L'Amico ROG - speciale scuole

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ROG AMICO L ANNO XXVIII - N°3-4 - AGOSTO/DICEMBRE 2008 PERIODICO DEI ROGAZIONISTI SULLE ATTIVITÀ EDUCATIVE E DI SOLIDARIETÀ SOCIALE POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV . IN L. 27/02/2004 N.46) ART . 1 COMMA 2 - DCB ROMA LA SCUOLA CAMBIA REGISTRO LA SCUOLA CAMBIA REGISTRO LA SCUOLA CATTOLICA: una grande risorsa ESPERIENZE ROG La scuola rogazionista di Padova CHIESA Sinodo sulla Parola di Dio

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n° 3-4 Agosto/Dicembre 2008

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ROGAMICO’LANNO XXVIII - N°3-4 - AGOSTO/DICEMBRE 2008

PERIODICO DEI ROGAZIONISTI SULLE ATTIVITÀEDUCATIVE E DI SOLIDARIETÀ SOCIALE

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LA SCUOLA CATTOLICA:una grande risorsa

ESPERIENZE ROGLa scuola rogazionista di Padova

CHIESASinodo sulla Parola di Dio

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ABBONATI!Di tutti coloro che hanno a cuore la vitae il futuro dei ragazzi di oggi.L’Amico dei Padri Rogazionisti che hannoscelto di vivere in mezzo ai ragazzi e dei ragazzie delle loro problematiche si fanno carico ogni giorno.

L’Amico della grande famiglia rogazionista,che ispirandosi alla vita di sant’Annibale Di Francia,si sente coinvolta e responsabile dei problemidei ragazzi e degli adolescenti di oggi.

L’Amico dei Benefattori Antoniani che sempre hanno sostenutoe incoraggiato ogni attività dei Padri Rogazionisti a favore deiragazzi.

L’Amico dei ragazzi e degli adolescenti che vivono nellestrutture e nelle comunità dei Padri Rogazionisti,con tanta voglia di essere presenti ed ascoltati.

L’Amico di tutti coloro che sognano una città solidale per iragazzi del mondo, costruitacon la collaborazione di tutti, cementatasulla tolleranza e l’accoglienza.

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L’Amico di chi?

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al Papa al Sinodo della Diocesi di Ro-ma, dal Ministro dell’Istruzione finoalle dichiarazioni dell’Unesco la paro-la d’ordine oggi è “emergenza educa-tiva”. Dopo anni in cui si è pensato chele giovani generazioni potessero farsi

da sé, come una pianta che cresce selvaggia senzabisogno di cure, e dopo i disastri che toccano unmondo giovanile (non tutto, per fortuna), che è fi-glio di un nichilismo, di un relativismo e scetticismopervasivo delle nostre società, qualche segno di ri-sveglio ci è dato di vederlo: occorre appunto ripar-tire dalla parola “educazione”.Ma che cos’è l’educazione? Perché l’impegno a fa-vore del “diritto allo studio”? Che cos’è “l’ugua-glianza di opportunità”? Credo che nella risposta aqueste domande si giochi il futuro dell’intera uma-nità. Innanzitutto bisogna dire che “educare” nonè stato mai facile, e oggi sembra diventare semprepiù difficile; e lo sanno bene specialmente coloroche hanno responsabilità educative, come moltevolte i loro sforzi di trasmettere certezze e valori performare persone solide, capaci di collaborare conaltri e dare un senso alla propria vita, vanno incon-tro purtroppo a clamorosi insuccessi. Effettivamen-te sta diventando davvero complicato “far pass=are” da una generazione all’altra qualcosa di vali-do, regole di comportamento, obiettivi credibili in-torno ai quali costruire la propria vita.Educare pertanto non è solo dare delle nozioni odelle informazioni, ma offrire una risposta allagrande domanda riguardo alla verità, soprattutto aquella verità che può essere di guida nella vita. Perquesto ogni vero educatore sa che per educare de-ve donare qualcosa di se stesso e che soltanto cosìpuò aiutare i suoi ragazzi a superare gli egoismi e adiventare a loro volta capaci di autentico amore.Ebbene: il Verbo, che è Parola pronunciata da Diofin dall’eternità, oggi si fa carne nella Notte Santa...un Bambino ci è nato che è il nostro Salvatore, unBambino che, come tanti altri, si educa perché “cre-sceva in età, in sapienza e in grazia davanti a Dio eagli uomini”. E Lui è l’Emmanuele, il Dio con noi, ilDio per noi, Colui che ha piantato la sua tenda inmezzo a noi per “educarci” reciprocamente alla ve-rità e all’amore.Buon Natale a tutti voi, amici e auguri di pace e se-renità per il nuovo anno.

Giovanni Guarino

EDUCAZIONE E SCUOLA Una grave emergenza nella società.

Editoriale

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In questo numero: una presentazione dello stato in cuiversa la scuola italiana e le riforme che in questi annil'hanno caratterizzata. Il perché della presenza della scuolacattolica nel contesto culturale e sociale di oggi.

Sommario

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Periodico sulle attivitàeducative

e di solidarietà sociale

Anno XXIX- N°3-4Agosto/Dicembre 2008

Direttore ResponsabileN. Bollino

Capo RedattoreGianni Epifani

Consiglio di RedazioneGiorgio Nalin,Gabriel Flores,

Giovanni Guarino,Luciano CabbiaGianni Epifani

La collaborazione è gratuita e aperta a tutti i Rogazionisti,

le Figlie del Divino Zeloe la Famiglia del Rogate

FotoArchivio ROG

StampaLitografia Cristo ReMorlupo (Roma)

Direzione e AmministrazioneRogazionisti

Via Tuscolana, 16700182 Roma

Tel. 06/7020751 r.a.Fax 06/7022917

E-mail: [email protected]

Autorizzazione Trib. Roman° 299/81 del 25/8/1981

e 18/7/1988

EditorialeDI GIOVANNI GUARINO 3

Primo PianoLa scuola cambia lookDI PAOLO BERNARDINI 6Scuola cattolica: una grande risorsaDI VIRGINIA KALADICH 10

Esperienze RogA scuola al passo con i tempiDI SEBASTIANO DE BONI 13CentenarioIl terremoto di Messina:alba di morte, giorno di luceDI ANGELO SARDONE 16“Dio e il prossimo”, centenario di un periodico tutto nostroDI GIOVANNI GUARINO 19

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L'esperienza dell'Istituto educativo dei rogazionisti di Padova. Il centenario del tragico terremoto di Messina del 1908 e della prima pubblicazione del periodico “Dio e il prossimo”. Modernità di sant'Annibale e il suo pensiero sulla scuola. Il Sinodo dei vescovisulla Parola di Dio. Cronache dal Mondo Rog. Il film “La classe”.

Modernità di Padre AnnibaleIl Padre e la scuolaDI SANDRO PERRONE 22

Cronache dal mondo RogDI GIANNI EPIFANI 24Vita Rog“Una devozione illimitata!”DI LUIGI LORENZATO 26ChiesaParola di Dio nella vita e nella missione della ChiesaDI GIORGIO NALIN 30

CinemaLa classe - Entre les mursDI GIANNI EPIFANI 33

LibriDI LUCIANO CABBIA 34

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La scuola cambia lo

e dovessimo doman-darci in che stato disalute si trovi la scuo-la italiana, di sicurodovremmo dire chenon si trova in uno

stato buono e che, purtroppo, datempo soffre di malesseri di variogenere. I medici – cioè i ministridella Pubblica Istruzione – che sisono succeduti nell’ultimo decen-nio hanno tutti, dopo la diagno-si, prescritto delle cure, che, perquanto ritenute opportune edefficaci, spesso non hanno otte-nuto i risultati sperati, o se ne èdovuta sospendere la sommini-strazione. Ogni ministro, poi, si ètrovato a fare una diagnosi diver-sa da quella fatta dal predecesso-re e a prescrivere, quindi, un tipodi medicina differente. Col risul-tato che ad ogni cambio di medi-co-ministro il paziente-scuola, si ètrovato molto perplesso e ad in-goiare riluttante il variare dellemedicine che, di volta in volta,era costretto ad assumere. D’altra parte i tentativi che si so-no succeduti per modificarla par-zialmente o globalmente stanno a significare che la nostrascuola ha, effettivamente, biso-gno di un rinnovamento.

La riforma BelinguerCon il ministro Belinguer – diecianni fa – c’è stato il tentativo diuna riforma globale, perché da

tempo si sentiva la necessità diprocedere a cambiamenti. Mal’aspetto più significativo dellariforma da lui proposta investivacome un ciclone la scuola mediache sarebbe dovuta scomparireper costituire, assorbita e unifica-ta alla elementare, un unico ciclodi sette anni. L’assolvimento del-l’obbligo scolastico, da parte de-gli studenti, sarebbe avvenutonel corso del secondo ciclo di ca-rattere quinquennale, dopo ilprimo biennio. Questo provvedi-mento trovò molte opposizionisoprattutto da parte degli inse-gnati della scuola media che sisentivano fortemente penalizza-

ti. E poiché difficilmente unariforma scolastica può essere at-tuata senza il consenso deglioperatori direttamente coinvolti,la riforma fallì. Se la riforma Ber-linguer fosse stata attuata, lascuola media avrebbe perso lasua funzione di momento auto-nomo – quello della fase dell’a-dolescenza – rispetto alla scuolaelementare, fanciullezza, e allasecondaria superiore, giovinezza.

La riforma Moratti L’onorevole Moratti, nel 2003.con la legge n. 53 ha pensato diriformare tutti gli ordini di scuo-la: dall’infanzia alle superiori, al-

rimo pianopIn che stato versa la scuola italiana? E quali sono le conseguenze delle varie riformeapprontate negli ultimi anni? Ecco un percorso per conoscere e saperne di più.

Viaggio tra i problemi della nostra scuola

di Paolo Bernardini

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di qualche anno risulterà di gran-de portata per l’occupazione delpersonale che vi opera, docenti enon docenti, e per le istituzioniscolastiche. Le proteste immedia-te, anche clamorose, da parte distudenti, genitori, docenti, sinda-cati si sono verificate perché lariforma appare voluta per moti-vazioni quasi esclusivamente eco-nomiche: il ridimensionamentodella spesa pubblica.La riforma dell’attuale ministroGelmini contiene alcuni provve-dimenti che non sono contestati:una nuova materia – Cittadinan-za e Costituzione – ; la valutazio-

ne in decimi anche nella scuolaelementare e media; il voto incondotta con valutazione dal 10al 5; l’adozione dei libri di testovalida per 5 anni. Ma l’articoloche prevede l’”insegnante unico”alle elementari è quello che hascatenato le prime e più asprecritiche, sia, ovviamente tra i do-centi interessati, sia tra gli specia-listi e le organizzazioni sindacaliche hanno promosso agitazionilocali e nazionali. Disapprovazio-ni vivaci sono venute da varieparti anche alla decisone di crea-re le “classi di inserimento” peralunni stranieri. Con proteste an-

l’università, cui veniva assegnatoil compito della formazione degliinsegnanti. Infatti per poter inse-gnare ora uno deve esser fornitodi laurea specialistica. Questo va-le anche per gli insegnati dellescuole elementari. Con le “Indica-zioni nazionali” contenute nelD.L. n. 59 del 2004 il ministro Mo-ratti si è occupato, direttamentedella scuola dell’obbligo: un pia-no innovativo centrato sulla“personalizzazione” dell’inse-gnamento, la presenza del do-cente “tutor”, e la possibilità diun nuovo strumento da far utiliz-zare dai docenti: il “portfolio”.Mentre il piano era in fase di at-tuazione, alla Moratti è succedu-to il Ministro Fioroni. Il suo con-tributo non ha voluto esserequello di una riforma ma quellodi portare qualche modifica par-ziale all’impianto costruito dallaMoratti. Per far ciò è ricorso, perusare una sua espressione, all’usodel “cacciavite”, intendendo direche non si prefiggeva di smonta-re in toto la riforma Moratti dapoco approvata, ma di portarealcuni aggiustamenti: così ha fat-to sospendere la sperimentazio-ne nei Licei; abolire la compila-zione del portfolio nella scuoladell’obbligo; e disapplicare lafunzione dell’insegnante tutor.

La riforma GelminiOra al Ministero della pubblicaistruzione si trova un nuovo mini-stro: l’on. Maria Stella Gelmini. Isuoi primi provvedimenti estivi –grembiulino alle elementari e se-verità maggiore per episodi dibullismo – non lasciavano preve-dere l’attuale tempesta autunna-le. Poi è seguita l’approvazionedi un decreto legge che nel giro

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gistravano nel mondo della scuo-la manifestazioni di piazza cosìclamorose come quelle avvenutedi recente. E molte altre sono an-nunciate. A quale scopo? Si vuolecosì tentare di convincere il mini-

cora maggiori e clamorose è sta-to accolta l’annunciata riduzionedel personale docente e non do-cente nei vari ordini di scuola eperfino all’università. È una curadimagrante che non si riesce adaccettare.La volontà di ridimensionamentodelle Istituzioni scolastiche che sitrovano al di sotto di certi indiciha determinato l’opposizioneperfino delle Regioni e degli Entilocali, incaricati dell’attuazione.Da molti anni, in verità, non si re-

stro Gelmini a modificare i prov-vedimenti già presi o in attesa diattuazione.La scuola è dunque malata. Lo di-mostra anche un altro fatto: unprovvedimento importante, quel-lo sul ridimensionamento delleistituzioni scolastiche, mediantesoppressioni o aggregazioni, sitrova all’interno, guarda caso, diun decreto sulla sanità.La conseguenza più probabile, asentire gli oppositori, sarà un in-tensificarsi della mobilitazionesindacale che cerca in tutti i modidi scongiurare il verificarsi delprevisto, e purtroppo inevitabile,taglio dei posti di lavoro.Quali sono i punti più contestatidai sindacati, dalle famiglie e daiparlamentari dell’opposizione?Si vuole realizzare una scuola cheabbia meno insegnanti, menoclassi, con, in aggiunta, aumentodi alunni per classe e la chiusuradelle scuole situate nei piccolicentri. Il pedagogista LombardiSatriani dice: “Togliere maestri eprofessori fa risparmiare oggi,ma impoverisce e costa di più do-mani”. E poi “Serve una politica

che garantisca a tutti e ovunqueuna vita scolastica piena”. Il mini-stro Gelmini dichiara di non com-prendere i motivi dello scioperogenerale, con relativa manifesta-zione nazionale tenutasi a Roma.

rimo pianop

I NUOVI PROVVEDIMENTI

GREMBIULI E DIVISEPantaloni o gonna blu e blusa rossa. Daquest’anno, il ministro ha invitato leelementari a introdurne l’uso.IL RITORNO DEI VOTINon più solo giudizi, ma anche votiespressi in decimi nelle valutazionidegli studenti.IL VOTO IN CONDOTTARitorna dopo nove anni la valutazionedel comportamento individuale checontribuirà a fare la media nelloscrutinio finale.CITTADINANZA E COSTITUZIONESi chiama così l’antica educazionecivica per insegnare diritti e doveri del

cittadino anche sulla strada e inrapporto all’ambiente. Storia egeografia dovranno cedere ore.LIBRI DI TESTOPer venire incontro al contenimentodelle spese delle famiglie, i libri ditesto saranno adottati ogni cinque anni.MAESTRO UNICONelle 137mila scuole elementari un soloinsegnante sostituirà l’attuale formuladi tre docenti su due classi.MENO DOCENTIIn tre anni 67mila posti in meno per gliinsegnanti, più altri 20mila previsti dalprecedente ministro. Tagli per 42.500unità al personale non docente.

