LATTE, I CON TI NON T ORN ANO - Home – CIA Piemonte

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PIEMONTE Periodico della Confederazione Italiana Agricoltori Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB/BN Anno XXXIII - n. 9 - Ottobre 2016 - Euro 1,00 di Gabriele Carenini Vicepresidente Cia Piemonte Il crollo del prezzo del latte sta mettendo in ginocchio gli allevamenti e molte stal- le rischiano la chiusura. I mini-aumenti promessi dell’industria lattiero-ca- searia non bastano per in- vertire la tendenza. Il 29 settembre scorso, presso la stalla dell’azienda “Casci- na Fontana Cervo” dei fra- telli Crivello, a Villastellone (Torino), il presidente na- zionale della Cia, Dino Sca- navino, il presidente regio- nale della Cia Lodovico Ac- tis Perinetto e gli assessori all’Agricoltura di Piemonte e Lombardia, Giorgio Fer- rero e Gianni Fava, hanno fatto il punto sulla situa- zione. Tutti i relatori hanno con- venuto che si tratta di una situazione assurda, tanto più assurda in quanto in questo momento, in tutta Europa, la domanda di pro- dotto è alta, il latte “spot”, viene scambiato a un prez- zo di quasi 10 centesimi più alto di quanto viene pagato il latte alla stalla contrat- tualizzato ed i prezzi di latte in polvere e burro sono so- stenuti. A ciò si devono ag- giungere le domande di ri- duzione della produzione presentate nei paesi del Nord Europa, che potreb- bero comportare una ridu- zione dei volumi di mun- gitura pari a un milione di quintali di latte a livello continentale. Ci sono in- somma tutte le condizioni per un significativo au- mento del prezzo del latte. «Il nostro obiettivo - ha det- to Lodovico Actis Perinetto - è arrivare alla determi- nazione di un giusto prezzo da pagare agli allevatori. Agli industriali piemontesi abbiamo chiesto di rivede- re la tabella latte qualità in vigore nella nostra Regione per uniformarla a quella lombarda - non c’è nessu- na ragione per cui nelle due Regioni confinanti esistano tabelle qualità diverse - e l’adozione di un nuovo si- stema di indicizzazione del prezzo del latte alla stalla che tenga conto dell’anda- mento del mercato dei pro- dotti lattiero caseari e dei costi di produzione soste- nuti dagli allevatori». Dino Scanavino ha bollato come «inaccettabile» la proposta di contratto che Lactalis ha avanzato alle organizzazioni professio- nali agricole in Lombardia: 32 centesimi al litro a set- tembre e ottobre, 33 cen- tesimi a novembre e 34 centesimi a dicembre. «Sia- mo al di sotto dei costi at- tuali di produzione - ha spiegato Scanavino - Sono preoccupato anche perché, in genere, l’accordo che si chiude in Lombardia viene mutuato alle altre Regioni. Di questo passo, da gen- naio rischiano la chiusura centinaia di stalle». L’assessore lombardo Gianni Fava nel suo inter- vento ha rivolto un appello ai produttori ad organiz- zarsi meglio: «Alla base del nostro svantaggio compe- titivo di sistema paese c’è un deficit strutturale di tipo organizzativo. Sono troppo poche e concentrate le realtà nelle quali il prodot- to viene valorizzato diret- tamente dagli agricoltori. Serve sempre più specia- lizzare le aziende, spingerle verso la trasformazione di- retta e, quando non pos- sibile, verso forme di as- sociazione consortile». «Le cose che può fare il pubblico - ha aggiunto Giorgio Ferrero - è da un lato orientare il consumo e dall’altro fare un po’ di mo- ral suasion nei confronti dei caseifici. Senza dimen- ticare l’approccio rinnova- to con la grande distribu- zione, che un po’ di fastidio all’industria l’ha creato». Ed ha citato la campagna di “Piemunto”, che sta racco- gliendo sempre maggiori consensi tra le catene di supermercati che operano in Piemonte, anche se al momento non si vedono ri- cadute in termini di mag- giore remunerazione per i produttori. Alessandria - PSR: la provincia più penalizzata Cia denuncia una situazione di malcontento per l’esclusione di molte aziende dai bandi. A PAGINA 12 Asti - Le tre “R” dell’insostituibile carne bovina La Giornata della Piemontese organizzata da Cipa-At e Cia provinciale. A PAGINA 14 Cuneo - Tutela del territorio e promozione della castagna Incontro con rappresentanti del mondo po- litico, associativo, tecnico, gastronomico. A PAGINA 16 Novara - Il sovescio per le misure agroambientali C’è confusione a riguardo di questa pratica: Cia ha ottenuto finalmente chiarimenti. A PAGINA 18 Torino - Donata casa mobile a impresa agricola di Amatrice Gli associati torinesi possono ancora con- tribuire facendo un’offerta. A PAGINA 20 All’interno L L A A T T TE TE , I CON , I CON TI NON T TI NON T ORN ORN ANO ANO L’Italia è ormai un imbuto in cui mezzo mondo infila le materie prime di Lodovico Actis Perinetto Presidente Cia Piemonte Il grano duro italiano copre solo il 65% del fabbisogno. Occorre importare grano duro da Paesi come Canada, Stati Uniti, Sudamerica e Ucraina. Anche per il grano tenero vale la stessa cosa poiché il prodotto interno copre solo il 38% di ciò che richiede il settore. Importiamo il 90% della soia che utilizziamo. Quest’anno si prevede che l’Italia coprirà il 50% del proprio fabbisogno di mais comprandolo all’estero (vent’anni fa eravamo autosufficien- ti). Non cambia la situa- zione per altre categorie merceologiche: le carni bovine italiane rappre- sentano il 76% dei con- sumi e per il latte si scen- de addirittura al 44%. La provenienza di ma- terie prime dall’estero non è sinonimo neces- sariamente di scarsa qualità: la sicurezza di- pende dai controlli e dal rispetto delle regole. Tuttavia l’eccesso di im- portazioni non può non preoccupare, anche perché la situazione va peggiorando di anno in anno. Ed è una situazione che incide sempre più pesantemente sulla nostra bilancia dei pagamenti. L’Italia sta diventando un imbuto in cui mezzo mondo infila le materie prime. Eppure di fronte a questa situazione c’è chi insiste nella criminalizzazione delle produzioni cosiddette massive e degli allevamenti moderni, che forniscono cereali, carne e latte alla base dei nostri prodotti tipici e di qualità, conosciuti in tutto il mondo: dalla pasta, ai salumi, ai formaggi. Quel che non produciamo noi, dobbiamo prenderlo all’estero. Tertium non datur. Ed allora è me- glio metter da parte certe inutili polemiche sulle pro- duzioni cosiddette massive e sugli allevamenti moderni e darsi da fare per produrre da noi ciò che ci serve, altrimenti finirà con l’avere poco senso la ricerca degli alimenti fatti solo con materie prime italiane. Le ca- tegorie merceologiche dove siamo autosufficienti sono sempre di meno, mentre la distintività di una produzione completamente italiana sarebbe una carta importante da giocare sul mercato na- zionale, come su quello internazionale. Ridurre l’eccesso di im- portazioni non è facile. Un grande aiuto ad in- centivare i produttori a non abbandonare certe produzioni potrebbe ve- nire dall’introduzione dell’obbligo dell’indica- zione d’origine delle materie prime sulle eti- chette degli alimenti, così che le aziende ali- mentari siano costrette a preferire le materie pri- me nazionali se inten- dono esitare sul mercato prodotti “italiani”. Ma non basta. Bisogna fermare la cementificazione del ter- ritorio per non sottrarre altro terreno agricolo. Vanno garantiti prezzi adeguati ai prodotti agricoli nazionali attraverso una ripartizione più equa del valore all’interno delle singole filiere. Occorre sostenere con più forza la ricerca e l’innovazione tecnologica in agricoltura per incrementare la produttività. Ecc.ecc. A monte di tutto ciò ci deve però essere la convinzione che disporre delle materie prime necessarie per essere autosufficienti non è un optional, ma una questione di capitale importanza per il nostro Paese.

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PIEMONTE

Periodico dellaC o n fe d e ra z i o n eItaliana Agricoltori

Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB/BN

Anno XXXIII - n. 9 - Ottobre 2 016 - Euro 1,00

n di Gabriele CareniniVicepresidente Cia Piemonte

Il crollo del prezzo del lattesta mettendo in ginocchiogli allevamenti e molte stal-le rischiano la chiusura. Imini-aumenti promessid e l l’industria lattiero-ca-searia non bastano per in-vertire la tendenza. Il 29settembre scorso, presso lastalla dell’azienda “Cas ci -na Fontana Cervo” dei fra-telli Crivello, a Villastellone(Torino), il presidente na-zionale della Cia, Dino Sca-navino, il presidente regio-nale della Cia Lodovico Ac-tis Perinetto e gli assessoria l l’Agricoltura di Piemontee Lombardia, Giorgio Fer-rero e Gianni Fava, hannofatto il punto sulla situa-z i o n e.Tutti i relatori hanno con-venuto che si tratta di unasituazione assurda, tantopiù assurda in quanto inquesto momento, in tuttaEuropa, la domanda di pro-dotto è alta, il latte “spot ”,viene scambiato a un prez-zo di quasi 10 centesimi piùalto di quanto viene pagatoil latte alla stalla contrat-tualizzato ed i prezzi di latte

in polvere e burro sono so-stenuti. A ciò si devono ag-giungere le domande di ri-duzione della produzionepresentate nei paesi delNord Europa, che potreb-bero comportare una ridu-zione dei volumi di mun-gitura pari a un milione diquintali di latte a livellocontinentale. Ci sono in-somma tutte le condizioni

per un significativo au-mento del prezzo del latte.«Il nostro obiettivo - ha det-to Lodovico Actis Perinetto- è arrivare alla determi-nazione di un giusto prezzoda pagare agli allevatori.Agli industriali piemontesiabbiamo chiesto di rivede-re la tabella latte qualità invigore nella nostra Regioneper uniformarla a quella

lombarda - non c’è nessu-na ragione per cui nelle dueRegioni confinanti esistanotabelle qualità diverse - el’adozione di un nuovo si-stema di indicizzazione delprezzo del latte alla stallache tenga conto dell’anda -mento del mercato dei pro-dotti lattiero caseari e deicosti di produzione soste-nuti dagli allevatori».

Dino Scanavino ha bollatocome «inaccettabile» laproposta di contratto cheLactalis ha avanzato alleorganizzazioni professio-nali agricole in Lombardia:32 centesimi al litro a set-tembre e ottobre, 33 cen-tesimi a novembre e 34centesimi a dicembre. «Sia-mo al di sotto dei costi at-tuali di produzione - haspiegato Scanavino - Sonopreoccupato anche perché,in genere, l’accordo che sichiude in Lombardia vienemutuato alle altre Regioni.Di questo passo, da gen-naio rischiano la chiusuracentinaia di stalle».L’ a s s e s s o re l o m b a rd oGianni Fava nel suo inter-vento ha rivolto un appelloai produttori ad organiz-zarsi meglio: «Alla base delnostro svantaggio compe-titivo di sistema paese c’èun deficit strutturale di tipoorganizzativo. Sono troppopoche e concentrate le

realtà nelle quali il prodot-to viene valorizzato diret-tamente dagli agricoltori.Serve sempre più specia-lizzare le aziende, spingerleverso la trasformazione di-retta e, quando non pos-sibile, verso forme di as-sociazione consortile».«Le cose che può fare ilpubblico - ha aggiuntoGiorgio Ferrero - è da unlato orientare il consumo eda l l’altro fare un po’ di mo-ral suasion nei confrontidei caseifici. Senza dimen-ticare l’approccio rinnova-to con la grande distribu-zione, che un po’ di fastidioal l’industria l’ha creato».Ed ha citato la campagna di“P i e mu nto”, che sta racco-gliendo sempre maggioriconsensi tra le catene disupermercati che operanoin Piemonte, anche se almomento non si vedono ri-cadute in termini di mag-giore remunerazione per iproduttor i.

Alessandria - PSR: la provinciapiù penalizzataCia denuncia una situazione di malcontentoper l’esclusione di molte aziende dai bandi.

A PAGINA 12

Asti - Le tre “R” dell’insostituibilecarne bovinaLa Giornata della Piemontese organizzatada Cipa-At e Cia provinciale.

A PAGINA 14

Cuneo - Tutela del territorioe promozione della castagnaIncontro con rappresentanti del mondo po-litico, associativo, tecnico, gastronomico.

A PAGINA 16

Novara - Il sovescioper le misure agroambientaliC’è confusione a riguardo di questa pratica:Cia ha ottenuto finalmente chiarimenti.

A PAGINA 18

Torino - Donata casa mobilea impresa agricola di AmatriceGli associati torinesi possono ancora con-tribuire facendo un’offer ta.

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LLAATTTETE, I CON, I CONTI NON TTI NON TORNORNANOANO

L’Italia è ormai un imbuto in cuimezzo mondo infila le materie primen di Lodovico Actis Perinetto

Presidente Cia Piemonte

Il grano duro italiano copre solo il 65% del fabbisogno.Occorre importare grano duro da Paesi come Canada,Stati Uniti, Sudamerica e Ucraina. Anche per il granotenero vale la stessa cosa poiché il prodotto interno copresolo il 38% di ciò che richiede il settore. Importiamo il90% della soia che utilizziamo. Quest’anno si prevedeche l’Italia coprirà il 50%del proprio fabbisognodi mais comprandoloa l l’estero (vent’anni faeravamo autosufficien-ti). Non cambia la situa-zione per altre categoriemerceologiche: le carnibovine italiane rappre-sentano il 76% dei con-sumi e per il latte si scen-de addirittura al 44%.La provenienza di ma-terie prime dall’e ste ronon è sinonimo neces-sariamente di scarsaqualità: la sicurezza di-pende dai controlli e dalrispetto delle regole.Tuttavia l’eccesso di im-portazioni non può non preoccupare, anche perché lasituazione va peggiorando di anno in anno. Ed è unasituazione che incide sempre più pesantemente sullanostra bilancia dei pagamenti. L’Italia sta diventando unimbuto in cui mezzo mondo infila le materie prime.Eppure di fronte a questa situazione c’è chi insiste nellacriminalizzazione delle produzioni cosiddette massive edegli allevamenti moderni, che forniscono cereali, carnee latte alla base dei nostri prodotti tipici e di qualità,conosciuti in tutto il mondo: dalla pasta, ai salumi, aiformaggi. Quel che non produciamo noi, dobbiamo

prenderlo all’estero. Tertium non datur. Ed allora è me-glio metter da parte certe inutili polemiche sulle pro-duzioni cosiddette massive e sugli allevamenti moderni edarsi da fare per produrre da noi ciò che ci serve,altrimenti finirà con l’avere poco senso la ricerca deglialimenti fatti solo con materie prime italiane. Le ca-tegorie merceologiche dove siamo autosufficienti sonosempre di meno, mentre la distintività di una produzionecompletamente italiana sarebbe una carta importante da

giocare sul mercato na-zionale, come su quelloi nte r naz i o na l e.Ridurre l’eccesso di im-portazioni non è facile.Un grande aiuto ad in-centivare i produttori anon abbandonare certeproduzioni potrebbe ve-nire dall’intro duzioned e l l’obbligo dell’indica -zione d’origine dellematerie prime sulle eti-chette degli alimenti,così che le aziende ali-mentari siano costrette apreferire le materie pri-me nazionali se inten-dono esitare sul mercatoprodotti “ita lia ni”. Ma

non basta. Bisogna fermare la cementificazione del ter-ritorio per non sottrarre altro terreno agricolo. Vannogarantiti prezzi adeguati ai prodotti agricoli nazionaliattraverso una ripartizione più equa del valore all’i nte r n odelle singole filiere. Occorre sostenere con più forza laricerca e l’innovazione tecnologica in agricoltura perincrementare la produttività. Ecc.ecc.A monte di tutto ciò ci deve però essere la convinzioneche disporre delle materie prime necessarie per essereautosufficienti non è un optional, ma una questione dicapitale importanza per il nostro Paese.

Ottobre 2 01 62 | RE GIONALE

Dal Salone del Gusto-TerraMadre, nella nuova formu-la open air, è arrivata unaspinta ulteriore al nostros e t t o r eag roa lim en-tare affinchéc o n t i n u i i lcammino nelsegno dellaqualità e del-la biodiversi-tà. La ridu-zione dellavarietà delleforme viventie degli am-b i e nt i e l as e mp l i f i ca-z i o n e d e ipaesaggi, os-sia la perdita di biodiver-sità è oggi uno dei pro-blemi di maggiore impor-tanza su scala mondiale.Negli ultimi decenni l’agr i-coltura, particolarmentequella dei Paesi avanzati, èstata spesso messa sottoaccusa per aver contribui-to alla perdita di biodiver-sità, a causa della specia-lizzazione colturale adot-tata dalla maggior partedelle aziende agricole edella diffusione delle col-ture intensive. L’accusa haun qualche fondamento,ma la questione è moltocomplessa e le eccessivesemplificazioni non aiuta-no a trovare delle soluzionia questo problema.Agli agricoltori si chiede dipreservare ed utilizzare va-rietà e specie vegetali edanimali tradizionali, an-corché poco produttive,ma nel contempo si esigeche forniscano prodotti si-curi, in quantità sufficientied a prezzi accessibili perla massa dei consumatori.Sono due esigenze nonsemplici da conciliare.La Fao ha ripetutamentesottolineato, nei vari rap-porti sullo “Stato dell’In -sicurezza Alimentare nelMo n d o” presentati in que-sti ultimi anni, la necessitàdi incrementare la produ-zione agricola almeno del70%, alla luce del fatto cheda qui al 2050 è previstauna richiesta doppia di ci-bo da parte della popo-lazione mondiale, che rag-giungerà i 9 miliardi. Poi-ché è molto probabile chela superficie a destinazio-ne agricola del Pianeta di-minuirà o, nel migliore deicasi, rimarrà stabile, è evi-dente che per aumentarela produzione sarà neces-sario incrementare espo-nenzialmente i livelli diproduttività e ciò sarà pos-sibile solo attraverso l’in-novazione, la tecnologiaed il miglioramento gene-tico, sia delle piante, siadegli animali.Per altro, gli uomini hannoiniziato ad intervenire sul-la natura quando da cac-ciatori e pastori nomadi si

sono trasformati in agri-coltori stanziali, sceglien-do di volta in volta le piantepiù utili ed abbandonando

quelle menopro dutt ive.L’attuale bio-d i v e r s i t à èc o s t i t u i t adal l’insi emedelle molte-plici varietàdi piante edanimali sele-zionate dainostri proge-n i t o r i n e lcorso dei se-coli di attivitàagr icola.U n o d e g l i

eventi chiave nello svilup-po dell’agricoltura moder-na fu il momento in cui gliagricoltori mesoamericani

riuscirono a trasformareselettivamente, 7.000 annifa, il teosinte, una piantaselvatica che cresceva nel-la Sierra Madre messicana,nel mais, che è ormai laterza coltivazione più dif-fusa nel mondo dopo il riso

e il grano. Già 7.000 anni faquindi l’uomo intervenivasulla natura.Due secoli fa si incominciòad integrare la biodiversitànaturale con una biodiver-sità generata dall’az io n eumana, modificando il pa-

trimonio genetico dellepiante tramite incroci traindividui del-la stessa spe-cie e, succes-s i v a m e n t e ,s elezionandole varianti ge-netiche su-per ior i.Il triticale, adesempio, unincrocio trasegale e fru-mento, è sta-to realizzatoalla fine dell’Otto cento,quando ai nostri nonni ap-parve chiaro che la pos-sibilità di creare ibridi co-stituiva un elemento di im-portanza straordinaria,perché in questo modo erapossibile catturare i “mi-glior i” caratteri di più ce-reali e di riunirli in un’uni-ca specie.

E’ innegabile che la ma-nipolazione della naturadesti sempre un po’ disconcerto, soprattutto oggiche la scienza ha fattograndi progressi ed i cam-biamenti sono molto piùrapidi, ma la questione delrapporto tra uomo e naturaè antica come il mondo edè più complessa di comespesso la si presenta. Losfruttamento umano dellanatura c’è sempre stato,anche quando gli uominiconsideravano la naturacome loro madre. Una na-tura che benignamente egenerosamente offriva suun piatto d’argento agliuomini l’occorrente per vi-vere non è mai esistita, sal-vo che nei miti e nelle fa-vo l e.Un atteggiamento di accet-tazione passiva e rassegna-ta dei fenomeni di spari-zione di specie vegetali edanimali antiche non è co-munque tollerabile, ma la

soluzione delp r o b l e m anon è riduci-bile a qual-c h e s l o ga nanche se ef-ficace. I “con-te n d e nt i” intema di bio-diversità so-no spesso piùinteressati am a n t e n e r euna posizio-

ne di principio che non adentrare nel merito dellaquestione. Soltanto se il di-battito, invece, supererà lecontrapposizioni ideologi-che, si potrà cercare, casoper caso, quale soluzionesia la più adatta per bi-lanciare le esigenze di pro-duttività e la tutela dellabio diversità.

Agli agricoltori si chiededi preservare ed

utilizzare varietà e specievegetali ed animali

tradizionali, ancorchépoco produttive, ma nelcontempo si esige che

forniscano prodottisicuri, in quantità

sufficienti ed a prezziaccessibili per la massadei consumatori. Sono

due esigenze nonsemplici da conciliare

Una vedutadell’open airdel Salone delG u s to - Te rraMadre di que-st’anno (FotoSlowfood diA l e s s a n d roVa rg i u )

VERCELLI La presenza del Capo dello Stato valorizza questa importante infrastruttura

Canale Cavour, i 150 anni celebrati con Mattarellan di Giorgio Ferrero

Assessore regionale all’Ag r i c o l tu r a

La presenza del presidente dellaRepubblica Sergio Mattarella allecelebrazioni dei 150 anni del Ca-nale Cavour sigilla la straordinariaimportanza di una infrastrutturache, nonostante il passare deglianni, mantiene la sua profondamo dernità.Il Canale Cavour rappresenta unainfrastruttura eccezionale e senzapari a livello europeo: il genio èrappresentato, oltre alla lungimi-ranza del Conte di Cavour, dallacapacità di gestire in modo sa-piente la pendenza minima graziea l l’intuizione di Francesco Rossied al progetto dell’ingegner CarloNoè che consente ancora oggi diportare un contributo irriguo, sen-za sollevamenti, su quasi 200.000ettari coltivati in gran parte a riso.Oggi le acque del Canale Cavourconcorrono direttamente alla pro-duzione di circa 1.300.000 tonnel-late di risone che rappresentanouna PLV, e quindi un PIL, pari adoltre 400.000.000 € a cui deve es-sere aggiunta l’importante presen-za sui territori vercellesi, novaresie lomellini delle principali indu-strie di lavorazione del riso checonsente di quasi triplicare il PIL

r isicolo.Il Canale Cavour e la vasta rete dicanali ad esso interconnessa non èsolo irrigazione e risaie e quindieconomia del settore primario, maè anche molto di più sicurezzaidrogeologica (grazie alla duplicefunzione di molti canali), paesag-gio fruibile turisticamente (strade

alzaie ad uso cicloturistico), am-biente (valenza ambientale dellerisaie, costante ricarica della falda,mantenimento di numerose zoneumide di elevato interesse natu-ralistico), usi plurimi della risorsaidrica, per generare energia rin-novabile (oltre 80 centrali idroe-lettriche in esercizio e molte altre

in fase di costruzione e autoriz-z az i o n e ) .Per questo celebrare il Canale Ca-vour è non solo ricordare l’ing e g nodi chi fece grande il Piemonte, maanche l’opera di migliaia e migliaiadi uomini che anche attraversoquesta infrastruttura hanno fattogrande l’agricoltura piemontese.

La visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla sede dell'Associazione d'irrigazione Ovest Sesia

Il Salone del Gusto nel segnodella qualità e della biodiversità

Un atteggiamento diaccettazione passiva e

rassegnata deifenomeni di sparizionedi specie vegetali ed

animali antiche non ècomunque tollerabile,ma la soluzione del

problema non èriducibile a qualche

slogan anche se efficace

Ottobre 2 01 6REGIONALE | 3

Via libera all’etich ettaturadel latte e dei suoi derivatiIl decreto interministeriale che ren-de obbligatoria l’indicazione di ori-gine per il latte e i prodotti lat-tiero-caseari ha ottenuto il via liberadalla Ue. Il decreto in particolareprevede tre diciture chiare in eti-chetta: il ‘Paese di mungitura’, il‘Paese di confezionamento, il ‘Paes edi trasformazione’. In ognuno deicasi andrà indicato il nome del Pae-se, ma se le tre fasi avvengono nellostesso Paese si potrà indicare il re-lativo Paese. In ogni caso sarà ob-bligatorio indicare espressamente il

paese di mungitura del latte. Questoa partire dal 1° gennaio 2017E’ un passaggio importante per ga-rantire sempre di più e sempre me-glio i nostri allevatori in questo mo-mento molto difficile per la crisi delprezzo del latte alla stalla. La misuraspingerà a consumare più latte ita-liano, tutelandolo dai produttoristranieri, alcuni dei quali hanno au-mentato la loro produzione a dop-pia cifra.Lodovico Actis Perinetto, presiden-te regionale della Cia, ha commen-

tato positivamente il via libera dellaUe: «L’indicazione d’origine di lattee derivati, fortemente sostenutadalla Cia, non è la soluzione di tutti iproblemi del comparto, ma è cer-tamente un passo in avanti. Etichet-ta d’origine e tracciabilità sono fat-tori decisivi per tutelare il vero madein Italy e vanno estesi a tutti glialimenti. Per i prodotti trasformatidevono essere indicati non solo laprovenienza geografica della ma-teria prima agricola utilizzata, madeve essere reso trasparente anchel’intero percorso compiuto dallamateria prima e specificato il luogod e l l’ultima lavorazione sostanziale,in modo che i consumatori possanodistinguere tra ciò che è davveroitaliano e ciò che è soltanto tra-sformato e confezionato in Italia».

TTeeststo Uo Unicnicoodelldella Va Vitite e del Ve e del Vininoo,,lla Ca Camamerera appra approovava

E’ stato approvato alla Ca-mera il disegno di leggesulla “Disciplina organicadella coltivazione della vi-te e della produzione ecommercio del vino”, ilcosiddetto “Testo Unicodel Vino”. Il presidenteRoberto Formigoni si èimpegnato a chiedere unarapida iscrizione all’o rd i-ne del giorno della Com-missione Agricoltura delS enato.Tra le principali innova-zioni previste dal prov-vedimento ci sono le sem-plificazioni per le comu-nicazioni da effettuarea l l’Ufficio territoriale delDipartimento dell’Isp et-torato centrale della tu-tela della qualità e re-pressione frodi dei pro-dotti agroalimentari (IC-QRF) in merito alla pla-nimetria dei locali deglistabilimenti enologici. Siprevede poi la facoltà peri vini Dop e Igp di poterapporre in etichetta la de-nominazione di qualità,purché autorizzati dal Mi-paaf d’intesa con la re-gione competente e si ri-badisce che solo le de-nominazioni di originepossono prevedere l’i n d i-cazione di sottozone, oltrealla coesistenza di piùDocg e/o Doc o Igtn e l l’ambito del medesi-mo territorio.A tutela del patrimonio

viticolo nazionale vienestabilito che possono es-sere impiantate, reim-

piantate o innestate sol-tanto le varietà di uva davino iscritte al Registro

nazionale delle varietà diviti e classificate per lerelative aree amministra-

tive come va-rietà idonee.Inoltre vieneistituito dalMipaaf unoschedario vi-ticolo conte-nente informazioni ag-giornate sul potenzialeproduttivo nel quale do-vrà essere iscritta ogni

unità vitata idonea allaproduzione di uva da vi-n o.E’ poi previsto un sistemasanzionatorio meno sof-focante per le impresegrazie ad una risoluzionepreventiva delle irregola-rità attraverso il ravvedi-mento operoso, preve-dendo la riduzione dellesanzioni amministrativepecuniarie nel caso di vio-lazioni riguardanti comu-nicazioni formali e qua-lora non sia già iniziato unprocedimento da parted e l l’organismo di control-lo. Infine vengono pre-viste norme per la pro-duzione e la commercia-lizzazione degli aceti ot-tenuti da materie primediverse dal vino e per latenuta dei registri di ca-rico e scarico da parte ditalune categorie di ope-ratori del settore delle so-

stanze zuc-cher ine.Il Testo è giàstato presen-tato per bendue volte ino c c a s i o n edelle ultimedue edizionidel Vinitalyd i Ve r o n acon la pro-messa di unara p i d a a p-provazio ne,senza che lap r o m e s s avenisse man-tenuta. Spe-r i a m o c h e

questa sia la volta buona eche il Senato dia il vialibera definitivo in tempibre vi.«Il testo unico, a cui si èarrivati dopo mesi di con-fronto costruttivo tra lesigle della filiera vitivi-nicola, riordina, sempli-fica e innova il quadronormativo che disciplinal’attività nel settore delvino» ricorda il vicepre-sidente regionale dellaCia Gabriele Carenini.«La filiera si attende che ilTesto arrivi presto all’a p-provazione. E’ necessar iofare in fretta. Lo si deve adun settore che vale più di14 miliardi di euro e chein questi anni ha dimo-strato di essere a tutti glieffetti un modello».

ADESSO SI ATTENDE IL VIA LIBERA DEFINITIVO DEL SENATO IN TEMPI BREVI

Gabriele Carenini,vicepresidente Cia Piemonte

«Il testo unico, a cui si è arrivati dopo mesi di confronto costruttivo tra le sigle della filieravitivinicola, riordina, semplifica e innova il quadro normativo che disciplina l’attività nel settoredel vino. E’ necessario fare in fretta. Lo si deve ad un settore che vale più di 14 miliardi di euro»

Calo deciso dell’export piemontese di vino nei primi seimesi dell’anno: - 7,3%. A dirlo i dati Istat analizzatida l l’Osservatorio Paesi Terzi di Business Strategies, incollaborazione con Nomisma Wine Monitor.Il Veneto, rimane saldamente in testa tra le Regionid e l l’export enoico tricolore, con 935.099 milioni di euronei primi 6 mesi del 2016 (+9,3% sullo stesso periodo2016). Al secondo posto sale per la prima volta la laToscana, sostanzialmente in linea con il 2015 (-0,1%),con 427.110 milioni di euro. Il Piemonte scende al terzoposto, a quota 404.565 milioni di euro.La crescita italiana del primo semestre è stata trainataancora una volta dagli spumanti (+23%), mentre i fermiimbottigliati hanno segnato un’inversione di tendenza(-1,3%). Ed il Piemonte che vede il suo più importantespumante, l’Asti Docg, in crisi, e punta molto sui vinifermi imbottigliati, sta pagando le conseguenze dell’a t-tuale andamento del mercato internazionale.

EXPORT VINO PIEMONTESE La Toscana sorpassa la nostra regione

Nei primi sei mesi dell’anno -7,3%

Ottobre 2 01 64 | RE GIONALE

Legge di bilancio, azzeramento Irpef agricolaEsenzione totale dei contributi per gli agricoltori under 40 che aprono un’impresa, azzeramento dei costidella garanzia bancaria a favore delle aziende, misure a sostegno delle carni bovine e della filiera del granoAzzeramento dell’Irpef agri-cola per imprenditori agri-coli professionali e coltiva-tori diretti; esenzione totaledei contributi per gli agri-coltori under 40 che apronoun’impresa agricola; azze-ramento dei costi della ga-ranzia bancaria a favore del-le imprese agricole; misure afavore delle carni bovine edella filiera del grano.L’agricoltura gioca un ruolodi primo piano nella legge dibilancio approvata dal Con-siglio dei ministri. La misurapiù attesa è certamentequella dell’azze ra me ntod e l l’Irpef che, in aggiunta al-la cancellazione di Irap eImu sui terreni già in vigore,porta il taglio delle tasse perl’agricoltura a 1,3 miliardi dieuro in due anni. La normastabilisce l’esenzione ai finiIrpef dei redditi dominicali eagrari relativi ai terreni di-chiarati da CD e IAP per glianni 2017, 2018 e 2019.Importanti novità arrivanoanche per i giovani agricol-tori. Gli under 40 che apronoun’impresa agricola saran-no esonerati dai contributiprevidenziali al 100% per iprimi tre anni e poi al 66% e50% per il quarto e quintoanno. Inoltre per favorire ilcredito e l’innovazione ven-gono azzerati i costi dellagaranzia bancaria, concessada Ismea, a favore delle im-p r e s e a g r i c o l e g r a z i ea l l’estensione dei fondi del-lo sviluppo economico. Lostrumento rientra nel qua-dro del piano Industria 4.0che prevede anche l’access o

delle imprese agricole, ali-mentari e contoterzisti adammortamento e super am-mortamento per gli investi-menti in macchine innova-tive. Viene poi confermata lacompensazione Iva sullecarni bovine e suine per cir-ca 20 milioni di euro, ed èinserito il rifinanziamentodel fondo Ministero dellePolitiche agricole alimentarie forestali per il triennio2017/2019, che servirà a sta-bilizzare gli investimenti perla filiera del grano.

LA GIUNTA REGIONALE Ridotti gli ambiti da 38 a 22: razionalizzazione e risparmio

Ridisegnata la governance della cacciaLa Giunta regionale piemontese,su proposta del l ’ass ess orea l l’Agricoltura Gior-gio Ferrero, ha ap-provato tre DGR cheridisegnano la go-vernance della cac-c ia.«Dopo 20 anni - haspiegato GiorgioFerrero - abbiamoscelto di introdurreuna razionalizzazio-ne che comporta an-che una riduzionedei costi gestionali,una maggiore tra-sparenza e controllosul l’attività degliambiti di caccia, Aquesta nuova gover-nance siamo giuntidopo un lungo e utile confronto

con le associazioni dei cacciatori,degli agricoltori, degli ambien-

talisti, con gli entilocali e i rappresen-tanti degli Ambiti dicaccia. Ne è scatu-rito un ridisegnoche porterà maggiorchiarezza e respon-sabilità nella gestio-ne della fauna, incui gli ambiti di cac-cia rivestono unruolo fondamenta-le».In sintesi: le zone dicaccia in cui è sud-diviso il Piemontesono state ridotte da38 (20 Ambiti ter-ritoriali di caccianella pianura, più 18

Comprensori alpini) a 22. E’ st at a

riorganizzata la gestione internadei comitati di gestione. E’ st atodimezzato il numero dei par-

tecipanti e sono stati rinnovati icriteri alla base della nominadegli stessi.

Giorgio Ferrero, assessoreregionale all’Ag ri c o l tu ra

Ottobre 2 01 6REGIONALE | 5

ALESSANDRIASEDE PROVINCIALEVia Savonarola 31, 15121 Ales-sandria - Tel: 0131236225 int 3e-mail: [email protected] TERMEVia Da Bormida 4, 15011 AcquiTerme - Tel: 0144322272e-mail: [email protected] MONFERRATOVia Del Carmine 15, 15033 Ca-sale M.to - Tel: 0142454617e-mail: [email protected] LIGURECorso Piave, 6, piano 1°, 15067Novi Ligure - Tel: 014372176OVA DAVia Monsignor Cavanna 10/12,15076 Ovada Tel: 0143835083e-mail: [email protected] ORT ONAVia Montemerlo 25, 15057 Tor-tona - Tel: 0131822722e-mail: [email protected]

ASTISEDE PROVINCIALEPiazza Alfieri 61, Asti - Tel.0141.594320 – Fax 0141.595344w w w . c i a - a s t i . i t , e - m a i l :[email protected], [email protected]

C ANELLIViale Risorgimento 31, Tel.0141.835038 – Fax 0141.824006MONTIGLIO MONFERRATOVia Roma 83, Tel. 0141.994545 –Fax 0141.691963NIZZA MONFERRATOVia Pistone 93, Tel. 0141.721691– Fax 0141.702856

BIELLABIELL AVia Tancredi Galimberti 4, Tel.015.84618 – Fax 015.8461830e-mail: [email protected] SATOPiazza Angiolo

CUNEOSEDE PROVINCIALEPiazza Galimberti 1/C, Cuneo -Tel. 0171.67978 – 64521 - Fax0171.691927email: [email protected] BAPiazza Michele Ferrero n. 4, Tel.0173.35026 - Fax 0173.362261email: [email protected] SANOPiazza Dompe’ 17/a, Tel.0172.634015 - Fax 0172.635824

email: fossano@ciacune o.orgMOND OVI’P i a z z a l e E l l e r o 1 2 , Te l .0174.43545 - Fax 0174.552113email: mondovi@ciacune o.orgSALUZ ZOV i a M a t t a t o i o 1 8 , T e l .0175-42443 - Fax 0175.248818email: saluzzo@ciacune o.org

N OVA R ASEDE PROVINCIALEVia Ravizza, 10, Novara - Tel.0321.626263 – Fax 0321.612524e-mail: [email protected] OMANEROCorso Sempione, 38, Tel.0322.336376 – Fax 0322.842903e-mail: [email protected]

TO R I N OSEDE PROVINCIALEVia Onorato Vigliani, 123, To-rino - Tel. 011.6164201 - Fax011.6164299e-mail: [email protected] ino.itTORINO - Sede distaccataVia S. Francesco da Paola 22,Te l . 0 1 1 5 6 2 8 8 9 2 - F a x011.5620716

ALME SEP i a z z a M a r t i r i , 3 6 , Te l .011.9350018e-mail: [email protected] COVia Cotta 35/D, Tel .011.4081692- Fax 011.4085826CARMAGNOL AVia Giacomo Leopardi, 6, Tel.011.9721081 – Fax 011.83131199e-mail: [email protected] RIVia San Giacomo, 5, Tel. e Fax011.9471568e-mail: [email protected] OVia Bettoia, 50, Tel. 011.9832048- Fax 011.9895629e-mail: [email protected] OVia E. Gallo, 29 Zona IndustrialeChind, Tel. 011.9113050 - Fax011.9107734e-mail: [email protected] AVia Bertinatti, 9, Tel. 0125.43837- Fax 0125.648995e-mail: [email protected] ROLOCorso Porporato 18, Tel. e fax0121.77303

e-mail: [email protected] PELICEVia Caduti della Libertà, 4, Tel.0121.953097RIVAROLO CANAVESEVia Merlo, 11, Tel. 0124.424027 -Fax 0124.401569e-mail: [email protected]

VCOVE RBANIAVia San Bernardino 31/e, lo-c a l i t à S a n t ' A n n a , T e l .0323.52801e-mail: [email protected] AVi a A m e n d o l a n . 9 , Te l .0324/243894e-mail: [email protected]

VERCELLIVicolo San Salvatore, Tel.0161.54597 – Fax 0161.251784e-mail: [email protected] LIANOCorso Umberto I° n. 66, Tel.0161/44839e-mail: [email protected] OSESIAViale Varallo 35, Tel. 0163.22141e-mail: [email protected]

CIA - Ecco dove siamo: gli indirizzi delle sedi provinciali e di zona

Direttore Responsabile ATTILIO BORRONI

COMITATO DI REDAZIONE Lodovico Actis Perinetto, Giovanni Cardone, Attilio Borroni, Daniele Botti, Gianfranco Falco, Gianfranco Fasanino, Paolo Monticone, Genny Notarianni, Luca Sossella

Autorizzazione Tribunale di Torino n.3068 del 16.6.1981

EDITORE AGRIEDITER SERVIZI srl Via Onorato Vigliani, 123 - TO Tel 0011 534415 / Fax 011 4546195

STAMPA LITOSUD Pessano con Bornago

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MERCATO GLOBALE Il colosso tedesco ha acquisito la multinazionale statunitense per 66 miliardi di dollari

Bayer e Monsanto, una fusione che preoccupaNasce un polo dell’agrochimica che minaccia di costituire un monopolio nel campo delle sementi e dei fitofarmaciLa tedesca Bayer ha ac-quisito la statunitenseMonsanto per 66 miliardidi dollari. Nasce così uncolosso dell’agro chimicache minaccia di costituireun vero e proprio mo-nopolio nel campo dellesementi, dei fitofarmaci edegli ogm.La preoccupazione degliagricoltori è grande. Lacreazione di un monopo-lio di mercato delle se-menti, della chimica e deimezzi tecnici necessari aiproduttori mette di fatto iproduttori alla completamercé del fornitore mo-nop olista.Le reazioni a questa fu-sione tra i Bayer e Mon-santo non possono peròessere soltanto le espres-sioni di preoccupazione ol’esecrazione, che lascianoil tempo che trovano. Oc-corre assumere delle ini-ziative. E purtroppo si è giàperso molto tempo.Chi ha buona memoria siricorda che nel 2003 fuannunciato dall’allora Mi-nistro per le politiche agri-cole e forestali Gianni Ale-manno, dopo la scopertadi alcuni presunti capi dimais ogm in Piemonte(presunti perché la per-centuale di ogm oscillavatra lo 0,02% e lo 0,1%,mentre ora si consente aibiologico una tolleranza

fino allo 0,9%), l’avvio diun piano sementiero na-zionale che sarebbe do-vuto essere il punto ini-ziale della catena dellaqualità nel settore dellaproduzione agricola ed e l l’alimentazione. Se nediscusse a lungo, ma nonse ne fece nulla. Diverseregioni, tra cui il Piemon-te, annunciarono a lorovolta l’avvio di piani se-mentieri regionali e inter-regionali utilizzando fondidi provenienza europea.Anche questi piani fini-rono nel nulla. Il risultatoè che gli agricoltori italianioggi dipendono per granparte delle sementi dallemultinazionali americaneed europee.Anche per quanto riguar-

da la ricerca sulle bio-t e c n o l o g i e a p p l i c a t ea l l’agricoltura l’Italia oc-cupa una posizione di re-troguardia. Il nostro go-verno ha vietato la col-tivazione degli ogm. Si

tratta di una scelta discu-tibile, ma comprensibile.Ostacolare invece la ricer-ca è invece un delitto. Trail 2001 e il 2015 sono stati19 i paesi UE che hannopresentato complessiva-

mente 856 progetti di spe-rimentazione in campo. Intesta la Spagna, il paeseche detiene la maggioran-za delle superfici coltivatea ogm nell’Unione Euro-pea, con il 47% dei pro-

getti. Seguono Francia,Germania, Svezia e Ro-mania, mentre l’Italia daoltre 10 anni non consentesperimentazioni in cam-p o.La campagna di delegit-timazione delle biotecno-logie in campo agrario col-pisce da anni l’opinionepubblica italiana con ef-fetti devastanti: la ricercasulle biotecnologie vege-tali nel nostro Paese è ri-dotta ai minimi termini e ilsettore pubblico occupaun ruolo marginale. Senon ci si dà rapidamenteuna sveglia, la dipendenzadegli agricoltori italianida l l’estero per quanto ri-guarda l’innovazione e lenuove tecnologie é desti-nata ad aumentare.

AGRION: NUOVO CDA, CONFERMATO RICAGNINominato il nuovo Consiglio di Amministrazionedi Agrion - Fondazione per la ricerca, l'inno-vazione e lo sviluppo tecnologico dell'agricolturapiemontese. I cinque membri del CdA sono:Giacomo Ballari (presidente), Carlo Ricagni,Nando Arnolfo, Michele Bechis, Andrea Gamba.Arnolfo, Bechis e Ballari sono stati nominati dallaRegione Piemonte, Gamba è stato nominato daisoci partecipanti, Ricagni da Unioncamere Pie-m o nte.Commenta Carlo Ricagni: «Concluso il percorsodi aggregazione tra le diverse entità che oggicompongono la Fondazione Agrion, finalmente

abbiamo il CdA al completo. Credo che questo siail momento fondamentale per l'avvio delle at-tività della Fondazione».Il cuore della sua attività è la creazione di percorsidi innovazione volti a migliorare la qualità delprodotto agricolo e agroalimentare piemontese.In questo caso la qualità è intesa in tutte le suediverse accezioni: non solo sensoriale e nutri-zionale, ma anche come sinonimo di salubrità,sicurezza alimentare, ecosostenibilità. Gli ambitiin cui si articola l'attività di ricerca sono: vi-tivinicoltura, frutticoltura, orticoltura, corilicol-tu ra. Carlo Ricagni

Ottobre 2 01 66 | RE GIONALE

L’ANGOLO DELL’AV VO C ATO

Diritti e doveri dell’usufruttuario

Sono nudo proprietario di un fondod e l l’estensione di circa 4 ettari. Mio pa-dre, che ha 84 anni, è usufruttuario delsopra citato fondo. Mio padre, con ilquale non ho buoni rapporti, ha affittatoil sopra citato podere ad un coltivatorediretto. Per anni 25. Posso oppormi?(L.G. - Ovada)

La materia è regolamentata dal codicecivile. L’ art. 981 recita testualmente:« L’usufruttuario ha diritto di godere del-la cosa, ma deve rispettarne la de-stinazione economica. Egli può trarre

dalla cosa ogni utilità che questa puòdare, fermi i limiti stabiliti da questocap o».Quindi pare indubbio che l’ usufr ut-tuario ha la facoltà di godere della cosadirettamente o di possedere la cosatramite interposta persona, con la qualeavrà stipulato un contratto.E’ ovvio che il terzo che detiene la cosa èsoggetto ai medesimi obblighi dell’u su -fruttuario (cioè detenere e custodire ilbene con diligenza e rispettare la de-stinazione economica del fondo).La giurisprudenza ha affermato che« l’usufruttuario deve godere il bene im-piegando la diligenza del buon padre di

famiglia e, pertanto, quando l’ usufr uttoabbia ad oggetto un fondo rustico la cuigestione sia affidata a terzi, è obbligato acontrollare che siano compiute tutte leattività necessarie per conservare im-mutate la naturale destinazione del fon-do e la normale efficienza dell’o rga -nizzazione, in modo da impedire, nelcaso di terreni arborati e con piantefruttifere, che l’ inaridimento di questesia dovuto a mancanza di cure idonee»(Cass.2/3/396 n. 699). La legge pone,inoltre, delle limitazioni all’usufr uttuar ionel concludere determinati contratti. Inparticolare l’ art. 999 del codice civileprecisa: «Le locazioni concluse dall’u su -fruttuario, in corso al tempo della ces-sazione dell’usufrutto, purché constinoda atto pubblico o da scrittura privata didata certa anteriore, continuano per ladurata stabilita, ma non oltre il quin-quennio dalla cessazione dell’usufr ut-to». Se la cessazione dell’usufrutto av-viene per la scadenza del termine sta-

bilito, le locazioni non durano in ognicaso se non per l’anno, e, trattandosi difondi rustici dei quali il principale rac-colto è biennale o triennale, se non per ilbiennio o triennio che si trova in corso altempo in cui cessa l’usufrutto. La giu-risprudenza ha, inoltre, precisato che«che l’ art. 999 del c.c. non è statoimplicitamente abrogato dalla legge 3maggio 1982 n. 203 (norme sui contrattiagrari), né per quanto concerne la formadel contratto di affitto posto in essereda l l’usufruttuario, richiesta per l’opp o-nibilità al proprietario, né per quantoriguarda la durata del contratto di affitto»(Cass. 25 luglio 2003 n.111561).Quindi, rispondendo al quesito da leiproposto posso affermare che il con-tratto agrario concluso dall’usufr uttuar ioè valido (è necessario, però, che abbiadata certa), ma non potrà avere unadurata che superi di un quinquennio ladata in cui cesserà il diritto di usu-fr utto.

A cura dell’avvocato Giovanni AIMARStudio legale Viale Angeli n. 1 -12100 Cuneo Tel. 0171.698312 - Fax 0171.488466 -e-mail: [email protected]

LEGGE SUL CAPORALATO Agrinsieme: positivo il rafforzamento delle norme penali di contrasto

Condiviso spirito ma preoccupa applicazioneNon si è operata la dovuta distinzione tra reati gravi-gravissimi e violazioni, anche solo meramente formaliLa legge sul caporalato è«un provvedimento positi-vo nella parte in cui si raf-forzano le norme penali dicontrasto al fenomeno, at-traverso l’introduzione dinuovi strumenti come laconfisca dei beni e l’ar restoin flagranza». Lo affermaAgrinsieme, sottolineandoche «ora molta attenzioneva posta sull’app l i caz i on edelle disposizioni, su cui re-sta alta la nostra preoccu-paz i o n e » .Il coordinamento tra Cia,

Confagricoltura, Copagri eAlleanza delle cooperativeagroalimentari «non puòche condividere lo spiritodella norma, che è quello dimantenere alta l’atte n z i o n esul fenomeno dello sfrut-tamento del lavoro raffor-zando gli strumenti di con-trollo e repressione». Tut-tavia, «preoccupa molto ilfatto che lo spirito della nor-ma non sia stato adegua-tamente tradotto nel testo.Si è persa l’occasione di fareun provvedimento che

avrebbe soddisfatto tutti,perché le preoccupazionirimangono e non riguarda-no solo il settore agricolo».Nella parte in cui «si in-dividuano gli indici di sfrut-tamento del lavoro, infatti,non si è operata la dovutadistinzione tra reati gra-vi-gravissimi e violazioni,anche solo meramente for-mali, della legislazione e sullavoro e della contrattazio-ne collettiva». Questo «de-terminerà una totale discre-zionalità da parte di chi è

deputato all’ap p li caz i on edella legge, in primis gliispettori del lavoro e a unsecondo livello la stessamagistratura, considerata lamole importante di conten-zioso che presumibilmentesi andrà a produrre».Agrinsieme quindi «si im-pegnerà affinché, nella faseattuativa della legge, ci sia lagiusta attenzione a questiaspetti e, qualora occorres-se, coglierà le occasioni chesi presenteranno per mo-dificare la norma».

