La Zecca 2016

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Noi siamo lironica voce del popolo. Noi siamo la rivalsa degli studen sullintero istuto scolasco. Noi siamo i fedeli discepoli della Laura, regina del Pantheon dei collaboratori scolasci. Noi siamo insensa, anacronisci, irrazionali e incredibilmente stupidi, e questo ci piace tremendamente. Noi siamo noi e siamo più belli di voi. Noi siamo La Zecca. DIRETTORE: RABIO FOSCALLA

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Numero unico satirico del Liceo Foscolo di Pavia

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Noi siamo l’ironica voce del popolo.

Noi siamo la rivalsa degli studenti sull’intero istituto scolastico.

Noi siamo i fedeli discepoli della Laura, regina del Pantheon dei collaboratori scolastici.

Noi siamo insensati, anacronistici, irrazionali e incredibilmente stupidi, e questo ci piace tremendamente.

Noi siamo noi e siamo più belli di voi.

Noi siamo La Zecca.

DIRETTORE: RABIO FOSCALLA

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Cari Foscoliani, un altro anno è passato alla scuola di Magia e Stregoneria di Rochlitzer. Un anno è passato e niente è più come un anno fa. In questo giorno, dodici mesi or sono, Matteo Scianna non era rappresentante d'istituto, Magotti nuotava come un feto melmoso nel brodo delle Medie e un povero albero nella Foresta Amazzonica viveva felice la sua vita, ignaro che di lì a poco sarebbe diventato quella sottospecie di fetido post-it pseudo-culturale che è “il Setaccio”. Voi, in questo lunghissimo lasso di tempo, avete fatto un sacco di cose: schifo, avete cambiato classe, avete studia-to, vi siete iscritti al corso di zumba, avete stretto amicizie, vi siete innamorati, vi siete lasciati, avete smesso quella merda di zumba, vi siete sfondati di gelato al Bounty, avete fatto sogni e scritto poesie, ci avete dato dentro. Bravi, siamo fieri di voi, avete fatto un solo errore: pensavate di essere soli. Invece, se riguardaste con attenzione le foto del vostro anno passato come sfogliando le pagine di un vecchio album, vi accorgereste che in tutte le immagini c'è sempre un puntino nero. “Ma cos'è?” vi chiedereste. Ebbene, amici, quella è la Zecca. Lei sa tutto e vede tutto, è stupida e petulante, non tiene la bocca chiusa, si aggrappa alla pelle con le zampine pelose e non si stacca per nes-sun motivo, ha sempre ragione e non esita a farvelo sapere. Tutto ciò che è davvero successo a scuola quest'anno è qua dentro. La Zecca l'ha raccolto per voi. Siete pronti a scoprire perché il Bvsto lo legge solo la Dvca? Girate pagi-na, buona lettura. La Redazione

La Zecca si avvale della protezione del Dirigente Scolastico, che però in cambio ci ha chiesto di ospitare

alcune sue comunicazioni. Eccole di seguito:

Circolare n° 67/2016 Si comunica che, a partire dal prossimo numero, la redazione de La Zecca è sciolta e pertanto confluirà in Il Bvsto. Pertanto, è severamente vietato produr-re materiale come:

Articoli ortograficamente corretti Articoli divertenti Articoli Vocali

Drgnt Sclstc

Circolare n° 7/2016 Si comunica che, a partire dalla giornata odierna, la studentessa Antonella De Cesare adotterà il nome di “Filippa”. Il Comitato Onomastico di Istituto rin-grazia per la proposta Cesare Defilippi (III A). Il Dirigente Scolastico

CITAZIONI - PARTE 1 "Fate le cose a calma con casa." (Calabrese) "Dovete prestare attenzione, in caso l'insegnante non me ne riesca ad accorgere." (Calabrese) "Noto che i vostri fogli sono molto palli-di." (Calabrese) “Clodia se li è fatti tutti, insomma, era una putta-naccia!” (Aschei traducendo Pro Caelio) “A Castellammare è pieno di pusher che ti voglio-

no vendere la roba, ma sono anche individui sim-patici!” (Aschei)

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(ANNA)MARIOLOGIA

“La matematica è come il vomito; risale e rinasce come una fenice." "Prof, mancano meno di cinque minuti!" "Eh ragaz-zi, facciamo in tempo a morire; in Nepal è durato meno di dieci minuti!" "Tennicamente." "E una volta trovato questo andiamo a mangiare la pastasciutta!" [studiando i grafici in fisica] "Allora ciciu! S1: parte e sembra un treno; S2: parte dopo; S3: non gli parte la macchinina; S4: non ha molto ben chiaro le cose e va al contrario!" "La fisica è come una bella donna; bisogna toccarla con massimo rispetto." "Vi lascio alle vostre materie noiose bimbi, io vado a comprare il formaggio." "Circonferenzia." [disegnando un grafico in 3D] “Non sono mica Ma-saccio!” “Non è fluorescente come i Gesù Bambini a Nata-le!” S. “Espando la pagina.” Marinone: “Eh aspetta, che prima devo espandere il mio cervello.” "Immaginate di guardare la funzione attraverso un rotolo di carta igienica." "Siete come i coniglietti della Duracell, vi mettono le batterie e brbrbrbr." “Questa esperienza sarà per voi il volano della ma-tematica.”

“Questi due meno sono compaesani” "Ho dato due indizi, so chi è il morto ma non chi è l'assassino." "La matematica non è una supposta." “Entrate in una melassa aritmetica." “E' la primavera dell'orrore matematico." "Non sono molto afferrata nel Geogebra." “Mezza mela più mezza mela fa una mela e mezza." “Einstein umanamente era un pezzo di materiale organico.” Marinone: “Avete visto che bello padre natura ieri a ciao Darwin?” A.: “Prof ma sembrava Tarzan!” M.: “Ma io non sono mica razzista!” Marinone: “P., quante dita abbiamo?” P.: “Venti, prof.?” M.: “Ecco, due sono particolarmente importanti”. P.: “I pollici?” M.: “No, non pensavo a quelle...” “Da soli non riuscite neanche a fare la pipì... Domani catetere matematico!”.

INSERZIONI - 1 SMARRITA – Matilda Barone. La Redazione. CERCASI – cavie da laboratorio quartini volenterosi. Paga lauta. Contattare prof. Manconi. CEDESI – Scettro, corona e globo d'oro, causa cessata attività. Contattare Filippo Bordoni. CERCASI – Scorte di camomilla per infusi. Chiedere di Carla. CERCASI - Barbiere. Richiesta esperienza e professionalità. Contattare Edoardo Maestri (3898859712). CERCASI – Radiatore per Renault Clio, anche usato. Contattare Giorgia Altavilla III C. CERCASI – Microfono per terzetto canoro. Contattare Altavilla-Falcone-Passolungo.

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GLOSSARIETTO APOCRIFO DEL KÚROS

Vizi e sfizi del foscoliano dalla A alla Z

S: Sucre Ah, non te l'aspettavi, vero? Eppure non mi sembra di aver letto il nome di questa rubrica tra i brevetti italiani o esteri. Così ho deciso di intervenire, un po' per par condi-cio e un po' per democrazia. Chi l'ha detto che solo Sucre può scrivere glossarietti? Questa lettera, questo serpen-tello che vuol sempre andare a capo (come del resto an-che Agnese Rossi), è per tutti noi che non abbiamo una rubrica sulla Zecca, ma abbiamo comunque qualcosa da dire: comincio io. Mi sento frizzantino all'idea che la "S" sia tra le ultime lettere dell'alfabeto. Se non deciderà di infilarci dentro anche qualche altra lettera di derivazione germanica, slava o qualche digamma o jod, tra poco que-sto dannato glossarietto sarà finito e non dovremo più sorbirci queste analisi oggettive della realtà con esordio in medias res che neanche Verga. O ancora struggenti

monologhi sull'indignazione, sulla riconoscenza verso i secchioni che suggeriscono durante le versioni, ma que-sta è la Zecca, non una pagina di storiografia tragica san-to Polibio! Purtroppo non ha scelto uno pseudonimo con la Z, e quindi avrà almeno altre quattro lettere per vendi-carsi, ma io ho comunque detto la mia e per questo mi sento spumeggiante come The Mask (o diceva sfumeg-giante? Non ho mai capito). In ogni caso, a parte gli scherzi, lieto di aver collaborato caro Sucre, ti ringrazio anticipatamente per questo anno passato ad organizzare le cose più inutili mai viste al Foscolo e ti auguro il meglio per il tuo futuro. Continua pure a sfornare rubriche per-ché, purtroppo, ti riesce bene. Divino Rosso Fermentato.

