La Voce di Rionero - LVDR_03
-
Upload
rionero24ore -
Category
Documents
-
view
216 -
download
0
Transcript of La Voce di Rionero - LVDR_03
8/9/2019 La Voce di Rionero - LVDR_03
http://slidepdf.com/reader/full/la-voce-di-rionero-lvdr03 1/12
a b b a s s i a m o i t o n i
La Voce di Rioneroa Voce di RioneroBollettino riservato ai soci e simpatizzanti “Azione Cattolica”
Mensile - Giugno 2005 Anno Domini 1 - Numero 3
questo Giornalino iniziato con buone fondamenta cristiane
RIONERO IN CRESCENDOrinnovo “ l'augurio ai collaboratori del giornalino: che sia duraturo ”
http://www.lavocedirionero.tk
SALUTE
BENESSERE
CULTURA
SPORT
SPETTACOLO
CURIOSITA’
ATTUALITA’
Lettera aperta
ARCHIVIO
STORICO
Diario di
Guerra
La Bulimia
pag 11-12pag 8pag 9pag 1-2
A metà Giugno 2005, via Internet, mi
giungono i primi due numeri del vostro
Giornalino. Dalle sue pagine ho notato
che finalmente Rionero va in "crescendo",
si vuol mescolare con altri paesini che già
da anni fanno questo lavoro professionale
per le loro comunità locali e quelle estere.
Che questo Giornalino iniziato con buone
fondamenta, principalmente in fede
cristiana, doni forza e coraggio a continu-
are con successo una lunga esistenza, in
tal modo da acquisire credibilità dai
cittadini di Rionero e noi emigrati in varie
parti del globo, che diventi per noi un
centro informativo e che raggiunga molti
rioneresi nel mondo via Internet. Cercherò
di farvi pervenire alcuni indirizzi E mail
(posta elettronica) che a loro volta
potranno fornirvi indirizzi dei loro cono-
scenti, e i cittadini di Rionero potranno
comunicarlo ai loro parenti e amici
ovunque risiedono includendo l’interno
Italia. Sapete che vi sono più rioneresi a
Cleveland che a Rionero stesso? Tre lealtre città Canadesi che contengono un
nutrito numero di nuclei, Hamilton, Ottawa
e
Toronto, insieme potrebbero contare oltre
duecento nuclei. Chi si ricorda che nel
1987 per il trionfo festoso del 50.mo di don
Antonio, Rionero venne invasato da oltre
cento famiglie emigrate che tornarono in
Patria? Perfino dalla lontana Argentina!
Dalle esclamazioni di don Antonio:
Rionero si e' ripopolato! Dalle tante belle
espressioni di Vincenzo D'Amico che dice
di aver ritrovato una videocassetta del
60.mo di don Antonio, riportando alla
mente dei bellissimi momenti. Cogliete
l'occasione di vedere due videocassette
del 50.mo di don Antonio che saranno aRionero nel mese di Agosto. Fatevi una
copia in memoria [...]
Quando si tratta di prendere
posizioni vicine ai nuovi o
riciclati movimenti anarco-
insurrezionalisti ci si riversa
nelle piazze e ci si schiera in
prima fila alla guida dei cortei
soprattutto contro il governo,
magari sulla “ guerra”,
definendo tale quello che non
lo è e scordandosi natural-
mente dell’invio di caccia
italiani a bombardare popo-
lazioni civili sui Balcani senza
autorizzazione par-
lamentare. Si rivendica in
queste manifestazioni il poter
dissentire, ( in un modo che
certo non ricorda affatto la
pace), il poter esprimere le
proprie opinioni e [...]
di FABRIZIO TOLVE
CONTINUA A PAG. 2
RIF LES S IONI LA BULIMIA ORME
di FERDINANDO CARMOSINO del DOTT. CARMINE TOLVE di FRANCECSA BRUNELLO
CONTINUA A PAG. 2
“ Quando l’amore per Rionero vi spinge a
fare qualcosa, FATELA. Se qualcuno vi
critica, fatela con più forza! ”
PAG. 4 PAG. 10 PAG.
“ la prevenzione primaria passa attraverso
l’educazione alla salute e la trasmissione di
comportamenti, culture,miti e ideali ”
“ Una notte un uomo fece un sogno: sognò
che stava camminando lungo la spiaggia
con il Signore. ”
IN EVIDENZA
di JOSEPH DI FRANCO
L ‘OP IN IONE
8/9/2019 La Voce di Rionero - LVDR_03
http://slidepdf.com/reader/full/la-voce-di-rionero-lvdr03 2/12
convincere anche gli altri a spostarsi
sulla stessa linea di pensiero. Quandoperò poi sono gli ecclesiastici a fare il
oro mestiere, cioè quello di pastori del
“gregge” del Signore, li si vuole censu-
rare accusandoli d’ingerenza nella
politica interna italiana. Non sono forse
anche gli italiani gregge del Signore?
Ma già, del Papa si può parlare solo
quando bacchetta il presidente degli
Stati Uniti sulla politica estera, ma non
quando il Vaticano appoggia il suofreno alla ricerca genetica negli USA
( ricordiamo l’incontro di Bush a Castel
gandolfo con Giovanni Paolo II). Sottile
è il fare riferimento a Benedetto
decimoquinto, che abolì il non expedit
e rimproverare il nuovo successore diPietro ( e non di Giovanni Paolo II),
cioè il rappresentante visibile di Gesù
Cristo in terra, di aver fatto marcia
indietro. Congratulazioni e auguri di un
proficuo pontificato subito dopo “
l’habemus Papam”, ma passato il
primo momento di curiosità per
l’elezione di un nuovo Papa, lo si
accusa d’ingerenze e di oscurantismo
quando inizia a fare il suo dovere, cioèilluminare la vita dei fedeli parlando poi
solo dell’importanza della vita e del suo
significato e che l’essere messo al
mondo non divenga un gioco di scelte.
Il cardinal Ruini, Vicario del Papa per la
diocesi di Roma, in un discorso allefamiglie romane è tornato a sottolin-
earne l’importanza, come struttura
base della società, esprimendo delle
considerazioni su come essa debba
conservare al proprio interno l’armonia.
Si è preoccupato degli effetti di una
eventuale modifica, che la consultazi-
one popolare in corso in questi giorni
poteva apportare. Ed ecco i nuovi pala-
dini della libertà, che per loro vuol direanarchia; totale assenza di freni
derivanti da scomode questioni morali,
tuonare contro il centro di riferimento di
tutta la cristianità non solo cattolica ed
La Voce di Rioneroa Voce d i Rioneroattualità
2
Giugno ‘05iugno ‘05
di JOE DI FRANCO (Cleveland, Ohio)
[...] di quel grande uomo del 20.mo secolo, il quale ha donato
a sua vita alla comunità di Rionero e quella estera, ogni volta
che veniva ci lasciava indelebili ricordi, non solo a noi
rioneresi, ma anche ad altri che venivono a contatto con lui.
