Lieti di spenderci nel servizio di Geova - Infoglobal...

12
2 Re 19-22 La Parola di Geova è vivente *** w05 1/8 p. 9 Punti notevoli del libro di Secondo Re *** CAPITOLO 19 *** w13 15/11 pp. 19-20 par. 15 ‘Sette pastori, otto duchi’ oggi *** 15 Ezechia era comprensibilmente turbato, ma anziché rivolgersi a una potenza straniera mandò a chiamare il profeta Isaia, che gli disse: “[Sennacherib] non entrerà in questa città né vi tirerà una freccia” ( 2 Re 19:32). Gli abitanti di Gerusalemme dovevano solo resistere. Geova avrebbe combattuto per loro, ed è proprio quello che fece! “Avvenne quella notte”, si legge, “che l’angelo di Geova usciva e abbatteva centottantacinquemila nel campo degli assiri” (2 Re 19:35). Giuda era salva, non perché Ezechia avesse chiuso le sorgenti o rafforzato le mura di cinta, bensì grazie all’intervento di Geova. *** w12 1/2 p. 7 La verità su Armaghedon *** Dio non vuole distruggere nessuno, quindi avverte giustamente le persone in merito a ciò che farà. (2 Pietro 3:9) Tramite i racconti contenuti nella Bibbia, ricorda a tutti che quando in passato il suo popolo è stato assalito lui non è stato a guardare. ( 2 Re 19:35) La Bibbia avverte inoltre che, quando in futuro Satana e i suoi burattini umani attaccheranno il Suo popolo, Geova interverrà di nuovo e risponderà anch’egli con la forza. La Parola di Dio aveva predetto molto tempo fa che Geova

Transcript of Lieti di spenderci nel servizio di Geova - Infoglobal...

2 Re 19-22La Parola di Geova è vivente

*** w05 1/8 p. 9 Punti notevoli del libro di Secondo Re ***

CAPITOLO 19*** w13 15/11 pp. 19-20 par. 15 ‘Sette pastori, otto duchi’ oggi ***

15 Ezechia era comprensibilmente turbato, ma anziché rivolgersi a una potenza straniera mandò a chiamare il profeta Isaia, che gli disse: “[Sennacherib] non entrerà in questa città né vi tirerà una freccia” (2 Re 19:32). Gli abitanti di Gerusalemme dovevano solo resistere. Geova avrebbe

combattuto per loro, ed è proprio quello che fece! “Avvenne quella notte”, si legge, “che l’angelo di Geova usciva e abbatteva centottantacinquemila nel campo degli assiri” (2 Re 19:35). Giuda era salva, non perché Ezechia avesse chiuso le sorgenti o rafforzato le mura di cinta, bensì grazie all’intervento di Geova.

*** w12 1/2 p. 7 La verità su Armaghedon ***Dio non vuole distruggere

nessuno, quindi avverte giustamente le persone in merito a ciò che farà. (2 Pietro 3:9) Tramite i racconti contenuti nella Bibbia, ricorda a tutti che quando in passato il suo popolo è stato assalito lui non è stato a guardare. (2 Re 19:35) La Bibbia avverte inoltre che, quando in futuro Satana e i suoi burattini umani attaccheranno il Suo popolo, Geova interverrà di nuovo e risponderà anch’egli con la forza. La Parola di Dio aveva predetto molto tempo fa che Geova distruggerà i malvagi. (Proverbi 2:21, 22; 2 Tessalonicesi 1:6-9) Allora gli aggressori capiranno chiaramente di avere ingaggiato battaglia con l’Onnipotente stesso. — Ezechiele 38:21-23.

*** w12 15/6 p. 9 par. 8 Geova è il “Rivelatore di segreti” ***8 La seconda testa rappresenta l’Assiria. Anche questo potente regno cercò di

eliminare il popolo di Dio. È vero che Geova si servì dell’Assiria per punire il regno delle dieci tribù di Israele perché era idolatra e ribelle. Ma poi l’Assiria mosse contro Gerusalemme. Forse Satana si proponeva di cancellare la dinastia reale che avrebbe condotto a Gesù. Poiché quell’attacco non faceva parte del proposito divino, Geova distrusse gli invasori e così liberò miracolosamente il suo popolo fedele. — 2 Re 19:32-35; Isa. 10:5, 6, 12-15.

