lineari e
puntuali, e le trasmittanze termiche a loro associate sono calcolate
esattamente. Se l’effetto di alcuni ponti termici (cfr. paragrafo 4.2 della
norma UNI EN ISO 14683) viene trascurato, differisce da , ancorché
per una quantità molto piccola.
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3.4 QUARTA FASE: Calcolo della trasmittanza termica
Si calcola la trasmittanza termica U della porzione di copertura rappresentata
nel modello di calcolo dividendo '''L per l’area A del modello.
Il valore così calcolato è da considerarsi al netto degli effetti dovuti agli
elementi di connessione, se non già considerati.
3.5 QUINTA FASE: Eventuale calcolo delle correzioni ai sensi dell’Annex
D della norma UNI EN ISO 6946
La presenza degli elementi di connessione determina un ponte termico
puntuale3. Tale ponte termico può essere calcolato con un metodo numerico
come precedentemente descritto ai paragrafi 3.2 e 3.3 (Seconda fase e Terza
fase). In tal caso la trasmittanza termica, calcolata con la formula:
A
lUA
A
LU
k ki j jjii'''
(9)
comprende anche gli effetti dovuti alla presenza degli elementi di connessione.
Qualora nel calcolo della trasmittanza termica gli effetti dovuti alla presenza di
tutti o alcuni elementi di connessione non vengano valutati come appena
descritto, alla trasmittanza termica calcolata è necessario aggiungere una
“correzione”.
Per il calcolo di tale correzione si utilizza l’Annex D della norma UNI EN
ISO 6946.
3.6 SESTA FASE: Calcolo della trasmittanza termica totale
Il valore della trasmittanza termica totale è determinato sommando le
correzioni di cui al paragrafo 3.5 al valore di trasmittanza termica di cui al
paragrafo 3.4.
3 Per quanto la maggior parte dei sistemi di connessione utilizzati nelle diverse tipologie di coperture dia origine a ponti
termici puntuali, potrebbero esistere sistemi che introducono ponti termici lineari.
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A L L E G A T O A
Promemor ia per i l produttore
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Settembre 2012 53
Di seguito si riporta un elenco indicativo e non esaustivo di punti che il
produttore deve rispettare per implementare correttamente l’algoritmo di
calcolo utilizzando il metodo numerico.
1. Identificazione dei valori di conduttività termica per i materiali.
2. Utilizzo dei valori di conduttività termica dichiarati dal produttore
oppure utilizzo dei valori tabellari della norma UNI 10351
(opportunamente maggiorati) o della norma UNI EN ISO 10456.
3. Descrizione dettagliata della copertura.
4. Identificazione del valore di conduttività termica per gli elementi di
connessione, se presenti.
5. Identificazione dei valori delle resistenze termiche superficiali.
6. Suddivisione della copertura in elementi.
7. Calcolo della trasmittanza termica degli elementi.
8. Individuazione dei ponti termici lineari e relativo modello di
calcolo.
9. Calcolo della trasmittanza termica lineica per tutte le tipologie di
ponte termico lineare presenti nella copertura.
10. Individuazione dei ponti termici puntuali non trascurabili e relativo
modello di calcolo.
11. Calcolo della trasmittanza termica puntuale per le tipologie di ponte
termico puntuale individuate.
12. Calcolo della trasmittanza termica della copertura.
13. Applicazione di eventuali correzioni ai sensi dell’Annex D della
norma UNI EN ISO 6946.
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A L L E G A T O B
E s e m p i d i c a l c o l o d i p o n t e
t e r m i c o l i n e a r e
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PONTE TERMICO TRA TEGOLO E COPPELLA
Figura B1 Vista assonometrica di una porzione di copertura
INDIVIDUAZIONE DEI MATERIALI
Tegolo (c): calcestruzzo Isolante (is): polistirene espanso estruso con
massa volumica tra 30 e 50 kg/m3 Impermeabilizzazione (imp): bitume Coppella (cop): poliuretano
Collegamento tegolo – coppella (coll): Acciaio
dove fra parentesi è indicato il pedice utilizzato nei simboli che seguono.
INDIVIDUAZIONE DELLE CONDUTTIVITÀ TERMICHE DEI MATERIALI E
LORO MAGGIORAZIONE
c = m + m ∙m = 1,01 + 1,01·15% = 1,162 Km
W
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is = m + m ∙m = 0,028 + 0,028·20% = 0,034 Km
W
imp = 0,17 Km
W
; cop = 0,024
Km
W
; col = 52
Km
W
INDIVIDUAZIONE DELLE RESISTENZE TERMICHE SUPERFICIALI
SiR = 0,10 W
Km2
SeR = 0,040 W
Km2
SUDDIVISIONE IN ELEMENTI
La copertura analizzata è suddivisa in elementi corrispondenti a tegoli e
coppelle.
