l’85 Capitolo Generale dell’Ordine · vio Roberto Carraro, che fu generale dal 1982 al 1994....

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318 OTTOBRE 2018 Indice Applicazione mobile OFMCap 01 Concluso a Roma l’85 Capitolo Generale dell’Ordine I Cappuccini hanno scelto il loro nuovo governo 04 Omelia per la comunità della Curia all’indomani del Capitolo Generale Festa di S. Giuseppe da Copertino 05 Corso di formazione per Operatori di Biblioteche, Archivi e Musei Cappuccini 06 Il Primo Congresso Pan-Africano dell’Ordine Francescano Secolare e della Gioventù Francescana 07 Nomina del Vescovo di Bagé, Brasile, 2018.09.26. 08 Incontro delle Clarisse Cappuccine della Europa Centrale 09 Papa: pregare il Rosario ogni giorno in ottobre per il bene della Chiesa 10 Sentire cum Ecclesia R oma. I Frati Minori Cappuccini hanno da qualche giorno un nuo- vo governo, che resterà in carica per sei anni. L’hanno scelto durante il loro 85° Capitolo Generale, che si svolto a Roma, presso il Collegio Internazionale “San Lorenzo da Brindisi”, dal 27 agosto al 15 settembre dell’anno in corso. Fra Roberto Genuin, 57 anni, veneto, dottore in “utroque iure”, più volte mi- nistro provinciale, è il 73° ministro ge- nerale dell’Ordine Cappuccino, il terzo del millennio (dopo John Corriveau e Mauro Jöhri), ed è veneto come Fra Fla- vio Roberto Carraro, che fu generale dal 1982 al 1994. L’assisterà nel governo il Consiglio Generale, formato da 10 fra- ti in rappresentanza di tutto l’Ordine e appartenenti a diverse aree geografiche: Fra José Angel Torres Rivera della Cu- stodia di Porto Rico, uno dei dieci Consi- glieri, è stato eletto come Vicario Gene- rale; gli altri sono: Carlos Silva (Brasile), Celestino Arias (USA), Francesco Neri (Italia), John Baptist Palliparambil (Ke- rala), Kilian Ngitir (Camerun), Norbert Auberlin Solondrazana (Madagascar), Pio Murat (Francia), Piotr Stasinski (Po- lonia) e Victorius Dwiardy (Indonesia). Al Capitolo hanno partecipato 188 frati provenienti da 106 paesi del mondo e ai quali si sono aggiunti come ufficiali e aiutanti una cinquantina di confratelli. I Capitolari provenivano distintamente: dall’Europa (69), dall’Asia (43), dall’A- frica (27), dall’America del Sud (33), dall’America dal Nord (13) e dall’Oce- ania (3). Restando nei numeri, i delegati delle Conferenze erano 13; gli interpreti e i traduttori 18 (8 le lingue usate in ca- pitolo: italiano, inglese, spagnolo, fran- cese, portoghese, polacco, tedesco e in- donesiano); 3 gli addetti alla segreteria, 3 gli attuari, 4 gli addetti alla liturgia, 3 quelli dell’Ufficio della Comunicazione e al- trettanti gli addetti alla tecnologia. Concluso a Roma l’85 Capitolo Generale dell’Ordine I Cappuccini hanno scelto il loro nuovo governo Video

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  • N° 318

    OTTOBRE 2018Indice

    Applicazione mobileOFMCap

    01 Concluso a Roma l’85 Capitolo Generale dell’OrdineI Cappuccini hanno scelto il loro nuovo governo

    04 Omelia per la comunità della Curia all’indomani del Capitolo Generale Festa di S. Giuseppe da Copertino

    05 Corso di formazione per Operatori di Biblioteche, Archivi e Musei Cappuccini

    06 Il Primo Congresso Pan-Africano dell’Ordine Francescano Secolare e della Gioventù Francescana

    07 Nomina del Vescovo di Bagé, Brasile, 2018.09.26.

    08 Incontro delle Clarisse Cappuccine della Europa Centrale

    09 Papa: pregare il Rosario ogni giorno in ottobre per il bene della Chiesa

    10 Sentire cum Ecclesia

    Roma. I Frati Minori Cappuccini hanno da qualche giorno un nuo-vo governo, che resterà in carica per sei anni. L’hanno scelto durante il loro 85° Capitolo Generale, che si svolto a Roma, presso il Collegio Internazionale “San Lorenzo da Brindisi”, dal 27 agosto al 15 settembre dell’anno in corso. Fra Roberto Genuin, 57 anni, veneto, dottore in “utroque iure”, più volte mi-nistro provinciale, è il 73° ministro ge-nerale dell’Ordine Cappuccino, il terzo del millennio (dopo John Corriveau e Mauro Jöhri), ed è veneto come Fra Fla-vio Roberto Carraro, che fu generale dal 1982 al 1994. L’assisterà nel governo il Consiglio Generale, formato da 10 fra-ti in rappresentanza di tutto l’Ordine e appartenenti a diverse aree geografiche: Fra José Angel Torres Rivera della Cu-stodia di Porto Rico, uno dei dieci Consi-glieri, è stato eletto come Vicario Gene-rale; gli altri sono: Carlos Silva (Brasile), Celestino Arias (USA), Francesco Neri (Italia), John Baptist Palliparambil (Ke-

