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Per le Fondazioni di origine bancaria l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2013 riflette ancora gli effetti di una crisi economica che ormai attana- glia il Paese da più di un quinquennio, ma anche i primi timidi, positivi segnali di un’auspicata inversione di tendenza. Segnali ancora episodici e disorganici, che lasciano però sperare in un gra- duale processo di ripresa. «Se la crisi può aver intaccato, purtroppo in alcu- ni casi anche in profondità, la capacità erogativa di alcune Fondazioni – scrive Giuseppe Guzzetti, presidente dell’Acri, nella prefazione al XIX Rapporto sulle Fondazioni, alla cui sintesi dedi- chiamo questo numero speciale della Rivista – l’insieme degli enti escono da questa dura prova ulteriormente rafforzati nella consapevolezza dei rischi insiti nelle dinamiche macro-economiche, nelle capacità di far fronte a queste minacce, nella determinazione a rispondere con ancora maggiore efficacia ai bisogni e alle sollecitazioni che provengono dalle comunità che si onorano di servire. I dati 2013 riferiti all’insieme delle Fondazioni sono incoraggianti in quanto confer- mano, con un leggero incremento, il risultato eco- nomico conseguito l’anno precedente, frutto di una tenuta dei rendi- menti finanziari degli investimenti, combi- nato con un ulteriore contenimento della spesa. Ciò non si è tut- tavia potuto tradurre immediatamente in maggiori erogazioni che, invece, subiscono un’ulteriore limatura rispetto all’anno precedente a causa dell’esigen- za di copertura di disavanzi pregressi. Ma la dimensione dello sforzo erogativo, di poco infe- riore ai 900 milioni di euro, è tuttavia estrema- mente significativo, ancor di più se si considera il contesto generale e si tiene a mente l’impatto che misure fiscali introdotte negli ultimi periodi di imposta hanno prodotto sulle disponibilità delle Fondazioni, privandole di preziose risorse che avrebbero potuto essere destinate a contribuire ancora di più alla risposta ai bisogni delle comu- nità locali… Senza lasciarsi scoraggiare, le Fondazioni hanno continuato a svolgere il pro- prio ruolo con ancora maggiore determinazione, compensando la minore disponibilità di risorse erogative con la capacità, che si è oramai conso- lidata nel tempo, di fornire risposte organiche, corali ed efficaci a problemi delle proprie comu- nità di riferimento e di fungere da snodo determi- nante per i processi aggregativi locali. Non solo, quindi, soggetti in grado di fornire sostegno eco- nomico alle idee e alle progettualità che prendo- no forma a livello locale, ma anche protagonisti della messa in rete di una pluralità di soggetti con natura e caratteristiche differenti, ma accomuna- ti da un condiviso interesse di favorire la crescita e lo sviluppo delle comunità in cui operano». A fine 2013 il patrimonio contabile delle Fondazioni ammonta a 40,9 miliardi di euro e costituisce l’82,9% del totale di bilancio, che assomma a oltre 49 miliardi di euro. Ha registrato una diminuzione del 3% sul 2012 (-1,3 miliardi di euro) derivante principalmente dall’adeguamento dei valori delle partecipazioni detenute, al fine di tener conto dell’andamento dei mercati finanziari degli ultimi anni, che hanno fortemente penalizza- to i titoli quotati. Peraltro dal 2000, anno di entra- ta in operatività della legge Ciampi, al 2013 il patrimonio delle Fondazioni ha avuto un tasso di crescita medio annuo dell’1,2%. Nello stesso periodo 2000-2013, esse hanno erogato risorse per complessivi 17,5 miliardi di euro (7,4 nel solo periodo 2008-2013) e accantonato ulteriori risorse per l’attività erogativa futura per circa 1,8 miliar- di di euro, per un totale di 19,3 miliardi. Hanno, quindi, assolto agli obblighi di salvaguardare il patrimonio e generare una redditività in grado di sostenere l’attività istituzionale, compatibilmente con l’andamento dei mercati finanziari. Il totale attivo delle Fondazioni di origine banca- ria (49,3 miliardi di euro) è costituito per circa il 96% da attività finanziarie (63% immobilizzate, il 66% nel 2012), mentre le immobilizzazioni mate- riali e immateriali rappresentano solo il 3,9%. L’investimento in attività finanziarie non immobi- lizzate aumenta di 1,6 miliardi di euro (+12%) attestandosi a 14,3 miliardi; in particolare la varia- zione più sensibile è la diminuzione delle gestioni patrimoniali di 4,5 miliardi e l’aumento, per un importo pressoché uguale, degli investimenti in OICR (organismi di investimento collettivo del risparmio) non quotati. Inoltre la posta relativa alle partecipazioni nelle conferitarie collocate fra le attività finanziarie non immobilizzate fa segna- re un incremento di 983 milioni di euro per effet- to del trasferimento delle azioni dalle immobiliz- zazioni finanziarie. Anche in questo caso, lo spo- stamento dal portafoglio immobilizzato a quello non immobilizzato è l’effetto di strategie di inve- stimento e, in genere, è una manovra propedeuti- ca alla futura cessione di azioni. Complessivamente, nel 2013 le partecipazioni nelle conferitarie diminuiscono di circa 1,8 miliar- di di euro, principalmente per le svalutazioni effet- tuate e per operazioni di cessione. Al 10 ottobre 2014 su 88 Fondazioni 22 non hanno più alcuna partecipazione nella banca originaria, 53 hanno partecipazioni minoritarie in società bancarie con- feritarie che fanno parte di gruppi bancari, mentre le altre 13, di minori dimensioni, mantengono una quota di maggioranza, come consentito dalla legge, per favorire il mantenimento della presenza sui territori di banche autonome dai grandi gruppi. Per quanto riguarda la presenza delle Fondazioni in tre fra i maggiori gruppi bancari italiani, al 10 ottobre 2014 essa è pari all’10,9% in Unicredit (in cui sono presenti 12 Fondazioni), al 27,9% in Intesa Sanpaolo (quota detenuta da 17 Fondazioni), al 2,5% nel Monte dei Paschi di Siena (da parte della omonima Fondazione). Il totale dei proventi per l’esercizio 2013 ammonta a 1.488,2 milioni di euro, con un calo del 3,1% rispetto all’esercizio preceden- te. Se ne viene analiz- zata la composizione, si osserva che mentre gli interessi rimango- no pressoché stabili, i dividendi segnano una lieve flessione dovuta alla riduzione di quelli distribuiti dalle conferitarie che passano da 445,4 a 338,4, solo parzialmente compensata dall’incremento di quelli derivanti da partecipazioni diverse dalla conferitaria. Il risultato delle gestioni patrimoniali flette passando da 399 milioni di euro a 110,5 milioni, anche per effetto del dimezzamento di questa tipologia di investimenti; la gestione degli strumenti finanziari mostra un saldo positivo di 43 milioni di euro, rispetto al disavanzo di oltre 172 milioni del 2012; gli altri proventi di natura non finanziaria sono pari a 21 milioni (25 nel 2012). segue a pagina 2 Anno XV Settembre - Ottobre 2014 LE FONDAZIONI TESSONO RETI SOCIALI PER FAR CRESCERE LE COMUNITA Il patrimonio complessivo ammonta a 41 miliardi di euro Le erogazioni si attestano a 885 milioni di cui 293 al welfare Tariffa regime libero 20/D - Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB Roma

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Per le Fondazioni di origine bancaria l’eserciziochiuso al 31 dicembre 2013 riflette ancora glieffetti di una crisi economica che ormai attana-glia il Paese da più di un quinquennio, ma anchei primi timidi, positivi segnali di un’auspicatainversione di tendenza. Segnali ancora episodicie disorganici, che lasciano però sperare in un gra-duale processo di ripresa.«Se la crisi può aver intaccato, purtroppo in alcu-ni casi anche in profondità, la capacità erogativadi alcune Fondazioni – scrive Giuseppe Guzzetti,presidente dell’Acri, nella prefazione al XIXRapporto sulle Fondazioni, alla cui sintesi dedi-chiamo questo numero speciale della Rivista –l’insieme degli enti escono da questa dura prova

ulteriormente rafforzati nella consapevolezza deirischi insiti nelle dinamiche macro-economiche,nelle capacità di far fronte a queste minacce,nella determinazione a rispondere con ancoramaggiore efficacia ai bisogni e alle sollecitazioniche provengono dalle comunità che si onorano diservire. I dati 2013 riferiti all’insieme delleFondazioni sono incoraggianti in quanto confer-mano, con un leggero incremento, il risultato eco-nomico conseguito l’anno precedente, frutto diuna tenuta dei rendi-menti finanziari degliinvestimenti, combi-nato con un ulteriorecontenimento dellaspesa. Ciò non si è tut-tavia potuto tradurreimmediatamente inmaggiori erogazioniche, invece, subisconoun’ulteriore limaturarispetto all’anno precedente a causa dell’esigen-za di copertura di disavanzi pregressi. Ma ladimensione dello sforzo erogativo, di poco infe-riore ai 900 milioni di euro, è tuttavia estrema-mente significativo, ancor di più se si considera ilcontesto generale e si tiene a mente l’impatto chemisure fiscali introdotte negli ultimi periodi diimposta hanno prodotto sulle disponibilità delleFondazioni, privandole di preziose risorse cheavrebbero potuto essere destinate a contribuireancora di più alla risposta ai bisogni delle comu-nità locali… Senza lasciarsi scoraggiare, leFondazioni hanno continuato a svolgere il pro-prio ruolo con ancora maggiore determinazione,

compensando la minore disponibilità di risorseerogative con la capacità, che si è oramai conso-lidata nel tempo, di fornire risposte organiche,corali ed efficaci a problemi delle proprie comu-nità di riferimento e di fungere da snodo determi-nante per i processi aggregativi locali. Non solo,quindi, soggetti in grado di fornire sostegno eco-nomico alle idee e alle progettualità che prendo-no forma a livello locale, ma anche protagonistidella messa in rete di una pluralità di soggetti connatura e caratteristiche differenti, ma accomuna-ti da un condiviso interesse di favorire la crescitae lo sviluppo delle comunità in cui operano».A fine 2013 il patrimonio contabile delleFondazioni ammonta a 40,9 miliardi di euro e

costituisce l’82,9% del totale di bilancio, cheassomma a oltre 49 miliardi di euro. Ha registratouna diminuzione del 3% sul 2012 (-1,3 miliardi dieuro) derivante principalmente dall’adeguamentodei valori delle partecipazioni detenute, al fine ditener conto dell’andamento dei mercati finanziaridegli ultimi anni, che hanno fortemente penalizza-to i titoli quotati. Peraltro dal 2000, anno di entra-ta in operatività della legge Ciampi, al 2013 ilpatrimonio delle Fondazioni ha avuto un tasso dicrescita medio annuo dell’1,2%. Nello stessoperiodo 2000-2013, esse hanno erogato risorseper complessivi 17,5 miliardi di euro (7,4 nel soloperiodo 2008-2013) e accantonato ulteriori risorseper l’attività erogativa futura per circa 1,8 miliar-di di euro, per un totale di 19,3 miliardi. Hanno,quindi, assolto agli obblighi di salvaguardare ilpatrimonio e generare una redditività in grado disostenere l’attività istituzionale, compatibilmentecon l’andamento dei mercati finanziari.Il totale attivo delle Fondazioni di origine banca-ria (49,3 miliardi di euro) è costituito per circa il96% da attività finanziarie (63% immobilizzate, il66% nel 2012), mentre le immobilizzazioni mate-riali e immateriali rappresentano solo il 3,9%.L’investimento in attività finanziarie non immobi-lizzate aumenta di 1,6 miliardi di euro (+12%)attestandosi a 14,3 miliardi; in particolare la varia-zione più sensibile è la diminuzione delle gestionipatrimoniali di 4,5 miliardi e l’aumento, per unimporto pressoché uguale, degli investimenti inOICR (organismi di investimento collettivo delrisparmio) non quotati. Inoltre la posta relativaalle partecipazioni nelle conferitarie collocate frale attività finanziarie non immobilizzate fa segna-

re un incremento di 983 milioni di euro per effet-to del trasferimento delle azioni dalle immobiliz-zazioni finanziarie. Anche in questo caso, lo spo-stamento dal portafoglio immobilizzato a quellonon immobilizzato è l’effetto di strategie di inve-stimento e, in genere, è una manovra propedeuti-ca alla futura cessione di azioni.Complessivamente, nel 2013 le partecipazioninelle conferitarie diminuiscono di circa 1,8 miliar-di di euro, principalmente per le svalutazioni effet-tuate e per operazioni di cessione. Al 10 ottobre2014 su 88 Fondazioni 22 non hanno più alcunapartecipazione nella banca originaria, 53 hannopartecipazioni minoritarie in società bancarie con-feritarie che fanno parte di gruppi bancari, mentre

le altre 13, di minori dimensioni, mantengono unaquota di maggioranza, come consentito dallalegge, per favorire il mantenimento della presenzasui territori di banche autonome dai grandi gruppi.Per quanto riguarda la presenza delle Fondazioniin tre fra i maggiori gruppi bancari italiani, al 10ottobre 2014 essa è pari all’10,9% in Unicredit (incui sono presenti 12 Fondazioni), al 27,9% in IntesaSanpaolo (quota detenuta da 17 Fon dazioni), al2,5% nel Monte dei Paschi di Siena (da parte della

omonima Fondazione). Il totale dei proventiper l’esercizio 2013ammonta a 1.488,2milioni di euro, con uncalo del 3,1% rispettoall’esercizio preceden-te. Se ne viene analiz-zata la composizione,si osserva che mentregli interessi rimango-

no pressoché stabili, i dividendi segnano una lieveflessione dovuta alla riduzione di quelli distribuitidalle conferitarie che passano da 445,4 a 338,4,solo parzialmente compensata dall’incremento diquelli derivanti da partecipazioni diverse dallaconferitaria. Il risultato delle gestioni patrimonialiflette passando da 399 milioni di euro a 110,5milioni, anche per effetto del dimezzamento diquesta tipologia di investimenti; la gestione deglistrumenti finanziari mostra un saldo positivo di 43milioni di euro, rispetto al disavanzo di oltre 172milioni del 2012; gli altri proventi di natura nonfinanziaria sono pari a 21 milioni (25 nel 2012).

