L’Unità di Italia, la Napoli Paleocristiana e i Martiri del Sud...NUMERO 6 - APRILE 2011 di...

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NUMERO 6 - APRILE 2011 di Hannalisa Costantini I l 17 Aprile 2011,-150 anni dopo l'Unità d'Italia, i 10 club del Rotary festeggiano l'anniversario dello storico evento, nelle antiche aree cimiteriali paleocristiane sotterra- nee, edificate tra il II e III sec. d. C. al di fuori delle mura della città .Le Catacombe napoletane, rappresen- tano, con un indubbio valore artisti- co, la vita sotterranea dei primi cri- stiani. Esse, sono situate sotto le pendici di Capodimonte e penetra- no, tra misteriosi cunicoli, nel masso tufaceo, dalle Fontanelle alla Sanità. Lunghe gallerie strette e basse, gli amulacri, disposti secondo una pianta a reticolato, ospitano i loculi, piccole camere di pietra che acco- glievano le salme. L'aria, fortunata- mente, per i visitatori rotariani e per gli antichi poveri cristiani che in tali luoghi si rifugiavano, ai tempi delle persecuzioni, entra per mezzo di pozzi-lucernai, verticali e quadrati. La catacomba di S. Gennaro è la più importante, antica tomba gentilizia, divenuta cimitero della chiesa cri- stiana napoletana. Qui fu sepolta S. Agrippina e S. Gennaro Martire, fin quando il principe di Benevento non ne sottrasse la salma. Le catacombe sono dislocate tra due piani: quello inferiore, costituito dalla Basilica cimiteriale di San Gennaro, dove tro- viamo un piccolo altare, affreschi e resti di mosaici. Si ammirano poi, in questa nostra passeggiata, affreschi pagani e antiche rappresentazioni del vecchio e nuovo testamento. Il nostro viaggio, nuovamente, a ritro- so nella storia di Napoli, a ritroso nel ricordo e nelle origini del cristianesi- mo, nella vita misteriosa, difficile ed eroica dei primi Cristiani, come un breve cammino nella spiritualità, si è Arrivano i bastimenti da terre assai lontane, muoiono a bordo, sono africani, e muoiono nel frattempo che la luna in mezzo al mare già scompare, e un po’ di Lampedusa fa loro vedere. Un bel dì vedremo Levarsi un fil di fumo dall’estrema Central nucleare. E poi Fukushima appare. E già lo tsunami Entra nel porto, romba il suo saluto. E per sfortuna che c'è l’Umberto Che da solo crea sconcerto Non è in buona compagnia Né è il più simpatico che ci sia! di Rudy Girardi Napoli sta morendo. Napoli mai così in basso. Napo- li città che mangia se stessa. Tutti assunti veri ma insopportabili per chi ama questa città e da sempre ci vive e ci lavora con impegno e a fati- ca. Per questo, nella qualità di rappresentante degli imprenditori edili, che nel ruolo ha modo di incontrare i politici del territorio e le Alte Istituzioni dello stesso, l’oc- casione non è mai persa per ribadire che tale degrado va fronteggiato facendo leva su almeno due temi: Il miglioramento sociale, attraverso un’attività intensa e maggiore di educazione civica e di formazione, I l Rotary Day è un evento mondiale. Tutti i soci (1.200.000 circa ) dei 32.000 Club del mondo vengo- no chiamati a festeggiare l'anniversario della nascita della associazione che il 23 febbraio compie gli anni arrivati nel 2011 alla soglia dei 106; sono tanti ma non li dimostra. La nostra sede, l'Hotel Royal di Via Parteno- pe, ed il nostro Club, come lo scorso anno, hanno avuto l'onore ed il piacere di ospitare la manifestazione che ha riunito tutti e 10 i Club , i loro soci e le loro mogli. Nel 2010, con una manifestazione che ha fatto fare il giro del mondo alla illuminazione di Castel dell'Ovo, que- st'anno con il Gruppo Partenopeo convenuto a presen- L’Unità di Italia, la Napoli Paleocristiana e i Martiri del Sud Frammenti di pensieri in libertà Il mio Vicolo verso il Rotary continua a pag. 8 continua a pag. 2 La ricostruzione di Napoli Il Rotary Day: un evento mondiale continua a pag. 3 di fda

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NUMERO 6 - APRILE 2011

di Hannalisa Costantini

Il 17 Aprile 2011,-150 anni dopol'Unità d'Italia, i 10 club del Rotaryfesteggiano l'anniversario dello

storico evento, nelle antiche areecimiteriali paleocristiane sotterra-nee, edificate tra il II e III sec. d. C. aldi fuori delle mura della città .LeCatacombe napoletane, rappresen-tano, con un indubbio valore artisti-co, la vita sotterranea dei primi cri-stiani. Esse, sono situate sotto lependici di Capodimonte e penetra-no, tra misteriosi cunicoli, nel massotufaceo, dalle Fontanelle alla Sanità.Lunghe gallerie strette e basse, gliamulacri, disposti secondo unapianta a reticolato, ospitano i loculi,piccole camere di pietra che acco-glievano le salme. L'aria, fortunata-

mente, per i visitatori rotariani e pergli antichi poveri cristiani che in taliluoghi si rifugiavano, ai tempi dellepersecuzioni, entra per mezzo dipozzi-lucernai, verticali e quadrati.La catacomba di S. Gennaro è la piùimportante, antica tomba gentilizia,divenuta cimitero della chiesa cri-stiana napoletana. Qui fu sepolta S.Agrippina e S. Gennaro Martire, finquando il principe di Benevento nonne sottrasse la salma. Le catacombesono dislocate tra due piani: quelloinferiore, costituito dalla Basilica

cimiteriale di San Gennaro, dove tro-viamo un piccolo altare, affreschi eresti di mosaici. Si ammirano poi, inquesta nostra passeggiata, affreschipagani e antiche rappresentazionidel vecchio e nuovo testamento. Ilnostro viaggio, nuovamente, a ritro-so nella storia di Napoli, a ritroso nelricordo e nelle origini del cristianesi-mo, nella vita misteriosa, difficile ederoica dei primi Cristiani, come unbreve cammino nella spiritualità, si è

Arrivano i bastimenti da terreassai lontane,muoiono a bordo, sono africani,e muoiono nel frattempo che la luna in mezzo al mare giàscompare,e un po’ di Lampedusa fa lorovedere.

Un bel dì vedremo Levarsi un fil di fumodall’estrema Central nucleare.E poi Fukushima appare.E già lo tsunamiEntra nel porto, romba il suosaluto.

E per sfortuna che c'èl’UmbertoChe da solo crea sconcertoNon è in buona compagniaNé è il più simpatico che ci sia!

di Rudy Girardi

Napoli sta morendo. Napoli mai così in basso. Napo-li città che mangia se stessa.Tutti assunti veri ma insopportabili per chi ama questacittà e da sempre ci vive e ci lavora con impegno e a fati-ca. Per questo, nella qualità di rappresentante degliimprenditori edili, che nel ruolo ha modo di incontrare ipolitici del territorio e le Alte Istituzioni dello stesso, l’oc-casione non è mai persa per ribadire che tale degradova fronteggiato facendo leva su almeno due temi:

Il miglioramento sociale, attraverso un’attivitàintensa e maggiore di educazione civica e di formazione,

Il Rotary Day è un evento mondiale. Tutti i soci(1.200.000 circa ) dei 32.000 Club del mondo vengo-

no chiamati a festeggiare l'anniversario della nascitadella associazione che il 23 febbraio compie gli anniarrivati nel 2011 alla soglia dei 106; sono tanti ma non lidimostra. La nostra sede, l'Hotel Royal di Via Parteno-pe, ed il nostro Club, come lo scorso anno, hanno avutol'onore ed il piacere di ospitare la manifestazione che hariunito tutti e 10 i Club , i loro soci e le loro mogli. Nel2010, con una manifestazione che ha fatto fare il girodel mondo alla illuminazione di Castel dell'Ovo, que-st'anno con il Gruppo Partenopeo convenuto a presen-

L’Unità di Italia, la NapoliPaleocristiana e i Martiri del Sud

Frammenti

di pensieri

in libertà

Il mio Vicolo verso il Rotary

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La ricostruzionedi Napoli

Il Rotary Day:un evento mondiale

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Appuntamenti di aprile, maggio e giugno

Lunedì 4 aprile 2011 ore 18,00: Consiglio Direttivo, allargato ai Presidenti dellecinque commissioni permanenti, presso lostudio di Dino Falconio in Via dei Fiorentini, 21

Lunedì 11 aprile 2011 ore 20,30: presso l’Hotel Royal in Interclub con il RotaryClub Napoli Posillipo, Conviviale con Consortie conversazione del Dr. Giuseppe Castagna,Direttore Generale del Banco di Napoli Spa,sul tema: “Napoli rivista con gli occhi di unnapoletano ritornato a casa dopo trent’anni”. Ildott. Castagna verace napoletano, già respon-sabile del Corporate relationship manage-ment della Divisione Corporate e Investmentbanking del Gruppo Intesa-San Paolo, riveden-do Napoli attraverso le esperienze maturate incontesti territoriali più avanzati potrà farcicapire con l’occhio attento del banchiere” ipregi ed i difetti della nostra vecchia capitale,nobile decaduta ma non ancora spenta”.

Giovedì 14 aprile ore 20,30: presso l’Hotel Royal Conviviale con Consortiper la Consegna della Charter all’InnerWheel Napoli Castel dell’Ovo. Il neonatoClub al femminile, di cui è padrino il nostroRotary, riceve dalle autorità Innerine naziona-li e distrettuali la Charter su pergamena; lesocie fondatrici ricevono, alla presenza diamici ed autorità, le spille delle IIW nel corso diuna toccante cerimonia arricchita dai simbolie dagli emblemi dell’Associazione mondiale.Membro dell’Unicef, con rappresentanza nel-l’Onu nelle commissioni preposte ai lavori suigrandi temi umanitari.

Venerdi 15 Aprile:al Centro Culturale del Gesù Nuovo, SalaValeriano, Piazza del Gesù Nuovo 2, alle ore19, dopo la presentazione della rassegnafotografica sulla mafia e l’antimafia dellafondazione Milillo e l’introduzione del DottGiovanni Conzo, sostituto procuratore dellaDia di Napoli, conversazione del nostrosocio onorario Dott. Franco Roberti, Procu-ratore della Repubblica di Salerno, sul tema:“Le vie del buon vivere civile: contro la

camorra ed ogni forma di sopraffazione”.Lunedì 18 aprile 2011 ore 20,30:

presso l’Hotel Royal Assemblea generale delClub

Sabato e Domenica 16-17 aprile 2011:Appuntamento Nazionale al quale parte-cipa una rappresentanza del nostro ClubConvegno Internazionale di Assisi “SorellaAcqua”. Il Convegno è organizzato dai dieciDistretti d’Italia, Albania, Malta e San Marinoe il Complesso Basilicale di San Francescoaccoglierà i Rotariani e il Presidente delRotary International e della Rotary Founda-tion, con l’intervento dei rappresentanti di UNESCO, FAO, OMS e Banca Mondiale. L’Ac-qua ovvero “Sorella Acqua portatrice di vita edi pace” ha impegnato sempre i Rotariani inprogetti e programmi di successo in tutto ilmondo e ad Assisi si presenteranno i risultati.I soci sono pregati di intervenire previa relati-va iscrizione sul sito Internet del Distretto

Lunedì 2 maggio 2011 ore 20,30:Serata Casinò e Conviviale con consortipresso il Circolo Canottieri Napoli in interclubcon il Rotaract Club Napoli Castel dell’Ovo. Ilricavato della serata sarà devoluto in benefi-cenza ai progetti di servizio dei due Club. Nelcorso della serata sarà conferito il PremioCastel dell’Ovo all’attrice ispano-partenopeaMarjo Berasategui, protagonista di film eprotagonista di film di Pieraccioni.

Lunedi’ 9 maggio 2011 ore 20,30:Consiglio Direttivo.

Giovedì 12 maggio 2011 ore 20,00:presso l’Hotel Excelsior Serata di premiazio-ne del Progetto Talenti musicali. Concorronogiovani violinisti vincitori di borse di studio.

Venerdì 13 maggio 2011 ore 20.00:Spettacolo in Interclub con il Rotary ClubNapoli Posillipo presso il Teatro Acacia a curadel Centro Lars di Salerno per la cura deidisabili dal titolo “Dagli Angeli per gli Ange-li”. Il ricavato della vendita dei biglietti viene

destinato in beneficenza all’associazioneitalo-romena ll “Chicco” che mantiene un vil-laggio di case-famiglia per 50 ragazzi orfani oportatori di handicap a Iasi (Romania).

Lunedì 16 maggio 2011 ore 19,30:presso l’Osservatorio Astronomico di Capo-dimonte cena a buffet e visita sul tema “Etornammo a riveder le stelle…” con osser-vazione dei corpi celesti a cura dell’UnioneAstrofili Napoletani e proiezione della primapuntata del cartone animato realizzato dal-l’Osservatorio per l’avvicinamento dei bam-bini all’astronomia.

Lunedì 23 maggio 2011 ore 20,30: presso l’Hotel Royal Conviviale con consortie conversazione del Dr. Virman Cusenza,direttore del Mattino, sul tema: “Osservandoda Napoli il Nord-Africa”.