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E sulle critiche afferma che sitratta di valutazioni preconcettevolute dall’opposizione dallaquale ha sentito solo “bugie a ri-petizione”. Chissà a quanti inse-gnanti sarà venuto il mal di pan-cia in questi primi due mesi discuola. Sì perché quello dell’inse-gnante è un “mestiere” partico-larmente difficile.

La figura dell’insegnantemodernoAll’insegnate di oggi si richiedo-no collaudate esperienze profes-sionali. Perché da lui si pretendo-no tante cose. Vediamone qual-cuna:• domandarsi cosa deve sapere

e saper fare l’alunno al termi-ne del percorso scolastico tra-scorso con lui;

• saper analizzare le attese e ibisogni degli alunni affidatigli,rivedere i percorsi didattici, or-ganizzare iniziative di recupe-ro e sostegno, valorizzare ledifferenze;

• conoscere le potenzialità co-gnitive degli alunni e il lorosviluppo psicologico, perchél’apprendimento è un proces-so complesso che mette in gio-co elementi cognitivi, emotivi,affettivi, relazionali;

• conoscere l’alunno che ha difronte e rendersi conto fino ache punto spingersi per solleci-tarne l’apprendimento;

• disporre della necessaria sensi-bilità relazionale;

• possedere l’arte della media-zione didattica che si sostanziadella consapevolezza di ciòche si vuole insegnare e di ciòche è possibile insegnare inquel dato momento, in quellaclasse.

Già questo è sufficiente per in-dicare quanto complesso sia ilsistema scolastico e quantograndi le aspettative che gli in-segnanti dovrebbero soddisfare. All’insegnante di oggi si richie-de molto di più rispetto all’inse-gnante di un tempo: quando lascuola era incentrata sul docen-te e sull’insegnamento, mentre

ora è incentrata sullo studentee sul suo apprendimento.

Gli studentiE gli studenti, come stanno?Sembra non bene neanche loro.Facciamo qualche esempio.Le indagini europee e mondialisul livello scolastico registratonelle varie nazioni, relegano glistudenti delle scuole italiane inposizioni mortificanti. Il livellodi apprendimento dei nostristudenti si è abbassato e la di-spersione scolastica è divenutaun fenomeno preoccupantenelle scuole medie e superiori. Inostri giovani sembra sianosempre meno abituati al sacrifi-cio, all’impegno quotidiano. E iloro comportamenti negativi ecensurabili a scuola risultano increscita. Tra le cause ci possonoessere i disagi che i giovani vi-vono nelle loro famiglie, chesembrano avere perso la capa-cità educativa d’un tempo. Ciòanche a causa del crescente nu-mero di separazioni e divorziche finiscono per ripercuotersiinevitabilmente nella vita dei

giovani, quindi anche nel lororendimento scolastico. Anzi sipuò tranquillamente affermareche molti fallimenti scolasticisono dovuti proprio a questimotivi. Di recente il ministro hadovuto prendere delle decisionisevere per porre un freno adepisodi di bullismo e di vandali-smo, che sembrano moltiplicar-si e aggravarsi nelle scuole, so-prattutto in quelle superiori.Episodi per fortuna numerica-mente limitati ma che sembra-no moltiplicarsi a causa dell’am-plificazione che ne viene datadai mass media. Per questo lescuole, da quest’anno, devonofar firmare alle famiglie un“Patto di corresponsabilità”.Ma questi rilievi non devonofarci diventare pessimisti. Se cirendiamo conto che le diffi-coltà per noi adulti sono au-mentate sotto l’aspetto educa-tivo, questo deve essere unosprone ad aumentare il nostroimpegno nella convinzione chei giovani lo riconosceranno, nefaranno tesoro e di certo ci ri-pagheranno.

NUMERI E RISORSE DELLA SCUOLA ITALIANA

Quest’anno per quasi tutti gli studenti italiani la prima campanella del nuovo annoscolastico 2008-2009 è iniziata il 15 settembre. Due le settimane di stop a Natale,dal 22 dicembre al 6 gennaio. Sei giorni, invece, a Pasqua: dal 9 al 14 aprile. I primiad andare in vacanza, il prossimo anno, saranno gli studenti di Abruzzo, Calabria eBasilicata, (6 giugno), gli ultimi, quelli di Liguria e Toscana (13 giugno). Quello incorso sarà l’anno più multietnico per la nostra scuola. Sono, infatti, circa 614 mila iragazzi stranieri che siedono sui banchi. L’anno scorso erano 600 mila, pari al 6,4per cento del totale. Nel 2010-2011, secondo le stime del ministero dell’Istruzione,il numero potrebbe salire a 750 mila. La maggiore presenza di stranieri si registraproprio nelle scuole primarie (217.716 alunni, pari al 7,7 per cento). Nelle scuolemedie la percentuale scende al 7,3 per cento, mentre nelle superiori è del 4,3 percento. La nazionalità più rappresentata è quella romena (93 mila studenti). Pocomeno numerosi gli albanesi (85 mila) e i marocchini (76 mila). Lombardia, Veneto edEmilia Romagna le tre regioni dove si concentra il maggior numero di stranieri.La scuola italiana può contare su un budget complessivo di 42 miliardi e mezzo dieuro. Di questi il 96,98 per cento del totale (41 miliardi e 174 milioni) viene spesoper gli stipendi del personale: dirigenti scolastici, insegnanti e personale Ata(amministrativo, tecnico e ausiliario). La quota destinata al funzionamento(informatica di servizio, cancelleria e spese di pulizia) raggiunge invece i 493 milionidi euro, circa l’1,16 per cento del totale, mentre alle spese in conto capitale, ediliziascolastica, innovazione tecnologica e sicurezza nelle scuole, è destinato lo 0,37 percento della spesa (circa 156 milioni di euro).

Gianni Epifani

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Alcuni dati La Scuola Cattolica in Italia è unarealtà significativa che coinvolgecomplessivamente quasi 600.000alunni e altrettante famiglie. So-no circa 4800 le scuole dell’Infan-zia e 2400 le Scuole del I° Ciclo(Primarie – Scuole Secondarie diI° Grado) e del II° Ciclo (ScuoleSecondarie di II° Grado).

Qualche interrogativoL’emergenza educativa, semprepiù enunciata, impone una do-manda: se e come la Scuola Cat-tolica oggi in Italia possa fron-teggiare tale urgenza? Può laScuola Cattolica essere una rispo-sta? Perché la Scuola Cattolica?

Delle risposteLo scorso 25 settembre il SantoPadre Benedetto XVI ha ricevutoin Udienza i partecipanti al Con-vegno promosso dal Centro Stu-di per la Scuola Cattolica (CSSC)della Conferenza Episcopale Ita-liana in occasione del decimo an-niversario della fondazione, e harivolto loro un discorso che nonpuò che fare da sfondo in una ri-flessione sulla Scuola Cattolicaoggi in Italia. «Per essere scelta ed apprezzata,occorre che la Scuola Cattolicasia conosciuta nel suo intentopedagogico; è necessario che siabbia matura consapevolezzanon solo della sua identità eccle-siale e del suo progetto cultura-le, bensì pure del suo significatocivile, che va considerato non co-me difesa di un interesse di par-te, ma come contributo prezioso

all’edificazione del bene comunedell’intera società italiana».Le finalità della Scuola Cattolica(in seguito SC) sono sicuramenterintracciabili nella GravissimumEducationis al paragrafo 8 a cuirimandiamo la lettura fornendo-ne una breve sintesi: la SC è: • ambiente comunitario• di specifiche attività culturali

ed educative,• fondato sui valori evangelici di

libertà e carità• e finalizzato alla formazione

integrale della persona peruna società più giusta.

Questo importante documentoecclesiale del 1965 sull’educazio-ne e sulla SC è una risposta preci-sa ed esauriente agli interrogati-vi su menzionati.La SC ha un compito grande, cheè quello di aiutare a chiedersi leragioni del proprio essere e delproprio esistere.

rimo pianopPerché la scuola cattolica?

di Virginia Kaladich

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Scuola cattolica:una grande risorsa

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Proposte flashLa SC dovrà valorizzare al massi-mo il fascino di certi valori perce-piti oggi da molti giovani: amici-zia, volontariato, bisogno di au-tenticità e trasparenza, sete di li-bertà, ricerca convinta e appas-sionata di un mondo più giusto,più solidale, più unito, impegnoper la pace, apertura al dialo-go… elementi validi per far cre-scere anche i valori squisitamen-te spirituali, che portano a viverela libertà nella carità, che condu-cono al senso della trascendenzae a Dio come principio e fine diogni realtà, come Creatore e Pa-dre di ogni persona… È un com-pito arduo, ma non impossibile.La qualità del servizio educativodella SC si misura su questi

aspetti. A questo sono chiamatitutti gli educatori (dirigenti, do-centi e genitori) della SC, sullabase di un esplicito “progettoeducativo”, che deve guidare illavoro quotidiano nella scuola.Sviluppare un autentico stile co-munitario che coinvolga tutti imembri dell’intera comunità co-me delle singole scuole cattoli-che. Di qui il ruolo specifico deivari organi collegiali previsti dal-la legislazione scolastica (Consiglid’Istituto, di Classe, di Interclas-se, Collegio dei Docenti, Assem-blee di Genitori, di Studenti...),che non possono essere ridotti apure formalità, ma rafforzati conindicazioni normative che neprecisano e regolano la parteci-pazione e il buon funzionamen-

Aspetti che inseriscono la SC contutte le sue specifiche qualitànel contesto della missione dellaChiesa, non tanto come una im-portante attività dei cristiani,ma come un servizio ‘ufficiale’della comunità cristiana ai suoifedeli. Purtroppo, anche nellacomunità cristiana, spesso ven-gono espressi sulla SC giudizinon coerenti, e a volte anche unpo’ eccessivi. Tutto questo pro-voca grandi perplessità. Si trala-scia con molta leggerezza che,nonostante le grandi difficoltà,la SC rappresenta, in Italia e an-che in molti Paesi d’Europa, unaproposta culturale capace di su-scitare e ottenere condivisioneda parte delle famiglie e deglistudenti.

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«Sento il dovere di far giungere a tutta la Chiesa l’invito a compiere ogni sforzo permantenere efficienti le strutture della Scuola Cattolica; in particolare se ne sentanoresponsabili i Vescovi, i sacerdoti e soprattutto quelle benemerite Congregazionireligiose, maschili e femminili, che, volute col carisma dell’educazione dai Santi edalle Sante che le hanno fondate, debbono custodire col massimo impegno, comela pupilla degli occhi, questo grande, impareggiabile servizio alla Chiesa»

(Giovanni Paolo II ai Cardinali e alla Curia Romana - 28.6.1984).

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smissione culturale che aiuti gliallievi ad assimilare lo stile di vi-ta del cristiano. “Entrare in rete”, ne sottoli-neiamo l’importanza per tanteattività scolastiche e formative,che nella collaborazione opera-tiva tra varie istituzioni trove-ranno la concreta possibilità disuperare isolamento e numero-se difficoltà nell’ attuazione divari propositi e progetti.

Verso la conclusione… in un clima di piena “parità scolastica”Un problema aperto è quellodella mancanza di un’effettiva“parità scolastica”. In Italia è

to (Progetti educativi, Piani del-l’offerta formativa, Patti di cor-responsabilità, Regolamenti,Statuti...). Solo con questa dina-mica, i vari membri della comu-nità scolastica si sentono vera-mente partecipi del percorsoformativo e non solo esecutori,più o meno fedeli, di disposizio-ni altrui. Per una coerente formazione in-tegrale della persona è indi-spensabile che nella missionedell’educatore sia ben chiaro ilperseguimento di alcuni valorifondamentali, che dallo stessoeducatore devono essere testi-moniati con la propria vita piùche proclamati con le parole. Al-leanza Scuola e famiglia, un al-tro non trascurabile impegno èquello del coinvolgimento dellafamiglia - soprattutto dei geni-tori - nel processo educativodella scuola cattolica. I genitoripossono, inoltre, offrire alla SCun particolare contributo di col-laborazione anche di fronte adalcune problematiche: sostenen-do dinanzi ai poteri pubblici idiritti propri della famiglia edella scuola libera, senza onero-si condizionamenti economici, ecreando nelle famiglie il climaproprio di una più grande co-munità educante, che faciliti al-la SC il compito specifico di tra-

necessario trovarne energica-mente la soluzione, data la gra-ve difficoltà economica in cui sitrovano, più che in altri Paesi, lescuole cattoliche, col rischio dichiusura sempre crescente. Il diritto a una educazione libe-ra impone che si affronti questasituazione con grinta, da partedei genitori, dell’opinione pub-blica ma soprattutto della stessacomunità cristiana.

