LETTERA A UNA PROFESSORESSA · Nell’arco di pochi anni ricchi e poveri saranno indistinguibili, e...

16
LETTERA A UNA PROFESSORESSA Presentazione di Damiano Caroni, Flavia Rinaldi, Lucrezia Agliani e Alice Petrosino

Transcript of LETTERA A UNA PROFESSORESSA · Nell’arco di pochi anni ricchi e poveri saranno indistinguibili, e...

Page 1: LETTERA A UNA PROFESSORESSA · Nell’arco di pochi anni ricchi e poveri saranno indistinguibili, e finiranno per scambiarsi le parti. Gli odiati ... Ma è così che i primi saranno

LETTERAAUNAPROFESSORESSA Presentazione di Damiano Caroni, Flavia Rinaldi, Lucrezia Agliani e Alice Petrosino

Page 2: LETTERA A UNA PROFESSORESSA · Nell’arco di pochi anni ricchi e poveri saranno indistinguibili, e finiranno per scambiarsi le parti. Gli odiati ... Ma è così che i primi saranno

Lettera a una professoressa (1967) è uno degli scritti più famosi di Don Lorenzo Milani. Tratta delle modalità di insegnamento, del classismo del sistema scolastico italiano e del menefreghismo delle maestre, per le quali i ragazzi che venivano ritenuti inadatti allo studio non venivano aiutati, bensì cacciati e costretti a cominciare a lavorare senza un minimo di bagaglio culturale. Il protagonista, scrivendo questa “lettera” ad un’ipotetica professoressa e riportando vari esempi di alunni dapprima cacciati dalla propria scuola e poi riaccolti all’interno della Scuola di Barbiana istituita da Don Milani nel 1955, critica il sistema scolastico italiano degli anni ‘60. Infatti solamente coloro che appartenevano alle classi più agiate proseguivano tranquillamente i propri studi, anche senza possedere un’elevata intelligenza e una particolare indole allo studio. Tutto ciò era una conseguenza della ricerca delle maestre, le stesse a cui non importava molto dei propri alunni, di un salario maggiore, che appunto davano ripetizioni ai più agiati.

edificio della scuola di Barbiana

Descrizione

Page 3: LETTERA A UNA PROFESSORESSA · Nell’arco di pochi anni ricchi e poveri saranno indistinguibili, e finiranno per scambiarsi le parti. Gli odiati ... Ma è così che i primi saranno

Don Milani insieme ai suoi alunni a Barbiana, nella scuola da lui fondata

Page 4: LETTERA A UNA PROFESSORESSA · Nell’arco di pochi anni ricchi e poveri saranno indistinguibili, e finiranno per scambiarsi le parti. Gli odiati ... Ma è così che i primi saranno

Don Milani insieme ai suoi alunni disposti in banchi

Piscina riservata agli studenti della scuola di Barbiana

Page 5: LETTERA A UNA PROFESSORESSA · Nell’arco di pochi anni ricchi e poveri saranno indistinguibili, e finiranno per scambiarsi le parti. Gli odiati ... Ma è così che i primi saranno

CITAZIONIDal libro Lettera a una Professoressa

Page 6: LETTERA A UNA PROFESSORESSA · Nell’arco di pochi anni ricchi e poveri saranno indistinguibili, e finiranno per scambiarsi le parti. Gli odiati ... Ma è così che i primi saranno

“Ho imparato che il problema degli altri è euguale al mio. Sortirne tutti insieme è politica. Sortirne da soli è l’avarizia.” Da Lettera una professoressa, pagina 96, Don Milani

Page 7: LETTERA A UNA PROFESSORESSA · Nell’arco di pochi anni ricchi e poveri saranno indistinguibili, e finiranno per scambiarsi le parti. Gli odiati ... Ma è così che i primi saranno

“Nessuno era negato per gli studi a Barbiana.” Da Lettera a una professoressa, Don Milani

Page 8: LETTERA A UNA PROFESSORESSA · Nell’arco di pochi anni ricchi e poveri saranno indistinguibili, e finiranno per scambiarsi le parti. Gli odiati ... Ma è così che i primi saranno

“Finché il lento, lo svogliato non aveva capito, gli altri non andavano avanti. Era il preferito.” Lettera a una professoressa, Don Milani

Page 9: LETTERA A UNA PROFESSORESSA · Nell’arco di pochi anni ricchi e poveri saranno indistinguibili, e finiranno per scambiarsi le parti. Gli odiati ... Ma è così che i primi saranno

“ E la timidezza dei poveri è un mistero più antico. Non glielo so spiegare io che ci son dentro. Forse non è né viltà né eroismo. È solo mancanza di prepotenza.” Da Lettera a una professoressa, Don Milani

Page 10: LETTERA A UNA PROFESSORESSA · Nell’arco di pochi anni ricchi e poveri saranno indistinguibili, e finiranno per scambiarsi le parti. Gli odiati ... Ma è così che i primi saranno

