Le piante e le avversità - WordPress.com · 2018. 11. 19. · • Frutti GIMNOSPERME • Semi...

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LE PIANTE E LE AVVERSITÀ

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  • LE PIANTE E LE AVVERSITÀ

  • PERCHE’ SI ALLEVANO PIANTE?

    Piante coltivate nel settore agroalimentare per ottenere:

    • Legname ANGIOSPERME • Fiori SPERMATOFITE • Frutti GIMNOSPERME • Semi

    (piante con semi)

    (seme nudo non protetto da ovario)

    (ovuli protetti da ovario)

  • STRUTTURA e HABITAT delle SPERMATOFITE

    Foglie – frutti- fiori FILLOSFERA parte EPIGEA Fusto (cormo) SFERA delle

    STRUTTURE LEGNOSE Apparato radicale parte IPOGEA = RIZOSFERA

  • RIZOSFERA

    si genera un habitat adatto alla vita di altri organismi

    Corrisponde a circa il primo 1.5m di terreno

    La pianta vi immette:

    CO2 (da respirazione cellulare)

    Residui organici (cellule morte, abbondanti!)

    Essudati liquidi e volatili da metabolismo cellulare

  • altre simbiosi PARASSITI SAPROFITI

    RELAZIONI fra PIANTA e ORGANISMI della RIZOSFERA

    tessuto corticale della radice = tessuto di assorbimento

    NON HA PROTEZIONI

    facile contatto con gli organismi della rizosfera

  • MICRO ECOSISTEMA!

    FILLOSFERA

    L’ambiente vi deposita materiale trasportato da animali, acqua, vento....

    Sottile pellicola che si interfaccia tra superficie di foglie, frutti, fiori e mezzo atmosferico

    La pianta vi immette: CO2 da respirazione O2 da fotosintesi

    Cellule tegumentali morte

    Resti di frutti e fiori Residui metabolici e sali minerali

  • RELAZIONI fra PIANTA e ORGANISMI della FILLOSFERA

    Sui fiori: stigmi, nettàri, ..............

    Foglie protette dalla cuticola (cutina e pruina) = sostanza idrofoba di diverso spessore ancorata tra le pareti cellulari

    MA....

    la cuticola può essere distrutta da patogeni con enzimi

    ci sono naturali interruzioni della cuticola: stomi, idatodi, tricomi vie di accesso per i patogeni

  • Idatodi e tricomi

  • SFERA LEGNOSA Sottile pellicola che si interfaccia tra superficie di tronco

    e mezzo atmosferico

    felloderma verso l’interno Tronco rivestito da corteccia fellogeno fellema verso l’esterno detto SUGHERO tegumento pluristratificato

  • RELAZIONI fra PIANTA e ORGANISMI della SFERA LEGNOSA

    Giovane fusto coperto dalla cuticola (vedi fillosfera)

    tronco rivestito da corteccia che si rinnova continuamente (accrescimento secondario)

    sostanzialmente tessuto morto = habitat adatto a

    funghi, licheni, muschi e relativa microfauna

    presenta interruzioni naturali: lenticelle del sughero

    via di accesso per i patogeni

  • SALUTE E PRODUTTIVITÀ

    • integrità e funzionamento di radici, fusto e foglie sempre e contemporaneamente

    • produzione di frutti (anche come derrate alimentari) produttività del settore agroalimentare • tutto ciò che contribuisce a determinare l’aspetto

    estetico-ornamentale della pianta (fiori, frutti, foglie, fusto..)

    produttività del settore florovivaistico

  • LE MALATTIE (Anormale condizione dell'organismo (animale o vegetale), causata da alterazioni organiche o funzionali) in NATURA

    coevoluzione

    pianta – potenziale patogeno

    solo una piccola frazione delle possibili interazioni

    biologiche tra piante e altri organismi

    determina una malttia

    In AGRICOLTURA

    • utilizzo di poche specie o

    varietà

    • coltivazione forzata

    rottura di equilibri naturali

    maggiore incidenza delle

    malattie (adattamento)

