Laverda World n. 1 Anno IX

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1 LUGLIO 2009 Il giornale dello specialista del raccolto Nella stagione del raccolto mietitrebbie rosse di ieri e di oggi protagoniste in ogni regione ANNO IX BENEDETTI RIELETTO NEL CONSIGLIO DI UNACOMA pag. 3 SU GRANO TENERO L’ESORDIO DELLA PRIMA ML 800 ARS D’ITALIA pag. 4 AGRICOLTURA E AGROMECCANICA LAVERDA A FIANCO DEGLI IMPRENDITORI pag. 13 FRANCIA ORMAI SEMPRE PIÙ DI CASA A BREGANZE pag. 9 SOLIDARIETÀ PROGETTO MIETITREBBIA IN CAMERUN pag. 14/15 In caso di mancato recapito il mittente si impegna al pagamento dei resi che dovranno essere spediti a VICENZA 36100 C.P.O. Laverda in campo fa sempre storia NE/VI0048/2008 DAL 28/04/2008

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Laverda in campo fa sempre storia Nella stagione del raccolto mietitrebbie rosse di ieri e di oggi protagoniste in ogni regione

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n° 1 LUGLIO 2009

Il giornale dello specialista del raccolto

Nella stagione del raccolto mietitrebbie rosse di ieri e di oggiprotagoniste in ogni regione

ANNO IX

BENEDETTIRIELETTO

NEL CONSIGLIODI UNACOMA

pag. 3

SU GRANO TENEROL’ESORDIO

DELLA PRIMAML 800 ARS D’ITALIA

pag. 4

AGRICOLTURA E AGROMECCANICA

LAVERDA A FIANCO DEGLI IMPRENDITORI

pag. 13

FRANCIA ORMAISEMPRE PIÙ

DI CASAA BREGANZE

pag. 9

SOLIDARIETÀPROGETTO

MIETITREBBIAIN CAMERUN

pag. 14/15

Gruppo Industriale ARGO

In caso di mancato recapito il mittente si impegna al pagamento dei resi che dovranno essere spediti a VICENZA 36100 C.P.O.

Laverda in campofa sempre storia

NE/VI0048/2008DAL 28/04/2008

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� Il punto di Mario Scapin

Quando rifletto sull’attuale situa-zione economico-finanziaria mi viene alla mente il paragone con l’ingresso della safety car in pista durante una gara di Formula 1.Immagino il pilota in testa a pochi giri dalla fine con un largo margi-ne di vantaggio che, a causa di un incidente banale nelle retrovie, si trova cancellato quanto ha fatico-samente guadagnato fino a quel momento. È in queste circostanze che emergono le vere qualità del grande pilota: non perde la con-centrazione né la motivazione e gestisce le fasi interlocutorie a bas-sa velocità, mantenendo sia i freni che gli pneumatici in temperatura, per scattare di nuovo al momento della ripartenza. Sfruttando il tem-po dietro la safety car per riflettere sulla migliore strategia da attuare nella fase finale della gara, e con-tinuando a credere nelle sue pos-sibilità, ritrova subito il ritmo e va a vincere.Ritengo che il nostro settore oggi abbia una sorta di safety car da-vanti e si trovi in difficoltà per cause completamente esterne, che han-no improvvisamente rallentato il ritmo e costretto a rivedere profon-damente i piani di crescita. Si tratta di un rallentamento imprevisto, ma i presupposti per la crescita riman-gono invariati, non essendo venute meno le ragioni per un incremento del fabbisogno di prodotti agricoli. La popolazione mondiale è in con-tinuo aumento, il miglioramento delle condizioni di vita nei paesi emergenti è una realtà che porta a modificare le abitudini alimentari, l’utilizzo di combustibili di origi-ne vegetale è in costante crescita. Sono tutti cambiamenti che si tra-ducono in una maggiore necessità di prodotti agricoli e quindi sia nel-l’aumento delle superfici coltivate, sia nell’incremento della produtti-vità.Il mercato delle macchine agricole è destinato a crescere ed ancora di più lo sono le macchine da raccol-ta, vista l’esigenza di concentrare

questa attività in un arco di tempo sempre più limitato. La richiesta andrà verso macchine con elevate prestazioni, grande affidabilità e bassi costi di esercizio. Laverda oggi crede in questa prospettiva e, pur nella consapevolezza di attraversa-re una fase difficile per l’economia mondiale, ha piena confidenza che il cammino di sviluppo e crescita possa ricominciare abbastanza a breve. È altrettanto vero che il momento è ancora caratterizzato da incertez-za e difficoltà, ma i primi segnali di recupero non dovrebbero tardare ad apparire. Sono convinto che le aziende che sapranno sfruttare al meglio questo periodo attuando strategie indirizzate rispettivamente al mantenimento di una solidità fi-nanziaria, agli investimenti sui pro-dotti e sui processi ed al rafforza-mento della propria distribuzione, saranno quelle meglio predisposte ad un pronto recupero e ad una immediata ripresa. Laverda, sulle basi di queste convinzioni, sta ope-rando esattamente nelle direzioni appena citate. Il prodotto è oggetto di significativi investimenti che por-teranno non solo al rinnovamento delle gamme attuali, ma anche al-

l’allargamento e al completamento dell’offerta per meglio soddisfare le esigenze dei clienti che necessitano di macchine di classe superiore. Un’attenzione particolare è rivolta al conducente grazie al migliora-mento del comfort e l’evoluzione dell’interfaccia con la macchina. Le versioni specialistiche, da sem-pre fiore all’occhiello di Laverda, vedranno l’introduzione di una nuova generazione di macchine caratterizzate da contenuti tecnici d’avanguardia. Gli impianti pro-duttivi beneficeranno a breve del-l’installazione di una nuova isola di saldatura robotizzata, in grado di accrescere la capacità produttiva ma soprattutto di assicurare degli standard qualitativi superiori a tut-ta una serie di componenti fonda-mentali della macchina. La linea di assemblaggio è interes-sata da una rivisitazione generale destinata sia ad aumentarne la ca-pacità, sia ad accrescere la flessibi-lità per produrre modelli diversi in contemporanea. Una nuova linea moderna e funzionale è in fase di allestimento per il montaggio delle barre di taglio. Per quanto riguarda la distribuzio-ne, nei mercati in cui la presenza è già consolidata, la strategia è orien-tata ad assicurare la migliore assi-stenza alle macchine; ciò si ottiene operando con concessionari o im-portatori strutturati ed organizzati per gestire numeri elevati di mieti-trebbie ed orientati verso il servizio al cliente.Contestualmente stiamo imple-mentando la strategia della capil-larità, creando nuovi importatori per commercializzare le nostre macchine in ogni paese in cui vi sia un mercato di mietitrebbie. Siamo pronti a riprendere presto il nostro cammino di sviluppo e di crescita e, come il bravo pilota che ha sapu-to sfruttare al meglio i giri percorsi dietro la safety car, confidiamo, in virtù degli sforzi e degli investimenti fatti, nella possibilità di raggiunge-re traguardi ancora più ambiziosi.

La congiuntura rallenta il settorema siamo pronti ad accelerare

Il giornale dello specialista del raccolto

Anno IX, n. 1, luglio �009Periodico trimestrale

Registrazione Tribunale di Vicenzan. 1017 del 5 marzo �00�

direzione editorialeMario Scapin

Angelo BenedettiSimonetta Lambrocco

direttore responsabileClaudio Strati

progetto graficoAndrea Rosset

Piergiorgio Laverda

hanno collaborato:

Andrés Moradas Lopezresponsabile vendite Laverda Spagna

Fabrice Rondeaudirettore commerciale Laverda Francia

Piergiorgio Laverdacuratore dell’Archivio Storico

“Pietro Laverda”

fotografieArchivio Laverda spa

© by Laverda spa3604� Breganze (VI) Italy

via F. Laverda, 15/17tel. +39.0445.385311fax +39.0445.873355

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Stampa G.N.G.

Via Galvani, 58 - 36066 Sandrigo (VI)

Proprietà letteraria riservata. È permessa la riproduzionedi articoli e immagini solo citando la fonte.

Mario Scapindirettore generale

Ai destinatari della rivista

INFORMATIVA A NORMA DELL’ART. 13 D. LGS. 30.6.�003, n° 196

I vostri dati identificativi sono stati acquisiti da Laverda S.p.A. presso i diretti interessati o comunque presso elenchi e registri pubblici quindi do-cumenti conoscibili da chiunque per svolgere in futuro la nostra attività di marketing. Verranno trattati da Laverda S.p.A. in forma cartacea e/o informatica o telematica e verranno utilizzati esclu-sivamente presso la nostra società o soggetti nostri ausiliari che collabo-rano alla postalizzazione in relazione alle nostre esigenze, anche future, di acquisizione di nuovi clienti mediante invio di proposte commerciali. Laverda S.p.A. garantisce la massima riservatezza nel trattare i dati e la pos-sibilità di richiedere gratuitamente la cancellazione (o la rettifica) dei vostri dati contenuti nel nostro archivio. È a voi pertanto garantita la facoltà di esercitare tutti i diritti dell’art. 7 del d.lgs.vo n. 196/�003 ed in partico-lare di opporvi in tutto o in parte al trattamento.