Quando io lo accompagnavo in qualche parrocchia italiana mi
sentivo importante! Non sembrava di accompagnare un
amico,
ma un cardinale! Don Antonio nelle sue omelie, e dietro mio
avvertimento, menzionava il suo paese; mi sentivo fiero, il
nome di Rionero e' conosciuto abbastanza nella comunità
taliana di Cleveland, anche grazie al fatto che il Club di
Rionero sponsorizza un ballo annuale, e il disk jockey di un
programma radio italiano negli anni 1970 giocava a pallone
con la nostra squadra di calcio dal nome "Sannitics" ! Quando
fa degli annunci, li fa con tanto amore come se fosse anche lui
di Rionero. Il Club, ogni anno fa una festa superba, imbottiglia
perfino vino di casa con etichetta e foto di Rionero. Avendo
una foto ve la invio (foto in prima pag). Ringrazio Adelio Fioritto
per avermi pensato, concludo col rinnovare l'augurio ai
collaboratori del giornalino: che sia duraturo.
ps: Il Libro di Rionero da pubblicare NON e' stato abandonato,
speriamo che durante la stagione invernale si realizzera'.
L ‘ O P I N I O N E di FABRIZIO TOLVE
(foto di Cleveland, Ohio)
Gli Ambulanti a Rionero
torniamo un pò indietro riscoprendo le attivita di una volta
a cura della redazione “Azione Cattolica” di Rionero S.
Durante l’ormai consueto appuntamento presso le
case dei Rioneresi, la redazione dell’Azione Cattolica
ha fatto visita a uno dei maggiori esponenti, nonchè
fondatori delle scorse Azioni Cattoliche rioneresi.
L’incontro, prima che ce ne rendessimo conto, ha dato
vita ad una vera e propria intervista nella quale
emerge, da entrambe le parti, l’inarrestabile desiderio
di non far morire la memoria del nostro vissuto.
A tal proposito, pubblichiamo la categoria degli ambu-
lanti a partire dal dopoguerra
Peppino Borgia da Alfedena - stoffe
Galileo da Acquaviva – ripara piatti e ombrelli
Zì-ntò da Cantalupo – castra porcello
Scardalàn
Filippo - stagnino
Leonardo e moglie Restitudine - articoli casalinghi
Spazzacamini
Gli articoli vari casalinghi venivano portati con la
cesta di vimini depositata sul capo (’r cuanièstr).Gli spazzacamini, invece, attendevano la fine del
lavoro con trepidazione per mangiare in famiglia la
polenta nostrana.
Demandiamo la lettura dei mestieri rioneresi, suddivisi
per categoria, ai prossimi numeri.
8/9/2019 La Voce di Rionero - LVDR_03
http://slidepdf.com/reader/full/la-voce-di-rionero-lvdr03 3/12
La Voce di Rioneroa Voce d i Rioneroattualità
3
Giugno ‘05iugno ‘05
di FABRIZIO TOLVE
Orme
Da una nostra compaesana, che
non credo debba ulteriormente
dimostrare l’amore per il nostro
paese visto che appena può
scende dai piedi delle Alpi, c’è
arrivata una famosa citazione
conosciuta da molti, ma sempre
capace di toccare i nostri cuori e
le nostre coscienze. Nel
ringraziarla, rinnoviamo l’invito
alla collaborazione con la nostra
testata giornalistica (soprattutto
ai concittadini residenti a
Rionero ).
Una notte un uomo fece un sogno: sognò che stava camminando lungo la spiaggia con il Signore.
“ io ti ho preso in braccio ”
di FRANCESCA BRUNELLO
Una notte un uomo fece un sogno: sognò che stava camminando lungo la spiaggia
con il Signore.
Lungo il tragitto vedeva frammenti della sua vita che gli scorrevano di
fronte agli occhi.
Per ogni scena egli notò due paia di impronte sulla sabbia: le une appartenevano
a lui, le altre al Signore.
Quando gli apparve l'ultima scena della sua vita, egli si voltò a guardare
le impronte sulla sabbia. Si accorse che molte volte durante il sentiero
della sua vita c'era solamente un paio di impronte. E si accorse anche che
questo succedeva proprio nei momenti più difficili e tristi che ha vissuto.
Questo fatto lo scosse molto, e così chiese al Signore: " Mio Signore, tu
mi hai detto che se avessi deciso di seguirti tu mi avresti accompagnato
nel mio cammino per tutta la vita...ma io mi sono accorto che durante i
momenti piu difficili nella mia vita c'era soltanto un paio di impronte.
Non capisco perchè, proprio quando avevo più bisogno di te tu mi hai lasciato
da solo."
Il Signore rispose: " Mio piccolo e prezioso figlio, io ti amo, e non ti
ho mai abbandonato. Durante i tuoi momenti di dolore e sofferenza, in cui
tu vedevi soltanto un paio di impronte, era allora che io ti ho preso in
braccio."
L ‘ O P I N I O N E
accusarla di plagiare le coscienze della
gente. Il presunto plagio non è altro che
un semplice consiglio e non richiamo
all’obbedienza a persone che si
professano cristiane, che ripetono ogni
domenica di credere ad “una Chiesa
Santa , Cattolica e Apostolica” , quindi
a persone profondamente convinte
della giustezza delle verità proclamate.
La Chiesa quando prende posizioni su
degli argomenti, non lo fa per adattarsi
alle mode del pensiero contemporaneo
o per andarvi contro; Benedetto XVI
l’ha spiegato bene: le “tendenze, le
mode” passano, la Chiesa è lì da venti
secoli, proprio grazie alla coerenza di
pensiero, verità rivelata e quindi
sempre attuale. I Cattolici, che si siano
recati o no alle urne, hanno dato
risposte prima alle loro coscienze, poi
al loro spirito di coerenza e poi natural-
mente a Dio. Gesù non ci ha chiesto
solo di credere, ma anche di predicare
il suo Vangelo e di evitare che i fratelli,
anche se già nell’errore, possano
peggiorare la loro condizione. Rispar-
miatemi vi prego la solita minestra
riscaldata del caso Galilei e che la
Chiesa intralcerebbe il progresso,
perché la stessa scienza ufficiale è
divisa sull’utilizzo delle cellule staminali
embrionali e comunque la ricerca può
trovare altre strade. Lasciamo ancora
poi da parte i teatrini sulla costituzional-
ità del non voto e gli squallidi appelli ad
andare comunque a votare e votare
No! Questo sì, vero inganno per
l’elettore, che credendo di fare il suo
dovere si trova davanti ad un risultato
diametralmente opposto a quello
cercato. Questo dimostra solo la
correttezza di chi si permette queste
affermazioni. !
