Lettera a un Ex Pow
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Sanremo 13 - 10 - 48
Carissimo Dante
con grande piacere oggi ò ricevuto la
tua cara cartolina, la quale mi fa noto
che stai bene, come ti posso assicurare di me.
È stato pure per me una bella soddisfazione
ad avere tue notizie tramite il nostro
amico Antognelli, così ora in possesso
ognuno dell’indirizzo possiamo scriversi
dandosi notizie più soventi.
Sono pure contento a sentire che ai un
lavoro e che guadagni abbastanza, perché
sai al giorno d’oggi non tutti possono
dire così.
Caro Dante, ora mentre ti scrivo e ti parlo
di lavoro, mi sembra ancora di vederti
quando eravamo assieme e che nella possibilità
c’era qualcosa da pasticiare, come correvi
intraficare in tutto per tutto, e facevi uscire
anche quello che era impossibile avere, ma
solo tu con la tua capacità, e con modo
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di sapere imbrogliare sargenti, sargenti
maggiori e marescialli, riuscivi a ottenere
tutto, e così facendola in breve mangiavi
tu, mangiavo io e anche Antognelli,
tutto per merito tuo. Credi Dante che spesso
ti ricordo, quante volte ò già raccontato
ai miei genitori e compagni di te che eri
un mio amico, e che eri bravo per fare pane
dolci e gnocchi con tagliatelle, e io cercavo
di farti da aiutante, così ò sempre mangiato
nelle nostre possibilità da prigionieri più
che tanti ma tanti altri che non avevano
nulla. Quando penso ai ultimi anni di
prigionia penso solo a quello sgabuzzino del
7° blocco o pure ai forni del primo, così almeno
di tante cose tristi e pesanti già i sei anni
di reticolati, solo questo mi da il pensiero
di essermi tolto la fame, mentre regnava su
tutti i nostri compagni che poveretti non
potevano avere un pezzo di pane in più
come l’avevamo noi due, ti ricordi ? ?
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Ora non ti parlo più di prigionia
ma di vita borghese. Dunque sento che
pure tu voi sposarti, io veramente
per questo non ciò ancora pensato,
solo che sono fidanzato seriamente,
perciò quando saremo stuffi di fare
l’amore faremo anche noi questo passo.
Quando mi scriverai la prossima volta
sono ansioso di sapere se tu ti sposi presto,
e cosa fai d’altro di bello, per divertimenti
giuochi sempre al bigliardo oppure a carte,
o sei solo per la tua ragazza? Io come
tu ricorderai sono solo appassionato al
ballo, quindi con la mia ragazza si va
tutte le domeniche a ballare oppure
passeggiate a nostro piacere. Ora però
devo dirti che da due mesi si trova al
suo paese che sarebbe Apuania, lì a tre
chilometri da Massa, e si trova lì
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per aiutare sua mamma che è stata
tanto ammalata, ma per la fine di
questo mese ritorna di nuovo a Sanremo
così riprenderemo di nuovo la nostra vita.
Sai Dante io avevo poca voglia di
fidanzarmi seriamente, ma fin che
praticavo ragazze non troppo serie, ma
con questa ci sono cascato prima di tutto
per la serietà conosciuta da parte mia, e
poi innamorato forte perché mi è molto
simpatica, quindi non faccio altro che amarla
sempre più. Non ti ò ancora parlato
del mio lavoro, ma spero lo saprai da
Antognelli, comunque io mi trovo sempre in
campagna e coltivo i garofani, cerco sempre
se mi riesce a trovare qualche lavoro per
ritirarmi dalla campagna, ma vedo che è
difficile, ma questa è una mania altrimenti
non posso lagnarmi a come mi trovo, perché
si vive anche con i fiori. Quando vieni
fino a Sanremo a trovarmi ? ?
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Dante Martini con la moglie Giuseppina Fregosi, detta Elena.
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Questa lettera fu scritta sul finire del
1948, gli ultimi rientri in Italia dal campo di
prigionia di Zonderwater avvennero all’inizio
del 1947.
Ovvio che per molti ex Pow il legame
che li aveva uniti ed aiutati a sopravvivere du-
rante la prigionia era ancora forte, e vi era il de-
siderio di far sapere e di sapere come stavano
proseguendo le proprie vite finalmente fuori
dei reticolati.
Nella lettera Achille chiede a Dante quando si
sposerà, e termina con la domanda: “Quando
vieni fino a Sanremo a trovarmi ?”
Dante si sposò nel 1949 e andò in viaggio di
nozze a Sanremo a trovare l’amico Achille.
I tre compagni di prigionia nominati nelle lette-
ra, anche se non tutti assieme, ebbero in seguito
modo di rivedersi.