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Anno XVSettembre - Ottobre 2014

LE FONDAZIONI TESSONO RETI SOCIALIPER FAR CRESCERE LE COMUNITA

Il patrimoniocomplessivo ammonta a41 miliardi

di euro

Le erogazionisi attestano

a 885 milionidi cui 293al welfare

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Una riflessione sullo stato dell’arte del welfare in Italiaalla luce delle esperienze messe in campo a opera delleFondazioni di origine bancaria rappresenta un contri-buto prezioso al progresso delle conoscenze e dellepratiche in questo settore così delicato e decisivo per ilbenessere del Paese. In uno dei passi cruciali, il docu-mento Le Fondazioni e il Welfare. Analisi, prospettive emodelli di intervento ricorda che “A fronte di una spesapubblica per assistenza sociale stimata in oltre 60 miliar-di di euro annui, gli interventi delle fondazioni nel setto-re ammontano a circa 300 milioni di euro”. La questio-ne fondamentale per le Fondazioni nell’attuale conte-sto storico dunque è come riuscire ad avere il massimoimpatto possibile ed essere “generativi”, ovvero mette-re in piedi con quelle limitate risorse processi moltipli-cativi e iniziative in grado di camminare sulle propriegambe negli anni a venire realizzando interventi diqualità e centrando gli obiettivi di benessere che ci sipropone di raggiungere.Per poter rispondere a questa domanda il documentoparte dall’analisi dei limiti del sistema tradizionale diwelfare… La critica all’approccio meramente risarci-torio del welfare appare ben fondata. Meccanismibasati unicamente su trasferimenti monetari ai biso-gnosi vanno incontro a un doppio problema. In pri-mis ci sono i ben noti rischi di manipolazione da partedei potenziali beneficiari circa le condizioni che deter-minano l’accesso al sussidio ma, più in profondità, ilproblema diventa quello di un meccanismo che nonproduce miglioramento della qualità della vita deibeneficiari stessi perché non “dignifica”… È forsepossibile completare allora questa analisi del docu-mento affermando che una soluzione ottima ai due

problemi è quella di puntare decisamente, ove possi-bile, all’attivazione dei bisognosi proponendo unaprestazione che attribuisca loro un ruolo attivo, con-ferendo dignità e subordinando eventualmente al suosvolgimento un possibile trasferimento monetario... Una volta completata l’analisi dei limiti e dell’im-proponibilità del vecchio modello di welfare, ildocumento individua alcune linee guida fondamen-tali ai fini della qualità dell’intervento. I principiche vengono sottolineati più spesso sono quelli della“cost-effectiveness” e del ruolo catalizzatore che leFondazioni possono realizzare per costruire reti diattori sul territorio in grado di sviluppare e portareavanti le iniziative dopo il primo stimolo in cui laFondazione gioca un ruolo diretto di protagonista...Capire a fondo che siamo persone, ovvero nessi di rela-zioni e non solo “individua sostanza razionale”, vuoldire dunque valorizzare al massimo quella vita di rela-zioni che garantisce al contempo senso e soddisfazionedi vita e fertilità dell’agire economico e sociale. Tuttoquesto è ancora più importante ed evidente in quantomolti dei settori del welfare nei quali le Fondazioni ope-rano riguardano servizi alla persona dove la qualitàdelle relazioni tra fornitore e utente del servizio è ele-mento fondamentale di qualità. Ispirandosi a questoprincipio di valore aggiunto e di ricchezza prodottadalla relazione, l’azione delle Fondazioni sembra sem-pre di più fare riferimento al concetto di rete conl’obiettivo esplicito di promuovere massa critica a livel-lo territoriale attraverso coalizioni di attori in grado dipromuovere quella creazione di capitale sociale che è lalinfa fondamentale per l’attivazione e il successo deiprocessi avviati. Nonché della loro capacità di avere

vita propria autonoma dopo l’iniziale impulso creativodelle Fondazioni stesse, capacità che è caratteristicaessenziale del concetto stesso di generatività allaErikson (in cui tappe fondamentali sono il generare,l’accompagnare, il far crescere e il lasciar andare)…Molto importante, e più volte sottolineato nel docu-mento, in questo sforzo di attivazione delle reti diattori locali, anche il processo con il quale si attiva-no interventi. Anche da questo punto di vista èormai acclarato che la partecipazione e il coinvolgi-mento di tutti gli attori locali è un requisito fonda-mentale per il buon funzionamento di un’iniziativa. L’altro riferimento fondamentale che le Fondazionidevono avere a mente quando decidono come opera-re e in che modo essere più generative è quello deltraguardo di benessere o ben-vivere verso cui indi-rizzare gli sforzi… devono avere a riferimento unamappa di indicatori adeguata per misurare l’impat-to del loro intervento. Da questo punto di vista essepossono tener conto del ruolo di leadership che ilnostro Paese è riuscito a ritagliarsi da questo puntodi vista attraverso la costruzione della mappa delBES (il Benessere Equo e Sostenibile)…Al di là di questi due nodi cruciali del principiodella relazione e della definizione del valore, il filoconduttore del documento Acri si trova in alcuneparole chiave - sussidiarietà, sostenibilità, respon-sabilizzazione, dignificazione, generatività, rete -che sintetizzano bene l’evoluzione della riflessionesulle iniziative sostenute ed avviate. Leonardo BecchettiProfessore ordinario di Economia PoliticaFa coltà di Economia Università di Roma “Tor Vergata”

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XIX Rapporto Fondazioni

FONDAZIONI Settembre - Ottobre 2014

La componente straordinaria incide sui proventi totali per 345,2 milioni dieuro (256,7 nel 2012). La redditività netta media della somma dei patrimonidelle 88 Fondazioni si attesta al 3,6%, confermando il dato dell’esercizio pre-cedente. Un risultato indubbiamente positivo, sia in termini assoluti sia in ter-mini relativi, che conferma una buona tenuta della struttura complessiva degliinvestimenti dell’insieme delle Fondazioni, in particolare di quelle 82 chehanno registrato un avanzo della gestione, a prescindere dalle svalutazionioperate con riguardo alla partecipazione nella conferitaria.I puri costi di funzionamento per l’insieme delle Fondazioni diminuisconodel 5,3% passando da 224 a 212 milioni di euro nel 2013, mentre i costi rela-tivi alla gestione degli investimenti (commissioni, oneri finanziari, ecc.) sonopari a circa 57,8 milioni di euro contro i 75,9 dell’anno precedente. Il caricofiscale - per le imposte dirette, sui proventi percepiti, e indirette, comeIrap e Imu, corrisposte nell’anno - è stato pari a oltre 170 milioni dieuro, di cui: 130 per imposte sostitutive sui redditi degli investi-menti finanziari; 12,3 milioni a titolo di Ires; oltre 4 milioni atitolo di Imu e 3 milioni per l’Irap. L’avanzo di gestione suiproventi totali è stato del 74% circa (70% nel 2012), pari a1.099,7 milioni, rispetto ai 1.069,7 milioni del 2012. L’au -mento del 2,8% è da attribuire alla sensibile riduzione deglioneri di circa 100 milioni di euro, che è stata in grado dicompensare, oltre alla riduzione dei proventi, anche il mag-gior carico fiscale che ha pesato sul risultato della gestione.In merito agli accantonamenti al patrimonio, per l’anno 2013l’Autorità di Vigilanza ha confermato l’aliquota dell’accantonamen-to alla “Riserva obbligatoria” al 20% dell’avanzo di gestione e ha fissatoal 15% l’aliquota massima di accantonamento alla “Riserva per l’integrità delpatrimonio”. Le Fondazioni, quindi, hanno potuto complessivamente desti-nare al patrimonio risorse, in misura variabile, da un minimo del 20% a unmassimo del 35% dell’avanzo della gestione. Questo margine di flessibilitàha reso possibile graduare l’entità dell’accantonamento complessivo in rela-zione al risultato della gestione e alla necessità di salvaguardare i livelli ero-gativi. Per l’insieme delle Fondazioni, il dato complessivo di accantonamen-ti alle riserve patrimoniali è pari a 340,8 milioni di euro (380 nel 2012).All’attività istituzionale, comprendendo anche gli stanziamenti ai fondi perl’attività futura, sono stati destinati 840 milioni di euro, contro gli 880,9milioni del 2012. Se si rapporta tale dato al totale degli avanzi positivi digestione, nel 2013 l’incidenza risulta del 70,4% contro il 69,2% del 2012. Per l’attività istituzionale relativa all’esercizio 2013, agli 840 milioni di euro

derivanti dall’avanzo di gestione sono stati aggiunti 447 milioni di euro gra-zie all’utilizzo di accantonamenti effettuati negli anni precedenti; dunque nel2013 l’attività istituzionale delle 88 Fondazioni ha assorbito 1.287,3 milionidi euro. In quest’ambito, 884,9 milioni (965,8 nel 2012) sono già stati deli-berati per la realizzazione dell’attività istituzionale corrente (853,3 per inter-venti erogativi decisi dalle Fondazioni e 31,5 per i fondi speciali per il volon-tariato, in base alla legge 266/91) e 402,4 milioni sono stati destinati ai fondiper il sostegno all’attività erogativa futura.Nel 2013 le Fondazioni hanno finanziato 22.334 iniziative (+0,6% sul2012), con un valore medio per intervento di 39.619 euro; 254 è il numerodei progetti realizzati mediamente da ogni Fondazione. Tra i 21 “settoriammessi” dalla legge, 7 sono quelli su cui si concentra la maggior parte

delle erogazioni delle Fondazioni: Arte, attività e beni culturali (30,4%del totale), Ricerca e Sviluppo (14,5%), Assistenza sociale

(13,5%), Educazione, istruzione e formazione (11,9%),Volontariato, filantropia e beneficenza (11,8%), Salute pubbli-ca (7,7%), Sviluppo locale (5,6%). È significativo che al wel-fare, che raccoglie i settori di Assistenza sociale, Volontariatoe Salute pubblica, sia stata destinata la maggior quota delleerogazioni: 292,8 milioni di euro, pari al 33% del totale(31% nel 2012). «In un contesto strutturale in cui la risposta

dello Stato alle esigenze e ai bisogni sociali non sembra esse-re più sufficiente – sottolinea Guzzetti nella sua prefazione – le

Fondazioni si interrogano su come poter dare sostegno, inun’ottica di sussidiarietà orizzontale e non sostitutiva del ruolo

del pubblico, a interventi organici e partecipativi per contrastare le fra-gilità della nostra società. A tal fine Acri ha dato vita a un gruppo di lavo-ro interno, composto da esperti del settore di alcune associate particolar-mente sensibili alla tematica e coordinato dal vicepresidente dr. VincenzoMarini Marini, per elaborare una proposta che possa rafforzare e renderepiù efficace il sistema di tutele e protezioni attraverso il rafforzamento deisistemi relazionali locali e l’elaborazione di soluzioni partecipate. Il primorisultato dell’attività del gruppo di lavoro viene presentato nel quinto capi-tolo del Rapporto, accompagnato da un commento del prof. LeonardoBecchetti (a seguire un breve estratto). È un primo passo, che richiederàpoi ulteriori passaggi di natura applicativa, ma che traccia un percorsolungo il quale le Fondazioni possono trovare modalità complementari allatradizionale attività erogativa per contribuire ancora di più al benesseredei territori di riferimento».

Intessere reti socialiper far crescere le comunità

Per rinnovare il sistema del welfaredalle Fondazioni un prezioso contributo di riflessione

segue da pagina 1

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welfare

FONDAZIONI Settembre - Ottobre 2014

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Come già accennato in queste pagine, nel corsodel 2013 l’Acri e le sue Associate si sono partico-larmente focalizzate sul fronte del welfare che, difatto, nello scorso esercizio è risultato il primoambito di intervento delle Fondazioni con circa300 milioni di euro erogati: molto, ma ovviamen-te una goccia rispetto al mare dei bisogni. LoStato da solo non ce la fa e anche le risorse priva-te non sono poi così abbondanti. Però, è la tesidelle Fondazioni, se si lavora insieme – pubblicoe privato – i risultati sono senz’altro migliori.Questo è vero sempre, ma soprattutto quando sitratta di provvedere anche ai bisogni di quei cit-tadini che hanno necessità specifiche e peculiariper le quali è difficile trovare risposte efficienti ed

efficaci nell’ambito del sistema pubblico, visto ilpeso marginale che spesso hanno nell’economiacomplessiva dei servizi primari di welfare. Ciòvale per i bisogni sociali come per quelli sanitari,molto spesso intessuti l’uno nell’altro. È proprioin quest’ottica globale di “servizi alla persona”che in questi ultimi anni l’Acri ha voluto, dun-que, aggregare in un unico valore le erogazioniindirizzate a tre settori fra loro contigui, peraltronon certo sovrapponibili. Si tratta di “Assistenzasociale”, “Volontariato, Fi lan tro pia e Bene -ficenza”, “Salute pubblica”. Il XIX Rapporto ri -porta un’analisi dedicata per ognuno, per meglioconoscerne evoluzione e dinamiche specifiche. Diseguito se ne traccia una breve sintesi.

DALL’ASSISTENZA ALLA SANITÀL’OBIETTIVO SONO I SERVIZI ALLA PERSONA

119,8milioni erogati

13,5%del totale erogato

2.495n. interventi

48.016dimensione media

erogazioni

61Fondazioni

attive nel settore

104,6milioni erogati

11,8%del totale erogato

2.790n. interventi

37.491dimensione media

erogazioni

87Fondazioni

attive nel settore

68,4milioni erogati

7,7%del totale erogato

1.121n. interventi

61.017dimensione media

erogazioni

68Fondazioni

attive nel settore

AssistenzaSociale

SalutePubblica

VolontariatoFilantropia e Beneficenza

Il settore “Assistenza sociale” raccoglie gli inter-venti che le Fondazioni realizzano allo scopo disostenere i cittadini in condizione di disagio o arischio di esclusione sociale, nonché quelli asostegno dei servizi di protezione civile e di assi-stenza ai profughi e rifugiati. Non comprendeinvece, pur se aventi finalità generali analoghe,gli interventi destinati alle organizzazioni divolontariato e ad altri intermediari filantropici(come ad esempio le Fondazioni comuni-tarie), raccolte nell’ambito del settore“Volontariato, Filantropia e Beneficenza”;né le iniziative nel campo dell’HousingSociale, che a partire dal 2013 sono stateregistrate nel settore Sviluppo locale.Con 119,8 milioni di euro e 2.495 inter-venti l’“Assistenza sociale” nel 2013 haassorbito il 13,5% delle erogazioni totali(12,9% nel 2012) e la parte prevalente(98,7%) è andata al comparto Servizisociali, seguito da Servizi di assistenza incaso di calamità naturale, di protezionecivile e di assistenza ai profughi e ai rifu-giati, ai quali va complessivamentel’1,2% degli importi indirizzati al settore.Come nel passato il raggio d’azione èstato ampio: i destinatari finali sono inprimo luogo i disabili (58,7%), quindi glianziani (15,6%), i minori (12,1%) e i tossicodi-pendenti (2,3%); ad altri soggetti (famiglie arischio di povertà, persone senza fissa dimora,detenuti, ecc.) è stato finalizzato il 10,6% dellerisorse. Per quanto riguarda, invece, la natura deisoggetti beneficiari delle erogazioni si rileva unalarga prevalenza degli organismi del privato nonprofit, che raggiungono in questo settore una

delle quote di incidenza più alte (77,2% degliimporti assegnati, contro una media complessivadi 67,1%). Il dato riflette la consuetudine delleFondazioni a una stretta cooperazione con leorganizzazioni del terzo settore presenti sul terri-torio, secondo la logica del modello di welfarecomunitario. Tra gli interlocutori più ricorrenticompaiono le fondazioni civili, a cui va il 31,4%dei contributi del comparto, le associazioni priva-

te (tra cui le associazioni di promozione sociale)con il 14% delle erogazioni, le cooperative socia-li con il 13,2% e gli altri soggetti privati con il9,3% (tra cui Comitati, Ipab, Ong, Imprese socia-li, Scuole e Università, Strutture sanitarie).L’intensa relazione con questo variegato mondo erelative reti trova ulteriore riscontro statistico neldato relativo all’origine delle iniziative sostenute:

qui la prevalenza delle erogazioni a fronte didomande di terzi è più alta di quella registrata peril complesso dei settori (il 69,3% nel settore con-tro il 64,7% a livello generale). Con se guen -temente hanno minor rilievo in questo ambito iprogetti di origine interna (che pesano per il15,2% degli importi erogati rispetto al 17,3% sulvolume totale delle erogazioni) e le assegnazionitramite bando (nel settore al 15,5%, contro il 18%

delle erogazioni complessive).Pur nell’ampia gamma delle iniziativemesse in campo è possibile individuarealcune direttrici prevalenti delle progettua-lità sostenute. Per quanto riguarda l’assi-stenza agli anziani e ai disabili prevalgonole politiche volte a contrastare la non auto-sufficienza, privilegiando il sostegno allefamiglie in un’ottica di domiciliarizzazio-ne dell’assistenza, pur non mancandointerventi anche importanti sulle strutturedi accoglienza. Sono altresì diffuse le ini-ziative finalizzate a promuovere attività disocializzazione e l’inserimento lavorativo.L’ambito minorile è affrontato da un latopromuovendo il benessere psico-fisico deigiovani nelle diverse fasce di età (dallaprima infanzia all’adolescenza), dall’altrooffrendo opportunità di sviluppo delle

capacità e potenzialità, in una logica di preven-zione dei rischi di emarginazione sociale e didevianza. Gli strumenti utilizzati sono molteplicie variano in funzione del contesto di riferimentoe del bisogno da soddisfare: aiuti alle famiglie,fondi di garanzia per l’accesso al microcredito,progetti di auto-impiego, iniziative promozionalidella coesione sociale, ecc.

