L’italiano dei bambini di “seconda generazione” · Nell’interazione in classe si può...

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L’italiano dei bambini di “seconda generazione” Risultati dalla ricerca nella scuola dell’infanzia Graziella Favaro

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L’italiano dei bambini di “seconda

generazione”

Risultati dalla ricerca nella scuola

dell’infanzia

Graziella Favaro

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Obiettivi

� Osservare la situazione linguistica dei

bambini stranieri, nati in Italia da genitori

non italiani

� cogliere eventuali punti di criticità

� individuare e sperimentare possibili

strategie di supporto allo sviluppo

linguistico

� valorizzare le lingue d’origine

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Strumenti per ricerca

� osservazione partecipata in classe, generalmente nella fase del gioco e nelle interazioni in gruppo

� osservazione sperimentale fuori dalla classe, con registrazione delle produzioni del bambino stimolato da compiti comunicativi controllati:

� partecipare a una conversazione

� descrivere un’immagine

� raccontare una storia per immagini

� raccontare la storia dopo la visione di un cartone animato

� (scrivere il proprio nome nella L1)

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Descrizione d’immagine

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Racconto di storia per immagini

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Racconto di filmato

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Analisi macroscopica

� Nell’interazione in classe si può “sopravvivere”anche usando pochissimo la lingua, quindi nessun bambino sembra essere in difficoltà

quando gioca e sta con gli altri

� Nell’interazione “faccia a faccia” con l’adulto fuori

dalla classe emergono le difficoltà: alcuni bambini si limitano a rispondere con singole parole alle

sollecitazioni, oppure stanno in silenzio

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Analisi microscopica: strumenti

� Scheda A > competenza comunicativa� si osserva il “saper fare” con la lingua: si propongono

alcuni descrittori che cercano di sintetizzare quello che i bambini sanno fare con la lingua per comunicare

� Scheda B > competenza linguistica� osserva alcuni elementi essenziali della grammatica,

della testualità e del lessico, che le ricerche sull’apprendimento della seconda lingua hanno individuato come particolarmente significativi per lo sviluppo linguistico

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Tre profili

� 3 gruppi di bambini :

1-i bambini con varietà basica

2-i bambini con varietà intermedia

3-i bambini con varietà avanzata e “quasi nativa”

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Descrizione

1. -uso di parole/chiave e unità lessicali

invariabili , non flesse

-termini passepartout che vengono in

soccorso per denominare oggetti ,

situazioni

-le produzioni si basano sul turno

precedente, sono co-costruite con

l’interlocutore

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Descrizione profili

2- maggiore autonomia nella costruzione delle frasi

-tracce di flessione grammaticale nella presenza di

verbi , articoli , pronomi e preposizioni

-repertorio lessicale ancora limitato

3 -autonomia nella produzione

-sicurezza nell’uso delle strutture grammaticali (accordo nel sintagma nominale e uso della

temporalità)

-repertorio lessicale articolato

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CHE FARE?

� Per arricchire il lessico : descrizioni , co-costruzione di descrizioni , lettura , parole nuove da ricordare …

� Per l’attenzione alla forma : giochi di ruolo , esercizi di trasformazioni, completamento ,

confronto ….

� Per la narrazione : storie da completare , da

inventare , da ricostruire ; “scrittura” di fumetti e dialoghi , riscrittura collettiva/dettatura ,

animazioni …

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Laboratorio RACCONTAFIABA

� Ascolto e comprensione di storie

� Descrizione e sviluppo lessicale

� Dal discorso diretto alla voce narrante

� Dall’oralità alla scrittura

� La valorizzazione della lingua d’origine e

delle forme di bilinguismo

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LA FIABA – il cavallino e il fiume

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UNA FIABA BILINGUE

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I PERSONAGGI

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IL RACCONTO

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IL FUMETTO

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SCRITTURA “IN CINESE”

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LA DRAMMATIZZAZIONE

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