Lez02 Concorrenza, Marketing E Strategie
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Corso di Marketingprof. Gandolfo DOMINICI
Kerin ed al. 2007
IL PROCESSO DI MARKETING:come iniziareCONCORRENZA E SETTORE
Corso di Marketingprof. Gandolfo DOMINICI
Kerin ed al. 2007
Analisi del settore e della concorrenza
Diverse definizioni di concorrenza:● Economia classica: “mano invisibile” di Adam Smith;● Economia neoclassica: “meccanismo di mercato che rende
omogeneo il comportamento delle imprese”;●Economia aziendale:
“rivalità” tra soggetti economici
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Il concetto di concorrenza per l’economia aziendale
E’ profondamente diverso da quello dell’economia neoclassica: la massima concorrenza non avviene quando ciascuna impresa è nell’impossibilità di influire sul mercato, ma al contrario quando ha la possibilità di “conquistare”
le preferenze della domanda.
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Il concetto di concorrenza per l’economia aziendale
La concorrenza per l’economia aziendale è una situazione in cui ciascuna impresa è sottoposta alla minaccia derivante dalle azioni delle altre e cerca di ottenere un vantaggio competitivo per far si che i clienti scelgano i prodotti della propria azienda perché sono “differenti” da quelli dei concorrenti sfruttando le “imperfezioni” del mercato.
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Il concetto di concorrenza per l’economia aziendale
● Breve periodo: rivalità basata sulla differenziazione del prodotto;
● Mediolungo periodo: rivalità basata sul cambiamento
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Il settore
● Il settoresettore è il luogo economico in cui si realizza il confronto concorrenziale.
● Definire i confini settorialiconfini settoriali significa effettuare una precisa ricognizione per conoscere quali sono i concorrenti attuali e potenziali dell’impresa.
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Il settore
Si tratta di cogliere una serie di omogeneità tra diverse imprese, che le fanno convergere all’interno di un settore:
● struttura delle imprese: struttura delle imprese: dimensioni, canali distributivi utilizzati, ampiezza dei mercati di riferimento, livello di integrazione della produzione, livello di internazionalizzazione;
● comportamenti delle imprese comportamenti delle imprese (obiettivi, livello di dinamismo, tecnologie utilizzate, comportamenti commerciali …);
● omogeneità nei bisogniomogeneità nei bisogni che le imprese soddisfano (se due prodotti soddisfano lo stesso bisogno, le due imprese offerenti appartengono allo stesso settore).
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Omogeneità fra imprese
Fonte: Guatri, Vicari, Fiocca – Marketing -McGrawHill - 1999
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Concentrazione settoriale
In ogni struttura di mercato vi sono due forze contrapposte:
PotereInteso come capacità di imporre alla domanda le propria strategie e politiche
ConcorrenzaIntesa come necessità di fronteggiare, direttamente o indirettamente, le strategie e le
politiche delle imprese che agiscono nello stesso settore
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Concentrazione settoriale
● Tecnica: numerosità e dimensione delle unità produttive
esistenti nel settore indipendentemente dalle imprese di appartenenza;
● Economica: numerosità e dimensione delle imprese;
● Finanziaria: considera come unità più aziende controllate da uno
stesso soggetto economico (serve per la struttura ind. nazionale)
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Quota di mercato
● Quota del volume complessivo delle vendite di un bene (o di un tipo di bene), conquistata da un'impresa in un determinato mercato.
● Si esprime con una percentuale (o una frazione) del valore totale delle vendite o del numero totale di unità vendute in quel mercato
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Quota di mercatoCalcolo
● Quota di mercato assoluta:1. Volume vendite dell’azienda
Vol. vendite totali del settore2. Ricavi delle vendite dell’azienda
Ricavi delle vendite totali del settore
● Quota di mercato relativa: Quota di mercato dell’azienda
Quota di mercato del concorrente (i)
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Economie di scala
●Si hanno economie di scala quando il rendimento della funzione di produzione cresce all’aumentare della scala, cioè della dimensione.