Lunedì 30 maggio 2011 ore 20,00: presso casa di Sergio e Titti Cardaropolisalotto rotariano sul tema “L’Italia federale”.

Lunedi’ 6 giugno 2011 ore 18,30: Consiglio Direttivo.

Lunedì 13 maggio 2011 ore 20,30: cena con delitto dal titolo “Assassinio alRotary” in Interclub con il RC Pozzuoli. Isoci del nostro Rotaract metteranno inscena la trama di un giallo creata per ilnostro Club dallo scrittore Vincenzo DeFalco. A seguire tutti gli spettatori si trasfor-meranno in investigatori per scoprire tra iprotagonisti della vicenda l’assassino.

Sabato 18 giugno 2011 ore 10,00: giornata dell’amicizia a Capri

Lunedì 27 maggio 2011 ore 20,30: Passaggio delle consegne.

Ulteriori dettagli saranno come di consuetodiramati dai bollettini segretariali corredatida tutte le informazioni necessarie per lapartecipazione.

concluso con l'inno d'Italia, pro-prio nella antica Basilica di S.Gennaro Extra Moenia , all'inter-no dell'ospedale S. Gennaro deiPoveri, e con la proiezione di unsimpatico, forse nostalgico, forseprovocatorio video, di marcatopensiero filo borbonico, realizzatoda Nicola Forte, che ha suscitato,non poche, polemiche in unaserata sicuramente particolare,dove molti si chiedevano, cosa cifacesse l'inno d'Italia, intonato estonato, sottoterra, stonato in

una chiesa perché “la chiesa èSovrana e lo Stato è laico”, alcunisi mostravano perplessi circa l’es-sere a banchettare come paganiin una chiesa, domandandosi sela chiesa fosse sconsacrata osacra e se sacra è l'unità d'italia,forse sacro era anche il Regnodelle Due Sicilie, sacre le diver-genze di opinioni, le idee che sicontrappongono per poter rifor-mulare un' idea nuova.

Hannalisa Costantini

L’Unità di Italia, la Napoli

Paleocristiana e i Martiri del Sudcontinua a pag. 2

Per ragioni editoriali

non siamo stati in

grado di pubblicare

le Pillole Rotariane

che vengono

appostate per intero

sul sito e che

vengono rinviate al

prossimo numero.

Ce ne scusiamo.

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che riesca a entrare nella coscien-za individuale e a mostrare che ilbene è meglio del male, al di làdella convenienza economica diquest’ultimo rispetto al bene.

la riqualificazione urbana,attraverso opere di progettazio-ne, di ripensamento della città odi parti della stessa attraversorestauro di beni immobili, ricon-versioni e rifunzionalizzazioni,interventi di arredo urbano non-ché realizzazione di diverse strut-ture di completamento perchéun contesto riqualificato inducemaggior rispetto ed inviolabilità.Il quadro economico del nostroterritorio con tutti i suoi numerinegativi è tristemente noto. Manon voglio in tale sede parlare diPIL. Da “non-economista” condi-vido infatti il pensiero - che fuinnanzitutto di Robert Kennedy -che il “Pil misura tutto eccettociò che rende la vita veramentedegna di essere vissuta” e riten-go infatti che occorra avere sem-pre una visione sia economicache sociale con un particolareriguardo al benessere intesocome qualità di vita.Tuttavia non si possono sottace-re gli esiti delle annuali classifi-che sulla qualità della vita nelleProvince italiane, stilate dal Sole24 e da Italia oggi alla fine di ognianno, in ragione di una serie diparametri economici e sociali.Entrambe le classifiche nel 2010hanno collocato Napoli all’ultimoposto della graduatoria per laqualità di vita appunto (intesaanche come sicurezza, assisten-za, ambiente, inquinamento,intrattenimento, oltre che cometenore di vita).Dunque vi è molto da fare e sumolti fronti. Il comportamentopersonale e sociale innanzitutto,la coscienza morale e civilecome presupposti essenziali e

propedeutici a tutte le azioni checompongono la vita comunenegli affari, nel lavoro, nella con-vivenza sociale.Tutto questo va applicato su duerisorse ingenti e preziosissime dicui il nostro territorio è ricco:

Il copioso patrimonio umano,che, se non sostenuto con i valo-ri dell’istruzione, del sano intrat-tenimento, della cultura e dellavoro, può divenire un boome-rang di illegalità e criminalità;

Il patrimonio storico artisticoche, unitamente a quello naturalee geografico, ci rende tra “i piùbelli del mondo”. Basti pensarealla esistenza sul territorio degliScavi di Pompei e del MuseoArcheologico di Napoli, che rien-trano nella top 10 dei beni piùvisitati in Italia. Ma oltre a tali beniche ci danno notorietà nelmondo, esiste tutto un comples-so molto significativo, ma moltodegradato, che, se riqualificato emesso a sistema, rappresente-rebbe un grande attrattore turi-stico oltre che un bene/servizioper la collettività.Per dare un apporto ed unsegnale di ottimismo come Pre-sidente dei Costruttori, vorreitestimoniare le direttrici/leve disviluppo della città, che attual-mente sono:

i nuovi scenari di Bagnoli,che, oltre a consegnare a brevealla città opere importanticome un grande Parco dellosport, un centro congressuale etermale nuove attività di servi-zio alla collettività ed al turi-smo, farà realizzare nel breveperiodo circa 250 nuovi appar-tamenti a Napoli in una areasplendida, che diventerà un’al-tra zona bella della città;

la nuova legge del PianoCasa, che rappresenta un’op-portunità per il nostro territorio,

che ha il più elevato fabbisognoabitativo di Italia e il più bassotasso proprietario. Avere con-sentito e normato l’espansioneabitativa dovrebbe dunque con-trastare il fenomeno dell’abusivi-smo e, nel contempo, dare rispo-sta al richiamato fabbisogno;

gli interventi cornice, da finan-ziare con fondi strutturali europei,intesi come grandi interventi,strutturati con riferimento ad unospecifico ambito territoriale deli-mitato, oppure con riferimento aspecifiche tematiche, che preve-dono iniziative autonome, ma traloro connesse e sinergiche, tali darientrare appunto nella medesi-

ma cornice/obiettivo, e tali darisultare nella fase di realizzazio-ne dimensionalmente accessibilial tessuto imprenditoriale locale.Un intervento del genere è statoconcepito nella zona orientale diNapoli, dove già sono in attuazio-ne significative iniziative privateper cospicui investimenti, che perportare effettiva riqualificazioneterritoriale necessitano tuttavia diinterventi infrastrutturali di sup-porto, idonei a collegarle e met-terle in rete, da finanziare conrisorse pubbliche.Tutto ciò non genera solo Pil, maqualità di vita!

Rudy Girardi

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di Ettore d’Elia

Il nostro ottimo Presidente, chiedendomi di sottoporre agli amici del Clubqualche extra-riflessione sulla mia chiacchierata “A proposito di nimby” - chei presenti al Salotto Rotariano, celebrato lo scorso 1 febbraio 2011 nella splen-dida casa di Paolo ed Eugenia Scarnecchia, hanno avuto la pazienza di ascol-tare - mi ha fornito un “assist” cui non posso rinunciare. Sotto molti aspettil’argomento, almeno a mio parere, ha un rilievo troppo importante per noninteressare i rotariani; non mi pento, perciò, di tentare di abusare del lorotempo, almeno per qualche minuto di lettura. La parola “nimby”, ormai entra-ta nel linguaggio comune, è un acronimo (vocabolo a sua volta ben pocousato) che - a quanto si legge sul “Dizionario della lingua italiana” di Devoto-Oli - significa: “nome formato con le iniziali delle parole che lo compongonoper esteso”. Si tratta, come ormai è ben noto a tutti, di una forma frequente-mente utilizzata nell’usuale letteratura giornalistica anglosassone (ma nonsolo) che - nel nostro caso - allude alle parole “never in my back yard” chedanno conto - in maniera rapida ed incisiva - dell’opposizione (che può assu-mere finanche deprecabili forme violente, anche se talvolta comprensibili)delle popolazioni destinate a convivere con opere ed impianti strutturali chein differenti maniere (reali o potenziali che siano) potrebbero arrecare loro unqualche “danno” ambientale in senso sia proprio che lato (ad esempio allasalute, alla qualità della vita, ai beni materiali, ecc.). Al riguardo, e in manieradel tutto paradossale, quasi sempre si tratta di strutture destinate ad assicu-rare la migliore protezione ambientale alle stesse popolazioni insorgenti (manon solo ad esse) che, pur ritenendole utili - e, spesso, anche assolutamenteindispensabili al vivere civile - si oppongono a che vengano costruite “nel lorogiardinetto”. Ma, d’altro canto, come si potrebbe dar torto a chi, adducendoinnumerevoli motivazioni (che tutte, a mio parere, vanno comunque prese inconsiderazione), eleva la sua voce per significare il non gradimento in vicinan-

La ricostruzione di Napoli

continua dalla prima

continua a pag. 10

Contributo sullaconviviale Nimby

L’Ing Girardi, presidenteAcen Campania, parla ai soci.

La sala gremita di socisegue la coversazione di Girardi.

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di Eliana Cannavacciuolo

Ancora una volta abbiamo trattato un tema di attualità edancora una volta il nostro Presidente Dino si è affiancato adue relatori che hanno dato una forte testimonianza delle loro

esperienze : Ettore D’Elia e Gino Salzano .La location: non un salotto Rotariano bensì Il Salotto di Eugenia ePaolo Scarnecchia dove l’ospitalità, il calore e l’ottima cucinahanno dissolto l’animata conversazione e fatto inebriare i palati.N.I.M.B.I . acronimo di “si va bene, ma da un’altra parte”. Questo erail tema che ha generato molte riflessioni sul dove realizzare opereutili alla protezione dell’ambiente, alla scelta dei siti dove ubicare gliimpianti di depurazione e l’ostilità delle comunità locali.Sarebbe facile sottolineare l’attivo dibattito al termine delle relazio-ni degli amici Ettore e Gino più difficile invece trovare le giuste con-clusioni. Sicuramente Maurizio Sica ha sottolineato che alla base ditutto ci deve essere una diffusione della cultura e dell’educazionesu temi così legati anche al vivere quotidiano ma Massimo Vernet-ti, data anche l’urgenza di misure idonee e della criticità delmomento, nell’immediato suggeriva interventi più decisi.Lo scopo del dibattito è comunque stato raggiunto, ogni parteci-pante ha sentito il dovere di dire la sua e di condividere uno dei tantiveri problemi che ci affliggono “la protezione dell’ambiente”. Nelcorso della serata siamo arrivati con la mente a Vienna dove con gliimpianti di smaltimento dei rifiuti ci sciolgono la neve sui marcia-piedi. A tal proposito il nostro prefetto Sergio Sangiovanni ha giu-stamente detto “si va beh a Vienna ci riscaldano le strade per scio-gliere la neve, ma a Napoli quando mai nevica?”

Cari amici per uscire da una discussione che non avrebbe mai trova-to fine, dato l’interesse, ci ha pensato l’inebriante profumo di un’ara-gosta che ci chiamava e sembrava dirci: lasciate perdere la sindromedella B.A.N.A.N.A ( build absolutely nothing anywhere near anything)qui al piano di sopra forse non risolverete tutti i problemi ma almenotroverete la pace dei sensi e del palato.Grazie Eugenia, grazie Paolo per la splendida serata e grazie Dinoper trovare sempre spunti di riflessione per i quali tutti noi ci ponia-mo tanti perché e ci sforziamo, ogni giorno, di trovare soluzioni utilia rendere la nostra città ancora più bella.Un saluto a tutti gli amici. A presto.