8/9/2019 La Voce di Rionero - LVDR_03
http://slidepdf.com/reader/full/la-voce-di-rionero-lvdr03 4/12
Chi mi conosce bene sa quanto io sia
favorevole ad ogni sorta di iniziativa desti-
nata a FARE qualcosa. Quando poi si faqualcosa per Rionero divento doppia-
mente favorevole. Ben venga dunque “La
Voce di Rionero” con l’augurio di innumer-
evoli pubblicazioni. Adelio Fioritto,
omonimo di quel maestro che da adoles-
cente ho conosciuto ed ammirato, è un
giovane rionerese che studia al nord e
porta sempre nel cuore il suo paesello
molisano.
Quando lo incontro in giro da queste parti,
leggo nei suoi occhi l’amore per questaterra, lo stesso amore che per queste
pietre aveva il nonno, lo stesso amore che
tanti ragazzi che sono fuori sede alimen-
tano ogni giorno. Pasquale Minichiello
junior, quando il venerdì torna dalla
capitale per respirare l’aria dei suoi monti,
ha scritto in faccia lo slogan io sono fiero di
essere rionerese. E quando la domenica
sera vaga per via Roma sapendo di dover
partire di nuovo mi fa pensare agli abitanti
del villaggio che ispirò Leopardi quando
scrisse La sera del dì di festa. Capisco la
nostalgia di Rionero perché la conosco
personalmente, l’ho provata anch’io per
due lustri. Quando vivevo a Pescara primae a Roma poi, tornavo a casa un weekend
si e l’altro pure! Capisco l’attaccamento di
tanti rioneresi emigrati, sia in Italia che
all’estero, che hanno una nostalgia infinita.
Non dimentico lo sguardo incantato di Joe
Di Franco quando tornò a Rionero nel
1997 in occasione dei festeggiamenti in
onore di Don Antonio. Quando l’amore per
Rionero vi spinge a fare qualcosa,
FATELA. Se qualcuno vi critica, fatela conpiù forza! Dieci anni fa un saggio paesano
mi disse: “Se con la Pro-loco riesci a far
venire a Rionero il PAPA qualcuno ti dirà
che sarà stato qui solo 5 minuti!” un
eufemismo per dire che c’è sempre qual-
cuno pronto a criticare ma ciò non significa
che bisogna fermarsi, soprattutto al
cospetto di critiche sterili. Detto questo,
spero che non si offenda nessuno se nella
breve analisi che mi accingo ad esporre cisarà qualche critica, mi auguro non sterile
ma costruttiva. Il giornale è impaginato
bene, le foto ed i colori sono eccellenti,
segno tangibile dell’evoluzione tecno-
logica. Chi passava intere nottate a “ciclos-
tilare” l’Altra Rionero 30 anni or sono starà
sorridendo leggendo di e.mail e siti internet
a disposizione del lettore del 2005. Dal
ciclostile della fine degli anni ’70, passando
per il monocromatico Rionero Oggi, si
arriva alle testate del terzo millennio con
“La Voce di Rionero”. Con immenso
La Voce di Rioneroa Voce d i Rioneroattualità
4
Giugno ‘05iugno ‘05
riflessioni su “La Voce di Rionero”
“ Quando l’amore per Rionero vi spinge a fare qualcosa, FATELA ”L ‘ E D I T O R E
Il giornalino dell’A.C. di
Rionero Sannitico nacque
nel dicembre del 2004 con
l’augurio che potesse
divenire un mezzo attra-
verso il quale si potesse
fare Informazione,
cogliendo problematiche
più o meno globali, esami-
nandole per poterle meglio
adattare alla realtà del
nostra comunità. Sotto la
medesima ottica si scelse di
inserire rubriche quali
“salute e benessere”,
“cultura e musica”, “sport e
spettacolo”, sempre
donando loro un’impronta
prettamente paesana (nel
puro senso etimologico
della parola) affinché si
potesse attuare meglio
quanto detto prima. Sono
compiaciuto del fatto che, a
poco a poco, il suddetto
“opuscolo informativo” stia
prendendo piede nelle case
della gente, suscitando
reazioni negli animi dei
rioneresi, quanto positive
che negative; a tal proposito
riprendo ciò che è stato
scritto da Ferdinando
Carmosino: “se a Rionero si
riuscisse a far venire il
Papa, ti criticherebbero sul
perché sia rimasto solo
cinque minuti”, pertanto
siamo giunti alla conclu-
sione che l’importante sia
fare, commettendo anche
quegli errori insiti nella
natura umana. Tutto ciò,
tuttavia, non può e non
deve farci perdere di vistal’obiettivo principale, ciò per
cui eravamo partiti, il nostro
scopo. Parlando esplicita-
mente per ciò che riguarda
“La Voce di Rionero”, esso
ha come target tutti i
cittadini del nostro Comune,
domicilio a parte. Nasce
dalla convinzione che sidebba guardare in avanti
senza dimenticare che ciò
che siamo lo dobbiamo
anche e soprattutto a un
trascorso storico e culturale
proprio delle nostre terre. Si
propone come mezzo di
comunicazione, sperando
che possa crescere conl’aiuto di tutti voi, perché
l’unica vera arma per risoll-
evarci da una situazione
stagnante che persiste nel
nostro Comune è proprio la
via del Dialogo inteso in
senso stretto, della comuni-
cazione, dello scambio di
idee, per quanto folli a voltepossano sembrare, ma non
dimentichiamoci che
proprio gli uomini giudicati
“Tutti meritano
rispetto, i più
deboli, i meno
capaci, anche
quelli meno
intelligenti
di FERDINANDO CARMOSINO
CONTINUA A PAG. 5
CONTINUA A PAG. 5
8/9/2019 La Voce di Rionero - LVDR_03
http://slidepdf.com/reader/full/la-voce-di-rionero-lvdr03 5/12
La Voce di Rioneroa Voce d i Rioneroattualità
5
Giugno ‘05iugno ‘05
riflessione su “ La Voce di Rionero ”
L ‘ E D I T O R E
lasciarono un segno nella
storia mutando il corso degli
eventi. Un confronto,
pertanto, è positivo se e
solo se (scusate il rigorismo
matematico, ma mi sem-
brava doveroso) è a sua
volta costruttivo. Questa
proprietà scaturisce da undialogo che avrà come
tema centrale un determi-
nato argomento, sul quale
verranno posti dei quesiti,
fornite delle risposte e
l’eloquentia verterà su tutti
questi componenti attra-
verso tesi formulate che
tenderanno a motivare
un’opinione prettamente
personale. È chiaro,
pertanto, che se dovesse
venire meno anche solouno di questi componenti,
perderebbe della sua qual-
ità, quindi costruttività. Se
ad esempio dovesse man-
care il tema principale, si
sfocierebbe in una critica
fine a se stessa, priva di
significato, che può essere
risolta tranquillamente a
quattro occhi o in altri
contesti, quali un forum o
una chat, ma diversi da un
ambito giornalistico(teniamo bene a mente il
fine di un giornale).