L’ANGOLO CARDIACO DI JONI Non è vero che solo la primavera è la stagione degli amori. Il nostro esperto, Joni Meco, ha ricevuto per tutto l’anno lettere di studenti straziati dalle frecce di Eros che chiedevano il suo saggio consiglio. Ecco le perle di Joni il sensibile. - Caro Joni, sono innamorato di una ragazza. Lei è bellissima, solo che ha un alito che lascia un po' a desi-derare. Come devo fare? Guarda, o la riempi di mentine oppure fai prima a farti marcire i denti che meno per meno fa più e allora siamo tutti contenti. E poi non fare tanto lo schizzinoso che più che un carro di buoi tira un pel di - Caro Joni, il mio ragazzo mi ha appena lasciato e sono tre giorni che vado avanti a Titanic e gelato gusto Oreo. Che faccio? Sto malissimo Joni!1!! Mi sento in dovere di consigliarti di prendere esempio da quel film e fare come Jack: morire. - Caro Joni, ho appena lasciato la mia ragazza e lei è tre giorni che sta in casa a veder film e mangiare ge-lato. Che faccio? Dovrei sentirmi in colpa? Ho come la sensazione di avere avuto a che fare con lei e penso di poterti dire di non preoccuparti troppo. Piuttosto fossi in te andrei al primo Brico che trovi a prendere qualche asse, un martello e dei chiodi. Tu ti ricordi quanto è alta, vero? - Caro Joni, sono innamorato di una persona. Scrive sul giornalino satirico della scuola consigli per persone innamorate. Non l'ho mai visto ma so che sarebbe l'uomo della mia vita. Che faccio? Il mio cuore appartiene solo alla Ciaccia, effimero adulatore.

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MUTATIS MUTANDIS Mi hanno chiesto molte volte: “Ma perché fai il Foscolo?” Ogni volta la risposta è stata: “Ma perché non continui a imbiancarmi il muro in silenzio?” Questo perché la relazione che ha un Foscoliano con il proprio liceo è una questione intima. O per meglio dire, è una questione di intimo. Le mutande di un Foscoliano, a saperle leggere, ti sanno dire tutto, ma proprio tutto, del loro proprietario. Il Cassonetto della palestra presenta:

Dammi le tue mutande e ti dirò chi sei: Giallo davanti: Interroga in Greco Marrone dietro: Interroga Roscalla in Greco Giallo davanti e marrone dietro: Federico Lazzari Giallo dietro e marrone davanti: Federico Lazzari, “mamma non le ha girate” Giallo davanti, giallo dietro: sei ore con un solo bagno funzionante al primo piano Marrone davanti, marrone dietro: “surprise!” Blu davanti: Enea Giani Scritta “numero di telefono-cuore”: Luca Fiori Scritta “numero di Filippo Bordoni-cuore”: Riccardo Cassani Scritta “Federico ti aspettiamo”: Classe 3^B Scritta “Arrrribo andale andale”: Federico Broli Scritta “Restituire a Valentina Foli”:Matteo Scianna Buco dietro: Francesco Grassani Buco davanti: Gabriele Rosolen Motivo a cappelli: Aurora Catalfamo Motivo a palle da calcio: Nicolas Droschi Motivo a foglie: Costantino Apicella Motivo a foglie e palle da calcio: Andrea Malcovati Fatte d'oro: Il divin Codegoni Fatte di ferro: Corinna Panati Fatte di legno: Giorgio Rubini Fatte: Costantino Apicella Foto di Obama: Filippo Bordoni Foto di Francesco Costa: Paolo Costa Foto di Paolo Costa: Francesco Costa Foto di Federico Bonomi: Federico Bonomi Scritta “Ticinum always in my hart”: Guido Bocchiola *heart: Laura Marchini Motivo a Bestemmie: Giammarco Tarchiani, Luca Fiori, Davide Civardi, Filippo Capobianco, Davide

Civardi, Marcello Fornari, Saverio Rota, Pietro Chiara, Davide Civardi, Costantino Apicella, Davide Civardi.

“I'm in Jesus”:Riccardo Lacquagni Bandiera Brasiliana: Marcello Fornari, Lunedì-mercoledì Bandiera Albanese: Marcello Fornari, giovedì-domenica (salvo calcetti) Motivo a bestemmie: Davide Civardi Autografo di Giovanni Allevi: Saverio Rota Autografo di Saverio Rota: Giovanni Allevi

N.B. Il soprascritto principio secondo il quale ogni Foscoliano è riconoscibile dalle sue mutande non è sempre corretto, come nel caso di Giovanni Erba che notoriamente NON porta mutande. Bevanda al Gusto Cioccolato

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Prova. Prova a scrostare la malta che tiene attaccata una fila di mattoni grezzi e friabili. Prova a grattare via l’impasto di colla che tiene su l’impalcatura. Pro-vaci! Ammesso, naturalmente, che tu voglia vederti cascare addosso tutto quanto. No? D’accordo, allora fai un passo indietro e riempi-ti gli occhi di questo formicaio straordinario e arzi-gogolato che, compattato dalla malta, se ne sta an-cora in piedi. Ma dipendesse solo da noi… Intemperie, precipita-zioni – senti i tuoni, le vibrazioni che sgretolano la solidità della malta? Pian piano, sotto i fuochi e gli scossoni del tempo, l’unità del formicaio viene a mancare. Fino a quan-do, un giorno, la malta diserta e se ne scivola via – Prometeo che si scoccia e smette di reggere il Cielo, per intenderci. Ecco, la nostra malta, la colla che teneva insieme un cumulo di mattoni rossastri, la nostra Laura che i capelli ce li ha proprio di quel colore, dall’anno prossimo alzerà la sua ala protettrice e ci esporrà ai “casi della vita”. Dall’anno prossimo la nostra Laura

non sarà più al Foscolo. Niente mezzi termini, ragazzi: è una tragedia. È una tragedia per i quartini, per i quali Laura era l’unico rifugio sicuro; è una tragedia per i maturan-di, per i quali Laura era diventata un surrogato di mamma; è una tragedia per noi e per voi e per i prof e per la prossima era di questa scuola. Già, perché con la partenza della nostra dolcissima Laura si chiude un’epoca e se ne apre un’altra. Gli anni si divideranno tra “avanti Laura”, a.L. e “dopo Laura”, d.L. L’anno zero, il duemilaesedici, sarà sigil-lato da una frase drammatica: Laura non c’è. Eppure, (e qui si passa a Ligabue…), posso scrivere senza ombra di dubbio che i prossimi cinquecento anni rimbomberanno di una frase soltanto: Laura, tu ci sei sempre stata! Con commozione, Sucre I più cari saluti della Redazione e della scuola tutta.