Un contributo Il lavoro da fare è grande espesso faticoso. Ma questo lavo-ro trova nelle varie associazioni

FIDAE (Federazione Italiana diAttività Educative), FISM (Fede-razione Italiana Scuole Materne),AGeSC (Associazione GenitoriScuole Cattoliche) – ma anche inaltre organizzazioni cattoliche –una attenzione ed un impegnoassociativo molto forte.Il Santo Padre a Castelgandolfoil 25 settembre scorso ci sprona-va a incrementare la proficuacollaborazione con le Federazio-ni, le Associazioni di SC nel ri-spetto delle reciproche compe-tenze e finalità.Operare nella SC è una grandesfida ma misurarsi con l’emer-genza educativa è l’obiettivoche ci incoraggia.

rimo pianop

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SCUOLE CATTOLICHE “PROMOSSE” DAGLI STUDENTI

Attenzione alla persona, qualità dell’insegnamento, buon rapporto con idocenti tra i punti positivi indicati nel sondaggio promosso tra 2500 ragazzi.Si dicono soddisfatti per l’attenzione data alla persona. Compiaciuti per laqualità dell’insegnamento. Felici per il buon rapporto con i docenti. Vedono lascuola cattolica come un ente sostanzialmente formativo, più che religioso. Siconsiderano, però, utenti più che parte attiva del programma educativo. Glistudenti delle scuole cattoliche italiane – gli intervistati sono 2545 ragazzi eragazze tra i 13 e i 19 anni – apprezzano, insomma, gli istituti che frequentano,ma partecipano poco alla vita degli stessi. A scattare la fotografia è il IXRapporto “In ascolto degli studenti”, preparato dal Centro studi della scuolacattolica (CSSC).Gli studenti indicano che la scelta di un istituto cattolico è stata fatta dicomune accordo con i genitori (70% del campione), per motivi legati allaqualità del servizio offerto più che per il carattere religioso. L’elemento chemaggiormente differenzia tali scuole da quelle pubbliche, per i ragazzi, stanella “gestione privata”.

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suoi atteggiamenti e com-portamenti, e, in sintesi, dellasua personalità. Si ritiene cheeducare non significhi solo indi-rizzare, ma anche accompagna-re: perciò la confidenza e la fi-ducia reciproca sono indispensa-bili per superare le difficoltà e imomenti critici. Rivolgendo la massima attenzio-ne alla centralità della figuradell’alunno, intende offrire op-portunità formative diversifica-te, che tengano conto della pro-venienza territoriale, dell’estra-zione sociale, delle eventualidifficoltà familiari e psicologi-che, senza emarginare né giudi-care, ma rimanendo in un atteg-

so e civile. L’educazione vi èintesa secondo il pensierodella Chiesa. La sua azionepone, quindi, la figura diGesù come modello versocui tendere per realizzarepienamente l’umanità diciascuno, attraverso l’a-more cristiano e il donogeneroso di sé agli altri.Finalità della Scuola deiRogazionisti è quella ditrasmettere i valori cri-stiani di comunità e fra-tellanza, di accoglienzae apertura nei confrontidi tutti.Secondo lo stile diSant’Annibale, la veraeducazione non è unesercizio di potere so-pra un giovane, mauna collaborazioneche stimola e incoraggia, e che,con il dialogo e la ragione, sco-pre le qualità di ciascuno, par-tendo dalla conoscenza dellesue domande esistenziali.Impegno di questa Scuola è il re-cupero di un’etica sociale per ilsuperamento dell’individualismooggi troppo diffuso, e il ricono-scimento di valori di umanità,ancor prima che religiosi, comela democrazia; il rispetto dei di-ritti umani, della legalità, dellapace; l’uguaglianza di fronte aDio e agli uomini; la solidarietà;l’interculturalità. L’obiettivoprincipale dell’Istituto non èpertanto la semplice istruzione,ma l’educazione dell’individuo,la formazione delle sue idee, dei

sperienze roge

Istituto educativodei Rogazionisti diPadova, più frequen-temente conosciutocome “Scuola deiRogazionisti” è pre-

sente sul territorio padovano giàdalla metà degli anni sessanta,ma il Progetto Educativo dei Pa-dri Rogazionisti nasce dal cari-sma di Padre Anniable Maria DiFrancia, Fondatore della Congre-gazione, già agli inizi del secoloappena trascorso.L’aspetto culturale tipico dellestrutture d’insegnamento, nell’i-dea rogazionista di “scuola”, sifonde nel più ampio concetto diVocazione all’educazione dovel’aspetto meramente nozionisti-co e didattico si unisce ad unavisione globale della crescitadella persona “tout -court” cer-cando di prepararla ad affronta-re le scelte e le sfide della vitacon il giusto senso critico, unagiusta coscienza etica ed unpunto di vista cristiano.La Scuola dei Rogazionisti si ri-conosce nella sua identità diScuola Cattolica attraverso ilProgetto Educativo Rogazionistache ne traccia il profilo educati-vo e formativo; inoltre attraver-so una metodologia program-mata delinea le responsabilità ei compiti che si assume nei con-fronti delle famiglie e deglialunni che decidono di farneparte. Tale progetto è principal-mente orientato alla formazionedella persona in senso completo,sotto il profilo culturale, religio-

Una scuola a passo con i tempi

di Sebastiano De Boni

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Istituto educativo dei rogazionisti di Padova

L’

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le Paritarie Secondarie di I e II li-vello. Attualmente ospita circa250 ragazzi con due sezioni discuola media e una di liceoscientifico.Proprio il radicamento nel terri-torio euganeo e la denomina-zione, quasi di “sottofondo”, diIstituto Antoniano (in onore ap-punto al Santo patavino), sonotra i tratti maggiormente distin-tivi dell’Istituto di Padova, esentiti tra le proprie più attente“priorità”, tant’è che riesce adattrarre nel proprio ambito i ra-gazzi non solo di Padova ma an-che dai Comuni di tutta la pro-vincia.È proprio dalla miscellanea diquesti aspetti che si fonda l’ideadella “Scuola dei Rogazionisti “

giamento di apertura e acco-glienza:Chi accoglie uno di questi bam-bini nel mio nome, accoglie me;chi accoglie me, non accoglieme, ma colui che mi ha mandato(Mc 9, 37).In questo modo l’Istituto rimanefiducioso di trasmettere attiva-mente valori evangelici: si vo-gliono creare i giusti presuppostiper la realizzazione della pro-pria vocazione personale, affin-ché trovi qui un luogo privilegia-to di crescita. Si auspica che ognisingolo alunno e studente di-venga anche un attivo portatoredi questo messaggio, in sintoniacon il carisma del FondatoreSant’Annibale, che si evidenzianell’invocazione quotidiana del-

la preghiera:Manda Signore apostoli santinella tua Chiesa.Per desiderio proprio del PadreFondatore, particolarmente de-voto a Sant’Antonio, la sceltaper l’insediamento di una comu-nità nel Veneto si materializzanell’ambiziosa idea di una strut-tura educativa-assistenziale inPadova che inizia le sue attivitàil 19 maggio 1950 come “Istitu-to per la gioventù bisognosa”che diviene in seguito ScuolaMedia privata maschile, legal-mente riconosciuta il 1 giugno1966, per poi prendere la confi-gurazione di Scuola Media e Li-ceo Scientifico (D.M. 7-4-1989)“parificati” sino a giungere al-l’attuale strutturazione di Scuo-

sperienze roge

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incentrata quindi oltre che sul-l’aspetto della didattica “in mo-vimento” e della cultura “inevoluzione”, anche sull’apertu-ra e sulla collaborazione con ilterritorio, con il “Pubblico econ il Privato” con gli Enti e lasocietà civile (Comune, Provve-ditorato, Ente Fiera, AziendePrivate) ma sempre con il parti-colare “carisma”, assegnatoleda Sant’Annibale, di sensibilitàal problema delle marginalità.La Scuola, negli anni, è andatavia via migliorando il servizioofferto ai propri ragazzi ed alleloro famiglie ampliando la pro-pria offerta sia didattica che distrutture.Oggi, in regime di “Settimanacorta”, offre ai propri iscritti la

possibilità di utilizzare il servi-zio interno di Mensa, il “dopo-scuola” pomeridiano con atti-vità di studio e sportive (colla-bora fattivamente con l’US Ju-venilia di Padova), Corsi di recu-pero, Visite guidate e giteistruttive, attività teatrali, atti-vità multimediali. Anche le strutture esistenti so-no state ammodernate o co-struite ex-novo per adeguare laScuola alle continue richieste dimodernità che comporta lo sta-re al passo coi tempi e con lesempre nuove esigenze dell’in-segnamento.Alle belle aule scolastiche, spa-ziose, ariose e ben arredate, inumerosi Laboratori e le aulespeciali per la Fisica, la Chimica

e le Scienze, si uniscono ampispazi comuni, sale ricreative,cortile attrezzato, la bibliotecaper gli alunni con disponibilitàdi computer per ricerche on-li-ne; ed ancora la rinnovata SalaTeatrale interna, utilizzata dairagazzi ma anche da Associa-zioni esterne, la costruzionedella nuova Tensostruttra che siva ad aggiungere alle due giàesistenti palestre ed al campodi calcio, per le attività sportive.Ed ancora la ricchissima video-teca e cineteca, fornita di nu-merosi film e documentari, e lanuova aula di VideoMusic sonoalcuni dei nuovi strumenti uti-lissimi per avvicinare i giovaniad una visione ed un ascoltocritico delle “nuove arti”.La Scuola infine è particolar-mente attenta a quelle che so-no anche le necessità “di ritor-no” con un continuo feed-backdalla società civile, scegliendocon particolare accuratezza ipropri operatori ed il propriocorpo docente.Applica la legge 62/90 per “l’E-ducazione alla salute” con l’at-tivazione del Centro di Infor-mazione e Consulenza, ed ade-risce alla neonata “Carta Eticadello sport” edita dal Comunedi Padova e il Patto educativodi corresponsabilità.Il sito della Scuola www.scuole-rogazionisti.it offre quotidiana-mente alle famiglie informazio-ni scolastiche sulle attività in-terne ed è un organo di colle-gamento per ogni persona chevuole conoscere l’identità dellaScuola.In conclusione la “Mission” del-la nostra Scuola può essereidentificata con lo slogan chepromoviamo ai giovani e allefamiglie che ci visitano: “Unosplendido punto di vista per iltuo futuro” …La nostra Scuolacome sempre attenta alla for-mazione, propone risorse per iltuo progetto di vita. Ti attendeun luogo sereno e proficuo percostruire nell’oggi il domanicon te.

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ALTRE SCUOLE ROGAZIONISTE NEL MONDO

ST. ANTHONY’S BOYS VILLAGESilang-FilippineLegalmente ricosciuta dal “Department of Education, Culture and Sports” (D.E.C.S.)con decreto n.140109 del 23.4.1987, la scuola é frequentata da 1200 studenti discuola media e 1000 di scuola tecnica, divisi nei vari corsi di informatica, scuolaalberghiera, elettronica, mecannica, elettricità, amministrazione, educazione,telecomunicazione, meccanica automotori, arti grafiche e nel “Dual Tech” corsibrevi di Formazione Professionale, come il caregiver per assistente agli anziani e aibambini.

COLLEGIO ROGAZIONISTA Brasilia - BrasileScuola rogazionista legalmente riconosciuta e fondata il 12.02.1985. Funziona comeasilo infantile, scuola elementare, media e superiore. Ci sono circa 1600 alunni e160 impiegati.

COLLEGIO ROGAZIONISTA PADRE ANNIBALE MARIA DI FRANCIACampana - ArgentinaFondato il 7 ottobre 1991, legalmente riconosciuto dal Ministero dell’EducazioneArgentino, inizia i suoi corsi ufficialmente a marzo 1992. È scuola materna, asiloinfantile, scuola elementare, scuola media e scuola superiore. In totale ci sonocirca 900 alunni. Tra personale docente e personale ausiliare non docente ci sonocirca 120 impiegati.

SCUOLA ROGAZIONISTA Lézhe - AlbaniaÈ una scuola nuova, con indirizzo professionale, che al più presto dovrà essereinaugurata.

ALTRE SCUOLE ROGAZIONISTE IN ITALIA Nel nostro Paese i Rogazionisti portano avanti un’importate opera di educazione edi formazione dei giovani attraverso la Scuola Secondaria di 1° grado Paritaria“Annibale Maria Di Francia” di Desenzano del Garda (BS), i Centri di FormazioneProfessionale di Bari, Trani e Oria e le scuole per sordomuti di Palermo e Messina.

