Linea di ricerca “Miglioramento della assistenziale”
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Linea di ricerca 5
“Miglioramento della qualità assistenziale”
Il miglioramento della salute si garantisce sia introducendo i risultati della ricerca nella pratica
(research‐based practice), sia utilizzando la pratica quale punto di partenza per l’ideazione ed
esecuzione degli studi (practice‐based research). L’ Azienda Ospedaliero‐Universitaria di Parma
rappresenta il punto di incontro ideale tra la ricerca e la pratica clinica, per la quantità e qualità
delle attività di ricerca condotte, per la diversificata tipologia di studi, oltre che per la prossimità
alle attività di ricerca pre‐clinica condotta nei contesti universitari.
I progetti realizzati nell’ambito di questa linea sono volti ad introdurre nella pratica
assistenziale interventi di cui è stata dimostrata l’efficacia negli studi sperimentali, al fine di
valure le migliori soluzioni da adottare e l’utilizzo più appropriato.
Il miglioramento della qualità è ovviamente un argomento trasversale a tutti i settori, pertanto
oggetto di ricerca praticamente in tutti i Dipartimenti aziendali. Accanto a studi relativi al
confronto di test, interventi e procedure sanitarie, vengono effettuate ricerche per il
miglioramento organizzativo‐gestionale delle attività assistenziali e indagini epidemiologiche
per il monitoraggio delle malattie e dei fattori che ne influenzano l’occorrenza.
A questi progetti partecipa attivamente anche la Direzione Sanitaria aziendale.
PIANO DIPARTIMENTALE DELLE ATTIVITA’ DI RICERCA 2013‐2015
Linea di ricerca: 5. Miglioramento della qualità assistenziale Titolo: L’angioplastica coronarica nel mondo reale: focus sull’Outcomes Research
UO coinvolte della AOU di Parma 1. ACN ‐ Cardiologia (UO) Altre UO 1. Agenzia Sanitaria e Sociale Regionale Emilia‐Romagna
Descrizione attività Nonostante la letteratura contenga raccomandazioni sulla gestione di pazienti con sindrome coronarica acuta (SCA) sottoposti ad angioplastica coronarica (PTCA), permangono ancora alcuni dubbi sulle scelte terapeutiche ottimali, anche a causa della carenza di dati su pazienti del mondo reale, che possono differire da quelli disponibili da studi sperimentali. Non è ad esempio ancora accertato quale sia la migliore strategia di terapia antitrombotica, in termini di efficacia e sicurezza, per pazienti con SCA NSTEMI sottoposti a trattamento invasivo. Le linee guida internazionali, come quelle della European Society of Cardiology (ESC) 2011, consigliano infatti diverse opzioni terapeutiche, dopo stratificazione del rischio individuale ischemico‐emorragico. D’altra parte, non esistono attualmente dati nella popolazione “real world” circa l’efficacia e la sicurezza delle diverse opzioni di terapia anticoagulante iniziata precocemente e proseguita anche in sala di emodinamica. Analogamente, non si dispone ancora di informazioni sufficienti per guidare la scelta della terapia antiaggregante da effettuarsi nei mesi successivi la PTCA per pazienti con SCA, ne sulla durata ottimale della stessa. Se infatti viene attualmente raccomandata la Dual antiplatelet therapy (DAPT) per 12 mesi dopo PTCA, non è chiaro quale sia la combinazione farmacologica migliore (ASA + clopidogrel (C), ASA + prasugrel (P) o ASA + ticagrelor (T). Studi randomizzati hanno infatti dimostrato che P e T sono superiori a C nel prevenire eventi, ma anche che questi comportano un rischio maggiore di sanguinamento. Dati sulla durata ottimale della terapia sono altresì conflittuali. Anche in questo caso si registra la mancanza di informazioni sugli outcome in pazienti reali, che si rendono necessarie per poter guidare la scelta terapeutica. Per garantire la gestione ottimale di pazienti con SCA sotoposti a PTCA, Il team è pertanto impegnato a valutare, con metodiche di Outcomes Research, l’efficacia e la sicurezza di diverse strategie terapeutiche e gli outcome postprocedurali, in pazienti non selezionati. Obiettivi 2013‐2015 1. Valutare in pazienti non selezionati con SCA‐NSTEMI sottoposti a studio angiografico, l’efficacia e la sicurezza di diverse strategie di terapia antitrombotica, considerando i seguenti endpoint: a) EFFICACIA: eventi avversi cardiaci maggiori (MACE) (mortalità, reIMA, rivascolarizzazione del vaso target (TVR), ictus) b) SICUREZZA (emorragie maggiori e minori classificate secondo il Bleeding Academic Research Consortium. 2. Valutare in pazienti non selezionati con SCA trattati con diverse strategie di DAPT gli endpoint ischemici ed emorragici (mortalità, IMA, ictus, sanguinamenti), e la compliance al trattamento nella popolazione reale. 3. Descrivere i principali esiti clinici in una popolazione reale con STEMI sottoposti a PTCA primaria, effettuando l’analisi comparativa tra diversi gruppi di pazienti (stratificazione per età, sesso, farmaci ricevuti, accesso vascolare, tempi di soccorso e di intervento percutaneo, ed altri).
Pubblicazioni scientifiche attinenti 1. Kohli P, Wallentin L, … , Ardissino D, … , Cannon CP. Reduction in first and recurrent cardiovascular events with ticagrelor compared with clopidogrel in the PLATO Study. Circulation. 2013 Feb 12;127(6):673‐80. 2. Campo G, Saia F, … , Vignali L, … , Marzocchi A. Long‐term outcome after drug eluting stenting in patients with ST‐segment elevation myocardial infarction: data from the REAL registry. Int J Cardiol. 2010 Apr 15;140(2):154‐60. 3. Rubboli A, Magnavacchi P, … , Vignali L, … , Marzocchi A. Antithrombotic management and 1‐year outcome of patients on oral anticoagulation undergoing coronary stent implantation (from the Registro Regionale Angioplastiche Emilia‐Romagna Registry). Am J Cardiol. 2012 May 15;109(10):1411‐7. 4. Solinas E, Vignali L, Menozzi A, Cattabiani MA, Tadonio I, Ardissino D. Is radial approach better than femoral one during primary coronary angioplasty? Insights from PAPRICA‐Outcomes Database PArma PRImary Coronary Angioplasty (abstract). j Am Coll Cardiol. 2011 apr 5;57 (14) suppl 1:e1990‐e1990 5. Manari A, Ortolani P, … , Vignali L, … , Marzocchi A. Clinical impact of an inter‐hospital transfer strategy in patients with ST‐elevation myocardial infarction undergoing primary angioplasty: the Emilia‐Romagna ST‐segment elevation acute myocardial infarction network. Eur Heart J. 2008 Aug;29(15):1834‐42.
