L’artista contemporaneo interpreta la dimora storica · storie e atmosfere. Per tale motivo le...

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L’artista contemporaneo interpreta la dimora storica Genova, Galleria Nazionale di Palazzo Spinola, 9 giugno – 13 settembre 2009 A cura di Farida Simonetti e Gianluca Zanelli PERCORSO ESPOSITIVO Piano Terra Atrio Adriano Leverone Armigero 2005 Bronzo patinato, fusione a cera persa, unico esemplare Armigero con elmo dorato 2006 Bronzo patinato e lucidato, fusione a cera persa, unico esemplare Le svettanti figure degli Armigeri, collocate dall’autore nell’ingresso del palazzo donato dagli Spinola, sono poste a protezione e sicurezza della residenza e dei suoi abitanti, vogliono infatti simboleggiare con immediatezza e vigore il prestigio e la potenza raggiunti dalle numerose casate genovesi che dalla fine del Cinquecento vissero in questa residenza. Un ruolo sociale che implicava anche l’impiego di un personale numeroso finalizzato a ottemperare alle più svariate necessità proprie della vita quotidiana in un palazzo aristocratico. 1

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L’artista contemporaneo interpreta la dimora storica

Genova, Galleria Nazionale di Palazzo Spinola, 9 giugno – 13 settembre 2009

A cura di Farida Simonetti e Gianluca Zanelli

PERCORSO ESPOSITIVO

• Piano Terra

• Atrio

Adriano LeveroneArmigero2005Bronzo patinato, fusione a cera persa, unico esemplareArmigero con elmo dorato2006Bronzo patinato e lucidato, fusione a cera persa, unico esemplare

Le svettanti figure degli Armigeri, collocate dall’autore nell’ingresso del palazzo donato dagli Spinola, sono poste a protezione e sicurezza della residenza e dei suoi abitanti, vogliono infatti simboleggiare con immediatezza e vigore il prestigio e la potenza raggiunti dalle numerose casate genovesi che dalla fine del Cinquecento vissero in questa residenza. Un ruolo sociale che implicava anche l’impiego di un personale numeroso finalizzato a ottemperare alle più svariate necessità proprie della vita quotidiana in un palazzo aristocratico.

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Galleria San Lorenzo al Ducale

• Sala Donatori

Renata SoroSempreAudio-installazione ambientale

Osservando le fotografie dei primi anni del Novecento conservate nell’archivio storico del museo dedicate a Giorgina Caprile, cantante estremamente colta che esordì giovanissima nel 1900 a Roma, l’artista è stata suggestionata dalla profonda ammirazione manifestata nei suoi confronti da Franco Spinola, conosciuto nel 1901 a Livorno in occasione della messa in scena di una famosa Tosca, quando il marchese frequentava l’Accademia della Marina Militare. Attraverso la sua installazione la Soro ha voluto quindi far risuonare nelle sale del palazzo la bellissima voce del soprano, avvalendosi di una registrazione del 1909 della Traviata (Courtesy R. Marcocci). A rievocare la presenza della cantante è ancora una fotografia di Emilio Sommariva, che fu all’epoca censurata, e che secondo l’artista contemporanea costituisce un’ideale raffigurazione della sfuggente storia d’amore nata con il marchese Spinola.Roberto Rotta Farinelli - Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea

• Scalone

Sabato AngieroCaroline di Monaco - Reali Stéphanie di Monaco - Reali

Alberto di Monaco - RealiRanieri di Monaco - Reali

1995Tecnica mista su La Costituzione del principato di Monaco combusta

L’artista ha trovato nel fuoco il suo medium emblematico. La fiammella è per Angiero come il pennello per il pittore. La carta deperibile o addirittura destinata al macero, come per i quotidiani, viene invece resa immortale grazie all’apporto creativo. In questa occasione l’artista ha voluto mettere in rapporto le effigi storiche dei membri delle famiglie aristocratiche che hanno vissuto nel palazzo, con particolare riferimento ai Grimaldi, e quattro ritratti che coniugano la tradizione con una tecnica innovativa.Ellequadro Documenti Archivio Internazionale Arte Contemporanea

Chantal MichelDer Knabe zu Kolmar (L’uomo di Kolmar)2008C-Print su Dibond sotto plexi,