Sviluppo delle biotecnologie,qualcosa si muove anche in ItaliaIl dibattito sulle applicazioni biotecnologiche inagricoltura è sempre aperto. Per molti, in tutto ilmondo, le biotecnologie rappresentano unastraordinaria opportunità di sviluppo e, con le lorograndi potenzialità, anche di progresso sociale;altri le considerano una scommessa gravida diincognite. Tra queste posizioni, opposte, sta lacategoria, di gran lunga più numerosa, compostadalla grande maggioranza dei cittadini, consu-matori, persone comuni, che assistono con dif-ficoltà e disagio a polemiche, non sempre com-prensibili, su temi che pure li riguardano diret-tamente, come la sicurezza alimentare, l’ambien -te, la qualità della vita.Il tema delle biotecnologie - come del resto ognialtro tema scientifico e tecnologico - è di per séampio e complesso e non ammette facili sem-plificazioni e ciò ha probabilmente ha contribuitoa condizionare non poco, nel passato recente, lacomprensione e la stessa accettazione delle bio-tecnologie. Con conseguenze negative, in par-ticolare in Italia, sulle prospettive di sviluppo di unsettore scientifico e tecnologico estremamentepromettente e in grado di offrire consistenti be-nefici alla società, all’alimentazione e alla salute,a l l’economia, all’a mb i e nte.Alcune preclusioni nei confronti dell’uso dellebiotecnologie in agricoltura stanno però fortu-natamente cadendo. Il Governo ha stanziato unfondo di 21 milioni di euro per quello che è statodefinito il più importante progetto di ricerca pub-blica mai fatto in Italia su una frontiera centralecome il miglioramento genetico attraverso bio-tecnologie sostenibili.Il piano è articolato su tre anni e la regia dell’ope -razione sarà gestita dal Crea, il centro di ricerca

specializzato del Ministero delle politiche agricole,e prevede iniziative di ricerca in laboratorio, alegislazione vigente, con biotecnologie più mo-derne e sostenibili come il genome editing e lacisgenesi. Questi strumenti possono consentire unimpegno mirato di miglioramento genetico senzaalterare le caratterizzazioni produttive del sistemaagroalimentare, migliorandone le performanceanche rispetto alla resistenza alle malattie. I pro-dotti cisgenici o ottenuti per genome editing, nonessendo realizzati con “inser imenti” estranei aquelli propri della specie, sono del tutto simili aprodotti ottenuti per incrocio tradizionale.E’ un primo passo, ma importante, che consentiràa l l’Italia di recuperare parte del tempo perduto inquesti anni in un campo, quello delle biotec-nologie, che nel futuro sarà decisivo.

Lotta alle arvicolein frutticoltura

I tecnici della Fondazione Agrion,n e l l’ultimo bollettino di ottobre,hanno ricordato che sono statiritirati dal mercato tutti i prodottia base di bromadiolone per usoagricolo e pertanto le esche av-velenate non possono più essereutilizzate in pieno campo.Pertanto, le misure preventiveelencate di seguito rappresenta-no gli unici accorgimenti da met-tere in campo al fine di contenerela presenza delle arvicole:• mantenere in autunno il sottofilare pulito dalle infestanti. Dopola raccolta eliminare completa-mente le mele cascolate dal frut-te to ;

• provvedere a lavorazioni leggered e l l’interfila (scalzature) al fine didistruggere le gallerie e le tanepres enti;• durante la distribuzione di le-tame, habitat ottimale per le ar-vicole, procedere al mescola-mento di questo con il terreno;• oltre alle esche avvelenate ri-sulta utile distribuire concime abase di Calciocianamide la qualeagisce come repellente. Presen-tando questo prodotto caratteri-stiche di tossicità, prestare atten-zione alle modalità di distribu-zione. Essendo un fertilizzante sidovranno conteggiare le unità diazoto (Titolo 20/0/0).

Ottobre 2 01 6ANP - PATRONATO INAC | 7

PRESTAZIONI ASSISTENZIALI Ha preso il posto della cosiddetta pensione sociale nel 1996

Assegno sociale per anziani in difficoltàViene erogato a coloro che raggiungono una determinata età e si trovano in condizioni particolarmente disagiateE’ una prestazione econo-mica assistenziale, cioèche non si basa, come lealtre pensioni, sui contri-buti versati. Si tratta, per-tanto, di una provvidenzaeconomica ideata per lepersone anziane a bassoreddito; non si deve con-fondere con l’ass egnomensile, in quanto que-st ’ultimo è corrisposto agliinvalidi civili di età com-presa tra i 18 e i 65 anni.I requisiti attuali dell’as-segno sociale sono il rag-giungimento del sessanta-cinquesimo anno e settemesi di età, lo stato dibisogno economico, la cit-tadinanza italiana, se cit-tadino straniero comuni-tario, l’iscrizione all’a na -grafe del Comune di re-sidenza e, se cittadinostraniero extracomunita-rio, la titolarità del per-messo di soggiorno CE persoggiornanti di lungo pe-riodo (ex carta di soggior-no).E’ necessario poi avereuna residenza effettiva,stabile e continuativa, peralmeno 10 anni, nel ter-ritorio italiano. La verificad e l l’effettiva residenza inItalia, come del possessodei requisiti reddituali,viene fatta annualmente.L’erogazione non può av-venire all’estero; per unsoggiorno fuori dall’It a l ia,superiore a 30 giorni, lacorresponsione viene so-spesa e decorso un annodalla sospensione, la pre-stazione viene revocata.Per i soggetti non coniu-gati, il diritto all’ass egnosociale è accertato in baseal reddito personale, men-tre, per quelli coniugati, inbase al reddito cumulatocon quello del coniuge.Per il 2016 il limite di red-dito è pari ad € 5.824,91annui e 11.649,82, se co-niugato. Il superamentodei valori massimi di red-dito previsti comporta lasospensione dell’ero ga-zione dell’assegno, il qualepotrà essere ripristinato se

i redditi ritorneranno adessere al di sotto dei limitimassimi previsti. Del ri-chiedente e del coniuge siconsiderano i seguentiredditi: assoggettati all’Ir-pef al netto dell’imp osi-zione fiscale e contribu-tiva, quelli esenti da im-posta, i redditi soggetti aritenuta alla fonte a titolod’imposta, i redditi sog-getti ad imposta sostitu-tiva, quelli di terreni e fab-bricati, le pensioni di guer-ra, le rendite vitalizie ero-gate dall’Inail, le pensioni

2 016 65 anni e 7 mesi2 017 65 anni e 7 mesi2 018 66 anni e 7 mesi2 019 67 anni2020 67 anni

L’età per l’Assegno Sociale

RAPPORTO SULL’ECONOMIA DELL’IMMIGRAZIONEQuasi 11 miliardi di contributi previdenziali pagatiogni anno dagli stranieri che lavorano in ItaliaSecondo il Rapporto Annualesul l’Economia dell’Im migra-zione presentato dalla Fon-dazione Leone Moressa, l’i m-migrazione nel nostro paese èsempre più importante: “glistranieri che lavorano in Italiaproducono 127 miliardi di ric-chezza, paragonabile al fat-turato del Gruppo Fiat, o alvalore aggiunto prodottoda l l’Industria automobilisticatedes ca”. Il contributo eco-nomico dagli immigrati si tra-

duce in 10,9 miliardi di con-tributi previdenziali pagatiogni anno (“ripartendo il vo-lume complessivo per i redditidea pensione medi, si puòcalcolare che i contributi deilavoratori stranieri equivalgo-no a 640mila pensioni ita-l ia n e”), in 7 miliardi di Irpefversata, in più di 550mila im-prese straniere che produco-no, tutti gli anni, ben 96 mi-liardi di valore aggiunto.Osservando, invece, la spesa

pubblica, si può vedere comeil costo degli stranieri sia in-feriore al 2%.A livello dei settori di attivitàeconomica, gli immigrati sonopresenti nel comparto com-merciale con oltre 200mila im-prese, quasi 129mila nel set-tore delle costruzioni, 91.000circa nei servizi, circa 40.000nella manifattura e altrettantinegli alberghi e la ristorazio-ne, 14.584 nel comparto agri-c o l o.

dirette erogate da Statiesteri, le pensioni ed as-segni erogati agli invalidicivili, ai ciechi civili e aisordi, gli assegni alimen-tari corrisposti secondo ilcodice civile. Non si com-putano, invece, ad esem-pio, i trattamenti di finerapporto e le anticipazionisui trattamenti stessi, ilreddito della casa di abi-tazione, le competenze ar-retrate soggette a tassazio-ne separata, le indennitàdi accompagnamento perinvalidi civili, ciechi civili e

le indennità di comuni-cazione per i sordi, gli ar-retrati di lavoro dipenden-te prestato all’e ste ro.L’importo erogato può ar-rivare ad un tetto massimo

di € 448,07 per 13 men-silità. Subisce una dimi-nuzione se si possiedonoredditi (del percipiente ocumulato della coppia): intal caso, si percepirà una

cifra ridotta pari alla dif-ferenza tra l’importo in-tero annuale dell’ass egnosociale corrente e l’a m-montare del reddito an-nu a l e.

Bonus elettrico: i consumatori non lo conosconoIl bonus sociale elettrico è unosconto sulle bollette di energiaelettrica e gas che assicura unrisparmio sulla spesa energe-tica, destinato alle famiglie incondizioni di disagio econo-mico, fisico e alle famiglie nu-meros e.In Italia ci sono circa 3,5 milionidi famiglie che richiedono ilbonus elettrico e circa 2,5 cherichiedono il bonus gas. Questinon sono omogeneamente di-stribuiti sul territorio italiano.Da un’indagine dell’Autor itàper l’energia elettrica è emersoche, negli ultimi 5 anni 2 mi-lioni di persone hanno ottenutoalmeno una volta i bonus; masoltanto il 34% degli aventi di-ritti del bonus elettrico e il 27%del bonus gas ne hanno usu-fr uito.Da queste percentuali si de-duce come tali bonus non sianosufficientemente conosciuti.

Il bonus elettrico è stato in-trodotto dal Governo con DM28/12/2007, è stato pensato pergarantire un risparmio a duetipologie di famiglie: quelle incondizione di disagio econo-mico e quelle presso le qualivive un soggetto in gravi con-dizioni di salute mantenuto invita da apparecchiature dome-

stiche elettromedicali.Il bonus gas, invece, è unariduzione sulle bollette del gasriservata alle famiglie a bassoreddito e numerose, è statointrodotto dal Governo e resoo p e r a t i v o d a l l a d e l i b e r aARG/gas 88-09 dell’Autorità perl’energia elettrica e il gas. Han-no diritto a usufruire dell’ag e-

volazione quei clienti domesticiche utilizzano gas naturale conun contratto di fornitura direttoo con un impianto condomi-niale se il loro indicatore ISEEnon è superiore a 7.500 euro.Nel caso di famiglie numerose(con più di 3 figli a carico),l’ISEE non deve invece superarei 20.000 euro.Il risparmio è pari a circa il 20%della spesa media annua pre-sunta di elettricità (al netto del-le imposte) per una “f a m ig l iatip o” e del 15% della spesa pergas naturale (al netto delle im-p oste).La domanda per avere dirittoalle riduzioni in bolletta va pre-sentata al Comune di residenzao presso un altro ente designatodal Comune (es. CAF). Per ul-teriori informazioni è a dispo-sizione anche il numero verdedello sportello per il consu-matore di energia, 800.166.654.

Ottobre 2 01 68 | FISCO & LEGISLAZIONE

Equiclick. Nasce l’app per avere i servizi di Equitalia sempre in tascaLa nuova applicazione, disponibileper Android, Apple e Microsoft,consente di monitorare la propriasituazione tributi, pagare cartelle eavvisi, sospendere la riscossione,rateizzare il debito e individuare losportello più vicino, il tutto dasmartphone e tablet.L’interfaccia per l’utente è moltosemplice ed intuitiva e segue lenuove linee guida per i siti webdella Pubblica Amministrazionestabilite dall’Agenzia per l’Italia Di-g i t a l e.

L’app è composta da due aree, unalibera ed una riservata. La primanon prevede credenziali per ac-cedervi e attraverso la funzione“paga online” permette di saldarecartelle e avvisi utilizzando la cartadi credito o la carta pregata. Nellasezione “Trova lo sportello” è pos-sibile individuare l’ufficio Equitaliapiù vicino, con i relativi orari diapertura al pubblico. Per quantoriguarda, invece, l’accesso all’a reariservata è necessario utilizzare lecredenziali personali rilasciate

da l l’Agenzia delle Entrate ovvero ilproprio codice fiscale per il nomeutente, password e PIN.A l l’interno dell’area è possibile ve-rificare in tempo reale le proprieinformazioni personali e lo statodelle pratiche. Sarà possibile se-lezionare dalla lista dei propri do-cumenti quelli che si vogliono pa-gare, generare il codice del bol-lettino RAV con l’importo aggior-nato e saldare il debito.Sempre in quest’area è possibileconsultare la lista dei documenti

rateizzabili, selezionarli e ottenerela rateazione.La rateizzazione di una o più car-telle è possibile solo per debiti in-feriori a € 50.000,00.Funzione molto utile è la memo-rizzazione delle scadenze delle ratesul calendario del proprio dispo-sitivo (tablet o smartphone). Nelcaso in cui si ritenesse che gli im-porti richiesti non debbano esserepagati, si ha la possibilità di inviarela domanda per sospendere la ri-scossione in attesa delle verifiche.

BONUS CULTURA Il 15 settembre è entrato in vigore l’assegno da 500 euro da spendere per acquisti culturali

Opportunità per giovani ed esercentiI neo maggiorenni avranno tempo di sfruttarlo dal compimento del 18° compleanno fino al 31 dicembre del prossimo annoIl 15 settembre scorso è en-trato in vigore il “bonus cul-tu ra” del Governo che pre-vede un assegno da 500 eu-ro da spendere per acquistic u l t u r a l i : d e s t i n a t a r id e l l’assegno sono i nati nel1998, ovvero i neo diciot-tenni italiani, ma anche aglistranieri residenti con re-golare permesso di soggior-n o.

Di cosa si trattaSi tratta di una dotazione indenaro da 500 euro, inseritan e l l’ultima legge di Stabi-lità, che riguarda oltre500.000 giovani italiani checompiono il diciottesimoanno di età nel 2016. L’ini -ziativa vuole essere un aiu-to ai figli di famiglie conreddito basso, che nonsempre possono permet-tersi spese di carattere cul-turale. Inoltre, saranno igiovani, e non l’ap pa ratoamministrativo-buro crati-co, a decidere come spen-dere questi soldi.L’assegno è spendibile perl’acquisto di libri (anchenon scolastici), per l’ingres -so a cinema, musei, teatri,mostre, visite archeologi-che, eventi o concerti.

Come si ottienePer usufruire del bonus oc-corre collegarsi al sito webwww.18app.italia.it (oppu-re www.diciottapp.it) e re-gistrare il proprio profilo at-traverso uno dei cinqueidentity provider accredita-ti, quali Tim, Poste Italiane,Aruba, Infocert e Sielte al

fine di farsi riconoscerequale (SPID) utente desti-natario. Una volta ottenutal’identità digitale, median-te il Sistema pubblico per lagestione dell’identità digi-tale, lo Stato eroga auto-

maticamente il bonus da500 euro. Per la registra-zione è necessario fornirenome e cognome, numerodella carta d’identità, co-dice f iscale, indir izzoemail, numero di cellulare,

sesso, luogo e data di na-s cita.Il nome “1 8 ap p” non deveingannare perché non sitratta di un’app l icaz i on evera e propria, ma piuttostodi una webapp, ossia unsito web. Attualmente è sta-ta lanciata una versione be-ta. A breve il sito verrà as-sestato con una versioned e f i n i t i va.

Come funzionaIn sostanza la piattaforma“18 ap p” funziona comeuna sorta di “mercato di-g i t a l e”. I giovani possonoconsultare titoli, eventi,mostre e quanto propostodal circuito ed effettuare di-rettamente gli acquisti tra-mite l’applicazione. Dopoogni acquisto si aggiornaautomaticamente il saldodisponibile – fino all’esau -rimento del “bonus cultu-r a” – e sarà creato un vou-

cher, il quale potrà essereusato per l’acquisto in for-mato digitale oppure perl’acquisto, secondo moda-lità tradizionali, recandosipresso l’esercente scelto. Èpossibile salvare e poistampare il voucher, ma, sesi desidera, è anche pos-sibile semplicemente esibi-re all’esercente il vouchersul proprio notebook, ta-blet o smartphone, visua-lizzandolo come “QR code”o “ b a r c o d e ” e m e s s oda l l’applicazione. È impor-tante sapere che l’impor tod e l l’acquisto viene scalatodal credito disponibile soloal momento dell’e f fe tt ivoutilizzo del voucher.

Dove e quando usarloDa far notare che non èpossibile fare acquisti libe-ri, ma solo vincolati alle of-ferte presenti. Inoltre non èpossibile scaricare film o

musica a piacimento poi-ché l’obiettivo dell’iniziati -va è incentivare gli spet-tacoli e le attività dal vivo.Nel marketplace, sotto lasupervisione ministeriale,è stato redatto un elenco dinegozi, esercenti, musei,teatri, cinema e servizi cul-turali convenzionati cheavranno tempo fino a tuttogiugno 2017 per accreditar-si al fine di ricevere i pa-gamenti a mezzo della car-ta elettronica.I neo maggiorenni avrannotempo di sfruttare il bonusdal compimento del 18°compleanno fino al 31 di-cembre del prossimo anno.La classe 1998 è solo la pri-ma generazione di giovaniche usufruisce di questaopportunità; in base alle di-chiarazioni del Governo,questo incentivo verrà rin-novato anche per le pros-sime leve.

Ottobre 2 01 6FISCO & LEGISLAZIONE | 9

SCADENZARIO FISCALEGIOVEDÌ 10 NOVEMBREModello 730/2016 integrativo.• Consegna, da parte del CAF / pro-fessionista abilitato al dipendente/pen-sionato/collaboratore, della copia delmodello 730/2016 integrativo e del re-lativo prospetto di liquidazione 730-3inte grativo;• invio telematico all’Agenzia delle En-trate da parte del CAF / professionistaabilitato dei modd. 730/2016 integrativie dei relativi modd. 730-4 integrativi;• comunicazione al sostituto d’imp ostada parte del CAF / professionista abi-litato del mod. 730-4 se non è possibilel’invio telematico all’Ag enzia.Modello 730/2016 rettificativo. Inv i otelematico all’Agenzia delle Entrate daparte del CAF / professionista abilitato,che ha rilasciato un visto di conformitàinfedele, dei modd. 730/2016 rettificativioppure della comunicazione contenentei dati della rettifica, se il contribuentenon intende presentare la nuova di-ch ia raz i o n e.

MARTEDÌ 15 NOVEMBREIva, corrispettivi grande distribuzione.Invio telematico dei corrispettivi relativial mese di ottobre da parte delle impresedella grande distribuzione commercialee di servizi.

MERCOLEDÌ 16 NOVEMBREIva, liquidazione mensile e trimestra-l e.• Liquidazione IVA riferita al mese diottobre e versamento dell’imposta do-v u t a.• Liquidazione IVA riferita al terzo tri-mestre e versamento dell’imposta do-vuta maggiorata degli interessi dell’1%(non dovuti dai soggetti trimestrali spe-c ia l i ) .Irpef, ritenute alla fonte su redditi dilavoro dipendente e assimilati. Ve r-samento delle ritenute operate ad ot-tobre relative a redditi di lavoro di-pendente e assimilati (collaboratoricoordinati e continuativi – codice tributo1004).Irpef, ritenute alla fonte su redditi dilavoro autonomo. Versamento delle ri-

tenute operate ad ottobre per redditi dilavoro autonomo (codice tributo 1040).Irpef, altre ritenute alla fonte. Ve r-samento delle ritenute operate ad ot-tobre relative a:• rapporti di commissione, agenzia, me-diazione e rappresentanza di commer-cio (codice tributo 1038);• utilizzazione di marchi e opere dell’i n-gegno (codice tributo 1040);• contratti di associazione in parte-cipazione con apporto di lavoro ancorain essere dopo il D.Lgs. n. 81/2015(codice tributo 1040) e con apporto dicapitale o misto (codice tributo 1030) sel’ammontare dell’apporto è non su-periore al 25% del patrimonio nettod e l l’associante risultante dall’ultimo bi-lancio approvato prima della data distipula del contratto.Ritenute alla fonte operate da con-domini. Versamento delle ritenute (4%)operate ad ottobre da parte dei con-domini per le prestazioni derivanti dacontratti d’ap pa l to /d’opera effettuaten e l l’esercizio d’impresa o attività com-merciali non abituali (codice tributo1019 a titolo di IRPEF, 1020 a titolo diIRE S).Inps, dipendenti. Versamento dei con-tributi previdenziali relativi al personaledipendente, per le retribuzioni maturatenel periodo di paga di ottobre.Inps agricoltura. Versamento della ter-za rata 2016 dei contributi previdenzialisul reddito convenzionale da parte deicoltivatori diretti e imprenditori agricoliprofessionali (IAP).Inps, gestione separata.• Versamento del contributo del 24% -31,72% da parte dei committenti, suicompensi corrisposti a settembre a col-laboratori coordinati e continuativi, col-laboratori occasionali, incaricati allavendita a domicilio e lavoratori au-tonomi occasionali (compenso supe-riore a € 5.000).• Versamento da parte dell'associantedel contributo dovuto sui compensicorrisposti a settembre agli associati in

partecipazione con apporto di lavorocon contratti ancora in essere dopo ilD.Lgs. n. 81/2015 nella misura del 24% -31,72% (soggetti non pensionati e noniscritti ad altra forma di previdenza).Inps, contributi Ivs. Versamento dellaterza rata fissa 2016 dei contributi pre-videnziali sul reddito minimale da partedei soggetti iscritti alla gestione INPScommercianti – ar tigiani.Inail, autoliquidazione premio. Ve r-samento quarta rata premio INAIL re-golazione 2015 / anticipo 2016 per co-loro che hanno scelto la rateizzazione.

LUNEDÌ 21 NOVEMBREEnasarco, versamento contributi. Ve r-samento da parte della casa mandantedei contributi relativi al terzo trimestre.

VENERDÌ 25 NOVEMBREIva comunitaria, elenchi Intrastatm ensil i. Presentazione in via telematicadegli elenchi riepilogativi delle cessionidi beni / servizi resi e degli acquisti dibeni / servizi ricevuti, registrati o sog-getti a registrazione, relativi a ottobre(soggetti mensili).