Team di ricerca dell’AOU di Parma coinvolto nella linea di ricerca Maria Alberta Cattabiani, Emilia Solinas, Francesca Russo, Luigi Vignali, Alberto Menozzi, Iacopo Tadonio, Giorgia Paoli, Michele Bianconcini, Franco Masini, Francesca Grassi, Jayme Ferro, Francesco De Crescenzo, Maria Antonietta Demola, Rossella Giacalone, Maria Francesca Notarangelo, Federico Bontardelli, Diego Ardissino. Altri prodotti attinenti alla linea di ricerca REAL web‐based registry for clinical and procedural variables collection Access Database delle angioplastiche primarie del laboratorio di emodinamica di Parma
PIANO DIPARTIMENTALE DELLE ATTIVITA’ DI RICERCA 2013‐2015
Linea di ricerca: 5. Miglioramento della qualità assistenziale Titolo: Implementazione di programmi di educazione sanitaria per le modifiche degli stili di vita e riduzione dei fattori di rischio.
UO coinvolte della AOU di Parma 1. ACN ‐ Cardiologia (UO) 2. ACN ‐ Semeiotica Medica (UO) 3. FMP ‐ Trattamento intensivo del diabete e delle sue complicanze (SSD)
4. ACN ‐ Funzionalità Polmonare (SSD)
5. FMP ‐ Malattie del ricambio e diabetologia (SSD)
Descrizione attività Le malattie cardiovascolari (CV) rappresentano la principale causa di mortalità e morbidità in Europa, con 4.3 milioni di decessi per anno. La prevalenza dei convenzionali fattori di rischio (fumo, ipertensione arteriosa ‐ PA, dislipidemia, obesità, diabete, sedentarietà) è stata descritta in letteratura, e le evidenze scientifiche sull’efficacia della prevenzione secondaria delle CV e dei programmi di riabilitazione degli stili di vita nocivi è solida, con una riduzione significativa di morbidità e mortalità. Le Linee guida internazionali di Cardiologia indicano come priorità assoluta la necessità di implementare programmi di educazione sanitaria volti alla modifica dello stile di vita e alla riduzione dei fattori di rischio, sia nella prevenzione primaria degli eventi CV, che nella prevenzione secondaria, unitamente al controllo dell'aderenza alla terapia farmacologica. Tuttavia, studi recenti del gruppo EUROASPIRE dimostrano come le misure di prevenzione secondaria non siano adeguatamente implementate, e come i principali goal raccomandati dalle società di cardiologia non vengano spesso raggiunti nei pazienti con malattie CV. Non esistono inoltre attualmente programmi strutturati di prevenzione secondaria coordinati da figure professionali dedicate ed appositamente formate. Nel triennio si intende quindi attuare un percorso strutturato infermieristico di prevenzione secondaria per pazienti con sindromi coronariche acute (SCA). Successivamente si prevede di testarne l'efficacia e la fattibilità. Obiettivi 2013‐2015 Le attività sono volte a testare efficacia e fattibilità di un percorso strutturato infermieristico di prevenzione secondaria rivolto a pazienti con SCA, in termini di: 1) riduzione dei fattori di rischio convenzionali (fumo, dislipidemia, ipertensione arteriosa, iperglicemia, obesità e sovrappeso, sedentarietà) e aderenza alla terapia farmacologica prescritta 2)riduzione degli eventi avversi maggiori cardiovascolari a 5 anni 3) potenziamento delle competenze specifiche del personale infermieristico nella gestione educativa del paziente con SCA 4) creazione di una rete integrata assistenziale multidisciplinare, che preveda la collaborazione tra le diverse figure professionali di Ospedale e Territorio.
Pubblicazioni scientifiche attinenti 1. Bassand JP, Hamm CW, Ardissino D, … , Wijns W. Guidelines for the diagnosis and treatment of non‐ST‐segment elevation acute coronary syndromes. Task Force for Diagnosis and Treatment of Non‐ST‐Segment Elevation Acute Coronary Syndromes of European Society of Cardiology. Eur Heart J. 2007 Jul;28(13):1598‐660. 2. Gibson CM, Murphy SA, … , Ardissino D, … , Braunwald E; ExTRACT‐TIMI 25 Investigators. Percutaneous coronary intervention in patients receiving enoxaparin or unfractionated heparin after fibrinolytic therapy for ST‐segment elevation myocardial infarction in the ExTRACT‐TIMI 25 trial. J Am Coll Cardiol. 2007 Jun 12;49(23):2238‐46. 3. Cannon CP, Harrington RA, … , Ardissino D, … , Wallentin L; PLATelet inhibition and patient Outcomes Investigators. Comparison of ticagrelor with clopidogrel in patients with a planned invasive strategy for acute coronary syndromes (PLATO): a randomised double‐blind study. Lancet. 2010 Jan 23; 375: 283‐93 4. Steg PG, James S, … , Ardissino D, … , Wallentin L; PLATO Study Group. Ticagrelor versus clopidogrel in patients with ST‐elevation acute coronary syndromes intended for reperfusion with primary percutaneous coronary intervention: A Platelet Inhibition and Patient Outcomes (PLATO) trial subgroup analysis. Circulation. 2010 Nov 23;122:2131‐41. 5. Erdmann J, Grosshennig A, … , Ardissino D, … , Ouwehand WH; Italian Atherosclerosis, Thrombosis, and Vascular Biology Working Group; Myocardial Infarction Genetics Consortium; Wellcome Trust Case Control Consortium; Cardiogenics Consortium. New susceptibility locus for coronary artery disease on chromosome 3q22.3Nat Genet. 2009 Mar;41(3):280‐2.
Team di ricerca dell’AOU di Parma coinvolto nella linea di ricerca Diego Ardissino, Giorgia Paoli, Emilia Solinas, Maria Mattioli,Laura Dall’Oglio, Cristian Fava, Chiara Tardio, Federica Fellini, Giovanna Pelà, Sergio Tardio, Dall’Aglio Elisabetta, Antonio Chetta
Contratti/Borse di studio/Assegni di ricerca attivi sulla linea di ricerca contratto libero professionale Cardiologia, Ospedale di Piacenza contratto libero professionale Cardiologia, Ospedale di Fidenza
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Linea di ricerca: 5. Miglioramento della qualità assistenziale Titolo: Analisi dell'utilizzo dei devices mono‐ e pluri‐uso in chirurgia tiroidea
UO coinvolte della AOU di Parma 1. BCH ‐ Clinica Chirurgica e Trapianti d'Organo (UO)
Descrizione attività Negli ultimi 10 anni, è in costante aumento il numero di pazienti sottoposti a chirurgia tiroidea trattato con tecnica mini invasiva, grazie all’ausilio di due nuovi devices pluri e monouso, harmonic scalpel e radiofrequenza). Presso il comparto operatorio della UO Clinica Chirurgica e Trapianti d’Organo abbiamo a disposizione entrambi i dispositivi; dal 2013 è stata anche introdotta la radiofrequenza avanzata poliuso per le patologie da trattare in chirurgia aperta. Questi devices presentano certamente dei costi aggiuntivi ma, come dimostrato in letteratura, permettono di razionalizzare i tempi operatori , consentendo pertanto l’aumento del numero degli interventi in una giornata operatoria. Il team ha effettuato in questi anni ricerche nell’ambito dell’encorinochirurgia, con particolare attenzione alla patologia tiroidea, volte ad approfondire la conoscenza biologica della patologia benigna e non benigna della ghiandola tiroidea e a promuovere tecniche chirurgiche sempre più efficaci e meno invasive per il paziente eseguendo studi sulle tecniche videoassistite, sulla necessità o meno di eseguire linfoadenectomie nel caso di carcinomi differenziati tiroidei, sulla gestione pre, intra e postoperatoria del paziente affetto da patologiatiroidea ad indicazione chirurgica. Nel triennio 2013‐2015, il team sarà impegnato a definire le indicazioni all’utilizzo delle due tecniche nella pratica clinica, e a valutarne il rapporto tra i costi e i benefici per i pazienti. Obiettivi 2013‐2015 1) Confrontare nell’ambito di trial le due tecniche (harmonic vs radiofrequenza) al fine di definire indicazioni per il corretto utilizzo in un contesto reale. 2) Attuare un’analisi costo‐efficacia valutando anche le ricadute sulla programmazione delle liste d’attesa.