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L’artista svizzera si esprime essenzialmente attraverso video, fotografia e performance, di cui è sempre l’unica protagonista. Michel volutamente si “con-fonde” con gli ambienti nei quali opera, ne assorbe tonalità e forme, per mezzo di mise en scène, trucco e abiti, sino ad amplificare attraverso la propria presenza storie e atmosfere. Per tale motivo le sue serie di lavori fotografici hanno trovato una convincente e suggestiva collocazione in alcuni spazi del museo. Attraverso queste affascinanti immagini, inserite lungo il percorso dei due piani nobili della residenza degli Spinola, riemergono dal passato figure umane, presenze, memorie che, alla stregua dei ritratti antichi appartenenti alle collezioni storiche del museo, suggeriscono all’osservatore emozioni, riti, abitudini, atteggiamenti.Rebecca Container Gallery

• Primo piano nobile

• Salone

Vania ComorettiFlesh2009Installazione ambientale, stampa digitale su carta

L’opera nasce dall’analisi grafica di un centimetro di carne. La membrana cartacea, ottenuta digitalmente dal disegno originale, è stata duplicata e sovrapposta al parquet del salone del primo piano nobile operando in questo modo una metamorfosi. L’installazione è stata posta al centro dell’ambiente in corrispondenza dell’affresco seicentesco di Lazzaro Tavarone raffigurante “La città di Lisbona assediata dall’esercito del duca d’Alba” in quanto strettamente in relazione con il tema guerresco rappresentato. Nell’opera la carne diviene concettualmente corpo ferito utilizzato per il raggiungimento del potere, sangue versato in battaglia, sangue atto alla trasmissione dinastica o alla discriminazione sociale.Guidi&Schoen Arte Contemporanea

Daniel MenckVarco d’identità2009Installazione ambientale

L’installazione site-specific riveste con lastre di specchio il passaggio tra il salone e il salotto del camino del primo piano nobile. Il visitatore si trova così a confrontarsi con uno spazio realmente piccolo ma, grazie alla plurima riflessione, apparentemente infinito.L’evidente sensazione di smarrimento che ne scaturisce porta ad affrontare una propria ricerca di identità in relazione all’ambiente storico circostante.DAC De Simoni Arte Contemporanea

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• Salotto Camino

Carlo De MeoL’ultima lettera2007/2009Resina, poliestere dipinto, tavolo, materiali vari

Utilizzando il tavolo seicentesco appartenente al patrimonio del museo, che diventa parte dell’installazione, Carlo De Meo ha voluto ricostruire minuziosamente un ambiente sopraffatto da un’infinità di oggetti, contesto nel quale vive una figura che costituisce l’alter ego dell’artista. Il lavoro presentato a Palazzo Spinola vuole descrivere, avvalendosi proprio della presenza di elementi anche insignificanti che hanno però la funzione di suggerire la memoria della quotidianità, una situazione in un qualche modo “domestica”, una condizione nei confronti della quale gli ospiti del passato avrebbero potuto porsi a confronto.Andrea Ciani Arte

Anna SantinelloBusto1997Filo di rame intrecciato

Busto2007Filo d’acciaio inox intrecciato

I preziosi busti marmorei seicenteschi collocati nel primo piano nobile della dimora di Pellicceria sono stati realizzati con lo scopo di celebrare importanti personaggi storici dell’epoca classica. I busti della Santinello evidenziano invece problematiche legate alla modernità.Sono infatti rappresentazione della precarietà, della fragilità e ambiguità dell’esistenza umana. Le figure tronche e sfilacciate fungono da testimonianza di una affannosa ricerca del senso della vita che vede la propria distruzione nel momento stesso del suo nascere. ImmagineColore.com Gallery

Franco FiengaSilenzio2009Acciaio, gesso e cera

L’opera di Fienga si configura come contenitore evocativo nel quale vengono ripercorse le gesta del marchese Giovan Francesco Serra (raffigurato nel ritratto seicentesco di Francesco Cairo appartenente alle collezioni del museo) il cui corpo, gettato in mare, fu disperso. Il vuoto lasciato dalle sue membra si materializza dunque attraverso ogni singola componente dell’opera, che nell’insieme diventano

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espressione di vita e presenza. Cerruti Arte• Salotto Cappella