MERCOLEDÌ 30 NOVEMBREacconti modello 730/2016. Op erazionidi conguaglio sulla retribuzione erogataa novembre per l’importo dovuto a titolodi acconto 2016 (seconda o unica ra-ta).Acconti Irpef/Ivie/Ivafe/Ires/Irap2016. Versamento della seconda o unicarata dell’acconto IRPEF / IVIE / IVAFE /IRES / IRAP 2016 da parte di personefisiche, società di persone e soggettiIRES con esercizio coincidente con l’a n-no solare.Acconti cedolare secca. Ve rsa m e ntodella seconda o unica rata dell’a c c o ntod e l l’imposta sostitutiva (cedolare secca)dovuta per il 2016.Acconti contributi Ivs. Versamento del-la seconda rata dell’acconto 2016 deicontributi previdenziali sul reddito ec-cedente il minimale da parte dei soggetti

iscritti alla gestione INPS commercianti– ar tigiani.Acconti contributi gestione separata.Versamento della seconda rata dell’a c-conto 2016 del contributo previdenzialeda parte dei professionisti senza Cassapre videnziale.Inps dipendenti. Invio telematico delmod. UNI-EMENS contenente sia i daticontributivi che quelli retributivi relativial mese di ottobre. L’adempimento in-teressa anche i compensi corrisposti acollaboratori coordinati e continuativi,incaricati alla vendita a domicilio, la-voratori autonomi occasionali, nonchéassociati in partecipazione con apportodi lavoro con contratti ancora in esseredopo il D.Lgs. n. 81/2015Iva, acquisti da San Marino. Inv i otelematico della comunicazione degliacquisti (senza IVA) da operatori eco-nomici aventi sede a San Marino, an-notati a ottobre, utilizzando il quadro SEdel Modello di comunicazione poli-va l e nte.Estromissione immobile strumentale.Versamento della prima rata, pari al60%, dell’imposta sostitutiva dovuta(8%) per l’immobile strumentale pos-seduto alla data del 31.10.2015 estro-messo da parte dell’imprenditore in-dividuale entro il 31.5.2016 (codice tri-buto 1127).Assegnazione/cessione agevolata beniai soci - trasformazione agevolata insocietà semplice. Versamento della pri-ma rata, pari al 60%, dell'imposta so-stitutiva dovuta (8% - 10,50% - 13%) perle assegnazioni / cessioni di beni im-mobili / mobili ai soci, effettuate entro il30.9.2016 (codici tributo 1836 e 1837). Ilversamento interessa anche le societàimmobiliari trasformate in società sem-plici.Revisori legali, comunicazione indi-rizzo pec. Termine entro il quale irevisori legali (persone fisiche / giu-ridiche) iscritti allo specifico Registrodevono comunicare (se non già ef-fettuato) ovvero aggiornare il proprioindirizzo PEC, tramite l’area riservataaccessibile all’ indirizzo Internetwww.revisionele gale.mef.g ov.it.

Prelazione agraria finalmente estesaagli IAP, ma con delle limitazioniIl 25 agosto scorso è entratoin vigore il “Collegato Agri-c o l o”. Questo provvedimen-to introduce modifiche ra-dicali nel mondo dell’agri -coltura, alcune delle quali,però, sono carenti del ne-cessario coordinamentocon la precedente norma-tiva, risultando, quindi, didifficile applicazione. Tra le novità più importanticontenute nella Legge 154del 28 luglio 2016 c’è senzadubbio la modifica dellalegge numero 817/1971 concui si è provveduto ad esten-dere il diritto di prelazioneagraria all’imp renditoreagricolo professionale(IAP).

Il diritto di prelazioneIl diritto di prelazione co-stituisce una limitazione al-la libertà di cedere i propribeni e consente, a coloroche ne abbiano diritto, di farvalere la loro pretesa di ac-quistare il bene che il pro-prietario intende vendere.Per questo suo carattere li-

mitativo dell’auto n om iaprivata, la prelazione deveessere espressamente pre-vista dalla legge e da essadisciplinata. Fra i casi di pre-lazione che il nostro ordi-namento consente, vi è laprelazione agraria, che si so-stanzia nella preferenza ac-cordata a determinati sog-getti qualora un proprieta-rio intenda vendere il pro-prio terreno rustico desti-nato all’attività agricola. Danotare che il diritto di pre-lazione sorge solo nel casodi trasferimento a titolooneroso di un fondo rusticoe non anche nel caso di per-muta, vendita forzata, liqui-dazione coatta, fallimentood espropriazione per pub-blica utilità. Per lo stessomotivo è da escludere il di-ritto di prelazione in caso did o naz i o n e.

L’estensione allo IAPDal 25 agosto scorso, il di-ritto di prelazione, general-mente spettante in prece-denza ai soli coltivatori di-

retti, ovvero alle società dipersone partecipate in pre-valenza da tali soggetti, èstato esteso anche agli im-prenditori agricoli profes-sionali (IAP) iscritti alla pre-videnza agricola; per questiultimi soggetti la prelazioneopera unicamente con ri-ferimento ai terreni agricoliconfinanti e non per quellicondotti in qualità di affit-tuari, compartecipanti o en-f i te u t i .L’estensione allo IAP del di-

ritto di prelazione agrariorappresenta un ulteriorepasso nel progressivo avvi-cinamento alla figura delcoltivatore diretto in mate-ria di diritti ed agevolazioniconcessi a favore dei “pro -f e ssi o n i st i” d e l l’agr icoltura.Tuttavia, il diritto di prela-zione dello IAP non è il me-desimo di quello del col-tivatore diretto. La legge haposto dei limiti espliciti: es-so può essere esercitatoesclusivamente quale con-

finante e non come affittua-rio. Inoltre, il diritto di pre-lazione da parte del proprie-tario IAP può essere eser-citato solo se sul fondo invendita non siano insediatiaffittuari coltivatori diretti.L’esistenza sul fondo offertoin vendita di un coltivatorediretto non tanto attribuiscea quest’ultimo la preferenzasui proprietari confinanti,quanto esclude proprio ildiritto di prelazione a favoredi questi ultimi, anche se i

coltivatori del fondo non in-tendano esercitare il loro di-ritto di prelazione. Per fondiconfinanti devono inten-dersi quei fondi fisicamentee materialmente contiguiper contatto lungo una co-mune linea di demarcazio-n e.

Questioni controverseRimangono ancora apertealcune questioni controver-se. Infatti, per consentire al-lo IAP l’esercizio della pre-lazione, è richiesta l’iscri -zione alla previdenza agri-cola, ma per le società, tracui le cooperative, il requi-sito dell’iscrizione può es-sere conseguito solo dai ri-spettivi soci e amministra-tori. Ed inoltre, la normativasulla prelazione agraria pre-vede che il fondo acquistatonon superi il triplo della su-perficie coltivabile con il la-voro della famiglia, ma perlo IAP non è richiesta la col-tivazione manuale del fon-do e pertanto tale limita-zione appare superata.

Ottobre 2 01 610 | CIPA .ATREGIONE Pubblicata il 10 ottobre la DGR 18-4037 che riguarda le misure 4.1.1, 4.1.2 e 6 . 1. 1

Incrementati i fondi per il mondo agricoloSostegni e contributi per agevolare l’ammodernamento delle aziende e aiuti all'avviamento di imprese giovaniE’ stata pubblicata la DGR18-4037 in data 10 ottobre2016, che incrementa i fon-di per la concessione di so-stegni e contributi per age-volare l’ammo dernamentodelle aziende agricole e laconcessione di aiuti all'av-viamento di imprese per igiovani agricoltori previsticon il bando 2016, al fine dimeglio aderire alle richie-ste di investimento delmondo agricolo.In riferimento alle Opera-zioni 4.1.1 “Mig l i o ra m e ntodel rendimento globale edella sostenibilità delleaziende agricole”, 4.1.2“Miglioramento del rendi-mento globale e della so-stenibilità delle aziendeagricole dei giovani agri-coltor i” e 6.1.1 “Premio perl'insediamento di giovaniagr icoltor i” del Program-ma di Sviluppo Rurale2014-2020 del Piemonte(PSR), le dotazioni finan-ziarie stabilite con la DGRn. 78-2686 del 21.12.2015(per le Operazioni 4.1.1 e4.1.2) e con la DGR n.21-3008 del 7.03.2016 (perla Operazione 6.1.1) perl’emanazione dei bandi2015 e 2016 (poi approvaticon Determinazione Diri-genziale n. 885 A1707A del22.12.2015 per le Operazio-ni 4.1.1 e 4.1.2 e Determi-nazione Dirigenziale n. 210A1707A del 5.04.2016) so-no incrementate con le se-guenti dotazioni aggiunti-v e.

Operazione 4.1.1,Aree A, B e C1Dotazione aggiuntiva di ri-sorse cofinanziate com-p l e s s i v e p e r e u r o10.185.861,99 (ripartite inq u o t a U E p e r e u r o4.392.143,69, quota stataleper euro 4.056.010,24 equota regionale per euro1.738.115,49); tale dotazio-ne aggiuntiva consente didare la copertura finanzia-ria a tutte le domande ingraduatoria con punteggiodi priorità pari a 19.

Operazione 4.1.1,Aree C2 e DDotazione aggiuntiva di ri-sorse cofinanziate com-p l e s s i v e p e r e u r o3.866.662,04 (ripartite inq u o t a U E p e r e u r o

1.667.304,67, quota stataleper euro 1.539.704,82 equota regionale per euro659.807,21); tale dotazioneaggiuntiva consente di da-re la copertura finanziaria atutte le domande in gra-

duatoria con punteggio dipriorità pari a 18.

Operazione 4.1.2,Aree A, B e C1Dotazione aggiuntiva di ri-sorse cofinanziate com-p l e s s i v e p e r e u r o6.544.154,46 (ripartite inq u o t a U E p e r e u r o2.821.839,40, quota stataleper euro 2.605.882,31 equota regionale per euro1.116.694,52); tale dotazio-ne aggiuntiva consente didare la copertura finanzia-ria a tutte le domande ingraduatoria con punteggiodi priorità pari a 23.

Operazione 4.1.2,Aree C2 e DDotazione aggiuntiva di ri-sorse cofinanziate com-

p l e s s i v e p e r e u r o5.031.256,33 (ripartite inq u o t a U E p e r e u r o2.169.477,73, quota stataleper euro 2.003.446,27 equota regionale per euro858.533,58): tale dotazioneaggiuntiva consente di da-re la copertura finanziaria atutte le domande in gra-duatoria con punteggio dipriorità pari a 24.

Operazione 6.1.1,Aree A, B e C1Dotazione aggiuntiva di ri-sorse cofinanziate com-p l e s s i v e p e r e u r o805.000,00 (ripartite inq u o t a U E p e r e u r o347.116,00, quota stataleper euro 320.551,00 e quotar e g i o n a l e p e r e u r o137.365,20): tale dotazione

aggiuntiva consente di da-re la copertura finanziaria atutte le domande in gra-duatoria con punteggio dipriorità pari a 16.

Operazione 6.1.1,Aree C2 e DDotazione aggiuntiva di ri-sorse cofinanziate com-p l e s s i v e p e r e u r o6.657.000,00 (ripartite inq u o t a U E p e r e u r o2.870.498,40, quota stataleper euro 2.650.817,40 equota regionale per euro1.135.950,48); tale dotazio-ne aggiuntiva consente didare la copertura finanzia-ria a tutte le domande ingraduatoria con punteggiodi priorità pari a 16. La quo-ta regionale complessiva èpari a euro 5.646.466,48.

AGRITURISMI In attuazione della Legge regionale del 23 febbraio 2015 sul settore

Compilazione telematica della relazione aziendaleIl regolamento di attuazionedella Legge regionale 23 feb-braio 2015, n. 2. “Nuove di-sposizioni in materia di agri-tur ismo” prevede la compila-zione della relazione aziendaleda effettuarsi in modalità te-lematica sul Sistema Informa-tivo Piemontese entro il 31 ot-tobre 2016.Per la compilazione della re-lazione è necessaria la costi-tuzione del fascicolo aziendale oil suo aggiornamento qualoral’azienda lo abbia già costituitoin precedenza.La prevalenza e la connessionesono dimostrate dall'imprendi-tore agricolo che intende svol-gere l'attività agrituristica tra-mite apposita relazione sull'at-tività agrituristica in forma diautocertificazione da presentaresecondo le modalità stabilite dalregolamento di attuazione di cuiall'articolo 14.Nella relazione sono indicate:a) l'attività agrituristica e l'at-tività agricola e la consistenzadella produzione aziendale;b) la scelta della condizione per

realizzare la prevalenza dell'at-tività agricola, ai sensi dell'ar-ticolo 4, comma 2;c) le strutture edilizie presentinelle unità tecniche economi-che (UTE) da utilizzare per leattività agrituristiche e per l'at-tività agricola.

A seconda della scelta effettuatasono indicate le previsioni re-lat i ve :a) al tempo di lavoro impiegatoper lo svolgimento dell'attivitàagricola e a quello per l'attivitàagrituristica ;b) alla PLV, compresi gli aiuti di

mercato e di integrazione alreddito, e alle entrate ottenibilidall'attività agrituristica, al nettodell'eventuale intermediazionedell'ag enzia.I requisiti soggettivi e oggettivi,nonché la prevalenza dell'at-tività agricola rispetto all'attivitàagrituristica sono mantenuti pertutto il periodo di esercizio del-l'attività agrituristica.Qualora l'imprenditore agricoloritenga necessario applicare unacondizione diversa da quellascelta relativamente al requisitodella prevalenza dell'attivitàagr icola.La comunicazione va trasmessaallo sportello unico delle attivitàproduttive (SUAP) del comuneterritorialmente assoggettandoa tale adempimento sia le nuoveaziende agrituristiche in fase diavvio dell’attività che le aziendeagrituristiche in esercizio, tra-mite il sistema informatizzato.La nuova condizione scelta siapplica anche al periodo del-l'anno solare già trascorso, salvoeventuali procedimenti di ac-certamento pendenti.

Ricordiamo a tutti gli api-coltori che essi hanno l’ob -bligo di installare, in unluogo chiaramente visibilein prossimità di ogni apia-rio, un cartello identifica-tivo che abbia le dimen-sioni minime equivalenti alformato A4 e riporti la scrit-ta, con caratteri di altezzaminima di 4 centimetri,“anagrafe apistica nazionale – decreto ministeriale 4 dicembre 2009”e il codice identificativo dell’apicoltore. La sanzione per la mancataesposizione in apiario del cartello va da € 103,29 a € 309,87.

NOMINEValter Galante nuovo direttore di Arpea,

l’Agenzia Regionale per le Erogazioni in AgricolturaLa Giunta regionale, su proposta dell’ass ess oreGiorgio Ferrero, ha approvato la nomina di ValterGalante quale direttore dell’Agenzia regionalepiemontese per le erogazioni in agricoltura (Ar-pea) in sostituzione di Riccardo Brocardo, di-messosi dopo sei mesi dalla nomina.Valter Galante ha trascorso otto anni al Comunedi Torino, due al ministero del Lavoro e poiquattordici, sempre da dirigente, in Regione Pie-monte con una parentesi da assessore alla Sanitàdal 2003 al 2005 nella giunta di Enzo Ghigo.Galante dopo aver diretto l’Asl di Asti era re-centemente tornato in Piazza Castello ad oc-cuparsi di Partecipate con l’assessore Giuseppina

De Santis.Da Arpea ogni anno transitano dall’Europa 500milioni di euro diretti agli agricoltori piemontesie spetta all’agenzia erogare secondo i criteri pre-visti dalle norme e mettendo in atto tutti i con-trolli necessari per verificare la corrispondenzatra ciò che le aziende dichiarano nelle domandedi contributo e le attività e gli investimenti che poieffettivamente mettono in atto. Un lavoro tutt’al -tro che banale come dimostrano gli oltre 5 mi-lioni all’anno di spese di funzionamento e unapianta organica di circa 50 dipendenti.Al nuovo Direttore i migliori auguri di buonlavo ro.

APICOLTORI ATTENZIONE!Installate il cartello identificativo

apiario per evitare sanzioni

Ottobre 2 01 6CIPA.AT | 11

Non è colpa di un fungo eneanche di un batterio. Ilmotivo per cui in Piemontesi sta assistendo a una nuo-va e devastante morìa dipiante di actinidia potrebbeessere legato alla situazioneidrica del terreno. Parados-salmente, le piante stareb-bero seccando per satura-zione di acqua alle radici,complici il compattamentodei terreni argillosi (nellearee alluvionali il problemanon sussisterebbe), le “ro -t a i e” di passaggio degli ato-mizzatori e la mitezza dellecondizioni climatiche, chenegli ultimi anni vedonoconcentrarsi le piogge e ri-dursi il salutare manifestarsidel gelo/disgelo. E’ q u a ntoemerge dalla prime valuta-zioni della Fondazione perla ricerca e sperimentazioneortofrutticola piemontese,Agrion, al lavoro su questanuova emergenza, che se-condo taluni frutticoltoriavrebbe conseguenze addi-rittura più gravi della bat-teriosi Psa de-gli ultimi an-ni.

Come nelVe ro n e s e«La cosiddet-ta “moria delkiw i” - osser-va il direttoredi Agrion, Sil-vio Pellegrino- è stata se-gnalata per laprima voltanel Veronesen e l 2 0 1 2 ,quando è ini-ziato il collas-samento d’in -teri actinidieti, fino a giun-gere, nel 2016, alla necessitàdi estirpare oltre 1000 ha disuperficie. A distanza di treanni, nel 2015, anche in Pie-monte sono stati segnalati iprimi impianti colpiti daquesto fenomeno, dappri-ma nell’areale di produzio-ne Vercellese (Borgo d’Ale -Alice Castello) e quest’annoa n c h e n e l C u n e e s e ,n e l l’areale di Saluzzo e La-gnas co».

Descrizionedei sintomi«Gli impianti colpiti - spie-gano i tecnici Agrion, Gra-ziano Vittone e Luca Nariche stanno conducendo laricerca in campo - mani-festano inizialmente la pre-senza di alcune piante in viadi appassimento, soventeconcentrate in alcune zoned e l l’appezzamento (capez-zagne - file esterne), sino agiungere al loro completocollassamento e morte. Il fe-nomeno in genere si diffon-de all’interno dell’actinidie -to abbastanza velocementen e l l’arco di una stagione. Leradici delle piante colpitesono quelle di grosse di-mensioni, e la loro cortecciaè di colore rossobruno e fa-cilmente si sfila dal cilindrocentrale. Significativa è la ri-duzione del capillizio radi-cale che, come è noto, èquello che svolge la vera epropria funzione di assor-b i m e nto » .Quelli che seguono, sono iprimi rilievi e consigli praticielaborati dagli stessi Vittone

e Nari sullabase delle lo-ro analisi.

A ppassimentoLa pianta colpita presentainizialmente un appassi-mento delle foglie che benpresto necrotizzano e cado-no. Ovviamente anche ifrutti arrestano il loro ac-crescimento e di conse-guenza la produzione risul-ta completamente compro-messa. Va sottolineato comele piante interessate a que-sto fenomeno non presen-tino, a differenza di quellecolpite da altre avversità,compresa la batteriosi Psa,nessuna risposta vegetativa,come ad esempio i ricaccidalla base o dal tronco.

Campo d’indagineEssendo ancor vivo il ricor-do dello sconvolgimentocausato dalla batteriosi delkiwi (PSA) a partire dal 2011,l’attenzione si è concentratanella direzione d’individua -re, come causa primaria delfenomeno, la presenza di unqualche patogeno: al mo-mento però, come meglio sidirà fra breve, non si è po-tuto dimostrare questa cor-relazione, analogamente aquanto è emerso dalle in-dagini svolte nel veroneseper lo stesso fenomeno. Atale proposito si sono presein considerazione tutte lepossibili cause del fenome-no che possono venire cosìsi nte t i zz ate.

Esclusa causa funghiSulle radici in osservazionenon si è mai riscontrata pre-senza di micelio ascrivibileai patogeni agenti di mar-

ciumi radicali quali Armil-laria sp. e Rosellinia sp.; dal-le centinaia di espianti ese-guiti, nel laboratorio del SFRdella Regione Piemonte, dalconfine dell’alterazione ra-dicale, il 75% degli isola-menti su piastra è rimastosterile a conferma che l’al -terazione del tessuto è do-vuta ad una fattore fisico enon ad una causa parassi-taria. Solo da alcuni espiantidi tessuto radicale (2%) sisono sviluppate colonie difunghi appartenenti al ge-nere Cylindrocarpon, Fusa-rium, Phytophthora, Rhi-zoctonia: la loro scarsa pre-senza nelle radici deperientiesaminate, consente diescludere una loro respon-sabilità diretta nel fenome-no. Gli ulteriori espiantihanno prodotto sviluppo difunghi e lieviti privi di ruolopatog enetico.

Saturazione idricaIn diversi casi esaminati èstata rilevata uno stato disaturazione idrica proprionella porzione esploratadalle radici che in questocaso presentano un eviden-te stato di sofferenza. Que-

sta situazione anomala, tro-va conferma dalla pratica ri-corrente di fornire alla pian-ta quantità d’acqua moltosuperiori alla reale neces-sità, superando frequente-mente 80 o 100 litri al giornoper pianta (da 40 a 45m3/ha/giorno) e nell’a rc odella stagione vegetativa an-c h e i 4 . 0 0 0 - 4 . 5 0 0m3/ha/anno. Va aggiuntoche non sono rari i casi incui si attua una sovrappo-

sizione dei sistemi irriguiadottati: a quello localizzato(goccia o spruzzo), spessoviene praticato quello ascorrimento, e, senza alcuncriterio, viene ripreso, im-mediatamente, il sistemapresente nell’impianto. Di-versamente, esistono casinei quali si è solo attuato ilsistema localizzato a goccia,tuttavia, il tempo di accen-sione troppo prolungato eturni troppo ravvicinati, de-terminano comunque lecondizioni di criticità checausano la moria delle pian-te. Tuttavia va detto che nonesiste un valore indice di ap-porto idrico generalizzabilee valido per tutti gli impian-ti; è l’osservazione direttadello stato idrico di quel ter-reno, meglio se correlata al-la lettura di tensiometri po-sti a diverse profondità, aconvalidare la corretta ge-stione irrigua. Riguardo allaeffettiva esigenza idrica del-la coltura, la sperimentazio-

ne CReSO, ha iniziato nel2008 ad approfondire le co-noscenze proprio per le de-terminazione del fabbiso-gno idrico delle colture at-traverso il monitoraggiod e l l’umidità del terreno.

Prova della palaSi è già verificato che la sin-tomatologia descritta sia, inalcuni casi, causata, al con-trario, da un insufficienteapporto idrico dovuto ad unnon corretto funzionamen-to dell’impianto oppure adun errata dislocazione degliirrigatori. In queste situazio-ni, per assurdo, si assiste aduna manifestazione dei sin-tomi del tutto analogaa l l’eccesso idrico, con la ti-pica presenza di foglie ne-crotiche. Questo fenomeno,si è accentuato in questi ul-timi anni nei quali si sonoregistrate temperature ele-vate nei mesi di luglio e ago-sto. In questo caso la causasarà facilmente individuabi-le con la semplice “p rovadella pala” che consentirà divalutare l’effettiva coperturadel terreno da parte dell’im -pianto irriguo. In questa si-tuazione le radici appaionosane ma meno sviluppate esarà sufficiente apportare ledovute correzioni al sistemairriguo e la pianta ripren-derà la sua normale attività.

Sistemazionee fertilità del terrenoCol tempo la baulatura, nor-malmente attuata all’i m-pianto, è ormai scomparsa,ponendo i filari e la zonad e l l’interfila, completa-mente in piano, determi-nando la formazione, in cer-te zone del suolo, di accu-muli idrici. Purtroppo, siconstata, anche in impiantirealizzati di recente, l’assen -za di una sistemazione ade-guata che, nei terreni di na-tura argillosa è assoluta-mente necessaria e deveformare un dislivello, fra ilcolmo della fila ed il puntopiù basso del centro del fi-lare, di almeno 50 cm. Nonva anche trascurata la for-mazione, in certe zoned e l l’appezzamento, di veree proprie rotaie dovute a fre-quenti passaggi con l’ato -mizzatore in condizioni disaturazione idrica che favo-riscono poi i ristagni dell’ac -qua; in tal caso andrannorimosse con un’op erazionedi risanamento del suolo at-traverso opportune lavora-zioni. Un altro aspetto, sem-pre più messo in secondoordine, è il mantenimento diun buon contenuto di so-stanza organica nel terreno;in questi ultimi tempi si èinfatti trascurato questoaspetto che invece è fon-damentale per mantenereuna corretta struttura delterreno che consenta unnormale sviluppo delle ra-dici.