L’ASSISTENZA SOCIALE CONTRASTA IL DISAGIO

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welfare

FONDAZIONI Settembre - Ottobre 2014

CON IL VOLONTARIATO UN’INTERAZIONECHE CRESCE E DÀ FRUTTI

Nel settore “Volontariato, Filantropia e Bene -ficenza”, a differenza di quanto avviene neglialtri settori, dove il comune denominatore è rap-presentato dal contenuto tematico e disciplinaredelle azioni realizzate con i contributi erogatidalle Fondazioni, rilevanza primaria assume ilprofilo degli intermediari coinvolti, cioè delleorganizzazioni a cui le Fondazioni hanno asse-gnato le proprie risorse per la realizzazione degliinterventi. Qui sono censite, in particolare, le ini-ziative che coinvolgono nel ruolo di “tramite” leorganizzazioni di volontariato e alcuni interme-diari filantropici (ad esempio le Fondazioni dicomunità) caratterizzati da pregnanti finalitàsolidaristiche in ambito nazionale e internaziona-le, nonché le iniziative assunte in proprio dalleFondazioni di origine bancaria con stringentifinalità umanitarie e filantropiche.Così, dell’importo complessivo destinato al set-tore – che nel 2013 è stato di 104,6 milioni dieuro, pari all’11,8% del totale delle risorse ero-gate (12,1% nel 2012) – il 30,1% è stato impie-gato per gli Accantonamenti ai fondi speciali peril volontariato; il 28,8% è andato in Contributi afondazioni grant-making ed altri intermediarifilantropici, ovvero a fondazioni come quelle dicomunità, alla Fondazione con il Sud o ad altrisoggetti non profit del territorio che intermedia-no le risorse verso le organizzazioni del terzo set-tore; il 19,1% a Interventi diretti di promozione esostegno del volontariato; il 10,6% a Iniziativeumanitarie e filantropiche; il 5,8% ad Attività disostegno allo sviluppo e alle condizioni di vitadei paesi poveri; lo 0,3% a Scambi culturali ecooperazione internazionale.Il rapporto tra Fondazioni e mondo del volontaria-to è solido e ha radici molto antiche. L’esperienzadelle originarie Casse di Risparmio e Banche delMonte, che avevano coltivato uno speciale legamecon le realtà di volontariato locali esercitando l’at-tività “morale” per loro prevista in abbinamentoalla funzione creditizia, è stata ripresa, rivitalizzatae approfondita dalle Fondazioni nell’assolvimentodi una nuova, più mirata e moderna funzione diservizio alla comunità. E oggi i terreni su cui essasi dispiega sono essenzialmente due: uno previstodalla legge (il finanziamento dei Fondi speciali peril volontariato istituiti con l’art. 15 della legge 11agosto 1991 n. 266 “Legge quadro sul volontaria-to”, che li stabilisce pari a un quindicesimo del-l’avanzo d’esercizio al netto della riserva obbliga-toria e della quota minima da destinare ai settoririlevanti); l’altro legato allo svolgimento dellacomune attività “istituzionale” delle Fondazioni,

con l’erogazione diretta di contributi alle organiz-zazioni di volontariato per la realizzazione di pro-getti e programmi.Peraltro le attività delle organizzazioni di volonta-riato sostenute dalle Fondazioni si esplicano anchein altri settori diversi dallo specifico Volontariato,Filantropia e Beneficenza. Per cui i dati sin quiesposti non sono esaustivi delle iniziative promos-se dalle Fondazioni a sostegno del volontariato.Per avere il quadro completo è necessario estende-re la ricerca anche agli altri settori, selezionando alloro interno le iniziative riconducibili alle organiz-zazioni di volontariato quali soggetti beneficiaridelle erogazioni. Da questa più allargata ricogni-zione si evince che nel 2013 le erogazioni rispon-

denti a questo requisito, rilevabili soprattutto neisettori Assistenza sociale e Salute pubblica,ammontano complessivamente a 7,7 milioni dieuro. Sommando questo importo ai valori giàricordati dell’accantonamento ai fondi speciali peril volontariato (31,5 milioni di euro) e agli inter-venti diretti di promozione e sostegno del volonta-riato (20 milioni) si ottiene un aggregato di 59,2milioni di euro (il 7,6% in più del 2012), che puòessere assunto come valore di riferimento più pun-tuale del sostegno rivolto dalle Fondazioni almondo del volontariato nel 2013. Andando oltrenel ragionamento, l’analisi potrebbe essere util-mente estesa agli interventi che interessano le coo-perative sociali e le associazioni di promozionesociale. Si tratta infatti di due realtà organizzativeche, sebbene giuridicamente distinte dalle orga-nizzazioni di volontariato, operano avvalendosistrutturalmente di significativi apporti di lavorovolontario. Anche le erogazioni a esse destinatepossono quindi essere considerate, sebbene inmisura meno diretta delle prime, come contribu-ti promozionali dell’attività di volontariato. Nel2013 l’ammontare delle risorse destinate a questerealtà è stato pari a oltre 42 milioni di euro. Un ulti-mo ambito da considerare ai fini di questa analisi,sebbene qui sia impossibile tentare una stimaanche solo di massima del suo impatto sul mondodel volontariato, è quello degli interventi delleFondazioni a favore di iniziative di istituzioni pub-bliche e private che prevedono l’attivazione di col-laborazioni dirette con le organizzazioni di volon-tariato. Anche in questo caso, infatti, i benefici delcontributo concesso dalle Fondazioni si riversano,seppure indirettamente, sulle stesse organizzazionidi volontariato, ampliando la sfera delle interazio-ni positive tra l’attività istituzionale delleFondazioni e il contesto dell’azione volontaria deicittadini al servizio della comunità.

Una delle più significative partnership di sistemarealizzate dalle Fondazioni di origine bancaria è sen-z’altro la Fondazione con il Sud, che coinvolge nellasua governance, in termini paritetici, le Fondazionie rappresentanze del terzo settore e del volontariato.La Fondazione con il Sud si propone di promuove-re e potenziare le strutture immateriali per lo svilup-po sociale, civile ed economico del Meridione, inparticolare Basilicata, Calabria,Campania, Puglia, Sardegna eSicilia, attuando forme di collabo-razione e di sinergia con le diverseespressioni delle realtà locali, inun contesto di sussidiarietà e diresponsabilità sociale. Essa noninterviene direttamente sui bisogniimmediati, ma stimola le energiedel territorio a produrre rispostealle esigenze locali, promuovendola crescita delle reti di solidarietà,sostenendo idee e progetti esem-plari capaci di favorire lo sviluppo di comunità loca-li attive, coese e solidali, di organizzazioni dellasocietà civile pluralistiche e partecipate, in grado diesprimere bisogni e proposte condivisi.L’esperienza di una moderna filantropia propriadelle Fondazioni di origine bancaria e il radicamen-to territoriale delle organizzazioni del volontariato edella cooperazione sociale, quali luoghi di parteci-pazione attiva e di esercizio concreto della democra-zia, sono quindi gli elementi che ne caratterizzanol’identità e l’azione. Tra il 2007 e il 2013 la

Fondazione ha finanziato 311 Progetti Esemplari,167 programmi di sostegno delle reti di volontaria-to, 38 iniziative speciali e l’avvio delle prime 3Fondazioni di Comunità del Mezzogiorno (Fon -dazione della Comunità Salernitana, Fondazione diComunità di Messina, Fondazione di Comunità delCentro Storico di Napoli). Le risorse messe com-plessivamente a disposizione, attraverso le numero-

se iniziative promosse, sono statepari a circa 110 milioni di euro,con un valore medio unitario deicontributi assegnati intorno ai212mila euro. Ulteriori 54 milionisono stati destinati a bandi e inizia-tive in corso di implementazione afine 2013 o da avviare nel 2014,oltre a circa 24 milioni di eurodestinati al Fondo di stabilizzazio-ne delle erogazioni. Nume rosi iprogetti del 2013. Fra i più emblemati-ci c’è senz’altro I.O. CR.E.S.CO. -

Napoli. Grazie al supporto della Fon dazione con ilSud è stato possibile realizzare un intervento digrosso impatto per il territorio della VI Municipalità(Ponticelli, San Giovanni a Teduccio, Barra) diNapoli, che ha coinvolto 100 persone nella proget-tazione e ha creato 10 nuovi posti di lavoro stabile.I neo assunti sono stati inseriti nelle attività di puntadella cooperativa Ambiente solidale: un centro distoccaggio per il recupero di materiali di ogni gene-re e un Last Minute Market per distribuire cibi inscadenza a chi ne ha bisogno.

La Fondazione con il Sudinfrastruttura il sociale

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welfare

FONDAZIONI Settembre - Ottobre 2014

Secondo il rapporto Istat 2014 la spesa sanitariapubblica italiana è stata nel 2012 pari a 111 miliar-di di euro, inferiore di circa l’1% rispetto al 2011 edell’1,5% in confronto al 2010. Dal rapporto emer-ge anche che il ruolo del non profit in questocampo è in crescita. Per quanto riguarda le Fon -dazioni di origine bancaria, l’impegno sul frontedella “Salute pubblica” è in ripresa, dopo un perio-do di flessione. Nel 2013 ha fatto registrare unaumento (+25,3%) delle erogazioni, in controten-denza rispetto all’andamento delle erogazionicomplessive (-8,4%), su cui il settore incide peruna quota del 7,7% con 68,4 milioni di euro. Tra i principi fondamentali che ispirano l’interven-to delle Fondazioni in questo settore assumonoparticolare rilievo l’universalità e l’equità delleprestazioni (dalla cui combinazione origina un’i -dea di “universalismo selettivo”), l’umanizzazionedei servizi e l’integrazione socio-sanitaria, in unaprospettiva che pone sempre il cittadino al “centro”dell’intervento, allo scopo di coinvolgere l’interacomunità per ottimizzare le modalità assistenziali edi cura. Onde evitare la frammentazione e ladispersione di risorse le Fondazioni intervengonopreferenzialmente a favore di progetti coerenti conle strategie delle varie realtà socio-sanitarie esi-stenti sul territorio, puntando a favorire una mag-giore efficienza dei servizi e delle strutture e pro-muovendo un più deciso orientamento alla qualitàdella prestazione. Ne sono esempio alcune iniziati-ve innovative volte a sostenere la progettazione dinuovi modelli gestionali delle aziende sanitarie e lapromozione di sistemi di rete tra insediamentisocio-sanitari presenti sul territorio. O anche il sup-porto a forme di assistenza sanitaria che favorisco-no migliori condizioni di autosufficienza deipazienti e consentono di mantenerli nel propriocontesto famigliare (servizi domiciliari). In questosolco si inseriscono, inoltre, i contributi al miglio-

ramento della qualità organizzativa e professionaledel personale medico e infermieristico, attraversopercorsi formativi dedicati. Coerentemente, giocaun ruolo di primo piano il sostegno ai giovaniricercatori, attraverso contratti di ricerca e borse diformazione, con particolare riguardo ai temi delladiagnosi e delle cure innovative, per la prevenzio-ne primaria e secondaria di patologie socialmenterilevanti, e per lo sviluppo del settore della ricercabiomedica e della biotecnologia. Puntando su pro-getti competitivi anche a livello internazionale,molti centri di ricerca sono così entrati a far partedi reti di eccellenza a livello europeo. A questetipologie di interventi più innovativi si affiancanopoi le numerose e tradizionali sovvenzioni finaliz-

zate all’acquisto di strumentazioni cliniche e dinuove attrezzature di elevato impatto diagnostico eterapeutico.Le Fondazioni sono particolarmente attente anchealle condizioni di vita della popolazione anziana.Molte iniziative in tale contesto sono rivolte allaprevenzione e cura delle principali patologie e deifattori di rischio che possono indurre la perdita diautonomia e la progressiva disabilità. Si aggiungo-no, infine, interventi di solidarietà connessi all’as-sistenza e al reinserimento dei soggetti affetti dadisabilità, come attività di riabilitazione, creazionedi centri di lavoro, ampliamento della dotazione distrutture e dotazione di mezzi per il servizio di tra-sporto fornito a disabili o a soggetti con difficoltàmotorie. Gli interventi in questo comparto richia-mano strettamente quelli inquadrati nel settoreAssistenza sociale, integrandosi con essi al puntoda rendere talora difficile la demarcazione di unpreciso confine allo scopo di una classificazione.L’incremento dei volumi di erogazione al settoreSalute è quasi interamente riferibile al compartodei Servizi ospedalieri, che nel 2013 si rafforzaulteriormente (+41%) con 41,4 milioni di euro,pari al 60,6% del totale di settore (era il 53,7% nel2012). La maggior parte dei contributi relativi alcomparto è destinata a Ospedali e Case di curagenerali, cui vanno 27,8 milioni. Gli Istituti, clini-che e policlinici universitari seguono a distanza,ottenendo 9,8 milioni di euro. La concentrazionedelle erogazioni nei servizi ospedalieri incidesugli Altri servizi sanitari, che passano da 15,3milioni di euro a 12,6. Il comparto mantienecomunque una notevole vivacità con un numeroelevato di iniziative (si contano 631 progetti, parial 56% dell’intero settore) e un’ampia e qualifica-ta varietà di proposte, tra cui progetti per la per-sonalizzazione dell’assistenza al paziente e l’ap-plicazione della medicina “robotica”, iniziative diformazione per la “mobilità professionale”, servi-zi di telemedicina, trattamenti medici mini-inva-sivi, corsi specialistici per il personale medico,servizi di ambulanza, sostegno a centri di preven-zione medica, banche del sangue, attività parame-diche rivolte in prevalenza a malati oncologici e apazienti emopatici, ecc.L’ambito delle Patologie e disturbi psichici e men-tali, ovviamente destinato a essere in coda alladistribuzione intra-settoriale (1,7% è l’incidenzasul settore) per la sua connotazione molto specifi-ca rispetto al profilo generale degli altri due com-parti, beneficia del positivo trend generale, supe-rando nel 2013 la soglia del milione di euro di ero-gazioni ricevute (nel 2012 erano state 0,4 milioni).

SALUTE: PER PRESTAZIONI MIGLIORI PIÙ EFFICIENZA DI SERVIZI E STRUTTURE

In Abruzzo la provincia di Teramo è quella che intermini di chiusura di aziende, cassa integrazione edisoccupazione sta risentendo maggiormente deglieffetti negativi della crisi economica. Tutto questosta avendo ovvie ricadute negative sulla situazionesocio-economica delle famiglie. La Caritas diTeramo ha visto crescere esponenzialmente il nume-ro delle persone che chiedono aiuto e sempre di piùsi tratta di uomini e donne che hanno perso il lavoroo che, con un’occupazione precaria, non arrivano aprovvedere alle esigenze famigliari ogni mese.Persone normali che, fino a qualche tempo fa con-ducevano una vita dignitosa e che adesso si trovanoa dover chiedere aiuto. Per venire loro incontro –grazie al sostegno della Fondazione Tercas – è natol’Emporio della Solidarietà: un luogo dove le fami-glie e i singoli che si trovano in temporanea difficol-tà possono fare la spesa senza soldi, utilizzando unacard magnetica rilasciata dalla Caritas. La card con-sente di prelevare liberamente beni di prima neces-sità: generi alimentari, indumenti, farmaci da bancoe materiale scolastico.

In inverno a Trieste fa freddo sul serio. Per i senzafissa dimora aver l’opportunità di riscaldarsi, fareuna doccia, lavare e asciugare i vestiti, gustare unabevanda calda, consultare un medico o un avvoca-to può essere un servizio vitale. La Fon dazione CrTrieste ha attivato un Centro Diurno nei pressidella stazione ferroviaria dove tutto questo è real-tà. In grado di ospitare fino a 30 persone, il Centrosi configura come una struttura a “bassa soglia”,cioè capace di fornire un aiuto concreto e imme-diato per i bisogni pri-mari. L’obiettivo delCen tro è stabilire unprimo contatto con lepersone disagiate, in -formandole sulla plu-ralità dei servizi delComune loro dedicati,quindi avviare un per-corso personalizzatome dian te gli strumentidell’accoglienza, del-l’ascolto attivo e dellamediazione sociale. Incaso di temperature particolarmente rigide è previ-sta anche la possibilità che gli ospiti possano pas-sare la notte presso la struttura. Il Centro Diurno èstato attivato nel 2009 dalla Fondazione CrTrieste, che ha acquistato e ristrutturato l’immobi-le, lo ha concesso in comodato d’uso gratuito alComune, il quale ne ha affidato la gestione allaComunità di San Martino al Campo Onlus.

