Le idee degli altri

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3 NOVEMBRE 2011 ATTUALITÀ Un’occhiata in “casa d’altri” per vedere, pensare e … – perché no - imitare. Una rubrica in cui “ficchiamo il naso” in quanto succede all’estero in ambito agricolo. Per curiosità, ma anche per capire se le idee degli altri possano essere uno spunto utile per incrementare il business degli imprenditori agricoli di casa nostra. ALTRI IDEE LE DEGLI a cura di Maria Luisa Doldi GRAN BRETAGNA Quando la sostenibilità diventa occasione di incontro Simon Henderson è un agricoltore di quarta generazione. Nella sua fattoria ha completamente cambiato l’approccio alla gestione della terra per poter far fronte meglio a quelli che in Gran Bretagna sembrano già essere le prime (e sempre più frequenti) “avvisaglie” di un cambiamento climatico. Soprattutto l’instabilità della disponibilità idrica - inondazioni alternate a periodi di siccità - è ciò che più preoccupa gli agricoltori britannici. Oltre ai cambiamenti nella gestione dell’azienda – passaggio all’agricoltura biologica nel tentativo di ridurre la dipendenza da input chimici, impianto di siepi per frenare il processo di erosione della terra, nuovi canali di drenaggio acqua, sistemi di raccolta dell’acqua piovana – Henderson ha compreso l’importanza della comunicazione, non solo con e tra i colleghi sui rischi del cambiamento climatico e sulle possibili misure per combatterlo, ma anche con un più ampio pubblico per comunicare e rendere comprensibile cosa significhi gestire la terra e produrre cibo, cosa significhi farlo sotto le influenze di un clima sempre più imprevedibile, quanto il cambiamento climatico possa influire sulla agricoltura ed infine perché questo coinvolga tutti i comuni mortali. Così, una delle innovazioni che Henderson ha portato avanti in azienda e nella quale ha coinvolto anche i colleghi della zona, è mirata proprio a creare attorno alla fattoria un punto di incontro e dialogo, tra colleghi e con il pubblico: un piccolo bar, una sala incontri, sentieri illustrativi attraverso la fattoria ed eventualmente visite guidate per illustrare i cambiamenti affrontati dall’azienda per un rapporto con la campagna dall’impatto meno negativo; una sala per offrire seminari agli agricoltori sulle strategie per affrontare le nuove sfide della agricoltura, training di diverso tipo ed infine sempre e soprattutto dialogo! POLONIA Verticalizzare la strategia di impresa L’azienda agricola della famiglia Rózalski in Kalisz, vicino a Posnan - Polonia occidentale - coltiva su 4 ettari di terreno una delle verdure più popolari in Polonia: il cavolo cappuccio. Originariamente l’attività dell’azienda si limitava alla coltivazione e vendita del prodotto crudo e non elaborato. Gli ultimi anni però sono stati caratterizzati da un andamento del mercato molto altalenante, sia per questioni climatiche ma soprattutto per aumento della concorrenza nella coltivazione del cavolo. Così l’azienda ha cercato diversificazione, non tanto orizzontalmente, allargando la base di prodotti coltivati, quanto verticalmente, cercando di rispondere alle richieste di un più ampio pubblico di clienti. L’azienda si è dunque dotata di strutture per la elaborazione dei cavoli in quello che è uno dei prodotti alimentari più popolari in Polonia: i crauti. Le strutture consistono in un macchinario per la triturazione della verdura, botti per la fermentazione lattica, responsabile del tipico sapore acido del crauto, strutture per l’imballaggio in piccoli secchielli di diverse dimensioni. Questo ha permesso all’azienda da una parte di recuperare e valorizzare il prodotto non venduto crudo, dall’altra di elasticizzare la propria attività scegliendo a seconda delle condizioni di mercato, il miglior canale per la vendita del proprio prodotto. In uno stadio successivo l’azienda si è dotata anche di una camera fredda per la conservazione sia del prodotto crudo in attesa di lavorazione, sia del prodotto elaborato in attesa di imballaggio e vendita. Quest’ultimo ampliamento - fatto anche grazie a fondi europei per lo sviluppo