Nuova e devastante moria di kiwiNon è colpa di un fungo e neanche di un batterio: il problema potrebbe essere legatoalla saturazione di acqua. Primi rilievi e consigli pratici elaborati dalla Fondazione Agrion

Silvio Pellegrino, direttore diAg ri o n

Collari (C) e code di topo (T) in radici marcescenti di kiwi affetti damoria ( da Fresh Plaza)

Ottobre 2 01 612 | ALES SANDRIAMISURA AGROAMBIENTE Insoddisfazione per il Programma di Sviluppo Rurale 2014/2020 emanato dalla Regione

PSR: Alessandria la più penalizzataLa Cia provinciale denuncia una situazione di malcontento per l'esclusione di molte aziende dai bandi apertin di Genny Notarianni

Cia Alessandria denunciauna situazione di grave mal-contento riguardo il Pro-gramma di Sviluppo Rurale2014/2020 bandito dalla Re-gione Piemonte.Tra le principali caused e l l’insoddisfazione: il fal-limento generale dell’i m-pianto del PSR; le numerosecriticità riscontrate sulle mi-sure; l’estrema difficoltà adaderire ai finanziamenti daparte delle imprese agrico-l e.Durante un incontro svoltoin Assessorato regionale laCia ha avanzato una serie diproposte che saranno ap-profondite tecnicamente insuccessivi incontri. E’ st atoevidenziato preliminar-mente come sia assoluta-mente inadeguata la dota-zione finanziaria per le mi-sure attivate e come molte,troppe, aziende restino difatto escluse dai finanzia-menti. È perciò indispensa-bile e urgente che la Re-gione, in taluni casi, integrile risorse assegnate e, in altricasi, attivi con tempestivitànuovi bandi.Per quanto concerne le mi-sure agroambientali vannosottolineate le non pochedifficoltà incontrate daglioperatori a causa di normenon sempre chiare e appli-cabili sul versante tecnico(ad esempio, gli impegni fa-coltativi, quali i sovesci au-tunno-vernini, l’inter vallodi 40 giorni tra la raccolta diuna coltura e la semina dellasuccessiva per l’op erazione10.1.3, ecc). Tali difficoltàsono state segnalate più vol-te, per iscritto e a voce, aifunzionari della Regione ed e l l’ARPEA senza che sianostate individuate idonee so-lu zioni.

Inoltre, vi è una formazionetardiva delle graduatoriecon notevole danno a caricodelle aziende che hanno sa-puto, solo a fine campagna,che la loro istanza non era inposizione finanziabile. Perdi più, a tutt’oggi, mancanoancora le graduatorie per al-tre operazioni, con impos-sibilità da parte delle azien-de di assumere le oppor-tune decisioni.«La provincia di Alessandriaha sempre usufruito in mo-

do significativo delle misureagro climaticoambientalidel PSR - commenta GianPiero Ameglio, presidenteprovinciale Cia Alessandria- Esse rappresentano unp o l m o n e i m p o r t a n t ed e l l’attività economicaaziendale. Siamo fortemen-te colpiti dal fatto che su2.517 domande presentateper queste misure in tutto ilPiemonte solo 610 sono ingraduatoria utile (24,2%).Dal nostro territorio ne sono

state approvate solamente55 a fronte di 625 domandepresentate (8,8%)». Aggiun-ge Carlo Ricagni, direttoreprovinciale Cia: «I critericon cui sono state stilate legraduatorie hanno pesante-mente sfavorito le aziendedella nostra provincia. Inol-tre, il passaggio delle com-petenze dalla Provincia allaRegione ha creato ulterioreconfusione burocratica, chesi è sommata ai problemi dicarattere informatico tra

tutti gli enti coinvolti».Per la Cia inoltre vi è l’ur -genza di aprire un nuovobando soprattutto per l’ope -razione 6.1.1 (insediamentogiovani) e per la collegataoperazione 4.1.2 (investi-menti nelle aziende agricolecondotte da giovani): i gio-vani esclusi dall’attuale gra-duatoria sono già insediatida alcuni mesi ed entro unanno devono poter presen-tare una nuova istanza. Inol-tre, alcuni di essi compiran-no 41 anni entro breve ter-mine: dopo non è più pos-sibile accedere al sostegnogiovani del PSR.In questo elenco di criticitànon si può sottacere comeAGEA, MIPAAF e ISMEA sisiano resi responsabili delladisastrosa applicazione del-la riforma del sostegno alcomparto assicurativo agri-colo, introdotta dall’intem -pestivo programma di sem-plificazione di “Agr icoltura2.0” che ha previsto il Pianoassicurativo individuale(Pai). Il Piano appare inge-

stibile a causa, ancora unavolta, degli irrisolti problemidi interscambio dati fral’anagrafe piemontese e ilfascicolo di coordinamentoAGEA-SIAN, dal quale il Pairicava (2016) o verifica(2015) i dati di superficie as-si cu rab i l e.I tecnici della Cia hanno ri-scontrato forti e ingiustifi-cati ritardi nelle erogazionidei pagamenti delle doman-de uniche 2015, che hannopenalizzato, e in molti casistanno tuttora penalizzan-do, numerose aziende inmodo molto grave, metten-done a repentaglio la stessas opravvivenza.I dirigenti Cia concludono:« Nell’incontro in Regioneabbiamo illustrato chiara-mente le problematiche danoi riscontrate, che mettonole nostre aziende associate arischio e per cui chiediamoa l l’Assessore di intervenire;se questo non dovesse ac-cadere nel breve periodo,siamo pronti ad intrapren-dere azioni di protesta».

L’INTERVISTA Felice Arlotta, dirigente dell'ITIS Barletti di Ovada, per il nuovo anno scolastico

«Fare Agraria non significa solo lavorare la terra»Quasi un centinaio di allievi frequentano ilnuovo indirizzo tecnico "Agraria, Agroa-limentare. Agroindustria" dell'Istituto Su-periore Barletti di Ovada, ormai al terzoanno di svolgimento. Numeri confortantinell'Ovadese, secondo il dirigente FeliceArlotta, che ci ospita per fare qualche con-siderazione di inizio anno scolastico.

Preside, qual è la tendenza delle iscri-zioni all'indirizzo di Agraria?«Potremo fare un vero bilancio quandosaremo a regime e avremo anche la classequinta (ora ci sono una classe prima, unaseconda e due terze, ndr), ma per il mo-mento siamo molto soddisfatti. Abbiamoacquisito ragazzi anche di altri indirizzi, adesempio dall'alberghiero, con motivazioniprofonde orientate nella prosecuzione del-le attività familiari, agricole e agrituristiche.Chi si inserisce da noi crede davvero in ciòche fa: iscriversi all'indirizzo di Agraria nonsignifica solo lavorare la terra, ma anche

portare avanti una tradizione su un ter-ritorio con caratteristiche precise ed esserepreparati, ad esempio, su meccatronica,controllo di serre, utilizzo di droni».

Quali sono i principali nuovi progetti?«Open F@rm è un progetto particolare checongiunge, in ambito multidisciplinare, di-versi indirizzi dell'Istituto, con l'agricolturacome elemento di unione; l'Azienda agri-cola derivante dal nostro Campus per ilmomento è in modalità non produttiva,intesa come solo laboratorio, ma in futuroarriveremo anche alla produttività. Sullepertinenze dell'Istituto abbiamo piantato90 barbatelle di vigneto (e corileto vicino)più aree destinate ad orto/giardino tera-peutico e a laboratorio piante officinali;inoltre le aziende "tutor" Gaggino di Ovadae Alemanni Annamaria di Tagliolo Mon-ferrato (associate Cia, ndr) mettono a di-sposizione ad uso gratuito porzioni del lorovigneto e la cantina per le esercitazioni

pratiche di viticoltura e vinificazione, attivedal terzo anno scolastico, sotto la guida deidocenti del Barletti».

Sono previste attività extra-scolastiche?«C'è l'alternanza scuola-lavoro, occasionein cui gli allievi possono vivere il lavoroaziendale da vicino; poi organizziamo vi-site in aziende, visite nelle fiere italiane piùimportanti, e dopo la vendemmia nelle dueaziende tutor attiviamo i contatti per av-viare moduli di zootecnia e agriturismo».

Cosa ricorda dei suoi anni scolastici?«Ho frequentato il Conservatorio di Musicaparallelamente al Liceo Scientifico, ma nel-le scuole non si facevano le attività di oggi.Inoltre i Presidi non si vedevano spesso (equando si vedevano erano guai!), ora in-vece la (mia) presenza è essenziale a con-tatto con i ragazzi. Oltre a questo, adessoimparo anche io all'indirizzo Agrario, orache ho casa con vigneto a Trisobbio!».

La Spesa in Campagna, il nuovomercato inaugurato in via DanteNuovo mercato de La Spesain Campagna della Cia diAlessandria, con i produt-tori delle aziende agricoledel territorio.Il mercato, che nasce dallacollaborazione di Cia eAscom con il patrocinio el'appoggio del Comune, sisvolge tutti i mercoledì mat-tina, dalle ore 8,30 alle 13,30circa in via Dante ad Ales-sandria, con l'intenzione dirivalorizzare una delle vie

storiche della città.I produttori presenti nelnuovo mercato sono: La Fat-toria della Capra Regina(formaggi caprini), Casa Le-gumina (ortaggi e frutta),Davide Garoglio (vino), Ca-scina dell'Isidora (formaggicaprini), Piccolo Vivaio (ro-se antiche e piccole piante),Maggiociondolo (confetturee sciroppi), Cascina Riofred-do (ortaggi e frutta), PaolaFinetti (uova, pollame, sa-

lumi), Campobio e Terre delBarè (ortaggi e frutta bio-logica), Cooperativa "Il Pa-ne e le Rose" (ortaggi efrutta), Fratelli Gaviati (con-fetture e ortaggi), ValdibellaCooperativa Agricola (vino,latte di mandorle, agrumi,grissini), Molare's (birra ar-tigianale e miele). Altri pro-duttori si inseriranno du-rante le prossime settimanecon altre specialità del ter-r itor io.

Felice Arlotta

GRANO E PANEUn confronto

tra produttori e pensionatiLa Cia e l'ANP (Associazione Nazionale Pen-sionati) di Alessandria organizzano un in-contro provinciale, venerdì 18 novembredalle ore 9.30 al circolo Europa - La Casettain via San Giovanni Bosco 63, Alessandria.Temi principali della giornata saranno ilpane e il grano. Tra gli interventi previsti: ilpresidente provinciale Cia Gian Piero Ame-glio, il presidente provinciale ANP VittorioTallone, il presidente regionale ANP Pie-monte Eugenio Pescio, conclusioni a curadel presidente nazionale Cia Dino Scana-vino. Per adesioni: 0131/236225 int. 3, Pier-franco Pallavicini.

Ottobre 2 01 6ALESSANDRIA | 13

A raccolta completata, sitracciano le prime consi-derazioni sulla vendem-mia 2016 in provincia diAlessandria. Campagnaparticolarmente buonaper qualità. Le piogge set-tembrine hanno “r iempi-t o” gli acini e sono statesuperate le problematichelegate alla prolungata sic-cità. In tutte le zone dellaprovincia si prospettanoraccolti di buona qualitàcon produzioni quantita-tivamente nella media del-le diverse Denominazionidi Origine.A inizio settembre si è ini-ziato con Pinot e Char-donnay e sono seguiti Mo-scato e Brachetto: le primeindicazioni confermanograppoli sani, asciutti sen-za problemi di malattie.Barbera da metà settem-bre: prevista una grandea n nat a.Nel dettaglio: per la zonadel Tortonese, l'annata èpari se non superiore allaprecedente con un pro-dotto sano di buona strut-tura e gradazione. L'an-damento climatico conuna certa escursione ter-mica garantisce buoniprofumi e aromi. Il mer-cato ed i prezzi sono stabilio tendenti al ribasso. Ilprodotto di punta del ter-ritorio è il Timorasso, cheviene acquistato e vinifi-cato anche dalla Cantina

Sociale e aiuta a vendereanche gli altri vini. NelTortonese si sta delinean-do un interessante gemel-laggio con il Barolo. Ri-nomate cantine stanno ac-quistando terreni nella zo-

na di Monleale da piantarea Timorasso che può es-sere il giusto bianco davendere insieme al Barolo:bianco di struttura adattoall'invecchiamento. Que-ste cantine stanno già ac-

quistando uve di Timo-rasso da vinificare e ven-dere fra qualche anno.Nel Casalese: produzionesuperiore al 2015 anchedel 30% in più, buona laqualità e la gradazione, i

primi raccolti presentava-no un'acidità alta che si èrisolta con la maturazionedegli ultimi 15 giorni.Nel Gaviese e Novese èottima annata, buone gra-dazioni, resa oltre le aspet-tative data la grande sic-cità di questo anno e mez-zo, uve sane e prezzi alti.Ne l l’Acquese, la vendem-mia 2016 è stata postici-pata di una decina di gior-ni rispetto ai normali pe-riodi vendemmiali. Lacampagna di raccolta at-tuale si presenta buona siacome qualità che perquantità. La prolungatasiccità ha alzato la gra-dazione, ma i temporali difine agosto e inizio set-tembre hanno permessodi avere in generale anche

un buon quantitativo. Inalcuni terreni bianchi e ac-clivi, con piante giovani, ivigneti hanno sofferto lasiccità con una minoreproduzione, ma in gene-rale non si riscontranoproblematiche particolari.Ne l l’Ovadese (in partico-lare il Dolcetto) l'annata èstata positiva, con unquantitativo anche mag-giore del previsto, di circail 10%. Le zone in cui nonci sono stati problemi disiccità hanno uva parti-colarmente buona, conbuccia sana e buoni pro-fumi; prezzo leggermentein crescita. Tutte conside-razioni positive, anche senon si raggiunge il gradoalcolico del 2015, ritenutoun anno "eccezionale".

Vendemmia 2016: stagione positivaAumento della quantità, buona la qualità

Il tecnico Mau-ra Marcheselli(a sinistra)spiega ai gior-nalisti la quali-tà delle uve inun vigneto e isistemi di mo-nitoraggio del-la FlavescenzaDorata, duran-te una visitaguidata dellastampa in al-cune aziendedel territorio

BASTIAN CUNTRARI

PSR: Piano Stiamo RagionandoEra ora! Finalmente qualcuno haaffermato che il PSR così non va?Ho letto della presa di posizionedella Cia e di Confagricoltura e miè piaciuta perché in questo modonon si può più andare avanti:come si fa a essere competitiviquando il tutto diventa una corsaa ostacoli?La dotazione finanziaria non èadeguata, tuonano le nostre or-ganizzazioni, però mi viene undubbio: e se non fosse solo ladotazione finanziaria ciò che èina deguato?Se a oggi ci sono ancora problemida risolvere e ostacoli da superare

riusciremo a vedere quanto cispetta entro il 2020, quando sca-drà anche questo PSR?Ma le altre regioni sono tuttepiazzate come il Piemonte oppuresolo a livello piemontese c’è unainadeguatezza diffusa: finanzia-ria, politica, funzionariale...?Noi non coltiviamo “buro crazia”,quella ci fa solo perdere tempo e se

accumuliamo ritardi per le troppedomande senza risposte concrete,come al solito, in Piemonte, siperdono occasioni preziose: sen-tiamo sempre dire “p otremmo”,“p otremmo”, “p otremmo” e poi...poi alla fine non si va mai danessuna parte. E a pagare il prez-zo più alto siamo sempre noiagricoltori. Se qualcuno mi chie-

desse un consiglio per avviareu n’attività agricola mi sentirei dirispondere in questo modo: dalleAlpi alle Piramidi, dagli Appen-nini alle Ande... purché non inP i e m o nt e !PSR: Piano Stiamo Ragionando!Allibito e rassegnato ma non trop-po perché inca... volato,

vostro Bastian Cuntrari

UN PROGETTO INNOVATIVO Cia e Pastore Transumante per valorizzare il pastore italiano

La web-serie dedicata al mondo cinofiloLa Cia e l'associato Dario Capogrosso, al-levatore professionale di cani da pastore aSarezzano, varano un progetto unico nel suogenere: ha preso il via una web-serie de-dicata al mondo dei cani da pastore, unaserie di puntate disponibili online agli in-dirizzi eee. ciaal.it e www.pastoretransu-mante.com. La serie, titolata “... E il canetornò all'ovile” vuole valorizzare il ruolo delcane nel settore agricolo. Le puntate sonodisponibili in italiano e in inglese, condotte

da Dario Capogrosso, titolare de “Il PastoreT ra n su ma nte” e Genny Notarianni, addettastampa della Cia di Alessandria.Nei vari episodi, proposti anche sotto formadi “tutor ial”, si approfondiscono temi legatialla cinofilia, numerosi aspetti relativi allapastorizia ma anche temi di interesse ge-nerale per chi possiede un cane: la toe-lettatura, la condotta al guinzaglio, l'alimen-tazione, la gestazione, l'educazione di base, icomportamenti del branco e molto altro

a n c o ra.«Sono molto contento che la Cia, di cuifaccio orgogliosamente parte, abbia decisodi organizzare questo progetto pilota che miauguro diventi un punto di riferimento pergli spettatori, per capire vari aspetti delmondo del cane e dell'etologia canina chemolto spesso si tralasciano oppure non ven-gono colti con la dovuta importanza - com-menta Dario Capogrosso - Il cane è semprestato il primo attore del mondo agricolo;

questo ritorno alla sua vera essenza, comecoadiuvante degli agricoltori, è per me fon-damentale». Le prime puntate (nelle duelingue) sono già disponibili. Cliccate!

Ottobre 2 01 614 | AST IEVENTO La Giornata della Piemontese organizzata da Cipa-At e Cia provinciale all’Isola della Carne

Le tre “R” d e l l’insostituibile carne bovinaTalk show di campagna con Dino Scanavino, il professor Calabrese, Marta Parodi e Giancarlo SattaninoUn interessante quantospregiudicato talk showcampagnolo è stato alcentro, prima del tradi-zionale e affollatissimop r a n z o i n c a s c i n a ,de ll’annuale Giornatadella Piemontese orga-nizzata dal Cipa-At Pie-monte e dalla Cia di Astisul tema delle tre “R”,Razza, Reddito e Rintrac-ciabilità all’Isola dellaCarne della famiglia Ca-pra di Repergo di Isolad’A st i .Ospiti dell’incontro il pre-sidente nazionale dellaConfederazione italianaAgricoltori, Dino Scana-vino, il nutrizionista e do-cente universitario, pro-fessor Giorgio Calabrese,l’assessore all’Istruzione ealle Politiche giovanili delComune di Asti, MartaParodi, e il gastronomodottor Giancarlo Sattani-n o.Aperto dai saluti del pre-sidente provinciale dellaCia, Alessandro Durando,e del presidente regionaledel Cipa-at, Gabriele Ca-renini (presente anche ildirettore regionale Gio-vanni Cardone), il talk havisto i giornalisti ManuelaMacario, Filippo Larganàe Luciano Baracco “i n-

ter rogare” i quattro ospitisui vari aspetti del con-sumo di carne, dalla si-tuazione nazionale e re-gionale della zootecnia,agli aspetti più contro-versi dei valori nutrizio-nali della carne bovina,con particolare riferimen-to alla “piemontes e”;dal l’educazione alimen-tare fuori e dentro lascuola, ai sistemi, tradi-zionali o meno, di cotturae di cucina.Ne è scaturito un quadroche, soprattutto per lacarne bovina piemontesee per chi alleva, comel’Isola della Carne, a “c i-clo chiuso”, è piuttostointeressante, in quanto -ha affermato il presidente

Scanavino dopo aver il-lustrato la situazione na-zionale, caratterizzata dauna carenza di animali daristallo a cui è necessarioporre rimedio con unacerta urgenza nei pros-simi anni - è garantita laRintracciabilità, sullaRazza non si discute e perquanto riguarda la Red-ditività essa presenta forticonnotazioni di sosteni-bilità aziendale.Dei valori nutrizionalidella carne bovina ha am-piamente trattato il pro-fessor Calabrese soste-nendo, ancora una volta,come la sua presenza siaassolutamente necessarian e l l’alimentazione uma-na, ma osservando al con-

tempo irrinunciabili re-gole come il moderatoconsumo e cotture ocu-late evitando condimentitroppo ricchi ed eccessivegrigliature. Collegandosialle risposte di Calabrese,l’assessore Marta Parodiha sottolineato l’esig enzadi incrementare le azionieducative all’interno dellascuola, cosa che già inparte avviene nelle menses colast iche ast igiane(2.500 pasti al giorno) conuna scelta assolutamenteoculata della materia pri-ma ed un’attenzione ri-gorosa delle norme igie-niche dettate dall’A sl .Infine l’uso di cucina det-tato dal dottor Sattaninoche non solo ha spezzato,da una parte, una lancia afavore del consumo delcosiddetto “quinto quar-t o”, oggi in forte disusoalimentare, e dall’altra hainvitato l’attenta plateariunita per l’o ccasionea l l’Isola della Carne, adutilizzare cotture innova-tive come quella di lunga.o lunghissima, durata checonsentono di avere ri-sultati gastronomici ecce-zionali e al contempo laquasi nulla dispersionedei valori nutrizionalicontenuti nella carne.

Il “palco rusti-c o” del talkshow tra gior-nalisti edesperti di ali-mentazione ezootecnia allaGiornata dellaP i e m o n te s edi Repergo diIsola d’Asti

Il presidente nazionale Cia, Dino Scanavino e il nutrizionista pro-fessor Giorgio Calabrese durante il dibattito organizzato dal Cipa-atalla Giornata della Piemontese

UNA SOTTOSCRIZIONE NELLE SEDI CIASuccesso della grigliata di solidarietà

a favore dei terremotati

Con un’affluenza superiore a ogniaspettativa si è svolta nei giorni scorsia l l’agriturismo Bigatti di Incisa Sca-paccino la grande Grigliata solidaleorganizzata dalla Cia di Asti allo scopodi raccogliere fondi da destinare afavore delle aziende agricole del centroItalia colpite dal terremoto. Ringra-ziando tutti i partecipanti e il personaledella Confederazione che ha contri-buito con grande disponibilità alla buo-na riuscita dell’iniziativa, il presidenteprovinciale Alessandro Durando hasottolineato come in questo modo saràpossibile, verso la fine di novembre,consegnare direttamente a un’az i e n daterremotata la somma raccolta con lagrigliata e anche con una sottoscrizione

tuttora aperta in tutte le sedi della Ciadi Asti e provincia. L’azienda che ri-ceverà il contributo sarà indicata dallaCia di Rieti tra le dieci dei comuni diAmatrice, Accumoli e Pescara del Tren-to, che hanno subìto i danni più ri-le vanti.Alla serata era presente anche il pre-sidente nazionale della Confederazio-ne, Dino Scanavino, che ha brevementeillustrato l’intensa attività solidale mes-sa in atto dalla Cia nazionale in questesettimane che ha già consentito disistemare alcune “cas ette” nelle zoneterremotate e raccogliere una signi-ficativa cifra in denaro attraverso l’i n i-ziativa di vendita ai cittadini del “ki tamatriciana solidale”.

Un momento dell’affollata Grigliata solidale organizzata dalla Cia di Asti all’agriturismo Bigatti afavore delle aziende agricole terremotate del centro Italia

Coltiviamo la passioneper il libro locale

Ottobre 2 01 6ASTI | 15

VENDEMMIA Primo bilancio della raccolta nell’As t i g i a n o

Un 2016 buono e abbondanteGiordano: annata ottima per le barbere ma anche per tutti gli altri vitigniConcluse ormai da qual-che giorno le operazionivendemmiali, è oradi bilanci e previsio-ni per il comparto vi-tivinicolo, da sempreuno dei più impor-tanti dell’intero set-tore agricolo in pro-vincia di Asti. Ne ab-biamo parlato conl’enologo LorenzoGiordano, responsa-bile vino della Cia,nonché presidentedella Viticoltori as-sociati di Vinchio eVaglio Serra e vice-presidente del Con-sorzio Barbera d’A st ie Vini del Monferratoche proprio in questigiorni festeggia i 70anni dalla nascita.

Un giudizio sinteti-co sulla vendemmia 2016«Sarò breve: è stata buonae abbondante, un fatto piùunico che raro anche per-ché le prime verifiche incampo all’inizio della sta-gione avevano fatto presa-gire tutt’altro risultato».

Dunque, dopo un 2015 digrandi qualità, un’a l t raannata importante.«Sicuramente sì. Era l’an-nata che ci voleva per con-tinuare a proporre un Bar-bera di qualità in tutte lesue versioni. Tra queste c’èsicuramente il ProgettoPiemonte Barbera che laCia sta promuovendo or-mai da qualche tempo eche, con l’esito di questavendemmia, potrà prose-guire positivamente of-frendo ai consumatori unprodotto fresco e prontonei primissimi mesi delprossimo anno con carat-teristiche di straordinariaqualità quotidiana».

