Le grandi occasioni sono sul mercato americano!...Ho già fatto io il lavoro per te. Ho selezionato...

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Caro amico investitore,

non mi stancherò mai di dirlo: Le grandi occasioni sono sul mercato americano!

Purtroppo però molti investitori lo evitano.

Credono che sia complicato o pericoloso e lasciano sul piatto una montagna di occasioni.

Ecco perchè ho deciso di scrivere questo report: voglio aiutare tutti coloro che vorrebbero investire nel mercato più grande e più profittevole al mondo ma non sanno come fare.

Se anche tu vuoi scoprire come investire in modo semplice e veloce nel mercato a stelle e strisce, allora continua a leggere...

Credimi, aprirai la porta ad un sacco di opportunità.

Prima però voglio spendere due parole sul perché Wall Street, la famosa borsa statunitense, è mil-le volte meglio della nostra sgangherata Piazza Affari - e anche di tutte le altre borse europee -..

Innanzitutto lascia che ti dica che, se ti senti più sicuro ad investire in una azienda italiana ti capi-sco perfettamente.

È normale che ci si senta più sicuri ad investire nel mercato nazionale.

Infatti, puntare su un’azione il cui nome risulta familiare è molto più rassicurante.

Robert Cialdini nel suo ultimo interessante libro “Pre-suasione” ha riportato uno studio condotto su un campione casuale di 89 aziende quotate in borsa tra il 1990 e il 2004.

Nella fase iniziale, le aziende con nomi facili da pronunciare hanno avuto prestazioni migliori di quelle con nomi difficili.

Il mercato italiano è pieno di aziende dai nomi che ti sembrano semplici perchè già sentiti, quindi è normale che stare nel cortile di casa di Piazza Affari sia per te più rassicurante.

Ma purtroppo rassicurante non vuol dire profittevole.

Le persone che fanno i soldi sono proprio quelle che sanno sconfiggere queste trappole mentali e riescono a fare ciò che la massa non è in grado di fare.

Ma niente paura, se seguirai questa guida fino alla fine, scoprirai che investire nel mercato ameri-cano è molto più facile di quello che pensi e tutte le tue paure spariranno in un sol colpo.

Potrei citarti tanti numeri per dimostrarti che non c’è proprio paragone tra le opportunità del merca-to americano rispetto a quello italiano.

Ma te ne cito uno per tutti: la capitalizzazione di Wall street si aggira intorno ai 31.000 miliardi di dollari, contro i soli 651 miliardi di Euro di piazza affari.

Va da sé che i soldi veri girino nel mercato USA.

Per dirla con le parole di Gordon Gekko, il protagonista del film culto “Wall street”:

A Wall Street il denaro non dorme mai.

Ed è vero, come ti ho detto, che le grandi occasioni sono sul mercato americano!

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Scusami se mi sono dilungato un po’, ma sono convinto che chiarire bene questo aspetto sia una delle cose più importanti che posso fare con questo report.

Credimi mi fa star male pensare che alla fine del 2019 la liquidità degli italiani è arrivata a livelli mai toccati prima.

Da un’indagine svolta da Prometeia e Ipsos sulle attitudini degli italiani al risparmio, è emerso che la metà di italiani detiene in liquidità tutta la propria ricchezza, rinunciando così a farla crescere.

In parte lo capisco.

Forse anche tu sei rimasto scottato dai fondi comuni di investimento proposti dalle banche.

Purtroppo le statistiche storiche dicono che solo un quinto dei gestori di questi fondi è in grado di battere il mercato (cioè produrre il rendimento di un dato indice come il Nasdaq) e che molto spesso le commissioni altissime fanno sì che non si riesca a guadagnare nemmeno quando sul mercato le cose vanno a gonfie vele.

Ed immagino che anche tu non ne voglia più sapere di BOT e CCT, con i tassi di interesse così bassi non ha alcun senso prendersi dei rischi (perchè comprare una obbligazione comporta sem-pre e comunque un rischio) per avere in cambio lo zero virgola di interessi.

Però credimi la soluzione non è tenere tutto in liquidità.

Prendendo sempre spunto dall’’analisi condotta da Prometeia, è emerso che chi non ha investito in un arco temporale di 15 anni ha perso circa il 30% di ricchezza potenziale in termini reali.

Una perdita del 30 %!!

Non è poco.

Credimi, le occasioni ci sono, basta solo avere la voglia di coglierle.

Poi chiaramente non ti sto dicendo che basta investire sul mercato americano per guadagnare una valanga di soldi.

Tuttavia...se tutte le persone più ricche al mondo investono nel mercato americano un motivo do-vrà pur esserci.

Io, che non sono certo una delle persone più ricche al mondo, negli ultimi 10 anni, grazie agli inve-stimenti sul mercato oltreoceano ho avuto un ritorno medio ANNUALE del 22,78%

Ecco perchè ti sto dicendo di prestare attenzione a Wall Street... e continuando a leggere vedrai che non è affatto difficile farlo.