Riri NegriMa, che direbbe Van Dyck?Ma, che direbbe Fiasella?Ma, che direbbe Strozzi?2009Tecnica mista su cartoncino splendor lux

Fedele a un percorso espressivo avviato sin dal 1999 applicando su immagini di personaggi illustri i suoi tipici occhiali, l’artista ha voluto rielaborare tre famosi ritratti conservati nel palazzo di Pellicceria - il Ritratto di Ansaldo Pallavicino di Anton van Dyck, il Ritratto femminile di Bernardo Strozzi e il Ritratto di Agostino e Ansaldo Pallavicino di Domenico Fiasella - inserendoli nel riquadro della busta Ilfor in sostituzione delle tipiche immagini fotografiche e utilizzando come riflesso “l’universo della mente”Satura

Elsa BoeroEcce Homo2000Assemblaggio di materiali diversi (pelliccia, pietra arenaria, metallo, corno, carta, fibra tessile, avorio, legno, vetro e metacrilato)

L’opera era nata dalle suggestioni provate dall’artista durante la visita della mostra “Ecce Homo di Antonello da Messina. Genova e Piacenza due versioni a confronto” allestita presso il museo nel 2000. La riflessione sull’interiorità del dolore presente, che coincide nella relazione tra divino e umano, hanno spinto Elsa Boero a percepire la dimora di palazzo Spinola come luogo pieno di presenze di varia entità, siano esse semplici oggetti o, al contrario, più articolate emozioni.Roberto Rotta Farinelli Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea

Maya ZignoneB.U.42008Foto su forex, plexiglass, neon

Ispirata dall’atmosfera del palazzo, Maya Zignone presenta un lavoro attraverso il quale interpreta e rilegge il concetto della luce e, in particolare, di un’illuminazione che non provenga necessariamente da una fonte fortemente invasiva come quella delle lampade elettriche, ma, al contrario, si avvicini il più possibile alla naturale luminescenza della fiamma delle candele, che, come avveniva nel passato,

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venivano utilizzate per tutti gli ambienti del palazzo, dagli ampi saloni di rappresentanza alle più intime cappelle private.Andrea Ciani ArteNorbert RadermacherTappeto2009Tessuto

La proposta dell’artista è quella di inserire lungo il percorso di visita del museo un proprio tappeto che richiami manufatti simili presenti in vari ambienti del palazzo e sul quale egli ha voluto intervenire con un proprio gesto ritagliando un disco e collocandolo in un ambiente diverso così da creare un segno diffuso della propria azione. Galleria Studio 44

• Archivio storico

Emilio IsgròFormiche catalane2000Acrilico su tela e legno

Inserito nel contesto dell’archivio storico del palazzo, il libro diventa, rispetto ai volumi chiusi negli scaffali, segno di propagazione della cultura. L’opera allude a quella civiltà di scambi di cui è intessuta la vicenda millenaria del mare Mediterraneo. Il riferimento è esplicitamente rivolto anche alla città di Genova, che proprio per essere città portuale rappresenta un punto di incontro e di scambi culturali tra diversi linguaggi.Il Vicolo Galleria d’Arte

• Gallerietta

Silvia ChiariniDiscopluss2008Video installazione, dimensioni ambientaliUtilizzando la tecnologia come strumento per potenziare lo spazio e alterare la percezione psicofisica dello spettatore, l’artista faentina ha scelto di trasformare l’ambiente della piccola galleria collocata nel primo piano nobile del palazzo. Forme di luce e colore si muovono apparentemente senza confini spaziali; i perimetri delle pareti si dissolvono provocando in chi osserva un leggero disorientamento. Attraverso l’installazione, Silvia Chiarini ha lavorato anche sul tema della festa a palazzo, rivisitandolo in chiave contemporanea.

