LE TECNOLOGIE DELL’INFORMAZIONE COME STRUMENTI …

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LE TECNOLOGIE DELL’INFORMAZIONE COME STRUMENTI PER LO STUDIO E LA CONSERVAZIONE DEL PATRIMONIO EDILIZIO Luca Marescotti, Maria Mascione Politecnico di Milano – Dipartimento BEST Building Environment Science and Technology Via Bonardi 3, 20133 Milano Abstract Il progetto di VictorHugo, sistema informativo su base geografica dedicato alla conoscenza e alla conservazione del patrimonio edilizio: in questa comunicazione se ne illustrano le premesse teoriche, gli obiettivi, l’impostazione e i contenuti, le prospettive di sviluppo. 1Introduzione Nell’ambito della ricerca Supporto alle decisioni per le diagnosi, il progetto e la manutenzione del patrimonio edilizio storico a partire dalle fonti scritte e materiali[1] sviluppata dal DCSA e dal BEST, si è deciso di dedicare una parte consistente delle risorse alla progettazione di un sistema informativo su base geografica denominato VictorHugo. Il progetto del programma VictorHugo non poteva essere affrontato soltanto come realizzazione di un oggetto già delineato chiaramente e compiutamente: la definizione e codificazione delle specifiche ha richiesto una fase di vera e propria ricerca finalizzata a delineare in un ambito unitario, aspetti conoscitivi solitamente affrontati separatamente. Di fatto, la base di dati su cui si fonda il programma VictorHugo è stata progettata operando contemporaneamente su più fronti, riconducibili all'obiettivo di mettere a punto uno strumento dinamico di organizzazione della conoscenza sul patrimonio edilizio, basata su fonti e materiali eterogenei, in coerenza con i temi sviluppati dall’intera unità di ricerca. I prodotti allo stato attuale della ricerca, appartengono dunque a diversi momenti necessari al progetto, alcuni metodologici e altri applicativi, non separati temporalmente, ma integrati come risultato di fasi di studio interagenti che possono così indicarsi: analisi delle tipologie di materiali disponibili; elaborazione concettuale tesa a determinare i gruppi di dati e le possibili articolazioni e connessioni al fine di restituire l'ampiezza dell'approccio disciplinare allo studio del patrimonio edilizio; analisi dei requisiti del sistema informativo; definizione del modello logico dei dati secondo il modello entità/relazioni; impostazione della struttura dati e delle funzionalità del sistema; predisposizione dello schema teorico del progetto concettuale del sistema informativo geografico con riferimento ai temi d’indagine principali; L. Marescotti, M. Mascione, Le tecnologie dell’informazione come strumenti per lo studio e la conservazione del patrimonio edilizio, in L. Binda, a cura di, Danneggiamento, conservazione e manutenzione di strutture murarie e lignee: diagnosi e modellazione con riferimento alle tipologie costruttive ed edilizie (atti del workshop 16-17 gennaio 2003, Politecnico di Milano), Milano, 2003, 207-218. 1

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LE TECNOLOGIE DELL’INFORMAZIONE COME STRUMENTI PER LO STUDIOE LA CONSERVAZIONE DEL PATRIMONIO EDILIZIO

Luca Marescotti, Maria MascionePolitecnico di Milano – Dipartimento BEST Building Environment Science and Technology

Via Bonardi 3, 20133 Milano

AbstractIl progetto di VictorHugo, sistema informativo su base geografica dedicato alla conoscenza ealla conservazione del patrimonio edilizio: in questa comunicazione se ne illustrano lepremesse teoriche, gli obiettivi, l’impostazione e i contenuti, le prospettive di sviluppo.

1Introduzione

Nell’ambito della ricerca Supporto alle decisioni per le diagnosi, il progetto e lamanutenzione del patrimonio edilizio storico a partire dalle fonti scritte e materiali[1]sviluppata dal DCSA e dal BEST, si è deciso di dedicare una parte consistente delle risorsealla progettazione di un sistema informativo su base geografica denominato VictorHugo. Ilprogetto del programma VictorHugo non poteva essere affrontato soltanto come realizzazionedi un oggetto già delineato chiaramente e compiutamente: la definizione e codificazione dellespecifiche ha richiesto una fase di vera e propria ricerca finalizzata a delineare in un ambitounitario, aspetti conoscitivi solitamente affrontati separatamente. Di fatto, la base di dati su cui si fonda il programma VictorHugo è stata progettata operandocontemporaneamente su più fronti, riconducibili all'obiettivo di mettere a punto uno strumentodinamico di organizzazione della conoscenza sul patrimonio edilizio, basata su fonti emateriali eterogenei, in coerenza con i temi sviluppati dall’intera unità di ricerca.I prodotti allo stato attuale della ricerca, appartengono dunque a diversi momenti necessari alprogetto, alcuni metodologici e altri applicativi, non separati temporalmente, ma integraticome risultato di fasi di studio interagenti che possono così indicarsi:� analisi delle tipologie di materiali disponibili;� elaborazione concettuale tesa a determinare i gruppi di dati e le possibili articolazioni e

connessioni al fine di restituire l'ampiezza dell'approccio disciplinare allo studio delpatrimonio edilizio;