    rala), Kilian Ngitir (Camer un),

    Norber t

    Auberlin Solondrazana (Madagascar), Pio Murat (Francia), Piotr Stasinski (Po-lonia) e Victorius Dwiardy (Indonesia). Al Capitolo hanno partecipato 188 frati provenienti da 106 paesi del mondo e ai quali si sono aggiunti come ufficiali e aiutanti una cinquantina di confratelli. I Capitolari provenivano distintamente: dall’Europa (69), dall’Asia (43), dall’A-frica (27), dall’America del Sud (33), dall’America dal Nord (13) e dall’Oce-ania (3). Restando nei numeri, i delegati delle Conferenze erano 13; gli interpreti e i traduttori 18 (8 le lingue usate in ca-pitolo: italiano, inglese, spagnolo, fran-cese, portoghese, polacco, tedesco e in-donesiano); 3 gli addetti alla segreteria, 3 gli attuari, 4 gli addetti alla liturgia, 3 quelli dell’Ufficio della Comunicazione e al-trettanti gli addetti alla tecnologia.

    Concluso a Roma l’85 Capitolo Generale dell’Ordine

    I Cappuccini hanno scelto il loro nuovo governo

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    I lavori capitolari hanno avuto inizio il 27 agosto con la celebrazione eucaristi-ca nella grande e bella cappella del Col-legio, concelebrata dai frati capitolari e presieduta da Fra Andrés Stanovnik, cappuccino, arcivescovo di Corrien-tes in Argentina. Nella sua Omelia, il Vescovo ha ricordato ai Capitolari che “l’asse centrale intorno al quale dovreb-be muoversi il cuore dei frati” è, come scrive San Francesco nella Regola non Bollata, quello di “trattare delle cose che riguardano Dio”, vale a dire quelle cose che ispirano i fratelli a “vivere nel mon-do la vita evangelica in verità, semplici-tà e letizia” (Cost. 147, 2). Fra Andrés, concludendo la sua Omelia, ha ricorda-to che la chiave del rinnovamento della nostra forma di vita oggi nella Chiesa e nel mondo è la misericordia: “Quella misericordia che abbiamo sperimentato quando il Signore ci ha dato, come nel suo tempo a Francesco d’Assisi, di ini-ziare una vita di penitenza e poi di esse-re condotti tra i lebbrosi, di praticare la misericordia con loro, non come un do-vere, ma come un debito che non possia-

    mo mai pagare, poiché noi stessi siamo stati raggiunti dall’infinita misericordia del Padre.” Primo, e più importante, pas-saggio di ogni Capitolo è la relazione del Ministro Generale uscente, che riferisce sullo stato e l’attività dell’Ordine nel sessennio trascorso. Fra Mauro Jöhri, Ministro Generale uscente, ha articola-to la sua relazione in dodici punti e ha tracciato un quadro della vita dell’Ordi-ne, con riferimento all’VIII CPO, svol-tosi nel 2015, osservando che “la ricerca dell’unione con Dio è il primo lavoro dei frati”, e pertanto ha invitato a interrogar-si sul “primato della vita di preghiera”.Fra Mauro si è soffermato quindi a par-lare dei cambiamenti e degli sviluppi dell’Ordine negli anni recenti, fornendo dati statistici dei quali ha altresì dato una sua lettura. Alla fine del 2017 l’Ordine contava 10.127 frati, con una diminu-zione contenuta, rispetto a sei anni fa, di 237 frati (erano 10.364 nel 2011). La diminuzione dei frati ha diverse cause (decessi, abbandoni, passaggio al cle-ro diocesano, dimissioni, ecc.). Inte-ressante è invece il numero elevato dei

    frati in formazione, soprattutto in Asia (+381) e in Africa (+138), dove l’Ordine gioca il suo futu-ro. Stabile è la situazione dei pa-esi dell’Europa Orientale (+32).