Sebbene l’articolo di
Vincenzo D’Amico fosse
stato pubblicato sotto
“l’opinione”, è giusto che il
“batti e ribatti” avvenga, ma
esorto a non estrapolare
spezzoni di frasi dal loro
contesto concettuale,
altrimenti si rischia, volon-
tariamente o non, di
perdere la radice delladiscussione sfociando in
una mera demagogia.
di FERDINANDO CARMOSINO
piacere noto che quell’articolo
sull’alcolismo scritto da mio padre tanti
anni fa è stato pubblicato su tutte
queste testate, è rimasto intatto ed è
incredibilmente attuale! Lo stesso
dicasi per il prezioso documentostorico che Don Antonio ci ha lasciato
con il suo Diario di Guerra. Il secondo
numero del giornalino, letto tutto d’un
fiato, mi ha fatto fare alcune immediate
riflessioni. Bella la testimonianza di
Sandro che si è trovato in fila dal Papa
come spinto dallo Spirito Santo, forse
lo stesso che lo ha ispirato, insieme
alla consorte, nello scegliere i fantas-
tici nomi biblici dei suoi numerosipargoli. Simpatica la barzelletta sul
Papa-autista citata dal nostro Parroco.
Giusta la precisazione di Amico, anche
se superflua perché è ovvio che non ci
sia nesso tra la politica e le feste patro-
nali ma è altresì palese che, agli occhi
di chi crede che anche il vento a
Rionero si muova dietro disegni
politici, alcuni giovani volenterosi che
vogliono movimentare l’agosto
rionerese appaiano meri esecutori dialtrui disegno… L’articolo che mi ha
fatto un po’ storcere il naso e che mi ha
spinto a buttare giù quattro righe è
quello scritto da Vincenzo. Per lui vale
lo stesso giudizio positivo
sull’attaccamento alla patria, parag-
onabile a quello di Adelio, Pasquale e
tanti altri giovani e sull’impegno nel
FARE qualcosa esprimendo le proprie
opinioni, ma se queste in alcuni punti
superano dei limiti è giusto (credo) che
sia concessa la possibilità di ribattere.
Ovviamente anche in questo caso non
è una questione politica, pur essendo
notoria la divergenza tra me e lui che,
pur non essendo condivisa, è recipro-
camente rispettata. Vincenzo è intelli-
gente e di sicuro capirà, spero sia
disponibile a questo civile confronto esono sicuro che mi fornirà una risposta
adeguata nel prossimo numero. Ma
veniamo al perché della mia “lamen-
tela”. Mi riferisco all’articolo “Pensieri e
parole” in cui, anche se con un tono
ironico, nella prima parte del testo si
manca di rispetto nei confronti degli
anziani. Il mio parere è che noi più
giovani abbiamo tanto da imparare da
chi ha maturato mille esperienze. Nelloro animo ci sono quelle perle di
saggezza che possiamo fare nostre
dialogando con loro e non criticandoli!
Ma è soprattutto sulla parte finale
dell’articolo che mi voglio soffermare.
Nell’ aprire un dibattito su varie
tematiche, Vincenzo invita gli interlo-
cutori così: “…motivate le vostre affer-
mazioni: mi capita sempre più spesso
di parlare con gente che si professa
intelligente e che poi affronta i temi conla preparazione più arida della mente
di un tossicomane da centro sociale”.
Sono rimasto basito! A Vincenzo
piacciono le citazioni artistiche e
letterarie e allora mi rifaccio a Fran-
cesco de Gregori che, in una delle sue
canzoni più celebri dice “La storia
siamo noi, quelli che hanno letto un
milione di libri insieme a quelli che non
sanno nemmeno parlare ed è per
questo che la storia dà i brividi perché
nessuno la può cambiare”. E ancora,
Leonardo Da Vinci, il genio per antono-
masia, diceva che “Anche nella mente
dello stolto c’è lo spazio per una
grande idea”. Potrei continuare con
altre citazioni simili per esprimere il
mio concetto: ognuno di noi è un
individuo unico ed irripetibile, tantisono tra loro molto differenti ma
ciascuno merita rispetto, compreso un
tossicomane. La frase fa ancora più
male perché scritta su un giornale
dichiaratamente cattolico che segue le
orme del più grande uomo della storia,
Gesù Cristo, il quale proclamava
l’uguaglianza tra gli uomini. Tutti merit-
ano il rispetto, i più deboli, i meno
capaci, anche quelli meno intelligentidi Vincenzo con cui spesso si cimenta
in argute discussioni. E meritano
rispetto anche quelli che vivono o
lavorano nei centri sociali come in
qualsiasi centro di aggregazione o di
recupero, meritano rispetto coloro che
credono ancora che la terra sia piatta
così come coloro che credono nella
luna nel pozzo. Anche se le realtà
sono differenti dalle certezze di alcuni,
non giustifica che questi vadanodiscriminati. Mi aspetto delle scuse nei
confronti degli anziani, dei “tossici” e
dei centri sociali.
