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L’INVENTARIO DI MARGHERITA D’AUSTRIA CON UN SAGGIO CRITICO DI SILVIA MANTINI GIUSEPPE BERTINI UMBERTO ALLEMANDI & C. TORINO ~ LONDRA ~ VENEZIA ~ NEW YORK

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L’INVENTARIO

DI MARGHERITA D’AUSTRIA

CON UN SAGGIO CRITICO DI

SILVIA MANTINI

GIUSEPPE BERTINI

UMBERTO ALLEMANDI & C.TORINO ~ LONDRA ~ VENEZIA ~ NEW YORK

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GIUSEPPE BERTINI

L’INVENTARIO DI MARGHERITA D’AUSTRIA

con un saggio critico di Silvia Mantini

Pubblicazione fuori commercio in sole 250 copie promossa dalla

Anteprima del progetto 2012-2014 di mostre ed eventi dedicati a una protagonista dellastoria e della cultura europea che ha governato e vissuto in Abruzzo

Comitato scientifico (in fase di costituzione)Lucia ArbaceFranco BattistellaGiuseppe BertiniMarco CiattiGisella CapponiMauro CongedutiElisabetta FaddaTeresa CinquantaquattroIvana Di NardoCandido GrecoFabrizio MaganiSilvia MantiniMichele MaccheriniMaria TabogaFabrizio Vona

Enti invitatiRegione AbruzzoProvincie di Chieti, Pescara, L’Aquila, Teramo, Roma, RietiComuni di Roma, L’Aquila, Penne, Campli, Ortona, San Valentino, Farindola, Pia-nella, Leonessa, Cittaducale, Castel Madama.

Si ringrazia la Presidenza della Repubblica Italiana, per aver autorizzato la pubblicazione dell’arazzo in copertina, e in particolare il professore Louis Godart.

In copertinaManifattura di Joost van Herzeele, «Festa delle Driadi». Arazzo della serie «Pergolati conscene mitologiche», Bruxelles 1559-1560. Roma, Palazzo del Quirinale, particolare.

oppure

Manifattura di Joost van Herzeele e Franz Gheubels, «Perseo alla corte di Atalanta». Araz-zo della serie «Pergolati con scene mitologiche», Bruxelles 1559-1560. Roma, Palazzo delQuirinale

Margherita d’Austria, governatrice prima dei Paesi Bassi poi dell’Aquila in uno dei periodi più inquieti e complessi dellastoria italiana, lacerata tra Riforma Luterana e Controriforma Tridentina, rappresenta una personalità di rilievo che ha

segnato in modo significativo la vita politica, economica e amministrativa degli antichi Abruzzi, proiettandoli nella grande sto-ria nazionale ed europea. Sin dalle prime nozze, in giovanissima età, con Alessandro de Medici aveva ricevuto dal padre, l’im-peratore Carlo V, come beni dotali alcune località strategiche nella regione - il ducato di Penne, le terre di Campli, Civita Du-cale, Leonessa e Montereale - che poco più tardi giunsero a formare, assieme ad altri territori concessi all’indomani del matrimoniocon Ottavio Farnese, lo Stato Farnesiano d’Abruzzo. Questa già rilevante enclave all’interno del Vicereame di Napoli è poidestinata ad espandersi a macchia di leopardo entro tutte le quattro provincie d’Abruzzo e nel reatino, in funzione delle succes-sive acquisizioni di Borbona, La Posta, Ortona, San Valentino, nonché dei castelli di Abbateggio e Bacucco e della terra diPianella, raggiungendo una estensione di oltre 740 chilometri quadrati. Ancora oggi sontuose residenze quali Villa Madama ePalazzo Madama a Roma, Castel Madama in provincia di Roma, e numerosi palazzi Farnese in Abruzzo trasmettono la me-moria storica degli antichi fasti, di cui tuttavia poco o nulla è rimasto in quest’ultima regione a causa del trasferimento delle col-lezioni e dei tesori d’arte di Margherita, dopo la scomparsa nel 1586 ad Ortona. Ne parlano però le carte antiche, conservate aParma e altrove, mentre nel corso degli ultimi anni molteplici aspetti della sua permanenza nei centri citati sono stati oggetto direiterati studi e ricerche che hanno contribuito ad approfondire il ruolo incisivo assunto da questa grande dama del Cinquecen-to. Restano tuttavia ancora ampi spazi d’indagine che meritano l’attenzione degli studiosi, mentre la straordinaria azione pro-pulsiva da lei esercitata, in campo artistico, musicale e nell’economia del territorio a lei soggetto con investitura feudale, apparedegna di essere nuovamente considerata.«L’Arte in Abruzzo al tempo di Margherita D’Austria» nel Palazzo Farnese di Ortona è la prima di una serie di mostre, cheprende l’avvio la prossima estate permettendo di proporre, in collaborazione con le ditte interessate, l’ISCR di Roma e l’OPD diFirenze numerose opere del Museo Nazionale d’Abruzzo danneggiate dal sisma e sottoposte ad accurati restauri negli ultimi treanni. L’itinerario alla riscoperta di una pagina importante della nostra storia dovrebbe culminare a distanza di un anno o dueproprio con quella, più complessa e ambiziosa, dedicata a I Tesori d’arte di Margherita d’Austria, ideata al fine di riunire e ri-portare in Abruzzo, almeno per un periodo breve, quanto resta di un patrimonio d’inestimabile valore oggi custodito in colle-zioni pubbliche e private di mezza Europa. La Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell’Abruzzoha promosso questo progetto che intende sviluppare un intenso e variegato percorso di studi e iniziative, in sinergia con diverse Uni-versità e Comuni abruzzesi legati storicamente all’illustre personaggio, con gli sponsor istituzionali e privati che vorranno concor-rere. Ciò permetterà di riportare alla luce i segni della influenza di Margherita nelle arti figurative, dall’architettura alla pittura, dalcostume alle arti applicate, e di valorizzare altresì le tracce appannate ma ancora oggi tangibili in tutte le località della regione chepossono vantare la presenza di «Madama», una straordinaria figura femminile la quale ha attraversato la storia europea con il pas-so di un’autentica protagonista. La pubblicazione dell’Inventario, a cura di Giuseppe Bertini, con un saggio di Silvia Mantini,rappresenta l’avvio di un affascinante percorso alla riscoperta di tesori nascosti.

LUCIA ARBACE

Soprintendente per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell’Abruzzo

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Sommario

7 La corte di Margherita d’Austria all’Aquila attraverso l’Inventario 372 del Fondo Farnesiano di Parma: vita di palazzo e feste in città «per Sua Altezza che colle sue glorie rapportava al mondo la vera luce»SILVIA MANTINI

14 Inventario dei beni di Margherita d’Austria a Ortona e all’Aquila nel 1586GIUSEPPE BERTINI

30 «Robbe della Felice Memoria di Madama Serenissima Margherita d’Austria»(ASP, Computisteria Farnesiana di Parma e Piacenza, 372)

79 Appendice

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La corte di Margherita d’Austria all’Aquila attraversol’Inventario 372 del Fondo Farnesiano di Parma: vita dipalazzo e feste in città «per Sua Altezza che colle sue glorierapportava al mondo la vera luce»SILVIA MANTINI

Tra la numerosissima documentazione esistente nei molti archivi d’Italia e d’Europa che ospitano carte relative alla vita diMargherita d’Austria (1522-1586), senza dubbio il Fondo Farnesiano, custodito presso l’Archivio di Stato di Parma è

uno dei più cospicui, a testimoniare il forte legame della figlia dell’imperatore Carlo V con il ducato dei Farnese, grazie al suomatrimonio con il giovanissimo Ottavio, nipote di papa Paolo III.In questo materiale e, nello specifico, nella Computisteria farnesiana, reg. 372, è raccolto l’Inventario delle robbe della fe(lice) me(mo-

ria) di Mad(am)a Ser(enissi)ma, consignate al s(igno)r Conte Iacopo Piozasco, per le mani del s(igno)r Battista Car(issi)mo, compilato aOrtona dal 26 febbraio 1586, poco più di un mese dopo la morte di Madama, avvenuta a Ortona il 18 gennaio 15861. Questomanoscritto, con la sua straordinaria ricchezza di particolari, ha permesso di ricostruire, attraverso la suggestione degli oggetti edelle atmosfere, i dettagli di quella che è stata la vita nella corte di Margherita d’Austria all’Aquila tra il 16 dicembre 1572 e il18 gennaio 1586, nel palazzo che, dopo la sua permanenza, è diventato Palazzo Margherita2. La vicenda dell’erede imperiale nel suo rapporto con l’Abruzzo inizia nel 1568, al termine di un travagliato periodo di politi-ca nelle Fiandre, quando la duchessa torna a Piacenza e, da qui, proseguirà per i suoi feudi nel Meridione d’Italia. È nelle sueterre abruzzesi, e in particolare a Cittaducale, che Margherita resterà fino al 1572, con un certo sacrificio da parte dei suoi corti-giani, che, dopo i fasti di Bruxelles e delle corti di Firenze, Roma, Parma e Piacenza, si sentivano piuttosto isolati tra le monta-gne dell’Appennino, distanti dai grandi poli culturali e politici3. Si estendevano i suoi feudi in Abruzzo come tante isole, in mezzo al territorio del Regno di Napoli, che, da una parte, eranorappresentate dai feudi che Carlo V aveva destinato in dote alla figlia già con il contratto matrimoniale siglato a Barcellona nel1529, e, dall’altra, erano state infeudate da Carlo V, nel 1522, al defunto marito Alessandro de’ Medici, investito del titolo diduca di Penne4. Il patrimonio di Margherita andò accrescendosi di numerosi possedimenti limitrofi rispetto ai centri maggioridi Penne, Campli, Farindola, Montebello, Cittaducale, Capitignano, Montereale, Leonessa. Negli ultimi anni della sua vita,infine, la duchessa comprò Ortona, che scelse come suo ultimo luogo di residenza e che vedrà i suoi ultimi giorni di vita5. In oc-casione delle nozze di Margherita con Ottavio Farnese, nel novembre del 1538, Carlo V aveva inoltre concesso in dote alla fi-glia anche Cittaducale, Montereale e Leonessa, con le loro pertinenze territoriali. Nel corso del suo viaggio verso Montereale eCittaducale, Margherita si fermò all’Aquila, dove viene trionfalmente accolta da tutta la cittadinanza, che da poco è a cono-scenza della decisione della duchessa di stabilire in città la sua residenza. Dal manoscritto del cronachista aquilano FrancescoCiurci possiamo ricavare la più dettagliata e ricca descrizione dell’ingresso di Margherita all’Aquila, il 18 maggio 15696.L’erede imperiale entrò in città alla vigilia della festa del protettore san Pietro Celestino: la cerimonia avrà, ciononostante, uncarattere esclusivamente laico. L’apparato artistico e propagandistico è realizzato da numerosi e noti artisti del momento, qualiGiovampaolo Cardone e Pompeo Cesura7, che furono eletti «alle dipinture» e ai disegni degli archi, Cesare Libraro all’inven-zione delle figure e Marino Caprucci, buon professore di belle lettere, fu deputato alle imprese e alle iscrizioni. Fu sontuosamen-te ornato per abitazione di Margherita il palazzo stato già dei conti Camponeschi8.La descrizione minuziosa, che possiamo leggere nell’opera dell’accademico velato Francesco Ciurci, rivela la trattatistica sulle

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imprese che lo storico aquilano, con ogni probabilità, ben conosceva9. D’altronde i realizzatori delle allegorie erano artisti notinell’ambiente culturale cittadino, quali appunto Giovampaolo Cardone, Pompeo Cesura e Marino Caprucci10, ideatori deisuperbi apparati. Una tribuna aspettava Madama perché la onorassero trionfalmente i notabili della città, che sarebbero poi sta-ti anche in parte i suoi funzionari. Margherita alloggiò nel palazzo del conte di Montorio, mentre nel suo secondo ingresso nel 1572, essendo il palazzo preceden-te, di proprietà dei Colonna, occupato dal regio tesoriere Andrea Ardinghelli, che non volle cederlo11, dimorerà direttamentenel Palazzo del Capitano che, proprio per questo, concepì l’allargamento e la nuova costruzione a opera di Girolamo Pico Fon-ticulano12, nelle sembianze monumentali che possiamo osservare ancora oggi13. Contemporaneamente agli apparati trionfali, sisvolsero anche giochi di scherma e giostre di cavalieri con girandole e doni fatti anche al figliolo Alessandro Farnese14. Dopo tre anni di permanenza a Cittaducale, Margherita sentì il bisogno di cercare una sede più adeguata e prestigiosa per la suacorte, e il suo obiettivo fu quello di tentare di ottenere, da suo fratello Filippo II, il governo dell’Aquila, una città che, da partesua, attendeva l’occasione di uscire dall’ombra, per tornare sulla scena culturale ed economica della penisola. Ecco perché la no-tizia della concessione del governo dell’Aquila, accordata dal fratello Filippo II, fu accolta con grandi festeggiamenti dalla co-munità.Margherita entrò in città il 16 dicembre 1572, ricevuta con giostre e apparati mai visti prima. Infatti, «fu fabbricato un bellissi-mo carro misteriosamente tutto adornato e fu introdotta dalla porta della Barete ad uso di trionfante»15: le strade, tutte tappezza-te da ornamenti raffinati, erano ricche di artifici scenografici con fuochi e fontane. Copiosa ed esultante era poi la gran massadelle «genti accorse fuori la città, così a piedi come a cavallo che alla rinfusa seguivan sì bella intrata»16. L’ingresso di Margherita all’Aquila segna con forza il carattere apologetico dei trionfi17: Margherita andrà ad abitare dove al-loggiava il capitano regio, e cioè nel Palazzo di Città, che verrà immediatamente predisposto per una radicale ristrutturazioneinterna, che durò molti mesi e che costrinse, nei primi tempi, la duchessa e la sua corte a convivere con il cantiere18. Ma, a partele modifiche alla morfologia della città e le innovazioni di tipo economico, quel che è più significativo del periodo di governodi Margherita è la creazione di un milieu cortigiano, collegato alla presenza di un gruppo culturale anche internazionale, nel qua-le si distinguevano personaggi come il medico piacentino Carlo Pietrabianca, che assisté Madama fino alla morte, tipografi in-signi quali l’aquilano Giuseppe Cacchi o Cacchio19, scrittori come il parmense Gervasio Cantelli, religiosi come Mariano Rac-ciaccari, confessore di Margherita e prossimo vescovo della città20; e ancora, «statuari borgognoni e organari fiamminghi, in unclima sempre propizio alla iniziativa avventurosa dell’individuo, come quell’Alessandro piacentino e oste, che sarebbe stato ilcapostipite della più illustre dinastia aquilana di pittori secenteschi, i Bedeschini»21.Il periodo del governo di Margherita d’Austria rappresentò una parentesi di sereno e attivo clima culturale e politico per la cit-tà, che accolse con generosità l’erede imperiale, con tutta la sua fastosa corte, composta di numerosi personaggi e notabili fiam-minghi al seguito22. Nel cuore dell’Aquila nel Palazzo di Città la duchessa creò, dunque, una piccola ma prestigiosa corte tar-dorinascimentale che condensava più lingue, più stili, più modelli, e che, proprio per questo, si distingueva per la sua originalità.Purtroppo questa residenza fu fortemente danneggiata dai successivi terremoti e dai rifacimenti ottocenteschi, al punto che oggiquasi nulla più sopravvive del palazzo dell’epoca margheritiana23.Al suo arrivo all’Aquila Margherita d’Austria trasferì tutto il suo patrimonio itinerante di collezioni di arazzi, dipinti, gioiellie preziosi oggetti d’arte, che sono elencati nel ricco Inventario 372 della Computisteria farnesiana, conservato presso l’Archivio diStato di Parma. Da questi documenti è possibile immaginare una probabile suddivisione degli spazi della dimora della gover-natrice e l’insieme delle numerose collezioni da lei possedute24. Entriamo così, quasi in punta di piedi, in questa piccola reggia, nella quale Madama conservava, oltre ai suoi tesori, soprattut-to i suoi gusti, le sue emozioni, le sue raffinate sensibilità. Le carte del manoscritto, ricco di elenchi di oggetti ricercati e suppel-lettili provenienti da tutte le sue precedenti corti, di gioielli e di antichi volumi, ci rimandano così ai tempi della corte a palazzo,

alle cerimonie, agli ingressi, alla quotidiana vita di «casa». L’inventario si rivela un documento a doppio registro, che, se da unaparte è costituito dall’elenco ripetitivo di tutti i beni, dall’altra permette di entrare in aspetti descrittivi della vita intima di Ma-dama, dei suoi piccoli e grandi oggetti ognuno con la sua storia e la sua valenza25. In casse e bauletti e cassette finemente intarsiate troviamo conservati bottoni «di cristallo», d’oro, smaltati «pieni di profumo»,d’argento e di seta (c. 4r) a decoro di abiti con illustrazioni minuziose dei collari e delle guarnizioni finemente rappresentati nel-le cinture e nelle trine, di cui sappiamo la composizione e le provenienze. Raffinata è la descrizione di tutti i veli di Madama (c.92r) e dei gioielli composti da perle, collier, smeraldi, granatini e diamanti per le acconciature del capo e per il collo (c. 10v).Cospicua è la collezione di orologi che contempla molti pezzi preziosi, ma anche orologi come gioielli in forma di «due orolog-getti tondi, dorati con sua borsa con fettuccie da portare al collo» (c. 84v). Nei bauli troviamo abiti e tessuti che lasciano imma-ginare la tipologia degli arredi interni alla corte di Margherita, e che sono forse anche l’esito dei viaggi, degli spostamenti, anchetemporanei, e dei doni che la duchessa aveva accumulato nelle sue numerose e variegate esperienze di governo26. Singolare è lamenzione, nell’inventario, tra tovaglie, asciugamani, e tessuti ricamati, di «una coperta da cocchio di velluto negro» e tre cusci-ni di «velluto negro spelato per il cocchio», che ci fa pensare ai lunghi viaggi della duchessa, tra le prime a usare il cocchio per isuoi spostamenti, e a quel suo doveroso e continuo obbligo di raggiungere le Fiandre per ordine del re, che comportava lunghis-simi viaggi per passare l’Europa attraverso strade sterrate e pericolose, per le quali di qualche conforto potevano essere quei cu-scini «spelati» e qualche coperta di «velluto negro». Oggetti per la tavola preziosi e originali arricchiscono l’inventario: posated’oro e d’argento, saliere, bacili, tra cui «un baccile d’argento grande tutto dorato, lavorato di rilievo che fu donato a MadamaSerenissima dalla città dell’Aquila» (c. 21v); e poi un’infinità di vasi e vasetti di alabastro («nelli quali è terraccia vecchia») eun vaso di cristallo che serviva «per metter fiori» più «due vasetti di stagno con coperchi fatti a viti che servano per profumi» (c.104r), e ancora una scatoletta «tonda piena di manna» (c. 96v) più «scatole varie con dentro mostaccioli» e «scorze di cedro» (c.52v), ma anche medicinali in «una scatoletta piena di rimedio per la podagra» (c. 96v). Oggetti religiosi completavano l’inven-tario con messali, rosari, crocifissi e soprattutto reliquie e anelli con gli Agnus Dei, a testimonianza della grande fede di Marghe-rita d’Austria e della sua quotidiana pratica di devozione, rafforzata dalla guida spirituale di Ignazio di Loyola, prima, e di Ma-riano Racciaccari, dopo. È probabile che in un luogo della sua corte Margherita ospitasse piccoli animali da intrattenimento edoni anch’essi, magari esotici, se fu trovata «una gabbietta di legno, con viti di filo di ottone con serratura d’argento»27, oltre a«un setaccio grande per setacciare profumi», che rimanda alla presenza, in altre parti del documento, di ampolline e brocchet-te, che possono far pensare a quella passione della duchessa per la montagna d’Abruzzo, dalla quale forse provenivano piante espezie fragranti dalle quali ricavare essenze28. Una passione che aveva trovato anche nel suo consigliere personale, l’ingegnerebolognese Francesco de Marchi, l’ideatore della prima ascesa sul Gran Sasso, avvenuta nell’agosto del 1573 e documentata dauna dettagliata relazione dei percorsi e ancor oggi famosa29.Uomo colto, Francesco de Marchi, ed esperto di strategie e architetture militari, quali quelle messe a punto durante le campa-gne nelle Fiandre, e davvero originale e avventuroso, passato alla storia anche per l’immersione nel lago di Nemi30. I numerosiquadri e arazzi, di cui parlerà in dettaglio Giuseppe Bertini, sottolineano nei temi e nei soggetti i maggiori rappresentanti degliAsburgo, i principi, gli eredi, personaggi maschili e femminili, battaglie epocali31. È il trionfo dell’apologia della monarchia spagnola e dei suoi membri, nell’esaltazione della sovranità imperiale che, nell’espo-sizione nel palazzo di corte, indicava con forza l’identità di quel governo. Nell’inventario, in più punti, è citata la presenza dipregevoli strumenti musicali a fiato, e poi un clavicembalo e un organo «di noce intarsiato»32, più «libri di musica» e «due librigrandi di musica coperti di corame negro», segno tangibile della sensibilità di Margherita nei confronti della musica e della scel-ta di avere una compagnia stabile, che garantisse, con strumentisti di chiaro valore, l’ascolto frequente delle melodie prodotte pergli uomini e le donne della sua corte e per i loro ospiti. Francesco Zimei ha approfondito i profili di numerosi musicisti di rilie-vo, che vennero a comporre l’organico alle dipendenze della duchessa e che annotavano il maestro di cappella Giovanni Ve-

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rius, i fratelli Marco e Giacomo Vinck e «l’accordator d’organi» Baldassarre Ruitsgheens, cui si sarebbe aggiunto, nel 1584, l’il-lustre madrigalista Rinaldo del Mel33. D’altronde, all’Aquila, in quegli stessi anni, le sensibilità intellettuali e filosofiche di mol-ti uomini colti avevano dato vita all’esigenza di rappresentanti del ceto patrizio e altoborghese di fondare accademie dotte, sul-la scia delle numerose accademie che caratterizzeranno il dibattito politico e letterario in Italia tra il Seicento e il Settecento. Eranonate così, prima, l’Accademia dei Fortunati e, poi, quella dei Velati.Margherita aveva stimolato, con l’insediamento della sua corte in città, una koiné di costumi e valori legata ai numerosi membridel suo entourage, che erano di svariata provenienza, di origini fiorentine, piacentine, fiamminghe, spagnole, uniti in un’osmosiculturale e identitaria che creò le premesse per un interessante amalgama con le famiglie aquilane, nella composizione di un mi-

lieu ricco di profili. È così che incontriamo il già citato Gervasio Cantelli, il capitano di fanteria Berardino Mandelli, con la con-sorte Giulia, il giurista Giambattista Baiardi, uditore degli Stati farnesiani abruzzesi, il conte Annibale Scotti, più tardi gover-natore, il cavaliere napoletano Raffaele della Marra, che diventerà suo maggiordomo dopo Giulio de’ Torres, il già citato medicopiacentino Carlo Pietrabianca, che sarà al capezzale di Margherita al momento della sua morte, l’artista Marcello Lampugna-ni e Alessandro Bedeschini, capostipite di una genìa di artisti che caratterizzerà il barocco aquilano34. Tali legami accrebberoproprio la visibilità di questi clan dinastici ormai seriamente orientati verso la conquista del territorio circostante, che con il tem-po andarono sostituendosi ai ceppi di antica tradizione, quali appunto gli Antonelli, i Branconio, i Carli, i Porcinari35, i De’Torres.Il prestigio che derivò alla città dalla presenza di questa corte tardorinascimentale cementò un sentimento di identità nel rispet-to della sovranità imperiale, pur in quel tratto caratteristico di Madama di essere anello di congiunzione tra corte Farnese e mo-narchia spagnola, tanto che «le amicizie con vari Personaggi cattivavano i Principali, le frequenti feste rallegravano il popolo epiacevano universalmente gli allettamenti di una corte poco meno che Reale»36.Da pochi mesi Margherita abitava il palazzo con la sua corte, condividendo lo spazio dell’antica sede del capitano regio con iluoghi destinati alla sua «famiglia», numerosa ed eterogenea: fiamminghi, fiorentini, parmensi, lombardi, piacentini, romanicon le loro dame e a volte con le loro famiglie attorniavano Margherita in un brulichio di accenti e di stili, che rendevano il cli-ma culturale all’interno del palazzo effervescente e stimolante. Ad aumentare l’eccitazione del momento giunse la notizia del-l’imminente arrivo in città dell’illustre condottiero Giovanni d’Austria, fratello naturale della duchessa, appena reduce dall’epo-cale vittoria contro le armate turche a Lepanto e di cui echeggiavano i clamori oltre i confini dei regni. La città era solita onorarel’arrivo dei principi, ma, alla notizia dell’ingresso di Giovanni d’Austria, i quartieri, che erano stati chiamati ad arruolare fan-ti, gente e cavalli per il corteo, entrarono in competizione per le precedenze forse perché era la prima volta che si trovavano in cli-ma davvero cortigiano dove mostrare la propria visibilità. Dovette intervenire Margherita in persona per stabilire che o si eleg-gesse un capoquartiere a disporre l’ordine o che sfilasse un’insegna a nome di tutti i quartieri, ma comunque «che ella decidessea suo arbitrio e senza alcun pregiudizio delle precedenze de quartieri»37. L’ingresso di Giovanni d’Austria, che entrerà con Ce-sare e Carlo d’Avalos, segna per la città e per la sua governatrice l’occasione di porgere solenni onori al capitano militare, al prin-cipe rinascimentale appena vincitore dalla lotta contro il turco e trionfante dalla battaglia di Lepanto. L’illustre condottiero ar-rivò il 18 febbraio 1573, di notte, alle «24 ore di sabato sera»38, e l’effetto delle fiaccole e delle torce, che quasi a giorno illuminavanol’ingresso, rese ancor più suggestivo lo spettacolo, che metaforicamente richiamava quasi proprio la battaglia appena vinta. Mol-ti aquilani facevano parte dell’esercito di Giovanni d’Austria e, tra questi, Francesco Rosis che, al comando di duecentocin-quanta fanti, combattendo valorosamente, pagò con la vita la sua fedeltà al sovrano. Per questa fervida partecipazione della cit-tà con la rappresentanza di alcuni suoi uomini illustri, alla notizia della vittoria, si fecero festeggiamenti e luminarie in duomo39.L’affetto che legava i due fratelli andava oltre la normale parentela e Margherita rispose con molta gioia alla notizia dell’immi-nente ingresso previsto per il marzo del 157340.Giovanni arrivò in piazza Castello dove era stato eretto il primo arco e proseguì fino a piazza San Francesco in mezzo alle in-

segne inneggianti in particolare a tutti i simboli imperiali e della cristianità vincente contro gli ottomani41.Numerosi simboli esplicitano, dunque, il momento politico nel dipinto dell’arco trionfale, con quelle «due vittorie porgenti unacorona rostrata e nel frontespizio una luna in eclisse», che sottolineavano la vittoria della coalizione contro «gli infedeli» e l’in-tento apologetico del trionfo della Spagna. Madama è molto commossa nel vedere il giovane condottiero al punto da non riu-scire a trattenere le lacrime e lo «abbraccio e baciò più e più volte non pur come desideratissimo fratello, ma più che tenerissimofiglio»42. L’ingresso di Giovanni d’Austria nel palazzo ci consente, attraverso la descrizione di De Marchi, di ammirare le splen-dide tappezzerie poste sulle pareti delle sale, i tappeti finemente intessuti e gli arazzi di grande valore della collezione di Mada-ma43; i riferimenti agli arredi sono chiari e forse da questi possiamo anche tentare di individuare alcuni degli arazzi che proba-bilmente dovevano essere nelle sale di palazzo, come «Perseo alla corte di Atlante» , «Festa delle Driadi» del ciclo di «Amica»,oggi nelle sale del Quirinale, come individuato dalle ricerche di Giuseppe Bertini44. Di Giovanni d’Austria fu notato che «nonbevve vino, acqua bensì concia con cannella»: colpito dall’affetto della sorella, non si separa mai da lei che tiene accanto a sé sot-to il baldacchino d’oro predisposto al centro della grande sala di palazzo. Esperto danzatore, invitato dalle musiche eseguite daimusici e dai cantori della cappella di palazzo ballerà con eleganza la «Gagliarda», contornato da tavole con cibi abbondanti eraffinati. La relazione pervenutaci da Francesco de Marchi ci dona tutto il trasporto di un evento così emozionante per la comunità aqui-lana. Grazie all’architetto bolognese, consigliere di Madama, entriamo a palazzo: il salone è freddo, perciò il banchetto si svol-ge in un’anticamera con le porte pressate da sì tanta gente, desiderosa di vedere il grande condottiero, che le guardie non riesco-no a contenerla e i servitori non riescono ad avere lo spazio per presentare così numerose portate: i piatti sono costituiti da unagran quantità di pesce di vari tipi, forse per ossequiare la Quaresima, che sua altezza ha fatto acquistare a seconda delle varietàin tutte le località del circondario, non disponendo L’Aquila di tale cibo. E finanche a Gaeta per la specialità della qualità, o aPiediluco per il pesce di lago, o a Capestrano per le trote del Tirino. Il baldacchino con i due eredi imperiali è nel mezzo dellasala e sopraelevato su una pedana sulla quale siedono solo Margherita e Giovanni.Il condottiero viene descritto dal cronista di un manoscritto perduto, con ogni probabilità Caprucci riportato a noi da Antino-ri, anche nel suo aspetto fisico e nel fascino che emana sulle dame e sugli uomini di corte, che lo onorano con pregevoli doni45.Purtroppo le condizioni atmosferiche impedirono i giochi e le giostre previsti e organizzati con cura da tempo46.La città, onorata da sì tanto prestigio, donò a don Giovanni due cavalli con i finimenti in velluto nero e oro. Il principe rispo-se cortesemente ringraziando e «con offerirsi a benefitio di lei in tutte l’occasioni»47. Durante i suoi sei giorni di soggiorno in cit-tà, il principe riuscì a visitare anche il forte, fatto costruire per volontà del padre. Francesco de Marchi mostrò al condottiero del-la guerra delle Fiandre «le alte et grosse mura della fortezza, et di mano in mano tutte le contramine, i luminarj, i torrioni in sùle cantoni, i condotti d’acquevive, et le cisterne»48. Dopo aver visitato il castello, il principe e i suoi cavalieri si trattennero per lacolazione offerta dal castellano Francesco Sances. Francesco de Marchi conclude, infine, il trattato con la descrizione del com-miato avvenuto il venerdì successivo al suo arrivo quando, dopo la colazione, il principe lasciò la città.Madama lo salutò mestamente dalle scale del suo palazzo, mentre gran folla ossequiava con inchini e commiati il principe di-retto, con il suo corteo, verso Napoli.Ma la duchessa solo per brevi periodi restava sola da visite di personaggi illustri: la città si preparava di nuovo, dunque, a gran-di ricevimenti.Il 5 ottobre dello stesso anno, infatti, Margherita accolse il figlio Alessandro Farnese, che rimase in città tre giorni. Anche a luila città riservò festosa accoglienza49.Le visite del fratello don Giovanni d’Austria furono frequenti; dopo due anni egli ritornò all’Aquila, nel 1575, per trascorrer-vi le feste di Natale50, venendo dal santuario della Madonna di Loreto51. Nel 1577 Margherita accolse nuovamente una visita del figlio Alessandro Farnese52, al quale era da poco morta la giovane con-

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sorte, Maria di Portogallo, che le affidava la piccola Margherita, la nipotina di cui la illustre zia si prenderà cura53. Altre visitedi personaggi importanti onorarono la corte aquilana e costoro furono da questa onorati nei ricevimenti in città e a palazzo54. In-gressi tanto festosi e fastosi comportavano opere e trasformazioni urbanistiche relative sia al palazzo residenziale, che doveva ospi-tare così ricco seguito di cortigiani, sia alle aree limitrofe, che, pur comportando spese onerose, rendevano tuttavia la città ricca diorgoglio per essere equiparata, sia pur semplicemente, alle altre sedi di corti importanti. Era la ripresa di un prestigio perduto.Margherita, come detto, morirà a Ortona il 18 gennaio 1586. Il funerale che la città dell’Aquila tributerà a Madama ha un si-gnificato simbolico particolare55, perché racchiuderà tutta la carica dell’omaggio alla propria governatrice, celando anche il rim-pianto per un progetto di governo interrotto56. Il palazzo di Margherita, simbolo perenne della città, non fu solo un palazzo politico. Infatti sarà destinato, anche dopo la mor-te di Madama, a essere un punto di riferimento culturale importante per la città. Le sale dell’edificio adiacenti piazza Marghe-rita, infatti, furono, alla fine del XVI secolo la sede di un’importante accademia, che rappresentò il prosieguo di quella coeva al-la corte margheritiana, e cioè l’Accademia dei Fortunati. Nel palazzo di Margherita, dunque, si consumarono per tutto il Seicento non solo i momenti salienti della vita politica, ma an-che quelli di intrattenimenti culturali e scientifici che continueranno a fare della città uno dei poli di riferimento più significati-vi del Regno di Napoli.

1 G. BERTINI, L’inventario dei beni di Margherita d’Austria ritrovati alla sua morte nel 1586, in G.Bertini e N. Forti Grazzini (a cura di), Gli arazzi dei Farnese e dei Borbone. Le collezioni deisecc. XVI-XVIII, Electa, Milano 1998.2 S. MANTINI, Una corte rinascimentale «poco men che reale»: il Palazzo di Margherita tra ingres-si, feste e cerimoniali, in W. Capezzali (a cura di), Il Palazzo di Margherita d’Austria all’Aqui-la, Carsa, Pescara 2010, pp. 94-135.3 ASP, Carteggio Farnesiano Estero, lettera del 13 febbraio 1571, b. 166; sulla permanenza aCittaducale si veda V. DI FLAVIO, Margherita d’Austria e i suoi congiunti nei documenti reati-ni, in «Bullettino della Deputazione Abruzzese di Storia Patria», a. XC, 2000, pp. 163-198.4 G. SABATINI, Lo «Stato farnesiano» di Margherita d’Austria all’Aquila, in Margherita d’Au-stria, Costruzioni politiche e diplomazia, tra corte Farnese e Monarchia spagnola, Roma 2003, pp.141-165.5 G. BONANNI, Il Palazzo Farnese in Ortona a mare, Lanciano 1897.6 S. MANTINI (a cura di), Margherita d’Austria. Costruzioni politiche e diplomazia, tra corte Far-nese e Monarchia spagnola, Roma 2003.7 S. MANTINI, Cerimonie, ingressi, funerali: simboli e potere di Margherita d’Austria, in ID. (acura di), Margherita d’Austria cit., pp. 227-270; Su Pompeo Cesura si veda anche V. BIN-DI, Artisti abruzzesi: pittori, scultori, architetti, maestri di musica, fonditori, cesellatori, figuli, dagliantichi a’ moderni: notizie e documenti, Napoli 1883, pp. 90-91.8 A. L. ANTINORI, Annali cit., BPA, ms., vol. XX, c. 216. Le vicende del palazzo diMargherita, come sede della figura del governatore, iniziano proprio con lei; si veda M.CENTOFANTI, Fonti e documenti per la storia della città dell’Aquila. Il ruolo del centro civico nel-la definizione della forma della città e le sue trasformazioni, Lanciano 1979, p. 3. Precedentemen-te il palazzo era stato sede del capitano del popolo, mentre, successivamente, sarà sede delmagistrato, della Camera, dell’Accademia dei Velati e, nel 1641, del preside della RegiaUdienza; si veda L. LOPEZ, Palazzi regi e Palazzi del Magistrato all’Aquila, in «Bullettinodella Deputazione Abruzzese di Storia Patria», a. LXXIV, 1984, pp. 94 sgg. 9 Francesco Ciurci era autorevole membro della seicentesca Accademia dei Velati del-l’Aquila: medico e storico, si distinse nella sua opera assistenziale ai malati, quando cercòdi contenere i disastri della peste che esplose in città nel 1656. 10 Vincenzo Bindi, citando Antonio Ludovico Antinori, dice che «Pompeo Cesura, al-lievo di Raffaello, e Giov. Paolo Cardone furono eletti alle dipinture e disegni degli archi,Cesare Libraro alla invenzione delle figure, e Marino Caprucci, cittadino, buon profes-sore di belle lettere, alle imprese ed alle incisioni»: BINDI, Artisti abruzzesi cit., p. 93.11 Ibid., c. 199v; R. COLAPIETRA, Il governo di Margherita d’Austria all’Aquila, in Mantini(a cura di), Margherita d’Austria cit., p. 171; si veda S. MANTINI, L’Aquila spagnola. Per-

corsi di identità, conflitti, convivenze (secc. XVI-XVII), Aracne, Roma 2009, pp. 199-166.12 M. CENTOFANTI, Il palazzo di Margherita d’Austria all’Aquila, in Mantini (a cura di),Margherita d’Austria cit., pp. 201-226; R. COLAPIETRA, Margherita d’Austria e l’Abruzzo,in «Archivio Storico per le Province Parmensi», serie IV, vol. XXXVIII, 1986, p. 247.13 ASA, Libro Mastro, 1565-1579 e ASA, ACA, b. W40; R. COLAPIETRA, Spirituali-tà, coscienza civile e mentalità collettiva nella storia dell’Aquila, L’Aquila 1984, p. 343.14 COLAPIETRA, Spiritualità, coscienza civile cit., p. 341: «Le gare si svolsero nei giorni suc-cessivi, [...] a Margherita ed al principe Alessandro donandosi la consueta argenteria isto-riata e un cavallo baio scuro, per un abbondante migliaio di scudi». Per avere un’idea del-la consistenza e del pregio di questo tipo di arredi si scorra in ASA, ACA, b. U80l’Inventario di Collemaggio, in occasione del capitolo generale dei celestini che vi fu cele-brato nel 1564.15 CIURCI, Familiari Ragionamenti cit., c. 196r.16 Ibid., c. 198r.17 Sul tema del de optimo principe si veda C. MOZZARELLI, Aristocrazia e borghesia nell’Eu-ropa moderna, in Storia d’Europa, vol. IV, L’età moderna, Torino 1995, pp. 329-362; ID., An-tico regime e modernità, introduzione di G. Signorotto, Roma 2008.18 Ibid., c. 198r.19 W. CAPEZZALI, Margherita d’Austria e la produzione tipografica aquilana nel XVI secolo, inMantini (a cura di), Margherita d’Austria cit., pp. 185-194.20 Biblioteca Provinciale L’Aquila (d’ora in poi BPA), Appunti su Margherita d’Austria cit,c. 48v. 21 COLAPIETRA, Margherita d’Austria e l’Abruzzo cit., p. 248.22 T. VALENTI, Notizie di personaggi fiamminghi alla corte di Margherita d’Austria, in «Bulletinde l’Institut Historique Belge de Rome», fasc. XIV, 1934, pp. 131-156.23 CENTOFANTI, Fonti e documenti cit.; CENTOFANTI, Il palazzo di Margherita d’Austria al-l’Aquila cit., pp. 201-226; I. PICO FONTICULANO, Breve descrittione di sette città illustri d’Ita-lia, L’Aquila 1996.24 ASP, Computisteria Farnesiana, reg. 372, cc. 1-107. 25 Ibid., reg. 372.26 S. MANTINI, Dentro e fuori dal Palazzo. Il potere e la mediazione di Margherita d’Austria (1522-1586), in A. Giallongo (a cura di), Donne di Palazzo nelle corti europee. Tracce e forme del po-tere dall’età moderna, Milano 2005, pp. 157-170.27 ASP, Computisteria Farnesiana, reg. 372, c. 86v.28 Ibid., c 100v.29 AA. VV., La nascita di Francesco De Marchi, atti del convegno di studio (L’Aquila, 6maggio 2005), a cura di A. Clementi, L’Aquila 2006.

30 F. DE MARCHI, Dell’architettura militare, Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, ms.,cod. Magliab., II, I, 279, cl. VI, n. 3.31 G. BERTINI (a cura di), Le nozze di Alessandro Farnese. Feste alle corti di Lisbona e di Bru-xelles, Milano 1997; BERTINI e FORTI GRAZZINI (a cura di), Gli arazzi dei Farnese... cit.;G. BERTINI, I Farnese e il Toson d’oro: l’ideale cavalleresco dei duchi di Parma, in A. Bilotto, P.del Negro e C. Mozzarelli (a cura di), I Farnese. Corti, guerra e nobiltà in Antico Regime, Ro-ma 1997; G. BERTINI, L’ingresso di Margherita a Parma nel 1550: la corte e la città, in Mantini(a cura di), Margherita d’Austria cit., pp. 85-104.32 ASP, Computisteria Farnesiana, reg. 372, c. 102v.33 F. ZIMEI, Dalle «mascherate» alla «Divota rappresentatione». Nuove acquisizioni sulla vita e leopere di Serafino Candido, in A. Lattanzi e P. Maione (a cura di), Commedia dell’Arte e Spet-tacolo in musica tra Sei e Settecento, atti del convegno internazionale di studi (Napoli, 28-29settembre 2001), Napoli 2003, pp. 253-286.34 COLAPIETRA, Il governo di Margherita d’Austria all’Aquila cit., p. 174.35 Ibid.; si veda R. COLAPIETRA, Il governo di Margherita d’Austria all’Aquila, in «Ricerchedi Storia Sociale e Religiosa», a. XXXII, n. 64, 2003, pp. 117-134.36 ANTINORI, Annali cit., vol. XX-1, p. 42137 Ibid., vol. XX-1, p. 331.38 Ibid.39 Ibid., vol. XX-1, p. 227. 40 Ibid., vol. XX-1, pp. 331 sgg.41 Ibid.42 F. DE MARCHI, Breve Trattato del capitan Francesco De Marchi gentilhuomo dell’Altezza diMadama, Nella venuta che fece la prima volta all’Aquila il Serenissimo Don Giovanni d’Austria pervisitare Sua Altezza, L’Aquila 1575, pp. 10 sgg.

43 Ibid., p. 11 sgg.44 BERTINI, L’inventario cit., in Gli Arazzi dei Farnese e dei Borbone... cit., pp. 113, 115.45 ANTINORI, Annali cit., vol. XX-1, p. 331.46 Ibid. La descrizione della festa è descritta in S. MANTINI, Una corte rinascimentale «pocomen che reale»: il Palazzo di Margherita, tra ingressi, feste e cerimoniali, in W. Capezzali (a curadi), Il Palazzo di Margherita d’Austria all’Aquila, Carsa, Pescara 2010, pp. 94-132.47 DE MARCHI, Breve Trattato cit., p. 19.48 Ibid., p. 20. 49 Ibid., p. 21.50 ANTINORI, Annali cit., vol. XX-2, p. 389. 51 E. MATTIOCCO, La visita di Don Giovanni d’Austria a Madama Margherita nel 1573, «Bul-lettino della Deputazione Abruzzese di Storia Patria», a. LXXVIII, 1988, pp. 291-321.52 ANTINORI, Annali cit., vol. XX-1, p. 333: «Non tardò gran tempo a venire nell’Aqui-la, a 5 di ottobre, il principe di Parma Alessandro Farnese a visitar Margherita».53 G. SETTI, Il soggiorno di Margherita d’Austria, duchessa di Parma in Aquila, in «Atti e Memo-rie della Deputazione di Storia Patria delle Province Modenesi e Parmensi», serie III, n.2, 1883, p. 17. Si veda anche A. DEL PRATO, Il testamento di Maria di Portogallo moglie diAlessandro Farnese, in «Archivio Storico per le Province Parmensi», n.s., vol. VIII, 1908,p. 179. 54 ASA, Fondo Dragonetti de’ Torres, ms. 17, a. 1572, c. 22r.55 BPA, S. Massonio, Lettera di Salvatore Massonio aquilano scritta all’Ill.mo Sig. A.D.M. in ma-teria delle esquie fatte nella città dell’Aquila alla Serenissima Madama Margherita d’Austria, L’Aqui-la 1587; si veda G. RICCI, Il principe e la morte. Corpo, cuore, effigie nel Rinascimento, Bologna1998.56 BPA, ms. 56, In laude della Ser.ma Patrona nostra Madama Margherita d’Austria, 1586, c. 1.

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Inventario dei beni di Margherita d’Austria a Ortona eall’Aquila nel 1586GIUSEPPE BERTINI

Nella seconda metà dell’Ottocento gli storici belgi compresero l’importanza degli archivi farnesiani di Napoli e Parma perricostruire la storia dei Paesi Bassi. Margherita d’Austria, moglie di Ottavio Farnese, e il loro figlio Alessandro, infatti,

nella seconda metà del Cinquecento ne erano stati per alcuni decenni governatori per conto del re di Spagna. Nel corso di lun-ghi soggiorni italiani, studiosi come Gachard, Piot, Cauchie e infine Van der Essen ritrovarono preziosi documenti che diede-ro poi alle stampe in riviste storiche del loro Paese o in pubblicazioni autonome. Dopo la distruzione e la dispersione durantel’ultima guerra di importanti materiali dei due archivi che contenevano le carte della famiglia Farnese, le loro trascrizioni assu-mono particolare rilevanza, in quanto permettono di conoscere il contenuto di documenti, irrimediabilmente perduti nel casodi Napoli o non attualmente accessibili come, molto probabilmente, avviene per i fili correnti del periodo farnesiano a Parma.Charles Piot pubblicò nel 1895 l’Inventaire des joyaux, et autres objets de prix trouvés dans la succession de Marguerite de Parme1, che sitrovava nella busta 1317 delle carte farnesiane dell’Archivio di Stato di Napoli, distrutta nel tragico incendio del 1944. Quanto pubblicato da Piot corrisponde alla prima parte dell’inventario che, rimasto inedito anche se già segnalato da AmadioRonchini in un articolo del 18652, ebbi la fortuna di ritrovare dell’Archivio di Stato di Parma, in un fondo che, dopo il trasfe-rimento dell’archivio dal bombardato Palazzo della Pilotta alla nuova sede nell’Ospedale Vecchio, era stato messo, intorno aglianni ottanta, a disposizione degli studiosi con la denominazione Computisteria Farnesiana di Parma e Piacenza. Ne riprodussi laparte relativa agli arazzi e ai dipinti nel catalogo della mostra svoltasi a Colorno nel 1998, «Gli arazzi dei Farnese e dei Borbo-ne. Le collezioni dei secoli XVI-XVIII», ripromettendomi di darlo successivamente per intero alle stampe, cosa che avviene conla presente pubblicazione. L’inventario è stato utilizzato in questi anni da alcuni studiosi, specialisti di arazzi, strumenti musi-cali, dipinti e miniature, che ne hanno approfondito numerose voci, giungendo a identificare un certo numero di oggetti o a in-dividuarne altri che corrispondono a quelli descritti3.L’inventario fu iniziato a Ortona il 26 febbraio 1586 nel palazzo della famiglia De Sanctis preso in affitto dalla duchessa e, unavolta conclusa questa fase, venne redatto l’elenco, a partire dal 29 maggio, di quanto si trovava nel palazzo dell’Aquila. Il do-cumento napoletano trascritto da Piot, parte come si è detto di quello parmense, si rivelò subito di grande interesse in quantopermetteva di conoscere come fossero conservate le gemme medicee rimaste, unitamente alla «Tazza Farnese», di proprietà diMargherita dopo la morte del primo marito Alessandro de’ Medici, duca di Firenze. I celebri cammei, che erano appartenuti aLorenzo de’ Medici e si trovano ora perlopiù presso il Museo Archeologico di Napoli, rappresentano una delle maggiori rac-colte di pietre incise nell’antichità: a Ortona si conservavano in una «cassetta di ferro lavorata alla damaschina, dentro alla qua-le sono quattro tavolette con diverse medaglie di camei di varie sorte e forme» (f. 4v)4. Nella parte dell’inventario resa nota dal-lo storico belga si trova anche una descrizione dei gioielli e degli argenti della duchessa, talvolta da lei commissionati, come èstato possibile ricostruire dai libri dei suoi conti5, ma anche ricevuti in dono da pontefici quali Paolo III, Pio V, Gregorio XIII,dal re di Spagna, dal duca di Savoia o, spesso in occasione di visite, dalle comunità a lei soggette, come apprendiamo dalla suabiografia. L’inventario permette di apprezzare l’importanza del contributo di Margherita alla collezione di arazzi fiamminghi dei Farne-se: più di duecento erano i panni da lei posseduti, che troviamo elencati nelle residenze di Ortona e dell’Aquila. Purtroppo so-lo cinque esemplari sono stati identificati, di cui uno conservato nel Museo di Capodimonte di Napoli, due nel Palazzo delQuirinale a Roma e due rispettivamente nel Rijksmuseum di Amsterdam e nel Castello di Wawel a Cracovia. Tranne che per

il celebre volume di botanica Discoride di Pierandrea Mattioli, non sono annotati i titoli dei numerosi libri che si conservavanonelle due residenze abruzzesi di Margherita. Di due soli volumi si possiedono dati che ne renderebbero possibile il riconosci-mento: erano rilegati con lo stemma del conte Pierre-Ernest Mansfelt, della cui biblioteca si conservano splendidi esemplari nel-la Bibliothèque Nationale del Lussemburgo e in raccolte pubbliche parigine6. Potrebbe essere identificato nello splendido Li-

bro delle ore di Margherita d’Austria ed Alessandro de Medici della Biblioteca Corsiniana di Roma il «libro in ottavo coperto di vellutonegro raccamato et tutto miniato» (f. 78). Generiche sono nell’inventario le annotazioni relative ai libri musicali, ma, uniti ainumerosi strumenti descritti, confermano la grande passione di Margherita per la musica e permettono, insieme ai ruoli dei mu-sicisti al suo servizio e alla descrizione di cerimonie, di comprendere quali composizioni si eseguissero a corte7. Si può ipotizza-re, grazie alla concentrazione in alcune pagine dell’inventario di spartiti e strumenti, l’esistenza nel palazzo dell’Aquila di unastanza della musica simile a quella che si trovava nel palazzo ducale di Parma ed è descritta nell’inventario redatto nel 1587 del-la residenza parmense di Ottavio Farnese8. Per quanto riguarda la galleria dei ritratti, che la duchessa possedeva come tutte le principesse della sua famiglia, è possibile iden-tificare il «Ritratto di Margherita d’Austria» di Anthonis Mor della Gemäldegalerie di Berlino, il dipinto di Girolamo Maz-zola Bedoli, «Parma abbraccia Alessandro Farnese» della Galleria Nazionale di Parma, e il «Ritratto di Alessandro Farnese»,opera di Anthonis Mor, ora in una collezione privata (f. 102, «Signor Principe Alessandro con il cappotto di broccato», da cuiè derivato il ritratto di Dublino). Fra i numerosi ritratti del figlio inventariati è molto probabile si trovassero presso Margheritaanche il ritratto eseguito da Mor a Bruxelles nel 1557, ora nella Galleria Nazionale di Parma, e l’altro ritratto del giovane prin-cipe con l’armatura, sempre dello stesso artista, nella medesima collezione privata che possiede l’altro ritratto. È molto probabi-le che fosse appartenuto a Margherita il ritratto di Carlo V in età giovanile su tavola che si conserva a Capodimonte, mentre siconoscono numerose versioni dei ritratti di membri della famiglia d’Asburgo che facevano parte della galleria di ritratti delladuchessa. È stata inoltre convincentemente proposta l’identificazione in un quadro della Galleria Corsini di Roma del «Ritrat-to dei gemelli Alessandro e Carlo Farnese», i figli di Margherita nati nel 15459. Di un solo artista, autore di tre piccole opere de-vozionali, si indica il nome, Giulio Clovio, il miniaturista, del quale il cardinale Alessandro Farnese fu splendido mecenate eche ebbe da Margherita numerose commissioni di opere per sé o per farne oggetto di doni10. Il busto in scultura di Carlo V, checompare nello sfondo del ritratto della duchessa della Galleria Nazionale di Parma, è da identificare probabilmente con quellodi Giovanni Angelo da Montorsoli, attualmente conservato nel Museo di San Martino a Napoli. Fra gli oggetti preziosi di Mar-gherita numerosi erano gli orologi, di cui condivideva la passione con il padre, le porcellane, che le giungevano dalla corte diLisbona, e i cristalli di rocca, intagliati a Milano, che erano presenti nella sua come in tutte le maggiori collezioni principeschedell’epoca11. Alcune delle numerose medaglie descritte nell’inventario di Margherita, rappresentanti membri della sua famigliao personaggi eminenti della sua epoca con cui aveva avuto contatti, si trovano nelle collezioni farnesiane del museo di Capodi-monte e potrebbero esservi pervenute dai palazzi abruzzesi12. Potrebbe essere appartenuto a Margherita, descritto nell’inventa-rio come «un ventaglio di avorio tutto intagliato» (f. 87v), uno dei due ventagli intagliati in avorio dello stesso museo, prove-nienti da Ceylon ed eseguiti come dono diplomatico alla regina Caterina d’Austria, che dovettero essere portati in Italia daMaria di Portogallo. Lo studio dell’inventario, purtroppo, non è utile per ricostruire l’utilizzo degli spazi nei palazzi in cui Margherita risiedeva, inquanto non vi è la suddivisione degli oggetti nei vari ambienti: oltre alla ricordata stanza della musica, l’uso di alcuni locali, tut-tavia, si può intuire, come la cucina, per la concentrazione di utensili per cucinare, e le scuderie, per la presenza di oggetti desti-nati alla cura dei cavalli e dei muli. Nell’inventario sono elencati anche prodotti alimentari, sostanze medicinali ed elementi usa-ti per realizzare profumi, oltre che quanto era necessario per il ricamo, passatempo preferito di Margherita. Di grande interesseè l’inventario per gli abiti e i tessuti, anche d’arredamento, per alcuni dei quali è stato possibile, grazie alla corrispondenza del-la duchessa, risalire ai centri di produzione da cui li faceva giungere in Abruzzo.

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L’inventario del 1586 costituisce una fonte eccezionale per penetrare nella vita di corte e nella biografia di Margherita e della suafamiglia: gli oggetti devozionali ci illuminano sulla sua religiosità e i giocattoli si ricollegano alla presenza all’Aquila dei pic-coli nipoti, Margherita e Odoardo orfani della madre Maria di Portogallo, e a quella di Giovanna d’Austria, figlia di don Gio-vanni, che trascorse alcuni anni con la zia prima di essere trasferita, per volontà di Filippo II, in un convento napoletano.

LE RESIDENZE DI MARGHERITA IN ABRUZZO

Prima residenza stabile di Margherita in Abruzzo fu il Palazzo della Comunità di Cittaducale, che fu ristrutturato a spese del-la comunità stessa per ospitare la duchessa13. Poiché Margherita aveva manifestato la sua intenzione di traferirsi in Abruzzo, giànell’agosto del 1568 il camerlengo e i priori la informavano che era stato deciso di «accomodare et riparare le stanze del pubbli-co palazzo» destinato a sua abitazione14. Una lettera della duchessa dell’autunno di quell’anno15 e altre due lettere del notaio No-frio Natio di febbraio e marzo 1569 documentano il procedere dei lavori16. Da una lettera di Pietro Aldobrandini a CosimoMasi del 23 agosto 1569 si apprende che la ristrutturazione era ancora in corso e si stavano costruendo i camini17. Come scrive-va Francesco de Marchi il 20 settembre 1569, nella cittadina «si mettono a ordine le stanze e vettovarie e monizioni per Sua Al-tezza per questo verno»; sempre dalla stessa lettera si apprende che l’ingegnere piacentino Giovanni Bruno si era recato in Abruz-zo e, come scrive de Marchi, «non so se [...] sia venuto per dirizzare il fiume o per fare fabricare uno palazzo in Civita ducale»18.È datato 25 agosto 1569 un disegno del pian terreno del palazzo, in cui sono annotate una «logia sopra la strada», la «cucina dabasso» e il forno: è stato riconosciuto come opera del Vignola, attivo in quegli anni per il cardinale Alessandro Farnese19. All’Aquila nel dicembre del 1572 Margherita era andata a risiedere nel Palazzo del Capitano, in quanto il regio tesoriere An-drea Ardinghelli che abitava nel palazzo di Pompeo Colonna, dove la duchessa era stata ospitata nel corso della sua prima vi-sita alla città nel maggio del 1569, non volle cedere la sua residenza. Nel 1573 la città aveva deciso di ristrutturare a sue spese ilPalazzo del Capitano e i lavori si conclusero nel 157720. Molti dipendenti della corte abitavano al di fuori dell’edificio e riceve-vano un rimborso sia per l’affitto sia, talvolta, anche per le spese di mantenimento: nel 1573 erano ventiquattro coloro che per-cepivano questa indennità21. Nel corso della visita di don Giovanni d’Austria, gentiluomini del suo seguito furono intrattenu-ti a casa di Nuccio Sirigatti, che abitava nel palazzo del tesoriere Andrea Ardinghelli22. De Marchi scriveva il 19 luglio 1575:

Questi aquilani si danno pressa a finire un Palazzo per Sua Altezza, che sarà per tutto settembre, il quale sarà commodo.Serà in isola con due piazze e due strade grandi, l’una è la romeia e sono due giesie in capo delle due piazze, con le fonta-ne in esse piazze. Il Palazzo avrà tre porte principali e due scale maestre. Serà come in aria, percéè centotrentaquattro fi-nestre seranno per luminare detto Palazzo23.

Interessante è anche la descrizione che ne dà Girolamo Pico Fonticulano, matematico coinvolto nella sua progettazione:

L’inclaustro con suoi portici ha colonne intorno, è sedici canne longo et diece largo, con fontana in mezzo e due sallitescoperte in una sola montata fatte a grandezza de principi, acciò che nel sallire e nel dissciendere sieno veduti da circui-stanti. Nel secondo ordine sono cinque appartamenti con sale di dieci canne de lunghezza con tre avanti camere per cia-scuno, senza che l’uno appartamento impedisca l’altro. Da Settentrione ha dieci camere in un, che dalla prima all’ulti-ma si vedono tutti e il simigliante è nel terzo ordine24.

