Lessinia. Foresta dei Folignani

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ITINERARI / VENETO - Parco Regionale della Lessinia S ubito a Nord della città di Verona, le Prealpi Venete assumono le for- me dolci e arrotondate dei Monti Lessini che l’uomo ha modellato nei secoli disboscando le antiche foreste prima- rie per far posto a prati e a pascoli per il bestia- me. I fitti boschi di carpino nero , faggio e abe- te rosso, che un tempo ricoprivano l’Altopiano, oggi rimangono solo nelle profonde incisioni vallive, chiamate localmente vaj, che scendono verso la piuanura. La vicinanza alla città fa sì che la Lessinia, in ogni stagione, sia frequenta- ta da migliaia di visitatori che qui trovano un luogo ideale per sciare, passeggiare nel verde o visitare uno dei tanti musei. Pochi, però, sono a conoscenza del fatto che i Monti Lessini, grazie anche all’isti- tuzione, nel 1990, del Parco Na- turale Regionale, custodiscono ancora ambienti naturali di un certo valore. Uno di questi luoghi è la Foresta dei Folignani, nel cuo- re dell’Altopiano, l’area bo- scata più estesa della Lessi- nia centrale, uno dei boschi più selvaggi e suggesti- La Foresta dei Folignani è uno dei luoghi più belli del Parco della Lessinia. Un facile sentiero la attraversa svelandone suoni, profumi e abitanti. Poi, usciti dal bosco, ecco i pascoli e le malghe e le ampie visuali sulla pianura dell’Adige testo e foto di Luca Longo BOSCO dentro e fuori dal BOSCO Cephalanthera damasonium, orchidea tipica delle faggete. A sinistra, la Foresta dei Folignani, vista da Bocca di Selva. tratto dal n.6/07 di © Edinat, Milano ATURA ATURA N

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Lessinia. Foresta dei Folignani

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Page 1: Lessinia. Foresta dei Folignani

ITINERARI / VENETO - Parco Regionale della Lessinia

S ubito a Nord della città di Verona,le Prealpi Venete assumono le for-me dolci e arrotondate dei MontiLessini che l’uomo ha modellato

nei secoli disboscando le antiche foreste prima-rie per far posto a prati e a pascoli per il bestia-me. I fitti boschi di carpino nero , faggio e abe-te rosso, che un tempo ricoprivano l’Altopiano,oggi rimangono solo nelle profonde incisionivallive, chiamate localmente vaj, che scendonoverso la piuanura. La vicinanza alla città fa sìche la Lessinia, in ogni stagione, sia frequenta-ta da migliaia di visitatori che qui trovano unluogo ideale per sciare, passeggiare nel verde ovisitare uno dei tanti musei. Pochi, però,sono a conoscenza del fatto che iMonti Lessini, grazie anche all’isti-tuzione, nel 1990, del Parco Na-turale Regionale, custodisconoancora ambienti naturali di un certovalore. Uno di questi luoghi è laForesta dei Folignani, nel cuo-re dell’Altopiano, l’area bo-scata più estesa della Lessi-nia centrale, uno dei boschipiù selvaggi e suggesti-

La Foresta dei Folignani èuno dei luoghi più belli delParco della Lessinia.Un facile sentiero laattraversa svelandone suoni,profumi e abitanti. Poi, uscitidal bosco, ecco i pascoli e lemalghe e le ampie visualisulla pianura dell’Adige testo e foto di Luca LongoBOSCO

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dentro e fuori dal

BOSCO

Cephalantheradamasonium, orchideatipica delle faggete. A sinistra, la Foresta dei Folignani, vista daBocca di Selva.

tratto dal n.6/07 di

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si rientra nello splendido bosco deiFolignani dove vivono specie di grande

pregio come la civetta capogrosso

vi della provincia di Verona. Per la sua straordinaria importanza naturalisticala Foresta è stata dichiarata Sito di Interesse Co-munitario (SIC) e Zona di Protezione Speciale(ZPS) per l’avifauna. Al suo interno, infatti, nidi-ficano uccelli rari quali l’astore, il picchio nero, ilfrancolino di monte e la civetta capogrosso. Un vasto reticolo di sentieri consente a tutti, escur-sionisti provetti ma anche semplici gitanti, di sco-prirne gli angoli più interessanti e nascosti. L’iti-nerario che proponiamo in queste pagine offrel’opportunità di ammirare in un’unica giornatadue fra gli ambienti più caratteristici della Lessi-nia: il bosco e gli alti pascoli.