segue dalla pag 4
di ADELIO FIORITTO
8/9/2019 La Voce di Rionero - LVDR_03
http://slidepdf.com/reader/full/la-voce-di-rionero-lvdr03 6/12
La Voce di Rioneroa Voce d i Rioneroattualità
6
Giugno ‘05iugno ‘05
Guerre dimenticate
La fine della guerra fredda ha portato
ad un disinteresse internazionale per tutte quelle aree geografiche definite
“zone grigie”, il cui controllo non ha più
grande importanza economica e
strategica, e per tutte quelle guerre
che non possono nuocere più di tanto
all’equilibrio internazionale. Questi
vari conflitti possono essere catalogati
in due distinte categorie: la prima è
costituita da conflitti iniziati ad
emergere prima del crollo dell’URSS eriguarda stati che sono poco o, per
niente, colonizzati ( Birmania, Yemen,
Liberia, Sierra Leone, Afghanistan,
Sudan, Somalia), nei quali la
resistenza agli occidentali è stata
tanto tenace da rendere a volte la
colonizzazione precaria e tardiva e ha
cementato un contratto sociale
arcaico. La seconda categoria, più
recente, è costituita dalle cosiddettecrisi da fine impero: ieri quelli coloniali
Francesi, Olandesi Portoghesi, Britan-
nici ecc., oggi l’impero Russo e i suoi
ex insediamenti Sovietici in Europa
Orientale. Nelle varie risoluzioni
dell’ONU e nei comunicati ufficiali
delle grandi potenze viene espressa
viva preoccupazione per la situazione
di qualcuno dei paesi citati. Tuttavia
ognuno torna poi ad occuparsi deipropri affari. Gli attori di queste crisi
sono ormai autonomi e guidati non più
da una strategia politica unificata, ma
da microstrategie e stringono alleanze
di circostanza con imprese legali e
non, di importanza mondiale, che
hanno interessi nella regione e i “mer-
cenari” che possono intervenire
nell’uno e nell’altro fronte. In termini
geopolitici il mondo unipolare ha
portato alla comparsa di una geografia
del “mondo utile” opposta in negativo
a quella del “mondo inutile”. Queste
crisi perdureranno a causa del loro
debole potenziale di destabilizzazione
o della scarsa importanza delle poste
in gioco. Le grandi potenze, più inter-
essate al mantenimento dello statusquo che alla ricerca di una pace
universale, si limitano a volgere
altrove lo sguardo. Troppo grandi le
prospettive di guadagno degli stati
occidentali nelle zone di conflitto:
prima vendono loro le armi, poi con le
loro aziende vanno sul posto a
ricostruire. E le multinazionali? Si
prenda ad esempio l’Africa: approfit-
tando della situazione di estrema
instabilità e della corruzione diffusa
dei governi, le società occidentali si
insediano, ottengono contratti assolu-
tamente vantaggiosi e sfruttano come
possono le enormi risorse di un conti-
nente sempre più povero. Nel silenzio
sempre più assordante del mass
media, disinteressati e molto spessoretorici e faziosi. Nella società
dell’informazione niente esiste se non
è raccontato. Ecco come più di 50
conflitti in atto scompaiano con un clic.
Oggi si continuano a commemorare
giustamente, per non dimenticare, i
genocidi perpretati 60 anni fa e, pur
essendone a conoscenza, si fa finta di
niente su quelli che continuano ad
essere perpretati sotto i nostri occhi,
nell’indifferenza più assoluta e in
nome solo del “dio” denaro.
gli attori di queste crisi sono ormai autonomi
di LUBER
Le immagini sotto riportate segnalano:
Bollino Rosso: guerre in atto
Bollino Arancione: zone di tensione
Si ricorda che nel mondo sono
in atto ben 24 conflitti e 10 zone
di tensione che potrebbero
mutare la loro linea in guerra.
Il continente con più conflitti in
corso è l’Arica, seguito dall’Asia
e dell’ America Centrale.
In Europa la situazione di pace
è turbata dai Paesi Baschi e
dall’Irlanda de Nord.
8/9/2019 La Voce di Rionero - LVDR_03
http://slidepdf.com/reader/full/la-voce-di-rionero-lvdr03 7/12
La Voce di Rioneroa Voce d i Rioneroattualità
7
Giugno ‘05iugno ‘05
Fare Teatro
“ Il teatro è come uno specchio che ci riflette ”
di SIMONE COLA
Il Teatro, al di là delle sue molteplici forme, ci mette in gioco relazionandoci con il pubblico
Dire che è una esperienza irrinuncia-
bile, credo sia esagerato, come lo
sarebbe rimanere del tutto indifferenti a
tutte quelle attività che ci permettono di
conoscere e che di volta in volta ci
pongono degli ostacoli e ci mostrano i
nostri limiti. Il Teatro, al di là delle sue
molteplici forme e modi di rappresen-
tarsi, è un’attività che comunque ci
mette in gioco e che, a vari livelli, ci
pone in relazione con il nostro pubblico.
I motivi che spingono a fare teatro sono
diversi. Ci può essere la voglia di farespettacolo e far divertire le persone; un
esempio può essere il ruolo del comico
che, davanti ad una platea, porta il suo
vissuto e le sue esperienze. Restituisce
un’immagine, una chiave comica, della
vita che egli stesso conduce; sdram-
matizza i problemi, li denuda mostran-
doli per la loro natura buffa, lasciando
allo spettatore un senso di leggerezza
e di speranza che solo l’autoironia è ingrado dare. E’ un modo di comunicare,
di essere protagonisti, di voler dire
qualcosa, o più semplicemente, il
piacere di far divertire. C’è poi a chi
piace la tragedia o opere moralmente
più impegnate; allora l’attore in questo
caso andrà a ricercare il senso, il
significato della storia. Si immedesima
totalmente nel suo personaggio da
riuscire a vivere egli stesso le emozioniprovate da “Amleto” o “Romeo”. Si
innamorerà per la prima volta e farà
bruciare nuovamente tutte quelle
passioni che erano nel cuore di Shake-
speare. Metterà in luce i valori, le
usanze, la gestualità ed i riti di un altro
tempo; una finestra in un mondo ormai
passato dove spetta solo a colui che
guarda lasciarsi andare in questo
piccolo viaggio. Teatro è anche improv-visazione, sulla strada o su un palco, è
la capacità di creare situazioni dal
nulla. Interagire con l’altro creando
situazioni, immaginando mondi fantas-
tici dove immergersi e viverle; cambi-
are la realtà a proprio piacimento,
scandagliare le proprie emozioni e farle
vivere di immagini e movimento.
Ci sono molte forme di Teatro ed
ognuna di esse ha degli scopi, degli
obiettivi da raggiungere; dicono che è
una forma di intrattenimento, un passa-
tempo; che sia socialmente utile, una
terapia per chi soffre… io non credo di
essere in grado di giudicare e soppe-
sare l’effettiva efficacia che può avere
sulla mente delle persone. So
solamente che quando interpreto unruolo e mi trovo ad interagire con una
platea o un singolo individuo, si
instaura tra me e lui una sorta di comu-
nicazione non scritta, chiamatela ener-
gia se volete, la quale, mettendoci in
relazione, ci arricchisce vicendevol-
mente. Mi sono avvicinato al teatro un
po’ per curiosità e un po’ perché volevo
fare nuove esperienze, e dal primo
corso fatto, non ho più smesso.Quando eravamo lì a sperimentarci sui
metodi e sulle tecniche teatrali, tutta la
mia vita rimaneva fuori. Non è strano
se dico che per recitare bisogna ancora
avere dentro di sé il bambino che
eravamo. L’ingenuità, la spontaneità, la
fantasia di analogie improbabili e
quant’altro, sono qualità che si hanno
quando si è bambini. Sono i bambini
che si lasciano andare, vivendo
l’istante pienamente e quello che
fanno, pur se stupido agli occhi dei
grandi, per loro è la cosa più importante
al mondo, come se nient’altro ci fosse.
