Libertà 08-07-14

9
www.libertasicilia.com e mail [email protected] QUOTIDIANO DELLA PROVINCIA DI SIRACUSA FONDATO NEL 1987 DA GIUSEPPE BIANCA POLITICA A pagina otto sabato 17 marzo 2012 • anno XXV • n. 64 DIREZIONE Amministrazione e Redazione: via Mosco 51 Tel. 0931 46.21.11 - FAX 0931 / 60.006 - PUBBLICITÀ: Poligrafica S.r.l. via Mosco 51 Tel. 0931 46.21.11 - Fax 0931 / 60.006 • € 0,50 martedì 8 luglio 2014 • anno XXVii • n. 164 DIREZIONE Amministrazione e Redazione: via Mosco 51 Tel. 0931 46.21.11 - FAX 0931 / 60.006 - PUBBLICITÀ: Poligrafica S.r.l. via Mosco 51 Tel. 0931 46.21.11 - Fax 0931/ 60.006 • € 0,50 Risse a Marzamemi L’on. Marzana incontra il Prefetto La Procura della Repub- blica di Roma ha aperto un’inchiesta sulla morte di Antonino Drago. . A pagine sette La triste fine di Antonino Drago CRONACA A pagina quattro Un tuffo acrobatico e finisce in ospedale NOTO Estorsione a farmacia Prodotta una perizia per l’indagato CRONACA i A pagina sei Il sindaco, Giancarlo Garozzo a testa bassa e ad orec- chie tappate ha nominato ieri mattina i quattro assessori che sostituiranno gli uscenti, Alessio Lo Giudice, Santi Pane, Paolo Giansiracusa e Fabio Moschella. Si tratta di Antonio Grasso, Gianluca Scrofani, Valeria Troia e Gianluca Rossitto. Garozzo aveva preannunciato il nuovo esecutivo a fine settimana ed è stato di parola, rifiutando il dialogo proposto dalla direzione del partito democratico. “Pretendeva soldi per la guardiania” A pagina cinque Cronaca Man mano che passano le ore vengono chiariti alcuni retroscena relativi all’assessore in quota Pd che avrebbe dovuto man- tenere intatto il rapporto fra ilo sindaco Garozzo e il partito democratico. Tutto parte fra venerdì e sabato scorsi. . A pagina quattro I retroscena della nomina degli assessori POLITICA I sindacati e i venti di guerra al Petrolchimico Chimica e raffinazione gli scenari inquietanti S i prospetta “un’estate molto calda” per l’area industriale siracusana, sono molte le vertenze in atto e le questioni che hanno bi- sogno di essere chiarite per decifrare gli scenari futuri della nostra zona industriale e di migliaia di lavoratori. Continua la querelle sulla gestione del servizio idrico in provincia, come Uiltec abbiamo rinunciato a trasci- narci in sterili polemiche, focalizzando la nostra atten- zione alla risoluzione delle problematiche occupazio- nali per i 154 lavoratori ex Sai 8 e Sogeas, occorre che i Comuni, nuovi affidatari del servizio, si impegnino ad assorbire proporzional- mente. Industria Estate caldissima di Concetto Alota Ammaina bandiera defi- nitivo per il Galeone della famiglia Garrone. Il cerchio dunque si chiude e i russi della Lukoil entrano appie- no alla guida di una realtà industriale che controlla una buona percentuale della raffinazione in Italia, con una capacità di produ- zione stimata per i siti Isab di Melilli e Priolo in circa 330.000 barili al giorno. Le raffinerie di Priolo Gargallo negli anni sono state una parte importante del motore dell'economia del Sud-Est della Sicilia. A pagina dodici A pagine cinque UILTEC

Transcript of Libertà 08-07-14

Page 1: Libertà 08-07-14

www.libertasicilia.com e mail [email protected] dELLa provincia di SiracuSa

fond

ato

nel 1

987 d

a Gius

eppe

Bian

ca POLITICA

a pagina otto

sabato 17 marzo 2012 • anno XXV • n. 64 • direzione amministrazione e redazione: via Mosco 51 tel. 0931 46.21.11 - faX 0931 / 60.006 - puBBlicità: Poligrafica S.r.l. via Mosco 51 Tel. 0931 46.21.11 - Fax 0931 / 60.006 • € 0,50martedì 8 luglio 2014 • anno XXVii • n. 164 • direzione amministrazione e redazione: via Mosco 51 tel. 0931 46.21.11 - faX 0931 / 60.006 - puBBlicità: Poligrafica S.r.l. via Mosco 51 Tel. 0931 46.21.11 - Fax 0931/ 60.006 • € 0,50

Risse a MarzamemiL’on. Marzana

incontra il Prefetto

La Procura della Repub-blica di Roma ha aperto un’inchiesta sulla morte di Antonino Drago.

.a pagine sette

La triste finedi antoninodrago

cronaca

a pagina quattro

un tuffo acrobaticoe finisce

in ospedale

noto

Estorsione a farmaciaProdotta una perizia

per l’indagato

CRONACA

i a pagina sei

Il sindaco, Giancarlo Garozzo a testa bassa e ad orec-chie tappate ha nominato ieri mattina i quattro assessori che sostituiranno gli uscenti, Alessio Lo Giudice, Santi Pane, Paolo Giansiracusa e Fabio Moschella. Si tratta di Antonio Grasso, Gianluca Scrofani, Valeria Troia e Gianluca Rossitto. Garozzo aveva preannunciato il nuovo esecutivo a fine settimana ed è stato di parola, rifiutando il dialogo proposto dalla direzione del partito democratico.

“pretendeva soldiper la guardiania”

a pagina cinque

cronaca

Man mano che passano le ore vengono chiariti alcuni retroscena relativi all’assessore in quota Pd che avrebbe dovuto man-tenere intatto il rapporto fra ilo sindaco Garozzo e il partito democratico. Tutto parte fra venerdì e sabato scorsi. .

a pagina quattro

i retroscenadella nominadegli assessori

poLitica

I sindacati e i venti di guerra al Petrolchimico

Chimica e raffinazionegli scenari inquietanti

Si prospetta “un’estate molto calda” per l’area industriale siracusana, sono molte le vertenze in atto e le questioni che hanno bi-sogno di essere chiarite per decifrare gli scenari futuri della nostra zona industriale e di migliaia di lavoratori.Continua la querelle sulla gestione del servizio idrico in provincia, come Uiltec abbiamo rinunciato a trasci-narci in sterili polemiche, focalizzando la nostra atten-zione alla risoluzione delle problematiche occupazio-nali per i 154 lavoratori ex Sai 8 e Sogeas, occorre che i Comuni, nuovi affidatari del servizio, si impegnino ad assorbire proporzional-mente.

industriaEstatecaldissima

di Concetto Alota

Ammaina bandiera defi-nitivo per il Galeone della famiglia Garrone. Il cerchio dunque si chiude e i russi della Lukoil entrano appie-no alla guida di una realtà industriale che controlla una buona percentuale della raffinazione in Italia, con una capacità di produ-zione stimata per i siti Isab di Melilli e Priolo in circa 330.000 barili al giorno. Le raffinerie di Priolo Gargallo negli anni sono state una parte importante del motore dell'economia del Sud-Est della Sicilia.

a pagina dodici

a pagine cinque

uiLtEc

Page 2: Libertà 08-07-14

SIRACUSAe-mail [email protected] Cronaca di Siracusa online nel mondo 8 luGlio 2014, Martedì 3

isab conferma gli impegnie i programmi per prioloNell’incontro con Crocetta, il numero uno di Lukoil ribadisce la volontà di portare a termine il Piano di ammodernamentoL’Isab si premura a fare alcune precisa-zioni rispetto alle pre-occupazioni espresse dalla Cgil siracusana su un’ipotesi di pro-gressivo abbandono da parte della Lukoil della raffinazione a Priolo Gargallo.La Direzione Azien-dale precisa che al-cuni resoconti gior-nalistici contengono alcune informazioni non conformi ai fatti realmente accaduti e ai programmi dell’a-zienda. In particolare:la società continua, analogamente agli anni precedenti e no-nostante il perdurare della grave crisi, a mantenere gli stessi livelli di accuratezza nell’attività manuten-tiva e di ammoderna-mento degli impianti, sia in termini di pro-fessionalità delle ma-estranze che di qualità dei materiali utilizza-ti. A testimonianza di ciò, gli impegni eco-nomici per la sicurez-za e la manutenzione della raffineria sono rimasti inalterati; la fermata temporanea di alcuni impianti è dovuta esclusivamen-te ad aspetti di pro-grammazione legati agli scenari di mer-cato. La società ad oggi non intende ri-dimensionare l’asset-to impiantistico della raffineria e prevede pertanto il riavvio dei pochi impianti fermi non appena i medesi-mi scenari lo consen-tiranno; il verificarsi di sporadici episodi di malfunzionamen-to o guasto ad alcu-ni impianti non ha

di manutenzione; in merito al proprio pia-no industriale, alle at-tività previste durante la prossima manuten-zione generale (2015)

pregiudicato le con-dizioni di sicurezza dei lavoratori e ogni evento è stato gestito all’interno del reparto interessato in quanto

tempestivamente av-viato una serie di ana-lisi interne atte a veri-ficare il rispetto delle procedure aziendali e delle buone pratiche

Stabilimento Isab Priolo.

Nota da parte della direzione dell’azienda sul comunicato della Cgil siracusana

rimasto circoscritto all’apparecchiatura interessata. Si precisa altresì che per ogni guasto o malfunzio-namento la società ha

Per quel che concerne la posizione di questa testata, che ancor prima del documento diffuso alla stampa dalla Cgil, si è posto l’interrogativo sul futuro assetto societario di Lukoil e degli altri siti della zona indu-striale, è giusto precisare che l’articolo in questione riportava per intero le dichiarazioni dei rappresentanti sindacali della camera del lavoro senza nulla aggiun-gere né commentare.Pur tuttavia, dobbiamo registrare che in maniera gros-solana, la nota della direzione dell’Isab lascia riferi-menti dell’articolo solo ad un quotidiano senza chiari-re che gli altri organi d’informazione hanno rispettato il diritto di cronaca nella sua semplice condizione di pubblicazione.Il fatto che Isab citi un solo organo di stampa lascian-do alla libera interpretazione tutto il resto, nuoce alla corretta informazione ed è giusto quindi inviare la precisazione di cui trattasi solo a quegli organi di stampa che hanno dato seguito ad interpretazioni del testo diverso da quello che il sindacato dei lavoratori ha diffuso.

Approfittare di un comunicato che ha il compito sola-mente di apportare una precisazione così come richiesta, non può diventare invece una risposta indiretta ai sinda-cati, i quali sono stati chiarissimi “danteschi” nelle richie-ste sacrosante di un confronto qualificato per le relazioni sindacali e di cui ad onor del vero Isab è stata nel passato rispettosa ed anzi, citata a modello per i rapporti con la controparte nonché dell’intero mondo della comunica-zione. Spiace la maniera fin troppo tempestiva nell’ad-dossare ai giornalisti responsabilità che non hanno. Sa-rebbe stato giusto indirizzare le “precisazioni” solamente al direttore del giornale da voi citato per l’articolo appar-so il 5 luglio scorso. Nessun rimbrotto ma semplicemente un invito per rientrare nei canoni di una informazione che per essere professionalmente sana deve essere ricondotta nei canoni delle buone maniere, così come ripetiamo è stato per il passato.Rimane comunque inevasa la richiesta di un giusto con-fronto con le organizzazioni sindacali. Piaccia o non piaccia questa è una regola democratica italiana.

G.B.

LA REPLICA

Quella risposta frettolosa dell’Isabche dribbla la richiesta del sindacato

ed agli investimen-ti previsti, ISAB ha dato completa, chiara ed esaustiva informa-zione ai rappresentati sindacali di fabbrica ed alla segreteria del-la FULC in diversi incontri.Fin qui la nota azien-dale; ma per la verità, si è già parlato anche sulla stampa naziona-le e di mezzo mondo della probabilità che gli impianti di Priolo potevano chiudere per fare diventare il sito un deposito co-stiero strategico.L’incontro con il pre-sidente della Regione Crocetta, e il numero uno di Lukoil, che si è tenuta a Palermo, ha chiarito in manie-ra inequivocabile che il Piano di ammoder-namento della Lukoil per Priolo sarà por-tato a termine rispet-tando programmi ed investimenti.

R.L.