Figura B2 Vista in sezione del modello 2D rappresentante il tegolo (data la presenza
di un asse di simmetria dell’elemento se ne considera solo metà)
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Settembre 2012 57
DIFFERENZA DI TEMPERATURA IMPOSTA
E’ stata imposta una differenza di temperatura tra ambiente interno ed
esterno di 20°C.
CALCOLO DELLE TRASMITTANZE DELL’ELEMENTO TEGOLO
RISULTATI4
Flusso termico= 10,874 m
W
Sviluppo b= 1.275 m
Profondità p= 1 m
U= 0,426 Km
W
2
L 2D= 0,544 Km
W
0.19°C 19.13°C
Figura B3 Distribuzione delle temperature
4 I calcoli termici e le distribuzioni di temperatura, riportati in questo Allegato, sono stati ottenuti
con il software Mold Simulator 1.0.7. Tali dati possono comunque essere ricavati con l’utilizzo di
un qualsiasi altro software in grado di eseguire analoghe analisi termiche.
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Settembre 2012 58
CALCOLO DELLE TRASMITTANZE DELLA PORZIONE COPPELLA
Figura B4 Vista in sezione longitudinale del modello 2D rappresentante la coppella.
Trattasi di coppella con 65 mm di coibente continuo più 40 mm di greca sporgente.
RISULTATI
Flusso termico= 6,473 m
W
Sviluppo b= 1,01053 m
Profondità p= 1 m
U= 0.320 Km
W
2
L 2D= 0.324 Km
W
0.01°C 18.88°C
Figura B5 Distribuzione delle temperature
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Settembre 2012 59
CALCOLO DEL PRIMO TERMINE DEL COEFFICIENTE DI ACCOPPIAMENTO
TERMICO
mK
WAUL ii i 866032305430011320027514260 ,,,,,,,'
INDIVIDUAZIONE DEI PONTI TERMICI LINEARI, DEI RELATIVI MODELLI
NUMERICI E CALCOLO DELLE TRASMITTANZE TERMICHE
Nel caso in esame i ponti termici sono associati alla superficie di contatto fra
tegolo e coppella.
Figura B6 Ponte termico relativo all’accoppiamento tegolo – coppella
Nel seguito si riporta il calcolo del ponte termico lineare associato a due
diversi dettagli costruttivi.
Ai fini del calcolo della trasmittanza termica lineica associata al ponte
termico tra tegolo e coppella la presenza delle greche richiederebbe una
simulazione 3D. Vista la successione periodica delle greche l’estensione del
dominio potrebbe essere limitata ad un solo semiperiodo, anche in questo
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Settembre 2012 60
caso, tuttavia, l’onere della simulazione sarebbe notevole. Per evitare
simulazioni 3D, ai sensi del paragrafo A.2 della norma UNI EN ISO 6946,
sono state trascurate le greche sporgenti, considerando, pertanto, la
coppella di spessore uniformemente pari a 65 mm.
Nel seguito si riportano i calcoli per due casi senza e con taglio del ponte
termico lineare.
CASO 1: ACCOPPIAMENTO ESEGUITO SENZA TAGLIO DEL PONTE TERMICO
Figura B7 Dominio di calcolo relativo all’accoppiamento tegolo – coppella (esempio 1)
CALCOLO DEL PONTE TERMICO LINEARE
RISULTATI
Flusso termico= 27,786 m
W
NUM
PTL = 1,389 Km
W
Calcolo del ponte termico lineare:
mK
W
p
UbUbpLNUM
PTPT 5230
1
32305430138912211 ,)],,([,)]([
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Settembre 2012 61
0.00°C 19.13°C
Figura B8 Distribuzione delle temperature
INDIVIDUAZIONE DEI PONTI TERMICI PUNTUALI, DEI RELATIVI MODELLI
NUMERICI E CALCOLO DELLE TRASMITTANZE
Nell’esempio considerato gli unici ponti termici puntuali sono quelli associati
agli elementi di fissaggio della guaina impermeabilizzante agli elementi della
copertura. Per questo tipo di ponte termico si è deciso di non ricorrere a un
modello numerico, ma di calcolare una correzione da apportare alla
trasmittanza termica ai sensi della procedura descritta dalla norma UNI EN
ISO 6946.