Lorenzo Milani è nato nel 1923 ad Albano in una famiglia agiata di religione ebraica. Godeva di origini facoltose e di un ottimo bagaglio culturale già da quando era piccolo. Dopo aver conseguito una maturità classica a Milano, incontra a Firenze nel ‘43 Don Bensi, a cui parla dei propri ideali francescani. A 24 anni, nel ‘47, poichè era ispirato da Bensi, è diventato prete. Viene mandato a San Donato a Calenzano, dove ha fondato una scuola serale e ha svolto il ruolo di cappellano. Nel ‘54, alla morte di Don Pugi, Don Milani non viene nominato sacerdote. Per lui che voleva succedere il collega defunto fu una grande umiliazione. A causa delle sue idee e delle sue opere ritenute troppo rivoluzionarie, “viene esiliato” a Barbiana dal clero nel ‘54. Accorgendosi della mancanza di insegnamento e cultura a Barbiana, fonda una scuola dove raccoglie ragazzi disadattati. Don Milani è morto verso la fine di giugno del 1967 a causa di un linfogranulama; negli ultimi mesi della malattia è voluto stare vicino ai suoi ragazzi perché, come sosteneva, "imparassero che cosa è la morte". Tuttavia, nei suoi ultimi giorni di vita fu riportato a Firenze, per morire in casa di sua madre.

Biografia

Page 11: LETTERA A UNA PROFESSORESSA · Nell’arco di pochi anni ricchi e poveri saranno indistinguibili, e finiranno per scambiarsi le parti. Gli odiati ... Ma è così che i primi saranno

Esperienzepastorali,1958L'obbedienzanonèpiùunavirtù.DocumentidelprocessodiDonMilani,1965Obiezionedicoscienza,1965Letteraaunaprofessoressa,1967Perchétacere?,Vicenza,Lalocusta,1968,acuradiR.Colla,giàpubbl.inEspresso-colore,19maggio1968LetteredidonLorenzoMilanipriorediBarbiana,1970Lettereallamamma,1973Lettereinun'amicizia,28ineditiacuradeldestinatarioGianCarloMelli,1976Scritti,1982IlcatechismodidonLorenzoMilani,documentielezionidicatechismosecondounoschemastorico,1983Ilvangelocomecatechismo,1985LacartadellaTerrasanta,1986L'obbedienzanonèpiùunavirtùeglialtriscrittipubblici,1998DonMilaniilpreterosso,1999Laricreazioneèfinita,1999UnalezioneallascuoladiBarbiana.Documentieinediti,2004Laparolafaeguali.Documentieinediti,2005Laricreazione,2006Letteraaunaprofessoressaedizionespeciale40annidopo,2007Acheserveaverelemanipulitesesitengonointasca,2011TutteleOpere(2tomi:TomoI.Esperienzepastorali,ScuoladiBarbiana,Letteraaunaprofessoressa,Letterepubbliche,RuozzieAnnaCarfora,ValentinaOldano,SergioTanzarella,CollanaIMeridiani,Milano,Mondadori,2017

Bibliografia

Page 12: LETTERA A UNA PROFESSORESSA · Nell’arco di pochi anni ricchi e poveri saranno indistinguibili, e finiranno per scambiarsi le parti. Gli odiati ... Ma è così che i primi saranno

Copertine dei famosi libri di Don Milani

Lettera a una professoressa Esperienze pastorali

Page 13: LETTERA A UNA PROFESSORESSA · Nell’arco di pochi anni ricchi e poveri saranno indistinguibili, e finiranno per scambiarsi le parti. Gli odiati ... Ma è così che i primi saranno

IMPATTONELLASOCIETA’ENEL

GIORNALISMO

Page 14: LETTERA A UNA PROFESSORESSA · Nell’arco di pochi anni ricchi e poveri saranno indistinguibili, e finiranno per scambiarsi le parti. Gli odiati ... Ma è così che i primi saranno