2 8 luGlio 2014, Martedì

di Arturo Messina

I numerosi visitatori- per la massima parte turisti- che in questi giorni si sono recati all’ex Convento del Ritiro, in via Mirabella, hanno provato una doppia sensazione: nell’ ampio spa-zio del pianterreno la sensa-zione più viva, più positiva e più esaltante; nell’altret-tanto ampio spazio del piano superiore, anche la sensazione più viva, ma la più deludente, sconcertante. Quello al pianterreno ospi-ta, infatti, “The Leonardo Da Vinci Machines exhibi-tion of genius”, ovvero gli straordinari, meravigliosi prototipi di oltre quaranta ingegnosi congegni usciti dalla mente e dalle mani del più “geniale scienziato, pittore, scultore, architetto, ingegnere, nonché grandis-simo pensatore e filosofo” che fu Leonardo da Vinci, l’anticipatore della nostra epoca che, dopo l’Irra-zionalismo, è ritornata- al lume dello straordinario progresso che l’uomo ha fatto in tutti i campi della scienza, se non al Positi-vismo della seconda metà dell’Ottocento, a quello che nella sua pregevole opera l’insigne prof. Carmelo Strano ha definito Do-Ra ovvero Docile Razionalità, prendendo le più ampie di-stanze dall’individualismo estroso, anzi stravagante (che dilagava e ancora oggi, purtroppo, dilaga, in nome della spontaneità e del fan-ciullino, del superuomo…) e proclamando la più distesa e chiara comunicazione collettiva, la sinergia delle potenzialità individuali per il raggiungimento d’una società che comprenda e ri-spetti tutti, affinché ognuno porti il proprio contributo, il proprio blocchetto alla costruzione d’un edificio sociale globale, dove tutti possano vivere e operare pacificamente, interizzan-dosi negli altri. L’altrettanto ampio spa-zio espositivo del piano superiore ospita invece il “Ritorno alle origini”….I pochi visitatori che sono

il “ritorno alle origini”

saliti a vedere quelle opere si saranno domandati con la più viva perplessità: “Quali origini? E perché? Se si intendono le origini dell’uo-mo, non è affatto vero, né dal punto di vista della comunicazione, né tam-poco dell’arte: basterebbe osservare le immagini così comprensibili e chiare che gli uomini primitivi hanno lasciato nelle caverne! Lun-gi dal tornare alle origini le due artiste dimostrano di rimanere saldamente an-corate al <concetto>, visto che <l’arte concettuale nega ogni possibilità di comuni-cazione se ad entrambe le artiste ciò che interessa è il concetto, è l’idea, che espri-mono semplicemente con il titolo posto nel cartellino al fianco d’ogni loro opera; ma non l’esprimono affatto con lo sviluppo della loro tema”Infatti i titoli sono ben com-prensibili a tutti; ma come svolgono il tema propostosi non è affatto possibile ca-pirlo e tantomeno valutarlo! Sarebbe come mettere su carta una quantità di belle parole, anche le più sonanti, ma senza alcun nesso tra di loro e pretendere che chi lo leggesse capisse il senso delle frasi e la loro funzione nello sviluppo del conte-sto…La validità cromatica delle singole campiture

sarebbe come quella d’un insieme di belle parole che non connettessero tra di loro: il valore d’un qualun-que contenuto scaturisce dalla forma! Come sarà, quindi, rimasto chi, uscito dallo spazio espositivo del pianoterra pienamente “estasiato”, come me che, dopo di avere ammirato a lungo quegli stupendi mar-chingegni vinciani e letto la spiegazione che ne dava la relativa pagina, tratta dai famosi Codici di Leonardo, collocata accanto ad ognu-no di essi, dopo aver visto in parte il lungo e stupendo filmato sulla vita e le opere del sommo ingegno, dopo aver fatto l’intervista alla curatrice della stupenda organizzazione, dott.ssa Maria Gabriella Capizzi, che mi aveva fatto da gui-da, (come ho scritto nella pagina della cultura sul quotidiano Libertà, pub-blicato venerdì scorso…) intendeva la stessa sera visitare l’altra mostra che (secondo la locandina) doveva essere aperta al pubblico dalle ore 18, 30 alle ore 22,30 e non ha po-tuto salire le scale perché la porta era chiusa: segno che non vi era nessuno, anche se non erano nemmeno le ore 20.00? Come sarebbe rimasto se,

come me (tornato sabato scorso alle ore 11.00, deciso a visitarla, e ritenendo che se non l’aveva trovato aper-ta due sere prima, sarebbe riuscito a vederla quella mattina) avesse visto la porta dell’androne ancora chiusa? Eppure, appena sfiorata si sarebbe aperta; fatte le scale ma trovata chiusa anche quella che porta all’ampio spazio espositivo, appena sfiorata anche quella si sarebbe aperta,….; ma di gente viva non avendo visto nemme-no l’ombra, come sarebbe rimasto?Sarebbe rimasto perples-so; ma non per non avervi trovato nessuno: del resto, nessuno avrà trovato, se non il custode, se sarà andato a vedere le lenzuola e le avrà visto letteralmente (am)macchiate di colore alla Galleria Civica…Sarebbe rimasto perplesso confron-tando le stupende opere di Leonardo ammirate al pianterreno con quelle che avrebbe visto là, dove an-cora si notano benissimo le tracce delle opere d’arte che vi erano sulla volta di quella che doveva essere stata una cappella religiosa prima e, sul pavimento, quelle dell’aula magna di quella che è stata molto tempo dopo la Scuola d’Arte!

Come ci sarebbe rimasto se, appena entrato avesse, infatti, visto un grande quadro dominare l’ampio spazio della parete di destra e ne avesse letto il titolo ( scritto, come tutti gli altri, su un biglietto da visita): “ Processione” e non avesse scorto né Cristi né Madon-ne, né preti, né fedeli, ma semplicemente macchie ( in gergo si dice campiture?) di colore sovrapposte l’una all’altra? Non si sarebbe domandato in che lingua fosse quel di-scorso concettuale, sia pure ammesso e non concesso con belle parole, ma senza alcun concetto “chiaro e distinto”? Forse si sarebbe ricordato di averne visto un altro quasi identico quando al liceo studiava Storia dell’Arte sul libro di Piero Adorno, terzo volume, pag. 642: il titolo, in fondo in fondo, non è diverso: “Personag-gi”, di Karel Appel, non significa “Processione”, di Anna Maria Belli? Stessa impressione e stesso disap-punto avrebbe provato se avesse avuto la pazienza di soffermarsi a osservare sia le altre opere della stessa pittrice, che quelle di Ema-nuela Tolomeo che, se non altro, le ha coerentemente definite “tentativi”.

All’ex Convento del Ritiro mentre il pianterreno continua a ospitare gli straordinari marchingegni di Leonardo, il primo piano ha già ospitato

Page 3: Libertà 08-07-14

4 8 luGlio 2014, Martedì

CronaCa

Si trova ricoverato all’ospeda-le Garibaldi di Catania il ragaz-zo che domenica pomeriggio si è procurato delle serie lesioni a causa di un tuffo acrobatico nell’acqua bassa del lido di Marina di Noto. Doveva essere uno spensiera-to e divertente pomeriggio in spiaggia in pochissimi secondi diventa un incubo per un giova-nissimo ragazzo netino, solo 16 anni. Siamo nel tratto di Lido di Noto, tra gli scogli bianchi e la colonia, fanno il solito gio-co: si corre a perdifiato sulla sabbia e ci si lancia in acqua ma i tre amici stavolta provano un “ingresso” con acrobazia; pochi istanti e si accorgono che il loro amico non riemer-ge dall’acqua, un punto non profondo, saranno al massimo trenta centimetri. É immobile, non riesce a muoversi, rischia l’annegamento, con grande forza riescono a trarlo in salvo, sulla spiaggia, poi chiamano i soccorsi, il servizio di salvatag-gio della protezione civile, gli operatori sono i primi ad arri-vare, nel frattempo allertano

Il sindaco, la nuova Giunta e l’attesa vana del nome dell’assessore del PdFebbrili i contatti fra venerdì e sabato scorsi tra il sindaco e le direzioni provinciale, regionale e nazionale del partito democratico

Alcuni retroscena della nomina della nuova Giunta comunale di Siracusa

Man mano che passano le ore vengono chiariti alcuni retrosce-na relativi all’assessore in quota Pd che avrebbe dovuto mante-nere intatto il rapporto fra ilo sindaco Garozzo e il partito de-mocratico. Tutto parte fra vener-dì e sabato scorsi. Il venerdì po-meriggio si è riunita la direzione provinciale del Pd, che tenta di bloccare per poche ore la nomi-na dei nuovi assessori. Frenetici i contatti con Garozzo, che si era detto disponibile ad attendere an-cora l’indicazione del nominati-vo della componente Cuperliana da inserire nella nuova Giunta.Fino a tarda sera i contatti han-no riguardato anche la direzione nazionale del Pd e quella regio-nale. Ma dalle due destinazioni il messaggio che giungeva a Ga-rozzo era quello di tergiversare ancora per poco. Alla mezzanot-te di venerdì, il sindaco avrebbe chiamato al telefono l’avvocato Gianluca Rossitto, suo amico personale, al quale ha strappato la promessa di accogliere il suo invito ad entrare in Giunta. Il sa-bato mattina, persistendo ancora l’incertezza sul nome da dare al sindaco, Garozzo ha rotto gli in-dugi, preferendo non attendere più oltre e a mezzogiorno, così come promesso nel corso della settimana ha presentato la nuova squadra degli assessori con den-tro l’avvocato Rossitto in qualità di assessore ai lavori pubblici ed Urbanistica.Intanto, l’assessore regionale al Territorio e Ambiente Mariarita Sgarlata, l’assessore comunale alle Politiche sportive, Attività produttive, Agricoltura e Pesca Maria Grazia Cavarra, il capo-gruppo al consiglio comunale Tanino Firenze ed i tre consiglieri Giuseppe Casella, Cosimo Burti e Luca Romeo, eletti nella lista “Il Megafono”, si sono riuniti per ribadire la volontà comune di proseguire il cammino intrapreso più di un anno fa, imprimendo all’azione comune il senso di una politica di servizio, fatta di buo-ne pratiche e concretezza.L’ordine del giorno prevedeva altri punti quali l’analisi politi-co-amministrativa ad un anno dalle elezioni 2013 nella città di Siracusa, la valutazione dell’ope-rato della giunta e degli assessori, metodo e merito sul rapporto tra

Il sindaco Garozzo.

il 118 che a su volta, compresa subito la gravità dell’incidente, chiamano l’elisoccorso da Cata-nia. Sul posto anche un medico che stava trascorrendo il pome-riggio al mare e che ha, dunque, prestato i primissimi soccorsi. Adesso il ragazzo è in ospedale per gli accertamenti del caso,

trasportato in elicottero già sedato e immobilizzato. L’au-gurio è quello che sia stata una paresi solo momentanea per lo schiacciamento di una vertebra, si ipotizza la setti-ma; solo i medici, che ora lo hanno in cura, potranno scio-gliere i dubbi.

tuffo acrobatico nell’acqua bassa16enne finisce in ospedale

8 luGlio 2014, Martedì 5

Continua la querelle sulla gestio-ne del servizio idrico in provincia, come Uiltec abbiamo rinunciato a trascinarci in sterili polemiche, focalizzando la nostra attenzione alla risoluzione delle problemati-che occupazionali per i 154 lavo-ratori ex Sai 8 e Sogeas, occorre che i Comuni, nuovi affidatari del servizio, si impegnino ad assorbire proporzionalmente, tutti i lavora-tori rimasti senza occupazione, posizione chiaramente espressa in tutti i tavoli istituzionali a cui partecipiamo.Sul futuro dell’industria nel nostro territorio, prosegue il confronto con Isab per conoscere la strategia con cui l’azienda vuole fronteg-giare le difficoltà del settore della raffinazione, che ha portato in tutto il territorio nazionale alla chiusura di raffinerie, fermata degli impianti e ricorso agli ammortizzatori socia-li. In Isab questo pericolo è stato scongiurato, nonostante la fermata temporanea di alcuni impianti della raffineria nord, per le difficoltà spiegate sopra, sono stati mante-nuti gli assetti occupazionali. Nei confronti con l’azienda incalziamo i vertici di Lukoil affinchè venga definito a breve, l’ingente piano di investimenti che l’azienda ha enunciato per la raffineria Isab, per verificare le intenzioni dei russi che dopo aver compiuto numerose acquisizioni impiantistiche, di-chiarano di voler creare sviluppo in futuro. Il passaggio di proprietà nelle mani del colosso russo, anche dell’impianto di cogenerazione,ad oggi è garanzia di continuità lavo-rativa per migliaia di lavoratori del territorio, adesso occorre lavorare per pianificare il futuro, senza ge-nerare preventivi allarmismi, com-battendo la cultura anti-industriale che si sta sviluppando in provinciaUn altro versante molto caldo, è quello che riguarda l’Eni, il recente cambio del management aziendale, richiede una verifica dei progetti che l’azienda ha presen-tato in particolar modo sul nostro territorio con Versalis. Per queste ragioni nella giornata di domani i vertici del sindacato nazionale di categoria incontreranno il nuovo amministratore delegato De Scalzi, incontro decisivo per conoscere lo scenario futuro e la strategia sindacale da adottare sul territorio. Come Uiltec riteniamo eccessivi e pericolosi, i messaggi eccessi-

In foto, Emanuele Sorrentino.