Il palazzo aveva dimostrato la sua funzionalità nel 1577 allorché tante persone di riguardo si erano incontrate all’Aquila al tem-po in cui la duchessa doveva decidere se recarsi nei Paesi Bassi secondo la volontà di Filippo II: il cardinal Farnese, il principe

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di Parma, Alessandro Farnese, e l’ambasciatore di Spagna. Nel palazzo avevano alloggiato anche, in tempi diversi, don Gio-vanni d’Austria, il duca Ottavio Farnese e il cardinal Granvelle. Nel maggio del 1573 Margherita aveva iniziato ad acquistare il primo degli appezzamenti di terreno al di fuori delle mura del-l’Aquila, che avrebbero costituito un podere dall’estensione, alla sua morte, di 37 ettari, la «cascina»25: nello stesso anno veni-vano acquistati bovini a Roma26 e in quelli successivi venivano effettuate vendite di animali27. Nel 1583 era stato acquistato «unPalazzino con cortile, stalle, colombaia e giardino murato con terreno a prato contiguo, alberi, fontane, corsi d’acqua, peschie-re presso le mura della città nel tenimento di Pile al luogo di Casignano»28. Ranuccio, al tempo della sua sosta all’Aquila nel1586 nel corso del viaggio da Ortona a Roma, aveva visitato «il grande e vago giardino fuori della porta della Barete già comin-ciato da Margarita per propria delizia» e ne aveva osservato «gli ordini delle piante, dei laghi, delle fontane, della Casina e di va-ri e molti animali che vi si vedevano tuttoché non cinto ancora di mura»29. Anche per la cascina, come per il palazzo di Orto-na, il duca Ottavio ne aveva deciso la fine: nell’aprile del 1586 aveva dato istruzione a Piozasco che «vacche, giardino et terredell’Aquila» venissero vendute «con più avvantaggio che si potrà»30. Come si è detto, Margherita a Ortona risiedeva nel palazzo di Camillo de Sanctis, in attesa del completamento dei lavori dellasua residenza31: la duchessa aveva deciso, pochi mesi dopo il suo arrivo nella città adriatica32, di costruirvi, in un quartiere de-nominato «Carbonare», un palazzo e una chiesa su progetto dell’architetto Giacomo della Porta. La stima dei ventitre immo-bili posti sull’area da acquistare e demolire ammontava a 3.075 ducati33 e il denaro e la procura a Giovanni de Bernardi per l’ac-quisto delle case erano stati inviati dall’Aquila in febbraio: Margherita annunciava anche l’arrivo del suo capomastro, mastroBattista, che era già stato in precedenza a Ortona con l’architetto, Matteo Bartolani da Città di Castello, collaboratore del Del-la Porta34. La duchessa raccomandava che tutto il materiale, «tanto i legnami, come ferramenta, concimi, pietre, coperte di tet-ti», derivante dalla demolizione fosse accuratamente conservato per essere utilizzato nella nuova fabbrica. I lavori erano iniziaticon la posa della prima pietra il 12 marzo 1584 e del 24 marzo sono i capitoli fra Giovanni de Bernardi e l’impresario lombar-do Pier Maria di Leone di Aranci. Nella costruzione fu coinvolto anche Gregorio Caronica, allievo del Della Porta, autore nelgiugno del 1585 di un Discorso di quello che nella fabrica di Madama Serenissima si deve assettare, accomodare et fortificare35. Era partito daRoma il 12 giugno 1585 e, ammalato, aveva lasciato Ortona il 6 settembre in lettiga; aveva soggiornato nella città adriatica dal1o dicembre al 25 gennaio 1586. La spesa del palazzo aveva raggiunto, alla morte di Margherita, la somma di 16.765 ducati.Fra i beni della duchessa vi era un modello in legno del palazzo, «un disegno in legno del palazzo di Ortona» (f. 115), mentrei disegni, come scrive Margherita nel suo testamento, erano presso Giovanni de Bernardi. La duchessa raccomandava nelle sueultime volontà che i lavori fossero completati entro tre anni, ma nell’aprile del 1586 Ottavio Farnese aveva dato disposizione chesi terminasse la chiesa, mentre i lavori del palazzo dovevano essere interrotti e si doveva intervenire solo per prevenire la rovinadi quello che era stato già costruito36. Ranuccio nel 1619 richiedeva un parere ai gesuiti sulla liceità di non adempiere alle clau-sole testamentario della nonna. Margherita si spostava frequentemente, come si è visto, nei vari centri del suo Stato: aveva ottenuto il 7 giugno 1569 da Pio V,e Gregorio XIII l’aveva confermato il 15 gennaio 1574, il permesso di risiedere con il suo seguito nei conventi, femminili e ma-schili, e in particolare in quello dei frati conventuali di San Francesco di Leonessa, delle località visitate dove non ci fosse un’al-tra comoda residenza37.

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LA CORTE DI MARGHERITA IN ABRUZZO

La composizione e la struttura della corte di Margherita dopo il suo rientro in Italia dai Paesi Bassi nel febbraio del 1568 si ri-cavano da tre documenti: un registro, in cui sono contenuti i mandati di spesa relativi al primo semestre del 1569, quello in cuiavvenne la partenza per l’Abruzzo, e da cui risulta che i salari venivano corrisposti a centodue persone38; le istruzioni al furiereper gli spostamenti della duchessa e del suo seguito, prive di data, ma riconducibili al periodo trascorso a Piacenza, che preve-devano alloggi nelle tappe dei viaggi per circa centotrenta persone39; le disposizioni alla dispensa e alla cucina sulle vivande dafornire alle differenti tavole, da cui risulta che il numero delle persone che mangiavano a corte nei mesi del soggiorno piacenti-no era centoquarantasei40. Le dimensioni della corte della duchessa erano, tuttavia, maggiori di quelle che risultano da questetre fonti: dai ruoli sono esclusi alcuni ufficiali41, dame42, paggi, oltre ai membri della cappella; le istruzioni relative ai viaggi nonforniscono il numero di staffieri e palafrenieri; quelle relative alla cucina tralasciano anch’esse di indicare i membri della cappel-la. Approssimativamente il numero di persone che erano al servizio di Margherita, si spostavano con lei ed erano stipendiati, osemplicemente mantenuti dalla duchessa, si può stimare pari a centossessanta. Della corte facevano parte quattro nobili piacentini: Contessina Nerli Scotti, fiorentina di nascita ma vedova del conte Ulderi-co, cugina di Cosimo de’ Medici e nipote del cardinale Bernardo Salviati43; il conte Prospero Tedeschi, maggiordomo, fratel-lo di Lodovico, cavallerizzo maggiore del cardinale Alessandro; il marchese Vincenzo Leccacorvo, che prima di entrare a farparte della corte di Margherita era stato gentiluomo di corte del duca Ottavio; il conte Annibale Scotti. A essi si aggiungeva, inpossesso di un titolo nobiliare, la contessa Isabella de Luna, probabilmente vedova del nobile spagnolo Juan de Luna. Appar-tenevano a famiglie dell’aristocrazia parmense l’elemosiniere Servazio Cantelli e Giuditta Terzi, dei conti di Sissa, che avevasposato un dottor Diemmi, a quella piacentina Marcello Lampugnani44 e a quella novarese Florio Tornielli45: attraverso i mem-bri della sua corte Margherita manteneva, come si vede, rapporti con tutti i territori del ducato farnesiano. Milanese era il mag-giordomo Bergonzo Botta, assunto nel 1569 poco prima della partenza da Piacenza: era parente del cardinal Morone e nipotedi una sconosciuta signora, cui Margherita scriveva per dar notizia della sua soddisfazione per averlo acquisito al suo servizio eper assicurarla della considerazione in cui avrebbe tenuto la parentela46. Botta aveva cessato il servizio nei primi mesi del 1571,forse scoraggiato dalle difficoltà del soggiorno abruzzese, lasciando scontenta la duchessa47.Numerosi erano a corte i fiamminghi, molti dei quali erano stati al servizio della duchessa a Bruxelles (Isabella de Beer o d’Orso Sbeeren, Giovanni Vandernot, Ugo Doverino, Giovanni d’Ives, signore di Rame, Antonio Popetta, Francesco de Grutere,oltre a molti che ricoprivano basse mansioni, quali il bottigliere Giovanni di Nerha e il suo aiutante Anastasio di Perseau, il pa-nettiere Abram Le Sure, il cantiniere Martin Heys, l’aiuto del furiere Agostino da Tirlemont, il servitor di salseria GiovanniSapiret, il bottigliere della tavola del maggiordomo Gaspare di Voorda e il suo aiuto Filippo di Binche). Non mancavano an-che stranieri di altre nazionalità: due fornai erano tedeschi, ma vi erano anche francesi e spagnoli. Gli italiani provenivano, ol-tre che da Parma e Piacenza, dalla Toscana48, dalle Marche, dall’Umbria e, naturalmente, dall’Abruzzo. È probabile che Margherita avesse mantenuto in Abruzzo l’ordinamento della corte che aveva adottato a Bruxelles, quello bor-gognone, che differiva da quello prevalente presso gli altri principi italiani. Come scriveva Francesco de Marchi a Parma nel1560, «qui abbiamo fatto una casa di visi nuovi, come ho mandato in scritto a V.S. Mandarò ancora il modo del servire, ma ètanto fantastico e differente dal nostro, che non mi ci so mettere a scrivere»49. Le tre cariche maggiori all’interno della corte era-no quelle di maggiordomo, cavallerizzo maggiore e segretario. Maggiordomo era inizialmente il conte Prospero Tedeschi; la-sciò il servizio nel 1572 e gli subentrò Giulio Torres, e dopo il decesso di questi nel 1576 il ruolo venne assegnato, a partire dal3 novembre 1577, al napoletano Raffaele della Marra, assunto tramite l’agente napoletano di Margherita, Giovan Ferrante Zu-nica50; alla morte di Margherita la carica era scoperta. Cavallerizzo maggiore era il marchese Leccacorvo e a lui era subentratodapprima Giulio Torres, in seguito Florio Tornielli e infine Annibale Scotti. Fra coloro che occupavano le più alte cariche po-

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tevano sorgere dei contrasti, come si apprende da una lettera di Pietro Aldobrandini a Cosimo Masi: «Il conte Prospero [Tede-schi] governa et va molto gonfiato e l’altro ieri il marchese [Leccacorvo] et lui vennero a male parole et al povero vecchio fu da-to il torto et così va il mondo. Io sto a vedere et m’impegno d’essere neutrale et attendere a vivere»51.Il segretario bolognese Tommaso Machiavelli aveva lasciato la corte nel maggio del 1568 per un contrasto con il suo collega spa-gnolo Tommaso Armenteros, che aveva goduto di grande peso nelle vicende dei Paesi Bassi: gli aveva riferito la voce, su di luidiffusa, che fosse un informatore del duca d’Alba e, in occasione della lite scoppiata fra i due, Margherita aveva evidentementepreferito concedere la sua fiducia allo spagnolo52. Francesco de Marchi descriveva in una lettera, interessante perché riflette il cli-ma della corte con le sue divisioni e rivalità, come apprese la notizia della disgrazia del segretario:

Questa mattina, quando ho intesa la partita del Signor Macchiavello son restato il più maravigliato uomo del mondo. Seei si fusse a le volte consigliato con me, forse gli averia dato migliore consiglio, che non averan fatto altri suoi confidenti.La causa della partita non la so, se non che hanno preso tutte le scritture e chiavi de la camera sua; e quelli che li rideanoin viso, fanno ora li capannelli e se ne vede ridere il core, secondo ho inteso da uno amico mio53.

Il 13 ottobre 1568 Armenteros era deceduto a Piacenza e l’animosità del Machiavelli verso di lui ancora dopo qualche anno ri-sulta da una lettera al duca Ottavio (non conservato è, purtroppo, il sonetto allegato, relativo alla sua caduta in disgrazia): «Leossa del detto Armentero furono portate a dì passati di qua verso Roma; è bene che se ne tenga buona custodia, perché se capi-tassero in mano di coloro che fanno i dadi, non saria bel giuoco che essi dadi non ruinassero e sempre favoriano i più tristi»54. Sialludeva probabilmente alla passione per il gioco d’azzardo, diffusa pericolosamente d’altronde negli ambienti della corte spa-gnola55, che caratterizzava il segretario, come si apprende da una successiva lettera del Machiavelli56. Il segretario spagnolo diMargherita aveva lasciato di sé un pessimo ricordo nei Paesi Bassi per la sua avidità di denaro57.Il segretario Ostilio Valenti, umbro di Trevi, lasciò per contrasti non chiariti il servizio nel maggio del 1570 («Non potendo iopassar più oltre nel servitio di Madama Serenissima mia Signora con honor mio, il quale ho stimato sempre e stimo più che lavita propria, fui forzato più giorni sono a dimandar la licentia»). Lamentava di non aver ricevuto il trattamento atteso al conge-do: la sua pensione annuale era di 30 scudi d’oro, non sufficiente a garantirgli una dignitosa vecchiaia, e cercava appoggi dalcardinal Farnese per nuovi impieghi o benefici ecclesiastici58. Segretario divenne il fiorentino Muzio Davanzati, che aveva inprecedenza ricoperto la carica di controllore e che dall’agosto del 1569 affiancava Valenti nella segreteria59. All’interno di que-sta esistevano accese rivalità, come appare dalla lettera del computista perugino Giovanni Paolo Taddei, che, assunto nel 1584dal segretario Muzio Davanzati e passato, alla morte di questi, alle dipendenze di Nuccio Sirigatti, non era stato da questo fa-vorito60. La presenza di tanti fiorentini intorno alla duchessa, e in particolare di Davanzati e Sirigatti in segreteria, avrebbe po-tuto, secondo Machiavelli, pregiudicare l’esito delle cause in corso con i Medici: non avendo completa fiducia della loro riser-vatezza, egli non scriveva a Cittaducale, ma preferiva riferire a Parma quello che aveva appreso circa la strategia giudiziaria degliavversari della duchessa61. Sirigatti era la personalità più importante alla corte di Margherita alla sua morte, come si deduce dal testamento delle duchessa,che lo vedeva fortemente preferito, ma il vantaggioso trattamento che nell’atto gli era riservato aveva fatto nascere il sospetto cheavesse approfittato della debole condizione della testatrice, ormai prossima alla morte, per influenzarne le ultime volontà. Scri-veva Aldobrandini: «Quello che ha ricordato et voluto il Sig. Nuccio ha fatto S.A. quanto a quel che tocca alla servitù et latorta l’ha ripartita come ha voluto lui et n’è fatta quella parte che lei havrà visto»62. Sirigatti era particolarmente avversato dal te-soriere Giovan Battista Casati, che aveva scritto contro di lui ad Alessandro Farnese63: essendone stato informato, il segretarioattribuiva l’animosità nei suoi confronti al fatto che il contabile fosse stato licenziato nel settembre del 1585 e che lo ritenesse re-sponsabile del suo allontanamento dalla corte64.

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Margherita aveva a Bruxelles al suo servizio una dama di particolare riguardo e una dama di una certa età, di nobiltà inferiorealla precedente, che si prendeva cura delle damigelle, la «governante delle illustri signore dame», come la chiamava De Mar-chi65. I criteri con cui Margherita assumeva questa seconda dama sono chiariti dalla minuta di una sua lettera da Bruxelles alduca Ottavio dell’11 febbraio 1565 relativa alla scelta di una sostituta di Eleonora Pallavicino, che rientrava in Italia:

Quando la Signora Isotta di Sissa non fosse così greve di persona come ella è e d’età di cinquant’anni, ma fosse di qua-ranta o quarantacinque, noi ci contenteressimo molto che venisse al nostro servitio, atteso che quanto alle altre in che noivogliamo impiegarla sarebbe intieramente a nostra satisfatione, ma poiché a noi conviene talvolta e [è] necessario che noifacciamo viaggi per il paese ne’ quali si ricercano persone spedite, ella non potrebbe seguitarci come converrebbe che lafacesse, anzi ci sarebbe di impedimento. [...] Quanto alla Signora Iudit sorella del conte Francesco de Terzi, havendo el-la figlioli come voi dite et una figliola da marito ci pare che ella non potrebbe attendere a servirci con l’animo quieto, ol-tra l’impaccio che sarebbe in collocar detta sua figliola, perché quanto all’altre parti similmente sono tutte a satisfattionnostra, onde ci risolviamo che quando la Signora Camilla Torella da Coenzo voglia venire a servire di accettarla con lamedesima provisione et servitori che la Signora Leonora Pallavicino. [...] Perché noi siamo informata delle buone qua-lità della Signora Contessina de Nerli Scotta, madre del conte Honorio Scotti piacentino, ci sarà parimente molto caroche voi la ricerchiate per il medesimo servizio et con la medesima suddetta provvisione [...] avvertendo bene che questedue gentildonne hanno d’haver la cura delle dame come ha al presente la Signora Leonora Pallavicina et che in deffettodell’una suplisca l’altra66.

A Bruxelles andarono Contessina Nerli Scotti e Iudit Terzi, la prima assumendo il ruolo di dama principale alla partenza perl’Italia di Camilla Gonzaga con Maria di Portogallo nel 1566: a lei, che abbandonò il servizio nel 1576, successe Iudit Terzi einfine Cornelia Terzi di Sissa, che troviamo in questa posizione alla morte della duchessa. Non sempre il grado ricoperto dalledame corrispondeva alle mansioni effettivamente svolte: secondo Pietro Aldobrandini, Contessina Nerli Scotti, avendo «pococervello», non era in grado di avvalersi dall’aiuto che le veniva offerto dal segretario Sirigatti e il governo delle giovani nobili,anziché su di lei, ricadeva su Isabella de Luna; nonostante le umiliazioni subite, non se ne tornava a casa, ma continuava a ser-vire la duchessa per «l’avaritia dei 300 scudi che le da[va] S.A.»67. Le dame d’onore, da sei a otto di numero, erano giovani nobili non retribuite, che completavano la loro educazione a corte: laduchessa era impegnata a trovar loro un marito, fornendo la dote, dove fosse necessario. Sono interessanti, per comprendere qua-li considerazioni prevalessero nel determinare le scelte matrimoniali, le motivazioni addotte per ottenere la dispensa papale perle nozze di Antonia Gonzaga con Roberto Sanvitale: era difficile per Margherita trovarle un marito a causa dell’età avanzata edell’esiguità della dote; sposandosi con un suddito dei Farnese, come era il nobile parmense, avrebbe potuto compensare il ma-rito con i vantaggi derivanti dalla «servitù» che la legava alla duchessa, che, invece, non sarebbe stata di nessun interesse per unosposo forestiero. Talvolta vi era continuità nel rapporto stabilito da Margherita con alcune famiglie aristocratiche: MargheritaMandelli partendo nel 1566 da Bruxelles aveva lasciato a corte la figlia Giulia68. Il cardinale Paleotti scriveva al cardinal Far-nese nel 1568 affinché raccomandasse l’assunzione fra le dame della cognata della figlia, «bene educata», del nipote Camillo69:la giovane fu poi accettata e nel 1576 la duchessa proponeva per lei al padre un possibile partito, mentre questi ne aveva in men-te altri, di cui sottoponeva a sua volta i nomi, per avere appoggio nelle trattative nuziali70. Un’altra giovane della corte, GinevraAldobrandini, aveva sposato il nobile fiorentino Bernardo Soldani, cui la duchessa raccomandava per lettera di trattar bene lagiovane, allevata fin da piccola nella sua casa71; Margherita, come si è visto nel caso della figlia di Iudit Terzi, aveva il gravosoobbligo di promuovere anche i matrimoni delle figlie di persone a lei vicine: per quella di Fernando Torres, fratello di Giulio,Agnese, erano state trattate le nozze con il nobile aquilano Giambattista Porcinari72, e per quella di Livia Muti Armenteros cal-

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deggiava la conclusione di un matrimonio con un figlio di Angelo Massimo, fratello di un arcivescovo73. La duchessa negli ultimi anni della sua vita assumeva al suo servizio dame originarie del suo Stato d’Abruzzo o del Regno diNapoli: Vittoria Scorpioni e Laura e Dionira Castiglioni erano di Penne, mentre napoletane erano Beatrice della Marra, forsefiglia del maggiordomo Raffaele, e Olimpia Brancaccio. Si rivolgeva a persone di fiducia per trovare nuovo personale: si con-servano minute di sue lettere del 1573 a Livia Muti a Roma, perché le trovasse una cameriera, ma la sorella di un notaio era sta-ta scartata in quanto non sapeva scrivere74; ne assumeva un’altra, ma si dichiarava disposta a fornirle il vitto e non i vestiti e nonvoleva «haver pensiero di maritarla», che, come si è detto, avrebbe comportato il pagamento di una dote75. La stessa richiesta didonne per il suo sevizio rivolgeva a Piacenza a Bernardino Mandelli76. Nelle registrazioni dei mandati di pagamento dei salari si segnalano partenze e arrivi dalla corte: Pietro Armenteros, figlio diTommaso, fu assunto nel secondo semestre del 1569 come gentiluomo della bocca, senza dubbio per la benevolenza di Marghe-rita verso la madre, Livia Muti, dato che a giudizio di Aldobrandini non aveva le qualità per la carica77; Giovan Battista Ca-sati, che nel 1577 avrebbe ricoperto la carica di tesoriere generale, entrò in servizio dal 10 novembre 1569 con la carica di con-trollore; il confessore e predicatore Mariano Racciaccari da Tivoli, futuro vescovo dell’Aquila, entrò a far parte della corte nel1572 e nello stesso anno si ebbero la partenza della contessa Isabella de Luna e l’arrivo il 1o agosto della nuova dama Beatricedella Marra. Attraverso gli anni è possibile verificare cambiamenti di mansioni: nel 1572 Florio Tornielli fu per undici mesigentiluomo della bocca e per l’ultimo mese dell’anno cavallerizzo maggiore, al posto di Giulio Torres; questi, che sarebbe spi-rato il 20 agosto 1576, dal 1572 aveva assunto la carica di maggiordomo al posto di Prospero Tedesco; Matteo Borgardi da scal-co dei forestieri divenne guardaroba, succedendo a Curtio Rosello, nel secondo semestre del 1573; Giovanni Aliprandi, che neiPaesi Bassi era stato guardaroba, il 1o febbraio 1571 lasciò la carica di mastro di camera e assunse quella di mastro di casa; ma-stro di camera divenne nello stesso anno il fiammingo Francesco de Grutere; Enrico Ramon cacciatore subentrò nel 1575 a Fi-lippo di Binche nel servizio a tavola delle dame; Anastasio Perseau, «aiuta della cantina», divenne il 1o giugno 1571 credenzie-ro della tavola del maggiordomo. Nel luglio del 1577 era deceduto all’Aquila il piacentino Marcello Lampugnani78, che erastato al servizio di Margherita nei Paesi Bassi. Ugo Douverin, che aveva prestato servizio alla corte di Carlo V, prima che inquella di Margherita, era rientrato dall’Abruzzo nei Paesi Bassi per motivi di salute nell’autunno del 157779. È interessante seguire attraverso i mandati di pagamento la carriera di Hans Sapiret, che per i primi mesi del 1571 ricoprì la ca-rica di servitore di salseria a un ducato al mese e per gli altri sette mesi quella di «aiuta della dispensa» a un ducato e mezzo; nel1573 il salario aumentava a 20 scudi all’anno essendosi impegnato con il dispensiero Giaches a «tener conto e cura del pane»:ricopriva alla morte di Margherita la carica di guardaroba con un salario annuo di 57,60 ducati. Alcuni salariati ricoprivanopiù funzioni: Aurelio, cocchiere della duchessa, era anche credenziere della tavola delle dame e Cesare della Mirandola, oltre aessere cocchiere delle dame, era anche bottigliere della loro tavola80. Da una lettera di Francesco de Marchi dell’11 marzo 1566si apprende come venivano accolti questi cambiamenti nelle funzioni: «Qui si riforma la casa, cioè li officii. [...] Hanno muta-to li officiali: cioè fatto aiuto di contrarolo, ovvero contrarolo, messer Mutio Davanzati, e messer Matteo [Burgardi] che era pri-ma scalco delli gentiluomini, poi spenditore, ora è soprastante della cucina»81. Fra i gentiluomini di Margherita compare solo nel 1570 il nome di Ottaviano Malaspina di Mulazzo, assunto il 21 aprile (nonè noto che cosa avvenne in seguito di lui): era il fratello di Orante, dama d’onore della madre, che Alessandro Farnese aveva ri-fiutato, nonostante le insistenze di questa, di far entrare al suo servizio perché altri due suoi fratelli erano alla corte di Cosimo eFrancesco de’ Medici e pagavano «censo de loro luoghi al detto duca» e inoltre, essendo Ottaviano sposato e con figli, non sem-brava conveniente al principe «caricarsi di questa spesa»82. Situazione particolare a corte aveva Francesco de Marchi, forse il piùantico servitore di Margherita (faceva parte della sua corte dal 1536, dopo essere già stato alcuni anni al servizio del primo ma-rito, Alessandro de’ Medici), che stava da molti anni componendo per la stampa il suo trattato di architettura militare: da Ales-sandro Farnese gli furono inviate da Parma nel 1571 due piante, probabilmente di fortezze, che, «con la sua grande e rara intel-

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ligentia [...] di queste cose», avrebbe dovuto commentare e forse inserire nella sua pubblicazione83. Nonostante avesse appreso aleggere e scrivere in età avanzata, De Marchi aveva assunto su di sé il compito di far pubblicare libretti che descrivevano gli even-ti felici della famiglia Farnese e della duchessa, quali le feste del Toson d’Oro a Gand, che avevano visto la reintegrazione nel-l’ordine di Ottavio e l’insediamento di Margherita quale governatrice dei Paesi Bassi, le feste per le nozze di Filippo II con Eli-sabetta di Valois a Toledo con manifestazioni dell’alta considerazione in cui era tenuto Alessandro dalla famiglia reale, le nozzedi Alessandro a Bruxelles e, infine, la visita di don Giovanni d’Austria all’Aquila84. Nel corso del suo soggiorno aquilano, il19 agosto 1573, aveva intrapreso la scalata del Gran Sasso85.I gentiluomini di Margherita venivano da lei inviati presso personaggi di riguardo o familiari per esprimere felicitazioni e con-doglianze o comunicare avvenimenti importanti all’interno della sua famiglia: nel 1568 Giulio Torres fu mandato a Milano perrendere omaggio all’arciduca Carlo d’Asburgo di passaggio in Italia86; nel 1569 furono inviati a Roma Giovanni Vanderno-te per ringraziare il papa per la benevolenza dimostrata nei suoi riguardi e in quelli del figlio Alessandro e Pietro Aldobrandi-ni per caldeggiare l’assunzione di Filippo di Mansfeld presso la corte papale; Marcello Lampugnani fu spedito a Caprarola peresprimere le sue condoglianze al cardinale Alessandro per la morte della madre e alla corte imperiale, come si è detto, per con-gratularsi del matrimonio delle figlie dell’imperatore. Nel 1573 Muzio Davanzati fu a Napoli per visitare don Giovanni d’Au-stria87 e nello stesso anno Marcello Lampugnani dovette recarsi a Milano per esprimere alla vedova le condoglianze della du-chessa per la morte di Alvaro de Sande88, mentre lo stesso fu inviato nel 1576 a Parma a condolersi con Maria di Portogallo perla morte della madre89. Le missioni più importanti erano quelle presso la corte spagnola per ottenere favori da parte del re: ven-nero affidate da Margherita al segretario Armenteros, al tesoriere Fabio Lembo, che morì nel 1567 nel corso del viaggio in Spa-gna, al segretario Tommaso Machiavelli, al maggiordomo conte Prospero Tedeschi nel 1569, a Pietro Aldobrandini nel 1572.Machiavelli vantava i suoi successi e li contrapponeva agli scarsi risultati degli altri inviati in una lettera del 1586, in cui richie-deva la ricompensa promessagli, mille scudi, oltre a una pensione annua di 600 ducati, mai corrisposti90. Anche i gentiluomi-ni verso la fine della vita della duchessa, come le dame, erano originari dell’Italia meridionale: Francesco Valcarce e GiovanBattista Dura erano napoletani, Annibale Castiglioni e Tommaso Valignano venivano da Penne.I paggi, posti alle dipendenze del cavallerizzo maggiore e scelti fra membri di famiglie amiche91, al raggiungimento di una cer-ta età e completata la loro educazione entravano a servizio come gentiluomini: nel 1572 Giovanni Van der Ee, Orazio del Cac-cia e Carlo de Incart percepivano un salario di 7,5 ducati al mese, inferiore a quello di coloro che occupavano la medesima ca-rica, ma avevano più esperienza per essere più anziani (Carlo de Rede compare dal 1573, mentre Incart dovette cessare il servizionella seconda metà del 1574). La loro istruzione era affidata a religiosi: a don Lorenzo Mondenario e successivamente nel 1571a Servazio Cantelli, che cumulava senza compenso questo incarico con quello di elemosiniere, a don Pietro Baten dal 1572 al1577, a don Giacomo Fusco dal luglio del 1577; alla morte di Margherita, governatore dei paggi era il napoletano Andrea Ruiz.Nel 1586 fra gli otto paggi si trovavano lo spagnolo Agostino Samaniego, figlio dell’agente della duchessa a Madrid, quattrofiamminghi92, due tedeschi e, unico italiano, Alessandro Valignano di Cittaducale, per cui si potrebbe supporre che famiglienobili straniere desiderassero per i loro figli un’educazione italiana. Il padre del giovane abruzzese, Ascanio Valignano, avevapreso accordi per mandare anche un altro figlio alla corte di Ranuccio: Margherita, in attesa della chiamata a Parma, lo avevaaccettato in casa sua, affinché fosse meglio addestrato al servizio del nipote93.Il maggior numero di persone era impegnato nel servizio della tavola; sei erano, come si dirà, le tavole della corte: quella delladuchessa, quella delle dame, quella del maggiordomo e dei gentiluomini, quella dei paggi, quella del guardaroba e quella deisei servizi, e ogni tavola necessitava di uno scalco, di un dispensiere, di un bottigliere; la duchessa era servita a tavola dai genti-luomini della bocca, in numero di tre al tempo della sua morte. A causa di decessi era necessario provvedere frequentemente a sostituzioni nel personale di corte. Nel 1573 era morto lo spendi-tore Luca Baletto: dopo due anni Annibale Scotti, suo esecutore testamentario, inviava denaro al nipote erede, il sarto piacen-

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tino Bartolomeo Gazzola94. Giulio Torres scomparve il 20 agosto 1576 e lasciò Margherita erede di somme da riscuotere ad An-versa95. Francesco de Marchi morì a L’Aquila il 15 febbraio 1576, dopo aver servito Margherita per 42 anni, 6 mesi e 16 gior-ni, come era scritto sulla sua tomba nella chiesa di San Francesco96; la duchessa non dimenticò la figlia Cleopatra, che nel 1577entrò nel convento di San Paolo a Parma, con dote di 300 scudi da lei pagata97: nell’istituto religioso era affidata alla protezio-ne della monaca Clara Diemmi, figlia di Giuditta Terzi, dama di Margherita98. La duchessa, come dichiara in una lettera, eratutrice dei figli di Armenteros e di Livia Muti: il segretario aveva lasciato alla sua morte figli in tenera età99. Venivano favoriti da Margherita i matrimoni fra persone al suo servizio: Isabella de Beer o Sbeeren, cameriera, aveva sposato ilportiere Buccio di Penne; Margherita Catella Sangiovanni, che alla morte della duchessa diceva di averla servita per ventinoveanni e durante la sua ultima malattia, durata due mesi e diciassette giorni, di non averla mai abbandonata nemmeno per un’ora,aveva sposato Giovanni Van der Ee nel 1573100 e lamentava il trattamento ricevuto dal marito nel testamento. Descriveva cosìla sua condizione in una lettera dall’Aquila al figlio Alessandro: «Forestiera con pocha comodità, con quattro figlioli, solo conlo intertinimento che si vede nel testamento a me, senza mencione alcuna de mio marito, havendola fatta delli altri gentilominisuoi compagni che assai men di lui l’hanno servita»101. Si richiedeva talvolta a Margherita di tenere a battesimo figli di persone che erano state legate alla sua corte: nel caso di residen-ti di Parma, la duchessa inviava procura a Cosimo Masi perché la rappresentasse e visitasse, secondo l’uso, la «comadre», comeper il battesimo della figlia di Ludovico Sacca, che era stato suo auditore per lo Stato d’Abruzzo, e per la figlia di Carlo Palla-vicino e di Barbara Diemmi, figlia della sua dama Giuditta Terzi102, mentre per residenti piacentini si rivolgeva a BernardinoMandelli: lo incaricava nel 1573 di rappresentarla nel battesimo della figlia del conte Giacomo Boschetti e del figlio di AnnaScotti103. Per il battesimo del figlio maschio di Isabella Pallavicino, la duchessa mandò, invece, Francesco de Grutere, mastrodi casa104.I contatti fra l’Abruzzo e le aree in cui si concentravano gli interessi della duchessa erano tenuti anche da membri della sua cor-te, che intraprendevano viaggi per motivi personali: alcuni si recavano per sbrigare i loro affari nei Paesi Bassi, come Pietro Ar-menteros nel 1569, Servazio Cantelli nel 1571105 e Giovanni Van der Ee nel 1575106; altri andavano a Piacenza, come Giovan-ni Aliprandi nel 1571 per contrarre matrimonio107 con Ortensia Sangiovanni108, il medico Pietrabianca nel marzo del 1573 pervisitare il padre109 e il furiere Francesco Falconi nel 1576110; a Roma fu Francesco Grutere con tutta la sua famiglia per il giubi-leo del 1575111 e nel 1576 vi andarono il segretario Muzio Davanzati e Pietro Armenteros, che vi tornò anche l’anno successi-vo112; Giovan Battista Calco nel marzo del 1575 andò a Milano, dove risiedeva la madre113. Margherita manteneva agenti nei tre centri in cui si concentravano i suoi maggiori interessi, Roma, Napoli e Madrid: nella pri-ma città la posizione era occupata alla morte della duchessa da Pietro Aldobrandini, succeduto a Martio Faraglio di Lugnano,località presso Cittaducale; a Napoli da Adorno Salvi, dopo essere stata per molti anni di Giovanni Ferrante Zuñiga; a Ma-drid, come si è visto, da Samaniego e in precedenza da Oviedo. Fra i vantaggi che potevano derivare ai membri della corte di Margherita dalla loro posizione vi erano quelli di avere appogginei tribunali del ducato per cause giudiziarie loro o di parenti, di ottenere raccomandazioni per redditizi impieghi per familiarie amici e di acquisire redditi da benefici ecclesiastici per sé o per i figli, grazie agli appoggi dei membri ecclesiastici della fami-glia Farnese. Nel 1577 un nipote di Servazio Cantelli, Paolo Palmia, aveva preso parte a una rissa e Margherita chiedeva l’as-sistenza del marito perché si giungesse a una composizione114; nel 1568 Florio Tornielli raccomandava il fratello a Ottavio peruna carica a Novara115; nel 1575 Francesco Grutere richiedeva una lettera di Alessandro Farnese al bolognese Pietro Malvezzi,feudatario di Tarantola in Abruzzo, a favore di un amico napoletano, «homo di qualità et lettere», che ambiva all’ufficio di ca-pitano116; Nuccio Sirigatti sollecitava da Cosimo Masi un intervento in una causa a Poviglio a favore di Bernardino Monfrè, inquanto cognato del sarto di Margherita, Bernardino Ferrari, «che merita di essere aiutato e favorito»117; Francesco de Marchi fucostantemente alla ricerca di benefici per il figlio Marcantonio118. Per coloro che provenivano da territori abruzzesi feudi della

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duchessa, vi erano ulteriori vantaggi, come risulta da una lettera della duchessa da Namur del 3 maggio 1581 al suo auditore afavore di Teofilo Rossi di Campli, suo mastro di casa, la cui abitazione e famiglia dovevano godere degli stessi «privilegi, fran-chigie, immunità» concessi a tutti gli altri suoi dipendenti119.Margherita si preoccupava anche per la situazione finanziaria dei membri della sua corte: nel 1573 si dichiarava molto dispia-ciuta per le perdite che essi avevano subito per il fallimento di Ludovico Nicola, un banchiere italiano di Anversa, che sempreera stato ritenuto degno della massima fiducia: non solo Livia Muti ne aveva sofferto, ma anche Nuccio Sirigatti120 e Francescode Marchi121. Alcuni di essi investivano i loro risparmi in Abruzzo in operazioni mercantili connesse con il commercio dellozafferano122.

L’INVENTARIO E IL TRASFERIMENTO DEI BENI DI MAGGIOR VALORE A PARMA

Il 3 gennaio 1586 Margherita d’Austria, ormai da due mesi gravemente inferma a Ortona, dettava al notaio Giovan BattistaAtti di Leonessa le sue ultime volontà: in esse nominava erede universale il figlio Alessandro Farnese, governatore dei Paesi Bas-si e residente allora a Bruxelles123. La duchessa inseriva nel testamento disposizioni per le sue esequie e istituiva legati a favore diistituti religiosi, comunità a lei soggette, familiari e persone della sua corte; quattro erano gli esecutori testamentari, il marito Ot-tavio duca di Parma, il cognato cardinale Alessandro Farnese, il duca d’Atri Giangirolamo Acquaviva124 e il vescovo dei Mar-si, il napoletano Matteo Colli125. La morte sopravvenne il 18 gennaio e poco dopo, il 23 gennaio, giunse nella città abruzzese ildiciassettenne nipote Ranuccio accompagnato da trenta uomini a cavallo, che era partito da Parma sei giorni prima126: il giova-ne principe doveva predisporre i funerali, adottare provvedimenti per l’amministrazione dello Stato di Abruzzo, composto daundici feudi, e congedare il personale di corte. All’ufficiale della corte parmense Giovan Battista Carissimi, arrivato a Ortonail 27 gennaio, era stato affidato l’incarico di compilare un primo elenco di «ori, gioie, argenti et altri mobili»appartenuti alla de-funta e di valutare gli aspetti finanziari della situazione venutasi a creare127. Il 1o febbraio nella città adriatica era arrivato ancheil precettore di Ranuccio, il conte Pomponio Torelli, letterato di grande fama, accompagnato da un figlio e da tre servitori, cheil duca Ottavio aveva incaricato di scortare a Roma, dopo la sosta in Abruzzo, il giovane principe, insegnandogli come «go-vernarsi et usar cortesia con tutti»128. Il mantenimento giornaliero delle novanta persone della corte di Margherita che si trovava-no a Ortona, cui erano da aggiungere le sessanta giunte da Parma, e quello di diciannove muli e quattordici cavalli, comporta-va una spesa, secondo una stima del mastro di casa, di 40 scudi al giorno129, mentre i salari da corrispondere annualmente aimembri della corte della defunta, oltre ai rimborsi per gli affitti e per il vitto dovuti a coloro che non risiedevano nel palazzo del-la duchessa, ammontavano a più di 14.000 scudi130. Fino ad allora i salariati avevano maturato un credito di 5.000 ducati131 edera quindi necessario procedere rapidamente al loro congedo per contenere le ingenti spese.Il principe Ranuccio aveva immediatamente inviato il cavalier Rinalducci, membro del suo seguito, a Napoli a «far compli-menti con il Vicerè» e a richiedere il permesso di far uscire «dal regno» i denari lasciati dalla duchessa: era stato alloggiato nelpalazzo della principessa di Bisignano, figlia del duca di Urbino e di Vittoria Farnese, e quindi nipote del duca Ottavio, e ilvicerè spagnolo lo aveva «favorito estraordinariamente nella prestezza dell’audienza e nelle belle parole», ma non gli aveva con-cesso l’autorizzazione a esportare il denaro contante, sostenendo che l’importo era considerevole e che nello Stato vi era scarsitàdi mezzi di pagamento132. Aveva anche espresso il suo interesse ad acquistare una serie di arazzi tessuti con fili d’oro e d’argen-to posseduta da Margherita133 e la moglie aveva confidato alla principessa di Bisignano che aspettava la vendita all’asta degli og-getti di valore dell’eredità, «all’usanza di Spagna», per comprarla134. La principessa, che aveva replicato alla dama spagnola co-me in Italia non si procedesse a vendite per saldare i debiti della persona scomparsa135, aveva ripetutamente manifestato aRinalducci il suo desiderio di avere in dono alcune delle belle cavalle da cocchio che sapeva possedute dalla defunta, offrendo

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in cambio i quattro più bei puledri del suo allevamento, e il suo maggiordomo aveva dichiarato che avrebbe gradito parte delleforme di formaggio parmigiano che si fossero trovate nella dispensa136. Il corpo di Margherita nel frattempo era stato portato, «senza forma alcuna di esequie», nella sagrestia della cattedrale di Orto-na da otto gentiluomini, cinque della sua corte e tre del seguito del principe, e posto su di una tavola coperta di velluto nero, col-locato sotto un baldacchino della stessa stoffa, alla presenza del vescovo e dei canonici, i quali, a sottolineare la mancanza di so-lennità dell’evento, non portavano il rocchetto, la veste liturgica con guarnizioni ricamate indossata sopra l’abito talare. Il giornodopo era stata fatta un’elemosina generale di frumento, carne, vino e denari ai conventi «et di pane a tutti li poveri che ne volse-ro», ma era necessario provvedere al più presto a congedare, non solo per motivi economici ma anche per ragioni di spazio, co-loro che avevano servito la duchessa: Margherita aveva fissato la sua residenza nel palazzo di un nobile della città, Camillo deSanctis, non molto grande, tanto che le dame vi erano «come impregionate in poche camare», per cui era necessario lasciarle par-tire al più presto per le loro case, dopo aver fornito loro l’abito da lutto prescritto nel testamento137. Il 21 febbraio arrivò a Ortona il conte Giacomo Piozasco, anziano maggiordomo di Alessandro Farnese, residente a Parma138,che aveva ricevuto dal principe procura, rilasciata a Bruxelles il 26 gennaio, quando ancora non gli era giunta notizia del deces-so della madre, di redigere l’elenco di tutto quello che ella possedeva e di prendere provvedimenti in suo nome139: il principe ave-va in seguito accettato l’eredità senza condizioni e aveva incaricato il padre di curare i suoi interessi, per cui Piozasco dovevaprendere ordini dal duca140. La successione di Margherita era resa complessa, oltre che dalla soddisfazione dei numerosi legati, dalla causa, per cui da qual-che tempo si stava trattando una composizione, che la duchessa aveva in corso con Caterina de’ Medici, erede del suo primomarito, Alessandro duca di Firenze, e dal contenzioso con la famiglia granducale relativo agli affitti su immobili, di cui Mar-gherita aveva goduto l’usufrutto: Alessandro aveva deciso di accantonare una parte dei denari liquidi ritrovati nelle casse dellamadre per utilizzarli in caso si giungesse a un accordo con la regina di Francia141. Pochi giorni dopo l’arrivo di Piozasco, il 24febbraio, Ranuccio, come disposto da Ottavio, partiva per l’Aquila, dove assisteva alla solenne cerimonia pubblica in onoredella defunta142, e successivamente per Roma, passando per Cittaducale143, accompagnato da Torelli e da Carissimi. Questi,prima di partire dalla città abruzzese, aveva rimesso gli oggetti più preziosi nelle mani del maggiordomo di Alessandro, che ini-ziò il 26 febbraio l’inventario dei beni, cui seguì, a partire dal 29 maggio, quello dell’Aquila. I beni di maggior valore, «gioie, ori et argenti», ma anche la maggior quantità possibile di «mobili pretiosi [...] le tapezzarie, let-ti et cose più importanti», furono avviati a Parma su diciassette muli e fatti sostare in Ancona per attendere l’arrivo della salmadi Margherita e formare un unico convoglio144. Il cardinale Alessandro aveva inviato sul Tronto, confine fra lo Stato della Chie-sa e il Regno di Napoli, quaranta archibugeri a cavallo, provenienti dal ducato di Castro, che avevano atteso il corteo funebreper garantire la sicurezza del prezioso carico sino a Parma145: le strade dell’ascolano erano, infatti, rese pericolose in quegli annidalla presenza di bande di briganti146. Pietro Aldobrandini, capo del convoglio, comunicava da Bologna il 30 aprile che la not-te precedente a Imola ottanta banditi a cavallo erano penetrati in città per liberare tre prigionieri, ma si considerava ormai in sal-vo avendo con i suoi viaggiato «molto cauti»: con una scorta di cavalleggeri, «graziosamente» fornita dal legato pontificio, si sa-rebbe incamminato il giorno seguente per Modena147. Il corpo della duchessa era condotto «scopertamente e con pompa»,accompagnato da alcuni preti con torce accese, «così per la strada, come anco nel entrar nelle città», e da membri della corte diMargherita che ritornavano a casa in Lombardia e nei Paesi Bassi148. La decisione era stata presa dal marito Ottavio, «conside-rato la qualità di Madama et l’obbligo della dignità et reputatione di casa nostra»: il duca aveva scartato l’alternativa del viag-gio per mare, molto meno costosa, ma meno onorevole e più rischiosa, dichiarandosi pronto a sostenere la spesa se il figlio nonl’avesse approvata149. Per il trasporto degli oggetti di valore era stato necessario superare difficoltà frapposte dal vicerè di Napo-li, che, come si è detto, non era inizialmente disposto a concedere il permesso di esportarli dal regno150. L’autorizzazione a tra-sferire il contante e gli oggetti di valore fu infine concessa dopo un intervento congiunto del duca e del figlio sulla corte di Ma-

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drid151: i Farnese erano imbarazzati, in quanto, impegnati, come si è detto, nella contesa legale con Caterina de’ Medici, avreb-bero dovuto fornire elenchi dei beni della defunta, fra cui si trovavano le celebri gemme che le erano pervenute dalla famiglia fio-rentina152. Altri beni in trentotto colli furono spediti da Piozasco nel successivo settembre, caricati all’Aquila su diciannove mu-li e quasi tutti imbarcati da Ortona a Ferrara, da dove avrebbero raggiunto Parma via Po (le lettighe e altre cose sarebbero statetrasportate successivamente con il viaggio di ritorno di navi giunte da Ferrara in Abruzzo per la fiera di Lanciano)153.

1 C. PIOT, Inventaire des Joyaux et autres objets de prix trouvés dans la succession de Marguerite deParme, in «Bulletin de la Commission Royale d’Histoire», s. V, V, 1895, pp. 328-356.2 A. RONCHINI, Giulio Clovio, in «Atti e Memorie delle Deputazioni di Storia Patria perle Provincie Modenesi e Parmensi», III, 1865, pp. 259-270. L’autore così lo descrive: «UnInventario delle suppellettili di Margherita d’Austria, segnato coll’anno 1586 (ms. nel-l’Archivio Governativo di Parma)».3 Pregevole è la descrizione del documento in S. MANTINI, Una corte rinascimentale pocomen che reale: il palazzo di Margherita tra ingressi, feste e cerimonie, in W. Capezzali, Il palaz-zo di Margherita all’Aquila, Pescara 2010, pp. 94-135.4 C. GASPARRI (a cura di), Le gemme Farnese, Napoli 2000, e da ultimo R. PENNAIOLI,Pregio e bellezza. Cammei e intagli dei Medici, Livorno 2010.5 Per i libri di contabilità di Margherita del periodo trascorso nei Paesi Bassi come gover-natrice, si veda A. DENUNZIO, Nuovi documenti sul mecenatismo di Margherita d’Austria, in«Aurea Parma», LXXXI, 1997, pp. 271-296. 6 J.-L. MOUSSET e K. DE JONGE (a cura di), Un prince de la Renaissance. Pierre-Ernest deMansfeld (1517-1604), Lussemburgo 2007, pp. 463-473.7 S. NIWA, Madama Margaret of Parma’s patronage of music, in «Early Music», XXXIII, 2005,pp. 25-37; F. ZIMEI, Scene di vita musicale alla corte aquilana di Margherita d’Austria, in Capez-zali, Il Palazzo cit., pp. 142-149.8 G. BERTINI, Composizioni della libreria farnesiana e la musica alla corte di Ottavio Farnese, inM. Capra, A Messer Claudio, Musico. Le arti molteplici di Claudio Merulo da Correggio (1533-1604) tra Venezia e Parma, Parma-Venezia 2006, pp. 65-78. 9 M. GIUSTO, I «puttini» di Madama Margherita: nuovi contributi all’iconografia farnesiana, in «Stu-di in onore di Alberto Spigaroli», Piacenza 2007, pp. 211-223.10 A. PÉREZ DE TUDELA, Documenti inediti su Giulio Clovio al servizio della famiglia Farne-se, in «Aurea Parma», LXXXIV, 2000, pp. 281-307; EAD., Giulio Clovio y la corte de Fe-lipe II, in Felipe II y las artes, Madrid 2000, pp. 167-182.11 Si veda con bibliografia precedente G. BERTINI, Ottavio Farnese, la bottega dei Miseroni aMilano e l’intagliatore di diaspri Giovanni Maria Tortorino, in «Aurea Parma», XCIV, 2010,pp. 321-328. Corrisponde alla descrizione di un oggetto dell’inventario (f. 3) la testa di zi-bellino di cristallo di rocca della collezione Thyssen-Bornemisza di Madrid.12 M. PANNUTI, L’arte e la ritrattistica nelle medaglie della Collezione Farnese, in Museo Nazio-nale di Capodimonte. La Collezione Farnese. Le arti decorative, Napoli 1996, pp. 253-303; L.TRAVERSI, ???13 A. DE NICOLA, Il vecchio «Palazzo della Comunità» di Città Ducale, in «Lunario Roma-no», 1985, pp. 91-112 e ID., Margarita d’Austria e d’Abruzzo, 1983, pp. 77-85. 14 ASN, AF, 1171/II, lettera del camerlengo e priori di Cittaducale a Margherita del 23agosto 1568, citata in DI NICOLA, Il vecchio «Palazzo della Comunità» cit. 15 ASP, CFI, 49, minuta di lettera di Margherita a Giraldo Giraldi del 2 novembre da Par-ma: «Poiché la staggione è così inanti che malamente si può fabricar, attenderete a far farela resolutione al consiglio publico di far la fabrica quanto prima si potrà et aciò che venen-do la primavera ci si possi subito darli principio. Solicitarete che si ponghi insieme il da-naro perciò necessario, affinché non si perda poi tempo quando sarà buon fabricare».16 ASN, AF, 1171/II, lettere di Nofrio Natio a Margherita del 15 febbraio e del 13 marzo1569, citate in DI NICOLA, Il vecchio «Palazzo della Comunità» cit.17 ASN, AF, 1895, cit.18 RONCHINI, cit., lettera di Francesco de Marchi a Giovan Battista Pico del 20 settembre1569, p. 166.19 ASP, Mappe e disegni, 49/20. È stato recentemente pubblicato in R. J. TUTTLE, B.ADORNI, C. L. FROMMEL e C. THOENES (a cura di), Jacopo Barozzi da Vignola, Mila-no 2002, pp. 238-239. Il disegno è riprodotto in LEFEVRE, «Madama» Margarita cit., p. 253. 20 M. CENTOFANTI, Fonti e documenti per la storia della città dell’Aquila: il ruolo del centro civi-co nella definizione della forma della città e le sue trasformazioni, Lanciano 1979; L. LOPEZ, Pa-

lazzi regi e palazzi del magistrato nell’Aquila, in «Bullettino della Deputazione Abruzzese diStoria Patria», LXXIV, 1984, pp. 49-120; M. CENTOFANTI, Il Palazzo di Margheritad’Austria all’Aquila e l’immagine della città nel Cinquecento, in Mantini, cit., pp. 200-226; ID.,Il Palazzo e la Città (XIV-XX sec.), in W. Capezzali, Il Palazzo di Margherita d’Austria al-l’Aquila, Pescara 2010, pp. 38-81. 21 Selvaggio Cantelli, elemosiniere; Giulio Torres, maggiordomo; Nuccio Sirigatti, segre-tario; Hugo Doverino, cavallerizzo d’onore; Florio Torniello, cavallerizzo maggiore; Car-lo Pietrabianca, medico; Muzio Davanzati, segretario; Giovanni Aliprandi, mastro di ca-sa; Guglielmo Scotti, auditore dei conti; Giovan Battista Casati; Giulio Boccabella,graffiero; Alessandro Danella, aiutante del mastro di casa; Francesco de Marchi; MarcoVinch, musico; Hans, maniscalco cavallerizzo; Paolo del Grande, portiero di camera;Buccio di Civita di Penne, Bernardino da Faenza e Giulio Scarano, portieri di sala; Bo-nello da Pisa, spenditore; Lodovico Pupino, soprastante della biada; Berardo Porata, uc-cellatore; Matteo Bonadeo, scopatore. 22 Si veda F. DE MARCHI, Breve trattato nella venuta che fece la prima volta all’Aquila il Serenis-simo Don Giovanni d’Austria per visitar Sua Altezza, L’Aquila 1575.23 RONCHINI, cit., p. 176. 24 Pico Fonticulano, BPA, ms. 57, ff. 184v-185r, trascritto in CENTOFANTI, cit., pp. 207-208.25 CLEMENTI, cit., pp. 114-115.26 ASP, CFE, Abruzzi, 166, minuta di lettera di Margherita a Guidacci del 27 giugno1573.27 A. CLEMENTI, Storia dell’Aquila dalle origini alla prima guerra mondiale, Roma-Bari 1998,p. 114: nel febbraio del 1574 Giovanni Aliprandi vende quattro buoi bianchi.28 LEFEVRE, «Madama»... cit., p. 292.29 Ibid., p. 324.30 ASP, CFI, 143, lettera di Ottavio Farnese al figlio Alessandro del 15 aprile 1586.31 R. LEFEVRE, Documenti sul Palazzo Farnese di Ortona, in Ricerche su Madama Margaritad’Austria e l’Italia del ’500, Castelmadama 1980, pp. 185-192.32 ASP, Epistolario scelto, 21, ad vocem Caronica Gregorio.33 ASN, AF, 1202, «Volume di scritture che riguardano le spese della fabrica del Palazzodi S.A. Serenissima in Ortona».34 ASN, AF, 1899, minuta di lettera di Margherita a Giovanni de Bernardi del 24 febbra-io 1584.35 A. RONCHINI, I La chiesa del Gesù in Roma. II Giacomo Della Porta. III Gregorio Caroni-ca, in «AMDMP», VII, 1874, pp. 19-35; R. LEFEVRE, La missione in Abruzzo di GregorioCaronica, architetto della fine del Cinquecento, in Strenna dei Romanisti, 1976, pp. 40-47; ID.,Documenti sul Palazzo Farnese di Ortona, in Ricerche su «Madama»... cit., pp. 187-192.36 ASP, CFI, 143, lettera di Ottavio Farnese al figlio Alessandro del 15 aprile 1586: «Cir-ca alla fabrica del Palazzo et chiesa d’Ortona ho dato ordine a Piozasco che attenda a farfare la chiesa di quella materia che sono in essere et questo per l’obligo che haveva d’esse-guir la mente di Madama, ma quanto al Palazzo gli ho scritto che sopraseda facendo farcoprir quel che è fatto con manco spesa che sarà possibile, accioché non ruini». 37 La conferma di Gregorio XIII è in ASP, CFE, Abruzzi, 166.38 ASP, CF, 141, «Rolo delli salariati di casa di S.A. delli anni 1569-70-71-72-73-74 coni fitti de logiamenti et di poi si sono gionti li rolli delli anni 1575 et 76 et 1577». Dal 1573,dal tempo del trasferimento della corte da Cittaducale all’Aquila, sono indicati anche irimborsi per le spese per l’affitto e per il vitto per i salariati che non risiedevano a corte.39 ASN, AF, 1624, «Istruzioni al furiere», pubblicate in G. BERTINI, Le nozze di Alessan-dro Farnese. Feste alle corti di Lisbona e Bruxelles, Milano 1997, pp. 139-141.40 ASP, CF, 250, «Ordinario di quel che dalla dispensa et cucina si deve dare dare il gior-no di carne et la mattina per la tavola di S. Alt.a...». Il documento sarà discusso successi-vamente.