Pubblicazioni scientifiche attinenti 1. Del Rio P, Cataldo S, Nizzoli R, Negri M, De Simone S, Sianesi M. Preoperative diagnosis of THYR 3 versus follicular lesion: malignant postoperative ratio. Minerva Chir. 2012 Oct;67(5):429‐32. 2. Del Rio P, Sommaruga L, Pisani P, Palladino S, Arcuri MF, Franceschin M, Sianesi M. Minimally invasive video‐assisted thyroidectomy in differentiated thyroid cancer: a 1‐year follow‐up. Surg Laparosc Endosc Percutan Tech. 2009 Aug;19(4):290‐2. 3. Del Rio P, Minelli R, … , Sianesi M. Can misdiagnosis in pre‐operative FNAC of thyroid nodule influence surgical treatment? J Endocrinol Invest. 2011 May;34(5):345‐8. 4. Del Rio P, Arcuri MF, Pisani P, De Simone B, Sianesi M. Minimally invasive video‐assisted thyroidectomy (MIVAT): what is the real advantage? Langenbecks Arch Surg. 2010 Apr;395(4):323‐6. 5. Del Rio P, Sommaruga L, Cataldo S, Robuschi G, Arcuri MF, Sianesi M. Minimally invasive video‐assisted thyroidectomy: the learning curve. Eur Surg Res. 2008;41(1):33‐6. Team di ricerca dell’AOU di Parma coinvolto nella linea di ricerca Paolo Del Rio, Maria Francesca Arcuri, Lorenzo Viani, Matteo Rossini, Mario Sianesi
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Linea di ricerca: 5. Miglioramento della qualità assistenziale Titolo: Governance del paziente diabetico ricoverato in diversi setting assistenziali
UO coinvolte della AOU di Parma 1. GOE ‐ Clinica e Terapia Medica (UO) 2. FMP ‐ Malattie del ricambio e diabetologia (SSD) 3. FMP ‐ Trattamento intensivo del diabete e delle sue complicanze (SSD)
Altre UO 1. AUSL Reggio Emilia Ospedale di Montecchio 2. AUSL Piacenza Ospedale Guglielmo da Saliceto 3. AOU Sant'Anna Ferrara 4. AUSL Bologna Ospedale Maggiore 5. AUSL di Modena Dist Carpi
Descrizione attività Ad oggi non esistono procedure standardizzate di gestione del paziente diabetico in regime di ricovero ospedaliero. La gestione del paziente diabetico è affidata alle competenze degli operatori del reparto nel quale il paziente viene ricoverato. La gestione del controllo metabolico e della terapia insulinica risultano disomogenee ed empiriche nei reparti non specialistici, anche a causa della loro complessità. Inoltre, non sono disponibili degli indicatori di performance validati che permettano di valutare quanto nella pratica clinica le indicazioni riportate dagli Standard di cura per la gestione del diabete in regime ospedaliero siano realmente implementate e quanto tale implementazione abbia un risvolto positivo nei confronti degli outcome clinici a breve termine e a medio e lungo termine. Obiettivi 2013‐2015 1. Implementare un modello clinico‐gestionale del paziente diabetico ricoverato in setting assistenziali non‐
specialistici . 2. Attuare la validazione del modello al fine di verificare il miglioramento dell’appropriatezza di gestione del
paziente. 3. Valutare l’effetto in termini di esito clinico. 4. Definire un programma strutturato di educazione terapeutica del paziente diabetico in dimissione.
Pubblicazioni scientifiche attinenti 1. Rivellese AA, Piatti PM; Italian Intersociety Consensus Group Ardigò D, Zavaroni I. Consensus on: Screening and therapy of coronary heart disease in diabetic patients. Nutr Metab Cardiovasc Dis. 2011 Oct;21(10):757‐64. 2. Vaccaro O, Boemi M, … , Ardigò D, Zavaroni I; MIND‐IT Study Group. The clinical reality of guidelines for primary prevention of cardiovascular disease in type 2 diabetes in Italy. Atherosclerosis. 2008 Jun;198(2):396‐402 3. Rivellese AA, Boemi M, … , Zavaroni I; Mind.it Study Group Dietary habits in type II diabetes mellitus: how is adherence to dietary recommendations? Eur J Clin Nutr. 2008 May;62(5):660‐4. Team di ricerca dell’AOU di Parma coinvolto nella linea di ricerca Ivana Zavaroni, Alessandra Dei Cas, Valentina Ridolfi , Diego Ardigò, Pamela Criscuoli, Raffaella Aldigeri , Rita Poli Contratti/Borse di studio/Assegni di ricerca attivi sulla linea di ricerca contratto libero professionale, UO Clinica e Terapia Medica collaborazione coordinata e continuativa, UO Clinica e Terapia Medica
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Linea di ricerca: 5. Miglioramento della qualità assistenziale Titolo: Il registro dello stroke ischemico
UO coinvolte della AOU di Parma 1. DGR ‐ Clinica Geriatrica (UO) 2. HNS ‐ Neurologia (UO) 3. PAM ‐ Ricerca e Innovazione (UO)
Descrizione attività Dal 2000 è in corso la costruzione di un data base relativo ai pazienti ricoverati per ictus ischemico (primo evento) e inseriti nel Percorso Diagnostico Terapeutico (PDT) aziendale. La banca dati, aggiornata alla fine del 2009, riguarda per il momento 1995 pazienti, ed include parametri clinici, oltre a diversi indicatori di processo e di outcome, relativi alla fase acuta e al successivo follow up (fino ad 1 anno dall’evento). Per il triennio 2013‐2015, il team sarà impegnato nelle seguenti attività relative al Registro: 1. Completare l’analisi sull’interazione sesso ed età nell’outcome dell’ictus. 2. Completare l’analisi sul ruolo dell’epilessia 3. Analizzare il grado di adesione alle linee guida relative alla prevenzione secondaria, in particolare in termini di prescrizione di statine alla dimissione, valutandone le ricadute sull’outcome, inteso come incidenza di eventi cerebro e cardiovascolari ad 1 anno. 4. Analizzare i tempi di accesso al PS dall’esordio dei sintomi, con due obiettivi: definire i determinanti degli eventuali ritardi e le ricadute dei tempi di accesso sull’outcome. Obiettivi 2013‐2015 La disponibilità di informazioni accurate e validate, raccolte tramite registro, permetterà di perseguire i seguenti obiettivi: 1. Definizione delle caratteristiche dell’ictus nella realtà locale: distribuzione delle diverse sindrome cliniche ed eziologia, gravità, esito a breve e lungo termine, modalità di gestione e aderenza alle linee guida in termini di prevenzione primaria e secondaria. 2. Studio dell’influenza sull’outcome di fattori quali l’età ed il sesso 3. Verificare il ruolo dell’epilessia nella storia naturale dell’ictus ischemico Pubblicazioni scientifiche attinenti 1. Denti L, Scoditti U, Tonelli C, Saccavini M, Caminiti C, Valcavi R, Benatti M, Ceda GP. The poor outcome of ischemic stroke in very old people: a cohort study of its determinants. J Am Geriatr Soc. 2010 Jan;58(1):12‐7. Team di ricerca dell’AOU di Parma coinvolto nella linea di ricerca Licia Denti, Caterina Caminiti, Umberto Scoditti, Gian Paolo Ceda