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lba tragica nelloStretto di Messina.Sono le 5,20 di lu-nedì 28 dicembre1908. La città anco-ra dorme immersa

nel torpore invernale, bagnatada una pioggia fitta ed illumina-ta dalla luce fioca dei lampionipronti a spegnersi. Un clima inso-lito di silenzio avvolge le piazze ele strade. Le luci a gas delle casenon sono ancora accese. O me-glio, una se ne vede appena suvia Primo Settembre. È la casa diun prete, un prete colto che ha lamania della carta stampata, Vin-cenzo Caudo. Egli ha messo lasveglia anzitempo per un impe-gno pastorale. Sono sufficientisolo 37 interminabili secondi per-ché scosse violente di terremotodell’11° grado della scala Mercalliscuotano la perla dello Stretto ela riducano ad un cumulo di ma-cerie che nascondono morti a mi-gliaia. Se ne conteranno 80.000!Al boato della terra si accompa-gnano le fauci del mare che in-nalza onde di 10 metri che si ab-battono minacciose sulla riva e ri-succhiano tutto. È la fine delmondo! È il terribile, tragico ter-remoto del 1908 destinato a se-

gnare per sempre la storia ed atrasformare radicalmente il voltodi Messina. Eppure nel passatoqualcosa di simile c’era stato, mamai così violento, mai così deva-stante. Qualcuno diceva che c’erada aspettarselo e non solo per laparticolare strutturazione archi-

tettonica del sottosuolo messine-se. Ma certe voci gracchianti pa-role di sventure è preferibile nonascoltarle! Con largo anticipo econ la voce tonante di profeta, il16 novembre 1905 parlando incattedrale e facendo memoriadel terremoto del 1894, il canoni-co Annibale Maria Di Franciaaveva preannunziato la sciaguraparlando della città di Messinaminacciata dai castighi di Dio perla bestemmia imperante, l’indif-ferentismo religioso, l’usura, ilfurto, gli omicidi, la cattiva stam-pa, gli insegnanti atei, le super-stizioni, lo spiritismo, le magie, isortilegi, la disonestà divenutaabitudine, l’avarizia e la durezzadel cuore. Il terremoto era consi-derato il flagello col quale il Si-gnore poteva punire Messina. Ma c’era di più. Qualche giornoprima era stato Natale. Nel po-meriggio di domenica, 27 dicem-bre, in città erano stati attaccatiai muri striscioni di carta con lascritta: “Gesù Cristo non è maiesistito. S. Pietro non venne maia Roma”. In serata in un teatrodella città un pugno di schifosirappresentò una commediacciaper dimostrare che Gesù Cristonon è mai esistito. La farsa can-

entenarioc

Cento anni fa, il 28 dicembre 1908, il terremoto a Messina distrusse le opere di Padre Annibale. Dalle macerie rinacque la vita con le Comunitàtrasferite in Puglia.

Alba di morte,giorno di luce

di Angelo Sardone

Col terremoto caddecompletamenteil loro dormitorio

e la chiesa

A

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Il tragico terremoto di Messina

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telli laici.All’Istituto dello Spirito Santo, ildisastro fu molto più grave e do-loroso. La Comunità era costitui-ta da più di cento persone, unasettantina di orfane, grandi e pic-cole, e una quarantina di suore,comprese novizie e probande. Almomento del terremoto le orfa-nelle erano quasi tutte già vestitenel dormitorio, altre si trovavanonel corridoio attiguo. Il salonesbalzò, i muri crollarono, la tet-toia precipitò, e le ragazze si tro-varono travolte; ma nessunamorì, anzi, nonostante il buio,trovarono la via d’uscita per ilgiardino. In due o tre ore tutteerano in salvo. Solo qualcunapresentava piccole contusioni. Levittime però ci furono. Erano intutto 13, una suora, 3 novizie,due probande e 7 aspiranti; sitrovavano chi a letto per indispo-sizione, chi nei dormitori per lapulizia. Le volte e mura crollatene schiacciarono una ventina. Lealtre, salve, erano corse nel giar-dino. In quel frangente chi riuscì amantenere i nervi saldi e ad agirecon immediatezza fu Padre Pal-ma. Tranquillizzatosi della situa-zione senza vittime ad Avignone,

genti commissioni. Aveva lasciatoP. Pantaleone Palma, suo fedeleed infaticabile collaboratore in-sieme con P. Francesco Bonarrigoe Madre Nazarena Majone, supe-riora generale delle Figlie del Di-vino Zelo. Quest’ultima però ave-va dovuto assentarsi dal mona-stero dello Spirito Santo, per unavisita alle suore della Casa diTaormina. Le 5.20 erano risuonate sinistre alquartiere Avignone, ma avevanotrovato gli abitanti la maggiorparte già in piedi impegnati nellediverse attività mattutine. Nessu-no degli orfani soffrì alcun dan-no. Erano desti sin dalle 5 e pron-ti, al centro del dormitorio, di-nanzi ad una statua della Ma-donna per le preghiere del matti-no. La terra tremò, caddero lepareti ed il tetto, la parte di dor-mitorio dalla quale si erano riti-rati i ragazzi si fracassò. Ma il re-sto del dormitorio dov’erano i ra-gazzi, rimase in piedi. Anche iseminaristi erano già nella chie-setta dell’istituto. Col terremotocadde completamente il lorodormitorio e la chiesa; miracolo-samente restò fermo solo il trat-to della tettoia sotto la qualepregavano i seminaristi e i Fra-

zonatoria terminava appuntocon la parodia di un terremoto. Nella stessa serata, il Circolo Gior-dano Bruno si adunò e adope-rando le più orrende bestemmiedecretò la distruzione della reli-gione in Messina. E Gesù Cristoprovò la sua esistenza con questoterribile castigo. L’indomani,Messina non esisteva più. In ultimo, il giornale umoristico«Telefono», molto diffuso inMessina e nei villaggi limitrofi,pubblicò una poesia satirica, cheaveva per oggetto Gesù Bambi-no. Tra le altre strofe c’era anchequesta: “O Gesù Bambino mio,Vero Uomo e vero Dio, Per amo-re della tua croce, - Fa sentire latua voce - Tu che sai, che non seiignoto, - Manda a tutti un terre-moto”. Questa strofe, riportatada don Vincenzo Caudo in unacorrispondenza al «Corriere d’Ita-lia», fu pubblicata da quel gior-nale e, riportata in tutti i giornaliitaliani ed esteri, fece il giro delmondo. Fu proprio allora che il«Times» di Londra scrisse: “ConDio non si scherza”.Quella tragica mattina Padre An-nibale non si trovava a Messina:era partito per Roma la sera stes-sa di Natale per delicate ed ur-

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grandi complessi, a S. Benedettole bambine e le suore, a S. Pa-squale gli orfani ed i religiosi Ro-gazionisti.Padre Annibale descrisse detta-gliatamente questi fatti sul suogiornale «Dio e il Prossimo», giàa partire dalla data 6 gennaio1909. Dalla poca documentazio-ne in nostro possesso si deducecomunque come il santo canoni-co, dopo aver messo in salvo lesue opere per permettere lorol’immediato ripristino, si ado-però con atti di carità e di fedeper la salvezza e la consolazionedei superstiti messinesi, infon-dendo coraggio, amministrandoi sacramenti, inducendoli alcompimento della volontà diDio, accogliendo e prendendosicura degli orfani. In questa azio-ne era sostenuto da don LuigiOrione, nominato da Pio X Vica-rio Generale della diocesi diMessina. Un’altra sua iniziativafu quella di cercare tra le mace-rie e recuperare gli oggetti sacri,il Santissimo Sacramento sotto lechiese distrutte, le statue e leimmagini sacre, le reliquie deisanti. Si rimane molto perplessi nelconstatare che nel volume editoil 2004, dedicato al terremoto diMessina del 1908 e intitolato“La terra trema”, l’autore Gior-gio Boatti, giornalista e scritto-re, che afferma di aver compiutoun lavoro coscienzioso e docu-mentato nelle oltre 400 pagine,non cita mai il nome di AnnibaleDi Francia e delle sue opere!

da Avignone verso il porto. Sal-parono da Messina per Reggio,trascorsero la nottata in treno di-retti a Taranto dove giunsero l’in-domani accolti festosamente. So-lo il 31 gennaio giunsero final-mente a Francavilla Fontana e fu-rono collocati, gli orfani in unaparte del locale delle ex-ScuolePie degli Scolopi e le orfane inuna casa messa a disposizione dalsignor Angelo Casalino. Tra il 4aprile ed il 28 settembre dellostesso anno trovarono definitivasistemazione ad Oria in due

corse allo Spirito Santo, comepoté, incespicando tra cumuli dimacerie e rottami delle travi edei fili elettrici, sotto una pioggiabattente. Padre Annibale seppe del terre-moto solamente l’indomani. Sisentì gelare il cuore e partì senzaindugio per Napoli con la segretasperanza di poter raggiungereMessina con il piroscafo. Arrivò ineffetti nel porto della sua città il31 dicembre; la vide fumante e labenedisse col cuore affranto, pie-no di paura, con la certezza ditrovare solo morti. Le autoritànavali non permisero che alcunpasseggero scendesse. L’indoma-ni il piroscafo approdò al portodi Catania. Di là, dopo un giornodi sosta, riuscì a tornare a Messi-na col treno e poi a piedi anelan-te verso i luoghi ormai irricono-scibili dove dovevano trovarsi lesue opere. Era come il sole chetornava a splendere nel grigioredi morte di quei giorni terribili.Corse subito ad Avignone, poi al-lo Spirito Santo: si accertò deimorti, consolò i feriti, rianimò glisfiduciati con le armi della fede edella preghiera. Dopo i primigiorni di sgomento, di confusio-ne e di dolore, si rese conto chebisognava migrare. L’Opera ave-va bisogno di nuovo asilo per ri-prendersi dalla terribile realtà delterremoto e doveva necessaria-mente lasciare Messina. Unaquindicina di giorni dopo era giàad Oria, nel brindisino, insiemecon Madre Nazarena Majone avisionare alcuni locali che i suoiamici, i frati Cappuccini di Fran-cavilla Fontana ed il vescovo diOria, mons. Antonio Di Tommasoavevano messo a sua disposizio-ne per l’accoglienza delle due co-munità degli orfanelli e delle or-fanelle, dei religiosi e delle suore.Il 29 gennaio 1909 era tuttopronto per la partenza. Eranotutti mesti. L’intera sezione degliorfanelli e metà delle orfanelle,preceduti da un quadretto disant’Antonio di Padova che face-va quasi da apri fila, si mossero

entenarioc

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Padre Annibale seppe del terremoto

solo l’indomani.Si sentì gelare il cuore.

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l 2008 annovera il cente-nario di alcuni importantiavvenimenti propri dellastoria dei Rogazionisti edelle Figlie del Divino Ze-

lo. È doveroso ricordarli per l’in-cidenza che essi hanno avuto nelnostro cammino. Uno di questi ècertamente l’anniversario dellapubblicazione del foglio Dio e ilProssimo, primo periodico del-l’Opera. Dio e il Prossimo richiama allamente e fa risuonare nel cuorel’accorata passione che animavaPadre Annibale per il Rogate e,soprattutto, l’impegno che esso,nella sua piena espressione, dive-nisse universale. L’avvio del Perio-dico non è stata evidentementeun’iniziativa dovuta alle sole cir-costanze del momento, quantopiuttosto un obiettivo che con-sentiva al Fondatore di allargarequanto più possibile l’orizzonteper arrivare ai destinatari del suomessaggio. Con Dio e il Prossimoil Padre aveva individuato lo“strumento di comunicazione”allora più efficace, la stampa pe-riodica, per propagare, per “co-municare” il Rogate.

Come nasceIl 26 giugno 1908, festa del SacroCuore di Gesù, vedeva la luce ilnumero di saggio di Dio e il Pros-simo, Periodico Rogazionista-An-toniano, Bollettino dei Pii Istitutidella Rogazione Evangelica delCuore di Gesù e delle Figlie delDivino Zelo, con annessi Orfano-trofi Antoniani dei Sacri Cuori diGesù e Maria per i tipi della Tipo-grafia del Sacro Cuore e firmatodal Direttore Responsabile Can.A. M. Di Francia.In prima pagina, nella solenne

Dedica e Consacrazione al dolcis-simo Cuore di Gesù dell’umile Pe-riodico che novello apparisce nelgran campo della Cattolica Stam-pa, Padre Annibale rivela comeesso fosse il compimento di undesiderio di tanti anni. Per la verità una prima pubblica-zione come numero unico era av-venuta l’anno precedente, il 15agosto 1907, in occasione – comesi legge sul frontespizio del gior-nale allora pubblicato – della fau-sta venuta della Statua del granTaumaturgo in Messina negli Or-fanotrofii del Can. Annibale Ma-ria Di Francia. Si trattava di un fo-

glio che aveva come obiettivo im-mediato, infatti, la partecipazio-ne a tutti i nostri Sacri Alleati e aidevoti di S. Antonio di Padova edei nostri Orfanotrofi Antonianidell’evento straordinario avvenu-to nel giugno di quell’anno: l’arri-vo a Messina, la solenne pubblicaaccoglienza con la festosa proces-sione per le vie della città e la col-locazione della bella statua diSant’Antonio nella Chiesa dell’Or-fanotrofio che ancora oggi tro-neggia nella Basilica Santuario diMessina. Nell’ultima pagina, in terza co-lonna, trova spazio un annuncio

entenariocIl 26 giugno 1908 vide la luce il primo periodico dell’Opera

I“DIO E IL PROSSIMO”centenario di un periodico tutto nostro

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di Giovanni Guarino

Padre Annibale Maria Di Franciaindividuò nella stampa periodica lo “strumento di comunicazione”allorapiù attuale ed efficace per propagare e “comunicare” il Rogate.