DonMilanidàancorafastidiodopo45annida Il Fatto Quotidiano, 25 giugno 2012

Il 26 giugno del 1967 moriva don Lorenzo Milani. Se ne andava un profeta che ancora oggi continua a dare un opportuno fastidio alla Chiesa e alla scuola. Sono stato più volte nella sperduta Barbiana, nella sua canonica, sulla sua tomba. Ci dovrebbero andare tutti gli insegnanti. È rimasto un luogo sacro, dove per arrivarci devi abbandonare la macchina. Restano il silenzio e l’immaginazione a far compagnia. Il silenzio che serve a rileggere le parole di don Lorenzo Milani appese ai muri della canonica; l’immaginazione per ripensare quel prete seduto al tavolo di legno, con la cartina di geografia appesa all’albero e i suoi ragazzi figli dei boscaioli e dei contadini del Mugello, attorno. Nelle nostre classi dovremmo ripartire dall’appendere la Costituzione italiana proprio come faceva il prete perché i nostri ragazzi ritornino a conoscere l’ “abc” del nostro Paese: andare a scuola è saper leggere, scrivere, far di conto ma anche conoscere la nostra Carta Costituente. Da don Milani ad oggi una vera riforma della scuola non c’è stata. Forse dovremmo riprendere in mano “Lettera a una professoressa” per capire; “perché il sogno dell’eguaglianza non resti un sogno vi proponiamo tre riforme: non bocciare; a quelli che sembrano cretini dargli la scuola a tempo pieno; agli svogliati basta dargli uno scopo”. La scuola e la società non sono cambiate. Provate a entrare in una classe: c’è ancora il figlio del laureato che s’iscriverà all’università, farà l’Erasmus, imparerà tre lingue e avrà l’opportunità di andare a lavorare all’estero; c’è il figlio dell’operaio, del precario (i nuovi poveri) che arriverà a fatica ad iscriversi all’università per poi entrare nel mondo del lavoro e infine il figlio del migrante che spesso a scuola fatica. Eppure dovremmo riprendere in mano l’articolo 3 della Costituzione come fa don Milani nella “Lettera a una professoressa” pensando a Gianni perché “tutti i ragazzi nascono eguali e se in seguito non lo sono più, è colpa nostra e dobbiamo rimediare”. Non è cambiato nulla nemmeno nella selezione della società “le segreterie dei partiti a tutti i livelli sono saldamente in mano ai laureati”. La lezione di don Milani resta attuale o meglio va ri-attualizata. Ogni mattina quando entro in classe e leggo il quotidiano con i miei allievi penso a don Lorenzo: “A Barbiana il giornale lo leggevamo ogni giorno, a alta voce, di cima a fondo. Non c’è nulla sul giornale che serva ai vostri esami. È la riprova che c’è poco nella vostra scuola che serva nella vita”.

Page 15: LETTERA A UNA PROFESSORESSA · Nell’arco di pochi anni ricchi e poveri saranno indistinguibili, e finiranno per scambiarsi le parti. Gli odiati ... Ma è così che i primi saranno

Iostoconlaprofessoressadi Lorenzo Tomasin, Il Sole 24 Ore

Don Milani e i suoi contadini – ossia poveri, come li si chiamava nel linguaggio della scuola rurale di Barbiana, con termine che copriva indistintamente l’indigenza materiale e quella intellettuale, confondendo l’una con l’altra – presentavano in quel libriccino il programma di una scuola che si voleva inclusiva, democratica, rivolta non tanto a selezionare quanto ad accompagnare verso un livello minimo d’eguaglianza garantita, rimuovendo le differenze derivanti da censo e condizione sociale. Dalla sostituzione delle vecchie e inutili materie letterarie (a partiredall’inutilissima storiaanticaedallaperfidapoesiadei classici) con l’educazionecivica e con la storiad’oggi;dallacacciatadellagrammaticaintesacomestrumentod’oppressioneall’abolizionediogniformadigiudiziochedistinguatra più bravi e meno bravi; dalla soppressione de iure o de facto della bocciatura – di ogni bocciatura –all’adeguamentodelsistemaeducativoalpassodeipiùlenti.Ma che cos’era, poi, la vecchia scuola? Rileggendo la Lettera oggi, ciò che più colpisce non è tanto quel cheimpressionava forse i primi lettori: quel che allora pareva innovativo e progressivo sembra oggi logoro esemplicemente travolto, o meglio bocciato, dal corso precipitoso – ma forse non del tutto imprevedibile, néinevitabile – degli eventi. Lettera a una professoressa è rivolto ad un’anonima professoressa. La colpadell’insegnante,agliocchidei ragazzidiBarbiana,èdiessere la ligiaebenretribuitaesecutricediuncomplottoscientemente ordito dal Sistema. Un complotto che, come si ripete tante volte nella lettera, miraaingannareipoverieicontadini.L’azzimatadocenteèbeninformatadelcomplotto,eloavalliincoscienza,d’accordocol dottore e col giudice di cui è sposa fedele (così la Lettera). Nell’arco di pochi anni ricchi e poveri sarannoindistinguibili, e finiranno per scambiarsi le parti. Gli odiati laureati, lungi dall’accaparrarsi laticlavi e ministeri(distribuiticonaltriimperscrutabilicriteri),farannolacodaperunpostodalavapiatti.Maècosìcheiprimisarannoultimi?Ahcherebus!Arestareal suopostosaràsolo laprofessoressa,compostadonnad’ordineche ieribocciavatroppoeogginemmenopuò,anchevolendo

Page 16: LETTERA A UNA PROFESSORESSA · Nell’arco di pochi anni ricchi e poveri saranno indistinguibili, e finiranno per scambiarsi le parti. Gli odiati ... Ma è così che i primi saranno

In classe. Don Milani con i suoi studenti nel primo dopoguerra.