Qualità superiore allam e d ia, dun qu e. E lequ a nt i tà ?«Ad avvio annata si era te-muto in una superprodu-zione che avrebbe obiet-tivamente costituito una

turbativa a livello commer-ciale. Invece qualche vio-

lenta grandinata da unaparte e la siccità dall’a l t ra

hanno fatto sì che l’a u-mento produttivo restasse

in una percentualeassolutamente soste-nibile».

Abbiamo parlato fi-nora di Barbera, mache risultati hannodato le altre tipolo-g ie?«Anche qui si è avutoun risultato abba-stanza insolito e cioèuna qualità netta-mente al di sopradella media per tuttigli altri vitigni, dalCortese allo Char-donnay, dal Pinotnero al Moscato, dalGrignolino alla Frei-sa, con pochissime oquasi nulle eccezionialla regola».

Si è detto della grandine.E’ stata letale in alcune

aree piuttosto ristrettetanto da far temere, ilpeggio, in alcune areeparticolarmente vocate.«Il risvolto negativo dovu-to alle grandinate è statoalla fine abbastanza con-tenuto e, fatta eccezioneper alcune piccole aree do-ve è stata fatta “tabula ra-s a”, in tutte le altre, conopportuni accorgimentinella raccolta e nella suc-cessiva vinificazione, si so-no ottenuti risultati co-munque accettabili».

Dunque avremo grandivini del millesimo 2016?«Anche se è ancora un po’presto per affermarlo, cre-do che avremo anche que-sta volta vini di notevolequalità, presupposto indi-spensabile per proseguiren e l l’opera di sviluppo e ri-lancio di tutto il compartonella nostra provincia».

NOCCIOLE Due produttori della Cia primi classificati alla Nocciola d’Oro di Castellero

Durando: «Qualità, quantità e prezzi stabili»L’annata corilicola si è chiusacon una brillante affermazionedei produttori associati Cia chea l l’ultima fiera distagione, quellau l t rat rente n na l edi Castellero, sisono aggiudicatiprimo e secondopremio nel piùambito dei con-corsi, quello cheaveva in palio ilPremio Nocciolad’oro Premio qua-lità. La graduato-ria del premio, sti-lata in base ai giu-dizi ottenuti nellespeciali classifichedella resa, del ca-libro e del gusto,ha assegnato ilprimo premio aDavide Accornero di Viarigi, cheha vantato il ragguardevole pun-teggio di 95,55 centesimi, e il

secondo a Tiziana Marchiaro diCastagnole Lanze, con il pun-teggio di 94,50 centesimi. I due

hanno ottenutoanche il migliorpunteggio nellaspeciale graduato-ria del Gusto.Miglior conclusio-ne non potevadunque avere ilsettore corilicolodella Cia di Astiche aveva già col-laborato in modosignificativo allarealizzazione del-la storica Fiera diCastagnole delleLanze svoltasi allafine di agosto.D’obbligo a que-sto punto un pri-mo bilancio della

campagna 2016 nel parere delpresidente provinciale Alessan-dro Durando, imprenditore, tra

l’altro, anche in questo settore.«Tenendo conto che il risultatofinale varia, ma in modo nonsostanziale, da zo-na a zona - af-ferma il presiden-te Cia - l’a n nat aha fatto registrareuna buona qualitàdiffusa ed un au-mento anche del30% in quantità ri-spetto al 2015. Vacomunque dettoche le particolaricondizioni clima-tiche dell’an nataha n n o cau satouna certa diminu-zione del calibro,fattore che però èstato in qualchemodo compensa-to da rese piut-tosto alte che in alcuni casihanno sfiorato anche i 25 quin-tali ad ettaro. Ciò ha provocato

una percentuale di scarto su-periore alla media (dal 5% fino al20), ma nella sostanza i pro-

duttori possonodirsi soddisfattianche perché iprezzi sono rima-sti stabili su quo-tazioni oscillantitra i 360 ed i 400euro al quintale».Qualche preoccu-pazione per l’a u-mento delle su-perfici coltivate?«Per il momentol’incremento degliimpianti sembranon creare proble-mi alla commer-cializzazione delprodotto anche seil fenomeno sem-bra in questo mo-

mento inarrestabile con un au-mento delle superfici a nocciolodecisamente importante».

Davide Accornero, vincitore del pri-mo premio qualità alla Nocciolad’Oro della Fiera di Castellero

A Tiziana Marchiaro Meinardi è an-dato il secondo premio qualità del-la Fiera di Castellero

L’enologo Lorenzo Giordano

Asti

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Autorizzazione alla guida dei trattori,nuovo ciclo di corsiConcluse le operazioni vendemmiali, la Cia diAsti torna ad organizzare, a partire dal mese diNovembre, un articolato ciclo di corsi brevi di

agg iornam entoper addetti allaconduzione ditrattori agricolio forestali perottenere l’auto -rizzazione allag u i d a d e g l istessi. I corsi so-no, come è no-to, riservati atutti coloro che

possono dimostrare di aver guidato trattoriper almeno due anni negli ultimi dieci(2006-2015). Tutti gli interessati a conseguireentro i termini di legge l’autorizzazione, pos-sono ancora richiedere informazioni e for-malizzare le relative iscrizioni presso gli uffici,di zona e provinciale, della CIA di Asti.

Entro il 26 novembrela taratura delle barre irroratriciE’ fissato al 26 Novembre il termine ultimo percompletare le operazioni di taratura dellebarre irroratrici ed il controllo funzionale de-gli atomizzatori e delle barre stesse.Gli uffici della Cia di Asti e provincia sono adisposizione di tutti coloro che devono an-cora sottoporre le loro attrezzature ai controllial fine di prenotare le visite dei tecnici au-torizzati alle operazioni di verifica ed al ri-lascio dell’attestato di conformità.

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Ottobre 2 01 616 | CUNE OINTERESSANTE INCONTRO Con rappresentanti del mondo politico, associativo, tecnico, commerciale, culturale, gastronomico

Tutela del territorio, eccellenze locali, promozione,qualità organolettiche e nutritive della castagna«La Cia di Cuneo - ha di-chiarato il direttore provin-ciale della Cia di Cuneo,Igor Varrone, nell’introdu -zione all’importante evento- realizza, per merito deisuoi produttori, un’agricol -tura che è cardine di unsistema in cuisi fondono sa-pienza indivi-duale, tradi-zione, sensodel bello, cul-tura alimen-tare, diversifi-cazione. E’ unc o n n u b i ostraordinar iotra l ’a m o reper la terra,l’atte nz i on ealla salubritàdei suoi pro-d o t t i e d a ip ro c e ssi d itrasfor mazio-ne degli stes-si, unitamente alla difesadella straordinaria biodi-versità ed alla trasmissionedei valori di tutto il com-parto. In un autunno cu-neese pieno di colori vivi ecaldi la castagna simboleg-gia il binomio inscindibiletra riscoperta della naturaed importanza della salva-guardia dell’ambiente. Lacastanicoltura è un’att i v i t à

che nella provincia Grandasa unire tradizione e pas-sione con la tecnica e laricerca e, pur facendo i con-ti con lo spopolamento del-le aree montane, continuaad essere molto importan-te, con produzioni di qua-

lità r icono-sciute in tuttoil mondo ed arappres enta-re un nuovo,i nte re ssa ntemodo di farei mp re sa » .La castagna èstata al centrod e l l’atte n z i o-ne che ha vi-sto, sabato 15ottobre nellasede provin-c i a l e d e l l aCia, in piazzaGalimberti 1 aCuneo, la par-tecipazione di

protagonisti del mondo isti-tuzionale, politico, associa-tivo, tecnico, commerciale,culturale e gastronomico.Dopo il saluto degli ospitiistituzionali (il vicepresi-dente regionale Cia, Ludo-vico Actis Perinetto, la vi-cepresidente della CameraMarina Sereni e la senatricePatrizia Manassero), sottola regia di Giorgio Grigliatti

critico eno-gastronomico,si sono susseguiti gli inter-venti di Silvio Barbero co-fondatore di Slow Food evicepresidente UNISG sultema “Agricoltura d’eccel -lenza come motore econo-m i c o d e l t e r r i t o r i o” ,d e l l’onorevole Chiara Gri-baudo su “L’Agricoltura dimontagna e le sue poten-z ia l i t à ”, di Filippo Taricco,presidente e direttore arti-stico Collisioni festival su“Binomio agricoltura-cul-tura per la promozione del-le tipicità territoriali”. An-che l’emozione ha fatto lasua comparsa nelle relazio-ni. Lo è stato quando EttoreBozzolo, referente della Co-munità del cibo “Custo didei Castagneti” della ValMongia ha ricordato che ilcastagno è un albero spe-ciale, che tanto ha dato as-sicurando la sopravvivenzaalimentare ed economica diintere generazioni in mon-tagna anche se l’uomo, inquesto ultimo secolo, nonha avuto per lui il granderispetto che merita, perquesta pianta possente erugosa, come il viso di unantico e stanco contadino,abbandonando i castagnetia se stessi, sostituendo i lorodoni con prodotti conside-rati più efficienti o più facili

da utilizzare, recandosi fra iloro tronchi amichevoli sol-tanto nelle domeniche diottobre, per depredarli dellecastagne, raccogliendo fret-tolosamente i frutti tra il fo-gliame caduto che ricopre ilsuolo di mille sfumature dicolori caldi. Solo di recentel’uomo è tornato ad inte-ressarsi di lui, delle sue ma-lattie che lo assediavano datempo, ad ascoltare il suogrido e ad amarlo come me-rita, con le cure, le atten-zioni, il rispetto e l’ammi -razione per la sua incom-parabile bellezza e per lasua abbondanza, generosi-tà, amicizia. Si sono, poisusseguiti gli interventi di

Attilio Ianniello, storico,scrittore e collaboratore Co-mizio Agrario di Mondovìsu “Il legame tra il territorioe la castagna nel Cuneese”,di G.B. Mantelli, a.d. e di-rettore commerciale Venchisu “La trasformazione deifrutti cuneesi nell’industr iadolciar ia”, di Ugo Alciati,chef Ristorante Guido nellaVilla Reale di Fontanafred-da su “Esperienza di ungrande chef nell’u ti lizzodelle eccellenze locali”.I lavori sono stati conclusida Secondo Scanavino, pre-sidente nazionale della Cia,il quale ha ricordato l’im -portanza dell’agricoltura dimontagna in quanto, oltre

alla produzione di alimentidi alta qualità, fornisce mol-teplici servizi per la comu-nità, come il mantenimentodi un paesaggio aperto efruibile, la conservazionedella biodiversità, la prote-zione delle risorse naturali,il mantenimento di un li-vello minimo di popolazio-ne in tali particolari areerurali, la salvaguardia delleinfrastrutture e la conser-vazione della cultura e dellet ra d i z i o n i .«La Cia - ha rilevato Sca-navino - ha sempre dedi-cato particolare attenzionea l l’agricoltura ed agli agri-coltori delle zone montane,impegna dosi con iniziativee proposte per assicurare adessi un futuro, battendosi, alivello nazionale ed euro-peo, per riconoscere unacompensazione per le pre-stazioni di tutti coloro cheoperano nella difficile areamontana. Tanto più oggiche, in quei territori, stannotornando molti giovani checredono nella castagna emanifestano interesse perla castanicoltura, il che rap-presenta la più importantegaranzia per il futuro delcompar to».E’ seguito un buffet con leproduzioni d’e ccellenzadegli associati Cia Cuneo.

Il “far buon vino” d e l l’azienda Raineri di Novello:conferme in Italia e conquista dei mercati esterin di Nicolas Roncea

“Raineri vini” è una fresca e di-namica azienda che ha da pocoinaugurato la propria cantina aNovello, nelle Langhe.Gianmatteo Raineri e Fabrizio Gi-raudo hanno incominciato la loroavventura con la produzione diDolcetto di Dogliani e, in un se-condo momento, di Barbera d'Al-ba. Visti gli ottimi risultati inco-minciano a produrre Barolo nel2006 e nel 2011, con l'ingresso inazienda di Luciano Racca e la suapreziosa esperienza internaziona-le, c'è un'ulteriore crescita moltosignificativa, che porta il progetto adiventare sempre più importante.Grazie al contributo di LucianoRacca abbiamo avuto modo di fareun piccolo approfondimento suquesta giovane azienda.L'azienda si suddivide in un ettarocirca di vigna nel “Cru Cornole” aFarigliano per il Dogliani, e dueettari circa a Perno di Monforte peri Barolo, Langhe Nebbiolo e Bar-bera d’Alba. La cantina si trova inPanerole di Novello, collina fan-tastica per locazione e conforma-zione, con un potenziale incredi-bile ancora completamente sco-nos ciuto.«Siamo una realtà giovane, ma es-sendo nati e cresciuti tra i vignetidella Langa vantiamo una certaesperienza dimostrata dalla qua-lità offerta nei nostri vini. Questo a

detta dei nostri clienti nel mondo,orgogliosi di poter rappresentareun’azienda giovane, con basi so-lide nella tradizione del territorio econ le idee chiare».Che il vino di qualità si faccia invigna e non in cantina ormai losanno tutti: Lo si dice da decenni elo si conferma di anno in anno.Raineri sposa appieno questa fi-los ofia.«Seguiamo la vigna quotidiana-mente in maniera sostenibile: dal-la potatura alla vendemmia i lavorisulle viti sono fatti esclusivamentea mano, si zappa l'interfilare, siusano solo rame e zolfo, divietoassoluto ai diserbanti. Solo nel ca-so in cui le condizioni atmosfe-riche non siano ottimali interve-niamo con prodotti adatti a salvarela stagione».In cantina si lavora con rovere

francese di diversi tipi a secondadella tipologia di vino, con bottiche arrivano fino ai 10 anni di età.La caratteristica fondamentale deivini Raineri è la tipicità sia delvitigno che della zona: Solo l’us osapiente dei legni giusti valorizzaquesta qualità, con assaggi quo-tidiani direttamente dalle botti perseguire l’evoluzione dell’inve c-ch ia m e nto.L'azienda controlla tutta la filiera:dalla produzione alla comunica-zione ed, ovviamente, alla vendita.I tre soci hanno ruoli diversi. Men-tre Gianmatteo e Fabrizio seguonovigneto, cantina e mercato italia-no, Luciano si occupa di promo-zione e vendita nel mondo. Il mer-cato globale è molto diverso daquello nazionale e richiede moltapiù attenzione. Per questo motivoLuciano vive negli Stati Uniti la-

Gianmatteo (Jimmy), Fabrizio e Lucia-no, soci della “Raineri vini”

vorando molto sulla comunicazio-ne diretta con gli importatori, idistributori ed i consumatori fi-nali. «Dedicarsi completamente allavoro in vigna e cantina per pro-durre il meglio sarebbe vano se poinon si riesce a comunicare nellagiusta maniera con tutta la filiera.Dopo decenni di grandi evoluzioni(qualità del vino assoluta, ospi-talità offerta ai turisti sempre piùnumerosi cresciuta in manieraesponenziale, diventare patrimo-nio dell’UNESCO, etc) ci rendiamoconto che si è lavorato benissimonel mantenimento del territorio enella sua valorizzazione interna,ma è stato fatto ancora troppo po-co per la valorizzazione all’este -ro » .Ci sono diversi consorzi di com-petenza tutti dediti ad aiutare iproduttori a crearsi un nome nelmondo, ma quello che in realtàsuccede è che l’aiuto offerto è dinatura principalmente economi-ca. Praticamente ti dicono «vai, siipromotore del territorio con il tuovino e quando torni ti rimborsia-mo una parte delle spese». Il ri-sultato è che ci ritroviamo pro-duttori in giro per il mondo chenon parlano assolutamente l’in -glese e che fanno assaggiare il vinodella propria azienda: provate achiedere ad un abitante di Dallasin Texas che ha assaggiato il barolo(e gli è piaciuto tanto da comprarsila bottiglia) se sa da dove viene, e

lui vi risponderà che non sa cosasia il barolo, ma si ricorda di averassaggiato e comprato il vino diPinco Pallino... Le istituzioni do-vrebbero investire direttamentea l l’estero con una campagna dicomunicazione seria, fatta da Ita-liani veri come fa Luciano nel suop i c c o l o.«La nostra filosofia ha le basi solidenel territorio: il rispetto della tra-dizione nella vita contemporanea,con gli occhi aperti al futuro. Ogginon si può far nulla per caso, spe-rando che domani serva a qual-cosa: tutto va ponderato e fatto perun motivo preciso, avendo un’i d eachiara della strada da percorrereper raggiungere un traguardo. Ilnostro obiettivo è fare vino che siaapprezzato e riconosciuto nelmondo. Posso dire che siamo sullastrada giusta, anche se il traguardoè a decenni di distanza!».

Un momento dell’incontro di sabato 15 ottobre nella sede Cia Cuneo

Secondo Scanavino

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HALYOMORPHA HALYS Scarsa produzione dell’ortaggio a causa della massiccia presenza dell’i n s e tt o

Peperoni colpiti dalla temibile cimiceIncontro a San Rocco di Bernezzo con una coltivatrice per la quale la raccolta non è nemmeno cominciatan di E ffe g i e ffe

Con Paolo Ambrogio, re-sponsabile di zona della Ciadi Cuneo, incontriamo Ba-rale Doranna a San Rocco diBernezzo ed assieme andia-mo a visitare il suo campo dipeperoni. Riusciamo a fa-tica a individuare il rosso, ilgiallo e il verde di questoortaggio fra le erbacce chehanno invaso il terreno, unadesolazione, la stessa cheleggiamo negli occhi dellanostra accompagnatrice.«Non valeva più la penaperdere tempo a raccoglier-li, erano invendibili, imbru-niti, decolorati, con mac-chie necrotiche, tutti defor-mati dalle punture, insom-ma molto sgradevoli alla so-la vista, per non parlare del-la non edibilità stante il fe-tido sapore che emanava-no». Anche le parole sonoun di più che fatica a de-limitare i contorni di quelloche sta assumendo le pro-porzioni di un disastro. «Illavoro di tanti mesi bruciato

in poco tempo, peggio diuna grandinata, una verade vastazione».Il campo di peperoni, solofino a poco tempo fa un ca-polavoro estetico con fileordinate tracciate da cordi-celle e canne di bambù, col-tivato da Doranna con gran-de cura, ora è un lontanoricordo. «Il conto è salatis-simo - continua Doranna -la stima del danno annun-cia un brutto colpo per lamia azienda. Ho dedicato

inutilmente di giorno tantafatica e di notte pensieri esperanze e, purtroppo, sonoanche pessimista sulla pos-sibilità di ottenere qualcheindennizzo dall’assicu ra-zione».A che cosa addebitare lacolpa di questo disastro? Neabbiamo parlato con il dot-tor Cristiano Carli, respon-sabile del settore orticolode ll’Agrion, il quale, concompetenza, ci ha fornito laspiegazione. «Si tratta delle

cimici, in particolare dellaHalyomorpha Halys, un in-setto della famiglia dellePentatomidae, che, negli ul-timi anni, complici i cam-biamenti climatici ed il pro-gressivo innalzamento delletemperature, si sta diffon-dendo nelle nostre zoneprovocando danni rilevantisulle coltivazioni di frutta edor taggi.Per quanto riguarda il pe-perone è a seguito del tagliodella soia e del mais, di que-sti giorni, che le cimici siriversano su tutte le specie aportata, peperone compre-so. I danni diretti sono daascrivere alle punture che lecimici fanno sui peperoni,provocando la comparsa dimalformazioni, infossatureimbutiformi, decolorazioni.In corrispondenza dellepunture, si formano nellapolpa grumi pietrosi, sube-rificazioni dei tessuti ed,inoltre, trasmettono ai pro-dotti sapori sgradevoli. I pe-peroni così conciati diven-tano incommerciabili, ma

anche inutilizzabili per ilconsumo famigliare. Essen-do un insetto esotico da po-co introdotto (è originario diCina e Giappone, poi è pas-sato negli Stati Uniti e dal2012 è approdato nel nostropaese) anche i nemici na-turali sono alquanto scarsi.Gli insetticidi, oltre a com-promettere gli equilibri am-bientali, sono di scarsa ef-ficacia. Gli insetticidi bio-logici, quali il piretro o lospinosad, sono acqua frescae non ci sono differenze si-gnificative con quelli di sin-tesi. Questa cimice è tosta.In una prova in semi-campocon Actara, uno degli in-setticidi raccomandati dagliamericani, abbiamo raccol-to 100 individui moribondi:dopo 48 ore, 80 di questierano di nuovo vivaci. Neicasi migliori, alcuni inset-ticidi mostrano una buonaazione di contatto sugli in-setti in pianta. Ma il pro-blema della cimice è chequesta si sposta da una col-tura all'altra, per cui è in

grado di reinfestare facil-mente un campo anche“t ratt ato” da poco».La linea di ricerca più im-pegnativa ma più promet-tente resta allora quella del-l'individuazione di limitato-ri naturali, sulla falsa riga dicome si è intervenuti consuccesso sul cinipide del ca-stagno. Sono state indivi-duate già alcune specie diinsetti presenti sul territo-rio, che parassitizzano l’Ha -lyomorpha Halys ma l’effi -cacia è apparsa finora mo-desta. Come nel caso delcastagno, dove si era im-portato il limitatore natu-r a l e d a l G i a p p o n e ,a l l’Agrion stanno effettuan-do ricerche sui limitatorinaturali che tengono a badale cimici nei paesi di origine.Per il momento il consiglio,che è stato fornito un mesefa, è quello di far proteggerequeste colture con una reteanti-insetto ma gran partedei produttori, soprattuttoorticoli, è arrivata imprepa-rata all'appuntamento.

«Dia una mano ai giovani di montagnaa “togliere la castagne dal fuoco!”»

La Cia di Cuneo ha scritto all’assessore re-gionale alla montagna, Alberto Valmaggia,perché siano accolte le osservazioni del GalGruppo di Azione Locale delle Valli Gesso,Vermenagna e Pesio relativamente al Pro-gramma di Sviluppo Rurale 2014 – 2020consentendo agli operatori, a partire daigiovani castanicoltori, di coltivare la chancedi una possibile rinascita del comparto. Co-nosciamo ed apprezziamo l’attenzi onea l l’argomento e l’impegno del prof. Val-maggia a sostegno della gente di montagna,per cui restiamo fiduciosi che vorrà ga-rantire le soluzioni più adatte al rilanciodella castanicoltura cuneese.

Gent.mo Assessore,il panorama del comparto “frutta in guscio”sta evidenziando il ricco potenziale produt-tivo ed economico esistente in provincia diCuneo, in particolare per quello corilicolo ecastanicolo. Pur con differenze non di pococonto: la nocciola conosce anni di particolarevivacità, espansione, dà soddisfazioni red-dituali ai produttori, insomma gode di ot-tima salute e merita le debite attenzioni delleistituzioni regionali e provinciali per garan-tire ulteriori positive prospettive. Diversa lasituazione per la castagna pur se nella Gran-da è tornata a caratterizzarsi per una ec-

cellente qualità. Resta, però, un grande po-tenziale su cui non si sono indirizzati a suf-ficienza le attenzioni del mondo istituzionaleanche se le vallate cuneesi potrebbero, con lacoltura castanicola, tornare ad assumere unruolo ed un peso economico rilevante nelcontesto nazionale. La Cia di Cuneo da annisegnala al Governo della Regione che la pro-duzione di castagne non rappresenta solouna risorsa economica bensì anche un im-portante strumento di promozione delle tra-dizioni locali, del turismo, dell’ambiente e delpaesaggio, con peculiarità uniche a livellonazionale. Il settore, purtroppo, non è suf-ficientemente messo in condizione di influen-zare positivamente la nostra economia agri-cola. Pur disponendo di un marchio Igp, ilcomparto sta scontando, nei fatti, una scarsaapplicazione della tracciabilità del prodottoe la sua conseguente chiara individuazione

sul mercato che, soprattutto nella GrandeDistribuzione, conosce la diffusa collocazio-ne di castagne provenienti sia da altri paesiEuropei che extra, spesso fatte passare perproduzione cuneese. La conseguenza è du-plice: da una parte la presenza di castagne discadente qualità, a danno delle nostre e,d all’altra, l’automatica soccombenza, nellacompetizione sui prezzi, con prodotti di Paesiin cui la manodopera è pagata a livelli diterzo mondo. Il quadro, attuale e prospettico,effettuato dal Gruppo di AZIONE Locale Val-li Gesso Vermenagna e Pesio segnala lapreoccupazione dei castanicoltori e richiedealle istituzioni, a cominciare da quella re-gionale, la modulazione di misure di in-tervento per ridare nuova linfa e slancio allaproduzione di casa nostra tutelandone mag-giormente la tipicità e la caratterizzazioneterritoriale. In questo momento storico la

castanicoltura cuneese, messa a dura provanel recentissimo passato dalle infestazioni delcinipide galligeno, può godere di un van-taggio competitivo rispetto ad altre regioniche stanno conoscendo il dryocosmus ku-riphilus con le micidiali galle che affossano laproduzione. Molti giovani nelle vallate cu-neesi manifestano interesse per la castani-coltura, il che rappresenta la più importantegaranzia per il futuro del comparto. Si trattadi opportunità che sollecitano rapidi inter-venti che sappiano sfruttare queste poten-zialità. Facciamo appello a Lei ed all’isti -tuzione che rappresenta per una meritata egiusta valorizzazione di un “prodotto im-mag i n e” del nostro territorio.