Come il pilota costretto a frenare dietro la safety car, Laverdaprepara la ripartenza innovando tecnologie e reti commerciali

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L’ Italia di Simonetta Lambrocco

Confindustria, Benedetti ai verticidelle macchine da raccolta

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Il direttore marketing di Laverda confermato nel consiglio di Unacoma: “Tra gli obiettivi, motivare i giovani”

Angelo Benedetti, direttore marketing e vendite Laverda, è stato confermato nel suo ruolo di consigliere del direttivo di Unacoma, l’Unione nazionale costruttori di macchine agricole. Nel corso dell’assemblea generale di Unaco-ma del �4 giugno scorso �009 è stato elet-to il nuovo consiglio direttivo per il triennio �009-�01�, composto da trentun delegati in rappresentanza degli otto gruppi di spe-cializzazione presenti nell’associazione di Confindustria che rappresenta i costruttori di macchine per l’agricoltura, il movimento terra, la cura del verde e la componentistica relativa a questi settori. Il consiglio appena insediato di Unacoma do-vrà fronteggiare un’agenda particolarmente impegnativa, anche a causa del difficile fran-gente economico e finanziario che coinvolge questo settore industriale quanto gli altri. Sono stati ben 15.635 i voti raccolti da An-gelo Benedetti, a conferma dell’efficacia con cui ha operato nei tre anni precedenti in seno al consiglio.“Il mio personale coinvolgimento sarà alto anche in questo nuovo triennio che mi vedrà impegnato, insieme ai colleghi consiglieri - ha dichiarato il direttore marketing di Laver-da -, su molti fronti. Uno dei nostri obiettivi

è senza dubbio quello di rilanciare il settore della meccanizzazione agricola, per far fron-te nel migliore dei modi alla crisi dei mercati internazionali, rafforzando il collegamen-to fra la base delle aziende e le istituzioni. Inoltre - ha continuato Benedetti - ci adope-reremo per rendere appetibile e attraente il nostro settore anche fra i giovani, che oggi hanno la tendenza a non considerarlo fra le migliori opportunità professionali”.

Simonetta Lambroccoresponsabile comunicazione e pubbliche relazioni

Un 2009 in chiaroscurodopo un 2008 positivo La crisi finanziaria rende evidente la contrazione sui mercati di riferimento anche nel settore della meccanizzazio-ne agricola. Ma Laverda conta di con-tenere questa riduzione, nel corso del �009, grazie alla consolidata presenza sui mercati meno colpiti dalla crisi e alla capacità di adeguare il mix di prodotto all’effettiva domanda della clientela.In azienda prosegue infatti l’attività di ricerca e sviluppo. La già consolidata gamma di mietitrebbie da pianura, Serie LCS, Serie Rev, Levelling System e Au-tolivellanti, si arricchirà a breve di una rinnovata Serie M e di una nuova gene-razione di piattaforme di taglio.Laverda sta inoltre potenziando gli im-pianti di saldatura e la flessibilità della linea di montaggio. Con le nuove mie-titrebbie della serie ML 800 ARS, frutto della sinergia di Laverda con Agco, è ora possibile coprire un segmento di merca-to in cui l’azienda di Breganze non era presente, quello della tipologia di clien-ti orientati verso sistemi di trebbiatura non convenzionali.Per quanto riguarda il �008, l’assem-blea degli azionisti di Laverda spa, par-tecipata in maniera esattamente pari-tetica dal gruppo Argo e dal gruppo Agco e detentrice del controllo totale di Fella Werke GmbH, ha approvato a fine aprile il bilancio dell’esercizio scorso. Il buon andamento del mercato delle macchine agricole, accompagna-to dalla capacità di Laverda nel rispon-dere prontamente alla crescita della domanda, ha permesso di raggiungere risultati incoraggianti. In particolare il fatturato di Laverda ha superato i 1�4 milioni di euro con un incremento del �5% sul giro d’affari dell’anno precedente, grazie alle 1.040 mietitrebbie commercializzate (+ �8% sul �007), mentre il fatturato conso-lidato di Laverda e della tedesca Fella GmbH, specialista delle macchine da fienagione, con 179 milioni di euro, è in crescita del �0%. L’utile consolidato prima delle imposte (Ebt) si attesta sul 10,6% del fatturato.

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Scende in campo la prima ML 800 ARS italiana

Sergio Minelli è il primo cliente ita-liano Laverda ad avere in azienda la ML 800 ARS. Ha voluto affiancare questa potente macchina assiale alle sue altre macchine convenzionali di marche diverse. Nell’azienda di famiglia, a Ravenna, Minelli coltiva i suoi 50 ettari a grano, mais, soia, patate e medica, ma da sempre opera anche in conto terzi. Proprio nella sua veste di contoterzi-sta ha “inaugurato” la nuova ML 800 ARS, lavorando in un’azienda di 1�0 ettari. In macchina con lui c’era Pie-tro Bezzi, area manager Laverda per il mercato Italia, che ha avuto l’onore di aprire il campo e dare inizio alla trebbiatura con la ML, allestita con barra Free Flow 700 da 7 metri.E così Bezzi ha potuto fare un bilan-cio della prima campagna a grano della prima ML 800 ARS italiana. Da parte sua, Minelli ha avuto paro-le di grande soddisfazione: “Ho ap-prezzato il salto di qualità e dopo i primi giorni mi sono immediatamen-te abituato al meglio e alle grandi possibilità di lavoro offerte dalla mia nuova macchina. Certo, ho dovuto adeguarmi e rivedere un po’ il mio approccio al lavoro, visto che prima d’ora ho sempre utilizzato macchine a scuotipaglia, ma una volta cono-sciute le regolazioni e le specificità di un concetto di trebbiatura diverso, ho subito apprezzato la grande capa-cità di lavoro della macchina”.La ML 800 ARS ha lavorato su gra-no tenero “Bologna” con una resa di 8,00 t/ha e paglia da m 0,85. L’umi-dità del prodotto ha raggiunto la per-centuale del 13,5 % (paglia 14/15%) ed era quindi al limite delle normali condizioni di raccolta per la zona di Ravenna. Si tratta comunque di una varietà di grano di facile trebbiatura e con poca pula.Per quanto riguarda le prestazioni, la ML 800 ARS ha lavorato con una velocità di avanzamento di 7 - 7,5 chilometri all’ora, arrivando anche a 8,� chilometri all’ora.In velocità, al netto dei tempi morti, sono stati lavorati 4,9 - 5,� ettari al-l’ora e talvolta si sono raggiunti an-che i 5,7. Le tonnellate di prodotto raccolto in velocità al netto dei tempi morti sono state 39,� - 41,6, fino a

45,6 all’ora, con perdite stimate al di sotto della norma (0,�-0,3%) con pu-lizia e integrità della granella ottime.La ML 800 ARS ha lavorato su un appezzamento di circa 7 ettari, rac-cogliendo 570 quintali pesati in 1,75 ore, pari a 3�,5 tonnellate/ora di pro-duzione utile. “Prendendo questo dato e rappor-tandolo al valore medio teorico di 40,4 tonnellate/ora - spiega Bezzi, escluse le punte di 45,6 tonnellate/ora, si ha un rendimento dell’80% circa, dato straordinario se si consi-dera che normalmente si calcola tra il 65 e, massimo, il 70% la resa di una mietitrebbia con una buona logisti-ca al seguito. La prestazione è stata davvero soddisfacente anche grazie al grande serbatoio della granella, di dodicimila litri reali, e alla rapidi-tà dello scarico di 1�5 litri/secondo. Anche per i consumi la macchina si è comportata bene. Al massimo del-la resa, sui 4-5 ettari, la macchina ha consumato 10 litri/ettaro”.E come si è trovato Sergio Minelli con le impostazioni per lui un po’ inedite della macchina?“Il primo giorno - racconta Pietro Bezzi - ho faticato un po’, perché Mi-nelli voleva registrare l’assiale come se fosse una scuotipaglia. Ma dopo uno scambio di opinioni, abbiamo appurato che dovevamo registrarla

diversamente. Non solo, Minelli ha voluto che guidassi io perché voleva mettermi alla prova! Alla fine però mi ha tolto la guida ed è passato al comando con grande soddisfazione” conclude Bezzi sorridendo.Pietro Bezzi ha �0 anni di esperien-za con le assiali. Le ama molto per-ché si adattano assai bene allo stile dell’operatore. “Un’assiale - dice -, segue la fantasia di chi la gestisce. Richiede un certo adeguamento per prendere mano da parte dell’opera-tore che inizia, ma poi può dare enor-mi soddisfazioni. Una volta trovata la registrazione ottimale, la macchina non ha sbalzi nelle prestazioni”.