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DAC De Simoni Arte Contemporanea

• Scalone

Emilio IsgròAmgora2005Acrilico su tela applicata su base in legno

L’opera vuole porsi in stretto dialogo con le carte geografiche olandesi del XVII secolo conservate nella collezione del museo. Il senso di disorientamento che deriva dai prepotenti segni neri che rendono illeggibili i nomi di città, monti e fiumi, visibile nell’immagine concepita dall’artista, pur configurandosi in antitesi con la minuziosa descrizione che contraddistingue i manufatti antichi, rende possibile un dialogo estremo tra ciò che è visibilmente rappresentato e ciò che è stato “cancellato” dalla realtà oggettiva delle cose.Il Vicolo Galleria d’Arte

• Ammezzato delle cucine

Claudio CostaAssociazione Minerale-Vegetale1983Terracotta, terracotta dipinta e foglie vere

La ricerca di Claudio Costa sui materiali, sulle origini dell’uomo, sull’alchimia e sul sortilegio della natura si muove attraverso una continua indagine della rinascita dell’opera “perché la vita per compiersi, non ha bisogno di perfezione ma di completezza”. L’opera, in cui si identifica il passaggio da uno stato all’altro, trova il suo ideale rapporto con le cucine del palazzo, dove avvenivano le quotidiane alchimie della trasformazione del cibo.UnimediaModern

Lucio PozziL’altra Pomona2009Olio su tela

L’opera, pensata appositamente per le cucine di Palazzo Spinola, costituisce un’evidente rivisitazione di una natura morta del Seicento. E’ espressione dell’esplorazione dell’artista della storia dell’arte antica, ma anche della sua gioia di “fare pittura”, dando origine a un rapporto tra concettualismo contemporaneo e arte classica.

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UnimediaModern

Piero GilardiPesche gialle2006Poliuretano espanso

I “Tappeti-natura” di Gilardi rappresentano una sorta di ricostruzione fedele e “meta-reale” di frammenti di natura realizzati avvalendosi di materiali sintetici. Tramite una raffinata tecnica esecutiva, ogni pur minimo elemento naturalistico è restituito alla contemplazione dello spettatore, il quale percepisce il brano di natura viva - in questo caso allestito in modo suggestivo nell’ambiente del palazzo destinato ad accogliere i frutti della terra -, attraverso l’utilizzo di materiali artificiosi propri del mondo contemporaneo.Il Vicolo Galleria d’Arte

Fabio MoroNatura morta2009Video DVD Pal, dimensioni ambientali, 8’35’, sonoro di Retina.it

L’artista ha voluto reinterpretare nella cucina storica degli Spinola il genere della natura morta, riproponendo in forma di video un dipinto di Ludovico Susio realizzato nel 1619 con l’aggiunta, rispetto all’iconografia originale, di due candele e di tre topolini blu. L’audio che accompagna l’opera è un brano realizzato appositamente per l’esposizione da “Retina.it”. Il movimento delle fiamme è generato dal fiato delle casse utilizzate durante la realizzazione del lavoro.DAC De Simoni Arte Contemporanea

Marco PortaUn nome di ricordo al destino2009Installazione ambientale

L’opera è una natura viva realizzata anche con l’ausilio di oggetti provenienti dalle collezioni della Galleria di Palazzo Spinola. Non sarà modificata per tutta la durata dell’evento e alcune componenti saranno quindi soggette al proprio degrado naturale. Un nome di ricordo al destino è quindi un’opera sul tempo, sulla polvere che ne segna lo scorrere.Andrea Ciani Arte

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• Biblioteca

Sabato AngieroVI SI BI LI 1994Libro perso 1995Senza titolo 1994Carta combusta

Carte di fuoco 1994Libro combustoAutoritratto 1995Cataloghi su Sabato Angiero combusti

Studiando le vicende storiche del palazzo degli Spinola, Angiero è rimasto particolarmente colpito dall’incendio che nel 1942, durante il secondo conflitto bellico, distrusse completamente la biblioteca della dimora, bruciando la maggior parte dei volumi in essa custoditi. La sua ricerca dedicata al tema della combustione dei libri si pone in stretto rapporto quindi con questo episodio, sottolineando come il fuoco, grande forza distruttrice, possa permettere la visibilità della scrittura quando governato dall’artista.Ellequadro Documenti Archivio Internazionale Arte Contemporanea

Mela SfregolaTV-Lumen2009Televisione, vetro e acrilico

L’installazione mediale pensata per questo evento è composta da una lastra di vetro dipinta dietro alla quale è posizionato uno schermo TV sintonizzato su un programma televisivo. La lastra è elaborata con una griglia di segni calligrafici attraverso la quale è possibile intravedere lo scorrere delle immagini luminose in continuo movimento, tuttavia indecifrabili. L’installazione è un diretto rimando ai canoni estetici rappresentati nell’arte e nell’architettura di Palazzo Spinola e alla ridondanza e all’artificiosità del linguaggio barocco espresse da alcuni manufatti in esso contenuti. L’opera rappresenta un archivio di informazioni in stretto rapporto dunque con lo spazio in cui è collocata.DAC De Simoni Arte Contemporanea