*** w11 15/11 p. 7 parr. 5-6 “Non ti appoggiare al tuo proprio intendimento” ***Ezechia andò alla casa di Geova e pregò: “O Geova nostro Dio, salvaci, ti prego, dalla

sua mano, affinché tutti i regni della terra conoscano che tu solo, o Geova, sei Dio”. — 2 Re 19:14-19.

6 Ezechia agì in armonia con la sua preghiera. Ancor prima di recarsi al tempio per pregare, aveva comandato al popolo di non rispondere agli insulti di Rabsache. Aveva inoltre inviato una delegazione a chiedere consiglio al profeta Isaia. (2 Re 18:36; 19:1, 2) Ezechia non prese iniziative che sarebbero dispiaciute a Geova. In questa occasione non cercò una soluzione che andasse contro la volontà di Geova chiedendo aiuto all’Egitto o ad altre nazioni vicine. Anziché appoggiarsi al suo intendimento, confidò in Geova. Dopo che l’angelo di Geova aveva abbattuto 185.000 uomini di Sennacherib, questi “partì” e fece ritorno a Ninive. — 2 Re 19:35, 36.

*** w10 15/7 p. 15 “Non aver timore. Io stesso di sicuro ti aiuterò” ***Nonostante tutti i tentativi di Rabsache di spaventare gli

ebrei, Ezechia e i suoi sudditi riposero completa fiducia in Geova. (2 Re 19:15, 19; Isa. 37:5-7) Geova, a sua volta, ascoltò le loro preghiere e inviò un angelo che in una sola notte abbatté 185.000 soldati nel campo degli assiri. Il giorno dopo Sennacherib, umiliato, batté in ritirata verso la

sua capitale, Ninive, con i pochi soldati sopravvissuti. — 2 Re 19:35, 36.

È chiaro che Geova non abbandonò coloro che riposero fiducia in lui. Nei nostri giorni, l’esempio di fratelli e sorelle che rimangono saldi nelle prove dimostra che Geova non è cambiato. A ragione, quindi, il nostro Padre celeste ci assicura: “Io, Geova tuo Dio, afferro la tua destra, Colui che ti dice: ‘Non aver timore. Io stesso di sicuro ti aiuterò’”. — Isa. 41:13.

*** w08 15/5 p. 16 par. 19 La liberazione mediante il Regno di Dio è vicina! ***19 Quando Dio agirà contro di loro, ‘le nazioni conosceranno che egli è Geova’. (Ezec.

36:23) Dio manderà i suoi giustizieri, miriadi di creature spirituali guidate da Cristo Gesù, a distruggere ciò che sarà rimasto del sistema di Satana sulla terra. (Riv. 19:11-19) Se pensiamo che in una circostanza un solo angelo in una notte poté abbattere 185.000 nemici di Dio, possiamo star certi che l’esercito celeste non avrà nessuna difficoltà a cancellare ogni traccia del sistema di Satana sulla terra quando la grande tribolazione culminerà con Armaghedon. (2 Re 19:35; Riv. 16:14, 16) Satana e i suoi demoni saranno inabissati per mille anni. Alla fine verranno distrutti. — Riv. 20:1-3.

*** w07 15/3 p. 25 par. 17 Angeli: In che modo influiscono sull’umanità? ***17 Oltre a servire come messaggeri e dare sostegno agli adoratori di Geova, gli angeli

hanno un altro ruolo. Nel passato essi eseguirono i giudizi di Dio. Nell’VIII secolo a.E.V., per esempio, Gerusalemme fu minacciata da un’orda di soldati assiri. Come reagì Geova? Disse: “Certamente difenderò questa città per salvarla, per amore di me stesso e per amore di Davide mio servitore”. La Bibbia ci narra ciò che accadde: “Avvenne quella notte che l’angelo di Geova usciva e abbatteva centottantacinquemila nel campo degli assiri. Quando il popolo si alzò la mattina di buon’ora, ebbene, ecco, erano tutti cadaveri, morti”. (2 Re 19:34, 35) Gli eserciti umani sono davvero poca cosa in paragone con la forza di un solo angelo!