A Ravenna, guidata a quattro mani dall’imprenditore Minelli e dal manager Bezzi,esordio su grano tenero

PIETRO BEZZI, ESPERTO DI ASSIALICHE CONOSCE DA OLTRE VENT’ANNI

Pietro Bezzi, area manager di Laverda per il mercato Italia, è in azienda dal dicembre �007.Gli sono sempre piaciute le mietitrebbie, perché le vedeva in lavoro già da bambino. La prima macchina su cui ha lavorato è stata una Laverda M 13� senza cabina, nel lontano 1979. “Forse per quello il marchio Laverda mi ha sempre affascinato - sorride -, evidentemente era un destino preannunciato”.Dai 16 ai �8 anni è stato operatore di macchine agricole in una cooperativa di servizi, dove già nell’85 ha iniziato a lavorare con la prima assiale. Dai �8 ai 3� ha assunto la responsabilità della conduzione dell’azienda. Poi, fino ai 4� anni è stato nella struttura commerciale del Consorzio Agrario di Ravenna.Nel tempo libero dal lavoro ama andare in moto e ballare.

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Si amplia la sfera d’influenza della società Agri Ubaldi, già concessionaria del marchio Laverda dal �007 per le province di Rimini e Forlì-Cesena e, dal �008, anche per quella di Ravenna.La Agri Ubaldi nasce nel �005 come concessio-naria dei trattori Landini per la provincia di Rimi-ni e per alcuni comuni del Pesarese. In azienda papà Mariano si avvale del supporto dei figli Lo-ris e Cinzia, soci dell’azienda e molto impegnati nell’attività. Loris e Mariano si occupano della parte commerciale mentre Cinzia segue tutta l’attività amministrativa. La società Agri Ubaldi è giovane, ma vanta un’esperienza più che trentennale nel setto-re dell’agricoltura. “Prima come utilizzatori di macchine agricole, poi come costruttori di Falciatrici Ufo a marchio Roc ed infine come rivenditori - racconta Mariano Ubaldi - abbia-mo sempre lavorato in questo campo. La nostra forza sta proprio nel fatto che conosciamo mol-to bene le macchine, sia come utilizzatori che come costruttori”. “Proprio grazie a questa duplice esperienza accumulata nel tempo, possiamo offrire alla nostra clientela un servizio di consulenza sul migliore acquisto da fare a seconda delle spe-

cifiche esigenze - aggiunge Loris -. E possiamo assicurare il servizio di assistenza più attento e puntuale che il cliente possa attendersi grazie alla nostra officina, già attiva da diversi anni, per la riparazione e l’assistenza su trattori, mietitrebbie e attrezzature agricole in genere. Strategico anche il nostro fornito magazzino di ricambi originali Laverda e per attrezzature agricole in genere”.Agri Ubaldi dispone anche di un’officina mo-bile che consente ai suoi clienti di poter conta-re su un servizio di assistenza in campo �4 ore

su �4. Perché quando si è in epoca di raccolta, tutto deve funzionare al meglio. La campagna è così breve…Oltre ai trattori e alle mietitrebbie, Agri Ubaldi offre alla clientela anche tutte le attrezzature necessarie per la lavorazione del terreno, per la fienagione, per la semina, per la raccolta e per la manutenzione del verde.“Parlando di servizio al cliente - commenta Cinzia - vorrei precisare la nostra disponibilità a offrire finanziamenti a tassi agevolati sia sul nuovo che sull’usato”.

La concessionaria, già operante nelle province di Rimini e Forlì Cesena, amplia il raggio d’azione

Nel Ravennate Laverda si affida a Agri Ubaldi

Laverda è una costante a casa di Mirko Ba-gna. Lui, che opera come contoterzista, è cliente Laverda da sempre. Ma anche il padre lo è: per la gestione della sua azienda agricola si è affidato a una 5�1 e una 3550 AL.A Murisengo, in provincia di Alessandria, Mirko Bagna ha iniziato la sua attività in pro-prio di contoterzista nel �003, con una �350 LX LS 4WD acquistata da Bonizzoni.Nel �007, Mirko ha sostituito la 3550 AL con una �55 LCS, e nel �008 c’è stato un altro nuo-vo arrivo, una M 304 LS 4WD, consegnata a novembre, per sostituire la �350 LX LS 4WD.Con le sue Laverda, Mirko Bagna svolge la maggior parte dell’attività in conto terzi con una media di 1500 ettari all’anno in collina, lavorando in particolare su grano, orzo, gira-sole, mais e un po’ di soia.”La stagione passata ho iniziato a trebbiare grano a metà giugno - spiega l’imprenditore piemontese - e ho finito il �1 agosto. Il �4 agosto ero già passato ai campi di girasole e di mais. E sul mais stavo ancora lavorando a metà novembre, devo dire con grande sod-disfazione”. Laverda gli dà la tranquillità dell’affidabilità

nell’intensa stagione del raccolto: “La mia �55 LCS del �007 ha più di 1400 ore di la-voro - racconta Bagna -. Dopo le opportune regolazioni, la macchina ha sempre lavorato alla perfezione senza nessun problema. L’uni-ca attività è stata quella di manutenzione or-dinaria, che è semplicissima. Il motore lavora benissimo, non perde un giro. In azienda ci sono trattori JD grossi e trattori di gamma

media Landini, ma per le mietitrebbie voglia-mo solo Laverda, perché ci offrono risultati molto migliori in termini di affidabilità e li-vellamento”.In piena campagna, a fine luglio �009, con la nuova 304 LS 4WD i Bagna hanno già trebbia-to per �85 ore con risultati molto soddisfacen-ti, e per �65 ore con la �55 LCS. Ma la stagio-ne è ancora lunga a bordo delle Laverda!

I Bagna, nell’Alessandrino, da sempre si affidano solo alle “rosse” di Breganze

Laverdisti senza il minimo dubbio

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L’evoluzione della trebbiatura negli anni: questo il tema scelto per la manifestazio-ne che ha avuto luogo a Rai di San Polo, in provincia di Treviso, nell’azienda dei Fratelli Casonato.La macchina organizzativa si era messa in moto molti giorni prima e l’impegno di Agri-osso Rinaldin Group, dei Fratelli Casonato e di Laverda è stato premiato dal grande inte-resse suscitato e dalla presenza di un folto pubblico di addetti ai lavori. Non ultima, la buona stella che, in una giornata di generale maltempo in tutto il nord-est, ha assicurato il sole proprio a Rai di San Polo.La manifestazione ha avuto inizio con la pre-sentazione di una mietitrebbia Epple della fine degli anni ’50, ancora in ottimo stato di conservazione e perfettamente funzionan-te, che in due giri di campo ha riempito due sacchi di granella. Non esisteva, su quella macchina, il serbatoio della granella ed era necessario il lavoro di tre operatori, uno alla conduzione del mezzo e due sulla predella laterale, per riempire i sacchi del prezioso cereale raccolto. Comunque un miracolo, ri-spetto alla raccolta e alla battitura manuale degli anni precedenti…E’ toccato poi alla Laverda M 13�, modello che a buon titolo Laverda definisce uno dei capisaldi del suo successo mondiale, prodot-to in ben 5.�68 esemplari dal 1975 al 198�. La macchina, dotata di quattro scuotipaglia ed equipaggiata con motore Perkins da 11� Cv, fu presentata per la prima volta nel 1974 in occasione della Fiera Eima, e commercia-lizzata nel 1975. Da sottolineare il posto di guida centrale all’interno di una cabina chiu-sa, una prima ricerca di maggiore comfort per l’operatore.Dopo due giri di campo, si è conclusa anche la dimostrazione di questa “signora della trebbiatura” che ha dimostrato, fra gli ap-plausi degli appassionati, di poter lavorare ancora con ottimi risultati. E’ stata poi la volta della Laverda 3790, evoluzione della 3700, macchina a cinque scuotipaglia pro-dotta dal 1985 al 1991 in 14�8 esemplari, equipaggiata con motore Iveco da 175 Cv.Terminati i consueti due giri di campo anche

per la 3790, il cui titolare ha assicurato che la sua macchina lavora ancora con eccellenti prestazioni, è partita per la dimostrazione la mietitrebbia M 304 Special Power.Macchina al top di gamma della casa di Breganze, la M 304 Special Power è do-tata dell’esclusivo sistema Laverda. Esso comprende il Gsax, per un perfetto ade-guamento sia in senso trasversale che lon-gitudinale della piattaforma di taglio e per il mantenimento automatico di altezza di taglio e pressione al suolo della piattafor-ma stessa, il PFR per un flusso di prodotto uniforme e continuo a garanzia della re-golarità della trebbiatura e del rendimento costante della macchina, l’MCS Plus che, inserito o disinserito molto semplicemente tramite un interruttore elettrico, permette di passare da un sistema di trebbiatura più aggressivo ad uno più delicato, in base al tipo e alle condizioni del prodotto e infine i crivelli HCD, a profilo speciale con azione contrapposta per una pulizia imbattibile e un prodotto integro. Tutte caratteristiche ben note a chi utilizza Laverda e assoluta-mente irrinunciabili per chi esige qualità e prestazioni.Anche la M 304 Special Power, macchina a

cinque scuotipaglia equipaggiata con moto-re Sisu Diesel da �75 Cv, ha concluso i suoi due giri di campo fra gli applausi.Ma il momento più entusiasmante della manifestazione in campo è stato quello fi-nale, quando tutte le macchine sono parti-te e, schierate in sequenza, hanno lavorato in campo, una a fianco all’altra, riprese per l’occasione dall’emittente televisiva Canale Italia.Conclusa la sessione in campo, l’evento è continuato all’interno della struttura messa a disposizione dei fratelli Casonato, dove, dopo i ringraziamenti al padrone di casa, hanno preso la parola, nell’ordine, Carlo Feletto, presidente Apima Treviso e Belluno, Vendemiano Sartor, assessore della giunta regionale, Amedeo Gerolimetto, consiglie-re regionale, Bruno Andreetta, presidente Ascom di Uderzo e Galileo Zaninotto, vice-sindaco di San Polo. Successivamente hanno avuto luogo la pre-sentazione istituzionale di Agriosso Rinaldin Group e di Laverda e la serata si è conclusa con una favolosa grigliata all’insegna della convivialità.