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che ha per titolo: Il nostro futuroperiodico DIO E IL PROSSIMO. Labreve comunicazione si introducecon queste espressioni: Con que-sto titolo nel quale si compendiatutta la religione ed ogni benefi-cenza, noi abbiamo intenzione,se il buon Dio ci assiste con la suagrazia, di pubblicare un PeriodicoMensile che sia come l’organo deinostri modesti Istituti della Roga-zione del Cuore di Gesù e delle Fi-glie del Divino Zelo con annesseopere di pietà e di beneficenza. È quanto avverrà ap-punto l’anno suc-cessivo

L’articolo premette, a maggioreintelligenza dei lettori, un cennoo prospetto delle Opere di cui ilperiodico intende essere l’organoe il bollettino. Ven-

gono quindi brevemente descrittii due Istituti religiosi della Roga-zione Evangelica del Cuore di Ge-sù (i Rogazionisti), delle Figlie delDivino Zelo e degli Orfanotrofiantoniani, titolari della pubblica-zione, con la loro storia, l’ispira-zione evangelica originaria delRogate, le finalità apostoliche. Iltaglio giornalistico del testo, for-mulato a domanda e risposta, of-fre un pregevole esempio di chia-rezza e concisione. Di seguitol’Autore, che è Padre Annibale,passa ad illustrare le finalità dellapubblicazione attraverso una det-tagliata spiegazione del titolo al-quanto articolato del Periodico. Dio e il Prossimo. Questo nomecon cui chiamiamo il nostro foglioperiodico è molto chiaro, e cosìfosse perfettamente cònsono a

quello ogni nostro operato! Dio!e il Prossimo in Dio! ecco tutto ilnostro scopo: la gloria di Dio e ilbene spirituale e temporale deinostri fratelli. Rogazionista-Antoniano. Che si-gnificano queste due denomina-zioni aggiunte al nostro foglioPeriodico? La parola rogazionistal’abbiamo derivata da Rogazione.Vogliamo dunque esprimere cheil nostro Periodico si occupa diquesta salutare propaganda, cioèdi far conoscere e dilatare il co-mando del S. N. G. C. “Rogate…”Pregate dunque il Padrone dellamesse perché mandi Operai allasua messe.Ma che significa Antoniano?Quando mancavano assoluta-mente i mezzi e gli stenti e le pe-nurie ci soffocavano. (…) la Divi-na Provvidenza ci faceva intrave-dere un gran mezzo di future ri-sorse. Il Padre Annibale descrive ilnoto episodio della pia signoraSusanna Consiglio che, durante ilcolera del 1887, prometteva 60 li-re perché si comprasse pane di S.Antonio di Padova per gli orfa-nelli. Compresi che si trattava diun segreto della Provvidenza dicui era apparsa l’alba nei miei Or-fanotrofii. Con tutto questo era ben giustoche questo Periodico si avesse pu-re il titolo di Antoniano, comequello che deve propagare opereprotette mirabilmente dal glorio-so Taumaturgo, e deve nel con-tempo riportare le notizie delladevozione del Pane di S. Antoniodi Padova a pro dei nostri Istituti,ed estenderla con vantaggio sem-pre crescente di tante anime desi-derose di grazie, e di tanti orfanie poveri che noi raccogliamo. Bollettino dei Pii Istituti della Ro-gazione Evangelica del Cuore diGesù e delle Figlie del Divino Ze-lo. (…) Bollettino equivale a noti-ziario: qui dunque si riportanodelle notizie riguardanti i due Isti-tuti, cioè il loro incremento, le vo-cazioni che sopraggiungono, lenuove Case che si aprono, lo svol-gimento della loro missione, equanto giovi conoscere per soddi-

entenarioc

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con il numero di saggio del 26giugno 1908, cui seguiranno conperiodicità bimestrale altri duenumeri prima del tragico terre-moto che interromperà per uncerto tempo le pubblicazioni.

Il programma Per cogliere le intenzioni di Pa-dre Annibale nell’avviare questaaudace iniziativa editoriale desi-derata da anni, di cui egli stessoè fondatore, direttore e redatto-re, è interessante leggere il PRO-GRAMMA del Periodico che dalprimo numero, in più puntatesuccessive, precisa lo scopo dellapubblicazione.

Un periodico mensileche sia come

l’organo dei nostriIstituti

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sfazione dei nostri lettori e bene-fattori.Con annessi Orfanotrofii Anto-niani dei Sacri Cuori di Gesù e diMaria. Questo Periodico è pari-menti il Bollettino o notiziario deidue Orfanotrofii annessi ai nostridue Pii Istituti. Vuol dire che i no-stri lettori non avranno a discaroche noi l’intratterremo di quandoin quando sul conto dei nostri ca-ri orfanelli. Occorrerà dirne il nu-mero, le arti che apprendono gliuni e le altre, l’educazione che ri-cevono e come ne profittano, dadove si sono presi, da quali peri-coli salvati, quale riuscita fannogli uni quale le altre, dove si col-locano usciti che siano dagli Orfa-notrofii, quali siano i nuovi orfaniche li rimpiazzano;(…) e li chia-miamo Antoniani, e si comprendebene il perché. È S. Antonio di Pa-dova che li protegge, che accogliele loro umili preci pei benefattori,che fa grazie sopra grazie per lo-ro amore, e che li provvede deimezzi di loro sussistenza. (…) E al-la denominazione di Antonianiabbiamo aggiunto: dei Sacri Cuo-ri di Gesù e di Maria, perché inverità queste due devozioni sonole primarie nei nostri Istituti comelo sono presso tutta la Chiesa. Noiabbiamo consacrati gl’Istituti e gliOrfanotrofii, tutte le persone cheli compongono, tutti i nostri inte-ressi, al Cuore Adorabile di Gesùe all’Immacolato Cuore di Maria.Abbiamo insegnato ai nostri Or-fanelli ad onorarli ed amarli so-pra ogni cosa, da loro aspettarogni grazia per la potente inter-cessione dei Santi, e a loro tuttoriferire.

ConclusioneVolendo riassumere, possiamo di-re che con la fondazione del pe-riodico Dio e il Prossimo PadreAnnibale intende utilizzare ilmezzo della stampa, che, con ilsuo carattere di attualità e di im-mediatezza, gli consente di rag-giungere un più vasto pubblico,per fare opera di evangelizzazio-ne. Ciò avverrà attraverso la spe-cificità carismatica propria dell’O-

pera che è il Rogate di cui ci sipropone farne salutare propa-ganda (in particolare con la PiaUnione della Rogazione Evangeli-ca e la Sacra Alleanza). Sarà so-prattutto strumento di diffusionedella devozione a sant’Antonionella peculiarità del Pane dei po-veri che è provvidenza per i suoiIstituti, per estenderla con van-taggio sempre crescente di tanteanime desiderose di grazie, e ditanti orfani e poveri che noi rac-cogliamo. Nello stesso tempo il giornale co-stituirà il bollettino o notiziariodelle sue Istituzioni, le due Con-gregazioni e gli Orfanotrofi, fina-lizzato a raccontare e parteciparea lettori e benefattori la loro vitae la missione.Dio e il Prossimo rappresenta lasintesi degli ideali che infiamma-

rono tutta l’esistenza di PadreAnnibale. Il programma del gior-nale fu, infatti, il programma del-la sua vita. Caratterizzandosi come un foglioeminentemente caritativo, nelsenso più pregnante del termine,ci consente di leggere il suo ani-mo di uomo e di santo. Con esso,infatti, si propone di annunciarela carità, di diffondere il divinocomando del Rogate e la devo-zione a sant’Antonio, di renderetestimonianza delle grazie con-cesse, di esortare i lettori a viveresecondo lo spirito evangelico, disensibilizzare gli animi al doveredi soccorrere i poveri riflettendosulle vicende non solo religiosema anche politiche del tempo.Dio e il Prossimo, come sappiamo,avviato in una edizione modestanel formato e nella stampa e in-teramente redatto, almeno all’i-nizio, personalmente dal Fonda-tore, da poche migliaia di copie,nel volgere di non molti anni rag-giunse la tiratura di oltre sette-centomila copie riuscendo a farconoscere la preghiera per le vo-cazioni e il sostegno alle operecaritative di Padre Annibale.

“Dio e il prossimo”rappresenta la sintesi

degli ideali di Padre Annibale

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odernità di Padre Annibalem

li studiosi diconoche all’indomanidell’Unità d’Italia,quando il ConteCamillo Benso diCavour affermava

che “fatta l’Italia, bisognavafare gl’Italiani”, la stragrandemaggioranza di questi (oltre il90%!) non solo era analfabetama non capiva la linguaitaliana, poiché parlavaunicamente il proprio dialetto.Altro che fare l’Italia, si trattavaproprio di imparare l’italiano! Esempre a proposito del fare gliItaliani, speriamo che in ungiorno non lontano ci sia chiscriva finalmente una Storiadegli Italiani vera, documentatae completa, in cui si evidenzi chiha fatto gli Italiani veramente:le decine e decine di Santi e diSante, Fondatori e Fondatrici,che nel silenzio e nelnascondimento hanno costruitol’Italia con le scuole, gli asili, gliorfanotrofi, gli ospedali, gliospizi, le scuole di arti emestieri, le opere di caritàmateriale e spirituale, oltre cheaverla edificata con la santità,educando, animando,sorreggendo, guidando conamore nel cammino verso laPatria. Tra i costruttori dell’Italia unposto di rilievo spetta adAnnibale Maria Di Francia che,

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IL PADRE E LA SCUOLA

1882 e poi quello maschile,l’anno successivo. Annibale eraun santo non uno spiritualista,per questo egli si adoperò a chel’orfanotrofio avesse dellescuole di taglio e di cucito, diricamo di filet (era la scuola di“lavori donneschi”, come erachiamata un tempo); sipreoccupò che le ragazzeimparassero a fabbricare fiori dicarta (allora molto richiesti inoccasione di matrimoni, primecomunioni, ricorrenze varie, perornare le cassette di agrumi,massima esportazione diMessina), in modo che l’Istitutoavesse una certa qualautonomia, non si basasseesclusivamente sulle elemosine

di Sandro Perrone

lavorando e operando nellezone più povere e arretrate, haportato luce, conforto, amorenon in termini astratti, oggi sidirebbe spiritualistici edisincarnati. Avendo immediatamentecompreso che il problema piùgrave ed urgente del QuartiereAvignone erano i bambini,maschietti e femminucce, che inun ambiente promiscuo emoralmente degradatocorrevano gravissimi pericoli;per la maggioranza di loro,infatti, l’unica prospettiva era ilcarcere o il marciapiede. Perquesto, il giovane Annibaleapre subito il primoorfanotrofio femminile, nel

22 L’AMICO ROG

Sant’Annibale diede vita per i suoi ragazzi a scuole ditaglio e cucito, di tipografia, di calzoleria e difalegnameria con lo scopo di dargli un riscatto umanoe civile. Aveva capito che la vera povertà è l’ignoranza.

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a diventare incendio, attraversola realizzazione di scuole-laboratori di tipografia,sartoria, calzoleria,falegnameria, officinameccanica, ecc. Prima che loStato Italiano istituisse le Scuoledi Formazione Professionale,queste erano già presenti nelleorganizzazioni cattoliche,realizzate da tanti SantiFondatori; P. Annibale le aveva“inventate” con la “fantasiadella carità” che nascedall’esperienza legata allarealtà. Mi piace concludereriportando una delle primetestimonianze scritte dallo

stesso Padre Fondatore che neiprimissimi giorni del suoimpegno in “Avignone”pubblicava in una delle “lettere-manifesto” alla cittadinanza diMessina, che mostra giàl’orientamento che lo guideràper tutta la vita:«Onorevolissimi Signori! …facciamo loro conoscere i grandivantaggi che le loro mensilielemosine e altre contribuzionihanno apportato a quei poveri. 1 ° Si è fondato da due anni inquel luogo un Rifugio per legiovanette che versano in granpericolo di perdere l’onestà. Inesso si raccolgono pure fanciulledisperse ed orfanelle. Quiviquelle poverette ricevono una

e la beneficenza. Scriveva infattiil Di Francia: «Alle orfanelleinterne date a lavorare bene ilfilet, e il primo lavoro ben fattolo mandate a me a Messina, eve lo pago, e così di seguito!Credo essermi spiegato! Percondurre le Case ci vuoleattività, lavoro, sacrificio, e nonappoggiarsi alle elemosinesolamente!» (Scritti, vol 38, p.52). Nel 1884, per i ragazziimpiantò la sua prima “scuolatipografica” con la quale, oltreche con la già avviata “scuola dicalzoleria” e quella di“sartoria”, offrì il contributoconcreto di un mestiere alle

persone che cercava di aiutare,per inserirle nella società civile enel mondo del lavoro. AnnibaleDi Francia, ben prima di donMilani, aveva capito che la verapovertà è l’ignoranza: così fecein modo che i “suoi orfanelli”avessero una reale possibilità diriscatto umano e civile.Fornendo agli assistiti scuole elaboratori di arti e mestieri, iragazzi potevano apprendereveramente un lavoro utile alpresente e indispensabile infuturo. Non si dava l’elemosinama si insegnava a vivereguadagnandosi onestamente ilpane quotidiano. Nel quartiereAvignone si accese unafiammella di speranza destinata

conveniente educazione eistruzione in varie specie dilavori e anche nelle classielementari. 2° Si è aperta una scuolaserotina per i fanciulli maschi,per i quali si pensa di aprirequanto prima un altro luogo diricovero. 3° Si è aperto altresì un piccoloasilo per bambine da cinque aotto anni, nel quale siraccolgono quelle creaturinefino a sera, per ricevervi un po’di istruzione nei lavori e nellaprima lettura, e un po’ di vitto.4° A tutto questo si aggiungonole elemosine giornaliere,

indispensabili, di vitto o di altro,che devon farsi in mezzo aquella meschinissima plebe, perriparare ad estreme e tremendemiserie. Noi rinnoviamo intantoil nostro più vivoringraziamento alle SS. VV.Ill.me, …e intanto esternandonuovamente alle SS. VV. lanostra più sincera gratitudine ericonoscenza, passiamo asegnarci:

Messina, lì 18 Luglio 1883. dev.mi e obb.mi servi

Can. A. M. Di FranciaSac. Giuseppe CiccoloSac. Antonio MuscolinoSac. Francesco Di Francia».