� analisi dei requisiti del sistema informativo;� definizione del modello logico dei dati secondo il modello entità/relazioni;� impostazione della struttura dati e delle funzionalità del sistema;� predisposizione dello schema teorico del progetto concettuale del sistema informativo

geografico con riferimento ai temi d’indagine principali;

L. Marescotti, M. Mascione, Le tecnologie dell’informazione come strumenti per lo studio e laconservazione del patrimonio edilizio, in L. Binda, a cura di, Danneggiamento, conservazione emanutenzione di strutture murarie e lignee: diagnosi e modellazione con riferimento alle tipologiecostruttive ed edilizie (atti del workshop 16-17 gennaio 2003, Politecnico di Milano), Milano, 2003,207-218.

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� sviluppo del prototipo di sistema informativo geografico[2] con la definizione dellefunzionalità del sistema in rapporto a specifiche esigenze di consultazione dei dati;

Il processo interagente delle diverse fasi è essenziale nella messa a punto del programmaVictorHugo, perché per la novità del prodotto e per la consueta compartimentazione di ogniricerca storico critica sarà necessario ampliare la base dati, attraverso il collaudo non solodegli specifici criteri di formalizzazione delle informazioni disponibili, ma anche predisporrespecifici dizionari di supporto.

2Il progetto di VictorHugo

2.1Le premesse teoriche e l’impostazionePer capire al meglio il senso di questa parte della ricerca, bisogna guardare oltre leapplicazioni tecnologiche e le soluzioni tecniche adottate. É necessario approfondire le stesseimpostazioni che stanno alla base del suo sviluppo e che riguardano l’elaborazione di alcuneconvinzioni riferite alla possibilità e alle modalità di costruzione di una conoscenza utile siaallo studio dell’architettura, sia alla sua conservazione nei processi di trasformazione emodificazione del territorio, qui inteso nell’accezione ampia di architettura alla WilliamMorris, di contesto e di società che lo forma, lo abita e lo fruisce. Considerato che la progettazione di sistemi informativi, supportati da quelle tecnologieinformatiche note anche come Information Technology, è indubbiamente un mezzo utile perl’organizzazione delle informazioni e per la loro gestione “dinamica”, la prima questione daaffrontare e da risolvere riguarda la sua utilità: quale può esserne l’apporto nel campo dellostudio del patrimonio edilizio? È un valore aggiunto? L’obiettivo principale del sistemainformativo in questo caso è essenzialmente la gestione del patrimonio architettonico eambientale, ma non potrebbe anche permettere l’attribuzione di nuovi valori alle cose checaratterizzano con la loro storicità il paesaggio?La realtà coinvolta dal campo di studio è complessa perché determinata dalla presenza dielementi fisici e tangibili (gli edifici, i luoghi) e da “contesti” e ”fenomeni” sociali,economici, culturali. Se per i primi la rappresentazione tramite un modello è relativamentesemplice, per i secondi non sempre è possibile o, comunque, richiede un apporto iniziale didati oneroso, senza cui non ne sarebbe apprezzabile la significatività. Si tratta di ricostruirescenari storici, sociali economici che incrociati con gli elementi fisici possano arricchirel’esito della ricerca.Il modello che ci si è proposti di costruire, mira a rappresentare i temi di ricerca cheinteressano gli elementi fisici, a renderli leggibili in maniera integrata e a differenti livelli.Il sistema informativo riguarda in particolare, in un ambito geografico individuato nelterritorio lombardo, i seguenti argomenti:- gli edifici e le tecnologie costruttive;- le materie prime e i loro luoghi di approvvigionamento;- gli impianti per la lavorazione e produzione di materiali per l'edilizia;- le vie di trasporto e di comunicazione.

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Il riferimento territoriale è messo in evidenza nel suo significato proprio di limite delprogetto, che ovviamente potrà crescere con l’apertura a altre realtà geografiche oppure altriargomenti (come gli affreschi, le statue e le sculture, per esempio).

Figura 1 Schema a blocchi dell'articolazione dei temi di ricerca. La banca dati esistente a livello regionale puòe deve essere intesa come una sezione del sistema informativo pubblico, dedicato alla conoscenza e allagestione dei beni architettonici. Gli ambiti della “georeferenza” e dei “materiali” sono i primi due elementi checreano relazioni trasversali tra tutti i temi della ricerca: in questo modello la base di dati VictorHugo si collocacome pienamente integrata e dedicata per particolari approfondimenti.