D’altronde, una delle tante magie di internet è che ti consente di acquistare e vendere azioni seduti comodamente nella poltrona di casa.

Ora non perdiamo altro tempo e andiamo a vedere quali sono i tre passi che devi compiere per acquistare la tua prima azione nel più grande mercato al mondo:

1) Scegliere un intermediario, ovvero una banca od un broker che faccia da tramite tra te e Wall street

2) Aprire un conto con l’intermediario che hai scelto

3) Scegliere l’azione che vuoi comprare e fare un semplice click per metterla in portafoglio

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Vediamoli nel dettaglio uno ad uno:

Come scegliere un intermediarioInnanzitutto partiamo da che cos’è un intermediario e perchè ne abbiamo bisogno.

Nel campo della compravendita di azioni, un intermediario è un soggetto abilitato (può essere una banca o un altro soggetto finanziario) che esegue transazioni finanziarie per conto terzi.

In termine tecnico, questo intermediario si chiama Broker.

É bene che inizi a familiarizzare con questo nome, quindi d’ora in avanti userò il nome Broker per riferirmi appunto all’intermediario.

Non voglio fartela troppo difficile, consentimi quindi di uscire dal linguaggio tecnico.

I mercati azionari hanno delle regole e una di queste regole è che i privati cittadini - come me e te - non possono acquistare direttamente azioni.

Quindi se io domani volessi comprare 1.000 dollari di azioni facebook, non posso telefonare a Zuckerberg e dirgli: “Ciao Mark, ho 1.000 dollari che mi avanzano, a quanto me le metti le azioni Facebook”?

Tantomeno posso andare a New York al numero 11 di Wall Street, suonare il campanello e dire: “Ok ragazzi, quanto volete per una centinaio di azioni Facebook”?

Ovviamente non funziona così.

Per poter comprare i miei 1.000 dollari di azioni Facebook devo rivolgermi ad un Broker autorizzato e lui andrà per mio conto sulla piazza di New York ad eseguire l’operazione per me.

Alla fine di tutto questo giro, le azioni saranno mie esattamente come se fossi andato personal-mente a comprarle.

Tutte queste regole sono state introdotte per tutelare noi piccoli azionisti, quindi è bene che ci sia-no.

Chiarito questo punto, quello di cui ci dobbiamo preoccupare è scegliere un broker serio e affidabi-le e che, possibilmente, non ci faccia pagare delle commissioni da capogiro.

I broker come puoi immaginare, acquistano le azioni e le vendono per nostro conto ma non lo fan-no certo gratis.

Quindi la scelta del Broker è molto importante, perché da un lato avrai bisogno di un partner affi-dabile ed efficiente, dall’altro però è necessario che questo intermediario ti offra le condizioni più vantaggiose possibili.

Ricorda, il primo modo per guadagnare è spendere meno!

Ora, prima di dirti quali sono i criteri che devi tenere in considerazione per scegliere un buon broker, vorrei togliere dal campo una domanda che sicuramente ti stai facendo:

ma io ho già una banca, perchè non posso scegliere lei come broker?

Perchè quello del Broker nel mercato americano è un lavoro molto delicato, che solo un interme-diario qualificato può svolgere, quindi è molto molto difficile che la tua banca sia in grado di farlo.

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Non perché la tua banca non sia valida, ma semplicemente perché fa un altro mestiere.

Quindi, almeno chè la tua banca non soddisfi tutti i requisiti che ti andrò ad elencare, fai meglio a stare alla larga dalle banche tradizionali per questo tipo di servizio.

Nel caso invece la tua banca te lo offra, controlla bene i prezzi delle commissioni che potrebbero risultare troppo alti.

Poi sia chiaro, io non ho nulla contro le banche tradizionali perciò se la tua banca rispetta tutti i pa-rametri ben venga.

Ma quali sono questi parametri da tenere in considerazione?

Ecco le 6 domande che devi farti prima di scegliere il tuo broker.

1) Ha l’autorizzazione Mifid per operare in Europa?2) Ha una sede fisica in Italia e paga le tasse sul capital gain per tuo conto?3) É economicamente solido e affidabile?4) Ha una assistenza in Italiano?5) Fornisce degli strumenti avanzati per controllare l’andamento dei tuoi investimenti?6) Le commissioni sono competitive?

Non ti spaventare, non solo ti spiegherò punto per punto l’importanza di queste domande, ma so-prattutto…

Ho già fatto io il lavoro per te.

Ho selezionato i 6 broker che attualmente il mercato ritiene più affidabile e ho già risposto io per te a queste sei domande.

Ma anche se io ho già fatto il lavoro per te, voglio comunque spiegarti il perchè devi farti queste domande, così se tu vorrai valutare altri broker avrai gli strumenti giusti per farlo.

Ora però, prima di continuare ci tengo a farti una premessa importante.

Se mi segui da un po’ lo sai bene, ma se questo report ti è capitato tra le mani per caso ci tengo a ricordartelo:

Io non sono pagato da nessuna banca o da nessun broker e non ho as-solutamente conflitti di interessi in atto.