Apprendiamo dalla stampa di un nuovo provve-dimento dell’assessore Mariarita Sgarlata, adottato ancora una volta sotto la spinta dei cosiddetti ambientalisti che, nel furore iconoclasta, criticano tutto, ma studiano poco. Si trascinava da anni una anomalia tutta siciliana, che non esiste appena superato lo stretto: in Italia le costruzioni realizzate senza concessione edilizia, ma conformi al Piano Regolatore, in zone di semplice vincolo paesaggi-stico possono essere valutate dalle Soprintendenze e, solo se ritenute compatibili con il vincolo, sanate con il pagamento di una bella sommetta per l’erario.in Sicilia una becera norma non consentiva sino a poco tempo fa di procedere come nel resto del paese, con questo risultato: le sanatorie sono bloc-cate, le costruzioni restano comunque dove sono e nessuno paga per gli abusi commessi.L’ assurdo è che un’opera perfettamente compatibile con il vincolo non poteva neppure essere esaminata dalla competente Soprintendenza e si arriva alla pantomima tutta nostrana che la stessa identica opera viene prima demolita e poi ripresentata, approvata e costruita.Se l’assessore si fosse prima informata con gli uffici del nostro Comune o di un qualsiasi Comune oltre lo stretto avrebbe avuto tutto più chiaro: in Italia si valuta caso per caso, in Sicilia, forse per evitare comportamenti scorretti degli uffici, si dice no a priori. Finalmente il Consiglio di Stato aveva cassato una simile mostruosità giuridica ammetten-do la sanabilità di opere, purché non realizzate in zone con vincolo assoluto di inedificabilità, ovvero in zone effettivamente intoccabili, mentre nelle aree con vincolo cosiddetto relativo, come quello paesaggistico, la Soprintendenza era facultata ad esprimere parere. Si badi bene: esprimere parere,

Sanatorie edilizie: Sicilia da serie Bla nota

non approvare e basta; e far pagare le salate sanzioni previste, piuttosto che lasciate impuniti gli abusi.Il Precedente Assessore Regionale Lo Bello, anche per evitare una pioggia di ricorsi al TAR e inutili spese ai siciliani, equiparandoli almeno in questo al popolo italico, con una circolare di gennaio di quest’anno, aveva invitato comuni e soprintenden-ze a tenere presente questa sentenza del massimo organo di Giustizia Amministrativa, procedendo all’istruttoria delle numerose pratiche mai esitate, richiedendo il nulla-osta della Soprintendenza.Cambia l’Assessore e cambia la giustizia per i siciliani: la Sgarlata ha fatto una controcircolare che, pasticciando la precedente dice che in effetti la sentenza del Consiglio di Stato non costituisce obbligo per gli uffici… ma che possono tenerne conto se lo ritengono opportuno.Siamo senza parole, anche perché il libero arbi-trio, o peggio l’abuso più o meno discrezionale, è stato normato con una circolare!!! Il tutto con buona pace dei cittadini, ma con grandi schiamazzi degli ambientalisti in cerca di consensi; migliaia di pratiche resteranno nel cassetto.Teniamo presente che, tanto per fare un esempio, una costruzione legittimamente sanata può essere ristrutturata, adeguata sismicamente, resa ener-geticamente efficiente e così via, con lavoro per tecnici ed operai edili.A prescindere dalla confusione che il Governo in-duce in settore così delicato, con azioni e reazioni inconsulte, noi speriamo sempre in un ravvedimen-to operoso dell’Assessore che, visto che come da lei stessa dichiarato, non è esattamente un tecnico dell’urbanistica, chieda lumi ed abbia l’umiltà di rimettere le cose a posto.

Massimo Riili (presidente Ance Siracusa)

il sindacato rilanciala questione lavoroDai siti del petrolchimico alla gestione del servizio idrico, in bilico c’è il futuro di migliaia di famiglie siracusane

La Uiltec entra nel merito della questione relativa agli assetti industriali

vamente negativi comparsi sulla stampa in questi giorni, preferiamo fare le nostre valutazioni dopo aver ascoltato le intenzioni aziendali, consapevoli che un ripensamento rispetto ai progetti già presentati, metterebbe in discussione il futuro della chimica sul nostro territorio e sull’intero paese.Occorre verificare le intenzioni anche di Esso e Sasol per compren-dere il ruolo che queste aziende vogliono svolgere nel territorio nell’attuale momento di difficoltà.Le problematiche illustrate, richie-dono la massima attenzione da parte del sindacato, in un momento in cui è in gioco il futuro di migliaia di famiglie, che ancora oggi vivono di industria nel nostro territorio, per far ciò necessità un’azione unita-ria del sindacato, che da sempre reclama lavoro.

il gruppo ed il sindaco Garozzo, cui va riconosciuta la capacità di aver centrato già alcuni obiettivi del suo programma elettorale.Un ordine del giorno ricco di ar-gomentazioni, mirato anche a ripercorrere insieme il percorso iniziato nelle file del Megafono e proseguito dentro e a fianco del Pd, le cui lacerazioni incidono pe-santemente sul futuro del partito a Siracusa. La riunione, caratteriz-zata da interlocuzioni forti, appas-sionate e scambio di idee in alcuni momenti contrastanti, ha prodotto un risultato assolutamente signifi-cativo che si può così riassumere: unanimità per proseguire insieme come gruppo l’attività nell’ammi-nistrazione della città, unanimità e supporto per la prosecuzione del ruolo di assessore a Maria Grazia Cavarra.

Page 4: Libertà 08-07-14

Droga: tornanoin libertàdue siracusaniSono tornati liberi due presunti spac-ciatori di sostanze stupefacenti, arre-stati nel gennaio scorso insieme con altri due siracusani. Il provvedimento di scarcerazione è stato emesso dal Gip del tribunale di Siracusa, Michele Consiglio nei con-fronti di Alessio Schiavone e Ales-sio Giuffrida, i qua-li, difesi dall’avvo-cato Junio Celesti, hanno deciso di ricorrere al rito or-dinario, al contra-rio degli altri due imputati che sono ricorsi al rito del patteggiamento. I due sono stati dap-prima destinati agli arresti domiciliari e poi all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. I due furono arre-stati dai carabinieri in viale Santa Pana-gia a Siracusa.Il sottufficiale del carabinieri Antonino Drago.

8 luGlio 2014, Martedì 7

La triste fine di Tony Dragoalla caserma Lancieri RomaIl corpo privo di vita del sottufficiale è stato ritrovato dopo essere precipitato dalla palazzina in cui alloggiavaLa Procura della Repubblica di Roma ha aperto un’inchie-sta sulla morte di Antonino Drago, il venticinquenne ca-rabiniere siracusano, il cui corpo privo di vita è stato ritrovato domenica mattina alla caserma “Mon-tebello” del Reggi-mento “Lancieri di Montebello” in via Flaminia Vecchia, a Roma. Al momento la sua morte è av-volta nel mistero. Secondo quanto ri-costruito dai suoi stessi colleghi, Dra-go sarebbe precipi-tato nel vuoto ed il suo corpo privo di vita è stato rinvenuto intorno alle ore 6.30 dal personale di ser-vizio nel corso delle normali attività d’i-spezione nei pressi della palazzina dove si trovano gli allog-gi per il personale dell’unità.Il caporale presta-va servizio in ferma prefissata nello squa-drone di rappresen-tanza del reggimen-to e si era arruolato nel mese di giugno dello scorso anno. Scattato l’allarme, il personale di servizio ha immediatamente chiamato i sanitari del 118, che hanno constatato il deces-so del militare, e ha richiesto l’intervento dei carabinieri. Sul posto è intervenuto anche il medico le-gale per i rilievi del caso su disposizione dell’autorità giudi-ziaria.Pare che il militare si sia lanciato dal terzo piano della pa-lazzina, cadendo da un’altezza di 10 me-tri. Sembrano esclusi problemi sul posto di lavoro, mentre pare

che alcuni disagi sen-timentali potrebbero essere alla base del gesto. Ma su tutta la vicenda i magistrati cercheranno di fare luce con la relativa

inchiesta. Il caso del carabiniere siracusa-no morto a Roma, ri-porta inevitabilmente alla mente il caso del parà siracusano Lele Scieri, deceduto

quindici anni fa alla caserma Gamerra di Pisa in circostanze ancora oggi misterio-se, al punto che è sta-to necessario richie-dere ancora una volta

l’istituzione di una commissione parla-mentare d’inchiesta per stabilire la verità sul caso in questione.Oggi come allora, il corpo senza vita del

La Procura di Roma ha aperto l’inchiesta per stabilirne le cause

sottufficiale è stato ritrovato sull’asfalto del cortile della ca-serma. Oggi come allora, le incertezze di un caso al vaglio degli inquirenti.

6 8 luGlio 2014, Martedì

La difesa di Pietro Todaro Tilli, il 25enne arrestato dai poliziotti perché ritenuto responsabile del reato di estorsione ai danni di un farmacista siracusano, ha prodot-to una perizia sanitaria in cui si stabilisce che l’indagato sarebbe non in grado di intendere e di vo-lere.E’ stato il legale difensore, avvo-cato Angelo De Melio, a produrre il documento in occasione dell’in-terrogatorio di garanzia dinanzi al Gip del tribunale di Siracusa, Patricia Di Marco, che ha emesso un’ordinanza di custodia cautela-re in carcere a carico dell’indaga-to. La perizia è stata redatta dallo psichiatra Roberto Conigliaro e risale allo scorso anno. Nella con-sulenza si spiega che Todaro Tilli accuserebbe problemi di natura mentale dovuto alla condizione di tossicodipendente, che lo costrin-ge giornalmente a sottoporsi alle cure presso il Sert di viale Tica.L’indagato ha inteso rispondere alle domande del giudice per le indagini preliminari, alla presen-za del pm Roberto Campisi. Ha riferito di non ricordare nulla dei due episodi per i quali gli viene contestato il reato di estorsione. In particolare, in una prima cir-costanza a maggio scorso avreb-be preteso il pagamento di 100 euro da destinare ai “picciotti” in carcere, ricevendo 80 euro e due prodotti per l’igiene. La seconda circostanza, il giorno successivo sempre alla farmacia di piazza Euripide a Siracusa, si sareb-be risolta solo in un tentativo di estorcere altro denaro senza però riuscire nel proprio intento per la reazione del titolare della farma-cia, che ha poi sporto denuncia alla questura di Siracusa.Todaro Tilli dice di ricordare di avere chiesto al farmacista in questione la somma di 4 euro per acquistare una birra. Avrebbe anche riferito al medico di stare male e sarebbe stato sottoposto ad un esame per rilevare la pres-sione sanguigna. E’ probabile che il giudice di-sponga un’ulteriore perizia sa-nitaria sull’indagato, mentre la difesa è pronta a chiedere una misura meno afflittiva a carico del proprio assistito, che ha pre-cedenti penali anche specifici per estorsione.

F.N.

In foto, Pietro Todaro Tilli e Alessandro Serratore.

Estorsione ad un farmacista“Sto male non ricordo nulla”La difesa ha prodotto una perizia sanitaria in cui si attesta che il presunto estorsore accusi problemi di natura mentale

Interrogatorio di garanzia ieri mattina dinanzi al Gip per Pietro Todaro Tilli

Pretendeva di svolgere serviziodi guardiania: arrestato per estorsionePretendeva di essere assunto come guardiano. Ma le minacce sono diventate denuncia e i poliziotti del commissariato di Lentini hanno arrestato Ales-sandro Serratore, carlentinese di 45 anni per io re-ato di estorsione. Il fatto è accaduto sabato scorso L’uomo, già sottoposto al regime dell’istituto di affidamento in prova al servizio sociale e condan-nato per detenzione illegale di armi clandestine, avrebbe preso di mira un professionista della zona catanese, proprietario di un esteso appezzamento agricolo coltivato ad aranceto, durante la conclu-sione della vendita del frutto ancora pendente de-nunciava, in date diverse, negli uffici di polizia, il furto di un trattore, l’incendio doloso di un magaz-zino agricolo insistente nella medesima proprietà ed il danneggiamento di tutti i tubi d’irrigazione dell’aranceto. Lo strano incendio del casolare di campagna, avve-nuto nelle prime ore di un mattino grigio e piovo-so, facevano supporre agli investigatori la dolosità degli eventi ma soprattutto che gli stessi fossero stati compiuti come atti propedeutici e minacciosi per la pretesa di una somma di denaro nell’ambito dei fenomeni estorsivi nelle campagne.L’attenzione degli investigatori si concentrava pertanto, sin da subito, sull’arrestato, già cono-sciuto quale persona svolgente servizi abusivi di guardiania delle proprietà agricole o comunque pretestuosi e simulati servizi utili per pretendere dai proprietari, durante la fase del frutto pendente, una somma di denaro per non fare accadere im-previsti all’interno delle proprietà o comunque per attenuare il rischio che il frutto pendente potesse scomparire prima della sua vendita.Conoscendo le abitudini della vittima, che tra la

CronaCa

tarda mattinata e le prime ore del pomeriggio di ogni sabato si recava nella sua proprietà per pagare il suo fattore agricolo, il personale di polizia durante il trascorso sabato ha organizzato l’ennesimo servi-zio di polizia giudiziaria finalizzato a coglierlo nella flagranza del reato di estorsione.Nel corso del pomeriggio, pertanto, il Serratore, recatosi nella proprietà del professionista, gli ha chiesto, in maniera esplicita, una somma di denaro, celandola proprio quale compenso per l’attività di guardiania svolta, ed indirizzando alla stessa vitti-ma gravi minacce di morte nonché veri e propri ten-tativi di aggressione fisica. Quindi, la persona offesa, oltre a cedere agli energi-ci e risoluti inviti, organizzava la dazione del denaro preteso dall’odierno arrestato, fornendo al suo fatto-re un assegno di circa 500 euro, dal quale sarebbe stato ricavato anche la somma di denaro estorta, ol-tre che il suo esiguo compenso per le giornate lavo-rative.L’assegno in questione è stato rintracciato e seque-strato nei pressi di un noto esercizio di generi ali-mentari del centro, per il quale era stata corrisposta al fattore una somma di denaro che sarebbe dovuta servire ad essere destinata nel corso dello stesso po-meriggio quale “ingiusto profitto” da far giungere al Serratore previo accordi relativi al luogo di in-contro.Immediatamente prima dell’incontro, il personale recuperava e sequestrava la somma di denaro nelle tasche del fattore del proprietario terriero.Il Serratore invece veniva raggiunto dal personale di polizia nel luogo prefissato per lo scambio del denaro ed accompagnato negli uffici di polizia dove veniva tratto in arresto per il reato di estorsione.