L’Emporio salvadalla crisi

Il Centro Diurnoscalda l’inverno

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È il primo festival europeo dedicato alla creatività eai processi creativi. È giunto all’undicesima edizio-ne con un pubblico affezionato e sempre in crescita:oggi oltre 40mila presenze. Si tratta del Festivaldella Mente di Sarzana (Sp), voluto e realizzato ognianno dal 2004 dalla Fon dazione Cassa di Risparmiodella Spezia. Prevede incontri, lezioni, spettacoli,concerti, workshop con alcuni dei più significativipensatori italiani e stranieri che, per tre giorni all’ini-zio di settembre, “invadono” pacificamente la citta-dina spezzina, alternandosi sul palco con interventioriginali sul tema dei processi creativi. L’iniziativacoinvolge 600 giovani volontari, tra studenti dellescuole superiori e delle università della Li gu ria enon solo, che lavorando hanno anche modo diapprezzare il Festival, di cui spesso poi diventanoabituali fruitori. Da qualche anno, inoltre, è partito“Festival della Mente in classe”: un’iniziativa pro-mossa dalla Fon dazione Carispezia per far parteci-pare gli studenti al Festival tutto l’anno, attraversoincontri realizzati nelle scuole, in cui approfondirespunti e suggestioni forniti dalla rassegna.

In occasione del quinto centenario dell’avvio deilavori per la costruzione delle Mura Urbane, laFondazione Cassa di Risparmio di Lucca ha stan-ziato complessivamente 7 milioni di euro perrestaurarle e valorizzarle. Si tratta, infatti, di unmonumento simbolo della città riconosciuto alivello mondiale per la bellezza artistica e il lorovalore storico. Allo stanziamento partecipa laRegione Toscana con ulteriori 2,5 milioni di euro.Gli interventi riguardano: la realizzazione di pisteciclabili, il rifacimento dell’asfalto e lo svecchia-mento del sistema diilluminazione, ma so -prattutto la ristruttu-razione di alcuni e -difici che sorgonolungo le Mura, chesono stati riportati alloro antico splendo-re e saranno adibiti anuovi usi. Tra questi c’è la cosiddetta “Casa delBoia”, il cui tetto era in parte crollato e le cui pare-ti si stavano sbriciolando; la “Casa” è stata comple-tamente ristrutturata e dotata di ascensore in mododa facilitare l’accesso alle Mura anche ai disabili.Inoltre la struttura diventerà luogo d’incontro e diaggregazione culturale centrato sulla Via Fran -cigena e il territorio di Lucca. Altri interventiriguardano: Porta Elisa e Porta Santa Maria, ilBaluardo del Salvatore e la Casermetta San Pietro.Qui sarà allestito uno spazio destinato agli amantidello sport all’aria aperta lungo le Mura.

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FONDAZIONI Settembre - Ottobre 2014

arte e cultura

La Fondazione di Venezia e la Fondazione Teatro LaFenice sperimentano un progetto innovativo per por-tare la musica classica fuori dalle dorate sale del teatroe diffonderla in tutto il territorio provinciale. “L’OperaMetropolitana” – questo il nome dell’iniziativa – portanel territorio la qualità delle proposte della Fenice, conuna serie di incontri: 8 comuni coinvolti, 13 locationindividuate, 24 appuntamenti in programma per laprima serie (che si è svolta tra inverno e primaverascorsi), 6 comuni e altri 13 appuntamenti per la secon-da serie, in programma dal 19 ottobre al 6 dicembre2014. Si va dalle conferenze dedicate all’approfondi-mento di tematiche legate alla musica alla proiezionedi storici allestimenti della Fenice, da concerti solisticia quelli sinfonici eseguiti dall’Or chestra del Teatro.“L’opera metropolitana” allarga gli orizzonti geografi-ci nei quali opera il teatro veneziano, grazie anche alsupporto delle quattro Fondazioni di Comunità (Terrad’Acqua a San Donà di Piave, Clodiense a Chioggia,Santo Stefano a Portogruaro e Riviera Miranese nelterritorio omonimo) create negli ultimi anni con l’ap-poggio della Fondazione di Venezia.

La cultura è un valore che appartienealla nostra storia. È quel fattorecomune che rendeva identificabilel’Italia dal resto del mondo comecorpo unitario ancor prima di essereuna nazione e che tuttora è alla basedella nostra identità. Tuttavia deveessere sempre più ricchezza del pre-sente e seme per il futuro: un germo-glio che va coltivato, alimentato evalorizzato affinché possiamo conti-nuare ad essere una società articolatae plurale, ma anche forte e coesa, gra-zie proprio a un’attenzione alla cultu-ra, che è fatta di arte, di paesaggio, di

spettacolo, di scienza, di filosofia, dicreatività, in un continuo reciprocoalimentarsi. Inoltre gli investimenti afavore della cultura possono rappre-sentare anche il motore per il rilancioeconomico dei territori. Per tutte que-ste ragioni l’investimento in cultura èuno dei principali delle Fondazioni diorigine bancaria, che nel 2013 al set-tore “Arte, attività e beni culturali”hanno erogato 269,2 milioni di euro,pari al 30,4% del totale erogazioni,per complessivi 7.681 interventi. La difficile congiuntura negli ultimianni ha indotto le Fondazioni a sele-

zionare in maniera sempre più rigo-rosa i progetti da sostenere; e in taleottica è aumentato il loro impegnonell’azione istruttoria delle erogazio-ni e degli interventi. È stata inoltrerafforzata la collaborazione con glialtri attori del territorio, soprattutto alfine di favorire le ricadute sociali edeconomiche delle iniziative culturalisostenute. Si è anche cercato di favo-rire l’incremento della domanda dicultura attraverso iniziative che crei-no un rapporto diretto con i cittadini eche promuovano la loro partecipazio-ne ai processi dell’offerta culturale.

Il sostegno si è così orientato versoiniziative artistico-culturali cheincentivino la diffusione della cono-scenza nella collettività, offrendomaggiori opportunità di intervento earricchimento culturale, favorendol’accesso alla cultura e sostenendol’adesione di un ampio pubblico, avolte anche tramite interventi diversi-ficati e interdisciplinari, caratterizzatidalla “trasversalità” e dall’“ibridazio-ne” con altri settori quali il Sociale,l’Istruzione, la Formazione e lo stes-so Sviluppo locale. L’analisi dei sot-tosettori di intervento vede privilegia-te le Iniziative a sostegno di creazionie interpretazioni artistiche e letterarie(incide per il 32,7% sulle erogazionial settore). Al secondo posto si collo-ca Conservazione e valorizzazionedei beni architettonici e archeologici(26,4%). Seguono il comparto Pro -mozione e valorizzazione delle artivisive (15,1%), Attività dei musei(6,6%), Editoria e altri mezzi dicomunicazione di massa (6,4%), At -tività di biblioteche e archivi (3,3%).In particolare è aumentato il peso diiniziative dove sono al centro dell’in-teresse i valori dello sviluppo umano,della crescita civile e occupazionaledell’attività culturale, puntandosoprattutto sulla creatività e sugli inte-ressi culturali dei giovani. La sensibilità delle Fondazioniriguardo all’attuale situazione giova-nile si rileva anche dall’interesse dialcune di esse al tema delle industrieculturali e creative che oggi rappre-

La Feniceesce dal Teatro

Il Festival della Mentesupera quota 40mila

500 anni per le MuraUrbane di Lucca

L’ITALIA: UN PATRIMONIO D’ARTEDA VALORIZZARE GUARDANDO AL FUTURO

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Con uno stanziamento triennale di oltre 2 milionidi euro, la Fondazione Cassa di Risparmio diPerugia, in partnership con il Comune, sta realiz-zando un progetto di recupero e restauro delComplesso Monumentale di San Francesco alPrato, finalizzato alla sua trasformazione in audito-rium e centro congressi. In particolare, si prevededi ospitare in questa sede alcuni dei concerti del-l’annuale rassegna Umbria Jazz. Nella struttura

sono stati finora rea-lizzati il consolida-mento murario, lecoperture estese an -che alla parte absida-le e la grande vetratastrutturale che cingel’intera abside, la -scian do intatta l’ar-chitettura “ruderizza-ta”. Le scelte proget-tuali so no caratteriz-zate dall’uso di strut-

ture mobili per eventi musicali (luci e pannellatureacustiche) che “spariscono” completamente nelsoffitto lasciando del tutto integra la strutturaarchitettonica. Da qui, la possibilità di ammirareSan Francesco al Prato in tutto il suo splendore,nonostante la nuova versatilità d’uso. Con le pros-sime fasi si passerà al completamento delle operetecnologiche e murarie di finitura interna, ai pavi-menti lignei, agli infissi, ai dispositivi di correzio-ne acustica e, infine, ad attrezzature e arredi.

Una mostra d’arte di qualità può diventare unpotente strumento di promozione del territorio,volano di attrazione turistica e di sviluppo econo-mico? Sembra proprio di sì. La FondazioneCassa di Risparmio di Padova e Rovigo da qual-che anno sta infatti sperimentando una formuladi successo, portando grandi mostre a PalazzoRoverella di Rovigo. E i numeri le stanno dandoampiamente ragione. Per esempio, la mostra“L’ossessione nordica”, allestita dal 22 febbraioal 22 giugno 2014, ha registrato quasi 55milavisitatori, provenienti da tutta Italia e circa il 90%di questi ha dichiarato di essere venuto a Rovigoesclusivamente per visitare l’esposizione. Il 30%dei commercianti intervistati ha dichiarato diaver registrato un incremento del fatturato nelperiodo della mostra dal 10% a oltre il 20%.

Il 2013 è stato un anno importante per gli appas-sionati di musica classica, perchè si è festeggiatoil bicentenario della nascita di due colossi dellamusica di tutti i tempi: Giuseppe Verdi e RichardWagner. Tutti i teatri lirici d’Italia hanno riserva-to parte dei loro programmi ai due compositori.Così è stato anche per il Teatro Regio di Parmache, grazie all’annuale contributo della Fon -dazione Cariparma (un milione di euro nel2013), ha dedicato a Verdi e a Wag ner alcuneserate di grande successo. Per il Maestro diBusseto in particolare ogni anno il Teatro orga-nizza una specifica kermesse: il Festival Verdi,alla cui ultima edizione hanno partecipato oltre20mila spettatori. Tutta la stagione lirica parmen-se è accompagnata da un’intensa attività in favo-re degli studenti; per gli insegnanti vengonoorganizzati laboratori ed eventi di formazione.Inoltre da quest’anno, grazie alla Fondazione, iragazzi tra i 16 e i 30 anni possono acquistare ibiglietti del Teatro con il 75% di sconto.

FONDAZIONI Settembre - Ottobre 2014

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arte e cultura

San Francescoama il jazz

L’arte mette inmostra Rovigo

Tutti all’operacon Verdi

sentano, soprattutto a livello interna-zionale, un punto di riferimento cen-trale per la promozione dell’impren-ditorialità delle nuove generazioni. Intal senso è cresciuta tra le Fondazionila consapevolezza della necessità divolgere lo sguardo oltre i confini eguardare con attenzione alla politicaculturale europea. Temi e obiettivirisultano perciò sempre più conver-genti con i programmi culturali e conle strategie di sviluppo comunitari;fra questi: il ruolo prioritario delleattività culturali e creative, la culturaintesa come inclusione sociale, latutela e valorizzazione del patrimoniostorico-artistico, il sostegno alla for-mazione e creazione artistica con spe-ciale riguardo alle giovani generazio-ni, l’uso culturale delle nuove tecno-logie. Ovvero i temi considerati fon-damentali nell’ambito di “Europa2020”, evidenziati nel “ProgrammaEuropa creativa”, per cui l’Ue ha assi-curato un sostegno di circa 1,5 miliar-di di euro per il periodo 2014-2020.Un esempio dell’impegno delleFondazioni sul tema dell’occupa-zione dei giovani nel settore cultu-rale è costituito dal progetto“Funder35”, promosso dallaCommissione per le Attività e iBeni culturali dell’Acri a sostegnodell’impresa culturale giovanile egiunto alla terza edizione, con unbando annuale da un milione dieuro. Così come rivolta all’emer-genza lavoro giovani è l’attivitàdella Commissione per l’Artigia -

nato artistico dell’Asso ciazione,che nel luglio 2013 ha promosso lafirma di un Protocollo d’intesa tral’Acri e le associazioni di categoriaCna e Confartigianato, insieme aUnioncamere, finalizzato a darenuovo impulso alla formazione pro-fessionale dei giovani nei diversicomparti merceologici e ad agevo-larne l’inserimento nel mon dooccupazionale.Coniugare la salvaguardia e la valo-rizzazione paesaggistica e culturaledei territori con il loro sviluppo eco-nomico è alla base di una specificalinea di progetti che le Fondazionistanno oggi portando avanti con lacreazione dei cosiddetti “distretticulturali”. Essi nascono pensando alnesso tra cultura e territorio proprioin termini di fattore di potenzia-mento dell’economia, non solocome attrattore turistico bensìcome catalizzatore di recupero diprofessionalità idonee a consolidar-si e a svilupparsi in quel contestocircoscritto di territorio, in un’otti-ca di integrazione fra mestieri dellatradizione e innovazione.Nel 2013 le Fondazioni hanno infi-ne continuato l’impegno nella cata-logazione dei loro patrimoni d’arte,nell’ambito del catalogo multime-diale “R’Accolte” posizionato sulsito dell’Acri e fruibile per chiun-que lo voglia consultare, a cui fino-ra hanno aderito 59 Fon dazioni con70 collezioni e oltre 11mila pezzi,le cui foto sono online.

Funder35 è un progetto triennale promosso dallaCommissione per le Attività e i Beni culturalidell’Acri a sostegno dell’impresa culturale giova-nile. Grazie al contributo (ogni anno complessiva-mente un milione di euro) di 10 Fondazioni, essosi concretizza in un bando che seleziona le miglio-ri imprese, il cui organo di amministrazione siacostituito in maggioranza da membri di età infe-riore ai 35 anni, attive nel campo della produzio-ne artistica e creativa e dei servizi di supporto allavalorizzazione, tutela, protezione e circolazionedei beni culturali. L’obiettivo è concedere un con-tributo economico e formativo a quelle imprese

che intendono sviluppare progetti di migliora-mento tanto in campo progettuale che gestionale.Le principali tematiche sostenute sono, infatti,l’avviamento professionale di artisti neo-diploma-ti e di nuovi talenti, il miglioramento organizzati-vo delle imprese artistiche finalizzato a una lorogestione sostenibile nel tempo, l’avvicinamentodel pubblico giovane alla cultura, la promozionedi eventi teatrali dedicati ai giovanissimi. Oltre alfinanziamento, le imprese selezionate possonoaccedere a periodi di formazione e di orientamen-to su tematiche fiscali, amministrative, di raccoltafondi a livello nazionale e internazionale.

Partnership di sistemaFunder35

269,2milioni erogati

30,4%del totale erogato

7.681n. interventi

35.048dimensione media

erogazioni

88Fondazioni

attive nel settore

Arte ecultura

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ricerca e sviluppo

FONDAZIONI Settembre - Ottobre 2014

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L’ultima è stata quella detta “H1N1”, una sigla cheabbiamo tutti imparato a conoscere per via dellacosiddetta influenza “suina” di qualche anno fa.Ma non è la sola. Occasionalmente e imprevedi-bilmente emergono nel mondo pandemie di virusnuovi di origine animale verso i quali l’uomo èimmunologicamente scoperto. Per questi infattinon è prevista alcuna vaccinazione anti-influenza-le, strumento tradizionalmente ritenuto efficaceper prevenire la patologia causata dai virusinfluenzali stagionali. Nel quadriennio 2010-2013la Fondazione Cariplo ha finanziato una ricercapromossa dalla Fondazione San Raffaele delMonte Tabor di Milano per sviluppare vaccini“prepandemici” che inducano immunità versoantigeni conservati. Si prevede di identificare ecaratterizzare una proteina del rivestimento deivirus influenzali circolanti negli animali a poten-ziale pandemico e integrare le conoscenze prodot-te con lo studio della relativa capacità di riconosci-mento da parte del sistema immunitario umano.L’obiettivo è arrivare a definire nuovi vaccinicapaci di prevenire future pandemie influenzali. Inparticolare, saranno identificati nuovi immunoge-ni che potranno essere espressi in vettori viraliattualmente non utilizzati per la vaccinazioneantinfluenzale stagionale. Saranno studiati nuoviprotocolli di vaccinazione che, previa sperimenta-zione nei modelli animali, costituiranno la baseper la loro sperimentazione nell’uomo. Il contribu-to complessivo della Fondazione Cariplo a soste-gno del progetto è stato di 1,8 milioni di euro.