rurale - ha permesso all’azienda di aumentare l’efficienza nella produzione e nella vendita. AUSTRIA Tre amici e una cena. Le idee migliori vengono così... Non ha tutti i torti chi dice che in ufficio le più belle idee nascono attorno alla macchinetta del caffè! Anche questa idea è nata un po’ così! Tre studenti di una scuola agraria austriaca e una cena insieme sono sostanzialmente gli ingredienti da cui è nata l’idea di myproduct.at, la prima piattaforma austriaca per vendita online di prodotti agricoli. L’idea nasce dalla consapevolezza da una parte che molte aziende agricole producono eccellenze che spesso rimangono sconosciute al pubblico per mancanza di canali adeguati e dall’altra che internet è un’ottima possibilità per raggiungere un pubblico ampio. L’unione fa la forza, soprattutto quando ciascuno contribuisce ad un progetto con quello che meglio sa fare! I tre giovani, molto “internet savvy” come ognuno della loro generazione, mettono le loro capacità informatiche a disposizione e le aziende agricole i loro prodotti… e il gioco è fatto! La piattaforma nasce nel 2009 ed è intesa per ora solo come tramite tra produttori e clienti. Ciascun produttore mette in vetrina online i suoi prodotti, con tanto di descrizione e prezzo. Si offre un po’ di tutto: farine, cereali, formaggio, frutta e verdura, conserve, succhi di frutta, vini, ecc. Tutto esclusivamente di produzione propria delle ormai 42 aziende agricole che ruotano attorno a myproduct.at. Il comune denominatore di tali aziende è la produzione di “eccellenze”, ovvero prodotti di alta qualità e di una certa rarità. Si trovano, ad esempio, varietà di cereali rari (farro, spelta, Triticum monococcum, segale tedesca, ecc.), farine integrali di tutti i tipi, varietà non comuni di patate, oltre ovviamente alle ricette “segrete” delle varie conserve. Il cliente ordina in internet e i gestori di myproduct.at trasmettono l’ordine ai produttori, ricevono i prodotti, li impacchettano e li smistano. La merce viaggia esclusivamente per corriere postale (DHL o simili); il pagamento avviene esclusivamente per carta di credito. A novembre la piattaforma compie due anni e di strada ne ha fatta. I 3 produttori iniziali partecipanti al progetto oggi sono diventati 42 in tutta l’Austria e offrono in totale 1009 prodotti. Il portfolio di clienti si aggira intorno ai 700, sia privati sia dalla gastronomia; le consegne avvengono in tutta Austria ma si concentrano nei centri urbani maggiori. Secondo myproduct.at le potenzialità di sviluppo sarebbero ancora molte, ma bisogna ancora fare i conti con una certa diffidenza nei confronti di internet e del commercio online, sia da parte dei clienti, sia da parte dei produttori. Comunicazione e PR assorbono quindi ancora buona parte delle energie del gruppo. E veramente le possibilità di sviluppo di un sistema di marketing simile non sono poche, soprattutto per gli evidenti vantaggi che esso offre ad entrambe le parti interessate. Ai produttori si apre un canale ampissimo per prodotti che altrimenti avrebbero diffusione molto limitata e i clienti vengono a conoscenza di prodotti che, in fin dei conti, sono rarità regionali. Una perla per Gourmet e appassionati di cucina! (www.myproduct.at) Tre giovani lasciano le proprie famiglie contadine per recarsi in città a studiare. Qui vorrebbero sempre avere a disposizione i “buoni frutti della terra” a cui sono stati abituati a casa: da questo bisogno nasce l’idea di myproduct. at (Fonte: myproduct.at). Myproduct.at è per ora solo una vetrina virtuale in cui le aziende agricole espongono i loro prodotti. I tre ideatori di tale canale di marketing fanno da intermediari tra produttori e consumatori. Ma un sistema tale ha in sé molte potenzialità ed apre ulteriori possibilità di marketing (Fonte: myproduct.at). Roman Rózalski mostra orgoglioso i suoi cavoli, che ormai da anni produce su 4 ettari di terreno in Kalisz, Polonia. Negli ultimi anni la concorrenza si è accentuata e questo ha portato l’azienda a pensare ad una diversificazione della produzione, elaborando il prodotto crudo in crauti (Fonte: EC).