Page 5: Libertà 08-07-14

Per il giornalista Matarazzo il problema è un triste destino che sembra appartenere ai giovani siciliani

Risse nei pubLa Marzanadal Prefetto“Occorre una maggiore azio-ne di prevenzione affinché cit-tadini, commercianti e turisti tornino a vivere serenamente Marzamemi.” Questa la richie-sta principale avanzata dalla de-putata del Movimento 5 Stelle, Maria Marzana nell’incontro di venerdì scorso con il Prefetto della provincia di Siracusa, Ar-mando Gradone. Lo scopo della visita della deputata è stato quel-lo di portare la voce dei residen-ti e degli operatori economici, stanchi di vivere e operare in un clima di poca sicurezza a causa delle ricorrenti risse notturne nel territorio del borgo marinaro. Alla richiesta di una maggiore azione di prevenzione della por-tavoce del M5S il Prefetto Gra-done ha risposto che già domani sottoporrà la questione al comi-tato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Rassicura-zioni in merito all’esigenza di maggiori controlli da parte del questore di Siracusa“L’impegno assunto dal Prefetto – ha dichiarato la deputata – ol-tre a prevedere una intensifica-zione del pattugliamento nella frazione marinara con soste più prolungate, sarà quello di garan-tire una maggiore interazione tra le forze dell’ordine e i commer-cianti al fine di prevenire il veri-ficarsi di baraonde in un periodo in cui, il paese di Marzamemi, dovrebbe presentarsi ai turisti e ai visitatori dei paesi limitrofi per le bellezze culturali e l’in-trattenimento che offre”. Nel fine settimana, agenti del Commissariato di Pachino, con personale della Guardia di Finanza, della delegazione di spiaggia di Marzamemi, del co-mando di Polizia Municipale di Pachino e di personale medico dell’Asp di Avola e Noto hanno eseguito un servizio di control-lo presso alcuni esercizi com-merciali a Marzamemi volto ad impedire l’illecita occupazione di suolo pubblico e ad accerta-re la regolarità nella gestione delle attività commerciali ed il rispetto delle normative sani-tarie. Sono stati sanzionati due esercizi commerciali per un va-lore complessivo di oltre 4.000 euro, il primo per la mancata tracciabilità degli alimenti e per non aver notificato l’attivazione di una cucina laboratorio per la somministrazione di alimenti e bevande e per la mancata pulizia della stessa; il secondo per non aver notificato l’attività di som-ministrazione, in una pertinenza esterna, di alimenti e bevande.

R.L.

Sopra, un momento del convegno di Floridia.

8 8 luGlio 2014, Martedì

Giovani fuori: il futuro oltre lo Stretto

“Giovani fuori: Il futuro oltre lo stretto" dibattito sulla difficile condizione dei giovani del Sud Italia tra speranze tradite e nuova emigrazione è stato il tema di una interessante incontro organizzato dal circolo del Partito Democra-tico “Peppino Impastato” e dai Giovani Democratici di Floridia che si è tenuto nell’aula consilia-re del comune di Floridia. All’in-contro hanno partecipato la par-lamentare nazionale del PD Sofia Amoddio, il vice caposervizio della pagina economica de l’Av-venire Giuseppe Materazzo e il sindaco di Floridia Orazio Sca-lorino. Il tema affrontato è stato quello della difficile situazione che vivono i giovani e sono co-stretti ad andare fuori dalla è pro-pria città per cercare un posto di lavoro. “Il tema è molto complesso di-ciamo che questa ispirazione di questa tematica ce l’ha data questo libro “Cu nesci arrine-sci” di Giuseppe Materazzo che è un libro molto simpatico – ha dichiarato l’On Sofia Amoddio - , bello che ci da questo spunto. Il fenomeno migratorio diciamo che è in ripresa ed emigrazione ed è in ripresa dovuta soprattutto alla crisi del 2005 aumentata nel 2008 che chiaramente insieme alla globalizzazione cioè al fat-to che noi possiamo sicuramente esportare merci altrove ma dob-biamo anche importare merci da altre comunità questo sicuramen-te insieme al debito pubblico di-ciamo ha creato una grossa crisi dell’economia. Non è solo un problema di emigrazione sicilia-na e quindi delle nostre zone ma sta diventando un problema di emigrazione dall’Italia verso pa-esi del Nord Europa e addirittura anche emigrazione dall’Europa nei paesi come Brasile paesi che diciamo si stanno industrializ-zando”.- La politica cosa può fare?“La politica può fare molto – ha risposto l’esponente del PD -, la politica può investire sicuramen-te e quello che stiamo cercando di fare in questa legislatura sbu-rocratizzare il sistema perchè è veramente troppo affannato da leggi. Ci sono migliaia di leggi tributarie, fiscali che appesanti-scono le imprese e le disincenti-vano ad investire. Quindi la cosa che bisogna fare veramente, che può fare la politica è incentivare l’investimento in Italia e in Euro-pa ma soprattutto in Italia e devo dire che il tentativo per esempio dell’expo è questo anche”. Per il giornalista Materazzo il problema della migrazione gio-vanile è “ Un triste destino che sembra appartenere ai giovani siciliani è un vecchio detto che purtroppo nasconde una verità. C’era una frase molto forte nel nuovo cinema paradiso dove il vecchio Alfredo pronunciava

Convegno dei democratici a Floridia

al giovane Totò “vattinni picchi chista è una terra maligna” dice-va Alfredo. Un po’ tradotto nel cu nesci arrinesci è questo. I giovani siciliani vivono in una realtà tal-mente difficile che sembra osta-colare quasi i sogni e sembra che andarsene non è una scelta ma è quasi un imperativo. Se vuoi realizzare i tuoi sogni, se vuoi affermarti, se vuoi trovare un la-voro libero devi andartene è una triste realtà ma purtroppo sem-bra essere così. Questo libro che avevo presentato qualche anno fa purtroppo è attuale. Era un libro che avevo scritto con rabbia per un’esperienza anche personale di un siciliano che invece vole-va lavorare qui affermarsi qui e che poi ho trovato sfogo anche affermandomi in qualche modo fuori. Dopo 5 anni il libro resta attuale, la situazione della Sici-lia quasi peggiora non è bello. Chiaramente non tutto può es-sere negativo spero che le nuo-vissime generazioni forse quello che si affacciano al mondo del lavoro che non hanno vissuto la vecchia stagione della politica siciliana quella che ha vissuto di clientelismo e assistenzialismo forse riuscirà a vedere con occhi nuovi e diverse e affrontare in maniera diversa la situazione fa-cendosi promotori di esperienze anche imprenditoriali personali

di un rinnovato impegno liberi dal condizionamento politico che purtroppo come una cappa cera di tenere sempre in uno stato di bisogno la realtà siciliana”. Infine il sindaco Scalorino ha di-chiarato: “ E’ un dato che insom-ma non nasce da oggi. Diciamo che molti giovani vanno fuori a fare delle esperienze importanti spesso ritornano altre volte ri-mangono fuori però sicuramente si tratta di un aspetto importante insomma della cultura di questa città. Tante persone sono andate e poi sono ritornate hanno por-tato un contributo e ci sono per-sone come me che sono rimaste qua e hanno dall’interno cercato di dare un contributo modifican-do anche le cose che non van-no. Oggi la Sicilia attraversa un momento di grande difficoltà e questa difficoltà è data appunto dalla mancanza delle risorse e soprattutto dall’alto tasso di di-soccupazione giovanile. Questo convegno credo che sia impor-tante anche per mettere il punto su una questione importante che riguarda appunto uno aspetto so-ciale non indifferente. Oggi ci sono qui molti giovani in questa conferenza nonostante il caldo ma molto partecipata evidente-mente l’argomento è molto im-portante”.

Salvatore Pappalardo

vita di Quartiere 8 luGlio 2014, Martedì 9

Musica:quellozufolodi cannasimboloidentitariosicilianoIl friscaletto (o “fri-scalettu” in siciliano) è uno zufolo di canna tipico della musica folk tradizionale della Sici-lia. È considerato, insieme al marranzano, al tam-burello e alla quartara, uno degli strumenti simbolo della musica folclorica Siciliana. Il friscaletto chiama-to in maniera simile in tutta la Sicilia, eccezion fatta per il paese di San Fratello, in provincia di Messina. Qui la parlata locale risente ancora delle radici gallo-itali-che e il friscaletto pren-de il nome di “vescot”. Un elemento fonda-mentale della sua strut-tura è il tappo (realizza-to in legno di oleandro, ulivo o fico). Il friscaletto ha sette buchi nella parte ante-riore e, pur essendo un flauto artigianale mol-to semplice, presenta due buchi posteriori (a differenza, ad esempio, dei flauti irlandesi). Il friscaletto è uno stru-mento che non permet-te variazioni volumiche di piano e forte, poiché una maggiore intensità nell'emissione del fiato ne causa inevitabilmen-te la stonatura della me-lodia. Ciascun friscaletto ha quindi la propria perso-nalità, il proprio timbro e le proprie sfumature. Fa parte della famiglia degli aerofoni, essendo affine al flauto dolce. Esistono, come per gli altri flauti, friscaletti realizzati con diverse accordature. I più comuni friscaletti siciliani sono accordati in do, in sol e in la.I più celebri friscaletta-ri, spesso sono dei veri virtuosi dello strumen-to.

città: concerto del “Friscalettaro”carmelo Salemi a villa reimann

Doppio evento il 27 luglio presso la “Location” di via Necropoli Grotticellecon una mostra di pittura abbinata allo spettacolo del bravo cantautore

In agenda per la data di sabato 26 luglio 2014, nel quadro del ciclo dal titolo “Sen-tieri sonori ” un even-to musicale abbinato ad una mostra di pit-tura, con concerto del cantautore Carmelo Salemi. L’appuntamento è fissato per le 21,00 presso la location di villa Reimann, in via Necropoli Grotticelle 14. Ingresso libero. Le qualità artistiche del cantautore Carme-lo Salemi espresse nel campo della musica e della pittura. Cantau-tore e polistrumentista italiano, si diploma in clarinetto presso il Liceo Musicale “Vin-cenzo Bellini” di Ca-tania. Sin da piccolo suona il “friscalettu” (flauto di canna) in diversi gruppi folk e apprende dal padre le antiche tecniche di costruzione agro-pastorali tramandate oralmente. Ha avu-to l’onore di cantare con Rosa Balistreri qualche anno prima della sua scompar-sa.. Ha partecipato al laboratorio “I viaggi

di Gulliver” sotto la direzione artistica di Angelo Branduardi. Nel 2002 l’etichetta piemontese FolkClub/Ethnosuoni pubblica il suo primo album dal titolo Hybla. Nel mag-gio 2002 viene invi-tato a partecipare per due concerti al Fimu Festival, che si svolge a Belfort (Francia) e registra annualmente circa 65 mila presenze di pubblico. Nel 2003 alcuni suoi brani vengono sele-zionati per la pub-blicazione in alcune compilation in Fran-cia e in Spagna: Italie Instruments de la mu-sique populaire (eti-chetta Buda Records-Musique Du Monde, distribuito dalla Uni-versal France) e Si-cilia Canto Nuovo (etichetta Iris Music, distribuito da Har-monia Mundi), e an-cora Las Musicas de Italia (etichetta Fnac, España). Nel luglio del 2004 si esibisce al festival Les Voyages Du Tire Laine a Lille (Francia), ed a set-tembre a Colfontaine (Belgio). Nel settem-

bre 2005 escono altri due brani in un’altra compilation prodotta dalla etichetta inglese “Arc Music”, e con-temporaneamente vie-ne pubblicato il suo secondo album dal ti-tolo A Sud dell’anima (FolkClub/Ethnosuo-ni). Ha suonato alla dodicesima edizione del Premio Interna-zionale “Ragusani nel Mondo” con la pre-senza di Susan Saran-don (diva del cinema americano) e Franco Di Mare (giornalista Rai). Nell’ottobre del 2006 suona al festival internazionale “Cap Sud” a Mons (Belgio) e viene intervistato dalla Rtbf (rete televi-siva nazionale belga).Nel novembre 2006 due suoi brani vengo-no inseriti nella storica compilation Antologia della musica siciliana prodotta dall’etichetta Deja Vu. Dal 2006 al 2007 ha condotto un workshop dal titolo “friscalettu e canto popolare” per conto della Regione Siciliana (Soprinten-denza ai Beni cultu-rali e ambientali di