    Un calo invece nelle due Americhe e soprattutto in Europa Occidentale. In sintesi, allo stato attuale, i cappuccini italiani sono ancora il raggruppamento più numeroso con 1855 unità, seguito da quello indiano con 1792. L’Ordine conta nel mondo numerosi vescovi. Quindici di loro, provenienti da tutte le parti del mondo, sono stati nominati nell’ultimo sessennio. Diciassette hanno lasciato la loro sede per raggiunti limiti di età. Dodici sono deceduti. Negli ultimi sei anni alcuni confratelli sono stati beatifi-cati o canonizzati. Li ricordiamo: Beato Tommaso da Olera (2013), Beati Andrea Palazuelo e 32 compagni martiri (2013), Beati Federico da Berga e 36 compagni martiri (2015), Beato Arsenio da Trigolo (2017), Sant’Angelo d’Acri (2017) e Bea-to Solanus Casey (2017).L’ampia relazione del Ministro ha toc-cato numerosi altri punti, quali: il go-verno e l’animazione dell’Ordine, la Curia Generale, le Istituzioni Culturali, le Case dipendenti dal Ministro Gene-rale e infine il cammino della Famiglia Francescana. Il terzo giorno del Capitolo

    l’economo generale, fra Alejandro José Nuñes Ennabe, ha illustrato la relazione economica. In aper-tura ha ricordato che l’economia dell’Ordine deve essere caratteriz-zata dalla trasparenza e dalla cor-responsabilità di tutti i frati nella gestione dei beni dell’Ordine. Con grafici e tabelle ha spiegato con grande chiarezza la situazione at-tuale dell’economia dell’Ordine. Al termine il caloroso applauso dei Capitolari ha sottolineato la correttezza della relazione e l’ap-provazione dell’operato del relato-

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    re. Nello stesso giorno ha presieduto la liturgia eucaristica Mons. José Rodri-guez Carballo, segretario della Congre-gazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica. All’Ome-lia egli, traendo ispirazione dalle due letture del Martirio di San Giovanni Battista, ha sottolineato il seguente tri-nomio: verità, profezia e speranza. La verità, quella che Giovanni ha sempre annunciato con la sua predicazione, senza rispetto umano e coraggiosamen-te, soprattutto nella circostanza che ha determinato il suo martirio per mano di Erode. La profezia, quella che il Precur-sore ha testimoniato, prima ancora che con la parola, con la vita e non con le chiacchiere dell’ideologia. La speranza, che deve accompagnare sempre l’an-nuncio del Vangelo di Gesù, che è un Vangelo di gioia, senza lasciarsi travol-gere dal pessimismo o dal realismo fa-talistico. Verità, profezia e speranza che devono anche accompagnare i lavori del Capitolo, lasciandosi guidare docilmen-te e fiduciosamente dallo Spirito. Due giorni dopo è venuto a portare il suo saluto e a presiedere l’Eucaristia il Prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, che è il Cardinale João Braz de Aviz, 71 anni, brasiliano. “La Vita Consacrata nella Chiesa – ha

    esordito il Presu-le – ha un posto

    molto impor-tante. Dio ha

    pe r messo

    alla Spirito di parlare alla Chiesa anche attraverso la molteplicità dei carismi. E non terminerà mai questo cammino nella vita della Chiesa. Il carisma non viene dagli uomini ma da Dio. Dio sa per quanto tempo deve rimanere nella sua Chiesa. Il carisma francescano, in-vece di diminuire, cresce e si moltipli-ca in altri carismi. Questo è un grande dono per la Chiesa.” Dopo l’elezione del nuovo Ministro (3 settembre) e del suo Consiglio (6 set-tembre), ha avuto luogo il pellegrinag-gio ad Assisi, dove, dinanzi alla tomba del Serafico Padre, il Capitolo ha prega-to e ringraziato perché la sua luce conti-nui a illuminare e guidare l’Ordine.Il 14 settembre i Capitolari si sono re-cati da Papa Francesco. Il Ministro Generale uscente, fra Mauro Jöhri, ha presentato al Papa il suo successore, fra Roberto Genuin, il quale ha rivolto al Santo Padre un breve saluto, al quale Papa Francesco ha risposto parlando a braccio. Ha ricordato che i Frati Cap-puccini sono sempre stati i frati del popolo, vicini ad esso anche in mezzo alle fatiche quotidiane, al quale essi si devono sempre accostare con semplici-tà; devono essere vicini ai poveri e ai sofferenti come Padre Cristoforo de “I Promessi Sposi”, come i Cappuccini da lui incontrati recentemente a Dublino, in Irlanda; devono essere apostoli del confessionale, della riconciliazione; in-fine devono essere uomini di preghiera, una preghiera semplice e gioiosa, e farsi infine costruttori di pace in mezzo alla gente. Al termine ha impartito la sua benedizione apostolica e salutato uno per uno ogni frate. Le parole del Papa costituiscono il messaggio e la conse-gna della Chiesa ai partecipanti a que-sto Capitolo.Il lavoro capitolare è giunto al termine nella serata del 15 settembre, giorno in cui la liturgia celebrava la memoria della B. Vergine Maria Addolo-