IL PERCORSOIl sentiero inizia nei pressi del Ponte dell’Anguil-la (1050 m), lungo la strada che da Bosco Chie-sanuova porta a Erbezzo; da qui si imbocca lastrada forestale che risale il Vajo dell’Anguilla edentra nella Foresta dei Folignani. Superata unapiccola area di sosta con tavoli e panche, si pro-segue in lieve falsopiano per circa 500 metri finoa incontrare, sulla sinistra, un cartello che segna-la l’inizio del sentiero n. 2 diretto a Malga Arnez-zo e all’area floro-faunistica di Malga Derocon. Il primo tratto del tracciato è in leggera salita ecorre all’interno di un bel bosco di noccioli (Co-rylus avellana), aceri di Monte (Acer pseudo-platanus) e abeti rossi (Picea excelsa); al bivio perContrada Strozzi si tiene la destra e si proseguefiancheggiando un piccolo vajo dove, con un po’di attenzione, è facile udire il potente canto delloscricciolo (Troglodytes troglodytes) e il caratteri-stico tic-tic-tic… del pettirosso (Erhitacus rube-cula). Mano a mano che si sale, il bosco muta gra-dualmente aspetto, aumentano gli abeti rossi e so-prattutto compaiono i primi faggi (Fagus sylvati-ca). Dopo circa mezz’ora di facile cammino si ab-bandona il bosco e si entra in un prato, in fondoal quale si intravedono gli edifici di Malga Ar-nezzo (1196 m). Lasciata la contrada alle propriespalle si segue per alcune decine di metri la stra-da sterrata che sale verso il bosco, al tornante sigira a destra, sulla sinistra si stacca, invece, la de-viazione che porta a Malga Derocon, e si attra-versa a mezza costa il prato. Al termine della sa-lita una freccia indica la direzione da seguire:Malga Tommassona-Bocchetta della Vallina. Il sentiero percorre, ora, uno splendido bosco di

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segue a pag. 100

IL PARCO

Nato nel 1990,il Parco NaturaleRegionale dellaLessinia tutelaun’area di oltre10mila ettari chesi estendesull’Altopianodei Monti Lessinia Nord della cittàdi Verona. Ilpaesaggio èquello tipicodelle Prealpivenete ecomprendecastagneti dafrutto, boschi dicarpino, faggio,abete rosso,abete bianco,prati e pascoli.Data la naturacalcarea ocalcareo-dolomitica delsubstratoroccioso, ilterritoriopresenta unastraordinariavarietà difenomeni carsiciche in alcuni casihanno dato vita aforme uniche almondo. Come ilPonte di Veja, ilpiù granded’Europa, unimmenso arconaturale di pietraalto 30 metri conuna volta di circa52; il Covolo diCamposilvano,un pozzoprofondo oltre 80metri con unagrotta così ampiada possedere unpropriomicroclima;la Spluga dellaPreta, un abissoprofondo quasi1000 metri;la città di roccianella Valle delleSfingi.

Nella foto, unacivetta capogrosso(Aegolius funereus).

La mulattiera che da Bocchettadella Vallinascende verso il Vajo dei Modi,impiegata dai malgari per portareil bestiameall’alpeggio.