Nella Figura 1 è visualizzato lo schema a blocchi in cui si è articolata la ricerca. La base didati del programma VictorHugo è stata costruita per particolari approfondimenti, ma in mododa integrarsi pienamente con la banca dati esistente a livello regionale, il Sistema InformativoRegionale dei Beni Culturali (SIRBeC). Il SIRBeC può essere inteso a sua volta, come unasezione di quel sistema informativo pubblico che dovrebbe coinvolgere tutta la PubblicaAmministrazione e che dovrebbe essere dedicato alla conoscenza e alla gestione dei beniarchitettonici. Come si vede esplicitamente la cartografia e la “georeferenza” insieme allatrattazione dei “materiali”, sono i primi due ambiti che creano relazioni trasversali tra tutti itemi della ricerca.Quale è il senso di un approccio così ampio? Cosa significa per noi studiare l'architettura?Quale è la nostra dimensione come studiosi e ricercatori? Se non è quella degli storicidell'architettura, non è nemmeno quella degli urbanisti, è piuttosto una dimensione non diconfine e di limite, ma di frangia, che sta un po’ da una parte un po’ dall'altra, ma che non è

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geor

efer

enza

mat

eria

liSistemaInformativo dellaPubblicaAmministrazione

EDIFICI Tecnologiecostruttive

Fontidocumentarie

Cronologia

Immagini

Materiali tecnologiecostruttive

MATERIEPRIME

IMPIANTI

VIE DITRASPORTO

Tipologie,materiali, luoghi,prodotti

Tipologie,provenienze,descrizioni

Tipologie,estensione,materiali, luoghi,

Sistemadicatalogazionedei beniculturali(standardIccd)

geor

efer

enza

mat

eria

li

Base dati VICTOR HUGO

etichettabile né sotto una né sotto l’altra. È un approccio disciplinare che guarda anche allastoria urbana, alla storia sociale, alla storia economica, nella convinzione che i termini per lostudio e la comprensione dell’architettura, dei saperi costruttivi, della diffusione dei modelliarchitettonici, non possano trovare sufficienti elementi all’interno di un solo tema.Siamo inoltre consci, o per lo meno abbiamo creduto, che nel superamento del concetto dimonumento e nell’apertura al contesto fossero implicite anche aperture disciplinari cheandavano oltre alla conoscenza fine a se stessa. Il progetto di conservazione può esistere se siaccompagna a un processo culturale di formazione di valori, ma nello stesso tempo richiedeche lo stesso progetto urbanistico sia rivisitato e la stessa teoria dell’urbanistica affronti questitemi in termini non riduttivi e semplificativi.Le definizioni del patrimonio culturale oppure dei beni culturali implicano scomporre lacontrapposizione tra conservatori e progettisti (se si possono riprendere con questi termini idibattiti spesso affrontati dagli urbanisti) su una conoscenza assai più articolata. L’urbanisticadeve appropriarsi del progetto di conservazione e da questo ridiscutere i propri modellioperativi.Definire un sistema informativo significa porsi molte domande sugli obiettivi principali, sullasua utilità, in quale contesto e per chi, sulle risposte che deve fornire. Le tecnologiedell’informazione non sono il fine punto del programma VictorHugo, ma soltanto lo strumentoper togliere le ricerche dalla loro singolarità e far condividere il patrimonio conoscitivo: letecnologie dell’informazione sono strumenti della formazione dei valori e del progetto diconservazione.

3I contenuti di VictorHugo

Il contesto specifico riguarda lo studio del patrimonio edilizio in funzione del progetto diconservazione e l’obiettivo principale è la creazione di uno strumento di studio storico-criticodedicato all’intervento sul costruito, attraverso una metodologia di archiviazione dei dati chene potenzi le possibilità di lettura e relazione.L’impostazione del sistema informativo dà spazio alle fonti scritte e alle fonti materiali, letoglie dal punto di vista della singola fabbrica e le porta sul piano del territorio, che divienechiave di ricerca e di collegamento per tutta la documentazione. La gereferenza, cioè lalocalizzazione di un oggetto sul territorio, è l’elemento determinante al fine della leggibilitàdei dati e della comprensione di fenomeni il cui significato appare chiaro solo se il punto divista diventa quello del “territorio”.

3.1L’edificio attraverso le tecnologie costruttiveNel rendere ‘sistematica’ la conoscenza dell’edificio, si può distinguerne una parte che haun’organizzazione nelle schede di catalogazione (a vari livelli): ci si riferisce alla consistenzadell’edificio, alla sua configurazione, alle caratteristiche dei suoi elementi costruttivi, alleinformazioni di carattere vincolistico e amministrativo. A integrazione di quanto già definito, si è approfondita la conoscenza dell’edificio attraversole tecnologie costruttive, da indagarsi nelle modalità di esecuzione e nei materiali, aspettibasilari per definire modalità e materiali per l’intervento di conservazione.