di Alessandra Giordano

“Colonna sonora di unavita”, unforgettable…non è un modo di dire

se le melodie intramontabilihanno accompagnato gli anni50, quelli della ricostruzione edel dopoguerra. L’idea di raccon-tare in modo garbato una rasse-gna antologica di queste musi-che e canzoni, è venuta ad Edo-ardo Sabbatino presidente delClub Rotary Napoli Sud Ovestche, aiutato dalle voci recitanti diSaja Ventrella e Bruno Ferrara, equelle canore di Yuri e Lara Cora-ce, ha dato vita ad un vero e pro-prio spettacolo amarcord. Men-tre Peppe suonava al piano lenote più orecchiabili, i cantantiYuri e Lara Corace hanno delizia-to i tanti intervenuti alla convi-viale in interclub con il RotaryNapoli Castel dell’Ovo presiedu-to da Dino Falconio. Una seratastraordinaria per la partecipa-zione - era tempo che alla Staffanon si riunivano quasi 170 perso-ne - e per la nostalgia che lemelodie hanno suscitato e chehanno accompagnato i nostrianni rimanendo in qualchemodo, appunto, colonna sonora

della nostra vita.”L’8 settembredel 43 andava in onda Ma l’amo-re no - raccontano Saja e Bruno- visto che dal dopo guerra in poiRabagliati e il Trio Lescano veni-vano relegate nella soffitta dellamemoria a causa dei tristi ricor-di che suscitavano”.In un perio-do in cui l’Italia doveva ricostrui-re e ricostruirsi, scegliere seessere regno o repubblica, nonc’era molta propensione per ilballo. Ma, nel frattempo l’Ameri-ca dava corso alla sua colonizza-zione socio-culturale e, insiemealle caramelle col buco, la cocacola e le chewingum, diffondevauna musica che aveva paroleche pochi comprendevano.Attraverso la radio, the voice ofAmerica, l’Italia ricomincia dun-que a ballare con i 78 giri e in lin-gua ispanica e con le melodieoltreoceano di quella terra pro-messa, in attesa di un propriofuturo per riprendersi dalle feri-te. Il sogno americano venivaoccupato da Nate King Cole e lasua Unforgettable… Frank Sina-tra, Louis Armstrong. Fu poi lavolta dell’ascesa di chansonnierfrancesi come Yves Montand,Henri Salvador ed ecco le note diC’est si bon e la romantica La vie

en rose. Il 1956 rappresentò lasvolta epocale con il Rockaround the clock: i Platters tra-sformarono in modo radicale ilritmo, che da allora in poi fu “ter-zinato”, cioè tre note al posto didue: Only you. In Italia cominciaa farsi avanti la scuola degli urla-tori, Mina, Celentano, DomenicoModugno. Fred Buscaglione poifu il primo e l’unico a rendere inlingua italiana il genere mac-chietta che ha rappresentato dasempre la canzone napoletanacon Che bambola, Eri piccola,Guarda che luna… Arriva poi il“filone” napoletano ballabile conTeddy Reno poiché i testi dellecanzoni italiane non si addiceva-no al ritmo sudamericano. Ven-gono fuori grandi partenopeicome Roberto Murolo, Ugo Cali-se,Fausto Cigliano e altri comeArmando Trovajoli e Carlo Alber-to Rossi e Lelio Luttazzi. A que-sto punto Peppe intona “Chem’ha saputo fa sto quarto ‘eluna” che tutta la platea canta incoro. Dal magico night, antesi-gnano delle odierne discoteche,ecco che emerge la voce di Mari-no Barretto Junior, che, attraver-so l’utilizzo di percussioni soft,rinnovò il ritmo della beguine,

trasformandola in languidicheek to cheek. La lunga carrel-lata degli anni 50 si concludecon un ricordo di Renato Caro-sone che nel 49 formò il trio conVan Vood e Gegè di Giacomo enel 1960 si ritirò dalle scenefacendovi ritorno dopo quasivent’anni e in pochissime occa-sioni fino alla sua scomparsa.Carosone trasformò la canzonecostringendo generazioni interea ballare ridendo poiché trasfor-mò lo humour graffiante dellamacchietta nella ritmica piùsfrenata che coinvolge ancoraoggi. Così sulle allegre note di“Tu vuò fa l’americano” si chiudela piacevole serata rotariana. C’èstato anche l’ingresso di trenuovi soci: mentre RobertoVona, incoming del Castel del-l’Ovo ha presentato l’architettoFabio Mangone, Davide Tizzano,campione olimpionico e 16 voltecampione d’Italia in sette diver-se specialità di canottaggio, èentrato a far parte della famigliadel Sud Ovest, assieme al chirur-go estetico Daniela Maresca. E cisono stati anche due complean-ni di signore gentilmente festeg-giate dai due club con il tagliodella fatidica torta.

Serata di San Valentino

Salotto rotariano a casadi Paolo ed Eugenia Scarnecchia

I rumorosi soci Vona, Falconio, D'aniellocon Scarnecchia in primo piano.

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di Nicola Messina

Grande successo della recente manife-stazione nell’ambito del progetto“Paternità responsabile” sponsorizza-

to dai Rotary Clubs Napoli nord e NapoliCastel dell’Ovo. Martedì 1° marzo 2011, pres-so l’Istituto Tecnico - Industriale di stato

“Enrico Fermi”, a Corso Malta, conversazionedel Dott. Pierluigi Izzo, illustre Medico Andro-logo, di meritati prestigio e fama professio-nali, nonchè Presidente del Rotary ClubNapoli Nord.Argomento: “Paternità responsabile”, per glialunni dell’ultimo anno del corso di studi.Il Dott. Izzo ha intrattenuto il folto uditoriosugli aspetti dell’etica sessuale a sulle pato-logie congenite ed acquisite, queste ultimespecialmente infettive, dell’organo genitalemaschile. Notevoli l’interesse e la partecipa-zione degli studenti tutti, dei quali sono statesoddisfatte numerose domande.Un’indagine estemporanea, condotta conte-stualmente sul numeroso gruppo studentesco,ha fatto rilevare che soltanto in cinque avevanoconoscenza di patologie sessuali e soltanto unoaveva donato il sangue. Nessuno aveva esegui-to un esame di spermiogramma.Presenti il Pre-side Prof. Gennaro Mirabella con numerosiesponenti del Corpo docente dell’Istituto ed ilNotaio Dott. Dino Falconio, Presidente del Rota-ry Club Napoli Castel dell’Ovo.Alla fine della conversazione il Dott. Falconiosi è trattenuto con un folto gruppo di studen-ti, interessati a rivolgere una serie di doman-de per risposte a sfondo esplicativo, dimo-strando così ulteriormente il notevole inte-resse per la manifestazione e per l’argomen-to trattato.

Paternità responsabile

di Pina Bene

La Biblioteca Nazionale V. Emanuele III hamesso in mostra alcuni dei suoi “ tesori “ peri soci , le Innerine e i giovani del Rotaract delclub Castel dell’Ovo, accolti con cortesia edisponibilità dal direttore Mauro Giancaspronella mattinata del 5 marzo per una visita diestremo interesse. E’ stata un’esperienzaaffascinante ed emozionante ammirare gliambienti ricchi di stucchi, arredi storici edipinti di pregio che nell’ala Nord Est delPalazzo Reale ospitano dal 1927 uno straor-dinario patrimonio che consta di 2.000.000di volumi, 13.000 manoscritti, 1826 papiriercolanesi, 4563 incunaboli, decine dimigliaia di fogli sciolti tra carteggi ed auto-grafi: una sede prestigiosa fortemente volu-ta da Benedetto Croce, quando divenneMinistro della Pubblica Istruzione.Nella sezione Manoscritti e rari, prima tappadella visita, la dott. M.R. Grizzuti ha illustrato,con competenza e dovizia di particolari,autentici cimeli della Collezione Farnese e dialtri Fondi man mano incamerati dalla Nazio-nale: due Evangeliari purpurei rispettivamen-te in caratteri latini in argento e in lettere gre-che in oro: uno splendido e prezioso Librod’ore su velina di pergamena con legatura amano della fine del Settecento: un codiceminiato contenente le “ Metamorfosi “ di Ovi-dio, caratterizzato da una decorazione icono-grafica di grande efficacia decorativa. Tutteopere la cui pregiata ed accurata fattura testi-monia la veridicità del motto dei monaci ama-

nuensi cassinesi “ Tria digita scribunt sedtotum corpus laborat “ cioè “ Solo tre dita scri-vono ma è tutto il corpo che viene impegnato“ . Oltre ai codici hanno fatto bella mostra di séautografi di S. Tommaso d’Aquino, Croce,Ungaretti e, vera chicca per i bibliofili, la primastesura de “L’Infinito” con le varianti apporta-te al testo dal poeta recanatese.A proposito diLeopardi, va ricordato che le sue carte ebberovita travagliata e furono oggetto di una lungacontroversia giuridica tra gli eredi del poeta equelli del suo amico Ranieri prima di essereacquisite nel 1907 dallo Stato Italiano e depo-sitate presso la nostra Nazionale.Lasciati a malincuore codici ed autografi,dopo una “dolce” sosta nello studio del diret-tore per uno scambio di doni, la visita è prose-guita con una seconda tappa nella sezioneLucchesi Palli tra collezioni di teatro, musica ecinema. La dott. M. d’Angelo ha ripercosso letappe fondamentali della storia della Lucche-siana, donata dal conte Febo Edoardo Luc-

chesi Palli nel 1888 alla Nazionale. La suadonazione comprendeva non solo libri maanche i mobili e gli scaffali che li contenevanooltre ad una rendita annua per la manutenzio-ne e l’ampliamento: il tutto però a condizioneche la direzione fosse affidata ad uomini diteatro. Tali infatti furono i primi direttori: ilcommediografo Achille Torelli e il poeta Salva-tore Di Giacomo che lavorò alla Lucchesianaper circa un trentennio, dedicando fortunata-mente più tempo alla composizione delle sueopere che alle sue mansioni di bibliotecario.A visita ultimata tutti hanno espresso la lorosoddisfazione per la lodevole iniziativa del-l’infaticabile presidente Dino Falconio e aqualcuno saranno forse tornate in mente leparole del Petrarca: “ I miei amati libri. Liinterrogo e mi rispondono. E parlano e canta-no per me. Alcuni mi portano il riso sulle lab-bra e la consolazione nel cuore. Altri mi inse-gnano a conoscere me stesso e mi ricordanoche i giorni corrono veloci e la vita fugge via.”

Alla scoperta della Biblioteca nazionale

Izzo, andrologo e presidente delNapoli Nord, intrattiene i giovani

I codici miniati sotto lo sguardodel Procuratore Roberti e delle socie Inner.

Il Presidente Falconio nelle vestidi “duca virgiliano” tra i saperi.

di fda

Quando Dino ha fatto tenere l'invito per lavisita alla Chiesa di Sant’Anna dei Lombar-

di di Via Monteoliveto, la cui apertura è statafavorita per un'ora serale grazie all'interessa-mento di Imperiali e Lucilla Sica, non ho avutodubbi sul fatto che, nonostante l'avessi giàvista in un'altra occasione rotariana, la chie-sa,monumento di rara architettura baroccanapoletana, meritasse una nuova visita. Se poila guida è la amica Francesca Amirante che fadella visita una occasione per riscoprire Napo-li dalle fondamenta, immergendo gli ignari etalvolta impreparati soci nella realtà dell'epoca

La visita di febbraioa Sant’Annadei Lombardi

Visita alla Chiesa: la dott.ssa Amiranteed alcuni soci.

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Napoli, 3 marzo 2011

Cari Soci

Come saprete la nostra famiglia si è allargata con la nascita del-l’Inner Wheel Napoli Castel dell’Ovo.Sarebbe mio desiderio completare l’anno di presidenza anche conla costituzione dell’”Interact Napoli Castel dell’Ovo”.Invito, perciò, tutti i nostri soci a segnalarmi personalmente i nomidi loro figli o nipoti di età compresa fra i 14 e i 17 anni per avviareinsieme questa nuova avventura, grazie alla quale il nostro ClubNapoli Castel dell’Ovo sarà padrino delle tre realtà rotariane satel-liti: Inner Wheel, Rotaract e Interact.

Cordialmente

Dino Falconio

di Gianfranco Maglione

La sera del 28 marzo si è tenuta l'undicesima edizione del premioSiciliano. Il Club si propone con il Premio, intitolato ad un nostrosocio scomparso alcuni anni fa, di esprimere la sua riconoscenza

all'azione ed all'impegno delle forze dell'ordine di questa città cheoperano in un contesto difficile , gravido di rischi , impiegando ognienergia e determinazione a difesa della collettività e del bene comune.Quest'anno,nella tradizionale rotazione tra le forze dell'ordine,l'attri-buzione è toccata alla Polizia di Stato ed il premio è stato consegna-to ad una persona che si è particolarmente distinta per capacità.impegno e coraggio alla guida della Sezione Catturandi della Questu-ra di Napoli che si occupa della ricerca e cattura di latitanti general-mente appartenenti a contesti di criminalità organizzata. Si tratta delVice Questore Aggiunto Dottoressa Cristiana Mandara che ha rico-perto questo ruolo fino a gennaio del 2011 e che oggi guida la sezio-ne Narcotici della Squadra Mobile di Napoli. L'elenco delle cattureeffettuate dalla Dottoressa Mandara è lungo: comprende nomi dipersonaggi tristemente noti per la loro pericolosità .Tra questi vanno ricordati: il boss Edoardo Contini catturato a Casava-tore nel dicembre 2007 dopo oltre 7 anni di indagini,inserito nell'elen-co dei 30 latitanti più pericolosi;. Vincenzo Licciardi catturato a feb-braio 2008 in una villetta sita in una zona isolata di Cuma dopo dueclamorose fughe,inserito nell'elenco dei 30 più pericolosi latitanti; Lic-ciardi al momento dell'arresto destinatario di una misura cautelareper associazione camorristca, estorsione,tentato omicidio ed altro;

Paolo Di Mauro e Luigi Mocerino arrestati a gennaio 2010 a Barcello-na. L'elenco dei personaggi assicurati alla giustizia dopo anni di inve-stigazioni è molto ricco. La citazione di alcuni di essi vale a segnalarele capacità della dirigente premiata alla quale tutti vorrebbero poteresprimere gratitudine ed apprezzamento , ben consci delle difficoltàche un simile impegno comporta e delle tensioni che può determina-re nella conduzione della vita ordinaria. Il commento nella sala è stato:ma chi dice che le questioni di genere sul sesso femminile sono anco-ra attuali? La dottoressa Mandara smentisce tutti.

“Questa la locandina con la qualeè stato presentato al ConvittoNazionale Vittorio Emanuele dipiazza Dante il progetto Eureka -Biotecnologie ed evoluzioni-dell’omonimo Liceo Classico checi ha abituati ad una coralepartecipazione ed a risultatiprogettuali di eccellenza. Siamoalla terza edizione grazie alcoordinamento dell'IncomingPresident Roberto Vona ed al ProfDe Simone, ricercatore dellafacolta di Biotecnlogie dellaFederico II, appassionato dellavoro, della ricerca e dei giovani,diventato ormai uno difamiglia.Non mancheràoccasione per parlarne.