A

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Nei giorni del Sinodo dei Vescovi sul tema“La parola di Dio nella vita e nella missionedella Chiesa”, nella Basilica di Santa Croce inGerusalemme a Roma, dal 5 all’11 ottobre, siè svolta un’iniziativa di straordinaria porta-

ta con la lettura integrale della Bibbia. L’e-vento è stato ripreso e trasmesso in direttatelevisiva da Raiuno nella prima e nell’ulti-ma ora e da Rai Edu 2 (canale 806 di Sky) perle intere 330 ore. Per chi voleva è stato pos-

sibile seguire la diretta del-la lettura anche medianteil web attraverso il sitowww.labibbiagiornoenot-te.rai.it . L ’eccezionaleevento è stato aperto conla partecipazione del PapaBenedetto XVI che ha datoil via alla lettura con il pri-mo libro della Genesi. AChiudere la maratona tele-visiva è stato, invece, il Se-gretario di Stato della SedeApostolica, cardinale Tarci-sio Bertone. P. Gianni Epifa-ni, rogazionista del Centro

Internazionale Vocazionale Rogate di Roma,è stato uno dei registi che ha diretto per laRai le riprese televisive dell’evento durantei suddetti giorni, insieme ad altri cinque re-gisti. Venerdì, 10 ottobre, alle ore 7.22, P. Vi-to Magno, anch’egli del Centro Rogate, haletto il capitolo 9° del Vangelo di Matteoche contiene il versetto rogazionista: “Gesùpercorreva tutte le città e i villaggi, inse-gnando nelle loro sinagoghe, predicando ilvangelo del regno e guarendo ogni malattiae ogni infermità. Vedendo le folle, ne ebbecompassione, perché erano stanche e sfini-te come pecore che non hanno pastore. Al-lora disse ai suoi discepoli: La messe è gran-de, ma pochi sono gli operai”.

SACRA SCRITTURALa Bibbia Giorno e Notte

Il 9 ottobre la Comunità di Oria si è riunita intorno a P.Arturo Mele per festeggiare il suo giubileo sacerdotale.Insieme con P. Arturo erano presenti anche P. AntonioChirulli e P. Riccardo Pignatelli suoi compagni di ordi-nazione. Molta è stata la partecipazione di amici, pa-renti, benefattori e confratelli. Alla ConcelebrazioneEucaristica presieduta dal Vescovo di Oria Mons. Mi-chele Castoro era presente anche il sindaco della cittàed altre autorità.

Il 29 ottobre nel Centro di Spiritualità Rogate di Morlupo (Roma) si è tenuto il 2° Seminario sull’Alleanza Sa-cerdotale Rogazionista per la individuazione di “Indicazioni per il rilancio”. La giornata si è aperta con la con-ferenza “Alleanza Sacerdotale Rogazionista: perché e come rilanciarla oggi” tenuta dal P. Riccardo Pignatelli;ha fatto seguito la presentazione di Don Domenico Cascasi dell’esperienza dell’Istituto Gesù Sacerdote: unaproposta per i sacerdoti diocesani nel carisma della Famiglia paolina. Nel pomeriggio si sono avuti invece gliinterventi di P. Sebastiano De Boni e P. Gaetano Lo Russo sul tema “Alleanza Sacerdotale Rogazionista: un progetto per il rilancio”.

Dal 6 all’8 dicembre 2008, presso il Salesianum di Roma, si è svolto ilConvegno di studi della Famiglia del Rogate sul tema “Annunciare il Ro-gate nella nuova era della comunicazione”. Il Convegno nato dall’occasione del centenario di fondazione, da partedi P. Annibale M. Di Francia, di “Dio e il Prossimo”, il periodico che hasegnato l’inizio della comunicazione sistematica a mezzo stampa nellaFamiglia del Rogate, ha inteso approfondire i nuovi linguaggi della co-municazione per diffondere ed inculturare nel mondo di oggi il carismadel Rogate.

ROMAConvegno di studi

CRONACHE DAL MONDO ROG

ORIA50° di sacerdozio

ALLEANZA SACERDOTALE ROGAZIONISTA2° Seminario di studi

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Il 18 ottobre 2008, alle ore 11,00, presso l’Istituto “CristoRe”, sono stati inaugurati i locali della Nuova Mensa “Pa-dre Annibale” a favore di tutti i poveri della città, mensagià attiva dal 1986. I locali sono stati benedetti da P. Fran-cesco Bruno rcj, Superiore Provinciale ICS, alla presenzadi molti volontari, confratelli e di diverse autorità dellacittà. La nuova men-sa dispone di centoposti per il pranzo,offrirà un serviziodocce, vestiario, unambulatorio e unasala di intratteni-mento ludico-socia-le, oltre che una pic-cola cappella.

Dal 22 al 28 ottobre 2008 si è svolto nelCentro di Spiritualità Rogate di Morlupo ilmeeting dei formatori, con il seguente pro-gramma: 22 mercoledì: saluto e presenta-zione del programma (P. Antonio Fiorenza) ela formazione dei Rogazionisti oggi: istanze,priorità e obiettivi (P. Giorgio Nalin - P. An-tonio Fiorenza). 23 giovedì: Scambio di esperienze - Gior-nate di studio - La centralità della Parola diDio nel cammino di formazione. Pomerig-gio: La vita al ritmo della Parola. Un itine-rario di formazione permanente (P. Ame-deo Cencini).24 venerdì: I mezzi della comunicazione so-ciale a servizio della missione. Mattino: An-nunciare il Rogate nella nuova era della co-municazione (P. Giorgio Nalin) Cultura digi-tale: una opportunità tra prevenzione e re-

sponsabilità (P. Santi Scibilia) -Dibattito. Laboratorio e orientamenti for-mativi.25 sabato: Comunicazione e dialogo forma-tore- formando. Il formatore, comunicatoreefficace (Dott.ssa Mariella D’Angelica)Condivisione26 domenica: Giornata di fraternità - Visitaa Roma con partecipazione all’Angelus delPapa e/o gita in luogo da scegliere insieme.27 lunedì: Per un cammino formativo unita-rio. Incontri per settori - Formazione e pro-mozione delle vocazioni: un impegno dacondividere (P. Angelo Sardone) - Alcuniorientamenti comuni: presentazione e di-battito.28 martedì: Conclusioni - Alcuni orienta-menti comuni: presentazione, dibattito,approvazione - Comunicazioni - Conclu-sione.

Nei giorni 10 e 11 dicembre si è tenuto nel-la sede della Curia Generalizia, a Roma,l’incontro dei responsabili dei Centri Ro-gate della Congregazione, con la presenzadel Superiore Generale, P. Giorgio Nalin.L’incontro è stato organizzato dal Consul-tore Generale per il settore, P. Gabriel Flo-res. Vi è stata anche la presenza degli altrimembri del Consiglio Generalizio. Sono in-tervenuti i membri del Centro Internazio-nale Rogate di Roma, i responsabili deiCentri Rogate di San Paolo (Brasile) e Ma-nila (Filippine), ed alcuni confratelli di al-tre Circoscrizioni (dell’India, del Paraguay,dell’Italia e dell’Africa). Vi è stato unoscambio di informazioni sulla organizza-zione dei diversi Centri e si sono concorda-te linee di intesa per una proficua collabo-razione.

MESSINANuova Mensa P.Annibale

a cura di Gianni Epifani

Il 14 Novembre 2008 nella CasaSant’Annibale di Padova si è svolta

la cerimonia di apertura della Nuo-va Sede ristrutturata del CentroDiurno “La Bussola” per personesenza dimora, al piano terra. P. PaoloFormenton, delegato per la Casa diPadova per le iniziative caritative,insieme con il suo braccio destro si-gnora Luisa Frigo fa gli onori di casa.Oltre 150 le persone che hanno par-tecipato a questo momento di festa,Autorità cittadine, rappresentantidelle Associazioni del privato socia-le, amici, simpatizzanti e volontari.

PADOVANuova sede del Centro Diurno “La Bussola”

ROMAIncontro dei Centri Rogate

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MORLUPOMeeting internazionale dei Formatori Rogazionisti

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Cron

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MORLUPOCorso per parroci e catechisti

Domenica 12 ottobre, nell’Istituto Maschi-le Antoniano dei Rogazionisti di Trani si èsvolto il XIV Consiglio Nazionale degli Ex-Allievi Rogazionisti ed amici di Padre Anni-bale, alla scadenza del mandato triennale.Vi hanno preso parte delegazioni di Ex-Al-lievi provenienti da Messina, Napoli, Trani,Oria, Roma, Firenze, Padova, accompagnatida alcuni assistenti ecclesiastici (P. NicolaMogavero, P. Pasquale Donvito, P. Mario Lu-carelli) e coordinati da Gigi Bizzotto elettoPresidente dell’Assemblea e l’assistente ge-

nerale P. Angelo Sardone. A seguito dellarelazione generale letta dal presidenteuscente Gigi Bizzotto e di relazioni di alcu-ne sedi, è stato riconfermato nella carica diPresidente Nazionale per il prossimo trien-nio 2009-2011 il signor Gigi Bizzotto dellasede di Padova. È stata inoltre eletta lanuova Giunta Nazionale formata da Gio-vanni Battista e Paolo Tricarico della sededi Trani, Paolo Di Salvo della sede di Roma,Alessandro Corsi della sede di Messina,Marrazzo della sede di Napoli.

EX-ALLIEVI ROGAZIONISTI Nuova giunta nazionale

Dal 4 al 7 settembre si è svolto nel Centrodi Spiritualità Rogate di Morlupo il corsoper parroci, rettori di santuari rogazioni-sti, catechisti, opera-tori pastorali, membridei Cenacoli Vocazio-nali, sul tema “La Paro-la di Dio suprema vo-cazione del cristiano”.Il corso che riprendela consuetudine giàavviata a metà deglianni 70 e sospesa per questi ultimi 10 an-ni è stato concordato dal settore genera-le della pastorale Laicale e delle Parroc-chie insieme con i Superiori Provincialid’Italia. Le quattro giornate di riflessioni,celebrazioni e fraternità hanno avuto loscopo di identificare meglio la identitàrogazionista delle nostre strutture par-rocchiali e dei santuari e degli operatoriin essi impiegati. Il corso è stato introdot-

to da P. Angelo Sardone, consultore gene-rale addetto al settore. Alla comunicazio-ne dei catechisti Pietro Anselmo ed i co-

niugi Tiziana e Paolo In-treccialagli di Grotta-ferrata (La Parola diDio, suprema vocazio-ne del cristano), ha fat-to seguito un insegna-mento del biblista ro-gazionista P. RosarioGraziosi (Pregate il Pa-

drone della messe, parola viva, efficace,tagliente) e le comunicazioni del rogazio-nista P. Riccardo Pignatelli iniziatore edanimatore dei corsi sin dal 1975, attual-mente vice-parroco a Roma e di Dorianae Carlo Milano presidenti del’UAR (Il vol-to rogazionista della parrocchia e del san-tuario). L’incontro si è chiuso domenica 7settembre con la celebrazione eucaristi-ca ed il rito del mandato vocazionale.

ALBANIA Scuola professionale È oramai prossima l’apertura della scuola professionale “Sant’Anniba-le Maria Di Francia” che la Congregazione ha costruito nella periferiadella città di Lezhë in Albania. Nei vasti ambienti della scuola, costrui-ta secondo le più recenti normative dell’Unione Europea, si terrannocorsi professionali tra i più diversi settori: dalle varie professionalità al-

berghiere alla sartoria per uomo e donna, dagli operatori informatici aitecnici del settore edilizio. Il tutto con programmi UE debitamenteadattati alla realtà locale. La scuola è attrezzata di campi sportivi, aper-ti anche ai non allievi, ed un’ampia sala per convegni. La scuola è statarealizzata grazie al contributo della Fondazione Cariverona di Verona.

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Si è riunita dal 26 novembre al 2 di-cembre 2008 nella sede della CuriaGeneralizia, la Commissione Generaleper l’aggiornamento delle Costituzio-ni e Norme, presieduta dal ConsultoreGenerale P. Gabriel Flores, che ha con-cluso il lavoro sulle Norme. Nell’incon-tro, infatti, ha esaminato le osservazionipervenute dalle Comunità della Congre-gazione in relazione alla prima bozza ri-vista delle Norme ed ha definito il testoche provvederà a consegnare al Superio-re Generale, assieme all’altro fondamen-tale delle Costituzioni. Tuttavia prima diprocedere atale adem-pimento sirende ne-cessario af-fidare ad untecnico labozza rivi-sta perché la esamini dal punto di vistastrettamente redazionale.

ROMACommissione perle Costituzioni e le Norme

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A conclusione degli esercizi spirituali tenuti presso l’Oasi Santa Maria a Cassano Murge (Bari)dal 18 al 24 luglio con la partecipazione di 14, tra Missionarie Rogazioniste e simpatizzanti pro-venienti dall’Italia, Polonia e Brasile, e a seguito dell’Assemblea Generale come previsto dal-la Regola di Vita è stato eletto il Consiglio Centrale dell’Associazione delle Missionarie Ro-gazioniste per il prossimo sessennio. Esso è composto dalla dott.ssa Stefania Robledo (Na-poli) confermata nella carica di Responsabile Centrale, la signorina Nena Amato (Bari) eletta

Vice-Responsabile e consigliera e la signorina Elisa Pedata (S. Antimo, Napoli) consigliera. Ad esse si aggiunge la signorina Giuseppina Mosel-li (Trani) rieletta economa generale dell’Associazione. Al nuovo Consiglio ed a tutte le Missionarie Rogazioniste in Italia, Rwanda, Brasile e Po-lonia, vadano gli auguri fraterni per uno sviluppo sempre più coinvolgente dell’espressione del carisma rogazionista laicale vissuto nella for-ma consacrata nel mondo.

MISSIONARIE ROGAZIONISTE Nuovo Consiglio

1958-2008: 50° di Fondazione del “Villaggio del Fanciullo – Sant’Anto-nio” a Matera. Un’opera di servizio sorta dalla carità apostolica dei Roga-zionisti, sulle orme di Sant’Annibale Maria Di Francia, padre dei piccoli edei poveri e apostolo della preghiera per le vocazioni; un’opera di speran-za per il sostegno del territorio che ha saputo evolversi a seconda delleepoche, aggiornandosi tanto nelle strutture quanto nei progetti, ma sem-pre restando fedele all’impegno di soccorrere nella compassione di Cristole diverse povertà; un’opera di fede che ha saputo sempre proseguire nel-la totale fiducia alla Provvidenza Divina, affidandosi alla potente inter-cessione dell’insigne benefattore Sant’Antonio da Padova. L’anno di bene-dizione è iniziato il 19 settembre 2008 con la Santa Messa di ringrazia-

mento presieduta da S. E. Mons Salvatore Ligorio, Vescovo della Diocesi diMatera-Irsinia, presso la nostra Parrocchia “Sant’Antonio”. Tutto prose-guirà per l’intero anno, fino al settembre 2009, con momenti che spazie-ranno in diverse aree e contesti. Settore religioso, con la cura e caratteriz-zazione delle date più significative per la nostra spiritualità rogazionista,con particolare attenzione all’animazione vocazionale; settore sociale,con Convegni, Progetti, collaborazioni e convenzioni tutti volti a diffon-dere sia la conoscenza della realtà assistenziale sia la condivisione prati-ca del lavoro; settore storico, con allestimento di mostre e organizzazio-ne di Convegni per far memoria anche visiva di tutti i benefici ottenuti edoperati in questi 50’anni di servizio.

