Le differenze

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antonella patrizi 1 Le differenze Rapporto natura/cultura

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Le differenze

Rapporto natura/cultura

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Test di intelligenza

RACCOGLIERE CAMPIONI DI ATTIVITA’ RICHIESTE DALLA CULTURA (dalla cultura della scuola francese) DEGLI INIZI DEL ‘900

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Cautele metodologiche

Le abilità di base dipendevano da quanto ogni alunno aveva imparato prima di entrare a scuola e dalle richieste degli insegnanti

Non venne mai data una definizione di intelligenza naturale distinta dall’esperienza culturale

Il test non prendeva in considerazione di aspetti quali:attenzione, attenzione, volontà, tenacia, continuità, docilità e coraggio volontà, tenacia, continuità, docilità e coraggio (comunque importanti per la riuscita scolastica)

Venne esplicitamente scoraggiata l’applicazione del test a soggetti appartenti a contesti culturali diversi da quelli francesi

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Sviluppi

Diffusione immediata del test, traduzione in varie lingue e utilizzo in numerose istituzioni per soggetti ritardati mentali (1915)

Ulteriori versioni:- TermanTerman (1916 soggetti dotati)- Wechsler Wechsler (1939)

Stern (1912) introdusse un’importante modifica. L’intelligenza si considera come:

età mentaleetà mentale x100 = Q.I. x100 = Q.I.età cronologicaetà cronologica

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Test d’intelligenza

Tutti i test d’intelligenza si fondano su: un insieme di artefatti culturali contenuti percettivi cognitivi linguistici SPECIFICI DI OGNI CULTURA

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Tre interpretazioni della nozione di cultura Anni ’30-antropologi e psicologi evolutivi si sono orientati

alla ricerca dei parametri di normalità e degli aspetti universali dello sviluppo. (le ricerche erano condotte per definire che cosa era normale o anormale in molti aspetti dello sviluppo motorio, percettivo, linguistico, cognitivo ecc.)

Anni ’60- gli studi hanno cercato di capirecome la cultura in cui un bambino vive (qualunque essa sia) influenza il suo modo di guardare il mondo.

Anni ’90- i modelli più recenti sostengono che le culture, gli stili di vita e anche i risultati dei processi di sviluppo che si manifestano diversamente da quelli della classe media non sono di per sé espressione di patologia.La psicologia culturale si focalizza sull’idea che la cultura e la mente, ovvero l’insieme dei processi psicologici, si costruiscono reciprocamente.

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Ereditarietà/ambiente (ricerche longitudinali Scarr e Weinberg 1979;1983) Bambini afroamericani adottati da famiglie

bianche e di classe sociale media:- Q.I. 85 se fossero rimasti nella propria famiglia- Q.I 97 bambini adottati a più di un anno di vita- Q.I superiore alla media se adottati nei primissimi anni di vita

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Ereditarietà/ambiente (ricerche Brooks-Gun, Klebanov e Ducan1996) Studio sulle relazioni fra appartenenza etnica e QI in

bambini afroamericani e bambini bianchi nati prematuri (famiglie molto povere, seguite per 5 anni dopo la nascita dei bambini)

Si raccolsero dati:- test- caratteristiche della famiglia e del vicinato- qualità di cure materne, istruzione dei genitori…

Risultati:- i bambini afroamericani presentavano un Q.I. inferiore (85 contro 103)- le differenze diventavano insignificanti a parità di condizioni economiche e di qualità nelle cure materne

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Deficit e handicap sociale (Mc Dermott e Varenne 1996)

Tema della ricerca:

Processo che trasforma un deficit Processo che trasforma un deficit in una differenza socialein una differenza sociale

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Deficit e handicap sociale (Mc Dermott e Varenne 1996) Piccola isola di Marha’ Vineyard, (pressi di Cape

Code) 1 abitante su 155 soffre di sordità Considerata la numerosità, la comunità ha

integrato i sordi senza porsi il problema del deficit Tutti hanno imparato il linguaggio dei segni La comunità non si è occupata di

istituzionalizzare il loro deficit Sordi e udenti erano indistinguibili e Sordi e udenti erano indistinguibili e

possedevano modalità di comunicazione possedevano modalità di comunicazione condivise da tutticondivise da tutti

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Deficit e handicap sociale (Mc Dermott e Varenne 1996) L’isola da dieci anni è meta turistica

- aumento di persone che:

non condividono la storia d’integrazionenon conoscono il linguaggio dei segninon comunicavano con i sordi

La presenza dei sordi è più visibile

Rottura dell’equilibrio tra sordi e udenti

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Rapporto tra cultura, sviluppo e disabilità

APPROCCIO DELLA DEPRIVAZIONE CULTURALE

Le differenze tra le culture possono essere misurate con i medesimi indicatori dello sviluppo

La disabilità è intesa come mancanza (es. un insieme di compiti che on vengono eseguiti bene e rapidamente)

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Rapporto tra cultura, sviluppo e disabilità

APPROCCIO DELLE DIFFERENZE CULTURALI

Nei diversi gruppi i soggetti si sviluppano con le richieste della propria cultura

Le differenti culture predispongono strade diverse allo sviluppo

Si mettono in discussione l’uso di compiti predefiniti

La disabilità è intesa come differenza

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Rapporto tra cultura, sviluppo e disabilità

APPROCCIO DELLA CULTURA COME PRODUTTORE DI INCAPACITA’

Le culture offrono occasioni per costruire le differenze attraverso: Rigida distribuzione dei ruoli Il sistema economico, scolastico e di selezione

realizzano percorsi differenziati

La disabilità richiede un percorso differenziato

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Le difficoltà scolastiche Fattori temporali (maggiore o minore

burocratizzazione) rapporto insegnati/alunni (effetto Pigmalione) Trasformazione in numero delle osservazioni

generiche fatte in classe

La creazione di programmi specifici non consente di beneficiare di programmi dell’interazione tra i partner

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Insuccesso scolastico Nei paesi industrializzati è una

preoccupazione costante a partire dagli anni ’60 motivata da: Innalzamento dell’età scolarizzabile Diffusione di idee quali “democratizzazione

della scuola”, “intelligenza come dono” Introduzione di strumenti di misura di abilità

psicologiche e di risultati scolastici

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Processi di cambiamento e integrazione Studio etnografico condotto da Heath (nel 1983).