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TECNOLOGIE COSTRUTTIVE

Nome campo Tipo dati Lunghezza Descrizione

Ninn Testo 15 Identificativo univoco Edificio (es. E0001)

Tecn_ID Testo 5 Identificativo univoco Tecnologia Costruttiva (es. T0001)

Tecn_Den Testo 100 Denominazione tecnologia costruttiva

Proprietari Testo 100 Riferimento alla committenza in relazione all'edificio [vocabolario aperto]

Des_Tecn Oggetto OLE Quando esistente, descrizione della preparazione e/o messa in opera...

ELEMENTI DI CUI SI COMPONE LA TECNOLOGIA COSTRUTTIVA

Elem_ID Testo 8 Identificativo univoco Elemento Costruttivo (es. T0001001)

Elemento Testo 100 Indicazione dell'elemento costruttivo considerato [vocabolario aperto]

Elem_Des Testo 255 Descrizione dell’elemento costruttivo considerato

MATERIALI DI CUI SI COMPONGONO GLI ELEMENTI DELLA TECNOLOGIA CO STRUTTIVA

Genere_mat Testo 20 Indicazione del materiale [la lista chiusa: lapideo artificiale, lapideonaturale, organico naturale, metallo, vetro]

Tipo_mat Testo 50 Tipologia del materiale considerato

Des_mat Testo 255 Descrizione delle caratteristiche del materiale

Figura 2 VictorHugo: esempio della struttura dei dati per le Tecnologie costruttive.

La ricerca attraverso i materiali e le tecnologie costruttive in cui sono impiegati, riconducealla loro distribuzione sul territorio attraverso la localizzazione degli edifici che lecontengono.

Figura 3 VictorHugo: visualizzazione di alcuni dati alla scala edilizia.

I “materiali” a loro volta, possono diventare il filo rosso per creare relazioni tra edificio eluoghi di provenienza delle materie prime, oppure tra vie di trasporto e uso di un materiale inun determinato territorio.

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Su un altro piano ancora, il loro lo studio potrebbe fornire anche indicazioni operative nelprogetto di conservazione in relazione alla loro provenienza e ai processi di lavorazioneseguiti per la loro messa in opera.

3.2I luoghi di approvvigionamento delle materie primeL’utilità di conoscere la provenienza un certo materiale da costruzione (il legno per esempio),oppure di una certa materia prima utilizzata in cantiere (sabbia, ghiaia, pietre da costruzione),oppure di materie prime la cui lavorazione ha dato origine a elementi ‘prefabbricati’ perl’edilizia (mattoni, marmette, medoni…) o a materiali ‘componenti’ per l’edilizia, risiedenella possibilità di porla in relazione ai luoghi di edificazione e alle modalità di trasporto.

3.3Gli impianti per la lavorazione delle materie primeGli impianti e i luoghi per la lavorazione delle materie prime costituiscono un altro aspettoimportante dello studio dell'edilizia tradizionale. La loro distribuzione territoriale, associata ailuoghi di approvvigionamento delle materie prime e alle vie di trasporto, aiuta nellacostruzione di un panorama cui riferire gli studi più approfonditi sugli edifici.

Figura 4 VictorHugo: maschera per la catalogazione degli impianti per la produzione di materiali per l’edilizia.

3.4Le vie di trasporto e di comunicazioneIl costo del trasporto è sempre stato in generale un elemento determinante nella scelta deimateriali da costruzione, soprattutto per l’edilizia ‘comune’, ma è anche vero che in alcunicasi questo dato non è sufficiente per spiegarne l’uso in particolari contesti territoriali. Le vie di trasporto e di comunicazione forniscono, in parte, indicazioni sull’uso dei materialiin edilizia. La diffusione di certi materiali piuttosto che altri, può dipendere sicuramente dalladisponibilità e dalla vicinanza ai luoghi di edificazione, ma in alcuni casi l’influenza diragioni economiche o commerciali può essere stata tale da imporsi persino sull’opportunità osul corretto uso tecnologico. Il discorso si sposta allora su aspetti che investono i campieconomico e politico, meno gestibili dal punto di vista della struttura dei dati perché spesso

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legati a fenomeni difficilmente assimilabili a qualcosa di fisico, o difficilmenterappresentabili.

Figura 5 VictorHugo: esito ‘geografico’ della ricerca sulle vie di trasporto, impostata in base al tipo di via e almateriale trasportato.