  • • FASI DELL’ ATTACCO • RAPPORTI TROFICI (interazioni ecologiche relative alla

    nutrizione) OSPITE-PATOGENO • GRADO DI VIRULENZA (capacità, da parte di particolari

    microrganismi patogeni, di provocare nell'organismo che li ospita manifestazioni patologiche di varia entità)

    • TRIANGOLO DELLA MALATTIA • I FITOPATOGENI: VIRUS, BATTERI, FUNGHI • MECCANISMI DI DIFESA DELLA PIANTA

    Tempo

    Ospite Patogeno

    Ambiente

  • FASI dell’ ATTACCO alla PIANTA

    l’agente patogeno deve: 1. ENTRARE NEL CORPO DELLA PIANTA

    2. STABILIRE UN RAPPORTO TROFICO CON LA PIANTA

    sfruttando aperture naturali

    Demolendone i rivestimenti protettivi

    biotrofico

    emibiotrofico

    necrotrofico

  • RAPPORTI TROFICI: BIOTROFISMO

    RAPPORTO BIOTROFICO:

    le cellule della pianta NON vengano portate a morte

    PATOGENI BIOTROFICI • Si insediano nell’ospite • Stabiliscono stretto contatto con le cellule dell’ospite • Si legano a una specifica

    specie di pianta • Sono funghi, batteri, virus,

    nematodi • Es: oidio

  • RAPPORTI TROFICI: NECROTROFISMO

    RAPPORTO NECROTROFICO Il patogeno si sviluppa grazie a sostanze che ottiene dalla distruzione di tessuto della pianta

    PATOGENI NECROTROFICI • demoliscono pareti cellulari

    con secrezioni enzimatiche

    • colonizzano i tessuti disfatti

    • attaccano numerosi ospiti

    • sono funghi e batteri

  • RAPPORTI TROFICI: EMIBIOTROFISMO

    RAPPORTO EMIBIOTROFICO Il patogeno instaura inizialmente una relazione biotrofica poi uccide la pianta

    PATOGENI EMIBIOTROFICI • iniziale rapporto

    biotrofico • attacca tessuti

    demolendo vaste aree • anche molto aggressivi • Es.peronospora di

    pomodoro e patata

  • GRADO DI VIRULENZA

    Cioè, il successo dello sviluppo del patogeno...

    dipende da: 1. efficienza e rapidità di diffusione nella fase di

    massima vegetazione dell’ospite

    2. capacità di sopravvivenza nell’ambiente delle strutture riproduttive (spore..)

    3. alternanza di fase aploide e diploide

  • IL TRIANGOLO DELLA MALATTIA

    infezione ≠ malattia

    presenza di patogeno nel corpo della pianta

    l’interazione pianta-patogeno interferisce con le principali funzioni della pianta

    OSPITE

    PATOGENO AMBIENTE

    TEMPO

  • FITOPATOGENI

    AGENTI DI MALATTIA

    causano all’ospite condizioni di irritazione,

    deviazioni, sconvolgimenti della normale funzionalità

    AGENTI DI DANNO

    fattori che possono provocare danno alle

    coltivazioni

    BIOTICI ABIOTICI

    VIRUS BATTERI FUNGHI

    GRANDINE, SICCITA’, GELATE,...

    INSETTI, NEMATODI, ACARI, ALTRI ANIMALI...

    infettivi non infettivi

    Carenze nutrizionali...

  • Agenti di malattia: VIRUS

    • regno a sé perchè al limite fra vivente e non vivente

    • si riproducono all’interno delle cellule dell’ospite

    • dopo essersi riprodotti migrano da una cellula all’altra mediante i plasmodesmi

    • malattie provocate da virus e viroidi: virosi • nome delle virosi indicato con acronimo, in lingua

    inglese, della sintomatologia più ricorrente (T.M.V. P.S.T.Vd)

  • ESEMPI DI VIROSI

    Accartocciamento G.L.R.V

    SINTOMI ripiegamento dei margini fogliari verso la pagina inferiore

    alterazioni cromatiche (rosso, giallo, bruno) il legno mostra alterazioni del floema

    scarsa produzione qualità scadente delle uve per grado zuccherino più basso

    MODALITA’ DI INFEZIONE

    dovuta per lo più all'utilizzo di materiale di propagazione vegetativa infetto

    DIFESA preventiva: utilizzo di materiale di propagazione viticolo certificato virus-esente

  • LEGNO RICCIO W.P.V. SINTOMI

    Ipertrofia e iperplasia del punto d’innesto

    Differente diametro tra innesto e portainnesto

    Sviluppo ritardato e stentato Deperimento progressivo

    possibile morte del portinnesto e quindi dell’intera pianta.