Questa sicuramente è una dote che
dovrà avere qualsiasi provetto attore.Poi, pian piano che si prova, che si
sperimentano esercizi, ci si rende
conto che se non riesci a metterti in
gioco, non vai avanti e non impari
niente. Chi volesse intraprendere
questa attività deve sapere che non si è
certi su ciò che si è, perché bisogna
tirar fuori tutti i nostri aspetti, anche
quelli che fin ora tenevamo nascosti.
Certi esercizi sono come una sorta diintrospezione; mettono in luce i nostri
ostacoli, pregiudizi, insicurezze, e
paure, ma non solo, anche la bontà e la
raffinatezza che possiamo avere. Il
teatro è come uno specchio che ci
riflette , e più ci mettiamo in gioco e ne
facciamo, più questo specchio si
pulisce restituendoci un’immagine di
noi stessi sempre più nitida. La nostra
vita continuerà regolare come èsempre stato, ma avremo un punto di
vista in più per riflettere su quello che ci
circonda. Considero il teatro come una
forma d’arte, fatta con i suoi linguaggi e
le sue regole e come la poesia, la
pittura, la musica e quant’altro, è uno
strumento che si usa per far circolare
poesia tra le persone. Se così non
fosse, saremo sempre troppo grandi da
non capire più cosa vuol dire amare.
8/9/2019 La Voce di Rionero - LVDR_03
http://slidepdf.com/reader/full/la-voce-di-rionero-lvdr03 8/12
La Voce d i Rioneroa Voce d i Rionerosalute & benessere
8
Giugno ‘05iugno ‘05
L’angoscia del peso, anche solo a tratti presente, che porta comunque al vomito indotto, deve far pensare ad undisturbo atipico del comportamento alimentare.
Mangiare senza controllo, con attacchi di voracità, con crisi che portano a mangiare il doppio,il triplo, oppure di continuo
e senza abbuffate, ma anche senza fermarsi mai per tutto il giorno…….., sono segnali di allarme per chi è sensibile ad uno
stato di salute adeguato.
“Esagerare” con gli alimenti, in ogni caso, può essere l’anticamera dell’obesità ( e sarà il tema del prossimo numero ),
patologia non propriamente appartenente all’ambito psichiatrico, ma quasi tutti gli obesi hanno questo disturbo.
Altro è la bulimia, che va considerata come una variante
dell’anoressia nervosa e che colpisce prevalentemente giovani donne
ma per il sesso maschile si segnalano sempre più casi ) eccessiva-
mente e costantemente preoccupate per il peso e per la figura delproprio corpo.
Le pazienti bulimiche sono preoccupate di diventare obese,
alcune lo sono realmente, ma la maggior parte tende ad oscillare
ntorno ad un peso corporeo normale.
Senza una storia di anoressia, si può presentare il quadro
clinico della bulimia, ma più spesso si alternano fasi di anoressia con
asi di bulimia fino alla possibile cronicizzazione del comportamento.
Nella fase bulimica, dopo digiuni prolungati, si cede alla fame,
mangiando più di quanto si ritiene giusto e ci si sente colpevoli per
questo. Si avverte la sensazione di gonfiore e di bruttezza. Si intrapre-
nde o si accentua un’attività fisica esagerata ( palestra, piscina, corse. Con questi segnali tipici la giovane donna, almeno una volta a
settimana, mangia senza riuscire a fermarsi, fino a consumare tutto
quello che trova a disposizione…..Fatto questo, si cerca di rimediare
con il vomito, si prendono lassativi e diuretici e si riaccentua l’attività
sica fino allo sfinimento.
I danni fisici derivano dalla disidratazione e dalla perdita di potassio . L’astenia si coniuga con la sindrome depressiva,
collegata all’idea ossessiva del cibo, del peso e della forma fisica…..
Le varianti cliniche sono tante, vorrei ricordare che siamo sempre costretti a sintetizzare quando cerchiamo di descriv-
ere le malattie umane, ma dietro o meglio dentro le patologie più o meno comuni ci sono identità irripetibili con geni specifici
ma anche storie,esperienze,sentimenti…..
Come scrivevo un mese fa, è sempre un atto di coraggio che porta a chiedere aiuto ed è sempre un percorso terapeu-
co integrato , che non vado a ripetere, l’unica risposta responsabile.
A termine di queste brevi considerazioni,vorrei ricordare che, come per altri disturbi del comportamento umano, la
prevenzione primaria passa attraverso l’educazione alla salute e la trasmissione di comportamenti, culture,miti e ideali, che
segnano le nuove generazioni per lo meno tanto quanto l’evoluzione genetica, alimentare ed igienica .
La sofferenza psichica e fisica di chi si confronta con patologie complesse come l’anoressia e la bulimia merita risposte
sempre più attente da parte di chi si occupa di salute pubblica.
DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE
LA BULIMIA“ L’età media d’insorgenza è attorno ai 18 anni ”
Sono malattie croniche complesse, appartenenti alla categoria delle patologie psichiatriche
del DOTT CARMINE TOLVE( nel prossimo numero “l’obesità”)
8/9/2019 La Voce di Rionero - LVDR_03
http://slidepdf.com/reader/full/la-voce-di-rionero-lvdr03 9/12
La Voce di Rioneroa Voce d i RioneroARCHIVIO STORICO
9
Giugno ‘05iugno ‘05
9/11/43
I viottoli e le mulattiere delle campagne rigurgitano di gente che ritornano dalle frazioni al
centro per constatare i danni subiti e poi fanno ritorno alle stesse frazioni , lamentando la
distruzione delle case con pianti ed imprecazioni contro gli artefici della tragedia: il quadro
è desolante ! Case distrutte, mucchi di macerie, strade interrotte, si ode ancora il crepitio
del fuoco , ormai ricoperto dalla cenere. Gatti vaganti scampati alla morte, lugubremente
miagolando li si vedono, soli, saltellare sulle macerie, raddoppiando il lamento a contatto
col fuoco ricoperto di cenere su cui affondano le zampe. Ad aumentare la scena di deso-
lazione e di dolore, si uniscono: la detonazione dei colpi di fucile, provenienti dalle colline
e dalle valli circostanti; i latrati dei cani disperati, un po’ simile all’ululato del lupo. Solo
pochissime persone si aggirano per le vie del paese, scavalcando le macerie, curve sotto
il peso del dolore e dell’angoscia. Il vento del sud soffia gagliardo e col vento la cenere si
leva al cielo, formando nuvoli di polvere, rendendo l’aria pregna di cattivi odori. Io ed altre
due persone ci avviamo per incontrarci con le truppe di occupazione. A circa 3 km da
Rionero ci imbattiamo con una pattuglia in località “taverna della noce”, sono soldati
inglesi diretti a Rionero per perlustrare la zona e verificare se rimasta sgombra, ovvero
occupata ancora dai tedeschi.