Il pezzo è arrivato questa voltaover the time e non è andato allestampe. Grazie lo stesso”.

Premio Pasquale Siciliano

Premio Siciliano: Dino, la dottoressa Mandara el'ing Maglione curatore del Premio.

con accurate ed articolate rivisitazionedel contesto, allora c'è un motivo in piùper partecipare. La chiesa riaperta soloda poco dopo un restauro durato anni èuno scrigno di opere preziose, con unasacrestia affrescata dal celebre autoredelle Vite degli Artisti, Giorgio Vasari,con le opere di alcuni tra i più importan-ti scultori quattro cinquecenteschi chelavorarono a Napoli, e Antonio Rosselli-no, Giovanni da Nola e Pedro Rubiales ,per la tomba dell'architetto DomenicoFontana. In uno degli ambienti a destradell’abside è conservato il suggestivogruppo in terracotta a grandezza natu-rale del Compianto su Cristo depostodal modenese Guido Mazzoni. Altriautori hanno lasciato nel monumentochiesastico, parte all'epoca di un con-vento importante , la loro firma conopere mirabili tra cui Giovanni da Nola

al secolo Giovanni Merliani- Sarebbetroppo lungo parlarne e citarli tutti Noneravamo in molti anche per una pioggiainsidiosa ed un tempo inclemente matanti quanti bastavano per un epilogodavvero eccellente ai tavoli del LeonD'oro di Piazza Dante , ristorante pizze-ria che merita di essere citata non soloper le prelibatezze nostrane ma soprat-tutto per il clima di amicizia che ha fattodella serata un vero momento di spen-sierata allegria. Dopo tanta cultura edintensità di emozioni era proprio neces-saria. A coloro che non potettero esse-re presenti sarà inviato via e-mail il libel-lo che all'epoca della prima visita ebbi apredisporre per i soci , con le immaginidelle opere, che, però vanno viste davicino per essere apprezzate.

fda

Nella foto i maldestriavventori alle prese

con l’impegno mangereccio.

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La Giuria

Amici carissimi,Il Rotary, come il mondo,è bello perché e’ vario.

Dopo aver letto alcune lettere nei giorniscorsi caratterizzate da cadute di stilenemmeno troppo celate, sono rinfrancatodel leggere il tono garbato e signorile diuna “polemica culturale” tra uomini d’in-telletto e preparazione, come emerge dalcarteggio telematico Landolfi-Valentini-Zarrilli. Purtroppo la sera del 17 marzo,come sapete, non ero alle Catacombe per-ché da tempo avevo programmato unasettimana di ferie fuori Napoli.Ad esser sincero ho raccolto opinionidiverse sull’iniziativa, di contenuto criti-co ovvero di apprezzamento. Così comemi sono giunti commenti favorevoli alleopinioni di Maurizio. Ritengo che unadelle ricchezze del Rotary sia proprio ladiversità di pensiero fra i soci. E’ per que-sto che sarei oltremodo lieto di far fuoru-scire il dibattito fra Maurizio, Pier e Luciocon pubblicazione delle loro lettere sulnostro notiziario del RC Napoli Casteldell’Ovo, a margine della pagina dedicataall’evento.

Dino Falconio

Carissimo Governatore, carissimi Presi-denti Club Napoletani, soprattutto caris-

simi Amici Rotariani,mi rivolgo a Voi per segnalare il mio grandedisagio alla conviviale in oggetto.Dopo una magnifica ed emozionante visitaalle Catacombe di San Gennaro, abbiamodovuto assistere ad un video totalmente incontrasto con lo Spirito Rotariano.Nonvoglio entrare nel merito della questionemeridionale, argomento che meriterebbeben altri tempi e competenze, ma rimarca-re che in alcun caso si poteva presentare unvideo del genere, in una ricorrenza cosìimportante per la nostra Patria, mancandoanche di rispetto per un Interclub cosìampio e per le diverse “sensibilità” rappre-sentate. Penso a tutte le nostre riunioni checominciano con l’Inno Nazionale, allaimportanza che il Rotary riconosce allo Spi-rito di Aggregazione ed Amicizia, alla atten-zione che il mondo civile presta alle nostreiniziative. Come può essere interpretatodall’opinione Pubblica un Interclub di cin-quecento Rotariani Partenopei, tenutosinella ricorrenza del 150° Anniversario dellanascita dell’Italia Unita, segnato da una unabandiera Borbonica ed un filmato delibera-tamente contro l’Unità d’Italia? E qualeServizio rendiamo alla nostra Comunitàquando guardiamo indietro a cosa -forse-eravamo e poi lasciamo intendere che nonlo siamo più perchè un “conquistatore” ciha derubato? Non dovremmo stimolare loSpirito del Fare contro quello del vittimi-smo? Ed in ogni caso, può un Interclub rap-presentare simili opinioni, decisamente diparte, senza una preventiva condivisionecon tutti i Dirigenti Rotariani e gli

Iscritti?Tutto mi sarei immaginato di senti-re e vedere all’Interclub del 17 marzo 2011,tranne quello che è stato!Mi auguro chevogliate intervenire per distinguere la posi-zione ufficiale della Nostra bellissima Asso-ciazione da quella recepita nella Convivialein oggetto e soprattutto per consigliare agliorganizzatori una maggior prudenza nellosvolgere il Servizio Rotariano. In nessuncaso si possono utilizzare le nostre riunioniper dividere anzichè unire! Un cordialesaluto a Voi tutti

Maurizio Landolfi (socio)

Caro Maurizio,sono molto dispiaciuto per ildisagio che evidenzi, ed in qualità di presi-

dente di uno dei Club organizzatori, devo dis-sentire dalle sensazioni che manifesti, in par-ticolar modo riferite al contenuto del video,che ritieni abbia avuto l’obiettivo di dividere esoprattutto sia stato realizzato deliberata-mente contro l’Unità d’Italia. Parto dalla ban-diera per dirti che è li da quando le catacom-

be sono state riaperte e continuerà ad esser-ci indipendentemente dalle nostre volontà, etorno sul video realizzato da Nicola Forte edal Rotaract Napoli Ovest, per riconfermartiche aveva l’unica funzione di evidenziare ilcontributo dell’Italia del Sud all’Unità, comericostruzione storica e null’altro. Quanto allapresunta strumentalizzazione della nostraamata associazione, ricordo che abbiamocominciato la nostra riunione cantando tuttiinsieme l’inno nazionale, suonando gli altriinni, incluso quello Giapponese, e nelle miepoche parole ho solo richiamato i valori del-l’unità in un mondo che è oggi proiettato nel-l’era globale, le cui certezze sono quelle allequali assistiamo in questi giorni , e forse leuniche, che in questo momento ci dovrebbe-ro preoccupare. Quanto al servizio reso dalRotary alla comunità attraverso il contributodi tutti , passa un solo messaggio, quello diaver effettuato nel segno dell’Unità, l’ennesi-mo intervento diretto sul nostro territorio di

quest’anno, che vale 15160.00 euro in favoredelle cooperative dei ragazzi di Padre AntonioLoffredo. Concludo continuando a dispiacer-mi quando leggo che lo spirito di aggregazio-ne, di amicizia del nostro amato Rotary possaessere stato solo lontanamente messo indiscussione, ti posso garantire che nel duris-simo lavoro di pianificazione, organizzazionee di coordinamento di tutti i club, proprio nonce ne era l’intenzione. Ti saluto con l’affetto disempre.

Pierfrancesco Valentini di Castromediano

(Presidente del Club Napoli Flegreo)

Caro Landolfi,mi dispiace molto per la tuainterpretazione del filmato proiettato la

sera del 17.Quale Presidente,grazie a Dio perpoco tempo ancora ,del Club Napoli Ovestproponente insieme al Napoli Flegreo ed alRotaract Napoli Ovest dell’evento del 17marzo ti assicuro che ben altro ci propone-vamo di presentare ad una così folta riunio-ne di Soci di tutti i clubs della città di Napo-

li.D’altra parte mi piace ricordarti che tra lepochissime parole che io ho detto,ho sottoli-neato la stima infinita ed i ringraziamenti alPresidente della Repubblica che ancora unavolta è stato il garante della Costituzione edel rispetto e l’amore dovuto alla BandieraItaliana ed all’Italia Unita anche in questimomenti in cui ci sono stati da piu’ parti, ten-tativi di divisione e di dileggio della nostrabandiera. Naturalmente condivido assoluta-mente anche tutto quello che ha scritto Pier-francesco Valentini e la sua amarezza. Con-cludo sperando che tu voglia ricrederti alme-no sulla nostra presunta volontà di strumen-talizzare la nostra Amata Associazione.Cor-diali saluti,Lucio Zarrilli.

Lucio Zarrilli.

(Presidente del Club Napoli Ovest)

Polemica culturale tra uomini di intellettosulla serata del 17 marzo

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Il presidente del Club Napoli, nonché coordinatore delGruppo partenopeo, haringraziato di cuore Casteldell'Ovo per la ospitalità el'organizzazione dell'evento.Si è detto pronto alpassaggio delle consegneper le quali avverte il fiatosul collo di chi sta arrivando;ha sottolineato l'esigenza dirafforzare il gruppopartenopeo con 10coordinatori. Ha poiricordato il progetto di Clubdella Mappa dei trasporti suferro per Napoli e Campaniache ha presentato ladifficoltà nel dovercoordinare il lavoro di bensei aziende. Una bella idea ,un bel prodotto di cui Napoliè ora tappezzata conmurales nelle stazioni abeneficio dei cittadini e deituristi.

Avv. SergioPepe, PresidenteClub Napoli

Il brillante professore halamentato di essere statooscurato, di non poterapprezzare il collegamentocon i Governatori a Roma edi non poter vedere leimmagini sullo schermodell'evento Muccioli. Non neha fatto colpa a Dino perchéla sua collocazione, al riparodella colonna, è statacasuale. Si è scusato di doverparlare a memoria, ma egliben ricordava le immagini delprogetto Muccioli, delprogetto del suo Club edell'evento napoletanodurante il quale il figliodell'ideatore e fondatoredella più importanteorganizzazione europea per ilsostegno aitossicodipendenti , con lasua compagnia teatrale, fattadi giovani ex drogati,testimoniava nel teatroPoliteama gremito che dalladroga si può uscire.

Alto rischio (acronimo diAlcohol,toxic,substances etcetc) dice il Presidente diNapoli Nord è progetto chedeve il sua paternità edanche il nome all'assistentedistrettuale Ugo Oliviero. E'un progetto di service; hainteressato tredicimilaragazzi di tantissime scuole.E' servito a dare un quadrodiffuso dell'assunzione disostanze tossiche edalcoliche da parte deigiovani. Abbiamo un primato,egli dice, quello della piùgiovane età ; “ è un primatoche ci appassiona” rispetto alquale abbiamo tentato, nonfacendo terrorismo, magenerando consapevolezzadi dare il nostro contributoprofessionale di rotariani. Edabbiamo scoperto che igiovani ci aspettano evogliono parlarne. Questo è ildato positivo. Quello negativoè purtroppo nei numeri enella statistica.

Prof. LucioZarrilli,Presidente diNapoli Ovest

Prof. Pier LuigiIzzo, Presidentedi Napoli Nord

Calogero , nome di Bellia, haricordato Dino, dal grecomoderno significa bello esaggio (si è dimenticato diaggiungere saggezza disenilità da “geras”). Il

simpatico presidente diNapoli est ci ha tenuto aricordare che la suasaggezza non è stato il soloelemento che lo ha fattoprescegliere come capofiladel progetto WelcomeRotarians; veniva richiesta,infatti, una persona con unaprestanza fisica, con uno“spessore” per darevisibilità. E cosi è stato; eoggi è bello vedere che ilnome del Rotary appare ecompare dappertutto. Unintervento simpatico egradevole che hastemperato la seriosità dellaserata tutta dedicata allavera solidarietà.

Avv. CalogeroBellia,Presidente diNapoli Est

Azzi dopo aver salutato eringraziato ha parlato delProgetto “Nisida 2” chenasce da lontano, egli dice,per volontà di Eduardo DeFilippo e che viene di fattoreiterato perché è nella

continuità che trova la suaragione di solidarietà versoun gruppo di giovanisfortunati. Prevedel'assegnazione di borse dilavoro e non borse di studiogiacchè i giovani che esconoda Nisida vengono avviati aduno stage presso aziendeamiche ove apprendono i piùdiversi mestieri. Moltospesso alla finedell'apprendimento vengonoassunti proprio grazie allapresentazione del Rotary.Ilprogetto che ha richiesto unimpegno di circa 9000€ èstato portato avanti con ilcoinvolgimento dei centrisociali del Comune di Napoli.