●Il manifestarsi delle economie di scala comporta una riduzione dei costi medi totali di produzione al crescere della potenzialità produttiva dell’unità economica considerata (impianto, fase,impresa).
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Curve di esperienza ed economie di apprendimento
● I vantaggi di costo sono strettamente connessi all’entità della produzione cumulata fino ad un determinato momento.
● Il costo di un’unità del prodotto diminuisce di una percentuale costante ogni volta che la produzione cumulata raddoppia. Tale percentuale varia da settore a settore.
● Motivi: apprendimento legato al fatto di ripetere un’attività, innovazioni che si possono introdurre via via che aumenta la conoscenza dell’attività.
● La relazione tra la diminuzione del costo medio e la produzione cumulata è detta “curva di esperienza”.
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Curva di esperienza
Fonte: Guatri, Vicari, Fiocca – Marketing -McGrawHill - 1999
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Il modello network
● Secondo questo approccio il settore è costituito dall’insieme (network) di relazioni che uniscono le imprese.
● Queste relazioni contribuiscono all’avvicinamento/allontanamento delle imprese dal mercato e tra loro e consentono un continuo e dinamico adattamento delle rispettive capacità alle esigenze della domanda e della domanda all’offerta.
● Le relazioni rappresentano l’elemento costituente il vantaggio concorrenziale e contribuiscono a definire il settore e i suoi confini.
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Il modello network
Le imprese operano spesso in un contesto dove il lorocomportamento è condizionato da un numero limitato dicontroparti (ognuna è unica e persegue il proprio scopo);
in relazione a queste, l’impresa interagisce continuamentecreando così la struttura in cui avvengono gli scambi.Con le relazioni è possibile accedere e sfruttare le risorse delle altre parti;le capacità distintive dell’impresa si sviluppano attraversole interazioni con le altre parti. L’identità dell’impresa si crea così attraverso le relazioni con le altre imprese;
la performance dell’impresa è così condizionata dalla rete delle relazioni presa nel suo insieme e perciò anchedalle interdipendenze tra le terze parti.
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IL PROCESSO DI MARKETING:come iniziare
IL PROCESSO DI MARKETINGL’attività di marketing e le strategie d’impresa
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La pianificazione strategica
Pianificazione strategica:
processo manageriale volto a sviluppare e mantenere una corrispondenza efficace tra gli obiettivi dell’organizzazione, le sue risorse e le opportunità offerte dall’ambiente di riferimento.
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Tipologie di organizzazione
ImpreseOrganizzazioni
nonprofit
Organizzazione privata che serve i suoi clienti per trarne profitto, indispensabile alla sua sopravvivenza
Entità non governativa che serve i suoi clienti senza che il profitto figuri tra i suoi obiettivi
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I livelli delle organizzazioni
Livello corporate: coincide con la gestione centrale dell’impresa ed è il livello nel quale il top management sviluppa la strategia complessiva dell’organizzazione.
Livello ASA (Area Strategica d’Affari): si riferisce a una porzione dell’organizzazione che commercializza un insieme di prodotti affini destinati a un gruppo di clienti ben definiti.
Livello Funzionale: racchiude un gruppo di professionisti specializzati che operano per presidiare un certo ambito dell’attività dell’impresa.
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Definizione di ASA
● Gruppo di clienti servito
● Bisogno soddisfatto
● Tecnologia utilizzata*
Deve comunque essere un insieme di attività che possa essere oggetto di un processo autonomo di pianificazione confrontandosi con un sistema competitivo di riferimento.