Tutto ciò che scrivo lo scrivo nell’unico e solo interesse di chi mi legge.

Questo voglio che ti sia molto chiaro.

Se ti farò nomi di broker è solo perchè li ho provati personalmente o sono molto conosciuti sul mer-cato. La mia intenzione è quindi di darti dei vantaggi e non lo faccio di certo perchè qualcuno mi paga!

Detto questo, andiamo ad analizzare punto per punto le sei domande che devi farti:

1) Ha l’autorizzazione Mifid?

Questa cosa è molto importante.

Non prendere nemmeno in considerazione un Broker che non ha le autorizzazioni per operare in Europa, altrimenti metterai a serio rischio tutto il tuo capitale.

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Non avrai nessun tipo di tutela e ti esporrai alla tante truffe che purtroppo si sentono in giro.

Se ti posso dare un consiglio, diffida sempre di chi ti chiama a casa per proporti Broker dai nomi strani con sedi nei paradisi fiscali.

Mi raccomando, ho messo questa domanda al primo posto proprio perché la giudico una delle più importanti.

Se contatti qualsiasi tipo di Broker la prima domanda che devi fargli è proprio: scusate ma voi che autorizzazioni avete?

Se hai dei dubbi, ti invito a scrivermi a [email protected] e ti dirò se le autorizzazioni sono valide o meno.

Bene, chiarito questo punto passiamo alla seconda domanda

2) Ha una sede fisica in Italia e paga le tasse sulle plusvalenze per tuo conto?

Ecco a differenza del primo punto, questa è una cosa consigliata ma non fondamentale.

Infatti, due dei 6 broker che analizzerò in questo report non hanno la sede in Italia ma sono co-munque aziende di altissimo livello.

Ma perchè è importante che abbia una sede in Italia?

Diciamo che ti da tre tipi di vantaggi.

1) Non dovrai fare bonifici su conti esteri per trasferire i soldi che vorrai investire. Fare un bo-nifico estero non è una cosa difficile, ma farlo in Italia è sempre più comodo.

2) In caso di controversia potrai rivolgerti ad un tribunale italiano, ed anche questo è un bel vantaggio

3) Ma la cosa più importante è che se il broker ha la sede in Italia puoi scegliere di nominarlo sostituto di imposta. Ovvero pagherà lui le tasse per te, calcolandole in automatico dai tuoi rendimenti e questo ti consentirà di non prendere un commercialista per fare i calcoli. Un vantaggio notevole direi.

Ricapitolando, è vero che non è un punto fondamentale, tuttavia il fatto di non avere beghe buro-cratiche è un elemento da non sottovalutare e mi raccomando…

...prima di aprire un conto con una banca estera confrontati sempre con il tuo commercialista per capire come muoverti.

Detto questo, passiamo alla terza domanda, che ahimè è forse quella a cui è più difficile trovare una risposta.

3) É economicamente solido e affidabile?

Come ti ho detto, rispondere a questa domanda non è facile e bisognerebbe studiare i bilanci. Pur-troppo però ci vorrebbero competenze molto alte per capire come stanno effettivamente le cose.

Quello che dovresti fare, oltre a scegliere solo broker certificati, è certamente informarti su internet. Solitamente quando un broker ha problemi seri, o in passato ha truffato dei clienti, su internet la cosa esce fuori.

Poi ti ripeto, capisco che non sia facilissimo. Ecco perchè ti dirò più avanti 6 broker che sono con-siderati tra i più affidabili.

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In questo modo potrai avere un’ampia scelta, ma se per qualche motivo preferisci usare un broker che non è tra questi 6, mi raccomando, tieni gli occhi bene aperti.

4) Ha una assistenza in Italiano?

Ovviamente se conosci bene l’inglese questa è una domanda del tutto superflua.

In caso contrario, sapere di potersi esprimere nella tua lingua quando hai problemi con la piattafor-ma, ti assicuro che non è un vantaggio da poco.

Naturalmente è importante che il servizio assistenza sia anche efficiente, oltre che in italiano, ma di questo purtroppo te ne accorgerai solo dopo aver aperto il conto.

5) Fornisce degli strumenti avanzati per controllare l’andamento dei tuoi investimenti?

Ho voluto inserire questa domanda solo per ricordarti che un broker serio ti fornisce anche una piattaforma nella quale controllare i tuoi investimenti e soprattutto che ti consente di acquistare e vendere in modo semplice

Però, tra tutti, questo è certamente il punto meno importante.

Io consiglio sempre di operare nel lungo periodo - cioè a mio avviso non c’è bisogno di fare molte operazioni l’anno -, quindi la piattaforma è certamente meno importante rispetto ad un trader che opera sul mercato e fa diverse centinaia di operazioni.

6) Le commissioni sono competitive?

Ed eccoci arrivati all’ultima domanda, sulla quale non mi dilungo perchè è abbastanza ovvia.

Se un broker ti fa pagare commissioni troppo alte questo potrebbe incidere in maniera importante sui tuoi risultati.