    rata: un arrivo anticipato, rispetto al calendario previsto (doveva terminare il 16 settembre) a motivo della celerità con la quale questo capitolo ha lavorato, grazie soprattutto all’uso del tablet nel-le votazioni in assemblea. La mattinata di quest’ultimo giorno è stata dedicata tutta alla votazione dei testi preparati dalle commissioni. Dopo gli interventi da parte dei segretari dei ceti, che han-no riferito in sintesi quanto era stato detto al loro interno, si è proceduto alla presentazione dei testi di alcune mozio-ni da sottoporre al voto dell’assemblea. Le mozioni riguardavano le modifiche da apportare allo Statuto della Curia Generale, la collaborazione fraterna e la solidarietà tra le circoscrizioni. Tutte approvate a larghissima maggioranza.Ultimo atto del Capitolo, la concelebra-zione eucaristica, in serata, presieduta dal Ministro Generale, fra Roberto Ge-nuin, affiancato da tutti i membri del Consiglio Generale. Il rito è stato ce-lebrato in più lingue, animato da canti di diversa provenienza: brasiliani, fran-cesi, kiswahili, indonesiano, spagnolo, ecc. All’Omelia il Ministro ha fatto alcune riflessioni a partire dal titolo di una memorabile lettera scritta dal suo predecessore: “Ravvivare la fiamma del carisma”, e ha invocato l’intercessione della Vergine Maria su tutto l’Ordine. Dopo l’Omelia tutti i frati Capitolari sono stati invitati a rinnovare la profes-sione ripetendo, ciascuno nella propria lingua, l’impegno a osservare i voti di obbedienza, povertà e castità. Al termi-ne della celebrazione, è stato cantato il Te Deum di ringraziamento al Signore per il sostegno della sua grazia, ricevu-to durante lo svolgimento dei lavori ca-pitolari. Ad maiorem Dei gloriam.

    Fr. Tarcisio Mascia OFMCap

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    Il brano evangelico che abbiamo ascoltato ricorre spes-so nella festa di santi francescani, a partire da quel-la del Padre S. Francesco. La sua scelta è dovuta senza dubbio all’affermazione contenuta in esso: “Hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli”. “Queste cose” sono i misteri del regno; un modo velato per dire: “Hai rivelato ad essi la mia perso-na, il mio mistero”.Gesù parla di quello che è avvenuto intorno a lui. Chi lo ha accolto non sono stati i dottori della legge, gli scribi, i sapienti del tempo, ma dei pescatori e dopo di essi i

    Omelia per la comunità della Curiaall’indomani del Capitolo GeneraleFesta di S. Giuseppe da Copertino

    Roma, 18 Settembre 2018fr. Raniero Cantalamessa OFMCap

    poveri, gli umili, le donne che tutti allora ritenevano in-capaci di istruzione. Il fatto si è poi ripetuto infinite volte nella storia della Chiesa e i santi francescani ne sono i testimoni. Giuseppe da Copertino è uno di essi. Non era, si sa, una cima a scuola ed è per questo che è invocato oggi dagli studenti prima degli esami. Tali sono anche i nostri santi fratelli laici che riempiono la maggior parte dei due pannelli che abbiamo davanti a noi ai lati dell’al-tare. Certo ci sono stati santi dottissimi e sapientissimi anche nell’ordine francescano, ma lo sono diventati solo dopo essersi fatti “stolti” per amore di Cristo.

    Dovrei fermarmi qui, ma sento il desiderio di aggiungere un pensiero legato, non alla festa del giorno, ma al momento che l’Ordi-ne nostro sta vivendo con l’inizio di un nuovo governo. In ogni elezione o nomina a un ufficio nella Chiesa, ci sono due momenti: c’è l’elezione e c’è la consacrazione. Questo appare chiaro nella nomina di un vescovo. Prima viene eletto, nominato, poi consacrato. Con l’elezione gli viene affidata una carica, ma solo l’unzio-ne sacra gli conferisce la grazia per svolgere il suo ministeroQuesti due momenti sono già presen-ti nell’Antico Testamento nell’unzio-ne dei re, dei profeti e dei sacerdoti: “Ho trovato Davide mio servo, con il mio santo olio l’ho consacrato” (Sal 89,21). Gesù stesso fa risalire all’unzione messianica ricevuta nel battesimo del Giordano la potenza e l’autorità con cui opera: “Lo Spirito del Signore è su di me, mi ha consa-crato con l’unzione…”.La nomina a Ministro Generale e ad altre cariche di un ordine religioso

    non è un sacramento, perciò non prevede il rito di una consacrazio-ne o imposizione delle mani. Ma il compito a cui essi sono chiamati coincide con uno dei compiti del ve-scovo che è quello di governare. Oc-corre anche per essi che all’elezione si accompagni una nuova unzione. Non una unzione rituale, ma una “spiritalis unctio”, un’unzione spiri-tuale, interiore. La elezione conferisce l’autorità, ma solo l’unzione da l’autorevolez-za, cioè quel tipo di autorità che non può essere conferita dagli uomini, ma solo da Dio. S. Tommaso d’A-quino afferma che c’è una nuova missione dello Spirito Santo ogni volta che qualcuno è chiamato a un nuovo compito e responsabilità nella Chiesa (cf. Somma teologica, I, q.43, a. 6, ad 2). È quello che chiamiamo “grazia di stato”.L’unzione dello Spirito non serve solo per iniziare un ministero, ma lo accompagna in tutto il suo svol-gimento. Si attiva ogni volta che ne abbiamo bisogno e la chiediamo