Nel contesto della ricerca, gli obiettivi principali sono la restituzione della distribuzione dellevie di trasporto in rapporto ai luoghi di approvvigionamento dei materiali e all’evolvere dellemodalità di trasporto nel tempo. Lo studio delle vie di trasporto e di comunicazione è ulteriormente approfondito dai luoghi disosta e/o di approdo utilizzati per caricare e scaricare i materiali (porti fluviali, approdi lacualio di canali, stazioni ferroviarie...). Si consideri, inoltre, che in alcuni casi per il trasporto di unmateriale, si sono utilizzate differenti vie di trasporto.

4Il sistema informativo di VictorHugo

4.1Il “canovaccio” informativoIl sistema informativo è stato pensato come una “maglia” al cui interno trovano postodifferenti possibilità di compilazione, dipendenti dal livello di approfondimento delle ricerchee degli studi esaminati. Il senso è quello di costruire un sistema in grado di accogliere unamolteplicità di contributi che permetta l’archiviazione di dati in alcuni casi talmente analiticida contribuire all’intervento di conservazione, in altri utili per la comprensione delladimensione territoriale di un fenomeno. Ognuno dei temi individuati, può infatti fareriferimento a ricerche monografiche, oppure a studi che investono più temi e avere quindi unlivello di analisi differente.

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Figura 6 Struttura dei dati e relazioni definite per la base di dati VictorHugo.

Tale impostazione si ritrova nelle modalità di localizzazione e di rappresentazione deglioggetti (edifici, impianti…), nelle indicazioni per l’inserimento dei dati, nella gestione dellefonti documentarie, nelle modalità di ricerca e consultazione, permettendo letture su basegeografica, indipendentemente dal grado di approfondimento e costruendo una “mappa”geografica e cronologica della distribuzione delle fonti documentarie che interessano lo studiodell’architettura.La visione territoriale offre nuovi e inediti spunti di ricerca che forse non si vedrebbero, se cisi limitasse al singolo edificio.

4.2La rappresentazione e la localizzazione degli oggettiRitenuto basilare l'aspetto della localizzazione geografica degli oggetti studiati (edifici, cave,materiali, percorsi…), l'impostazione dell'uso della cartografia ha assunto un ruolo di rilievo:per ognuno dei temi indagati sono state definite specifiche modalità di georeferenziazione, infunzione del livello d’approfondimento del dato stesso, della base cartografica adottata e delgrado di accuratezza della localizzazione degli oggetti. La rappresentazione degli oggetti mediante primitive geometriche è il risultato di due ordinidi valutazioni: la base cartografica utilizzata e i suoi limiti nell'individuazione degli oggetti; ilimiti stessi dell'esatta individuazione degli oggetti insita nella diversità dei materiali dellaricerca. Il problema è stato esaminato nel dettaglio per la Carta Tecnica Regionale 1:10.000della regione Lombardia, che costituisce il supporto di base del progetto, in quanto omogeneaper l’intero territorio. In relazione dall’accuratezza nella localizzazione degli oggetti, sonostati definiti tre livelli di georeferenziazione (Figura 7):- Livello A, il più accurato, presuppone l’aver individuato inequivocabilmente sulla

cartografia l’oggetto (edificio, via di trasporto…).- Livello B permette di indicare la zona relativa alla localizzazione di un oggetto (materia

prima, luoghi di carico e scarico merci…) in base alla toponomastica.

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- Livello C permette di georeferenziare un oggetto quando non esista alcun tipo dilocalizzazione se non il comune in cui si trova; è previsto per le materie prime e per gliimpianti. Il significato di questa localizzazione “forzata” che in alcuni casi può appariregenerica, è nella possibilità di permettere ricerche su base geografica, che nel tempopossano diventare più precise sulla scorta di nuovi apporti documentari. Il punto dipartenza è infatti un insieme di materiali diversi per formati e per gradi diapprofondimento, ma al cui interno si possono individuare elementi comuni su cuiimpostare interrogazioni significative. Il database prevede, comunque, di distinguere glioggetti georeferenziati in base a una localizzazione precisa, rispetto a quelli associati a untoponimo, piuttosto che al centroide del territorio comunale.

Figura 7 Livelli e primitive di georeferenziazione dei dati a partire dalla C.T.R. 1:10.000 e dai confiniamministrativi comunali.

4.3L’accesso alle informazioni attraverso la cartografiaI livelli di accesso al sistema informativo tramite la cartografia sono principalmente tre,definiti in rapporto alla base cartografica utilizzata, da cui discendono il metodo digeoreferenziazione dei dati, e le tipologie dei documenti testuali e iconografici associati:- Il primo livello di dettaglio è relativo all’inquadramento geografico a livello di corografia

e di piccola scala e con una dimensione territoriale compresa tra quella regionale e quellaprovinciale. Nell’applicazione si basa sulla carta tecnica regionale in scala 1:10.000 informato raster.