Quindi prima di scegliere un broker fai sempre delle comparazioni di costi nelle commissioni.

Con questa abbiamo finito le sei domande che devi farti prima di scegliere un broker e quindi è giunto il momento di mantenere la promessa.

Come ti avevo annunciato, per facilitarti la scelta ti dico quali sono, secondo l’opinione comune, 6 Broker affidabili per investire sul mercato americano, affinché tu abbia una solida base su cui ini-ziare la tua ricerca.

Ecco 6 Broker che il mercato considera attualmente affidabili.

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Ed ecco una tabella con la risposta alle sei domande che devi farti prima di scegliere un broker

Chiaramente tutte rispondono ai requisiti, altrimenti non te le avrei citate.

Devo però fare tre precisazioni importanti.

1) le commissioni cambiano continuamente. Il prezzo che ho messo è solo indicativo e nel momen-to in cui leggi potrebbero già averlo cambiato.

2) Fai sempre molta attenzione alle commissioni. Non solo perchè è una variabile importante, ma anche perchè devi capire bene se la commissione è fissa o variabile.

Quando è fissa, tu paghi la stessa cifra indipendentemente dal numero di azioni che compri e soli-tamente la commissione è a scalare se nel mese raggiungi un certo numero di operazioni.

Se invece è variabile devi moltiplicare il numero di azioni per la cifra della commissione variabile.

Nella tabella sopra, Degiro e Interactive Broker hanno commissioni variabili, mentre gli altri broker hanno commissioni fisse.

Non fare quindi l’errore di pensare che Degiro e Interactive Broker siano più economiche solo per-chè la cifra è più bassa.

3) A parte Fineco ed Interactive Brokers, io non ho avuto esperienze dirette con questi broker, quindi so che la piattaforma è buona ma non l’ho mai usata e so che il call center c’è, ma non so se è efficiente, se risponde in modo veloce e se gli operatori sono cordiali.

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Tuttavia questi sono i Broker più conosciuti sul mercato, quindi se scegli tra questi non dovresti avere grossi problemi. Nulla vieta però che tu possa trovare altre proposte altrettanto interessanti.

Bene, ora, ci terrei a spendere due parole in più su Fineco, essendo il Broker che utilizzo da anni ed essendo quello sul quale posso darti una testimonianza più diretta.

Lo utilizzo da almeno 15 anni ed in tutta sincerità la considerò la miglior banca di Investimento che abbiamo in Italia.

Il suo grande punto di forza è la semplicità, infatti ha una piattaforma intuitiva e facile da utilizzare.

Anche il call center è efficiente e finora non ho mai avuto problemi di nessun genere.

Certo, a dire il vero le commissioni non sono bassissime, ma sono semplicemente nella media -nulla a che vedere con interactive broker che è senza dubbio più competitiva da questo punto di vista-.

Inoltre, Fineco può fungere da sostituto di imposta.

Questo vuol dire che può pagare le tasse al posto tuo.

Non avrai quindi bisogno di fare calcoli o di affidarti a professionisti per pagare le tasse sul capital gain (ovvero i soldi che guadagni nella compravendita di azioni).

Un altro vantaggio di Fineco è che ti mette a disposizione un conto multivaluta, completamente gratuito.

Ma che cos’è un conto multivaluta?

Il conto multivaluta o multicurrency - come dicono oltreoceano - è una cosa molto tecnica ma allo stesso tempo molto importante.

Niente paura, non si tratta di nulla di complicato, però è bene che ci fermiamo un attimo per chiari-re di cosa si tratta.

Quando acquisti un’azione sul mercato americano la devi pagare in dollari.

Quindi se tu non hai un conto multivaluta devi prima convertire i tuoi euro in dollari, in modo da po-ter pagare il titolo che hai deciso di comprare.

Quando verrà il momento di vendere dovrai fare l’operazione inversa.

A seguito della vendita riceverai dei dollari che dovrai poi riconvertire in euro.

Ok, ma se fa tutto il broker in automatico, dove sta il problema?

Il problema sta nel fatto che mentre tu tenevi l’azione nel portafoglio, il cambio euro/dollaro potreb-be essere cambiato in modo a te sfavorevole e parte dei guadagni registrati nella compravendita potrebbero andare persi a causa di questo.

Lascia che mi spieghi meglio con un esempio pratico e vedrai che ti sarà tutto chiaro.

Poniamo che tu, dopo una attenta analisi, decida di comprare 100 azioni di Amazon al prezzo di 2.000 dollari per azione.

Hai quindi bisogno di avere 20.000 dollari e così in automatico ti vengono convertiti i tuoi euro in dollari.

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Ma quanti euro ti vengono convertiti?

Naturalmente dipende dal cambio: mettiamo caso che nel momento in cui decidi di acquistare le azioni Amazon il cambio sia a 1,25.

Vuol dire che ogni euro vale 1,25 dollari, quindi per avere 20.000 dollari tu dovrai utilizzare 16.000 Euro -ovvero 20.000 / 1,25-.