Dott. Fabio Azzi,Presidente diNapoli Nord Est

Rotary Day

Il Rotary Day: un evento mondialecontinua dalla prima pagina

tare tutti i progetti dell'anno capofilati dai singoli Club. Sulla rivista distrettuale di marzoil pezzo a firma della Rotaractiana Federica Vallefuoco in nona pagina tratteggia l'eventole cui immagini e le cui voci sono stato fermate in un dvd a memoria della serata ed aricordo del bel momento di amicizia. A Roma tutti i Governatori dei 10 distretti si sonoincontrati nella sala Dante di Palazzo Poli mentre la Fontana di Trevi e la sua piazza Fon-tana venivano illuminate per l'occasione con la scritta “End Polio Now” che sta a signifi-care la azione del Rotary per l'eradicamento della Polio nel mondo; obiettivo a portata dimano che vede gli ultimi sforzi prossimi al successo finale. Il Presidente internazionale edil Board Director Cerini in un video collegamento hanno salutato tutti ricordando la forzadella Ruota; i Governatori a loro volta hanno inteso integrare le parole di Klinginsmith conespressioni di incitazione a proseguire nella strada del service e della solidarietà. Madri-na della serata un'ospite d'eccezione cui è stata affidata l'immagine della lotta alla polio:Maria Grazia Cucinotta.

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Dal dvd a cura di fda

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Ruosi aveva ragione nel direche il suo progetto eracontenuto in venti cartelle. Iminuti a sua disposizione ,3,sono però bastati atratteggiarne la valenza Ilproblema è la sintesi nelloscritto delle parole di Carlo. Iltema: bimbi con malattieoncologiche ed in faseterminale bisognevoli diassistenza materna anche nelmomento più critico. Il rimedioumanitario: l'aiuto per lasofferenza,il rispetto per ildolore e una soluzionelogistica dignitosa. Lasoluzione strutturale: unospazio all'interno del repartooncologico del Pausilliponseparato da chi ha ancorasperanza di sopravvivere. Lasoluzione economicafinanziaria : circa 110000 Euri.Le fonti: il concorso di tanti, ditutti, di privati e pubblico, deiClub, della Fondazione con unmatching grant di 50000dollari La nota di eccellenza:uno dei primi casi al mondocon ospice all'interno delreparto. Un miracolo rotarianodi cui sentirsi fieri Una bellaeredità per i futuri Governatorie per i presidenti incoming delgruppo partenopeo.

Prof. Carlo Ruosi,Presidente diNapoli Posillipo

Il presidente di NapoliFlegreo ha alle sue spalle piùdi una presentazione. IlProgetto Punto Rotary. è'stato uno dei punti di forzadel governatorato diAmbrosio; per questaragione egli , avvertendo laresponsabilità di unainiziativa che non potràfermarsi, ricorda a tutti che ,il progetto ha richiestoinvestimenti e costi nonpiccoli , un collegamento conil centro sociale dei padricarmelitani; si è avviato nonpuò più fermarsi, deve potercontare su un sistematicoapporto di professionistivista la domanda diassistenza che proviene nonpiù solo da extracomunitarima da nostri concittadiniindigenti. Davamo negli anniscorsi i pasti, poi abbiamodato accappatoi ed altro, orasiamo passati ai servizi. Haringraziato l'architettoBaratta ed il dott Espositoche cura il coordinamento.

Vallefuoco il Presidentedell'ultimo nato di CastelSant'Elmo ha detto Dino, peruna strana coincidenza, sioccupa di un progetto “Mare Nostrum” che evoca ilmare . Il Club dei monti va almare il Club del mare ,Castel dell'Ovo, lavora sullaterra. Ma Vallefuoco ha benprecisato che il progetto, chesi collega all'Ulissedistrettuale, guarda aigiovani . Segue i ragazzi chesono delle eccellenze ,liinserisce sul tema dell'acqua( richiama anche “sorellaacqua”) cerca di dotare i 10studenti napoletani dirisorse strumentali perstudiare l'inquinamento del“mare nostrum”, che sonoquasi sempre all'interno deilaboratori, e sfrutta ilvascello del Dhorn per iprelievi di acque marine. E'un progetto di service dalcosto modesto.

Avv.PierfrancescoValentini diCastromediano,PresidenteNapoli Flegreo

Avv. BiagioVallefuoco,Presidente diNapoli CastelSant’Elmo.

Edoardo ha ricevuto da DinoFalconio un particolareringraziamento che ha volutoricambiare con affetto e chelo ha portato a ricordare ilpapà Antonio cui è andato il

commosso ricordo di tutta lasala. Sabbatino hasottolineato la grande valenzadel gruppo; abbiamo fattotanti progetti insieme,abbiamo messo in comunetutto, egli ha detto. Luca DeFilippo, nostro socio, nel 2005finanziò il progetto dellecellule staminali di Picardi ;ma quest'anno , egli haproseguito, con lo spettacolo“Le Bugie hanno le gambelunghe” ha inteso parteciparenon solo al progetto Nisida1ma anche al Progetto delPausillipon Poi si è speso inringraziamenti ad Oliviero,assistente distrettuale, ed haauspicato che il gruppopartenopeo si dia una sorta dipatto per continuare cosi.

Avv. EdoardoSabbatino,Presidente diNapoli Sud Ovest

Dino ha salutato tutti a nomedi Castel dell'Ovo. Haesternato con vera gioia ilpiacere e l'onore di

presiedere la serata delRotary Day insieme algruppo partenopeo. Haricordato le ragioni dellacelebrazione, le vicendeassociazionistiche risalenti al1905; si è augurato di poterconstatare che l'afflato diquest'anno sia seme per ilfuturo. La condivisione deiprogetti e lo spirito diamicizia consolidatosi nelleattività comuni sono statifattori vincenti. Ha poi, daconsumato speaker,coordinato i lavori dellaserata con brio e vivacitàsenza stancarsi e soprattuttosenza stancare i numerosipresenti. Poi si è fattopresentatore del progetto diClub “ Salvagente per la vita”.

Notaio DiomedeFalconio,Presidente diNapoli Casteldell’Ovo

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Si è tenuto il 19 marzo presso ilGrand Hotel Salerno, via Lungo-mare Tafuri 1, l’Assemblea Gene-

rale dei soci del Distretto 2100 perdiscutere importanti argomenti dellavita distrettuale. Tra gli argomentiall’ordine del giorno vi erano: a). Deci-sioni del Consiglio Centrale del RIriguardanti la riorganizzazione deiDistretti. E’ stato consegnato unestratto delle decisioni del Consigliodel Rotary International tenutesi daluglio a gennaio nel quale vengono evi-denziate le modifiche. E’ emersol’orientamento di frammentare idistretti grandi per le difficoltà digestione insite in un vasto agglomera-to fatto talvolta di realtà diverse siaper tradizione che per assetti geogra-fici, ed anche socio economici; ma delpari si ritiene altrettanto opportunoaccorpare i piccoli distretti come i pic-coli club. E’ sempre vera la massimache nella media sta la virtù, anchequella di tipo gestionale e di naturaorganizzativa. b) Discussione sullaproposta elaborata dalla Commissio-ne per la Revisione del Regolamentodi Nomina del Governatore per ilDistretto 2100. La Commissione isti-tuita in occasione dell’AssembleaGenerale di Cosenza ha completato ilavori ed ha elaborato una propostabasata su alcuni punti suggeriti dal-l’aumento del numero di Club verifica-tosi negli ultimi sei anni e su alcuni

correttivi per ovviare allo sbilancia-mento attuale nella rappresentanzatra i territori componenti il Distretto, intermini sia di numero di Club sia dinumero dei soci ,rispetto al potere didelega per la scelta del Governatore.La Commissione ha suggerito unadiversa ridistribuzione dei Club in areeterritoriali omogenee, valida solo edesclusivamente ai fini della formazio-ne della Commissione di nomina delGovernatore;ha aumentato allo stes-so tempo il numero delle aree allequali far corrispondere un numeropari di delegati anche per dare più rap-presentatività ai Club e bilanciare ipoteri della commissione costituitadai Past Governors. Propone infine, inoccasione di tali nomine, di tenere inmaggior conto il diverso peso tra ledue macroaree Campania e Calabria.A margine dell’Assemblea si è tenutala Commissione di Nomina del Gover-natore 2013-14, con le regole attualiche ha designato Maria Rita Acciardiquale Governatore 2013-14 delDistretto 2100, del Rotary Club diCorigliano Rossano “Sybaris”.La Commissione dei Governatoririsultava cosi composta:DG Michelan-gelo Ambrosio RC Ottaviano,Presi-dente DGE Pietro Niccoli RC CosenzaNord- Segretario, Giancarlo CalisePDG, RC Avellino,componente di dirit-to insieme a Guido Parlato PDG, RCSorrento, a Francesco Socievole, PdgRc Amantea, a Gennaro Esposito, Pdg,RC Salerno Est componente sorteg-giato insieme a Pasquale Sansalone,

PDG, RC Locri, Marcello Lando PDGRc Napoli, Altri sei componenti dellaCommissione sono stati sorteggiatitra i Past President dei seguenti Club:Lamezia Terme, Pompei Oplonti Vesu-vio Est, Sala Consilina, San MarcoArgentano, Santa Severina, NapoliSud Ovest. La discussione sugli argo-menti di legislazione è andata deplano trattandosi di argomenti lontanidal vissuto quotidiano dei Club,quellasulle regole per la nomina del gover-natore si è mantenuta vivace ed ani-mata, vuoi perché portava con se l’ef-

fetto alone degli scambi di opinionetra Governors con i quali si caratteriz-zò l’assemblea di Rende, nel corsodella quale vennero poste all’ordinedel giorno le esigenze di cambiamen-to delle regole, sia perché la novità,benché condivisa e proposta dai com-ponenti della Commissione, va forte-mente ad incidere sugli attuali assetti,sui poteri di nomina di cui sono porta-tori i gruppi di Club delegati e la squa-dra dei past Governors che vedesostanzialmente ridursi sia pure dipoco il potere di gruppo.

za della propria casa - o anche del proprio luogo di lavoro - di impianti di depu-razione di acque fognarie o di trattamento e smaltimento dei rifiuti urbani o,peggio ancora, nocivi come quelli di origine industriale o di scorie nucleari?Le proteste, che dall’acronimo “nimby” possono evolvere fino trasformarlonel più drastico “banana” (“build absolutely nothing anywhere near any-thing”) o, addirittura, in quello “noph” (nothing on planet hearth) non hannofinora trovato corrette - e/o condivisibili - forme di ricomposizione. Alla lucedi una anche modesta riflessione la questione, d’altro canto, si presentaancor più complessa e penetrante rispetto a quanto essa possa sembrare adun primo approccio. In estrema sintesi, infatti, si tratta di affrontare e, se pos-sibile, risolvere quesiti i cui confini si collocano addirittura nella messa indiscussione delle forme di governo democratico alle quali, almeno sullacarta, tutti - o quasi - i paesi occidentali sono abituati ma che, in questi casi,trova spesso forme di esasperazione sulle quali vale la pena di porre mente,senza infingardaggini o false interpretazioni del “politically corrected”. Non sitratta, come è ovvio, solo di allocare opere e/o di scegliere tecnologie che,almeno oggi, sembrano sicure ed affidabili ma che possibili e catastrofici inci-denti (vedi i tragici eventi di Cernobyl) o, un domani, i progressi scientifici e gliapprofondimenti medici ed igienistici potrebbero non ritenere idonee (vedi,“mutatis mutandis”, le cosiddette polveri sottili che attualmente tanto preoc-cupano nei riguardi dell’inquinamento atmosferico). In tema di democrazia,ritenete, cari amici rotariani, che il benessere della maggioranza dei cittadini,ed il progredire - senza troppe remore - nella loro “way of life” possa travali-

care i dubbi e le paure di qualche sfortunata minoranza, accollando ad essa -una per tutti - ogni rischio e, in poche parole, una cattiva qualità della sua(purtroppo unica) vita? Ragionando per estremo alla luce di una anchemodesta concezione morale,“nimby” è più che giustificabile ma, a ben vede-re, lo è pure “banana”e - addirittura ancora a livello planetario - anche “noph”.Ma, mi (e vi) chiedo, a quale etica ci si potrebbe richiamare? A quella dellamaggioranza o a quella di una vilipesa minoranza? A quali forme di protestaquest’ultima potrebbe legittimamente fare ricorso? E, infine, quale dovrebbeessere la più corretta maniera di agire di un “decisore” cui il “popolo sovrano(o similari)” avesse demandato così ingrati compiti e che, se sufficientemen-te avveduto, sa bene che le sue scelte saranno comunque criticate da tutte le“anime belle” che, in questa maniera, ritengono - ipocritamente - di salvarsila faccia (e non solo).Riflettiamo, amici rotariani, si tratta di mettere sotto esame anche lanostra coscienza e sarei felice se qualcuno, più acuto di me, proponesseuna soluzione in grado di essere condivisa da tutti i soggetti interessati.