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Un’occhiata in “casa d’altri” per vedere, pensare e – perché no - imitare. Una rubrica in cui “ficchiamo il naso” in quanto succede all’estero in ambito agricolo. Per curiosità, ma anche per capire se le idee degli altri possano essere uno spunto utile per incrementare il business degli imprenditori agricoli di casa nostra.

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ATTUAL ITÀ

Un’occhiata in “casa d’altri” per vedere, pensare e … – perché no - imitare. Una rubrica in cui “fi cchiamo il naso” in quanto succede all’estero in ambito agricolo. Per curiosità, ma anche per capire se le idee degli altri possano essere uno spunto utile per incrementare il business degli imprenditori agricoli di casa nostra.ALTRIIDEE

LEDEGLI

a cura di Maria Luisa Doldi

GRAN BRETAGNA

Quando la sostenibilità diventa occasione di incontroSimon Henderson è un agricoltore di quarta generazione. Nella sua fattoria ha completamente cambiato l’approccio alla gestione della terra per poter far fronte meglio a quelli che in Gran Bretagna sembrano già essere le prime (e sempre più frequenti) “avvisaglie” di un cambiamento climatico. Soprattutto l’instabilità della disponibilità idrica - inondazioni alternate a periodi di siccità - è ciò che più preoccupa gli agricoltori britannici. Oltre ai cambiamenti nella gestione dell’azienda – passaggio all’agricoltura biologica nel tentativo di ridurre la dipendenza da input chimici, impianto di siepi per frenare il processo di erosione della terra, nuovi canali di drenaggio acqua, sistemi di raccolta dell’acqua piovana – Henderson ha compreso l’importanza della comunicazione, non solo con e tra i colleghi sui rischi del cambiamento climatico e sulle possibili misure per combatterlo, ma anche con un più ampio pubblico per comunicare e rendere comprensibile cosa signi� chi gestire la terra e produrre cibo, cosa signi� chi farlo sotto le in� uenze di un clima sempre più imprevedibile, quanto il cambiamento climatico possa in� uire sulla agricoltura ed in� ne perché questo coinvolga tutti i comuni mortali. Così, una delle innovazioni che Henderson ha portato avanti in azienda e nella quale ha coinvolto anche i colleghi della zona, è mirata proprio a creare attorno alla fattoria un punto di incontro e dialogo, tra colleghi e con il pubblico: un piccolo bar, una sala incontri, sentieri illustrativi attraverso la fattoria ed eventualmente visite guidate per illustrare i cambiamenti affrontati dall’azienda per un rapporto con la campagna dall’impatto meno negativo; una sala per offrire seminari agli agricoltori sulle strategie per affrontare le nuove s� de della agricoltura, training di diverso tipo ed in� ne sempre e soprattutto dialogo!

POLONIA

Verticalizzare la strategia di impresa L’azienda agricola della famiglia Rózalski in Kalisz, vicino a Posnan - Polonia occidentale - coltiva su 4 ettari di terreno una delle verdure più popolari in Polonia: il cavolo cappuccio. Originariamente l’attività dell’azienda si limitava alla coltivazione e vendita del prodotto crudo e non elaborato. Gli ultimi anni però sono stati caratterizzati da un andamento del mercato molto altalenante, sia per questioni climatiche ma soprattutto per aumento della concorrenza nella coltivazione del cavolo. Così l’azienda ha cercato diversi� cazione, non tanto orizzontalmente, allargando la base di prodotti coltivati, quanto verticalmente, cercando di rispondere alle richieste di un più ampio pubblico di clienti. L’azienda si è dunque dotata di strutture per la elaborazione dei cavoli in quello che è uno dei prodotti alimentari più popolari in Polonia: i crauti. Le strutture consistono in un macchinario per la triturazione della verdura, botti per la fermentazione lattica, responsabile del tipico sapore acido del crauto, strutture per l’imballaggio in piccoli secchielli di diverse dimensioni. Questo ha permesso all’azienda da una parte di recuperare e valorizzare il prodotto non venduto crudo, dall’altra di elasticizzare la propria attività scegliendo a seconda delle condizioni di mercato, il miglior canale per la vendita del proprio prodotto. In uno stadio successivo l’azienda si è dotata anche di una camera fredda per la conservazione sia del prodotto crudo in attesa di lavorazione, sia del prodotto elaborato in attesa di imballaggio e vendita. Quest’ultimo ampliamento - fatto anche grazie a fondi europei per lo sviluppo rurale - ha permesso all’azienda di aumentare l’ef� cienza nella produzione e nella vendita.