LAURA NON C’È

Lorini: “Basta, vada a posto, oggi è troppo agitata!” F: - “Ma… non vorrei mi desse 4.” L: - “Ma no, non le do 4, le metto 2!” “Mia moglie si lamenta perché ho una protuberanza dal-la pancia… ma voi siete il miglior antidoto all’esuberanza alimentare: mi tenete in allenamento!” (Lorini) “Non vi auguro di vedere Erba vestito da ciclista, tra il vino e la birra. Mia moglie è rimasta traumatizza-ta!” (Lorini) “Ma è ovvio che l’unità di misura di peso di un uovo è il grammo! A meno che non sia un uovo di struzzo… o di rinoceronte!” (Lorini) “Mettere incinta una donna è un esempio della dottrina di Epicuro: un attimo di piacere per una vita di sofferen-ze!” (Brignoli) “Rubini girati anche un po verso di me, non solo verso Foli, altrimenti mi ingelosisco.” (Cristiani) R: “Prof, com'è andata ad Atene?”

Cristiani: “In aereo”. “Bene! Cosi prendiamo un piccione con due fa-ve.” (Antonella la bidella) S: “Prof, questo apantos però non so dove metterlo…” Roscalla: “Se me lo dici così mi stimoli a darti una rispo-sta poco appropriata”. “Mouse, appari per favore!” *appare* “Ecco vedete, a volte le preghiere servono!” (Cristiani) “Ho l'impressione che la mattina al posto del caffè vi fac-ciate di crack.” (Marchini) “Penso che a volte ci diate davvero dentro con l'ecstasy”. (Marchini) “Ma sono delle creature ferine queste che urlano in pa-lestra?” (Rizzini)

CITAZIONI - 2

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IL PARTIGIANO GIAMMY

ODE ALLA BANALITA’

Sono le sei e mezza e la sveglia suona. Non lo ha voluto lui, eppure così è. Il partigiano Giammy oggi è in orario e forse potrebbe anche risparmiarsi la strigliata del gene-rale Pelacio. Tuttavia la morbidezza delle coltri e dei cu-scini stride con il fango e il puzzo di aoristo e... Incredibile, ma come ha fatto a non accorgersi dello scorrere del tempo, forse Bergson non aveva tutti i torti, ma sta di nuovo perdendo tempo e sono le otto meno dieci. Scarpe rotte e pur bisogna andar. Corso Cavour sembra non finire mai, forse è quasi meglio così. La campana di Canepanova suona le otto e un quarto, Dilliding Dillidong come on, sembra dire. Il partigiano è pronto, volente o nolente, a difendere gli onori patrii scendendo in trincea. Ogni giorno le prove da affrontare sono infinite. Armi chimiche, biologiche, matematiche e fisiche e ancora genitivi assoluti, domandina di storia e sì, anche il dannato test di educazione fisica sul grande basket. Su sottili striscioline di carta, tra una partita a Quizduello e una raffica di artiglieria pesante sulla simulazione di terza prova, il partigiano Giammy trova il tempo di inci-dere i suoi pensieri: "Oggi calcetto". Con maestria appal-lottola il manoscritto prezioso e lo scaglia dall'altra parte della classe dove il Capitan Urluck dal ciuffo ribelle son-necchia durante la sua pausa di otto mesi e mezzo. Cinque anni di guerra sono lunghi e ormai il partigiano ha imparato a gestire le forze. Sa di non essere un gran soldato e sa anche di non essere indispensabile per l'e-conomia del Foscolo. Sa di essere "normale" come tanti altri nella sua condizione, ma egli continua instancabil-mente a resistere, con la tenacia della banalità dalla sua parte. Il partigiano Giammy ha poche gioie dalla vita scolastica; esulta per un sei in filosofia, offre da bere a tutti i came-rati per la sufficienza nella versione. Durante le insop-portabili veglie diurne, accasciato soffrente sul banco pieno di rebus disegnati dal sottoscritto in preda ad allu-cinazioni mistiche, guarda con occhi supplichevoli a com-pagno Civa, sperando in un suggerimento che non può arrivare da chi sa meno di lui o da Lacquagni che sta vo-lando pindaricamente verso lidi più felici (Cocorico e Gigi D'Agostino a ferragosto). Vi starete forse chiedendo "Chi è questo partigiano Giammy?" (O forse anche “Quando finirà questa interminabile lagna?”). La verità è che c'è un piccolo partigiano in tanti di noi foscoliani. Questa è un'ode a tutti coloro che arrancano. A tutti i ragazzi che lottano per non essere rimandati a settembre, che non sono popolari fashion blogger come Mavi Ricordi o Co-rinna Panati, maestri del teatro come Capobianco o "IL

SONTUOSO", o grandi talenti come il quartino lirico. La verità è che non tutti possiamo essere Luca Fiori o scattare la quantità mostruosa di selfie di Edmondo Beli-somo. Questa è un'ode alla banalità: ricordatevi in quei giorni grigi dentro e soleggiati fuori, mentre pensate all'arido vero della vostra media sanza infamia e sanza lodo e al fatto che nella squadra di calcetto o pallavolo non ci sarà spazio per voi, mentre leggete il copione dello spettacolo al Fraschini in cui avete meno battute di Sarah Leonardi o Matteo Scianna, mentre vi rendete conto di avere la credibilità di Riccardo Cassani il sabato sera seduto tra Raise e Zam Zam, la pronuncia conso-nantica di Bordoni o la consistenza dell'intero corso B, ricordatevi che sono in tanti come voi a scaldare i banchi di via Defendente Sacchi 15; e tanti lo hanno fatto in passato o lo faranno in futuro. Credete di non essere speciali ora perché non avete il sex appeal di Alessandro Moroni o lo sguardo penetrante di Cesare Defilippi? Vi sbagliate ancora, oltre il Foscolo c'è la vita e sappiate che un futuro radioso va tingendosi davanti a voi come un'alba sulle rive del Ticino dopo l'after al Camillo con Nadia Riccardi. Dovete solo ricordare una cosa: c'è un partigiano Giammy in ognuno di noi e per questo la ba-nalità si trasforma in un concetto piuttosto evanescente al cospetto della nostra infinita unicità. Continuando ad essere voi stessi non sarete mai davvero banali. Divino Rosso Fermentato

CITAZIONI - 3 “Una volta ci si sentiva una superpotenza se si usciva in macchina con un bel vestito e si conquistavano dieci donne, oggi per sentirti un semidio basta mettere un link. Io qui uno l'avevo messo ma non parte.” (Cristiani) “T.! Le doppie punte te le vai a tagliare in IIIB”. (Nascimbene) “Questa è la lode del fancazzismo” (Grassani) “Possiamo interrompere la rubrica chiedilo a Enea ri-sponde Leonardo? Grazie.” (Nascimbene) “Tu, disgraziatissima, convertiti alla religione del partici-pio”. (Rizzini)

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EPISTOLA DE FOSCOLIANIS GENTIBUS

Vi chiediamo lo sforzo di passare per un attimo dal faceto al serio: pubblichiamo qui la lettera che, com’è tradizione da 151 anni, il Decano del Regio Liceo consegna al suo successore. Buona lettura. Da Lucrezio Ortalo Alighieri Decano del Foscolo a Federico Lazzari Mio Caro, Se tutto andrà bene l'anno prossimo assurgerai al rango di Decano della Scuola, un ruolo che ho (più o meno) digni-tosamente ricoperto per tutto l'anno 2016 di Nostro Signore. Ora la sfida che ti tocca non è banale: sarai il custode della della memoria di tutti e sei gli anni che hai passato qui dentro; personalmente ricordo ancora quando personaggi del livello di Riganti o Greco o Dondoni percorrevano i corridoi (ora sostituiti dalla marmaglia ginnasiale). Ricordo l'occupazione del Foscolo e le varie presidenze/reggenze che si sono susseguite prima dell'illuminato regno di Codegoni. Tutte queste cose mi permettono di guardare al presente con un misto di rimpianto e disgusto e guardare al futuro con la speranza tipica di chi sa che un nuovo periodo sta per iniziare. Nel momento in cui scrivo questa lettera sono sommerso da verifiche/interrogazioni/domande con voto per ripassa-re, quindi mi riservo per il futuro l'indulgere languidamente ricordando il passato. Spero che adempirai ai tuoi compiti di Decano col massimo impegno (non che siano molto gravosi a dire il vero) an-che se i nostri stili immagino saranno completamente diversi (com'è possibile che nessuno abbia ancora capito cos'è la Vaporwave? Io davvero sono allibito). E Alla fine ti renderai conto che, comunque, gli anni passati qui (anche quello di troppo) sono stati importanti. Con queste poche righe inauguro il Principato Adottivo dei Decani e nomino Federico Lazzari Principe-Erede al Trono. Lunga vita al Decano! Lucrezio Ortalo Alighieri 2016 A.D. 151 a Foscolo Conditum

