L'ENTROPIA E LA STORIA DELLA VITA
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L’ENTROPIA E LA STORIA
• Per i Greci la storia era un processo in continua degradazione, rappresentata in cinque fasi successive, come un ciclo
dall’ordine verso il caos: età dell’oro, dell’argento, del bronzo, degli eroi e del ferro.
• Il concetto medievale di storia non era di crescita e di guadagno materiale. Lo scopo dell’umanità era di cercare la salvezza. La società era considerata una specie di organismo morale diretto da Dio in cui ogni persona aveva un ruolo da
svolgere.• A metà del 1700 la storia era il procedere in linea retta e ogni
fase successiva era un progresso di quella precedente.• Allo stato attuale la storia è una continua esercitazione
d’ingegneria
Il modello meccanicistico si dimostrò prevedibile e funzionale:
vi era un ordine per le cose e poteva essere accertato con formule
matematiche e con osservazioni scientifiche.
Eppure
le normali attività umane sono confuse e disordinate.
Il comportamento casuale della gente e l’inefficienza del governo
e dell’economia non sembrano essere in accordo con l’ordinata
spiegazione meccanicistica del mondo.
In questo contesto pare che l’evoluzione sia in contrasto con la
legge naturale, dove si ha crescente organizzazione e
differenziazione dei sistemi.
A giustificazione della contraddizione,
sembrò d’obbligo introdurre una funzione che dipendesse
soltanto dai valori dei parametri per descrivere lo stato di un
qualunque sistema
Clausius nel 1865 introdusse la parola ‘entropia’, derivante dal
greco, che significa ‘cambiamento o evoluzione’,
non come principio esplicativo,
ma per mostrare quale
nuovo comportamento può assumere un sistema.
H. von Helmholtz ( (1821-1894)
formulò una teoria cosmologica fondata sulla legge dell’entropia:
l’aumento dell’entropia, che accompagna qualunque processo
naturale, può solo condurre alla fine alla cessazione di tutte le
attività in ogni parte dell’universo, poiché l’intero cosmo
scivola inevitabilmente verso uno stato di equilibrio
termodinamico.
Questa posizione è conosciuta come la “morte termica”
dell’universo.
Boltzmann, seguendo le orme di Maxwell, influenzato dall'opera
di L.A.J. Quételet (1796 – 1874),
considerato uno dei fondatori
della criminologia e della medicina
legale,
che studiò le cause naturali
e perturbatrici
che agiscono sullo sviluppo fisico,
morale e intellettuale dell‘umanità,
andò a cercare un’innovazione concettuale nella teoria della
probabilità che si rivelò applicabile a sistemi generalizzati.
L'innovativa formula di Boltzmann indica che
l'evoluzione termodinamica, irreversibile,
evolve verso stati di probabilità crescente,
ed è proporzionale al logaritmo della probabilità termodinamica:
è tanto maggiore quanto più grande è il disordine di un sistema,
in quanto all’aumentare del disordine aumenta il numero di
stati microscopici che portano al dato stato macroscopico.
Dalla relazione di Boltzmann, da cui risulta che l’entropia è una
misura del disordine molecolare, si evince che all’aumento di
entropia si accompagna una degradazione dell’energia
Nelle trasformazioni reali, irreversibili, di un sistema isolato
(privo d’intervento causale esterno),
in base al secondo principio della termodinamica,
la variazione dell’entropia è sempre positiva,
tende a un massimo, al quale corrisponde la cessazione di ogni
evoluzione spontanea del sistema
Una diminuzione di entropia
non accade spontaneamente, ma può essere provocata con un
intervento esterno su un sistema non isolato.
L’universo “progredisce” verso stati di materia ed energia sempre
più elaborati,
un qualsiasi sistema fisico non ha soltanto un percorso unico da
seguire, ma può scegliere fra una serie di scelte possibili.
L’esistenza stessa delle leggi naturali rappresenta un tipo di
ordine che si manifesta, nelle varie regolarità della natura.