Ettore d’Elia

Forum distrettuale di Salerno

Contributo sulla convivialeNimbycontinua da pag. 3

di Paolo Mallano

Giovedì 3 marzo presso ilWarner Village The Space,grazie alla collaborazione

della Medusa Distribuzione,abbiamo avuto il piacere di assi-stere alla proiezione, in anteprimanazionale, del film “La vita facile”,con la regia di Lucio Pellegrini edinterpretato da Stefano Accorsi,Pierfrancesco Favino e VittoriaPuccini.“La vita facile”, una commediaall’italiana ambientata in Kenia,dove le difficoltà della vita sonoben evidenti, racconta di un’ami-cizia e di due storie d’amore conalmeno quattro tradimenti.I due protagonisti maschili, Accorsie Favino, medici amici e borghesiquarantenni, rappresentano i vizi ele virtù di un paese. La protagoni-sta femminile, Vittoria Puccini,impersona la donna amata dai dueamici ed imprime al film un’im-pronta di thriller sentimentale contradimenti incrociati.La proiezione si è svolta contem-poraneamente in tutta Italia con loscopo di raccogliere fondi da desti-

nare alla Campagna Polio Plusdella Rotary Foundation.Come sempre i rotariani napole-tani, partecipando numerosi,hanno dimostrato una grandesensibilità verso l’impegno socia-le del Rotary.Un grazie particolare va all’amicorotariano Paolo Cesaro, da sem-pre impegnato nella lotta allapolio, che ha coordinato la parte-cipazione dei soci aderenti alGruppo Partenopeo.

La vita facile

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di Pasquale di Costanzo

Nella moderna sala Italia della Mostrad’Oltremare a Napoli lunedì 14 marzosi è tenuta la giornata conclusiva del

progetto ALTO RISCHIO (acronimo di Alco-hol, Toxic substances, Rotary International,School, Institutional Organizations), indagi-ne epidemiologica conoscitiva sul consumodi alcol e droghe tra i giovani, realizzata som-ministrando questionari ad un’ampia popo-lazione di oltre 10.000 giovani di età com-presa tra 16 e 20 anni delle scuole mediesuperiori del Distretto 2100 del Rotary Inter-nazionale.ALTO RISCHIO, convegno importante perl’educazione alla salute e la prevenzione delconsumo precoce di alcolici e sostanze psico-trope, è stato aperto dall’avv. Edoardo Sabba-tino (Presidente RC Napoli sud-ovest) e coor-dinato brillantemente dall’ideatore del pro-

getto prof Ugo Oliviero, ( Assistente al Gover-natore-RC Napoli sud-ovest). Qualificata èstata la partecipazione con i Presidenti degliOrdini dei Medici e dei Farmacisti di Napoli eProvincia, con autorità rotariane al massimolivello, con la Regione Campania, la Polizia el’Arma dei Carabinieri, e soprattutto con tantigiovani, i presidi e parte del corpo docentedegli istituti scolastici coinvolti. Nel corso delConvegno si è messo a fuoco uno dei proble-mi più critici della gioventù di oggi e cioè alcole droghe, il cui abuso mette a rischio lasopravvivenza delle nuove generazioni, inoltre

è stato illustrato il lavoro svolto (vedi tabelle) esono stati premiati i migliori elaborati realiz-zati dalle scuole partecipanti al progetto contifo da stadio e tanta emozione.Il convegno ha avuto un ulteriore seguito pres-so l’Istituto Itis con la premiazione di tutti i gio-vani che hanno prodotto i filmati ed i lavori.Il 23 marzo Il nostro Club ed il Coordinatoredistrettuale del progetto, Prof Oliviero,hanno voluto testimoniare il loro riconosci-mento ai giovani, ai docenti ed alla scuola. Lefoto della sala gremita danno l’idea del suc-cesso della manifestazione.

di Enzo De Maio

Sabato 12 marzo presso ilCircolo Savoia in Napoli si ètenuto il forum distrettualeAlma Mater.Dopo il saluto a nome delGruppo Partenopeo daparte del Coordinatore dellostesso Gruppo, l’avv.SergioPepe Presidente del ClubNapoli, ha preso la parola ilnostro Governatore Miche-langelo Ambrosio che hapresentato i partecipanti alForum ma in particolare congrande commozione haesposto la sua soddisfazio-ne nel vedere realizzati tuttii singoli progetti afferenti algruppo Alma Mater. Si èdato quindi inizio al Conve-gno ed i partecipanti hannocosì avuto la possibilità diascoltare tutte le singoleesperienze espletate danumerosissimi Club dellaCalabria e dai Club napole-tani il cui comune denomi-natore è stato quello di con-sentire alle madri di piccolipazienti, ricoverati pressostrutture ospedaliere, distare accanto ai proprifigli.Nel corso del forumabbiamo avuto la possibilitàdi ascoltare un susseguirsidi racconti relativi a bellissi-me esperienze condotte daalcuni Club del nostroDistretto (Catanzaro, Poli-stena, Reggio Calabria Sud,

Cosenza, Pompei Oplonti,Boscotrecase e Posillipo)che hanno dato vita a pro-getti entusiasmanti per ilmodo in cui sono stati rea-lizzati e per la dedizionemostrata dai vari operatorinel voler perseguire un tan-gibile risultato finale. Comenon voler ricordare il pro-getto del Club di Catanzaroche con grande operositàha iniziato il suo iter proget-tuale con l’intenzione divoler realizzare un hospiceper le madri dei bambiniricoverati in ambiente ospe-daliero . Nel corso d’opera,intravista la possibilità dipoter “ fare ancora di più”,come ci ha detto Luigi NotoPresidente del Club, e pre-sentatasi l’occasione piùambiziosa di poter unire idue progetti Alma Mater ePunto Rotary, i nostri amicicalabresi non ci hanno pen-sato due volte e si sono datida fare per raggiungere unnuovo orizzonte. E così oggiCatanzaro gode di unastruttura di circa 300 mq sudue livelli ove, al primopiano si è organizzato unambulatorio diagnostico edal secondo piano tre miniappartamenti dotati di cuci-nino e servizi. In questi loca-li le mamme dei bambiniospedalizzati potrannoalloggiare riuscendo così astare vicine ai loro figli . Così

come, per l’operosità deiClub napoletani, potrannopresto fare, le madri dei pic-coli pazienti oncologici rico-verati presso l’OspedalePausilipon. E’ il nuovo mododi fare Rotary, non piùdevolvere una parte deinostri fondi per l’acquisto diuna apparecchiatura bio-medicale rimanendo sedutial proprio posto ma “ spor-carsi le mani” lavorando ala-cremente per la individua-zione di sponsor, privati opubblici, per il contenimen-to delle spese, per la sceltadelle ditte appaltatrici, e peraffrontare tante altre diffi-coltà che si possono incon-trare quando si opera per larealizzazione di un sogno.Prima della chiusura delConvegno un ultimomomento particolarmentecommuovente: una Rotar-ctiana del nostro Club haannunciato alla Assembleariunita di aver devoluto lasua borsa di studio universi-taria al progetto HospicePausilipon per realizzare undesiderio che scaturiva dauna promessa fatta tempofa al suo papà che oggi acausa di un terribile destinonon è più fra noi .Compli-menti a tutti Voi e grazie peraverci offerto la possibilitàdi sentirci orgogliosi di farparte del nostro Rotary.

Convegno ALTO RISCHIO alla Mostra d’Oltremare

Progetto Alma Mater

Il 62% degli intervistati (6235 ragazzi)beve. Non ci sono differenze geografiche.

Il consumo di alcol è in incremento nelterritorio di Napoli e provincia.

Ragazzi e ragazze consumano alcol inpercentuali sostanzialmente sovrapponi-bili, soprattutto all’età di sedici e diciasset-te anni.

I ragazzi bevono in gruppo.Il 4% dei bevitori (249 ragazzi) è già

alcoldipendente.Il 18% dei ragazzi (1810) fa uso di dro-

ghe, il 19% di essi sono già tossicomani(344 ragazzi).

I maschi consumano maggiormente ledroghe, con differenze meno marcate nelterritorio di Napoli e provincia. I ragazziconsumano droghe già a sedici anni, ilconsumo si riduce marcatamente tra idiciannovenni.

Il consumo di droghe avviene al di fuoridel gruppo: i consumatori di droghe nonvogliono farne parte.

Il 12% dei ragazzi intervistati (1207)consuma sia alcol che droghe.

Tale fenomeno è tipico di Napoli e pro-vincia.

La maggior parte dei consumatori didroghe consuma anche alcol; non è vero ilcontrario.

MessaggioAlto Rischio

Studenti dell'ITISpremiati.

La sala convegni durante la cerimoniadella premiazione.

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di Anna Esposito

Quando si perde un genitore spesso si hannodei crolli di energia ma fortunatamente col-mati da un amore che il tempo non porterà

via.Questo atroce dolore deve essere trasformato inuna nuova forza che ti rende più sensibile a proble-matiche analoghe.Pertanto ritengo fermamente che i figli debbanodar voce ai desideri dei genitori soprattutto quan-do quest’ultimi non ci sono più, proprio come unaruota che continua a girare senza fermarsi mai.E proprio in virtù di questo che mi sono affidata aldistretto del Rotary per realizzare un desiderio chescaturisce da una promessa fatta tempo fa a miopadre.Mio padre scomparso giusto un anno fa per il maledel secolo, era una persona con un enorme vogliadi vivere, positiva, allegra e in particolare dotato diun enorme sensibilità.Quando andava in ospedale a curarsi, tornava acasa con un enorme gioia per essersi liberato daquel posto angusto. Solo in alcuni casi la sua alle-gria era oscurata: quando vedeva che a subire taliatroci malattie erano i bambini e i ragazzi. In con-fronto anche le sue sofferenze gli apparivano quasisuperficiali. Si domandava sempre se un giornoqueste anime innocenti avrebbero potuto concre-tizzare i sogni che lui nella sua vita era riuscito a

realizzare.Uno spirito romantico e idealista trapiantato in unarealtà spesso ingiusta, trovava la forza nella fami-glia e nel suo amato lavoro. Si chiedeva questi pic-cini la forza dove la potevano trovare e spesso siconfrontava con la Dott.ssa Bene che lo teneva incura arrivando alla conclusione che l’unico puntodi forza di un bambino malato è esclusivamente lapresenza del loro motore vitale: le madri.Pertanto ho trovato riscontro di questa sua idea nelprogetto distrettuale Alma Mater.Per giunta io credo che le cose raramente accada-no per caso…Lui era a conoscenza del fatto che ardentementedesideravo vincere uno dei prestigiosi premi dell’Italian Quality Committee e nel caso fossi stata

premiata gli feci una promessa che avrei usatoquesto vincita per aiutare anche se minimamentequesti bambini.La desiderata premiazione è avvenuta il 25 genna-io 2011 al Quirinale con la mia ricerca: “Il sogno dellusso e l’ombra della recessione”, dopo quasi unanno dalla morte di mio padre, ma di certo nonavrei mai dimenticato la parola data.Pertanto mi sento in dovere di ringraziare infinita-mente l’ Italian Quality Committee e in particolare ilCavaliere del lavoro Carlo Alberto Corneliani chemi ha premiato, il Prof. Giuseppe Vito dell’Universi-tà degli studi di Napoli “Parthenope” che mi ha aiu-tato a scrivere il lavoro, il Prof. Gennaro Ferrara, laDott.ssa Alessia Marchione che mi ha sempresostenuto e last but not least il Governatore Miche-langelo Ambrosio che mi ha permesso di concretiz-zare il sogno di mio padre.Grazie Rotary.

È il ricordo di sempre

di Walter Fiore

Per il terzo anno consecutivo il Rotaract ClubNapoli Castel dell’Ovo presenta una seratadedicata al gioco, al divertimento e all’aggre-

gazione tra soci e amici dei vari Club Rotary e Rota-ract.La serata, la quale avrà inizio alle ore 20 e 30, sisvolgerà al Circolo Canottieri Napoli, uno dei piùprestigiosi sia a livello nazionale che a livello Inter-nazionale, situato nella verde oasi dei giardini delMolosiglio, ad un passo dalla diga foranea del portodi Napoli che volge verso la splendida visuale delGolfo di Napoli.L’evento avrà inizio con la presentazione della fina-lità della serata che è quella di finanziare con unaparte dell’incasso della serata il progetto della pro-duzione di un cartone animato legato al progettodell’Osservatorio Astronomico.

Successivamente si articolerà con un buffet diapertura e proseguirà con tanti giochi di cartecome il torneo di Scala 40, il torneo di poker TexasHold’em accompagnato da altri giochi da tavoloverde come il Blackjack e la Roulette.Alla fine della serata ai vincitori dei tornei verrannoassegnati dei premi a seconda della posizione rag-giunta nei vari tornei.Durante la serata il Rotaract Club Castel dell’Ovopresenterà un premio che verrà assegnato ad unospite del panorma artistico impegnato nella pro-mozione del territorio campano.Nel ruolo di coordinatore dell’evento e direttoredella serata casinò vi sarà l’Avvocato Maresca, cheha avuto un importante ruolo nella realizzazione ditale iniziativa.L’importanza della serata è stata sottolineata dalVice-Presidente del Club Rotaract Napoli Casteldell’Ovo, nonché Presidente Incoming Dott. DavideLeonardi, coadiuvato nell’organizzazione dell’even-to da tutti i soci del Club organizzatore, che haaffermato come la serata sia un evento importanteper unire un momento di divertimento e di aggre-gazione legato al gioco, associandolo ad una inizia-tiva positiva per la comunità.