POEMETTO Ogni mattina, nella savana del Foscolo, quando la nebbia cala minacciosa sull'antico chiostro, una variegata fauna comincia a popolare quel ramo dei corridoi che volge a mezzogiorno, in cerca di una luce che illumini d'immen-so. Quando s'odono i rintocchi di una campanella, ogni specie si dirige verso il proprio territorio di caccia. Se la giornata si rivelerà nefasta o gloriosa, lo si capisce dagli sguardi talvolta atterriti, talvolta baldanzosi, delle varie specie. La popolazione foscoliana può essere divisa in due grandi gruppi: i ginnasiali, specie protetta e a rischio estinzione, e i liceali. I primi, giovani e ingenui, compiono alcuni riti pagani quali lo svolgimento dei compiti, l'en-trata in orario, la presa degli appunti; i secondi invece, esperti e svezzati, si rivolgono, nelle loro preghiere ,a potenti divinità quali Zeus, Apollo Fortuna, Laura. I liceali attuano inoltre alcuni meccanismi di sopravvivenza quali l'uscita anticipata, il malore fittizio, i sette minuti di stu-dio matto e disperatissimo. Gli abitanti della terra di mezzo tra la posta e il comune soffrono di alcuni disturbi neurologici seri: sono contraddistinti innanzitutto da uno

sfrenato narcisismo, in secondo luogo, se la caccia di voti ha procurato un bottino sostanzioso, vengono colpiti dal morbo del super Io, e galoppano nei corridoi urlando a squarciagola il lieto Annunzio. Se invece il canzoniere si è solo arricchito di odi all'ignoranza, essi compilano uno zibaldone di scuse, si convertono allo stoicismo e atten-tano alla propria vita ingerendo le velenosissime croc-cantelle al formaggio. D'improvviso, dopo un mattino estenuante ,la campanella libera i prigionieri , che si diri-gono alle loro abitazioni per nulla rinfrancati dall'idea di un meriggio problematico. A quel punto una gaziella si sveglia. Essa sa che dovrà correre veloce , perché i suoi acerrimi nemici, tre fiere diaboliche , sono sempre in agguato, pronte a sottrarle il carrello, suo unico tessssso-ro. Sempre che Bilbo non intervenga.

Divino Rosso Fermentato

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SPAZIO PUBBLICITARIO

INSERZIONI — 2 VENDESI – Bistecche di cavallo, 12 €/Kg. Rivolgersi alla Presidenza, chiedere di Dario. VENDESI – Miele. Contattare Graziella bidelleria I piano. VENDESI – Sassi. Ideali come fermaporte, fermacarte, peluche. Borsari II C.

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UNISCI I PUNTINI

Chi riuscirà a risolvere il gioco qui proposto otterrà la chiave per ottenere il premio di pag. 16. (Sucre)

GIOCHI DA

*Traducendo latino* E. : "La Britannia era estesa 700.000 miglia …" Tacchini : "E cos'è, Giove?" Cristiani: "Arricchirete la ricerca con audio, video e foto" F. : "Possiamo usare altri file multimediali?" Cristiani : "Cosa vuoi usare, i raggi laser?" "Le statue greche erano molto kich, con colori mol-to pacchiani, erano una cafonata" (Votino) Pavesi richiama M. : "È con noi o contro di noi?" F. : "Neutrale, come la Svizzera!"

All'ingresso di un'alunna in ritardo : "E. da assente diventa presente attraverso una trasformazione ontologica" (Cistiani) "In storia siamo indietro come tartarughe, ma stia-mo tranquilli perché Achille non ci raggiungerà mai" (Cristiani) E. : "Prof non vedo perché c'è lei davanti allo scher-mo ..." Cristiani : "Lei? Chi è lei? Ah, io?" "Non sapevo chi fosse Gabriel Garko, pensavo fosse uno di Star Wars visto che ne parlano sempre all'Es-selunga" (Marchini)

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ULTIMA ORA IL CRUCI-ERBA

Abbiamo provato a farvi un cruciverba ma non siamo né Cerliano né Chiara Gazzola, perciò sono uscite

sigle che voi quartini non potete neanche immaginare. Buona divertimento, salutatemi Tacchini.

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ORIZZONTALI 1-Il migliore amico della Mantovani. 4-La spara Malcovati quando non ha fatto la versione. La scampa sempre. 9-”Lei è un bell'esemplare” lo può dire solo lui. 12- L'8 giugno, per gen-tile concessione di Bordoni, finisce quello scolastico. 15- Rosticceria Ambulante. 16- Il “Pietro” più nomi-nato da Guido Bocchiola. 17- Quello che si capisce di chimica organica. 19-Sul registro di Piergiovanna Roc-ca. 22- Centro Stupefacente Incredi-bile. 23- La penna della Zecca che non ci si capisce una minchia. 24-Imbarazzante Tarchiani 25- … ad fa-cere in culum. 26-Johnny Erba il vino non lo beve, lo... 28- Armata Rossa. 29-Prime due lettere del codice fi-scale di Alessandro Moroni. 30- La-

relli Osteopata. 31- Lo urlano gli spartani in “300”. 32- Il miglior aggettivo per descrivere la Zecca. 36-Partito di Nelson Mandela e Luigi Filippo Brizzi. 37- “non” in greco (ah, Taramelliano, ah!). 38-Ornitologi Intraprendenti Rivoluzionari. 39- Fratello sfigato di Ipparco. 41- Sulla rivista “Il Setaccio” (ahahah, rivista!) ne scrive Fabio Sacchi (ahahah, scrive!). 42- Latteria Bonomi. 43-Ne ha fatti troppi Droschi. 44-Lo sono Zeus, Era e la Fendros. 45-Agenzia federale antidroga Americana.46-Le prime due vocali (Ah, Taramellia-no, ah!). 47-Da dove escono le idee di Bordoni. 48-Quando smetterete di fare questo cruci-erba. VERTICALI 1-La prof di cui ti sei innamorato almeno una volta. 2- Lorenzo Serra, detto... 3- Eriberto Luciano. 4- Lo scrittore della Zecca a capo di un'armata. 5- Artificenza Intelligiale. 6- Lega Nobili. 7- La “Ann” protagoni-sta della cronologia di Matteo Scianna. 10- Prime due lettere del cognome di Antonella. 11- Il giornale pre-ferito di Brignoli. 13- Il Divin Codegoni li intreccia nella criniera del suo cavallo. 14- Il famoso mago di un libro scritto da Rocco Civitarese. 18- Le mangia Alice Torti Maggi in riva al mare a Saint-Tropez. 20- Fa ve-nire gli incubi ai quartini che guardano la Melevisione. 21- La bevanda preferita della Cornara. 24-L'aggettivo perfetto per descrivere il Bvsto. 27- Come chiami un quartino molto basso per essere gentile? 29- Quella cosa che quando la suoni colora, e ti piace...No dai, “MRNILA”, non mi veniva niente. 33- Testa di... 34- Il Johnny preferito da Apicella 35- Federazione Italiana Ginnastica Artstica. 40- Edgar Allan. 44-Magotti lo canta di petto. 45- Dromedari Armonici.