Bene, segnati questo numero perchè sarà importante: tu per acquistare 100 azioni Amazon a 2.000 dollari hai speso 16.000 EURO.

Il tempo passa, le tue analisi si rivelano corrette e il titolo amazon sale proprio come ti aspettavi.

Quando arriva a 2.400 dollari per azione decidi che è arrivato il momento di vendere.

Amazon ha registrato un guadagno del 20% e quindi i tuoi 20.000 dollari sono diventati 24.000.

Non male, gran bel colpo!

Adesso non ti resta che convertire i tuoi dollari in euro e l’operazione sarà conclusa con un bel guadagno.

Ma è proprio qui che potrebbe arrivarti una amara sorpresa.

Infatti, nel momento in cui hai deciso di vendere le azioni Amazon il cambio Euro dollaro potrebbe non essere più 1,25 ma potrebbe essere salito, poniamo che arrivi a 1,35.

E questo cosa comporta?

Comporta che il tuo guadagno reale non sarà del 20%.

Infatti se ti ricordi per comprare 100 azioni Amazon a 2.000 dollari per azione avevi speso 16.000 euro, quindi adesso con una crescita del 20% dovresti avere 19.200 euro.

Ma per effetto del cambio, i 24.000 dollari che hai ottenuto vendendo le azioni Amazon varranno solo 17.777 euro, ovvero 24.000/1,35.

L’azione è salita del 20%, ma il tuo guadagno reale è stato di poco più dell’11% perchè il resto del guadagno se lo è mangiato il cambio, per effetto di quello che è comunemente definito: il rischio di cambio.

Ovviamente si potrebbe presentare anche la situazione opposta, cioè AGGIUNGERE ai tuoi gua-dagni anche un cambio favorevole.

Ecco, il conto multivaluta ti aiuta a gestire questa eventualità..

Infatti, quando farai il tuo deposito lo farai direttamente in dollari e nel momento in cui vorrai acqui-stare o vendere un’azione sul mercato americano non avrai bisogno di convertire ogni volta i tuoi euro, rischiando di dover accettare un cambio non favorevole. Potrai scegliere tu il momento in cui riconvertire i tuoi dollari e ovviamente potrai farlo nel momento in cui il cambio è a tuo favore.

Ma se l’euro continuasse a salire all’infinito cosa succederebbe? In quel caso potrei avere delle grosse perdite?

Questa è la domanda che mi fanno sempre quando spiego come funziona il conto multivaluta.Ma credimi è una eventualità che non può succedere.

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Infatti devi sapere che il cambio non è qualcosa che può crescere all’infinito o decrescere all’infini-to come possono fare le azioni. Queste ultime possono rivalutarsi del 10.000% o addirittura azzerarsi.

A differenza di una azione, il rapporto di cambio tra due valute si muove in uno spazio ristretto, che in termine tecnico si chiama Range.

Se osservi il grafico del cambio euro dollaro vedrai che il prezzo si muove sempre in uno spazio compreso tra 1,40 e 1,1.

Questo perché gli Stati Uniti non possono permettersi di avere un cambio superiore all’1,4 e infe-riore all’1,1.

La stessa cosa vale per l’Europa.

Quindi la paura che il cambio possa diventare troppo sfavorevole è totalmente infondata.

Se nel momento in cui vendi le tue azioni il cambio è sfavorevole non devi far altro che aspettare che ritorni favorevole, lasciando i dollari sul conto.

Ma questo lo puoi fare solo se possiedi un conto multivaluta, ecco perchè è così importante averlo.

Scusami se mi sono dilungato un po’, ma sono convinto che ne sia valsa la pena. Capire bene il funzionamento di questo particolare tecnico potrà farti risparmiare un sacco di soldi. Ora siamo pronti a passare al secondo passo, ovvero…

Come aprire un conto con il Broker che hai sceltoSe hai poca dimestichezza con l’uso del computer questa fase potrebbe essere la più difficile, ma non ti preoccupare, non c’è nulla di insormontabile.

Ovviamente non posso indicarti tutte le operazioni che dovrai fare perchè queste cambiano in base al broker che sceglierai.

Ad esempio con Fineco hai tre scelte:

1) puoi fare tutta l’operazione on line, attraverso un loro apposito software di riconoscimento facciale

2) Puoi recarti in una delle tante filiali Fineco sparse nel territorio3) Puoi spedire tutti i documenti via posta

Scartando l’ultima opzione che mi sembra la più brigosa, le altre due sono estremamente comode.

Se sei pratico di internet potrai fare tutto comodamente da casa.

Altrimenti puoi raggiungere una Filiale- sul loro sito trovi gli indirizzi e vedrai che ne troverai una non lontano da casa tua-.

In ogni caso per ogni dubbio rivolgiti sempre al servizio clienti e ti diranno nel dettaglio come muoverti.

Infatti, che tu ti rivolga a Fineco o ad un altro broker, ti consiglio di fare sempre una chiamata al servizio clienti. A mio avviso è il modo migliore per testare l’efficienza del partner col quale ti accin-gi ad aprire un conto.