Nel 2005 la Fondazione Cassa di Risparmio diTrento e Rovereto, insieme all’Università degliStudi di Trento, ha dato vita alla società ScienzeMente Cervello (Smc), che ha per oggetto la ricer-ca scientifica nel campo delle scienze cognitive edelle neuroscienze. Smc si occupa di promuoveree finanziare iniziative nel campo della ricercascientifica, diagnostica, tecnologica e medica,incluse la ricerca nel campo delle scienze cogniti-ve e delle neuroscienze con riferimento ai rappor-ti mente-cervello. Opera con tre modalità: erogaborse di studio e assegni di ricerca; sostiene l’atti-vità di atenei e realtà scientifiche sia pubblicheche private; finanzia attività imprenditoriali voltea sviluppare tecnologie e brevetti nel campo delleneuroscienze. Per il quinquennio 2010-2014 lerisorse stanziate complessivamente dallaFondazione Caritro per Smc ammontano a 3milioni di euro. Nel 2013 Smc ha istituito ilPremio in memoria di Valentino Braitenberg: unconcorso rivolto a giovani neodottori di ricercaitaliani che hanno svolto le proprie ricerche nel-l’ambito delle neuroscienze cognitive.

La Fondazione Toscana Life Sciences (Tls) è un entenon profit che opera dal 2005 con l’obiettivo di sup-portare le attività di ricerca nel campo delle scienzedella vita e, in particolare, per sostenere lo sviluppodi progetti dalla ricerca di base all’applicazione indu-striale. Tra i soci fondatori c’è la Fondazione Montedei Paschi di Siena, insieme alla Regione Toscana ead altre istituzioni e centri di ricerca del territorio. LaFondazione Tls nasce per: facilitare il processo distart-up di impresa nel settore delle biotecnologieapplicate alla salute dell’uomo; supportare la ricercanel campo delle malattie rare; gestire attività di tra-sferimento tecnologico in campo biomedico; valo-rizzare la ricerca, anche at traverso attività di networ-king nazionale e internazionale. Per raggiungerequesti obiettivi, la Fondazione Tls ha dato vita a unmoderno Parco Scientifico dove riesce a mettere adisposizione dei vari attori regionali il proprio sup-porto in ambito industriale, scientifico e di businessdevelopment, grazie a competenze specialisticheavanzate e adeguate piattaforme tecnologiche.

I legami tra ricerca e innovazione, cre-scita e competitività, risultano evidentinella molteplicità degli studi al riguar-do. In particolare lo dimostral’Innovation Union Scoreboard 2013dell’Unione Europea, che misura lacapacità innovativa dell’Europa e l’ef-ficacia delle iniziative intraprese perraggiungere gli obiettivi di innovazio-ne e competitività di “Europa 2020”.L’indagine analizza 25 indicatori tracui spese per la ricerca, brevetti depo-sitati, scienziati e ricercatori occupati,pubblicazioni scientifiche, collabora-zioni tra imprese e altri indicatori del

processo d’innovazione. Pone l’Italiaal primo posto nel gruppo dei Paesi“innovatori moderati” (ci sono ancheCroazia, Repubblica Ceca, Grecia,Ungheria, Lituania, Malta, Polonia,Portogallo, Slovacchia, Spagna),dopo i Paesi “leader” (Danimarca,Finlandia, Germania, Svezia) e quelliche “tengono il passo” (Austria,Belgio, Cipro, Estonia, Francia,Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi,Slovenia, Regno Unito), prima delgruppo dei Paesi “in ritardo”(Bulgaria, Romania e Lettonia).L’Italia è in ritardo soprattutto negli

investimenti per la modernizzazionedei settori pubblico e industriale, inparticolare per quello ad alto contenu-to tecnologico, e nella percentuale diPil investita in ricerca e sviluppo(ferma all’1,3%, contro il 2% dellamedia Ue; i leader d’innovazionesono già al 3%). Appare invece fortenella disponibilità di capitale umano edi innovatori, ma debole nel sistemaimprenditoriale che li valorizza.Crescono i dottori di ricerca (+7,5%),la percentuale di studenti extra Ue chesceglie il nostro Paese come meta didottorato (+16%), le pubblicazioni

scientifiche internazionali (+5,2%),grazie però soprattutto ai “cervelli infuga”. Decresce il patrimonio intellet-tuale (ovvero il deposito di marchi Uee brevetti). Il sistema imprenditoriale,quello finanziario e quello pubbliconon sembrano riuscire a sostenere gliinvestimenti. Le Fondazioni, orientate da sempread attivare nei propri territori levecapaci di promuovere progressosociale e sviluppo economico, hannoben compreso che l’ampliamentodelle conoscenze e le nuove applica-zioni che derivano dal progressoscientifico sono fattori sempre piùincisivi per la competitività delle sin-gole realtà. Così nelle loro politichedi erogazione prevedono un signifi-cativo investimento in “Ricerca eSviluppo”, settore che nel 2013 èrisultato in controtendenza rispettoall’andamento complessivo delleerogazioni, registrando una crescitasull’anno predente dell’8,2%, a quota128,3 milioni di euro. La strategia erogativa delle Fon -dazioni è orientata a sostenere inizia-tive che abbiano particolare attenzio-ne ai processi eccellenti di produzio-ne scientifica, a sostenere la forma-zione di giovani ricercatori e a svi-luppare progetti dove sia preponde-rante lo sviluppo e il sostegno allaricerca applicata. Gli interventi rea-lizzati nell’anno sono stati di varianatura, sviluppando i temi della salu-te, delle scienze sociali, della salva-guardia ambientale e della comunica-

ToscanaLife Sciences

Obiettivo:prevenire le pandemie

Smc collegamente e cervello

LA RICERCA VALUTA I RISULTATIE PUNTA ALL’INNOVAZIONE

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ricerca e sviluppo

FONDAZIONI Settembre - Ottobre 2014

2,7 milioni di euro: a tanto ammontano le eroga-zioni al settore “Ricerca” della Fondazione Cassadi Risparmio di Modena nel 2013. La maggiorparte delle risorse è stata utilizzata per favorirel’inserimento dei giovani nella ricerca e rafforzarela presenza della ricerca modenese in ambitonazionale e internazionale. Lo scorso anno è stataindetta la prima edizione del bando Progetti diricerca applicata per l’innovazione, con l’obiettivodi promuovere progetti di ricerca in collaborazio-ne tra università, centri di ricerca, imprese, enti eistituzioni. È stata impegnata una somma com-plessiva di 1 milione 889mila euro, ripartita su treanni. Un contributo di 775mila euro è stato asse-gnato all’Università di Modena e Reggio perfinanziare 48 borse di studio per dottorati di ricer-ca in ingegneria dell’informazione, medicinamolecolare e rigenerativa, nanoscienze e scienzeumanistiche. Ogni titolare di borsa di studio rice-verà annualmente 16mila euro per 3 anni. Grazieal contributo della Fondazione di recente è statoinaugurato il nuovo laboratorio di microscopiaelettronica a scansione del Centro Interdi par ti men -tale Grandi Strumenti dell’Uni versità, che costitui-sce una delle strutture di ricerca più avanzate inItalia. Ma uno dei progetti più importanti finanzia-ti dalla Fondazione, con 13 milioni di euro, è ilCentro di medicina rigenerativa: una struttura diassoluta eccellenza a livello mondiale, nata nel2008 per approfondire la caratterizzazione dellecellule staminali epiteliali e la loro applicazioneclinica nella terapia cellulare e nella terapia genica.

Nel 2013 l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze haconcluso il progetto triennale “Infrastruttura dibiologia strutturale integrata” del Cirmmp -Consorzio Interuniversitario Risonanze Magne -tiche Metal loproteine. Un apposito stanziamentodi 500mila euro ha permesso al Centro di ricercadi acquistare uno spettrometro di massa NMR a950 MHz, consolidando così il suo prestigio inter-nazionale di eccellenza, tanto da essere ammessonel network dei Centri Europei di BiologiaStrutturale. Il nuovo spettrometro è basato su tec-nologie che potenziano enormemente le prestazio-ni del Centro riguardo allo studio delle biomoleco-le e dei loro complessi. Il contributo ha facilitatoun salto qualitativo determinante nello studio deisistemi e dei processi funzionali negli organismiviventi. Fondamentale è anche la funzione che ilCirmmp esplica nei confronti delle imprese localioffrendo servizi e consulenze in vari ambiti pro-duttivi, nonché il suo sostegno a diverse iniziativeorientate alla diagnosi e alla cura del cancro.

Nel campo della ricerca scientifica la Fon -dazione del Monte di Bologna e Ravennasostiene principalmente progetti in ambito bio-medico. L’in tervento si articola in sei macroareetematiche: malattie oncologiche, malattie croni-che degenerative, malattie infettive, innovazio-ne tecnologica, diagnostica innovativa, salutedella donna e del bambino. Le risorse messe adisposizione dalla Fondazione nel campo dellabiomedicina in questi anni hanno consentito direalizzare una molteplicità di progetti accomu-nati dal fatto di pro-durre ricadute po si ti -ve immediate per lasalute dell’uomo. Adesempio, alcuni deiprogetti hanno svi-luppato nuovi si stemidi verifica della pre-senza di droghe nelsangue in caso di inci-dente stradale, ri a -bilitato trapiantati dicuore a domicilio con una cyclette speciale,favorito la scoperta di una relazione tra anoma-lie gastrointestinali e Morbo di Parkinson. I pro-getti finanziati dalla Fondazione hanno ancheconsentito di individuare un metodo per la curadi un tumore infantile, riducendo i conseguentiproblemi di crescita dei piccoli pazienti, oppuredi rendere ancor più precisa ed efficace la micro-chirurgia delle corde vocali e dell’orecchio.

A Modena la scienzaè una vocazione

Biomolecoleallo studio

Applicazionijust in time

zione e divulgazione scientifica,attraverso il sostegno di studi, ricer-che, pubblicazioni specializzate emomenti di incontro e condivisionedella conoscenza. Ma tra le tipicheforme di sostegno alla Ricerca pro-mosse dalle Fondazioni rientranoanche la formazione dei giovaniricercatori, attraverso il cofinanzia-mento di borse di studio e dottoratidi ricerca, e la collaborazione conimportanti Enti di ricerca, Universitàe Istituzioni pubbliche, in ambitiquali scienze della vita, ricerca dibase, ricerca applicata, agroalimen-tare e nanotecnologie. Continua poia crescere l’impegno nel campo deltrasferimento tecnologico, di cui unimportante esempio è l’iniziativaAger incentrata sul tema della ricer-ca agro-alimentare, che approfondia-mo nell’articolo al lato.Un terreno di particolare interesse perle Fondazioni è quello della selezionee valutazione dei risultati della ricerca,non solo per capire come e se il pro-getto ha raggiunto gli obiettivi prefis-sati, ma anche per fare della ricercasvolta un’occasione di apprendimentoda cui trarre indicazioni per un piùefficiente utilizzo delle risorse nelfuturo e per la disseminazione deirisultati. In proposito, nel corso del2013 la Commissione RicercaScientifica dell’Acri ha completato laredazione del documento “Lineeguida per la valutazione dei risultatidei progetti di ricerca”, che fornisceun quadro di riferimento per le

Fondazioni impegnate nella valutazio-ne dei risultati (ex post) dei progettidedicati al finanziamento della ricercascientifica e tecnologica. Relativamente alla distribuzione dellerisorse nei vari sottosettori la quotamaggiore (il 30,3%, pari a 38,9 milio-ni di euro e 344 interventi) è andataalla Ricerca e sviluppo sperimentalein campo medico, che fa registrare unvero e proprio balzo in avanti con il60% di incremento negli importi e il52,3% nel numero di interventi.Anche la Ricerca nel campo dellescienze umane e sociali, al secondoposto in graduatoria (26,3%), presen-ta un analogo andamento di straordi-naria crescita rispetto al 2012, con33,8 milioni di erogato e 398 inter-venti. Il comparto Ricerca e svilupponel campo delle scienze matematiche,fisiche e naturali riceve 22,8 milionidi euro (17,8% del settore), ilTrasferimento tecnologico e valoriz-zazione della conoscenza 15,8 milio-ni per 120 interventi, Ricerca e svilup-po nel campo dell’ingegneria 7,8milioni per 47 iniziative. Il primo deidue afferma una presenza molto vita-le delle Fondazioni nel campo dellavalorizzazione dei risultati della ricer-ca, perseguita attraverso moltepliciforme di protezione (brevetti, modellie marchi) e trasferimento degli stessialle imprese. Le somme assegnate alsettore e non classificate analitica-mente assommano a circa 9 milioni dieuro, per 59 interventi, con una quotadel 7,1% del totale erogato.

Ager - Agroalimentare e Ricerca è un’iniziativapatrocinata dall’Acri e realizzata da 13Fondazioni di origine bancaria, che hannomesso a disposizione complessivamente 27milioni di euro per finanziare progetti di ricercaselezionati tramite bandi e scelti secondo criteridi peer review. L’iniziativa nasce dall’idea chein campo agroalimentare il nostro Paese haposizioni di leadership che meritano di essereconsolidate e rafforzate e che la capacità diinnovazione è imprescindibile per perseguire untale risultato. In questi anni Agerha finanziato 16 progetti,raggruppabili in quattrodiversi comparti: orto-frutticolo, in particola-re per ricerche nelcampo di melo, pero,frutta e verdura pron-te per il consumo;cereali, per studi sugrano duro e riso; viti-vinicolo, dalla viticolturaall’enologia; zootecnico, inparticolare la filiera del suino.L’ultimo progetto finanziato nell’ambito diAger si concluderà il 31 luglio 2015. Peraltro,alla luce di quest’esperienza positiva, alcuneFondazioni hanno deciso di proseguire con que-sta iniziativa sottoscrivendo un nuovo accordodi partenariato che vede il coinvolgimento di unnuovo gruppo di Fondazioni, un po’più ristrettorispetto al precedente, ma geograficamente piùampio, che le mette in rete attraversoun’Associazione Temporanea di Scopo per otti-mizzare gli investimenti. Il nuovo budget adisposizione è di oltre 7 milioni di euro.

Partnership di sistemaAger

128,3milioni erogati

14,5%del totale erogato

1.222n. interventi

104.992dimensione media

erogazioni

62Fondazioni

attive nel settore

Ricerca

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educazione e istruzione

FONDAZIONI Settembre - Ottobre 2014

Grazie anche a uno stanziamento di 8 milioni dieuro, messo a disposizione dalle Fondazioni diModena, di Mirandola e di Vignola insieme all’inte-ro sistema delle Fondazioni riunite nell’Acri, sta perrisorgere l’Istituto Galileo Galilei di Mirandola, gra-vemente danneggiato dal terremoto che ha colpitol’Emilia nel 2012. Il complesso scolastico è statouno di quelli che hanno registrato i danni più seri inseguito al sisma, perchè i vari corpi di cui era com-posto, costruiti in epoche diverse, hanno reagito inmaniera differente alla sollecitazione delle scosse,disgregandosi, tanto da perdere completamentel’agibilità. La nuova scuola, sorgerà nella stessaposizione del vecchio edificio e misurerà 6milametri quadrati, sviluppati su quattro piani. Sarà rea-lizzata con una struttura portante metallica e struttu-re secondarie a secco: tecnologie alternative di piùrapida esecuzione rispetto a quelle tradizionali, purcon un’elevata resa qualitativa. Ciò permetterà intempi brevi di consegnare agli studenti del Galileiuna scuola nuova, moderna, sicura e antisismica.

