Le strutture batteriche. Il peptidoglicano (PGN)
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Le strutture batteriche
Il peptidoglicano (PGN)
Il Peptidoglicano (PGN): [1]
• Il componente principale della parete batterica• Responsabile della conformazione e della rigidità della parete
Il Peptidoglicano (PGN): [2]
Preserva l’integrità della cellula battericaL’’inibizione della biosisntesi del PGN, sia attraverso mutazioni, sia attraverso il trattamento conantibiotici, o la rottura della struttura del PGN (lisozima) si accompagna alla lisi della cellulabatterica.
Contribuisce al mantenimento di una forma definita
Serve come scaffold per le altre componenti della parete
È assente in alcuni batteri: Mycoplasma, Planctomyces e in alcuni ceppi diRickettsia
In Chlamidia, seppur presenti i geni per la biosintesi del PGN, non è stato maiidentificato
Resistenza del PGN
• Unica grossa molecola nelle tre direzioni dello spazio
• Legami b-1,4 particolarmente forti
• Presenza di zuccheri non comuni (MurNac)
• Alternanza di aminoacidi D e L risulta in una resistenza
maggiore
• Sembra che tra i vari gruppi peptidici si stabiliscano
numerosi legami idrogeno
COMPONENTE GLUCIDICA
Catene lineare di n unità di un disaccaride:
N-acetil-D-glucosammina (NAG)
Acido N-acetil-muramico (NAM)
COMPONENTE PEPTIDICA
Corta catena di aminoacidi (TETRAPEPTIDE) alternati negli stereoisomeri D e L
Il Peptidoglicano (PGN)
Il Peptidoglicano (PGN): il legame delle catene peptidiche [1]
Il Peptidoglicano (PGN): il legame delle catene peptidiche [2]
I tetrapeptidi
I tetrapeptidi si legano tra di loro con due modalità principali:1) DIRETTAMENTE (nei Gram negativi)2) INDIRETTAMENTE (nei Gram positivi)
Il Peptidoglicano (PGN): [3]
Le catene glicaniche vengono assemblate attraverso l’oligomerizzazione di unità disaccaridiche/peptidiche.
Queste reazioni sono catalizzate da numerosi enzimi e vengono indicate come reazioni di transglicosilazione.
È posibile stabilire una lunghezza delle catene glicaniche?
La lunghezza media delle catene varia considerevolmente da batterio a batterio e all’interno della stessa popolazione rispetto alla fase di crescita, alla composizione del mezzo di crescita, presenza/assenza di antibiotici, condizioni di crescita extra/intra cellulari
Nel PGN dei Bacilli, B. subtilis, B. cereus, B. licheniformis, lo sheletro saccaridico ha una lunghezza compresa tra le 50 e le 250 unità saccaridiche
Negli Staphilococchi, S. areus, le catene sembrano essere molto più corte con una lunghezza media di 18 unità
Biosintesi del PGN
Biosintesi del PGN
La sintesi del PGN ha luogo in tre diversi compartimenti
1. Fase citoplasmatica2. Fase di membrana 3. Fase periplasmatica
Fase citoplasmaticaSintesi dei precursori di natura saccaridica e proteica
Fase di membrana Assemblaggio del glican-pentapeptide e attraversamento della membrana citoplasmatica
Fase periplasmaticaPolimerizzazione del PGN (reazioni di transglicosilazione) e formazione dei legami crociati (reazioni di transpeptidazione)
Fase citoplasmatica (stage I)
Sintesi dei precursori di natura saccaridica e proteica
Sintesi del NAG
Si parte dal fruttosio-6 fosfato e attraverso l’azione coordinata di diversi enzimi si arriva alla formazione del primo substrato attivato del PGN: l’UDP-NAG
Fase citoplasmatica (stage I)
Sintesi dei precursori di natura saccaridica e proteica
Sintesi del NAM
UDP-NAM
Nucleotide di Park
Fase di membrana (stage II)
Formazione del glican-pentapeptide e traslocazione nel periplasma
Bactoprenolo
Fase di membrana (stage III)
Polimerizzazione del PGN e formazione dei legami crociati
Fase di membrana (stage III)
Polimerizzazione del PGN e formazione dei legami crociati
Sintasi mureinicheEnzimi presenti fino a circa 200 copie per cellula batterica
Possono essere 1. monofunzionali e quindi agire o come transpeptidasi (TP) o come transglicosilasi
(TG)2. Bifunzionali: hanno attività sia di TP che TG
• Tutte le sintasi mureiniche sono ancorate alla membrana citoplasmatica grazie a un dominio transmembrana adiacente la regione N-terminale (citoplasma)
•Il dominio catalitico è presene all’estremità C-terminale
•Un gruppo specifico di sintasi con attività TP sono le PBPs (penicillin-binding proteins)
PBPs in E. coli
Il Peptidoglicano (PGN): [4]
Come per l’LPS anche per il PGN esistono numerose modificazioni, che si realizzano sia a carico dello scheletro glucidico, sia a livello della componente proteica.