*** w05 1/8 p. 11 par. 8 Punti notevoli del libro di Secondo Re ***9:36, 37; 10:17; 13:18, 19, 25; 14:25; 19:20, 32-36; 20:16, 17; 24:13. Possiamo aver

fiducia che ‘la parola che esce dalla bocca di Geova ha sempre sicuro successo’. — Isaia 55:10, 11.

*** w78 1/3 p. 22 Traiamo beneficio dall’autorità di Cristo ***Possiamo renderci conto dell’enorme potenza di questi angeli se notiamo che solo

uno di essi, al tempo del re giudeo Ezechia, abbatté 185.000 soldati assiri in una notte. (2 Re 19:35) Per mezzo dei suoi potenti angeli, Gesù Cristo può proteggere i suoi discepoli da malvagi oppositori e far adempiere il suo comando di far discepoli nonostante la peggiore opposizione. Che gli angeli siano impiegati per aiutare la congregazione è confermato dal fatto che bandi e spaventose persecuzioni non hanno fermato l’opera di fare discepoli.

*** w74 1/6 pp. 327-328 Che cosa ostacola la pace mondiale? ***Se un angelo di Dio potè distruggere in una notte 185.000 dei principali uomini e capi

dell’esercito assiro, quanto tempo impiegheranno tutte le miriadi di angeli al comando di Cristo ad annientare gli eserciti di questo mondo, anche se ammontassero a decine di milioni di persone? — 2 Re 19:35; 2 Cron. 32:21; Dan. 7:9, 10, 13, 14.

Ad Har-Maghedon il Re dei re emana l’ordine di distruzione dei nemici di Dio per mano dei celesti angeli al suo comando. Mentre sono “ancora viventi” — istituzioni forti, operanti — le organizzazioni politiche sono annientate essendo gettate nel simbolico “lago di fuoco”. Che disorganizzazione e confusione reca nelle loro file questa distruzione della loro organizzazione! Ma è troppo tardi per fuggire e la situazione è troppo disperata per combattere. Gesù Cristo, con la ‘lunga spada che esce dalla sua bocca’, ne ordina l’esecuzione come se fosse impiegata la lunga spada di un ufficiale che esercita l’autorità.

CAPITOLO 20*** w12 15/6 p. 9 par. 9 Geova è il “Rivelatore di segreti” ***9 La terza testa della bestia vista da Giovanni raffigura il regno la cui capitale era

Babilonia. Geova permise ai babilonesi di rovesciare Gerusalemme e portare gli israeliti in esilio. Prima però che il suo popolo ribelle subisse questa umiliazione, Geova lo avvertì della tragedia che lo avrebbe colpito. (2 Re 20:16-18) Predisse che la stirpe dei re che sedevano “sul trono di Geova” a Gerusalemme sarebbe stata destituita. (1 Cron. 29:23) Ma al tempo stesso promise anche la venuta di un discendente del re Davide che avrebbe avuto “il diritto legale” e avrebbe riottenuto il regno. — Ezec. 21:25-27.

*** w09 1/5 p. 27 Lo sapevate? ***Ezechia regnò su Giuda alla fine dell’VIII secolo a.E.V., un periodo di conflitti con la

temibile potenza assira. La Bibbia ci dice che questo sovrano fece molto per proteggere Gerusalemme e assicurare l’approvvigionamento idrico della città. Tra le sue opere figura la costruzione di un tunnel, o conduttura, lungo 533 metri, che portava l’acqua sorgiva all’interno della città. — 2 Re 20:20; 2 Cronache 32:1-7, 30.

*** w05 1/8 p. 11 par. 12 Punti notevoli del libro di Secondo Re ***20:2-6. Geova è l’“Uditore di preghiera”. — Salmo 65:2.