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NN ella Foresta dei Folignani nidi-ficano molti uccelli; la noccio-

laia è senza dubbio la specie più co-mune e numerosa. È presente un po’ovunque, sia nel bosco sia nelle ra-dure, e il suo inconfondibile asproe ripetuto “rrraa” risuona incessan-temente tra i rami più alti degli al-beri lungo tutto il percorso.L’aspetto è quello di un grosso cor-vide con il piumaggio bruno scuropunteggiato di bianco. La coda è cor-ta e rigida, mentre il becco è lungoe robusto. In volo si distingue con fa-cilità da qualsiasi altro pennuto per ilcorpo affusolato, le ali arrotondatee la base della coda nera che contra-sta nettamente con la punta e il sot-tocoda bianchi.Nucifraga caryocatactes, questo è ilsuo nome scientifico, si nutre soprat-tutto dei semi del pino cembro e del-l’abete rosso; la sua dieta, però, com-prende anche noci, ghiande, bacche,insetti e, più raramente, uova e nidia-cei. Poiché ha l’abitudine di nascon-dere sottoterra i semi, essa ricopreun ruolo fondamentale nella rinnova-zione delle foreste. Nel periodo dellamaturazione delle pigne, infatti, è so-lita sotterrare cospicue quantità disemi, creando vere e proprie dispen-se cui attingere nei periodi di magra.Non tutti i semi nascosti vengono re-cuperati; alcuni restano nel terreno ela primavera successiva germinanodando origine a nuove piantine. Re-centi ricerche hanno rivelato che lanocciolaia è in grado di ritrovare leprovviste sotterrate a distanza di me-si, anche sotto la neve.

Custode del bosco

Nome Nocciolaia (Nucifraga caryocatactes) ArealeIn Europa è presente dalla Scandinavia alla Siberia e

in modo discontinuo in alcuni comprensori montani delle regionimeridionali e orientali. In Italia è diffusa esclusivamente sulla catenaalpina. Dove vive Boschi di conifere tra i 1500 e i 2000 m di quota.Dimensioni Lunghezza del corpo: circa 33 cm; apertura alare: circa50 cm; peso: circa 200 g. Morfologia Gli elementi distintivi piùevidenti sono il piumaggio bruno scuro punteggiato di bianco, le aliarrotondate, la coda corta e rigida e il becco lungo e robusto.Alimentazione Semi di conifere (soprattutto pino cembro e abeterosso), ma anche noci, ghiande, bacche, insetti, uova e nidiacei.Riproduzione La stagione riproduttiva inizia di solito molto presto,già a partire dalla fine di marzo. La femmina depone 3-4 uova che covaper circa 20 giorni. I piccoli, alimentati da entrambi i genitori, restanonel nido per 3-4 settimane. Una volta svezzati si disperdono in variedirezioni spingendosi anche a parecchi chilometri di distanza dal luogodi nascita. Viene effettuata una sola covata all’anno.

CHI È

La nocciolaia, a sinistra, è la specie di uccellopiù facile da avvistare lungo il percorso. A destra, la Foresta dei Folignani, a inizioautunno, ripresa dal Ponte dell’Anguilla, puntodi partenza e di arrivo dell’itinerario.

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Scheda tecnicaw Per chi: per tutti.w Lunghezza: circa 10 kmw Durata: circa 5 ore,dedicando un po’ di tempoall’osservazione dellafauna.w Dislivello: 467 metriw Cartografia: CartaTuristica per Escursionisti“Lessinia” (scala 1: 25.000),Comitato Gruppi AlpinisticiVeronesi.w Periodo: primavera, estatee autunno.w Equipaggiamento:scarponcini da trekking,maglione, giacca a ventoleggera, binocolo.w Come arrivare: all’uscitadi Verona Estdell’Autostrada A4,

imboccare latangenziale Nord per

Grezzana, seguirequindi leindicazioni perCerro Veronese,Bosco

Chiesanuova edErbezzo. In treno:

scendere alla stazioneFS di Verona Porta Nuova eprendere una delle tantecorriere dell’APTV dirette aBosco Chiesanuova o aErbezzo (per informazioni eorari: www.aptv.it).w Numeri utili:InformaParco-Centroinformazioni e servizi delParco Naturale Regionaledella Lessinia, c/oConsorzio VeronaTuttIntorno,Via Albere 19,37138 Verona, tel. 045561574, fax 045 8101067,[email protected],www.veronatuttintorno.it.