Marco Bellone, Responsabilesettore castanicolo Cia Cuneo

L’Agia chiede alla Regione altre opportunità e sostegno ai progetti di nuove im p re s e«I contributi che i giovani possonofornire all’agricoltura cuneese eregionale sono un elemento di in-novazione e creatività che la Cia diCuneo intende valorizzare ed èper questo che da tempo segnalaa l l’assessorato regionale all’agr i-coltura l’importanza di destinareil massimo delle risorse sui gio-vani in quanto ogni euro investitosu di loro ha una ricaduta positivaper l’intera collettività». E’ q u a ntoha ricordato Silvano Bruna, re-sponsabile dell’AGIA, l’ass ocia-zione dei giovani imprenditoridella Cia cuneese, in occasionede ll’inaugurazione a Cuneo diuna nuova impresa condotta da

giovani, opera resa possibile gra-zie ai fondi del Piano per lo svi-luppo rurale destinato all’ammo -dernamento di aziende agricole.Nelle sedi zonali della Cia a Cu-neo, Alba, Fossano, Mondovì e Sa-luzzo i tecnici hanno compilatonumerose domande di premio diinsediamento e di investimentiper l’avvio dell’attività o l’ammo -dernamento aziendale per unamaggior competitività e vitalitàde ll’impresa. L’elemento che èbalzato subito all’attenzione deicompilatori è il dato che nelleaziende dei giovani si investe mol-to sul biologico, sugli agriturismi,si è più attenti alle fonti rinnovabili

e propensi alla filiera corta. «In-somma - ha sottolineato SilvanoBruna - i giovani prefigurano unabella agricoltura, anche se, par-lando con loro, essi denuncianomolte barriere per lo svolgimentodella loro attività: pregiudizi cul-turali, prezzi speculativi del ter-reno, redditi instabili ed eccessivaburocrazia. Tutto vero, purtroppo.Ma questi giovani stanno dimo-strando, nei progetti che hannopresentato nelle domande PSR, diessere animati dalla volontà di di-ventare protagonisti nel nuovocontesto in cui vanno ad inserirsi,ad immaginare il loro futuro comeoperatori in un’agricoltura rico-

nosciuta non solo per il suo tra-dizionale ruolo di produzione ali-mentare, ma anche per tutto ciòche direttamente o indirettamen-te essa esprime in termini di benepubblico, ossia l’agricoltura che èpaesaggio, è identità territoriale, èequilibrio ambientale e idrogeo-logico. Si tratta di obiettivi am-biziosi nei quali, però, i giovaniagricoltori credono con fermezza.Alla Regione chiediamo un segna-le forte che incoraggi le impresegiovani che vogliono presentareancora domanda di sostegno, manon possono più accedervi tra-mite i benefici del PSR, destinan-do nuove, adeguate risorse». Silvano Bruna

APPELLO ALL’ASSESSORE REGIONALE VALMAGGIA

Ottobre 2 01 618 | NOVARA-BIELL A-VERCELLI-VCOAUTUNNO C’è confusione a riguardo di questa pratica: Cia ha ottenuto finalmente chiarimenti più precisi

Il sovescio per le misure agroambientaliQuello previsto dal nuovo PSR può essere obbligatorio o facoltativo. Ecco le specie che si possono seminaren di Gabriele Balzaretti

Diverse misure agroam-b i e n t a l i c o n t e m p l a t en e l l’attuale PSR contem-plano l’introduzione delsovescio. C’è confusione ariguardo di questa praticain quanto, come al solito, leregole in Italia sono scrittein modo sibillino e lascianopurtroppo spazi a dubbi o ainterpretazioni soggettive.Gli uffici tecnici Cia hannorichiesto più volte chiari-menti in merito e final-mente risposte più precisesono arrivate a ottobre,quando tuttavia alcuniagricoltori avevano già ac-quistato le sementi e altriavevano addirittura giàeseguito le semine richie-ste da questa pratica.

Obbligatorioo facoltativoCerchiamo di chiarire me-glio l’argomento. Il sove-scio previsto dal nuovo PSRpuò essere di due tipi, ob-bligatorio e facoltativo.Il primo, l’obbligatorio, ri-guarda solo un caso: rien-tra nella Misura 10.1.1 aproposito della coltivazio-ne del riso e viene imposto,senza l’aggiunta di un con-tributo quando il risicolto-re non effettua la rotazionedel riso durante i cinqueanni di impegno. L’obblig oprevede la semina di una opiù specie erbacee da de-stinare al sovescio per duevolte, su tutti i terreni col-tivati a riso coltivati a mo-nocoltura, nel corso dei

cinque anni di impegno.Il secondo caso, il sovesciovolontario, è invece unamisura aggiuntiva che pre-vede un contributo varia-bile a seconda dei casi. Nonè quindi un’azione realiz-zabile da sola, ma è attua-bile solo a seguito all’ade -sione di una delle seguentimisure agro ambientali:Misura 10.1.1 “pro duzioneinte grata” (ex 2078), Misura10.1.2 “biodiversità deller isaia”, Misura 10.1.3 “agr i-coltura conservativa”.Con il sovescio facoltativolegato alla Misura 10.1.1“produzione integrata” vie -ne erogato un premio di180 euro a ettaro all’annoin aggiunta a quello giàpercepito per questo tipo diimp e g no.

Anche per la Misura 10.1.2“biodiversità della risaia”viene corrisposto un con-tributo di 180 euro a ettaroa l l’anno, ma si rammentache l’impegno base preve-de la realizzazione di unfosso laterale di una risaiadella lunghezza di 100 me-tri a ettaro largo almeno 60cm e profondo almeno 40cm. Nel caso di mancanzadei requisiti previsti, oltrealla perdita dei 125 euro aettaro di impegno base, vi èanche la perdita del con-tributo previsto per il so-ves cio.Per la Misura 10.1.3 “siste -mi di agricoltura conser-vat i va” le cose si compli-cano. Il disciplinare in que-sto caso prevede diverseaz i o n i :

A) sistema di minima la-vorazione del suolo senzaaratura e attrezzi azionatidalla presa di potenza dellatrattr ice;B) semina su sodo;C) apporto di matrici or-ganiche palabili di produ-zione extra aziendale.Tra gli impegni imposti, sirichiede per tutte le azionidi non fare trascorrere piùdi 40 giorni tra la raccolta diuna coltura e la seminasuccessiva. Questa praticaè attuabile solo quando adesempio terminata la rac-colta di mais o soia si in-tende procedere alla col-tivazione di un cereale au-tunno vernino. Quando in-vece l’agricoltore non in-tende o non può seminareentro 40 giorni dalla rac-

colta un’altra coltura, eccoche l’utilizzo delle coltureda sovescio dà la possibilitàdi rispettare la regola im-posta. In questo caso il con-tributo per l’impegno ag-giuntivo è di 230 euro aettaro, oltre a quanto pre-visto per l’azione di basea d o tt at a.

Ma quali specie sipossono seminare?Anche su questo punto si èfatta chiarezza soltanto aottobre avanzato.Per la misura 10.1.2 “bio -diversità della risaia” è ri-chiesta la semina di legu-minose (trifoglio, veccia)da sole o consociate. Nonsono ammessi erbai di gra-minacee o crucifere puri.Per le Misure 10.1.1 “pro -duzione integrata” (e x2078) e per la Misura 10.1.3“sistemi di agricoltura con-ser vativa” (minima lavora-zione, semina su sodo edapporto di matrici organi-che) le regole sono le se-gu e nt i .In risaia è possibile realiz-z a re :A) erbaio di sole gramina-ce e;B) erbaio di sole legumi-nos e;C) erbaio misto compostoda graminacee prevalenti(ovvero almeno il 51% inpeso della miscela semina-ta) + altre essenze (legu-minose, crucifere, ecc);D) erbaio misto compostoda leguminose + altre es-senze (graminacee, cruci-fere, ecc).

Fuori risaia:A) erbaio di sole gramina-ce e;B) erbaio misto compostoda graminacee prevalenti(ovvero almeno il 51% inpeso della miscela semina-ta) + altre essenze (legu-minose, crucifere, ecc).Non è possibile l'utilizzo diseme autoprodotto; il semedeve essere acquistato, e larelativa documentazioneva conservata. Non è ri-chiesto l'uso di seme cer-t i f i cato.Una proposta di modificadel PSR prevede un criteriopiù flessibile (compren-dente anche gli erbai dicrucifere) e comune alle tremisure agroambientali, maovviamente potrà essereapplicata soltanto dopo l'e-ventuale approvazione del-la Commissione Europea.Il sovescio, al fine di poterefruire del contributo pre-visto deve andare a buonfine, deve nascere e coprireadeguatamente il terreno,il seme deve essere acqui-stato e seminato in tempiche ne dimostrino la vo-lontà di realizzarlo al me-glio. Purtroppo esiste lacomponente climatica chea volte può sfavorire questapratica. In caso di eventi diforza maggiore, quali adesempio allagamenti deiterreni, è consigliabile scat-tare foto e avvisare imme-diatamente il consulentetecnico aziendale cheprovvederà a segnalarel’accaduto agli uffici dicontrollo regionali.

L’ALLARME Lanciato dall’Ente Nazionale Risi sugli scompensi di mercato sia in Italia sia in Europa

Import di riso dai Paesi meno avanzati: di chi è il vantaggio?Da troppo tempo gli operatoriitaliani sentono le nostre Isti-tuzioni comunitarie ripetereche il regime EBA non puòessere messo in discussioneperché è stato istituito per pre-vedere un regime speciale afavore dei PMA finalizzato apromuoverne lo sviluppo e aridurne la povertà.Nel corso degli anni le im-portazioni di riso lavorato daiPMA, in particolare dalla Cam-bogia, sono passate da pochemigliaia a ben 367.000 tonnel-late, creando scompensi di mer-cato sia in Italia sia in Europa.Si apprende, ora, da un au-torevole bollettino internazio-nale che il governo cambogianoha deciso di stanziare 27 milionidi dollari per l’acquisto di90.000 tonnellate di risone, pe-raltro di tipo fragrant, al prezzodi 300 dollari alla tonnellataperché da metà agosto a finesettembre le quotazioni del ri-sone si sono ridotte da $ 250 a $193 alla tonnellata. Dopo duesettimane il medesimo bollet-tino ha registrato che le quo-

tazioni dei risoni si sono ul-teriormente ridotte, portandosia un livello di circa $ 147 allato n n e l lat a.Ne l l’arco di due mesi, dunque, iprezzi dei risoni hanno subitouna riduzione di $ 103 (-41%),mentre i prezzi del riso lavoratosono rimasti sostanzialmentestabili. È evidente che, oggi, iproduttori agricoli cambogianivertono in una situazione di

forte difficoltà che li vede per-denti nei confronti della con-troparte industriale e commer-ciale. Tale situazione era giàstata evidenziata dalla filieraitaliana e dall’Ente NazionaleRisi nel dossier di richiesta diadozione di misure di salva-guardia nei confronti dell’i m-port di riso lavorato dalla Cam-bogia nel novembre 2014.Da l l’analisi delle statistiche del-

la FAO era infatti già emerso cheil prezzo medio ottenuto daiproduttori agricoli cambogianiera cresciuto in maniera pocosignificativa (+10% dal 2008 al2012), nonostante l’i n c re m e ntoesponenziale delle esportazionicambogiane verso l’Unione eu-rop ea.A questo punto la Commissioneeuropea dovrebbe interrogarsis e i l r e g o l a m e n t o U E

n.978/2012 stia o meno appor-tando concreti benefici alla po-polazione povera della Cam-bogia che sicuramente com-prende gli agricoltori che col-tivano riso; la risposta non puòche essere negativa, perché inumeri dicono che i veri be-neficiari sono, da un lato, icommercianti cambogiani che,grazie all’esenzione dal dazio,negli ultimi tre anni hanno po-tuto esportare il prodotto ad unprezzo che è risultato media-mente superiore di ben $ 50 allatonnellata a quello concorrentethailandese al quale, invece, ildazio si applica e, dall’altro, glioperatori europei che non pa-gano il dazio.Una ragione in più per inter-venire in difesa della produ-zione comunitaria del riso, mo-tivo per il quale l’Ente Na-zionale Risi ha già rappresen-tato questa problematica al Mi-nistero delle politiche agricolealimentari e forestali che saràevidenziata nel prossimo Co-mitato di gestione del 27 ottobre2016.

Ottobre 2 01 6NOVARA-BIELLA-VERCELLI-VCO | 19

UNIONE EUROPEA La Cia chiede al Governo di ottenere da Bruxelles il riconoscimento dei risarcimenti

Danni da fauna selvatica, la politica agiscaGli agricoltori italiani non percepiscono alcunché dallo svolgimento dell’attività venatoria sui propri fondiNelle scorse settimane ab-biamo avuto modo di in-contrare il sottosegretariodi Stato alla Presidenza delConsiglio con delega agliAffari Europei, Sandro Go-zi, al quale abbiamo con-segnato un documentoper richiedere la modificadella disciplina del regime“de minimis” per i paga-menti alle aziende agricoleche subiscono danni pro-vocati da fauna selvatica.Il testo, dopo una premes-sa in cui venivano indicatele fonti normative, ovverola delibera di Giunta dellaRegione Piemonte che haintrodotto l’applicaz ionedel regime “de minimis“,citando, a supporto di talede cisione:1. il Reg. UE n. 702/2014della Commissione, del 25giugno 2014, “re g olamen-to d’es enzione”, relativoagli aiuti di Stato, nei set-tori agricolo e forestale,definiti compatibili con ilregime di libera concor-renza ;2. il documento informa-tivo UE 204/C - 2014/01“Orientamenti dell’Un i o-ne europea per gli aiuti diStato nei settori agricolo eforestale e nelle zone rurali2014-2020” sulla base delquale si colloca in regimedi “de minimis”, per esclu-sione, il ristoro dei dannialle colture agricole cau-sati da fauna selvatica nonprotetta (Paragrafo 1.2.1);3. il Regolamento UE n.1408/2013 del 18 dicem-bre 2013 relativo all’ap p l i -cazione degli articoli 107 e108 del trattato sul fun-zionamento dell’unioneeuropea agli aiuti “de mi-n i m i s” nel settore agrico-loUn intervento politico ur-gente sulla questione,questa la richiesta dellaConfederazione ItalianaAgricoltori, affinché il Go-verno, tramite lo strumen-to della notifica suppor-tato da un adeguato in-tervento politico, ottenga ilriconoscimento da Bruxel-

les che questi “r isarcimen-t i” non alterano la liberaconcorrenza, semmai la ri-pr istinano.Gli agricoltori italiani, in-fatti, non percepiscono al-cunché dallo svolgimentod e l l’attività venatoria suipropri fondi; in compensocon le proprie colture ali-mentano una fauna sel-vatica di proprietà statale -per la quale lo Stato per-cepisce le imposte sullacaccia - e prelevata daicacciatori. Agli agricoltoririmangono i danni checon l’applicazione del “dem in im is” verranno rico-nosciuti, in molte situa-

zioni, solo parzialmente enon integralmente comeavveniva fino allo scorso31/7/2014.I punti di forza, a supportodelle ragioni espresse da-gli agricoltori italiani, sonoi seguenti.1. La legislazione italiana èdiversa da quella europea:tutti gli animali (non in-festanti) sono di proprietàdello Stato e sottoposti aduna logica di tutela. Nellagran parte degli altri Paesieuropei il diritto di caccia èconsiderato come rien-trante nel diritto di pro-prietà e la selvaggina pre-sente sul fondo spetta

quindi al proprietario.2. Si tratta di somme (quel-le erogate per i risarcimen-ti dei danni da fauna sel-vatica agli agricoltori) re-lativamente limitate e pro-venienti, in gran parte, daiprelievi venatori e quindisolo per una piccola partea carico della collettività.Occorre, a parere dellaConfederazione, che ilproblema entri nell’ag en-da delle priorità dei nostrirapporti con Bruxelles, edassuma una dimensionepolitica e non, come at-tualmente accade, vengarelegata ai soli livelli tec-nici.

PAC 2017 Come cambiano i sostegni per i bovini da latte, le vacche nutrici e la macellazione

Modifiche al premio accoppiato per la zootecniaIl premio accoppiato a sostegnodella zootecnia bovina da latte(che si aggiunge al premio basePac) passerà, a partire dal 2017,da 82,7 a 96,7 milioni di eurocon un aumento di 14 milioni dieuro, suddivisi in 12,5 milioni dieuro per tutte le vacche da lattee 1,5 milioni di euro per lebovine allevate in aree mon-t a n e.L’aumento ha come obiettivo ilcontrasto alla crisi del settorelattiero-casear io.Ma vediamo i criteri da rispet-tare per percepire i premi con-cessi per le bovine da latte, chede ve:• aver partorito nell’anno so-la re ;• appartenere ad allevamentiche rispettano almeno due deiseguenti requisiti qualitativi edigienico sanitari:- tenore di cellule somatiche(per ml) inferiore a 300.000;- tenore di carica batterica a 30°(per ml) inferiore a 40.000;- contenuto di proteina supe-riore a 3,35%.Nel caso in cui siano in regoladue parametri di cui sopra, ilterzo dovrà comunque rispet-tare i seguenti limiti:

• tenore di cellule somatiche(per ml) inferiore a 400.000;• tenore di carica batterica a 30°(per ml) inferiore a 100.000;• contenuto di proteina supe-riore a 3,20%.I capi appartenenti ad alleva-menti situati in zona montanae/o ad allevamenti in circuitiproduttivi di formaggi DOP/IGPe regimi di qualità certificati,devono rispettare solo uno deiparametri di qualità indicati.Una modifica che porterà ad un

aumento dei capi ammissibili,in particolare di quelli che sitrovano in allevamenti monta-ni.

Premio per le vacchenutrici (razze da carneo a duplice attitudine)Il sostegno alle vacche nutrici èsuddiviso in tre plafond con iseguenti requisiti di ammissi-bilità:1. vacche nutrici iscritte ai librigenealogici o registri anagra-

fici;2. vacche nutrici iscritte ai librigenealogici delle razze Chia-nina, Marchigiana, Maremma-na, Romagnola e Podolica, in-serite in piani selettivi IBR (pre-mio aggiuntivo al precedente);3. vacche nutrici in allevamentinon da latte, non iscritte ai librigenealogici o registri anagra-fici.

Premio alla macellazioneIl sostegno alla macellazionedelle carni bovine è suddiviso indue plafond con i seguenti re-quisiti di ammissibilità:1. macellazione bovini di etàcompresa tra 12 e 24 mesi,allevati per almeno 6 mesi nelleaziende dei richiedenti;2. macellazione bovini di etàcompresa tra 12 e 24 mesi,allevati per almeno 12 mesi nel-le aziende dei richiedenti o al-levati per almeno 6 mesi e ade-renti a sistemi di qualità o asistemi di etichettatura o cer-tificati IGP.La novità riguarda un aumentodi 8 milioni di euro di risorse,per la seconda tipologia. I pa-gamenti stimati sono di circa 80euro a capo.

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Ottobre 2 01 620 | T ORINOSOLIDARIETÀ Dopo il sisma di agosto, gli associati possono ancora contribuire facendo un’offert a

Donata casa mobile a impresa di AmatricePermetterà all’azienda agricola prescelta di non abbandonare la propria terra e di garantire l’operativit àIl sisma dello scorso 24agosto nel Centro Italiaha messo in ginocchioun’intera area a ridossod e l l’Appennino e a ca-vallo tra Umbria, Marchee Lazio danneggiandogravemente i paesi diAmatrice, Accumoli e Ar-quata del Tronto oltre alasciare una lunga scia didanni nelle piccole fra-zioni. Case, edifici pub-blici, chiese e palazzi sto-rici si sono sbriciolati inpochi istanti uccidendo300 persone e lascian-done senza casa diversecentinaia ma il sisma hacolpito anche moltea z i e n d e a g r i c o l e i nun’area che fa dell’agr i-coltura una delle prin-cipali attività produttive.Casali, fienili, stalle estrutture agricole sonostati lesionati o distruttipregiudicando così, inmolti casi, la possibilitàper gli agricoltori di pro-seguire l’attività o co-stringendoli ad affrontare

notevoli difficoltà.Nella gara di solidarietàche si è scatenata all’i n-domani della catastrofeanche la Cia - AgricoltoriItaliani ha voluto fare lasua parte e dare un con-tributo concreto al so-stegno e alla ricostruzio-ne delle aree colpite dalviolento sisma.Ne è un esempio il kitcontenente gli ingredien-ti e la ricetta per cucinare

la vera amatriciana - unodei piatti simbolo dellatradizione culinaria ita-liana, ideato proprio nelcomune di Amatrice - chela Cia nazionale ha volutolanciare il 24 settembrescorso in occasione diTerra Madre Salone delGusto, a Torino.Restando in terra sabau-da la Cia provinciale havoluto individuare, diconcerto con i colleghi

laziali e la Cia nazionale,un’azienda agricola as-sociata alla Confedera-zione e danneggiata dalsisma, da sostenere at-traverso una raccolta fon-di tra i propri associatimirante a coprire inte-gralmente le spese perl’acquisto e il trasporto inloco di una casa mobiledi 24 mq. La casa mobilepermetterà alla famigliaprescelta di non abban-

donare la propria terracon l’arrivo dei primifreddi ma di restare egarantire l’op erativitàd e l l’azienda agricola.Tra i primissimi a fareun ’offerta c’è anche ilconsiglio direttivo diAsprocarne. «Ci è sem-brato giusto fare la nostraparte e dare un piccolocontributo - spiega il pre-sidente Roberto Buratto -si è trattato di un gesto disolidarietà tra colleghi esiamo contenti di poteresostenere un ’azi en daagricola che vive una si-tuazione di difficoltà».Aderire a questa inizia-tiva è ancora possibile,fino all’11 novembre, echi volesse dare un con-tributo concreto può farlorivolgendosi al proprioufficio di zona della Cia.La casetta è stata con-segnata lo scorso 14 ot-tobre all’azienda agricoladi Fabrizio Di Marco chenella frazione Sommati diAmatrice alleva 60 capi di

razza frisona e producelatte, mais per foraggio ederba medica. Il terremotodi agosto è arrivato comeuna beffa dopo che negliultimi anni il signor DiMarco aveva già soppor-tato un cospicuo inve-stimento per difendere leproprie coltivazioni dalleincursioni dei cinghiali,un vero e proprio flagellon e l l’a rea.La posa della struttura,che consentirà all’agr i-coltore di riprendere ap-pieno la sua attività, èavvenuta alla presenzadel presidente della CiaTorino Roberto Barbero,del vicepresidente Pie-rangelo Cena e del di-rettore Franco Amatuz-z o.Una piccola offerta puòcosì rivelarsi un grandegesto e contribuire a ri-dare speranza a chi, inpochi istanti, ha perso lapropria casa, la stalla e hatemuto di perdere anchela propria attività.

La consegnadella casamobile dona-ta da Cia auna impresaagricola diA m a t ri c e

ASSISI Consegnati simbolicamente 310 litri alla sindaca di Torino e all’assessore regionale all’Ag r i c o l tu r a

L’olio della Cia accende la lampada votiva di San FrancescoIl lume sacro nella cripta di San Fran-cesco, ad Assisi, arde quest’anno gra-zie a Torino e alla Cia provinciale cheha donato l’olio. Secondo un’u sa n z ain voga dal 1939 infatti, ogni anno uncapoluogo di regione a rotazione - inrappresentanza dell’intera regione -offre l’olio necessario a illuminare lacripta dove riposano le spoglie mortalidel Santo Patrono d’Italia, San Fran-ces co.Lo scorso 30 settembre la Cia Torino ela Coldiretti hanno simbolicamentedonato alla sindaca di Torino ChiaraAppendino e all’assessore regionalea l l’Agricoltura Giorgio Ferrero i 310litri di olio che saranno sufficienti adalimentare il lume sacro per un anno.