CALCOLO DELLA TRASMITTANZA TERMICA
Il calcolo viene eseguito su una porzione di copertura con profondità pari a 1
m:
Km
W
A
lUA
A
LU
i j jjii
25290
62292
5230132305430,
,
,),,(''
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Settembre 2012 62
CALCOLO DELLA CORREZIONE
Per il fissaggio dello strato isolante al tegolo si utilizzano dei chiodi a
battere in acciaio di diametro pari a 6 mm.
2
1
0
hT
fff
fR
R
d
nAU
,
dove
f = 52 mK
W
= 0,8 0
1
d
d
fn = 171552
3,
, m-2
522
1082624
0060
4
,,
fA m2
0d = 0,10 m; 1R =W
Kmd
is
2
0 94120340
100,
,
,
34724260
11,
,,
tegolo
hTU
RW
Km 2
Km
WU
R
R
d
nAU
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2
252
1
0
02160
3472
9412
100
1711082625280
,
,
,
,
,,,
,
Km
WUUU
255060021605290 ,,,
LINEE GUIDA PER IL CALCOLO DELLA TRASMITTANZA TERMICA DELLE COPERTURE IN CALCESTRUZZO DI EDIFICI PREFABBRICATI
Settembre 2012 63
CASO 2: ACCOPPIAMENTO ESEGUITO CON TAGLIO DEL PONTE TERMICO
Figura B9 Dominio di calcolo relativo all’accoppiamento tegolo – coppella (esempio 2)
CALCOLO DEL PONTE TERMICO LINEARE
RISULTATI
Flusso termico= 18,384 m
W
NUM
PTL = 0,917 Km
W
Calcolo del ponte termico lineare:
mK
W
p
UbUbpLNUM
PTPT 0510
1
32305430191702211 ,)],,([,)]([
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Settembre 2012 64
0.00°C 19.65°C
Figura B10 Distribuzione delle temperature
CALCOLO DELLA TRASMITTANZA TERMICA TOTALE
Il calcolo delle correzioni dovute ai fissaggi meccanici fornisce lo stesso
risultato del caso precedente. Pertanto, procediamo direttamente al calcolo
della trasmittanza termica totale che, su una porzione di copertura con
profondità pari a 1 m dà il seguente valore:
Km
W
A
lUA
A
LU
i j jjii
23710
0216062292
0510132305430
,
,,
,),,(''
Esaminando i due casi si vede come l’abbattimento dei ponti termici sono
associati alla superficie di contatto riduca drasticamente la trasmittanza totale
della copertura (33% di riduzione).
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Settembre 2012 65
A L L E G A T O C
M o d a l i t à d i C e r t i f i c a z i o n e
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Settembre 2012 66
ICMQ ai fini della concessione della Certificazione volontaria delle
caratteristiche energetiche delle coperture prefabbricate:
1. valida l’algoritmo di calcolo della trasmittanza termica, verifica il rispetto
delle normative vigenti ed effettua valutazioni di congruità e di
correttezza dei dati dichiarati dal produttore.
In particolare:
- controlla la correttezza dei valori della conduttività termica dei
materiali;
- controlla la correttezza delle resistenze termiche superficiali;
- controlla la congruenza della suddivisione della copertura;
- verifica a campione la correttezza della trasmittanza termica dei
componenti e della trasmittanza termica lineica e puntuale dei ponti
termici calcolate dal produttore;
- sulla base dei valori delle trasmittanze presentate dal produttore
verifica la correttezza del calcolo della trasmittanza media dell’intera
copertura e la confronta con i risultati ottenuti dal produttore.
2. effettua una visita di valutazione presso ogni unità produttiva
dell'Azienda richiedente ove si producano i componenti delle
coperture oggetto di Certificazione. Tale verifica ha lo scopo di
accertare che l'Azienda sia in possesso di un controllo di produzione di
componenti che rispetti le prescrizioni e le indicazioni contenute nella
relazione di calcolo. Inoltre nel corso della visita viene verificato che
l'Azienda attui tale controllo di produzione e che lo stesso sia definito
nel manuale e nelle procedure aziendali, con specifico riferimento ai
componenti delle coperture oggetto di certificazione e delle relative
caratteristiche energetiche.
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Settembre 2012 67
Per le Aziende con Sistema Qualità certificato da ICMQ nell’attività di
produzione di elementi prefabbricati o con Controllo di Produzione in
Fabbrica ai fini della marcatura CE degli elementi per copertura anch’esso
certificato da ICMQ, sulla base degli esiti delle visite ispettive già
effettuate, solitamente viene richiesta la sola validazione dell’algoritmo di
calcolo.
Il mantenimento della certificazione è vincolato agli esiti delle verifiche
periodiche del controllo di produzione.