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41 Due gentiluomini della bocca, infatti, il conte Annibale Scotti e Florio Tornielli (si ve-da RONCHINI, cit., lettera di Francesco de Marchi del 20 settembre 1569 da Leonessa: «Ilsignor Florio arrivò sano il 19 di questo». Forse Tornielli aveva preso un congedo nei pri-mi mesi del 1569), entrambi al servizio della duchessa nei Paesi Bassi, appaiono nei regi-stri solo a partire dal secondo semestre del 1569, mentre un segretario, Ostilio Valenti, sisarebbe licenziato, come vedremo, nel maggio dell’anno successivo e questo può spiegarel’assenza del suo nome.42 Le dame che erano presso Margherita non percepivano salari, ma avevano, come i pag-gi, «spesa, vestiti et alloggiamento in corte». 43 P. HURTUBISE, La «table» d’un cardinal de la Renaissance. Aspects de la cuisine et de l’hospita-lité à Rome au milieu du XVI siècle, in «Mélanges de l’Ecole française de Rome. Moyen-Age,Temps modernes», XCII, 1980, pp. 249-282. Al servizio del cardinale si trovava il figliodi Contessina, Paolo Ettore, che intraprenderà carriera ecclesiastica; si veda la sua letterain ASP, CFI, 76; militare e partecipe della battaglia di Lepanto fu il figlio Onorio. Il no-me della nobildonna scompare dai ruoli nel secondo quadrimestre del 1576.44 La sua morte è del 29 luglio 1577, come risulta dai ruoli; si veda ASP, CFPP, 141.45 In ASP, CFI, 49, due lettere di Florio Tornielli, una al duca Ottavio del 7 novembre1568 e un’altra al suo segretario Giovan Battista Pico, s.d., per richiedere la carica di teso-riere delle entrate a Novara per il fratello Giacomo.46 ASP, CFI, 50, minuta di lettera di Margherita a una sconosciuta «illustrissima Signora»del 29 marzo 1569 da Parma. Botta compare nei ruoli solo nel 1569 e nel 1570, ma nonnel 1571. In VALENTE, cit., si cita un atto del 22 marzo 1570, in cui nomina un procu-ratore per un atto riguardante una cappellania nella cattedrale di Tortona. La città di na-scita si desume da un documento del 1569, citato in DI FLAVIO, cit., p. 175, n. 30. Di luiscriveva Pietro Aldobrandini a Cosimo Masi il 17 luglio 1569, in ASN, AF, 1895: «IlBergonzo serve con tanto amore et diligenza che ogni giorno acquista grazia et benevolen-tia appresso S.A.».47 ASP, CFI, 55, lettere di Cosimo Masi a Giovan Battista Pico del 7 marzo 1571 e di Gio-van Battista Pico a Cosimo Masi dell’8 marzo 1571: «Mi scordavo di avisar V. S. che ilSignor Borgonzo nel passar suo de qui fece riverenza al Signor Duca dal quale fu ben vi-sto et accarezato come ha fatto costì il Signor Principe, ma il Signor Giovanni Alfonso[Maurello], che insieme al capitano Jacomo Sanguigno gli tennero compagnia continua-mente a cavallo et a pie’, si è hauto a disperar havendo inteso depoi che è partito dal servi-tio di Madama con mala satisfattion di S.A., perché se l’havesse saputo, dice che non ha-ria fatta questa fatiga, ma per mio giuditio i nostri padroni han fatto prudentemente diaccarezarlo per esser nipote o parente del cardinal Morone». 48 M. BELARDINI, Margherita d’Austria, sposa e vedova del duca Alessandro de’ Medici, in Man-tini (a cura di), cit., pp. 25-54. 49 RONCHINI, cit., lettera di Francesco de Marchi a Giovan Battista Pico del 14 gennaio1560, p. 4.50 ASN, AF, 1900, minute di Margherita a Giovan Ferrante Zunica del 13 luglio, del 4 e12 ottobre 1577.51 ASN, AF, 1895, lettera di Pietro Aldobrandini a Cosimo Masi del 3 settembre 1569.52 ASP, CFE, Bologna, 191, lettera di Tommaso Machiavelli a Cosimo Masi del 6 settem-bre 1570, in cui sollecitava l’intervento di Alessandro Farnese per fargli ricuperare il fa-vore della duchessa. Su Armenteros, si veda S. DERKS, Madama’s Minister: Tomás de Ar-menteros at the Court of Margarita of Austria, in Agentes e Identidades en movimiento. España y losPaíses Bajos Siglos XVI-XVIII, Madrid 2011, pp. 49-69.53 RONCHINI, cit., lettera di Francesco de Marchi a Giovan Battista Pico del 28 maggio1568, pp. 158-159. La lettera così continuava: «Il dolore che io ne sento è grande, perchévorria almeno s’ei venisse a uscir fuori di questa Casa, che non fusse per cosa che lo pre-giudicasse nell’onore, siccome spero che non serà cosa che importi nell’onore. Ei partì diqui senza dire altro».54 ASP, CFE, Bologna, 191, lettera di Tommaso Machiavelli al duca Ottavio del 22 no-vembre 1570. 55 M. J. RODRÍGUEZ-SALGADO, The court of Philip II of Spain, in R. Asch e A. Birke (acura di), Princes, patronage and the nobility. The court at the beginning of the Modern Age c. 1450-1650, Oxford 1991, p. 236.56 Si veda la lettera di Tommaso Machiavelli a Cosimo Masi del 1o maggio 1586, in ASP,CFI, 143.57 Su Armenteros, si veda anche la voce di S. DERKS, in Diccionario Biografico Español, V,Madrid 2011, pp. 466-469.58 ASP, CFE, Roma, 461, lettere di Ostilio Valenti al duca Ottavio e Giovan Battista Pi-co del 13 maggio 1570.59 ASN, AF, 1895, lettera del 23 agosto 1569: «Messer Mutio Davanzati è stato dato daS.A. per compagno a Messer Hostilio et da Roma fra due giorni comparirà un controlor

novo».60 ASP, CFI, 142, lettere di Giovanni Paolo Taddei ad Alessandro Farnese del 18 febbra-io e dell’11 marzo 1586: «Ho servito l’Altezza di Madama due soli anni [...] nella sua se-creteria in compagnia della buona memoria del Signor Mutio Davanzati, et poi solo, ra-presentando la persona del secretario, del quale mai è stata fatta elettione, e il Signor NuccioSirigatti ha governato il tutto, et da esso ha avuto dipendenza ognuno, ma io poco aven-turato son stato seco, et però molti danni ho patito et pato ancora». Taddei aveva contrat-to debiti, perché il suo salario di 7 scudi il mese non era sufficiente a farlo vivere con il de-coro necessario; aspettava un avanzamento, ma non finché fosse in vita il Sirigatti, «perchéesso accomodava tuttavia i suoi dipendenti et cortigiani, fra i quali non vi era incluso io,sendo della setta del detto Davanzati secretario, fra quali vi era gara». 61 ASP, CFE, Bologna, 191, lettera di Tommaso Machiavelli a Giovan Battista Pico del23 gennaio 157262 ASN, AF, 1895, lettera di Pietro Aldobrandini a Cosimo Masi del 27 febbraio 1586.La lettera così continuava: «A me mi sono tocchi ducati 2000, che son pur assai, de’ qua-li mi fece gratia S.A. molti giorni sono per li servitii che li ho fatti in Spagna e mi havevadato l’assignamento sopra le terze delle sue entrate che si riscuotono al mese d’aprile pros-simo et nel testamento lascia che mi sia cumplita questa partita senza altro et come ho det-to resto satisfattissimo, seben in morte non mi lascia S.A. come fa agli altri et questa è sta-ta manifattura dell’Amico». 63 ASP, CCF, 18, fasc. 10, «Copia d’una police scritta da Giovan Battista Casati al Presi-dente», in cui Casati affermava che Sirigatti non aveva giustificato la riscossione di affittidi immobili pagati dalla corte granducale di Firenze nel 1573.64 ASN, AF, 1895, lettera di Nuccio Sirigatti a Giovan Battista Pico del 12 marzo 1586.65 RONCHINI, cit., lettera di Francesco de Marchi a Giovan Battista Pico del 18 marzo1565, p. 20.66 ASP, CFE, Paesi Bassi, 108, minuta di lettera di Margherita a Ottavio del 12 febbraio1565.67 ASN, AF, 1895, lettere di Pietro Aldobrandini a Cosimo Masi del 23 agosto e del 3 set-tembre 1569.68 RONCHINI, cit., lettera di Francesco de Marchi a Giovan Battista Pico del 7 maggio1566: «Ma che diremo della Signora Contessa Margherita, che quasi nacque in casa diSua Altezza? Alla quale l’Altezza di Madama mostrò sempre di amarla e ora vole per pe-gno o per segno di amore la Signora Giulia sua figliuola, la quale resta con Sua Altezzaper dama di onore». 69 ASP, CFE, Bologna, 190, lettera del cardinale Paleotti al cardinal Farnese del 24 luglio1568: «Supplicai la Serenissima Madama perché accettasse a suo servitio una mia nipote,bene educata, figliola di Messer Camillo. Ella, sì come mi riferisce il Fiume, ha mostratomolta buona volontà verso di noi, ma pare che si disponghi a farlo più volentieri per inter-cessione di V. S. Illustrissima facendomi sapere che, scrivendogliene ella, l’accetterà». 70 ASP, CFE, Abruzzi, 167, minute di lettere di Margherita a Camillo Paleotti del 14 feb-braio e 17 ottobre 1576: la duchessa dichiarava di non essere in grado di intervenire in al-cun modo nelle trattative, rifiutando quindi il suo aiuto.71 ASP, CFE, Abruzzi, 166, minuta di lettera di Margherita a Bernardo Soldani del 12maggio 1573.72 Ibid., minuta di lettera di Margherita a Fernando Torres del 4 maggio 1573.73 Ibid., minuta di lettera di Margherita all’abate di San Saluto del 6 novembre 1572.74 Ibid., minuta di lettera di Margherita a Livia Muti del 18 marzo 1573. 75 Ibid., minuta di lettera di Margherita a Livia Muti del 16 giugno 1573.76 Ibid., minuta di lettera di Margherita a Bernardino Mandelli del 12 maggio 1573.77 ASN, AF, 1895, lettera di Pietro Aldobrandini a Cosimo Masi del 3 ottobre 1569: «Ot-to giorni sono comparse qui il Signor Pietro d’Armenteros et è stato subito accettato pergentilhomo della bocca con essere un giovane si può dir matto».78 ASN, AF, 1900, lettera di Nuccio Sirigatti a Cosimo Masi del 30 luglio 1577: «Marcel-lo Lampugnani doppo l’essere stato alcuni giorni malato di febbre et oppilationi se ne pas-sò a miglior vita domenica notte con dispiacere di tutti che in vero era buonissimo gentil-huomo et da ben».79 Lettera del cardinal Granvelle a Margherita del 15 settembre 1577, in Correspondance ducardinal de Granvelle 1565-1583, Bruxelles 1887, pp. 262-263.80 ASP, CF, 141.81 RONCHINI, cit., lettera di Francesco de Marchi a Giovan Battista Pico dell’11 marzo1566, p. 53.82 ASP, CFI, 51, lettera di Giovan Battista Pico al duca Ottavio del 12 novembre 1569.83 ASP, CFE, Abruzzi, 166, lettera di Nuccio Sirigatti a Cosimo Masi del 12 gennaio 1571. 84 Su De Marchi, si vedano da ultimo B. DE GROOF e G. BERTINI, Francisco de Marchi yla Monarquia Espanola, in C. J. Hernando Sanchez (a cura di), Las fortificaciones de Carlos

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V, Madrid s.d., pp. 388-411 e G. BERTINI, Francesco de Marchi: una biografia aggiornata, inC. Robotti (a cura di), Dai Farnese ai Borbone famiglie europee. Costruire Stati, Lecce 2006,pp. 221-230. 85 A. CLEMENTI (a cura di), Il Corno Monte, cronaca della prima ascensione sulla vetta del GranSasso d’Italia effettuata il 19 agosto 1573. 86 ASP, CFI, 49, minuta di lettera di Margherita al duca d’Albuquerque del 2 novembre1568.87 ASP, CFE, Abruzzi, 166, minuta di lettera di Margherita a Caterina de Luna del 20 no-vembre 1573. 88 Ibid., minuta di lettera di Margherita a Marcello Lampugnani del 27 novembre 1573.89 ASP, CFE, Abruzzi, 167, lettera del 30 novembre 1576.90 ASP, CFI, 143, lettera di Tommaso Machiavelli a Cosimo Masi del 1o maggio 1586:«Quando eravamo in Fiandra Madama mia Signora [...] non potea tollerare i portamen-ti del Duca d’Alba, instigata però più dai capricci et dalla paura dell’Armentero che daaltro, mandò diverse persone in Ispagna per haver licenza, ma nulla riportarono, perchétutti attesero, et in questa occasione et in altra, agli interessi loro et non al servitio della Se-renissima Padrona. Il Lembo domandò gratia per sé, Alonso il medesimo, l’Armenteroattese a giocare, del Conte Prospero non parlo. L’A.S. mandò me finalmente et riportainon sol quanto si desiderava, ma donativi di rendite grossissime et lettere di propria manodi S.M. Cattolica piene di affetti et d’effetti, tal che l’A.S. piangea di tenerezza et benedi-va la mia diligenza et la mia fede et allhora in presenza dell’Armentero et mia ordinò al Si-gnor Nuccio che nei libri di S.A. mi facesse creditore di mille scudi per pagarmeli in Ita-lia, offerendosi che volea farmi anchor mercede di pensione di 600 scudi con dire che nonhavea mai havuto né servitore né amico che le haveva apportato tanto honore et tanto com-modo quanto havea ricevuto da me, cose tutte che maggiormente accesero contra di me gliiniqui miei persecutori». 91 ASN, AF, 1895, minuta di lettera di Margherita a Zunica del 5 gennaio 1572: «Il Siri-gatti ci ha riferito del paggio che ci havete trovato per essere nipote di vostra moglie et pro-posto da voi senz’altro lo accettamo così insieme con quello che ci ha trovato Giulio Tor-re. Gli potrete mandare qua quanto prima et del parente vostro si terrà particolarprotettione». 92 ASN, AF, 1295, 839, minuta di lettera di Margherita al padre del 16 febbraio 1581 daNamur: «Alli 8 del presente comparve qui Don Agustino vostro figlio con buona sanità.[...] Egli dà di sé buonissima aspettatione et crediamo che riuscirà al nostro contentamen-to»; e 840, minuta di lettera di Margherita della stessa data alla madre, donna Beatrice deFrias y Bravamonte.93 ASP, CFI, 142, lettera di Annibale Scotti a Giovan Battista Pico del 4 febbraio 1586.94 ASP, CFE, Abruzzi, 167, lettera di Annibale Scotti a Cosimo Masi del 6 novembre1575.95 VALENTI, cit. Giovanni Van der Ee è uno dei procuratori nominati da Margherita conatto del 26 agosto 1577 per riscuotere in Anversa le somme a lei pervenute in eredità daGiulio Torres. 96 Su De Marchi in Abruzzo, si veda E. MATTIOCCO, La visita di Don Giovanni d’Austriaa Madama Margherita nel 1573, in «Bullettino della Deputazione Abruzzese di Storia Pa-tria», LXXVIII, 1988, pp. 291-321.97 ASP, CFE, Abruzzi, 167, lettera di Giovanni Aliprandi a Cosimo Masi del 4 giugno1577; da una lettera dell’Aliprandi a Masi del 18 giugno 1577, in ASN, AF, 1895, si ap-prende che Margherita aveva cercato di ottenere i rami delle fortezze di Francesco de Mar-chi che erano stati dati al convento di ???.98 ASP, CFE, Abruzzi, 167, lettera di Giuditta Terzi a Cosimo Masi del 13 agosto 1577 elettera di Nuccio Sirigatti a Cosimo Masi del 3 settembre 1577: «Poiché la figlia della Si-gnora Giuditta ha accettato in governo et custodia la figlia del Capitano Francesco et chedomenica si deve vestire, sarà finita questa pratica».99 ASP, CFE, Abruzzi, 166, minuta di lettera di Margherita all’abate di San Saluto del 6novembre 1572. 100 Per i documenti relativi alla dote di Margherita Sangiovanni, si veda T. VALENTI, No-tizie di personaggi fiamminghi alla corte di Margherita d’Austria, in «Bulletin de l’Institut Histo-rique Belge de Roma», XIV, 1934, pp. 131-156.101 ASP, CFI, 142, lettera di Margherita Sangiovanni ad Alessandro Farnese da Ortonadel 2 febbraio 1586.102 ASP, CFE, Abruzzi, 167, lettere di Margherita a Cosimo Masi del 25 novembre 1575e del 30 novembre 1576; si vedano anche le lettere di Nuccio Sirigatti a Masi del 13 dicem-bre 1575 e ???.103 ASP, CFE, Abruzzi, 166, minuta di lettera di Margherita a Bernardino Mandelli del12 maggio 1573.104 ASP, CFE, Abruzzi, 167, minuta di lettera di Margherita del 15 giugno 1577.

105 VALENTI, cit. Giovanni Van der Ee in un atto del 26 giugno 1571 testifica l’identità ele generalità di Cantelli che sta partendo per il Brabante e le Fiandre.106 ASP, CFE, Abruzzi, 167, lettera di Nuccio Sirigatti a Cosimo Masi del 22 febbraio1575.107 ASP, CFE, Abruzzi, 166, lettera di Nuccio Sirigatti a Cosimo Masi del 4 dicembre1571.108 C. GRECO, Penne capitale farnesiana. Lo stato aprutino di Margarita d’Austria, Penne 1988,p. 70. Dal matrimonio nacque Tarquinia, che fu tenuta a battesimo da Giulia Mandellinel 1574 nella chiesa di Santa Maria di Paganica.109 ASP, CFE, Abruzzi, 166, lettera di Nuccio Sirigatti a Cosimo Masi del 4 marzo 1573.110 ASP, CFE, Abruzzi, 167, lettera di Nuccio Sirigatti a Cosimo Masi del 30 novembre1576.111 Ibid., lettera di Francesco de Grutere a Cosimo Masi dell’8 dicembre 1575.112 Ibid., lettera di Nuccio Sirigatti a Marzio Faraglio del ???.113 ASP, CFE, Abruzzi, 166, lettera di Nuccio Sirigatti a Cosimo Masi del 4 marzo 1573.114 ASP, CFE, Abruzzi, 167, lettera di Margherita a Ottavio del 23 agosto 1577.115 Si veda la nota 101.116 ASP, CFE, Abruzzi, 167, lettera di Francesco de Grutere a Cosimo Masi del 28 settem-bre 1575.117 Ibid., lettera di Nuccio Sirigatti a Cosimo Masi del 24 aprile 1576.118 ASP, CFE, Toscana, 569, lettera del cardinale Sforza di Santa Fiora a Ottavio Farneseda Santa Fiora del 12 luglio 1568.119 ASN, AF, 1900, minuta di Margherita all’auditore Baiardi del 3 maggio 1581 da Na-mur. 120 ASP, CFE, Abruzzi, 166, minuta di lettera di Margherita a Livia Muti del 16 giugno1573: «Potete essere certa che la perdita che vi tocca per la disgratia del Nicola ci dispiaceinfinitamente et in vero che è stata una cosa a me incredibile ateso che lo tenevo per huo-mo che di fede e bontà nessuno lo passasse [...] et io non mancarò di aiutarvi in tutto et do-vete sapere che anco molti nostri servitori ricevono danno dal detto Nicola et in particola-re il Sirigatti, di donde potete comprendere la fede che si teneva in lui».121 RONCHINI, cit., lettere di Francesco de Marchi a Giovan Battista Pico del 21 agosto1574 e del 5 aprile 1575: De Marchi era creditore di 750 scudi dal Nicola e avrebbe desi-derato ottenere dal governatore di Milano, come altri creditori, di potersi prevalere sui be-ni del banchiere in Cremona, pp. 170-174.122 R. COLAPIETRA, Il governo di Margherita d’Austria all’Aquila, in Mantini (a cura di), cit.,p. 176. 123 Il documento si conserva in ASP, CCF, 18, fasc. 10 e in ASN, AF, 1322; una copia inASP, FC, 154. Si veda R. LEFEVRE, Il testamento della duchessa di Parma e Piacenza (1586),in «Palatino», s. IV, XII, 1968, pp. 240-260, riprodotto in ID., Ricerche su «Madama» Mar-garita d’Austria e l’Italia del ’500, Castelmadama 1980, pp. 163-184.124 Sul duca d’Atri, si veda R. COLAPIETRA, Giangerolamo Acquaviva duca d’Atri 1521-1591protagonista di una transizione politico-culturale, in «Bullettino della Deputazione Abruzzesedi Storia Patria», LXXXIII, 1993, pp. 5-97, ripubblicato in ID., Baronaggio, umanesimo eterritorio nel Rinascimento meridionale, Napoli 1999, pp. 279-389. Lettere del duca a Marghe-rita sono in ASN, AF, 1902.125 Matteo Colli fu vescovo dei Marsi dal 1579 al 1596; si vedano EUBEL, Hierarchia Ca-tholica, III, p. 253 e A. MELCHIORRE, La diocesi dei Marsi dopo il Concilio di Trento, in G.Luongo (a cura di), La terra dei Marsi, cristianesimo, cultura, istituzioni, atti del convegno(Avezzano, 24-26 settembre 1998), Roma 2002, pp. 207-215.126 Per la partenza di Ranuccio da Parma il 17 febbraio 1586, si veda in ASP, Raccoltamanoscritti, 24, «Note di Giovan Battista Pico», f. 80. Per l’arrivo del giovane principe aOrtona, si veda in ASN, AF, 1895, lettera di Nuccio Sirigatti al cardinal Farnese del 23gennaio 1586. 127 Lettera di Battista Carissimi ad Alessandro Farnese da Ortona del 3 febbraio 1586, inASP, CFI, 142. Scriveva Carissimi: «Et di già ho datto principio alli inventari et è finitoquello delle gioie»; notava manchevolezze nella redazione dell’inventario esistente: «Sonrestato meravigliatissimo non ne vedere presso di questi ministri inventario più esquesito etfatto con maggior deligentia, perché nominano in detto inventario un vezzo di perle di due-cento e tante perle a numero solamente e non dicano di tanto peso e grandezza o caratti co-me si doveria per mio parere dire, il simile delle gioie non dicano il valore né la grandezzaover peso delle pietre, il che mi parebbe pur anco questo necessarissimo il specificarlo, l’anel-la ancor similmente (li quali tutti erano presso d’una cameriera di S.A. Fe. Me.) non si di-ce altro d’essi in inventario che un diamante o rubino legato in un anel d’oro smaltato dicolor bianco o nero o di più colori, senza dir prezzi». Continuava: «S’è fatto anco l’inven-tario delle biancherie, cioè quello della persona solamente di S.A. Fe. Me. essendo statofatto quello delli denari prima del mio arrivo, li quali denari, mi par gran cosa, non se ne

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trova mentione nel testamento né in altro luoco». 128 ASP, CFI, 142, lettera del duca Ottavio al fratello cardinal Alessandro del 5 febbraio1586; ASN, AF, 1895, lettera di Nuccio Sirigatti a Giovan Battista Pico del 2 febbraio1586.129 Lettera di Paolo Lalatta a Giovan Battista Pico, da Ortona dell’8 febbraio 1586, inASP, CFI, 142 (mancano firma e destinatario, ma questi dati si desumono dalle lettere si-mili nell’ASN). 130 ASP, CCF, 18, fasc. 10, «Rolo delle persone che si trovavano alli servitii della Glorio-sa Memoria di Madama Serenissima al giorno della sua morte con la nota delle provvisio-ni che havevano».131 ASP, CFI, 142, lettera di Paolo Lalatta dell’8 febbraio 1586: «Il Signor Battista Caris-simo ha fatto fare il calcolo di quanto importano li avanzi di tutta la famiglia di Sua Al-tezza così per la paga ordinaria, come per li denari che molti hanno per spesarsi da loro etascendono alla somma di ducati 5 mila». 132 ASN, AF, 1895, lettera di Paolo Lalatta a Giovan Battista Pico del 23 febbraio 1586:«Egli [Rinalducci] dice anche come la Signora Principessa di Bisignano seppe che si tro-vava in Napoli all’hosteria lo mandò a levare et lo alloggiò nel suo palazzo dove è stato trat-tato honoratissimamente et hebbe in compagnia sua di continuo il maiordomo di S.E. etstafieri vestiti tutti di lutto». «Il Vicerè voleva sapere la qualità delli scudi, se erano di Re-gno o d’argento et così [Rinalducci] fornì un altro memoriale specificando ch’erano d’orodi diversi lochi [...] [il Vicerè] non voleva concedere la licenza per tanta quantità per ri-trovarsi il Regno esausto di denari».133 ASP, CFI, 142, lettera di Ottavio Farnese al figlio Alessandro del 18 marzo 1586: «IlVicerè aveva fatto dire alli nostri di Napoli che haveria comprato le tappezzerie d’oro etargento».134 ASN, AF, 1895, lettera di Paolo Lalatta a Giovan Battista Pico del 23 febbraio 1586. 135 Ibid.; la principessa di Bisignano aveva risposto «che in Italia non è questa usanza di ven-der spoglie et che tanto manco lo faranno questi Signori». 136 ASN, AF, 1895, lettera di Paolo Lalatta a Giovan Battista Pico del 23 febbraio 1586:Ranuccio aveva deciso di inviargliene mezza dozzina.137 ASP, CFI, 142, lettera di Paolo Lalatta a Giovan Battista Pico dell’8 febbraio 1586: «Ècomparsa la roba da vestire da lutto et S.E. ha ordinato che le donne siano le prime vesti-te per poterle lasciar andare alle case loro come desiderano [...] stando qui imprigionate inpoche camere per essere il Palazzo poco capace». Il duca d’Atri, come si apprende dallastessa lettera, aveva richiesto che Olimpia Brancaccio venisse congedata quanto prima. 138 ASP, CFI, 142, lettera di Giacomo Piozasco a Giovan Battista Pico del 25 febbraio1586.139 ASP, CFE, Paesi Bassi, 113.140 ASP, CFI, 142, lettera di Giovan Battista Pico a Cosimo Masi del 7 marzo 1586.: «IlSignor Principe Serenissimo ha fatto attione dignissima di sé nello rimettere li affari dell’-heredità al Signor Duca, che ne harà altrettanto pensiero et cura che delle cose di questostato stesso». 141 ASP, CFI, 143, lettera di Ottavio Farnese al cardinal Alessandro del 3 aprile 1586: «Miofiglio mi scrive che in caso che succeda l’accordo della lite con la Regina di Francia saràconveniente, per poter far lo sborso di quelli 27 mila scudi che si era già trattato, valersi di

contanti che si sono ritrovati nelle casse di Madama, per non haverli a pigliare a interesseper tale effetto et che più presto si facci restar adietro qualche altra cosa che si potrà poi an-dar satisfacendo con l’entrate che andaranno maturando»; ASN, AF, 252 I, lettera del car-dinal Alessandro a Ottavio Farnese del 12 aprile 1586: il prelato si dichiarava d’accordoe comunicava di aver scritto a Piozasco «che potendo veda di ritenerne piutosto 30 perabondare in cautela». Per la lite, si veda G. V. PARIGINO, Il tesoro del principe. Funzionepubblica e privata del patrimonio della famiglia Medici nel Cinquecento, Firenze 1999, pp. 42-56. 142 Sul funerale di Margherita d’Austria all’Aquila, si veda S. MANTINI, Cerimonie, in-gressi, funerali: simboli e potere di Margherita d’Austria, in Id. (a cura di), Margherita d’Austria(1522-1586). Costruzioni politiche e diplomazia, tra corte Farnese e Monarchia spagnola, Roma2003, pp. 227-269. 143 ASN, AF, 1295, lettera di Paolo Lalatta a Giovan Battista Pico da Cittaducale del 4marzo 1586: «Sono tre giorni che ci troviamo qui et da questi vassalli S.E. è honorata e ser-vita come è stata negli altri lochi et fu incontrata fuori dal Borghetto, dove si desinò dal fra-tello di V.S. come capitano di questa città, con venticinque archibusieri».144 ASP, CFE, Paesi Bassi, 113, lettera del cardinal Alessandro al nipote Alessandro Far-nese del 24 aprile 1586. 145 ASP, CFI, 143, lettera di Ottavio Farnese al cardinal Alessandro del 3 aprile 1586; ASN,AF, 252 I, lettera del cardinal Alessandro a Ottavio Farnese del 12 aprile 1586. 146 I. POLVERINI FOSI, La società violenta. Il banditismo dello Stato pontificio nella seconda metàdel Cinquecento, Roma 1985.147 ASP, CFI, 143, lettera di Pietro Aldobrandini a destinatario ignoto da Bologna del 30aprile 1586.148 ASP, CFI, 142, lettera del duca Ottavio al figlio Alessandro del 18 marzo 1586 e 143,lettere del duca Ottavio al fratello cardinal Alessandro del 3 aprile 1586 e dello stesso al fi-glio Alessandro del 15 aprile 1586. 149 ASN, AF, 252 I, lettera del cardinal Alessandro a Ottavio Farnese del 12 aprile 1586.150 ASP, CFE, Paesi Bassi, 113, lettera del cardinal Alessandro al nipote Alessandro Far-nese del 24 marzo 1586: «Con l’occasione dell’andata a Napoli del capitano Castro miparve bene commettergli che trattando col Vicerè passasse un motto seco delle gioie, ori,argenti, che si hanno da far condurre a Parma, meravigliandosi che si faccia difficultà dilasciarli estrahere, perché essendo robbe portate da Madame Fe. Me. in Regno, non ven-gono a cadere sotto la prohibitione dell’estrattione. Al suo ritorno s’intendrà la risposta delVicerè, quale presuppongo sarà negativa, overo che ne scriverà a Sua Maestà. Però [...]crederei che V.A. havesse da scrivere in Spagna per haver tal licenza, la quale il duca [Ot-tavio] mi scrive essere di parere che non si dimandi al Vicerè per fuggire l’indegnità dellanegativa et che ne scriverà lui ancora in Ispagna». 151 Alessandro Farnese scriveva direttamente al re; Ottavio si avvaleva, invece, del suo agen-te a Madrid, il cavalier Biondi.152 ASP, CFI, 142, lettera di Ottavio Farnese al figlio Alessandro del 18 marzo 1586: «Ol-tre che non mi par bene dar nota al detto Vicerè delle gioie, ori et argenti come haria volu-to, per essere alcune cose come sapete che furono di casa de Medici».153 ASP, CFE, Abruzzi, 167, lettera dall’Aquila di Giacomo Piozasco ad Alessandro Far-nese del 28 settembre 1568.

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f.1Alli XXVI di Febraio 1586. In OrtonaInventario delle robbe della Felice Memoria diMadama Serenissima consignate al Signor Con-te Jacomo Piozasco1 per le mani del Signor Batti-sta Carissimo2

In una cassa nova bianca, con 3 cerchi di ferro etdue serrature, sono sette sacchetti nelli quali sonoli seguenti denariUno con cinquecento doppie di Milano che sonoscudi mille Un altro sacchetto con mille doppie di Milano,sono scudi duemilaUn altro sacchetto con mille doppie di Milano,sono scudi duemilaUn altro sacchetto simile con doppie di Milanomille, sono scudi duemilaUn altro sacchetto simile con doppie di Milanomille, sono scudi duemilaUn altro sacchetto simile con doppie di Milanomille, sono scudi duemilaUn altro sacchetto simile con scudi semplici due-mila, al peso di Roma

f.1vIn un’altra cassa ferrata, coperta di corame con dueserrature et un lucchetto in mezzo sono gli infra-scritti denariUn sacchetto con dentro doppie di Milano mille,sono scudi duemila Un sacchetto con dentro doppie di Milano mille,sono scudi duemilaUn sacchetto con dentro doppie di Milano mille,sono scudi duemilaUn sacchetto con dentro due mila scudi d’orod’Italia al peso di RomaUn sacchetto con dentro due mila scudi d’orod’Italia al peso di RomaUn sacchetto con dentro mille scudi d’Italia al pe-so di RomaUn sacchetto con scudi settecentoventottod’oro

semplici d’ItaliaDoppie di Milano centotrentasei sono scudi due-centosettantadueUn altro sacchetto con dentro mille et uno scudid’oro semplici d’Italia al medesimo pesoUn altro sacchetto con dentro mille scudi d’orosemplici d’Italia al medesimo pesoUn altro sacchetto con scudi mille d’ItaliaUn altro sacchetto con scudi simili duecentose-dici

f.2In una cassa ferrata, coperta di vacchetta, con dueserrature et un lucchetto sono quattordici sacchet-ti con li infrascritti denari, cioèUn sacchetto con doppie centossessantadue diMilano che sono scudi trecentoventiquattro. Indetto sacchetto sono scudi settanta d’oro d’Italia alpeso di RomaUn altro sacchetto con dentro doppie di Spagnaduemilaquattrocentonovantatre da due scudil’una Una pezza di Portogallo di scudi dodici d’oro, so-no doppie seiDoppie n.2499 che sono scudi quattromilanove-centonovantottoUn altro sacchetto con scudi mille d’Italia al pe-so di RomaUn altro sacchetto con scudi milleUn altro sacchetto con doppie di Spagna da dueteste trecentosessantatrePezzi dieci d’oro da quattro scudi l’unaDucati dieci d’oro larghiChe sono in tutto scudi d’Italia

f.2vUn sacchetto con scudi mille d’ItaliaUn altro sacchetto con scudi simili milleUn altro sacchetto con scudi simili milleUn altro sacchetto con scudi simili milleUn altro sacchetto con scudi simili mille

Un altro sacchetto con scudi simili milleUn altro sacchetto con scudi simili milleUn altro sacchetto con scudi simili milleUn altro sacchetto con scudi simili milleNota che in quattro sacchetti di mille scudi l’unomanca uno scudo per sacchetto che sono scudiquattroUn fiorino et una piacca d’argentoQuattro scudi d’oro d’ItaliaUno zecchino d’oro Sette ducati et otto

f.3In un cassettino lavorato alla portughese, copertodi corame dorato, foderato di velluto verde, contrinette di seta cremisi, con serrature, sono l’infra-scritte robbe, cioèSettanta puntali di cristallo, lavorati a quadretti,senz’oroSettanta puntali di cristallo, fatti a vite, senz’oroSettanta puntali di cristallo, incanellati, senz’oroTrentasei puntali di cristallo, guarniti con oroUna testa di zibellino di cristallo, guarnita con oroet smaltata di vari colori3

Due carte con dentro bottoni di cristallo di nume-ro novantaquattro, con fiocchetti di seta incarna-ta et biancaQuattro bottoni di cristallo, due con oro et duesenzaCentoquarantaquattro bottoni di cristallo a trian-golo, guarniti d’oro, smaltati di bianco, nero et tur-chinoTrentasei bottoni di cristallo di due pezzi, guarni-ti d’oro, smaltatiTrentasei rosette di cristallo, guarnite d’oro, smal-tate

f.3vCentoventidue rosette d’oro smaltate, con un dia-mante in tavola nel mezzo et quattro perle in cia-scheduna nelle quali mancano sei perle

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«Robbe della Felice Memoria di Madama SerenissimaMargherita d’Austria»(ASP, Computisteria Farnesiana di Parma e Piacenza, 372)

Centotrenta rosette d’oro smaltate con tre perle percischedunaCentoventisei rosette d’oro con bottoncini in ci-ma, smaltate di bianco et turchinoCentosedici rosette d’oro con quattro bottoncini,smaltate di bianco, nero et turchinoCentotrenta bottoni d’oro in forma di S smaltatiTrentaquattro rosette d’oro smaltate con quattropennacchiniQuarantadue rosette d’oro smaltate di bianco, ne-ro et turchino Novantasette rosette d’oro smaltate di bianco, ne-ro et turchinoCento rosette d’oro smaltate di più colori, con unarosetta in cimaCentoquarantotto rosette d’oro fatte a pennacchi-ni, smaltate di bianco et neroCentoquarantanove rosette d’oro smaltate di tur-chino et biancoCentocinquanta rosette d’oro fatte a pennacchini,smaltate di bianco et nero, con un bottoncino incima

f.4Novantasei bottoni d’oro con una Croce, smalta-ta di negro, a quattro faccieOttantatre bottoni d’oro tondi et piccoli, smaltatidi negro et biancoQuarantuno bottoni d’oro smaltati di bianco etnegroQuarantre bottoni d’oro smaltati di negroSei bottoni d’oro, smaltati di bianco et negro, pie-ni di profumo et busatiNove rosette d’oro smaltate di bianco et nero, conuna perla in cima per ciaschedunaSei rosette d’oro smaltate di più colori in tre de’quali sono tre diamanti et nell’altre tre rubiniCinquantatre bottoni d’oro di diverse sorteDue dozzine di bottoni di cristallo fatti a triango-lo, guarniti d’oroUna rosetta d’oro con granatiniUn’altra rosetta d’oro con cinque rubiniOtto rosette d’oro smaltate di nero, pesano 4/8 et ?Cento puntali d’oro smaltati di diversi colori, conun diamante in punta ciascheduno et sei in tavo-la et dieci rubini ciascheduno

Un altro puntale d’oro simile, non finito et senzapietraOtto bottoni d’oro, smaltati di bianco et neroDuecentosessantotto bottoncini d’oro per signa-coli

f.4vIn un cofano, coperto di vacchetta negra, con dueserrature et un lucchetto nel mezzo, sono l’infra-scritte cose, cioèUna tazza d’agata, intagliata et lavorata con ottofigure di basso rilievo dentro et nel fondo, di fuo-ravia una testa di Medusa, busata in mezzo4

Una cassetta di ferro lavorata alla damaschina,dentro alla quale sono quattro tavolette con diver-se medaglie di camei di varie sorte et forme, et inquella che sta in fondo sono quattordici medaglie,et nell’altra sopra di essa sono nove medaglie, frale quali ve n’è una a similitudine dell’arca di Noè5,et nell’altra sono otto medaglie, tra le quali ve n’èuna in forma di Centauro6, et nell’altra di soprasono nove medaglie, tra le quali ve n’è una che SuaAltezza dice essere il sigillo di Nerone7

Un manico di ventaglio d’oro smaltato con unacorgnola, dentro nella quale sono due figure fatteper Bellona et PalladeTre scatolini di avorio con tre camei di varii inta-gli non legati, dentro una scatola biancaUn collar d’oro, lavorato con varie figure et ani-mali smaltati di diversi colori, contiene diciasette

f.5pezzi ne’ quali sono cinque diamanti, quattro ru-bini, sedici perle et un gioiello con un diamante,un rubino et una perla grossaUna tiriglia8 d’oro, conforme al sudetto collare,contiene quindici pezzi, ne’ quali sono tre dia-manti, quattro rubini et sedici perleUna cinta d’oro simile al sudetto collare, contie-ne ventotto pezzi, ne’ quali sono sette diamanti,sette rubini et ventotto perleUn collar d’oro, lavorato con varie figure et ani-mali, smaltato di diversi colori, contiene pezziquindici, ne’ quali sono tre smeraldi, due in tavo-la et uno in longo, quattro tavole di rubini, ottoperle et un gioiello della medesima opera, con uno

smeraldo grande, una spinella9 et una perla gros-sa, il qual gioiello è separato dal collare10

Una tiriglia simile al collar sudetto contiene quin-dici pezzi, ne’ quali sono tre smeraldi in tavola,quattro tavole di rubini et otto perleUn collar d’oro contiene quindici pezzi, ne’ qua-li sono sette balassi11 di varie grossezze et sedici per-leUna tiriglia simile contiene undici pezzi ne’ qua-li ci sono cinque balassi di varie grossezze et dodi-ci perle grosse

f.5vUna cinta d’oro simile al detto collare, contieneventidue pezzi, ne’ quali sono undici balassi di va-rie grandezze et ventidue perle grosseUn collar d’oro con fior di margarite, contienequindici pezzi, ne’ quali sono sette diamanti et ot-to perleUna tiriglia d’oro, simile al detto collare, contie-ne quindici pezzi, ne’ quali sono sette diamanti etotto perle Una cinta d’oro, contiene ventotto pezzi, conquattordici diamanti et quattordici perleUna cinta d’oro di trentadue pezzi, ne’ quali so-no venti diamanti et sedici perle di varie grossez-ze, con un gioiello d’oro con venti diamanti fra ilgioiello et la cintaIn una cassetta di velluto nero, con trine d’argen-to, sono le infrascritte coseUn gioiello d’oro nel quale è un diamante in ta-vola, uno in punta et una perla grossa fatta a pera,in una borsa di ermesino cremisiUn gioiello d’oro nel quale è un diamante in ta-vola et un gavezzone12 di rubini et una perla fattaa pera, in una borsa di ermesino cremesi, dico inuna custodia coperta di velluto verde, con passa-mani d’argento

f.6Un gioiello d’oro nel quale è un diamante in pun-ta a faccette et un rubino in tavola et una perla nonmolto grande, in una custodia di corame negroUn gioiello d’oro con tre penne smaltate di rosso,bianco et verde, nel quale è un diamante a faccet-te, un diamante in punta, uno smeraldo in tavola

1 Giacomo Piozasco, maggiordomo di Alessandro Farne-se, che aveva ricevuto dal principe procura per recarsi a Or-tona a compiere l’inventario dei beni della madre, vi eragiunto il 21 febbraio 1586. 2 Battista Carissimi, gentiluomo della corte di Ottavio Far-

nese, era giunto ad Ortona con il principe Ranuccio subi-to dopo la morte della duchessa.3 Un oggetto simile si trova a Madrid nella collezione Thys-sen-Bornemisza, ved. Gold and silver treasures from the Thys-sen-Bornemisza Collection, Milano 1989, p. 18 e scheda di

P. VENTURELLI, in L. FORNARI SCHIANCHI e S. FE-RINO-PAGDEN (a cura di), Parmigianino e il manierismo eu-ropeo, Milano 2003, pp. 349-350.

4 La Tazza Farnese si conserva nel Museo ArcheologicoNazionale di Napoli, ved. C. GASPARRI, «La scudella no-stra di calcidonio»: una Tazza per molte corti, in ID. (a cura di),Le gemme dei Farnese, Napoli 1994, pp. 75-83.5 L’«Arca di Noè» si conserva al British Museum di Lon-dra, ved. N. DACOS, A. GIULIANO, U. PANNUTI (acura di), Il tesoro di Lorenzo il Magnifico, I, Le gemme, Fi-renze 1973, p. 64. 6 Il Centauro si conserva nel Museo Archeologico Nazio-nale di Napoli, ved. GASPARRI, «La scudella nostra di calci-

donio» cit., p. 73.7 Il «Sigillo di Nerone», in cui sono rappresentati Apollo,Olimpio e Marsia, si conserva nel Museo ArcheologicoNazionale di Napoli, ved. GASPARRI, «La scudella nostradi calcidonio» cit., p. 67 e F. CAGLIOTI, D. GASPAROT-TO, Lorenzo Ghiberto, il «Sigillo di Nerone» e le origini della plac-chetta «antiquaria», in «Prospettiva», 85, 1997, pp. 2-38.8 Tiriglia o toriglia o teriglia, gioiello per la testa.9 Spinella o spinello, minerale di colore da rosso a nero, usa-to come gemma.

10Il collare e la «tiriglia» successiva furono acquistati daMargherita dal gioielliere di Anversa Thomas van Gheere ricevuto in guardaroba da Giovanni Aliprandi il 14 set-tembre 1566, ved. ASN, AF, 2089, f.11v, cit. in A. DE-NUNZIO, Nuovi documenti sul mecenatismo di Margherita d’Au-stria, in «Aurea Parma», LXXXI, 1997, pp. 271-296. 11 Balasso o balascio, varietà di spinello nobile, di colore ro-seo o rosso, tendente al violaceo, usata come gemma.12 Gavezzone di rubini, cfr. f. 10v.

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et una perla tonda, in uno scatolino biancoUn gioiello d’oro, nel quale è un piccolo diaman-te in tavola, un rubino in tavola et una perla ton-da, in una borsetta di ermesino rossoUn gioiello d’oro, nel quale è una rosetta di dia-manti, una spinella et una perla, in uno scatolinodi legnoUna smeralda larga, forata con una perla fatta apera, in uno scatolino biancoDue pendenti di smeraldo fatti a zucchette, concatenette d’oro, in uno scatolino coperto di co-rameDue pendenti da orecchi di balassi con anellettid’oroDue perle semplici da orecchie fatte a pera Due altre perle fatte a pera, più piccole da orecchiDue perle rotonde semplici da orecchi, in una bor-sa di cindale rosso

f.6vUna filza di perle grosse di numero centosessantaet di più una perla grande a pera che serve per pen-dente, in tutto centosessantuno in un fazzoletto,pesano oncie sei Due filzette di perle, di numero ventisette grosse inuna, nell’altra novantaquattro, pesano oncie unaet 3/8Sessantasei perle di varie grossezze sfilzate, pesanooncie una et sei ottaviCinque filze di perle da cinta (?), pesano oncie 27/8Venticinque granatiniTre piccole punte di diamanti slegate senz’oroDue castoni13 d’oro smaltati, in ciascuno de’ qua-li è un diamante in tavola, pesano 2/8 ?Un castone d’oro smaltato, nel quale è uno sme-raldo orientaleUn castone d’oro, nel quale è una pietra che tiraal rubinoUna perla tonda ataccata in un pezzetto di cate-netta d’oro, in una cestina d’argentoUn orologio tondo d’oro con sei diamanti, ottorubini, quattro smeraldi et una rosetta di rubini inmezzoUn orologio d’oro da sole, in forma di libretto, conuna Annuntiata

f.7Un offitiolo con la coperta d’oro, con nove grana-

tine et un rubinettoUna mostra d’oro a luna, cinta d’oro smaltata, pe-sa oncie quattro et tre ottavi Oro rotto oncie due et uno ottavoUn caston d’oro con uno smeraldo in tavolagrandeIn una custodia grande coperta di corame rosso: Una cinta d’oro lavorata a cordoni con un pocodi catenetta, pesa oncie quattordici et tre ottaviUn cinta d’oro simile, pesa oncie ventidue et mez-zoUna cinta d’oro lavorata et smaltata di bianco etnero, contiene pezzi quarantaquattro, pesa onciedodici et uno ottavoUna cinta d’oro lavorata a fior di margarite, con-tiene pezzi trentasei, pesa oncie trediciUn gorgerino d’oro attaccato in ermesino giallo,contiene quarantotto pezzi, pesa oncie quattordi-ci con l’ermesinoUn gorgerino d’oro attaccato in ermesino morel-lo, contiene ventitre pezzi, pesa oncie cinque et set-te ottavi con l’ermesinoUn gorgerino d’oro, smaltato di bianco et nero,contiene ventidue pezzi, pesa oncie nove et due ot-taviUn collarino d’oro fatto a colonna, pesa onciedue

f.7vTrentasei paternostri ovati di lapislazzaro14

Un par di braccialetti d’oro fatti a catenetteUn par di braccialetti d’oro fatti a trofeiIn una cassetta coperta di velluto verde, con serra-tura, sono le infrascritte robbe:Una tiriglia d’oro fatta a lacci, con sette diaman-ti, ventidue perle et ventidue rubinetti legati in oroUna medaglia d’oro con l’effigie di Papa PaoloTerzoUna medaglia d’oro con l’effigie di Carlo Quin-toUna medaglia d’oro con l’effigie del Principe diSpagna15

Una medaglia d’oro con l’effigie di Carlo Quin-to piccola, legata in uno scatolino di ebanoUna medaglia d’argento con l’effigie del Re diSpagnaUna medaglia d’argento con l’effigie della Regi-na Maria d’Inghilterra

Una medaglia d’oro con l’effigie di una damaUna medaglia d’argento con l’effigie del Castal-do16

Una medaglia d’argento con l’effigie di un Re etuna ReginaUna medaglia d’argento con una testaUn cucchiaro et una forcina di corgnola, con ma-nico di calcidoniaDue saliere piccole d’agata guarnite d’oro, smal-tate di bianco, nero, rosso et verde

f.8In un cofano coperto di vacchetta sono le infra-scritte coseUn reliquiario d’argento dorato et lavorato all’in-torno, nel quale sono varie figure di smalto dellaPassione di Nostro Signore et altre figure del testovecchio et di sopra vi è una Croce d’argento conil Cristo di avorio, con quattro figure di avorio alpiede della Croce. Et inoltre vi sono sette rubini,tre zaffiri et due smeraldi, tutti legati in oro et di piùvi sono diciotto perle, nove medaglie di camei etvi sono ancora sei figure di rilievo, di argento do-rato, tre de quali hanno tre medaglie et sotto il det-to reliquiario sono tre palle d’argento dorato cheservano per piede, con la sua custodia di coramenegroUn baccile tutto d’oro con l’arme della Santa Me-moria di Papa Paolo Terzo, pesa libbre 6, oncie 6et ? al peso di Napoli17

Un boccale d’oro serve per detto baccile, con la cu-stodia di corame rosso, pesa libbre 4, oncie 6 et ?Una tazza d’oro smagliata et smaltata di diversicolori, con suo coperchio dentro il quale è l’armedel Re Catolico, pesa libbre sei, oncie 8 et 7/8Una tazza d’oro con il suo coperchio, lavorata diminuto lavoro et smaltata di diversi colori et den-tro il coperchio vi è l’arme di S.A. con la custo-dia di corame rosso dorato, con l’arme di S.A. so-pra, pesa libbre sei, oncie 1 et 7/8

f.8vUna tazza d’oro lissa, con suo coperchio, con pie-de lavorato et uno anello con due serpi in cima,con la sua custodia di corame negro, pesa libbre2, oncie 7 et ?Una scatola con dentro una saliera d’oro con unvaso et coperchio di cristallo, lavorato et smaltatocon diverse figure, nella quale sono 35 perle et un

32 33

cane di grisolomo18 et un coniglio di perle, pesalibbra una, oncie 11 et 2/8 et ?Uno secchietto di cristallo di montagna, lavoratocon figure, con piede et manico d’oro smaltato etlavorato, nella sua custodia di corame turchinoUn vaso di cristallo di montagna, con piede et co-perchio guarnito d’oro, con la custodia di coramerossoUn boccaletto di cristallo di montagna, con il pie-de, manico et collo guarnito d’oro, con la sua cu-stodia di corame negroDue scudelle di porcellana, con li bordi, piedi etdue maniche per ciascheduna di argento dorato,con un coperchio d’argento dorato che serve pertutte due, con l’arme di S.A. dentro il coperchio,pesano libbre 3, oncie 4Tre scudelle di porcellana di mistura, con li piediet due maniche d’argento dorato per ciascheduna,pesano libbre 2, oncie 1 et 7/8, fra le quali ve ne èuna con oro macinato di fuoraUn boccaletto di agata, con manico, piede et boc-chino d’oro et a piè del manico è una sirena dismalto bianco

f.9con quattordici rubini, quattro in chiocchiola etdieci in tavola, cinque smeraldi et una turchina in-tagliata nel manico, pesa libbra 1, oncie 2 et 7/8Una Croce di cristallo di montagna, con il pieded’argento dorato, cinque rubini in tavola et quat-tro rubinetti al piede in chiocchiola, sette smeral-di et certi fiorettini d’argento smaltati, pesa libbre2 et 2/8 con il Cristo d’argento doratoUn collar d’oro di diecinove pezzi, smaltati di piùcolori, con figure di più sorte d’huomini et donneet di vari animali, con nove diamanti in tavola,ventotto rubinetti in tavola et diecinove perle gros-se, pesa libbre 1, oncie 2 et 1/8 et 1/219

Un gioiello d’oro fatto a luna, smaltato di più co-lori, con un diamante grande in tavola et quaran-tasei diamanti fra mezzani et piccoli, tre perle gros-se et una mezzana, pesa oncie 4 et 7/820

Un gioiello d’oro con un Giove smaltato di piùcolori, con un diamante in tavola grande et qua-rantasette diamanti fra piccoli et mezzani, tre per-le grosse et una mezzana, pesa oncie 4 et 7/8 et ?21

Una Croce d’oro, smaltata di diversi colori, conquattro diamanti in triangolo, sette in tavola et tremezzani, pesa oncie 1 et 2/8 et 1/8

f.9vUna colonna d’oro con un S, serve per medagliaper portar piume, con un’aquila bianca in cima,con sessanta diamanti piccoli in tavola, con la cu-stodia, pesa 7/8 et ?Un’anello d’oro smaltato di diversi colori, legato-vi un diamante grande in tavola, pesa 3/8 et ?Uno anello d’oro smaltato di negro, legatovi unrubino in tavola, pesa 2/8 et ?Un filo di una catenetta d’oro, con una magliettad’oro, pesa 3/8 et 1/6Venti rubini da tre scudi l’uno, slegati, dissero va-lere 3 scudi l’unoSedici rubini, dissero da due scudi l’unoQuindici rubini piccoli et mezzani, fra quali ven’è uno un poco scantonato et l’altro rotto in pez-ziCentodiciassette diamantiniUno smeraldo grande slegato, di valuta dissero discudi trentaCinquantotto smeraldi, dissero di tre scudi l’unoQuarantatre smeraldi più mezzaniTrentasette smeraldi similiQuarantanove smeraldi più piccoliUna scudella di porcellana bianca et turchina,con manichi, piedi et coperchio d’oro, pesa oncie6 et 7/8 con il coperchio

f.10Un’altra scudella di porcellana gialla con piede etdue maniche d’oro, smaltata di nero et bianco, pe-sa con il coperchio oncie 5 et 3/8Due scudelle di porcellana, con piede et sue ma-nichette d’argento doratoUn bicchiero di cristallo di montagna, con il co-perchio et piedi, legato con oro, et in cima del co-perchio è un botton d’oroUn altro bicchiero di cristallo di montagna, conun cerchio al coperchio et piede d’oroUna coppa d’oro fatta in foggia di ferrarolo22, consuo coperchio et uno anello in cima, fatto a serpe,tutta pesa libbre 2 et 4/8Una coppa grande d’oro, con suo coperchio etuno anello in cima fatto a serpe, pesa libbre 3, on-cie 7Una coppa di cristallo di montagna con coper-chio, con un botton d’oro et al piede un cerchiet-to d’oroUndici rocchetti d’oro, di peso di libbre 5 et 1/2

Sedici rocchetti d’argento, di peso di libbre otto

Nota delle robbe consignate al Signor Conte Ja-como Piozasco sudetto per mano del Signor Bat-tista Carissimo che prima stavano sotto la cura diMadama Cinthia de Rossi23

Uno smeraldo grande, legato in oro smaltato didiversi colori et detto smeraldo dissero essere di va-lore di mille et cento scudi, in forma di gioiello conla custodia

f.10vUn diamante grande, legato in uno anello d’oro,con due satiri di smalto bianco et diversi coloriDue rubini grandi, quadri, legati in due anellid’oro smaltati di negro, con la custodiaQuattro anelletti d’oro, smaltati di diversi coloriUn altro anello d’oro, con una mano in fede24,smaltato di neroUno anello d’oro con una morte sopraUno anello d’oro, legato con quattro smeraldi pic-coli et un giacinto25 piccoloUno anello d’oro con l’ungi della gran bestia26

Un altro anello d’oro, legato in esso crine di caval-loUno anello d’oro lisso da orecchiDue anelli da orecchi di argento, lissiUna punta di diamanti, legata in uno anello d’oroin triangolo, piccolaUno anello di giavaccio27, con un cerchio d’oro,legatovi un rubino grandeUn cavezzone di rubini28 a triangolo, legato inuno anello d’oro smaltato di biancoUn anello d’oro, legatovi in esso uno smeraldoquadro et l’anello smaltato di nero et biancoUn rubino legato in aere in uno anello d’oroUn rubino piccolo, legato in uno anello d’oro,smaltato di turchino et biancoUno smeraldo in tavola, legato in uno anellod’oro, smaltato di bianco

f.11Un rubino, legato in uno anello d’oro in tavola,smaltato di negroUno anello d’oro, legatovi sopra un rubino, undiamante et uno smeraldo piccolo, con una manoche li sostiene, smaltato di biancoUn diamante in punta, legato in uno anello d’oro,smaltato di negro et altri colori

13 Castone, parte incavata di un gioiello, in cui viene postae fissata la gemma.14 Lapislazzaro, lapislazzolo.15 Con lettera del 27 gennaio 1584, di cui si conserva mi-nuta in ASN, AF, 1295, Margherita domandava al suorappresentante a Madrid un ritratto del «Serenissimo Prin-

cipe»: si tratterebbe in tal caso del ritratto del futuro Filip-po III. 16 Giovan Battista Castaldo (1500-1563), napoletano, mar-chese di Cassano e conte di Piadena, fu generale di CarloV.17 Il bacile, unitamente al boccale, d’oro era stato donato da

Paolo III a Margherita nel 1545 in occasione della nascitadei due gemelli, Carlo ed Alessandro, ved. lettera di C.Gualteruzzi a G. Della Casa del 5 settembre 1545, in O.MORONE, Carlo Gualteruzzi (1500-1577) e i corrispondenti,Città del Vaticano 1984, pp. 187-188, cit. in R. LEFEVRE,«Madama» Margarita d’Austria cit., p. 169.

18 Grisolomo, crisolito, varietà di olivina verde limpida,usata come gemma.19 Lasciato in eredità a Donna Giovanna d’Austria, figlianaturale di Don Giovanni d’Austria, come si apprendedal testamento.20 Vedi sopra.

21 Vedi sopra.22 Ferraiolo, ferrarolo, vaso a forma di tronco di cono.23 Cinzia de Rossi di Civitaducale, cameriera. 24 Per un anello simile, ved. M. SFRAMELI (a cura di), Igioielli dei Medici dal vero e in ritratto, Firenze 2003, p. 94.25 Giacinto, varietà di zircone, usato come gemma.

26 Gran bestia, alce.27 Giavaccio, bitume nero, il quale, indurito come una pie-tra, riceve un bel lustro, dicesi anche «ambra bruciata». 28 Cavezzone di rubini, cfr. f. 5v.