Siracusa). Nel genna-io 2008 presenta un lavoro di ricerca sui canti della tradizione natalizia dei paesi di Sicilia a Roma. Nel Febbraio del 2010 vie-ne selezionato per par-tecipare all’XI edizio-ne del Festival della Nuova Canzone Sici-liana condotto da Sal-vo La Rosa, in onda su Antenna Sicilia e su Oasi Tv canale 848 della piattaforma Sky. Partecipa nel ruolo di Dafni al documentario Iblei – Storie e luoghi di un parco, per la re-gia di Vincenzo Ca-scone.Con la produzione di Extempora, la regia di Vincenzo Cascone e i disegni di Guglielmo Manenti, a luglio del 2010 presenta il vide-oclip ’N Cuccu alla X edizione “Festival del Cinema di Frontiera” di Marzamemi. Sem-pre nel 2010 due suoi brani vengono inseriti nella compilation Sud prodotta dall’etichetta Iwm – Italian World Music. Nel 2011 crea un progetto che porta il nome di “Tarabbal-là” nato dall’incon-

tro con vari musicisti provenienti da diversi generi musicali fino alla produzione di un nuovo disco dal titolo “Le Danze di Syraka” (Edizioni Musicali FolckClub Ethnosuo-ni), una ricca miscela esplosiva di ritmi e suoni legati al Bacino del Mediterraneo. Il canto in dialetto sici-liano accompagnato da strumenti ricchi di fascino e di mistero sono gli ingredienti di quest’ultimo progetto live e discografico.Per quest’occasione il giornalista Salvo Fru-ciano gli dedica un ampio servizio su Tgr Sicilia (Rai3) dal tito-lo: Il suono degli Iblei. Alcuni suoi brani del cd Le danze di Syraka vengono trasmessi su Rai Isoradio nel pro-gramma Ztl condotto da Alessandro De Ge-rardis che lo intervista in una puntata. Nel settembre del 2013 tiene un workshop sul friscalettu e si esibisce al Cross World Music Festival di Varsavia (Polonia) con musici-sti provenienti da ben quattro continenti.

Sopra: il “friscalettaro”, cantautore e pittore Carmelo Salemi ringrazia al termine di un suo concerto.

Page 6: Libertà 08-07-14

Il Consiglio Comunale di Floridia ha approvato, a maggioranza, la proposta di deliberazione presentata dal gruppo consiliare di Primavera Floridia e Floridia Viva per l’istituzione nel Comune di Floridia del “Registro delle Unioni Civili”. Dopo un lungo e approfondito dibattito interno al Movimento politico-culturale di Pri-mavera Floridiana si era giunti alla conclusione che i tempi fossero maturi per l’istituzione del registro delle unioni civili, in attesa che il legi-slatore nazionale regolamenti definitivamente tale delicata materia. Il confronto interno a Primavera Floridiana era stato seguito dall’orga-nizzazione di un convegno sul tema “La coppia tra natura e cultura” in cui le varie posizioni sull’argomento erano state sviscerate alla pre-senza di illustri relatori che rappresentavano le sensibilità contrapposte. Con l’approvazione del registro delle coppie di fatto il Comune di Floridia si allinea con i Comuni più evoluti d’Italia dando la possibilità a molte coppie di avere riconosciuti, all’interno del Comune di Floridia, alcuni diritti che le attuali leggi nazio-nali non prevedono. Lo status di coppia di fatto non sarà più un tabù per Floridia. Il Comune può operare nell’ambito delle proprie competenze per promuovere pari opportunità per le unioni di fatto, favorendone l’integrazione sociale e prevenendo forme di disagio, con particolare riferimento alle persone anziane, nonché forme di discriminazione fondate sull’orientamento sessuale. Da questa stessa settimana, le persone residenti a Floridia legate da vincoli non “lega-li” (matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela), ma solamente da vincoli “affettivi” e/o di reciproca solidarietà potranno ottenere il riconoscimento del loro status iscrivendosi nel registro speciale istituito dall’Ente. Il se-gretario di Primavera Floridiana, Dott. Stefano Petruzzello, nel dare il giusto riconoscimento a tutti i componenti del Movimento che dietro le quinte hanno dato un notevole contributo alla realizzazione di questo progetto, ringrazia i con-siglieri di Primavera Floridiana e Floridia Viva per l’impegno profuso all’interno del Consiglio Comunale per il raggiungimento dell’obiettivo. Il movimento politico di Primavera Floridiana ringrazia tutte le forze politiche che hanno ritenuto di aderire all’iniziativa e nutre pro-fondo rispetto per tutte le altre forze politiche che, di fronte ad una tematica sensibile come quella delle coppie di fatto, non hanno creduto di manifestare il loro assenso. Si definiscono unioni civili tutte quelle forme di convivenza fra due persone, legate da vincoli affettivi ed economici, che non accedono volontariamente all'istituto giuridico del matrimonio, o che sono impossibilitate a contrarlo, alle quali gli ordi-namenti giuridici abbiano dato rilevanza o alle quali abbiano riconosciuto uno status giuridico. La classe delle unioni civili è molto variegata nel mondo e comprende un'estrema varietà di regole e modelli di disciplina: in particolare, le unioni civili possono riguardare sia coppie di diverso sesso sia coppie dello stesso sesso; il diritto non è rimasto indifferente all'evoluzio-ne dei costumi ed esiste oggi un gran numero di provvedimenti legislativi che disciplinano le nuove unioni. La rilevanza statistica delle unioni civili, e l'ampio dibattito sulla parità dei diritti tra eterosessuali ed omosessuali promosso dagli attivisti Lgbtq, ha fatto sì che numerosi Paesi si siano dotati, negli ultimi anni, di una legislazione favorevole.

Società: “Un altro segnodel cambiamento dei tempi”

10 8 luGlio 2014, Martedì 8 luGlio 2014, Martedì 11

Ortigia: il premio “Accolla” al viaPresentazione dell’evento in nota per domani alla sala “Archimede”

La seconda edizio-ne del premio “Toni-no Accolla” si terrà all'Antico Mercato venerdì 11 luglio con il patrocinio del Co-mune. Si tratta di un progetto di raccolta fondi per la ricerca scientifica sul cancro al Pancreas promos-so ed organizzato dall’ Associazione Arca di Siracusa in collaborazione con l’Aisp (Associazione Italiana Studio del Pancreas). Sarà anche l'occasione per riconoscere il giusto Tributo al doppiatore siracusa-no Tonino Accolla, prematuramente scomparso lo scorso 14 luglio 2013. I dettagli dell’inizia-tiva saranno forniti nella conferenza stampa, che si terrà mercoledì 9 luglio alle 10,30 nella Sala Archimede di piazza Minerva 5. Saranno presenti il sindaco Giancarlo Garoz-zo e l’assessore al Turismo, Francesco

Italia. Per Arca, il presidente Stefania Altavilla, nella quali-tà di organizzatrice, e il direttore artistico dell'evento,Giuseppe Mandalari. Antonino Accolla, conosciuto come Tonino Accolla (nato a Siracusa il 6 aprile 1949 e scom-parso recentemente a Roma, 14 luglio 2013), è stato un attore, doppiatore, dialoghista, direttore del doppiaggio e re-gista teatrale italia-no. Noto soprattutto per aver doppiato Eddie Murphy in tut-ta la sua filmografia fino al 2009, con il film Immagina che. A partire dal 2011, con

il film Tower Heist - Colpo ad alto livello, Tonino Accolla viene sostituito da Sandro Acerbo. È inoltre noto per aver dato voce al personaggio di Homer Simpson nelle prime ventitré stagioni della cele-bre sitcom animata I Simpson. Tra gli altri attori doppiati anche Kenneth Bra-nagh, Tom Hanks, Mickey Rourke, Ralph Fiennes, Hugh Grant, Rick Mora-nis, Jim Carrey, Ben Stiller, Tim Curry e Gary Oldman (Léon e Il quinto elemento), nonché il personag-gio Timon nei film Il re leone e Il re leone 3 - Hakuna Matata, Mike nel film Mon-sters & Co. e Mushu nel film Mulan II. È stato direttore del doppiaggio della maggior parte degli episodi de I Simpson trasmessi in Italia, oltre che di vari film fra cui Borat, The Island, Gli occhiali d'oro, Hot Shots!, Il

silenzio degli inno-centi, Braveheart - Cuore impavido, Crash, Titanic e Ava-tar. Il 14 luglio 2013 muore, all'età di 64 anni, al policlinico Gemelli di Roma, dopo una lunga ma-lattia. La camera ar-dente è stata allestita presso la cappella dello stesso poli-clinico e i funerali si sono svolti il 16 luglio 2013 presso la Chiesa di Santa Ma-ria dei Miracoli di Roma. Ha avuto un figlio, Lorenzo, che ha anch'egli seguito le orme del padre. Inoltre è lo zio della doppiatrice Natalia Accolla. Fra i premi ricevuti il Nastro d'argento come miglior doppiaggio vinto nel 1991 per il doppiaggio di Kenneth Branagh in Enrico V. Il doppia-tore è un attore che, in fase di doppiaggio di un film, telefilm e in generale qua-lunque contenuto audio/video che necessiti di una voce attoriale, presta la propria voce ad attori stranieri per le edizioni in lingua non originale. Il doppiatore presta la propria voce anche a personaggi non rap-presentati con attori reali, o fa da "voce fuori campo", come messaggi radiofonici o cartoni animati e videogiochi di produzione naziona-le a cui va attribuita una voce ex novo Talvolta si ricorre al doppiatore anche per attori della stessa madrelingua, quando questi non raggiun-gono una qualità accettabile nella recitazione o nella dizione. Infatti molti grandi attori italiani (come ad esempio Marcello Mastroian-ni, Vittorio Gassman, Sophia Loren ed Anna Magnani), nei primi anni della loro carriera, sono stati doppiati.