I processi di passaggio dall’ordine al decadimento dimostrano
una vera direzione
della freccia del tempo e del processo entropico.
In questo contesto pare che l’evoluzione sia in contrasto con la
legge naturale perché nel decorso evolutivo si ha crescente
organizzazione e differenziazione degli organismi.
L’entropia,
misura del disordine e dell’indifferenziazione di un sistema,
può essere assunta anche al di fuori del campo strettamente fisico,
ad esempio, nella teoria dell’informazione:
l'aumento di entropia si accompagna a una perdita
d’informazione,
viceversa una diminuzione di entropia
(evento che non accade spontaneamente, ma con un intervento
opportuno su un sistema non isolato)
si accompagna a una crescita dell'informazione disponibile.
La biosfera è un superorganismo vivente
La vita è sede d’informazione a più livelli:
- del singolo individuo vivente, la cui specificità all'interno
dell'ambiente e degli elementi biologici, chimici o fisici
rendono possibile l'esistenza, depositaria di unità e significato
al soggetto vivente
- del complesso d’informazioni codificate, che assicura al
soggetto tutto il necessario per svolgere le sue funzioni vitali,
in rapporto con le altre informazioni provenienti dall'ambiente
E‘ nei fenomeni irreversibili
il segreto dell'organizzazione degli esseri viventi.
I sistemi biologici hanno un livello di organizzazione maggiore
dei sistemi non viventi
e quindi hanno minore entropia
(a maggiore entropia corrisponde maggiore disordine
e quindi un minore livello di organizzazione).
Essi utilizzano le informazioni che ricevono dall'ambiente e
mantengono in uno stato di alta organizzazione:
-diminuendo la propria entropia
-causando un aumento dell'entropia dell'ambiente esterno.
Grazie a una fonte energetica esterna al pianeta e a
un’informazione immanente,
riciclando all’infinito quella trentina di elementi chimici di cui
necessita,
la vita
si è potuta evolvere e differenziare in un’organizzazione
crescente e perfetta.
I sistemi viventi, dal punto di vista termodinamico,
sono sistemi complessi in permanente stato di non equilibrio,
costituiti da una rete d’interazioni micro e macroscopiche
altamente coordinate nel tempo e nello spazio.
I sistemi viventi,
vincolati a un flusso chemio-energetico-informativo esogeno,
sono continuamente esposti a perturbazioni fisiche e chimiche
imprevedibili.
Essi, quando superano i limiti della propria oscillante omeostasi,
possono (se ancora in grado di realizzare equilibri di coerenza
dinamica alternativa) tirarsi fuori dagli stati caotici ed evolvere
verso un nuovo regime ordinato.
La vita non è soltanto un processo termodinamico:
è altresì informativo e cognitivo.
La dimensione macroscopica della termodinamica chimica
di non equilibrio s’integra
con processi più sottili, informativi, formativi, selettivi, vincolati
alla necessità di conservare le specifiche coerenze a corto e a
lungo raggio
e il loro continuo adeguamento alle condizioni ambientali
Gli organismi
che hanno sviluppato più potenzialità exattative
per l’esplorazione di possibili stati adiacenti di vita,
non ancora reali ma potenziali, sono i più adatti e premiati dalla
selezione naturale.
La biosfera viaggia quindi co-costruttivamente lungo la freccia
del tempo, conquistando stati di maggiore plasticità e
complessità.
Stabilendo la direzione del tempo,
la seconda legge pone i limiti entro i quali l’umanità è costretta a
operare.
L’entropia aumenta a velocità diverse secondo l’intervento
umano.
Nella teoria della comunicazione, entropia indica il grado
d’incertezza dell’informazione e l’indeterminatezza del
messaggio
Il motivo della destrutturazione dei rapporti umani e istituzionali
nella società energetica nel concetto di entropia
è inteso in termini di organizzazione:
indica una tendenza universale alla degradazione strutturale,
perdita di differenziazioni, dispersione e livellamento.