*** w11 1/1 p. 18 “Placò la faccia di Geova” ***

Se mai vi è capitato di sentirvi indegni a causa di peccati commessi in passato, l’esempio di Manasse può essere di conforto anche per voi.

Manasse veniva da una famiglia di adoratori di Dio. Suo padre Ezechia fu uno dei migliori re di Giuda. Manasse era nato circa tre anni dopo che Dio aveva miracolosamente prolungato la vita del padre. (2 Re 20:1-11) Senza dubbio Ezechia lo considerava un dono che derivava dalla misericordia di Dio, e cercò di instillare in lui l’amore per la pura adorazione. Ma non sempre i figli di genitori devoti ne seguono le orme. E questo fu il caso di Manasse.

Manasse non aveva più di 12 anni quando perse il padre. Triste a dirsi, cominciò a fare “ciò che era male agli occhi di Geova”. (Versetti 1, 2)

Alla fine Geova lasciò che Manasse fosse messo ai ceppi e portato prigioniero a Babilonia, dove, durante l’esilio, ebbe la possibilità di riflettere sulla sua vita.

Comunque stiano le cose, Manasse cambiò atteggiamento. Il racconto narra: “Egli placò la faccia di Geova suo Dio e si umiliava grandemente . . . e Lo pregava”. (Versetti 12, 13) Ma un uomo che aveva commesso peccati così gravi poteva davvero essere perdonato da Dio?

Geova fu toccato dal sincero pentimento di Manasse. Ascoltò le sue suppliche “e lo restituì a Gerusalemme al suo regno”. (Versetto 13) A dimostrazione del suo pentimento, Manasse fece il possibile per porre rimedio al male commesso, eliminando dal suo regno l’idolatria ed esortando il popolo a “servire Geova”. — Versetti 15-17.

Se vi sentite indegni del perdono di Dio a motivo di peccati commessi in passato, potete trarre conforto dall’esempio di Manasse.

CAPITOLO 21*** w80 1/8 p. 5 Aiuto sicuro dalla Parola di Dio ***Considerate un altro esempio. Il re Manasse “fece in grandi proporzioni ciò che era

male agli occhi di Geova, per offenderlo. E Manasse sparse anche sangue innocente in grandissima quantità, finché ebbe riempito Gerusalemme da un’estremità all’altra”. (II Re 21:6, 16) In seguito fu preso prigioniero e portato a Babilonia. Quell’amara esperienza spinse Manasse a umiliarsi davanti a Dio. L’Altissimo perdonò il re pentito e “lo restituì a Gerusalemme al suo regno”. (II Cron. 33:11-13) Poche persone hanno peccato quanto Manasse. Eppure, essendosi pentito, egli fu perdonato. Quale incoraggiamento può dare questo a chi è tormentato da sentimenti di colpa!

*** w09 15/8 p. 31 Avevi un privilegio di servizio? Puoi tornare a prestare servizio? ***

Se hai perso un privilegio a motivo di una trasgressione forse ti chiedi se Geova e i fratelli potranno mai perdonarti e dimenticare davvero. Rifletti sulla vicenda di Manasse, re di Giuda. Egli “fece in grandi proporzioni ciò che era male agli occhi di Geova, per offenderlo”. (2 Re 21:6) Eppure Manasse morì fedele dopo aver ripreso a regnare. Come fu possibile?

Alla fine Manasse accettò la disciplina. Dopo che egli aveva ignorato gli avvertimenti, Geova mandò contro di lui gli assiri, che lo misero ai ceppi e lo esiliarono nella lontana Babilonia. Lì Manasse “placò la faccia di Geova suo Dio e si umiliava grandemente a causa dell’Iddio dei suoi antenati. E Lo pregava”. Il pentimento sincero fu dimostrato dalle opere, e Manasse fu perdonato. — 2 Cron. 33:12, 13.