La prima infanzia è il momento fondamentale perlo sviluppo cognitivo, psichico, fisico, linguistico esociale della persona. Per questo la Compagnia diSan Paolo ha deciso di dar vita al programma“ZeroSei” a favore dei bambini nella fascia 0-6anni, per il quale ha stanziato circa quattro milionidi euro da erogare nei prossimi tre anni. L’iniziativamira a costituire un quadro di interventi coordinatoe integrato, capace di mettere al centro il bambinoe la sua famiglia, che promuova a Torino e inPiemonte la “cultura” della prima infanzia e l’at-tenzione verso soluzioni innovative e sostenibili.Tra le azioni: l’inaugurazione nel quartiere di PortaPalazzo di “Spazio ZeroSei - La scatola dellebuone idee”, location per laboratori educativi didivulgazione scientifica, artistica e culturale; la rea-lizzazione di iniziative di avviamento allo sport ealla musica e di promozione della salute, dell’edu-cazione alimentare e di corretti stili di vita; la messaonline di un sito per mappare tutti i servizi socio-educativi dedicati ai bambini sotto la Mole.

Con l’obiettivo di arricchire, senza sostituirli, i pro-grammi didattici di base della scuola, stimolando lacuriosità e la voglia di conoscere dei ragazzi, dadieci anni la Fondazione Crt realizza il “ProgettoDiderot”. Si tratta di un’iniziativa che si articola inlezioni, corsi, spettacoli e conferenze, volti ad avvi-cinare gli studenti del Piemonte e della Valled’Aosta di ogni ordine e grado alla matematica, aldiritto, all’economia, all’etica, alla tutela dell’am-

biente, alla musica, algiornalismo, all’arte, allastoria. Un vasto pro-gramma che si realizzacon il fondamentale sup-porto degli insegnanti eche va a potenziare ladidattica di base con unapproccio accattivante edivertente. Ci sono, peresempio, i giochi mate-matici, il laboratoriosulla Costituzione, la

mostra interattiva sui danni del fumo, gli approfon-dimenti sull’energia rinnovabile, il seminario sullabioetica, la “Figlia del reggimento” di Donizetti. Eancora: le video-lezioni sull’arte contemporanea, lastoria d’Italia attraverso le fotografie, un percorsosui mestieri del cinema e uno sui presidi slow fooddel territorio, linee nuove dedicate all’informatica.Fino a oggi, il Progetto Diderot ha coinvolto 380mila studenti, con un investimento complessivo daparte della Fondazione Crt di 14 milioni di euro.

Consapevoli che lo sviluppo e lacrescita economica di una società,nonché la capacità di produrreconoscenza e innovazione, dipen-dono soprattutto dalla qualità delcapitale umano, le Fondazioni pun-tano con il proprio intervento ad ali-mentare un efficace processo di for-mazione, al fine di generare una cit-tadinanza consapevole, responsabi-le e democratica. Promuovere e migliorare i processieducativi è un investimento di lungoperiodo, che implica interventi radi-cali e prolungati sui sistemi scolasti-

ci formativi: le Fondazioni sono sog-getti vocati ad operare in questa pro-spettiva, potendosi cimentare in pro-gettualità di ampio respiro senzal’esigenza impellente di risultati “abreve” e potendosi proporre, nellaloro connaturata neutralità, comecatalizzatori di progettualità allarga-te e mediatori tra i diversi attori terri-toriali coinvolti.Analizzando le erogazioni al settore,si nota che le Fondazioni scelgonopreminentemente di concentrare lapropria attività nei segmenti dellascuola e dell’università, senza tuttavia

lasciare senza presidio l’area dellaformazione degli adulti, soprattutto incampo professionale, con una cre-scente attenzione all’educazione gio-vanile perseguita al di fuori dei cana-li “istituzionali” dell’istruzione. Nella scuola si sostengono program-mi finalizzati a integrare le attivitàdidattiche “ordinarie”, con esperien-ze formative tese a valorizzare il ter-ritorio e a sensibilizzare i giovani sutemi di attualità quali l’educazionecivica, il rispetto dell’ambiente, lalotta al bullismo, la tolleranza e ilrispetto per le diversità. I bisogni e le

urgenze della scuola e della forma-zione chiamano inoltre leFondazioni a sostenere istituzionieducative e progetti finalizzati allarealizzazione di nuove strutture,all’innovazione degli strumentididattici e ad affrontare problemati-che sociali come la dispersione sco-lastica, l’integrazione della popola-zione straniera, il rapporto con lefamiglie e l’orientamento. Un comparto di rilievo è costituitodagli interventi in materia di ediliziascolastica. Il grave ritardo con cui ilsoggetto pubblico assolve a questasua funzione è all’origine di unavasta gamma di iniziative delleFondazioni che, facendosi carico inverità anche di una impropria funzio-ne sostitutiva, permettono di supera-re situazioni emergenziali o rendonopossibile la modernizzazione distrutture destinate altrimenti aldegrado. Ne sono un esempio gliinnumerevoli interventi strutturali edi messa a norma degli edifici scola-stici, la realizzazione o l’implemen-tazione di laboratori specialistici,l’acquisto di allestimenti strumentalie funzionali per biblioteche o di arre-di e attrezzature per scuole dell’in-fanzia, primarie, secondarie. Nelcampo dell’edilizia scolastica, leFondazioni operano anche attraversofondi immobiliari come il FondoSocial & Human Purpose, promossodalla Fondazione Crt e partecipato daalcune Fondazioni piemontesi, che sirivolge all’edilizia universitaria.

Se Diderotfa scuola

Strutture avanzateper il nuovo Galilei

Sotto la Molesi cresce con ZeroSei

PROGETTI DI AMPIO RESPIROPER I GIOVANI PROTAGONISTI DEL DOMANI

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educazione e istruzione

FONDAZIONI Settembre - Ottobre 2014

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Sono oltre 100mila i bambini della provincia diCuneo che hanno partecipato in 5 anni al proget-to per l’educazione alla sicurezza stradale dellaFondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, deno-minato “Sicuri per scelta. Muoversi. Con intelli-genza”. L’iniziativa è stata riconosciuta dallaCommissione Europea quale progetto emblemati-co nell’ambito del programma “25mila vite dasalvare”. Partita nel 2009, si rivolge ai giovani

minori di 18 anni della provin-cia di Cuneo e ha l’obiettivodi orientarli, in base allediverse fasce d’età, verso

comportamenti consapevoli ere spon sabili nella mobilità quo-tidiana. Si articola infatti in unaserie di “regali di compleanno”per i ragazzi in età rappresenta-tive del loro sviluppo indivi-duale (3, 6, 11, 14 e 18 anni).Il regalo è costituito da un kit

ludico-educativo che trasmetteai destinatari, in modo diverten-te e proattivo, informazioni utili

e necessarie a comprendere come tutelarsi nellamobilità, adottando comportamenti corretti esicuri. L’intero programma è stato elaborato insie-me a psicologi ed esperti di comunicazione edu-cativa e ha visto sin da subito il coinvolgimentoentusiasta del mondo della scuola e delle Forzedell’ordine. Per l’iniziativa la Fondazione Crc haerogato complessivamente un milione di euro.

A partire dal 2006 la Fondazione di Piacenza eVigevano sostiene la Scuola di dottorato di ricercaper lo studio del Sistema Agroalimentare Agri -system, promossa dalle Facoltà di Agraria, Econo -mia e Giurisprudenza della sede di Piacenzadell’Università Cattolica del “Sacro Cuore”. Per que-sta iniziativa fino a oggi la Fondazione ha erogatooltre 4 milioni di euro. La peculiarità di Agri systemsta nel puntare fortemente sull’integrazione di areedisciplinari diverse, quali quelle biologica e agraria,economica e giuridica: settori che coinvolgono ormaitutto l’agroalimentare. Ai dottorandi, per il fatto diprovenire da percorsi formativi diversi, viene chiestoun notevole sforzo iniziale di amalgama nella com-prensione dei linguaggi e delle conoscenze. Ma poiAgrisystem riesce a formare operatori in grado diaffrontare i problemi dell’innovazione tecnologica,promuovere ricerche finalizzate, trasferire i fruttidelle acquisizioni scientifiche nelle entità operative,capire e gestire vari aspetti dell’impresa, nonchéaffrontare in modo concreto problemi economicoge-stionali, normativi e giuridici. Dal 2006 a oggiAgrisystem ha specializzato 140 dottorandi; il 94%di loro ha trovato lavoro in meno di sei mesi.

Ammonta a un milione di euro il contributo dellaFondazione Crup stanziato per il 2014 a favoredell’Università di Udine. Le risorse saranno cosìripartite: 500mila euro per ricerca e trasferimentotecnologico, 250mila per iniziative di internazio-nalizzazione e mobilità studentesca e alte 250milaper attività didattiche finalizzate principalmenteall’orientamento e al placement. Ma non c’è solol’Università al centro degli interventi dellaFondazione Crup nel settore istruzione. È in corsoanche un vasto piano rivolto alle scuole secondariesuperiori delle province di Udine e di Pordenone,dedicato dall’arricchimento dell’offerta formativa.Tramite un apposito bando annuale, la Fondazionechiede alle scuole di proporre iniziative didatticheinnovative, che si impegna a co-finanziare. Perl’anno scolastico 2014-2015 il sostegno è destina-to a 31 progetti, che vanno dalle lingue alle scien-ze, dalla storia all’arte; alcuni prevedono anche larealizzazione di stage ed esperienze di scambiointernazionale nel periodo estivo.

Muoversicon intelligenza

Alta formazionenell’agroalimentare

Il cofinanziamentoamplia l’offerta

Per quanto riguarda invece la for-mazione universitaria, le Fon -dazioni, oltre a sostenere l’istruzio-ne specialistica di eccellenza, pun-tano a progetti formativi che con-sentano ai giovani di acquisire com-petenze sempre più qualificate, pro-fessionali e attinenti al mondo dellavoro, favorendo l’accesso ai setto-ri produttivi e prevedendo dovepossibile anche un accompagna-mento al mondo lavorativo interna-zionale. Sono altresì presenti, nelcomparto in esame, interventi voltia favorire un accesso più ampioall’istruzione universitaria e chesostengono il miglioramento deiprogrammi d’istruzione. Le sceltedi intervento delle Fondazioni nel-l’ambito della formazione universi-taria e post-laurea (con il conseguen-te sostegno offerto ai dottorati, borsedi studio, master e scuole di specia-lizzazione) sono spesso strettamenteconnesse e trasversali ad altri settoriistituzionali, quali Ricerca e Sviluppoe Salute Pubblica.Si distinguono, ancora, numerosiinterventi nell’ambito dell’innovazio-ne e delle nuove tecnologie, in cui leFondazioni si propongono come par-tner di scuole e università nella pro-mozione dei nuovi strumenti che ilprogresso tecnologico mette a dispo-sizione, per l’ampliamento delleopportunità formative, la definizionedi più efficaci strategie di cono-scenza e, in questo contesto, ilsuperamento delle problematiche

connesse alle varie forme di disabilità.Nel 2013 il settore “Educazione,Istruzione e Formazione” ha ricevu-to dalle Fondazioni 105,3 milioni dieuro per 3.759 interventi, con undecremento negli importi del 27%rispetto al 2012. Il compartodell’Istruzione primaria e seconda-ria per la prima volta al primo postoin graduatoria, con 37,7 milioni dieuro (+5,7% rispetto al 2012), pari al35,8% degli importi erogati, e 1.837interventi. Il comparto dell’Istru -zione superiore, che comprendel’istruzione universitaria e para-uni-versitaria e le specializzazioni post-universitarie, riceve 37,5 milioni dieuro (il 35,6% dei contributi erogati)per 274 iniziative (il 7,3%),l’Istruzione professionale e degliadulti 17,7 milioni per 852 interven-ti, la Crescita e formazione giovanilemostra un forte incremento sia degliimporti che del numero di iniziative(+ 31,2 % e + 43,3%), raccogliendo11,5 milioni di euro (11% del setto-re) per un totale di 685 interventi(18,2% del settore). C’è, infine, daregistrare un nuovo sottosettore,quello della Promozione della cultu-ra finanziaria, che raccoglie 0,2milioni di euro per 8 interventi. Complessivamente, le erogazionibasate su domande presentate daterzi prevalgono, con il 69,1% degliimporti erogati contro il 16,7% deiprogetti di origine interna allaFondazione e il 14% di quelli sele-zionati attraverso bandi.

Si fa un gran parlare della carenza di educazionefinanziaria dei nostri ragazzi, eppure di progetti cene sono. Fra gli altri uno dei più consolidati e diportata europea è “Conoscere la Borsa”, un’ini-ziativa promossa già da diversi anni da ESBG(l’associazione europea delle casse di risparmio),realizzata in Italia grazie al sostegno di alcuneFondazioni di origine bancaria e di Casse Spa.Basata sul metodo del learning by doing, si rivol-ge agli studenti delle scuole secondariesuperiori e delle università, che perdieci settimane sono chiamati a simula-re la partecipazione al mercato borsisti-co con la dotazione di un capitalevirtuale iniziale di 50mila euro dainvestire in 175 titoli quotati nelleBorse europee di: Franco -forte, Londra, Madrid,Milano, Parigi e Vienna.Seb bene tutte le transa-zioni d’acquisto e di ven-dita siano simulate, le quotazioniin base alle quali gli studentidecidono i loro investimentisono reali. Vince la squadra con il maggiore capi-tale in deposito al termine del concorso o con ilricavo più alto derivato da negoziazioni di titoli“sostenibili”. Le squadre vincitrici di ogni Paese,partecipano a un evento europeo, che si terrà que-st’anno in Lussemburgo dal 20 al 22 marzo 2015.Conoscere la Borsa si è rivelato uno strumento disuccesso per aiutare gli studenti a osservare più davicino come funzionano nella pratica l’economiae i mercati finanziari. Essendo basata sul lavoro disquadra e, trattandosi di un progetto paneuropeomultilingue, l’iniziativa rappresenta anche un pre-zioso supporto pedagogico per gli insegnanti.

Learning by doingConoscere la Borsa

105,3milioni erogati

11,9%del totale erogato

3.759n. interventi

28.013dimensione media

erogazioni

86Fondazioni

attive nel settore

Education

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sviluppo locale

FONDAZIONI Settembre - Ottobre 2014

Quello di cui si lamentano spesso i giovani in cercadi lavoro è che nessuno offra loro un’opportunitàper mettersi alla prova e dimostrare quanto valgo-no. Questo è dovuto da un lato all’inesperienza deiragazzi che, essendo al loro primo impiego, nonhanno particolari competenze da offrire; dall’altronon si può trascurare la difficoltà delle imprese acoprire i costi di assunzione di nuovi lavoratori inquesti tempi di perdurante incertezza. In questocontesto la Fondazione Cassa di Risparmio di

Pistoia e Pesciaha scelto di inter-venire con un’ini-ziativa sperimen-tale che si chiama“Borse Lavoro” eche prevede laconcessione di uncontributo mensi-le di 600 euro perle aziende che as -su mono un ragaz-zo tra i 18 e i 29

anni per sei o dodici mesi. Al giovane che potrà por-tare in “dote” il contributo della Fondazione spettal’onere di trovare l’azienda interessata a cui propor-re la propria candidatura. All’azienda sta il compitodi assumere il giovane – nel rispetto della normati-va vigente e con regolare retribuzione – e formarloper il periodo di durata del rapporto di lavoro. Lostanziamento complessivo della Fondazione Cariptper l’iniziativa è di 720mila euro.