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Linea di ricerca: 5. Miglioramento della qualità assistenziale Titolo: Implementazione di strumenti di supporto alle decisioni per l'utilizzo della appropriatezza prescrittiva come driver di gestione
UO coinvolte della AOU di Parma 1. LRX ‐ Medicina Nucleare (UO) 2. LRX ‐ Polo Emergenza Urgenza (SSD) 3. PAM ‐ Governo clinico, gestione del rischio e coordinameto qualità e accreditamento (SSD)
Altre UO 1. AUSL‐PR 2. MAPS SpA
Descrizione attività Acquisire a. tramite la piattaforma regionale SOLE le prescrizioni in ambito TC/RMN b. tramite RIS e interfaccia PS le prescrizioni ECO addome Elaborare set di dati limitato per validare il sistema (es. 5%) Elaborazione completa dei dati (8‐10.000 prestazioni) Output su valutazione di appropriatezza della prescrizione Le valutazioni effettuate con il progetto potranno essere oggetto di calcolo sistematico di indicatori e quindi di reporting (su base settimanale o mensile) da inviare al PS e/o ai richiedenti. Tali misure inoltre potranno eventualmente rappresentare la base informativa per azioni di miglioramento dell’appropriatezza delle richieste e quindi successivamente dare luogo a specifici obiettivi da assegnare alle varie unità operative da inserire nelle schede budget/strategiche. Obiettivi 2013‐2015 Nel corso del 2013 (Fase 1 ) si è proceduto a formalizzazione dei protocolli derivati da linee guida condivise per la verifica di appropriatezza prescrittiva per l'attività diagnostica in urgenza ‐ Definizione del campo di applicazione (tipo di prestazione) ‐ Identificazione dei livelli di urgenza ‐ Definizione dei criteri clinici associati a ciascun livello di priorità ‐ Selezione dei dati campione ‐ Creazione del test set per la validazione delle regole di definizione dei protocolli (intervento dell'esperto cfr il radiologo) ‐ Normalizzazione del quesito diagnostico attraverso l’uso del motore semantico QBOX ‐ Normalizzazione dei termini utilizzati Fase 2: Analisi ex post di referti della Polarità dell’esame (Positivo; Negativo; Dubbio) per effettuare valutazioni sul carico di lavoro indotto da esami urgenti non positivi o inappropriati ‐ Decodifica di abbreviazioni o acronimi ‐ Classificazione per disturbi, sintomi, zone del corpo,… ‐ Applicazione del protocollo attraverso l’uso di un motore a regole ‐ Utilizza le informazioni prodotte dal motore semantico Qbox ‐ Utilizza le informazioni anagrafiche ‐ Applica le regole di protocollo per lo specifico esame Fase 3: individuazione indicatori di valutazione dell'impatto economico‐gestionale‐organizzativo delle prestazioni inappropriate
Team di ricerca dell’AOU di Parma coinvolto nella linea di ricerca Livia Ruffini, Giovanna Campaniello, Antonella Dovani, Paolo Bresciani, Alice Belletti, Carla Cidda, Patrizia Sangalli Attrezzature sperimentali utilizzate per la linea di ricerca QBOX Maps SpA
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Linea di ricerca: 5. Miglioramento della qualità assistenziale Titolo: Trattamento della fase acuta e dei postumi del trauma cranico grave: craniectomia decompressiva e cranioplastica
UO coinvolte della AOU di Parma 1. CEU ‐ Neurochirurgia‐Neurotraumatologia (UO) 2. CEU ‐ 1° Anestesia e Rianimazione (UO) 3. CEU ‐ Attività Neurochirurgica Nell'Ambito Della Rete Integrata (PGM)
4. HNS ‐ Neuroradiologia (UO)
5. DGR ‐ Medicina Riabilitativa (UO) Altre UO UUOO Neurochirurgia:Università di Cambridge,di Padova, Policlinico Umberto I, Roma, AAOO Bellaria‐Bologna, Bufalini‐Cesena, Cannizaro‐Catania, Spedali Riuniti‐Brescia, Azienda Ospedaliera –Reggio Emilia
Descrizione attività La complicanza più importante e causa di morte e disabilità dei pazienti ricoverati per trauma cranico grave è rappresentata dall’aumento della pressione intracranica (PIC). Quando le terapia mediche neurorianimatorie non hanno effetto si può ricorrere alla craniectomia decompressiva. Le linee guida internazionali ed italiane la considerano non uno standard di trattamento di sicura efficacia, ma comunque una opzione terapeutica in caso di fallimento delle terapie convenzionali. La mancanza di dati certi è data dalla scarsa presenza di trial clinici randomizzati (TCR), con grande discrepanza fra i vari studi sinora riportati. Nel primo TCR (studio DECRA del 2011) su 155 pazienti, la craniectomia decompressiva è stata in grado di ridurre i valori di PIC, la durata della ventilazione meccanica e della degenza presso la terapia intensiva, ma è risultata associata ad esiti sfavorevoli a 6 mesi. Questi risultati inattesi possono essere in parte spiegati dalla strategia chirurgica e anche dallo sviluppo statistico utilizzati. E' in corso un TCR che coinvolge numerosi centri europei, presieduto dalla Neurochirurgia dell'Università di Cambridge che provvederà a fornire altri risultati. Nella fase più tardiva dopo una craniectomia decompressiva, i pazienti dovranno essere sottoposti ad intervento di cranioplastica. Anche in questo caso i risultati di studi internazionali e nazionali sul miglior materiale da utilizzare per la ricostruzione, il miglior momento per posizionare la cranioplastica , e la relazione con gli esiti a lungo termine, sono oggetto di studio. La UOC di Neurochirurgia‐Neurotraumatologia ha condotto un'indagine retrospettiva sulla procedura di craniectomia decompressiva eseguita in tutti i centri neurochirurgici della Regione Emilia Romagna (526 pazienti), confrontando i dati con i risultati di una precedente collaborazione con il consorzio europeo del danno cerebrale (EBIC) in una survey prospettica internazionale. Sulla scorta delle esperienze nazionali e internazionali il team neurotraumatologico ha maturato una vasta esperienza sul trattamento del trauma cranico, nello studio del ruolo della craniectomia decompressiva, nella raccolta dei dati relativi alle cranioplastiche. Obiettivi 2013‐2015 ‐ Valutare gli effetti della craniectomia decompressiva nell'ambito di uno studio controllato randomizzato multicentrico che coinvolge i centri neurochirurgici della Regione Emilia Romagna, alcuni centri neurochirurgici italiani e con la collaborazione del Dipartimento di Neuroscienze dell'Università di Cambridge ‐ Valutare l'outcome di pazienti sottoposti a cranioplastica eterologa e autologa mediante studi multicentrici con unità neurochirurgiche e di medicina riabilitativa della regione Emilia‐Romagna e alcune unità operative neurochirurgiche nazionali ‐ Valutare l'impatto che la craniectomia decompressiva e la cranioplastica possono avere sulla qualità della vita e sulla mortalità dei pazienti con trauma cranico grave.