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Un diamante in tavola, legato in uno anello d’oro,smaltato di negroUn rubino in tavola, legato in aere, in uno anellod’oro smaltato di più coloriUn rubino in tavola, legato in uno anello d’oro,in aere, smaltato di più coloriUn rubino in tavola, legato in uno anello d’oro eta basso una mano in fede29

Un diamante in tavola, legato in aere, in uno anel-lo d’oro, smaltato di più coloriUn diamante grande in tavola, legato in uno anel-lo d’oro, smaltato di nero et verde Un rubino grande in tavola, legato in uno anellod’oro, smaltato di negroUn anello d’oro con un diamante in tavola, smal-tato di bianco et negroUn diamante piccolo, legato in uno anello d’oro,smaltato di più coloriUn diamante piccolo in tavola, legato in uno anel-lo d’oro, con quattro maschere di smalto bianco

f.11vUn rubino in tavola piccolo, legato in uno anel-lo d’oro, smaltato di bianco et negroUno smeraldo in tavola, legato in uno anellod’oro, smaltato di biancoUno smeraldo simileDue anelli di giavaccio neroSei anelli di vetroUn anello tondo d’oro, smaltato di diversi colori,legati in esso sedici diamanti piccoliUn altro anello simile, legatovi diciotto diamantipiccoliDue anelli d’oro da memoria, legatovi fra tutti dueventi diamanti et venti rubini in tavola piccoliDue anelli d’oro simili da memoria, legatovi qua-rantaquattro rubini in tavola piccoliUn giacinto, legato in aere in uno anello d’orosmaltato di biancoUno anello d’oro, con una testa di morte, smalta-ta la testa di nero et l’anello di biancoUno anello d’oro, legatovi uno Agnus Dei concristallo di montagnaUno anello d’osso con dentro la pittura della Ma-donnaUno anello d’osso con dentro uno Agnus DeiUno anello d’oro lisso, con dentro alcune lettere

al riversoTre anelli d’osso negroCinque anelli di vetro negroUno anello d’oro tondo, legate in esso diciassetteperle piccole

f.12Uno anello d’oro, smaltato di più colori, legatoviuna pietra di devotioneUno anello d’oro, che prima ci soleva essere unapietra, legata in aere, smaltato di negroQuattro anelli d’osso di più sorteUno anello d’oro con la Passione di Nostro Si-gnore, smaltato di diversi coloriUno anello d’oro, legata in esso una turchina, fat-ta a mano in fede, smaltato et lavorato di più co-loriUno anello d’oro, legatovi in esso diciotto turchi-ne piccoleUn braccialetto d’oro di dieci pezzi, intagliato etsmaltato di diversi colori, con dentro l’osso dellagran bestia Un zaffiro, tagliatovi dentro l’arme di Sua Altez-za et Signor Duca di Parma, legato in uno anellod’oro Uno anello d’osso con cinque vetri, legati in essoUna corona bianca, legata con magliette d’oro,donata da Madama d’Arimbergo30

Un fiaschetto piccolo d’oro con coperchio et trecatenette con l’anello, pesa oncie 4 et ?Una scarsella di velluto nero con ferramenti d’oroUna guarnitione da velo, d’oro battuto, smaltatadi bianco in pezzi 64, pesa oncie 3 6/8 ?Un ditale d’oroUn ditale d’oro con granatineDue cinture di velluto nero con quattro pezzid’oro battuto

f.12vDue orologgi d’oro che battano l’hore, smaltati dipiù coloriUndici signacoli d’oro fatti a balaustriUn filo di una catena piccola d’oro, con alcunismalti di nero et sette signacoliTrentuno rampini d’oro con rosette, smaltati didiversi coloriVentidue femminelle d’oro per detti rampini

Duecentotto perle grosse, tonde, pesano oncie 21/8Centocinquanta perle mezzaneOtto perle grosse, non tondeUn fiaschetto di pietra mischia con piede et coper-chio et dalle parti d’oro con catenetteUn quadretto d’oro, da una parte il Crocifisso etdall’altra la Madonna, con alcune reliquieDuecentoquarantatre perle, piccole, tondeUno scatolino con dentro terra sigillataUno scatolino con dentro un piccolo cornetto diuno animaleCentosettantaquattro perle più piccole tondeVentiquattro paternostri di profumoUna palla piccola di profumoSei coronette31 di cristallinoDieci coronette d’ebanoUn libretto di osso negro, con dentro un Croci-fisso di legno bianco

f.13Otto medaglie d’oro di quelle della SantissimaCasa32

Un cavallo piccolo di bronzoTrecentotto paternostri di profumo con foglietted’oroUna pietra di medicina di SpagnaUn poco di reliquia dell’habito di San Francesco33

Due Agnus Dei della Terra del Santissimo Se-polcroQuattro fili di paternostri d’oro et margaritine percollaneUna Madonna da... d’argentoUn finimento di un centurino d’oro, smaltato didiversi colori, con granatini in quattro pezziUna scatola con dentro terra sigillata Una scatola grande con balsamo [Prese in conse-gna legate come haveano loro]Un fiaschetto d’argento, con l’arme di Sua Altez-za con turaccio, dove era del balsamoUn fiaschetto piccolo di latta, dove era del balsa-moUn velo bianco con quarantuno rosette d’oro bat-tuto, smaltate di diversi colori, con tremolanti etpizzettiTrentasette morette con signacoliUna pietra bezzoar34, pesa 5/8

34 35

Una coperta d’oro per detta pietra, lavorata d’in-taglio, pesa 6/8Un pezzo di pietra bezzoar, pesa 3/8Due pezzi di osso di alicorno35, pesano oncia 1 et2/8Un velo di seta con quarantasette rosette d’oro bat-tuto, con tremolanti et pizzetti

f.13vUna fruttiera di rete, lavorata tutta di filo biancoUn’altra fruttiera di rete, lavorata di filo, con laPassione di Nostro Signore, con pizzi attornoUna fruttiera di rete di seta, lavorata con filo et se-ta di vari coloriUn’altra fruttiera simileUn’altra fruttiera di rete, lavorata con seta et oro dipiù coloriCinque braccia di pizzi grandi di seta et oro di piùcoloriUn fazzoletto di tela battista, con lavori di oro etseta attorno di più coloriUna mostra di oro di tela busa, con seta di più co-loriUn’altra mostra di tela busa, lavorata con seta dipiù colori, con la sua mostra di cartaUn traversiero36 di tela cortina, con lavoro sopratela busa, lavorato a ponto a stora, profilato d’oroDue foderette, lavorate conforme al detto traver-sieroQuattro mostre di racamo di tela d’oro et argentoet seta sopra un ermesino rosso, con pizzetti d’oroattornoUna tovaglia di tela cortina, con rete di seta negra,lavorata d’oro et argento et riguardi attornoQuattro mezzi traversieri di tela cortina, lavoratidi seta rossa, sopra tela busaDue foderette simili per detti traversieri

f.14Un traversiero di tela cortina sopra la tela d’oro,lavorato di seta di più coloriUna fruttiera fatta a quadretti di rete et filoUna fruttiera di rete, lavorata di filo con pizzi at-tornoUna tovaglia di tela cortina con rete di seta creme-si, lavorata con oro et seta di più coloriUna fruttiera di tela battista, con un lavor d’oroattorno et pizzi d’oroDue foderette di tela cortina, lavorate con oro et se-ta di vari colori sopra la telaUna foderetta di tela cortina, lavorata sopra la te-la busa con seta cremesi

Una fascia di tela busa, lavorata con oro, argentoet seta di vari colori, di braccia 3 et ?Un’altra fascia di tela busa, lavorata di oro, argen-to et seta di più colori, di braccia 5 et ?, lavorata so-lo uno et mezzoUn quadretto di tela, foderato di taffetà bianco,con diverse mostre di seta, di vari coloriUn collaro con suoi pugnetti, lavorato di setabianca et neraUna cassetta coperta di velluto nero, con le canto-nate, maniglie, serrature et chiave d’argentoUna cassetta di legno d’India, messa a oro, cioèscrittorio con l’ase, cantonate, serrature et chiaved’argento

f.14vUn velo buso con un lavoro d’oro attorno con ca-notiglie et granateUn velo con pizzi d’oro con tremolanti et canoti-glieUna scuffia di rete lavorata con filo, con frappinedi filo di rameQuattro veli da testa di seta con frappine dinantiUna gorghiera di rete, lavorata di filo alla portu-gheseUna gorghiera di tela con le frappine lavorateUna gorghiera di tela, lavorata tutta d’intaglio difilo alla portughese Un collare con frappine, lavorato di filo alla por-tugheseUn collare con le frappine, lavorate di filo alla por-tugheseUn collare di tela, lavorato di filo giallo alla por-tugheseUn altro collare simileTre quarti di braccia di lista, lavorata di filo allaportughese con suoi pizziDue scuffie lavorate d’intaglio alla portugheseUna scuffia di cambraia, lavorata a quadretti d’ar-gento et oroUn’altra scuffia di tela cambraia, lavorata con oroet setaDue fazzoletti di velo sempliciUn velo buso, lavorato alle teste, di seta negraUn velo buso, lavorato di seta bianca alle testeDue cinte di velo di seta giallaUna frappina di velo, con pizzi d’oro, seta negraet tremolantiVentisei scuffie di rete di seta nera

f.15Dodici altezze di tela cortina per frappine, lavora-

te con suoi pizzi in sei pezziDodici altezze di tela simile, in sei pezzi, per li pu-gnettiBraccia tre et ? di tela cortina in due pezziSei braccia di liste di tela cortina, larghe 4 dita. Dodici braccia di velo di filo, alto braccia 1 et ?con una lista attaccata di braccia 2 et ?Velo di Bologna, di seta bianca et filo, di braccia25 ?Velo di filo scuro, braccia 25 et ?Velo simile braccia setteVelo di filo grezzo braccia 24 et ?Velo di filo grezzo in più pezzi, parte grezzo et par-te mezzo bianco, braccia 28 ?Venti veli da testa di color tané, di braccia 3 l’unoCinque veli di seta da testa, di braccia tre l’unoBraccia uno di tela battista, tagliatone un quartoTre fazzoletti di tela cortina, lavorati, uno alla spa-gnola con pizzi grandi, l’altro con filo grezzo conpizzi et l’altro di bianco et gialloUna borsa d’ermesino turchino, racamata con oroet setaDue fazzoletti di tela cortina, lavorati di filo allaspagnola, uno di filo bianco et l’altro di filo grez-zoUn taffetà nero da testa, longo braccia 1 ? et largobraccia 1Una banda di taffetà nero, longa braccia 1 ?, lar-ga braccia 1 ?Tre taffetà da testa neri, uno con pizzi et due sfran-ciateUn altro taffetà piccolo, con pizzetti attorno

f.15vQuattro bande di velo negro, con tremolanti etpizziQuattro bande di velo nero, vecchie, due con tre-molantiUn’altra banda di velo di seta nera, con pizzettiUn braccio d’ermesino verde nuovoDue ermesini verdi, che servivano per Sua Altez-za quando lavoravaUn anello d’oro lissoSei turanizi (?) da donna, cinque di raso nero etuno di taffetàUna medaglia d’oro con l’impronta del DucaAlessandro37 sopra un paragoneUno Agnus Dei, legato in oro con cristallo dimontagnaUna medaglia d’oro con l’effigie di Madama Se-renissima, con uno anelletto d’oroUna medaglia d’argento con l’impronta di Pio V38

29 Cfr. sopra nota 65.30 La contessa d’Aremberg si era recata con il figlio a far vi-sita a Margherita d’Austria nel 1575, dopo essere stata aLoreto, sulla via di Roma per il giubileo, ved. in ASP,CFE, Abruzzi, 167, lettere di Nuccio Sirigatti a CosimoMasi del 24 maggio 1575, «la Signora Contessa d’Arim-berghe con il conte suo figlio si trovava alla Santissima Ca-sa di Loreto et fra quattro o sei giorni sarà qui che viene a

visitar S.A....», e del 7 giugno 1575: «Madama d’Arim-berghe arrivò venerdì passato et partirà sabato prossimo perla volta di Roma a pigliare il Santo Giubileo e di lì per lavia di Firenze se ne venirà in Lombardia per passare neiPaesi Bassi». 31 Cornette, corone del Rosario.32 Di Loreto.33 La devozione di Margherita per l’ordine francescano

l’aveva portata a scegliere come confessore l’osservante Ma-riano Racciaccari da Tivoli, che la duchessa con lettera del27 giugno 1577 a Mons. Bianchetti, in ASP, CFE, Abruz-zi, 167, raccomandava per un vescovado: il francescano di-venne nel 1578 vescovo dell’Aquila. 34 Bezzoar, bezoar, concrezione che si forma nell’apparatodigerente dei ruminanti, usato in medicina. 35 Alicorno, unicorno.

36 Traversiero, guanciale.

37 Alessandro de’ Medici, primo marito di Margherita.38 Pio V (1504-1572), Antonio Michele Ghislieri, fu pa-

pa dal 1566 al 1572.

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Una medaglia d’argento con l’impronta del Si-gnor Principe AlessandroUn’altra medaglia d’argento con l’impronta del-la Regina Anna d’Austria39

Una medaglia d’argento, da una parte l’effigie delRe di Spagna et dall’altra la ReginaUna medaglia piccola d’argento dorato, da unaparte Nostro Signore et dall’altra la MadonnaUna medaglia d’oro con l’impronta del PrincipeAlessandro FarneseUna medaglia di bronzo con l’impronta del ReFilippoUn Agnus Dei, legato con seta di più colori consuoi vetriUn altro Agnus Dei simileUno scatolino con dentro il ritratto della SignoraPrincipessa Donna Margarita40

Un altro scatolino con il ritratto del Signor DonDuardo41

f.16Uno scatolino con dentro una AnuntiataUno scatolino di ebano, da una parte l’effigie diNostro Signore, dall’altra la Madonna et cerchi etrampini d’argento Uno scatolino con dentro il CrocifissoUna Croce d’argento con il Crocifisso del mede-simoUn Crocifisso di pietra mischiaDue teste di fazzoletti di rete di seta, lavorati di fi-loDue altre teste di fazzoletti di rete, non lavoratiUna moneta bassa di devotione, con una cartascrittaDue paia di occhiali di vetroUn par d’occhiali, legato in oroNove carte con figure di più SantiUn rosario sopra carta pecora, sono pezzi 15Uno offitiolo dove è dentro un Crocifisso di le-gno, intagliato, foderato di raso rossoUn altro offitiolo di ebano, con dentro un Croci-fisso intagliatoUno Agnus Dei, legato con oro et setaUna noce coperta d’oro et seta di più colori condentro l’Evangelio di San GiovanniUna reliquia, cioè un poco di legno di S. Colom-banoUna cassetta di scorza di tartaruca con serraturadi argento, maniglie et piastre

Due paia d’occhiali legati in argento, servano perla pioggiaUna conetta d’ebano, con dentro una Pietà d’orocon altre figure, dentro in una cassetta foderata divelluto rosso, con passamano d’oro et una matta-razzetta di taffetà rosso

f.16vUna cassetta piccola di legno intersiata di ossobiancoUn libro piccolo coperto di pecorina in duodeci-mo foglio, chiamato pratica spiritualeQuattro piedi per fiori, lavorati di seta di varii co-lori, con oroSei corone, tre di ebano et tre d’altre sorte, tra gran-di et piccoleDue corone, una con Paternostri d’oro et una conPaternostri d’argento con uno Agnus DeiUna corona piccola di canna d’India, con Pater-nostri piccoli d’oroUna borsa et un borsino alla fiamminga di vellu-to palombino in campo d’argentoUn collare di filo d’ottone, coperto di fettucciabiancaUno ermesino cremesi con una reticella attornogrande d’oro et argento, con pizzi alli capiUno specchio grande di cristallo, con la custodiadi ebanoUn altro specchio simile, con la copertaUn altro specchio più piccolo, con la custodia diebano, di cristallo di montagnaUna conetta con la cornice di smalto, dove si rap-presenta la Cena di Nostro SignoreUn’altra conetta di ebano, con la pittura della Ma-donna et San Giuseppe, con taffetà verde, con unoanello d’argento in cimaUna conetta con le cornici d’ebano, con l’effigiedella Madonna di mano di Don Giulio, con lasua borsa di ermesino cremesi, con uno anello incima d’argento42

f.17Una conetta legata in ebano con il Crocifisso, conuno anello, rosa et ferretto della cortina d’argento,con un taffetà verde Un Crocifisso d’oro, legato in ebano, con suoanello d’oro in cima et taffetà rossoCinquantuno para d’occhiali in tre cassetteUna trabacca di velo di seta bianca con cielo et

cortine che la circondano per un lettoDue corone di legno aloè, dentro in un cassettinoOtto palle di sapone del basilisco di BolognaCinquantadue pezzetti di avorio con due rampi-ni d’oro, che servano per giuocare, dentro una bor-setta di raso cremesi, guarnita di passamano d’oroet argentoUna noce d’India con coperchio d’argento, pie-di et fascie in Croce d’argentoUn cuscinetto piccolo di ermesino incarnato, conpassamano d’oro piccolo, con rose dentro incar-nate Otto finimenti di pizzi di filo fatti alla gucchia fragrandi et piccoliDue finimenti di pizzi fatti a ago di filo bianco pertovaglieUn ermesino pavonazzo con otto mostre di lavo-ri, variati, con taffetà, pizzetti d’oro et tremolantid’intorno, con perlette et fodra di taffetàUno scatolino di filo d’argento, con un par di for-bicine et un martelletto dentro

f.17vDue fazzoletti di tela cortina lavorati d’intaglio,con filo bianco alla romana Un altro fazzoletto, lavorato di filo bianco da unaparteUn fazzoletto di tela cortina, lavorato attorno, conspilato (?)Due fazzoletti di tela cortina, un lavorato di setaverde et oro et l’altro con seta negra et oroUn fazzoletto di tela cortina, lavorato con seta pa-vonazza et biancaUn fazzoletto di tela cambraia43, lavorato con re-te, seta turchina et oroUn fazzoletto di tela cortina, lavorato con setabianca et oroUn fazzoletto di tela cortina con rete di seta nera,lavorato con argentoBraccia settantasei di reticella di filo bianco, largaet stretta di più pezziBraccia ventisei di pizzi di filo bianco, fra grandiet piccoli fatti a ossoSedici dozzine di cordoni da camiscie di filo bian-co alla fiammingaUna borsa fatta a faccette, lavorata a ferretti di se-ta rossa, guarnita d’oro, argento et vermiglioUn par di molette d’argentoOtto paia di forbici fra piccole et grandi

36 37

Un par di forbici simili

f.18Un stucchietto con ferramenti dorati, con la co-perta di velluto leonatoUn altro stucchietto con ferramenti bianchiDue altri stucchietti, uno coperto di velluto rossoet l’altro di corame negro con tre ferriDue paia di piombini, un par giallo et altro rossoa cinque per paro, per far cordoniUn gioco d’argento con alcune verghette et anel-li alla zingarescaQuattro mostre di taffetà, due pavonazze et dueturchineUna coppa d’argento dorato, con un coperchioin cima, lavorata a gelosia, con dentro una scudel-la d’ossoUna corona di belzovino44 grande con li cannet-ti dentro alli busi d’oro, donata dalla Santa Me-moria di Pio V a S.A.Una corona di legno nero intagliata con la borsadi raso negroUn offitiolo della Settimana Santa con suoi signa-coliUn libretto della CrocifissioneSei treccie et due teste di cappelliQuattro gorghiere di seta cruda fatte a reteDue specchi, uno grande er l’altro mezzano, lavo-rati alla gemina con matreperleTre corone, due rosse et una biancaQuattro signacoli da libri con trinette di seta di piùcoloriUna scatola con Agnus Dei di cera di più sorteUno scatolino con Agnus Dei di ceraTre fili da portare al collo, fatti con terra santa diHierusalem

f.18vUna carta con settantasette mostre di filo biancofatti a ossoDue carte con dentro tremolanti d’oro et argentoUna carta con dentro diverse mostre di filoDiciotto altezze di tela di Olanda, parte lavorateet parte noUn quadretto di tela di Olanda senza lavoroQuattro fodre di collari di tela cambraia

Due pezzi di mostre, una di trine et l’altra di piz-zi d’oro et argentoUn pezzetto di rete di seta cremesi, lavorato d’oroet argentoTre rotoli da far sopra il filoUn rocchetto di legno con un poco d’oro filato so-praUna tenaglietta, due pezzi di avorio bianco et unferro d’ottone sbusato da misurar perlePizzetti d’oro, con seta negra et tremolanti, brac-cia 7Pizzetti d’oro et di argento, braccia 9 ?Pizzetti di seta negra et tremolanti, braccia 8 ?Pizzetti d’oro con tremolanti, braccia 1 ?Quattro custodie con aghi et ferretti di ferro per farreteUn pezzo di canavaccio buso, con una mostra la-vorato d’oro, argento et seta di più coloriSette paia di guanti profumati

f.19Trentanove paia di guanti di più sorteUndici paia di guanti di caproneDue pelli bianche di caproneUn par di scarpe di caneUn par di guanti di cane fatti a muffole45

Seta cremesi flossa, oncie 6 5/8Seta flossa di più colori, oncie 18 3/8Seta da pelo et flossa di più colori, oncie 10 3/8Seta flossa di più colori, oncie 3 5/8Seta torta cremesi et bianca, oncie 2 ?Seta cruda torta, pesa netta oncie 59, dentro unafoderetta di tela biancaUn ventaglio di penne nere, con manico d’ossoUna palla di vetro per lissar pizziUn Crocifisso d’avorio grande, con la Croced’ebano, donata dalla Signora Donna Giulia de’MediciUna corona di profumo con Paternostri doratiStorace46, oncie 35 2/8Legno aloe, oncie 13 ?Belzovino, libbre 27, oncie 2 6/8Ambra47, oncie 8 2/8Un vaso di stagno con dentro zibetto48, pesa, sen-za coperchio et custodia, oncie 26 2/8Un vaso di piombo con dentro muschio49, pesa

con il vaso oncie 71 ?Una bottiglia d’argento, con suo coperchio, da te-ner profumo, pesa oncie 20 1/8

f.19vUna scatola con dentro tre caraffine, una di bal-samo, una di olio infernale et l’altra di liquid’am-braTre pietre per dolor de franchi, una tonda, unaquadra et l’altra longaUno scatolino con il ritratto di donna Maria diPortogallo50

Tre scatolini con il ritratto del Signor Padrone diParma51

Uno scatolino di ebano con il ritratto di un cava-liere dell’Ordine52

Uno scatolino con dentro il ritratto del SignorPrincipe di Parma, in cera con un cerchietto do-ratoUno scatolino d’argento dorato con il ritratto del-la Signora Orante Malaspina53

Uno scatolino con dentro una immagine d’orocon l’effigie di Madama SerenissimaUna scatola con dentro manna, pesa on. 9 1/8Un libro in quarto foglio, scritto a mano con al-cune ricetteUn quadernetto scritto in francese con l’ordinedella caccia in Brabante Un altro quadernetto necessario per la fortificatio-ne della Villa di Andersi [Anversa ?]Tre forzieri coperti di vacchetta ferratiTrentasette pastiglie tonde di profumoQuarantanove pastiglie di profumo in triangoloDieci penette di pizzette di profumoDue scatole piene di polvere da far pastiglie

f.20In due carte polvere da far pastiglie oncie 13 6/8Due palle di pietra mischia con suoi piedi d’otto-neUna medaglia d’argento in un cerchio d’ebanocon l’effigie del Cardinale Farnese54

Una medaglia d’oro con l’effigie di Papa Grego-rio XIII55

Una scatola pinta con l’arme di S.A.Una collana d’oro di un filo con un pezzo di co-

39 Anna d’Austria (1549-1580), fu quarta moglie di Filip-po II.40 Figlia di Alessandro Farnese e di Maria di Portogallo,nata nel 1567. 41 Figlio di Alessandro Farnese e di Maria di Portogallo,nato nel 1573.

42 Per i rapporti fra Margherita d’Austria e Giulio Clovio,ved. A. PÉREZ DE TUDELA Y GABALDON, Giulio Clo-vio y la corte de Felipe, in Felipe II y las Artes. Actas del Con-greso Internacional, 9-12 dicembre 1998, Madrid 2000, pp.167-182; ID., Documenti inediti su Giulio Clovio al servizio del-la famiglia Farnese, in «Aurea Parma», LXXXIV, 2000,

pp. 281-307.43 Tela cambraia, tela di lino finissimo, così denominatadal tessitore, Baptiste Cambrai, che la inventò e che vive-va in un villaggio vicino alla città di Cambrai.

44 Belzovino, belzoino o benzoino, albero asiatico delle lau-racee da cui si ricava un balsamo dello stesso nome.45 Muffola, guanto col solo pollice indipendente.46 Storace, resina ricavata dall’albero dello stesso nome, uti-lizzata per far profumi.47 Ambra, secrezione intestinale del capodoglio, utilizzataper far profumi.48 Zibetto, sostanza secreta dallo zibetto, dall’intenso odo-re di muschio, usata in profumeria.

49 Muschio, secrezione di vari mammiferi, usato in profu-meria.50 Donna Maria di Portogallo (1521-1577) si potrebbeidentificare con la figlia del re Manuel e di Eleonora d’Au-stria, sorella di Carlo V: la principessa era cugina di Mar-gherita. 51 Ritratto di Ottavio Farnese.52 Ritratto di cavaliere dell’Ordine del Toson d’oro.53 Ritratto di Orante Malaspina, bellissima dama di com-

pagnia di Margherita, ved. F. De Marchi, Narratione par-ticolare delle gran feste e trionfi fatti in Portogallo et in Fian-dra, in G. Bertini, Le nozze di Alessandro Farnese, p. 109.Minute di lettere di Margherita alla Malaspina del 13 otto-bre 1571, del 14 agosto e del 13 ottobre 1573 in ASP, CFE,Abruzzi, 166. 54 Cardinale Alessandro Farnese.55 Gregorio XIII (1502-1585), Ugo Boncompagni, fu pa-pa dal 1572 al 1585.

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rallo grande attaccatoDue tovaglie di tela di Olanda stracciateDue veli tanè longhi da testaDue pezzi di rete di seta cremesi con sopra mostred’oro, argento et seta di vari colori, un grande etl’altro piccoloCinque fodre di collar di telaUn poco di seta in una cartaUn anello d’oro con certe perlette et altri pizzettid’oroQuattro scuffie vecchie, tre di velo et una di cam-braiaTre petti di telaUn quadretto di tela battista grosso, orlatoCinque pezzetti di velo usatoUno stucchietto piccolo con ferramenti d’argen-to et forbice di ferroUno scrittoio coperto di corame dorato con ferridorati fodrato di velluto nero, con due vasi d’ar-gento in forma di calamaio con dentro diversescritture

f.20vInventario delle robbe consignate al medesimo Si-gnor Conte Jacomo Piovasco, che prima stavanosotto la cura di Lucia de Groppi56 della CameraUn ferretto d’oro per nettar dentiUno stucchietto guarnito d’argento tirato con suarete del medesimoUn par di forbesini et due cortelliniSei pezze di panno scarlatto vecchio da tener so-pra il stomacoDue scatole, una longa et l’altra tondaSei dozzine di quadretti di tela per dentiDozzine 5 et ? di panni di tela da uso.Un’ala di Fiandra intarsiata d’ossoUna scudellina di porcellana guarnita al piede etmanico d’oroQuattro scudellini di porcellana guarniti d’oroUna scudella di porcellana guarnita del medesimoUna cassa ferrata da portar lissiaUna corona di quindici Paternostri di lapislazza-roUn ermesino incarnato con pizzi attorno d’oroUn fiaschettino piccolo di stagnoNota che li scudi contenuti in questo inventario alpeso di Roma, non furno altrimenti pesati, quan-do si consignorno al Signor Conte Piozasco dalSignor Battista Carissimi

f.21Un libro in foglio coperto di carta bergamina57,nel quale è scritto l’Inventario dei beni et entrate diS. A. nella provintia di Apruzzo, Napoli, Ca-stel Sant’Angelo et Roma58

Un altro libro in foglio coperto di carta bergami-na intitolato Libro di cassa dell’introito et esito del-li denari di Sua Altezza incominciando alli 24 difebraio 1575Un altro libro simile dove si narra la spesa cheS.A. fa ciascun anno per la sua casaDue quaderni legati in cartone intitulato uno del-li residui rassegnati da riscotere a Gio. Battista Ca-sate59 et un altro dell’entrate di Penne e TrontoUna filza di mandati di numero 65 et il cordoneè di seta turchina delli denari ricevuti [da] Fran-cesco di Grutter60 dalla cassa di S.A.Un plico sigillato con la lacca et sigillo di S.A.nelquale sono diverse ricevute di Messer DomenicoAngeli61

Un inventario di Guglielmo Scotto62 già compu-tista delle scritture consignate in guardarobba del-l’anno 1577Due mazzi di diverse scritture et calcoli delle spe-se della casa di S.A. sigillati con il solito sigillo delSignor Principe Ranuccio

f.21vAdì V di Marzo 1586 in OrtonaNota delli argenti con suoi pesi consignati da Mes-ser Giovanni Sapiret guardarobba di MadamaSerenissima Felice Memoria al Signor Conte Ja-como Piozasco maggiordomo del SerenissimoPrincipe Alessandro FarneseUn bacile d’argento grande tutto dorato, lavora-to di rilievo a maritimo che fu donato alla FeliceMemoria di Madama Serenissima dalla città del-l’Aquila, pesa libbre undici et un’oncia, con unabattaglia in esso, al peso dell’Aquila 11, oncie 1Un boccale d’argento grande dorato, conforme aldetto bacile, pesa libbre otto, oncie sei et mezzoDue bacili d’argento dorato, lavorati di rilievo,che uno di essi serve per dar acqua alle mani a fon-tana, con arme di Madama smaltate, pesano lib-bre quattordici, oncie sei et 4/8 con la custodia Un bacile d’argento con li bordi dorati et un fe-stone nel mezzo con l’arme di Piacenza, pesa lib-bre sei, once sei et 2/8Un bacile d’argento con li bordi dorati, con un fe-

stone in mezzo et arme di Madama Serenissima,pesa libbre cinque, oncie nove et 1/8Un bacile d’argento dorato, lavorato di rilievo conuna caccia in esso et in mezzo un S. Pietro, pesalibbre tre, once una et 1/8Un boccale d’argento dorato con manico et piz-zo, lavorato di rilievo che serve gli suddetti due ba-cili, fatti a fontana, con l’arme di Madama, pesalibbre nove, oncie quattro et 2/8 con la custodia

f.22Un boccale d’argento parte dorato con manico,coperchio et arme d’Austria et Medici, storto, pe-sa libbre cinque, oncie undici et 2/8 Un boccale d’argento all’antica, con coperchio etbocchino et manico con quattro maschere sopra ilcoperchio, lavorato al collo a gelosia, pesa libbresette, oncie una et 5/8Una brocca d’argento da acqua, con manico etcoperchio rotto, con arme di Madama nel coper-chio, pesa libbre undici et 3/8Un scaldavivande d’argento grande, amandola-to, con due maniche dalle bande et mascare, conl’arme di Madama, pesa libbre dodici, oncie ottoet 3/8Un caldarino63 d’argento piccolo con manico disopra et lavorato, pesa oncie undici et 6/8Quattro gubletti d’argento da cervosa64, pesanolibbre 4Dui boccaletti d’argento dorati da olio et aceto etuna peparola con manico et turaccio, pesano lib-bre cinque, con la sua custodiaTre saliere d’argento quadrate con quattro palleciascheduna alli piedi, con li coperchi che servo-no per peparole, tutte dorate, pesano libbre noveet 1/8 con le loro custodieDue rinfrescatori d’argento con due maniche perciascuno con li bordi dorati et con l’arme di Par-ma, pesano libbre vintiquattro, oncie otto et 4/8con le loro custodie

f.22vUna bottiglia, cioè brocca, con manico, masche-re et coperchio d’argento, pesa libbre quattordici,oncie 4Due fiaschi grandi d’argento con sue catene gran-di et turaccio, fatto a ghiande, con catenelle picco-le et arme di Madama alle bande, pesano libbreventitre, oncie undeci et 2/8

38 39

Due fiaschi d’argento mezzani con sue catenegrandi et turaccio fatto a ghiande con le catenelleet arme di Madama dalle bande, pesano libbre die-cinove, oncie nove et 2/8Due trombe d’argento per rinfrescare il vino, consuoi turacci, pesano libbre tredici, oncie due et 7/8Una bottiglia nova d’argento piatta, con piedi etcattene grande et al turaccio catenelle piccole conl’arme di Madama alle bande, pesa libbre sette, on-cie tre et 5/8Un par di plancette, coperte tutte di piastre d’ar-gento lavorate tutte di rilievo, con l’arme di Ma-dama alle maniche, pesa libbre dodici, oncie no-ve et 5/8Un bacile d’argento con li bordi lavorati et dora-ti et lo scudo in mezzo senz’arme, con tre piedi do-rati con l’arme di Parma sotto il bacile, pesa lib-bre otto, oncie una et 4/8 con la sua custodiaDue baciletti d’argento in dodici angoli, lavoratidi rilievo, uno de quali tiene un pizzo, che serveper fontana, pesano libbre quattro, oncie quattroet 4/8 con la sua custodia

f.23Un caldarinod’argento dorato, con manico, da te-ner acqua benedetta, pesa libbre quattro, oncieuna et 6/8 nella sua custodiaDue bacili d’argento dorati, lavorati parte a boli-no, uno de’ quali tiene un pizzo che serve per fon-tana, pesano libbre undiciUn bacile d’argento dorato, lavorato di rilievo afogliame con conchiglie argentate con arme diMadama in mezzo, pesa libbre sei, oncie una et7/8Un boccale d’argento dorato, simile al detto ba-cile, pesa libbre tre, oncie undici et 6/8Un panattiero d’argento dorato, lavorato a bolinocon quattro satiri per piede et una piccola salieracon il coperchio con una catenina, pesa libbre seiet cinque oncie, nella sua custodiaSei tazze d’argento dorate lavorate di rilievo dona-te da Malines, tra le quali ve ne sono due che han-no li coperchi lavorati del medesimo, pesano lib-bre 30, oncie sei et 7/8Dodici candelieri d’argento dorato con un festo-ne a basso et il resto amandolato, pesano libbrequarantasei et quattro oncie, nelle custodieSei candelieri d’argento dorato, grandi, novi, la-vorati a festone, pesano libbre ventiquattro, onciesei et 7/8, nella custodiaUna saliera d’argento dorata con tre piedi, pesaoncie undici et 1/8

f.23vUna saliera d’argento con tre piedi, pesa oncie die-

ci et 6/8Dodici candelieri d’argento, grandi, con festoniatorno, fatti di nuovo, pesano libbre trentasette, on-cie due et 7/8, in tre custodieDodici candelieri d’argento grandi, novi, con unfestone et un lavoro sopra essi, pesano libbre tren-tasei, oncie quattro et 6/8, in tre custodieUn ghiaro d’argento grande, con arme di Mada-ma nel manico, pesa libre tre et 3/8Due tazze d’argento da bevere con il piede largo,pesano libbre due, oncie quattro et 3/8Due gobletti d’argento da bever cervosa, pesanolibbra una, oncie undici et 4/8Una tazza d’argento con una rosa in mezzo, qua-le solea esser dorata, pesa oncie otto et 2/8Due tazze d’argento da bevere, lavorate a gelosiacon una rosa in mezzo, pesano libbre una, onciedue et 3/8Una tazza d’argento lissa da bevere con quattromascherine al piede, pesa libbra una et 6/8 nellaconservaDue tazze d’argento con una testa in mezzo etquattro fiorami ciascheduno et bordi lavorati a bo-lino, pesano due libbre, cinque oncie et 2/8Una tazza d’argento lavorata a pometti, pesa on-cie otto et 6/8, in mezza custodia

f.24Una coppa d’argento dorata con il coperchio etanello sopra essa, pesa oncie nove 3/8 ?Due candelieri d’argento piccoli, mandolati, pe-sano libbre due et due oncieUn baccile d’argento lisso con arme di Madamain mezzo, pesa libbre cinque, oncie una et 7/8Un boccale d’argento conforme al detto baccilecon arme di Madama, pesa libbre tre, oncie undi-ci et 6/8Un candeliere d’argento di attaccare alla mura-glia, pesa libbre tre, oncie nove et 3/8Due mocchi candele d’argento dorati con l’armedi Madama, pesano libbra una, oncie cinque et2/8Un calice d’argento dorato con la sua patena et unpiccolo cucchiaretto d’argento, pesa libbre due,oncie sette et 4/8Due tazze d’argento dorate grandi alla todesca conpiede grande che serve per coperchio dell’altro, la-vorate, pesano libbre otto, oncie quattro et 5/8Una tazza per frutti d’argento dorato, lavorata dirilievo con l’arme di Madama nel mezzo, pesa lib-bre due, oncie dieci et 4/8 nella sua custodiaDue boccalini d’argento, uno de quali è rotto etnon è dorato, che servano per la Messa, pesano lib-bre una, oncie otto et 2/8Una Croce con il Crocifisso d’argento dorato, pe-

sa libbra una, oncia una et 4/8Un baciletto d’argento con li bordi dorati, et nelmezzo l’arme di Madama, serve per la Messa, pe-sa libbre due et due ottavi nella sua custodia

f.24vUna scatoletta d’argento dorata con il coperchioper tener l’ostia, pesa oncie dieci nella sua custo-diaUna coppa d’argento dorata fatta all’alemannacon suo coperchio, lavorata di rilievo con tre testedi cavalli nel piede che la sostiene, con un Baccosopra il coperchio, pesa libbre cinque, oncie otto,nella custodiaDue candelieri d’argento lissi dorati che servanoper l’altare, pesano libbre sette, oncie dieci et 1/8nella custodiaUna palmatoria d’argento, pesa oncie sei et 1/8Due sottocoppe d’argento lisse con suoi piedi etarme di Madama nel mezzo, pesano libbre tre, on-cie sette et 5/8Tre sottotazze d’argento dorato con piedi et armedi Madama, pesano libbre cinque, oncie dieci et6/8Otto forcine d’argento dorato, tre con due denti etcinque con tre, con manichi... et elmo in cima, pe-sano libbra una et 5/8 Un cucchiaro, una forcina et un manico di cor-tello d’argento dorato con li manichi in forma didonna, pesano oncie nove et 1/8Otto cucchiari d’argento dorato con manichi fat-ti a... con l’elmo in testa, pesano libbra una, oncietre et 2/8Nove lame di cortelli con le maniche d’argentodorato fatte a... con l’elmo in testa, pesano libbre1, oncie 9Due ferri d’argento da far ricci, pesano oncie sei et2/8Quattro lame da cortelliDue canne da servitiali d’argento, pesano con lilegni et stoppa libbre sette, oncie unaUn baccile d’argento lavorato a fogliami, dentrol’arme della... dorato, pesa libbre quattro, oncie 11et 5/8 ?

f.25Un boccale d’argento che serve per detto bacile,pesa libbre tre, oncie 5 3/8Un baccile d’argento lisso nel mezzo l’arme diMadama lavorato a bolino, pesa libbre quattro,oncie 3 et 4/8Un boccale d’argento lisso con l’arme di Mada-ma in mezzo fatto a bolino conforme al detto bac-cile, pesa libbre tre, oncie 1 5/8Una canestra d’argento fatta a occhio di pavone

56 Lucia de Groppi, cameriera di Piacenza.57 Carta bergamina, carta pergamena.58 Il registro si conserva in ASN, AF, 574.59 Giovanni Casati era stato tesoriere di Margherita; è ricor-dato nel testamento. 60 Francesco Grutter, o de Grutere, di Gand fu mastro di

casa di Margherita, ved. sua lettera del 15 giugno 1577, inASP, CFE, Abruzzi, 167. Sul Grutter cfr. T. VALENTI,Notizie di personaggi fiamminghi alla corte di Margherita d’Au-stria, in «Bulletin de l’Institut Historique Belge de Rome»,XIV, 1934, pp. 139-140.61 Domenico Angeli, furiere senese.

62 Guglielmo Scotti di Bruxelles fu computista di Marghe-rita, ved. T. VALENTI, Notizie cit., pp. 143-144.63 Caldarino, secchiello.64 Cervosa, birra.

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con arme di Madama, pesa libbre quattro, oncietre et 7/8Una tazza per frutti d’argento dorato con bordidorati attorno, pesa libbre uno, oncie otto et 2/8Una tazza d’argento da bevere con li bordi dora-ti et in mezzo una testa, lavorata a bolino, pesa lib-bre una, oncie dueDue boccalini d’argento con manico, pizzo et co-perchio, pesano libbre dueVenti modelli et due aghi d’argento da far rete conbottoncini d’argento alli modelli, pesano oncie 54/8Quattro ferri spaccati d’argento, pesano oncie dueet 4/8Due cucchiaretti d’argento da cavar zibetto, pesa-no 1 5/8 Una rosa d’oro con il piede in triangolo, con unboccalino, scrittovi Papa Gregorio XIII, con unzaffiro in cima, pesa libbre due, oncie dieci et 2/865

Una rosa d’oro con il piede in triangolo con unboccalino scrittovi Pio V con un zaffiro in cima,pesa libbre due, oncie cinque et 4/866

Dette rose sono dentro in una cassetta di legnobianco rotta, con un taffetà verde che le copreUn bacile d’argento da barbiere cupo con li bor-di et piede dorato, pesa libbre cinque, oncie otto et4/8Un ghiaro d’argento per acqua, con manico etpizzo, pesa libbre due et 4/8Una brocchetta d’argento con manico dorato la-vorato ad arpia, con una maschera dorata nel boc-chino con coperchio donata dalla Comunità diParma, pesa libbre cinque, oncie tre

f.25vUn calderino d’argento con manico et mascheredalle parti et un anello in cima del manico, dona-to dalla Comunità di Novarra, pesa libbre otto et3/8Due tazze d’argento grandi lavorate di rilievo do-nate dalla Comunità di Novarra, pesano libbrequattro, oncie nove et 7/8Due tazze d’argento da frutti lissi, donati dalla det-ta Comunità, pesano libbre cinque, oncie sei et4/8Due tazze d’argento da bevere, lavorate di rilievo,pesano libbre due, oncie otto et 3/8Un orinale d’argento lisso, pesa libbra una, oncie

otto et 6/8 Un profumiero d’argento lavorato a gelosia, do-nato a S.A. dal S. Duca di Savoia67, conun’agucchia et una catenina d’argento attaccati,pesa libbre due et 6/8Uno scaldaletto d’argento con manico et coper-chio fatto a gelosia con arme d’Austria, Farnese etPortugallo, pesa libbre cinque, oncie una et 4/8Una panettiera d’argento con una piccola salieracon coperchio et quattro piedi che la sostengonocon arme sudette, pesa libbre quattro, oncie dieciet 4/8Una scaldavivanda d’argento con due manicheet tre piedi, con l’arme sudette, pesa libbre tre, on-cie cinque et 1/8Un’anima di rame con tre pizzi d’argento per so-stentare i piatti, che serve per detto scaldavivande,pesa libbre 1, oncie 1, 4/8Una sottocoppa d’argento lissa con piede et armesuddette, pesa libbre due, oncie una et 4/8Quattro candelieri d’argento con un festone attor-no, pesano libbre sette, oncie quattro et 3/8Una saliera d’argento dorata con quattro piedi etun coperchio che serve per peparola, pesa libbrauno, oncie cinque, 7/8

f.26Due oviere d’argento lisse, pesano oncie nove et5/8Sei cucchiari d’argento dorato, con un piede dicervo sopra il manico, pesano oncie nove et 3/8Sei forcine d’argento dorate simili, pesano onciesei 6/8Sei maniche di cortelli d’argento dorato simili al-li sudetti cucchiari et forcine, pesano libbre una,oncie due et 6/8Sette lame di cortelliDue fruttiere d’argento martellate, con il piede la-vorato et arme di Vissi, pesano libbre quattro, on-cie quattro 3/8Due sottotazze d’argento con bordi dorati et pie-di lavorati di rilievo a maritime con l’arme di Ca-stel San Giovanni, pesano libbre tre, oncie tre et2/8Due sottotazze d’argento con piedi et bordi dora-ti et martellati et sotto il piede scrittovi Civitadu-cale, pesano libbre sei, oncie quattroDue sottocoppe d’argento con piedi et bordi do-

rati et martellati, pesano libbre tre oncie sei et 5/81/2Una tazza d’argento grande con il piede rotto, cheserve per fruttiera, pesa libbre due, oncie due et 4/8Un trepiccolo (?) d’argento, pesa oncie otto et 2/8Una torciera d’argento con piede in triangolo conarme di Madama, pesa libbre quarantacinque,oncie una et 5/8Un’altra torciera d’argento grande con tre piediche la sostengono et arme di Madama, pesa libbrequarantaquattro, oncie sei et 5/8Un brasciero d’argento con otto faccie con colon-ne d’argento et due maniglie con otto palle d’ar-gento che servano per piede, con il fondo di rameet tre delle dette palle sono staccate, pesa libbre tren-tasei, oncie 7

f.26vUn par di mogliette d’argento che servono per det-to brasciero con un anello in cima, pesano oncieundiciUna Croce d’argento con quattro piedi, lavorataet parte dorata, con li quattro Evangelisti, pesa lib-bre 11 oncie 7/8Due candelieri d’argento alti in triangoli per l’al-tare parte dorati con due figure et in ciascun l’ar-me di Madama con spontoni d’argento, pesanolibbre dodici, oncie sei et 2/8Due candelieri grandi per l’altare lavorati di rilie-vo, con il piede in triangolo con l’arme di Mada-ma in ciascuno smaltata, con spontone et due fi-gure per ciascuno, pesano libbre sedici, oncie sei2/8Due candelieri d’argento piccoli per l’altare conuno spontone per ciascuno amandolato, pesanolibbre due, oncie sette et 4/8Un Crocifisso d’argento con un piede in forma dicandeliere, pur d’argento, pesa libbre due, oncie 4et 5/8Una baciletta d’argento con li bordi et in mezzodorata, con l’arme di Madama, che serve per l’al-tare, pesa libbra una, oncie otto et 2/8Un calice d’argento dorato largo con la patena, pe-sa libbra una, oncie undici et 2/8 nella conservaDue boccaletti d’argento dorati, smaltati, che ser-vono per la messa, pesano oncie undici et 2/8Una pace d’argento dorato con una pietà, pesa lib-bre sei

40 41

Un campanello d’argento con suo battocchio, cheserve per la messa, pesa libbre una, oncie una et 3/8Una scatoletta per l’ostia d’argento con il suo co-perchio d’argento, pesa libbra una et 5/8

f.27Un secchio grande d’argento con il piede aman-dolato, con manico, maschere et arme di Mada-ma, pesa libbre undici, oncie undici et 3/8Un manico d’argento per l’asperges con li crini at-taccati, pesa libbra una, oncie due et 4/8 Un incensiero d’argento con quattro cattene, unarosa in cima et uno anello, pesa libbre cinque, on-cie tre et 2/8Una navicella d’argento da tenere incenso con ilsuo piede et un cucchiarino, pesa libbre uno, on-cie 3 et 2/8Un calice d’argento dorato con la patena et piedea otto faccie con la sua Crocetta inanti, con la cu-stodia, non fu pesato per esser consacratoDodici scudelle d’argento dorato con dieci ango-li con cornice attorno et nel mezzo l’arme di Ma-dama fatte a bolino. In due custodie, pesano lib-bre quattordici, oncie sei et 6/8Una brocca d’argento grande lissa con due mani-che et coperchio et arme di Madama nel manico,serve per la lissia68, pesa libbre tredici, oncie dieciUna pignatta d’argento grande alla fiamminga condue maniche, suo coperchio et tre ponti che servo-no per piede con l’arme di Madama, si adopera perla lissia, pesa libbre otto, oncie undici et 7/8Un fiasco d’argento lisso con suo turaccio, serveper la lissia, pesa libbre quattro, oncie quattro et6/8Un bacile d’argento grande lisso, con bordi, ser-ve per lavar la testa, pesa libbre otto, oncie quattroet 4/8

f.27vUna baciletta d’argento lissa, da una parte l’armadi Madama, serve per la lissa, pesa libbre tre, on-cie undiciUna scudella d’argento lissa con piede, pesa lib-bre due, oncie 1 2/8 ?Una scudella d’argento lissa con due arme di Ma-dama per lavare la bocca, pesa libbre doi onciequattro et 2/8 ?Un vasetto d’argento con piede, due manichi, co-perchio lavorato tutto di rilievo, con una piccolacatenetta et arme di Madama, pesa libbre doi, on-cie sei et 1/8 1/2Un boccalino d’argento lisso con suo manico et

arme di Madama, pesa oncie undici et 5/8 1/2Un fiaschetto d’argento dorato con catenette d’ar-gento al turaccio amandolato, pesa oncie otto et4/8Due canteri d’argento lissi con li manichi, pesanolibbre undici, oncie noveUna cucchiara d’argento lissia con il manico, pe-sa oncie tre 5/8Una palmatoria con un moccacandele et una ca-tena con arme di Madama, pesa oncie undici et6/8Una canestra di rame inargentato, pesa libbre due,oncie 11 7/8Una canestra d’argento con il piede intagliato aocchio di pavone con arme di Madama, pesa lib-bre due oncie 8 1/8Un pignattino d’argento con manico, coperchioet arme di Madama, pesa libbre una, oncie due et5/8 ?Tredici scudellini d’argento, dieci con arme diMadama et tre senza, pesano libbre due, oncie un-dici et 2/8Un baciletto d’argento lisso con suo bordo, pesalibbre due oncie cinque 2/8Sei agucchie et mezzo d’argento et quindici mo-delli per far rete, pesano in tutto oncie quattro et3/8 ?Quattro ferri d’argento spaccati per far ricci, pesa-no oncie due et 4/8 ?

f.28 Una fodra d’argento di una cassetta con l’animaper tener il fuoco per scaldar li piedi, pesa libbrequattro, oncie quattro et 6/8 ?Una cassetta di noce con il coperchio, fodrata diuna piastra d’argento intagliata a gelosia con duemaniche d’argento in foggia di serpe et serratured’argentoSette moccacandele d’argento, pesano libbre due,oncie sei 7/8Una piastra d’argento dorata con dentro una As-suntione di matreperle, otto pietre false et sediciperle false di più colori, pesano libbra una, onciequattro 6/8Due tazze d’argento da bevere in forma di bicchie-ri con li bordi dorati, pesano libbra una, oncie 4et 7/8 ?Un piede di calice d’argento dorato con due cuc-chiari, uno stucchio orecchia et una verghetta d’ar-gento, pesano libbra una, oncie nove et 4/8Una baciletta d’argento con li bordi dorati et inmezzo l’arme di Madama, pesa libbra una, oncie

otto et 3/8Due saliere d’argento lisse a sei faccie, pesano lib-bra 1, oncie 9 7/8Una saliera d’argento a navicella, amandolata conquattro piedi, pesa libbra una, oncie sei et 4/8Due oviere d’argento lisse, pesano oncie sette 4/8 ?Una rangiera d’argento parte dorata con tre piediet una serpe che serve per manico, pesa oncie sette1/8Uno scaldaletto d’argento amandolato con mani-co et coperchio fatto a gelosia con l’arme di Ma-dama, pesa libbre otto, oncie cinque et 1/8Un baciletto d’argento dorato che serve per por-tar la scudella di porcellana con l’arme di Mada-ma, pesa libbra una, oncie otto et 7/8 ?

f.28vUn altro baciletto simile, pesa libbra una, onciesei et 4/8Una tazza d’argento dorata grande con il suo co-perchio sopra il quale vi è un todesco con una la-barda lavorata di rilievo, pesa libbre ventitre, on-cie sei et due ottaviDue fiaschi d’argento con catene, maschere et tu-raccio, lavorate a ghiande con due catenine picco-le et arme di Madama, pesano libbre sedici, onciecinque 1/8Un boccale grande d’argento per acqua, con ma-nico et coperchio et arme di Madama, lisso, pesalibbre dieci et tre oncieDoi sottotazze d’argento martellate con li bordidorati con suoi piedi et sotto essi scrittovi F. M.,pesano libbre cinque, oncie quattro et 3/8Due altre sottotazze lisse con bordi dorati et sottoil piede scrittovi Civita Ducale, pesano libbre 5oncie 3 et 4/8Due tazze d’argento dorato lisse da bevere con ilpiede et sopra esse quattro maschere ciascuna nel-la custodia, pesano libbra una, oncie 11 5/8 ?Una tazza d’argento lissia da bevere con il piede,pesa oncie noveUn gobletto69 d’argento lisso con che si segna l’on-cie per misurare il vino che beve Madama, pesaoncie 6 3/8Una sottocoppa d’argento dorata lissa con l’armedi Madama in mezzo, nella custodia, pesa libbrauna, oncie dieci et 4/8 ?Una coppa d’argento dorato con il coperchio etuno anello in cima in forma di S, nella custodia,pesa libbre due, oncie otto et 4/8 ?

65 La rosa venne fatta consegnare da Gregorio XIII a Mar-gherita da Germanico Malaspina nella chiesa di S. Fran-cesco dell’Aquila l’8 dicembre 1579, cfr. G. MORONI,Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica, LIX, Venezia1852, p. 133.66 La rosa venne donata da Pio V a Margherita nel 1568,ved. C. POGGIALI, Memorie storiche di Piacenza, X, Pia-

cenza 1761, p. 59, che riporta il passo di una cronaca coe-va: «Di detto anno 1568, adì 13 maggio, venne in Piacen-za uno ambasciatore di Papa Pio V, il quale mandò a do-nare a Madama Margherita uno arboscello d’oro, guarnitodi rose et pietre preciose di valuta di scuti 12 mila, et si chia-ma Rosa Aurea, et di detto anno adì 16 detto fu cantatouna Messa solenne in Santo Sisto et fu benedetta detta Ro-

sa et il detto Nontio del Papa la presentò a detta Madamaet essa la mandò in Cittadella et fece donare al detto Non-tio scuti 600». 67 Probabilmente Emanuele Filiberto, che Margherita ave-va incontrato nel corso del suo soggiorno fra il 1556 ed il1557 alla corte di Bruxelles. 68 Liscia, lisciva usata nel lavare i capelli.