*Abell D., Business e scelte aziendali, Ipsoa, 1986
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I livelli di formulazione strategica di un’organizzazione
Livello corporate
Livello ASA
Livello funzionale
Sistemi
informativiFinanza
Ricerca
e sviluppoMarketing Produzione
Risorse
umane
• Campo di attività
• Missione
• Cultura organizzativa
• Obiettivi
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Organizzazioni e strategie
Le organizzazioni hanno bisogno di una ragion d’essere e di una linea di indirizzo che consenta di renderla praticabile:
• Campo di attività
• Missione
• Cultura
• Obiettivi
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Il campo di attività
Per definire il campo di attività, l‘impresa si pone delle domande circa:
• il business di riferimento
• i suoi clienti obiettivo (quali sono?)
• cosa offrire ai clienti (per creare valore)
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La missione
La missione consiste in un’enunciazione in grado di esprimere in modo chiaro e sintetico l’elemento di distintività dell’offerta dell’impresa al mercato. Questa enunciazione deve esprimere:
• le direttrici secondo le quali operare
• le finalità dell’impresa
• gli elementi strutturali che saranno messi in atto
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La vision aziendale
● La filosofia aziendale descrive come l’impresa vuole essere vista nel suo settore. Essa descrive valori, convinzioni e standard che sono la comunicazione degli elementi basilari dell’intenzione di implementare una politica aziendale.
● Grazie alla filosofia aziendale tutti i dipendenti sono in grado di capire come possono contribuire al raggiungimento dei fini dell’impresa.
● Una vision efficace deve essere redatta usando un linguaggio capace di motivare i dipendenti verso alti livelli di performance incoraggiando il loro coinvolgimento.
Dominici G.,Il contesto istituzionale nipponico e l’evoluzione della lean production, Aracne, 2006
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Esempi di evoluzione della vision nella cultura aziendale nipponica
La vision cambia seguendo i contesti socioculturali. In Giappone la redazione di un documento contenente i valori dell’impresa non è una novità. Esempi:
● Periodo Meiji: filosofia aziendale della Mitsui: “Assicurare la prosperità dei discendenti attraverso il duro lavoro e ringraziando i nostri antenati”;
● Anni ’70 introduzione del concetto di qualità: filosofia della Riken Forge Co. :“Assicurare profitti che accrescono la felicità dei dipendenti. Assicurare prodotti di alta qualità e basso costo in quantità, cosi da costruire la fiducia dei clienti”;
● 1998 Asahi Breweries: “Il Gruppo Asahi Breweries mira a soddisfare i clienti con i più alti livelli di qualità ed integrità, nel contempo contribuendo alla promozione di uno stile di vita salutare e all’arricchimento della società in tutto il mondo”.
Dominici G.,Il contesto istituzionale nipponico e l’evoluzione della lean production, Aracne, 2006
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La cultura organizzativa e gli obiettivi
La cultura organizzativa è costituita dall’insieme di valori, idee, atteggiamenti appresi e condivisi da tutti i membri di un’organizzazione.
Gli obiettivi traducono la missione in prestazioni mirate che devono essere raggiunte in un lasso di tempo predefinito.
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Il Total Quality Management (TQM)Secondo l’ ISO 8402 [1] , il quality management può essere definito come segue:
● “Tutte le attività della funzione di management nel ● suo complesso che determinano la politica della
● qualità, gli obbiettivi e le responsabilità, e li● implementano con mezzi quali la pianificazione della ● qualità, il quality control, la quality assurance ed il ● miglioramento qualitativo all’interno del sistema
● della qualità”.