• Scalone

Elettra Ranno

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Presenze2009Scatto analogico in pellicola diapositiva, stampa metallic montata su dibond

Impegnata nello studio della corporeità e del movimento, l’artista riesce con le proprie immagini a evocare i fantasmi che da sempre abitano i luoghi. Un sogno a occhi aperti che trasforma l’ambiente rappresentato in uno spazio abitato da fantastiche e irraggiungibili presenze. L’incontro di Elettra Ranno con il palazzo ha dato vita a una serie di suggestive immagini che, evocando le anime invisibili dei personaggi che hanno vissuto in questo luogo, accompagnano il visitatore negli ambienti storici della dimoraVision Quest Contemporary Photography

• SECONDO PIANO NOBILE

• Salone

Philip Corner con la collaborazione di Phoebe NevilleFrammenti Musicali dal Mondo: Mirò pianista2009Performance e installazione

La performance fa parte della serie “Frammenti dal mondo” a cui l’artista lavora da molti anni sia con interventi musicali sia con testimonianze visive. L’opera si basa su un elenco di oggetti di vita quotidiana descritti da Mirò e inseriti nelle sue sculture o nei suoi dipinti. Il pianoforte viene suonato direttamente sulle corde utilizzando questi oggetti che dopo la performance sono collocati tra gli arredi esistenti nel salone principale di Palazzo Spinola, creando un corto circuito tra passato e presente e dando quindi vita a un’installazione connotata da un forte contrasto tra la semplicità del quotidiano e la lussuosa dimora aristocratica del passato.UnimediaModern

Elettra RannoPresenze2009Scatto analogico in pellicola diapositiva, stampa metallic montata su dibondVision Quest Contemporary Photography

• Salotto Galeotti

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Marco PuerariAmore e Psiche2009Olio su carta applicata su plexiglas

Partendo dall’osservazione dell’affresco di Sebastiano Galeotti raffigurante le nozze tra i due mitologici amanti, l’autore ha voluto rappresentare la tensione reciproca tra il desiderio (Amore) e l’anima (Psiche), raccontando corpi silenziosi che attraverso una pelle segnata dal tempo comunicano il loro legame “antico”. I due paraventi contrapposti dialogano tra loro enfatizzando il fulcro del racconto. A Psiche era stato vietato di guardare il dio Eros ma spinta dall’amore, trasgredì all’ordine scatenando l’ira degli Dei. Il paravento a tal proposito si presta come barriera del vedo-non vedo, elemento scenico ormai retrò delle fantasie erotiche del passato.Violabox Art Gallery

Elettra Ranno

Presenze2009Scatto analogico in pellicola diapositiva, stampa metallic montata su dibondVision Quest Contemporary Photography

Ben VautierPoltrona “meglio tradire che morire”2009Scritta su poltrona

Arte e vita sono un tutt’uno nella poetica di questo artista che, secondo lo spirito del movimento Fluxus, ritiene molto più importante dire che cosa non è la sua opera che darne una definizione.La scrittura, come un fiume in piena, trova spazio su qualsiasi oggetto e il rovesciamento di senso dà luogo a un detournement vertiginoso.Il motto della famiglia Spinola, “potius mori quam foedari”, è stato rivisitato da Ben attraverso la sua classica scrittura tracciata su una poltrona inserita tra gli altri arredi mobili del palazzo.UnimediaModern

Federico Romero BayterInterior con espejo2009Olio su tela

L’opera rivela la volontà dell’artista di indagare con linee profonde e marcate lo spazio del vissuto di Palazzo Spinola. I peculiari segni con cui vengono delineati i

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particolari, si trasformano in leggere campiture velate che lasciano spazio all’immaginazione dell’osservatore creando un’atmosfera insolita, quasi in bilico tra il tempo che scorre e lo spazio che inevitabilmente si modifica. Roberto Rotta Farinelli - Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea

• Salotto Verde

Giuliano MenegonCrocifissione2005Olio su tela

Per il soggetto raffigurato l’opera è stata scelta dall’artista per ornare la cappella collocata nel secondo piano nobile della dimora degli Spinola. La tela entra infatti in rapporto per il taglio compositivo con le decorazioni parietali realizzate nel piccolo ambiente dal pittore Enrico Haffner (Augusta, 1640-1702). La figura del Cristo in croce, evocata per somiglianza non figurativa, appare in particolare sostenuta dai due angeli affrescati sulla parete, creando un dialogo stretto e suggestivo tra l’immagine antica e quella contemporanea, fortemente emotiva. Studio Ghiglione

Luciano CavigliaMetamorfosiMetamorfosi e dissolvenza2008Olio su tela

Avvalendosi del suo tipico linguaggio espressivo focalizzato sul tema della metamorfosi in quanto trasformazione, l’autore ha voluto dare vita a due nuovi “personaggi” che si pongono idealmente all’interno della galleria di volti e figure del passato presenti nelle sale storiche del palazzo. Caviglia ha voluto suggerire il passaggio dalla forma materiale all’essenza stessa dell’uomo, per meglio poterne indagare il corso dell’anima e giungere così alla conoscenza.Il Punto

Chantal MichelDie Gelehrten2008Tre C-Print su Dibond sotto plexiRebecca Container GalleryPiergiorgio ColombaraExbronzo 2007

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Bronzo e ottone

Il mondo antico per l’autore si anima e riprende forma attraverso la tecnica della fusione in bronzo. I suoi Exbronzi rappresentati da calzari, vestiti e merletti fanno parte di un vestiario ormai lontano dalla realtà, che l’artista riesce a modificare mantenendone inalterate le caratteristiche morfologiche. Nel contesto del palazzo lo scultore, inserendo l’opera - presenza antropomorfa di un mondo antico - quasi a prosecuzione del grande lampadario, rafforza il legame tra passato e presente che rappresenta un incessante confronto tra ciò che appartiene a una realtà dimenticata e la sua reinterpretazione in chiave odierna.Il Vicolo Galleria d’Arte

• Salotto Sacconi

Florence HenriPortrait Composition (Sonia Delaunay)1931

Portrait Composition1930/35

Fotografie, stampa ai sali d’argento originale d’epoca

Per questo evento la galleria Martini e Rocchetti ha voluto confrontare i ritratti della Galleria di Palazzo Spinola con i ritratti fotografici di Florence Henri sottolineando in questo modo il dialogo esistente tra due mezzi espressivi distanti come la pittura e la fotografia, la prima strumento privilegiato di rappresentazione iconica nella ritrattistica del secoli scorsi, la seconda mezzo di comunicazione proprio della contemporaneità. Come nelle opere antiche, nei ritratti di donna dell’artista la preparazione in studio del soggetto da ritrarre è una peculiarità dei suoi Portrait Compositions: gli oggetti, gli abiti e i monili che lei scelse sono elementi che diventano parte integrante del soggetto stesso.Galleria Martini & Ronchetti

Renata SoroMadre2008Gesso alabastrino, pittura a olio

Addolorata2008Gesso alabastrino, pittura a olio

Le sculture nascono dal rapporto instaurato dall’artista con due opere appartenenti alle collezioni storiche della Galleria di Palazzo Spinola, ovvero la Vergine addolorata di Bernardo Strozzi e la Vergine in preghiera di Joos van Cleve. Attraverso la meditazione delle struggenti immagini realizzate dai maestri antichi, l’autrice ha voluto indagare, anche avvalendosi di una ricercata lavorazione della materia, la profondità dell’animo umano, la fierezza del dolore femminile, il silente e profondo legame con la dimensione ultraterrena.Roberto Rotta Farinelli Galleria d’Arte Moderna e Contemporane

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Mauro Ghiglione“Ri-Caduta”2009Stampa digitale su alluminio

Uno scatto fotografico eseguito durante le riprese del video “Ri-Caduta”, girato appositamente nella Galleria degli specchi di Palazzo Spinola con l’attrice Simona Fasano (Compagnia Teatro Nudo), è collocato a coprire parzialmente il vano finestra situato alla destra dell’ingresso della galleria proponendo il ricorso al “doppio” che è tema ricorrente nel lavoro dell’artista e che è centrale del video elaborato per l’evento.UnimediaModern

• Galleria degli Specchi

Marc DidouTeschio (Autoritratto)2005Due elementi in bronzo e acciaio inox su basamenti di legno