69 Gobletto, coppa.

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f.29Due tazze da frutti d’argento martellate, una conli bordi et piede dorati et l’altra con l’arme di Cer-reto, pesano libbre tre, oncie dieci et 4/8Due saliere d’argento tonde con li bordi lavorati abolino, pesano libbre una, oncie noveDue saliere d’argento da sei faccie, pesano libbrauna, oncie 3 6/8Sei saliere d’argento amandolate, che altre vi erauno spontone in mezzo, pesano libbre nove, on-cie 1 4/8 ?Sedici candelieri d’argento amandolati, pesanolibbre trentuno, oncie nove et 4/8, nelle custodien. 3Un bacile d’argento amandolato con li bordi do-rati et arme di Madama in mezzo, pesa libbre cin-que, oncie sette et 6/8Un boccale d’argento simile al detto bacile con ar-me di Madama, pesa libbre due, oncie undiciUn baccile d’argento lisso con arme di Madama,pesa libbre sei, oncie due et 7/8 ?Un ghiaro70 d’argento lavorato parte a fogliami etparte a bolino, pesa libbre due, oncie undici et 4/8Sei ghiari d’argento con maniche et arme di Ma-dama per acqua, pesano libbre dieci, oncie cinque Tredici tazze d’argento lisse da bevere, quattro conpiede rotto, pesano libbre undici, oncie nove et 7/8Una tazza d’argento con una rosa in mezzo, pesaoncie 6 6/8Una tazza d’argento in forma di bicchiero, pesaon. 9 2/8Quattro tazze d’argento dorate da bevere con quat-tro maschere al piede ciascuno, pesano libbrequattro, oncie dieci

29vDue tazze d’argento con il piede largo, con una te-sta in mezzo et bordi lavorati a bolino, pesano lib-bre 2, oncie 1 6/8Quattro tazze d’argento con bordi lavorati et le te-ste in mezzo a bolino, pesano libbre quattro, on-cie dieci et due ottavi et mezzoUn moccacandele d’argento con arme di Mada-ma, pesa oncie sei et 1/8Una bottiglia d’argento piatta con piede, turac-cio, catena, catenelle et arme di Madama dallebande, pesa libbre sette, oncie due et 4/8Un baccile d’argento con un fregio attorno et inmezzo una rosa con arme di Madama, pesa libbreseiUna sottotazza d’argento martellata con piede etarme di Cerreto, pesa libbre due, oncie due et 1/8

Due orinali d’argento lissi nelle custodie, pesanolibbre 3Tre ghiari d’argento, due grandi et un piccolo,con arme di Madama nel manico con una custo-dia, pesano libbre sette, oncie cinque et 1/8Un scaldaletto d’argento con manico et coperchiointagliato a sole con arme di Madama, pesa libbresei, oncie 3 et 7/8 ?. In una borsa di corame neroUn ritratto di rilievo di bosso guarnito con roset-te d’argento di Filippo Duca di Borgogna71

Uno scrittorio d’argento con coperchio, quattroleoni alli piedi, calamaio et polverino d’argento la-vorato a bolino con piombo dentro il calamaio,pesa libbre sette, oncie cinqueDue sigilli d’argento con osso nero con arme diMadama, uno piccolo et l’altro mezzano

f.30Due fiaschi d’argento piccoli con catene et cate-nelle, con turacci in forma di scimmie con armedi Madama dalle parti, pesano libbre dodici, on-cie otto et 2/8Una conca d’argento grande con due gran satiriche la sostengono, da una parte l’arme di Monsi-gnor Illustrissimo Farnese et dall’altra di Madamae del Serenissimo Duca di Parma, pesa libbre cen-to, in una custodiaUna patena d’argento con un anello in mezzo, cheserve per rinfrescare il vino, pesa oncie 7 2/8Un cantaro d’argento con un manico, pesa libbrecinque, oncie undici et 7/8Oro filato di Milano sopra seta pagliata in otto roc-chetti, pesa con li rocchetti al peso di guardarob-ba libbre quattro, oncie tre et 4/8, dentro in unascatolaOtto forzieri, sei ferrati et due noUn tamburo longo, coperto di corame negroUn lettorino d’argento per il breviario del messa-le con quattro piedi d’argento, pesa libbre sette, on-cie 10 4/8Un baccile d’argento dorato lavorato a grottesca,pesa libbre ottoUn boccale simile al detto baccile, pesa libbrequattro, oncie cinque et 7/8 ?Un boccale d’argento lisso con li bordi et scudoin mezzo dorato con l’arme del Borgo di SanDonnino, pesa libbre cinque, oncie due et 6/8Un boccale d’argento simile al detto baccile, pe-sa libbre quattro, oncie due et 1/8

f.30vUn baccile d’argento con bordi et scudo dorato,

lavorato a fogliami con l’arme di Camerino, pesalibbre cinque, oncie quattro et 2/8Un boccale d’argento lavorato a fogliami con ar-me di Madama, con suo manico, pesa libbre tre,oncie 4 4/8Un panettiero d’argento dorato, lavorato a bolinocon quattro satiri alli piedi et una piccola salieracon coperchio et catenella con arme di Madama,pesa libbre sei, oncie cinque et 5/8 nella sua custo-diaUn’altra panettiera simile, pesa libbre sei, oncie sei7/8Una saliera d’argento dorata amandolata fatta anavicella con quattro grifi per piede, pesa libbreuna, oncie otto et 7/8Quattro cucchiai d’argento dorato et in cima almanico un... con un elmo in testa ciascuno, de’-quali ve n’è un rotto, pesano oncie otto 2/8Quattro forcine d’argento dorato, tre con due den-ti et una con tre, de’quali ve n’è una rotta, pesanooncie sei, nella custodiaQuattro lame di cortelli con le maniche d’argen-to dorato, con... in cima, come di sopra, pesanooncie nove et 3/8Undici cucchiai d’argento lissi, pesano libbrauna, oncie sei et 6/8, nella custodiaDue oviere d’argento dorato intagliate, pesano on-cie sei et sette ottaviQuattro candelieri d’argento amandolati, pesanolibbre nove, oncie tre et 5/8

f.31Un moccacandele d’argento con arme di Mada-ma, pesa oncie cinque et 6/8Una scatola d’argento da tener zuccaro con coper-chio et uno anello in cima, con un arme et sbarrain mezzo, pesa libbre due, oncie undici et 3/8Una scaldavivanda d’argento amandolato fatto agelosia con arme di Madama con quattro masche-re et due anelli, con quattro piedi, pesa libbre quat-tro et quattro ottavi et mezzoUn’anima di rame con tre piedi d’argento per det-to scaldavivande per sostentare i piatti, pesa in tut-to libbra una et 1/8Un’altra scaldavivanda d’argento più piccola conl’arme di Madama con due maschere et due anel-li con quattro piedi, pesa libbre tre et 3/8Un’anima di rame con tre piedi d’argento che ser-ve per detto scaldavivande, pesa in tutto oncie die-ci et 1/8Due scudelle d’argento da brodo con due anelliciascuno, pesano libbra una, oncie cinque et 4/8

42 43

Quattordici cortelli, tra grandi et piccoli, con ma-nico di ferroTredici forcine di ferroUn satiro che tiene in mano una conchiglia cheserve per saliera, tutto d’argento dorato con granpiede, pesa libbre tre, oncie undici et 1/8Tre fruttiere d’argento lavorato a pometti, con l’ar-me di Visce, pesa libbre cinque, oncie seiUn moccandele d’argento lisso, pesa oncie sei

f.31vOtto piatti d’argento intitolati di n. cinque, conl’arme di Madama, pesano libbre quarantuno, on-cie quattroQuattro altri piatti simili, pesano libbre venti, on-cie tre et 6/8Diciotto piatti d’argento con l’arme di Madamaintitulati di n.ro undeci, pesano libbre sessantasei,oncie otto 5/8Cinquantadue piatti d’argento di n. 20 con l’ar-me di Madama, pesano libbre cento quarantasei,oncie sette et quattro ottaviCentoquindici piatti d’argento intitulati di n. cin-quanta con l’arme di Madama, pesano libbre due-centoquarantotto, oncie undici et 6/8Quaranta coperte d’argento con arme di Mada-ma, pesano libbre sessantadue, oncie cinque et 2/8Cinquantasei scudelle d’argento, con arme di Ma-dama, pesano libbre settantacinque, oncie dieci et7/8Sedici trincioli d’argento con arme di Madama,pesano libbre vintitre, oncie otto et 6/8Settanta trincioli d’argento con l’arme di Mada-ma, pesano libbre centosei, oncie tre et 2/8Trenta trincioli d’argento con arme di Madama,pesano libbre quarantacinque, oncie nove et 6/8Due piatti d’argento intitulati di n. venti con ar-me di Madama, pesano libbre cinque, oncie sette5/8Dieci coperti d’argento con arme di Madama, pe-sano libbre quattrodici, oncie sei et 1/8

f.32Nota di altre robbe consegnate al sudetto SignorConte dal predetto Messer Giovanni Guarda-robbaUn tavolotto di velluto cremesi con una francettad’oro et seta attornoUn altro tavolotto di velluto cremesi con francet-te d’oro et seta attornoDue tappeti per detti tavolotti di stametto rosso,uno di un braccio, et l’altro di un braccio et mez-zo

Una cassetta coperta di velluto cremesi fodrata diermesino rosso, guarnita con cornice d’argento pertutte le cantonate di rilievo con quattro piedi etquattro testugini d’argento di rilievo con la suachiavetta d’argento et campanelle, delle quali ven’è una staccata, coi suoi mascaroni d’argento, in-volta detta cassetta in un panno leonato di bracciacinque et mezzo, nella quale vi sono dentro le in-frascritte robe, cioèOtto centurini vecchi di velluto di più colori daputtoQuattro pendenti da spada, un rosso et un verdecon ferri et li altri due altri senza ferri da puttoUna corona di oro filato et seta rossa con la suacroce et fiocco di perleUn carniero di ermesino cangiante, con ferri do-rati et cordoni di setaUn par di orecchie a foglia di cerqua72 di filo d’oroDue chiapacconi di velluto nero alla fiammingafodrati di ermesino negroUn par di calzetti di stame bianco, fatti all’aguc-chia tutte rotte

f.32vUna faldiglia di tela d’oro da torneio, coperta divelluto cremesi, tela d’oro et passamaniUn quarto di rete di seta cremesi, cominciata a la-vorar d’oro et d’argentoUna borsa di seta verde, fatta all’agucchia con la-vori d’oro attorno Due pezzi di taffetà turchino, da quadri, senzafrancie et cordoniDue taffetà verdi da quadri con cordoni et fiocchiDue pezzi di taffetà pavonazzo di due altezze et unquarto l’uno, vecchi per mattarazziUn pezzo di taffetà turchino smontato simile perun altro mattarazzoUna borsa di raso cremesi con suoi passamanid’oro et seta con cordoni et fiocchiUna borsa di taffetà turchinoUna coperta di raso verde per un cuscino per la-vorareUn padiglione di ermesino cremesi con suo ca-puccio, coperta et tornaletto con francie d’oro etsetaUn padiglione di taffetà rosso con suo capuccio,coperta, tornaletto con francie di setaUna cassa bianca per coperta della sopradetta cas-sa di velluto cremesiUna cassa di legno dove sta un brasciero d’argen-to et un tavolino d’argentoUn letto di damasco et velluto cremesi con fran-cie d’oro et seta con cielo, bandinelle, cortine, ma-

niche, coperta et tornaletto di velluto cremesi et seicortine di damasco con francie d’oro et seta

f.33Quattro pomi per lettiera di detto letto, con oro at-tornoUn padiglione di panno scarlatto, con le francied’oro et seta cremesi et con suo capiletto del mede-simo, con il tornaletto di velluto cremesi, racama-to con cordoncini d’oro attorno et coperta di vel-luto simile racamata con cordoncini d’oro et conquattro soli per le cantonateUn baldachino di ermesino cremesi per metteresopra l’altare con cielo, bandinelle et tre cortine confrancie di seta piccole, che serve per quando si di-ce la messa in cameraUn pomo di legno per il letto di scarlatto, rotto etpiccolo, con un cordone rosso di capisciola in duepezzi con sua viteDue coperte da letto di panno scarlatto, una di untelo et l’altra di un telo e mezzoUn forziero coperto di vacchetta, ferratoUn lenzolo di tela vecchia in fondo di detto for-zieroUn letto di velluto rosa secca, con il cielo, bandi-nelle, tornaletto, sei cortine, quattro maniche et co-perta con francie d’oro et seta, fodrate d’ermesinoUn baldachino di velluto rosa secca con cielo etbandinelle et spalliera di quattro tele con franciegrande di oro et seta et francette piccole atorno fo-drato di tela sangalloDue tavolotti di velluto rosa secca, un grande etun piccolo, con francie d’oro et seta, fodrato di te-la sangallo

f.33vDue ermesini per metter sopra detti tavolotti di co-lor rosa seccaUn baldachino di velluto cremesi con francied’oro et seta con cielo, bandinelle et spalliera di tretele, fodrato di tela sangalloUn tavolotto di velluto cremesi con francie d’oroet seta, fodrato di telaUn forziero ferrato, fodrato di vacchetta negraUn panno verde con due cusciture in mezzoUna trabacca di panno scarlatto stracciata nel cie-lo, racamata per il longo, di tela d’oro et argentocon bandinelle, cinque cortine, coperta, tornalet-to, con francie grandi et piccole d’oro et seta, fo-drata le cortine et coperta di ermesino rossoQuattro pomi per il letto di detta trabacca di co-lor rosso et oroUna coperta per un tavolino di panno scarlatto

70 Ghiaro, vaso d’argento simile ad una brocca.71 Filippo di Borgogna (1396-1467) fu duca dal 1419. Mar-

gherita, figlia di Carlo V e discendente dei duchi di Bor-gogna, cercava di emularne il fasto, cfr. F. DE MARCHI,

Narratione..., in G. BERTINI, Le nozze cit.72 Cerqua, quercia.

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con passamano d’oro et seta, fodrata di telaSette pezzi di paramenti di scarlatto con un fregioattorno, raccamato di tela d’oro et argento sopra lecuciture, con francie alle teste d’oro et seta, altabraccia sei, longa braccia 7, 7, 2 1/3, 4 2/3, 4 ? et7, in tutto ale 210, con le sue tele per conservarloUna sopraportiera simile, larga braccia 2 ? et lon-ga 2 ? con sua tela dentro per conservarlaUna portiera simile ricamata con arme di Mada-ma in mezzo fodrata di tela sangallo rossa et den-tro la sua tela sangallo rossa per conservarla, altaale 3 1/3 et longa 2 12Una cassa con un celoneDue altre casse con due altri celoni

f.34Quattro tappeti levantini piccoli, che servono peril letto da viaggio di più coloriUna seggetta piccola di legno, coperta di raso cre-mesi, overo incarnato, che serviva a Madama perfar suoi servigi sul lettoNove pezzi di tapezzarie dell’Historia di Nestore[Ester], con seta, oro et argento di altezza di ale cin-que et longhezza di ale sei et un quarto 4 2/3, 3 ?,5 ?, 4 ?, 4 ?, 3 ?, 5 ?, et 7, in tutto ale 45 et ? et a pa-gamento ale 227 ? [donata alli frati di San Sisto diPiacenza]73

Tre casse di legno bianco per detta tapezzaria vec-chieDue lenzuoli stracciati per invogliare dette tapez-zarieUna tovaglia stracciata per detto effettoQuattrodici pezzi di tapezzarie dell’Istoria di Giu-sta d’altezza di ale 5 et di longhezza 8, 5 ?, 3 ?, 7 ?,4 ?, 5 ?, 5 1/2, 4 ?, 6 ?, 6 ?, 3 ?, 7 ?, 5 ? et 4 ?, in tuttoale 400 ? a pagamento74

Quattro casse bianche vecchie per detta tapezza-riaTre coperteUna coperta di sarza incarnata da cesteUna cortina di tela sangallo rossaUn tappeto di panno pavonazzo di un telo dibraccia 2 ? longoOtto pezzi di tapezzarie a paesaggi di Bruselles dialtezza di ale 5, longa 7 1/4, 3 ?, 4 ?, 6 ?, 4 ?, 5 ?, 5 ?et 3 ?, in tutto ale 205 a pagamento [donata alla Si-gnora Isabella Pallavicina]75

f.34vUn letto da viaggio di damasco cremesi, con fran-cie d’oro et seta et bottoniere, con cielo, bandinel-le, cortine, coperta et tornalettoUna coperta di panno scarlatto da lettoDue mattarazzi et coperta di tela per un letto diSua AltezzaDue cuscini di tela per detti mattarazziUna lettiera di noce del tutto fornita con fondo etcolonne et pomi dorati et colore incarnatoDue casse per detti letti, coperte di vacchetta[Dati al Signor Nuccio come appare per testa-mento]Un letto da viaggio di damasco turchino con fran-cie d’oro et seta con cielo, bandinelle, cortine, co-perta et tornalettoUna lettiera di noce con colonne dorate et colorturchino con la barraUna coperta di riverscio rosso imbottita, fodratadi riverso rosso simileDue casse coperte di vacchettaDue mattarazzi coperti di tela biancaDue cuscini coperti di tela[Dati al Signor Conte Annibale Scotto, lasciatida Sua Altezza nel testamento]Tredici pezzi di tapezzarie dell’Historia di Enea,alta ale 6, longo 6 ?, 6 1/4, 6 1/3, 6 ?, 6 1/3, 5 ?, 6 ?,5 1/3, 6 1/3, 5 ?, 6 ? et 6, in tutto a pagamento ale388 et ?76

f.35 Sei pezzi di tapezzarie detta la Camilla, alta ale 5,longa ale 7 ?, 5 ?, 5 1/3, 4 ?, 3 ?, 7 ?, 6 ?, in tutto ale196 et 2/3 [a Piacenza]Una portiera dell’Istoria di Giulio Cesare, fodra-ta di tela verdeUna roba di teletta di seta et capisciola, fodrata dischiena di zibellini, guarnita di due pistagne del-la medesima teletta, sfranciate da una banda, consuoi bottonieriUna roba di teletta di seta, fodrata di schiena di zi-bellini, guarnita con due liste del medesimo et so-pra un passamanetto di seta con bottonieri et fioc-chiUna roba di zagarino negro con due nervette etfrancette dalle bande et bottonieri di seta, fodrata

di schiena di zibelliniUna roba di teletta di seta con due passamani vel-lutati et bottonieri di seta, fodrata di schiena di zi-bellini, eccetto alle spalle, che è fodrata di colli dizibelliniUna roba di cangiante di Lila negra con due listedel medesimo et sopra trinette di seta con bottonie-ri a fiocchi, fodrata di zampette di zibellini, allaqual roba manca di dietro un quadro di dette zam-pette et in cambio è fodrata di taffetàUna roba di burattino negro con due nervetti delmedesimo, pizzetti dalle bande, bottonieri di seta,fodrata di zampette di zibellinoUna roba di ciambellotto negro con due liste delmedesimo et sopra trinette di seta et bottoni a fioc-chi, fodrata di zampette et colli di zibellini

f.35vDue quarti di una roba di schiene di zibelliniTre schiene di zibellini attaccate insiemeUna copertina da letto di ermesino rosa secca, fo-drata di zampette et colli di zibellinoUna muffola di velluto nero, fodrata di zibelliniUna muffola di velluto negro in due pezzi, fodra-ta di colli et zampette vecchie di zibelliniBraccia quarantun et mezzo di filetti di code di zi-bellino, tarlate che servano per mostreUn ferrarolo di grograno di torso stracciato, fodra-to di zampette di zibelliniUn par di guanti di velluto negro, fodrati di zam-petti di zibellinoQuattro lenzola vecchie di più sorte per dette pel-liUn cappotto con maniche di raso negro, guarni-to con tre fasce di velluto et bottonieri di seta, fo-drato di zampette di zibellini, dentro in una bor-sa di tela turchinaUna roba di grograno di ciambellotto negro condue passamani di seta et bottonieri, fodrata di go-le di volpeUna traversina di ermesino cremesi con due trined’oro, fodrata di pelle di volpeUna traversina di velluto cremesi con due passa-mano d’oro attorno, fodrata la metà di felba et l’al-tra di ermesinoUn traversino di raso turchino con due passama-no d’oro attorno, cioè un per banda di dietro, fo-

44 45

drato di felba cremesi

f.36Una traversina di raso incarnatino con due passa-mani d’argento fodrata di felba incarnatinaUn’altra di stametta cremesi con trinetta d’oro etargento attorno, fodrata di taffetàUn’altra simileUn’altra di raso incarnatino con due trinette d’ar-gento fodrata di taffetà rossoUna traversina di ermesino vellutato negro, fodra-ta di ermesino negroUna mantellina di velluto cremesi, fodrata di fel-baUn giuppone di raso negro con il collaro fodratoil busto di ermesino nero et le maniche di fustagnobiancoUn giuppone di raso negro, senza collaro, fodra-to il busto di tela bianca et le maniche di riversorossoUn altro di ciambellotto negro con il collaro, fo-drato il busto di taffetà et le maniche di riverso ros-soUn altro di raso negro con il collare et maniche fo-drate di riverso rosso et il busto di taffetàUn altro di raso negro con il collaro alto, fodratoil busto di taffetà et le maniche di riverso rossoUn altro di raso negro senza collaro fodrato di taf-fetàUn altro di raso nero senza collaro, fodrato di ri-verso rossoUn altro di ciambellotto negro senza collaro, fo-drato di riverso rossoUn altro di ciambellotto senza collaro, fodrato ilbusto di taffetà et le maniche di riverso rosso

f.36vUn giuppone di raso negro, fodrato il busto di taf-fetà et le maniche di riverso rossoUna sottana di velluto riccio negro, con cinquenervetti del medesimo, pizzetti dalle bande et fo-drata di taffetàUna sottana di velluto a opera negro con cinquenervetti di velluto rigato, pizzetti dalle bande, fo-drata di taffetà negroUna sottana di velluto a opera negro, con cinquenervetti di velluto rigato, pizzetti dalle bande, fo-drata di taffetàUna sottana di teletta di seta negra con liste del me-desimo et trinette attorno, fodrata di taffetàUna di buratto riccio, con suoi nervetti di teletta,che fanno francette da una banda, trinette di seta

negra, fodrata di ermesinoUna di raso nero con sei nervetti di velluto rigato,con pizzetti et cordoni ritorti dalle bande, fodratadi taffetàUn’altra di raso negro con suoi nervetti di vellutopiano, pizzetti et trinette dalle bande, fodrata di taf-fetàUna sottana di raso negro, con quattro nervetti divelluto piano et due passamani vellutati con piz-zetti, fodrata di taffetàUna roba di buratto riccio, con due nervetti di te-letta che fanno francette da una banda et trinette diseta, bottoni a fiocchi, fodrata di taffetàUna cortina di tela sangallo, turchina

f.37Una roba di buratto riccio con due fascette di te-letta con trinette di seta sopra bottoni a fiocchi, fo-drata di taffetà con un rampino d’oroUna roba di buratto riccio con due nervetti di te-letta, che fanno francette da una banda, trinette diseta sopra con bottoni a fiocchi, francetti attorno,fodrata di ermesinoUna roba di teletta di seta capisciola con due listedel medesimo et sopra una trinetta di seta, francieattorno et bottoni a fioccoUna roba di buratto riccio con due nervetti di vel-luto rigato, pizzetti dalle bande, bottoni a fiocchi,fodrate di felba neraUna roba di teletta di seta negra per la notte conbottonieri, francetti attorno, fodrata di felba Tre robe da notte di ciambelotto negro, con duepassamani attorno, francie et bottoniere, fodrate ditaffetàUna roba di ermesino negro da notte, con un pas-samano di seta attorno et bottoni di seta a spinaUna muffola di velluto nero fodrata di felbaUn’altra di teletta fodrata di taffetàUn ferrarolo di stametta bianca, fodrata di taffetàUn ferrarolo di ciambellotto negro longo, fodra-to di baietta negra et taffetàUn cuscino grande di sopra broccato riccio et disotto velluto cremesi con passamani d’oro attornoet quattro fiocchi d’oro et seta

f.37vDue cuscini di velluto cremesi con un passama-no d’oro et seta attorno, con quattro fiocchi d’oroet seta ciascunoUna scudella di porcellana bianca et turchina conpiede et due maniche d’argento doratoUno scacchiero piccolo di legno con le sue tavo-

le, cioè scacchi in una saccoccia di tela rossaTre coperte da seggette di damasco rosso, con fran-cette d’oro et seta attornoUn ferrarolo di panno negro, orlato di un passa-mano di seta, fodrato di baiettaDue altri ferraroli simili fodratiUn cappotto di panno negro con cinque nervettidel medesimo, bottonieri di seta, fodrato di erme-sino et le maniche di rasoUn cappotto di ermesino negro, con suoi nervet-ti del medesimo, trinette sopra, fodrato di taffetàDue borse di vacchetta, guarnite di velluto da por-tar vestiti, con cordoni di seta negraUn bastone con le teste d’argento et bindelle ver-diUn tavolier d’ebano con le sue tavoleUna borsa di velluto negro da portar offitiiQuattro cappelli di ermesino negro, con la borsadi velluto negro, tutta stracciataDue taffetà incarnati per tener avanti alle vampa-ne (?)Un altro taffetà rosa secca stracciatoSei stracci di ermesino pavonazzo, che prima so-levano servire per portare vestiti et cappelli

f.38Un ermesino negro stracciato per vestitiUn taffetà rosa secca per metter dinanti al camino,fodrato di tela negraUn manto di buratto di lanaTre cuscini di velluto negro con passamano etfiocchi di seta, quattro per ciascunoTre cuscini di velluto nero con passamani et fioc-chiUna coperta di ermesino giallo, imbottita, fodra-ta di riverso rossoUn tappeto di velluto rosso di tele 2 ? vecchio etspelato, longo braccia 3 ? con francette d’argentoet seta attorno, fodrato di telaUn orologgio che batte l’ore et quarti con signaliminuti (?) d’ottone dorato con la custodiaUn paramento di velluto cremesi con liste et qua-dri di tela d’oro con passamani attorno alla tela,con francie d’oro et seta et fiocchi; piviale, due to-nicelle, una pianeta, due palii, un lettorino, tre ca-misci con quadretti di velluto et passamani d’oro,tre amitti con suoi quadretti, due stole et tre mani-poli con l’arme di Madama ricamateUn altro paramento di velluto negro con liste etquadretti di tela d’oro con arme di Madama fran-cie di seta attorno, due palii, una pianeta, un pi-viale, due tonicelle, un lettorino, due stole, tre ma-

73 Non si hanno notizie della sorte di questi arazzi dopo lasoppressione napoleonica del Convento di S. Sisto, cfr. G.BERTINI e N. FORTI GRAZZINI (a cura di), Gli arazzi deiFarnese e dei Borbone. Le collezioni dei secoli XVI-XVIII, Mila-no 1998, p. 52.74 Non è stato possibile identificare questa serie, che negliinventari farnesiani appare con altre denominazioni.75 Isabella Pallavicino, sposa nel 1568 di Giampaolo Meli

Lupi di Soragna, fu dama di Margherita a Bruxelles, ved.F. DE MARCHI, Narratione..., in G. BERTINI, Le nozze diAlessandro Farnese cit., p. 98. La nobildonna mantaneva,anche dopo il matrimonio, corrispondenza con Margheri-ta, ved. minute di lettere di Margherita a lei dirette del 7 edel 22 agosto 1572, del 20 novembre 1573, in ASP, CFE,Abruzzi, 166 e in ASP, CFE, Abruzzi, 167, lettera diNuccio Sirigatti a Cosimo Masi del 13 dicembre 1575:

«Parimenti ho avuto il plichetto della Signora Donna Isa-bella Palavicina e con la alegata se li risponde».76 «Sette pezzi d’arazzi chiamati d’Enea» si conservavanonel 1735 nell’Appartamento di Dorotea Sofia nel PalazzoDucale di Parma, cfr. G. BERTINI e N. FORTI GRAZZI-NI cit., p. 228.

77 Camozza, camoscio.78 Una Sindone venerata a Besançon.

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nipoli con fiocchi et tre camisci, quindici quadret-ti di velluto negro per attaccare alli camisci et amit-ti et tre cordoni di filo con suoi fiocchi

f.38vUn palio di rete lavorato all’agucchia di seta vec-chio et stracciato con francie attornoUn baldacchino di damasco negro con cielo etbandinelle con francie di seta nera, con suoi cor-doniDue cuscini di velluto negro, vecchi et stracciatiVentitre lenzuoli di tela cortina, di tre teli l’uno,fra quali ve ne sono due stracciatiSei paia di lenzuoli di tela cortina, più sottili di treteli l’unoSei paia di lenzuoli di tela cortina, di due teli etmezzo l’unoTre lenzuoli di tela d’Olanda per la testa di dueteliSei fodrette di tela vecchie, con lavori di seta ros-sa, cioè uno tutto stracciatoSei collari di tela battista, con frappini piccoli, unosenzaCinque collari di tela battista, lavorati alle frappi-ne di seta negraDodici collari di tela battista finissima usatiSette paia di pugnetti per detti collariUna puppaccia vestita di una veste di raso bian-co et una roba di velluto negro con rosette d’oroTre pitocchetti di tela per le spalleCinquantasette paia di scarpini di telaQuattordici pitocchetti di tela come di sopraSette paia di maniche di tela grossa Quattro paia di maniche di fustagnaQuindici paia di calzetti di tela cortina

f.39Un par di calzette di tela da cavalcareDodici paia di ginocchiali di telaTre paia di calzette di fustagnaDue camisce longhe di tela da donna con li colla-ri lavorati alla portughese all’anticaUna coperta da letto di tela di Olanda, imbottitafatta in SpagnaUn traversiero per un letto lavorato all’agucchiaalla spagnolaQuattro mezzi traversieri lavorati come di sopraDue fodrette di tela, lavorate di filo come di sopraQuattro mezzi traversieri lavorati come di sopraNove dozzine di fodrette di tela di OlandaCinque mezzi traversieri di tela, con lavori di se-ta rossaDiciotto mezzi traversieri di tela sempliciDue tovaglie grandi nove di tela, con lavori su lereti et pizzi grandi attorno

Una tovaglia simile con lavori alle testeDue altre tovaglie con tre lavori di reteUna tovaglia di tela Olanda, con lavori sopra re-te di seta ranciataUna tovaglia lavorata di filo sopra rete bianco etrizzoTrentadue fodrette piccole per lo stomacoTre paia di calzette di filo bianco fatti alla gucchiaDicinove finimenti di tela battista per collari, frap-pini et maniche

f.39vUna camiscia di tela cortina lavorato il collare diseta neraTre fodre di collare di tela cortinaDue lenzuoli di tela cortina, uno longo braccia seiet l’altro braccia cinque con lavoro di seta biancoTre camisce di tela cortina vecchia per mostraDue paia di maniche di tela cortina da camisceTre sacoccie di tela grossa per metter sopra lo scal-dalettoCentotto braccia di pizzi stretti di filo bianco, fat-ti all’osso, in tre pezziQuarantatre braccia di pizzi grandi di filo biancofatti all’ossoSei mazzetti di cordoni di filo bianco per camisceDue pezze di fettuccia di seta biancaTrentanove braccia di rete di seta cruda bianca inpiù pezzi et di varie altezzeCinquantuno braccia di rete di seta cruda biancain più pezziDieci braccia di rete di seta incarnata in più pez-ziUn pitocchetto di velo da testa alla portughese Una ligaccia di rete di seta nera con una foglia diseta incarnatina, profilata d’oro di braccia uno etmezzoSei braccia di rete di seta cremesi in più pezziBraccia trentuno et mezzo di rete di seta cruda inpezziUn cuscinotto di ermesino cremesi con passama-no d’oro piccolo, con rose dentro profumate

f.40Cinquantuno braccia di tela busa di seta cruda inun pezzo, alta mezzo braccioDodici ritaglietti di rete di seta rossa in più pezziUn par di calzette di seta rosa secca vecchie fattealla gucchiaUn par di seta incarnata, rotteUn par di seta cremesi, usateUn par di calzette incarnatine a staffetta vecchieSei paia di calzette di stame d’Inghilterra, due ros-se, due incarnatine et due bianche, usateUn par di calzette di stame vecchie, incarnate,

stracciateTre paia di scarpini di stame, uno incarnato, unbianco et uno turchino Un busto di raso negro, fodrato di telaQuattro busti di raso negro, fodrati di riverso ros-soDue busti di ermesino negro, fodrati di telaUna camisciola di ermesino bianco, fodrata di taf-fetàUn par di calzoni di tela biancaUn altro paro di raso, rosa seccaUn altro di raso bianco et incarnato senza cal-zetteUn altro di damasco bianco senza calzetteUn altro di ermesino incarnatinoTre cuscinetti di taffetà verde, con roseDieci busti di raso negro guarniti, tre fodrati di ri-verso rosso et sette di telaUn Crocifisso d’argento con la Croce d’ebano etil breve d’argento dorato

f.40vTre busti di ermesino negro, fodrati di telaUn busto di tela fodrati li quarti di dietro di scar-latto Quattro paia di maniche di raso negro vecchieDue paia di maniche di teletta negra vecchie diNapoliUn par di maniche di riverso rosso, vecchieUn par di maniche di ciambellotto negro, fodra-te di riverso rossoDue paia di maniche di raso negro, uno fodratodi riverso rosso et l’altro di telaUn par di maniche di raso negro, fodrate di telaUn altro paio di raso negro, fodrate di fustagnaUn altro di raso negro, fodrate di taffetàUn altro paio di ermesino negro, fodrate di taffe-tàBraccia ventisei et mezzo di rete di seta cruda, didiverse altezze in più pezziFilo bianco di Firenze, oncie sette et mezzoFilo grezzo di Firenze, oncie 3 et 3/8Filo bianco di Brescia, oncie cinque et mezzoFilo grezzo grosso et sottile di più sorte, oncie 22 et3/8Filo bianco di Fiandra, oncie unaAuna (?) di filo, oncie nove et 6/8Tre paia di calzoni di stametta incamiciate senzacalzetteUn par di calzoni di raso cremesi senza calzetteOtto liste di rete di seta cruda, alta ciascuna brac-cia un terzo et longa braccia 5 et ?, sei cominciatea lavorar con seta et oro, et l’altre due cominciatea lavorar solo con seta, in tutto braccia quaranta-sei

46 47

f.41Pizzi d’oro et seta negra, oncie 15 et ?Due fodrette di tela sottile vecchieUn ermesino rosso con pizzi attorno et franciegrandi d’oro alle testeCinque paia di lenzuola di tela cortina di due te-li et mezzo l’unoTre fodrette di tela cortina da cusciniUndici collari di tela cortina vecchie con pizzettialla gucchia con suoi pugnetti all’antica straccia-tiDodici petti di tela cortina, vecchiTre par di calzetti di fustagnaUn par di calzette di tela da cavalcareDue veli da testa stracciati di filo tinto, ciascunodi braccia doi et mezzoQuindici veli di filo da testa tinti di braccia due ettre quarti et mezzo ciascunoOtto paia di pianelle di velluto negro, vecchie etrisolateUn busto di tela, fodrati li quarti di dietro discarlattoUna fodra di busto di stametto rossoUn par di ginocchiali di carisea rossaSei busti di raso negro fodrati di telaDue paia di calzoni di raso bianco, fodrati di telaUn par di calzoni di ermesino cremesi senza cal-zetteDue paia di calzoni di raso incarnatino con le cal-zette di seta vecchieDue paia di calzoni di raso turchino con sue cal-zette di seta vecchieDue paia di calze di raso rosa secca con calzette diseta vecchie

f.41vUn par di calzoni di carisea rossa con le calzettedi seta vecchiaUn par di calzoni di raso berettinoUn par di calzoni di carisea rossa senza calzetteUn par di calzoni di raso cremesi vecchie senzacalzetteUn par di calzette di stamo incarnatino vecchie etrappezzateUna calzetta di stame incarnatoBraccia cinque et due terzi di lista di rete di setacruda, lavorata di seta bianca, a fogliami, profila-ti d’oroUn’altra lista simile di braccia nove et ?Quattro altre liste simili di braccia cinque et ? cia-scunaSette pezzi di detta rete simile di braccia nove et ?Braccia tre di rete di seta cruda per il capolettoUn forziero coperto di vacchetta ferratoDue paia di calzetti di seta cremesi vecchi, un pa-

io attaccaate ad...Un paio di calzoni di raso cremesiUn busto di raso negro, fodrato di telaUn velo per la testa tinto stracciato di braccia 2 ?Un busto di raso negro, fodrato di fustagnaUn par di scarpe di camozza77 biancheCinque collari di tela cortina con frappine picco-le e pizzi alla fiamminga con suoi pugnettiSei collari più bassi con pizzetti piccoli alla fiam-mingaTre pezzi di pietre per dolor di fianchi, legati inargento per mettere al braccio, due legati in ar-gento

f.42Due tovaglie grandi di tela cortina con lavori disetaTre coperte da letto di stametto biancoUn’altra coperta simile, cioè due grandi et duepiccoleUn palio da altare di tela d’oro con seta rossa, unaCroce in mezzo et arme di MadamaUn altro palio simileUna pianeta simileUna stola et un manipolo per detto paramentoUn cordone di seta bianca con due fiocchiDue camisci et due amitti di tela biancaUna pianeta di damasco rosso a occhi di pavonecon la Croce di velluto, arme di Madama confiocchi d’oro et setaUn manipolo et stola per detta pianetaUn cordone di filo con fiocchiUn palio di detto damasco rosso con francie d’oroarme di Madama et Croce in mezzoQuattro tovaglie grandi per l’altareDue cotte di telaUna borsa di velluto negro con sua anima di er-mesino negro con un Giesù d’oroUn corporale con sua pallaUndici purificatori di telaUn messale coperto di velluto rosso con suo qua-dretto dove Madama basava il VangeloUn velo busato bianco con oro filato all’intornoOtto fazzoletti da sciugar le maniUna carta dove è scritto Gloria in Excelsis

f.42vUn messale grande coperto di corame rossoUna Indulgentia di Pio V in carta pecoraUn messale coperto di corame leonatoUn camisce di tela bianca con le mostre di erme-sino cangiante con il suo amitto senza mostreUna borsa di tela d’oro da una parte et dall’altradi raso bianco con sua anima, due corporali et duepalle

Un ritratto del Santissimo Sudario di Borgogna78

dentro la sua custodia di lattaDue tovaglie per l’altareQuattro sciugatori per mettere alli banchetti del-l’altareUna cotta di telaDue corporali con le sue palleDue amittiUn palio di tela d’oro in seta berettina con francied’oro et setaSei tovaglie di tela fatte di novo con pizzi attornoper l’altareOtto purificatori fra stracciati et buoniUn quadretto della Madonna a olio con cornicedi noce et anello d’argentoUn quadretto con la pittura dello Spirito Santocon le cornici, raccamato d’oro et argentoUn Agnus Dei guarnito d’oro et argento filatoUn Agnus Dei grande, tondo, legato in ebanoUn quadretto con la figura della Nostra Donnadi Loreto d’argento, legata in ebano

f.43Un Crocifisso di avorio con la Croce d’ebanodentro in una custodiaUn Agnus Dei piccolo, legato in ebano con ar-gento attornoUn quadretto con figura di Nostro Signore et del-la Madonna ricamato sopra raso rossoUn Rosario con le cornici di raso rosso ricamatoUn quadro con la pittura della Madonna con lecornice di smalto dentro in una scatolaUn quadro con un Crocifisso et con la Madonnaet San Giovanni con le cornici di noce dipinte conuna caraffina di manna di Santo Andrea Una scatola con dentro tre medaglie con la testadel Salvatore et della Madonna d’oro, due coronedi melangoli lisse et una di melangoli intagliate etdieci corone di osso di Spagna intagliatoTre quadri diversi, uno con una Annuntiata etdue con la MadonnaUna coperta di una sedia con cielo, cortine et fran-cie di seta, fodrata di ermesinoUna coperta grande catelana bianca da lettoUna pezza di tela di Olanda di braccia 51 et ? con-forme al segno, per quanto si diceUno sgavezzo di tela cortina di braccia 21 et 7/8alla misura di Piacenza

f.43vUn altro sgavezzo di tela di Olanda, di bracciadiciassette et mezzo, un poco mancoUn altro sgavezzo di detta tela di braccia dician-nove et 7/8Un altro sgavezzo di detta tela più grossa, di brac-

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cia ventuno et uno ottavoUn altro sgavezzo di detta tela di braccia tredici et1/3Un altro sgavezzo di detta tela di braccia venticin-que et 5/8Un altro sgavezzo di tela brabantina di bracciaquattro et ?Un altro sgavezzo di.detta tela tinta alle bande conl’inchiostro di braccia trentadueBraccia ventuno di detta tela più grossa in sette sga-vezziDue sgavezzi di tela nostrana di braccia quattor-dici et mezzo, alla misura dell’AquilaDodici finimenti di tela fina con pizzi fatti a ossoper donnaUn altro finimento di tela cambraia fatto a ossocon pizzi per donnaBraccia uno et mezzo di tela brabantina grossaDue fazzoletti di tela cortina con pizzi attorno fat-ti a ossoCinque fazzoletti di tela cambraia, lavorati a retecon pizziDue sgavezzi di tela cruda grossa di braccia 20 ?

f.44Braccia ventisette et mezzo di velo di seta biancadi BolognaDue sgavezzi di taffetà di Firenze negro di brac-cia tredici et tre quartiTaffetà negro di Napoli braccia mezzoSette sgavezzi di velluto riccio negro di braccia un-dici et un terzoQuattro sgavezzi di velluto negro piano di brac-cia quattro et mezzo Due ritagli di velluto simile di mezzo braccio in-circaBraccia diciassette et un quarto di raso negro conun buso in una testaBraccia uno et due terzi di teletta di seta negraDue ritagli di raso negro di un quarto incircaBraccia undici di ciambellotto negro di levante,manco un ditoMoccaiale di Lila negro, braccia uno et ?Teletta negra braccia mezzo terzoTeletta di seta braccia mezzo terzoTeletta di capisciola di seta, braccia uno et ?Sei sgavezzetti di buratto negro di lana di bracciaquindici et un quartoTela bianca rigata di seta negra braccia unoCentoquarantuno braccia di fettuccia di seta cre-mesi in due pezziNavantadue braccia di fettuccia di seta incarnati-naCinque braccia di taffetà turchino di Firenze

f.44vTela nera sangallo, braccia due et mezzoRaso negro mezzo braccioCentodieci braccia di trinetta di seta negra di pe-so di oncie sette et 2/8Cordoncino di seta nera di mezza onciaSeta torta di più colori, oncie 21 et 1/8Seta bianca torta, oncie ventiquattro et 4/8Seta di pelo di più colori, oncie 28 et 4/8Francie di seta incarnatina in 3 pezzi, braccia ot-to et 1/8Francie d’oro legate con seta incarnatina grande etmezzana, cioè la grande braccia due et la mezza-na doi et mezzana doi et mezzo, in tutto pesa on-cie treTabì di seta incarnatina, braccia 2 et ?Riverso rosso per la fodra di un bustoUna roba di panno di peluzzo negro con un ner-vetto del medesimo con francie attorno, bottoni afiocco con tre rampini d’oro fodrata di taffetàUn’altra roba di panno negro con francie attorno,bottoni a fiocco, fodrata di taffetàUn manto di buratto di lana negra, vecchioUn altro manto di seta negraUn altro manto di buratto di seta negra con piz-zetti di seta negra all’intorno, stracciatoTre dozzine di stringhe di seta di più coloriVelluto verde a opera, braccia seiRaso verde braccia una et 5/8Taffetà verde braccia 2 et 4/8

f.45Trinetta d’argento braccia 20 et 4/8, pesa oncie 3Due dozzine di bottoni d’argento filato, pesa on-cie ?Bottoni quattordici di seta verdeUna mezza fodra di un tappeto di fustagna da ter-ra, guasto per servitio della letiga per portare il cor-po di Madama SerenissimaBraccia otto di velluto vecchio spelato avanzato ditre tappeti, pigliati per coprire la cassa dell’Altez-za di Madama dove sta il suo corpoBraccia uno di panno negroUna coperta catalana rossaTre braccia di tela grossaUna tovaglia tutta stracciata per invogliere la bian-cheriaDiciotto salviette, parte buone et parte stracciateCinque dozzine di salviette di damascoUna tovaglia fina, larga braccia 3 et ? et longa 9Un’altra tovaglia simile, larga braccia 3 et ? et lon-ga undici et mezzoUn’altra simile, larga braccia 4 et longa dieciUn’altra simile, larga 3 et ? et longa seiUn’altra larga braccia 4 et longa cinque et ?

Un’altra larga braccia 3 et longa 3 et ?Un’altra simile larga braccia 4 et longa 4Un’altra larga braccia 4 et longa 4Un’altra simileUn’altra larga braccia 3 ? et longa cinque

f.45vUn’altra tovaglia simile, larga di braccia tre et lon-ga quattro et ?Un’altra simileUn’altra larga braccia 4 et longa 5 et ?Un’altra larga braccia 4 et longa 4Un’altra larga braccia 4 et longa 3 et ?Un’altra larga braccia 3 1/2 et longa 4 et ?Un’altra larga braccia 4 et longa 5 et ?Un’altra di braccia larga 4 et longa 5Un’altra larga braccia 4 et longa 4 et ?Un’altra larga braccia 3 et longa 5Un’altra larga braccia 3 et longa 4 et ?Un par di lenzoli di tela cortina di tre teli l’unoDue par di lenzoli di tela cortina di due teli et mez-zo l’unoVenti fodretti di tela cortinaTre mezzi traversieri di detta telaDue par di lenzoli di tela di Brabantia grossa strac-ciatiUna tovaglia di tela di Olanda fina larga braccia4 et longa 3 et ?Un’altra simileUn’altra larga braccia 4 et longa 4 et ?Un’altra larga braccia 4 et longa 3 et ? stracciataUn’altra larga braccia 2 ? et longa 3 et ? macchia-ta et stracciata

f.46Un’altra larga braccia 3 et longa 4 e ? vecchiaUn’altra larga braccia 3 et longa 6 vecchiaUn’altra larga braccia 4 et longa 3 et ? vecchiaUn’altra simileUn’altra larga braccia 3 et longa 4 et ? macchiataUn’altra larga braccia 3 et longa 4 et ?Un’altra larga braccia 4 et longa 3 et ? vecchiaUn’altra larga braccia 3 et longa 4 et 3/4Un’altra larga braccia 3 et longa 4 et ? stracciataUn’altra larga braccia 3 et longa sei macchiata etvecchiaQuattro altre tovaglie di detta tela larghe braccia2 et ? et longhe 3 ciaschedunaUn’altra nostranaUn’altra nostrana larga braccia 2 ? et longa due et?Undici salviette damaschineDiciannove sciugatori da mano, stracciatiSei paia di lenzoli di tela grossa, cioè cinque di dueteli et sette di un telo et mezzo vecchi et stracciati et

48 49

uno solo di un teloDue coperte bianche di bambagina, una grandeet una piccolaDue tappeti per due tavolotti di velluto negro confrancie di setaUn tappeto di panno verde di un telo, longo brac-cia 3 et ? vecchio et stracciato

46vUn altro tappeto simile vecchio et sbusato Un altro panno verde da tavola come di sopraUna coperta di una seggetta di damasco rosso confrancette d’oro attorno, vecchiaUn’altra coperta di seggetta di moccaiale di Lilaverde, vecchia et stracciataUn lenzolo tutto stracciatoOro filato sottile sopra seta ranciata in ventiquat-tro rocchetti, pesa libbre dodiciArgento filato sottile in dieci rocchetti, pesa libbrecinqueTela color d’oro di ristagno, con oro a due fili,braccia sedici, alla misura di PiacenzaTela cremesi con oro bracci nove et ? scarse alla mi-sura di PiacenzaTela detta argentina con oro, braccia quattro et unterzo alla misura di PiacenzaTela simile bianca con argento, braccia dodici al-la misura dettaFrancie d’argento grande, braccia quattordici etmezzo et di piccole braccia quindici et ?, pesanoin tutto oncie sessantottoDue pietre bezzoar79 integreQuattro pietre per dolor di fianchi, dentro una sca-tola tondaUna coperta da cocchio di velluto negro con fran-cie d’oro et seta, fodrata di raso ranciato con 16strengoni, 10 pontali et senza, con le portiere di-nanti et dietro

f.47et dalle bande con sue spalliere, con passamani fat-ti a gelosia con strengoni come di sopra, vecchiaUna coperta di mattarazzo di velluto negro per ilcocchio con francie d’oro et setaTre cuscini di velluto negro spelato per il cocchiocon le sue cigneUna gualdrappa di velluto negro da homo con unpassamano d’oro et due francette d’oro et seta at-tornoUna copertina di velluto nero da sella con franciedi seta

Un finimento da cavallo di velluto negro con unafrancietta d’oro et seta, con testiera, retine, groppie-ra, staffili et pettorali con francie d’oro et seta gran-de con sei fiocchi pur d’oro et setaUn gavezzone di velluto negro Un par di staffe dorate da homoUn morso da cavallo doratoUn lenzolo stracciatoSpighiglia di seta verde, libbre dueSeta torta verde, oncie quattro et 7/8Seta negra torta, oncie quindici et 5/8Francie grandi di seta verde, braccia otto, pesa on-cie sette et 2/8Francie piccole di seta verde, braccia sette ?, pesaoncie una et 5/8Filosello di seta verde et lana, braccia 15 et un pal-mo

f.47vTela verde sangallo, braccia 24Un padiglione di carisea turchina con passama-ni sopra le cusciture et francie di capisciolaTrippa (?) di velluto verde figurato, undici palmiet mezzoUn letto di carisea turchina con cielo, bandinelle,cortine, tornaletto et coperta con francie di seta at-tornoSaia peruscina verde, due terziTela cruda braccia ottoDue gualdrappe di panno negro, una con una fa-scia di velluto attorno, che ne manca un pezzo, etl’altra con una fascia di panno verdeDue tappeti levantini, un grande et l’altro un po-co minoreDue altri tappeti levantini novi piccoliUn letto di carisea turchina con suo cielo, bandi-nelle, cortine, coperta, tornaletto et francie di seta,in otto pezziVentidue pezzi di tapezzaria grossa da viaggio, al-ta ale quattroUna portiera del camerino, fodrata di tela negraDue portiere di Giulio Cesare80, una fodrata dimoccaiale verdeQuattro borse di panno bigio per portar detta ta-pezzaria

f.48Una sedia da farsi portare con coperta di vellutonero con sedere et appoggio, chiodi dorati et suecinte per staffieriUna coperta di feltro per detta sediaUna cortina di tela sangallo rossa con suoi anelli

Un tappeto di panno verde stracciato di un telo,longo braccia 3 et ?Un altro tappeto simile, longo braccia 2 et 1/3Un altro simile macchiato, longo braccia treUn tappeto di panno morello di un telo, rotto, on-to et vecchio, longo braccia 2 et ?Una sedia bassa coperta di corame turchino consue tavolotte, serve per mangiare in lettoDue sedie di velluto cremesi con sedere et appog-gio, francie d’oro et setaUna sedia di noce con sedere et appoggio di vel-luto rosa secca, con francie d’oro et le sue sottanedi setaUna sedia di noce grande con sedere et appoggiodi velluto pavonazzo con francie d’oro et ferra-menti et chiodi dorati Due sedie di noce grandi con sedere et appoggiodi velluto nero, con francie di seta et ferramenti ne-riTre sedie di noce con sedere et appoggio di vellu-to rosso, vecchie, con francie d’oro et setaUna sedia di noce con sedere et appoggio vecchiadi velluto negroDue sedie di noce basse con sedere et appoggio divelluto nero con francie di setaUna sedia di noce bassa con sedere et appoggio ditela d’oro, con francie d’oro et seta cremesi

f.48vDue scabelletti di velluto rosso con sedere et fran-cieDue scabelletti di velluto nero con sedere, una tut-ta stracciata e l’altra spelataDue tappeti levantini, lavorati di lana di diversicolori, uno longo braccia 5 et ? et l’altro longobraccia 3 et ? et larghi braccia 3Una lettiera di noce con quattro colonne doratecon ferramenti et telari per il letto di velluto rosaseccaUna lettiera di noce con colonne dorate et rossecon ferramenti per il letto di damasco et manichedi vellutoUn’altra lettiera con colonne dorate et rosse cheserve per il letto di scarlattoDue telari da baldacchino, uno per il velluto rosasecca et l’altro per il velluto cremesiUn telaro per l’oratorio di damasco negro con suoiferriQuattro ferri per una lettieraSei pezzi di tapezzaria di riverso negro per il dolo(?)Un tappeto di riverso negro per sotto la tavola, tut-

79 Pietre di bezoar, concrezione che si forma nell’apparatodigerente dei ruminanti, usata in medicina.

80 Parte della serie di arazzi con la Storia di Giulio Cesare,ved. f.59.

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to macchiato et stracciatoTre sopra finestre di riverso negroUna portiera di riverso negroDue portiere di panno negro fatte di novoUn cuscino da letiga di saia rossaUna tovaglia tutta stracciataSette cuscini da letto di tela pieni di lanaNove cuscini piccoli per lo stomacoUn mattarazzo di tela rossa per il cocchio vecchioUn cuscino di velluto negro stracciato et tutto spe-latoUna coperta di velluto negro da sella per donna,vecchia

f.49Un’altra simile di panno negroUn lenzolo tutto stracciatoUn vaso di stagno con dentro mitridate, pesa on-cie 30Un vaso di stagno con dentro triaca, pesa oncie 35Un vaso di terra con dentro tiribinto, pesa oncie47Antimonia non preparata, pesa libbre due, oncia1Legno aloè, pesa oncie 10 et 6/8Storace, pesa con la saccoccia et carta oncie 1097/8Siroppo rosato solutivo, dentro un fiasco copertodi paglia, pesa oncie 41Un altro fiasco simile con dentro siroppo soluti-vo, pesa oncie 48Un altro fiasco simile con dentro siroppo soluti-vo, pesa oncie 58 et 4/8Un altro fiasco simile con mele rosato, pesa oncie27 1/8Un vaso di conserva di rose moscarelle, pesa condetto vaso di terra oncie 18Una scatoletta di manna, pesa netta oncie 6Uno scatolino con dentro manna, pesa con dettoscatolino oncie 6Un collare per cane di velluto verde, guarnito concordoncino di seta verde et perletteUn fornimento d’argento per un collar da caneUn breviario in quarto foglio coperto di corameleonatoDue libri in quarto foglio, coperti di cartapecorabiancaCinque libretti in duodecimo, uno in ottavo, co-perti di corame rosso

f.49vUna cimosa et un pezzo di scarlattoUna tovaglia nostrana, longa braccia 9 et larga 2 ?Undici tovaglie nostrane, cioè pezze et stracciatedi varie grandezze, una sola sana

Settantaquattro salviette nostrane, la maggior par-te stracciateDue tovaglie fine, larga braccia 4, longa 3 ? cia-schedunaUna tovaglia fina, longa braccia 5 et ? et larga 3Un lenzuolo di tela cortina fina di teli 2 ?Ventidue lenzoli grossi et usati per la famigliaCinquantasei lenzoli simili per la famigliaTrentasei lenzoli simili Nove lenzoli similiQuattro lenzoli di tela di Brabantia rottiUna coperta catelana biancaUn tappeto levantino da terra, lavorato di seta divarii colori, longo braccia 11 et ? et largo 9 et ?Tre borse di vacchetta da portar fiaschiUn par di borse di vacchetta da portar dietro al ca-valloDue sediette di noce con il seder di velluto creme-si da far il servitio con le sue borseUn’altra sedietta da servitioUna sedia da farsi portare, coperta di velluto ne-gro, con cielo, bandinelle, bottoniere di seta et suestangheUna cassa ferrata con il coperchio di vacchetta fo-drata dentro di panno rosso, nella quale vi sonocinque viole et un violino con sei archi Quattro libri coperti di corame rosso da musica,con armi di Madama

f.50Diciassette libretti da musica, coperti di cartape-coraUn libro grande da musica per la Messa, copertodi cartapecoraUna scatola di legno bianco dove sono dentro cor-deDue libri grandi di musica per la cappella, coper-ta di cartapecoraOtto pezzi di cordone di filosello rosso, servonoper il baldacchinoUn altro pezzo simile per un padiglioneUn trombone di ottone dentro nella sua custodiacon la sua chiavettaUn bastone negro di spine rotto in due luoghi le-gato con un filo d’argento tortoUn bastone di legno tinto rosso d’oro con pelle dicode di martiri, con arme di Madama in mezzoUna custodia di corame negro da portar caraffiniQuattro padiglioni, cioè due di saia tanè, una disaia gialla et l’altro di dobletto, stracciatiUn lenzolo stracciatoDiciassette fiaschi di stagno fra grandi et piccoli,la maggior parte mal conditionatiQuattro fiaschetti di stagno piccoli da olio et ace-to per la credenza

Un altro fiasco di stagnoVenticinque piatti di stagno fra grandi et piccoli,la maggior parte rottiSessantacinque trincioli di stagno, la maggior par-te rottiCinque gobletti di stagnoQuattro saliere diverse di stagno

f.50vUn bacile con suo ghiaro di stagnoTrentasette candelieri d’ottone, la maggior partedi essi rottiUn bacile grande di ottoneTre brocche di rame con suoi coperchi rottiUna bottiglia di rame con manico di ferroDue caldari di rame da acqua con manico di fer-roQuattro cortelli con manico d’ossoDue altri cortelli tutti di ferro con arme di Mada-ma, rogginatiUn gravicembalo con sua cassa di legno rosso etsua chiavettaUn fascicolo di calcoli et altre liste legate insiemeDue altri fascicoli con liste dell’esito della dispen-sa et giardino dell’AquilaUn libro di carta mezana, coperto di cartapecoraintitulato Libro di cassa n.3, dove in esso a carta1 et a carta 20 vi sono notati tutti li denari che so-no entrati nella cassa di S.A. la prima partita in-comincia alli 26 di agosto 1581 di scudi 12.000,18 piacche, 12 denari et ?, et l’ultima partita a 12di novembre 1585 di ducati 850 gr. 95 et l’esito indetto libro a carte 43 insino a 58 de denari pagatia Gio. Batt.a Casati et altri a conto delle spese del-la casa di S.A., la prima partita incomincia alli 4di agosto 1581 di fiorini 2.900 et l’ultima a 12 dinovembre 85 di ducati 1.913 gr.97

f.51Una filza di mandati di denari pagati [da] S.A.all’infrascritte persone a conto delle spese di sua ca-sa, alli quali si ha da dar debito alli lor conti et neappare ricevuta di ciascuno sotto essi mandatiA Gio. Batt.a Casate General Thesoriero1581Adì 4 di agosto 1581 Fiorini 2.900A 25 detto Fiorini 2 763.18.8 ?A 18 di settembre Fiorini 14 500A 12 di ottobre Fiorini 2 850Adì detto di ottobre Fiorini 623.6.5A 10 di novembre Fiorini 6 327.7.6A 13 di dicembre Fiorini 6 471.121582Adì 20 di gennaio 1582 Fiorini 11 557.19 Adì 13 di febraio Fiorini 3 335.7

50 51

Adì 27 detto Fiorini 6 380Adì 10 di marzo Fiorini 2 320Adì 4 di aprile Fiorini 5 800Adì 10 di maggio Fiorini 11 600Adì 28 detto Fiorini 442Adì 18 di giugno Fiorini 5 900Adì 23 detto Fiorini 2 523.3Adì 14 di luglio Fiorini 6 000Adì 13 di agosto Fiorini 7 500Adì 25 detto Fiorini 3 000Adì 2 di settembre Fiorini 9 000Adì 15 detto Fiorini 9 000Adì 13 di ottobre Fiorini 6 000Adì 19 di novembre Fiorini 3 690.2

f.51vAdì 3 di gennaio Fiorini 12000Adì detto di gennaio Fiorini 1500Adì 15 detto Fiorini 12000Adì primo di marzo Fiorini 7500Adì 12 detto Fiorini 4500Adì 9 di aprile Fiorini 7637Adì 2 di giugno Fiorini 9000Adì 22 detto Fiorini 6000Adì 15 di luglio Fiorini 6600Adì primo di agosto Fiorini 1525 Adì 8 di agosto Fiorini 26470Adì 28 detto Fiorini 9150Adì 6 di settembre Fiorini 1525 Adì 12 detto Fiorini 24500Adì 13 di settembre detto Scudi 310 Adì 25 detto Scudi 2000 Adì 3 di ottobre Scudi 4000Adì 12 detto Scudi 2000Adì 19 detto Scudi 11000Adì 18 di dicembre Scudi 227.11Adì detto Scudi 1000Adì detto Fiorini 1800Adì 28 di febbraio Fiorini 6654.14Adì 6 di marzo Fiorini 4352.84 Adì 17 di aprile Fiorini 4200Adì detto Fiorini 3005.5 Adì 8 di maggio Fiorini 2415Adì 3 di giugno Fiorini 4958Adì 14 detto Fiorini 3000

f.52Adì 18 di agosto Ducati 1777.26Adì detto Ducati 2222.74Adì 6 di novembre Ducati 4000Adì detto Ducati 3158.11Adì 9 di novembre Ducati 2500

Adì 20 detto Ducati 3833Adì primo di dicembre Ducati 5913.75 1/3Adì detto Ducati 1144.63 3/41585Adì 8 di gennaio Ducati 2725.51Adì 9 di febraio Ducati 4729.151/2Adì 9 di marzo Ducati 1000Adì 16 detto Ducati 1909Adì 18 di aprile Ducati 1957.59 1/6Adì 26 detto Ducati 1855.19 Adì 31 di maggio Ducati 753.10Adì 22 di giugno Ducati 1000Adì 30 detto Ducati 6229.21 Adì 16 di luglio Ducati 1400Adì 26 detto Ducati 3560.43Adì 2 di settembre Ducati 700 Seguono li mandati di denari ricevuti da ms. Gio-vanni SapiretAdì 30 di settembre 1585 Ducati 1101.55 2/3Adì detto Ducati 4414.65 Adì 7 di ottobre Ducati 1500Adì 28 detto Ducati 1323 Adì 28 di ottobre Ducati 8938Adì detto Ducati 1000Adì primo di novembre Ducati 724.28 1/4Adì 12 detto Ducati 1913.97

f.52vDue scatole tonde con dentro un lavoro di zucca-ro et amido con diverse immagini di Re et altriUna scatola con 20 mustacioli81

Una scatola con dentro 30 mustacioliUna scatola dorata con dentro ottantatre musta-cioliUna scatola con dentro scorze di cedroUna scatola con dentro 12 barattoli di siroppatiUn’altra con altri 12Un’altra con altri 12 barattoli di lemoncelli et laz-zaioli82