● [1] ISO 8402, “Quality Management and Quality Assurance”, Vocabulary, International Organization for Standardization, 1994
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Valutare la posizione attuale e futura dell’impresa
Prima di poter prendere decisioni di importanza strategica, è necessario che l’organizzazione sia consapevole di due aspetti fondamentali:
• qual è la sua posizione attuale
• qual è la posizione che intende raggiungere
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Valutare la posizione attuale
●Microambiente●Clienti
●Competenze●Concorrenza
●Valutazione portafoglio
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Valutare la posizione attuale: la matrice BCG
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Matrice BCG e flussi di cassa
STAR
CASH COW DOG
QUESTIONMARK
Tasso di sviluppo
del mercato
Quota di mercato relativa1Alta Bassa
Alto
Basso
++
+ +++
+
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La matrice BCG assenza di prodotti generatori di cassa
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CASH COW DOG
QUESTIONMARK
Tasso di sviluppo
del mercato
Quota di mercato relativa1
Alta Bassa
Alto
Basso
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La matrice BCG assenza di prodotti in fase di crescita
STAR
CASH COW DOG
QUESTIONMARK
Quota di mercato relativa1
Alta Bassa
Alto
Basso
Tasso di sviluppo
del mercato
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La matrice BCG percorsi di successo ed insuccesso
STAR
CASH COW DOG
QUESTIONMARK
Quota di mercato relativa1Alta Bassa
Alto
Basso
successoinsuccesso
Tasso di sviluppo
del mercato
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Matrice McKinsey GE
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Valutare la posizione attuale: la matrice GE
La matrice GE (General Electric)
Posizione competitiva
Att
ratt
i vità
de l
mer
cato A
lt a
Alta
Espansione limitata o realizzo
Disinvestimento
Selettività• Segmentare su punti di forza o ritirarsi
Gestire per i risultati economici• Investire solo dove le redditività a breve è elevata
Gestire per i risultati economici• Ridurre gli investimenti e scremare
Investire per costruire• Puntare a leadership• Sfruttare i punti di forza• Risolvere i punti di debolezza
Difesa posizione• Investire per crescere• Consolidare i punti di forza
Selettività• Investire su segmenti• Aumento produttività• Aumentare pressione competitiva
Difendere e rifocalizzare• Scremare• Selezionare segmenti• Investimenti di difesa
Bassa Media
Bas
saM
edia
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Critiche alla matrice GE
● Eccessiva difficoltà di utilizzo● Nonostante i tentativi di quantificare i criteri, nella realtà
dei fatti gli elementi utilizzati per collocare i vari prodotti all'interno della matrice rimangono giudizi del tutto soggettivi ed aleatori
● Matrice soggetta a indeterminatezza e soggettività● Utilizzo improprio della matrice: possibilità di sostenere
due tesi completamente opposte, semplicemente cambiando il giudizio su alcuni elementichiave
● Difficoltà di definire con esattezza il grado di attrattività del mercato e la posizione aziendale e quindi incapacità di individuare la loro "evoluzione futura"
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Valutare la posizione attuale: la matrice performance/importanza
Bassa priorità
Performance
Impo
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Bas
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lt a
Bassa Alta
Priorità Disinvestimento
Mantenimento
Dismissione
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Valutare la posizione futura: la crescita
Le strategie di crescita:
Crescita intensiva• Penetrazione del mercato• Sviluppo del prodotto• Sviluppo del mercato
Crescita integrativa• Integrazione a monte• Integrazione a valle• Integrazione orizzontale
Crescita diversificativa• Diversificazione concentrica (settori complementari)• Diversificazione pura (settori inesplorati)
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Valutare la posizione futura: la matrice di Ansoff
Sviluppo del mercato
Penetrazione del mercato
Sviluppo del prodotto
Diversificazione
Nuovi prodottiProdotti attuali
Mercati attuali
Nuovi mercati
Ansoff I., Strategies for Diversification, Harvard Business Review, 1957
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Porter M. E., Competitive Advantage, Free Press, 1985
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L’inquadramento strategico:le strategie competitive di base di Porter
● Leadership di costo: riduzione dei costi, efficienza ed efficacia logistica (es. Wal Mart vs K Mart);
● Differenziazione: ricerca del premium price
● Focalizzazione sui costi: basso costo per nicchie di mercato
● Focalizzazione sulla differenziazione: differenziazione per una nicchia
Porter M. E., Competitive Advantage, Free Press, 1985