    con fede: davanti a una decisione da prendere, una nomina da fare, un documento da scrivere… Io ne fac-cio l’esperienza, a volte quasi tangi-bile, nella mia predicazione.Cosa si deve fare dunque? Solo chie-dere con fede e accogliere questa nuova unzione. Papa Francesco ha fatto questa esperienza al momento di essere eletto papa. L’ha confida-to lui stesso a più persone. Nel mo-mento in cui si rese conto che l’eletto ormai era lui, sentì contemporanea-mente una pace profonda scendergli nell’anima e la paura cedere il posto alla fiducia e al coraggio. Era chiara-mente l’unzione dello Spirito. Il ri-cordo di quel momento, sono sicuro, lo aiuta a sostenere giorno per giorno il peso schiacciante della sua carica.Il dono migliore che possiamo fare, noi confratelli della Curia e dell’Or-dine, è di pregare Dio con tutte le nostre forze, a partire dall’Eucari-stia che stiamo celebrando, perché qualcosa di simile sia concesso ai nostri nuovi superiori e in particola-re al nuovo Ministro Generale.

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    Corso di formazione per Operatori di Biblioteche, Archivi e Musei Cappuccini

    Assisi Domus Laetitiae, 29 luglio-4 agosto 2018

    In coincidenza con il Capitolo Ge-nerale, il consueto corso per ope-ratori di biblioteche, archivi e musei cappuccini si è svolto quest’anno ad Assisi, presso la Domus Laetitiae nella settimana dal 29 luglio al 4 agosto. Hanno partecipato all’ini-ziativa una decina di relatori e 55 operatori religiosi e laici presso le nostre Istituzioni culturali cappuc-cine.Approfittando del particolare fasci-no e significato legati al luogo di Assisi, alle consuete relazioni e riu-nioni si sono alternate visite guidate alla Basilica di Santa Maria Sopra Minerva e al Foro Romano sotto la piazza del Comune, tanto inte-ressante quanto normalmente poco conosciuto, al Museo e all’Archivio della Cattedrale di San Rufino e al Museo delle ceramiche di Deruta.

    Particolarmente apprezzato è sta-to il profondo legame che abbiamo vissuto insieme fra storia, cultura e spiritualità, in particolare nel-le celebrazioni presso il Santuario della Spoliazione, presieduta da fr. Matteo Siro, Ministro Provinciale dell’Umbria, del Perdono d’Assi-si, vissuto alla Porziuncola con la presenza del Ministro Generale dei Frati Minori ed i Vescovi di Gubbio e di Spoleto, così come la visita alla Basilica Inferiore di San Francesco in Assisi, introdotta da fr. Sidney Machado. Altri temi sono stati trat-tati nell’incontro, come ad esempio l’origine dell’Indulgenza della Por-ziuncola dal Prof. Stefano Brufa-ni, la committenza francescana fra medioevo e rinascimento dalla Prof.ssa Daniela Pera, il progetto CeiAr di descrizione archivistica dal Dott. Massimo Bonifazi e la gestione del-le emergenze da infestazioni dal Dott. Davide Di Domenico.I partecipanti al corso, in maggio-ranza italiani, ma provenienti anche da Svizzera, Germania, Repubblica Ceca, Portogallo, Turchia, Etiopia, Indonesia e Brasile, hanno avuto l’opportunità di compiere insieme una riflessione fraterna sull’impor-

    tanza e sulle implicazioni di questo servizio nell’ambito dei beni cultu-rali, a favore della formazione, del-la pastorale e della spiritualità dei Cappuccini.Come di consueto, con l’occasione, c’è state anche l’opportunità di ag-giornare il catalogo cumulativo di biblioteche cappuccine, specializ-zato in francescanesimo, al quale partecipano attualmente 40 nostre istituzioni, con oltre un milione di record, la registrazione on line all’Annuario o Directory per l’a-nagrafe delle Istituzioni culturali Cappuccine e l’Autority File degli autori cappuccini (indirizzo WEB www.ibisweb.it/bcc).

    fr. Luigi Martignani OFMCapAmministratore Archivio e Biblio-teca Generale Cappuccini - Roma