La donazione, simbolica come giàdetto, si traduce da tradizione nell’of -ferta di olio d’oliva che verrà con-sumato nell’anno dalle istituzionifrancescane di Assisi.Benché il Piemonte non sia certa-mente regione dalla lunga tradizioneolivicola, negli ultimi anni diversi agri-coltori hanno voluto riprendere a cu-rare piccole coltivazioni come già ac-cadeva tra il XVI e il XVII secolo. Tracostoro c’è anche un produttore delpinerolese che mantiene 550 piante eche ha donato 10 dei 310 litri inviati adAssisi. Il restante quantitativo provie-ne da colture olivicole della Liguria edella Puglia dove la disponibilità delprodotto era maggiore in questo mo-

mento dell’a n n o.Proprio dalla Puglia, precisamente daFasano e dalla cooperativa “Progress oAgr icolo” provengono 150 litri raccoltigrazie a 420 soci conferenti. La coo-perativa aderisce alla Cia e al marchio“La Spesa in Campagna”.«Siamo felici di aver collaborato con ilComune e la Regione per un impegnocosì importante per il nostro territorio- dichiara il presidente provinciale Ro-berto Barbero - anche perché abbia-mo potuto coinvolgere realtà della Li-guria a testimonianza degli storici rap-porti intrattenuti con la regione vicinae della Puglia, come richiamo alla nu-merosissima comunità pugliese pre-sente in Piemonte».

Verifica funzionale macchineirroratrici: possibile la proroga

Scadrà il prossimo 26 no-vembre il termine ultimo peressere in regola con la ve-rifica funzionale delle mac-chine irroratrici ma è pos-sibile che la Regione decidadi prorogare questo termine.Delle 50.000 macchine pre-senti in Piemonte infatti, cir-ca 40.000 devono ancora es-sere sottoposte alla proce-dura obbligatoria.Il PAN, Piano Agricolo Na-zionale, in ottemperanza al-le direttive europee per lariduzione dell’i n q u i na m e n-to e delle emissioni nociveha infatti stabilito che lemacchine irroratrici debba-no essere sottoposte a con-trollo - una sorta di revisionesulla falsariga di quella cuivengono sottoposti auto ealtri veicoli - ogni cinqueanni.Sono tenuti all’osservanza di

questa disposizione tutti co-loro che sono in possessodel patentino per l’utilizzo diprodotti fitosanitari. La ve-rifica riguarda le barre ir-roratrici tradizionali e spe-ciali e gli atomizzatori.Chi aderisce alle pratichedel PSR deve inoltre effet-tuare la taratura e il con-trollo della portata degliugelli così da utilizzare unamacchina che sia tarata peril tipo di domanda effet-tu at a.Una verifica sui requisiti mi-nimi può essere utile al su-peramento del controllofunzionale. Occorre infatti

verificare la presenza degliaccessori di sicurezza deglielementi di trasmissione delmoto, l’assenza di perditedal serbatoio principale, as-sicurare uno svuotamentodel serbatoio efficiente esenza perdite, verificare lapresenza della scala di let-tura del serbatoio e la pos-sibilità di apertura e inter-ruzione simultanea dell’e ro-gazione. Il manometro deveessere inoltre visibile dal po-sto di guida e può risultareutile controllare il sistema diisolamento del filtro e as-sicurare l’apertura indipen-dente delle sezioni idrau-

liche e la grandezza uni-forme degli ugelli (barre) ola simmetria (atomizzatori).Infine può essere conve-niente verificare che non siverifichi gocciolamento do-po l’interruzione dell’ero ga-zione. L’ultima parola spettaperò ai tecnici competentiche dovranno valutare lostato della macchina e sta-bilirne l’eventuale idoneità.La Cia di Torino è statariconosciuta come centro dicontrollo e, pertanto, i nostritecnici sono in grado di as-sicurare i servizi di rego-lazione e taratura delle mac-chine irroratrici.

Il presidente Cia Torino Roberto Barbero, l’assessore regionaleall’Agricoltura Giorgio Ferrero e la sindaca di Torino Chiara Ap-pendino

Visita all’Eima di BolognaCome ogni anno la Cia di Torino or-ganizza per i propri associati una visitaa l l’Esposizione Internazionale di mac-chine per l’agricoltura e il giardinaggio(Eima), in corso a Bologna dal 11 al 13novembre. La visita è programmata nelprimo giorno di fiera, l’11 novembre, eaderire costa euro 50. La quota com-prende il viaggio in pullman, il bigliettod’ingresso alla manifestazione e la cenain agriturismo. Le partenze avverranno intre punti prestabiliti: alle 4,30 a Pinerolonel parcheggio davanti a Eataly, alle 5,00a Stupinigi di fronte al ristorante Sa-baudia subito prima della rotonda delcastello; alle 5,30 a Chivasso nel grandeparcheggio situato subito dopo l’us citaChivasso - Centro dall’autostrada To-rino-Milano. I posti disponibili sono li-mitati per cui le prenotazioni verrannoaccettate fino ad esaurimento e comun-que entro il 28 ottobre.

Ottobre 2 01 6TORINO | 21

Terra Madre Salone del Gusto, buona la primaNumeri ufficiali non ne so-no circolati, anche se si par-la di oltre un milione di pre-senze, ma la prima edizioneper le strade di Torino diTerra Madre Salone del Gu-sto ha raccolto consensiunanimi di pubblico e ad-detti ai lavori, portandonuova linfa alla grande ma-nifestazione biennale sullacultura del cibo ideata daSlow Food. Si è visto un pub-blico curioso e più multi-forme rispetto a quello cheera solito frequentare glispazi del Lingotto, eppureanche le iniziative mirateagli addetti ai lavori hannoregistrato un buon succes-so: «L’esperienza del nostrosportello dedicato all’inse -diamento dei giovani inagricoltura collocato nelParco del Valentino è statamolto positiva - commentaRoberto Barbero, presiden-te provinciale della Cia diTorino - i nostri esperti han-no erogato nel corso del Sa-lone decine di consulenze agiovani e persone under 50che volevano saperne di piùsu tutte le tematiche con-nesse all’apertura di unanuova azienda agricola,dando un senso di servizioalla partecipazione dellaCia a questa grande mani-festazione». «Si sono rivoltea noi soprattutto personeche arrivavano da altri per-corsi professionali ed eranodesiderose di cambiare vita- precisa Luigi Andreis, re-sponsabile tecnico provin-ciale - e hanno chiesto in-formazioni sulle tematichepiù disparate: dai permessinecessari per insediarsi airequisiti per essere ricono-sciuti come coltivatore di-retto o imprenditore agri-colo professionale, dai pro-grammi che permettono diricevere contributi a infor-mazioni di carattere tecnicosulle colture da impiantare.Nel complesso abbiamostabilito un primo contattocon una generazione chenon arriva alla terra per li-nea di successione e questotestimonia sicuramente labontà della scelta della Ciadi offrire un servizio di con-

sulenza mirato e gratuito».«Tutta la struttura della CiaTorino, in collaborazionecon la Cia nazionale, ha la-vorato con grande dedizio-ne e professionalità per lariuscita della nostra parte-cipazione all’interno di Ter-ra Madre Salone del Gusto -spiega Francesco Amatuz-zo, direttore provinciale -complessivamente sono in-fatti 34 i tecnici che si sonoalternati agli sportelli infor-

mativi ma non possiamo di-menticare che dirigenti efunzionari si sono spesi an-che per la riuscita di dueimportanti iniziative, comela seconda edizione di “Unfrutto per la Ricerca” in fa-vore dell’Istituto di Candio-lo, e la vendita del kit so-lidale per preparare l’ama -triciana a sostegno delleaziende agricole colpite dalterremoto in Centro Italia».Accanto alla consulenza

tecnica e alla solidarietà, laCia si è distinta nell’a mb i todella manifestazione ancheper la propria ospitalità.«Abbiamo messo a dispo-sizione dell’o rga n i zz az i o n edi Terra Madre oltre 200 po-

sti letto presso agriturismi,aziende agricole e privatiappartenenti alla nostra reten e l l’area del Torinese - elen-ca il vice presidente vicariodella Cia di Torino Pieran-gelo Cena, che ha coordi-

nato tutta la partita dell’ac -coglienza - Devo dire chel’elenco dei soggetti da rin-graziare sarebbe lunghissi-mo perché c’è stata unag r a n d e d i s p o n i b i l i t àn e l l’accogliere questi ospitie assisterli nel corso del lorosoggiorno da parte di tan-tissimi che non avevano maifatto prima questa esperien-za. In molte zone, dove nonerano previsti dall’organiz -zazione, la Cia ha anche da-to una mano nell’organiz -zare momenti conviviali, inaltre situazioni i nostri as-sociati si sono fatti carico diuna parte dei trasporti quo-tidiani. C’è stato insommaun grande sforzo collettivoper accogliere i produttoriarrivati in città, all’ins egnadi solidarietà e fratellanza innome di uno stesso modod’intendere l’agr icoltura».

CIPA-AT PIEMONTE L’offerta per i prossimi mesi

Formazione per ogni esigenza

Sopra, alcunidelegati pre-senti. A de-

stra, CristinaChiabotto alnostro stand

La formazione professio-nale continua si rivela sem-pre più indispensabile pergli operatori del compartoagricolo. Ecco perché il Ci-pa-At Piemonte sta pen-sando di avviare una nuovaserie di corsi per il mese dinovembre, attraverso la se-de provinciale di Torino.Uno di queste occasioni diformazione riguarderà l’ag -giornamento informatico esarà rivolto soprattutto aidipendenti occupati di im-prese operanti sul territoriopiemontese. Il corso, a vou-cher, avrà una durata di 20ore in orario pre-serale (10incontri in tutto). La quotad el l’80% del costo com-plessivo sarà coperta dallaCittà Metropolitana di To-rino e l’allievo sarà tenuto aversare soltanto 44 euro ol-tre a una marca da bollo da16.Il Cipa-At raccoglie inoltrele adesioni per i prossimicorsi volti al rilascio e alrinnovo dei patentini fito-

sanitari, il documento ne-cessario all’acquisto eal l’utilizzo di fitofarmaci.Rivolte a utilizzatori profes-sionali le lezioni riprende-ranno al raggiungimento diun numero adegutato di al-lievi con edizioni su tutto ilterritorio, prevalentementein orario serale.In entrambi i casi è pos-sibile rivolgersi alla refe-rente Elena Massarenti alnumero 011.6164210 o scri-vendo un’e-mail all’i ndi-

rizzo [email protected] ’ulteriore risorsa è rap-p r e s e n t a t a d a i c o r s iFor.Agri, i Fondi PariteticiInterprofessionali specificiper la formazione in am-bito agricolo. Esso opera infavore delle imprese e deirelativi dipendenti. Posso-no aderirvi i datori di lavoroche operano con sistemaDM10 (aziende con impie-gati, quadri e dirigenti) e leaziende che operano conDMAG-UNICO (che occu-

pano operai).Nel l’ottica di favorire lamodernizzazione del setto-re agricolo e promuovere losviluppo di competenzepiù attinenti alle esigenzedelle imprese, la Cia Torino

attraverso il Cipa-At inten-de partecipare a una nuovaprogettazione dei corsi fi-nanziati da For.Agri e a taleproposito contatterà leaziende per verificare le di-verse necessità formative.

GRANDE SUCCESSO PER L’EVENTO SLOW FOOD E PER TUTTE LE INIZIATIVE ORGANIZZATE DA CIA

Nuovi corsi per la sicurezzaSono in partenza, tra ottobre e novembre, i nuovi corsisulla sicurezza delle macchine agricole. Il moduloteorico verrà affrontato nelle lezioni programmate neigiorni di giovedì e venerdi ad Almese, Ciriè e Caluso.Nei mesi di novembre e dicembre sono inoltre pre-viste altre sessioni dei corsi per RSPP riservati aidatori di lavoro e corsi per prevenzione incendi eprimo soccorso aperti a chiunque. Questi ultimi corsisi terranno in presso la sede Cia di via OnoratoVigliani a Torino e a Cavour e Chivasso.

Fiera Franca, il presidente Barbero premia gli allevatoriLa Fiera Franca di Oulx ha voluto quest’anno premiare gliallevatori, veri e propri protagonisti della festa. I sindacidei Comuni presenti, le autorità locali e il presidente dellaCia di Torino Roberto Barbero hanno premiato gli al-levatori di bovini, ovini e caprini consegnando diversiomaggi. I premi consistevano in campane e campanacciper le mandrie, recinti elettrificati e batterie di alimen-tazione per questo tipo di protezioni, utili nelle zone in cuiimperversano i lupi. La Cia, tra gli organizzatori della Fiera,era altresì l’unica organizzazione di categoria presente.

Le nostre CooPerAtiveAgri 2000 Soc. Agr. Coop.via Circonvallazione - Castagnole P.te (TO)Tel. 011 9862856Magazzino di Carignanovia Castagnole - Carignano (TO)Tel. 011 9692580

Agricoltori Chivasso Soc. Agr. Coop.Fraz. Boschetto - Chivasso (TO)Tel. 011 9195812

CMBM Soc. Agr. Coop.via Conzano - Occimiano (AL)Tel. 0142 809575

Dora Baltea Soc. Agr. Coop.via Rondissone - Villareggia (TO)Tel. 0161 45288Magazzino di Alice CastelloLoc. Benna - Alice Castello (VC)Tel. 0161 90581

Magazzino di SaluggiaC.na Tenimento - Saluggia (VC)Tel. 0161 486373

Prealpina Soc. Agr. Coop.via Briè - Romano Canavese (TO)Tel. 0125 711252

rivese Soc. Agr. Coop.C.na Vercellina - Riva Presso Chieri (TO)Tel. 011 9469051

san Pietro del gallo Soc. Agr. Coop.Fraz. San Pietro del Gallo - CuneoTel. 0171 682128

vigonese Soc. Agr. Coop.via Cavour - Vigone (TO)Tel. 011 9809807

CAPAC Soc .Coop. Agr. - Corso Francia, 329 - 10142 Torino - Tel. 011 5622143 - 011 5617800 - [email protected]

Ottobre 2 01 622 |

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Via Trinità Da Lungi Castellazzo Bormida (AL)Tel: 0131 279495e-mail: [email protected]: Fabio Castelli

Via San Giuliano Nuovo115 - Alessandria – Castelceriolo (AL)Tel 0131 585185e-mail: [email protected]: Andrea Cavallero,Giovanni De Marco, Davide Novelli

Via Balostra, 2 - Alessandria San Michele (AL)Tel 0131 362002e-mail: [email protected]: Franco Orsi, Rosanna Gatti

Ottobre 2 01 6MERCATINO | 23

Mercatinocompro, vendo, scambio

Questa rubrica è luogo diincontro dei lettori che in-tendono comperare, vende-re, scambiare qualsiasi co-sa. Invitiamo gli interessatia utilizzare la scheda perrendere più agevole il nostroser vizio.Le schede vanno trasmessealla redazione di “Nuo vaAgricoltura Piemonte”,via Onorato Vigliani, 123- Torino - Fax 011.4546195- e-mail: [email protected] pubblicazione è intera-mente gratuita. Gli annuncirestano in pubblicazioneper un mese, dopo di che ènecessario inviare un nuovot agliando.

MACCHINEE ATTREZZATUREAGRICOLE VARIE•PIANTAPALI tipo Occelli,tel. 3392102092•ROTOBALLE “Super ti-no1500” poco usata, Rimor-chio “Silvercar ” 140 q.li conbalestre industriali comenuovo, per cessata attività.Tel. 3339563891•ROTOTERRA, usato poco,zona Asti, rototerra/erpicerotante modello Morra - lar-ghezza mt 2,40 - compresogiunto cardanico a 1.200 eu-ro. Tel. 3316001523•SPANDICONCIME “Ama -zo n e” 600 lt, 2 piatti, in buo-no stato. Tel. 3487782188•IRRORATRICE Terpa eSOLFORATRICE (capienzakg. 50), località Carpeneto(AL). Tel. 0143876152 (orepa st i )•ARATRO monovomereper trattore da almeno 100cavalli tel. 0141902094•ARATRO Morris bivomerecon spostamento idraulicotel. 0141902094•RIMORCHIO ENRIA, di-mensioni 4.50 X 2.00 m, ri-baltabile su tre lati. Telefo-nare ore parti al numero3349057747•FALCIATRICE, 1 metro,tel. 3487142040•PALI testa castagno conpunta. Idem Mezzani. Prez-zo € 16 q.le - Filo zincatobekaert diametro 13/14 inrotoli € 0,70 kg. Zona Ova-d e s e / C a r p e n e t o , t e l .0143876152 - 3333650431•RIMORCHIO quattro ruo-te con tre giri di sponde,m i s u r e 4 x 2 , t e l .0124616364•COMBINATA per lavora-zione legno-modello Sicar300 in ghisa, prezzo da con-cordare, tel. 3488095948•TRINCIASTOCCHI, tipoNardi mt. 2,5 e seminatricegrano con rototerra Fran-dent mt 2,5 e trinciaerba ti-po becchio con spostamen-to idraulico mt 2,5, tel. (h.ufficio) 0119807508•ARATRO Moro bivomero,mod. 16AS, in ottimo statosempre rimessato, aratroche ha lavorato poco, tel.3389610585•TORCHIO idraulico mon-tato su quattro ruote, mu-lino per trattore in ottimostato, tel. 0161980976 -3280188093•50HN DEERE 3030, conbivomero chialva sposta-mento idraulico, venditaper cessata attività, tel.3475871926

•RIMORCHIO Graziano,quattro ruote, ribaltabile 3lati, omologato, 4 x 2 h. 1,20tel. 3487782188• PALI testa castagno conpunta. Idem Mezzani. Prez-zo € 16 q.le - Filo zincatobekaert diametro 13/14 inrotoli € 0,70 kg. Zona ova-d e s e / C a r p e n e t o , t e l .333365043•IMPIANTO per diserbolocalizzato per seminatriced a Ma i s a 4 f i l e , t e l .3382331248•FIAT 1000 in buone con-dizioni con attacchi rapidi egommato posteriore in ot-time condizioni, roter di2,50, estirpatore per la pre-parazione di terreni mec-canico apertura 3,40, pom-pa per vuoto, tre spalle por-tata 20 quintali, filtro netafincon contenitore per la fer-tirigazione, tel. 3394811503•MOTOCOLTIVATORE co-libri Bedogni con barra fal-ciante cm. 115 in ottimecondizioni, tel. 3495274598•attrezzatura agricola, tor-chio, pigiatrice manuale,damigiane, bottiglie, tappa-bottiglie, ceste, tutto a Cre-m o l i n o ( A L ) , t e l .0107455103

FORAGGIOE ANIMALI•ASINELLO pezzato moltodocile e bello, cedesi peresubero. Tel. 3489299154•CONIGLI svezzati € 7,00cad.; cavie, maschi a pelocorto o lungo di vari colori €5,00 cad. Tel. 3395458479•CAPRETTE nane a prezzomodicissimo, quattro fem-mine, un maschio, con mar-c h i a u r i c o l a r i , t e l .3385944733•AGNELLI 15 kg peso vivocirca, Saliceto (Cn), tel.3451702145•MONTONE giovane, ne-r o , b e l l i s s i m o . T e l3451702145

PIANTE, SEMENTIE PRODOTTI•LEGNA da ardere, secca,tagliata e spaccata a € 12,50al quintale, consegna inclu-

sa nel prezzo, nelle zone:casalese, basso vercellese,nord astigiano e Chivasso edintorni. Tel. 3473648137•PATATE buonissime, ad €0,60 al kg. Tel. 0119192479 -3384041659•BULBI di zafferano daspezia, tel. 3494782273•TRIFOGLIO, spadone eseme di mienga. Telefonare363130234 o 3297442826•SEMENTE trifoglio no-strano. Tel. 3351604115

T R AT TO R I•Trattrice “New Holland 75T 4” con forca anteriore ore1.450 per cessata attività.Tel. 3339563891•TRATTORE FIAT 300 DTquattro ruote motrici, 30 cv,con arco di protezione. Tel.0141204800•Trattore MASSEY FERGU-SON 168-72 cavalli, ottimostato, tel. 0124616364•Trattore JOHN DEERE3030 con bivomero “chial -v a” spostamento idraulico,vendo per cessata attività,tel. 3475871926•Trattore FORD 7700 100cvt u r b o o r e 4 0 0 0 , t e l .3387101653•FIAT 750 75 cv 2900 ore,tel. 3387101653•SAME Atlanta gommatonuovo 45cv trazione sem-p l i c e 2 . 5 0 0 € , t e l .3387101653• F I A T 8 0 - 6 6 T e l .3381819695

AU TO M O B I L IE MOTO – CICLI•FIAT PANDA, 4x4, anno1995, km 150.000, ottimecondizioni, visibile a Pae-sana (CN), tel. 3489299154•FIAT PANDA 4X4 Fire1 0 0 0 , a n n o 1 9 8 6 , t e l .3487142040•AUTOCARRO Fiat 65/10telonato, km. 350.000, cas-s o n e m t . 4 x 2 0 . T e l .0141517990•FIAT PANDA 4x4 fire 1000,motore funzionante, car-rozzeria porta da riparare;parabrezza anteriore nuovoper Fiat 242; bagagliera perPalio Fiat, tel. 3487142040

•SUZUKI VITARA, a ben-zina 4x4 color bianco; 3 por-te, vetri posteriori oscurati,cambio 5 marce con ridotte,trazione integrale inseribile,gommato invernale nuovo,tel. 3333668666•PRINZ verde del 1970. Inbuono stato. A Cuneo. Km145.000. Tel. 3421305069

TERRENI, AZIENDE,CASE, ATTIVITÀCOMMERCIALI•Margheria libera: in Co-mune di Salbertrand affit-tasi. Capienza 100 capi cir-ca. Tel. 3477769584•Affitto 3,5 giornate di ter-reno con impianto kiwi benavviati in piena produzionein località Madonna dell’O l-mo a Cuneo. Tel. ore pasti0171412456•Vendo sulla strada Stataleche porta da Busca a Dro-nero su appezzamento diterra di due giornate pie-montesi appartamento inpalazzina di soli due alloggi.Adiacente alla casa una pic-cola stalla con portico ed unaltro magazzino. Classee n e r g e t i c a G . T e l .0171946054•TENUTA di circa 46 ha nelRoero, comprensiva di se-minativi, boschi, 1 noccio-leto di circa 4 ha e fabbricatiper mq 1950 circa. Tel.3397569220•AFFITTO BILOCALE aCeriale, 5 posti letto, giar-dino, posto auto, comodoper spiaggia libera. Liberodal 22 al 31 agosto e per tuttoil mese di settembre. Tel.3895562526 e 3403695421•Per motivi di salute, azien-da agricola in Pieve Vergon-te (Vb), ca. 20.0000 mq diterreno, stalla ovi-caprinadel 2010 ca. 1.200 mq, fie-nile, celle di stagionatura earea maneggio cavalli con11 box in muratura, tenso-struttura coperta in legnolamellare, doccia cavalli,giostra, arena scoperta, ton-dino scoperto, paddockesterni con capannine, de-posito attrezzi, cascina duepiani in pietra, possibilità diampliamento per agrituri-smo/b&b (progetto già au-torizzato), tel. 3392229292

VA R I•150 bottiglie per vino, 10damigiane, rastrellino daf i e n o a n n i 6 0 . T e l .3497782446•2 RUOTE PER TRATTO-RE, Michelin Bibagrip stret-te (cm. 22) 18,03-44, con-sumo 75% (quasi nuove).Tel. 3487782188•CYCLETTE Carnielli. Tel.3331853821•MACCHINA PER CUCIRENecchi, racchiusa in mobi-letto, tel. 3331853821

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OFFROL AVO R O•Cercasi addetto stalla perazienda agrituristica biodi-namica vicina a Torino.Mansioni di gestione vac-che da latte, mungitura, fie-nagione e caseificazione.Abitazione disponibile perla famiglia. Necessità di pre-senza in azienda a tempopieno. Richiesta patente B.Si tratta di una nuova e mo-derna realtà dove passionee capacità di sviluppo tro-vano spazio.Chi fosse interessato e inpossesso dei requisiti ri-chiesti può inviare il proprioCV al seguente indirizzo:ivana_mar [email protected]

Ottobre 2 01 624 |

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