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UNA NOTTE A TEATRO - LE PAGELLE Calligari: l’aedo pavese, il rapsodo del Settentrione,

da poco trasferitosi dalla Grecia, dove viveva in ar-

monia con gli dei, e giunto in quel di Pavia, ha dato

forma al suo Essere ad ogni battuta. Lo smarrimento

iniziale che lo aveva portato ad esibirsi al Foscolo’s

Got Talent come se fosse alle Panatenee non ha in-

fluito sulla sua oral performance sul palco.

Miss G: non ci sono parole per descrivere la sua

prestazione: divide letteralmente il pubblico in due,

tra quelli che la riconoscono e quelli che non ce la

fanno. A questi ultimi dà voce la prof. Comini alla

fine dello spettacolo: “Ma la Chiara dov’era, io non

l’ho vista...”

Erba: sale sul palco con passo pesante il Camioni-

sta pavese, che affronta la propria consacrazione ad

idolo dell’Ugo (no, non è vero, lo era già). Si nascon-

de come un orso dietro una frasca, lasciando ben in

evidenza la nuova innovativa linea di moda da lui

ideata, che si va ad aggiungere alle molte altre già

celebri. Salta fuori e facendo l’occhiolino con fare

rustico e allo stesso tempo apotropaico si carica sul-

le spalle i compagni quartini, da vero liceale quale

sarà.

Rocco: un solo suono: il boato interiore e silenzio-

so del pubblico quando entra in scena. Una sola pa-

rola: CANNONI!. A questo grido si esalta cimentan-

dosi in un passo di danza egiziana degna del miglior

Faraone, mettendo in mostra i bicipiti. Ps: porgiamo

le nostre condoglianze ai parenti del colletto della

sua camicia, strapazzato tutta la serata per il bene

superiore del Dramma.

Scianna: lo “One Direction” di Pavia, Scianna, o, me-

glio, Ciuffo Boy. Durante le scene di combattimento,

fa mostra della sua esperienza in fatto di risse e pa-

rapiglia, temprata da 9 mesi di rappresentanza d’I-

stituto, e abbatte gli avversari a pugni e colpi di

ciuffo in faccia. Alcuni esponenti del pubblico fem-

minile dichiarano che avrebbero voluto ammirarlo

con un ciuffo color platino; lui ha declinato, optando

in compenso per un tipico gilet metallizzato.

Le quartine e i quartini: i novelli foscoliani (ancora

con la minuscola) hanno dimostrato di saper seguire

celermente le indicazioni fornite dai più grandi,

muovendosi bene intorno ai due poli filosofico-

metafisici sul palcoscenico: Ciuffo Boy e White Head

(#Capobianco)

L’Antonella: la vera anima del (dopo)spettacolo è

sicuramente lei. Entra a tal punto nel ruolo di prota-

gonista da riportarci quasi nella “fair Verona” di

Shakespeare. Da un palchetto del teatro mette su

una perfetta scena del balcone con l’ignaro avvoca-

to Comincini, in cui i due si dichiarano amore eter-

no. L’intervento di un Costa, che ricorda che lo

spettacolo è finito, non serve a nulla: il dado è

tratto.

Prof. Ciaccia: la grande assente della serata, ha la-

sciato molti stupefatti per la sua inaspettata rinun-

cia al Gran Gala del Fraschini. Ma tutti la amano co-

munque. Voto plebiscitario in contumacia: 10 e lo-

de.

Di JFW e Calvert

INSERZIONI - 3

CERCASI – Ultimo romanzo di Fabio Volo. Civitarese I A. AFFITTASI – Posto auto come nuovo. Contattare Monica Negri. CERCASI – Portaluri. Contattare M.R. stanzino palestra. .

CERCASI – Barbiere/giardiniere dotato di grosse cesoie. Hernandez Nuñez III B. TRAFFICO – “Farina 00” alta qualità direttamente da Santiago. Broli III B (3319155822). CERCASI – Ginocchia buone. Contattare Larelli V A. Aste-nersi perditempo e Costa.

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LE GIORNATE TIPO Lo scritto che vi riportiamo ora ci è stato consegnato in una fredda giornata di dicembre, chiuso in una busta fatta

passare sotto la porta della redazione. La dicitura sul lato superiore recitava: “TOP SECRET”. Abbiamo custodito per

molti mesi, a rischio della nostra stessa vita, questo documento che rivela gli aspetti più segreti della vita dei vostri

professori. Eccone un breve estratto.

Cristiani h 6.30 – Sveglia, colazione abbondante e una bella doccia tonificante, svegliante, calmante, le ante, al latte, campa-te… h 7.15 – Uscito dal loop infinito di parole che suonano simili, rasata di barba con squadra e goniometro. Poi la par-tenza verso il Foscolo. h 8.00 – Pronti, attenti, via. Neanche il tempo per i suoi studenti di riprendersi dalla sveglia che si parte subito con presentazioni PowerPoint, video e lemmi così aulici che pure Dante talvolta resta perplesso. Certa gente sostiene sia fatto della stessa sostanza del dizionario. h 13.00 – Finalmente la giornata è finita. Ora può riprendere la sua mansione di agente sotto copertura infiltrato nella mafia Bielorussa. No non è vero, credo torni a casa h 14.30 – Dopo aver consumato un pasto lauto, cauto, flauto, fauno, spauro, Mauro, dinosauro, centauro, ok giuro che non lo faccio più, si dedica a quella che è probabilmente la sua attività prediletta: la creazione delle slide. Rin-chiuso in una sorte di bunker antiatomico ha accesso illimitato all'intero sapere umano, alieno, divino (e no, non è Rosso Fermentato: quello ha rotto i maroni oramai a tutti) e forse pure canino, con la maggiore raccolta di immagini a sfondo storico-filosofico del creato. In questo magico luogo il tempo è piegato al volere del suo signore: Cristiani ha deciso che resterà lì dentro fino alle 18.30, e così è, anche dopo 7 ore. h 18.30 (Meridiano di Mario) – Terminato ciò che doveva essere terminato (e grazie al c***o che roba innovativa) è il momento di darsi a qualcosa di meno impegnativo: lettura degli scritti perduti di Epicuro trascritti in Azero alto. Ne legge tre. Già. Tre Azero. Scusate. h 22.30 – Mi vergogno troppo dopo l'ultima battuta per proseguire. Credo che più o meno faccia quello che faccia-mo tutti tra le 18.30 e le 22.30 e poi vada a dormire, soffrire, lenire, infine, mattine, caprine, estive, Maldive… Ciaccia h 7.00 – Sveglia. Sbatti, altri 5 minuti. h 7.55 – Sveglia effettiva. Incredibile. h 8.45 – Dopo una soddisfacente colazione a base di cappuccino, brioche integrale e peperonata, si prepara e varca la soglia dell'istituto. h 8.47 – Che palle ma non finisce più questa mattinata? h 9.30 – La palpebra si fa pesante. Come la peperonata. h 10.00 – Con la scusa di dover far fare il tema riesce a raggranellare altre tre ore di sonno. h 13.00 – Al suono della campana riemerge dalla fase REM e si fionda a magnare in sella alla sua prode bicicletta. h 13.20 – Finalmente se magna! Fritto misto, coda alla vaccinara, anguilla in carpione, tagliata con patate, qualche