Un altra con 12 barattoli di siroppatiUn’altra simileUn’altra con sei barattoli similiUn’altra simileUn’altra con 20 bozzolani di pasta di mustacioliUn’altra con 25 pezzetti di persicata di NapoliUn’altra con un quadro con il ritratto di Carlo Vricamato sopra tela d’oro, armato, con le sue cor-nice dorate et dipinte di negro con la cortina di taf-fetà incarnato vecchioUn ritratto grande del Cardinal Farnese dentronella sua conservaUna custodia da orinale di panno verde, con fran-

cie di filaticcioDue archibugetti a rota con li lor tenieri (?), unointarsiato d’osso, con lor... et chiaviDue giupponi di mezza lana nera, fodrati di telabiancaUn par di calzoni di riverso nero, fodrati di telasangalloUn ferraiolo di detto riverso negro

f.53Una sottana di detto riversoUn padiglione di saia verde, tutto stracciatoDue coperte di lana biancaUn padiglione di tela bianca vecchio et straccia-toSedici coperte bianche catelaneDue tavole che si piegano grandi dove mangiavaMadama con suoi ferramenti, una lavorata et conarme di S.A. et del Signor Duca, con suoi piediche si serrano, dentro in tre borse di vacchettaTre fondi di tavole delle lettiere di Madama inver-niciateQuattro fornimenti di corame rosso per quattro ca-valli da carrozza Due vacchette et mezzoUna coperta di vacchetta in sei pezzi per la sediada farsi portareDue fornimenti di corame negro per due mulettiper la sedia da farsi portareUn cuscinotto da portar valigieDue borse pelose per custodir sedieUna sedietta di noce da servitio con suo cantero83

di ramoTre bacchette di ferro da cortine per l’altareUna cassetta da tener spitiarieTre telari piccoli da ricamareUn altare di legno, serve per quando si dice laMessa in camera con sue colonne et telaroDue tavolini di legno bianco con le cornice di no-ce con suoi ferramenti et piedi che si serraUn tavolino piccolo di noce di un pezzo, con suoipiedi che si serra

f.53vUna lettiera di noce con colonne, bacchette di fer-ro et telaroQuattro bacchette di ferro per una lettieraDue parafuochi di noce fatti a gelosia, un grandeet un piccoloDue coccomi di rame con suoi coperchi vecchiDue colatori di rame per la lissiaTre candelieri di ottone alla fiamminga d’attacca-

81 Mostacciolo dolce di farina impastata con miele o mostocotto, cioccolato, uva passa, fichi vecchi, mandorle tritate.

82 Lazzaiolo, lazzeruolo sorta di melo.83 Grosso vaso, per lo più di terra, per bisogni corporali.

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re alla muragliaUn paroletto84 di rame da scaldar acqua con ma-nico di ferroUn bacil di rameUna cucchiara di rame con suo manico di ferroQuattro candelieri di ottoneUna brocca di rame con manico di ferro senza co-perchio rottaUn caldaro con manico di ferroUn bracier di ferro con tre piediDue capifuochi di ferro con palle d’ottone, palet-te, forcine, molette et rampini usatiDue altri capifuochi, uno con una palla d’ottoneQuattordici coperte catelane biancheDicinove lenzoli per la famiglia grossi di tre telil’uno, vecchi et stracciatiUna lettiera di noce con colonne, telari et fondocon sue bacchette di ferroDue padiglioni di moccaiale di Lila verde confrancie di saietta di tre pezzi ciascuna

f.54Due fiamme coperte di vacchetta, ferrateDue pezzi di lenzoli per guatteriDue scatole con dentro chiodi grandi et piccolicon la testa dorata, servono per la carrozzaQuattro calzette di panno rosso, tutte stracciateUn tappeto di velluto morello di due teli, con fran-cie d’oro et seta, tutto spelato et macchiato, fodra-to di tela sangallo turchinaUn cuscino piccolo, rigato di negro che serve percestaUn altro cuscino più piccoloUn mezzo traversieroTrenta mattarazzi di triliso (?) biancoDiciassette mattarazzi simili più piccoliDue mattarazzi di tela fina per il letto di MadamaUn mattarezzetto di tela, serve per animaQuarantacinque capezzali di triliso (?)Ventuno coperte schiavine per involtar detti mat-tarazzi et capezzali, cioè dodiciDue tavolotti di legno bianco con suoi piedi chesi serranoDue cuscini di tela bianca da lettoUn cuscino di velluto negro con quattro fiocchidi seta neraUna borsa di panno bigio per tapezzarie

f.54vCentosessantanove candele di cera gialla per lanotte

Garofoli integri netti libbre quattro85

Pepe intiero netto libbre quattro et tre oncieFoglia moscata libbre quattro, oncie treNoce moscata libbre tre, oncie dueZenzero integro libbre dueCanella intera libbre sette, oncie dieci Centodieci candele di cera bianca per la tavolaSedici palmatorie di cera biancaUn par di borse di corame per portare spetiarieUna fiamma coperta di corameSei torce di cera gialla et due pezziUna torciera di legno ferrataTre barili di vermicelli di pasta di PugliaUna bilancetta piccola con il suo marcoUn cortello da tagliar formaggioQuattro boccali di stagno da misurar olioUn cortel grosso da tagliar carneUn imbottatoio di lattaUn barilotto dove erano stati capperiUna statera grande con il suo marcoUna bilancia piccola con il suo scudo et marcoUna bilancia grande con lo scudo et marcoUna sacchetta di corame da portar farinaUna fiamma ferrataSei fiamme coperte di vacchetta nera, tutte rotteUna torciera di legno, rotta et fracassataVentitre barilotti fra grandi et piccoli, la maggiorparte rottiUn cestone di venco con suo coperchio di legno

f.55Una cassa di legno bianco con piedi alti da tenerpaneDue cassettine di legno bianco con sue serrature,servono per il botiroTre cestoni di venco con suoi coperchi di legno,tutti rottiUna cassetta di legno con suoi tramezzi per por-tar fiaschi con vinoCinque fiaschi di vetro quadri et longhi dentro indetta cassettaTrentasei sacchi di tela da portar biada vecchiDue forzieri di legno, cioè uno coperto di corameet ferrato et l’altro sempliceDue candelieri di ottone vecchiDue conche di ottone vecchie et rotteDue coccomi di rame rotti et mal condicionatiDue pignatte di rame vecchie et rotteUn caldarello piccolo di rame, rottoUn altro caldarello di rame rotto da portar acquaUn torchietto di legno per le tovaglie

Una stamegna di rame busa con due manicheUna scatola di legno da tener saleDue caldari grandi di rame con manici di ferro,di capacità di tre barili l’uno incirca vecchi et ra-pezzatiDua altri caldari di rame con manico di ferro, dicapacità di un barile et mezzo l’uno incirca, ra-pezzati come di sopraDue altri caldari simile di un barile l’uno in cir-ca, tra quali ve n’è uno in pezzi

f.55vQuattro altri caldari simili, di capacità di mezzobarile ciascuno, tutti rapezzatiOtto altri caldari più minori di diverse grandez-ze, rappezzati come di sopraQuattro altri caldari più piccoli similiQuattro conchette di rame et di ottone con le ma-niche di ferro, rappezzateDue conchette di rame ovate da friggere, rappez-zate et rotteDue conche grande, una di rame et l’altra di otto-ne di capacità di barili due incirca con due mani-che ciascuno di ferro, de quali uno ve n’è staccatoDue padelle da metter sotto l’arosto, una di rameet l’altra di ferro rapezzate86

Cinque tegami di rame piccoli con tre piedi et ma-nico ciascuno di ferro, rapezzate ut supraTre tortiere di rame, vecchie et rotteDue cucchiari da acqua di rame giallo con mani-co longo di ferro vecchio et rapezzatoDue padelle grandi di rame da scaldare acqua conmanico di ferro vecchieDue coperchi di rame con manico di ferro fragrandi et piccoli, fra quali ve n’è uno senza mani-co, vecchi et rottiDue crivelli di rame con le maniche di ferro, rot-te et rapezzatiUna cazzola grande di rame con manico longo diferro, serve per fare il bianco mangiare, vecchia87

f.56Un vasetto di rame con il manico di ferro, con co-perchio busato, serve per fare struffoli88

Due forme di rame vecchie per far pasticciarieUn fondo di rame con suo coperchio per fare pa-sticci, vecchio et rottoSei padelle di ferro, con maniche per friggere, rap-pezzateDue schiumaroli di ferro sbusati fra grandi et pic-coli con manico longo di ferro, rapprezzati

52 53

Undici cucchiari di ferro con manico longo fragrandi et piccoli vecchi, fra quali ve ne sono dueche hanno rotto il manicoDue grattacascio di ferro vecchieDue graticole di ferro vecchie, una con il manicorottoSei candelieri di ferro vecchi et rottiSei trepiedi di ferro tondi usatiTre cortelli grandi da tagliar carne con manico dilegnoDue cortelli più piccoli da tagliar carneSei stecchi di ferro per il fuoco, uno rottoNove rampini di ferro da attaccar caldari, fra qua-li ve ne è un rottoDue para di spitieri (?) di ferro grandi Due sbarre di ferro per detti spitieri (?)Quattro spiedi di ferro grossiSei spiedi mezzani, fra quali uno ve n’è rottoDue pale di ferro da fuoco vecchieSei spiedi di ferro piccoliDue pale di ferro da fuoco rotteDue forcine di ferroDue capeletti di ferro per metter sopra li spiediUn ferro da far goffoli89

f.56vDue stendardi di ferro per mettere avanti al fuocoQuattro casse di legno ferrateTre cestoni di venchi vecchi et rottiQuattro scudelle di legno da tener farinaDue bastoni da suttigliar la pastaTre calzette di lana da far la gelatinaUna scatola tonda da tenere spetiarie

Riverso negro fino, canne cinquantuno et palmicinquePanno leonato di Campli, alto canne nove et unterzoTavole di abete, grande, mezzane et piccole n.22Dodici paia di trespiti da tavolePiedi da tavola sani, dieci a croce et uno rottoVentiquattro banchi longhi da lettiBanchi piccoli da tavola cinqueTre carioleTrentaquattro tavole da lettoVentinove tavole più corte da lettoDodici scabelli di noce saniTre scabelli di noce et mezzo, rottiDue scabelli di abeteSette scabelletti bassi da donnaTavolette da cariolaTine piccole

Una tina grande di abeteUn mastello da lavar bicchieriQuattro pomi vecchi da padiglione rotti, tre de op-pi et uno piccolo di noceUn candeliero di legno bianco da torciaDue barili vecchi con un fondoDue altre cariole

f.57Cinque paia di trespidi da telari per ricamareUn oratorio di legno rottoUna banca per mettere avanti all’altareDue tavole di abete con suoi piediUn par di banchette con 4 pezzi di tavole per il let-toQuattro scabelli di noce vecchieDue casse di legno bianco da officio con tre cerchidi ferroQuattro casse di legno bianco parte ferrate et par-te rotteUna cassa coperta di pelo, rotta da un piede, sen-za serraturaUn telaro di legno bianco rotto per il baldachinoVentitre tavole di abete non lavorateQuindici travette di varie grandezze di legno bian-coDue pezzetti di scala, di quattro piedi l’unaDue tavole di legno bianco grande con suoi piediQuattro scabelli di noce vecchieTre banchi da sedereTre paia di banchette di abete da letto, con 15 ta-voleQuattro banchette da lettoTre travicelle di legno bianco, longheUn par di stanghe vecchie da letigaUna tina per la cucina vecchia da tener acquaNove mattarazzetti da ceste, coperti di tela, frabuoni et tristi90, uno senza lanaSei vasi di terra invetriati di bianco, cinque concoperchio Tre stoie vecchieQuattro cappelli di feltro negro, noviNove selle per cavalli da donne, coperte di cora-me vecchie et tutte stracciate, 5 con cigne et 4 concigne et sopracigne

f.57vUna sella vecchia coperta di corame vecchio congroppiera, cigna et sopracignaUna sella vecchia coperta di corame negro concigna, sopracigna, groppiera et pettoraleUna sella vecchia con pettorale, cigna et sopra-

cignaUn’altra sella coperta di corame bianco con cigna,sopracigna et groppieraUna sella coperta di corame negro, con cigne, so-pracigne et pettoraleDue morsi con testiere et retineDue testiere di corame negro, vecchieUn par di pastori con suoi ferriUn par di staffili di corame vecchioUn capezzone di ferro con le retine di cordaUn filetto di ferro per cavalliTre panatori di crine et due strigghieUna cigna et una sopracignaDue crivelli usatiDue piciottini (?) di legno per misurar la biada Quattro sacchi et un sacchetto stracciatiCinque paia di rete di corda da portar pagliaDue secchi di legno piccoli da portar acquaUn forcone di ferroUno sperone da gualdrappaDue altre paia di rete da portar pagliaOtto basti per muli con straccali, cigne, pettorali,suste et coperta a ciascuno di detti bastiUn basto fornito come di sopra senza la coperta

f.58Due basti vecchi con due cigne et due straccaliUn susto di legno disfattoDieci gabbie di mulo vecchieCinque testiere da mulo, con tre lunette per cia-scunaTre altre testiere vecchie con quattro lunetteSei selle da lettiga coperte di vacchette, vecchie conpettorale, groppiera, coreggioni et cavicchie di fer-roDue briglie vecchie da muloQuattro coreggioni grandi da portar stangheDue groppiere da mulo vecchieCinque ciambelle di corame usatoUna muraglia di legno per naso da cavalloUna susta vecchiaUna lettiga coperta di vacchetta fodrata di dama-sco cremesi con un cuscino coperto di damascocremesi et uno di corame con sue banchette et unapiancetta di legnoUn’altra lettiga simile fodrata di raso pavonazzocon sue banchette et un cuscinetto coperto di rasocremesiUn’altra lettiga simile, fodrata di panno rossocon mattarazzo di trippa et un cuscino copertodi pannoUn’altra lettiga, fodrata di raso incarnato con la

84 Pargoletto, paioletto.85 Inizia qui la descrizione degli oggetti della cucina cheprosegue fino a metà del foglio 56v.86 Leccarde, cioè recipienti per raccogliere il grasso che co-

la dalle carni.87 Per una immagine di una «casola alla spagnola per far ilmangiar biancho», che corrisponde a quella dell’inventa-rio, ved. B. SCAPPI, Opera dell’arte del cucinare, Venezia

1570, tav. 17.88 Palline fritte di pasta dolce e miele, cicerchiata.

89 Cialde.90 Trsti, usato anche a f.101v.

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sua sedia con sedere et appoggio coperta di raso si-mile, un cuscino di velluto incarnato et mattaraz-zo di trippa con cordoni et fiocchi di seta rossa etpiancette di legnoDue paia di ceste coperte di tela incerata vecchieQuattro paia di stanghe da lettigheUn tamburo coperto di vacchetta negra

f.58vSegue la consegna delle robbe lasciate dalla Feli-ce Memoria di Madama Serenissima in l’Aquilaet s’incomincia questo dì 29 di maggio 1586Sedici pezzi di tapezzaria lavorata con oro, argen-to et seta con personaggi detta l’Amica, con armedi Madama in ciaschedun pezzo, alta ale 6. Con-tengono di longhezza ale 59 et 3/16, 54 et 9/16, 47101/16, 47 4/16, 42 11/16, 42 4/16, 41 8/16, 353/16, 35 1/16, 30 4 /16, 30 4/16, 42 3/16, 36, 60 et54, in tutto ale 698 et 12/16 [Detti controscritti 16pezzi di tapezzaria dieci ne ha a Roma il SignorCardinale]Quattro portiere di detta tapezzaria delle quali duene sono fodrate di ermesino turchino [Due a Ro-ma]Quattro sopraportiere simili a detta tapezzaria[Due a Roma]Otto celoni, uno diviso in due partiOtto pezzi di tapezaria a buscaglia con l’Historiadi Romolo, lavorata con oro, argento et seta, altaale 6Due celoniDue panni, un verde et un rossoSette pezzi di tapezzaria con oro et seta lavoratadell’Historia di Troia, alta ale 5 et ?Un celone et un panno verdeQuattro pezzi di tapezzaria lavorata con oro et ar-gento vecchi dell’Historia di Ester, alta ale 6 et ?Undici tappeti piccoli levantini, parte rapezzati,uno de’ quali è lavorato con seta et serve per tavo-laQuattro lenzoli vecchi et stracciati

f.59Dieci pezzi di tapezzaria a paesaggi detta la Gal-leria, alta ale 4Due celoni stracciatiDieci pezzi di tapezzaria lavorati con seta dell’Hi-storia di Noè, alta ale 6 et 1/8Due portiere, una fodrata di ermesino turchino etl’altra di tela rossaQuattro sopraportiere simili a detta tapezzariaCinque celoni vecchiUna carpetta pur vecchiDieci pezzi di tapezzaria dell’Historia di GiulioCesare, lavorati con seta [Dati alli frati de S.to Si-

sto in Piacenza]Quattro portiere dell’Historia di Enea, larga brac-cia 3, vecchie armate di tela turchinaDue portiere di detta Historia di Giulio Cesare,una fodrata di tela rossa et l’altra sfodrata, vecchieUn pezzo di tapezzaria con una Pietà sopra, la-vorata con un poco d’oro et argentoDue portiere vecchie fodrate di tela verde, con ar-me de MediciUna portiera vecchia fodrata di tela turchina del-la tapezzaria grottescaUna portiera di detta tapezzaria di Giulio Cesa-re, vecchia, fodrata di tela rossaUna portiera della tapezzaria del camerinoUn’altra portiera di verdura, con un leone sopra,tutte due stracciate et fodrate di tela negra

f.59vUn tappeto levantino grande da tavola, longobraccia 7 et ? et alto 4Una sopra trabacca di carisea d’Inghilterra rossacon il cielo di tela con francie di seta larga braccia2 et longo braccia 3Dieci lenzoli grossi vecchi et stracciati per invo-gliere detta tapezzariaQuattordici pezzi di tapezzaria dell’Historia diErcoleQuattro sopraportiere simili a detta tapezzariaQuattro portiere simili di detta tapezzariaUn tappeto levantino grande da tavolaUn tavolotto di velluto cremesi con francie et pas-samano attorno di seta et oroTre lenzoli usatiTre pezzi di lenzoli stracciati per invoglioUna tovaglia stracciataSei pezzi di tapezzaria di velluto incarnatino et da-masco ranciatoUna portiera simileUn lenzolo usatoSette pezzi di tapezzaria di saia verde fodrata di se-ta simileUn cuscino di velluto verde con quattro fiocchidi seta et oroDodici pezzi di tapezzaria di rete di seta cruda la-vorata a fogliami di filo bianco, fodrato di taffetàturchino e tela bianca grossaDue portiere simili a detta tapezzaria di reteUna portiera di velluto morello con arme de Me-dici di tela d’oro vecchia, fodrata di tela turchina

f.60Un letto di rete di seta cruda, lavorato a fogliamicon filo bianco, conforme a detta tapezzaria concielo, bandinelle, quattro cortine, coperta et torna-letto fodrate di taffetà turchino con pizzi grandi et

piccoli fatti all’osso con filo bianco alla fiorentina.Il cielo et tornaletto fodrato di tela biancaUn tornaletto di tela bianca grossa per detto lettoUn letto di rete di seta cruda, lavorato a fogliamicon filo bianco, con cielo et tornaletto fodrati ditaffetà et tela negra et coperta fodrata di taffetà ne-gro di Firenze, quattro cortine sfodrate con pizzigrandi attorno di filo bianco et bottonieri di setanegraQuattro lenzoli di tela grossa per invoglio usatiSei pezzi di tapezzaria di velluto negro, vecchio etspelato, alta braccia 5 et ?. In tutto teli 46 et ?Un altro pezzo di detta tapezzaria di 13 teliL’altro di 3 teliL’altro di 12 teliL’altro di 6 teliL’altro di teli 6 et ? fodrato di fustagna negraL’altro di 6 teliUna sopraportiera di tapezzaria di 3 teli, alta brac-cia 3 et ?Un’altra sopraportiera simile vecchia di 3 teli, al-ta braccia 3 et 1/8Una portiera di velluto negro fodrata di tela negradi 3 teli, alta braccia 3 et ?

f.60vUn baldachino di velluto negro con cielo, bandi-nelle et coda, fodrato di tela negra, con francie at-torno di seta et quattro cordoni pur di seta che ser-vono per detto baldachinoUn oratorio di velluto negro da terra vecchio etstracciato di 3 teli, fodrato di tela negraUn tavolotto grande di velluto negro, fodrato ditela negraUn lenzolo di tela grossa usatoSei pezzi di tapezzaria di velluto ranciato, biancoet morello, vecchissimi, stracciati et vi manca unpoco di velluto alla testa di un pezzo di 11 teliUn pezzo di detta tapezzaria alto braccia 5 et 1/3di undici teli con listini di tela d’oro alle cuscitureUn altro pezzo simile di otto teliUn altro pezzo simile di undici teliUn altro pezzo simile di quattro teliUn altro simile di 6 teliUn altro pezzo simile di due teliUn letto di velluto nero et damasco con cielo, ban-dinelle, cortine, maniche, tornaletto et coperta fo-drata di ermesino con francie di seta attorno etquattro pomi di seta per detto lettoUna portiera di velluto negro di 3 teli tutta spela-ta et stracciata, fodrata di tela negraUn lenzolo di tela grossa, usatoUn letto di broccato d’oro con velluto incarnato,con cielo, bandinelle, maniche, coperta et torna-letto fodrato di raso turchino, con cinque cortine

54 55

pur di broccato d’oro, fodrato del medesimo confrancie d’argento attorno

f.61Due tappeti di tela d’oro in seta rossa da mettereattorno al letto fodrati di tela rossaDue lenzoli di tela cortina vecchi et parte straccia-ti per invoglio del cielo di detto lettoUn lenzolo di tela brabantia di un telo et mezzoper invoglio di detta copertaUna carpetta per detto invoglioQuattro pomi inargentati per detto lettoUn tavolotto di broccato d’oro con passamano etfrancie d’oro et seta intorno, fodrato di tela rossaUn lenzolo per invoglio di detto tavolotto di telabrabantia vecchiaUn letto di broccato d’oro riccio, con cielo, ban-dinelle, cinque cortine, quattro maniche, copertaet tornaletto con francie d’oro d’attorno, fodrato ditela sangallo rossa, eccetto la coperta, cortina et ma-niche che sono fodrate di raso cremesi con suoiquattro pomi dorati91

Due lenzoli di tela cortina vecchiDue altri lenzoli di tela brabantia, vecchi et strac-ciatiTre lenzoli in più pezzi per invoglio di detto let-to, stracciati Una carpettaUn tavolotto di tela d’oro in seta rossa con passa-mani et franciette d’oro d’attorno, fodrato di telarossaSei cuscini di velluto cremesi con suoi passamanid’oro et seta attorno con quattro fiocchi fatti a pe-ra per ciascunoDue cuscini di tela d’oro et velluto cremesi conpassamani d’oro et seta attorno con 4 fiocchi simi-li per ciascheduno

f.61vDue altri cuscini di velluto cremesi con suoi pas-samani d’oro et seta con 4 fiocchi ciascunoUn baldachino di broccato d’oro riccio di quat-tro teli con cielo, coda, bandinelle di broccatod’oro da tutte due le parti con francie grandi d’oro,cielo et coda fodrato di tela rossaQuattro cuscini di broccato d’oro riccio con setarossa, passamani attorno et fiocchi d’oro et seta Tre altri cuscini di tela d’oro riccia con seta rossada una parte et dall’altra velluto cremesi con pas-samani attorno et quattro fiocchi ciascuno d’oro

et setaDue cuscini di broccato d’oro con opera di vellu-to da una parte et dall’altra di velluto rosa seccacon passamano attorno et quattro fiocchi ciascu-no d’oro et setaSei cuscini di velluto pavonazzo con passamanid’oro et seta et quattro fiocchi fatti a ghiande perciascunoDue cuscini di raso berettino stracciati con passa-mani d’oro attorno, uno con quattro fiocchi et l’al-tro con dueDue cuscini di velluto negro stracciati con passa-mani attorno et 5 fiocchi in tuttoUn letto di tabis incarnatino a onde con cielo,bandinelle, sei cortine, 4 maniche, coperta et tor-naletto, il cielo et tornaletto fodrati di tela biancacon francie d’oro et seta

f.62Due tavolotti del medesimo tabis, un grande et unpiccolo con francie d’oro et seta et passamani at-torno, fodrati di tela rossaQuattro pomi per detto lettoUn lenzolo di tela cortina vecchio et stracciatoDue lenzoli di tela brabantia similiDue teli di un lenzolo stracciatiUn celone per invoglioUn letto di velluto pavonazzo et dal roverso felbaincarnata tessuto insieme, con cielo, bandinelle,sei cortine, quattro maniche, coperta et tornalettoin tre pezzi con francie et bottoniere di argento contela bianca, parte nova et parte stracciata per con-servar le bottoniere di detto letto Due tappeti vellutati di seta di diversi colori, ungrande et un mezzano, con francie d’oro et seta at-torno, uno fodrato di tela turchina et l’altro di telabiancaQuattro pomi per detto lettoUna portiera di velluto verde, raccamata con oroet argento con arme di Madama in mezzo di telad’oro nella quale vi manca un pezzo che fu taglia-to in Bruselles, fodrata di tela verdeUn celone stracciato per invoglioUn letto di rete di seta, lavorato di più colori d’oro,argento et seta con fiocchi attorno d’argento et se-ta rossa, fodrato

f.62vdi tocco d’argento la coperta, cielo et tornaletto etla coperta fodrata anco di ermesino bianco, cin-

que cortine et due liste di detta rete non finite, sen-za francie et fiocchiQuattro pomi per detto lettoCinque pezzi di tapezzaria di raso bianco et broc-catello di seta, fodrati di tela turchina vecchi etmacchiatiUn lenzolo di tela cortinaUndici teli di lenzoli di cortina, alcuni non intie-ri, vecchi et stracciatiUn celone per invoglioNove pezzi di tela di broccatello con argento et se-ta bianca et morellina che sono alla misura di Mi-lano braccia 587 ?Un’altra pezza di braccia 79Un’altra di braccia 65 ?Un’altra di braccia 49 ?Un’altra di braccia 81 ?Un’altra di braccia 62 2/3Un’altra di braccia 83 ?Un’altra di braccia 30 1/3Un’altra simile di braccia 67 ?Un’altra simile di braccia 68 ?In tutto somma alla misura di Milano come di so-pra braccia 587 4/8Francia nova grande di seta morella et piccola, lib-bre 6, oncie 8Francia grande d’argento per il baldachino, pesalibbre 14, oncie 7Francia piccola d’argento, pesa libbre 3

f.63Passamano d’argento, pesa oncie 8Francie grandi et piccole d’argento, pesano libbre22Cinquanta paia di bottoniere d’argento, pesanolibbre 292

Francia grande et piccola di seta morella, pesanolibbre 9Un tabernacolo d’argento per tenere il S. Sacra-mento, lavorato di rilievo et intaglio, con la custo-dia, pesa libbre 11Ventitre bottoni di cristallo di montagna, guarni-ti con oro, pesano oncie 1 6/8Dodici bottoni d’oro piccoli, smaltati di bianco etnegro, pesano 7/8Rosette et chiodetti piccoli d’argento, pesano on-cie 3 1/8Centoventinove paia et mezzo di uncinelli d’oro,pesano oncie 8Ritagli d’argento con saldatura, pesano oncie 9

91 Con lettera da Cittaducale del 23 novembre 1572, di cuisi conserva minuta in ASP, CFE, Abruzzi, 166, Marghe-rita richiedeva a Guidacci, suo agente a Roma, l’invio di«broccato d’oro e raso...volendocene servire per un letto per

il Signor Don Giovanni mio fratello che in breve credia-mo che sarà qua», aggiungendo che se non fosse stato pos-sibile trovare il broccato a Roma, lo si cercasse a Firenze.92 «Altri cinquanta paia di bottoni d’argento» erano stati

inviati da Milano da Luigi Marliano a Parma per Marghe-rita, ved. lettera del maggiordomo Raffaele Della Marra del12 gennaio 1580 a Giovan Battista Pico, in ASP, CFE,Abruzzi, 167.

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4/8Limatura d’argento, pesa oncie 12 4/8Spazzatura d’argento, pesa oncie 12 Una pezza di tela fina d’Olanda di ale 50Un’altra simile di ale 51Due altre di ale 50 ciascunaDue mezze pezze di tela più fina di ale 25 ? ciascu-naDue altre mezze pezze di tela simile di ale 25 cia-scunaUn panno di carisea turchina da tavola di brac-cia 3 ? vecchio, busato et macchiatoSette pezzi di tapezzaria di damasco verde con unatrina d’oro sopra le cusciture larga et francia d’oroet seta attorno fodrati di tela verde con le sue con-serve di tela bianca fra essiUna sopraportiera del medesimoOtto pezzi di tapezzaria di raso cremesi raccama-ta di tela d’oro et argento a colonne sopra le cusci-ture con francie d’oro et seta fodrata di tela rossacon sue tele in alcune per conservar detti raccami

f.63vUn tavolotto simile a detta tapezzaria di raso cre-mesiUn panno da tavola, longo braccia 6Un altro panno simile verde di braccia 3 1/3Un altro simile di braccia 2 usatiUn celoneDue carpetteSette pezzi di tapezzaria di velluto verde con unalista di tela d’oro, che in tutto sono 31 teli, fra qua-li ve n’è uno che vi manca un pezzetto [Si è gua-sta la lista di tela d’oro dice Messer Teodoro93]Una portiera di riverso negro usataUn letto di raso cremesi raccamato di tela d’oro etargento a colonne senza le cusciture, con cielo,bandinelle, quattro cortine, coperta et tornaletto,fodrato di ermesino cremesi, eccetto il cielo et ban-dinelle che sono fodrate di tela rossaNove pezzi di tapezzaria di ermesino cremesi etgiallo di mezza altezza per ciascuna lista con fran-cie d’argento et seta attorno, che sono in tutto teli61 fodrato di tela rossaDieci pezzi di tapezzaria di più altezze et grandez-ze simili alla suddetta che servivano per la cappel-la, la quale è stata tocca in molti luoghi dal fulgo-re, sono in tutto 43 teliDue quadretti di ermesino rosso per li scabelli del-la detta cappellaUn celoneDodici pezzi di tapezzaria di rete di seta cruda, la-

vorati a quadretti con filo bianco, fodrato di rasoet tela negraDue portiere similiDue sopraportiere simili

f.64Un panno verde da tavola, onto et stracciatoUna carpetta Un letto di tabis colombino con cielo, bandinel-le, sei cortine, quattro maniche, coperta et torna-letto, con francie d’argento et seta, il cielo et torna-letto fodrato di tela turchinaQuattro pomi di legno argentato per detto lettoUn tavolotto grande simile a detto lettoQuattro pomi di legno per il letto di rete turchinaUn padiglione di damasco cremesi vecchio etstracciato, che è di due parti, con coperta, torna-letto et capuccio, guarnito con passamani d’argen-to et seta al quale et alla coperta manca un passa-mano intieroUna portiera di riverso negroUn paramento da altare di raso berettino con listedi velluto simile fodrato di fustagna berettina, conpassamano d’oro et seta negra con suoi fiocchi etfrancie, con il piviale, pianeta, due tonicelle, duepalii, un lettorino, due stole et 3 manipoliUn altro paramento da altare di rete di seta incar-nata, lavorato di rilievo con oro, argento et seta divarii colori con francie d’oro attorno94

Un palio fodrato di raso et ermesino cremesiUna pianetaDue tonicelleDue stoleTre manipoli

f.64vUn pezzo di rete simile a detto paramento et dal-le parti pizzi d’oro et argento, longo braccia 3 Un fazzoletto simile per il caliceUna tovaglia di tela cortina per l’altare con unafascia di rete, pizzetti et tremolanti attornoTre camisci di tela con li quadretti della medesi-ma rete per detto paramentoTre amitti con sue pizzetti et cordoni di seta bian-ca con fiocchi d’oro et setaUna borsa per il corporale raccamato d’oro et ar-gento con le colonne che vi è scritto Plus ultraUn piviale et un lettorino, lavorato come di sopraUn amitto senza pizzettiUna gualdrappa per cavallo di velluto negro, rac-camato per il traverso di argento et seta negra, dahomo, fodrata di ermesino et dentro sue tele

Un’altra simile raccamata d’argentoUna gualdrappa di velluto cremesi, raccamata dioro battuto et canotigli, con cordoncini, suoi fioc-chi d’oro et seta che ve ne manca uno, fodrata ditela rossaUna coperta di sella simile a detta gualdrappaDue portiere di velluto cremesi di tela d’oro concordoncini d’oro et argento con francie attorno fo-drate di taffetà doppio con arme di Madama Se-renissimaUn lenzolo grosso et usatoTre imperiali di velluto negro con francie d’oro at-torno, quattro fiocchi ciascuno fodrati di raso ne-gro

f.65Quattro gualdrappe di velluto negro con passa-mano d’oro et francetta piccola attorno, con di-ciotto fiocchi ciascuna, fodrate di tela, servono perdonneUno imperiale di velluto negro, fodrato di raso ne-gro con quattro fiocchi di setaNove gualdrappe di velluto negro, fodrate di telanegra, con una francetta d’oro et seta attorno et die-ci fiocchi simili ciascuna, servono per donnaUna copertina di velluto negro con francia picco-la d’oro et seta et sette fiocchi, fodrata di telaUna gualdrappa di velluto negro da homo confrancetta d’oro et seta, fodrata di tela vecchia etstracciataDue copertine di velluto negro da sella con fran-cie di seta fodrata di tela negraUna gualdrappa di velluto negro per donna conraccamo di cordoncini di argento smontato confiocchi, fodrato di tela negraQuattro gualdrappe di velluto negro per donna,raccamate d’oro con suoi fiocchi et francetta attor-no, fodrate di telaUn lenzolo grosso di due teleOtto fornimenti per cavalli da donna di vellutonegro, guarniti con francie d’oro et seta attorno,con groppiera, braga, testiera, pettorale, retine etstaffili, con tredici fiocchi ciascunoQuattro pomi di legno argentati per il letto di re-te, fodrati di raso negro

f.65vQuattro altri pomi dorati per il letto di tela d’oroa due faccieUna plancetta coperta di velluto cremesi con cor-doncini d’oro sopraUna gualdrappa di velluto berettino raccamata di

56 57

argento con sei fiocchi et cordoni, fodrata di telanegra, che serve per il barbaro95

Un’altra gualdrappa di velluto pavonazzo, rac-camata con cordoncini d’argento con 12 fiocchi,fodrata di telaUn’altra gualdrappa simile raccamata d’argentocon dieci fiocchi, fodrata di tela turchinaUn’altra gualdrappa simile raccamata d’oro condieci fiocchi, fodrata come di sopraUn’altra gualdrappa di velluto incarnatino, rac-camata d’oro, con dieci fiocchi, fodrata di tela ros-saUna gualdrappa grande di velluto pavonazzo rac-camata con cordoncini d’argento, fodrata di telapavonazzaUna gualdrappa di velluto berettino raccamatacon cordoncini d’argento, vecchia, fodrata di taf-fetà berettinoUno imperiale di velluto berettino con franciad’oro et seta attorno, fodrato di taffetà berettino,rotto Una casacca di velluto berettino, raccamata di te-la d’argento et cordoncini con arme di MadamaSerenissima, che servì per il ragazzo che corse ilpalio96

Un lenzolo vecchio et stracciato

f.66Una coperta da cocchio di velluto cremesi, fodra-ta di ermesino cremesi, con un raccamo grande at-torno, fatto con cordoncini d’oro et seta, con por-te, teste et 48 fiocchi, con sua coperta et matarazzodel medesimo velluto, guarnito a gelosia con cor-doni d’oro, argento et seta, fodrati di telaDue copertine per giumente di velluto cremesi,raccamate come di sopra et fodrate senza fiocchiUna coperta da cocchio di raso cremesi, con ungran raccamo attorno con cartelle d’oro et argen-to, fodrata di tela d’oro damascato con francie si-mili attorno, contiene coperta, portiera, testiera etspalliera, fodrata di raso et tela, guarnita a gelosiacon catenine d’oro et argento et la coperta del mat-tarazzo di raso, fodrata di tela con sue francied’oro, argento et seta attorno, con quattro coperti-ne di raso cremesi da giumente con quattordicifiocchiUn’altra coperta da cocchio di velluto cremesi fo-drata di raso simile, guarnita con francie d’oro etseta con 44 stringoni con cielo, bande, porte etspalliere, guarnite a gelosia, con cordoncini d’oroDue cuscini di velluto cremesi, grandi, con sue co-reggi

Due cuscini piccoli similiDue palii da altare di velluto negro con arme diMadama di raccamo di tela d’argentoUn altro palio di ermesino giallo, guarnito di vel-luto simile, con una Croce in mezzo di raso cre-mesi

f.66vUn altro palio di ermesino negro con una franciasopraUn lenzolo vecchioVentotto braccia di tela grossa in più pezzi alla mi-sura di PiacenzaAltra tela simile in quattro pezzi, otto bracciaUna mezza pezza di tovaglia adamaschina conl’Historia del Figliolo Prodigo di ale 26, largabraccia 4Una pezza di salviette simile di braccia 53 ?Una pezza di tovaglia a opera di Pavia, larga ale3, longhe ale 49 ?Due pezze di salviette simile, una di ale 53 ? et l’al-tra di ale 54Una mezza pezza di tovaglia simile alla suddetta,larga ale 3, longa 24Una pezza di salviette simile, longa ale 53 ?Una pezza di tovaglie di Dobigrans, larga ale 3,longa 49 ?Due pezze di salviette simili, una di ale 53 ? et l’al-tra di 54Una mezza pezza di tovaglie di Dobigrans, largaale 3, longa 24 ?Una pezza di salviette simili di ale 52Una pezza di tovaglia di Dobigrans, larga ale 2 ?,longa 50 ?Due pezze di salviette simili di ale 55 ciaschedu-naUna pezza di tovaglia damaschina con l’Historiadi Abramo di peso di libre 53

f.67Due pezze di salviette damaschine, pesano libbre28Una pezza di tovaglie adamaschine con l’Histo-ria di Mosè di peso di libbre 50Due pezzi di salviette simili, pesano libbre 28 ?Un’altra pezza di tovaglie damaschine di peso dilibbre 45 ?Due pezzi di salviette simili, pesano libbre 25 ?Una pezza di tovaglia a opera di Pavia, pesa lib-bre 32 ?Una pezza di salviette grosse di ale 56Una pezza di tovaglia di opera di Pavia, pesa lib-

bre 32 ?Una pezza di tovaglia a opera di Venetia, pesa lib-bre 46Una pezza pezza di tovaglie a opera di Pavia, pe-sa libbre 43 ?Una pezza di salviette grosse di ale 56Un’altra simile di ale 56Tela grossa come di sopra per invoglio in più pez-zi, braccia 12Una pezza di tela di Olanda grossa di ale 61Un’altra pezza simile di ale 59Due altre simile di ale 60Tre altre simili di ale 59 ?Un’altra simile di ale 60Un’altra simile di ale 58Una coperta grande catelana biancaQuattro pezze di tela simile di ale 59 ? ciascunaUn’altra pezza simile di ale 58Un’altra simile di ale 57Un’altra simile di ale 59

f.67vUn’altra simile di ale 60Una pezza di salviette grosse di ale 50 ?Una coperta catelana biancaUna pezza di salviette grosse di ale 55 ?Un’altra simile di ale 55 ?Tre altre simili di ale 56 ciascunaUn’altra di ale 55Una tovaglia usata larga ale 4 longa 34 ?Un’altra simile, larga ale 3 ?, longa 21 ?Una pezza di salviette nove nostrane di braccia 47?Un’altra pezza simile di braccia 35 ?Un’altra simile di braccia 35 ?Tela grossa per invoglio in sei sgavezzi di braccia13 ?Una pezza di tela di Olanda fine di ale 52Un’altra simile di ale 54Un’altra simile di ale 51Quattro altre pezze simili di ale 53 ciascunaUn’altra simile di ale 54Un’altra simile di ale 52Due altre simili di ale 54Un’altra simile di ale 53 ?Quattro pezzi di velluto giallo braccia 164 ?Una pezza di tela di Olanda fina, pesa libbre 10Due altre pezze simili di 10 libbre ciascunaUn’altra simile di libbre 9 et 2 oncieUn’altra di libbre 8 ?Un’altra di libbre 7 et 9 oncie

93 Teodoro Pedretti ricamatore.94 Lasciato alla chiesa di San Sisto di Piacenza, unitamen-

te ai pezzi elencati di seguito.95 Probabilmente uno dei cavalli che partecipava al palio

della città dell’Aquila, ved. sotto. 96 A L’Aquila si correva un palio annuale di cavalli bar-bari.

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f.68Una pezza di tela fina di 13 libbre et 8 oncie sen-za cimosaDue pezzi et mezzo di tela battista arolata (?), pe-sano libbre 6Un’altra pezza di tela di Olanda fina di ale 53Un’altra di ale 52Un’altra di ale 51Un’altra di ale 50Un’altra di ale 50 ?Un’altra di ale 53 ?Un’altra simile di ale 41Due altre di ale 50 ciascunaUn’altra di ale 52 ?Un’altra di ale 55Un’altra di ale 53 ?Un’altra di ale 49Un’altra di ale 57 ?Un’altra di ale 48Un’altra di ale 50Un’altra di ale 36 ?Due coperte di scarlatto da lettoUn lenzolo di tela brabantia di un telo et mezzoUna pezza di tela grossa di Brabantia di ale 48 ?Un’altra di 50 ?Un’altra di 51 ?Un’altra di 49Una pezza di salviette di braccia 24Velluto pavonazzo et dal riverso felba incarnata,in due pezzi, braccia 17 ?Una mezza tela di velluto sudetto, larga braccia 2 ?

f.68vVelluto simile un quartoUn quadretto di detto velluto di un quartoVelluto simile un quadretto longo braccia ? largo2/3Felba incarnata braccia 27 alla misura di guarda-robbaUna pezza di velluto morello di braccia 28Un’altra pezza simile di braccia 27 ?Un’altra pezza di velluto simile di braccia 22Due tappeti grandi levantini lavorati di diversi co-lori, larghi ciascuno braccia 4 et longhi 7 ?Una sopraportiera di velluto giallo et morello diquattro teliUn tappeto piccolo levantino stracciatoUna carpetta per invoglioUna pezza di salviette grosse nove di ale 24 ?Un’altra simile di ale 35 ?Un’altra simile di ale 31 1/8Un’altra simile di ale 31 5/8

Un’altra simile di ale 37 ?Un’altra simile di ale 37 ?Un’altra simile di ale 41Un’altra simile di ale 20 ?Un’altra pezza di salviette simili di ale 47Un’altra pezza simile di ale 43 ?Una pezza di tovaglie grossa nova di ale 52 ?Un panno verde da tavola, largo braccia 1 ? lon-go braccia 8 ?Un lenzolo stracciato per invoglio

f.69Una tovaglia fina usata larga braccia 3, longabraccia 6 1/3Un’altra simile di braccia 4 ?Un’altra di braccia 4Un’altra di braccia 6 Un’altra larga 3 ? longa 6Un’altra simileDue altre larghe braccia 3 longhe 14 ?Una tovaglia fina larga braccia 4 longa 21Un’altra simile di braccia 34 Un’altra di braccia 9 ?Quattro altre di braccia 7 ciascunaUn’altra di braccia 3 ?Un’altra di braccia 4Un’altra di braccia 6Un’altra di braccia 4Un’altra tovaglia larga braccia 3 longa 6Un’altra di braccia 5 ?Un’altra larga braccia 3 longa 5 ?Due altre tovaglie simili larghe braccia 3 longhe 6Un’altra larga braccia 2 ?, longa 3 ?Una tovaglia nova larga braccia 2 ? longa 4Un tavolotto di velluto cremesi con francetti d’oroet seta attorno, fodrato di tela rossaUn lenzolo vecchio per invoglioUna tovaglia fina usata larga braccia 3 ? longa 6Una tovaglia adamaschina larga braccia 3 longa 8Un’altra simile larga braccia 4 et longa 12

f.69vUn’altra tovaglia adamaschina larga braccia 4longa undiciUn’altra simile di braccia 8 ?Un’altra simile di braccia 21 ?Un’altra di braccia 5Un’altra di braccia 8 1/8Un’altra simileUn’altra di braccia 5 ?Due altre di braccia 6 ciascunaUn’altra di braccia 3 ?

Un’altra di braccia 5Un’altra di braccia 4 1/2Un’altra tovaglia simile più vecchia, larga brac-cia 3 longa 8 ?Ventotto salviette nove damaschine in quadrettilonghe ciascuna ale dueSette salviette similiSettantadue salviette damaschine usateUna coperta di scarlatto da letto usataUn panno verde piccolo da tavolo stracciato conuna cuscitura in mezzoUn cuscino piccolo da lettoUn lenzolo stracciato Una lettiera per il letto di tabis colombino con sutavole, bacchette di ferro, colonne, piedi, pomi, vi-ti et chiaveUn’altra lettiera del letto di tabis incarnatino for-nita come di sopra

f.70Un’altra lettiera per il letto di velluto pavonazzoet felba incarnatina, fornita come di sopraUn’altra per il letto di rete fodrato di taffetà turchi-no, fornita come di sopraUn’altra per il letto di velluto negro con le cortinedi damasco, fornita come di sopraUn’altra lettiera per il letto di broccato vellutatonovo, similmente fornitaUn’altra per il letto di broccato riccio sopra riccio,fornita come di sopraUn’altra per il letto di raso cremesi, simileUn’altra per il letto di rete d’oro, simile Un’altra per il letto di scarlatto simileUn’altra lettiera per il letto di velluto morello allaquale mancano le bacchette di ferroUna guardiola per il letto che era di Madama do-rata et pinta di rossoDue fodre per mattarazzi rigate vecchie et strac-ciateSei pezzi di tapezzaria della Favola del Sonno97

Undici pezzi di tapezzaria di verdura grossa conbuscaglia vecchia [Sei pezzi dati al Signor Fabri-tio Carandino98]Undici pezzi di tapezzaria di verdura grossa, conbuscaglia, vecchiaOtto pezzi di tapezzaria di verdura più novaOtto pezzi di tapezzaria a buscaglia con l’Histo-ria di Ercole99

Dieci pezzi di tapezzaria con l’Historia di Solo-mone, cioè sette pezzi alti ale 4 et tre ale 5100

Otto pezzi di tapezzaria detta li Puttini101

58 59

f.70vTre tappeti levantini, due grandi et uno mezzano,tutto stracciatoUn mattarazzo da cocchio di velluto negro, co-perto di panno leonato, che serviva per le dameQuattro colonne per il letto di rete, che non han-no lettieraUn letto di velluto pavonazzo, con cielo, coperta,tornaletto et 6 cortine con francie d’oro et seta, fo-drate le cortine di taffetà et il cielo et tornaletto ditelaUn tappeto lavorato all’agucchia con seta di variicolori et francie, fodrato di tela sangallo giallaUn tappeto di velluto negro di due teli con fran-cie di seta, longo braccia 2 ?Due tornaletti di carisea rossa con francie di setaattorno, che servivano per le guardiole del lettoUn oratorio di damasco rosso con cielo, cinquecortine et francie d’argento et setaDue baldachini piccoli di tela d’oro et raso creme-si con francie d’oro et seta vecchieUna coperta di una seggetta di velluto cremesi confrancie d’oro et seta attorno, fodrata di telaUna spalliera di velluto verde di 21 teli con fran-cie piccole d’oro et seta verde, fodrata di telaUn letto di tela d’oro et velluto riccio, con cielo,bandinelle, coperta, tornaletto et 5 cortine, fodra-to di ermesino rossoUna coperta per seggetta di velluto verde vecchioSette pezzi di tapezzaria di velo rigato con seta etoro, fra grandi et piccole [mancha in pezzi]Due sopraporte simili

f.71Un letto di velo simile con cielo, bandinelle et co-pertaUn letto di ermesino turchino piccolo, con cielo,bandinelle, tornaletto et 5 cortine, il cielo et torna-letto fodrati di tela turchinaUn tavolotto di velluto cremesi con francie d’oroet seta attorno, fodrato di tela rossaUn tavolotto di velluto verde con francie d’oro etseta attorno, dove mancano da una banda le fran-cieUn baldachino di velluto berettino et tela d’orocon una reticella d’oro sopra le cusciture et francied’oro et seta, fodrato di tela berettinaUn letto di tela d’oro a due faccie con cielo, ban-dinelle, tornaletto, coperta et 5 cortine, il cielo ettornaletto fodrato di tela con francie d’oro et setaattornoUna guardiola per il letto di carisea rossa in 3 pez-zi, cioè cielo et due cortine grandi, il cielo fodratodi tela rossa con sue francie di seta attornoUna coperta da cocchio di velluto negro, fodrata

di raso berettino, contiene dieci pezzi con francied’oro et seta et le spalliere con cordoni d’oro et se-ta fatte a gelosiaTre cuscini di velluto negro, servivano per dettacoperta, fra quali ve ne è uno attaccato a una didette spalliere con suoi stringoni di seta alla coper-taUn baldachino di velluto verde, raccamato contela d’oro et argento con arme di Madama in mez-zo, con francie d’oro et seta, con cielo, bandinelleet spalliere, fodrate di telaDue pezze intiere di taffetà doppio turchino di Fi-renze, le quali non sono state misurate, nè pesate

f.71vUn feltro negro, fodrato di ermesino negro, guar-nito con passamani d’oro et seta et sue bottoniereDue cuscini da letto di tela biancaCinque lenzoli di 3 teli l’uno, grossi et usatiDue teli di un lenzolo, vecchi et stracciati Un baldachino di velluto cremesi et tela d’oro concielo, bandinelle et spalliera con francie d’oro et se-ta attorno, fodrato di tela rossa, vecchiaUn altro baldachino di panno berettino, racca-mato di velluto giallo et negro, con cielo, bandi-nelle, spalliera et francie di seta attorno di tela be-rettinaUna cameretta di damasco cremesi con francietted’oro et seta attorno, serviva per seggettaUn lenzolo stracciato per invoglio Piatti di maiolica di Faenza di diverse grandezzen.165Piatti simili più cupi n.20Trincioli simili n.96Fruttiere diverse, due rotte n.24Fruttiere fatte a gelosia, una rotta n.8Boccali da acqua, quattro rotti n.6Brocchette diverse, quattro rotte n.16 Fiaschi con loro turacci, un rotto n.6Scudellini con lor manichi, un rotto n.12Coperchi per vasi, un rotto n.13Dodici candelieri diversi, quattro rottiCinque tazze fatte a conchigliaCinque boccalini, due rotti

f.72Un fiasco di detta terra, ma negraDue boccaliniTre peparole, una rottaNove calamari, uno rottoQuattro boccaletti con figure de papariQuattro boccaletti con figura di alicorno, unorottoDue boccaletti con figura di donnaUna saliera fatta a navicella

Ventotto cucchiai del medesimo, sei rottiVentitre vasetti per cotognata, quattro rottiTrentasette scudelle tonde, due rotteCinque scudelliniCinque vasi grandi con lor coperchi, due lavora-ti et uno rotto il coperchioQuattro boccali con figura di leoneCinque rinfrescatori grandi, due rottiUna rinfrescatoria lavorata di turchino, con unamaschera in mezzoDue boccalini con figure di puttini con un cornoin braccioDue boccaletti con figura di delfiniUn vaso turchino con suo coperchio simile a por-cellanaUn coperchio di vaso simileTre cattine piccole, un grande rottoQuattro boccalini, due rottiUna saliera rotta, fatta alla conchigliaSei tazze con due maniche, due rotteUna panettieraDue boccali grandi, uno rotto[Nota che tutti detti pezzi di maiolica rotti sonolasciati all’Aquila]

f.72vDue fornimenti per cavalli da cocchio di vellutonegro con francie d’oro et seta attorno con ferra-menti dorati, bottoni grandi et piccoli et 6 fiocchid’oro et seta alle testiereDue par di staffe da homo argentateUn par di staffe da homo dorateUn altro par di staffe più piccole, similiUn’altra staffa simileUn morso da cavallo doratoUn morso simile inargentatoDue cortine di tre teli l’una di taffetà rosso biancoet turchino con suoi anelletti, tutte stracciateUna guardiola di legno, pinta d’oro et rosso inquattro pezziUn’altra guardiola di legno bianco in quattro pez-ziSette candelieri di ottone alla fiamminga da mu-ragliaUn fornimento da cavallo di velluto pavonazzocon pizzi d’argento et seta attorno con retine di cor-done et fiocchi di seta, vecchioUna testiera per cavallo, coperta di velluto negrocon francette d’oro et seta, con sei fiocchi di setaUna testiera simile, ma con cinque fiocchiUn’altra testiera coperta di velluto pavonazzo consue francie d’argento et seta, con tre fiocchi et il pet-torale raccamato a fogliami con tre altri fiocchi etsua groppiera senza pendentiUn’altra testiera simile, raccamata d’argento con

97 La serie di arazzi del Sonno si ritrova nell’inventario delPalazzo di Piacenza del 1691.98 Fabrizio Carandini era un gentiluomo della corte di Ra-

nuccio Farnese.99 La serie di arazzi con la Storia di Ercole100 La serie di arazzi con la Storia di Salomone si ritrova

nell’inventario del Palazzo di Piacenza del 1691.101 La serie di arazzi denominata «Li Puttini» si ritrova nel-l’inventario del Palazzo di Piacenza del 1623 e del 1691.