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    Pace e Integrità del creato ha pre-sentato la ricchezza dell’Africa e le situazioni attuali di conflitto, dimo-strando con dati scientifici che la causa reale dei conflitti è la lotta per il potere e per la ricchezza. Fr. Dominic Griego, OFMCap, ha presentato “Damietta Peace Initiati-ve” per la promozione del dialogo tra persone in zone di tensioni e conflit-ti. Nicholas Kugonza, OFS Uganda, ha parlato del futuro dei giovani; la coppia Honorius e Ita Chilufya, OFS Zambia, ha presentato il tema della famiglia come scuola di ricon-ciliazione, pace e giustizia sociale; Nina Richards, OFS Sud Africa, ha presentato alcune iniziative concre-te in Sudafrica per soccorrere i più bisognosi. Altri temi presentati dai membri della Presidenza CIOFS e dagli As-sistenti generali riguardavano l’OFS in modo particolare, l’attualità, la formazione, il ruolo dei consigli, ecc. Durante il Congresso, dopo il lavoro della giornata, avevano luogo dei momenti culturali, di scambio e di divertimento in fraternità. È da notare che la preparazione del con-

    Pretoria (Sudafrica). “L’OFS a servizio della riconciliazione, della pace e della giustizia sociale” è stato il tema del Primo Congresso Pan-Africano dell’Ordine France-scano Secolare (OFS) e della Gio-ventù Francescana (GiFra) tenutosi a Pretoria, in Sudafrica, dal 20 al 25 luglio. Erano 116 i partecipan-ti, inclusi i 24 assistenti spirituali, provenienti da 22 paesi dell’Africa e delle isole, che hanno partecipato a questo primo evento a livello con-tinentale per l’Africa. In più, c’era-no 8 membri della Presidenza del Consiglio internazionale dell’OFS (CIOFS), inclusi il Ministro genera-le OFS, Tibor Kauser, e tutti e quat-tro gli Assistenti Generali.Tra gli invitati presenti c’era Mgr William Slattery, Arcivescovo di Pretoria, che ha anche presieduto la Messa di apertura. “Attualmente, la Chiesa in Africa deve affrontare la grande sfida di passare dal catechi-smo all’evangelizzazione alla luce di Africae Munus, cioè dal conosce-re al sentire”, ha detto. Fr. Benedict Ayodi, OFMCap, pro-motore generale per la Giustizia,

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    Il Primo Congresso Pan-Africano dell’Ordine Francescano Secolare e della Gioventù Francescana

    gresso è stata di lunga durata, essen-do iniziata nel 2014, quando l’allora Ministra generale OFS, Encarnita del Pozo e il suo consiglio decise-ro di creare un Progetto Africa, con appunto lo scopo di organizzare un Congresso Pan-Africano. L’attuale congresso è stato preceduto da di-versi congressi regionali in inglese o in francese, e corsi di formazione per la promozione dell’OFS e la Gi-Fra. Sono occasioni di formazione permanente sia per gli stessi mem-bri OFS e GiFra che per gli assi-stenti spirituali. La soddisfazione dei partecipanti era visibile sui volti di tutti. Infine, i partecipanti hanno redatto un messaggio conclusivo per tutte le fraternità del continente. Con l’aiuto di Dio, il prossimo ap-puntamento sarà tra quattro o cin-que anni.

    Fr. Francis Bongajum Dor OFMCap

    Delegato del Ministro Generale per L’OFS

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    Nomina del Vescovo di Bagé, Brasile, 2018.09.26.

    Il Santo Padre ha nominato Vescovo della diocesi di Bagé (Brasile) il fr. Cleonir Paulo Dalbosco, OFMCap, finora Vicario Parrocchiale nella diocesi di Caxias do Sul.

    Fr Cleonir Paulo Dalbosco OFMCap è nato il 25 set-tembre 1970 a Barros Cassal, nella diocesi di Cruz Alta, nello Stato di Rio Grande do Sul.

    Ha compiuto gli studi di Filosofia presso l’“Instituto Superior de Filosofia Berthier” (IFIBE) a Passo Fun-

    do-RS e quelli di Teologia presso la “Escola Superior de Teologia e Espiritualidade Franciscana” (ESTEF) a Porto

    Alegre-RS. Inoltre, ha frequentato il corso di Amministra-zione di Imprese presso l’Università di Caxias do Sul-RS.

    Ha emesso la Professione Religiosa come Frate Minore Cappucci-no il 25 gennaio 1994 ed è stato ordinato sacerdote il 20 febbraio 1999.

    Nel corso del suo ministero sacerdotale è stato Vicario Parrocchiale (1999) e poi Parroco di “Nossa Senhora de Fátima” a Santa Maria-RS (2000-2005).

    All’interno della Provincia Cappuccina del “Sagrado Coração” con sede a Porto Alegre-RS, ha ricoperto gli incarichi di Consigliere (2005-2008), Vicario (2008-2011) e Ministro Provinciale (2011-2017).

    Attualmente è Vicario Parrocchiale nella diocesi di Caxias do Sul-RS.