1. le modificazioni della componente saccaridica possono essere fatte rientrare nelle seguenti categorie: deacetilazione, acetilazione, glicolilazione2. Le variazioni della componente peptidica (peptide stem) sono ascrivibili a due meccanismi:
a) azione degli enzimi Mur (durante la biosintesi)b) fasi tardive della biosintesi: amidazione, acetilazione,
idrossilazione, aggancio di gruppi proteici
Le maggiori variazioni si osservano a livello dell’aminoacido in terzaposizione!
Il Peptidoglicano (PGN): Modificazioni nella componente glicanica
Modificazioni nella componente glicanica [1]: la deacetilazione
Osservata inizialmente in ceppi di S. pneumoniae reisistenti all’attività del lisozima: una significativa proporzione dei residui di GlcNAC risulta deacetilata
B cereus, B. anthracis, L. monocytogenes, E. faecalis, H. pylori In S. pneuomniae è stato identificato il gene responsabile di questa modifica:
pgdA (peptidoglycan deacetilase A) PgdA appartiene a una superfamiglia di proteine: le esterasi saccardidiche di
classe 4 I membri di questa famiglia presentano due caratteristiche:
1) vengono espresse come proteine con una sequenza segnale di taglio; 2) necessitano, per l’attivazione, del legame a ioni (Zn, Co, Mg)
Qual è il ruolo biologico della deacetilazione del PGN?
La presenza di amminozuccheri deacetilati nella composizione del PGN riduce drasticamente l’attività del lisozima
Lisozima: enzima con attività muramidasica ubiquitariamente presente nei liquidi corporei e nelle secrezioni, nei fagociti (granuli), cellule del Paneth
Qual è il ruolo biologico della deacetilazione del PGN?
È possibile che l’effetto della deacetilazione del PGN non sia limitato alla riduzione dell’attività enzimatica del lisozima
La deacetilazione introduce cariche positive nella parete cellulare con conseguente modulazione dei legami con altre strutture batteriche di superficie (proteine) o altri componenti batterici (capsula polisaccaridica)
Maggiore resistenza del batterio ai peptidi cationici antimicrobici (AMPs)) dell’ospite
La deacetilazione può alterare/modulare il riconoscimento di un patogeno attraverso i PRRs: L. monocytogenes, mutante pgdA risposta interferonica (IFN-b) attraverso il riconoscimento mediato da TLR2 e NOD1
Modificazioni nella componente glicanica [2]: la glicolilazione del MurNAC
Osservata inizialmente in ceppi di M. smegmatis
Rappresenta un marker di molti generi batterici appartenenti al phylum degli Actinobatteri (Gordonia, Nocardia, Rhodococcus)
L’aggiunta di un ulteriore gruppo idrossile si realizza durante il pathway biosintetico del PGN
Qual è il ruolo biologico della glicolilazione del PGN?
Il gruppo idrossilico sembra partecipare alla formazione di nuovi legami idrogeno con componenti della parete, conferendo maggiore stabilità e resistenza alla parete stessa
Mutanti di M smegmatis nel gene namH sono più suscettibile all’azione del lisozima e degli antibiotici b-lattamici
Modificazioni nella componente glicanica [3]: l’acetilazione del MurNAC
Aggiunta di un secondo gruppo idrossilico al C6 con formazione di un residuo di diacetil muramico
L’acetilazione del residuo di MurNAC è la modificazione che si presenta con maggiore frequenza nei Gram positivi e negativi
Il grado di acetilazione del residuo di MurNAC varia considerevolmente tra le specie batteriche e tra i diversi ceppi batterici (dal 20 al 70%)
Gene oatA (O-acetil transferasi) di S. aureus e adrA di S. pneumoniae
Enzimi transmembrana (11 regioni predette transmembrana) con la regione carbossi-terminale extra-citoplasmatica con attività catalitica
Modificazioni nella componente glicanica [3]: l’acetilazione del MurNAC
Qual è il ruolo biologico dell’acetilazione del PGN?