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arancino, un po'di cassata e un bel Bonardino tanto per gradire. Ma magari anche due. h 13.40 – Riposino digestivo guardando la replica dell'ultima puntata di “Crozza nel paese delle Meraviglie”. Leggen-do Crozza le viene in mente la parola “cozza” e allora vai di impepatona che fa solo bene. h 16.00 – Uscita improvvisamente dal delirante letargo dovuto alla guerra civile in atto nel suo stomaco si rende conto di dover correggere ancora i compiti di due settimane prima. Nessun problema. Fuori i dadi e vai con i numeri del lotto che qua la legge è uguale per tutti, la fortuna è cieca e le regole le faccio io. h 18.00 – Terminata la “correzione” dei compiti niente di meglio di un bel aperitivino in piazza. Uno per bar. h 22.30 – Distrutta nel profondo dalla maratona di tutti i bar pavesi che servono aperitivo si butta sul divano a vede-re la tele. Porca vacca becca Crozza e allora vai di impepata che concilia il sonno. Roscalla h 6.00 – Sveglia. Ogni mattina un leone si sveglia e sa che dovrà correre. Ogni mattina una gazzella si sveglia e sa che dovrà correre più veloce del leone. Ogni mattina Roscalla sa che correrà più veloce del leone, della gazzella e del proiettile che li sta raggiungendo. h 6.10 – Flessioni sotto la doccia. 30x12. Su una mano. Senza piedi. h 6.25 – Colazione. Frittata di chiare d’uovo, petto di pollo e Lucilio come se piovesse. h 6.45 – Da casa sua al Foscolo ci vanno 10 minuti. 2 per lui. Comunque fa Pavia-Milano-Voghera-Pavia in bici prima di entrare a scuola. h 8.00-13.00 – Stare a scuola lo uccide. Fra un’ora e l’altra fa addominali sulle scale e all’intervallo fa 8 giri di chi-ostro sulle mani. Attende la campana della fine più dei suoi alunni, e quando suona parte come un ghepardo. No, davvero, fa pure il verso. h 13.30 – Pranzo a colpi di frullati energetici e barrette proteiche. Suda Gatorade. h 14.00-15.30 – Correzione dei compiti in classe. Tutti. Passati, presenti, futuri, presunti e condizionali. h 15.30-? – Corsetta ristoratrice. Milano-Napoli con passaggio per Venezia. Lascia dietro di sé una scia di fuoco e distici elegiaci e i McDonald cominciano a mettere carne vera nei panini. h ? – Ritorno a casa, cena con broccoli bolliti e tacchino ai ferri, poi a letto. Dicono sia nottambulo: lo hanno visto andare in cyclette nel sonno. Rochlitzer (o come diavolo si scrive) h 13.00 – Sveglia. h 13.15 – Colazione/pranzo e poi via in bagno ad infighettarsi. h 13.15-14.30 – Bagno, doccia, shampoo, balsamo, cera, feto umano e risvoltino. h 14.31 – Chiamata al parrucchiere perché “Ho un ciuffo fuori posto” e cioè zio nel senso non posso farmi vedere in queste condizioni. h 14.35 – Entrata trionfale dal parrucchiere, un paio di saluti e poi via coi pettegolezzi. h 15.45 – Parte la vera maratona: tour di tutti i bar di Pavia a fare “ape” con gli zii. Entra in crisi quando gli calpesta-no le Adidas bianche nuove, ma si riprende davanti alla salsa rosa del Lux.

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h 19.00 – Distrutto per il pomeriggio tremendo (“Mi si e sciolto un risvoltino” annuncia scioccato ai suoi “fra”) si butta a letto sconvolto. h 19.30 – Riavutosi dallo shock, chiama la Laura, la sua “best”, per proporle un apericena per festeggiare il ris-voltino riottenuto. h 21.00 – Terminato l’apericena, e il momento di “andare a sbocciare” come non ci fosse un domani. h 01.55 – Distrutto dai 3 chupiti di acqua tonica, si butta a letto per non riemergerne prima delle 12 ore suc-cessive. Col risvoltino. Sì ma…prima delle 13.00 perche lo vediamo lo stesso? Cyborg Roqualcosa h 07.30 – Riavviamento automatico, e ora di svolgere le attivita del padrone. h 8.00 – Entra nello stanzino dal quale non riemergera piu . Mai piu . Fino a quando il padrone non avra bisogno di una sistematina ai capelli. h 13.00 – Un’altra emozionante giornata e trascorsa, fra Tuttosport e lo streaming di Gossip Girl vietnamita sottotitolato uzbeco e riuscito a non far notare la sua robotica essenza. Ora pero basta gongolare, bisogna svegliare la controparte vivente. Pavesi h 2,34s·104 – Sveglia. Sorriso sulle labbra, e contemporaneamente no, poiche , grazie alla fisica quantistica, in quel preciso istante potrebbe essere o meno il giorno migliore della sua vita. h 7.00 – Dopo una rapida doccia (passata ad analizzare la dinamica dei fluidi) e il momento della colazione: 2,5·102ml di latte con 1,5·102g di cornflakes e gocce di cioccolato. Calcola le probabilita che in una sola cucchi-aiata le capitino solo gocce di cioccolato, tenendo conto del fatto che compongono ¼ della tazza, che il cucchi-aio ha una superficie di 5,14cm2 e che la luna e in Orione. h 7.30 – Non da da mangiare al suo gatto Schroedinger poiche , essendo nella cuccetta, in quel momento e sia vivo che morto. h 7.45 – Dopo essersi auto-concessa il permesso di uscire di casa, in virtu del fatto che conosce la Costante di Planck, si avvia in bici verso la scuola con una velocita media (∆s/∆t) di 1,35·10 Km/h. Gli ultimi 326 metri li percorre a piedi perche ha forato lungo il tragitto. Quanto il tempo di percorrenza totale? h 8.00 – Pronti, partenza, via. Entra sorridente in classe. Uno stolto studente le fa notare che ha lasciato la por-ta aperta. 2 per commento inappropriato. Il sorriso si allarga. h 10.55 – Arriva a meta mattinata totalmente sfiancata. Dopo aver inutilmente tentato di infilare della fisica nelle menti a tenuta stagna dei suoi studenti, decide di affogare i dispiaceri nel caffe . 2,48333333333…(continua per un po’)% di zucchero, mescolato con moto circolare uniforme da un cucchiaino la cui massa e pari a 8/10 (semplifica se possibile) di quella del cucchiaio della colazione. h 13.00 – Il volto esprime amarezza: ancora una volta la fisica quantistica l’ha beffata. Giornata schifosa, sep-pur rischiarata da alcuni commenti inappropriati (tra i quali si contano 2 starnuti, 3 soffiate di naso, un attacco di epistassi e un cane che abbaiava alla finestra). Nonostante cio , le sue speranze nei confronti delle generazio-ni future diminuiscono sempre piu . h 13.30 – Giunta a casa calcola la distanza fra l’entrata e la cucina grazie a seno, coseno, e altre cose che mi sono perso perche c’era l’estrazione delle urne di Champions e ho delle priorita nella vita. Forza Juve. h 14.50 – Il momento della verita : la correzione dei compiti in classe. A parte qualche illuminato, la maggior

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parte dei suoi alunni sembra non aver ancora capito cosa c’entrino le lettere con la matematica. Le parentesi men che meno. Alcuni sul foglio protocollo hanno scritto che i problemi sono suoi e spetta a lei risolverseli. Davanti a una domanda sulla velocità di fuga si sono cronometrati per vedere quanto tempo impiegavano a scappare dalla verifica. L’apice viene toccato quando dopo una domanda sulla forza lavoro(L=F·s·cosα… visto che studio prof?) dove uno studente esce e va a zappare la terra. h 18.50 – Terminato l’arduo compito, spossata e sull’orlo di un attacco psicotico, si rannicchia in posizione fetale e con moto ondulatorio inizia ad andare avanti e indietro. Non è neanche in grado di calcolare il proprio momento angolare (L=Iω) a causa delle sinapsi sopraffatte dall’ignoranza dei suoi studenti. h 20.30 – Riavutasi da tutto ciò, con moto rettilineo uniforme, si dirige in cucina. h 21.15 – Consumato un pasto a base di pasta, π e Xanax, si lancia sul letto con moto parabolico, e si ad-dormenta sperando che la fisica quantistica non la tradisca nuovamente. Di Brancaleone

SOLUZIONE DEL GIOCO DI PAG. 10: Complimenti! Sei davvero stato così imbecille da non capire che il

gioco non aveva soluzione. Abbiamo letteralmente sistemato i puntini a caso. La prossima volta, se vuoi

unire dei puntini, compra la Settimana Enigmistica.