Lungo il percorso s’incontrano numerosi pannellidedicati agli aspetti naturalistici. Qui ci troviamonei pressi di Malga Arnezzo.

LS INTERNATIONAL CARTOGRAPHY

Madonna dell’Acero1198 m slm

Cascate del Dardagna

1283

Rifugio Cavone1424 m slm

Corno alle Scale1944 m slm

funivia

abeti rossi, frequentato specialmente in autun-no da scoiattoli (Sciurus vulgaris), nocciolaie(Nucifraga caryocatactes) e ciuffolotti (Pyrrhu-la pyrrhula), oltre il quale si aprono i pascoli diMalga Tommasona (1397 m). Raggiunta la malga, si imbocca la carrareccia cheporta a Malga Vallina di sotto (1483 m) e al pun-to panoramico di Bocchetta della Vallina (1489m), che offre una splendida vista sulla Forestadei Folignani, soprattutto in autunno, quando ilrosso dei faggi e il giallo dei larici contrasta netta-mente con il verde scuro degli abeti rossi. Si co-steggia, poi, per un breve tratto la strada asfaltatache sale verso Castelberto fino a incrociare sulladestra la mulattiera che scende verso il Vajo deiModi. In fondo alla discesa si svolta a destra e siseguono le indicazioni per il Vajo dell’Anguilla;si rientra, quindi, nel bosco dei Folignani dove vi-vono specie animali e vegetali di grande pregioquali lo sparviere (Accipiter nisus), il gallo ce-drone (Tetrao urogallus), il picchio nero (Dryoco-pus martius), la civetta capogrosso (Aegolius fune-reus), la civetta nana (Glaucidium passerinum), lamartora (Martes martes) e le pianelle della Ma-donna (Cypripedium calceoulus). Si prosegue, indiscesa, per circa una cinquantina di minuti finoa raggiungere la strada forestale che riporta al Pon-te dell’Anguilla, dove è iniziato l’itinerario.

Non lontano dal percorsodescritto sorge l’areafloro-faunistica di MalgaDerocon, che ospita alcunedelle specie di mammifericaratteristiche del Parco dellaLessinia. L’area, sede di un importanteCentro di Educazione Ambientale, ha un’estensione di circa55 ettari e racchiude al suo interno un recinto faunistico incui vivono, in condizioni quasi naturali, alcuni esemplari dicervo, capriolo (foto) e camoscio. Il complesso di MalgaDerocon fa parte del sistema museale della Lessinia che tramusei, baiti, mulini e “giassare” comprende ben sedicistrutture dedicate agli aspetti storici, paesaggistici,etnografici e naturalistici dell’Altopiano.

L’AREA FAUNISTICA

DOVE OSSERVARE COSA Lungo il percorso i punti migliori dove avvistare cervi

e caprioli sono le radure nei pressi di Malga Arnezzo eMalga Tommassona, frequentate soprattutto all’inizio dellaprimavera quando spuntano i primi teneri germogli d’erba.Nei pressi di Malga Tommassona è possibile osservareanche qualche marmotta. Agli amanti del birdwatching siconsiglia di scrutare ogni tanto il cielo dove non è raroscorgere la sagoma della poiana o quella dell’astore,presente in zona con almeno una coppia nidificante. Ilbosco di abeti rossi che si incontra subito dopo MalgaArnezzo, invece, è il luogo ideale per sorprenderequalche scoiattolo o ammirare da vicino, mentre sispostano veloci da un ramo all’altro, regoli, fiorrancini,cince more, cince bigie e rampichini.

A Bolca di Vestenanova, nel Museodei Fossili, sono raccolti splendidi esemplari di pesci epiante estratti da quello che gli studiosi ritengono essere,per varietà di specie, qualità di conservazione e numero direperti, uno dei più importanti depositi fossiliferi delmondo (nella foto, il fossile di uno squalo). Di recente sonostati allestiti due grandi acquari, di tipo tropicale e

mediterraneo, che permettono di confrontare alcunefaune marine attuali con

quelle di 50 milioni dianni fa. Aperto da

marzo a ottobre(ore 9-13 e 14-18.30) e danovembre afebbraio (10-

12 e 14-17). Èchiuso il lunedì.