È raro che i privilegi vengano restituiti tutti in una volta. Con l’andare del tempo, però, potrebbero esserti affidate alcune responsabilità. Se le accetti e fai del tuo meglio nell’assolverle, è possibile che in seguito ti vengano assegnati altri compiti. Questo non significa che sarà tutto facile. Potranno esserci battute d’arresto. Ciò nonostante, la disponibilità e la perseveranza portano frutto.

*** w78 1/5 p. 24 par. 12 Come si riconosce il pentimento sincero? ***12 Un altro aspetto essenziale del pentimento è illustrato dal caso del re Manasse di

Giuda. Riguardo al suo peccato, la Bibbia ci dice: “Fece in grandi proporzioni ciò che era male agli occhi di Geova, per offenderlo”. (2 Re 21:6) Infine, come espressione del giudizio di Geova, Manasse fu portato prigioniero a Babilonia. Lì si pentì. Le Scritture narrano: “Placò la faccia di Geova suo Dio e si umiliava grandemente a causa dell’Iddio dei suoi antenati. E Lo pregava, così che Egli si lasciò supplicare da lui e udì la sua richiesta di favore e lo restituì a Gerusalemme al suo regno”. (2 Cron. 33:12, 13) Dopo di che Manasse fece il possibile per correggere i suoi errori, rimuovendo le pratiche idolatriche dal reame, sacrificando a Geova e incoraggiando il popolo a servire l’Altissimo. (2 Cron. 33:15, 16) Ciò mostra che il vero pentimento richiede sia di abbandonare la condotta errata che di compiere uno sforzo deciso per fare ciò ch’è giusto.

*** w76 15/2 pp. 101-102 ‘Geova ricorda che siamo polvere’ ***

A livello individuale, il re giudeo Manasse è un caso pertinente. Egli praticò l’idolatria in grandi proporzioni e sparse molto sangue innocente. (2 Re 21:1-6, 16) La punizione che meritava era la morte. Tuttavia, Geova Dio non emise su Manasse un giudizio proporzionato al suo peccato. La disciplina di Manasse consisté nel suo essere portato prigioniero a Babilonia dagli Assiri. Quella disciplina servì allo scopo? Sì, Manasse si pentì e pregò Geova umilmente di mostrargli favore. A suo tempo Geova Dio prestò favorevole attenzione alle sue suppliche e lo ristabilì nel regno. Da quanto fece in seguito si comprende che la disciplina impartita a Manasse lo aveva fatto realmente cambiare. Egli intraprese una campagna contro l’idolatria, preparò l’altare di Geova e sacrificava su di esso. Manasse incoraggiò pure i suoi sudditi a servire Geova. — 2 Cron. 33:12-17.

Questo esempio rende chiaro che Geova Dio tratterà come un padre misericordioso quelli che si pentono e gli mostrano sano timore. Indipendentemente dagli errori commessi, chi è veramente pentito può riavere il favore di Dio. Riconoscendo la natura fragile ed effimera del malfattore pentito, Geova Dio lo tratterà in modo compassionevole.

*** w75 1/7 pp. 390-391 Siete troppo cattivi per essere perdonati da Dio? ***Potete esserne certi perché la Bibbia ci dà notevoli esempi che Dio perdonò anche

certuni che avevano gravemente peccato ma che si erano veramente pentiti. Fra questi ci fu il re Manasse di Giuda. Fu uno dei re più malvagi che regnassero in Gerusalemme. Per la sua grande malvagità Dio permise che fosse portato prigioniero in Assiria. Ma quando Manasse si pentì, si umiliò e Lo pregò con fervore, Geova udì le sue preghiere e lo ristabilì nel favore divino e nel suo regno. — 2 Re 21:2-16; 2 Cron. 33:2-13.