L’artista ha scelto di collocare la propria opera nella Galleria degli specchi che, per la peculiarità dello spazio, crea inevitabilmente una relazione fortemente simbolica tra l’ambiente e la scultura. Nell’opera scelta l’indagine condotta dall’artista sul processo di decostruzione e rimodellazione delle componenti strutturali del corpo umano, resa possibile attraverso le analisi stratigrafiche della tomografia a risonanza magnetica, è abbinata in questo caso allo strumento dell’anamorfosi, complesso fenomeno ottico particolarmente amato in epoca barocca. Galleria Martini e Ronchetti

• Sala da Pranzo

Pier Paolo KossTavolo strategico2009Installazione ambientale

Partendo dallo studio degli elementi d’arredo inseriti nella sala da pranzo del museo, l’artista ha voluto soffermare l’attenzione sul significato simbolico e metaforico del tavolo, oggetto che secondo Koss evoca un antico “altrove”, interpretando la nostra contemporaneità. Intorno a un tavolo furono messe in atto strategie di guerra, firmate dichiarazioni, trattati di spartizione e di pace. Il tavolo è luogo di confronto e scontro, di studio.

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Sui tavoli della nostra storia umana sono disposti molti plastici appartenenti a una vita reale e virtuale racchiusi, come i preziosi bisquits settecenteschi, all’interno di teche trasparenti.Cerruti Arte

Massimo PalazziQuasi niente2009Installazione ambientale

Il problema della presenza di un oggetto in uno spazio assume particolare interesse quando si considera un’opera d’arte collocata in un museo. L’installazione prevede l’inserimento in un ambiente storico della dimora di una coppia di grandi vasi cinesi chiaramente falsi, ottenuti in prestito dai negozianti orientali che popolano la zona circostante la Galleria. Un intervento concepito per creare un corto circuito tra arte e kitsch, tra spazio museale e realtà esterna. Galleria Studio 44

• Salotto Franceschini

Serena ZanardiPiscina termale2009Installazione ambientale

La particolare forma del centrotavola appartenente alle collezioni del museo richiama secondo l’artista, per analogia “architettonica”, una piscina termale - soprattutto quelle ungheresi - in cui nuotano e si rilassano i bagnanti, riprodotti da Serena Zanardi in terracotta dipinta, con cromie pastello in sintonia con i colori dell’ambiente del museo. Un’installazione che trasforma il severo centrotavola di gusto neoclassico in una bizzarra curiosità da Wunderkammer.Galleria Studio 44

Chantal MichelDrei Dichter2008C-Print su Dibond sotto plexiRebecca Container Gallery

• Terzo piano

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• Galleria Nazionale della Liguria

Vania ComorettiAnatomia2009Installazione ambientale, disegni (acquerello, china e pastello su carta) e strutture ligneeLe opere nascono dall’osservazione ravvicinata di particolari anatomici riguardanti le mani. Nei disegni il corpo viene frammentato, destrutturato mentre la superficie del soggetto, esasperata dall’inquadratura e dal colore, diviene paesaggio astratto, rimandando, spesso con crudezza, agli organi interni. I disegni che compongono l’installazione trovano diretti riferimenti e suggestioni nelle mani e nei gesti dei personaggi presenti nelle opere pittoriche del palazzo degli Spinola, in particolare i numerosi ritratti sei e settecenteschi. Guidi&Schoen Arte Contemporanea

• Quarto piano

• Sala ceramiche

Chantal MichelDie Sage von Lichtenberg2008Die Sage von Lichtenberg2008Die Sage von Lichtenberg2008

C-Print su Dibond sotto plexi

Die Dame von Grünewald2008C-Print su Dibond sotto plexiDie Fräulein von Rosenberg2008C-Print su Dibond sotto plexi

Attraverso la sua peculiare ricerca figurativa Chantal Michel ha saputo reinterpretare in chiave contemporanea i canoni che caratterizzarono la ritrattistica dei secoli passati, consentendo all’osservatore di cogliere, anche grazie al confronto con le opere sei-settecentesche presenti nelle collezioni del museo, dettagli, emozioni, riti, abitudini e atteggiamenti che contraddistinguevano allora la vita quotidiana della nobiltà.Rebecca Container Gallery

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