- il secondo livello di dettaglio è tra la piccola e la media scala con una dimensioneterritoriale che può essere riferita al comune (uno o più comuni). Nell’applicazione si èprevisto l'utilizzo di cartografia in formato vettoriale compresa tra le scale 1:5.000 e1:1.000.

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Livello A Livello CLivello B

EDIFICI

TECNOLOGIECOSTRUTTIVE

IMPIANTI

MATERIEPRIME

VIE DITRASPORTO

Edificio (point)

Edificio (point) Centroide territoriocomunale (point)

Toponimo località(point)

Centroide territoriocomunale (point)

Percorso (line)

Toponimo località(point)

Porti, approdi… Edificio (point)

- Il terzo livello di dettaglio è quello della grande e grandissima scala con una dimensioneche ha come riferimento l’edilizia (insieme di edifici o parti di edifici) o comunque unaporzione ristretta di territorio. Si basa sull'uso di elaborati progettuali compresi tra le scale1:200 e 1:50.

In coerenza con il differenziarsi dei livelli di dettaglio delle ricerche e delle interrogazioni, lebasi cartografiche utilizzate sono visualizzate in funzione di determinate scale di zoom, cosìcome avviene per la qualità e la quantità delle informazioni accessibili a livello regionale,comunale, o del singolo oggetto (come l’edificio, l’impianto o la cava).La cartografia diventa così il mezzo per restituire in modo ragionato il percorso storico ecritico del particolare approccio allo studio del patrimonio edilizio, oltre che proporsi comestrumento privilegiato per l'accesso al sistema informativo.

Figura 8 Consultazione di VictorHugo relativa agli impianti per la produzione di materiali per l’edilizia, inparticolare le fornaci per la produzione di calce nell’area del Lago Maggiore.

4.4Le fonti documentarie e la cronologiaLe fonti documentarie indagate e analizzate sono molteplici e diversificate; la possibilità dicostruirne opportuni riferimenti all’interno del sistema informativo è uno dei punti di forza esignificatività del progetto, è elemento qualità che testimonia l’ampiezza dell’impostazionedella ricerca. Si è trattato quindi di definire diversi gradi di approfondimento, in relazione alleesigenze di consultazione e di arricchimenti futuri del sistema informativo, oltre cheriferimenti precisi ai dati presenti nel database in funzione del livello cartografico di accessoe di consultazione (regione, comune, edificio).Le tipologie sono state distinte, a un primo livello, in: archivistica, bibliografica, cartografica,iconografica, fotografica. Un secondo livello, invece, le identifica secondo il tipo didocumento citato.Le fonti documentarie costituiscono il riferimento per l’indicazione di una datazione relativadi quanto si sta censendo (impianto, tecnologia costruttiva, via di trasporto…).Considerata la varietà dei documenti, si è definita una struttura che ne permette laregistrazione nel database secondo gradi di approfondimento diversi: la data, quandoesistente, in altri casi l’indicazione del solo anno e, in tutti i casi obbligatoriamente, il secolo

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di riferimento. La cronologia degli oggetti diventa elemento su cui si basa la ricerca delleinformazioni in tutto il sistema informativo su base cronologica. In relazione all’insieme considerato, la cronologia può riferirsi a:- Tecnologie costruttive: indicazione del periodo in cui si pone la realizzazione.- Materie prime e luoghi di approvvigionamento: indicazione del periodo di attività. - Impianti: indicazione del periodo di attività, oppure esistenza dell'impianto a una certa

data o il suo funzionamento in un certo periodo.- Vie di trasporto e di comunicazione: indicazione del periodo di utilizzo in relazione a un

certo materiale, oppure l'esistenza o l'uso a una certa data o in un certo periodo.L’esito della ricerca ha valore se se ne possono valutarne i limiti attraverso la visualizzazionedei dati di catalogazione della fonte documentaria che, nel caso più complesso del documentod’archivio, riguardano: tipologia della fonte documentaria; tipologia specifica del documento(es. inventario, libro cassa, atto di vendita...); contenuto del documento; data; secolo; archiviopresso cui è conservato; collocazione.

4.5Le funzionalità di ricerca e di interrogazioneA livello regionale è possibile interrogare il sistema informativo geografico con ricercheincrociate che riguardano i temi individuati. Le numerose funzionalità di ricerca, formulate in relazione alle diverse esigenzed’informazione e basate sullo sviluppo di una specifica interfaccia[3], permettono all'utente diinterrogare su base geografica e alfanumerica il sistema.

Figura 9 VictorHugo: maschera per l’impostazione delle ricerche su base regionale secondo i temi di studio, imateriali e la cronologia.