P.S.: Andrea Malcovati ha risolto lo schema ed è attualmente in viaggio verso Bali, destinazione del no-

stro viaggio-premio.

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MAGNIFICI ET GAUDENTISSIMI PREMI LICEO FOSCOLO 2016

Come ogni anno, la Redazione della Zecca, per gli alti poteri a lei conferiti dal Divin Codegoni, dall’ASUF e da Exodia, si arroga deliberatamente il diritto di perculare ogni membro della comunità scolastica pre-miandolo per i suoi meriti sportivi, morali e sessuali. Ecce premia!

Premio “Bill Cosby” per pedofilia volontariato all’asilo: Riccardo Cassani. Si segnalano per l’ottima stagione Federico Lazzari, Filippo Capobianco e Guido Bocchiola (ah no... Ah sì!)

Premio “Sapientino” per il miglior cruciverba: Giovanni Cerliano. Premio “Rutto liquido” 2016 per la ricchezza lessicale: Giovanni Erba.

Premio “Spogliatoio” 2016 (non è l’anno): Gabriele Rosolen. Premio “Bistecca” per la prepotenza del bicipite: Giulio Paoli.

Premio “XXX” per l’ambiguità anagrafica: Giulio Paoli. Premio “Ada Negri”: Luigi Filippo Brizzi.

Premio “Pennello Cinghiale” per la capigliatura consona: Ibrahim Ben Othman. Premio “Pillolarossapillolablù”: Enea Giani

Premio “Swarovski” per la condizione fisica: Federico Lazzari. Premio “Strega” alla miglior penna (al sugo): Rocco Civitarese.

Premio “Fiori” per Luca Fiori: Luca Fiori.

Premio “My Little Pony” all’allegria: Benedetta Bona. Premio “Zio Tobia” per i muggiti al torneo di basket: Filippo Rognoni.

Premio “Samsung Printer LCX-T50” per somiglianza a parenti noti: Giovanni Poma. “Ordine di Mara Aschei, I classe” per sobrietà nel vestiario: Matteo Scianna.

E ora, i premi più ambiti. Come tradizione da secoli e secoli, il Calice di Fuoco ha designato i due quartini che si distinguono per non essere (troppo) imbarazzanti, i quali verranno offerti al Minotauro in cambio di un altro anno di sopravvivenza per la scuola. Complimenti!

QUARTINA DELL’ANNO

Ci hanno conquistato il sorriso facile e la battuta pronta. Ci hanno stupito l’impegno profuso nell’attività teatrale come in quella letteraria. Ma soprattutto ci ha fatto innamorare il nome (ché per un po’ pensava-mo ci prendesse per il culo). Un canto risuona nei cieli:

Come rugiada, dea, o dea Giada, dea della rugiada, dea. Giada. l premio “Quartina dell’anno” 2016 va alla fantastica Giadadea Canobbio.

QUARTINO DELL’ANNO

Per la maestosità dello sguardo. Per la meraviglia con cui il capello defluisce. Per la solidità della posa pla-stica alla Capitan America. Per il savoir-faire che Leonardo di Caprio chi? Per il mento alzato che illumina l’infinito. Per il petto gonfio di orgoglio puberale. Perché si chiama Francesco Venni ma voi non lo sapete. Il premio “Quartino dell’anno” 2016 va a lui. Semplicemente Il Sontuoso.

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LA SALUBRITÀ DELL’ARIA “Oh beato pian terreno Del vago Foscolo mio Ecco alfin nel tuo seno M'accogli; e dello stantio Aëre mi circondi; E il petto avido inondi Già nel polmon capace Urta se stesso e scende Quest'etere vivace Che Cocco lieto accende. E le forze rintegra E l'animo rallegra.”. Eppure non tutta l'aria dello stabile di via Sacchi 15 è propriamente stantia. Anzi, un attento osservatore (o meglio ancora annusatore) si accorgerà in fretta che solo una piccola parte degli ambienti del Regio Liceo Ginnasio si possono inserire senza tema di querela nella categoria dell'antico, del polveroso, del libresco. Si tratta di am-bienti tetri e angusti, perlopiù popolati da creature stu-diose e diligenti, categoria cui senza dubbio non si può ricondurre il lettore medio della Zecca, digiuno di poemi omerici, claudicante nella lettura in versi, disarmato di fronte al trimetro scazonte. Procediamo dunque sul terreno meno impervio degli aromi ben più noti al comune mortale. Prima di tutto, la portineria. Il foscoliano esperto – suppergiù assimilabile al liceale – non può aver fatto a meno, nella sua carriera, di apprez-zarne il confortevole, avvolgente odore di fumo stantio. Non che qualcuno ci fumi davvero: sarebbe bastato un fiato di un improvvido occupante di istituti-anni-'90 per dare origine al bouquet che oggi accoglie i più mattinieri tra noi: è infatti risaputa la ritrosia bidellare ad esporsi ai rigori dell'inverno, senza considerare che le finestre stan-no, effettivamente, molto in alto. Non ne sia spaventato il ginnasiale; che l'infermeria sia collocata in un ambiente tanto accogliente è una scelta ben ragionata, avvalorata dalla Statistica sulla Prevenzio-ne degli Infortuni Foscoliani: nessuno, da quanto emer-ge, se n'è mai servito. Ora, se i nostri bravi alunni in tutti questi anni hanno de-ciso di non sondare le doti taumaturgiche del Comparto Bidelle del pianterreno, è anche grazie alla vigile presen-za della Laura – essere divino. Il suo regno, come è noto, è la palestra, i cui spogliatoi la salutano nume tutelare. Ma, nonostante tutta la sua so-lerzia, entrare nel vestiaire maschile dopo l'ora della II B – i cui alunni, a quanto pare, si dedicano anima e corpo alle lezioni di M.me Duca – si rivelerà un'esperienza diffi-cile da dimenticare. Il naso, organo principe del nostro vademecum, non potrà evitare di essere trascinato in un vortice di Intesa Uomo, Felce Azzurra e Neutro Roberts.