Il disordine totale nel mondo continua ad aumentare e la quantità
di energia disponibile continua a diminuire.
La sopravvivenza umana dipende dall’energia disponibile
e perciò la vita umana sta diventando sempre più difficile :
si rende necessaria sempre una maggiore quantità di lavoro.
Quanto più la tecnologia è estesa,
quanto più è la quantità di energia che consuma.
COMPLESSITA’ E COMPLICAZIONE
Complessità è l’ordine naturale dinamico e interattivo degli organismi biologici
La complessità naturale tende alla stabilità e alla selezione di schemi semplici e ripetitivi di comportamento
Complicazione tende all’instabilità, al disordine, al formarsi di schemi fumogeni riservati al dominio di specialisti legittimati
dalla complicazione stessa.La complessità contiene pensiero naturale
la complicazione rivela l’apparire del caos nel prevalere di forze miopi e divergenti.
È inevitabile che la complicazione, traducendosi in ingovernabilità del sistema, si traduca in aumento di entropia
istituzionale.
Individui che lottano per conservare se stessi in mezzo al caos
crescente:
l'entropia del mondo attuale sta raggiungendo proporzioni
inquietanti.
Avendo bandito Dio dalla società,
il sistema di valori materialista e ad alta entropia cerca di creare il
paradiso in Terra.
Ogni giorno diviene evidente quello che i biologi conoscono già
da molto tempo:
un organismo non può sopravvivere a lungo in un ambiente
costituito dai propri rifiuti.
LA SPERANZA
Il principio dominante è quello di pareggiare
il bilancio economico con la natura:
si deve compiere uno sforzo per non consumare a un ritmo
superiore a quello con cui la natura può produrre.
Accettata la legge dell'entropia
non è possibile rifuggire dall’individuale responsabilità totale per
tutto ciò che accade ed è influenzato:
è lo stadio preliminare alla sensazione di coscienza totale e
d’illuminazione spirituale.
Il processo dell'entropia non è né ottimistico né pessimistico:
è soltanto una descrizione del modo in cui si manifesta l'energia.
Le leggi fisiche indicano semplicemente in che modo funziona
il mondo fisico.
E’ vero che l'entropia rappresenta il decadimento e il disordine,
ma nello stesso tempo rappresenta il manifestarsi stesso della
vita.
I valori entrano in gioco quando sono prese decisioni sul modo di
interagire con il flusso entropico.
Il modo in cui si sceglie il comportamento rispetto a queste leggi
determina l’intero quadro mentale.
La vita stessa obbedisce alla legge dell'entropia:
dalla nascita alla morte.
Quale dev'essere il comportamento
dell’ umanità nel mondo?
La legge dell'entropia fornisce una risposta di applicazione
generale. Per preservare e accrescere la vita in tutte le sue forme,
è necessario che vi sia energia disponibile
Quanto maggiore è la quantità di energia consumata da ciascuno,
tanto minore sarà la quantità disponibile per ogni forma di vita.
Il supremo imperativo morale, quindi, è di sprecare meno energia
possibile.
Così facendo, si esprimono amore per la vita e impegno perché
ogni forma di vita continui a manifestarsi.
La concezione del mondo a bassa entropia
mostra soprattutto i limiti fisici che occorre affrontare,
i limiti delle risorse del pianeta Terra e i limiti per imporre l'uso
della tecnologia.
Oggi ci si trova su uno spartiacque entropico storico,
al via del processo di transizione tra l'era delle risorse non
rinnovabili e l'era dell'energia solare:
si avrà di fronte qualcosa di molto più imponente di un semplice
cambiamento di tipo e quantità di energia da utilizzare.
Il passaggio da un sistema ad alta entropia a un sistema a bassa
entropia trasformerà i valori umani, la cultura, le istituzioni
economiche e politiche e la vita di ogni giorno
Grandi maestri della saggezza tradizionale
hanno abbracciato i valori insiti in una vita a bassa entropia:
Buddha, Gesù, Maometto, i Profeti di Israele e i Mahatma
dell'India