CAPITOLO 22PUNTO SMT – In che modo l’esempio di umilta di Giosia puo aiutarci a trarre

maggior beneficio dalla lettura e dallo studio della Bibbia? (2 Re 22:19, 20). [21 set., w00 1/3 p. 30 par. 2]

L’umiltà è essenziale per avere un cuore preparato, perché ci rende ammaestrabili e ci aiuta ad accettare più prontamente i consigli amorevoli e la correzione. Prendete ad esempio il buon re Giosia. Durante il suo regno fu trovato un documento contenente la Legge data da Dio tramite Mosè. Quando Giosia udì le parole della Legge e si rese conto di quanto i suoi padri si fossero allontanati dalla pura adorazione, si strappò le vesti e pianse dinanzi a Geova. Come mai il suo cuore fu toccato così profondamente dalla Parola di Dio? Il racconto dice che il suo cuore ‘si era intenerito’, così che egli si umiliò udendo le parole di Geova. Geova notò che Giosia aveva un cuore umile e ricettivo e perciò lo benedisse. — 2 Re 22:11, 18-20.

*** w14 15/12 p. 28 par. 5 Apprezzate ciò che avete ricevuto? ***5 Qualcosa di simile accadde anche ai figli del re Giosia, che diede un ottimo esempio

nell’adorare Geova. Quando fu trovato il libro della Legge di Dio e gli venne letto, Giosia compì un sincero sforzo per mettere in pratica le istruzioni di Geova. Cercò di eliminare l’idolatria e lo spiritismo dal paese e incoraggiò il popolo a ubbidire a Geova (2 Re 22:8; 23:2, 3, 12-15, 24, 25). Che ricca eredità spirituale ricevettero i suoi figli! Tre di loro e uno dei suoi nipoti col tempo diventarono re, ma nessuno mostrò apprezzamento per ciò che gli era stato tramandato.

*** w14 15/4 p. 32 Lo sapevate? ***

In epoca biblica, qual era il significato del gesto di strapparsi deliberatamente le vesti?

LE SCRITTURE riportano diversi casi di persone che si strapparono gli indumenti che avevano addosso. Un simile gesto può sembrare bizzarro al lettore moderno, ma tra gli ebrei era un modo di esprimere forti emozioni e sentimenti come disperazione, dolore, umiliazione, sdegno o lutto.

Quando udì le parole della Legge e riconobbe gli errori del popolo, Giosia “si strappò le vesti” (2 Re 22:8-13).

Naturalmente il gesto di strapparsi le vesti non aveva nessun valore agli occhi di Dio se il dolore della persona non era sincero. Per questo motivo, Geova disse al suo popolo di “[strapparsi] il cuore, e non le vesti”, e di tornare a lui (Gioe. 2:13).

*** w12 1/9 p. 6 Dio si interessa davvero delle donne? ***Sotto la Legge mosaica la

donna era vista come un individuo con i propri diritti e non come una semplice appendice dell’uomo.

Nell’antico Israele la donna era anche libera di stringere una relazione personale con Dio. La Bibbia parla di Anna, che in preghiera espose a Dio un suo problema e gli fece un voto. (1 Samuele 1:11, 24-28) Una donna della città di

Sunem era solita consultare di sabato il profeta Eliseo. (2 Re 4:22-25) Donne come Debora e Ulda furono impiegate da Dio come sue rappresentanti. È degno di nota che uomini preminenti e sacerdoti non esitassero a chiedere consiglio a queste donne. — Giudici 4:4-8; 2 Re 22:14-16, 20.

*** w02 15/1 p. 20 par. 24 Continuate a manifestare bontà ***24 Non sottovalutiamo mai i benefici effetti della bontà. Possiamo continuare a

manifestare questa qualità sostenendo la congregazione cristiana e facendo il possibile per aver cura dei suoi interessi e del suo benessere. Facciamo senz’altro del bene assistendo regolarmente alle adunanze cristiane e partecipandovi. Anche solo la nostra presenza incoraggia i compagni di fede e i nostri commenti ben preparati li edificano spiritualmente. Facciamo del bene anche usando le nostre risorse per mantenere in buono stato la Sala del Regno e dando una mano perché se ne abbia debita cura. (2 Re 22:3-7; 2 Corinti 9:6, 7)

*** w02 15/6 p. 12 par. 4 Seguite le istruzioni date ai re ***

4 Sì, il re che Geova avrebbe scelto per i suoi adoratori doveva farsi una copia di alcuni scritti che si trovano nella Bibbia. Quindi doveva leggere quella copia ogni giorno, ripetutamente. Non era un esercizio per la memoria. Significava studiare e serviva a uno scopo utile. Per avere l’approvazione di Geova, il re avrebbe dovuto dedicarsi a tale studio per sviluppare e conservare la giusta disposizione di cuore. Aveva bisogno di studiare questi scritti ispirati anche per essere un buon re, dotato di discernimento. — 2 Re 22:8-13; Proverbi 1:1-4.