Simonetta Lambrocco

L’evoluzione della raccolta meccanizzata riproposta sul campo all’azienda Casonato

Dalle mietitrebbie d’epoca ai gioielli d’oggi

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Rinaldin Group, che ha la sua sede a Ponte di Piave, in provincia di Treviso, è ormai affermato nel settore della meccanizzazione agricola. Da oltre �5 anni è specializzato nella commercializzazione e nella ripa-razione di macchine ed attrezzi agricoli e industriali. Rino Rinaldin era un bravo e giovane meccanico alle dipendenze in un’azienda del settore e, a detta di tutti, “lavorava per tre”. Con grande tenacia e capacità decise di “metter su bottega” coadiu-vato dal prezioso aiuto della moglie Gianna. Rino aveva capito che per crescere doveva commercializzare solo i marchi migliori e che era indi-spensabile dare sempre una buona assistenza post vendita. Negli anni ‘90 fanno il loro ingresso in azienda i figli Roberto e Chiara dimostrando la loro intraprendenza e contribuendo con nuove idee e iniziative. Dopo breve tempo trovano un’importante ed indispensabile ruolo in azienda anche i loro coniugi, Erika e Thomas. Gli investimenti si susseguono anno dopo anno, crescono i prodotti commercializzati ma cresce anche il territorio di concessione e, nel �000, viene aperta la seconda sede a Pordenone. La famiglia contribui-sce con entusiasmo allo sviluppo dell’azienda, che trova il suo culmine nella realizzazione dell’attuale sede. “E’ una bellissima struttura di circa tremila metri quadri, accogliente, molto ben organizzata, dedicata alla commercializzazione e all’assistenza post vendita di macchine agricole, industriali e per il giardinaggio, completa di un fornitissimo magazzino ricambi, di officina, e di un vasto piazzale per l’esposizione di mezzi nuovi e usati” dice Rino Rinaldin con orgoglio. E ancora, facendo leva sulla passione e sulla voglia di crescere, Rinaldin Group acquista nel �008 una rilevante quota azionaria della società

Agriosso di Palmanova (Udine), specializzata nel settore delle mietitreb-bie e concessionaria Laverda. Le sedi del gruppo oggi sono tre, una a Ponte di Piave, una a Palmano-va, una a Pordenone, attive su sei province: Gorizia, Pordenone, Trieste, Udine, Treviso e Venezia. L’azienda, con i suoi trentaquattro dipenden-ti, ha un volume d’affari di 1� milioni di euro. “Sono fiero dei traguardi raggiunti, ma non voglio certo fermarmi qui. E, grazie alla squadra che mi trovo attorno, cresceremo ancora” dice con legittimo orgoglio Rino Rinaldin, che guarda con fiducia e determinazione al futuro.

Rinaldin Group, tre sedi tra Veneto e Friulie oltre �5 anni di grande esperienza

La Casonato Giannantonio e Fratelli, a Rai di San Polo di Piave, è una si-gnificativa realtà nel settore delle lavorazioni agricole, della manutenzio-ne del verde pubblico e privato. Nasce nel 1987, fondata da Giannan-tonio Casonato che, iscrivendosi alla scuola agraria di Vittorio Veneto, scopre la passione per il mondo agricolo e la vita all’aria aperta. Nello stesso anno acquista la sua prima mietitrebbia modello Laverda 3350. La passione per il lavoro e la necessità di offrire un servizio sempre pun-tuale ed efficiente richiedono all’azienda di espandersi. Ecco così che entra a farne parte il fratello, Luigi. Nel 1988 l’acquisto di un trattore, nel 1989 la seconda mietitrebbia, modello Laverda 3550, nel 1991 un altro trattore che rende possibile l’attività del taglio per la manutenzione dei cigli stradali. Nel 1995 entra in società anche il fratello Massimo, e ciò consente una gestione all’insegna della massima efficienza orga-nizzativa, con interventi immediati su una sempre più vasta gamma di attività.Si decide inoltre di aumentare ulteriormente il parco macchine e di as-sumere dei dipendenti: sempre nel 1995 entrano in azienda un nuovo trattore e un rimorchio per il trasporto dei cereali. Del 1996 è l’acquisto della terza mietitrebbia. Oggi il parco macchine è composto da tredici trattori, tre mietitrebbie Laverda e attrezzature di ogni genere dall’aratura alla semina e, per la manutenzione del verde, tre trattorini rasaerba, due bracci decespuglia-tori e tutto l’occorrente per il giardinaggio. L’azienda ha cambiato e aumentato continuamente attrezzature e mac-chinari per soddisfare al meglio la richiesta del mercato, delle numerose

aziende agricole e degli enti pubblici che richiedono la collaborazione di personale qualificato che possa garantire un lavoro di qualità e un servizio tempestivo. L’obiettivo dell’azienda è di crescere in offerta di servizi e in efficienza. Si decide perciò un ampliamento, con un ulteriore capannone di circa mille metri quadri, completo di carroponte, officina attrezzata e magazzino ricambi. È stato realizzato un nuovo ufficio di grande impatto visivo e molto ben organizzato, con computer e software all’avanguardia per una mag-giore professionalità e per la buona gestione della parte commerciale e contabile. “Tutto ciò ci permette di gestire in modo snello ed efficace le numerose attività, fra le quali quella della trebbiatura in conto terzi, che portiamo a compimento con le nostre tre mietitrebbie Laverda” dichiara soddisfatto Giannantonio Casonato.

Fratelli Casonato, dal 1987 crescita incessante:tre Laverda e investimenti a 360 gradi

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Mapelli, ovvero l’abc del contoterzismo

L’azienda agricola Mapelli di Grezzago, in provincia di Milano, opera soprattutto in conto terzi. Venne fondata nel 1981 da Enrico Mapelli quando, da dipendente dell’azienda di famiglia, l’imprenditore lom-bardo si mise in proprio acquistando trattori, mietitrebbie e attrezza-ture usate. L’anno successivo Enrico Mapelli decise di cedere l’azienda al figlio Antonio, attuale titolare, che nel 1984 fondò la società di oggi con il fratello Roberto. Antonio e Roberto svilupparono l’attività iniziata dal padre, in partico-lare quella impostazione data all’azienda sia di lavoro in proprio, che di contoterzisti, aumentando progressivamente la clientela. L’estrazione tecnica dei due fratelli ha fatto sì che lo sviluppo aziendale sia anche specializzato nella manutenzione e riparazione di tutti i mezzi presenti in azienda: un parco macchine di tutto riguardo, consistente negli anni dal 1981 al �007 in vari modelli di mietitrebbie. Attualmen-te i Mapelli hanno in azienda una L5�4 e una Laverda �55 Lcs.L’azienda effettua complessivamente circa mille ore di lavoro all’anno; la L5�4 viene impiegata per 400 ore, la �55 Lcs per 600. I prodotti trebbiati sono il frumento e l’orzo (300 ettari), il triticale (100 ettari), la soia (10 ettari) e il mais (500 ettari).I Mapelli hanno notato che il modello nuovo di Laverda comporta mi-nori consumi di gasolio. La manutenzione ordinaria è ridotta, mentre quella straordinaria comporta una spesa minima di circa 500 euro al-l’anno. Non vi sono in pratica costi per la trasformazione della mac-china.“Otteniamo ottime prestazioni con un livello qualitativo eccellente del prodotto trebbiato - spiega Antonio Mapelli -. La �55 Lcs, confrontata con altre macchine che abbiamo utilizzato, è più leggera e maneg-

gevole, inoltre è garanzia di un lavoro di trebbiatura performante e superiore grazie ai plus del pacchetto Laverda. Buono il comfort della cabina. È una macchina affidabile che non ha riscontrato problemi per quanto riguarda la durata e la resistenza”.I Mapelli inoltre dimostrano piena soddisfazione per il trattamento ri-cevuto dallo staff Laverda, dalla consulenza commerciale all’assistenza post vendita, al servizio ricambi. La scelta di acquistare una mietitreb-bia Laverda, spiegano, è stata motivata principalmente dalla semplici-tà, dall’affidabilità della macchina, oltre alla facilità e ai bassi costi di manutenzione. Per il futuro si prospetta già l’acquisto di una nuova Laverda, probabilmente una M 304 Special Power.