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Tieni presente che questi Broker sono molto specializzati, quindi hanno perfezionato la procedura nei minimi dettagli e hanno un call center pronto a supportarti per ogni dubbio.

Quindi non ti preoccupare, non è certo questo passaggio che può farti perdere l’occasione di inve-stire nel mercato statunitense dove potrai acquistare colossi come Apple, Google, Amazon, -solo per farti i primi tre nomi che mi sono venuti in mente-.

Certamente la cosa è un po’ più complicata per quanto riguarda Interactive Broker in quanto non esiste un call center in italiano.

Proprio per questo motivo, stiamo predisponendo un servizio apposito per dare assistenza a tutti i nostri clienti, passati e futuri, che desiderano aprire un conto con Interactive broker.

Detto questo possiamo passare all’ultimo punto.

Scegliere l’azione e fare clickArrivati a questo punto sei veramente ad un passo dal tuo primo investimento.

Una volta che avrai inviato i soldi sul conto che hai appena aperto, sei pronto per scegliere l’azione che ritieni giusta ed il gioco è fatto.

Ho detto “gioco” in senso ironico.

Infatti, investire è tutto fuorché un gioco.

Penso che l’espressione giocare in borsa sia molto infelice e possa trarre in inganno.

Tecnicamente, comprare azioni è molto semplice. Una volta aperta la piattaforma in massimo due click potrai investire nel mercato statunitense.

Invece scegliere l’azione su cui investire non è certamente un gioco da ragazzi.

E questo chiaramente non vale solo per il mercato americano ma per tutti i mercati.

Ovviamente in un report come questo non posso spiegarti qual’è il modo migliore per scegliere un’azione ma ci tengo comunque a raccomandarti di pensare sempre molto bene a quello che fai sul mercato e di investire solo dopo aver acquisito un metodo.

Te lo dico per esperienza personale. All’inizio io sono partito con un po’ di incoscienza e ho com-messo alcuni errori di cui mi sono pentito.

Poi però lavorando duro e studiando per anni -se non decenni-,sono riuscito ad acquisire un meto-do in 5 step che ho chiamato “Metodo Pascarella”.

É grazie a questo metodo che uno dei miei due portafogli, il Pasca premium, ha registrato una per-formance del 678% negli ultimi 10 anni.

In tutto questo periodo ho riservato le mie consulenze solo agli addetti ai lavori, che già conoscono le potenzialità del mercato USA.

Ma ora ho deciso di permettere a sempre più persone possibili di ottenere i miei stessi risultati, re-plicando esattamente tutte le operazioni che faccio io.

Comprare le azioni che compro io nello stesso momento e fare la stessa cosa quando è giunto il tempo di venderle.

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Infatti ho creato due portafogli, uno più aggressivo che ho chiamato Pasca Premium ed uno più tranquillo che ho chiamato Pascarella.

Seguendo semplicemente le mie operazioni, potrai vedere i tuoi risparmi moltiplicarsi anche del 32,19% all’anno, esattamente come è successo nel 2019.

E potrai farlo anche se non hai nessuna esperienza, senza dover impiegare tempo in lunghe e dif-ficili analisi e soprattutto senza avere ogni volta il terrore di aver scelto l’azione sbagliata.

Ovviamente, non ti posso garantire le stesse performance, ma la storia insegna che negli ultimi anni i capitali investiti seguendo le mie indicazioni hanno avuto rendimenti decisamente superiori alla norma.

Quindi come funziona?

Penseremo io ed il mio team a fare tutte le analisi per te.

Tu non dovrai fare altro che comprare e vendere i titoli quando io ti dirò di farlo, togliendoti ogni stress e lasciandoti solo il piacere di veder crescere il tuo capitale.

Per saperne di più basta mandare un messaggio o telefonare al numero 392 5186777

Uno dei miei consulenti ti chiamerà e ti aiuterà a valutare la tua situazione e i tuoi bisogni.

Per noi è importante che tu ti chiarisca ogni dubbio ed è per questo che ci mettiamo a disposizione gratuitamente per aiutarti a fare la scelta migliore per te e la tua famiglia.

Immagino che avrai mille domande in testa, quindi non esitare, mandaci un messaggio e sarà un piacere farti toccare con mano i nostri risultati. Pensa che...

Se tu 10 anni fa avessi investito 50.000 Euro nel portafoglio Pasca Premium, oggi avresti 339.115,27 Euro

Praticamente senza muovere un dito, ma semplicemente replicando le mie operazioni.

So che potrebbe sembrarti troppo bello per essere vero, ma le performance di cui ti parlo non sono ipotesi, sono esattamente i risultati che ho ottenuto negli ultimi 10 anni.

Per dimostrarti che non sono il solito “venditore di speranze” che si trova sul web ho scritto un libro dove mi sono messo a nudo.

Infatti, se ti interessa la possibilità di investire sui mercati americani, ma per qualsiasi motivo vuoi saperne di più in totale autonomia, è uscito da poco il mio libro “Battere il benchmark”.