*** w00 15/12 p. 30 Ricordate? ***• Si può dire che la profezia di Ulda riportata in 2 Re 22:20, secondo cui Giosia

sarebbe morto “in pace”, era esatta, visto che fu ferito mortalmente in battaglia?Sì, morì in pace nel senso che morì prima della calamità del 609-607 a.E.V., quando i

babilonesi assediarono Gerusalemme e la distrussero. — 15/9, pagina 30.

*** w02 15/12 p. 19 Conoscete Safan e la sua famiglia? ***La Bibbia ci presenta “Safan figlio di Azalia figlio di Mesullam” quando narra come

Giosia ripristinò la vera adorazione verso il 642 a.E.V. (2 Re 22:3)

Safan sostiene la vera adorazioneDurante i lavori di riparazione del tempio, fu trovato “il medesimo libro della legge” e

Safan “lo leggeva davanti al re”. Udendone il contenuto, Giosia rimase scioccato e mandò una delegazione di uomini fidati dalla profetessa Ulda per interrogare Geova riguardo al libro. Il fatto che incluse nella delegazione Safan e suo figlio Aicam dimostra che il re aveva fiducia in loro. — 2 Re 22:8-14; 2 Cronache 34:14-22.

*** w01 15/10 p. 20 par. 15 Acquistate un cuore gradito a Geova ***15 Esattamente come l’aggiunta di

appropriate sostanze può migliorare il suolo letterale, così coltivando umiltà, desiderio per le cose spirituali, fiducia, santo timore e amore di Dio possiamo arricchire il nostro cuore simbolico. L’umiltà intenerisce il cuore, facendoci divenire più ammaestrabili. Geova disse al re giudeo Giosia: “Per la ragione che il tuo cuore si è intenerito così che ti sei umiliato a causa di Geova nell’udire ciò che ho pronunciato . . . e piangevi dinanzi a me, io, sì, io ho udito”. (2 Re 22:19) Il cuore di Giosia era umile e

sensibile. L’umiltà permise ai discepoli di Gesù, “uomini illetterati e comuni”, di afferrare e applicare le verità spirituali che ‘i saggi e gli intellettuali” non capivano. (Atti 4:13; Luca 10:21) Vorremo “umiliarci dinanzi al nostro Dio” mentre ci sforziamo di acquistare un cuore a lui gradito. — Esdra 8:21.

*** w95 15/7 p. 14 par. 19 Il dignitoso ruolo delle donne fra gli antichi servitori di Dio ***

19 Più volte nella storia di Israele Geova impiegò una donna come rappresentante o portavoce. Riguardo alla profetessa Debora leggiamo: “I figli d’Israele salivano a lei per il giudizio”. (Giudici 4:5) Dopo la sconfitta del re cananeo Iabin per mano di Israele, Debora ebbe un privilegio davvero speciale. A quanto pare fu lei a comporre, almeno in parte, il cantico di vittoria che fu poi incluso nell’ispirata Parola di Geova. (Giudici, capitolo 5) Secoli dopo, il re Giosia, per interrogare Geova, mandò dalla profetessa Ulda una delegazione di cui faceva parte il sommo sacerdote. Ulda poté autorevolmente rispondere: “Geova l’Iddio d’Israele ha detto questo”. (2 Re 22:11-15) In quell’occasione il re comandò alla delegazione di andare da una profetessa, ma allo scopo di ricevere istruzioni da Geova. — Confronta Malachia 2:7.