Lo Sviluppo Locale è il settore cheraccoglie il ventaglio più eterogeneodi interventi delle Fondazioni, carat-terizzati però dalla immediata finali-tà di promuovere lo sviluppo econo-mico dei territori. A ben vedere tuttele iniziative e i progetti promossidalle Fondazioni sono, per proprianatura o per essere inseriti in undisegno pensato a tal fine, orientati asostenere un processo di sviluppoterritoriale inteso in senso ampio:talora di carattere squisitamenteeconomico, più spesso anche cultu-rale, sociale o ambientale. Ne deriva

un’ampia discrezionalità per leFondazioni nel tracciare il profilo diquesto specifico settore, declinando-ne i contenuti e il perimetro secondouna propria visione del contesto ter-ritoriale e delle leve da attivare perpromuovere, in un orizzonte dimedio-lungo periodo, un progetto dicrescita complessiva equilibrata esostenibile del territorio.Da tempo si sono delineate alcunedirettrici di intervento tipiche: 1) atti-vità di “marketing territoriale” voltead accrescere l’attrattività dei “luo-ghi” nei confronti del mercato ester-

no, valorizzando le eccellenze cultu-rali e produttive dei territori e stimo-landone la messa in rete (diffusionedi brand locali, organizzazione dieventi, produzione di guide, promo-zione di interconnessioni di filieraproduttiva e di consorzi per la produ-zione di servizi di accoglienza ericettività turistica, ecc.); 2) attivitàper il potenziamento e l’innovazionedel tessuto produttivo locale, qualiad esempio “fondi per lo sviluppo”,iniziative per facilitare l’accesso alcredito delle imprese, promozione dinuove imprenditorialità locali, pro-

getti di fattibilità, promozione deidistretti industriali, diffusione di tec-nologie nelle aziende, ecc.; 3) soste-gno a grandi progetti per la realizza-zione o il miglioramento di infra-strutture territoriali (mobilità viaria,ferroviaria e aeroportuale, struttureturistiche, reti di cablaggio, ecc.), iviinclusi interventi straordinari in zonecolpite da sismi e alluvioni; 4) strate-gie di investimento del patrimonioorientate a offrire un ulteriore appor-to allo sviluppo economico dellearee di riferimento, nel rispetto deiprincipi di salvaguardia dell’integri-tà del patrimonio e di adeguata red-ditività (investimenti nelle “multiuti-lities” locali, negli enti, nel settoredelle infrastrutture, in attività di“venture capital” e “venture philan-thropy”, ecc.); 5) sostegno alle “vul-nerabilità sociali” del territorio, cioèinterventi volti a contrastare i feno-meni che sono all’origine delle con-dizioni di insicurezza degli individuie di un aumento della vulnerabilità edella frammentazione di alcune partidella popolazione, soprattutto lenuove generazioni, gli adulti in diffi-coltà, le categorie a rischio (immi-grati, ex-detenuti, ecc), anche trami-te iniziative di inclusione sociale. Aquesto punto è ben evidente chemolti degli interventi erogativi esa-minati negli altri settori si colleganoo sono parte integrante di questedirettrici, riconoscibili nel comples-so come un filo conduttore che uni-sce trasversalmente le tante e diver-

Borse lavoroper il primo impiego

PER IL TERRITORIO: INNOVAZIONE, MARKETING,INFRASTRUTTURE E INCLUSIONE SOCIALE

L’emergenza abitativa è spesso fonte di tensionecollettiva e con il tempo può contribuire a disgre-gare le comunità. Convinte che la coesione socia-le sia uno dei presupposti indispensabili perchépossa esserci crescita e sviluppo, nel Paese comenei singoli territori, le Fondazioni intervengonocon crescente determinazione sul fronte della casa,sperimentando la formula innovativa dell’housingsociale. Da un decennio, infatti, sostengono la rea-lizzazione di nuove soluzioni abitative, sia attra-verso erogazioni filantropiche finalizzate a speci-fici progetti, sia promuovendo appositi fondiimmobiliari per l’housing sociale, ai quali aderi-scono con l’investimento di quote dei loro patri-moni. Queste ingenti risorse hanno consentito dicreare nuove abitazioni o ristrutturare edifici esi-stenti da destinare a persone che non sono in gradodi affrontare i costi di mercato, pur non rientrandonei parametri necessari per fruire dell’ediliziapopolare pubblica, ma anche di allestire residenzesociali temporanee per persone in difficoltà, iltutto inserito in articolati piani di servizi alla per-sona e di cooperazione sociale, che ruotano intor-no ai nuovi insediamenti abitativi e sono spessoscelti e definiti insieme agli abitanti. Esperienze diquesto tipo sono in corso in tutta la Penisola.Fondazione Cariplo, antesignana in questo tipo diprogettualità, ha da poco annunciato che realizze-rà una mappatura e conseguentemente un portaleche consentirà di localizzare, trovare informazio-ni, foto e dettagli sulle varie iniziative di housingsociale, prima in Lombardia e poi in tutta Italia.

Ha creato davvero sviluppo per il territorio il Pontedel Mare realizzato su input e supporto finanziariodella Fondazione Pescarabruzzo nell’area Sud dellabella città adriatica. È costato in tutto 7,5 milioni dieuro, di cui 5 a carico della Fondazione, e ha svi-luppato un indotto tra esercizi turistico-commercia-li e di ristorazione che si prospetta potranno gene-rarne nel tempo ben di più per l’intera economialocale. Senza contare la rilevanza progettuale eurbanistica, che fa del Ponte del Mare un’infrastrut-tura architettonica simbolo, ormai fortemente iden-titaria della città di Pescara e considerata fra le best

practice a livello internazionale per complessità,soluzioni tecniche adottate, ardimento nell’esteti-ca e nei materiali utilizzati. Inoltre, nonostante sialungo circa 470 metri e alto 16,5 nel punto più ele-vato, è stato realizzato in soli 19 mesi. Di conside-revole valore monumentale, strategico per lamobilità pedonale e per il miglioramento dellaqualità della vita nel contesto cittadino il Ponte,inaugurato nel dicembre 2009, sta dimostrando diavere una funzione risolutiva di ritessitura e ride-finizione virtuosa dello spazio economico urbano.

L’housing socialecrea coesione

Un Ponte brillasul mare di Pescara

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sviluppo locale

FONDAZIONI Settembre - Ottobre 2014

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“MareTerra di Liguria” è un programma plurien-nale lanciato nel 2010 dalla Fondazione Carigeper promuovere e valorizzare il patrimonio agro-alimentare e ittico della regione. L’iniziativa è rea-lizzata in partnership con Slow Food Liguria e conla collaborazione di altri enti del territorio. Si arti-cola in una serie di azioni volte a: favorire la cre-scita economica della regione e la valorizzazionedel prodotto tipico e di qualità; incentivare la for-

mazione e l’educa-zione alimentarenelle scuole e nelleuniversità; rafforza-re e diffondere laconoscenza del ter-ritorio e delle suerisorse. Tra gliinterventi principalic’è l’attivazione dinuovi “presìdi ali-mentari” finalizzatial recupero di pro-dotti a rischio diestinzione, favoren-

done l’accesso nei circuiti moderni di commercia-lizzazione. Il programma MareTerra prevede inol-tre di supportare lo sviluppo delle rete regionale di“Mercati della Terra”: luoghi di presentazione evendita diretta di prodotti locali, che riducono lafiliera agroalimentare e creano opportunità di ven-dita per i piccoli produttori, generalmente esclusidal circuito della grande distribuzione.

Nato negli anni Ottanta in Bangladesh per opera delpremio nobel Muhammad Yunus, oggi il microcre-dito non è più solo uno straordinario strumento dicrescita economica per i paesi in via di sviluppo, masi sta rivelando una formula efficace anche per lasocietà occidentale. Sempre più spesso, infatti, indi-vidui e piccole imprese rischiano di trovarsi in con-tingenze estremamente negative a causa di problemipotenzialmente transitori, che tuttavia non riesconoa fronteggiare con l’aiuto del credito tradizionale sesono considerati soggetti non “bancabili”. Anche suquesto fronte intervengono le Fondazioni di originebancaria: ovviamente non erogando il credito, madando vita a iniziative in cui esse fungono da garan-ti. Queste coinvolgono innanzitutto alcuni enti inter-medi (come Caritas diocesane, cooperative, associa-zioni, centri di ascolto), ai quali viene affidato pre-valentemente un ruolo di antenne e di tutoraggio. Cisono poi le banche, che erogano i finanziamenti, e leFondazioni, che intervengono prevalentemente tra-mite fondi di garanzia, ma anche per disegnare efavorire l’avvio dei servizi ancillari di tutoraggio edi assistenza svolti dagli enti intermedi.

Dalle risorse di marea quelle di terra

Si allarga la spondadel microcredito

sificate iniziative della Fondazioneverso il proprio territorio. Parlando in termini quantitativi, nel2013 lo Sviluppo locale si attesta alsettimo posto fra i principali settorid’intervento delle Fondazioni, con49,7 milioni di euro erogati, per untotale di 1.464 interventi, pari rispet-tivamente al 5,6% e al 6,6% del tota-le. Analizzando i sottosettori, laPromozione dello sviluppo econo-mico della comunità locale si collo-ca come sempre saldamente in testaalla graduatoria con 29,5 milioni dieuro (59,4% degli importi erogati alsettore) e 1.189 iniziative (81,2% ).Tra i progetti più tipici si distinguo-no quelli finalizzati al rafforzamentodel sistema produttivo locale (soste-gno a centri polifunzionali, start-updi nuove imprese, innovazione tec-nologica, relazioni tra lavoro e terri-torio), le borse lavoro per giovani,gli interventi di riqualificazioneurbana e le iniziative volte alla pro-mozione dei prodotti tipici e dellacultura locale. La Realizzazione dilavori pubblici o di pubblica utilitàsi attesta al di sotto del 15% di inci-denza complessiva sul settore (era il37% nel 2012). Tra gli interventi piùtipici del comparto, ci sono quellivolti al miglioramento di infrastrut-ture territoriali (ad esempio reti via-rie e sistemi di telecomunicazioni),alla rifunzionalizzazione e valoriz-zazione di aree urbane, alla riqualifi-cazione ambientale (riequilibrio del-l’eco-sistema, sistemazione idro-

geologica del territorio, ecc.). Alcomparto Progetti di Housing So -ciale, inserito da quest’anno nellagriglia dei sottosettori, comprenden-do gli interventi volti a individuaresoluzioni abitative a prezzi calmie-rati e integrate con servizi sociali dicomunità, vengono destinati 6,1milioni di euro per 36 interventi.Occorre puntualizzare che questoesprime solo in parte l’impegno pro-fuso dalle Fondazioni nel campodell’housing sociale, non essendoqui prese in considerazione le ingen-ti risorse che parallelamente essedestinano al comparto sotto forma diinvestimento del patrimonio in fondispecializzati. C’è, infine, il compar-to Edilizia popolare locale, con 6,1milioni di euro e 78 interventi.Chiudono la graduatoria, con circa 1milione di euro di erogazioni, gliInterventi di Microcredito, com-prendenti il sostegno a nuove inizia-tive imprenditoriali di giovani eforme di aiuto sia a coloro che svol-gono o intendono avviare attivitàeconomiche in proprio e hanno dif-ficoltà di accesso al credito bancariosia a persone in temporanea difficol-tà economica.Tornando a esaminare il settore nelsuo complesso, e con riferimento aisoggetti beneficiari dei contributi, siregistra la solida prevalenza dei sog-getti beneficiari privati, a cui è desti-nato il 65% degli importi erogati inlinea con il dato relativo al totaledelle erogazioni (69%).

Più volte è stato affrontato su queste pagine l’im-pegno delle Fondazioni di origine bancaria a favo-re dell’Ambiente, segnalando che si tratta di unelemento che caratterizza trasversalmente la loroattività su molti fronti, e non certamente ultimoquello dello sviluppo locale, qui accanto descritto,o della tutela del patrimonio artistico e architetto-nico, che non può prescindere da un corretto recu-pero alla fruibilità dell’ambiente circostante se sipropone di ottenere ricadute positive per il turismolocale. Proprio per questa ragione, però, in unaverifica delle imputazioni dei progetti allo specifi-co settore della “Protezione e qualità ambientale”le risorse a esso dedicate risultano residuali,coprendo solo l’1,8% (pari a 16,2 milioni di euro)delle erogazioni totali delle Fondazioni.È da notare che l’Acri, con l’attività di un’appositaCommissione, sta favorendo una crescente consape-volezza presso le proprie Associate non solo del-l’importanza delle questioni ambientali in termini dinon inquinamento e di risparmio energetico, maanche – e soprattutto – in termini di educazione eformazione delle nuove generazioni per assicurareloro un adeguato livello di qualità della vita ancheper il futuro. Sempre più numerose sono, dunque, leiniziative realizzate per interessare i giovani a questetematiche, coinvolgendoli in prima persona, incurio-sendoli e portandoli a misurarsi nel concreto contutto ciò che è uti-lizzo sostenibiledel le risorse, ricercadi fonti energeticherinnovabili, salva-guardia della natura.Non è, allora, uncaso che l’Acri,insieme alla Fon -dazione Cassa diRisparmio di Bol -zano e al TIS inno-vation park dellastessa città, nel 2014, per il terzo anno consecutivo,abbia proposto agli studenti universitari italiani difacoltà tecniche la sfida di Enertour, il concorso cheinvita a proporre idee innovative per un futuro piùgreen, in particolare sul fronte energetico. E che,insieme agli stessi partner, l’Acri abbia partecipa-to, per la prima volta quest’anno, ai “Colloqui diDobbiaco”, una tre giorni di studi, confronti eincontri, giunti alla 25a edizione, che si è svolta dal3 al 5 ottobre nel piccolo comune in provincia diBolzano, a molti noto come “la porta sulleDolomiti” (Tor zu den Dolomiten). I Colloqui di Dobbiaco affrontano ogni anno untema fra quelli di maggior rilievo per risolvere leproblematiche ambientali. Quest’anno lo sloganera “Dal fare al dire. Imparare per l’era solare”. Siè provato a immaginare che cosa si deve imparareper una civilizzazione post-fossile e sono stati for-niti diversi stimoli al mondo della scuola per tro-vare gli strumenti e le occasioni più adatte per unavera educazione alla sostenibilità. Perché perimparare davvero – era il leitmotiv di questa edi-zione dei Colloqui – bisogna agire e, al contempo,quando si sa si agisce. “Imparare nei progetti ditrasformazione ecologica, nell’orticoltura o neilaboratori, è un processo di auto-formazione –recitava la presentazione dell’edizione 2014 –.Imparare nell’azione e nella resistenza contro ladistruzione ambientale è un’educazione allaresponsabilità sovversiva. Imparare in un contattodiretto con la natura, con la sua vita e le sue atmo-sfere è un’educazione dei sensi. E non per ultimo:come possono contribuire le tecnologie digitali e imedia sociali nel web per la mobilitazione e la for-mazione di reti?”. I Colloqui di Dobbiaco hannorisposto a queste e altre domande e l’Acri e le sueFondazioni non sono state soltanto a sentire!