L’azienda lombarda effettua circa mille ore di lavoro l’annoe pensa di affiancare alla 255 Lcs una M 304 Special Power

Alimentazione corretta: cereali ma anche mele

Mangiate più mele. Anche Laverda ha accolto il messaggio della campagna di promozione per una sana alimentazione, promossa da Assomela in collaborazione con il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e con la Comunità europea. L’azienda di Bre-ganze ha deciso di partecipare alla campagna sul consumo delle mele semplicemente perché il concetto di una dieta alimentare sana e cor-retta è anche alla base della filosofia Laverda. Da oltre 130 al fianco dell’agricoltura, l’azienda di Breganze crede nel-la validità della dieta mediterranea che si fonda sul consumo quoti-diano di cereali, tuberi, legumi e prevede l’assunzione di frutta fresca, non trascurando però l’importanza delle proteine nobili offerte dalla carne.Grazie alla delicatezza con cui le mietitrebbie Laverda trattano il pro-dotto, la granella lavorata è perfettamente integra e priva di impurità, ideale per le successive fasi di lavorazione a cui il prodotto trebbiato verrà sottoposto all’interno della catena alimentare. La buona qualità della granella è il presupposto fondamentale per la buona qualità di tutti i prodotti alimentari che ne derivano.Quando Assomela ha contattato Laverda per verificarne la disponibi-lità di partecipazione al progetto, l’azienda, da sempre attenta a te-matiche che riguardano il benessere e la salute dell’uomo, il rispetto della natura e la salvaguardia dell’ambiente, e sensibile agli eventi che

promuovono il made in Italy, ha aderito con entusiasmo. Così all’in-terno delle strutture dedicate alla mensa aziendale, sono state messe a disposizione dell’associazione alcune aree per l’allestimento di info point e di punti di distribuzione di mele di diverse varietà. Per una settimana, chi abitualmente fruisce della mensa aziendale, ha ricevuto consigli utili, ricette, informazioni e una mela in omaggio ogni giorno.Laverda, al vostro fianco per una sana e corretta alimentazione.Per vedere il video di presentazione dell’iniziativa su YouTube: http://www.youtube.com/watch?v=_bkGVcqVgNE

Laverda ha partecipato alla campagna ministeriale per il consumo del sano frutto

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Visitatori da tutto il mondo, più di duemila persone solo nella stagione �008- �009, hanno potuto conosce-re e ammirare lo stabilimento pro-duttivo Laverda situato a Breganze. E molte venivano dalla Francia. I vi-sitatori d’oltralpe sono stati davvero tanti. “Abbiamo uno stabilimento produt-tivo eccezionale a Breganze, un sito industriale di eccellenza, certamente uno dei più avanzati nel settore e probabilmente il migliore per la pro-duzione di mietitrebbie - dice Fabri-ce Rondeau, direttore commerciale di Laverda in Francia -. Ma è ancora troppo poco conosciuto dalla clien-tela francese. Per questo abbiamo incentivato i viaggi in Italia verso la nostra sede centrale. Ho sempre cre-duto e credo in questo tipo di pro-mozione; per il futuro, accentuere-mo le visite e punteremo su questo moderno stabilimento produttivo, conforme alle norme ISO, per pro-muovere la marca e il nostro know-how”.La moltiplicazione delle visite prove-nienti dalla Francia è avvenuta grazie alla collaborazione tra la direzione marketing italiana e i concessiona-ri francesi, con specifici programmi di accoglienza e di lavoro in base ai diversi soggetti coinvolti. Natural-mente il viaggio a Breganze spesso è stato abbinato alla visita e alla cono-scenza del territorio veneto e della mitica città di Venezia.Ad esempio, alcune iniziative di promozione si sono incentrate sulla “sfida” tra agenti commerciali ri-guardanti le vendite nelle rispettive regioni, con in palio un week end a Venezia e allo stabilimento Laverda per i vincitori e i loro coniugi; op-pure si è trattato di viaggi premio organizzati dal concessionario per il proprio personale, accompagnato in visita allo stabilimento Laverda e alla splendida città lagunare. Sono state organizzate visite istituzionali per la clientela, visite Vip, azioni promo-zionali tra i clienti, tra le quali “vinci un fine settimana a Venezia’’, oppu-re sono stati previsti dei seminari di vendita a Breganze, in occasione dei quali gli ospiti hanno anche potuto conoscere lo stabilimento e aspetti turistico culturali del territorio.“Tutte queste iniziative, organizzate

con grande professionalità, si svol-gono in un ambiente accogliente grazie ad un’équipe sempre dispo-nibile e ospitale, dal direttore al-l’impiegato. Il visitatore, infatti, può ritrovare in ogni persona coinvolta passione, disponibilità e orgoglio. In altre parole, può toccare con mano il celebre made in Italy” continua Rondeau. Lo scopo di tutte queste manife-stazioni è informare, sensibilizzare, istruire, formare il cliente, il com-merciale, il concessionario.“Io auspico che questi eventi diven-tino per i nuovi concessionari delle azioni promozionali abituali, al fine di dare un’immagine forte sia alla clientela, sia al proprio personale, della capacità di sviluppo e di pro-duzione di Laverda. Anche grazie a questo, l’immagine percepita di Laverda sarà quella di un’azienda che “coccola” il cliente - conclude Rondeau -. Voglio ringraziare tutto lo staff, gli uomini, le donne che s’impegnano ogni giorno per dare un’immagine forte di Laverda sul suolo francese. E un grazie ai nostri clienti che credono nel marchio La-verda”.

Si moltiplicano le visite dalla Francia allo stabilimento Laverda: lavoro e un pizzico di turismo

Breganze sempre più “francese”I mercati a cura di Simonetta Lambrocco

Mapelli, ovvero l’abc del contoterzismo

L’azienda agricola Mapelli di Grezzago, in provincia di Milano, opera soprattutto in conto terzi. Venne fondata nel 1981 da Enrico Mapelli quando, da dipendente dell’azienda di famiglia, l’imprenditore lom-bardo si mise in proprio acquistando trattori, mietitrebbie e attrezza-ture usate. L’anno successivo Enrico Mapelli decise di cedere l’azienda al figlio Antonio, attuale titolare, che nel 1984 fondò la società di oggi con il fratello Roberto. Antonio e Roberto svilupparono l’attività iniziata dal padre, in partico-lare quella impostazione data all’azienda sia di lavoro in proprio, che di contoterzisti, aumentando progressivamente la clientela. L’estrazione tecnica dei due fratelli ha fatto sì che lo sviluppo aziendale sia anche specializzato nella manutenzione e riparazione di tutti i mezzi presenti in azienda: un parco macchine di tutto riguardo, consistente negli anni dal 1981 al �007 in vari modelli di mietitrebbie. Attualmen-te i Mapelli hanno in azienda una L5�4 e una Laverda �55 Lcs.L’azienda effettua complessivamente circa mille ore di lavoro all’anno; la L5�4 viene impiegata per 400 ore, la �55 Lcs per 600. I prodotti trebbiati sono il frumento e l’orzo (300 ettari), il triticale (100 ettari), la soia (10 ettari) e il mais (500 ettari).I Mapelli hanno notato che il modello nuovo di Laverda comporta mi-nori consumi di gasolio. La manutenzione ordinaria è ridotta, mentre quella straordinaria comporta una spesa minima di circa 500 euro al-l’anno. Non vi sono in pratica costi per la trasformazione della mac-china.“Otteniamo ottime prestazioni con un livello qualitativo eccellente del prodotto trebbiato - spiega Antonio Mapelli -. La �55 Lcs, confrontata con altre macchine che abbiamo utilizzato, è più leggera e maneg-

gevole, inoltre è garanzia di un lavoro di trebbiatura performante e superiore grazie ai plus del pacchetto Laverda. Buono il comfort della cabina. È una macchina affidabile che non ha riscontrato problemi per quanto riguarda la durata e la resistenza”.I Mapelli inoltre dimostrano piena soddisfazione per il trattamento ri-cevuto dallo staff Laverda, dalla consulenza commerciale all’assistenza post vendita, al servizio ricambi. La scelta di acquistare una mietitreb-bia Laverda, spiegano, è stata motivata principalmente dalla semplici-tà, dall’affidabilità della macchina, oltre alla facilità e ai bassi costi di manutenzione. Per il futuro si prospetta già l’acquisto di una nuova Laverda, probabilmente una M 304 Special Power.