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sue false retine et pettorale simile raccamatoUn’altra testiera, coperta di velluto berettino conpizzi attorno d’oro et seta, guarnita con chiodi do-rati a conchiglia con sua groppiera et pendenti etsuo pettorale dove mancano alcuni chiodi

f.73Un fornimento per un corsiero di velluto cremesicon chiodi doratiUn fornimento per due cavalli da cocchio di vel-luto negro con francie d’oro et seta attorno con ot-to fiocchi, sua retina et collanaDue testiere di velluto negro con francie d’oro etseta et sei fiocchiUna capezza semplice di velluto negro senza fiocchiUna capezza di filosello novo, fatta a cordone consuo fioccoTre paia di retine di filosello negro, fatte a cordo-niUna retina di seta negra fatta a cordone con suofiocco d’oro et setaUn cordone longo di filosello negro con suo fioc-coUna groppiera coperta di velluto negro con fran-cette d’oro et setaUn fornimento per due cavalli da cocchio, coper-to di velluto rosso, con franciette d’oro et seta, duetestiere, collane, retine, capezzoni, cordone di setaet un fioccoUn fornimento per due cavalli da cocchio, coper-to di velluto cremesi con francette d’oro et seta etfiocchiUn’armatura piccola del Serenissimo SignorPrincipe et suo elmetto102

Due spadine piccole da giocar di scrima

f.73vUna scimitarra alla turchesca con suo manico do-rato et fornimenti, lavorata a gelosia con due cor-telli et suo fodro di velluto et soprafodro di cora-me103

Una celata piccola, coperta di velluto morelloSei piatti di legno d’India, quattro grandi et duepiccoli, tutti doratiDue custodie di corame con due coppe et sue ma-niche di cristallo con arme di Madama Serenissi-ma dorataUn’altra simile con una coppa di cristallo rottaDue altre custodie voteUn fornimento per due cavalli da cocchio del tut-to fornito di velluto cremesi con trinette d’oro chemancano in molti luoghi et suoi ferri dorati

Due celateTre rotelle piccoleUna plancetta coperta di panno negroUn pettorale per cavallo di velluto negro raccama-to con cordoncini d’oroUn altro simile raccamato d’argentoDue archibugetti a miccia, uno senza chiaveUn archibugio piccolo a rota senza chiaveSei scannetti di legno di noce per giocare alla pi-lottaTre spadine dorate con suo fodro di vellutoUn lenzolo stracciato Dodici mattarazzi grandi di tela finaTre capezzali per detti mattarazziDieci mezzi traversieri per detti mattarazziOtto schiavine per invogliar detti mattarazzi

f.74Diciotto cuscini, coperti di tela 15 et 3 di fustagnaUna coperta di vacchetta da cocchio fodrata di te-la negra per invogliar detti mattarazziUn valigino di panno bigio per invoglio come disopraUn tappeto grande di velluto cremesi di 4 teli, lon-go braccia 18 ? con francie d’oro et seta, fodrato ditela sangallo rossaUna sottana di tela d’argento con suo busto allafranzese, con 3 fascie di raccamo d’oro attorno etargento et al busto due raccami, fodrata di erme-sino bianco con sua pedana di velluto bianco, in-volta in un lenzolo et dentro a detta veste vi è unpezzo di tela grossa nova et una stringa longa albustoUn busto di ermesino bianco con una fascia delmedesimo con tre passamani d’argento et cateni-ne d’oro filatoUn altro busto simile guarnito con francia d’oroet seta cremesiUn altro simile all’antica con 2 pistagne del me-desimoUn altro busto di raso negro, guarnito con una fa-scia di velluto negro con una francetta d’oro et se-ta, fodrato di pelli di ermellinoUna roba di grograno negro con 2 liste del mede-simo con pizzetti dalle bande di seta, catenine etvermiglie, sfodrata et senza manicheUna roba di damasco negro con 2 fascie del me-desimo con pistagne di raso, sfodrate et senza ma-niche

f.74vUna roba di grograno di torza, guarnita con 3 ner-

vetti di velluto negro rigato, con pizzetti dalle ban-de, senza maniche et sfodrataUna roba di raso negro per la notte, con 3 nervet-ti di velluto negro, con pizzetti dalle bande, sfo-drata, senza maniche et stracciataUn’altra roba di raso negro, con maniche et duefascie di velluto negro, con pizzetti dalle bande etin mezzo trapassate di cordonciniUn cappotto di velluto negro, con 3 fascie del me-desimo, trapassato con pistagnetti di raso, con suemanicheUn cappotto di tabis, con due fascie di velluto ne-gro, con pizzetti di seta, senza maniche et sfodra-toUn cappotto di damasco negro, con tre fascie divelluto negro, trinciato et sfiancato dalle bande,con sue manicheUn cappotto di panno negro, con due fascie divelluto negro, con mezza mostra di raso negro, conmanicheUn altro cappotto di buratto negro, fodrato di er-mesino con 5 nervetti del medesimo con sue ma-nicheUn altro cappotto simile, con tre fascie del mede-simo con sue manicheUn ferrarolo di buratto, corto, fodrato di taffetà,senza manicheDue ferraroli di rascia negra da putti

f.75Una fodra per un ferrarolo di tela sangallo Una mantellina di ermesino negro, orlata, con unrighetto di velluto negroUna sottana di panno d’Inghilterra, con quattronervetti del medesimo, fodrata di taffetà doppio etriverso, con suo busto al quale manca un taglioUn lenzolo per invoglioDodici pezzi di tapezzaria a buscaglia, alta ale sei,nominata la Porca104

Otto pezzi di tapezzaria a grottesca dell’Historiadi Ercole, alta ale 5 [a Piacenza]105

Una spalliera di tapezzaria di verduraQuattro fornimenti da cavallo di velluto negro perdonna, guarniti con due passamani d’oro, fran-cette dalle bande, bottoni d’oro et seta et 17 fiocchiciascheduno del tutto fornitiUn altro fornimento per homo, raccamato d’ar-gento a fogliami con tre fiocchi d’argento, del tut-to fornito Due fornimenti da cavallo per donna di vellutonegro, con una francetta d’oro et seta per bandacon un fiocco ciascheduno, dove manca uno

60 61

staffileUn pettorale di velluto negro, con francetti d’oroet setaUn celone per invoglioUno scrittorio di noce grande con figure adorna-to, serratura et chiave dorataDieci cuscini coperti di tela, uno pieno di piuma

f.75vUn tappeto da terra di velluto cremesi, con liste ditela d’oro attorno, fodrato di fustagna bianca, dibraccia 5 1/3Un altro tappeto simile di 3 teli, longo braccia 4et ? fodrato di tela giallaUna trabacca di ermesino giallo et incarnato confrancie d’argento et seta et 2 cortine di taffetàUn padiglione di ermesino verde et incarnato peruna seggetta da servitioQuattro cortine di ermesino cremesi con francied’argento et seta attornoUn padiglione di taffetà verde in 2 pezzi, cioè ca-puccio, coperta et tornaletto, con francie di seta etsuo cordoneDue copertine di raso incarnato, rigato d’oro et fo-drate di taffetà incarnatoUn telo di raso incarnato con francie d’oro et setaattorno, fodrato di tela, per un caminoUna faldiglia di ermesino cremesi, con nervetti divelluto cremesi attornoUna roba di teletta negra, guarnita con due ner-vetti del medesimo et trinetta di sopra, francette at-torno et bottoniere a fiocchiUna roba di buratto negro con due nervetti di te-letta con pizzi attorno, francetta, bottoni a fiocchi,fodrata di ermesino, con un rampino d’oro et fe-minellaUna roba di ermesino negro con due nervetti delmedesimo con francetti et bottoni a fiocco

f.76Una roba di ermesino negro con una lista, sfran-ciata del medesimo con francette et bottoni attor-noUn’altra roba di ermesino negro da notte, con suebottoniere di setaUna sottana di grograno di torsa, con due liste divelluto piano, con pizzetti et catenette di seta attor-no, fodrata di taffetàUna sottana di ermesino con 3 liste del medesimocon pizzetti et catenette attorno, fodrata di taffetàDue lenzoli, uno intiero et l’altro stracciato per in-voglio

Un pezzo di belzovino involto in un panno di te-la grossa, pesa con il detto panno libbre 148Tre sedie di noce di velluto morello con francied’oro et setaUna pietra di marmo con suo pestello et tre piedidi ferro, che serviva per macinar profumiUn’altra pietra mischia, serviva per macinar coloriCinque copertine di saietta verde, per seggette, fo-drate di telaUn’altra di velluto verde, fodrata di telaUn’altra di panno morello, fodrata di telaUn lenzolo stracciato per invoglioDue sedie di noce, alte, coperte di velluto creme-si, con francie d’oro et setaUn’altra sedia di noce coperta di velluto negro,spelata

f.76vDue libri grandi, coperti di corame dorato con ar-me del Signor Conte Mansfelt106, con canavacciattornoSette libri in quarto diversi, coperti di carta peco-rina biancaUn cuscino di panno mischio per un caneUna coperta di saia turchina per seggetta, fodratadi tela stracciataUna cortina di tela sangallo con suoi anelli, serveper il caminoUn lenzolo stracciato per invoglioQuattro sedie di noce alte, coperte di broccato ric-cio, con francie d’oro et seta cremesi, con chiodidoratiUna sedia simile con francie tutte d’oroUn’altra simile con francie d’argentoTre libri in foglio diversi, coperti di carta pecori-na biancaUn breviario grande in quarto coperto di corameleonato, con segnacoli di seta di diversi coloriUn altro breviario simile coperto di velluto pavo-nazzo con suoi segnacoli di seta et serratura d’ar-gentoUn altro breviario coperto di corame rosso inquartoUn altro in ottavoQuattro libri in quarto coperti di carta pecorinabiancaDue custodie da orinali, coperte di velluto turchi-noDue altre coperte di velluto cremesiUn’altra coperta di carisea verdeUn’altra coperta di panno pavonazzoDue altre coperte di carisea verde

Tre libri in foglio coperti di carta pecorina bian-caNove libri in quarto coperti similiUna coperta per seggetta di damasco negroUn’altra di velluto verde

f.77Tre custodie da orinale, coperte di panno morel-loUn’altra coperta di panno rossoDue cortine di tela sangallo rossaTre braccia di tela sangallo verdeUna roba di raso negro con due nervetti di vellu-to piano et un passamano, vellutato in mezzo conpizzetti attorno, fodrata di taffetà et riverso negro,con suoi bottoni a fiocchiUn’altra roba di panno negro con 3 passamanivellutati con pizzi dalle bande et bottoniere a fioc-chi, fodrata di taffetàUna sottana di panno negro con cinque nervettidel medesimo fodrata di taffetàUna sottana di raso negro con due fascie di vellu-to piano con catenette di seta sopra et pizzi et bu-sto, fodrata di taffetàUna sottana di ermesino negro con sei pistagnettidel medesimo, con trinette di seta, fodrata di taffetàUna roba di grograno di torsa negro con due ner-vetti di velluto piano con ritorti sopra di seta negraet sue maniche, sfodrataUna roba di teletta capisciola con 3 nervetti delmedesimo con trinette di sopra, sfodrataUna roba di grograno di torsa negro, con due ner-vetti di velluto piano et pizzetti dalle bande, sfo-drataUna roba per la notte di damasco negro con duepassamani di seta nera et sue bottoniere

f.77vUn’altra roba per la notte di panno scarlatto, conuna fascia di velluto cremesi attorno et bottonieredi setaUna sottana di velluto negro con cinque passama-ni d’oro et argento et seta negra con suo busto, fo-drata di taffetàUna sottana di ermesino bianco con cinque tri-nette d’oro et argento con suo bustoUna traversina di raso incarnato con due passa-mani d’oro et argento attorno, fodrato di felba in-carnataUn’altra di ermesino incarnato con una giunta dapiedi, con un passamano d’argento, fodrata lamaggior parte di felba

102 Sono probabilmente l’armatura e l’elmo di AlessandroFarnese raffigurati nel dipinto di Girolamo Mazzola Be-doli «Parma abbraccia Alessandro Farnese», della Galle-

ria Nazionale di Parma.103 Galdieri.104 La serie è presente nell’inventario dei beni del principe

Ranuccio a Parma nel 1587.105 La serie è presente nell’inventario del Palazzo di Piacen-za del 1691.

106 Pierre-Ernest conte di Mansfeld, cavaliere del Tosond’oro, fu sempre fedele a Margherita. Una minuta di lette-ra di Margherita del 23 agosto 1577 a lui inviata è in ASP,

CFE, Abruzzi, 167: Mansfeld era stato in Italia, ma nonera passato in Abruzzo a visitare la duchessa.

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Un’altra di raso berettino con una giunta a piedicon due passamani d’argento, fodrata la maggiorparte di felbaUn’altra di raso turchino con la giunta da piedicon un passsamano d’oro et argento attorno, sfo-drataUna mantellina di velluto morello, fodrata di ra-so morelloUn manto di ermesino, orlato di vellutoUna roba di grograno di torsa con 3 passamani diseta et bottoniere a una gamba, sfodrata

f.78Un’altra di damasco rosso orlata con passamanid’oroUn’altra di damasco bianco orlata con un passa-mano di seta biancaUn’altra di ermesino giallo con un passamanod’argento attornoUn par di calzoni di ermesino cremesi, fodrati diriversoUn par di calzoni di panno scarlattoUn par di fodre di calzoni di strametta rossaUna cameretta di tela cortinaUn lenzolo per invoglioUn filato in 3 rocchetti, pesa oncie 10 ?Un filato di Milano in un rocchetto in seta gialla,pesa oncie 6 ?Argento di Milano in due rocchetti, pesa libbre 17/8Cinque rocchetti di argento filato, cioè 4 di Firen-ze et uno il più piccolo di Milano, pesano libbre2 oncie 9Ventidue braccia di trina busata d’oro et argento,pesa oncie 7 6/8Passamano d’oro et argento riccio, pesa oncie 4 2/8Passamano d’oro et argento in tre pezzi, pesa on-cie 3 2/8Passamano d’oro, pesa 6/8 Francia d’oro et seta gialla fra grande et piccola,oncie 3 ?Ventitre bottoni d’oro et argento filato, pesano 3/8Mezzo braccio di velo d’argento, rigato d’oroDue mazzetti di scritture di calcoli di casaUn libro in ottavo, coperto di velluto negro, rac-camato et tutto miniato107

Seta verde et persichina da pelo, pesa libbre 3 on-cie 9 ?

f.78vSeta flossa di più colori, pesa netta oncie 168 5/8Seta torta di più colori, pesa netta oncie 88 2/8

Seta bianca torta cruda per fare rete, pesa netta on-cie 10 7/8Francie di seta di 3 colori, pesano oncie 1 5/8Due mostre di bottoni di setaQuattro bottoni per una roba semplice di seta ne-graTrinetta di seta negra in più pezzi, pesa netta on-cie 6 1/8Pizzetti di seta negra, pesa oncie 1 7/8Cordoni ritorti di seta negra, pesano 1/8Due dozzine di bottoni di seta negraPastiglie piccole di profumoOtto paia di bottoni di seta negra per vesteDodici dozzine di stringhe napolitane di setaDiciotto braccia ? di reticelle di filo in due pezziTre quarti di taffetà biancoFilo fino di Fiandra, pesa netto oncie 75 3/8Filo più grosso, pesa netto oncie 6 6/8Filo grosso da cuscire bianco et nero, pesa oncie 2Quale sudette robbe cominciando oro filato in 3rocchetti108 sono dentro in uno scrittorio di legno,coperto di corame et ferri dorato con suoi cassetti-ni et chiavi dorato, il quale scrittorio è dentro tut-to lavorato a fogliamiUno scrittorio di legno coperto di corame negronel quale vi sono dentro le infrascritte coseDieci libri diversi in 8vo foglioTre libretti in 12 foglioDieci pezzi di libri in ottavo, due coperti di rasoverdeDue altri libri in quarto, scritti a mano

f.79Tre libri in ottavo, coperti di corame rosso et unoturchino doratoTre libri in quarto, coperti di corame rosso, dora-ti con arme di Madama SerenissimaVenti libri in 12mo, coperti di corame rosso, do-ratiUn libro in ottavo, coperto di carta pecorina bian-caSette quadretti di osso biancoDue paia di pianelle da putti di corame biancoTre paia di scarpini similiSei par di stivaletti per donna di corame negro chesi allaccianoUna coperta per seggetta di damasco verde, fodra-ta di tela verdeDue fornimenti per cavalli da cocchio coperti divelluto negro et poche francie d’oro et seta del tut-to forniti, stracciatiDue altri fornimenti simili, che erano coperti di

velluto negroDue altri fornimenti di corame del tutto forniti co-me di sopraUna coperta di un cocchio di velluto negro conspalliere, porta e coperta per il mattarazzo, strac-ciataTre cuscini per dette coperte di velluto con duecorreggeUn mattarazzo per il cocchio novo, coperto di fu-stagna negraDue mattarazzi grandi, coperti di raso rosso, ser-vivano per il letto di Madama Serenissima

f.79vDue mezzi traversieri similiDue altri mattarazzi coperti di raso turchinoDue mezzi traversieri similiDue valigioni grandi di corame, servono per det-ti mattarazziDue borse bigie, stracciate, dove sono i fornimen-ti di corame da cocchio, che prima servivano pertapezzarieQuattro cavicchie di ferro per servitio del cocchioUna scoriata (?) et un cacciamosche da cavalliDue mazzetti, uno di velluto turchino et l’altro ne-groDue strigghie rotte et senza manicoDue correggioni da cocchio, coperti di velluto ne-gro con francie d’oro et setaUndici testiere coperte di velluto diverso straccia-teUndici pettorali simili, parte con francieNove groppiere diverse coperte di velluto, partecon pendenti stracciateSette para di retine coperte come sopra con fiocchistracciatiDue staffili come di sopraCinque staffe per donna con suoi staffili di cora-me, tre coperti di velluto stracciatoUna cettina (?) piccola con suo manicoUna tovaglia fina damaschina usata, larga brac-cia 2 ?, longa otto Un’altra simile longa braccia 3 ?Un’altra longa braccia 4, larga 3Un’altra longa braccia 3 1/4 larga 3

f.80Un’altra tovaglia simile, longa braccia 6, larga 3Un’altra di braccia 3, larga 2 ?Un’altra di braccia 6 ?, larga 3Dodici salviette simili a dette tovaglieCinquantacinque salviette simili

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Quarantacinque salviette similiOttantacinque altre salviette similiQuindici sciugamani di damascoUna tovaglia stretta simile per la credenzaUn’altra nostrana, simileDue altre simili lavorate dalle bandeUna pezza di tela cambraia finissima di braccia22Un’altra simileUna mezza pezza di tela battista fina di braccia 11?Una mezza pezza di tela battista rolata braccia 11Due pezzi di tela cambraia di braccia 23 l’unaTre mezze pezze di tela battista di braccia 11 l’unaDue pezze di detta tela di braccia 22 l’una Quattordici pezzi di tela battista di braccia 308Una mezza pezza di detta tela di braccia 11Una sottana di ermesino con 5 pistagne del mede-simo et passamani sopraUn’altra sottana simile con 3 fascie del medesimosfrangiateUn’altra di ermesino con 3 liste del medesimo at-tornoUn pezzo di tela grossa di braccia 5 per invoglioDodici pezze intiere di carisea turchinaDue sgavezzi di detta carisea turchina di braccia19 ?Sei pezze intiere di carisea incarnataUndici pezze di carisea verdeDue letti di carisea turchina con cielo, bandinel-le, tornaletto, coperta e 5 cortine ciascuno con fran-cie di seta attorno

f.80vUn letto di carisea verde del tutto fornito come disopraUn tavolotto di velluto turchino con francetted’argento et seta attornoUn lenzolo stracciato per invoglioQuattro par di lenzoli usati nostraniDue coperte catelane biancheSette paia di maniche di velluto negro fra grandiet piccole, fatte e guarnite diversamenteCinque par di maniche di raso nero, parte conastoni, fatte e guarnite come di sopraQuattro para di maniche di ermesino negro, par-te con astoni et guarnitioniUn par di maniche di teletta negra con astoni etmostra di ermesinoUn par di maniche di damasco negro con suoiastoni disfatte

Un par di maniche di raso bianco accrespatoUn par di maniche di raso negro, fatte a telaroUn par di maniche di lana bianche fatte all’aguc-chia, tarlate Un par di maniche di riverso biancheUn par di maniche con un busto di velluto bian-co con il fondo d’oro, manca un poco di spallettaUn par di maniche di raso pavonazzo con suoiastoni et busto tutto raccamato con cordone d’ar-gentoSette busti di ermesino negro guarniti diversamen-teUn busto di ermesino pavonazzoUn busto di tela sangallo nera, fodrata di taffetàUn busto di buratto negro, fodrato di tela bianca

f.81Un busto di rascia negra sempliceUn busto di raso cremesi trapontato, con alcunilegnetti dentro con una stanga rossaDieci busti di raso negro, uno senza guarnitioneUn altro busto di raso gialloUn altro di raso tanè simileUn altro di raso pavonazzo senza guarnitioneUn altro di moccaiale negro di LilaUn altro di teletta negra guarnita del medesimocon un passamano sopra et una stangaDue busti di tela bianca guarniti del medesimo,uno fodrato di riversoDue busti di velluto negro, uno con guarnitioneUn busto di raso negro con due fascie di velluto etpassamano d’oro et argento sopraUn busto di raso pavonazzo, guarnito con una fa-scia di velluto, larga con trine d’oro et seta messe aondeUn altro busto di velluto cremesi con passamanod’oro et setaUn altro busto di ermesino giallo con 5 guarnitio-ni di francette et pizzi d’argento dalle bandeUn altro simile con 4 guarnitioni d’argento et se-taUn busto di ermesino cremesi guarnito con cin-que passamani d’oro et seta rossaUn altro busto di ermesino pavonazzo guarnitocon trinetta di setaDue collari per roba, insieme con certi astoniUn busto di ermesino morello senza guarnitioni

f.81vUn altro di teletta negra, guarnita con una fasciadi velluto con catenette et pizzetti

Un altro di raso negro, tutto imbottitoQuattro para di maniche di teletta negraUno specchio coperto di velluto negro, guarnitodi perle false, dentro nella sua custodiaUn quadretto con un Crocifisso con sua cornicedi mano di Don Giulio109

Un altro quadretto con una Pietà con sue corni-ce, di mano di Don GiulioUn altro quadro con il ritratto della Regina Ma-riaUn altro di Carlo VUn altro della Regina di Scotia110 con il suo taffe-tà verdeUn altro ritratto di uno Imperatore di Casa diAustriaUn altro quadro con il ritratto di Santa Maria deSette DoloriUna tavoletta con una carta con la pittura dellaMadonnaUn tavolotto di velluto cremesi con passamani etfrancette d’oro et seta, fodrato di tela rossaDue libri in quarto, fodrati, coperti di velluto tur-chinoTre libri in ottavo, coperti di carta pecorinaUn letto di carisea turchina, con cielo, bandinel-le, tornaletto, coperta et 5 cortine, con francie di se-ta attornoUn letto di carisea verde, simileDue letti di saietta verde di Lila, con cielo, bandi-nelle, tornaletto, coperta et cinque cortineUn altro simile con quattro cortineUn lenzolo di tela brabantia stracciato

f.82Un baldachino di velluto negro con cielo, bandi-nelle et spalliere, con francie grande di seta attor-no, fodrato di fustagna negraUna sottana di buratto negro con 5 nervetti di te-letta, con pizzetti dalle bande, fodrata di ermesinoUn’altra sottana di teletta negra con 3 liste del me-desimo et trinetta di seta fodrata di taffettàUna sottana di buratto scuro con cinque nervettidi teletta con pizzetti dalle bande fodrata di erme-sinoSei braccia ? 1/8 di raso negroSei braccia 1/8 di rascia negra fiorentinaNove braccia 1/3 di panno negro d’Inghilterra in-viluppato in tela incarnatinaUn braccio di stametta di tela incarnatinaUn braccio ? di stametta di Lilla incarnatinaUn braccio ? di stametta di Lilla color persichino,

107 Si tratta probabilmente del Libro d’ore di Margherita d’Au-stria e Alessandro de’ Medici, conservato presso la Biblioteca

Corsiniana di Roma.108 Margherita aveva acquistato a Milano «sei libre d’oro fi-

lato», ved. lettera del 3 luglio 1576 di Giovanni Alipran-di a Cosimo Masi, in ASP, CFE, Abruzzi, 167.

109 Giulio Clovio, miniaturista.110Margherita d’Austria aveva intrattenuto rapporti conMaria Stuarda (1542-1587), ved. ASN, AF, 2089, fasc. 5,

f. 8: «Conto del costo et spese che ha fatto mastro Gillis ma-niscalco in andare in Hollanda di commissione di Sua Al-tezza a comperare sei giumente per mandare alla Regina di

Scotia [1566]», trascritto in A. DENUNZIO, Nuovi docu-menti cit., p. 292.

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serve per sopra un tavolottoIl cielo di un baldachino con bandinelle di rete diseta cruda tutto lavorato di filo bianco non finitoUn tavolotto simile, contiene 5 pezzi, tutto lavo-ratoUn cielo di un baldachino simile, più piccolo conla coda et bandinelle, le quali sono lavorate di filobiancoDue pezzi di rete di seta cruda per due pezzi di ta-pezzaria non lavorataDue pezzi di rete di seta simile non lavorata, unodi tre braccia et l’altro di 2 ?

f.82vNove libbre oncie 6 1/8 di seta cruda gialla, invol-ta in un pezzetto di panno, di un braccio ? fra laquale un mazzetto un poco tarlatoUna lista di rete di seta, di braccia 3 ? alta 1/3Un’altra di braccia 5 alta quasi ?Un ritaglio di rete lavorato di filo biancoUn altro pezzo di rete di seta non lavorato di brac-ci 6 alta ?Un tappeto da terra di velluto negro per l’oratoriodi 3 teli, largo braccia 5 con francetti di seta attor-no fodrato di fustagna negraUn giuppone di ciambellotto negro, il busto fo-drato di fustagna bianca et le maniche di ermesi-noUn giuppone di teletta negra, tutto fodrato di ri-verso rosso di FirenzeUn altro giuppone di raso negro fodrato di taffetàsenza collareUn altro giuppone di ermesino fodrato di taffetàUna roba da notte di ermesino con un passama-no attorno, sfodrataTre pezzetti di ermesino, due di color berettino etl’altro negroUn lenzolo di due teli per invoglioSei...per il letto che servivano per Madama Sere-nissima, quattro coperti di taffetà cremesi da unaparte et dall’altra di fustagna, una di taffetà incar-nato et uno turchino

f.83Un padiglione di raso negro con il capuccio divelluto et mostre dinanti et sopra un passamano diseta neraUn feltro bianco usato con passamani et bottonie-ri d’oro, fodrato di ermesino biancoUn lenzolo per invoglio

Un baldachino di velluto negro con coda et ban-dinelle unite insieme con francie di seta, fodrato ditela negraUn padiglione di ermesino cremisi, stracciato, conpassamano d’oro sopra le cosciture et francie d’oroet seta attorno in 3 pezziUn altro simile senza passamano con francie d’oroet setaUna traversina di riverso rosso tutto tarlatoUn par di maniche simileUna portiera di velluto pavonazzo con francie at-torno, fodrata di tela negra con arme di MadamaSerenissima di tela d’oro stracciataUn tappeto da terra di velluto negro di tre teli perl’oratorio, fodrato di tela negra, stracciatoUna coperta di feltro per un cocchio et panno ta-nè con spalliere, portiere et coperta di mattarazzocon suoi stangoniQuattro staffe, due dorate et due argentate con unostaffileCinque capezzoni, 2 rossi, due neri et uno beret-tinoQuattro fiocchi di seta negra, disfattiUna coperta per seggetta di damasco verde confrancette di seta, fodrata di tela

f.83vUna coperta di corame fodrata di baietta verde,serviva per la gabbia di un pappagalloUn’altra simile di panno verde Un lenzolo per invoglioUno scacchiero con 32 scacchi, 4 un poco rotti etdall’altra banda un tavoliere con matreperle con36 tavole di avorio 19 negre et 17 bianche dentroin una scatola tondaUna cassetta negra tutta ferrata et fodrata di telarossa con la figura della Madonna dentro in car-ta, nella quale vi sono l’infrascritte cose fino al se-gnoUna scatola bianca con dentro 7 medaglie di mi-stura et una dorataUn ritratto di stucco della Regina d’Inghilterra111

Una medaglia con il ritratto del Re Filippo inpiombo Un’altra della Regina Maria112 dentro in una sca-tolaUno scatolino con dentro otto medaglie anticheCinque scatolini con dentro ritratti di stucco cioèdue quadri e tre tondiUno scatolino di busso con un ritratto in una me-

daglia anticaUno scatolino con dentro un ritratto della Signo-ra Donna Giovanna d’Austria113 in piomboUna cassetta coperta di matreperla lavorata et den-tro raccamata d’oro filato et perle, dove sono que-ste cose cioè114

Uno specchio di cristalloQuattro pettini d’avorio lavoratoUna scopetta con manico d’argento

f.84Un offitiolo della Madonna raccamato d’oro et ar-gentoUno scatolino da tenere agucchiUna riccia crini da testa di avorioQuattro fiaschetti coperti con oro filatoUn fiore con un vasetto di avorio con dentro zi-bettoUn cuscinetto di ermesino cremesi raccamatod’oro filato et tela d’oro et argentoQual cassetta ha la serratura et chiave d’argentocon due catenine simili che sostiene il coperchioSei fodretti di tela bianca per cusciniQuattro mezzi traversieri di telaCinque braccia 1/8 di tela sangallaUna cassa di legno pinta di verde et giallo nellaquale è detta cassetta et robbe sudette115

Una cassettina di cipresso dorata di rilievo condentro l’infrascritte coseUno specchio rotto in mezzoUn pettine grande d’avorioTre nastri d’argento parte doratiQuattro altri vasetti d’argento parte dorati con suoicoperchiUn ferro longo d’argento fatto a pontaroloDue costarelle di filo d’argento bassoUna medaglia grande d’argento, da una parte ilCrocefisso, dall’altra l’historia di AbramoDue medaglie d’argento con il ritratto di Mada-ma SerenissimaUn vasetto d’argento dorato per un libro

f.84vUna borsa di velluto negro con dentro un librocoperto di broccato, scantonato dalle bande conassetto d’argentoUn’altra borsa di velluto cremesi con dentro unlibro coperto di velluto cremesi con assetto d’oroQuattro ferretti d’argento per uno stucchiettoUna coperta di velluto verde con pizzetti d’oro et

fettuccia di seta attornoUn fornimento alla giannetta guarnito d’argento,contiene 12 pezzi d’argento con pettorale d’oro etlavoratoDue braccia ? di tela bianca grossaUn orologgio grande, quadro, tutto dorato et nel-le cantonate quattro todeschi con una campana etun angelo in cima con la custodia di corame ne-gro foderata di ermesino cremesi con sua chiaveUna cassettina coperta di velluto verde guarnitacon passamani et 5 bottoni d’oro fodrata di erme-sino cremesi et chiodetti dorati con dentro le infra-scritte coseUna custodia con quattro orologetti da polvereDue orologetti tondi dorati, uno con sua borsa confettuccie da portare al colloUn altro orologgio di matreperle dentro in una cu-stodia di corame negroUn caldarinetto di diaspro con suo manico et pie-de d’argentoUna scatoletta turchina et bianca con dentro pe-ce grecaUna scatoletta con dentro Nostro Signore et SanGiovanni di alabastroUna scatola con dentro il ritratto del Re di Spa-gna et della Regina d’Inghilterra di stucco116

f.85Una coperta di panno giallo per detta cassettaUna cassetta di noce intarsiata dentro et fora diavorio, con dentro 13 arme di Madama raccama-te d’argento et oroUn pezzo di coralloUn piattiletto et una tazza di alabastroUn vasetto di porcellana con due manicheUna scatola tonda con dentro 3 viti di ferroUna cassetta di noce intarsiata di osso bianco condue palle rosse, che servono per piedeDue vasi di alabastro con coperchioUn altro simile rottoDue mortalini di marmoUn’altra cassettina coperta di velluto cremisi fo-drata di raso simile con dentro sedici collari di te-la cortina et manichetti lavorati alla fiammingaOtto collari simili senza manichetti, uno non for-nitoUn par di maniche di cortina, tagliate et non cu-sciteDue lavori per collari da rivoltareUno sciugatoio di tela cortina sottile con due la-vori attorno et due listine lavorate per il mezzo

Una canna di avolio piccola da sevitialeDue fodre di tela grande per mattarazziUn panno verde piccolo con due cosciture inmezzoUna collana di smalto negroUn tappeto grande da terra levantino, serviva perla Camera di Madama Serenissima

f.85vUna gabbietta di legno con rete di filo di ottonecon serratura d’argentoUn fior di seta con una Santa Margherita et suogiardino di smalto con un fior grande con arme diMadama Serenissima in cima con la corona guar-nita di perleUna Annuntiata di fior di seta con suo piede do-rato et due fioriUn Crocifisso di fior di seta con il piede doratoUna scatola di legno bianco con dentro due col-lane di smalto negro tutte rotteUna palla di seta da puttiUna borsa di tela d’argento con 5 perlette et den-tro cinque testoni di argento con l’impronta delDuca Alessandro117

Diversi cortelli con manico di osso negro fra gran-di et piccoliDue scatolette bianche con quattro caraffette conmanna di S.Andrea118 guarnite con fiori di filod’oro argento et setaUna cassetta cerchiata di ferro, fodrata di dama-sco verde con dentro l’infrascritte coseUna cassettina di legno d’India con dentroAgnus Dei di ceraDue pesi da scudiDue bilancie d’ottone con suoi marchiUna statera piccolaDue marchi di statera di ottoneUno schifetto di legno d’India

f.86Due studioli piccoli di legno di Alamagna consuoi tirafuori et chiavette dorateUno scrittorietto coperto di corame rosso dorato,fodrato di velluto verde figurato con alcune scrit-ture dentro di mano di Madama Serenissima et al-triOtto coscini coperti di raso, cioè cremisi 4 et 4 tur-chiniTre fodre per mattarazzi di tela, servivano per illetto di Madama SerenissimaUn mattarazzo coperto di raso giallo con sue bor-

se di tela biancaDue coperte di tela imbottite, una a occhio di pa-vone et l’altra a rosetteDieci lenzoli di tela fina di Olanda, di tre telil’uno, vecchi et alcuni busatiDue lenzoli simili ne quali manca a ciascuno mez-zo teloUn altro simile dove manca un teloUn altro di doi teli et mezzoUna fodra di mattarazzo grande di telaUn letto di carisea verde con un cielo, bandinel-le, tornaletto, coperta et 5 cortineUn tappeto di un tavolotto di carisea turchina confranciette di seta attornoUn quadretto con un Cristo in Croce sopra la te-la con sue cornice

f.86vUn piatto di legno d’India con suoi balaustri perpiedeUna Croce di una pianeta di raso cremisi racca-mata con un cordoncino d’oroDue tappeti piccoli di seta di più colori fatti al-l’agucchia per le banchette della cappellaUn quadro con una Anuntiata con sue cornice ettaffetà gialloUn cuscino grande di velluto cremesi con sua fo-dra di tela rossaDue braccia et ? di carisea bianca d’InghilterraUna roba di buratto riccio disfatta senza foderecon guarnitioni di telettaUn lenzolo per invoglioUna cassa di legno bianco nella quale vi sono den-tro le infrascritte coseVentuno noci d’India fra grandi et piccoleUna testa di bronzoUn par di candelieri di legno d’olivaUna scatola con dentro gli infrascritti chiodi perfornimenti di cavalloTrecentodieci chiodi doratiDue borchie per brigliaQuattro viti di ferro con chiodetti per sediaOtttantuno chiodi di ottone lavorati di rilievo etdorati per fornimenti di sedieTredici altri chiodi dorati lissi per seggieVentiquattro chiodi per seggie fra buoni et rotti

f.87Due fiaschetti di legno fatti a modo di barilotto etun altro di legno incieratoUna cassetta con dentro 2 pezzi di cristallo et un

111 Maria Tudor, che Margherita aveva incontrato nel cor-so del suo viaggio in Inghilterra nel 1557. 112 Maria d’Ungheria, sorella di Carlo V, governatrice deiPaesi Bassi, alla cui corte Margherita era stata allevata. 113 Figlia di Don Giovanni d’Austria, aveva vissuto alla

corte di Margherita dal 1574 al 1577, prima di entrare inun convento napoletano, ved. in ASP, CFE, Abruzzi, 167,lettera del ; i gioielli a lei lasciati dalla duchessa sono de-scritti nel suo testamento.114 La cassetta conteneva oggetti necessari per il viaggio:

specchio, profumi, pettini, aghi, arricciacapelli, libretto dipreghiera.115 Cfr. sopra. 116 Ritratti di Filippo II e Mary Tudor.

117 Alessandro de’ Medici.118 In ASP, CFE, Abruzzi, 166, minuta di lettera di Mar-

gherita a Fabio Dura del 4 luglio 1573 in cui lo ringraziaper la «manna del Santissimo corpo di S. Andrea» e inASP, CFE, Abruzzi, 167, minuta di lettera di Margherita

a Giovanni Piccolomini d’Aragona del 6 gennaio 1580,in cui ringrazia delle «due caraffelle di manna del gloriosoApostolo Sant’Andrea» da lui inviatele.

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pezzo di vetro rottoUn quadretto verde di marmo mischio et un altrorottoUna tazza d’osso d’India rottaUna custodia di corame rosso con una tazza dicristallo rottaUna scatolina dove vi è dentro due vasetti di ala-bastro nelli quali vi è terraccia vecchiaUna scatola con due caraffine di vetro, una pienadi polvere et l’altra d’acqua over olioUna cassa di ebano da specchi con sua rosetta do-rataUndici pezzi di corame dorato per tapezzariaVenti pezzi di carta per disegniOtto quadri di tela dipinti sopra personaggi119

Un par di calze rosse con un capellino di ermesi-no cremisi con cordone d’oro attornoUna sonagliera da mattacini (?)Due ferri imbruniti negri con panno pavonazzoet francie attorno con suo appoggio per una seggiaDue appoggi di velluto cremesi con sua franciad’oro et seta stracciatiDue pezzi di velluto cremesi vecchiDue spalliere di velluto negro da cocchio vecchiecon passamano d’oro et seta, fatti a gelosia, dovemancano alcuni passamani

f.87vDue portiere di velluto negro da cocchio fodratedi raso ranciato con francie d’oro et seta attornotutte spelateDue pezze di raso ranciato per il cocchio, un gran-de et un piccolo stracciateDue coperte di velluto negro da giumenta da coc-chio, senza pezzi da una banda stracciatiUna coperta di velluto negro per il mattarazzo spe-lataUna coperta di panno giallo raccamata del mede-simo con un cordone tarmataSei cappotti di.... rigato sfodratiUn ventaglio di avorio tutto intagliato con suomanico con una sonaglietta d’oro120

Sette caraffini di olii diversi, parte votiUna carta con diversi coloriQuattro pezzi di rete lavorata a fogliamiUn altro simileDodici braccia ? di rete in più pezziVentuna fodra di busti di fustagna fra bianchi etrossiDue pezzi di ermesino turchini stracciati

Una saccoccia di taffetà tanèUna mostra di un fregio di tapezzaria di varii co-lori, lavorati sopra il canavaccioUndici pezzi di fascie, lavorate di seta di varii co-loriOtto pezzi simili cominciati a lavorareCinque altri simili

f.88Una fascia lavorata di bianco, tutta a quadrettiDiecisette pezzi di velo riccio stracciatoSette veli con tremolantiUno scrittorio di noce mezzano, con sua chiavenel quale sono le suddette e seguenti coseDieci quadretti di feltro negroUn ritaglio di feltro biancoUn mazzetto di listine di tela bianca da impanataTela sangallo gialla braccia 4 ? ?Un tappeto per un tavolotto di corame rossoUn fiasco di corame rosso, fatto a beretta da preteUna guaina de cortelli coperta di velluto guarni-ta d’argento con tre cortelliUna custodia di corame fodrata di velluto cremi-si con suo cuscinetto di ermesino da portare anelliUn letto di carisea verde con cielo, bandinelle, tor-naletto, coperta et cinque cortine, il cielo et torna-letto, fodrati di telaUn letto di carisea turchina, con cielo, bandinel-le, tornaletto, coperta et sei cortine, fodrate di telaDue coperte di tela bianca imbottite, stracciateUn tavolotto di velluto verde con francie d’oro etseta attorno fodrato di tela verde, vecchio

f.88vUn tavolotto di velluto negro, fodrato di tela ne-gra vecchioDue copertine imbottite, di ermesino cremesi dauna parte, dall’altra di tela rossa, vecchieUn’altra coperta di raso verde imbottitaUn lenzolo per invoglioUna balestra da fizze con una coperta di vellutoverdeDue custodie di velluto verde dentro 22 fizzeUn carcante di velluto verdeUna lieva per detto balestroDue custodie per collane di corame negro doratoUn fiasco di corame Una custodia di corame negro dorata per portareil Tosone121

Una custodia di latta per portar ritratti

Una custodia tonda di corame con arme di Ma-damaUna custodia in quadro di corame negroUna custodia di corame negroDodici polzoni per balestraUna tavola di legno di Portogallo tutta messa aoro con sue assette d’argento in mezzo con 2 pardi piediUna sedia simileDue candelieri di ottone alla fiamminga da mu-ragliaNove copertine di velluto negro da cavallo perdonna fodrate di tela negra con fiocchi stracciate

f.89Tre valige di velluto negro, una con il cordone, fo-drate di tela stracciateUna capelliera di velluto negro, stracciatoTre sacchetti di velluto negro, stracciatiDue stracci di cuscini di velluto negroDue altri cuscini similiDue campanelli di bronzo da messaUna pietra per su l’altare rottaQuattro quadretti di velluto turchino per camisceUna stola di taffetà negroUn taffetà negro fodrato di tela sangallo per met-tere avanti al caminoUn cuscinetto di velluto negro per l’altareUn altro cuscinetto lavorato all’agucchia con se-ta di vari coloriUn pezzo di taffetà per mettere alla vampana Una fodra di tela negra per una pianetaUna fodra simile per un cappottoUn braccio di panno berettino in due pezziUna fodra di un palio di tela sangalloDue braccia et ? di fustagna negraUn cuscino di ermesino verde, stracciatoTre fodri grandi di tela per mattarazziUna fodra di ara di telaUn barilotto di terra porcara di Portogallo con suoturaccioSedici braccia di tela grossa in due pezzi

f.89vDodici mattarazzi di tela grossa comuni et di fu-stagnaDodici capezzali similiDoi fodre per mattarazzi simili per invoglioDue schiavine cuscite insieme per invoglioUn panno verde da tavola stracciato et macchia-

66 67

to di inchiostroSei sedie di noce con sedere di velluto negro senzaappoggioUno scabello di noce con sedere di velluto cremi-siDieci sediette di legno da far servitioSei coperchi per dette seggetteTre mappamondi uno con suo piedeUna borsa di panno turchino alistata di vellutonegroUn’altra borsa di panno turchinoDue fiaschi di corame negroUna saccoccia di corame negro, piena di legnettida raccamareUna custodia di corame con dentro sei flautiUn’altra custodia con dentro sei cornettiDue balestre con sei polzoni (?) et una lievaUn’aquila di noce serviva per il cocchioQuattordici teste di noce parti dorate per il coc-chioSei tavolette et quattro quadretti dorate servivanoper mostraDue banchette basse da cocchio tutte coperte divelluto rosso

f.90Un altro simile di velluto negro, tutti 3 guarniticon passamano d’oro et setaUno scabelletto di noce basso con sedere di vellu-to cremesi, con francie di setaUn’armatura per cane imbottita di tela turchinaet biancaTre scabelli di noce alti con sedere di velluto cre-mesi et francie di setaUna stora di paglia bianca et negra alla portughe-seDue sediette da far servitio tutte coperte di vellutocremesiUn’altra simile coperta di velluto turchinoUno scrittorietto coperto di corame rosso, dorato,fodrato di velluto verde figuratoCinque custodie da orinale coperte di velluto rossoUn’altra di velluto verdeUn’altra di velluto morelloUna custodia di corame all’antica per un bocca-leQuattro pomi di legno per letti di color berettinoQuattro altri dorati piccoliDodici altri verdiQuattro angeli di legno doratiUn orinale di stagnoUna coperta di riverso rosso di FirenzeUna scatola con dentro una statua di alabastrorotta

f.90vUn sedere et un appoggio di velluto rosso confrancie d’oro et seta per una seggiaDue paia di stivaletti negriUn par di stivaletti di cordovanoSedici fiocchi di seta negra et oro vecchi in due dequali vi sono alcune francie d’oro et setaOtto fiocchi d’oro et seta verde vecchiOtto altri d’oro et seta berettinaUn altro fiocco di seta negraUno stivaletto negroQuattro pezzi di cordone di seta rossa per balda-chinoUna sacchetta di tela piena di....Una cassa tutta di ferro dipinta verde con arme diMadama Serenissima et tre chiavi per detta cassaQuattro collari di ferro con spontoni...Due serrature grandi, una senza chiaveUna borsa di corame da portar chiodiDue bacchette di rame per ritrattiDue fornimenti di corame da carrozza con un col-lare per cavallo con 3 cavicchie di ferroUn fornimento da cocchio fatto a S di ferro dora-to, contiene pezzi 19Sei cavicchie di ferroTre cuscini di panno verde, due con spalliere si-mili, stracciateNove paia di capifuochi fra grandi et piccoli conlor fornimenti ciascuno, cioè paletta, rampini, mo-letta et forcina guarniti di ottone

f.91Cinque gualdrappe da homo di panno negro conliste di velluto negro et trinette, fodrato di tela ne-gra, stracciateDodici copertine da sella di velluto negro fodratedi tela negra, stracciate, fra quali ve n’è una condetti fiocchi di setaDue coperte per giumenta da cocchio di vellutonegro con francie d’oro et seta et otto fiocchi cia-scuno con sue stanghe fodrate di tela, vecchieUna imperiale di panno negro con francie di se-ta, fodrata di tela vecchiaUna coperta da sella di velluto negro con francet-te d’oro et seta attorno, fodrato di telaTre gualdrappe di panno negro con una lista delmedesimo fodrate di telaUno specchio grande lavorato alla gemina, coper-to di matreperle in una scatolaQuattro paia di fiori negri per collari di caneQuattro altri di ottoneOtto pezzi di tapezzaria di corame lavorati a fo-gliami di color d’oro et verde, alta pelle 4 et longail medesimo con suoi fregi attorno, 3 colonne inmezzo, con 4 figure per mezzo alle cantonate

Otto pezzi di tapezzaria di corame, lavorate conoro, argento et color verde, con archi et rosoni inmezzoDue sopraportiere simili

f.91vUna portiera simile simile fodrata di corame rossoUno scrittorio grande di noce intarsiato alla tode-sca con tre chiaviDoicentosessantaquattro dozzine di stringhe di se-ta napoletana di diversi coloriQuattro scopette rosse con suoi manichi di filod’argento et seta alla ferrareseQuattro canestrini di filo d’argento basso con ma-nico et serrature di ottone doratoQuattro rocchette di argento filato di Milano, pe-sa netto libbre 2Due capiletti per sparvieri (?) con vermiglie (?) etalcune perlettine con suoi lacci di seta pavonazzaUn’oncia et 5/8 di filo d’oro et argento basso in 2rocchettiUn rocchetto grande di filo d’oro falso, pesa on-cie 2 6/8Sedici mostre di velluto negro et raso di diverse sor-te raccamate d’oro et argentoDiecinove mostre di velluto et raso di diversi co-lori raccamati d’oro et argentoVentiquattro mostre di diversi colori, di velluto,raso et ermesino, guarniti diversamenteSei mostre diverse raccamate d’argento sopra telad’argentoUna mostra di velluto rosa secca, raccamata d’oroet perleUn’altra mostra raccamata di oro, perlette et gra-natine sopra tela d’argentoVentuno mostre di velluto, teletta et panno di di-versi colori con diverse guarnitioni

f.92Un pezzo di velluto cremisi con tre raccami d’oroet argento sopra tela d’oroUna pezzetta rigata di oro, argento et seta, con di-verse mostre sopraSei libretti d’oro in foglio da pittoriDue altri similiUna borsa di raso cremisi raccamata con oro, ar-gento et perle grosse et piccole con dentro due cor-porali et una pallaUn’altra borsa di raso simile, raccamata con oroet argento et nel mezzo un quadretto di tela d’ar-gentoQuattro anime di velluto, raso e tela d’argentoraccamato diversamente d’oro et argentoUn velo di seta busato con sua trina d’oro et tre-molanti attorno

119 Fra questi ritratti di personaggi poteva esservi quello delcardinal Granvelle che Margherita aveva richiesto con let-tera del 27 gennaio 1584, ved. minuta in ASN, ArchivioFarnese, 1295, cit. in A. PÉREZ DE TUDELA, Un retratodel Cardenal Granvela en la Colección del Patrimonio Nacional,

in «Reales Sitios», XLI, 160, 2004, pp. 34-45. 120 Il ventaglio potrebbe essere identificato con quello ap-partenuto a Maria di Portogallo, conservato a Capodi-monte, cfr. A. JORDAN GSCHWEND, Emblems of splendorand power, Renaissance jewelry and treasury pieces in the collec-

tion of Maria of Portugal, in G. BERTINI e A. JORDAN

GSCHWEND, Il guardaroba di una principessa del Rinascimen-to, Rimini 1999. 121 Ordine del Toson d’oro.

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Un altro velo di seta rigato d’oro et seta rossaUn altro velo di seta bianca con lavor d’oro et tre-molanti attornoDue quadretti di rete di oro, argento et seta, uno diseta incarnatina et l’altro cremesi, uno con fioc-chetti attorno et l’altro con francie d’argentoDue ritagli di taffetà turchino, pesa 7/8Un braccio ? di buratto negro di BergamoDue terzi di velo rigato d’oro et seta turchinaCinque braccia di velo di seta verde rigato del me-desimo in due pezzi

f.92vUn terzo di velo di seta rigato d’oro, argento et se-ta pavonazza per mostraUn braccio ? di velo lavorato a quadretto di setarossa et turchina per mostraUn braccio et ? di velo lavorato di seta rossa etbianca per mostra Un quarto et ? di ermesino vellutato turchino etfondo di seta biancaQuattro tagli di velluto incarnatino guarniti di tri-ne d’argento per calzeUna fodra per calze di raso incarnatinoUn pezzo di ermesino bianco a foggia di unamantellinaUna mantellina di ermesino negro con cordoni divelluto simileUno straccio di taffetà berettinoDue stracci di ermesino, uno negro et l’altro rossoUn quadretto di velluto negro spelatoUna fodra per mattarazzo di raso morello, longabraccia 4 et 2/4 di teli 7 2/3 dove manca ad un te-lo un braccio incircaDue teli di detto raso et un ritaglio di braccia 3incircaQuattro plancette da donna di osso di balenaTre cimose di velluto negroUn mazzo di anelli di ferro per cortina da lettoUna carta con dentro uncinelliSeta flossa morata di quattro colori, pesa oncie11 7/8

f.93Seta flossa di diversi colori, pesa libbre 6 oncie10 5/8Altra seta flossa di più colori, pesa libbre 5 oncie8 5/8Seta da pelo di più colori, pesa libbre 10 8 3/8Seta torta di più colori, pesa libbre 17 2/8Seta flossa berettina, pesa oncie 8 6/8Seta torta bianca, pesa libbre 2 oncie 2 2/8Seta bianca cruda torta, pesa libbre 8 oncie 1Filo bianco fino di Fiandra torto, pesa libbre 5 104/8

Due braccia di pizzi di filo bianco grande finoAltri pizzi grandi di filo grosso braccia 72Altri pizzi minori di filo bianco braccia 84Filo bianco fino riccio di Firenze, pesa oncie 102/8Altro filo bianco più grosso, pesa libbre 7 oncie 1Altro filo bianco fino di Milano in 2 mazzi, pesalibbre 1 oncie 9 6/8Filo fino di Fiandra grezzo, pesa oncie 7 6/8Seta torta pavonazza, pesa oncie 1Stamo di più colori, pesa oncie 5 2/8Due braccia ? di rete di seta lavorataTre veli di color leonatoUn velo di seta grezza con lavoro di filo attornoSette borse di seta cioè 5 rosse et due bianche lavo-rate all’agucchioDue altre borse di velluto, una negra et l’altra bian-ca, guarnite con passamani d’argentoUn traversiero di tela cortina con un lavoro di se-ta rossa attorno

f.93vUn letto di rete di filo bianco, cioè cielo, tornalet-to et due cortineUna cameretta di velo di seta con due cortine divelo rigato di seta ranciataQuattro braccia ? di velluto cremesiCinque braccia di velluto ranciato manco tre ditaSette braccia ? ? di velluto berettino in 4 pezzi, unosenza cimosaDue braccia di velluto ranciato in due pezziTre quarti di velluto gialloUn terzo di velluto rossoDue braccia ? di velluto rosa secca in 5 pezziTre quarti ? di velluto fior di linoDue terzi di velluto tanè oscuroUn terzo di velluto pavonazzoDue braccia ? di velluto negro a opera grandeCinque braccia ? di velluto negro fatto a listeUn braccio di velluto negro a opera di scacchettiTre braccia 1/3 di velluto a opera in 4 ritagliTre ritaglietti di velluto rigato di 3 sorte, braccia 1Otto braccia ? di ermesino negro cordonato in 4ritagliSette ottavi di ermesino morelloTre braccia 1/8 di ermesino fior di persicheUn braccio 1/3 di ermesino berettino tutto busatoTre quarti di ermesino biancoUn braccio 2/4 ? di ermesino cremisi rigato Sedici braccia et 2/3 di ermesino ranciatoDue braccia ? ? di taffetà incarnatina di Firenze

f.94Trentaquattro braccia ? di taffetà berettino con lacorda di Firenze

Ottantuno braccia 1/3 di buratto negro riccio intre pezziDicinove braccia di buratto di seta lissio et 1/3 ?Buratto di seta simile braccia 2 ?Buratto semplice negro, tre pezzi di 19 braccia cia-scunaUna pezza di buratto lisso di lana di braccia 19Centonovanta braccia di velo di seta bianca in 8pezzeTre braccia di tela rigata d’argento et incarnatinoTre braccia ? di tela rigata d’argento et seta negraTre braccia ? di tela rigata di seta negra et berettinaTre braccia di tela rigata d’argento et incarnatinoTre braccia ? di tela rigata di seta negra et berettinaTre braccia ? di tela rigata di seta negra et berettinaQuattro braccia 1/8 di tela bianca rigata d’oro etargentoDue terzi di broccato d’oro riccio in seta morellaUn terzo di broccato riccio d’argento in setabiancaQuattro ottavi di broccato riccio in argento et se-ta incarnatinaCinque braccia ? di broccato riccio d’oro et argen-to in seta incarnatina in pezzi 17Sei braccia di broccato riccio d’oro et argento invelluto ermesino in 22 pezziUn terzo di tela d’oro in seta giallaUn braccio ? di tela d’oro in seta incarnatina in 3pezziUn ottavo di tela d’oro in seta pavonazzaUn braccio di tela d’oro in seta morellaUn mezzo braccio di tela d’argento in seta incar-natina in quadrettiTre quarti di tela d’oro in seta rossaTre braccia ? di tela d’oro in seta incarnatina in 5sgavezziUn terzo di tela d’oro in seta verde

f.94vUn mezzo braccio di tela d’oro in seta biancaUn mezzo braccio di velo d’argento di seta mo-rellaUn quarto di tela d’oro et argento di seta morellaDue braccia ? di tocca d’oro in seta incarnataDue braccia di tocca d’oro in seta giallaDue braccia ? di tocca d’oro in seta ranciataPizzetti d’oro et argento con tremolanti, pesanooncie 11 ?Passamano d’oro in due pezzi, pesano libbre 1 on-cie 6 ?Passamano d’oro et argento, pesa libbre 1 oncie 5 ?Altro passamano d’argento, pesa libbre 1 oncie 41/8Sei paia di guanti di capretto bianchiPizzetti di seta negra, pesano oncie 7 7/8

68 69

Trinetta piccola di seta negra, pesa libbre 1 oncie4 2/8Seta negra torta, pesa 3/8Due braccia di ermesino cremesiDue braccia et ? di raso rosa secca in 2 pezziTre braccia di raso giallo in 2 sgavezziUn braccio et 7/8 di raso ranciatoDiciotto braccia di raso pavonazzoTre quarti di raso cremisi stampatoUn braccio 1/8 di raso lavorato incarnato etbiancoUn braccio di raso gialloUn quarto di raso biancoDue braccia ? di raso pavonazzo in due pezziUn braccio ? di damasco biancoUn braccio ? di damasco turchinoTre quarti di damasco berettino

f.95Un braccio ? di damasco rosa seccaUn braccio di damasco negro in 5 ritagliCinque braccia ? di tabis colombino in 9 ritagliDieci braccia et 2/3 di raso negro vellutato a qua-drettiSessantaquattro braccia di liste di tela d’oro in se-ta incarnataTrentuno braccia di lista di tela d’oro in seta gial-la vecchiaDue fodretti da cuscini di raso cremesi con un pas-samano d’oro che servivano per la letigaUn panno da tavola di carisea, grande di color leo-nato, stracciatoUn panno verde con 3 cuscitureUna cassa con due mantici dell’organo di legnocon suoi piombiDue gualdrappe di panno negro, fodrate in partedi tela negraUna copertina da sella simileQuattro tappeti di corame inargentati che serviva-no per mettere avanti al lettoUn altro inargentato et color turchino per il lettodi reteUn cuscino di corame rosso con sua copertina,serviva per il cagnoloTre pezzi di corame vecchio, piccoli con argentoet oroSei pezzi di corame d’oro et color rosso vecchiCinque altri pezzi di corame dorati et argentatiOtto pezzi di corame simileTre altri pezzi simili

f.95vDue sopraportiere di corame dorato et verdeUna borsa di panno bigio con suoi cordoni di se-ta, serviva per portar mattarazziUn’altra borsa, serviva per tapezzarieSette pezzi di tapezzaria di corame stracciatiUna portiera di corame fodrata con arme di Ma-damaUn organo di legno con due registri in una custo-dia di legnoUna schena di pelle di zibellino tarmataUna scatola con dentro 60 pezzi di pelle di ermel-lino in quadro et alcuni altri pezzetti tarmatiDue quarti di dette pelli, giunti insieme, per unamanica, tarmataDue quarti di dette pelli per una roba, tarmatiUna scatola con dentro filetti et pezzetti di gibel-lino et d’altre sorte tarmatiUn’altra scatola con dentro ritagli di gibellini tar-mati Un pezzo di una manica di gibellino tarmatoUn pezzo di pancia di volpe con un altro pezzocon molte giunte, spelatoUna sacchettta piena di ritagli di pelle di ermelli-no tarmatiUn mezzo mantellino di zampetti di gibellini tar-matiUna pelle di voltorio (?) tarmataUn quarto di una pelle di dosso (?) tarmataDue pezzi di pelli di schena di lupo cerviere122

f.96Due altri pezzetti piccoli del medesimoUna pelle di pancia di lupo cerviero spelataDue paia di genocchiali di ermesino cremisi fo-drate di pelle di volpe tarmatiDue fodre per cuscini di tela rossa per il cocchioUna cassa bianca che serviva per il letto de staffie-ri con dentro sei viole, fra grandi et piccole, consuoi archettiUna saccoccia di tela turchinaUn gravicembalo coperto di corame negro den-tro foderato di ermesino verde con sua chiave didentroUna scatola longa di legno bianco con dentroCinque braccia et 2/3 di raso berettinoSei paia di calzette di seta di diversi coloriTre paia di calzette di stamo incarnatoTre paia di calzette di filo biancoSei paia et mezzo di scarpine di stamo di più co-loriUn libro coperto di corame rosso, lavorato con ar-

me di Madama SerenissimaQuattordici acconciature da testa d’oro et argentocon margaritine, perle et granatineSette liste di trina d’oro et argento con fiocchetti diseta di vari colori, longhe braccia 3 ? ciascuna, intutto braccia 24Due braccia ? di trina simile in due pezziUn messale grande coperto di velluto incarnatocon suoi cantoni di argento dorati et arme di Ma-dama da tutte due le bande et suoi serragli con se-gnacoli d’oro et seta

f.96vUna scatola piena di remedio per la podagra123

Una scatoletta tonda piena di mannaUna scatoletta piena di legno di CinaUn’altra scatoletta simileUna scatola con dentro un vasetto di vetro contriacaUn altro scatolino con polvere contro la pesteTre mazzetti di agucchiVentitre oncie di salsufragia (?)Dodici oncie di mechiuca (?)124 in radicheSei oncie di palo d’IndiaTre oncie di foglie di tabachTre oncie di seme del dettoUn pezzo di alicorno, pesa libbre 7 oncie 2 etmezzoUn messale coperto di velluto rosso con sue serra-glie d’argento con arme di Madama in mezzo. Inuna borsa d’ermesino verde guarnita di una trinad’oro et seta attornoCinque braccia di ciambellotto ranciato a ondeUn cuscinetto di velluto negro con passamani at-torno et quattro fiocchettiDue veli di seta rigata con seta cremisi con pizzet-ti d’oro et seta attornoUn altro di seta busa, rigato di seta negra con piz-zetti d’oro attornoUn altro di velo bianco con pizzetti et tremolantid’oro attornoUn altro di ermesino negro con francette di setagialla et rossa attorno

f.97Cinque quadretti di ermesino negroUna pianeta et un manipolo di ermesino negro fo-drata di telaUn camisce di tela con quadretti di rete di seta giallaUno amitto simileDue camisci di tela biancaUno amitto simile

122 Lupo cerviere, lince.123 Margherita soffriva di podagra, cfr. lettera di Nuccio Si-

rigatti a Giovan Battista Pico del 3 aprile 1573, «S.A. sitrova in letto con un puoco di dolore di padagra nel piede

sinistro», in ASP, CFE, Abruzzi, 166. 124 Mechiuca, meconio sinonimo di oppio.