Approfondisce il tema del cambiamento in una comunità nera nel sud degli Stati Uniti, dopo l’abolizione della segregazione razziale

Ricerca longitudinale (dal 1969 al 1978) al fine di ricostruire il rapporto con il linguaggio orale e scritto di due comunità limitrofe, di classe sociale bassa

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Caratteristica della comunità sociale e riuscita scolasticaA Trackton si legge: Uso strumentale Scopi sociali e ricreativi Per acquisire notizie Per confermare

conoscenzesi scrive Aiutare la memoria Lasciare traccia di

messaggi Per motivi finanziari Per preparare avvisi

pubblici

A Roadville si legge: Motivi strumentali Per acquisire notizie Per acquisire informazioni Ragioni sociali e ricreativesi scrive Aiutare la memoria Lasciare traccia di

messaggi orali Motivi finanziari Motivi sociali

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Caratteristica della comunità sociale e riuscita scolastica. Considerazioni conclusiveDue differenze fondamentali: Scopi che attivano prevalentemente l’uso della lettura e della

scrittura a Roadville esprimono maggiore interesse verso ciò che

accade intorno Uso meno ristretto che si fa di queste abilità

a Roadville si leggono e si scrivono più cose

DIFFERENZE CHE SI EVIDENZIANO A SCUOLA DIPENDONO DAL DIVERSO VALORE DATO DAI MEMBRI DELLE DUE COMUNITA’ AGLI STRUMENTI CULTURALI TIPICI DELLA SCOLARIZZAZIONE

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Le minoranze Minoranze volontarie

Si realizzano in seguito a flussi migratori con una certa meta

Minoranze autonome Sono quelle che da tempo vivono in un luogo circoscritto

Minoranze involontarie Sono quelle che furono portate via forzatamente dal loro

paese d’origine

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Le minoranze volontarie

Il contesto di riferimento Modo in cui una persona interpreta una situazione a

partire dalla sua posizione I modelli culturali

Canale attraverso cui si comprendono i fenomeni del mondo (si formano idee, pensieri,azioni e comportamenti)

Gli aspetti strumentali, relazionali e simbolici Insieme dei modi in cui le minoranze gestiscono le

opportunità e le differenze culturali nella società in cui vivono

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Processo di acculturazione

Due domande: È importante per me mantenere separata

la mia identità etnica e culturale dalla società in cui vivo?

È importante per me stabilire relazioni con individui e gruppi che vivono nella società che mi ha accolto?

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Processo di acculturazioneDue risposte entrambi negative Posizione di marginalitàDue risposte entrambi positive Posizione di integrazioneRisposta negativa alla prima domanda e positiva

alla seconda Posizione di assimilazioneRisposta positiva alla prima domanda e negativa

alla seconda Posizione di separazione

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ZEP (zones d’éducation prioritaire)Scuole efficaci:

Focalizzazione del curricolo su obiettivi indispensabili

Lavoro didattico ben strutturato e finalizzato agli obiettivi precedenti

Stabilità dei docenti Solidarietà tra i docenti Interesse per migliorare la qualità e l’immagine

della scuola Organizzazione democratica Dirigente capace di animare la vita della

scuola(non solo gli aspetti amministrativi)

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Successi paradossaliRicerche che mettono in luce traiettorie che danno

accesso a gradi elevati di istruzione e danno visibilità ai soggetti immigrati (Zeroulou 1997)

Variabili: Come le famiglie si confrontano con la scuola Come le famiglie investono nella scuola Rapporto con la scuola nel proprio paese d’origine Essere immigrati di seconda generazione (rete

familiare assume un ruolo di scaffolding) Avere contatti con insegnanti che “spiegano

bene, controllano i compiti, fanno venire voglia di lavorare…parlano con gli alunni”

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bibliografia Bowlby J., 1988, Una base sicura, Cortina Cyrulnik B., 2001, I brutti anatroccoli. Le paure che ci aiutano a

crescere, Frassinelli Pianta R., 2001, La relazione tra bambino e insegnante, Cortina Ghistolini (a cura di), 2005, Scuola e adozione. Linee guida e

strumenti per operatori, insegnanti e genitori, Franco Angeli, 2005 Patrizi A.,Tettamanzi M., Le famiglie affidatarie raccontano la

scuola: il gruppo come luogo di confronto, in ( a cura del CAM),2007, Storie in cerchio: riflessioni sui gruppi di famiglie affidatarie, Franco Angeli

Sclavi M.,2003, L’arte di ascoltare e mondi possibili, Bruno Mondadori

M. R. Moro, 2005, Bambini di qui venuti da altrove, Franco Angeli Andreoli V.,2006 Lettera a un insegnante, Rizzoli Hoeg P., 1996 (trad. italiana), I quasi adatti, Mondadori