Pubblicazioni scientifiche attinenti 1. Stefini R, Esposito G, Zanotti B, Iaccarino C, Fontanella MM, Servadei F. Use of "custom made" porous hydroxyapatite implants for cranioplasty: postoperative analysis of complications in 1549 patients. Surg Neurol Int. 2013;4:12. 2. Iaccarino C, Schiavi P, Servadei F. Decompressive craniectomies: time to discuss not the DECRA study but the comments to the DECRA study. World Neurosurg. 2013 Jan;79(1):78‐9. 3. Tagliaferri F, Zani G, Iaccarino C, Ferro S, Ridolfi L, Basaglia N, Hutchinson P, Servadei F. Decompressive craniectomies, facts and fiction: a retrospective analysis of 526 cases. Acta Neurochir (Wien). 2012 May;154(5):919‐26. 4. Servadei F. Clinical Value of Decompressive Craniectomy. N Engl J Med. 2011 Apr 21;364(16):1558‐9. 5. Compagnone C, Murray GD, Teasdale GM, Maas AI, Esposito D, Princi P, D'Avella D, Servadei F. The management of patients with intradural post‐traumatic mass lesions: a multicenter survey of current approaches to surgical management in 729 patients coordinated by the European Brain Injury Consortium. Neurosurgery. 2007 Jul;61(1 Suppl):232‐40; discussion 240‐1. Team di ricerca dell’AOU di Parma coinvolto nella linea di ricerca Franco Servadei, Corrado Iaccarino, Reza Ghadirpour, Davide Cerasti, Maria Luisa Rita Caspani, Edoardo Picetti, Rodolfo Brianti, Barbara Zaccaria, Patrizia Mammi Contratti/Borse di studio/Assegni di ricerca attivi sulla linea di ricerca Contratto libero‐professionale, UO di Neurochirurgia‐Neurotraumatologia, AOU Parma Contratto libero‐professionale con Azienda Privata collaborante studi
PIANO DIPARTIMENTALE DELLE ATTIVITA’ DI RICERCA 2013‐2015
Linea di ricerca: 5. Miglioramento della qualità assistenziale Titolo: Nuove tecnologie e monitoraggi avanzati in neurooncologia
UO coinvolte della AOU di Parma 1. CEU ‐ Neurochirurgia‐Neurotraumatologia (UO) 2. HNS ‐ Neuroradiologia (UO) 3. MTC ‐ Otorinolaringoiatria e Otoneurochirurgia (UO) 4. GOE ‐ Oncologia Medica (UO) 5. GOE ‐ Anatomia e Istologia Patologica (UO) Altre UO 1. UUOO Neurochirurgia, Neurologia, Oncologia, Otorinolaringoiatria, Endocrinologia, Radioterapia, Neuroradiologia – Azienda Ospedaliera Reggio Emilia. UUOO Neurologia, Oncologia, Radiologia Ospedale di Piacenza
Descrizione attività In neurooncologia la scelta del miglior trattamento tra chirurgia, chemioterapia, radioterapia e osservazione clinico‐radiologica si basa sul rapporto tra maggior radicalità possibile della terapia e accettabile qualità di vita, in relazione al tempo di sopravvivenza consentito dalla patologia tumorale. Le nuove tecnologie in neuroradiologia migliorano la capacità di risoluzione, evidenziando più accurati dettagli anatomofunzionali, consentendo inoltre di ottenere informazioni sul comportamento biologico dei tumori, fornendo dati prognostici, che però ancora necessitano di una validazione scientifica. Una delle tecniche più innovative è la neuronavigazione, la quale migliora la capacità del neurochirurgo di raggiungere l'obiettivo, riducendo il danno sulle strutture sane che circondano il tessuto patologico. I dati provenienti dagli studi di immagine sono inseriti nel neuronavigatore ed il chirurgo utilizza tutte le informazioni direttamente in sala operatoria durante l'intervento. Presso la UOC di Neurochirurgia‐Neurotraumatologia la neuronavigazione è routinaramente utilizzata durante la chirurgia per le patologie tumorali cerebrali, per le patologie della regione ipofisaria e parasellare, anche in combinazione con le tecniche di neuroendoscopia. Anche le tecniche in neurofisiologia rendono possibile il monitoraggio intraoperatorio delle funzioni del sistema nervoso, in modo tale che il neurochirurgo possa sfuttare anche questi dati durante l'intervento chirurgico per individuare quali zone del sistema nervoso si possono violare per rimuovere il tumore e quali zone devono essere accuratamente manipolate per minimizzare il danno derivante dall'asportazione del tumore. I monitoraggi intraoperatori sono utilizzati dal team neurochirurgico per l’asportazione di tumori sia cerebrali che spinali. Di recente sono attuati studi volti a combinare i risultati delle tecniche summenzionate e di indagini genetiche volte a individuare caratteristiche biomolecolari del tumore utili a fini prognostici, in termini di sopravvivenza totale o sopravvivenza senza recidiva. Obiettivi 2013‐2015 ‐ Individuare, attraverso nuove teciche di imaging e dati genetici, i pazienti che potranno beneficiare della chirurgia, e/o delle terapie adiuvanti e quelli nei quali la terapia comporterebbe un rischio di peggioramento della qualità di vita, in assenza di una efficacia terapeutica. ‐ Sviluppare tecniche chirurgiche con radicalità oncologica e risparmio delle funzioni, come ad esempio l'olfatto nella chirurgia endoscopica per la regione ipofisaria e parasellare, ‐ Definizione del tipo di monitoraggio intraoperatorio più affidabile per tipologia di tumore, cerebrale o spinale,
Pubblicazioni scientifiche attinenti 1. Iaccarino C, Nicoli D, Serra S, Froio E, Pisanello A, De Berti G, Ghadirpour R, Marcello N, Servadei F, Carinci F. Analysis of MGMT promoter methylation status on intraoperative fresh tissue section from frameless neuronavigation needle biopsy of 25 patients with brain tumor. Int J Immunopathol Pharmacol. 2011 Apr‐Jun;24(2 Suppl):37‐43. 2. Romano A, Chibbaro S, Marsella M, Oretti G, Spiriev T, Iaccarino C, Servadei F. Combined endoscopic transsphenoidal‐transventricular approach for resection of a giant pituitary macroadenoma. World Neurosurg. 2010 Jul;74(1):161‐4. 3. Iaccarino C, Nicoli D, Serra S, Froio E, Pisanello A, De Berti G, Ghadirpour R, Marcello N, Servadei F, Carinci F. Detection of IDH1 mutations and the status of MGMT promoter on intraoperative fresh tissue section from frameless neuronavigation needle biopsy, analysisi on 17 patients with brain glial tumor inelegible for craniotomy and tumor resection. Int J Immunopath Pharm 2011;24(2s):45‐50 4. Iaccarino C, Nicoli D, Gallo C, Nasi D, Pisanello A, De Berti G, Ghadirpour R, Marcello N, Servadei F. Analysis of MGMT promoter methylation status on intraoperative fresh tissue section from frameless neuronavigation needle biopsy: a preliminary study of ten patients. Acta Neurochir (Wien). 2010 Jul;152(7):1189‐96. 5. de Biase D, Visani M, … , Pession A; PERNO Study Group (Crisi G, Iaccarino C, Cerasti D, Crafa P, Ramponi V, Servadei F, Silini EM). miRNAs expression analysis in paired fresh/frozen and dissected formalin fixed and paraffin embedded glioblastoma using real‐time pCR. PLoS One. 2012;7(4):e35596 Team di ricerca dell’AOU di Parma coinvolto nella linea di ricerca Franco Servadei, Reza Ghadirpour, Corrado Iaccarino, Antonio Romano, Vania Ramponi, Girolamo Crisi, Davide Cerasti, Gabriele Oretti, Giovanni Pavesi, Enrico Maria Silini, Pellegrino Crafa, Andrea Ardizzoni, Maria Michiara Contratti/Borse di studio/Assegni di ricerca attivi sulla linea di ricerca Contratto libero‐professionale, UO di Neurochirurgia‐Neurotraumatologia, AOU Parma Contratto libero professionale con Azienda Privata collaborante studi