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    L´incontro delle sorelle claris-se-cappuccine del Centro Euro-pa, tenuto a Praga il 3.-7. di agosto è stato il primo incontro di questo genere. Ě stato partecipato da parte di 22 sorelle provenienti da 13 co-munità (Germania, Polonia, Repub-blica Ceca, Slovacchia e Italia), con la presenza del Delegato generale fra Leonardo González e mons. Markus Graulich, SDB.Ĺobbiettivo dell´incontro fu la pro-mozione della conoscenza reciproca di singole comunità, la promozione della vita carismatica e l ésperienza della comunione nel contesto più grande. Durante l´incontro le singole comunità hanno presentato la realtà attuale delle comunità, la storia, le forme della loro presenza nella Chie-sa locale e all´interno della famiglia francescana.Nei gruppi composti dalle sorelle del-le diverse nazioni si sono affrontati i

    temi della identità, della clausura e della formazione. Sotto l ánimaz-ione del Delegato generale si è tenu-ta la condivisione secondo i gruppi linguistici riguardo il progetto della revisione delle Costituzioni con i se-guenti risultati: Tutte le comunità si esprimono in modo positivo rispetto il testo attuale delle Costituzioni, pur ribadendo la necessità dell ággiorn-amento, in ciò seguono l órientam-ento in vista della revisione, invece di riforma. Ĺaggiornamento riguarda soprattutto i temi seguenti:l ámbito magisteriale dei nuovi e re-centi documenti della Chiesa (VC, VF, Ripartire da Cristo, VDQ)la normativa della Cor Orans soprat-tutto in quello che riguarda la clausu-ra, i nuovi mezzi della comunicazio-ne, la formazione e le strutture della comunioneil concetto più appropriato del servi-zio dell áutoritàil concetto approfondito della spiri-tualità della comunionela definizione più robusta della iden-titàlo stile linguistico (meno definizioni dei documenti e delle fonti con del-le formulazioni più sintetizzanti del contenuto magisteriale e carismatico)Sotto la direzione di mons. Graulich ci siamo occupate per una giornata intera della problematica dell´Istruz-

    ione Cor Orans, osservata in primo momento in modo generale e di con-seguenza attraverso la presentazione del schema degli Statuti della even-tuale Associazione o Federazione. Dopo la esposizione si lasciava lo spazio per il dialogo nei gruppi a se-conda dell áppartenenza linguistica.A concludere é possibile esprimere il parere che l´incontro ha raggiunto il suo obbiettivo. Si è profilato come luogo d´incontro, della conoscenza e condivisione reciproca nel contesto della realtà attuale dei monasteri di Centro Europa. Si é mostrato come il ponte di una continuazione del cam-mino comune in promozione del no-stro carisma clariano-cappuccino che abbiamo trovato e sperimentato sem-pre vitale ed ispirante.

    sr. Rachel Popkova, OSCCapŠternberk

    Incontro delle Clarisse Cappuccine della Europa CentraleCammino di comunione

    Pax et bonumnumer 2018 Bscarica

    https://drive.google.com/open%3Fid%3D1YU0-oENicnHtEhc9hmfxx0dBrZjOElN_https://drive.google.com/open%3Fid%3D1I-2oEjyacNPVehHKl5l-tQ9YeQ7MSr-rhttps://drive.google.com/open%3Fid%3D17vJ__ktuw0Xy0SZZDMImKYGmR_qROf2K

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    Papa: pregare il Rosario ogni giorno in ottobre per

    il bene della ChiesaUna campagna di preghiera in ottobre contro il male che divide la comunità cristiana. La promuove il Papa che chiede ai fedeli di tutti i continenti di invocare tutti i giorni Maria e l’Arcangelo Michele a protezione della Chiesa in questi tempi difficiliPapa Francesco invita i fedeli di tutto il mondo a pregare il Santo Rosario ogni giorno durante il mese di ottobre per chiedere alla Vergine Maria e a San Michele Arcan-gelo di proteggere la Chiesa dal diavolo che mira a divi-dere la comunità cristiana. Il Santo Padre ha consegnato questo appello, perché lo possa diffondere, al padre ge-suita Frédéric Fornos, direttore Internazionale della Rete Mondiale di Preghiera per il Papa. Nella Messa celebra-ta a Santa Marta l’11 settembre scorso, Francesco aveva detto che la preghiera è quella forza che vince il Grande Accusatore, che in questi tempi, in particolare, gira per il mondo accusando e scandalizzando. Questa campagna speciale di preghiera inizia il primo ottobre, nella memo-ria di Santa Teresa di Lisieux, e punta anche a rendere la Chiesa sempre più consapevole degli errori e degli abusi commessi, in un rinnovato impegno a lottare perché il male non prevalga.R. - Durante questi ultimi anni e mesi nella Chiesa ab-biamo vissuto situazioni difficili, tra cui – lo sappiamo – abusi sessuali, abusi di potere, di coscienza, da parte di chierici, persone consacrate e laici, senza dimenticare le divisioni interne che sono sicuramente favorite dallo spi-rito maligno che cerca complicità nel nostro cuore e come dice Sant’Ignazio di Loyola è “il nemico mortale della nostra natura umana”. Nella tradizione cristiana il male ha denominazioni diverse. Per esempio, satana, che in ebraico significa avversario, o diavolo, che in greco vuol dire “colui che divide o semina la discordia”. Nella tradi-zione biblica si parla anche del seduttore del mondo, del padre della menzogna o di Lucifero, colui che si presenta come un angelo di luce, con apparenza buona, ma che induce all’inganno. Il male si manifesta in modi diversi e oggi la missione di evangelizzazione della Chiesa diventa più difficile e va screditandosi per le nostre complicità.Il male è alla fine nostra responsabilità …R. - Sì, è la responsabilità di lasciarci trasportare dalle passioni che non ci aprono alla vita vera. Tra queste pas-sioni ci sono la sete di ricchezza, la vanità, l’orgoglio, attraverso le quali - Papa Francesco ce lo diceva alcuni giorni fa – il male vuole trascinarci. Il male è un sedut-tore: si presenta con pensieri e buone intenzioni all’inizio e, poco a poco, conduce la persona alle sue intenzioni perverse: discordia, menzogna …Veniamo alla richiesta del Papa …R. - Papa Francesco ci ha ricordato nella sua Lettera al Popolo di Dio del 20 agosto scorso che se un membro