L’azienda lombarda effettua circa mille ore di lavoro l’annoe pensa di affiancare alla 255 Lcs una M 304 Special Power

Alimentazione corretta: cereali ma anche mele

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Fella rinnova il look della gamma

Fella, l’azienda tedesca di Feucht specializzata nella produzione di macchine per la fienagio-ne, appartiene al gruppo italiano Laverda già da cinque anni.L’occasione di questo speciale compleanno ha dato lo spunto al direttore generale di Fella, Reinhard Brunner, per conferire una nuova im-magine all’impresa, nel vero senso della paro-la. Tutte le macchine Fella hanno acquisito un design rinnovato, caratterizzato da un colore rosso più scuro dell’attuale. Si tratta di un ri-torno “storico”: infatti è il colore che l’azienda di Feucht utilizzava anni fa, e che coincide con il medesimo tono di rosso di Laverda. Un per-fetto connubio di modernità e tradizione.“Abbiamo deciso in modo risoluto per questo nuovo look - ha dichiarato il direttore genera-le Reinhard Brunner - perché in questo modo diamo risalto al nostro forte legame con la tradizione del passato di Fella, offrendo un tributo di riconoscenza a Laverda, nostra casa madre”. Oltre agli interventi sul colore, prossimamente

verrà rielaborato anche il carattere del logo, in modo da renderlo più evidente e di maggior impatto grafico.L’anteprima del “corporate design” per tutte le macchine della gamma Fella avrà luogo in occasione di Agritechnica ad Hannover, la più grande manifestazione fieristica mondiale de-dicata alla meccanizzazione agricola. Dal 10 al

14 novembre �009 i visitatori della fiera po-tranno vedere “in diretta” la nuova immagine delle macchine Fella. Niente di cambiato invece per quanto riguar-da la filosofia d’impresa Fella per il futuro, che rimane quella di sempre: comprovata tecnolo-gia per soddisfare ogni tipo di esigenze, anche quelle più elevate.

L’azienda tedesca per le sue macchine da fienagione sceglie un tono di rosso molto Breganze style

Spagnoli serviti alla perfezione

La campagna nelle grandi distese coltivate di Spagna è in pieno svolgimento. E il team Laverda è, ovviamente, in pieno lavoro, al servizio della clientela.“Abbiamo ottimi riscontri dai clienti - spie-ga Andrés Moradas, responsabile Laverda per il mercato spagnolo - e gli utilizzatori delle mietitrebbie Laverda ci esprimono il gradimento per il supporto efficace e rapido che abbiamo fornito e forniamo durante la campagna. In base alle loro dichiarazioni, si percepisce che si sentono pienamente sod-disfatti per i risultati delle macchine e total-mente sicuri grazie anche al nostro supporto tecnico. Il successo dei nostri clienti è anche il nostro successo ed è proprio grazie a que-sto che la marca Laverda ogni anno cresce in Spagna e si posiziona sempre più come una valida alternativa nel mercato delle mie-titrebbie”.Risorse umane ben coordinate, motivate e altamente qualificate sono essenziali per po-ter affrontare problematiche di ogni tipo che possono verificarsi durante un’intera stagio-ne e alle quali bisogna dare una soluzione

tempestiva ed efficace. “Il team spagnolo - aggiunge Moradas - è ben dimensionato: nasce in casa madre, con il coordinamento e il supporto di Gianfranco Dal Santo e di Gaetano Re, e si canalizza con la gestione del nostro specialista in Spagna José Manuel Tavira, persona molto dinami-ca e totalmente dedicata al buon funziona-mento delle mietitrebbie. Se a tutto questo aggiungiamo una rete di concessionarie si-tuate geograficamente in modo strategico, altamente preparate a livello tecnico e con un un ottimo supporto da parte del dipar-timento ricambi, ecco che il servizio globale Laverda è proprio a cinque stelle!”.E questo, commenta Moradas, è uno fra i fattori fondamentali che permettono a La-verda di migliorare ogni anno la sua quota di mercato in un settore tanto esigente e al-tamente competitivo. “In effetti riscontriamo un aumento dei clienti che ripetono l’acquisto Laverda con una seconda, una terza e addirittura una quarta macchina - conclude Andrés Mora-das -. Davvero dobbiamo, con molto affet-

to, ringraziare il servizio assistenza Laverda, senza il quale non sarebbero stati possibili gli eccellenti risultati che stiamo raccoglien-do in Spagna”.

Ogni anno quote di mercato in crescita per le “rosse”: merito, secondo Andrés Moradas, anche del team assistenza

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11 I prodotti

AgriCamp, lezione in diretta della M 306 SP

Coltivare e produrre energie: progetto colza. Il tema scelto per AgriCamp �009, appunta-mento annuale promosso da Unindustria Ro-vigo e Confagricoltura Rovigo, ha suscitato l’interesse di Laverda che, in veste di sponsor, ha preso parte alla manifestazione con due mietitrebbie, una M 306 Special Power, in lavoro, e una M 304 Special Power, in espo-sizione statica, appositamente configurate a colza.

All’Agriturismo Millefiori, azienda che occu-pa una superficie di 140 ettari, 30 dei quali dedicati al colza, dopo l’inaugurazione e la visita alle parcelle espositive, ha avuto inizio il convegno su ”Utilizzo e sviluppo del colza”. Il focus dell’incontro, con gli interventi, fra gli altri, di Fabrizio Rossi, presidente di Unindu-stria Rovigo, Stefano Casalini, presidente di Confagricoltura Rovigo, Marco Caliceti, del dipartimento di economia e ingegneria agra-ria dell’università di Bologna e responsabile nazionale di Confagricoltura per le bioener-gie e Antonio De Lucchi, dell’assessorato re-gionale all’agricoltura, si è concentrato sugli aspetti tecnico agronomici delle diverse fasi dalla semina alla raccolta, e sugli aspetti tec-nico commerciali relativi alla trasformazione e all’utilizzo del cereale.

Temi che, in considerazione dell’impiego del colza per la produzione di biodiesel o come biomassa da cui ricavare energia alternativa, interessano anche Laverda, sempre attenta al rispetto dell’ambiente e ai temi ecologici.Il folto pubblico ha seguito la sessione teori-ca con attenzione, ma le prove dimostrative in campo, nel pomeriggio, hanno attirato un numero ancora maggiore di addetti ai lavori.Pioneer, co-sponsor dell’evento, aveva predi-sposto l’appezzamento seminando a colza, e suddividendolo in tre parcelle, per condurre test e misurazioni relative alla resa e all’umidi-tà del prodotto. Inoltre sono state compiute prove di frangizollatura, dissodatura e semina su sodo.Durante le prove di trebbiatura è stato pos-sibile verificare anche la qualità del prodotto raccolto dalla M 306 Special Power Laverda, unica mietitrebbia entrata in campo nono-stante il cattivo tempo della notte prece-dente. Il qualificato pubblico, proveniente da molte province del Veneto e dell’Emilia Romagna, ha manifestato il proprio interesse nei confronti della macchina top di gamma dell’azienda breganzese. La mietitrebbia ha lavorato con successo sotto lo sguardo at-tento dei presenti, nonostante il colza fosse molto allettato. L’elevata produttività in condizioni di raccol-

ta così difficili, è stata garantita dall’esclusivo aspo attivo Laverda. L’allestimento specifico a colza per le mietitrebbie Laverda prevede la semplice applicazione di un apposito kit che, una volta montato, consente alla mietitrebbia di operare senza ulteriori regolazioni. La mac-china può così lavorare passando da grano a colza e viceversa più volte al giorno, senza ri-chiedere all’operatore particolari operazioni, con un indubbio risparmio di tempo all’inse-gna della massima redditività nel lavoro. La

M 306 Special Power ha offerto una prova concreta della versatilità e della polivalenza di tutta la gamma Laverda, pronta a lavorare su qualsiasi prodotto in ogni condizione.

Al lavoro sul colza, la mietitrebbia ha stupito il pubblico per flessibilità e produttività