MATERA50° di Fondazione del “Villaggio del Fanciullo

26 coppie accompagnate da alcuni assistenti ecclesiastici locali (P. Barenzano, P. Wilson, P. Gilson,P. Airton) hanno rappresentato i nuclei delle Famiglie Rog del Brasile e dell´Argentina al IV in-contro Familias Rog della Circoscrizione latino-americana, che si e´ svolto presso la Casa doGaroto a Bauru (Brasile) nei giorni 15 e 16 novembre. L´incontro si tiene ogni anno in una diversaCasa dei Rogazionisti, coinvolgendo i laici locali e le varie comunita´ religiose. I coniugi Robsone Vera Di Giacomo responsabili nazionali e l´assistente ecclesiastico di circoscrizione P. GeraldoTadeu hanno preparato l´incontro reso accogliente da Luiz Carlos ed Edna responsabili e l´inte-ro nucleo di Bauru. Il IV incontro si è aperto con la celebrazione eucaristica iniziale presieduta daP. Angelo Sardone, Assistente ecclesiastico centrale delle Famiglie Rog e Consultore generale ad-detto al Laicato Rogazionista. P. Gilson Maia ha presentato la Conferenza di Aparecida ed il rela-tivo Documento. E´seguita la lettura ed il confronto sul nuovo Statuto elaborato dalle FamiglieRog d´Italia con il contributo delle Famiglie Rog della Pla, in vista di una approvazione definiti-va da parte del Superiore Generale. P. Angelo Sardone ha tenuto inoltre la relazione su Le Fami-glie Rog nel mondo: sfide e prospettive. Nella celebrazione eucaristica conclusiva presieduta daP. Angelo Mezzari superiore della Provincia latino-americana, le famiglie hanno rinnovato l’im-pegno di promessa al Rogate. Il prossimo incontro si terrà a novembre 2009 nella capitale, Bra-silia.

PROVINCIA LATINO-AMERICANAIV Incontro Familias Rog

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… Ogni giorno piùvolte mi rivolgo al no-stro caro Sant’Anni-bale Maria Di Franciaperché interceda inGesù e mi aiuti a su-

perare gli ostacoli della vita…”.Ed ancora: “…Come sai porto inquesto santo, che mi ha soccor-so in un momento tragico dellamia vita, una profonda fedeche cerco in ogni modo di tene-re sempre viva dentro di me, fa-cendo di tutto per meritarmi lasua attenzione…”. Sono alcuni estratti di una bel-lissima lettera che ho ricevutonei primi giorni del mese di lu-glio, nella quale il mio caroamico Andrea Pirani, di Cremo-na, mi metteva al corrente diuna sua incredibile ed originaleiniziativa che a mio giudizionon può in nessun modo resta-re sconosciuta, sia nell’ambitodiretto della Famiglia Rogazio-nista che in quello dei tanti de-voti a Sant’Annibale, “Padredegli orfani e dei poveri”, spar-si sul territorio nazionale emondiale, raggiunti anche permezzo della capillare diffusionedelle stampe della congregazio-ne.

Ritenendo di dover indicare an-che in futuro la devozione alsanto a lui più caro, a tutta lasua famiglia, “generi compresiche mi sono sempre vicino…”,come tiene a specificare nel suoscritto, ha fatto realizzare daun noto artista di Carrara, An-drea Ceccarelli, una splendida

ed imponente scultura in mar-mo rosso, raffigurante Sant’An-nibale tra i bambini, con la sim-bologia del Signore delle messi. Si tratta di un’opera di notevo-le valore artistico, di grandi di-mensioni, che testimonia la fe-de di Andrea Pirani e di tutta lasua famiglia, per il santo messi-nese.Incredibile! Collocata nella pa-rete esterna di una bella resi-denza a Forte dei Marmi, nellaquale Andrea e la moglie Gian-na, unitamente alle figlie ed aigeneri, sono soliti riunirsi, pe-raltro rallegrati dalla presenzadi tre splendidi nipotini, An-drea, Leone e la piccola Teodo-ra di soli cinque mesi, la scultu-ra, in una lastra marmorea dioltre 20 quintali, invita alla ri-flessione anche coloro che nonconoscono Sant’Annibale Mariadi Francia!Quella che era stata concepitacome un tributo di fede perso-nale e familiare in un grandesanto, è diventata anche unostrumento di diffusione dellasua spiritualità: un’immagine digrande valenza artistica parlada sola di quel “Rogate” che èl’essenza di una spiritualità uni-

ita Rogv

Andrea Pirani, un devoto di Sant’Annibale Maria Di Francia ha fatto realizzare, su una lastra marmoreadi oltre 20 quintali, una splendida ed imponentescultura in marmo rosso raffigurante il santo tra i bambini, con la simbologia del Signore delle messi.

“Una devozioneillimitata!”

di Luigi Lorenzato

Cerco di fare di tuttoper meritarmi

la sua attenzione

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Un imponente bassorilievo a Forte dei Marmi

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to dall’artista con i tratti serenidel volto, sembra stendere ilsuo sguardo verso un orizzonteindefinito, nel quale tutti pos-sono collocarsi in attesa di unasua carezza paterna.“…Mi farebbe piacere che tu

informi [il superiore Generaledei Rogazionisti] Padre Nalin,riferendo ed assicurando che aCremona c’è un fedele che, sen-za la grande fede nel santo An-nibale, nella Santissima Madreed in Gesù non saprebbe ogni

giorno quale strada seguireper orientarsi nel percorsodella vita…”.Con queste parole di An-drea termino questo miobreve articolo: sono infattile immagini della sculturache parlano meglio di ognialtro di una devozione illi-mitata.Sì, Andrea, hai fatto di tut-to “per meritare la sua at-tenzione”, come scrivi me-ravigliosamente nella tualettera che conserverò concura. Sant’Annibale MariaDi Francia protegga e bene-dica tutta la tua famiglia,donandole salute, pace eprosperità; ti sia sempre diaiuto nel tuo lavoro ed ac-compagni ogni istante dellatua vita. Attraverso questerighe, un grazie di cuoreper l’amicizia che mi offri eper la condivisione della tuadevozione.

ca e moderna a coloro che sitrovano ad osservarla, anche inmaniera casuale.Visibile per le grandi dimensio-ni a tutti coloro che passano vi-cino alla casa della Famiglia Pi-rani, Padre Annibale, raffigura-

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Il tema che ha visto riuniti 252vescovi nell’ultimo Sinodo, è sta-to quello della Parola di Dio nel-la vita e nella missione dellaChiesa che si pone in continuitàcon quello del Sinodo preceden-te sulla Eucaristia tenuto nel2005, frutto del quale è stata l’E-sortazione Apostolica di Bene-detto XVI Sacramentum Caritatis(2007). Concretamente la XII° As-semblea sinodale, come si leggenell’Instrumentum Laboris (docu-mento preparatorio di lavoro), siè proposto di richiamare e stimo-lare l’amore per la Sacra Scrittu-ra; di rilevare l’unità tra il panedella Parola e l’Eucaristia; di ri-chiamare la sua connessione es-senziale con la liturgia; di solleci-tare ovunque l’esercizio della let-tura orante della Parola attraver-so il metodo della Lectio Divina,debitamente adattata alle diver-se circostanze; di offrire al mon-do dei poveri la parola di conso-lazione e di speranza del Vange-lo. Il Sinodo, con questi scopieminentemente pastorali e mis-sionari, ha inteso anche ap-profondire i fondamenti dottri-nali dello studio della Scrittura ei suoi intrinseci legami con la Tra-dizione e il Magistero della Chie-sa. Avendo come tema la Paroladi Dio nella vita e nella missionedella Chiesa, non ha trattatosemplicemente della Scrittura.L’espressione Parola di Dio ha, di-fatti, un ampio significato. Si ri-ferisce innanzitutto alla Parola diDio in persona che è Gesù Cristo,Verbo del Padre fatto carne (cf.Gv 1, 14). La Parola supera la Sa-cra Scrittura, anche se è da essacontenuta in modo del tutto sin-golare; essa, sotto la guida delloSpirito, è custodita e conservatadalla Chiesa nella sua Tradizione

un’articolata immagine dellaChiesa nelle sue diverse realtà lo-cali in ordine alla Parola di Diocon le attuali sfide e attese. Parti-colarmente toccanti gli interventidi alcuni vescovi, provenienti dazone calde del pianeta, che han-no raccontato come l’annuncio ela testimonianza della Parolacomportino ancora oggi nelle lo-ro chiese persecuzioni e, a volte,anche il martirio.Due momenti significativi, e per

hiesacIl Sinodo dei Vescovi sulla Parola di Dio

Parola di Dio nella vita e n

viva (cf. DV 10) e viene offerta al-l’umanità attraverso la predica-zione, i sacramenti e la testimo-nianza di vita. Con questa ric-chezza di significati, ha ribaditoil Sinodo, la Parola di Dio va inte-sa e proposta.Dagli interventi dei Padri Sinoda-li, durante i lavori, si è realizzatoun proficuo e ricco scambio diapprofondimenti, esperienze, te-stimonianze di fede, riflessioni eproposte, dalle quali è emersa

di Giorgio Nalin

Lo scorso mese di ottobre si sonoriuniti in Vaticano 252 vescovi,delegati di tutte le conferenzeepiscopali del mondo, per il Sinododei Vescovi sulla Parola di Dio.

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certi aspetti storici, hanno con-trassegnato questo Sinodo. Il pri-mo è stato l’intervento di Shear-Yashuv Cohen, Rabbino Capo diHaifa (Israele) il giorno 6 ottobre.Per la prima volta un autorevolerappresentante dell’ebraismo èintervenuto in un Sinodo dellaChiesa cattolica per parlare del-l’uso ebraico della Bibbia. L’altroè stato il discorso del PatriarcaEcumenico di Costantinopoli Bar-tolomeo I, il giorno 18 ottobre. IlSanto Padre, nel suo dichiaratoproposito di favorire l’ecumeni-smo, ha voluto dare all’incontrouna particolare rilevanza, facen-do intervenire il Patriarca nellaCappella Sistina dopo la solennepreghiera dei Vespri. Attingendoalla tradizione patristica orienta-le, Bartolomeo I ha parlato dei“cinque sensi dell’anima”, quali“facoltà del cuore e della mente”necessari per accostarsi alla Paro-la: ascoltare e proclamare la Pa-rola, vederla nella natura e so-pratutto nella bellezza delle ico-ne, infine, toccarla e condividerlanella comunione dei santi. Le 55 Proposizioni conclusive,elaborate come frutto dell’ampiadiscussione sinodale, presentanouna ricca documentazione sullacentrale importanza della Parolanella vita e nella missione dellaChiesa. Possiamo cogliere alcuneaccentuazioni.L’esigenza, anzitutto, che ognicristiano possa disporre personal-mente della Bibbia, che sia lettae meditata personalmente e nel-l’ambito della famiglia, nelle pic-cole e grandi comunità ecclesiali.Per questo si deve completare latraduzione della Bibbia in nume-rose lingue che ancora non ne di-spongono. Occorre favorire perquesto anche economicamente

la traduzione e la diffusione. Nel-l’ambito della diffusione, il Sino-do evidenzia la grande importan-za dei mezzi, dei linguaggi e del-la nuova cultura della comunica-zione. Un’attenzione particolareè riservata al rapporto tra Paroladi Dio e Liturgia. La liturgia, riaf-ferma il Sinodo, costituisce il luo-go privilegiato in cui la Parola diDio si esprime pienamente, sianella celebrazione dei sacramen-ti, sia soprattutto nell’Eucaristia,nella Liturgia delle Ore e nell’An-no Liturgico. Il mistero della sal-vezza, narrato nella Sacra Scrittu-ra, trova nella liturgia il proprioluogo di annuncio, di ascolto e diattuazione.Rimanendo nel contesto liturgicoè da rilevare il riferimento all’o-melia domenicale che, in nume-rosi interventi dei Padri in assem-blea, aveva destato particolareattenzione per la sua importanzacomunicativa spesso non suffi-cientemente curata. L’omelia, haribadito il Sinodo, è finalizzataad attualizzare per la comunitàla Parola proclamata, deve con-durre al mistero che si celebra,trasmettere l’insegnamento dellaChiesa, chiamare alla conversio-ne, invitare alla missione, condi-videre le gioie, i dolori e le spe-ranze dei fedeli. La preoccupa-zione che maggiormente è stataespressa, tuttavia, riguarda la ne-cessità che il sacerdote annuncianzitutto con la vita ciò che pro-pone con la parola. Circa il rap-porto tra Parola di Dio e vita con-sacrata è stata richiamata un’e-spressione di Benedetto XVI cheaveva definito la Vita Consacrata“esegesi” vivente della Parola diDio (2 febbraio 2008), perchè na-sce dall’ascolto della Parola diDio e accoglie il Vangelo come