PIANO DIPARTIMENTALE DELLE ATTIVITA’ DI RICERCA 2013‐2015
Linea di ricerca: 5. Miglioramento della qualità assistenziale Titolo: Diagnosi e Follow‐up mediante imaging avanzato in Neuroncologia UO coinvolte della AOU di Parma 1. HNS ‐ Neuroradiologia (UO) 2. HNS ‐ Neurochirurgia (UO) 3. GOE ‐ Oncologia Medica (UO) 5. PAM ‐ Servizio Fisica Sanitaria
Descrizione attività La Risonanza Magnetica (RM) costituisce il principale strumento di diagnosi e follow‐up per i tumori cerebrali primitivi. Inoltre, fornisce informazioni indispensabili al Neurochirurgo per la pianificazione dell'intervento. Negli ultimi anni, si sono sviluppate e affinate tecniche avanzate di neuroimaging per lo studio di tale patologia, altrimenti dette "funzionali" in quanto non si limitano nella descrizione morfologica del tumore, ma vanno a indagare parametri metabolici del tumore, come la vascolarizzazione, la proliferazione cellulare e l'infiltrazione dei tessuti circostanti, per una migliore gestione terapeutica del Paziente. Le principali tecniche di RM funzionale sono: ‐ la RM Perfusione, con la quale è possibile fare una mappatura della vascolarizzazione del tessuto patologico; ‐ la RM Spettroscopia, che si propone di identificare i metaboliti di cui il tessuto patologico è composto; ‐ la RM Diffusione, che dà informazioni indirette sulla cellularità dei tessuti. Esistono poi tecniche più strettamente legate alla chirurgia coinvolte nella pianificazione dell'intervento, quali: ‐ il Tensore di Trattografia, che ipotizza l'andamento dei fasci di fibre nel tessuto encefalico; ‐ la fMRI o RM funzionale, che permette, con l'esecuzioni di semplici compiti (task), la valutazione delle aree cerebrali coinvolte nell'esecuzione del "tasking" assegnato. Non tutte le tecniche avanzate di RM sono state validate nell’ambito di studi clinici. Negli ultimi anni la ricerca del team ha riguardato principalmente la validazione di tecniche innovative di RM Perfusione e Spettroscopia. Lo Obiettivi 2013‐2015 Studiare l’accuratezza diagnostica di RM Perfusione e Spettroscopia in pazienti con tumori cerebrali primitivi, rispetto alla diagnosi istologica (gold standard).
Pubblicazioni scientifiche attinenti 1. Crisi G, Orsingher L, Filice S. Lipid and macromolecules quantitation in differentiating glioblastoma from solitary metastasis: a short‐echo time single‐voxel magnetic resonance spectroscopy study at 3 T. J Comput Assist Tomogr. 2013 Mar‐Apr;37(2):265‐71. 2. Crisi G. (1)H MR Spectroscopy of Meningiomas at 3.0T: the Role of Glutamate‐Glutamine Complex and Glutathione. Neuroradiol J. 2011 Dec 30;24(6):846‐53. 3. Crisi G, Orsingher L, Filice S. Lipid and macromolecules quantitation in differentiating glioblastoma from solitary metastasis: a short‐echo time single‐voxel magnetic resonance spectroscopy study at 3 T. J Comput Assist Tomogr. 2013 Mar‐Apr;37(2):265‐71
Team di ricerca dell’AOU di Parma coinvolto nella linea di ricerca Girolamo Crisi, Davide Cerasti, Silvia Piccinini, Maria Michiara, Ermanno Giombelli, Silvano Filice, Laura Orsingher. Contratti/Borse di studio/Assegni di ricerca attivi sulla linea di ricerca Laura Orsingher, borsa di studio, Servizio di Fisica Sanitaria
PIANO DIPARTIMENTALE DELLE ATTIVITA’ DI RICERCA 2013‐2015
Linea di ricerca: 5. Miglioramento della qualità assistenziale Titolo: Prevenzione e trattamento dell’osteonecrosi dei mascellari correlato all’uso di bifosfonati (BRONJ)
UO coinvolte della AOU di Parma 1. MTC ‐ Odontostomatologia (UO) 2. GOE ‐ Oncologia Medica (UO)
3. GOE ‐ Ematologia e C.T.M.O. (UO) 4. GOE ‐ Anatomia e Istologia Patologica (UO)
5. LRX‐ Radiologia (UO)
Altre UO 1. Oral Medicine Department, University College Londonand University College London Hospitals Trust EastmanDental Institute and Hospital, London UK
Descrizione attività I bifosfonati (BF) sono una classe di farmaci utilizzata per patologie osteometaboliche o oncologiche, nello specifico nella gestione dei secondarismi ossei da tumori solidi: grazie alla loro azione di modulazione degli osteoclasti esercitano, infatti, un’attività di inibizione del riassorbimento osseo che determina una riduzione degli eventi scheletrici ad essi correlati. L’Osteonecrosi delle ossa mascellari associata all'uso di bisfosfonati (BRONJ) è una reazione avversa farmacorrelata caratterizzata dalla presenza di tessuto osseo esposto nella regione maxillo‐facciale in paziente in trattamento o che ha effettuato terapia con BF, che non abbia effettuato radioterapia nel distretto testa collo, che non guarisce entro 8 settimane dall'identificazione della lesione. Questa condizione, descritta per la prima volta nel 2003, è oggi considerata una complicanza farmaco‐correlata all'uso non solo dei BF ma anche di altri farmaci impiegati nei pazienti oncologici, quali anticorpi monoclonali. Dal 2004 ad oggi il team ha effettuato e pubblicato studi relativi a protocolli clinici di prevenzione e trattamento chirurgico mini‐invasivo laser assistito delle BRONJ e partecipato a progetti nazionali ed internazionali sulle stesse tematiche. Nel triennio in oggetto, le attività del team saranno dedicate in particolare allo studio del ruolo della prevenzione odontoiatrica a lungo termine sull’incidenza delle BRONJ e alla determinazione di una eventuale predisposizione genetica alla stessa. Obiettivi 2013‐2014 1. Valutazione a lungo termine del ruolo della prevenzione odontoiatrica nell'insorgenza dell'osteonecrosi dei mascellari indotta da bisfosfonati in pazienti oncologici affetti da tumori solidi 2. Stabilire se vi siano alcuni tratti polimorfismi genetici associati allo sviluppo di BRONJ in pazienti in trattamento
con bisfosfonati per secondarismi ossei da patologie onco‐ematologiche.