Maggiore resistenza all’azione del lisozima
Negli Staphilococchi sembra esserci una chiara correlazione tra patogenicità, resistenza all’attività muramidasica del lisozima e grado di acetilazione del MurNAC
Persistenza di frammenti di PGN con residui di MurNAC acetilati: modulazione del riconoscimento dei patogeni da parte del sistema immunitario innato
Il grado di acetilazione dei residui di MurNAC sembra essere ridotto in seguito al trattamento con antibiotici b-lattamici (Neisseria spp., S. aureus, P. mirabilis)
In N. gonorrhoeae esiste una proporzionalità diretta tra il grado di acetilazione del MurNAC e l’attività della carbossipeptidasi PBP2
Il Peptidoglicano (PGN): [5]
La componente peptidica rappresenta il punto di ancoraggio di proteine della parete cellulare al PGN: nei batteri Gram negativi, la lipoproteina di Brown
CH2 CH CH2 S Cys
O O NH
(aa)56
Lys NH2
COOH
PEPTIDOGLICANO
XXXXXXXXXXXXXX GlcNAc MurNAc XXXXXXXXXXXXXXXXXX
D-Ala
L-Ala
D-Glu
m-Dap NH2
Il Peptidoglicano (PGN): [6]
La componente peptidica rappresenta il punto di ancoraggio di proteine della parete cellulare al PGN: nei batteri Gram negativi, la lipoproteina di Brown
Il legame della BLP al PGN avviene attraverso reazioni di transpeptidazione
Nei batteri Gram positivi ancorate al PGN numerose componenti. Le reazioni di ancoraggio sono catalizzate dalla SortasiA
Metabolismo del PGN
• Gram positivi: le unità neosintetizzate vengono inserite nel versante interno, prima che la degradazione possa iniziare (INSIDE TO OUTSIDE)
• Gram negativi: tre nuovi filamenti vengono inseriti contemporaneamente alla rimozione di un filamento vecchio (THREE FOR ONE)
“Three for one”
Complesso “Yin-Yang”
Complesso multienzimatico che combina l’attività di:
-Transglicosilasi litiche (LT)
-Endopeptidasi (EP)
-Amidasi (AM)
-Transpeptidasi (TP)
-Transglicosilasi (TG)
Processo di recycling nei Gram-
• Durante la crescita batterica, circa il 40-50% del PGN viene degradata nel corso di ogni generazione
• I prodotti di turnover si accumulano nello spazio periplasmatico
• Il 90% dei prodotti di turnover viene riciclato e reincorporato nel sacculo stesso
• Il 10% del materiale degradato viene rilasciato nell’ambiente
“Three for one”
Membrana esterna
Membrana interna
UDP-NAM – pentapeptide
MurF
D-Ala – D-Ala
UDP-NAM – D-Ala – L-Glu – meso-DAP
Mplmurein peptide ligase
UDP-NAM
CITOPLASMA
L-Ala – D-Glu – meso-DAP – D-Ala
LdcAL,D-carboxypeptidase
NAG – anh-NAM – L-Ala – D-Glu – meso-DAP – D-Ala
AmpDanhMurNAc-Lala amidase
LdcAL,D-carboxypeptidase
NagZΒ-N-acetyl-
glucosamidase
PERIPLASMA
MUREINA
ANHYDROMUROPEPTIDE
TETRAPEPTIDETRIPEPTIDE
Oppoligopeptide permease
L-Ala – D-Glu-meso-DAP
L-Ala – D-Glu
meso-DAP
, AmiB, AmiC Amidase
SltY, MltA, MltB Lytic trasglycosylases
AmiA
MpaA Murein peptie amidase
MppA periplasmic murein peptide binding
AmpG muropeptide permease
Il PGN: gli enzimi del recycling