I due elementi portanti della struttura del sistema informativo sono la localizzazione deglioggetti e i materiali, che permettono di ‘muoversi’ in maniera trasversale all’interno dei temidi ricerca. In particolare, la ricerca per materiali, riguarda l'intero database e si articola su duelivelli di approfondimento:1. In tutti gli insiemi di dati è presente il campo “Genere_materiale” contenente una lista

chiusa (aggregato artificiale, lapideo naturale, materiale sintetico, metallo, organiconaturale) che permette di impostare un primo livello di ricerca su tutto il sistemainformativo, indipendentemente dai temi.

2. Il secondo livello di ricerca si attiva all'interno di ogni singolo tema e si basa sul contenutodel campo “Tipo_materiale” che approfondisce la ricerca rispetto al campo

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“Genere_materiale”. A seconda del tema selezionato, il sistema fornisce all'utente undifferente elenco derivante dai valori inseriti.

5L’integrazione con gli archivi esistenti

La struttura del sistema informativo si propone come metodo di catalogazione, che si affiancaa quanto già definito (Iccd) per la catalogazione delle architetture. Essendo la Lombardial'area geografica di sviluppo della ricerca, si è ritenuto necessario impostare opportuneconnessioni al sistema informativo regionale sui beni culturali (SIRBeC). In una visione piùampia, l’archivio SIRBeC è infatti da considerarsi come una parte del sistema informativodella Pubblica Amministrazione, come un archivio 'tematico' cui si integra e collega la basedati VictorHugo, senza ridondanza di contenuti e di strutture.In particolare, questa impostazione appare evidente per gli edifici la cui la catalogazione sipone su due livelli di compilazione opportunamente integrati: da una parte si ha una strutturadei dati riferibile allo standard nazionale per la catalogazione dei manufatti architettonici[4],dall'altra il contributo originale della ricerca che arricchisce lo standard negli aspetti cheinteressano le tecnologie costruttive e i materiali ad esse connesse.Così come per lo studio degli edifici e delle tecnologie costruttive, anche nel caso degliimpianti la conoscenza si distribuisce tra le due strutture di dati, quando l’impianto inquestione sia anche un’architettura. Si pensi, per esempio, a una fornace: i dati saranno peruna parte inseriti nel tracciato della scheda A-manufatto architettonico secondo gli standardIccd, mentre per la parte che approfondisce le caratteristiche dell’impianto, dei materiali e deiprodotti della lavorazione, in particolare quando si tratti di prodotti utilizzati in edilizia, siutilizzerà la nuova struttura dei dati di VictorHugo.

6Gli strumenti per l’omogeneità dei dati

6.1Le norme per la compilazione del databaseLa redazione delle norme per la compilazione della base dati è un documento operativofondamentale per fornire la necessaria omogeneità al sistema informativo in fase diinserimento dei dati, ma anche per comprendere l’impostazione generale del sistemainformativo VictorHugo. Le norme di compilazione formulate per VictorHugo[5] si articolanosecondo i quattro grandi gruppi di dati e di ognuno descrivono il contenuto e la sintassi deicampi e indicano l’obbligatorietà, o meno, di compilazione.

Insieme di dati di appartenenza Nome del campo Descrizione Compilazioneobbligatoria Ripetitività

Materie prime SI SININN Numero interno sìMAT_ID Identificativo materiale sìDEN_MAT Nome materialeGENERE_MAT Genere materiale sìTIPO_MAT Tipologia materialeSPEC_MAT Specifiche materiale

L. Marescotti, M. Mascione, Le tecnologie dell’informazione come strumenti per lo studio e laconservazione del patrimonio edilizio, in L. Binda, a cura di, Danneggiamento, conservazione emanutenzione di strutture murarie e lignee: diagnosi e modellazione con riferimento alle tipologiecostruttive ed edilizie (atti del workshop 16-17 gennaio 2003, Politecnico di Milano), Milano, 2003,207-218.

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TIPO_PROV Tipologia provenienzaPROV_COMUNE Comune di provenienza sìPROV_ISTAT Comune di provenienza sìPROV_LUOGO Luogo di provenienzaDES_MAT Descrizione materialeGEOREF Georeferenziazione sì

Figura 10 Esempio della normativa per la compilazione della base di dati riguardante i luoghi diapprovvigionamento delle materie prime. In particolare, lo schema riassume per quali campi la compilazione èobbligatoria (cioè quale sia il livello minimo d’informazione) e la ripetitività (in questo caso riferita all’interoinsieme di dati).

7Prospettive di sviluppo

La realizzazione di un sistema distribuito, con accesso allargato, costituisce l’obiettivoprincipale delle prossime attività, in quanto si ritiene che la prova e la messa a punto di unsistema informativo debba necessariamente basarsi su una sufficiente quantità di dati einformazioni e coinvolga diversi gruppi di lavoro, ciascuno con le proprie finalità operative.Gli obiettivi di sviluppo del prototipo del sistema informativo geografico sono rivoltiall'approfondimento di vari aspetti tra cui emergono:- la formulazione di criteri per l'applicazione del modello dei dati;- la formulazione di criteri per il suo ampliamento con moduli dedicati alla conoscenza

approfondita dell’edificio, al suo stato di conservazione, alle indicazioni sulle tecniche e imodi d'intervento.