Serata Casinò 2011 al CircoloCanottieri

Iniziativaall’OsservatorioAstronomico

di Lucio Todisco

Il giorno 16 Maggio Il Rotary ed il RotaractClub Napoli Castel dell’Ovo organizzerà unavisita guidata all’Osservatorio Astronomico

di Capodimonte. La visita ha come intentoquello di contribuire alla realizzazione di uncartone animato, il quale ha come fine quello diistruire gli alunni delle scuole elementari emedie sull’importanza della materia astrono-mica e come da questa si possa trarre impor-tanti spunti di riflessione sull’universo.L’Osser-vatorio Astronomico di Napoli venne istituitonel 1819 ed ha sede sulla collina di Miradois, neipressi della reggia borbonica di Capodimonte,la quale prende il nome dalla villa cinquecente-sca del marchese di Miradois, il cui edificiovenne ideato da Federico Zuccari e progettatoda Stefano Grasse. L’Osservatorio è situato a150 metri sul livello del mare e si affaccia sullosplendido panorama della città e del golfo diNapoli, ed insieme agli altri 11 Osservatoridistribuiti nel Paese fa attualmente parte del-l’Istituto Nazionale di Astrofisica. Oltre adoccuparsi di ricerca e tecnologia, quale unicopresidio non accademico per lo studio dellescienze del cielo dell’intero Mezzogiorno conti-nentale, l’Osservatorio ha tra le sue finalitàquello dell’educazione universitaria e post-uni-versitaria dei giovani attraverso una intensacollaborazione con gli Atenei campani. A Capo-dimonte si studia la complessa macchina sola-re, le comete e le polveri cosmiche, si indagasulle proprietà ed i meccanismi evolutivi dellestelle e si osservano le galassie, per conoscer-ne le interazioni e i modi di aggregazione, colfine ultimo di sapere in che modo l’universo sisia evoluto lungo l’arco di 15 miliardi di anni.Questa iniziativa può essere un incentivo perapprofondire le conoscenze in materia astro-nomica e per passare una piacevole serata traamici in maniera differente.

La rotaractiana Anna Esposito riceveil premio dal Presidente Napolitano.

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di A. Falconio

Èsempre emozionante entrare in una Biblioteca.Quando poi questa biblioteca, vanto e orgoglio

della Città, è una delle più importanti d’Europa peri suoi innumerevoli contenuti e per la varietà’ deivolumi in essa custoditi, l’evento acquista un carat-tere di autentico privilegio. Per la gioia dei sensi,documenti di inestimabile interesse sono stati

messi a disposizione della insaziabile curiositàdelle socie e di questo va ringraziato il dott. MauroGiancaspro, Direttore della Biblioteca di Napoli,una delle più importanti fra le cinque BibliotecheNazionali italiane.La visita è stata propiziata dal Club padrino cui cisiamo associate nella meravigliosa mattinata di unsabato dedicato alla cultura. Il caratteristico odoredei libri ha accolto i visitatori nelle vaste sale, cir-condate da monumentali librerie, mentre al centronumerose bacheche, allestite per l’occasione,mostravano agli occhi increduli codici miniati,manoscritti e documenti preziosissimi, unici. Lemani tremanti per l’emozione sfogliavano pagine dipergamena vergate e dipinte da amanuensi tanti etanti secoli fa e ancora oggi perfette.L’udito era affascinato dai racconti sull’apparte-nenza e sulle commissioni di quelle opere.E… il gusto? Vi chiederete. Appagato anche questoperchè’ in Direzione c’erano ottimo caffè e pasticcini.Che splendida esperienza!

Visita alla Biblioteca Nazionaleinsieme al Club padrino

di A. Falconio

Il Club ha salutato la primavera partecipando, inuna bella giornata di sole, all’ombra di aranci e

limoni, a una cerimonia davvero significativa per ivalori fondanti della Associazione: la consegnaall’Unicef delle “Pigotte”, tutte confezionate dallesocie del Distretto. Il service, voluto dalla Governa-trice Bianca De Stefano, ha visto il coinvolgimentodi tutte le amiche, che hanno realizzato delle sim-

paticissime bambole di pezza che successivamen-te saranno vendute dall’Unicef per beneficenza.La preparazione delle Pigotte ha appassionato un po’tutte le socie del Club, che hanno collaborato alla loroconfezione con estro e fantasia. Sono state raccoltecirca 1.000 pigotte. Un bel carico di umanità visto chel’Unicef con il suo ricco ricavato salva la vita a 1000bambini. La giornata si è conclusa con una sfilata dimoda, dove hanno fatto sfoggio della loro bravura dimodelle anche alcune socie del nostro Club.

Consegna delle Pigotte

di Pina D’Aniello

Il Forum di Benevento è stato unevento molto atteso. Il nostro gio-vane Club veniva chiamato per la

prima volta a presentare davanti adun consesso allargato, costituitodalle rappresentanti di ben 22 asso-ciazioni, le sue idee ed i progettiprima immaginati e poi avviati con lacollaborazione di tutte le socie. Lapresidente ha steso su un documen-to l’atto di impegno per la realizza-zione delle iniziative, ma per darevisibilità alle fasi attuative si è prepa-

rato un Pwp da presentare il 3 Aprilenella sala del Grand Hotel Minieri diTelese Terme ove si sono dateappuntamento, insieme alle conve-gniste, anche la autorità distrettualie nazionali. La loro presenza è servi-ta per dare valore all’incontro che ,ricco di propositi, nel titolo si pre-sentava così “ Ricominciamo da noi.Rafforziamo il vincolo di amicizia, ilsenso della appartenenza ed il pia-cere di stare ed operare insieme”.Per dare senso alla premessa i grup-pi di lavoro avevano declinato le pre-sentazioni e gli interventi , costruiti

nelle fasi di preparazioni in quel diSalerno, con relazioni legate alla“cultura ed al territorio”, “alla donnaed al suo ruolo”, “ ai giovani e aibimbi” ed infine ai diversamente abilicon uno specifico progetto di soste-gno. Questi i preliminari; ma occorredire che il verde contesto telesino , lalocation scelta dalle socie organizza-trici , la bella giornata di sole prima-verile, il clima di cordiale amicizia,già assaporato nel primo giro diincontri dinanzi al buffet di saluto,hanno fatto di più. Hanno trasforma-to il Forum campano, momento

serio e di leale impegno innerino, inuna piacevole giornata di vera vitaassociativa fatta di tutto: di relazio-ni, di amicizia, di incontri, di confron-to, di impegno per fare del serviceper la parte debole della società, maanche di scambio in cui tutti danno etutti ricevono qualcosa. E ciò graziealla sapiente regia delle Governatri-ce Bianca De Stefano, della Presi-dente del Club ospitante, Anna Ame-lia Villaccio ed alla collaborazione ditutti i club che non sono venutimeno agli impegni assunti. Anche ilnostro giovane Club, di appenapochi mesi, non ha sfigurato dimo-strando che c’è, che vuole starci erestarci con entusiasmo e determi-nazione.

Forum Campano di Telese Terme

8 marzo festadella donna

Donnadi Maria Teresa di Calcutta

di A. Falconio

Questa e altre, tante poesie sulla donna,sulla femminilità, una scherzosa poesiadi Guido Gozzano e altre ancora sono

state declamate dalle nostre socie nella riunio-ne svoltasi a casa della Presidente, in occasionedella festa della donna ove si è, di fatto, avviatoil percorso del salotto letterario, uno dei filoniche deve generare amicizia e conoscenza.

Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe I capelli diventano bianchi I giorni si trasformano in anni… Però ciò che è importante non cambia La tua forza e la tua convinzione non hanno età.Il tuo spirito è colla di qualsiasi tela di ragno.Dietro ogni linea di arrivo c’è una lineadi partenza Dietro ogni successo c’è un’altra delusione.Fino a quando sei viva, sentiti viva.Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo.Non vivere di foto ingiallite Insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni Non lasciare che si arrugginisca il ferroche c’è in te.Fai in modo che invece che compassione,ti portino rispetto.Quando a causa degli anni non potrai correre,cammina veloce.Quando non potrai camminare veloce, cammina.Quando non potrai camminare, usa il bastone Però non trattenerti mai.

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Il diritto del lavoro e il capitalismodi Alessandro di Casola

Conversazione con il prof. Mario Rusciano su “Il metodo Marchionne,i casi Pomigliano-Mirafiori e le nuove relazioni sindacali e del lavoro”La conversazione di lunedì 28 marzo con il prof. Mario Rusciano, Ordinariodi Diritto del Lavoro e Presidente del Polo delle Scienze Umane e Socialidell’Università Federico II - ha visto una partecipazione attenta ed appas-sionata dell’uditorio, sfociata in un lungo ed articolato dibattito. Chiamatoad intervenire sul tema “Il metodo Marchionne, i casi Pomigliano-Mirafiorie le nuove relazioni sindacali e del lavoro”, il prof. Rusciano ha inteso rileg-gere la peculiare vicenda della Fiat in una prospettiva di più ampio respiro:costituita, da un lato, dalla crisi economica globale e, dall’altro, dalla strut-tura - giustamente rigida e garantistica - che l’ordinamento italiano, a par-tire dalla Costituzione,dedica alla complessa materia del lavoro.Si pensi aiPrincipi Fondamentali della Carta ed al riconoscimento del conflitto comenaturale forma di esplicazione della dialettica tra lavoratori e datori di lavo-ro (artt. 39 e 40 Cost.).Se, dunque, a causa della congiuntura economica,si può senz’altro parlare di crisi del lavoro,non lo stesso può dirsi per il dirit-to del lavoro, le cui radici - per l’appunto, di rango costituzionale - tendonounivocamente alla protezione del lavoratore: soggetto debole di una “sin-golare” relazione, difficilmente definibile contrattuale tout court (visto losquilibrio, immanente, tra le contrapposte posizioni).Per bene intendere, dunque, i termini della trasformazione in attonelle relazioni sindacali e del lavoro, non si può prescindere da un’at-tenta osservazione del comportamento che i quattro attori principa-li - a) Legislatore, b) imprenditori, c) sindacato e d) Governo - hannotenuto in questo particolare momento storico, contestualizzando iltutto alla luce dei principi regolatori dell’ordinamento.a) Finora, il ruolo svolto dal “legislatore della crisi” è da ritenersi asso-lutamente deludente, quando non orientato addirittura in una direzio-ne opposta rispetto alle tutele costituzionali. In quest’ottica, risultaefficace distinguere tra “leggi sul lavoro” e “diritto del lavoro”: nelsenso che non è affatto detto che qualsiasi legge, per il solo fatto diregolare il fenomeno del lavoro, sia da ascrivere al “sistema” del dirit-to del lavoro, imperniato su una filosofia di tutela del contraente debo-le. Sicché, il c.d. Collegato lavoro (la l. 4 novembre 2010 n. 183) è daascrivere senz’altro alle prime, trattandosi di un insieme disorganicodi norme, per lo più dirette ad un abbassamento dei livelli di tutela (tratutti, si pensi all’istituto dell’arbitrato) e, in ogni caso, totalmente ina-datto a fronteggiare particolari situazioni di crisi, come quella attuale.b) Passando agli imprenditori, va detto che non sarebbe corretto nondistinguere tra grande impresa e piccola impresa (oltre che, dato il con-testo italiano, tra Nord e Sud): considerate le realtà di partenza, moltodifferenti tra loro, pare improbabile che un modello di relazioni industria-li possibile per la prima sia altrettanto compatibile con la seconda. E’perquesto che il caso Fiat, per quanto denso di importanti spunti di rifles-sione, non va enfatizzato oltre misura: l’azienda automobilistica costitui-sce un unicum in Italia; di conseguenza la sua “strategia”non pare desti-nata a divenire persino egemone. Piuttosto, quello che inquieta parec-

chio è il metodo, tendente alla mortificazione del ruolo del sindacato: ildiscorso, infatti, non è sul “merito” della trattativa, bensì sulla trattativastessa.Tanto a Pomigliano, quanto a Mirafiori, una vera trattativa non c’èstata: lasciando il posto ad una sorta di diktat, che prevedeva l’alternati-va secca tra il peggioramento delle condizioni lavorative (conseguentead un investimento produttivo) e la perdita del posto di lavoro (correlataal dirottamento all’estero dello stesso investimento).c) Di fronte a questo stato di cose, il sindacato (che, beninteso, non èimmune da molte e gravi colpe, soprattutto nel settore del lavoro pubbli-co) reagisce spaccandosi e indebolendosi, mettendo in discussione larappresentatività del movimento dei lavoratori. Chiaramente, la rotturadell’unità sindacale ha avuto un peso determinante sulla vicenda Fiat;senza dire, poi, dell’“assurdità”di utilizzare lo strumento del referendumin maniera indifferenziata: così che l’alto numero di impiegati ha votatoa favore di un peggioramento delle condizioni lavorative degli operai.d) E’ evidente come tutto questo sia stato possibile - peraltro, in tempicosì brevi - soltanto grazie ad una grande assenza: quella del Governo.Non è un mistero che l’attuale compagine governativa sia ostile al sin-dacato, ma un giurista, tanto più se del lavoro, non può astenersi dalsottolineare quanto una simile prospettiva sia miope. Il conflitto, nellerelazioni di lavoro, non va certo represso, ma mediato: s’intende che unefficace - quanto insostituibile - ruolo concertativi e di mediazione puòessere svolto soltanto dal potere esecutivo. Qui, la posta in gioco con-siste nella salvaguardia dell’equilibrio e della coesione sociale ed eco-nomica del paese: l’esasperazione del conflitto non fa bene a nessuno,così come il negare ai lavoratori, che sono anche consumatori, un certo“benessere” economico, finisce per diventare un pericoloso boome-rang per quello che viene comunemente definito il “sistema-Paese”.

di Roberto Vona

Sergio Marchionne è certa-mente un manager atipico:“maglioncino”, stile sempli-

ce, atteggiamento aperto ecostruttivo, creativo e anticon-formista, ma anche vincente,una sorta di “piccolo” Obama acomando di un’azienda italiana,la Fiat, che attraversava unadelle crisi più gravi della sua sto-ria e che in pochi anni di “cura” èriuscita a risalire la china fino aconquistare, impossibile solo

pensarlo negli ultimi anni, un’ico-na dell’industria americana, laChrysler. Davvero straordinario,chapeau! Marchionne, un leadercon una combinazione di qualitàtecniche e umane evidentemen-te speciali, che lo hanno portatoad essere considerato un perso-naggio di riferimento per quantivedevano in lui lo spirito delgrande innovatore, capace di sfi-dare con coraggio, a viso aperto,equilibri e assetti di potere con-solidati in decenni di storia del-l’industria e della finanza, ali-

mentati dall’enorme businesspioniere dell’automobile. Un“distruttore creativo”, per dirlaalla Shumpeter. Pioniere perché,ricordiamolo, l’industria dell’au-to è stata una vera e propria“palestra” prima e una straordi-

naria scuola dopo, per lo svilup-po irrefrenabile della tecnologia,dell’innovazione manageriale,del benessere sociale, delle rela-zioni industriali. Naturalmente

Il potere del cambiamento:il contributo di Marchionne

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Il Prof. Rusciano e la sig.ra Imperiali.