Ci salutiamo freddamente e seguiamo la pattuglia, armata di fucili mitragliatori , sino al
paese, ove viene offerto ai soldati del vino per brindare alla liberazione!
La pattuglia, comandata da un aitante ufficiale inglese, dopo essersi assicurata che nel
paese non ci sono tedeschi, si avvia verso la frazione di Montalto, ove si teme la presenza
di tedeschi; ma messasi al sicuro, dietro informazioni assunte da un concittadino di ritorno
da Montalto a Rionero, fa ritorno in piazza Trinità. Il comandante la pattuglia mi dice in
cattivo italiano: Padre informare abitato frazione Montalto questa notte essere bum, bum,
bum sul villaggio perciò andare via. Mi precipito alla volta di Montalto, passo per la
frazione di Vigne, avverto i villici del pericolo a cui sarebbero andati incontro nella notte;
Raggiungo Montalto , stanco e trafelato, subito raccolgo alcuni uomini di Castel di Sangro
e della frazione esortandoli a portarsi presto presso il comando inglese accampato sul
Macerone onde pregare, chi di dovere, perché sia evitato possibilmente il cannoneggia-
mento della frazione di Montalto, ove si trovavano sfollati circa duemila persone, ed
assicurare il comando stesso che in loco non c’è traccia di soldati tedeschi. La commis-
sione di volontari parte subito e la richiesta ha il suo effetto benefico, poiché il cannoneg-
giamento sulla frazione non ha luogo, anche se viene effettuato nella notte ma oltre
l’abitato. Si chiude così la funesta giornata del 9/novembre.
Diario di Guerra“ cadono vittime dei tedeschi ”
Questa volta Don Antonio ci
fa rivevere la pena provata
per la distruzione di Rionero,
non è più il suo un semplicediario di guerra perché da
quelle parole scritte traspira la
condivisione del dolore e la
disperazione :
dopo tanta distruzione si
perde ogni energia e si è
portati a cadere sulle stesse
macerie fumanti e da esse
assaporare l’amaro sapore
della polvere dei propri beniandati distrutti e perduti.
Ma è solo un momento,
bisogna correre per salvare il
salvabile, per difendere i
sopravissuti e le poche cose
rimaste.
La forza riprende il soprav-
vento e con essa la speranza
e la voglia di ricominciare.
L A R E C E N S I O N E
di GIUSEPPE FIORITTO
di Don Antonio Fioritto
“ Ad aumentare la scena di
desolazione e di dolore, si
uniscono: la detonazione
dei colpi di fucile, prove-
nienti dalle colline e dalle
valli circostanti; i latrati dei
cani disperati, un po’ simile
all’ululato del lupo. ”
8/9/2019 La Voce di Rionero - LVDR_03
http://slidepdf.com/reader/full/la-voce-di-rionero-lvdr03 10/12
La Voce di Rioneroa Voce d i Rioneroriflessioni
100
Giugno ‘05iugno ‘05
Italia: maggior numero di lauree Honoris Causa
Italia Italia“ perchè da popolo di santi, poeti e navigatori [...] ci siamo ridotti così? ”
sono le ore 2 58 del mattino, il sonno (forse a causa dei 20
caffè e delle migliaia di cose da fare ancora, tra cui una
chitarra e un centinaio di pagine sull' Hepsetin Barren
Virus,,) tarda a venire e stasera le braccia di "Morfeo" non
vogliono proprio accogliermi... quale occasione migliore per
scrivere qualcosa? La riflessione di questa notte riguarda
l'essere italiani. Premesso che mi sento un pò Marzullo
stanotte, premesso che sono uno che, all' udire l' Inno
Nazionale, si porta la mano al cuore e che molti non la
pensano come me e premesso che non me ne importa un
emerito fico secco dei molti che come me non la pensano, vi
pongo una domanda: Perchè da popolo di santi, poeti e
navigatori, scienziati, filosofi e scultori, musicisti, astronauti
e scrittori ci siamo ridotti così? Forse i vari detti che girano
nel mondo sugli italiani, sulla loro bonarietà nel fare le cose
e sulla loro approssimazione nel valutarle non sono del tutto
errati.. partiamo dalle arti e dai mestieri: Siamo la nazione
con meno laureati ma quella che regala il maggior numero
di lauree Honoris Causae (si scrive così?in latino avevo una
sufficienza che stentata è dire poco..);certo, perchè perdere
tempo a studiare quando si può risolvere tutto all' italiana..