    soffre, tutte le membra soffrono insieme. Quando speri-mentiamo le desolazioni – e le sperimentiamo ora – che ci procurano queste piaghe ecclesiali, con Maria ci farà bene insistere di più nella preghiera, cercando di crescere nell’amore, nella fedeltà alla Chiesa. Per questo, durante il mese di ottobre, il Santo Padre chiede a tutti i fedeli uno sforzo maggiore nella nostra preghiera personale e comunitaria. Il Santo Padre ci invita a pregare il Santo Rosario ogni giorno, affinché la Vergine Maria aiuti la Chiesa in questi tempi di crisi. Sappiamo che la Vergine Maria è rimasta sotto la croce, anche quando gli apostoli sono fuggiti … Lei ci aiuta ad essere con Gesù sotto la croce. E alla fine della recita del Santo Rosario, il Papa ci chiede di pregare l’Arcangelo San Michele, perché possa difendere la Chiesa dagli attacchi del demonio. Secondo la tradizione spirituale, Michele è il capo degli eserciti celesti e protettore della Chiesa.Il Rosario si conclude, dunque, con una preghiera speciale …R. – Sì, il Santo Padre ci invita, alla fine della recita del Rosario, a dire due preghiere. La prima preghiera è rivol-ta a Maria. E’ un’invocazione molto antica. Si chiama: “Sub tuum presidium”. È una preghiera del terzo o quar-to secolo, molto bella, in cui si chiede, appunto, di essere “sotto la protezione” di Maria:“Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio,Santa Madre di Dio.Non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella pro-va,ma liberaci da ogni pericolo,o Vergine Gloriosa e Benedetta”.La seconda preghiera è quella tradizionale a San Michele. E’ una preghiera scritta da Leone XIII, che ci aiuta anche a pregare per la protezione della Chiesa: “San Michele Arcangelo, difendici nella lotta: sii il nostro aiuto con-tro la malvagità e le insidie del demonio. Supplichevoli preghiamo che Dio lo domini e Tu, Principe della Mi-lizia Celeste, con il potere che ti viene da Dio, incatena nell’inferno satana e gli spiriti maligni, che si aggirano per il mondo per far perdere le anime. Amen” Sono preghiere che oggi non si conoscono molto, ma ci sono ancora molti cristiani, molti cattolici, che le recita-no. E questo tempo è l’occasione per pregare di più, con un maggiore impegno, perché il Signore possa aiutarci a non essere complici, a non lasciare al nemico la natura umana, e affinché possa aiutarci - pregando Maria e l’Ar-cangelo Michele - a proteggere la Chiesa dalle trappole del nemico. Allora, in questo mese, rivolgiamo le nostre preghiere a Maria come ci chiede il Santo Padre.

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    Ottobre. Perché i consacrati e le consacrate risveglino il loro fervore missionario e siano presenti fra i poveri, gli emarginati e coloro che non hanno voce. Novembre. Perché il linguaggio del cuore e del dialogo prevalga sempre sul linguaggio delle armi.

    Intenzioni del Papa

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    Il bene è amorevole e non si impone mai. Va scelto.

    Se tu vuoi arrivare al cuore di Dio, prendi la strada della misericordia, e lasciati trattare con misericordia.

    Il Signore trae il bene dal male con la sua potenza e la sua infinita creatività.

    Gesù ci ha dato un programma semplice per camminare verso la santità: il comandamento dell’amore di Dio e del prossimo.

    La vita diventa più bella quando si scopre che la nostra anima riposa soltanto in Dio.

    La santa inquietudine per il Vangelo è la sola inquietudine che dà pace.

    Sentire cum Ecclesia

    https://youtu.be/Je5frHq_-xA