    MODALITA’ DI INFEZIONE -prevalentemente all’uso di materiale di propagazione vegetativa infetto facilitata dal fatto che sulle varietà di Vitis vinifera coltivate questa malattia non manifesta sintomi, ma rimane latente

    -da nematodi

    DIFESA

    preventiva: utilizzo di materiale di propagazione certificato virus-esente

  • SHARKA DELLE DRUPACEE (PPV) la virosi più pericolosa delle drupacee (Albicocche, Prugne, Susine e Pesche ..)

    SINTOMI variano in relazione alla varietà colpità e alle condizioni ambientali

    Es. deformazione dei frutti i tessuti sottostanti divengono spugnosi ed imbruniscono cascola dei frutti sul nocciolo di albicocche tacche rotondeggianti di colore chiaro foglie di susino: linee clorotiche foglie di albicocco : aree clorotiche sotto forma di lineature e/o anelli

    MODALITA’ DI INFEZIONE

    mediante il materiale di propagazione vegetativa

    importantissima la diffusione tramite gli afidi fogliari

    DIFESA cura non è possibile

    individuare ed estirpare immediatamente tutti i focolai d’infezione.

    in Italia la Sharka soggetta a denuncia e a lotta è obbligatoria

    lotta ai fitofagi

  • Agenti di malattia: BATTERI

    • i batteri fitopatogeni sono poco numerosi • in condizioni ambientali favorevoli sono molto

    distruttivi per via della rapidità di moltiplicazione

    • Colonizzano spazi intercellulari e i vasi xilematici provocano danni per mezzo di tossine che attaccano la parete cellulare dell’ospite

    • Malattie provocate da batteri: batteriosi

  • ESEMPI DI BATTERIOSI

    Tumore batterico del colletto e della radice (da Agrobacterium tumefaciens)

    SINTOMI

    • piccole protuberanze tondeggianti , biancastre e di consistenza molle, che crescendo diventano scure e di consistenza legnosa

    (sono iperplasie di dimensioni variabili, dette "tumori” o "galle“)

    • sono visibili soprattutto sulla parte bassa del tronco e sul colletto, anche su tralci e radici.

    la pianta produce germogli molto ridotti Sofferenza e debilitazione progressiva nei casi più gravi muore

    MODALITA’ DI INFEZIONE

    • Il batterio vive nel terreno penetra nella pianta attraverso ferite

    • L'infezione grave se il batterio entra nel sistema vascolare e a diffondere in tutta la pianta

    LOTTA Esclusivamente preventiva

    l’immersione delle radici delle giovani piante sane in una sospensione di 1010 batteri/ml di Agrobacterium radiobacter ceppo 84, antagonista naturale del patogeno.

  • Xilella dell’olivo SINTOMI

    • disseccamenti nella parte apicale e/o marginale della lamina, • disseccamenti più o meno estesi a carico della chioma • imbrunimenti interni del legno di rami e fusto

    • Riduzione della produttività • spesso letale MODALITA’ DI INFEZIONE • Il batterio trasmesso da vettori animali

    • si riproduce all'interno dell'apparato conduttore causando

    l’occlusione dei vasi e il conseguente irregolare flusso linfatico dalle radici all’apparato aereo

    LOTTA ogni segnalazione della sua presenza sul territorio della Comunità

    europea obbliga lo Stato membro a: • estirpazione delle piante malate • in via precauzionale, estirpazione di quelle sane che si trovino in

    prossimità di focolai

  • Agenti di malattia: FUNGHI • I funghi sono eterotrofi parassiti, simbionti di -specie autotrofe o saprofiti