Ortigia: “Quel tempio conteso fra Apollo e Artemide”Il Tempio greco lapideo piu' antico di tutto l'Occidente greco ha aperto i suoi scrigni piu' segretiper un viaggio alla scoperta dei suoi tesori architettonici e del suo mito. Un viaggio voluto dall'asso-ciazione culturale Nuova Acropoli che da ormai 7 anni ha adottato il Tempio di Apollo di largo XXV Luglio grazie alla virtuosa siner-gia con la Soprintendenza che per-mette, ogni mese, di ripulire l'area sacra e restituirla nella sua veste piu' dignitosa alla citta'. Ed e' stato proprio all'interno dell'area archeo-logica che si e' svolto un convegno sul Tempio di Apollo, la sua storia e i suoi misteri. Dopo i saluti del-la responsabile aretusea di Nuova Acropoli, Elga Daniele, la parola e' passata a Lucia Sinnona, docente dell'associazione culturale la quale

sa normanna, caserma spagnola e abitazioni private) con quelle degli storici che menzionarono l'edificio e degli scavi archeologici che lo ri-portarono alla luce. Tra epigrafi de-dicatorie e misteri edilizia, la dott.ssa Di Bartolo ha svelato il volto nascosto di un Tempio ancora oggi oggetto di studio come ha confer-mato la dott.ssa Mariella Musume-ci, responsabile della sezione Beni archeologici della Soprintendenza la quale ha sottolineato la valenza di iniziative culturali come questa che ha avuto il merito di riaccen-dere i riflettori su un luogo simbo-lo della grande storia di Siracusa e dei secoli che l'hanno attraversata. La conclusione dell'incontro e' stata occasione di riflessione sulla neces-sita' di una maggiore conoscenza dell'edificio e sulla sua tutela.

ha accompagnato il pubblico sedu-to nell'area sacra, trasformata per una sera in un grande palco a cie-lo aperto, alla scoperta dell'edificio templare. La dott.ssa Sinnona si e' soffermata sul mistero della divi-nita' a cui era dedicato il Tempio: Artemide secondo un passo di Ci-cerone che ha fatto si' che fino alla fine dell'Ottocento persino le guide turistiche indicassero il tempio di Largo XXV Luglio intitolato alla

dea della caccia. Dedica poi chiarita dall'iscrizione rivenuta su un gradi-no dell'edificio che fuga ogni dub-bio poiche' chiaramente identifica nel dio Apollo il titolare del monu-mento. Sulla storia, le tecniche edi-lizie e le vicissitudini del Tempio si e' invece soffermata Isabella Di Bartolo, giornalista e archeologa, che intrecciato le varie fasi dell'edi-ficio (trasformato nei secoli in chie-sa cristiana, moschea araba, chie-

“Nuova Acropoli” dedica una conferenza al sito archeologico che da sette anni ormai ha in cura

Belvedere: “Plauso al civico consesso”“Il voto del consiglio comunale rende via Cavalieri di Vittorio Veneto strada aperta al libero transito”

“Atto necessario per porre mano alla pianificazione della nuova rete viaria nella circoscrizione”Dai consiglieri della Circoscrizione di Bel-vedere Salvatore Ortisi, Angelo Macca e Ta-nino Sarcià, riceviamo e pubblichiamo quan-to segue “In qualità di consiglieri della Cir-coscrizione di Belve-dere, esprimiamo tutta la nostra soddisfazione per l’importante delibe-ra assunta in occasione dell’ultima seduta del Consiglio Comuna-le di Siracusa, con la quale via Cavalieri di Vittorio Veneto è stata dichiarata appartenen-te all’elenco delle stra-de comunali soggette a pubblico transito. Si tratta di un atto impor-tante perché è la con-dizione necessaria alla predisposizione di tutti i provvedimenti diret-ti a realizzare la nuo-va sede stradale, opera pubblica fondamentale per il nostro territorio e, soprattutto, per la si-curezza degli studenti che frequentano il XII Istituto Comprensivo di Belvedere. In par-ticolare, desideriamo ringraziare l’Assesso-re ai Lavori Pubblici, Alessio Lo Giudice, per aver dato rapidamente

seguito alle richieste di intervento che, più volte, noi Consiglie-ri abbiamo presentato alla sua attenzione. In meno di un anno, su questa vicenda, si è già fatto molto di più di quanto avvenuto negli anni preceden-ti. Adesso chiediamo che si proceda, nel più breve tempo possibi-le, all’approvazione di tutti quegli atti ulteriori necessari per iniziare i lavori. Per parte nostra,

continueremo a lavo-rare affinché via Cava-lieri di Vittorio Veneto, quale strada vera e pro-pria, diventi finalmente una realtà.” Così si esprimono i consiglieri della Cir-coscrizione di Belve-dere Salvatore Ortisi, Angelo Macca e Ta-nino Sarcià. Belvedere (Bedduviriri in siracu-sano) è una frazione di Siracusa sita a circa 7 km a nord della città in un luogo collinare su

cui domina il panorama di buona parte del com-prensorio. Rappresenta la settima circoscrizio-ne del comune aretu-seo. Vi abitano circa 5.000 persone, dette belvederesi, e la po-polazione è in costan-te crescita in seguito all'insediamento nell'a-rea a nord di vari nego-zi e grandi magazzini, che hanno contribuito a formare il cosiddet-to Parco Commerciale Belvedere (che è anche il nome del principa-le centro commerciale della zona, con 70 ne-gozi e un ipermercato Auchan). Sulla parte più elevata della collina a 200 metri circa sul li-vello medio marino, nel XVII secolo, la Regia Marina Militare instal-lò un posto di segna-lazione con bandiere e luci per collegare i porti di Augusta e Siracusa, e che, proprio per que-ste caratteristiche luci, successivamente, ven-ne definito nella parlata locale come u semàfu-ru (= il semaforo); ed in effetti la viuzza che collega la parte bassa del paese con questa altura è chiamata pro-

prio Via del Semaforo. Il Castello Eurialo, mo-numento principale del-la frazione, fu innalzato da Dionisio I sul punto di convergenza delle due grandi muraglie che chiudevano la terrazza di Epipoli, a difesa di una strada che metteva Siracusa in comunica-zione coi suoi campi e con l'interno. L'opera serviva a proteggere i rifornimenti e come base di difesa contro l'assedio. Negli ultimi anni è sorto un comitato cittadino che propugna l'autonomia della fra-zione assieme a quella di Cassibile. La circo-scrizione di decentra-mento comunale (detta anche, nel linguaggio corrente, circoscrizione comunale o semplice-mente circoscrizione) è, nell'ordinamento ita-liano, un organismo di partecipazione, consul-tazione e gestione dei servizi di base, nonché di esercizio di funzioni delegate, istituito dal comune con compe-tenza su di un'articola-zione del suo territorio comprendente uno o più quartieri o frazioni contigui.

Page 7: Libertà 08-07-14

8 luGlio 2014, Martedì 1312 8 luGlio 2014, Martedì

L’affaire Lukoil salva i Garronela raffinazione e l’occupazioneGli scenari industriali siracusani pieni d’insidie e misteri

L'operazione è l'investimento più imponente mai realizzato in Italia da una società russa

di Concetto Alota

Ammaina bandiera definitivo per il Galeone della famiglia Garrone. Il cerchio dunque si chiude e i russi della Lukoil entrano appieno alla guida di una realtà industriale che control-la una buona percentua-le della raffinazione in Italia, con una capacità di produzione stimata per i siti Isab di Melilli e Priolo in circa 330.000 barili al giorno. Le raffinerie di Priolo Gargallo negli anni sono state una parte importante del moto-re dell'economia del Sud-Est della Sicilia, ma anche una delle principali industrie che ha inquinato il territo-rio del Petrolchimico siracusano. L'allettante proposta, con una vera e propria montagna di soldi pronti e sonanti, da parte di Lukoil non poteva essere rifiutata dai Garrone, anche se l'azienda di Genova non era al momento della trattativa in una situa-zione industriale preca-ria, ma nemmeno felice; la proposta fu talmente conveniente da non poter essere trattata con leggerezza, anche se si trattava della vendita del gioiello di famiglia, compreso l'appoggio politico del "sacro" Silvio Berlusconi e dei suoi uomini; appoggio che ora viene a manca-re, specie in Sicilia dove Crocetta & Company predicano una politica poco "trattabile", e dove alla Lukoil necessitano i permessi e le auto-rizzazioni per lavori riguardanti l'ammo-dernamento dei vecchi siti, con ingenti investi-menti in un momento di crisi, specie nella zona industriale siracusana. Si tratta delle raffinerie costruite rispettivamen-te nel 1960 quella nord e nel 1972 quella Sud.Altro problema è la perdita dello strategico ministero dell'Ambien-te, da parte del parti-to di Berlusconi, ma sopratutto di Stefania Prestigiacomo, la di-

namica e popolarissima ministra dell'Ambiente; infatti, già lei di sua personale esperienza proviene da una fami-glia d'industriali che opera fin dalla nascita del Petrolchimico di Priolo, ma anche buona amica sia dei Garrone e sia della Lukoil, così come di tanti altri pe-trolieri e imprenditori dell'area del Petrolchi-mico, come di mezza Italia, quindi profonda conoscitrice di temati-che e problematiche da collegare ai fabbisogni della zona industriale Siracusana.

La benedizionedi Berlusconi

Gli esperti conferma-no che si trattò, allora come ora, di un buon affare per l'azienda genovese, con la bene-dizione dell'allora pre-mier, Silvio Berlusconi, buon amico di Putin; quest'ultimo a sua volta legato da profonda ami-cizia con il presiden-te della Lukoil, Vagit Jusufovic Alekperov, considerato il delfino del leader russo. Una sopravalutazione di mercato dettata dalla necessità per Lukoil di avere uno sbocco in Europa e sopratutto nel Mediterraneo. La logi-ca dell'operazione trova ancora oggi ampi con-sensi, ma questo non vuol dire che in Italia ci sarà maggiore con-correnza sul mercato degli idrocarburi, inclu-si i molteplici problemi locali. I russi sono in

corsa per l'acquisizione di aziende italiane, così come in tutto il mondo, investendo miliardi di euro e dollari proprio perché il nostro mercato è debole sullo scenario internazionale, perciò facile da conquistare. Le più strategiche e importanti aziende ita-liane passate in mano ai russi sono ormai più di cento, e se vengono dalla Russia a investire tutti questi soldi, vuol dire che intendono gua-dagnarci e fortemente. Un neocolonialismo economico-industriale, che dopo i francesi è il turno dei russi; ma la colpa per l'Italia rima-ne quella di non aver saputo reggere il peso del mercato globaliz-zato, con governanti che hanno guardato solo gli interessi della "famiglia". Un progetto per i russi scientificamente stu-diato, per acquisire in sol colpo il controllo di circa il 22% della capacità di raffinazione italiana, e circa il 12% dei prodotti petroliferi consumati in Italia; il sito di Priolo-Melilli diventa così una re-altà importante nello scacchiere europeo e mondiale. Erg era al momento del prelimi-nare di vendita poco presente all'estero e in casa doveva fare i conti con un concorrente come l'ENI, che dispo-ne di buoni appoggi politici, ma sopratutto di accordi e partnership in tutto il Mondo.

Esperienza e capacità del presidente della Lukoil, hanno fatto chiudere l'importante cerchio in un tempo relativamente breve; a capo della più gran-de azienda petrolifera russa e la seconda nel mondo per riserve pe-trolifere, il presidente del colosso industriale russo, Vagit Jusufo-vic Alekperov, Classe 1950, perse il padre quando era ancora un ragazzo e si trovò a dirigere le attività di famiglia a soli diciotto anni. Laureato all'Azer-baigian Oil and Chemi-stry Instituite nel 1974, nel corso della vita si è occupato anche di politica con diverse ca-riche nel ministero per l'energia e idrocarburi. Vanta parecchie onori-ficenze, tra cui, l'Ordine del Distintivo d'Onore (Sovietico), Medaglia per la prospezione mi-neraria della Siberia occidentale, Ordine dell'Amicizia (Russia), Ordine al Merito per la Patria di III e IV Classe (Russia), Medaglia per Servizi al Territorio di Stavropol, Ordine della Gloria (Azerbaijgian), Cavaliere di I classe dell'Ordine del Cavalie-re di Madara (Bulgaria) e tanti altri ancora. Defi-nito in patria e all'estero, "un manager di Stato con le palle quadrate". L'operazione "Erg-Isab-Lukoil" è l'inve-stimento più imponente mai realizzato in Italia da una società russa, scucendo sull'unghia

ben 1,347 miliardi di euro al momento della conclusione del con-tratto nel 2008, oltre il saldo. Affare più che giustificato poiché rappresentava, allora come ora, l'ingresso nel difficile mercato europeo dell'energia. Il numero uno di Lukoil, Vaghit Jussufovich Alekperov, nato a Baku, in Azerbaigian, madre kazaca, (ortodossa) e padre musulmano, è considerato il più forte membro del "cerchio magico" di Putin, ma anche un duro, un uomo preparato, esigente e riservato, dal carattere fermo e glaciale. Non ostenta mai la sua ric-chezza, coltiva invece la prudenza sia politica sia imprenditoriale.L'assetto contrattuale concretizzato attraver-so la cessione finale delle raffinerie dei Gar-rone a Priolo, lascia immaginare scenari non facili da gestire, sia dal punto di vista sindaca-le, sia produttivo e sia istituzionale. Si tratta d'impianti vecchi, obso-leti e ormai superati dal punto di vista tecnico-produttivo, così come per la sicurezza, quindi necessitano d'ingenti investimenti; situati pe-raltro in un sito da boni-ficare (quello di Priolo) d'interesse nazionale, dove tutto l'ambiente è guardato a vista da ambientalisti e dalla magistratura.

