L’economia nel cinquecento di venere

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L’ECONOMIA NEL CINQUECENTO Di Venere Gabriella 3°GL

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L’ECONOMIA NEL CINQUECENTO

Di Venere Gabriella

3°GL

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La stagnazione demografica europea cominciò a venir meno con la generazione successiva al 1450, per poi essere sostituita da una tendenza alla crescita, che si intensificò nel XVI secolo.Durante questo periodo,  l'Europa raggiunse i 110-115 milioni di abitanti,  superando così i precedenti livelli : fu calcolata una crescita del 75% rispetto al 1450.

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Durante il XVI secolo, in tutti i paesi europei, i parroci annotarono in appositi registri i vari matrimoni, battesimi e sepolture. Questi registri si sono in parte conservati e ci forniscono una documentazione utile per discutere sulle cause della crescita demografica.Un dato che si ricava dai registri parrocchiali é l'andamento delle crisi demografiche, provocate dai 3 fattori più influenti: carestie, guerre ed epidemie. Queste facevano crescere il tasso di mortalità e indulgevano a rinviare o annullare i matrimoni, causando un effetto negativo sulla natalità. All'esaurirsi di queste catastrofi,  il numero dei matrimoni aumentò e creò l'opportunità per un possibile recupero delll perdite.

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Per ciò che riguarda la mortalità, la peste non scomparve mai del tutto e colpì essenzialmente le aree urbane a causa dell'addensamento umano e della scarsa igiene pubblica, che crearono una condizione favorevole alla diffusione del contagio: vi sono state almeno 12 epidemie a Parigi, 10 a Venezia, 10 a Barcellona, ma nessuna di esse provocò perdite umane o ondate di panico come quelle del trecento infatti queste epidemie di peste furono meno violente e ciò deve aver contribuito alla crescita della popolazione.Nel frattempo vi furono altre malattie come il tifo e vaiolo, che continuarono ad essere attive, ma la più prorompente fu la sifilide che conduceva alla morte un gran numero di persone.

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Un importante legame fra mortalità e natalità si manifestò con il caso della mortalità infantile che era ovunque molto elevata: il 20% o 30% dei nati non riuscivano a compiere il primo anno di vita, mettendo costantemente in pericolo la generazione di figli. Nonostante questo i dati disponibili sembravano dire che i paesi europei del 16º secolo avevano una mortalità infantile più bassa rispetto a quella del secolo precedente