In questo testo mi lascio andare raccontando la mia storia personale, i miei errori, tutto ciò che ho imparato in anni di duro lavoro e soprattutto ti do indicazioni estremamente pratiche.

Scoprirai tra le altre cose anche il metodo che mi ha permesso di moltiplicare i capitali dei clienti che replicano le mie mosse del 678% negli ultimi 10 anni.

Ti garantisco che sarà un primo passo fondamentale nel tuo cammino verso gli investimenti.

Ecco cosa dice chi ha letto il mio libro:

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Mi ha sempre incuriosito il mondo degli investimenti ma la marea di termini tecnici e argomenti troppo complicati per un principiante come me, mi hanno sempre allontanato dall’approfondire. Ero scettico anche prima di leggere “Battere il Benchmark” però ho provato.

Il mercato americano mi ha sempre affascinato.A fine libro ho avuto la sensazione di come seppur ancora inesperto, avessi le idee molto più chia-re e avessi capito con esattezza molte dinamiche che prima non pensavo minimamente di poter comprendere.

E’ scritto in maniera incredibilmente semplice e questo aiuta molto la lettura soprattutto se parti da zero come me.

Straconsigliato a chi vuole capire come investire nel mercato americano anche se è all’asciutto di qualsiasi nozione sulla finanza.

Mattia Acquadro - atleta professionista

“Battere il benchmark” è un autentico ricettario per prendere decisioni quando devi fare scelte per i tuoi investimenti finanziari, ma non solo…. Con un po’ di buona volontà, ci puoi trovare istruzioni e consigli preziosissimi che ti guidano non solo nelle scelte di investimento, ma anche in ogni altro momento della vita in cui sei chiamato a prendere decisioni.

Ho amato la semplicità, la sapienza frutto dell’esperienza, e la trasparenza, con cui Giuseppe Pa-scarella affronta temi che in altri libri, per non parlare delle aule di corsi o di Università, sembrano destinati solo a chi ha una laurea in matematica.In questo vero e proprio manuale, l’autore ti insegna che non esistono formule magiche, ricette mi-racolose, o notizie e informazioni inaccessibili. Nella finanza, come in ogni altro ambito della vita, la riuscita, che qui si esprime in dollari sul conto corrente, è frutto di ore e ore di ricerca e di studio, e di tanta esperienza.

E qui mi si apre una bellissima similitudine con un mio vecchio collega di lavoro.Ho lavorato per più di dieci anni nell’ambito del risparmio gestito, ho fatto il Private Banker per una banca Italiana di medie dimensioni prima, e poi per una Private Bank Svizzera, a Lugano. Proven-go da Economia e ho fatto corsi di ogni tipo nell’ambito dell’analisi fondamentale e tecnica.Ricordo guru, strategist, senior analyst, heads of research e ogni altro tipo di appellativo usato per indicare pseudo guide della finanza, ognuno con la sua verità e le sue previsioni.

Ho assistito all’esplosione dei fondi di investimento mobiliari, alla folle corsa alle netcompany del biennio 1999/2000, al crollo delle torri gemelle e al successivo crollo dei mercati fino all’epilogo del 2002, alla folle ripresa dell’oro per un intero decennio prima dimenticato, alla folle corsa del merca-to immobiliare e di tutta la spazzatura di pseudo derivati e, infine, al crollo, non solo finanziario, del 2008.

Ricordo ancora quei giorni di fine ottobre, i nostri occhi sbigottiti di fronte all’impossibilità di deposi-tare soldi tra banche per una durata superiore a 24 ore, temevamo veramente che il mondo stesse per fallire.

E in quel momento, quel mio collega che spendeva ore e ore ad analizzare bilanci, a cercare la verità sulle società tra le pieghe delle notizie, quello che faceva sempre il bastian contrario alle rac-comandazioni prezzolate di tutti i guru e santoni della finanza (ce ne fosse uno che avesse previsto quei giorni di ottobre...), proprio in quel momento di massimo sbigottimento, fece man bassa di azioni di società che avevano sempre pagato dividendi.

Con tanto di performance e guadagni stellari negli anni a seguire.

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Ecco la scena che ho ripetutamente rivisto e rivissuto leggendo questo libro. E due parole, sem-plici, che la riassumono: buon senso! Questo il succo che ricavo dalla lettura del libroTanto buon senso, non solo nella scelta dei settori e dei titoli, ma anche nel suggerire i profili di rendimento dei portafogli.

L’autore va proprio controcorrente e, anziché suggerire profili di rischio senza senso, suggerisce profili di rendimento in base alle diverse fasce di età, che tengono conto dei reali desideri, delle ambizioni e delle possibilità degli individui. Leggi l’ultimo capitolo e capirai cosa intendo.

Il libro è una bellissima e semplice guida su come funziona il mondo della finanza, qui illustrata con dati e storie di vita vissuta e io, onestamente, ci ho trovato anche una bella parabola di vita! Un mio personalissimo grazie all’autore!