I sindacati sfidano al tavolotecnico le aziende

I sindacati incalzano Lukoil e dichiarano apertamente e chiara-mente tutta la loro rab-bia e preoccupazione, per gli effetti-annuncio poco chiari del presi-dente della Lukoil."L'insediamento, di-cono le organizzazioni sindacali dei lavoratori, di un tavolo di confron-to serio e sereno con la Lukoil è una necessità immediata nel qua-le chiedere e chiarire quali sono i progetti reali, le prospettive, gli investimenti, il crono-

programma, le garanzie per l'occupazione, la si-curezza e l'ammoderna-mento degli impianti"."L'acquisizione da parte di Lukoil dell'Isab Ener-gy per 150 milioni di euro, all'indomani dalla rilevazione dell'intera raffineria Isab, ha posto degli interrogativi". Per la Cgil, "... occor-re conoscere i motivi per cui si è registrato negli ultimi mesi l'in-tensificazione degli assetti proprietari fino alla completa proprietà unica della raffineria da parte di Lukoil"."Lukoil fa solo acquisti, continua la Cgil, senza alcuna strategia indu-striale nel complesso, ponendosi la domanda, se tutto risponde a lo-giche che nel territorio non è dato svelare, ma nel frattempo le anoma-lie già esistenti si aggra-vano, la gestione degli impianti è inesistente, la sicurezza precaria, gli episodi d'inquinamento continuano ininterrot-tamente, gli incidenti si susseguono, fino a registrare un episodio mortale ancora al vaglio della magistratura".Il sindacato dei lavo-ratori spinge a fondo l'acceleratore per stana-re il "lupo" russo dalla tana dove appare chiuso in attesa di attaccare la preda. L'arroganza è stata mal registrata più volte, quando i russi, in quasi tutti gli incontri con i rappre-sentanti dei lavoratori, lamentano e criticano il comportamento delle organizzazioni sinda-cali nel suo insieme, l'apparato organizzati-vo, la gestione e nella "ridondanza" della no-menclatura sindacale rappresentativa quasi a ogni incontro, come a voler dare notizia che in Russia c'è un solo sin-dacato, rimarcando così la lontananza culturale sindacale tra l'Italia e la Russia. Per la verità è una tattica che appare di primo acchito, come nel "gioco delle tre carte", poco diplomatica, che certamente peserà nei futuri incontri quanto necessari rapporti tra le parti. E se il buon gior-no si vede dal mattino, allora saranno di certo i venti di guerra a spirare sulla zona industriale, con l'ennesimo autunno caldo e ritornando così a un passato fatto di lotte per la difesa del sempli-ce posto lavoro che non c'è più. Il rischio di uno scontro sociale è forte. La cultura dei russi

con la nostra è davvero troppo lontana. Quel "comunismo" tanto vicino ai lavoratori nel passato, ora diventa il "mostro sinistro" da combattere.

Nuovi investimentila “trappola”della Regione

La situazione non è per niente rassicuran-te. La "confusione" sulle autorizzazioni da parte della Regione Sicilia, impone scel-te e riflessioni su gli annunci poco chiari della Lukoil. Qualcuno avrebbe parlato della tentazione per Lukoil di dare forfait ai nuovi investimenti e di ope-rare solo la necessaria manutenzione e tirare avanti; ma dopo l'incon-tro a Palermo del pre-sidente della Regione Crocetta con il numero uno di Lukoil, Vagit Jusufovic Alekperov, la situazione è ritornata nella norma e tutto il Piano per fortuna è stato da Lukoil riconfermato senza riserve. La mancata realizzazio-ne del Rigassificatore nell'area industriale di Priolo, dirige il passo verso la preoccupazio-ne non solo dei vertici di Lukoil, ma anche dei sindacati e della gente che lavora nelle raffine-rie. Le organizzazioni sindacali marcano una strategia politica comu-ne per spingere le isti-tuzioni nell'accelerare a formalizzare l'iter per le autorizzazioni e nulla osta in favore dell'am-modernamento dei siti. L'alto grado di stato di conflitto appena saggia-to, metterà certamente a dura prova i programmi e i progetti futuri. Oc-corre necessariamente che l'ingente investi-mento annunciato da Lukoil vada in porto in tempi brevi e secondo i programmi; un rinno-vamento tecnologico oggi s'impone più che mai, per migliorare i margini della raffina-zione che sono quasi a zero, compresa la si-curezza. Con l'aggiunta degli investimenti per le manutenzioni pro-grammate per il 2014 e la grossa fermata prevista per il 2015, lo scenario potrebbe diventare interessante e positivo per la nostra economia. Una vera boccata d'ossigeno; ma negli ambienti sia indu-striali sia sindacali c'è molta preoccupazione per l'interesse che si è creata attorno all'affaire

Lukoil, compresi gli in-comprensibili risvolti di cui accennano appena i sindacati e che si ricon-fermano nei crocicchi dei "salotti politici" di Priolo Gargallo e di Melilli. Che cosa gira attorno a questo progetto disconosciuto, magari di livello e fuori dei confini territoriali? Forse la scalata verso la conquista di nuovi equilibri nello scenario mondiale della raffina-zione degli idrocarburi, potrebbe aver innescato un effetto domino al contrasto espansioni-stico da parte di concor-renti altrettanto forti e ricchi? I francesi erano anche loro forse inte-ressati all'acquisizione della Erg dei Garrone? Il pensiero preoccu-pante di una probabile condizione, con una serie di mirati "scher-zetti burocratici", negli ambienti industriali sarebbe quindi reale? Gli uffici preposti a trattare pratiche e au-torizzazioni si trovano a Palermo; città dove, come stabilirono le inchieste giudiziarie, fu deciso di favorire qual-cuno per eliminare il presidente dell'Eni, En-rico Mattei, che proprio durante l'ultima visita in terra di Sicilia, trovò la morte nei cieli di Bescapè Pavia, la sera del 27 ottobre del 1962, perché osò contrastare i colossi mondiali della raffinazione (si sospettò delle "Sette Sorelle"); fatto che rimane sempre vivo nell'immaginario collettivo e nella storia del petrolio mondiale. Il suo bireattore, Morane Saulnier 760 bis, Paris II, sempre secondo la ricostruzione giudizia-ria, sarebbe stato mano-messo poco prima della partenza dall'aeroporto di Catania. Il presidente di Lukoil, Vagit Jusufo-vic Alekperov, durante la sua strepitosa carriera ha sempre affermato che il suo idolo profes-sionale è Enrico Mattei, l'uomo che rese l'Eni un competitor delle "Sette Sorelle".

L’ammodernamento delle raffinerie nella generalità

è urgenteUna nuova ed efficiente competitività diventa dunque la causa prima-ria per evitare la perdita di tanti posti di lavoro. Negli ultimi tre anni la crisi della raffinazione in Europa costringe a chiudere un impianto dopo l'altro anche in

Italia, l'ultimo quello di Les a Mantova, con 300 dipendenti; già circa tremila lavoratori sono usciti dal settore che occupa più di 100 mila addetti, direttamente o indirettamente, ma altre chiusure sono an-nunciate a macchia di leopardo. Nessuna raf-fineria in Italia è in gra-do oggi di fare profitto, nemmeno nel breve e medio termine. Il cro-nico calo dei consumi dei carburanti e i costi strutturali insostenibili della produzione dell'e-nergia per alimentare gli impianti, con l'ag-giunta di norme europee ancora più vincolanti, in termini di controllo delle emissioni, metto-no in serio pericolo tutto il comparto. Questa è l'amara realtà. Infatti, la produzione nel settore è scesa a settantuno milioni di tonnellate, la più bassa degli ulti-mi vent'anni, mentre il tasso di utilizzo degli impianti è sceso per il 2013 al 70%, rispetto al 76% del 2012, e tutto lascia presagire che non migliorerà. Il sistema produttivo rimane in eccesso di capacità per oltre trenta milioni di tonnellate, come 6/7 impianti di media di-mensioni. L'Europa paga un conto salato. Infatti, la chiu-sura delle raffinerie nei Paesi europei ha diminuito la produzione giornaliera d'idrocarbu-ri drasticamente.

Per i Garrone una “fuga”

dal Petrolchimicoben congegnata

L'affaire Lukoil per i Garrone è stato una vera manna dal cielo; una vendita al momento giusto al prezzo giusto. Ma ora per Lukoil e tutti gli altri petrolie-ri rimane il dilemma produttività e mercato, che senza una forte riduzione dei costi di produzione, diventa

davvero difficile su-perare questo brutto e sinistro scoglio. Occorre una trasforma-zione rivoluzionaria per superare la crisi del set-tore in Italia, altrimenti l'altra soluzione rimane, oltre la chiusura di altre raffinerie, la riduzione della raffinazione, au-mentando così il tasso di utilizzo degli im-pianti, che deve essere portato vicino a 80% per essere competitivi.La paura della strategia dei tagli ai costi di pro-duzione, quindi ai posti di lavoro, cui i russi di Lukoil potrebbero pensare di attuare, gira sinistra nell'aria della zona industriale, come negli ambienti sindaca-li; così come già attuata in quasi tutte le realtà industriali dell'Europa. Questa logica potrebbe innescare nella pub-blica opinione e tra i lavoratori un pensiero per fatti non lontani nella memoria storica del Petrolchimico: un programma di svec-chiamento, con un eso-do in massa (come dire, socializzare i costi e capitalizzare i ricavi), e una contemporanea ricerca di personale più giovane e più qua-lificato, sia in termini di nuova tecnologia applicata alla produt-tività industriale, di cui le università si sono bene attrezzati da qualche anno, con un risparmio immediato di oneri riflessi e con-tributi agevolati, e con nuovi livelli retributivi meno gravosi. Inoltre, si paventerebbe, a ben sentire nei crocicchi dei circoli culturali e dei bar, come pure nei salotti dei dirigenti d'a-zienda e negli ambienti sindacali, di un possibi-le "rinnovo" di buona parte del management della vecchia proprietà dei Garrone, con una parallela rivoluzione capace di un assesta-mento per ridurre uo-

mini, uffici, mansioni e sopratutto i costi. Anche sul fronte della Chimica i sindacati dei lavoratori incalzano le industrie del Petrol-chimico siracusano. In particolare la segreteria di categoria della Cisl, chiede che il processo di ammodernamento degli impianti avviato con Versalis per la chimica verde deve essere ac-celerato. Gli interventi verso la nuova tecnolo-gia devono continuare, chiamando in causa l'E-ni a rispettare gli impe-gni sottoscritti. Anche in questo versante c'è la preoccupazione di un cambiamento di rotta verso i risparmi che il nuovo A.D. di Eni vuole realizzare sui progetti già deliberati e mettere così in discussione par-te degli investimenti. L'impegno economico, scrive ancora la segre-teria della Femica Cisl, si aggira intorno ai 480 milioni di euro e per settantacinque milioni dei quali, entro il mese di luglio, sarà presenta-ta l'autorizzazione, con un altro investimento di 35 milioni di euro per garantire la continuità produttiva del Cracking ai massimi regimi. Dal canto suo l'Eni dice che il processo di modernizzazione degli impianti non può pre-scindere da un solido rapporto di relazioni industriali (a differenza della Lukoil), le stesse che hanno garantito all'Eni e ai suoi lavo-ratori di affrontare con tranquillità la grave cri-si che ha colpito l'intero settore.La riconversione fa parte della strategia dell'Eni per reagire alla gravissima cri-si della raffinazione in Europa. Già Porto Marghera vanta la sua raffineria verde. Difatti, con l'arrivo di ben 22 mila tonnellate di olio di palma proveniente dall'Indonesia, ad aprile

è iniziata la produzione di biocarburanti negli impianti della Gre-en Refinery dell'Eni. Grazie all'innovativo processo, Ecofining, la raffineria potrà utiliz-zare in modo flessibile diverse materie prime per la produzione del biodiesel, con biomasse oleose, come l'olio di palma e grassi animali, oli esausti di cottura e scarti del ciclo in agri-coltura, olio di alghe e rifiuti. Eni entra a pieno titolo nella riconversio-ne del Petrolchimico di Porto Marghera, insieme alle produzioni verdi degli impianti Versalis. Nella cosiddetta logica del profitto, si vede nell'invenzione di nuo-vi cicli produttivi che qualcosa va in contrasto con l'universalità del lavoro umano e col suo dominio spirituale sull'intera natura. Le macchine e gli im-pianti industriali, di-ventano un mediare tra l'uomo e la natura; l'uomo in un certo senso mette in atto l'astuzia, la logica della natura, ma quell'inganno gli si ritorce contro, perché egli si avvantaggia sulla stessa logica naturale, quanto più lo assog-getta, tanto più diventa sottomesso. Attraverso le fabbriche e gli impianti di produ-zione industriale a ciclo continuo, l'uomo fa lavorare per sé l'energia della natura, il petrolio, il gas, la forza del fuoco, dell'acqua e del vento, eccetera, ma egli non volge più a essa in modo vivente, come qualcosa che vive, e il lavoro diventa così sempre più meccanico, escludendo sempre più addetti dai cicli produttivi indu-striali e nell'agricoltura. Si capisce perché questa frammentazione e par-cellizzazione di esso, appaiano come la più completa negazione del suo carattere sociale e universale. Dunque, come qualcosa che deve essere tenuto sotto controllo da altri uomini per limitarne gli effetti negativi e nocivi; ma il volto del profitto si scontra con la logica dell'essere nati umani, con l'utilità del vantag-gio economico contro la vita stessa degli esseri diventati giocoforza meno umani, e di non essere più il niente sia nella natura e sia nell'a-nimo. L'utile è dunque rapportato solamente alle parti in causa.

A sinistra il presidente della Lukoil, Vagit Jusufovic Alekperov insieme con il premier russo Vladimir Putin. Sopra, il pontile Isab.