    • 8-10000 specie fungine fitopatogene

    • si riproducono mediante spore

    • Ciclo biologico spesso con una fase aploide e una fase diploide

    • tipica struttura a tallo

    • Possono svilupparsi su più ospiti: uno primario e uno intermedio

    • Malattie provocate da funghi: micopatie

    strutture vegetative

    strutture riproduttive

    Micelio: un ammasso di ife

    -Conidi (portati da conidofori): con funzione di diffondere rapidamente l’organismo -Spore (ascospore e basidiospore)

  • Agenti di malattia: FUNGHI

    NECROTROFICI

    • i possiedono enzimi in grado di disgregare la e sostanze che compongono la parete cellulare

    • Alcuni producono tossine che bloccano la chiusura degli stomi della pianta che muore per avvizzimento

    BIOTROFICI

    • Attraverso segnali chimici sono capaci di deviare a proprio favore il metabolismo dell’ospite mantenedo verde la zona in cui sono insediate mentre va n senescenza il resto della foglia

  • ESEMPI DI MICOSI (botrite, oidio, peronospora) BOTRITE (muffa grigia della vite, presente anche su fragola, ciclamino,..)

    SINTOMI Acini in fase di maturazione inscuriscono

    Degenerano in un marciume molle su cui si forma la muffa grigia (rami conidiofori e conidi del fungo)

    Qualche volta marciumi molli su germogli e tralci

    possibili necrosi sui bordi fogliari

    perdita quantitativa e qualitativa del prodotto

    MODALITA’ DI INFEZIONE

    Attraverso ferite naturali o da altri patogeni LOTTA

    Lotta chimica a a parassiti della vite

    lotta chimica con antibotritici

  • LE DIFESE DELLA PIANTA

    la maggior parte delle piante è sana....perchè

    1. specie botanica non ospite di tutti i patogeni (coevoluzione)

    2. barriere naturali efficaci contro la maggior parte dei patogeni

    3. condizioni ambientali non favorevoli allo sviluppo del patogeno

    4. LA PIANTA È IN GRADO DI RICONOSCERE ORGANISMI NON COMPATIBILI

    Attivazione dei Meccanismi di Difesa

  • MECCANISMI DI DIFESA

    Sono coordinati nello spazio e nel tempo

    Consistono in....

    sintesi di enzimi utili all’autodifesa

    PRODUZIONE DI SOSTANZE CHIMICHE che ingannano l’agente esterno

    PRODUZIONE DI SOSTANZE CHIMICHE che avvisano organismi della medesima specie nelle vicinanze

    Provocare morte di cellule nell’area tissutale sede di infezione (REAZIONE DI IPERSENSIBILITA’) Resistenza sistemica acquisita ( con produzione di acido

    salicilico)

  • LE PIANTE E LE AVVERSITÀPERCHE’ SI ALLEVANO PIANTE?STRUTTURA e HABITAT �delle SPERMATOFITERIZOSFERARELAZIONI fra PIANTA e ORGANISMI della RIZOSFERAFILLOSFERARELAZIONI fra PIANTA e ORGANISMI della FILLOSFERAIdatodi e tricomiSFERA LEGNOSARELAZIONI fra PIANTA e ORGANISMI della SFERA LEGNOSASALUTE E PRODUTTIVITÀLE MALATTIE (Anormale condizione dell'organismo (animale o vegetale), causata da alterazioni organiche o funzionali)Diapositiva numero 13�FASI dell’ ATTACCO alla PIANTA�RAPPORTI TROFICI: BIOTROFISMORAPPORTI TROFICI: NECROTROFISMORAPPORTI TROFICI: EMIBIOTROFISMOGRADO DI VIRULENZAIL TRIANGOLO DELLA MALATTIAFITOPATOGENIAgenti di malattia: VIRUSESEMPI DI VIROSIDiapositiva numero 23Diapositiva numero 24Agenti di malattia: BATTERIESEMPI DI BATTERIOSIDiapositiva numero 27Agenti di malattia: FUNGHIAgenti di malattia: FUNGHIESEMPI DI MICOSI (botrite, oidio, peronospora)LE DIFESE DELLA PIANTAMECCANISMI DI DIFESADiapositiva numero 33