Il Prof. Rusciano, il Presidente Falconio e la Dott.ssa Mandara.

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Consiglio Direttivodel Rotary Club

���������Diomede (Dino)

Falconio

��������������Pasquale di Costanzo

e Stefano Daniele

�� ������Paolo Mallano

�� ���������������Federico D’Aniello

������Sergio Sangiovanni

���������Alessandro Lambiase

����� �����Roberto Cappabianca,

Mario Mustilli,

Maurizio Salvatori,

Maurizio Sica,

Gaetano Troncone

��������������������Federico D’Aniello

Progetto graficoLink srl

Vico Vasto a Chiaia 28

80132 Napoli

Tel. 081 2451446

www.linksrl.it

[email protected]

Massimo Vernetti:il volto dell’altra NapoliDi fda

Il 3 marzo 2011 ha inauguratoil Parcheggio Morelli, unastruttura di sette piani ricava-

ta all’interno della grotta natu-rale di 40 metri, dove per acce-dervi si potrà ammirare anchela riqualificata piazzetta Morelli,un “regalo” alla città della socie-tà Napoletana Parcheggi -Quick No Problem Parking cheha rilevato l’antico e abbando-nato garage trasformandolo inun parcheggio che è la perfettasintesi tra architettura, tecnolo-gia e funzionalità.L’opera è un contributo ed unascommessa imprenditorialetutta napoletana, realizzatagrazie alla tenacia e lungimiran-za del Presidente del GruppoQuick No Problem Parking,Massimo Vernetti; opera cheintende dare un nuovo slancioad una metropoli intenzionata atornare ad essere capitale diimpresa e di arte, di bellezza, dicultura e di rispetto.Si rafforza così la sinergia traimprenditori e forze sane dellacittà per la rinascita di Napoli, adimostrazione che Napoli èanche altro; non solo la città

sofferente le cui immagini ven-gono diffuse dai media in tuttoil mondo, ma anche e soprattut-to una città dove singole perso-ne si rimboccano le maniche erealizzano opere in grado diarricchire l’intera comunità. Ilriconoscimento è arrivatoanche dal cardinale S.E Cre-scenzio Sepe che ha inteso pro-muovere la struttura quale unadelle opere del ‘Giubileo perNapoli’Il parcheggio moderno, funzio-nale e di lusso con 250 box,conta 230 posti auto per il par-cheggio orario, una movimenta-zione di 2000 auto al giorno e160 telecamere collegate allacontrol room, è candidato alconcorso dell’EPA (EuropeanParking Awards) come più belparcheggio d’Europa. Un’operaunica che si caratterizza per lasua originalità di concezione eper le soluzioni costruttiveadottate.Tra le dotazioni è importantesegnalare il sistema automatiz-zato Robogat per l’individuazio-ne e l’immediato interventoantincendio, che è installato intutto il complesso. Il parcheggiopur essendo in pieno centro cit-

tadino è di fatto “invisibile” per-ché realizzato all’interno di unagrotta naturale, senza alterarel’ambiente circostante.Il parcheggio offre, una serie diservizi aggiuntivi ai propri clien-ti. Accanto alla sosta per auto-vetture sono presenti zonededicate al moto e ciclomotori,un deposito caschi, oltre ad unsecure bicycle store, il valet ser-vice per gli alberghi del quartie-re, un servizio di free umbrellas,una baby cleaning room.Il Parcheggio Morelli, tuttavianon è soltanto un luogo doveparcheggiare ma anche unpunto di ritrovo grazie alla pre-ziosa opera di conservazionedella originaria grotta, una verae propria AGORA’ capace diospitare eventi dalle suggestio-ni uniche.Ad impreziosire ulteriormentela location, il TUNNEL BORBO-NICO, un percorso nuovo edemozionante che attraversal’acquedotto del ‘600, il tunnelmilitare ottocentesco e i ricove-ri della seconda guerra mondia-le dove sono state ritrovateauto e moto d’epoca.

L’Agorà ed il Tunnel Borbonicorappresentano - dunque - unbinomio ideale per rendere ilParcheggio Morelli un luogodall’innegabile fascino, supe-rando la concezione tradiziona-le di Parking Experience e tra-sformandosi in una meta delturismo internazionale.

La cerimonia di inaugurazione del Parcheggio Morellie angoli del Tunnel Borbonico.

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di Roberto Vona

Èun onore per me assolvere all’importan-te e delicato compito di presentare agliamici del Club Rotary Castel dell’Ovo un

nuovo socio; compito che richiede l’applica-zione di criteri selettivi rigorosi abbinati avalutazioni condotte con prudenza e senso diresponsabilità, nell’interesse dell’interacomunità dei rotariani.Il nostro Club, all’unanimità e con il massimocompiacimento, ha accolto l’istanza dell’archi-tetto Fabio Mangone, che con entusiasmo haespresso il desiderio di far parte della grandefamiglia del Rotary.Fabio è professore ordinario di storia dell’ar-chitettura presso la facoltà di architettura del-l’Università di Napoli Federico II, dove insegnae conduce ricerche innovative nel campo dellaconservazione dei beni culturali. Fabio ricopreanche, sempre alla Federico II, l’importante

incarico di delegato del Rettore alla gestionedello straordinario patrimonio artistico earchitettonico accumulato dal prestigiosoAteneo Fridericiano in secoli di gloriosa storiadi impegno sociale per la formazione di gene-razioni di protagonisti del progresso culturale,civile e materiale dell’intero Paese.Al riguardo l’impegno di Fabio si distingueanche per la particolare attenzione dedicata aitemi della gestione delle straordinarie risorseculturali di cui dispone capillarmente il nostroterritorio, ricco di innumerevoli giacimentisovente sottovalutati o addirittura mortificatida politiche miopi e prive di idee innovative, ina-datte a creare una reale prospettiva di rilancioper la nostra ineguagliabile industria del turi-smo; in particolare, appare assolutamentedegno di nota il lavoro che scienziati di diversaestrazione culturale (tecnica, economica, arti-stica, storica), sotto la guida di Fabio e di altricolleghi, stanno conducendo, con l’ausilio pre-

zioso di giovani studenti e ricercatori universi-tari, per studiare nuove soluzioni da adottarenel “laboratorio” archeologico più importantedel mondo: gli scavi di Pompei.Non meno qualificante, ai fini della costruzionedel profilo professionale e personale di FabioMangone, la sua esperienza di rotaractianoconvinto che, nel solco della tradizione familia-re, ha portato il nostro nuovo socio ad assorbi-re con continuità nel tempo fin da giovane con-cetti, ideali e valori della pratica rotariana.Queste poche righe, che certamente non rie-scono a rappresentare appieno la valenza diFabio Mangone studioso e professore universi-tario, ritengo possano essere comunque asso-lutamente sufficienti per alimentare certezzesulla qualità dell’impegno e del contributooperativo al servizio rotariano del nostronuovo consocio Fabio, cui auguriamo un bril-lante futuro nella straordinaria comunità delRotary International.

con alti e bassi, con momenti discontro anche violento, macapace di “produrre” periodi pro-lungati di pace sociale e di pro-sperità. E’ evidente che in questonaturale susseguirsi dialettico diconvergenze e di frizioni, fruttodi una fisiologica dinamica deirapporti di potere tra lavoratori e“proprietari”, si sono manifestatisovente arroccamenti difensivifinalizzati a tutelare i rispettiviinteressi e a migliorare le proprieaspirazioni. A tal riguardo, non sipuò negare che le posizioni di“chiusura” rappresentino unabarriera resistente al cambia-mento, specie nei casi in cuisono “fortificate” da ideologie einteressi di “sistema” non com-pletamente focalizzati sull’obiet-tivo alto e nobile di tutelare lenecessità operative del lavoro edell’impresa; bisognerebbe,invece considerare l’aziendacome un vero e proprio laborato-rio, dove lavorare incessante-mente e con umiltà alla speri-mentazione del nuovo, imparan-do dall’esperienza e “falsifican-do” alla Popper ogni scoperta,ogni “certezza”, per alimentareuna continua e benefica tensio-ne verso il progresso. Ebbene,tornando a Marchionne, la suapersonalità, il suo stile manage-riale per nulla rampante e spre-giudicato, semplice ed essenzia-le, rassicurante, sono stati dasubito apprezzati da tutte leparti sociali, che hanno visto in

lui il “perfetto” alfiere del rinno-vamento progressista, capace diincidere positivamente nei mec-canismi di un establishment dipotere ultraconservatore. Mad’un tratto la scena è cambiata…È cambiata allorquando si è capi-to che Marchionne avrebbe agitocon la necessaria profondità, damanager coraggioso e lungimi-rante, esplorando con determi-nazione la strada del rinnova-mento in ogni dettaglio del siste-ma aziendale a lui affidato, fino araggiungere inevitabilmenteanche la fabbrica, luogo simbolodella rivoluzione industriale, conle sue complessità tecniche emanageriali, con le sue tensionisociali, con i suoi equilibri sottili,precari, e le sue oggettive difficol-tà competitive, accentuate dallapotenza devastante della globa-lizzazione. D’altronde, è doverosoper un professionista dellagestione aziendale, occuparsi diogni piccolo grande ingranaggiodella propria “macchina” operati-va, con l’obiettivo di recuperareefficienza e produttività, inve-stendo con continuità nelle tec-nologie, nelle soluzioni organizza-tive, al fine di accrescere la capa-cità competitiva e il valore dellesoluzioni offerte al mercato, nel-l’interesse esclusivo dell’azienda.Solo considerando l’azienda nelsuo insieme il primo stakeholderda curare e da “soddisfare” elavorando alla sua crescita e alsuo consolidamento nel tempo,

che si potranno trovare le miglio-ri mediazioni tra lavoro e capitale.Marchionne ha provato a lavorarein questa direzione, impegnando-si a favorire progressi non simbo-lici nelle retribuzioni dei salariati,ad avviare programmi d’investi-mento robusti in ricerca, sviluppodi nuove tecnologie, migliora-mento delle condizioni di sicurez-za nel lavoro, adeguamento dellemetodiche di management; tuttociò, in un’epoca in cui la crisi sco-raggia l’iniziativa imprenditorialeprivata e la spinge verso impieghipiù prudenti, attendisti e impro-duttivi per la società. Marchionneha chiesto fiducia in uno straordi-nario progetto di sviluppo azien-dale, da condividere senza condi-zionamenti ideologici, dopo averindividuato le principali criticitàstrutturali e organizzative, eauspicando di poter fare conver-gere tutte le energie positive dicui l’azienda dispone nella nonpiù procrastinabile sfida ai com-portamenti irresponsabili e spe-culativi che soffocano il merito emortificano talenti e ambizioni dicrescita e di progresso. Al riguar-

do, è quanto meno ingenerosa esuperficiale la critica rivoltaall’azienda di non essere capacedi fare innovazione e di non riusci-re a competere sul piano dellatecnologia e del marketing; non sipossono dimenticare, infatti, isuccessi non solo sportivi dellaineguagliabile Ferrari, ma anchedella nuova 500. Purtroppo la sin-tesi “amichevole” non si è trovataed è arrivato inesorabile il conflit-to, alimentato e non stemperato,che ha trasformato in un balenoMarchionne in un simbolo negati-vo da combattere, senza troppocurarsi degli interessi dell’azien-da e del Paese che, allo stremodelle sue forze, dovrà pagare unaltro conto assai salato, specie alSud, specie a Napoli, dove miglia-ia di dipendenti, società di ricercae sviluppo che danno lavoro qua-lificato a centinaia di ingegneri,stabilità, sicurezza economica,prospettive di carriera, speranzain un futuro migliore, diventanosempre più un miraggio che amano a mano svanisce.

Roberto Vona

Il potere del cambiamento:il contributo di Marchionnecontinua da pag. 14

Vi presento il nostro nuovo socio Fabio Mangone