sua norma di vita. Si aggiunge,anzi, che la Vita Consacrata stes-sa è una “parola” con cui Diocontinua a parlare alla Chiesa eal mondo. I consacrati vengonoesortati a mantenere viva la pre-ziosa tradizione di attenzioneprioritaria alla Parola, avendo cu-ra di garantire degli spazi perso-nali e comunitari di ascolto dellaParola di Dio e a promuoverescuole di preghiera biblica aperteai laici, soprattutto ai giovani.Sappiano, si aggiunge, ascoltarela Parola di Dio con cuore di po-veri ed esprimano la loro rispostanell’impegno per la giustizia, lapace e l’integrità del creato(prop. 24).Numerosi sono stati gli interventidei Padri, recepiti nelle proposi-zioni, sul tema della Letturaorante della Parola attraverso laLectio Divina. È emerso come inmolte comunità cristiane si assi-ste, anche tra i laici, ad una fiori-tura di positive esperienze e, per-tanto, i Padri sinodali vi vedonoun vero segno di speranza e inco-raggiano tutti i responsabili ec-clesiali a moltiplicare gli sforziperchè il dialogo con Dio, favori-to dal metodo della Lectio, di-venga realtà quotidiana. Significative anche le riflessionisulla Parola di Dio e carità verso ipoveri. Come insegna l’EnciclicaDeus Caritas est di BenedettoXVI, i primi ad aver diritto all’an-nuncio del Vangelo sono proprioi poveri, bisognosi non solo di pa-ne ma anche di parole di vita.Tuttavia, i poveri non sono sol-tanto i destinatari della carità,ma anche agenti di evangelizza-zione, in quanto sono aperti aDio e generosi nel condividerecon gli altri. La dimensione voca-zionale della Parola emerge nella

a e nella missione della Chiesa

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terreligioso. Riaffermando, infine, l’urgenzadella missione ad gentes nel tem-po presente, sull’esempio di SanPaolo, degli apostoli e dei tantimissionari che, lungo la storiadella Chiesa, hanno portato ilVangelo ai popoli, il Sinodo asse-risce che l’annuncio deve essereesplicito, fatto non solo all’inter-no delle nostre chiese, ma do-vunque, e deve essere accompa-gnato dalla testimonianza coe-rente di vita, la quale rende evi-dente il contenuto e lo rafforza.Di particolare spessore e ricco diun linguaggio eminentementebiblico e poetico è il Messaggioal Popolo di Dio che il Sinodo havoluto inviare alla fine dei suoilavori. Costruito su quattro sim-

proposizione relativa all’anima-zione biblica e i giovani. Oltre alriferimento evangelico della chia-mata del giovane ricco (Mt 19,16-22), si esprime l’auspicio chevenga presentata la Scrittura nel-le sue implicazioni vocazionalicosì da aiutare e orientare moltigiovani nelle loro scelte vocazio-nali, anche fino alla consacrazio-ne totale (prop. 34). Un ringraziamento e una esorta-zione speciale ha rivolto, infine, ilSinodo a quanti operano con ef-ficacia nello studio della Parola(esegeti e teologi) e nel suo an-nuncio soprattutto negli avam-posti della missione (religiosi elaici, diaconi, catechisti, le donnein particolare). Il Sinodo, mentreimpegna tutti i battezzati a dareil proprio contributo alla missio-ne evangelizzatrice della Chiesa(prop. 38), indica i diversi campi eambiti della missione quali: l’im-pegno nel mondo, l’inculturazio-ne, l’arte e la cultura, la custodiadel creato, il fenomeno delle set-te, l’ecumenismo e il dialogo in-

boli o icone, raccoglie i temi difondo della Parola. Essa è voceche emerge già nella creazione eche si materializza nelle paginedella Scrittura letta alla luce delloSpirito; è volto, Parola fatta car-ne in Gesù di Nazareth, è Lui chesvela il senso delle Scritture; è ca-sa, cioè la Chiesa come luogo del-la Parola, sorretta dalle quattrocolonne di cui parla il libro degliAtti (At 2,42): l’insegnamento(catechesi, omelia, proclamazio-ne), la frazione del pane (l’Euca-ristia, culmine e fonte dalla vitadella chiesa), le preghiere (i sal-mi, la lectio), la comunione fra-terna (perché per essere cristianinon basta ascoltare la parola ma

occorre metterla in pratica); è, in-fine, strada, cioè missione, sonole strade del mondo dove la Pa-rola cammina (la famiglia, lascuola, l’arte, la comunicazione,le religioni, i poveri, ecc. ). Il Messaggio si conclude con uninvito che, alla fine, è il più veroatteggiamento del cristiano difronte alla Parola perché essa siradichi nel suo cuore: Creiamoora silenzio per ascoltare con ef-ficacia la parola del Signore econserviamo il silenzio dopo l’a-scolto, perché essa continuerà adimorare, a vivere e a parlare anoi. Facciamola risuonare all’ini-zio del nostro giorno perché Dioabbia la prima parola e lasciamo-la echeggiare in noi alla sera per-ché l’ultima parola sia di Dio.

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IL SINODO DEI VESCOVI

È questo un organismo di consultazione deciso dal Papa Paolo VI alla fine delConcilio Vaticano II per mantenere vivo l’autentico spirito di condivisione,formatosi dall’esperienza conciliare. Si può definire come un’assemblea deirappresentanti dell’episcopato cattolico che ha il compito di aiutare il Papa nelgoverno della Chiesa universale con opportuni consigli su di un determinatoargomento. Ad esso vengono invitati, secondo la normativa, religiosi, esperti,uditori religiosi e laici e delegati fraterni (membri delle diverse confessionicristiane). Frutto della discussione sinodale sono una serie di proposizioniconcrete, in questo caso 55, che i Padri sinodali hanno elaborato nei gruppi distudio riassumendo la ricchezza dell’ampia discussione sul tema della Parola diDio. Esse, insieme alle diverse relazioni, sono sottoposte alla considerazione delSanto Padre perché valuti l’opportunità di offrire alla Chiesa, come è consuetudine,una Esortazione Apostolica sul tema sinodale.

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remiato con la Palma d’Oroal festival di Cannes eaccolto con entusiasmo aquello di Venezia, “LaClasse” è un film moltoparticolare e coraggioso,

inerente un argomento di grandeattualità in Italia: il mondo della scuolae le tanto temute classi differenziate.Basato sull’omonimo libro delprofessore François Bégaudeau, il qualeha raccontato la sua esperienza di unanno scolastico con ragazzi difficiliconfinati in una classe-ghetto, il film neripercorre le vicende scegliendo lostesso Bégaudeau come protagonista, ilquale recita sè stesso di fronte allacinepresa; accanto a lui c’è un gruppodi ragazzi non professionisti che, constraordinaria freschezza e naturalezza,portano sul grande schermo lepersonalità, i dubbi, i linguaggi e ledifferenze culturali di giovaniprovenienti da vari paesi del mondo.Tra ribellioni, confronti verbali, piccolidrammi, situazioni comiche, “La classe”è un film sull’insegnamento esull’essere studenti, un’opera più veradel vero, che registra la quotidianità, lefatiche dell’insegnare lungo un interoanno scolastico. François Bégaudeaurecita il suo modo di insegnare, in cuiogni frase, ogni termine, ogni formaverbale è oggetto di confronto ediscussione, ma in cui, inun’impostazione pedagogica

ultrademocratica, Bégaudeau imponedelle regole, l’alzarsi in piedi all’arrivodel professore, il dargli del lei,l’atteggiamento composto… tutteregole di disciplina necessarie per poterstabilire chiaramente, senza confusioni,i ruoli e per poter lavorare – anche sefaticosamente. “La Classe” è dunqueun misto di fiction e documentario,filmato in presa diretta con telecameradigitale a mano, nessuna colonnasonora ed ambientazione dentro leclaustrofobiche quattro mura dell’aula.Il risultato è un film straordinario, moltoparlato ed assolutamente veritiero, cheillustra senza manierismi il dialogo ed ilconfronto quotidiano del professorecon gli allievi; a prima vista la strutturanarrativa appare frammentaria, ma inrealtà le varie sequenze svelano unintreccio drammatico e lineare cheespone argomenti come l’apatiaculturale degli adolescenti, la loroinsicurezza, la messa in discussione diargomenti e verità, per non parlaredella contestazione dell’autorità di

adulti e docenti. Sotto traccia il filmpunta il dito anche contro i limiti delsistema scolastico che non aiuta asuperare le difficoltà di inserimento perchi abita in quartieri multietnici diParigi. Il regista Laurent Cantet firmaun’opera intelligente di cinemamilitante che ci mostra una realtà didisagio ed isolamento culturale moltovicina a quella del nostro paese; se leintenzioni e la messa in atto sonolodevoli, rimane qualche dubbio da unpunto di vista tecnico, con l’uso dellacinepresa da spalla e delle sequenze diprimi piani che qua e là risultano un pòeccessive. Al di là di tutto tuttaviaquello di Cantet è un film di grandeimportanza, per gli interrogativiprofondamente morali che solleva, perla descrizione che fa di un mondosempre più difficile da comprendere econtrollare sia per chi la scuola lafrequenta che per chi la scuola ladovrebbe fare.

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Tra ribellioni, confronti verbali, piccoli drammi, situazioni comiche, “La classe - Entre les murs” è un film sull’insegnamentoe sull’essere studenti, un’opera più vera del vero, che registra la quotidianità, le fatichedell’insegnare lungo un intero anno scolastico.

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di Gianni Epifani

P Titolo originale: Entre les mursNazione: FranciaAnno: 2008Genere: DrammaticoDurata: 128'Regia: Laurent CantetCast: François BégaudeauProduzione: Haut et CourtData di uscita: Cannes 2008

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La classe - Entre les murs

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in libreria vvii ccoonnssiigglliiaammoo

Il racconto di un anno con iragazzi e i maestri in unascuola di strada a Napoli. Gli ultimi della classe, Mondadori,Milano 2000, pp. 176.

L’Autrice ha condiviso una stagionecon i maestri che offrono ai bambiniche vivono nelle sale giochi, nei bar,

nelle vie delle periferie dimenticatee nei cantieri del lavoro nero, unascuola diversa da quella che li ha re-spinti e perduti. E ha raccontato lestorie, le voci, i volti di quei ragazzie degli insegnanti, della loro “scuo-la di strada”. Da alcuni episodi diquesto libro Maurizio Zaccaro hatratto il film per la tv, O’ professore.

Paola Tavella

Eraldo Affinati

Un libro che affrontal’emergenza educativa, elo fa mettendo al centro lestorie di tanti ragazzi giàsegnati profondamentedalla vita.La città dei ragazzi, Mondadori,Milano 2008, pp. 216.

L’Autore racconta la sua espe-rienza di insegnante alla cittàdei ragazzi – comunità alle portedi Roma fondata dal sacerdoteirlandese John Patrick Carroll-Abbing – dove approdano ado-lescenti (15- 16 anni) provenientida ogni paese che spesso si sonolasciati alle spalle storie spaven-tose di miseria e di abbandono,e che cercano una nuova oppor-tunità nella vita. Un libro cheriporta al centro il tema dell’in-segnante che può cambiare l’esi-stenza dei suoi alunni.

Sandro Onofri

Il diario appassionato di unprofessore che coglie neivolti dei propri alunni icambiamenti di un’epoca.Un forte attestato alla“missione” dell’insegnante. Registro di classe, Einaudi, Torino2000, pp. 108.

Un anno di scuola raccontato incontroluce: i temi degli alunni, icolloqui con i genitori, i giovani ela politica riflessa nella scuola, icompiti per le vacanze, la gitascolastica… e tutto quanto puòfotografare in maniera puntualee appassionata l’adolescenza. È ildiario di un insegnante che siinterroga di continuo sul propriocompito di educatore, che si chie-de cosa possa cambiare anche unsolo professore animato dabuona volontà: forse poco, mavale comunque la pena tentare.

Società Italiana di pedagogiaSpeciale (a cura)

Un documento che nascedalla collaborazione tra imassimi esperti del nostroPaese in tema diintegrazione/inclusione edisturbi pervasivi dellosviluppo.Integrazione scolastica degli alunnicon disturbi dello spettro autistico,Edizioni Erickson, Gardolo (TN) 2008,pp. 96.

Il libro presenta i principi guida egli interventi educativi per affron-tare l’incontro in classe con unbambino con disturbi dello spet-tro autistico: una sfida che la scuo-la è chiamata a raccogliere concompetenza, ma soprattutto conuna cultura che consideri la disabi-lità non tanto una diversità da in-tegrare, quanto una risorsa dasfruttare per il bene di tutti.

di Luciano Cabbia

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NOVITÀ IN LIBRERIA

Con la pubblicazione del volume IV degli Scritti di sant’Annibale, Pre-ghiere agli Angeli e ai Santi si chiude la trilogia delle Preghiere. Il testo di780 pagine, segue la stessa metodologia degli altri precedenti volumi,ed è l’intera raccolta delle preghiere che il Di Francia scriveva e rivol-geva agli Angeli e ai Santi. Non c’è preghiera che non ricordi gli Angeli,specialmente S. Michele, da lui eletto patrono dell’Opera, l’angelo cu-stode. Particolare la sua devozione verso i sette Angeli che stanno da-vanti al trono dell’Altissimo, (Michele, Gabriele, Raffaele, Uriele, Saal-tiele, Geudiele, Barachiele). Sant’Annibale viveva intensamente la co-munione dei santi, li sentiva amici e fratelli, riteneva preziosi il cultoe la devozione verso di loro. Conosceva la vita di tantissimi santi e li

invocava continuamente con la preghiera. L’elenco dei santi da lui venerati è molto lungo: da S. Giu-seppe, sant’Antonio di Padova, a S. Giovanni della Croce, S. Teresa d’Avila, a don Bosco...

SCRITTI, VOLUME IVPREGHIERE AGLI ANGELI E AI SANTIANNIBALE MARIA DI FRANCIA Rogate, Roma, 2008

Richiedilo a Editrice Rogate - Via dei Rogazionisti, 8 - 00182 Roma - 06/7023430 - Fax 06/7020767.Oppure alla Postulazione Generale: via Tuscolana, 167 - 00182 Roma - Tel 06 7020751

GLI ALTRI VOLUMI

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