- la sperimentazione di ricerche storico critiche già orientate alla compilazione del databasedi VictorHugo;

- la sperimentazione di applicazioni progettuali per la conservazione già orientate allacompilazione del database di VictorHugo.

Nel chiudere la relazione indicandone le prospettive di sviluppo, è opportuno però aprireanche uno spazio per un bilancio più ampio sul lavoro condotto e sulle esperienzeinterdisciplinari. Il successo di una ricerca non consiste soltanto nell’adempimento di un contratto o nelconseguimento di un risultato, quanto nel trasferimento dei prodotti e nella possibilità chequesti siano adottati in almeno alcune delle comunità scientifiche che operano su quei temi. Afronte di questa convinzione, si ritiene che non sia del tutto facile il trasferimento dei risultatidel programma VictorHugo presso un consistente gruppo di ricercatori, tuttavia si è convintiche questo non infici il lavoro. Infatti, i risultati della ricerca per giungere a questo si sonodovuti sviluppare su diversi altri fronti:- il primo riguarda la dimostrazione che i valori non sono “naturali”, ma frutto derivato di

una cultura diffusa socialmente. Se non si consegue questa condizione, il progetto diconservazione è indebolito;

- il secondo riguarda la relazione tra la cultura diffusa socialmente e l’urbanistica, cioèl’urbanistica come veicolo portatore e formatore di valori. Questo porta a discutere se sidebba intendere che i principi espressi da Max Dvorak nel suo catechismo siano validi

L. Marescotti, M. Mascione, Le tecnologie dell’informazione come strumenti per lo studio e laconservazione del patrimonio edilizio, in L. Binda, a cura di, Danneggiamento, conservazione emanutenzione di strutture murarie e lignee: diagnosi e modellazione con riferimento alle tipologiecostruttive ed edilizie (atti del workshop 16-17 gennaio 2003, Politecnico di Milano), Milano, 2003,207-218.

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tuttora e trasferibili nella realtà attuale e dunque se il progetto di conservazione debbacontenere un progetto sociale;

- il terzo riguarda lo sviluppo del progetto di conservazione. Il suo successo non puòconsistere soltanto nella conservazione di un oggetto, ma nella valorizzazione del tessutourbano. Questo aspetto è particolarmente rilevate in Europa, continente della città storica,e ancor di più nell’Italia delle cento città, nel paese con la più alta densità di città. Ilprogetto di conservazione deve crescere e essere assunto teoricamente e operativamente alivello urbanistico.

Il bilancio, dunque, non si chiude solo sul programma VictoHugo, per quanto si possa amarequesto specifico prodotto delle proprie ricerche, ma comprende i risultati emersi in tutte le fasidi studio e di discussione grazie al lavoro condotto assieme ai colleghi, fondamentale pervalutare gli elementi di interesse, le loro motivazioni e le loro relazioni.In effetti da questo punto di vista non si può non constatare come la ricerca della definizionedegli elementi del sistema informativo si sia aperta nel concreto verso un campo impervio edifficile da percorrere, che andava oltre a quello del progetto di conservazione, così comeconsolidato dal punto di vista della teoria dell’architettura, per inserirsi in quello della teoriadell’urbanistica e porre legami tra contesti disciplinari contigui.

8Note[1] Responsabile scientifico Prof. Alberto Grimoldi col Prof. Luca Marescotti.[2] Software utilizzati: Arc View 3.2 (Esri), Access (Microsoft).[3] Sviluppata dalla Dott.ssa Beatrice Eiselt (linguaggio Avenue/Esri).[4] Nel caso specifico, riguardante l'edilizia lombarda, la catalogazione degli edifici adotta la scheda A(manufatto architettonico) secondo il tracciato Iccd/Sirbec (regione Lombardia) e le relative norme dicompilazione. Il data-entry utilizza il software Sirbec Cataloghi Beni Culturali, opportunamenteconnesso alle nuove strutture dati definite in VictorHugo.[5] M. Mascione, Base dati VictorHugo: descrizione e norme di compilazione, documento interno,Milano, 2002.

L. Marescotti, M. Mascione, Le tecnologie dell’informazione come strumenti per lo studio e laconservazione del patrimonio edilizio, in L. Binda, a cura di, Danneggiamento, conservazione emanutenzione di strutture murarie e lignee: diagnosi e modellazione con riferimento alle tipologiecostruttive ed edilizie (atti del workshop 16-17 gennaio 2003, Politecnico di Milano), Milano, 2003,207-218.

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