Giuseppe Capezio - ex private banker Lugano, Svizzera

BATTERE IL BENCHMARKLa guida definitiva per chi vuole investire con profitto nel mercato americano

Se invece muori dalla voglia di sapere come, grazie ai miei portafogli, potrai moltiplicare i tuoi ri-sparmi fino al 30% annuo, senza dover fare noiose analisi e senza il terrore di puntare sull’azione sbagliata,

allora manda un messaggio o chiama al 392 5186777 ti spiegheremo nel dettaglio in che modo possiamo aiutarti.

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Chi è Giuseppe Pascarella Mi chiamo Giuseppe Pascarella, sono nato il 19 gennaio 1975 a Carpi e sono specializzato nell’analisi di società quotate in USA.

Per svariate ragioni, migliaia di persone mi considerano il più autorevole esperto di mercati americani e si affidano a me per affondare le mani in quella miniera d’oro chiamata Wall Street.

Alcuni dei miei clienti hanno definito il mio personale metodo di analisi un “prezioso segreto”, per via del mec-canismo che mi ha permesso di battere costantemente il benchmark e gli altri analisti.

Un “segreto” che ho voluto condividere nel mio libro “Battere il benchmark”, che affianca altre pub-blicazioni di articoli specializzati nel mondo della finanza, come ad esempio “Yahoo Finance” e “Il Sole24Ore”.

In realtà, gli ingredienti che lo compongono sono un mix tra la mia esperienza sul campo e la pro-fonda conoscenza dei mercati azionari che ho sviluppato nel corso degli anni.

Perché si sa… l’elasticità mentale di un analista finanziario deve essere molto superiore a quella di un risparmiatore tradizionale e quindi va allenata costantemente.

Vivo tuttora a Carpi, nella casa che ho sognato fin da bambino e che ho acquistato pochi anni fa grazie ai guadagni di un singolo titolo che ho tenuto in portafoglio per qualche anno e che mi ha permesso di chiudere la mia parte di mutuo.

Vivere in una casa senza debiti… sensazione stupenda.

Provengo da una famiglia modesta, che mi ha insegnato il significato della parola “sacrifici”. Sono stato molto fortunato, infatti i miei genitori mi hanno sempre sostenuto e supportato.

Senza il loro appoggio oggi non starei sicuramente scrivendo queste righe.

Fin da giovanissimo, mi sono appassionato di finanza e per molti anni non ho fatto altro che vivere circondato da tomi voluminosi, respirare l’aria polverosa delle biblioteche e nutrirmi con gli inse-gnamenti dei più grandi maestri della finanza, come Warren Buffett e Benjamin Graham.

Un percorso lungo e difficile che oggi mi ha portato fino a qui.

Quali risultati ho ottenuto?

Dal 2010 al 2019 il mio Portafoglio di punta mi ha permesso di ottenere una performance straordi-naria.

Come sono riuscito ad ottenere questi risultati?

Ho applicato alla lettera il mio metodo di analisi e ho seguito la mia filosofia del lungo periodo.

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Ho investito in aziende solide, con forti prospettive di crescita che io spesso definisco le “nuove Amazon”.

Tutto questo e molto altro è spiegato nel dettaglio nel mio nuovo libro che puoi acquistare cliccan-do qui.

Il mio obiettivo è quello di diffondere il più possibile la conoscenza nel campo degli investimenti e porto avanti da anni una missione che io chiamo “alfabetizzazione finanziaria”.

Proprio per questo motivo, cerco di condividere il più possibile i miei insegnamenti e le mie strate-gie su diversi canali.

Oggi il settore degli investimenti si è trasformato in una giungla, all’interno della quale poche per-sone hanno il coraggio di addentrarsi.

Nella mia carriera, ho visto amici al di fuori della mia cerchia esclusiva che “procedevano a tentati-vi” e quasi tutti hanno perso soldi in investimenti fallimentari.

Ascolto giornalmente storie di persone che si sono fidate dei consigli dell’impiegato della banca di fiducia o del promotore finanziario “amico da una vita”. Spesso queste storie non sono a lieto fine.

Inoltre, non mi piace restare a guardare.

Se deciderai di seguirmi e iscriverti ad esempio al mio gruppo FB “Battere il Benchmark” ti svelerò pian piano i segreti che mi hanno permesso negli ultimi nove anni di ottenere rendimenti largamen-te superiori agli indici e ai maggiori Fondi comuni d’investimento.

Se acquisterai il mio libro, scoprirai anche il mio metodo di analisi personale che definisco:

● indipendente, ovvero libero da qualsiasi interesse di parte. Il mio solo interesse è quello di battere il benchmark insieme a te;

● unico, perché non utilizza modelli preconfezionati, ma è frutto della mia esperienza, formazione e curiosità a 360°

● collaudato, infatti dal 2010 al 2018 il rendimento del mio portafoglio di punta è stato largamente positivo.

Ti aspetto sui miei canali. Al tuo successo

Giuseppe Pascarella

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