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Gli eventi1�

Dagli Usa a Venezia e Breganze

Venezia e l’Italia sono da sempre mete ambite per il turismo d’oltreo-ceano e non solo. E se accanto ad una vacanza ci si mette anche l’inte-resse per il business, ogni dubbio sull’opportunità della meta decade.In tal senso non deve essere stato difficile per il board of directors di Agco scegliere proprio Venezia quale sede del meeting annuale, solita-mente itinerante, e includere nella settimana di lavoro anche cultura e turismo, oltre alla visita allo stabilimento Laverda di Breganze, del quale Agco è azionista paritetico con il Gruppo industriale Argo. Una nota particolare merita la preparazione dell’evento, curato in Ita-lia da Simonetta Lambrocco in costante dialogo con Isabella Schoning dalla sede centrale Agco a Duluth, negli Usa. Grazie all’esperienza ed alla capacità di dialogo delle due colleghe si sono potute ben coniugare le esigenze dei partecipanti con le opportunità offerte dalla storicità dei luoghi, dall’arte e dall’architettura delle Ville Venete e dal tessuto produttivo presente sul territorio.Il 13 marzo �009 era la data fissata per la visita in Laverda. Il gruppo dei direttori Agco è stato accolto dal saluto del presidente della joint venture e del Gruppo Argo, Valerio Morra, il quale ha sottolineato l’im-portanza della visita e ha citato i vantaggi del tessuto ambientale in cui opera Laverda, delle risorse umane dedicate e della cooperazione instaurata tra i due gruppi. Tutti questi fattori hanno contribuito al rag-giungimento dei buoni risultati dell’anno appena concluso. Ha poi pre-so la parola il figlio Alberto, presente accanto alla sorella Elena, per la presentazione del Gruppo Argo. Il direttore generale di Laverda, Mario Scapin, ha proseguito con la presentazione istituzionale dell’azienda, ponendo l’accento sulle capacità produttive dello stabilimento, sugli standard qualitativi dei prodotti e sulle buone perfomance in termini di risultati operativi.Gary Collar, vice presidente della joint venture nonché senior vice presi-dent e general manager Eame (Europa, Africa e Medio Oriente) e della Regione del Pacifico dell’Asia orientale Agco, dopo un breve saluto, ha provveduto alla presentazione degli ospiti con le relative cariche, con particolare accento su Martin Richenhagen, Ceo e presidente di Agco Corporation. A seguire anche il management ed i dirigenti di Laverda sono stati presentati con un breve cenno sulle funzioni ricoperte in azienda.La visita in stabilimento è stato un momento di grande interesse per tutti partecipanti che hanno potuto constatare di persona quanto era stato poco prima sottolineato nella presentazione dal direttore generale Mario Scapin. Con soddisfazione si poteva leggere sui volti delle perso-ne la meraviglia e lo stupore nel vedere comporre pezzo per pezzo le imponenti mietitrebbie in un ambiente di lavoro pulito e ordinato. Dalla fabbrica, attraverso il deposito centrale ricambi, altro comparto molto importante per le macchine da raccolta, il gruppo ha assistito alla dimo-strazione sulla collina artificiale realizzata appositamente per il collaudo delle autolivellanti. Qui è stato interessante vedere come i visitatori ab-biano fatto a gara nel condurre l’ammiraglia delle autolivellanti Laverda Al Quattro sui fianchi scoscesi della collina, tra l’incredulità e l’approva-zione di tutti per i perfetti sincronismi delle articolazioni meccaniche ed idrauliche che permettono a queste macchine la raccolta dei cereali su terreni impossibili. Una prova concreta del “saper fare” di Laverda.La visita all’esposizione delle macchine e delle attrezzature storiche ha completato la giornata, offrendo una panoramica dell’inventiva e della capacità imprenditoriale dei fondatori del prestigioso marchio Laverda nel corso dei decenni.L’ospitalità, curata e preparata in ogni dettaglio, e la cordialità di La-verda rimarranno impresse nella memoria dei nostri importanti ospiti. Infatti, alla visita, hanno fatto seguito ringraziamenti e attestazioni di simpatia che senz’altro agevoleranno la collaborazione e il dialogo per

nuovi progressi nelle attività produttive in Laverda e per la diffusione e la crescita dello storico marchio anche presso un importante gruppo mondiale quale Agco.

Angelo Benedetti

Il board of directors di Agco ha svolto il meeting annuale nella città lagunare,visitando anche lo stabilimento produttivo Laverda

Alcuni momenti dellla visita dei vertici Agco a Breganze. Nella foto in alto, il gruppo immortalato all’arrivo in Laverda. Al centro, in giacca marrone e pantaloni beige, Martin Richenhagen parla con Valerio Morra, alla sua destra. Alla sinistra di Richenhagen, in secondo piano, Gary Collar.Nella foto al centro un momento dell’incontro istituzionale. Nella foto in basso, il gruppo si avvia per la visita allo stabilimento.

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Belli i modellini, più belle le “rosse” dal vivo

Una giornata speciale a Breganze, ospite il club nazionale di modellismo agricolo Gaima. La visita, organizzata da Andrea D’Ippoliti di Argenta, forte sostenitore del marchio Laver-da e fondatore del Club, in collaborazione con la pierre di Laverda Simonetta Lambrocco e lo staff aziendale, ha suscitato un forte interesse in tutti i membri del gruppo, rimasti impressio-nati dall’accoglienza riservata a Breganze.“Ci tengo molto al mio Club, e sapevo benis-simo, da esperienze precedenti, che avrei fat-to un figurone portando il gruppo in Laverda” spiega D’Ippoliti.Il gruppo, composto per la maggior parte da

agricoltori e contoterzisti, dopo l’accoglienza e un caffè di benvenuto, ha avuto la possibi-lità di apprendere, tramite vari filmati e una presentazione istituzionale, la storia e la realtà aziendale. Successivamente ha avuto inizio la visita all’impianto produttivo, seguendo il per-corso costruttivo della mietitrebbia, dall’area dedicata all’accettazione delle materie prime ai reparti produttivi e alle linee di montag-gio. “Anche la visita al dipartimento ricambi è stata interessantissima - racconta D’Ippoliti - perché ci siamo resi conto di che cosa signi-fichi poter contare su un servizio efficiente e tempestivo”.

A colpire soprattutto, dice D’Ippoliti, sono state la dimostrazione e la prova dinamica della mietitrebbia autolivellante Al Quattro sulla collina artificiale. Molto apprezzato anche il prezioso museo aziendale. Poi un pranzo con i fiocchi in compagnia di alcuni responsabili dell’azienda. “Ci siamo sentiti orgogliosi pensando che il marchio Laverda porta in sé la bandiera italiana” conclude D’Ippoliti.

Il club nazionale del modellismo agricolo in visita da Laverda

Laverda, a fianco dei protagonisti

Hanno esigenze specifiche, visioni diverse, pro-getti differenti.Eppure sempre più imprenditori hanno una ri-sposta comune.Laverda: la risposta avanzata, specializzata, personalizzata.

Così recita la headline della campagna istitu-zionale Laverda proposta per la stagione 2009-2010, che ancora una volta vede l’imprendi-tore in campo come protagonista e testimone della comunicazione. Nella precedente campagna il protagonista era uno, ben individuato. Questa volta inve-ce i protagonisti sono molti, collocati in modo diverso in un campo di grano. Gli imprenditori a cui Laverda si rivolge e offre i propri prodotti

hanno progetti e necessità differenti e “testi-moniano” la loro visione, la loro specifica ri-chiesta.La promessa è evidente. Laverda è in grado di offrire a tutti loro, pur con le singole differenti esigenze, la risposta adeguata, competente e specialistica, quella che permette loro di gestire serenamente il lavoro di ogni giorno e di fare progetti per il futuro.Laverda è la risposta giusta alla pluralità di im-prenditori rappresentati nel visual di questa campagna perché la sua mission pone i clien-ti al centro e prevede uno sviluppo continuo della tecnologia per la raccolta. Ciò consente di offrire la più ampia gamma di risposte spe-cializzate, in grado di soddisfare la complessità delle richieste della moderna impresa agricola

e agromeccanica, adeguandosi a piani azien-dali differenziati.Il visual raffinato, nel pieno rispetto della cor-porate identity riprende coerentemente i colori e lo stile della precedente campagna e, svilup-pandone il racconto, porta a immaginare le idee di questi imprenditori, così diversi fra loro, ma tutti accomunati dalla consapevolezza di trovare in Laverda una risposta specialistica, affidabile, remunerativa.

La nuova campagna istituzionale e la mission dell’azienda: risposte avanzate a ogni tipo di imprenditore

L’autunno delle grandi fiere internazionali. Laverda dà appuntamento in Francia, Puglia, GermaniaSi comincia con il salone Innov-Agri Grand Sud Ouest, in Francia a Ondes, nella Alta Garonna, a ridosso della chiusura estiva, nei giorni 9 e 10 settembre 2009. La manifestazione fieristica, che copre una superficie espositiva di 70 ettari, 25 dei quali dedicati a cantieri dimostrativi per le macchine in lavoro, vedrà Laverda im-pegnata con ben tre macchine: una M 306, una M 306 Levelling System e una 255 Lcs Levelling System.

Sarà poi la volta di Agrilevante, a Bari, dall’8 all’11 ottobre 2009.Per l’edizione 2009, l’obiettivo primario di questa esposizione fie-ristica è il rafforzamento del proprio carattere internazionale, ma

soprattutto quello di divenire un importante punto di riferimento per i paesi del Bacino del Mediterraneo, dei Balcani e del Medio Oriente. Laverda esporrà per l’occasione l’ammiraglia delle proprie autolivellanti, la Al Quattro con piattaforma di taglio da 6 metri e una M 304 SP Levelling System Integrale con piattaforma di taglio da 7 metri.

Infine a novembre 2009, dall’8 al 14, (8 e 9 preview days), Laverda sarà di scena in Germania ad Agritechnica, Hannover, punto di incontro internazionale del settore della meccanizzazione agricola. Qui vengono presentate innovazioni, definite tendenze e discusse visioni.