La presenza dell'infaticabile Lazzari ci regala una punta acre, rilevabile anche in altre zone del piano superiore (la III A, a titolo di esempio). Se l'annusatore, ormai a suo agio in questo prodigioso museo olfattivo, vuole proseguire la sua visita, il nostro consiglio è di lasciarsi guidare dal fumo di sigaretta verso il cortile posteriore. Basilica del Tabagista fino all'anno II dell'Impero di Fergonzi, i fedeli non si sono piegati agli editti dei presidi successivi e ancora è possibile trovarne gruppi sparuti intenti a ossequiare le pratiche religiose. La pietas di liceali, cairoliani e perfino dipendenti del Re-gio Liceo Ginnasio è encomiabile, almeno a giudicare dall'aroma che penetra nelle classi sovrastanti e risveglia torme di alunni dal loro sonno mattutino; le persecuzioni del Roscalla e del Cristiani non sembrano spaventare i più ortodossi tra i credenti. Tenendo dietro all'effluvio, che ha ormai raggiunto il pia-no nobile dell'edificio, ci trasferiamo in un luogo avvolto dal mistero: il laboratorio di Fisica. Essendovi ammessi solo i discepoli di Lorini, il nostro resoconto si potrà ba-sare esclusivamente su testimonianze di pochi fortunati. La linea invisibile che separa docente e discente si fa qui, se non altro, percepibile. Pare infatti che dalle file posteriori provenga un pene-trante odore di Fonzies e Croccantelle, prodotti della più raffinata arte culinaria di cui il mite, ignaro foscoliano va ghiotto. Dal banco degli esperimenti, invece, il bruciato infernale che la collega Annamaria giornalmente produ-ce nei suoi esperimenti falliti in compagnia della fida Da-niela; l'umore tipico della fiera famelica pronta a lanciar-si sulla sua preda; la naftalina che allontana tarme (e Zecche) dalla collezione di cappellini. Uno scontro impa-ri, una mattanza, una Canne moderna. Ma il lettore di sicuro non vorrà lasciare il Foscolo con le narici impregnate delle esalazioni putrescenti di tale campo di battaglia. E allora, consigliamo di unire l'utile al dilettevole e di rinfrancar l’animo con una bevanda gusto cioccolato all'ombra del bvsto del nostro patrono. L'effluvio che sale dal bicchiere, nettare e ambrosia, si unirà al tocco di primavera portato dai fiori che incorni-ciano il simulacro del patrono della scuola. Se poi vorrete aggiungere una nota dolce al vostro fluido revitalizzante, sarà sufficiente un breve movimento del braccio per rag-giungere una riserva di ottimo miele di rosa – sempre che non siate allergici alle punture di ape; in quel caso la prossima rubrica potrebbe occuparsi degli odori dell’o-spedale. Albertino Statuto.

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Non son Stivella, Magnifico Enrico,

Mirabile maestro di quartina.

Con un sonetto piango pianto antico:

L’ineffabil patir della tesina.

Sullo scrittoio, esangue foglio bianco

Giace, e pur io da Zecca punto

Invoco, nel delirio, il Capobianco,

Nuovo duca da Redazion assunto.

Di cinque anni il fin ora vedo

Non Aristotele, né Cicerone

Ma sorrisi, lacrime, volti amici;

Sotto casa le molte ammiratrici.

Questo è il momento della commozione:

Da voi, pii lettori, prendo congedo!

Filippo Bordoni

CONGEDO “Alcuni guardano al greco co-me a un mistero di Fatima”. (Rizzini) “L'Epiro era uno stato con un re molto gasato, oh! ho fatto la rima!” (Comini) “Alla fine di questa ora ho biso-gno di uno spogliatoio con una doccia, faccio più fatica a fare lezione con voi che a corre-re” (Roscalla) “Mi prosciugate, mi fate venire anche le mani sec-che” (Roscalla) “Il paradigma di proficiscor vi fa sputare come i vecchietti con la dentiera” (Rizzini)

Cristiani: "Arricchirete la ricer-ca con audio, video e foto"

F: "Possiamo usare altri file multimediali?"

Cristiani: "Cosa vuoi usare, i raggi laser?"

"Le statue greche erano molto kitsch, con colori molto pac-chiani, erano una cafona-ta" (Votino)

“In storia siamo indietro come tartarughe, ma stiamo tran-quilli perché Achille non ci rag-giungerà mai" (Cristiani)

E.: "Prof non vedo perché c'è lei davanti allo schermo ..."

Cristiani: "Lei? Chi è lei? Ah, io?"

"Lord Byron era un piciùla, va in Grecia per combattere per la libertà dei popoli e muore per un cous cous avaria-to!" (Marchini)

BILANCIO 2015-2016

ENTRATE Biglietti spettacolo del grup-

po di teatro: 0€ Specchio per le allodole:

48,17€ Contributi dello stato: 2₤ Concerto di Magotti:

3481,50€ Vendita di torte: 4,00€ Fondi ASUF per studenti me-

ritevoli dirottati sulla Zecca: 8100,00€

Sfruttamento del Condensa-tore e del cesto di frutta: 210.580,00€

Contributo volontario quarte ginnasio: 40.000,00€

Bottino guerra contro il Ta-ramelli: 34.067,00€ + un la-vabo di medie dimensioni

Sfoggio di cultura classica al bar: -3,00€

Versioni per i taramelliani: compiti di matematica per un anno.

Bistrot “Chez Isabella” in au-la professori: 9838,90€

Taralli: 1.257.900,00€

Carta igienica trafugata ai bagni: 2395,00€

Cachet Luca Fiori feste tee-nager: 2.999,99€

Testamenti anziane adesca-te: 89.415,00€

Estorsioni: 18.400,00€ Illeciti vari: 420,00€ Totale: 1.677.646,56 €

USCITE

Liquidazione Enrico Stivella: 3,50€

Costumi gruppo di teatro: 0,99€

Ficus Beniamino per l'ufficio del caporedattore: 9.800,00€

Acquisto, trasporto e instal-lazione specchio per le allo-dole: 35.200€

Prestazioni sportive Filippo Capobianco: 2,89€

Abbonamenti a riviste por-nografiche: 805,99€

Droghe leggere: 7.080,00€ Droghe pesanti: 5.013,00€ Biglietti per Cancún: 3.150€ Bistecche per Bordoni:

549,99€

Rolex d'oro: 8.650,00€ Completi d'alta moda:

11.980,00€ Ceramiche arcaiche:

104.984,00€ Caccia grossa in Namibia:

35.999,99€ Go-kart: 4.600,00€ Cene in ristoranti di lusso:

23.891,30€ Festini Matteo Scianna:

96.730,00€ Alcolici pregiati: 12.020,90€ Passeggiatrici: 72.700,00€ Proteine Lazzari: 4.900,00€ Proteine Giani: 305.613,00€ Sviluppo selfie Belisomo:

855,00€ Taglia su Giovanni Erba:

20,00€ Buchi di bilancio:

933.096,00€ Totale uscite: 1.677.646,55€ Totale cassa: 0,01€

Ci ha lasciati FRANCESCO RUBICONTO,

stimato preside. Ora è in un posto migliore.

"Seconda stella a destra, questo è il cammino".

CITAZIONI - 5

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LA REDAZIONE E’ FORMATA DA: Albertino Statuto (Federico Bonomi), Bernie (Federico Bonomi), Bevanda Gusto Cioccolato (Federico Bonomi), Brancaleone (Federico Bonomi), Calvert (Federico Bonomi), Divino Rosso Fermentato (Federico Bonomi), Il Dottor Sottile (Federico Bonomi), JFW (Federico Bonomi), Maasticabrodo (Federico Bonomi), Rumo (Federico Bonomi), Sucre (Federico Bonomi).

SI RINGRAZIANO:

Il Preside, che ha sostenuto la realizzazione del giornalino che avete in mano in ogni sua fase e che ha contribuito sotto il falso nome di "Filippo Bordoni";

Bianca Lissi, che ha realizzato la nostra copertina (un caro saluto a Stefano). Adriano Cotta Ramusino e Pepep che hanno aggiunto al Numero Unico inutili orpelli e frivole decorazioni; La redazione de Il Bvsto per la correzione delle bozze; I professori Marinone e Cristiani per la mole inimmaginabile di perle regalate; Johann Gutenberg di Magonza per la stampa a caratteri mobili; Altresì, l’inventore della forma ad elenco, benché ignoto; L’ASUF, senza il cui contributo economico saremmo costretti a chiedervi un euro a copia; L’Università di Pavia, Facoltà di Lettere Moderne, per i numerosi premi conferiti; L’uomo delle macchinette, silenzioso σωτήρ di tutte le nostre mattinate sui banchi; I nostri innumerevoli lettori, e soprattutto le nostre incantevoli lettrici;

DEL VOSTRO LIKE NON CI INTERESSA NULLA.

BASTA CHE PAGHIATE L’EURO CHE CI DOVETE.