49,7milioni erogati

5,6%del totale erogato

1.464n. interventi

33.948dimensione media

erogazioni

55Fondazioni

attive nel settore

Sviluppolocale

L’AMBIENTECI STA A CUORE

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Nel mondo si va sempre più affermando una visio-ne dell’attività delle fondazioni che tende a valoriz-zare il perseguimento degli scopi istituzionalianche tramite l’investimento del patrimonio, il cuiimpiego serva cioè sia per conseguire proventi siaper raggiungere gli obiettivi statutari. Si parla inquesti casi di Mission Related Investment (Mri):strumenti grazie ai quali un soggetto erogativo rie-sce a moltiplicare l’effetto della propria azione neisettori di intervento indirizzando sugli stessi sia gliinvestimenti sia i proventi da questi generati.Le forme tecniche che possono assumere gli Mrisono quelle tradizionali degli investimenti finan-ziari, per cui si possono avere partecipazioni azio-narie, investimenti obbligazionari o in quote difondi, questi ultimi particolarmente cresciuti neitempi più recenti. Un’altra modalità di realizzaregli Mri è il community investing, una forma difinanziamento che mira a generare risorse eopportunità per le persone economicamente svan-taggiate o che hanno difficile accesso ai canalitradizionali, favorendone l’inclusione finanziaria.A questa categoria possono essere ricondotte leesperienze delle Fondazioni nel settore delMicrocredito, con iniziative inpartnership con soggetti attivinel comparto o tramite fondi diinvestimento quale il FondoMicrofinanza 1. La valenza diquesti investimenti si concretiz-za nella possibilità di raggiun-gere settori, persone o aree geo-grafiche marginali e, quindi,nell’allargamento (e in alcunicasi nel completamento) delmercato finanziario che ne deri-va. A ciò si aggiunge che l’atti-vità di consulenza finanziaria,l’accompagnamento nella fasedi progettazione, la creazione direti territoriali, la formazionenel campo economico finanzia-rio hanno un impatto socialeche può aiutare a tenere coesa ea far crescere una comunità.Tali aspetti qualificano le ope-razioni di finanziamento afavore del terzo settore (o setto-re non profit), e in particolare gli interventi dimicrocredito e/o di microfinanza in paesi in via disviluppo o in altri contesti di marginalità socioeconomica. Un altro diffuso esempio di impiegodel patrimonio per finalità istituzionali sono gliinvestimenti finalizzati, indirettamente, allo svi-luppo economico del territorio di riferimento,dell’intero Paese, o di settori specifici nei quali laFondazione opera (per esempio sanità, ricercascientifica, cultura, infrastrutture, ecc.). Anche inquesto caso, la modalità di realizzazione dell’in-vestimento assume o la forma della partecipazio-ne azionaria in società che operano direttamenteper lo sviluppo economico locale o nazionaleoppure la partecipazione a fondi.Per vedere quale sia lo stato dell’arte dell’investi-mento del patrimonio delle Fondazioni in Mri,l’Acri da qualche anno fa un apposito censimen-to, riferito all’anno precedente quello dell’eserci-zio analizzato nel Rapporto. Così nei bilanci 2012gli investimenti correlati alla missione si attesta-no complessivamente a 3.679 milioni di euro erappresentano il 7,2% del totale attivo e l’8,7%del patrimonio. Nei confronti dell’anno preceden-te (3.533 milioni di euro) si registra una variazio-ne positiva di 146 milioni di euro (+4,1%). I daticonfermano che il settore Sviluppo locale risultaessere di gran lunga quello cui va la maggioranzadelle risorse investite in Mri, con oltre il 90% deltotale. Ricordiamo che in questo settore è inclusa

la partecipazione azionaria che 65 Fondazionidetengono in Cassa Depositi e Prestiti Spa per unammontare, nel 2012, di 1.050 milioni di euro(nel primi mesi del 2013 le azioni privilegiate diCdp Spa detenute dalle Fondazioni sono stateconvertite in azioni ordinarie). Ci sono poi le par-tecipazioni azionarie in società che hanno fortilegami con il territorio di riferimento. Per lo piùsi tratta di società che gestiscono infrastrutturecome le autostrade (circa 769 milioni di euroripartiti fra le più importanti: Atlantia a livellonazionale; a livello regionale l’Autostrada TorinoMilano, la Brescia Verona Vicenza Padova, laSocietà per l’Autostrada di Alemagna Mestre-Belluno) o gli aeroporti locali (oltre 52 milioni dieuro per le società che gestiscono quelli delle cittàdi Firenze, Verona, Pisa, Treviso, Venezia,Sarzana), oppure sono municipalizzate e società acapitale misto pubblico privato che operano nelladistribuzione di energia (per esempio AcegasAps,Delmi, Iren, Hera, A2A, SnamRetegas, e a livel-lo locale, tra le altre, la Dolomiti Energia, la IRIS- Isontina Reti Integrate e Servizi, per un investi-mento complessivo di 280 milioni di euro), o

anche imprese di promozione del turismo o chegestiscono le fiere e i mercati locali. Fra gli inve-stimenti partecipativi merita citare anche quelli inbanche la cui operatività è particolarmente atten-ta a segmenti di clientela svantaggiata, che avreb-bero difficile accesso ai tradizionali canali finan-ziari e creditizi, per le condizioni sociali ed eco-nomiche (disoccupati, occupati a basso reddito onon in grado di offrire garanzie, immigrati, ecc.).Parliamo delle partecipazioni in: Banca Prossima(oltre a Intesa Sanpaolo ne sono azionistiCompagnia di San Paolo, Fondazione Cariplo eFondazione Cassa di Risparmio di Padova eRovigo), Banca Popolare Etica (con dentro leFondazioni Casse di Risparmio di Padova eRovigo e di Prato), Banca Etica Adriatica –Eticredito (partecipata dalle Fondazioni Casse diRisparmio di Rimini, di Fano e di Lugo),Extrabanca (i cui principali azionisti sonoFondazione Cariplo e Assicurazioni Generali).Per quanto riguarda l’investimento non partecipa-tivo, quindi in fondi o in obbligazioni, nel settoredello sviluppo locale, fra gli altri ricordiamo ilFondo F2i, il Fondo Clessidra Capital Partners(CCP e CCP II), il Fondo FIP Immobili Pubblicie il Fondo Microfinanza 1, nonché il sostegnofinanziario offerto alle società tramite la sottoscri-zione di obbligazioni.Sono stati invece attribuiti al settore Assistenzasociale gli investimenti in housing sociale, volti

ad arginare il problema dell’emergenza abitativadei soggetti che, pur non rientrando nei parametriper l’assegnazione delle case popolari, non sonotuttavia in grado di accedere a un’abitazione aprezzi di mercato (come giovani coppie, famigliemonogenitoriali, anziani, giovani professionisti,studenti e immigrati). L’azione delle Fondazionisi concretizza sia con quote di fondi locali disocial housing partecipati dal Fondo Investimentiper l’Abitare-FIA, che nei prossimi anni realizze-rà 20mila alloggi da dare in locazione a canoniridotti del 40-50%, sia attraverso autonome ini-ziative realizzate anche in partnership con altreFondazioni. Di queste un esempio per tutti è, inPiemonte, il Fondo Social and Human Purpose,alla cui sottoscrizione hanno concorsoFondazione Sviluppo e Crescita-Crt e leFondazioni Casse di Risparmio di Torino, diAlessandria, di Asti, di Biella e di Fossano. Infinesi segnala l’iniziativa presa dalla FondazioneCassa di Risparmio di Lucca che, nell’ambito diun progetto di social housing, ha messo a dispo-sizione di nuclei famigliari 53 unità abitative acanoni calmierati, acquistate con fondi patrimo-

niali, in esecuzione di un pro-tocollo d’intesa sottoscrittocon gli Enti pubblici locali.Nel settore Arte, attività ebeni culturali operano 27società partecipate o control-late da Fondazioni. La loroattività spazia dall’editoriaalla organizzazione e realiz-zazione di opere teatrali emusicali. A mero titolo diesempio si possono citarel’Istituto dell’EnciclopediaItaliana, a livello nazionale, esocietà a operatività localecome: la Palazzo delGovernatore Srl, che ha cura-to il restauro del Palatiumvetus, edificio di originemedievale in Alessandria; laPolymnia Venezia Srl, che starealizzando un importanteprogetto relativo alla creazio-ne di un polo museale; la

Teatri Spa, che nel Trevigiano promuove iniziati-ve teatrali e concertistiche; la Carima Arte Srl,che opera per la valorizzazione del patrimonioartistico nella zona di Macerata; la RiminiCulturaSrl, attiva a Rimini; la società Centro di promo-zione attività culturali e di documentazione -Ce.P.A.Cu.D. Srl, che opera nel Sud, a Cosenza.Nel settore Ricerca gli Mri delle Fondazioni siconcretizzano nell’assunzione di partecipazionidirette e indirette in enti, imprese e società cheoperano nelle biotecnologie, nelle scienze dellavita e in altre aree ad alto contenuto innovativo,spesso occupandosi anche del trasferimento sulpiano industriale e tecnologico dei risultati del-l’attività di ricerca. Le società partecipate sono13, mentre per quanto riguarda l’investimento infondi si menzionano il Fondo TTVenture e ilFondo Toscana Innovazione. Sorvolando sugliinvestimenti in Mri in altri settori, possiamo con-cludere dicendo che il dinamismo delleFondazioni su questo fronte è dovuto anche alrafforzamento della presenza di intermediari qua-lificati, quali i fondi e le società di gestione, che,da un lato, sono in grado di garantire un elevatogrado di efficienza degli investimenti in campi incui è importante un alto livello di specializzazio-ne (ad es. nella ricerca e nello sviluppo di tecnolo-gie), dall’altro dispongono della necessaria massacritica di risorse per avviare investimenti a elevatoassorbimento di capitali (housing sociale).

mission related investment

FONDAZIONI Settembre - Ottobre 2014

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MRI: INVESTIMENTI AL SERVIZIO DELL’ATTIVITÀ ISTITUZIONALE

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Il 1° ottobre scorso l’hanno festeggiatain più di cinquanta città italiane laGiornata Europea delle Fondazioni,lanciata lo scorso anno da Dafne(Donors and Foundations Networks inEurope), l’organizzazione che riuniscele associazioni di fondazioni del conti-nente, e a cui aderiscono in Italia l’Acri,che associa le Fondazioni di originebancaria, e Assifero, l’associazione cheriunisce altre fondazioni ed enti di ero-gazione. È stata un’occasione per cono-scere un po’ meglio le fondazioni: entispesso ignorati dal grande pubblico, mache insieme al mondo del volontariato edel terzo settore concorrono ad alimen-tare e innovare il welfare nel nostroPaese. Alla celebrazione della Gior nataEuropea hanno aderito una cinquantinadi fondazioni che da nord a sud hannoorganizzato eventi, convegni e spetta-coli, in cui hanno incontrato le lorocomunità a favore delle quali interven-gono in diversi campi: dal welfareall’istruzione, dalla cultura all’ambiente.«Le Fondazioni sono un importanteattore del non profit del nostro Paese –ha dichiarato Giuseppe Guzzetti, presi-dente dell’Acri – eppure spesso nonsono molto conosciute. La GiornataEuropea delle Fondazioni è dunqueun’opportunità perché tanti nostri con-cittadini possano incontrarle da vicino econoscerle meglio per quello chefanno». Il presidente di Assifero, FeliceScalvini, ha a sua volta commentato cosìla Giornata: «Auspichiamo che iniziati-ve come quella della Giornata Europeadelle Fondazioni e dei Donatori concor-rano a generare una rete d’azione in cuifilantropia istituzionale, enti pubblici,corporate, associazioni, volontariato e

singole persone lavorino insieme percostruire un welfare generativo, colla-borativo e inclusivo, efficace e sosteni-bile per il nostro Paese».Fra gli eventi che le Fondazioni di ori-gine bancaria, associate in Acri, hannoorganizzano sui loro territori per cele-brare la Giornata Europea delle Fon -dazioni ne citiamo di seguito molti,forse non tutti.A Parma la Fondazione Cariparma hapromosso il convegno “Verso il welfa-re di comunità: l’impegno diFondazione Cariparma”, mentre laFondazione Monteparma ha organizza-to l’incontro “Dal passato per pochi alpresente pubblico. Donazioni, iniziati-ve e patrimoni culturali dellaFondazione Montepar ma”. A Firenzel’Ente Cassa di Risparmio di Firenze ela Consulta delle Fondazioni dellaToscana hanno invitato la cittadinanzaalla tavola rotonda “Sviluppo e innova-zione sociale: nuovi percorsi possibili”.A L’Aquila la locale Fondazione haprogrammato l’incontro “L’Aquilacapitale degli Appennini. Lo sviluppodel territorio montano come volanodell’economia”. A Salerno la Fon da -zione Cassa di Risparmio Salernitanaha organizzato la tavola rotonda “Peruna reale sostenibilità nel sociale: qualiprospettive?”, un dibattito culturale suitemi del welfare di comunità e dell’in-novazione sociale. A Gorizia, promos-so dalla Fondazione Carigo, c’è stato ilworkshop “Obiettivo welfare. Comu -nità a confronto”, in cui sono stati rac-colti spunti e suggerimenti dei parteci-panti per indirizzare al meglio la pro-gettualità della Fondazione nei campilavoro, salute e volontariato. A Bolzano

la locale Fondazione ha inaugurato laCasa di Riposo “San Vincenzo”, cheospiterà 62 anziani. A Foggia laFondazione Banca del Monte ha propo-sto l’incontro “Welfare di comunità”. ASan Miniato (Pi) il 3 ottobre la localeFondazione ha incontrato gli studentidell’ultimo anno delle superiori dellacittà (foto grande in alto). A Milano laFondazione Cariplo e l’Acri hannoorganizzato il convegno “Fondazioni diorigine bancaria: dalla privatizzazioneal bene comune” (il 2 ottobre). Nonsono mancati poi eventi culturali eaperture straordinarie. A Palermo laFondazione Sicilia ha aperto le portedella sua sede, Palazzo Branciforte,offrendo gratuitamente visite guidate elaboratori per bambini. Lo stesso hafatto la Fondazione Carichieti (il 4 otto-bre) a Palazzo de Mayo e a Ravenna lalocale Fondazione nel Complesso degliAntichi Orti Francescani. A Pescara laFondazione Pescarabruzzo ha inaugu-rato la mostra fotografica “Radan,Inshallah. Domani, se Dio vuole” acura del fotoreporter Stefano Schirato edella giornalista Jenny Pacini sulle vio-lazioni dei diritti umani del popoloSaharawi, frutto di un duro reportagenel Sahara Occidentale. A Viterbo laFondazione Carivit ha presentato ilvolume “Manipolarte”, un quadernodidattico sui laboratori di manipolazio-ne dell’argilla e di decorazione dellaceramica realizzati presso il Museodella Ceramica della Tuscia. A Trevisola Fondazione Cassamarca ha aperto alpubblico una nuova sala della sua sede,interamente dedicata ad accogliere leopere d’arte (oltre 3mila tra opere gra-fiche e dipinti) che Mons. Bortolan ha

donato alla Fondazione nel 2008 (fotoin alto a destra). A Siena la FondazioneMps, all’interno di Palazzo Sansedoni,ha promosso l’evento “Ricordi.Viaggiatori in terra di Siena”, un’espo-sizione dedicata all’archivio fotograficoMalandrini: una ricca raccolta di foto ecartoline d’epoca della città. LaFondazione Cassa di Risparmio diTerni e Narni ha proposto l’aperturastraordinaria della mostra “OrneoreMetelli. Il racconto della città chec'era”. La Fondazione Cariperugia hapresentato al pubblico la neocostituita“Fondazione CariPeru gia Arte”, che sioccuperà di gestire le attività culturalidella Fondazione, dalle mostre aglieventi. La Fondazione Monte di Pietà diVicenza ha promosso il concerto-spet-tacolo a ingresso libero “Per Francesco.Santo di Terra, Uomo di Cielo” (il 5ottobre). A Roma la Fondazione Bnc hapresentato l’attività svolta in 15 annidalla sua società strumentale BncAssistenza, che eroga servizi di welfarein favore delle famiglie dei ferrovieri.Infine a Fossano la locale Fondazioneha reso pubblico il bilancio del primoanno di attività della Fon dazione di par-tecipazione “NoiAltri Fossano”, creatadalla Fondazione Cassa di Risparmiodi Fossano, la Diocesi e alcune orga-nizzazioni del volontariato e del terzosettore, con l’obiettivo di rendere piùorganici i loro interventi nel territoriosul fronte del welfare. Infine diverseFondazioni come quelle della Spezia,di Trieste, di Udine e Pordenone eCompagnia di San Paolo hanno aderitoalla 2a Giornata Europea delle Fon -dazioni e dei Donatori con iniziative dicomunicazione dedicate.

ultim’ora

FONDAZIONI Settembre - Ottobre 2014

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FONDAZIONIComitato EditorialeMarco Cammelli, Giuseppe Ghisolfi,Antonio Miglio

DirettoreGiorgio Righetti

Direttore ResponsabileLinda Di Bartolomeo

RedazioneArea Comunicazione Acri - Associazione diFondazioni e di Casse di Risparmio SpaVia del Corso, 262/267 - 00186 RomaTel. 06 68184.236 - [email protected]

Autorizzazione Tribunale di Roman° 135 del 24/3/2000

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CODICE ISSN 1720-2531

Fondazioni: l’Europa fa network e l’Italia festeggia

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