Pubblicazioni scientifiche attinenti 1. Vescovi P, Manfredi M, Merigo E, … , Meleti M, … , Nammour S. Early surgical laser‐assisted management of bisphosphonate‐related osteonecrosis of the jaws (BRONJ): a retrospective analysis of 101 treated sites with long‐term follow‐up. Photomed Laser Surg. 2012 Jan;30(1):5‐13. 2. Vescovi P, Merigo E, Meleti M, Manfredi M, Guidotti R, Nammour S. Bisphosphonates‐related osteonecrosis of the jaws: a concise review of the literature and a report of a single‐centre experience with 151 patients. J Oral Pathol Med. 2012 Mar;41(3):214‐21. 3. Vescovi P, Manfredi M, Merigo E, Meleti M, Fornaini C, Rocca JP, Nammour S. Surgical approach with Er:YAG laser on osteonecrosis of the jaws (ONJ) in patients under bisphosphonate therapy (BPT). Lasers Med Sci. 2010 Jan;25(1):101‐13. 4. Vescovi P, Campisi G, … , Manfredi M, Merigo E, … , Colella G. Surgery‐triggered and non surgery‐triggered Bisphosphonate‐related Osteonecrosis of the Jaws (BRONJ): A retrospective analysis of 567 cases in an Italian multicenter study. Oral Oncol. 2011;47:191‐194. 5. Fedele S, Porter SR, … , Vescovi P, Manfredi M, … , Yarom N. Non‐exposed variant of bisphosphonate‐associated osteonecrosis of the jaw: a case series. Am J Med. 2010; 123:1060‐1064. Team di ricerca dell’AOU di Parma coinvolto nella linea di ricerca Paolo Vescovi, Maddalena Manfredi, Marco Meleti, Elisabetta Merigo, Silvia Pizzi, Stefania Salvagni, Gianfranco Chiari, Domenico Corradi, Luigi Corcione, Nicola Giuliani Laboratori di ricerca utilizzati per la linea di ricerca Laboratorio di Oncologia‐ UO Oncologia Medica Azienda Ospedaliero‐Universitaria di Parma Laboratorio di Anatomia Patologica‐ Unità di Anatomia Patologica, SBiBiT Università di Parma Contratti/Borse di studio/Assegni di ricerca attivi sulla linea di ricerca 1 Assegno di Ricerca‐ UO Odontostomatologia‐ SBiBiT‐ Università di Parma
Altri prodotti attinenti alla linea di ricerca Bisphosphonate‐related osteonecrosis of the jaws: a case control multicentric study, preliminar results. 11 Congresso Biennale della European Association of Oral Medicine, Atene 13‐15 Settembre 2012 (premiato come migliore comunicazione)
PIANO DIPARTIMENTALE DELLE ATTIVITA’ DI RICERCA 2013‐2015
Linea di ricerca: 5. Miglioramento della qualità assistenziale Titolo: Scompenso cardiaco e ridotto apporto salino
UO coinvolte della AOU di Parma 1. ACN ‐ Semeiotica Medica (UO)
Descrizione attività Lo scompenso cardiaco è considerato una patologia a forte impatto sociale che colpisce un numero sempre più elevato di persone; la crescita costante è dovuta all’aumento della sopravvivenza e all’allungamento della vita media. In generale tale condizione è la principale causa di ospedalizzazione e di disabilità nei soggetti con età > 65 anni. L’alternanza delle fasi di stabilità con fasi di instabilità caratterizzano l’andamento dello scompenso cardiaco cronico ed i pazienti sono, pertanto, soggetti a ricoveri ospedalieri multipli nell’arco dell’anno, con ripercussioni sia a livello psicologico che familiare, nonché sulla spesa sanitaria nazionale. Obiettivi fondamentali della terapia dello scompenso cardiaco riguardano le aspettative di vita e il miglioramento dei sintomi. Per l’insufficienza cardiaca, inoltre, in considerazione dell’andamento ingravescente e dei costi delle ospedalizzazioni, grande importanza riveste il rallentamento della progressione della malattia e la riduzione del numero dei ricoveri. La multifattorialità di tale patologia ha comportato l’introduzione di numerosi trattamenti farmacologici e non; tra questi grande importanza presentano le misure dietetiche come la restrizione salina alimentare. Un’adeguata educazione all’uso della restrizione salina con la dieta (come evidenziato anche dalle Linee Guida sullo Scompenso Cardiaco) potrebbe permettere una maggiore stabilizzazione del quadro clinico e contribuire al miglioramento delle condizioni di vita. Anche il trattamento diuretico, soprattutto nelle fasi avanzate (Classe NYHA III, IV) deve essere progressivamente aumentato a spese di una riduzione della funzione renale. La dieta iposodica, contrastando la ritenzione idrosalina, particolarmente evidente in questa patologia, può contribuire alla riduzione del trattamento diuretico con conseguente miglioramento del quadro clinico. Obiettivi 2013‐2015 Dimostrare come una corretta e comprensibile informazione del paziente possa aumentare la compliance alla prosecuzione a domicilio della dieta iposodica iniziata durante il ricovero ospedaliero. Confermare la maggiore stabilità clinica dei pazienti con scompenso cardiaco in Classe NYHA avanzata in termini di: riduzione dei ricoveri ospedalieri, minore necessità di potenziare la terapia diuretica e benessere soggettivo nei pazienti che aderiscono alla dieta iposodica. Dimostrare la validità, la semplicità e il basso costo dell’uso del dosaggio degli elettroliti urinari nella gestione clinica dello scompenso come elemento aggiuntivo (oltre a peso corporeo, grado di dispnea, segni obiettivi di ritenzione idrosalina) per monitorare il grado di compenso e verificare l’aderenza dei pazienti alla dieta iposodica.