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Due fazzolettiTre cordoni di seta con suoi fiocchiDue altri di filoTre sciugatori, uno stracciatoVentotto purificatori parte stracciatiUn palio di ermesino negro con la Croce di vel-luto negro, fodrato di telaQuattro cordoni di seta, due rossi et due verdi perun padiglioneUn ermesino cremesi con francia d’argento attor-no, stracciatoUn cuscino di velluto verde con passamano d’oroet seta attorno et quattro fiocchiCangiante di Lila braccia 2/3Passamano vellutato di seta gialla et rossa braccia2 ? ?Una coperta catelana biancaOtto pezzi di tapezzaria di corame rosso con co-lonne d’oro et argentoSei pezzi di detta tapezzariaSei soprafinestre simili

f.97vDiecinove paia di lenzoli di tela cortina fina di treteli ciascuno parte usati et stracciati Una coperta catelana biancaUna tela di un lenzolo per invoglioUn lenzolo di tela cortina fina di 3 teli usatoCinque lenzoli di tela cortina fina, di doi teli etmezzo l’unoDue lenzoli di tela brabantia di 2 teli l’unoUn lenzolo più grossetto, serviva per quando Ma-dama si lavava la testa Cinquantuno traversieri di tela cortina di un brac-cio et mezzo l’uno manco due ditaOttantaquattro fodrette per cuscini da letto di teladi Olanda fina, usate et parte stracciateTre servicatori (?) di tela cortina con pizzetti pic-coli attornoSei camisce di tela cortina, una senza maniche etfrappe, stracciateDue camisce senza frappine, mezze lavorate, fat-te alla romanescaUna tovaglia grande per sciugar la testaUn par di scarpini, uno grande et l’altro piccoloUn quadretto di cortina, tutto lavorato d’oro convarie et diverse mostre, con suo passamano d’oroet seta verde attorno, con 4 fiocchetti alle cantonateUn altro quadretto di cortina, pieno di mostre di-verse con seta cremisi et pizzetti attornoUn altro quadretto di tela cortina gialla, lavora-ta con poche mostre et un aquila in mezzo, mac-chiato

f.98Un altro quadretto con diverse mostre di seta ne-graUn altro simile ma più piccolo con fiocchi di oroet setaUn altro con mostre di seta di vari coloriUn altro quadretto di tela sangallo gialla, lavora-ta con varie mostre di diversi colori, macchiatoUn altro quadretto di detta tela con poco lavorodi mostre di seta et filo macchiatoTre quadretti di tela lavorati, due di seta et filo etl’altro di filoDue altezze di cambrai lavorate di seta ranciata etprofilate di seta negraSei altezze di tela, tre lavorate di seta gialla, una in-cominciata et due altre profilate di negroTre vesti di tela cortina lavorate alla turchesca im-bottite di filo bianco con suoi bottoniTre turbanti alla turchesca di velo bambagino conuna lista gialla di taffetà et sue teste con francie lon-ghe gialle Sei camiscie di cortina, lavorati li collari di seta ne-gra, fra le quali ve n’è una scollata et stracciataUna scuffia di cambrai longa infino a piedi, lavo-rata et raccamata con oro filatoUna pettinatora di cortina con lavoro d’oro attor-no alle teste largo 4 dita et francie di seta cremesiTre pettinatori simili con pizzi di filo attorno, fraquali uno ve n’è stracciato

f.98vUn drappetto da testa con pizzetti da una bandaet lavorino d’argento et seta verdeUn altro drappetto simile con un lavoro di filoQuattro tovaglie con reticelle di filo bianco strac-ciateTre drappi di cortina stracciatiUn pettinatorio di cortina lavorato di filo biancoDue scuffie longhe similiDue mezzi traversieri di cortinaUn velo di seta alla bolognese con pizzi d’oro ettremolanti da una bandaUn par di maniche con suo busto alla turchescadi tela battista tutte imbottite di filo biancoSei paia di calzette di tela cortinaQuattro scuffie alla fiamminga con oroUna tovaglia di tela cortina con lavori grandi diseta ranciata con pizzetti attornoUn libro basso coperto di corame negroSeta bianca cruda sottile, pesa oncie 33 6/8Seta negra torta, pesa oncie 10 2/8Seta gialla cruda, pesa oncie 7 1/8Una coperta catelana bianca

Un lenzolo di tela brabantia di due teli per invo-glioQuattordici sedie di noce con sedere et appoggiodi corame rossoDue sedie simili più basseDue sedie di noce con sedere d’appoggio copertedi velluto cremisi con francie di seta

f.99Due altre sedie, una coperta di velluto verde et l’al-tra di panno rosa seccaSei scabelletti bassi di noce con sedere di vellutonero et francette di seta attornoSei sedie di noce basse con sedere et appoggio divelluto verde con francie di seta vecchieTre sedie di noce alte, coperte di velluto negroTre sedie simili più basseCinque sedie di noce alte con sedere et appoggiodi corame rossoUna lettiera di legno d’India bassa, lavorata conoroUna pietra di porfido per una tavola con sua cas-saUna cassa bassa con dentro l’infrascritte coseDue bacili grandi di porcellana, tutti lavorati dicolor turchino, con la custodia di corameUn vaso grande con il collo lungo simileUn altro piccolino simile con il collo rottoUn boccale simile con il pizzo125 per dar l’acquaalla maniOtto piatti simili, cioè quattro grandi, due mez-zani et due piccoliDiciotto tazzette similiDue conchette bianche simili et una verdeUno rinfrescatoio lavorato dentro et fuoraUna scudella simile rottaUna scudella simile da brodo con suo coperchio,rotto un poco l’orlo

f.99vSei piatteletti piccoli similiUna tazzetta simileVenticinque scudelle simili fra grandi et piccoleDue scudelle simili mezzaneUno scudelino simile rottoSette scudelini piccoli similiUn vaso grande di cristallo ordinario con suo co-perchio tutto dorato con arme di Madama Sere-nissima rottoUn fiasco di vetro simileUna custodia di corame negro con dentro un va-so di vetro con triacaUna custodia di paglia per una tazza

70 71

Una tavola di porfido con sue cornice di ebano etin mezzo è spaccata con suoi piedi et telari di no-ce fatti a balaustraUn caraffino di cristallo dipinto di verdeUno scacchiero con sue tavole con figure alla te-descaUna statua di ottone con suo marco et custodia dicorameTre cappelli di velluto negro guarniti di trine diargentoCinque cappelli di paglia guarniti d’argento et se-ta di vari coloriUn cappello guarnito d’oro et catenine copertodi veloQuattro cappelli coperti di velluto, doi con cor-doniQuattro cappelli di ermesino imbottiti senzacordoneUn cappello di velluto negro con suo cordonedi setaCinque cappelli di ermesino negro con sue fa-scie guarnite

f.100Tre cappelli di ermesino con fasce guarnite di mar-garitineSei cappelli di ermesino negro senza fasceUn capello coperto di velo con fascia di margaritineDue cappelli di ermesino negroUn cappello di paglia, coperto di ermesino negrocon sua fascia di margaritineUn cappello di castoro con banda di margaritineUn cappello di paglia finissimaUn altro cappello di paglia di FirenzeUn ombrello per un cappello di pagliaUn cappello di velluto giallo con suo cordone diargentoDue cappelli piccoli di ermesinoCinque cappelli coperti di veloUn cappello di feltro negroTre cappelli di velo crespo tutti pieni di marga-ritine con sue bandeUn cappello di ermesino negro con sua bandad’oro et argento et sue piumeUn cappello tutto di francetta negraUna berretta piccola di teletta negra

Un cassetta coperta di velluto verde guarnita conpassamano giallo, fodrata di raso berettino conl’infrascritte cose

f.100vUna scatola di lattaUn quadretto piccolo di raso berettino vecchioUna custodia di corame negro per una bacilettaUna fodra di una roba di tela sangalloUna fiaschetta di lattaUn caldarino di ottone stagnato et lavoratoUn’altra fiaschetta di lattaTre feltri da cappelli, lasciati all’Aquila per essertutti stracciati et tarmatiQuattordici busti di fustagna fra bianchi et rossiSei paia di fodre di maniche di fustagnaTre paia di fodre di tela per calzeDiciotto fiocchi di seta negra con cordoni d’oroUn altro di seta rossaUn altro di seta negraUna portiera di velluto berettino stracciataUn pezzo di panno piccolo con una coscitura inmezzoUna borsa di velluto negro per portacappellistracciataUn lenzolo di tela cortina di tre teli stracciatoUn altro lenzolo simile di tela brabantiaUn telo di un lenzoloUn vaso di cristallo ordinario che serve per rin-frescatoio con arme di Madama et figure di co-lor verdeUn vaso di cristallo parte dorato con festoni at-torno et dentro un bicchiero che serve per fonta-na con una spinella d’argento et suo coperchio

f.101Un vaso di cristallo con quattro bocchini che ser-ve per metter fioriUna coppa di cristallo con suo coperchio tutto la-vorato et messo a oro con figure et con il piede rottoUn bicchiero grande intagliato con figure et armedi Madama Serenissima et piede rottoUn chiaro126 di cristallo con il suo coperchio rottoUna caraffina di cristallo con il piede rottoQuattro caldarini fra grandi et piccoli di cristalloaghiacciato

Quarantasei pezzi diversi di cristallo computatovitre vasi dorati con arme di Madama SerenissimaDue coperchi per tazze lavorate et dorateSette paia di capifuochi guarniti di ottone conquattro ferri ciascuno, cioè molette, palette, ram-pini et forcineDue altri paia di capifuochi simili senza ferriUn quadro con il ritratto di Papa Paolo con suacornice et ermesino cremisi con francie d’oro etseta et cordoni et ferro127

Un altro quadro con il ritratto di Nostro Signo-re in Croce con sue cornice di noceDue quadretti con ritratti de figli del Re di Spa-gna128

Un quadretto con il ritratto del Duca Alessandrocon sua cornice, taffetà verde et cordoneUn altro quadretto con il ritratto di Papa Pio V

f.101vUn altro con il ritratto del Principe di ParmaTre altri quadretti piccoli con ritratti di Imperato-ri antichi con lor corniciUn altro con il ritratto del Cardinal Sant’Ange-lo Farnese129 con sue corniceUn altro con il ritratto della Principessa di Portu-gallo con sua cornice et cortina di taffetà verde, suocordone et ferro130

Un altro con il ritratto della ImperatriceUna cassa ferrata con dentro i mantici dell’orga-no con suoi piombi et coperta di corame negro131

Un organo di noce intarsiato a gelosia dorato, consette registri et sua custodia di legnoUn quadro con il ritratto del Signor Principe diParma con sue corniciUn altro con il ritratto di Don Giovanni d’Austriacon sua cornice, taffetà, cordone, fiocchi et ferroDue altri quadri con ritratti di Filippo Re diSpagna con lor cornice, uno con suo taffetà, cor-doni et ferriTre quadri con ritratti del Duca Alessandro deMedici con sua corniceUn altro quadro con il ritratto di Parma cheabbraccia il Principe Alessandro con sua cor-nice132

Un altro quadro con il ritratto del PrincipeAlessandro

125 Pizzo, becco, estremità appuntita.

126 Chiaro, ghiaro.127 Paolo III, potrebbe trattarsi di copia del ritratto di Ti-ziano.128 Margherita possedeva altri ritratti dei figli di Filippo II,che si faceva inviare da Madrid.e, ved. A. PÉREZ DE TU-DELA, Relaciones entre el pintor Alonso Sánchez Coello y la fa-milia Farnese, in «Archivo Espanol de Arte», 282, 1998,pp. 165-172, ID., Un retrato del Cardenal Granvela, cit. 129 Cardinale Ranuccio Farnese (1530-1565).

130 Giovanna d’Austria (1535-1573), vedova del principeGiovanni di Portogallo, sorella di Filippo II e di Marghe-rita. In una lettera del 1573 Leonora Pallavicino porge aMargherita le condoglianze per la morte della «Principes-sa di Portogallo», in ASP, CFE, Abruzzi, 166.131 Gli strumenti musicali elencati in questa pagina, unita-mente a quelli della pagina 102r e ai libri di musica porte-rebbe a pensare che nel Palazzo dell’Aquila esistesse unastanza della musica come nel Palazzo Ducale di Parma

abitato dal duca Ottavio, ved. G. Bertini, Composizionimusicali della Libreria Farnesiana e la musica alla corte diOttavio Farnese, in M. CAPRA (a cura di), A MesserClaudio, Musico, Parma-Venezia 2006, pp. 65-78. 132 Si tratta del dipinto di Girolamo Mazzola Bedoli, ricor-dato da Vasari, che si conserva nella Galleria Nazionale diParma (Inv. 1470), cfr. scheda di M. GIUSTO, in L. FOR-NARI SCHIANCHI (a cura di), Galleria Nazionale di Par-ma. Catalogo delle opere. Il Cinquecento, Milano 1998, p. 68.

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Candelieri di ottone fra buoni et tristi133 56Due fiaschetti di stagno piccoliQuattro piatti di stagno grandiUna cassa longa con dentro un quadro grandecon il ritratto dell’Imperatore Carlo V, sue corni-ce et telaro

f.102Un rotolo di tela per far disegniUn bastone di canellaUna canna con la Resurrettione di Nostro Signo-re con suoi bottoni d’argento alli nodi et suo spon-tone in cimaUn bastone di canna d’India guarnito d’oro alletesteastoniDue altri bastoni di canna d’IndiaTre bastoni di osso negro, due guarniti d’argentoDue bastoni di spina negraTre ossi longhi di balenaTre bastoni di spina bianca Due cortine di tela sangallo rossaTre rotoli di tela dove sta dipinto un fregio di unatapezzariaUna cassa bianca ferrata dove vi sono le infrascrit-te coseDue tromboni di ottone con sue custodie et chia-viUna custodia di corame negro con sua borsa condentro nove pezzi di flautiUna custodia di corame negro con quattro corna-museUna custodia con sua borsa con otto pezzi di flautiDue instrumenti da musica d’Inghilterra con lalor borsa, chiamati fagottiDue cornetti grandi da musica con sue coperte dicorame negroTre cornetti piccoli da musica, uno con la coper-ta di corameTre custodie di ottone per tromboni

f.102vDue libri grandi da musica, coperti di coramenegroTre libri grandi da musica, coperti di carta peco-rina biancaAlcuni fogli grandi da musica slegati

Un quadro con il ritratto della Regina di SpagnaPortughesa134 con sua corniceUn altro con il ritratto della Regina Leonora135

Un altro con il ritratto della Regina Maria136

Due altri con ritratti dell’Imperator Carlo VUn altro con il ritratto di Madama Serenissimacon sua cortina di taffetà rosso, suo cordone et fer-roUn altro con il ritratto della Principessa di ParmaUn altro con il ritratto del Signor Principe Ra-nuccioUn altro con il ritratto della Signora Donna Mau-ra137

Un altro con il ritratto della Regina di Spagna laFrancese138 con cornice, taffetà rosso, cordone etferroUn altro del Signor Principe Alessandro con ilcappotto di broccato139, con sua cornice, taffetàrosso, cordone et ferroUn altro di Carlo Principe di Spagna140 con cor-niceUn altro del Serenissimo Signor Duca Ottaviocon sua corniceUn altro della Principessa di Portugallo141 con suotelaroUn altro con il ritratto di Barbagianni142 con suotelaroUn altro con ritratto del Signor Principe et DonCarlo puttini143 con sue cornice

f.103Un quadro grande di cosmografia con sua corniceDue coperte catelane biancheDue cuscini di ermesino rosso, tutti coperti et rac-camati di cordoncini d’oro et argento et un botto-ne d’argento filato per ciascunoUn altro cuscino di rete di seta cremisi da una ban-da lavorato d’argento et oro et dall’altra di raso cre-mesi con arme di Madama Serenissima et 3 fioc-chiUn cuscinetto di canavaccio lavorato a seta agruppi con quattro fiocchi et ad uno vi manca unbottoneUn altro cuscinetto di ermesino bianco et da unabanda turchino raccamata d’oro et argento a listecon un passamano attorno et quattro fiocchi

Un altro cuscinetto di ermesino bianco semplicecon quattro fiocchi et un passamano d’oro et setaattornoUn altro cuscinetto di ermesino cremesi sempliceUna scatola con dentro legnetti a mazzolini da farpizzi144

Un traversiere di cortina con due fodrette racca-mate d’oro et seta cremisiUn altro simile lavorato di seta gialla et negraDue cuscini similiUn traversiero lavorato di seta rossa di tela cortinaDue cuscini similiUn altro traversiero di tela cortina con raccamod’oro filato et seta negraDue cuscini simili

f.103vUn altro traversiero di tela cortina, lavorata conseta gialla et incarnataDue cuscini similiTre traversieri simili lavorati di seta turchina dibraccia uno et mezzo et un poco più l’unoDue cuscini similiQuattro traversieri di tela simili, lavorati di seta ne-gra, di braccia uno et 2/3 l’unoDue cuscini similiUn traversiero simile lavorato di seta turchina dibraccia uno et 2/3Due fodrette similiUna fodretta lavorata di seta negraUna traversiera di cortina lavorata di filo biancoSessantaquattro collari, 52 di tela battista et 12 di te-la di Olanda, quattro lavorati di seta negra usatiCinquantaquattro gorgeretti di rete computatocicerti pezzi di rete et veli, dentro in una fodrettaQuattro scuffie di velo tutte stracciate con pizzid’oro attornoOtto scuffie di velo con pizzi attorno stracciateQuindici scuffie di tela battista usateDodici scuffie di tela cambrai con sue frappineUndici scuffie simili, lavorate di seta negraDue scuffie di tela crespa cambraiaLe sopradette scuffie stanno dentro di una borsadi ermesino rosso stracciate

72 73

f.104Quattro paia di sottocalzette di tela cortinaDue par di maniche di cortinaUn par di maniche di fustagnaDue vasetti di stagno con coperchi fatti a vite, ser-vono per profumiUna custodia di corame rosso con arme di S.A.et dentro un vaso di vetro dove è stato profumoUna fodretta di tela con dentro 26 veli fra buoniet stracciatiUna scatola quadra con dentro quattro veli cre-spati alla portugheseUna scatoletta di ebano con il ritratto di MadamaSerenissima rottoUna tazza di stagno rotta coperta di belzovinoUn pezzo di rete di filo bianco, lavorato a foglia-mi con arme di Madama SerenissimaUn altro pezzetto di rete di seta con le mostre so-praUna scatola con dentroVenticinque mostre diverseUn quadretto di taffetà rosso con sopra sedici mo-stre diverseUn quadro di taffetà verde con sopra 30 mostre di-verseUn pezzo di ermesino incarnato con sopra ottomostre Un quadretto di tela busa con la mostra del lettodi MadamaUn altro quadretto di velo con diverse mostre etpizzi attorno

f.104vUn altro quadretto di tela bianca con diversemostreUn altro di tela con 16 mostre, parte con oro etparte con setaUn altro quadretto di tela con diverse mostre di se-ta et reticella di seta gialla et morella attornoUn pezzo di taffetà rosso con diverse mostre, fra lequali ve ne sono tre con oroUn quadretto di ermesino turchino con diversemostre, una con oro et argentoUn quadretto di canavetto con diverse mostre difilo bianco con pizzetti attornoDue quadretti di rete di seta cremisi lavorato conmostre diverse, parte con oro, argento et setaUn fagottino con diverse mostre, contengono frabuone et stracciate n.28Ventiquattro pezzetti di velo crespo, parte con oroSei gorghiere di rete di seta negra, una di seta be-rettina

Un pezzo di canavetto longo con l’impresa diCarlo V imperatore scrittovi molte volte «PlusUltra»Un cassettino di osso negro overo ambra con suechiavette et calamaio sottoTre vetri negri da lissare, uno rottoUn offitiolo vecchio con suoi signacoliDiecisette braccia ? di velo bianco rigato a qua-drettiUndici braccia ? di velo bianco rigato a traversoin 3 pezzi

f.105Quattro braccia di detto veloDiciassette braccia di velo giallo rigato a qua-drettiQuattordici braccia di fascie di tela busa fra lon-ghe, strette et scarse, cominciate a lavorare di setarossaUna carta con nastri di seta negraUn orologgio grande di ottone dorato con suo ri-svegliatoio in cima a modo di una torretta et sopravi è un gallo con sua custodia di corame negro etsue chiavetteUn altro orologgio tondo a otto faccie dorato consue chiavette, custodia et arme di Madama Sere-nissimaDue orologgetti da portare al collo di ottone dora-to con sue fettuccieUn orologio da polvere con filo d’oro Un altro orologgio da polvere di ebano con suacustodia di corame negroQuattro ampolline con manna di S. Andrea145

dentro in una scatola nella quale vi sono tre di det-ti orologgiUna custodia piccola di corame per un gioielloUn’altra per uno anelloUn poco di taffetà rosso per un quadroUn orologetto di ottone dorato da sole con sua cu-stodia di corameUna scatola dorata con il ritratto di Amadissi, ca-gnolo di Madama Serenissima

f.105vMuschio 2/8 ?Ambra 3/8Leobarbaro oncie 3Cinque braccia ? ? di cangiante di Lila rossoUn braccio ? di panno turchinoTre braccia ? di stametto bianco tarmatoPanno negro monachino braccia 3 2/4 ?Panno negro piluzzo braccia 4 2/3

Rascia di Fabriano braccia 5 ? ?Panno negro monachino ? ?Un mazzo con 35 disegni in carta parte con pit-tureUno scatolino tondo con otto ampollette di man-na di S.Andrea146

Quattro lenzoli di tela cortina di tre teli l’uno, usa-ti et stracciatiUna fodra di mattarazzo grande di tela biancaFilo bianco sotile di Fiandra di più sorte in maz-zi 39 et un poco di un altro mazzo, pesa netto lib-bre 27 oncie 7 2/8Filo fino di Fiandra grezzo in un mazzo, pesa net-to libbre 4 oncie 5Filo bianco grosso aquilano in 15 mazzetti, pesanetto libbre 2 oncie 5Filo bianco grosso, mazzetti 37, pesa libbre 5 on-cie 9Filo bianco sottile dell’Aquila in mazzetti 20, pe-sa oncie 6

f.106 Diciotto mazzetti di cordoni di filo bianco per ca-miscieFilo bianco grosso in mazzetti 110, pesa libbre 16oncie 11 7/8Filo bianco un poco più sottile pesa libbre 6 on-cie 7 5/8Altro filo bianco di più grossezze, pesa libbre 9oncie 9Una scatola con dentro reticelle di più sorte di fi-lo bianco, pesano con un poco de pizzi libbre 3oncie 1 4/8Un lavoro fatto alla cassetta di filo bianco et setanegra, con una carta dentro, pesa libbra 1 oncie ?Sei mostre di rete di seta bianca, lavorate con oro,argento et seta di diversi colori. Una senza oro, consuoi disegni di cartaNove mezze pezze di tela cambraia in quadretti dibraccia undici et mezzo ciascunaDue pezzi di detta tela di braccia 23 l’unaPiume di diversi colori piccole Nove piume di calandrettiPiume di arioni 10Due pezze di cordovano, una bianca et l’altranegraVentiquattro paia di guanti bianchi di Lovaniodi caprettiVentiquattro paia di guanti di capretti onti di Lo-vanio Dodici paia di guanti di caproniUn velo di seta bianca stracciato

133 Tristi, usato anche a f.57.134 Maria d’Aviz, figlia di Giovanni III, prima moglie diFilippo II, deceduta nel 1545.135 Eleonora (1498-1558), sorella di Carlo V, sposa nel1519 di re Manuel di Portogallo e nel 1530 di Francesco Idi Francia.136 Potrebbe trattarsi di un ritratto di Maria d’Ungheria(1505-1558), governatrice dei Paesi Bassi, o di Maria Tu-dor (????-1558), seconda moglie di Filippo II.

137 Margherita, figlia di Alessandro Farnese, dopo l’annul-lamento del matrimonio con Vincenzo Gonzaga, era en-trata in convento con il nome di Maura Lucenia.138 Ritratto di Isabella di Valois (1545-1568), sposa di Fi-lippo II nel 1559. 139 Alessandro Farnese nel ritratto di Anthonis Mor in col-lezione privata di New York, da cui è tratta la copia di Du-blino.140 Don Carlos (1545-1568), figlio di Filippo II.

141 Cfr. nota 110.142 Barbagianni, addetto alla fureria, ved. in ASP, CFPP,240, Ordinari di mancie o novell’anni, pubblicato in G.BERTINI, Le nozze di Alessandro Farnese cit., p. 138.143 I due gemelli, Carlo e Alessandro, figli di Margherita,nati nel 1545, e non Alessandro ed il cugino Don Carlos,come avevo supposto in G. BERTINI, L’inventario dei benicit..144 Legnetti per far tombolo.

145 Cfr. sopra.146 Cfr. sopra.

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Un par di mostre di raso sfodrate et stracciate

f.106vUn braccio et 2/4 di tela battistaDue sgavezzi di tela cambraia, sono un braccio et ?Canavaccio bianco da giuppone 1/3Tre braccia di canavaccio busoTre scatole con dentro 19 caraffine di manna diS.Andrea, la maggior parte vote147

Una scatola verde con dentro una rosa di S.Ca-therinaUno scatolino di latta con dentro un’ampollinadi vetroDue plancetti di osso di balenaTre stecchette di legnetto rosso per... teleUn collarino di raso cremisi guarnito d’argentocon sua fibbia per il cagnolo AmadisseDue fiaschettini piccoli di zuccaro di SpagnaUn pignattino simileFilo bianco grezzo di Fiandra, pesa libbre 4 oncie5 2/8Dodici braccia ? di liste di velluto bianco racca-mato con catinette d’oro filatoDue corone di granatine verdi con bottoni et si-gnacoli d’oroTre corone di canne d’India similiUn’altra di ebano con paternostri d’oroUn’altra negra simileCoronette piccole d’ebano di n.12, una sfilzataTrentadue corone dette cavalieri di melangole in-tagliate fra bianche et negreTre braccia ? di ermesino giallo vecchio in 2 sga-vezziDue braccia di ermesino cremisi vecchio

f.107Un busto di raso negro guarnito di velluto fodra-to di canavaccioUn ritaglietto di buratto adamascato braccia 2Un braccio et ? di buratto lisso di seta, che non hatutta l’altezzaUna coperta grande catelana biancaUn quadro con un ritratto di due figliole del Redi Spagna148

Una tavola che si apre et serra dove è dipinto l’Im-perator Carlo V con l’arme de Regni

Un ritratto della Madonna con suo figlio inbraccioUn ritratto di Maria CaroliUn ritratto della Marchesa di Pescara149

Un altro con il ritratto della Regina di SpagnaTre tavolotti di noce intarsiati di ossoUn par de trespiti per un de detti tavolotti similiUna Bibbia coperta di velluto turchino et alle can-tonate et in mezzo l’arme di Madama d’argento dirilievo con sue fibbie et custodia di legno copertadi corame rosso con fibbie di ottoneQuattro libri in quarto foglio legati con oro coper-ti di corame turchinoQuattordici libri coperti di carta pecorina in quar-to et in ottavo foglio tinto di color morello

f.107vNove libri in foglio cioè cinque dorati et quattrocon rosette d’oro et alcuni di essi con arme di Ma-dama Serenissima coperti di corame rossoTre libri coperti di velluto negro, due in quarto etuno in sestoDue libri coperti di velluto cremisi, uno in foglioet l’altro in quartoTre libri in quarto foglio coperti di velluto verdeUn libro in foglio coperto di velluto morelloSedici libri tra mezzani et piccoli con coperte dicorame rosso, tredici rigati con oro et parte con ar-me di Madama Serenissima et tre con rosette d’oroQuattro libri coperti di corame negro, uno in fo-glio, uno in quarto et due in ottavo, 3 con fogliet-te d’oroDue coperte rosse catelaneTre libri in ottavo coperti di corame rosso con ar-me di Madama rigati con oroTre libri coperti di pavonazzo scuro, uno in fo-glio, uno in quarto et l’altro in ottavo, uno con unpoco d’oroUndici libri in foglio coperti di carta pecorinabianca fra quali ve ne sono due scritti a manoVentiquattro pezzi di libri in quarto foglio, coper-ti di carta pecorina bianca, uno con arme di Ma-dama Serenissima et sei scritti a mano

f.108Due libri in foglio, uno senza coperta vecchio et

l’altro coperto di carta pecorinaVentuno libri coperti di carta pecorina in ottavofoglio et uno in 12, tre de quali sono rigati d’oroCinque libretti coperti di corame leonato, tre, unorosso et l’altro delle quarant’oreSei libri coperti di corame pavonazzo, cinque infoglio et uno in quartoUn breviario piccolo, coperto di corame leonato,rigato d’oro con signacoli di seta gialla et nigra conbottoncini d’oroUn offitiolo coperto di corame negroUn libro in folio coperto di carta pecorina chia-mato il Discoride e Mattiolo150

Un libretto in quarto scritto a mano, coperto dicarta pecorinaUn altro in ottavoDue libretti piccoli in quarto, uno senza coperteAlcuni fogli et carte, parte scritti a mano, et partein stampa Una coperta bianca di tela imbottitaUn’altra coperta bianca grande catelanaUn’altra coperta di tela turchina da una parte, dal-l’altra tané, imbottitaSei pezzi di corame dorati et argentatiUna portiera simile fodrata di corame rosso

f.108vNove pezze di corame simileUna portiera simile sfodrataUn’altra simile fodrata di corame rossoUna soprafinestra simileUna statua di marmo bianco con l’effigie dell’Im-perator Carlo V151

Uno specchio grande di acciaio con sue corniceDue quadretti con ritratti della Madonna con suecornice di noce, uno con suo taffetàDiciasette braccia di tela sangallo negraUn panno turchinoUndici tovaglie tutte stracciate per coprire quadriQuaranta salviette similiUna cassettina coperta di corame negro fodrata diermesino cremisi con sue assette et chiave doratadove sono le infrascritte coseUn panno di riverso biancoDue coperte di tela di Olanda fina, nove di Spa-gna imbottite

74 75

Una Croce coperta di raso cremisi con dentromolte reliquie con perle false et turchine di vetro,tutta guarnita di fili d’oroUn’altra Croce con un Agnus Dei grande, co-perta di raso cremisi, guarnita d’oro, perlotte et gra-natine alli tre cantoni, una pupilla

f.109Un Agnus Dei grande guarnito di filo d’oro et ar-gento miniatoUn rocchetto con oro, pesa oncie 5 6/8 ?Un rocchetto con argento, pesa oncie 3 2/8Dieci oncie et 1/8 di catenini et vermiglia d’argen-to dorato n.10Vermiglia d’argento oncie 2Fiocchetti d’argento et seta di vari colori, pesanolibbre 2 oncie 3 4/8Uno sperone dorato guarnito con margaritine etperleCordone d’argento ritorto, pesa oncie 9 3/8Cordone ritorto sopra seta bianca, pesa oncie 1 6/8Due pezze di fettuccie, una d’oro et l’altra d’ar-gento, pesano oncie 8 3/8Trina larga d’oro et argento, pesa oncie 2 4/8Una treccia da cappello d’oro et seta negraRitagli di passamani d’oro, argento et seta et cor-doni di vari colori, pesano libbre 2.1 5/8Una mostra di un bottone cioè femina et maschiod’oro et setaDue casse per liverieri (?) d’oro et seta cremesi, pe-sano libbre 1 6/8Sei braccia 2/3 di liste di raso cremesi raccamatod’oro et argento per tapezzarieRitagli diversi di passamani d’argento et seta di va-ri colori, pesano oncie 23 4/8Francie d’oro et seta negra usate, pesano libbre 3oncie 7

f.109vDue fiocchi grandi, uno tutto di filo d’argento etl’altro d’argento et seta negraFrancie di filo d’oro filato grande mezzana et pic-cola, pesa libbre 2 Francie grande d’argento, pesa oncie 22 2/8Francie d’oro et seta cremesi, pesa oncie 11 2/8Francie grandi di seta cremesi con oro et argento,pesa oncie 5/8Francie grandi di seta cremesi con oro et cordonedalle bande, pesa oncie 10 1/8Francetti d’argento et seta turchina ritorta, pesa on-cie 20Otto pezzi di mostre di bottoni d’argento et seta

Quattro altri pezzi di seta diversaCinque pezzi di mostre di bottoni di setaFrancie di seta colombina grande, mezzana et pic-cola, pesa libbre 2, oncie 3 1/8Francie di seta rosa secca grande et mezzana, pesalibbre 1, oncie 1Francie di seta cremisi, grande mezzana et picco-la, pesa libbre 8, oncie 11 7/8Un pezzetto di frangia grande di seta cremesiacappiata, pesa oncie 3Francia di seta pavonazza grande, mezzana et pic-cola, pesa libbre 1, oncie 9 3/8Francie di seta negra, grande et mezzana, pesa lib-bre 1, oncie 8 1/8

f.110Francia piccola di seta berettina, pesa oncie 3 6/8Francia di seta turchina, grande, mezzana et pic-cola, pesa oncie 9 1/8Francie di seta turchina grande vecchia, pesa on-cie 2 6/8Francie di seta verde grande et piccola, pesa oncie4 6/8Francie di seta negra piccola et vecchia, pesa on-cie 7 3/8Francia di filo bianco, pesa oncie 4 4/8Passamani di seta negra avellutata, con franciettidalle bande, pesa oncie 3 6/8Passamani di seta negra, avellutata con costine, pe-sa libbre 2, oncie 1 2/8Trinetta di seta bianca, pesa oncie 3 4/8Trinetta di seta berettina, pesa oncie 3 3/8Pizzetti di seta berettina, pesa oncie 6 7/8Pizzetti di seta negra, pesa oncie 3Passamano lissio di seta colombina, pesa oncie 22/8Ritagli di passamani di seta rossa, negra et un po-co di cordone di seta berettina, pesa oncie 2 6/8Passamano di lana verde vecchio oncie 2 2/8Due fiocchi vecchi di seta negraNove bottoni di seta negraUndeci stringoni di seta negra, con loro pontaliper il cocchio vecchioVentiquattro dozzine di stringhe di seta napolita-na di diversi coloriQuattro pezzi di fettuccie integre di seta rigata divari colori

f.110vUn’altra pezza di fettuccia simileFettuccia simile braccia 119 ?Un mazzetto di ritagli di velluto negro, raccama-

ti di argento avanzato di due gualdrappe Una scatola con dentro delli spilli bianchi gran-di mezzani et piccoliUn mazzetto di ritagli di velluto negro, guarniticon cordoncini d’oro vecchioDue specchi, un grande et l’altro mezzano, concornice d’ebano, dentro nelle lor custodie di legnobiancoUna custodia tonda di corame negro dorato condentro una lucerna di ottone doratoUna coperta catelana biancaDue braccia 1/3 di tela bianca grossaOtto pezzi di tapezzaria di corame dorati et verdicon colonneUna portiera simile fodrata di corame rossoSette pezzi di tapezzaria di corame simileQuattro sopraportiere similiTre sopraportiere similiSette pezzi di tapezzaria di corame dorato et argen-tatoUna portiera simile fodrata di corame rossoCinque casse con dentro diverse scrittureQuattro paia di lenzola di tela nostrana, usatiDue coperte bianche catelane

f.111Un letto di scarlatto con cielo, tornaletto et sei cor-tine con francie d’oro et reticelle di filo d’oro usa-toUn altro letto di ermesino verde con cielo, torna-letto et sei cortine, con francie d’oro et quattro po-mi di legno per detto lettoUna coperta da lettiga di tela turchina per invo-glioDieci pezzi di corame dorato et verdeUna portiera simile con arme di Madama Sere-nissima fodrata di corame rossoUna soprafinestra simileUn pezzo di corame rosso con colonne dorateDue casse con dentro diverse scrittureTre coperte catelane bianche, vecchie et spelateDue scatole piene di Agnus Dei, che prima era-no in treTre scatole tonde con foglie di rose candite, unanon pienaUna scatola piena di fiori di cedro canditiUna scatola tonda piena di pezzetti di zuccaro ro-sato152

Una scatola con sedici barattoli di vetro di sapo-netti di NapoliDue scatole piccole piene di zibiboUna cassettina con dentro manna vecchia

147 Cfr. sopra.148 Ved. A. PÉREZ DE TUDELA, Relaciones entre el pintorAlonso Sánchez Coello y la familia Farnesio, in «ArchivoEspañol de Arte», 282, 1998, pp. 165-172. Da una letterain ASP, Epistolario Scelto, 19, di Sebastián de Santoyo del9 marzo 1572 dall’Escorial a un destinatario sconosciuto,si apprende che Margherita aveva richiesto, tramite PietroAldobrabdini, un ritratto delle due figlie di Filippo II, cheavrebbe dovuto essere eseguito da Sánchez Coello. Si co-noscono due doppi ritratti delle infanti del pittore, uno con-

servato al Prado e l’altro nelle Collezioni Reali Inglesi.149 Molto probabilmente si tratta di un ritratto di VittoriaColonna, con dui Margherita aveva avuto contatti, ved.G. BRUNELLI, Tra eretici e gesuiti. I primi anni di Margheritaa Roma, in S. MANTINI (a cura di), Margherita d’Austria.Costruzioni politiche e diplomazia, tra corte Farnese e Monarchiaspagnola, Roma 2003, pp. 65-83 e M. BELARDINI, Marghe-rita d’Austria, sposa e vedova del duca Alessandro de’ Medici, pp.25-52.150 Libro di botanica.

151 È il busto che si vede nel ritratto di Margherita, attribui-to alla cerchia di Sebastiano del Piombo, conservato nellaGalleria Nazionale di Parma, Inv. 1466. Sul ritratto ved.scheda di M. Giusto, in L. FORNARI SCHIANCHI, Gal-leria Nazionale di Parma. Catalogo delle opere. Il Cinquecento,Milano 1998, pp. 61-62. Il busto è conservato nel Museodi San Martino a Napoli, ne è autore Giovanni Angelo daMontorsoli ed è riprodotto in H. SOLLY (a cura di), Char-les V 1500-1558, Anversa 1999, p. 162. 152 «Zucchero rosato in rotelle» veniva richiesto da Cosimo

Masi a Nuccio Sirigatti, che se lo sarebbe procurato a Na-poli, ved. lettera di Sirigatti a Masi del 13 settembre 1575,in ASP, CFE, Abruzzi, 167.

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Una tovaglia damaschina longa braccia 5, larga4, usataUn’altra simile longa braccia 5 ? et larga 4Un’altra simile longa braccia 6 et larga 4Un’altra tovaglia adamaschina longa braccia 5 ?,larga 4

f.111vUn’altra tovaglia simile, longa braccia 6, larga 4Dicinove salviette damaschineUna tovaglia fine, longa braccia 5 ?, larga 4Un’altra simile longa braccia 5 ?, larga braccia 3?Un’altra simile longa braccia 5 ?, larga braccia 3?Un’altra simile longa braccia 4 ?, larga braccia 3?, un poco stracciataUn’altra simileUn’altra simile, longa braccia 6, larga 3Un’altra simile in quadretto, longa braccia 3, lar-ga 3Quattro altri quadretti similiDue altre simili stracciateTutte le sopradette tovaglie sono usateUn’altra tovaglia nostrana, longa braccia 6 ?, lar-ga 2 ?, usataUn’altra simile, longa braccia 9 ?, larga 2 ?Due scatole tonde con dentro un lavoro di zucca-ro et amido con figure diverse153

Un lenzolo stracciato per invoglioUna coperta catelana biancaSedici telari per baldachini et cielo da lettiDue telari piccoli di legname da lavorare di rac-camo con sue traverseDieci traversi da telari grandi da raccamareVentiquattro bacchette di ferro per lettiere et bal-dachiniUn legno longo grosso et tondo per rotolare i letti

f.112Un cuscino di velluto negro con suoi fiocchi strac-ciatoUn busto di raso negro guarnito con una fascia divelluto, fodrato di telaUn par di maniche di raso negro sfodrate et strac-ciateDue mazzetti di astoni per robeUn pezzo di raso negro guarnito con liste di vel-luto et pizzetti dalle bandeUn braccio et 1/3 di zigrino negroDue stracci di taffetà da portar vestiti, uno negroet l’altro berettino

Due braccia di moccaiale di Lila in 4 pezziDue terzi di riverso berettino di misura per sche-naUn mezzo braccio di carisea d’Inghilterra alla det-ta misuraUn ritaglio di riverso rossoUn braccio di tela sangallo rossaUn braccio di tela sangallo turchinaTre altezze et mezzo di damasco turchino di lon-ghezza braccia 1 1/3 vecchissimoUna scatola et manipolo senza croce di raso ran-ciatoUna cortelliera con 12 coltelli et manico di ossobiancoQuattro pelle di caneDue braccia ? di francia di lana verdeDue bottoni d’oro et seta negra per fornimenti dacocchioQuattro dadi, tre negri et un biancoCanavaccio basso braccia 7

f.112vSei para di guanti di Lovania, tre onti et tre bian-chiQuattro carte in ciascuna un poco di fettuccia dipiù coloriUna filzetta di filo bianco di FirenzeCinquantasei braccia di fettuccia bianca di setaSette braccia di fettuccia simileOtto braccia di fettuccia negra di setaCinque braccia di passamano di seta colombinaPassamano vellutato negro et lisso di seta, pizzet-ti et cordoni rossi, bardiglia et passamano bianco,pesano in tutto oncie 9 4/8Passamani negri, vellutati vecchi oncie 5 ?Francia di seta rossa 3/8Otto cortelli et una forchetta con manico di osso,due di ferro con arma di Madama. Uno rotto ilmanicoQuattro stangoni corti di seta negra per cocchiDue boccalini di stagno per la MessaUn disegno in carta pecora della città di OrtonaDue canne di stagno con lor schizzi di osso negroUn tornaletto di moccaiale verde vecchio fodratodi telaUn braccio di panno rosso stremoUna lista di tela di lino, larga 2/4 et longa braccia8 ?Un terzo di tela d’Olanda grossa et vecchiaUn braccio ? di tela cruda da giuppone in 3 pezziTre braccia di tela sessantina

f.113Tela grossa bianca larga in 8 pezzi braccia 17Altra tela grossa più stretta in 6 pezzi braccia 9Tela grossa di mezza altezza braccia 2 ?Un capoletto di un padiglione di tela bianca confrancie di filo stracciatoUn paro et mezzo di fodre di calzoni di tela bian-caUna fodra di fustagna per un par di calzeUna fodra di fustagna per un par di manicheUna fodretta di tela biancaNove filzette di filo gialloDodici paia di occhiali fra buoni et piccoliDue custodie di osso negro per occhialiUna scatoletta di legno di noce per ritrattiUn ferro di uno appoggio per seggiaQuattro Messali vecchi et uno un poco stracciatoVentiquattro rocchetti fra buoni et rotti di legnoQuattro cordoni di seta negra per un baldachinoSei pezzetti di cordoni di filosello rossoDue altri rossi et bianchiUna spinella dipinta con coperchio di ottoneUn’altra spinellaUn finestrino da lettiga con suo vetro Una coperta di tela bianca imbottita, stracciataUn mazzo di cigne per la lettiera bassa di Porto-gallo

f.113vDue valigette di corame piccole, una con lucchet-toTre lettiere di noce con suoi ferri, colonne, telarifondi et pomiDue vampane154 di noce da tenere avanti al fuocoUn cocchio di noce fatto di rilievo, intagliato etdorato, del tutto fornito155

Un altro cocchio di noce nuovo del tutto fornitoSei rote da cocchio vecchieSettantuno braccia et 1/3 di baietta negra vecchiain sette pezziUn tappeto di baietta negra di 2 teli da terra vec-chiUn altro tappeto simile di panno negroVentiquattro braccia et 2/4 di panno negro stre-mo grossoUn pezzo di tela negra di tre teli vecchio che ser-viva per coprire la sedia di Madama Serenissimaper invoglio di detti panniUna sedia per la lettiga di Madama coperta di vel-luto cremisi con francie di seta et ferri dorati consuo appoggioUna gabbia dove stava il pappagallo

76 77

Una sfera di legnoUno scabelletto piccolo di noce, serviva per Ma-dama Serenissima quando lavoravaUn telaretto con damasco turchino per lavorareUn palamaglio et un aste del Signor Don Duarte156

f.114Due custodie per orinali coperti di panno pavo-nazzoUn’altra di panno verdeUn ventaglio di legnoDue palmeDue custodie di latta per portar ritrattiUna coperta catelana verdeTre lenzoli non intieri et stracciatiUn telaretto di noce da far passamaniUn par di forme di scarpeUna custodia di piombo per tener muschioDue coperte di corame per fornimenti di spadaUna soprafodra di una spadina di corameUna Santa Margarita con arme di Madama Se-renissima in carta pintaUna carta stracciata in mezzo con il ritratto pintodi AugustaUna tavoletta in quadro di abito da contar dena-ri (?)Una carta con l’arme di Portugallo sopraQuarantacinque chiavi diverse fra grandi et pic-cole, maschi et femineDue lucchettiSei ferri di ottone da far vellutoCinque lacci di corde rosse et bianche per liverieriTre candelieri di ottone alla fiamminga da mura-glia, ad uno manca il cannello

f.114vUn molinello di ferro da torcere la setaCinque mazzi di viti per letti et baldachini conuna chiave per dette vitiUna serratura con sua chiaveUn pezzo di cordone di filosello per padiglioneTre ferri da tener portiereUna catena piccola di ferro per cagnolo157

Un poco di tela per dipingereUn mazzetto di cigne di corame negroUn par di forbice da sartoreUna pistola piccola con sua chiave et custodiaUn parafuoco..., da tener in manoUn mazzetto di liste di corame argentatoUno scaldaletto piccolo di rame con manico diferro

Una sacchetta di corame negro piena di chiodigrandi et piccoli con la testa negra per sedieUna custodia di corame negro da portar caraffineDue borse di corame negro stracciate per portarchiodiUn par di borse di corame per portar fiaschiUn altro par di borse peloseQuattro cordoni di filosello negro per il baldachi-noDue telaretti di legno per finestrini da letigaDiciotto fibre di ottone dorato per fornimento dimuletti

f.115Due carte con chiodi grandi et piccoli con la testadorataDue custodie di corame negro per celateQuattro ferri con manico di legno per marchiareUna borsa di panno giallo da portar seggetteUna coperta catelana verde vecchiaUna coperta catelana bianca vecchiaDue fornimenti per cavalli da cocchio coperti divelluto cremisi con suoi ferri tutti stracciati a qua-li vi mancano alcune coseUn fornimento di corame negro per cavallo dacocchioNove pettorali di canavaccio con saietta di coloreper muliUna corda longa con una girella di legno per ti-rar la pagliaUn disegno in legno del palazzo di Ortona158

Due cocchi di noce, con sue rote et ferri, fra qualive n’è uno tutto dorato159

Uno scabellotto di legno coperto di velluto negro,serviva per montare in cocchioSei credenzoni grandi di legno biancoUn rotolo grande di tela dipinta con un fregio ditapezzaria

f.115vTre scatole con dentro rose candite che... erano inquattroUna scatola piccola piena di zibiboUndici braccia di tela sangallo rossa in doi teleUn telo di un lenzolo rapezzatoUn’ala di noce di Fiandra con un poco di ossobianco da capo et da piediVentisette mazzi di bambagioUn bastone di spina, serviva per Madama Sere-nissimaUna sella da cavallo da huomo guarnita con pas-

samano d’oro et seta coperta di velluto negro etchiodi dorati et sua copertina di corameDue ombrelle di taffetà verde con francetti attornocon il suo bastone coperto di taffetà et sua coperti-na di corameUn ventaglio grande di penne di pavoneUna coperta di una letiga di tela sangallo rossaUna cortina simileUna cassetta con dentro alcuni ferri per cocchi dinoceUndici casse dove sono diverse scritture, tanto disegreteria che di computisteria et altri fra le qualcasse ve n’è una coperta di corame negro ferrataDue materazzi grandi, coperti di tela per il letto diMadama Serenissima

f.116Un capezzale grandeUna carpetta per invoglioUn celoneUna lettiera di noce grande del letto di Madama,con colonne dorate et rosse del tutto fornitaUna tavola grande di noce con suoi piediSette tavoloni di noce che si serrano con lor piediDue scabelletti di noce coperti di velluto rossoTredici pezzetti di corame dorati cavati di settepezze di corame quasi fragidiUn tappeto di corame d’argento per mettere attor-no al lettoUno straccio di portiera di panno pavonazzo etgialloUna portiera di corame dorato fodrata di coramerosso stracciataUn valigione di panno bigiaccio per matarazzi,stracciatoUna cassa bianca venetiana con dentro una cas-setta piccola, coperta di corame negro con chio-detti di ottone fodrata di tela verdeUn libro grande di musica coperto di corame leo-nato con le cantonate di ottoneQuattro altri libri in foglio di musica coperti dicarta pecora

f.116vTrentanove libretti in quarto di musica coperti dicarta pecoraOtto altri libri di musica coperti con cartoneSei altri libri senza coperteUna pietra sagrata involta in due salviette stracciateTre cotte di tela bianca per il sagrestanoUna tovaglia longa et stretta per l’altare

153 Si tratta probabilmente di quelle composizioni fatte inoccasione di banchetti descritte in F. De Marchi, Narra-

tione..., in G. BERTINI, Le nozze... cit.154 Ved. sopra 37v.

155 Ved. cocchio donato da Margherita alla nuora nelle mi-niature di Varsavia.

156 Odoardo figlio minore di Alessandro, era giunto aL’Aquila con la sorella Margherita nell’ottobre 1577 edera rimasto presso di lei fino al febbraio 1580.

157 Il cane si chiamava Amadigi, cfr. sopra.158 Modello in legno del Palazzo di Ortona, progettato daGiacomo Della Porta, ved. R. LEFEVRE, Documenti sul

Palazzo Farnese di Ortona, in ID., Ricerche su «Madama», cit.,pp. 187-192. 159 Cfr. sopra.

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Tre bilancie d’ottone, 2 piccole et una grande consuoi marchi160

Una scatola con dentro una statuetta di ceraUna scatoletta con dentro 3 caraffine di licoreDue stracci di salviette dove sono involte detti mar-chi di bilancieUna trabacca di tela bianca con cielo et quattrocortineUn soffietto da fuoco vecchioUn altro simileTre pezze et tre sgavezzi di panno lavorato, sonobraccia alla misura dell’Aquila 154Due teli insieme di tela sangallo rossa sono brac-cia 10Una borsa grande di tela sangallo turchinaUna lettiera piccola da campo del tutto fornita inuna borsa di corame negro

f.117Una carpetta stracciataTre pezzi di corame rosso con liste dorateUn sopracamino simileUna soprafinestra simileUna portiera di corame dorato fodrata di coramerossoDue sopraportiere similiTre soprafinestre simili... bianco da far mattarazzi braccia 23 ? ?Cinque par di lenzoli fra quali ve n’è un paro tut-to stracciato et gli altri vecchi et grossiUna carpetta stracciata per invoglioUna tavolotta di noce con suoi piedi, serve pergiunta della sopradetta tavola grandeQuattro tavolotti di noce con suoi piedi che si ser-ranoQuattro banchi di noce similiDue telari coperti di taffetà rossoUna borsa di corame negro per invoglio di dettipiedi di tavolaTrentacinque torce di cera giallaQuattro fiaschi di stagnoUn par di sedie di noce con sedere et appoggio divelluto negro tutto spelato con francie di seta ne-gra dentro la sua borsa pelosaUn’altra borsa per dette sedieDue casse bianche et un tamburo coperto di vac-chetta negra piena di scritture

f.117vUna cassa grande di noce con due serrature, ser-viva per tener denariUna sedietta di noce da servitioUn sedaccio grande per sedacciar profumiUna cassetta longa di legno bianco con dentrol’infrascritte robbe:Quattro candele della ceriola161

Un soffietto da fuoco di noceDue fiaschi di stagnoUna custodia di corame con dentro alcune caraf-fine di diversi oliiUna scatola longa con tre caraffe di olii diversiUna scatola quadra con dentro quattro caraffinecon olii diversiUn torcetto di noce rottoUna scatola tonda con olio dentro in una caraffaUna spinacie in una scatola con suo coperchioDue soffiettiUna cassa di scritture diverseUn lenzolo stracciato per invoglioUno scrittorietto di noce piccolo con una chiavesenza serraturaTre medaglie di piomboTre fiasche di vetro dorateQuattro zagaglie, una con borsa di tela turchinaTre spiedi da cacciaTre alabardeDue archibugiUna cassa ferrata da offitioVentinove lenzoli dentro in detta cassa, grossi etparte stracciati

f.118Tre teli cusciti insieme di tela grossa di longhezzadi braccia ottoUna coperta rossa catelanaTre teli et mezzo di tela grosso cusciti insieme persopra il cielo del letto di velluto pavonazzoUn quadretto della Madonna legato in ebano consuo anello d’argentoDue quadretti di Santa MargaritaUn quadretto di San GirollamoUn Agnus Dei rotti li vetriUn ventaglio di legno biancoUn cordone di filosello verde longoSette ferri da attaccar portiereQuarantuno forzieri coperti di vacchetta ferratiTrentun casse venetiane et altre di legno biancoDieci casse ferrateDue fiamme coperte di vacchetta

78 79

160 Marco di bilancia.161 Candele della «seriola», festa della Candelora.

INDICE DEI LUOGHI

Abruzzo 21Alemagna 86Anversa 19vBergamo 92 Bologna 15, 17, 44Borgogna 42vBrabante (Brabantia) 19v, 45v, 49vBrescia 40vBruxelles 34, 62Camerino 30vCampli 56vCastelmadama (Castel Sant’Angelo) 21Castel San Giovanni 26Castel Sant’Angelo 21Cerreto 29, 29vCina 96vCittàducale (Civitaducale) 26, 28vFabriano 105vFaenza 71vFiandra 20v, 40v, 78v, 93, 105v, 106v, 115vFidenza (Borgo San Donnino) 30Firenze 40v, 44, 60, 71, 78, 82v, 90, 93, 93v, 94,100, 112vIndia 14, 16v, 73v, 85v, 86v, 96v, 99, 102Inghilterra 40, 59v, 75, 102L’Aquila 21v, 43v, 50v, 58v, 100v, 103v, 105v,116vLilla (Lila) 35, 44, 46v, 81, 81v, 82, 97, 112Loreto 13, 42v, 23Lovanio 106, 112vMalines 23Milano 1, 1v, 2, 30, 62v, 78, 91v, 93Napoli 21, 40v, 44, 52v, 111Novara 25vOlanda 18v, 20, 38v, 39, 43v, 45v, 67, 67v, 68,86, 97v, 108v, 112vOrtona 112v, 115Parma 22v, 25Pavia 66v, 67Penne 21Piacenza 21v, 43, 46v, 66vPortogallo 2, 88v, 89Puglia 54vRoma 1, 1v, 2, 20v, 21Spagna 2, 13, 43, 108vVenezia 67Visso (Visce) 31

INDICE DELLE PERSONE

Angeli Domenico, furiere, 21Aremberg, contessa d’, 12Asburgo, Anna, regina di Spagna, 15vAsburgo, famiglia 22, 25v, 81vAsburgo, Caterina 107Asburgo, Carlos 102Asburgo, Eleonora 102Asburgo, Giovanna 83vAsburgo, Giovanni 101vAsburgo, Isabella Clara 107Asburgo, Maria, regina d’Ungheria 81v, 83v,102 Avalos d’, marchesa di Pescara, 107Aviz, Maria, moglie di Alessandro Farnese 19v,101v, 102Aviz, Maria, moglie di Filippo 102Aviz, Maria, figlia del re ManuelBarbagianni 102Carandini Fabrizio 70Carissimi, Battista 1, 10, 20vCarlo V 7v, 52v, 81v, 101v, 102, 104v, 107,108vCaroli Maria 107Casati Giovan Battista 21, 50v, 51 tesoriere ge-neraleCastaldo Giovan Battista 7vClovio Giulio 16v, 80Farnese famiglia 25vFarnese Alessandro, cardinale, 20, 30, 52v,Farnese Alessandro, principe di Parma, 15v,21v, 73, 101v, 102Farnese Carlo, fglio di Margherita, gemello diAlessandro, 102Farnese Margherita (Maura), nipote di Marghe-rita, 15v, 102Farnese Odoardo, nipote di Margherita, 15v,113vFarnese Ottavio, duca di Parma, marito di Mar-gherita, 12, 19, 30, 53, 102Farnese Ranuccio, cardinal Sant’Angelo, 101vFarnese Ranuccio, nipote di Margherita, 21, 102Filippo II, re di Spagna, 7v, 8, 15v, 83v, 84v,101vFilppo III, re di Spagna, 101Gregorio XIII, papa, 20, 25Groppi, Lucia de’, cameriera di Margherita,20vMalaspina, Orante, dama di compagnia di

Margherita, 19vMansfeld, Pierre-Ernest conte di, 76vMedici de’, Alessandro 15v, 101, 101v,Medici de’, Giulia 19 Medici de’, famiglia 22, 59, 59vPallavicino Isabella 34Paolo III 7v, 8Pedretti, Teodoro, ricamatore 63vPio V, papa, 15v, 25, 101Piozasco, Jacomo 1, 10, 20v, 21v, 32 maggior-domo di Alessandro FarneseRossi, de’ Cinzia 10Sapiret Giovanni 21v, 32 guardarobaSavoia, duca di, Emanuele Filiberto 25vScotti Annibale 34vScotti, Guglielmo computista 21 Sirigatti Nuccio, segretario di Margherita, 34vStuard Maria, regina di Scozia, 81vTudor Maria, regina d’Inghilterra, 7v, 83v, 84vValois, Filippo, duca di Borgogna, 29vValois Isabella, regina di Spagna, 102

ABBREVIAZIONI

AF Archivio FarnesianoASN Archivio di Stato di NapoliASP Archivio di Stato di ParmaCCF Casa e Corte FarnesianeCFE Carteggio Farnesiano EsteroCFI Carteggio Farnesiano InternoCFPP Computisteria Farnesiana di Parma ePiacenzaFC Feudi e Comunità

Appendice

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FINITO DI STAMPARE IN TORINO NEL MESE DI APRILE 2012PER I TIPI DELLA CASA EDITRICE UMBERTO ALLEMANDI & C.