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Porto di Douala, Repubblica del Camerun, Africa equatoriale, dicembre �008: dalla ca-pace stiva di una nave esce, tra l’attenzione generale, una grande macchina rossa prove-niente dall’Italia. L’attende un camion che la trasporterà per 300 chilometri, fino alla mis-sione dei Padri Carmelitani di Nkoabang, non lontano dalla capitale Yaoundé.E’ la conclusione di un lungo viaggio iniziato nelle campagne del Vicentino parecchi mesi prima. E’ anche il coronamento di un sogno che ha accumunato un gruppo di volonta-ri decisi a rendere un importante servizio a quella comunità africana. La macchina in questione è una mietitrebbia Laverda M 100, acquistata a prezzo simbo-lico da una azienda agricola vicentina dove aveva svolto per oltre trent’anni la sua ono-rata carriera. Recuperata da Claudio Zaran-tonello e rimessa in perfetta efficienza, con le sue due barre da grano e da mais, è stata caricata su camion e spedita via terra fino ad un porto del sud della Francia, e da qui via mare verso l’Africa. Il progetto agropastorale ideato nel �006 e portato avanti tenacemente dal vicentino Paolo Monfardini in Camerun comprende, tra i vari interventi sociali ed economici come scuole, abitazioni, magazzini, un allevamen-to di polli alimentati con il mais prodotto nei campi ricavati dalla bonifica di terreni incol-ti. Il clima locale consente di realizzare ogni anno due raccolti di mais, uno in gennaio e uno in luglio. La disponibilità della mietitreb-bia permette così di affrontare con rapidità ed efficienza la raccolta del prodotto destina-to all’allevamento. Un progresso enorme ri-spetto alla raccolta e alla sgranatura manua-le, con il vantaggio di poter dedicare maggio-re attenzione agli altri aspetti della economia rurale della comunità.A monte di questo risultato c’è l’impegno di Monfardini, Zarantonello e dei loro amici nel rimettere in efficienza una macchina che, comunque, vista la proverbiale robustezza, aveva davvero bisogno di pochi interventi. Poi c’è stata la ricerca di un manuale di uso e manutenzione, andato smarrito, necessario per addestrare gli operatori locali ed effettua-re eventuali riparazioni. E in ciò è venuto in aiuto l’archivio Laverda, dove è stato possi-bile, a distanza di quarant’anni, rintracciare il manuale e fornirne quindi una copia. Infine restavano da superare i problemi del traspor-to dall’Italia al Camerun, con i relativi costi, e della messa in campo della macchina con l’istruzione degli operatori locali. Tutto però si è risolto felicemente e l’arzilla

M 100 ha ripreso il suo lavoro nei campi africani con l’efficienza di sempre. Ma, come spesso accade, i risultati sono stati così positivi da far crescere il desiderio di una macchina più aggiornata e potente, anche perché la superficie coltivabile sembra poter aumentare ancora. Chissà che in futuro, nel parco macchine Laverda, non salti fuori qualcosa di più ag-giornato e produttivo, che possa far crescere ancora questa bella realtà di cooperazione e

solidarietà nata dall’impegno testardo e di-sinteressato di un italiano generoso e dei suoi amici.

Piergiorgio Laverda

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La mietitrebbia solidale vola in CamerunUna M 100, dopo trent’anni di onorata carriera, rimessa in ordine svolge impeccabile il suo compito nella missione dei Carmelitani

L’ album

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L’EPICA M 100, NATA NEL 1965 PER LE AZIENDE MEDIO PICCOLE

Dopo la forte spinta innovativa data, a partire dal 1964, dal modello M 1�0, i fratelli Laverda decisero di proporre al mercato una mieti-trebbia di media produzione che mantenesse le caratteristiche della sorella maggiore ma con dimensioni più contenute e minore potenza, adattandosi così alle aziende medio piccole. Nata nel 1965, la M100 fu prodotta fino al 1974 in 4300 esemplari, rivelandosi negli anni uno dei maggiori successi commerciali della casa di Breganze, grazie alla sua robustezza e all’affidabilità. Da essa fu ricavato nel 1970 il modello M 100Al, prima mietitrebbia autolivellante nella produzione mondiale. Aveva una produzione media di 40-65 quintali/ora. Queste le caratteristiche principali:• barra di taglio da m �,60 - 3,10 - 3,60, disinnesto rapido

della barra e dell’elevatore; sollevamento idraulico della barra e dell’aspo articolato a 5 spranghe comandato me-diante variatore semplificato.

• battitore a 8 spranghe larghezza mm 860 e ø mm 560 comandato mediante variatore a una cinghia.

• quattro scuotipaglia larghi complessivamente mm 1000 e lunghi mm 3�00.

• gruppo di pulitura con ventilatore a 4 pale con portata regolabile per fuga d’aria, vaglio superiore regolabile e inferiore a fori fissi intercambiabile.

• brillatore a spranghe e seconda ventilazione a richiesta. • serbatoio granella da litri �000. • gruppo motopropulsore con motore “OM” Diesel CO� D

- 69 Cv e, successivamente, “Perkins” Diesel 4.�36 - 80 Cv oppure “OM” Diesel C03 - 85 Cv, variatore a due cinghie e forcellone, frizione monodisco a secco, cambio a tre velocità e riduttori finali ad ingranaggi cilindrici in bagno d’olio.

• posto di guida centrale, servosterzo a richiesta. • produzione media a grano 40÷65 q/h.

Nella pagina precedente: Paolo Monfardini e Claudio Zarantonello con un produttore locale e il momento dell’arrivo della macchina alla Missione.Sopra: montata la barra da mais si collauda la M 100.A fianco: la sgranatura manuale del mais con un vecchio sgranatoio “capretto”. Sotto: finalmente in campo, con qualche operatore in più!

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16 La storia, le storie

Trebbiatura, amato rito popolare Sempre più diffuse in Italia le feste assolate che riscoprono le genuine tradizioni rurali

Dalla ciociara Pontecorvo (è arrivata perfino la tv olandese per filmare l’evento) alla ba-rese Putignano, da Viterbo alla marchigiana Monte Roberto, dall’umbra Spina ai gran-di piccoli centri industrializzati del Veneto come Sandrigo, Baone, Rosà e Cassola, che però non dimenticano le antiche origini ru-rali, è tutto un inno alla riscoperta delle pro-prie tradizioni contadine.E intorno al tema della trebbiatura, che per centinaia d’anni, in epoche in cui la sussi-stenza era difficile, fu il rito che coinvolgeva tutta la comunità all’insegna dell’ottimismo e del sogno dell’abbondanza alimentare e di vita, momento di allegria, balli e giochi popolari, fioriscono feste e sagre in tutta Italia. Maxi eventi che a volte durano an-che più giorni, occasione per riscoprire la gastronomia e i piatti tipici locali e, ovvia-mente, per far festa con programmi di con-certi e spettacoli spesso di prim’ordine. Con eserciti di volontari al lavoro coordinati dalle pro loco e dai comitati paesani più legati alle tradizioni.Da una decina d’anni l’abitudine si è mol-tiplicata, facendo nascere sagre a tema qui e là. Ma ci sono anche centri che la festa la fanno da molto più tempo: la vicentina Sandrigo, ad esempio, a due passi da Bre-ganze, la capitale della meccanizzazione agricola, nel �009 ha compiuto il quarto di secolo, organizzando la festa della trebbia-tura numero �5. E Laverda, che ha già più volte sponsorizzato la manifestazione, an-che quest’anno le è stata vicina, promuo-vendola su una emittente locale.Il ritorno alla trebbiatura dei nonni e dei bisnonni ha tanti significati. Per decenni, la trasformazione della civiltà rurale in un nuo-vo mondo fatto di artigianato e industria aveva mandato nel dimenticatoio le origi-ni, quasi guardandole con vergogna. Oggi invece c’è l’orgoglio di riscoprirle, perché si è capito che il “villaggio globale” è bello ma bisogna con i denti difendere le specifi-cità culturali e la memoria. Abbinando un rilancio della produzione agricola intorno al concreto delle specialità tipiche locali e ai genuini prodotti di stagione, dopo le ecces-sive follie di frutta e verdure provenienti da

ogni lato del mondo, gravide di costi e di “inquinamento globale” da trasporto.Le sagre del genere, ideate con fantasia e con diverse varianti organizzative creative, vedono almeno due momenti fondanti. Uno è, appunto, la festa della trebbiatura, dove ci si trova in campo per mietere e treb-biare, a mano col mitico falcetto o con la fantastica riscoperta di trattori e macchinari dei primi decenni del Novecento, mantenu-ti oliati e luccicanti dagli appassionati pro-prietari, spesso protagonisti di applaudite e rumorose sfilate. L’altro è il contorno di ab-bigliamenti contadini dei bei tempi, arnesi e ricostruzioni di scenari d’epoca, di grande impatto folcloristico e che rappresentano un altro filone di ricerca storica e cultura-le dei territori. Tra i tanti esempi di questo filone, due nel Veneto sono di sicuro valore per la profondità degli studi e il successo di pubblico: le Arti per via di Bassano del Grappa, gruppo che sintetizza un repertorio di antichi mestieri e abitudini, di recente ap-plaudito anche in una tournée australiana, e gli Angoli rustici di Romano d’Ezzelino, manifestazione di grande successo che at-tira migliaia di visitatori, curata dal comitato Siriola.Intanto i vecchi ricordano con piacere i loro tempi, e i giovani hanno l’opportunità di

studiare un mondo storicamente a loro ab-bastanza vicino, ma di cui assai poco han-no conosciuto. E le comunità si ritrovano, abbattendo le barriere del lavoro e delle frenesie del ritmo di vita moderno, con se-renità nell’ambiente popolare di casa, tra un sorriso e una chiacchierata. E un nuovo tipo di economia agricola e alimentare, legata alla bontà e alla genuinità dei prodotti, si fa strada.

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Nel massimo rispetto per l’ambiente, questo giornale è stampato su carta riciclata al 100%

Due macchine d’epoca Laverda in azione nel corso di manifestazioni popolari.Sopra, un’antica trebbiatrice a mano della fine dell’800. Sotto: mietitura del grano a Sandrigo (VI) con una falciatrice trainata 48A degli anni ‘30.