Pubblicazioni scientifiche attinenti 1. Serra W, Musiari L, Montanari A, Ardissino D,Gherli T. Clinical benefit of prostagladin infusion in severe heart failure. Florence International Course on avanced in cardiomyopathies and pericardial. Florence, May 2008 2. Musiari L, Biggi A, Montanari A, Giacalone R, Boeti L, Pinelli S. Effetti dell’infusione di prostaglandine nello scompenso cardiaco end‐stage associato ad ipertensione polmonare. G Ital Cardiol. 2010 Dic;11 (12) suppl.1: 3. Serra W, Musiari L, Ardissino D, Gherli T, Montanari A. Benefit of prostaglandin infusion in severe heart failure: preliminary clinical experience of repetitive administration. Int J Cardiol. 2011 Jan 7;146(1):e10‐5. 4. usiari L, Biggi A, Boeti L, Fusco S, Pelà GM, Pinelli S,Montanari A. La restrizione salina nello scompenso cardiaco severo: tollerabilità e applicabilità. Dati preliminari. 74° Congresso Società Italiana di Cardiologia, Roma 14‐16 dicembre 2013, in press Team di ricerca dell’AOU di Parma coinvolto nella linea di ricerca Luisa Musiari, Almerina Biggi, Luisella Boeti, Rossella Giacalone, Sara Fusco Laboratori di ricerca utilizzati per la linea di ricerca Laboratorio della Clinica e Semeiotica Medica, Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, Università di Parma
PIANO DIPARTIMENTALE DELLE ATTIVITA’ DI RICERCA 2013‐2015
Linea di ricerca: 5. Miglioramento della qualità assistenziale Titolo: Diversità genetica e antigenica dei virus gastroenterici umani – studio dei meccanismi evolutivi e implicazioni ai fini della diagnosi e del controllo dell’infezione
UO coinvolte della AOU di Parma 1. IPL ‐ Virologia (UO) 2. EMI ‐ Pediatria e Oncoematologia (UO) 3. EMI ‐ Clinica Pediatrica (UO) 4. EMI ‐ Neonatologia (UO) 5. EMI ‐ Astanteria Pediatrica (UO)
Descrizione attività A dispetto dei maggiori sforzi nella sanità pubblica di migliorare la qualità degli alimenti e dell’acqua e le misure di igiene durante il secolo scorso, la gastroenterite rimane una delle cause più frequenti di morbilità e mortalità in tutto il mondo. Norovirus, rotavirus, astrovirus, e sapovirus sono i più frequenti agenti virali di gastroenterite acuta epidemica in tutte le fasce d’età con un ruolo eziologico importante nella enterite sporadica infantile con segni e sintomi clinici tali da richiedere il ricovero specialmente nei bambini <5 anni di età, dove la frequenza di malattia nei paesi industrializzati costituisce un serio problema di sanità pubblica anche sotto l’aspetto economico. Recentemente anche bocavirus è stato associato a diarrea nei bambini più piccoli. Questi virus presentano una elevata variabilità genetica che rende ragione delle difficoltà incontrate nello sviluppo di sistemi adatti alla loro identificazione. La ciclica comparsa di nuovi stipiti è talora associata a severe epidemie e rappresenta una sfida per gli strumenti diagnostici e per una adeguata pianificazione di strategie di prevenzione e di terapie personalizzate. L’attività di ricerca è volta a incrementare il programma di sorveglianza epidemiologico‐molecolare delle infezioni virali nei bambini con enterite afferenti all’Azienda Ospedaliero‐Universitaria di Parma già avviato presso l’Unita di Microbiologia e Virologia del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, Università di Parma, da oltre 20 anni, utilizzando protocolli diagnostici specifici standardizzati e ad ampio spettro. L’attività di ricerca consente di aggiornare sistematicamente l’epidemiologia delle infezioni virali del tratto intestinale e caratterizzare molecolarmente i virus rivelati presso l’Unità Operativa di Virologia, della stessa Azienda. Ceppi di diverso genogruppo/genotipo vengono selezionati per incrementare la collezione di virus ben caratterizzati da usare come pannello di riferimento per validare/ottimizzare nuovi saggi diagnostici. Inoltre sono identificate sequenze geniche idonee per lo sviluppo di nuove sonde di rivelazione/tipizzazione. Lo sviluppo/ottimizzazione di piattaforme diagnostiche innovative permetterà di disporre di nuovi e più efficaci metodi per la diagnosi delle enteriti virali, in grado di ridurre costi e tempi delle indagini e di favorire la semplicità di esecuzione delle stesse per un più adeguato controllo delle infezioni nella gastroenterite acuta. Obiettivi 2013‐2015 Intensificare la sorveglianza epidemiologica molecolare dei ceppi di rotavirus, norovirus, astrovirus, sapovirus e bocavirus circolanti nell’area di Parma e a livello nazionale attraverso la partecipazione ad un network di laboratori ‐ Italian Study Group for Enteric Viruses” (ISGEV) ‐ e verificare l’esposizione zoonosica della popolazione umana. Particolare riguardo sarà rivolto allo studio del potere patogeno e delle caratteristiche genetiche dei ceppi rari o atipici.
Pubblicazioni scientifiche attinenti 1. Medici MC, Abelli LA, Dodi I, Dettori G, Chezzi C. Norovirus RNA in the blood of a child with gastroenteritis and convulsions‐‐A case report. J Clin Virol. 2010 Jun;48(2):147‐9. 2. Medici MC, Tummolo F, Albonetti V, Abelli LA, Chezzi C, Calderaro A. Molecular detection and epidemiology of astrovirus, bocavirus, and sapovirus in Italian children admitted to hospital with acute gastroenteritis, 2008‐2009. J Med Virol. 2012; 84: 643‐50. 3. Giammanco GM, De Grazia S, Tummolo F, Bonura F, Calderaro A, Buonavoglia A, Martella V, Medici MC. Norovirus GII.4/Sydney/2012 in Italy, winter 2012‐2013. Emerg Infect Dis. 2013 Aug;19(8):1348‐9. 4. Medici MC, Tummolo F, Albonetti V, Pinardi F, Ferraglia F, Chezzi C, Arcangeletti MC, De Conto F, Calderaro A. Evaluation of the TRCRtest NV‐W for norovirus detection in stools by the Transcription‐Reverse Transcription Concerted method. J Virol Methods. 2013 Nov;193(2):620‐6. 5. Martella V, Medici MC, … , Tummolo F, Calderaro A, … , Giammanco GM. Evidence for Recombination between Pandemic GII.4 Norovirus Strains New Orleans 2009 and Sydney 2012. J Clin Microbiol. 2013 Nov;51(11):3855‐7. Team di ricerca dell’AOU di Parma coinvolto nella linea di ricerca Maria Cristina Medici, Adriana Calderaro, Fabio Tummolo, Paola Guerra, Francesca Ferraglia, Federica Pinardi, Maria Cristina Arcangeletti, Flora De Conto. Laboratori di ricerca utilizzati per la linea di ricerca Laboratorio di Virologia Molecolare e Diagnostica Avanzata, UO Virologia, Dipartimento di Patologia e Medicina di Laboratorio Attrezzature sperimentali utilizzate per la linea di ricerca Microscopio elettronico Ultracentrifuga e Centrifughe preparative Microcentrifughe Estrattore automatico Termociclatori convenzionali e in Real‐Time per amplificazioni geniche mediante PCR Transilluminatore UV dotato di fotocamera per l’acquisizione di immagini Apparati per elettroforesi, cappe a flusso laminare di classe II e congelatori ‐20°C e ‐80°C Contratti/Borse di studio/Assegni di ricerca attivi sulla linea di ricerca Assegno di ricerca annuale bandito dall’Università degli Studi di Parma presso Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale
Altri prodotti attinenti alla linea di ricerca “FIL 2008‐09 e 2012” e PRIN2008 su epidemiologia molecolare e zoonosi virus enterici Progetto 2011 Consiglio dei Ministri su istituzione biobanca di microrganismi e virus patogeni Progetto ministeriale 2012 poliovirus con IZSLER