Page 8: Libertà 08-07-14

14 8 luGlio 2014, Martedì

Si allarga la “rete di amici-zie” che il Museo Civico Tem-po (Museo del Tessuto, dell’E-migrazione e della Medicina Popolare) insieme al Comune di Canicattini stanno tessen-do. Mercoledì, infatti, è stato ospite del Museo del Tessuto, dell’Emigrante e della Medi-cina Popolare Alessio Terren-zi, Sindaco di Sant’Elpidio a Mare, centro di 17 mila abi-tanti in provincia di Fermo. Venuto a Siracusa in occasio-ne di un gemellaggio gastro-nomico, il giovane Sindaco, trentasettenne, non ha saputo resistere all’entusiasmo di co-noscere la zona interna della provincia, venendo a visitare Canicattini e il suo Museo. Civico. Dopo un’attenta visita delle sezioni museali, Alessio Terrenzi, che era accompa-gnato dal suo Assessore al Tu-rismo, Emanuele Gentili, non ha mancato di sottolineare i punti comuni delle due realtà, quelle di Sant’Elpidio e di Ca-nicattini, per quanto riguarda la valorizzazione delle tra-dizioni artigianali, legate al comparto calzaturiero, molto fiorente nella comunità mar-chigiana, che ha analogamen-te visto una grande presenza di calzolai anche a Canicattini, oltre naturalmente al comune fenomeno migratorio che ha interessato all’inizio del se-colo scorso le due comunità. Dopo l’immancabile degusta-zione delle tipicità della ga-stronomia canicattinese, pri-me fra tutte le “nfigghiulate”, gli ospiti sono stati guidati in un percorso liberty attraverso le vie cittadine che si è conclu-so al Palazzo comunale dove hanno incontrato il Sindaco Paolo Amenta, il Vice Sinda-co Salvatore La Rosa e l’As-sessore al Welfare, Marilena Miceli. I due Sindaci si sono subito immersi in un cordiale confronto sulle numerose dif-ficoltà che oggi si trovano ad affrontare gli amministratori delle piccole comunità, e sul lavoro svolto per valorizzarle. L’incontro si è concluso con una scambio di doni tra i due primi cittadini e con la pro-messa di istituzionalizzare a breve un gemellaggio che pos-sa gettare un ponte culturale tra le due cittadine.

Canicattini:Si allarga la “Retedi amicizie”del museo TEMPO

Sopra: Salvatore Cannizzo.

Cronaca: pene definitiveper due persone pluridenunciate

Sudest: ai rispettivi provvedimenti della Magistratura nei confronti di Salvatore Cannizzoe del vittoriese Giuseppe Giliberto hanno provveduto a dare esecuzione i Carabinieri.

Nel trascorso fine settima-na i Carabinieri della Sta-zione di Acate hanno dato corso all’ordine di esecu-zione della pena definitiva per Cannizzo Salvatore 53 anni, bracciante agricolo, residente ad Acate, più vol-te denunciato dalle Forze dell’Ordine, attualmente sottoposto alla misura di prevenzione della Sorve-glianza Speciale di Pubbli-ca Sicurezza, per i reati di furto aggravato commessi in quel Comune nell’anno 2010, a seguito della con-danna alla pena principale di anni 4 di reclusione ed euro 700 di multa, oltre alla pena accessoria della inter-dizione dei pubblici uffici per anni 5. Nello specifico, il Cannizzo è stato rico-nosciuto colpevole di due distinti furti di attrezzatu-re agricole commessi nel settembre e nel dicembre 2010 in Acate e a seguito dei quali era stato scoperto e denunciato dai Carabinie-ri della Stazione biscara. Al

termine delle formalità di rito, il reo è stato tradotto ed associato presso la Casa Circondariale di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria iblea. Inoltre, nella mattinata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Vittoria hanno dato ese-cuzione ad un altro ordine di carcerazione in regime

di arresti domiciliari nei confronti di Giliberto Giu-seppe 55enne vittoriese, già denunciato dalle For-ze dell’Ordine, dovendo scontare una pena defini-tiva di anni 1 e mesi 3 di reclusione per un furto in abitazione commesso in Comiso nell’ottobre 2010, di cui parte già scontata. Lo stesso, in data 9 ago-sto 2013, era stato trat-to in arresto da militari del Nucleo Investigativo del Comando Provincia-le Carabinieri di Ragusa, nell'ambito dell'operazio-ne denominata "Clepto", unitamente ad altre cinque persone, in esecuzione or-dinanza custodia cautelare in carcere dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Ragusa, poi-ché ritenuti responsabili, a vario titolo e in concorso fra loro, di furti all'interno di abitazioni commessi in Vittoria, Comiso e Donna-lucata a partire dal mese di settembre 2012.

Sopra: Giuseppe Giliberto.

SPORT Siracusa 8 luGlio 2014, Martedì 15

Se nella lunga storia delle attese non ci fosse anche quella uscita dalla penna di Samuel Beckett che narrava di un certo Godot aspettato inu-tilmente e alla fine mai arrivato, i tifosi del Siracusa si sareb-bero messi il cuore in pace e si sarebbero rassegnati ad aspetta-re anche a tempo in-determinato. E invece sono stati lasciati per oltre un mese senza la ben-ché minima notizia che non fosse quella , peraltro scontata, del rientro delle dimis-sioni, visto che se-condo i regolamenti, per il periodo di due anni una nuova socie-tà non può né vende-re né acquistare titoli né fare domanda di ripescaggio. Cosa se ne poteva fare quin-di l’attuale patròn di un titolo di eccellen-za per le mani se non pensare di valorizzar-lo, utilizzandolo per fare ancora un altro tentativo che questa volta tutti sperano che vada a segno?

In arrivo una pioggia di buone notizieblocchi di giocatori da prelevare da due,o al massimo, da tre so-cietà. A questo propo-sito l’idea di attingere a piene mani dall’or-ganico dello scorso anno del San Pio X° sarebbe stata estesa, il condizionale è d’ob-bligo, agli elementi non riconfermati dal-la Tiger di Brolo e. con ogni probabilità a quelli nella stessa condizione della Par-moval. A livello di Lega Si-cula, nel tentativo di rendere i campionati di eccellenza più ap-petibili e interessanti si sta invece studian-do l’ipotesi di rime-scolare le carte e di suddividere i due gi-roni senza tenere più conto della posizione geografica.Un criterio che anziché portare alla limitazione delle spese le farebbe si-curamente aumentare a dismisura e che ci spinge ad essere d’ac-cordo con chi pensa che Giufà avrebbe fatto sicuramente di meglio. Armando Galea

E’ certo che per formare la squadra si procederà per blocchi di giocatori già affiatati

tà di recarsi al solito bar e disquisire con gli amici di arrivi e di partenze, di acquisti e di cessioni, di tecnici comuni e di tecnici vincenti, di possibile formazione e di mo-duli rivoluzionari, cosa rimane al po-vero tapino se non la speranza di aprire un giorno non lontano il giornale e di trovare le notizie che cerca ? Da qui la ricerca af-fannosa di novità che continuano a non es-serci e che continue-

ranno a latitare al-meno per tutta questa settimana fino all’au-spicabile solenne an-nuncio per il quale ci dovrebbero essere ormai se non le ore ma almeno i giorni contati. Dalle illazio-ni che sono tuttavia filtrate dallo strettis-simo riserbo, prende sempre più corpo l’i-potesi, da noi già pe-raltro formulata, di affidare ad Anastasi non tanto singoli ele-menti provenienti da varie squadre, quanto

Solo che rientrate le dimissioni la gente si sarebbe aspettata una migliore gestio-ne delle novità che via via stanno matu-rando così tanto però sottotraccia da essere probabilmente sco-nosciute allo stesso patròn e non si rende conto che in un Paese in cui anche i segre-ti istruttori saltano come birilli, l’unico a resistere sia quello legato al Siracusa che verrà. Ma se togliete al tifoso la possibili-

Atletica. Al Campo Scuola "P. Di Natale" SiracusAtletica da recordUna nuova esaltante prova per i giovanis-simi atleti siracusani all’interno del calen-dario del “GPP SR ragazzi 2014” che verrà ricordata non solo per lo spettacolo che l’at-letica leggera giovanile offre ma anche per aver segnato un nuovo record nella speciali-tà della staffetta 3x1000.Con il tempo di 8’13”6 il trio di cadetti della SiracusAtletica formato da Flavio Savarino, Wilson Marquez e Giuseppe Padula stabili-scono il nuovo record regionale di categoria nella 3x1000 e migliore prestazione stagio-nale di categoria in Italia.Il precedente miglior tempo era stato stabi-lito a Palermo nel 2012 dall’A.S.D. ARCI XIII DICEMBRE di Altofonte (PA) che con il trio Fiorentino-Todaro-Rivolo avevo con-cluso la prova in 8’23”35. Salvatore Cavallaro

In settimana si dovrebbero sciogliere i residui dubbi sulla società e sulla squadra

Page 9: Libertà 08-07-14

Volley. Alla Coast Cup Pavia prende tre titoli su seiAl day after della Coast Cup ha il sapore del-la sabbia della spiaggia Plaja in bocca. La quat-tro giorni castellamarese dedicata alla compian-ta Claudia Quattrocchi, laurea il gioco della pal-lavolo campione d'esta-te.L'edizione quella della stella è stata vissuta in quattro momenti, quello dell'accoglienza, dell'a-micizia, della parte ludi-co sportiva, degli adii e dell'arrivederci. Questa è la sintesi della manife-stazione di sand & vol-ley a carattere nazionale, riservata alle formazio-ni affiliate Federazione Italiana Pallavolo ed organizzata magistral-mente dall'A.D. Poli-sportiva Castellammare e dall’A.P.D. Coast Cup Team, disputata ancora una volta sulla sabbia della spiaggia lido Peter Pan di Castellammare del Golfo.Sabato, l'ultimo giorno è stato quello delle finali e dell'assegnazione dei titoli della Coast Cup 2014, che di mattina

sono andati alla Rappre-sentativa Provinciale di Pavia, che si è aggiudi-cata la categoria Under 19 maschile, la Virtus Mortara Volley (Pavia) che ha vinto l'Under 16 femminile e la Vigor Mazara l'U14 femmini-le.Il tempo dello stop per il pranzo, giusto per ri-

focillare oltre 500 fra di-rigenti, accompagnatori ed atleti e il rush finale sotto il solleone, che ha visto nella U15 ma-schile la Rappresentati-va Provinciale di Pavia superare i pari età della Kentron Enna, il Volley Augusta aggiudicarsi il trofeo nella categoria U17 maschile sulla Pal-

16 8 luGlio 2014, Martedì

lavolo Mazara '95 e le ragazze della Pallavolo Castelvetrano vincere la categoria U18 femmini-le in due set sulle pari età della Pallavolo Augusta. Da sottolineare il gesto delle ragazze di coach Calcaterra, che all'atto della premiazione han-no donato la coppa alla signora Alessandra Bar-

reca madre di Claudia Quattrocchi.Questo in breve, ma tanto dovrebbe essere raccontato, perché rara-mente abbiamo assistito ad una manifestazione di questa portata dove tutto è filato liscio, senza nes-suna polemica, anzi forse l'andamento ha rasentato quasi la "perfezione".

Pallamano U14/F. A Misano Adriatico nono posto per l'Albatro SiracusaSi è concluso con le due finali dei Campionati Italiani U14 maschile e femminile, che hanno as-segnato i titoli di campio-ne d’Italia rispettivamen-te a Pressano e Guerriere Malo, l’11^ edizione del Festival della Pallama-no, a Misano Adriatico. Quella di domenica è stata la giornata conclu-siva della kermesse della pallamano giovanile ita-liana organizzata dalla FIGH (Federazione Ita-liana Giuoco Handball) e che ha coinvolto i pic-coli atleti e le piccole atlete dell’Attività Pro-mozionale, a cui si sono aggiunti quelli della ca-tegoria U14 e - per il pri-mo Campionato Italiano

- quelli dell’U12. Gara combattuta tra Guer-riere Malo e Petrarca Arezzo nella finale che incorona le ragazze ve-nete: 14-8 con un break decisivo nel secondo tempo e le Guerriere Malo sono campiones-se d’Italia per l’U14 femminile. Il terzo posto è in-vece dello Schenna Handball: 14-12 alla Pall. Fiemme e Fassa nella finalina che anti-cipata i 40° che hanno poi assegnato lo Scu-detto.Per le ragazze di mister Signorello e Andrea Cuzzuppè un nono posto che è servi-to tanto per far crescre le giovane atlete aretu-

see. “Per noi è stato un debutto assoluto – affer-ma il tecnico Signorelli – e dopo soli due anni di attività siamo veramente fieri di poter rappresen-

tare la pallamano sicilia-na alle finali nazionali di categoria. “ E’ sta una esperienza che abbiamo cercato di capitalizzare al meglio

consapevoli che questa finale nazionale è stata una tappa importante per la crescita della no-stra scuola di pallamano al femminile”.