I FOSSILI PIÙ BELLI

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DOVE DORMIREAlberghi:

•Albergo Lessinia, BoscoChiesanuova, tel. 0456780151 •AlbergoFrizzolan, BoscoChiesanuova, tel. 0456780687 •Albergo PiccoleDolomiti, loc. Branchetto,tel. 045 6782551 •AlbergoBerna, Erbezzo, tel. 0457075018.

DOVE MANGIARELa cucina della

Lessinia è fatta di piattisemplici e genuini. Tra lespecialità gastronomichemeritano sicuramente unassaggio i “gnochi sbatui”,i gnocchetti alla ricotta, lelasagnette con sugo diconiglio, il risotto ai funghi,la classica polenta esalame e, come vino, unbuon bicchiere di Durello.Nel Parco i posti miglioridove gustare questimanicaretti sono:•Ristorante La Stua,Erbezzo, tel. 045 7075520•Trattoria dalla Bice, Torbedi Negrar, 045 7500720.Formaggio MonteVeronese Dop, caciottaErbezzina, salumi e ottimacarne bovina si possonoacquistare presso:

•Caseificio Menegazzi,Erbezzo, tel. 045 7075008•Soc. Lessinia, RoverèVer., tel. 045 6518019 •Az. agr. Baito Jegher,Roverè Ver., tel. 0457835894 •Az. agr. Brunelli,Velo Ver., tel. 0457835010 •Az. agr. Piccoli,Erbezzo, tel. 045 7075376•Macelleria Gelio, CerroVer., tel. 045 7080020 •Az.agr. Ferrari, S. Rocco diPiegara, tel. 045 7848006•Az. agr. Canteri, RoverèVer., tel. 045 7835911•Ronconi Mirco, S. Annad’Alfaedo, tel. 0457532551.

COSA FARE Perscoprire la magia

della Lessinia può essereutile affidarsi a guidenaturalistichespecializzate(Associazione culturaleGuide della Lessinia, tel.045 7050582). Tra lenumerose attività sportiveche è possibile praticarenell’area protetta sisegnalano i trekking diuno o più giorni e leescursioni a cavallo(Centro ippico Ai Schinchi,tel. 328 0620091).

FESTE •Voci e luciin Lessinia (luglio e

agosto) •Film FestivalLessinia (BoscoChiesanuova, agosto)•Festa della ComunitàMontana della Lessinia(Podestaria, agosto)•Antica Fiera del Rosario(Breonio di Fumane,ottobre).

OLTREL’ITINERARIO A

Bosco Chiesanuova valela pena dedicare mezzagiornata alla visita delMuseo Civico Etnografico“La Lessinia: l’uomo el’ambiente” e del Baitodella Colletta dove sipossono vedere glistrumenti usati fino a nonmolto tempo fa perprodurre burro e formaggi.Assolutamente da nonmancare, poi, per chi sitrova nei pressi di Molinal’escursione al famosoParco delle Cascate.

NUMERI UTILI•Comunità Montana

della Lessinia ParcoNaturale Regionale, P.zaBorgo 52, 37021 BoscoChiesanuova (VR), tel.045 6799211, fax 0456780677, parcocultura@lessinia. verona.it,www.lessiniapark.it.

Tipico Dal marzo 2006 laconcessione del Marchio del Parco èregolata da un preciso disciplinare.Tra i prodotti tipici che possonofregiarsi di questo riconoscimento sisegnalano il miele dell’ApicolturaSalaorni e dell’Apicoltura Falasco, ipiccoli frutti dell’Az. agr.Corbioli Angelo, le patatedell’Az. agr. Pezzo Ugo,le uova di gallinadell’Az. agr. VincoTarcisio, le erbeofficinalidell’Erbecedario e iprodotti da forno delPanificio Ermellina. NL’

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Pozza d’alpeggiotra gli altipascoli di MalgaTommassona,uno dei paesaggipiù caratteristicidell’Altopianolessinico.

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