AUSTRIA

Tre amici e una cena. Le idee migliori vengono così...Non ha tutti i torti chi dice che in uf� cio le più belle idee nascono attorno alla macchinetta del caffè! Anche questa idea è nata un po’ così! Tre studenti di una scuola agraria austriaca e una cena insieme sono sostanzialmente gli ingredienti da cui è nata l’idea di myproduct.at, la prima piattaforma austriaca per vendita online di prodotti agricoli. L’idea nasce dalla consapevolezza da una parte che molte aziende agricole producono eccellenze che spesso rimangono sconosciute al pubblico per mancanza di canali adeguati e dall’altra che internet è un’ottima possibilità per raggiungere un pubblico ampio. L’unione fa la forza, soprattutto quando ciascuno contribuisce ad un progetto con quello che meglio sa fare! I tre giovani, molto “internet savvy” come ognuno della loro generazione, mettono le loro capacità informatiche a disposizione e le aziende agricole i loro prodotti… e il gioco è fatto! La piattaforma nasce nel 2009 ed è intesa per ora solo come tramite tra produttori e

clienti. Ciascun produttore mette in vetrina online i suoi prodotti, con tanto di descrizione e prezzo. Si offre un po’ di tutto: farine, cereali, formaggio, frutta e verdura, conserve, succhi di frutta, vini, ecc. Tutto esclusivamente di produzione propria delle ormai 42 aziende agricole che ruotano attorno a myproduct.at. Il comune denominatore di tali aziende è la produzione di “eccellenze”, ovvero prodotti di alta qualità e di una certa rarità. Si trovano, ad esempio, varietà di cereali rari (farro, spelta, Triticum monococcum, segale tedesca, ecc.), farine integrali di tutti i tipi, varietà non comuni di patate, oltre ovviamente alle ricette “segrete” delle varie conserve. Il cliente ordina in internet e i gestori di myproduct.at trasmettono l’ordine ai produttori, ricevono i prodotti, li impacchettano e li smistano. La merce viaggia esclusivamente per corriere postale (DHL o simili); il pagamento avviene esclusivamente per carta di credito. A novembre la piattaforma compie due anni e di strada ne ha fatta. I 3 produttori

iniziali partecipanti al progetto oggi sono diventati 42 in tutta l’Austria e offrono in totale 1009 prodotti. Il portfolio di clienti si aggira intorno ai 700, sia privati sia dalla gastronomia; le consegne avvengono in tutta Austria ma si concentrano nei centri urbani maggiori. Secondo myproduct.at le potenzialità di sviluppo sarebbero ancora molte, ma bisogna ancora fare i conti con una certa dif� denza nei confronti di internet e del commercio online, sia da parte dei clienti, sia da parte dei produttori. Comunicazione e PR assorbono quindi ancora buona parte delle energie del gruppo. E veramente le possibilità di sviluppo di un sistema di marketing simile non sono poche, soprattutto per gli evidenti vantaggi che esso offre ad entrambe le parti interessate. Ai produttori si apre un canale ampissimo per prodotti che altrimenti avrebbero diffusione molto limitata e i clienti vengono a conoscenza di prodotti che, in � n dei conti, sono rarità regionali. Una perla per Gourmet e appassionati di cucina! (www.myproduct.at)

Tre giovani lasciano le proprie famiglie contadine per recarsi in città a studiare. Qui vorrebbero sempre avere a disposizione i “buoni frutti della terra” a cui sono stati abituati a casa: da questo bisogno nasce l’idea di myproduct.at (Fonte: myproduct.at).

Myproduct.at è per ora solo una vetrina virtuale in cui le

aziende agricole espongono i loro prodotti. I tre ideatori di

tale canale di marketing fanno da intermediari tra produttori

e consumatori. Ma un sistema tale ha in sé molte potenzialità

ed apre ulteriori possibilità di marketing (Fonte: myproduct.at).

Roman Rózalski mostra orgoglioso i suoi cavoli, che ormai da anni produce su 4 ettari di terreno in Kalisz, Polonia. Negli ultimi anni la concorrenza si è accentuata e questo ha portato l’azienda a pensare ad una diversifi cazione della produzione, elaborando il prodotto crudo in crauti (Fonte: EC).

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