basta che uno abbia un cognome come Rossi (Vasco o
Valentino e a stò punto la esigo anche per il mio Saccot-
tino!!) che la laurea sorge spontanea, il primo perchè, tra
una pista di cocaina e l'altra, scirve qualche canzone
decente, il secondo perchè tra una pista e l'altra... si scrive
gli slogan da solo!! e già, come non laureare chi guida
benissimo ma ha il genio di mettere sulla moto un pollo o
una bambola gonfiabile.... colui che sulla tomba, per dirla
alla Patrucco (vedi Colorado Cafè Live) avrà inciso:"Ho
spiaciuto che non ho arrivato primo anche qui"... Dio Santo,
ora manca solo quella in medicina per i calciatori.. ma
almeno di medicinali ne sanno di sicuro più loro di un farma-
cista... Passiamo allo sport, fermo restando che ogni sport
ha la sua dignità e il suo fascino;Il calcio, ecco lo sport
italiano per eccellenza: E già, non si può essere italiani e
non giocare a calcio, così, mentre tutti gli altri paesi al
mondo hanno come sport nazionali Rugby, Basket,
Football(che, pur essendo una semplificazione del rugby,
classica americanata, è cmq più complicato del calcio..),
sport in cui bisogna studiare anni solo per capire le regole,
noi ci accontentiamo di gettare una palla nella rete avver-saria (e non sempre) senza, ecco il regolone, prenderla con
le mani! certo se la palla la gioca Van Basten è un' altro
discorso e ogni sport ha la sua dignità ma sfido gli scettici a
provare 15 o anche 20 secondi di rugby, non per i contrasti
(certo non piacevoli ma 1°non te lo ordina il medico, 2° in
alternativa c'è sempre il volano o il calciobalilla per i cuoricini
più delicati) quanto per l'infinito numero di regole, schemi,
movimenti, allineamenti e gesti tecnici che bisogna conos-
cere! E’ pur vero che è sempre nel fare le cose più difficili
che il nostro spirito tende a migliorarsi e che le cose difficili
non sono per gli italiani, pigri per eccellenza.. è un pò come
scegliere di studiare improvvisazione jazz per 4 palati
raffinati al inserire 2 dischi di rumore sui piatti e far ballare
una massa informe di "cultori della musica". E esprimendo il
mio modesto (e neanche tanto modesto) parere, uno sport
che ti accompagna da piccolo, ti mette una divisa addosso e
ti fa anche penare, come il calcio, con l'apertura ad altre
attività non comuni ma più complesse e conseguentemente
più affascinanti, diventa ai miei occhi sterile e ripetitivo,
sopratutto vedendo gente dopata quanto strapagata che si
esprime in suoni gutturali ma si sente superiore ad un nobel
per la medicina, gonfiati da tifosi abituati a divinizzare le
persone (termine grosso) e ragazzine che sognano una vita
da velina e un troglodita con la zazzera e la ferrari al loro
fianco...italiani, basta che qualcosa sia elementare da
capire e sarà italiana. Mi direte: ecco, sei sempre il solito
estremista, ci sono molte altre cose per cui si è orgogliosi di
essere italiani...e non lo metto in dubbio. Vogliamo parlare di
cinema? ecco che ogni anno fiumane di gente invadono le
sale per il consueto appuntamento con Vacanze di Natale in
India, QWait, Polinesia o come diavolo si chiama (cambiano
nome più velocemente di quanto D'Ambrosio cambi
partito..). La trama? Squallidi borghesi milanesi in giro per il
mondo in cerca di prostitute per poi accorgersi che le
suddette prostitute le avevano già sposate;film che si
possono commentare con il suffisso che Fantozzi diede a La
corazzata Poteomvkin(il famoso film russo ma con sottotitoli
in polacco..): "Una cag**ta pazzesca". C'è chi, capendo o
facendo finta di capire di che boiata si tratti, dice di andare
al cinema per tradizione.. ergo se uno si prende a badilate i
genitali una volta dovrebbe farlo a cadenza annuale per
"tradizione". Italiani.....e pensare che due anni orsono nelle
sale (un paio forse, le altre erano impegnate a trasmettere
"cultura e comicità") c'era la riedizione de "Il grande Ditta-
tore" di un certo Charlie Chaplin, che, con il suo humor
sarcasticamente realistico, profetizzava i disastri dellaseconda guerra mondiale; troppo difficile o noioso? no, al
contrario, paurosamente facile da capire e da uccidersi di
risate ma semplicemente non di moda, [...]
CONTINUA A PAG. 11
8/9/2019 La Voce di Rionero - LVDR_03
http://slidepdf.com/reader/full/la-voce-di-rionero-lvdr03 11/12
La Voce di Rioneroa Voce d i Rionerocultura & curiosità
111
Giugno ‘05iugno ‘05
Da tempi immemorabili ogni qualvolta qualcuno
racconti qualcosa di buffo, non conoscendo la
derivazione storico politco sociale della sua battuta la
battezza così:Come disse Giacomo Acerbo.. questa
creatura mitologica, metà uomo e metà rionerese, il
cui nome e la cui popolarità ha attraversato gli
oceani..( ci scusiamo con i parenti.. sappiamo chi
era..) colui che ha regalato al mondo perle di comicità
tali da far impallidire i migliori Totò e Peppino, le cui
pungenti quanto sarcastiche affermazioni rimarranno
nella storia affiancate a quelle dei fratelli Marx..( non
Karl..questi erano pagati per fare comicità); Colui che,
a coloro che gli facevano notare il treno che aveva
appena perso allontanarsi all' orizzonte, rispondeva:"
il treno se n'è andato ma il biglietto ce l'ho
io!"........................ Il genio fatto persona quando,
sulla nave che lo portava in America, faceva sfoggio
di una "improvvisata" arte del saper leggere sfogli-
ando il giornale al contrario e ammoniva gli incauti
spettatori, che gentilmente gli facevano notare la
cosa, dicendo:" Ignoranti, chi sa legge sa legge a
ddritt e a capcul !!*"( Empi! chi sa leggere non si pone
problemi nell' osservare in quale verso sia posizion-
ato il quotidiano..). Il ritratto della tranquillità e della
compostezza degna di un lord inglese quando sulla
nave che affondava ( la stessa del giornale??) egli
rimaneva impassibile dicendo ai compagni: "E che
me ne frega a me, mica è la mea la nave.." (Cosa mi
importa del naufragio se non sono neppure azionista
della compagnia proprietaria del transatlan-
tico?).................. Ora, da comuni mortali, possiamo
mai credere che una sola mente sia stata in grado di
partorire simili pensieri? E' troppo per un singolo
essere umano, anche se si tratta di un rionerese.. Se
anche tu, come me, credi che sia ora di finirla di
abusare di sudetto nome allora firma la nostra
petizione e dona 1000 euro affinchè siano riconosciuti
agli eredi dell' ormai defunto e compianto Giacomo , i
diritti d'autore del su un nome tanto famoso quanto
usurpato. Giacomo Acerbo....quando si dice un uomo
scomparso prematuramente.... ma quante ne so?
di VICENZO D’AMICO
WWW.DIFENDIAMOGIACOMOACERBO.IT
g i a c o m o g i a c o m o
di VICENZO D’AMICO
[...] film del quale di certo non si può discutere nel bar con gli
amici; infondo come paragonare il discorso finale di un finto
dittatore che parla di amore e pace tra i popoli (considerato
dalla critica uno dei finali più belli e intensi del cinema mon-
diale) ad un "sublime quanto espressivo" cantante fumato
che ha un rutto come suoneria del telefono? altro fenomeno
simbolo dell' italia ma di molti stati in generale sono i centri
sociali;non i centri di recupero (anche se è facile sviare il
discorso), badate bene che chi ha la forza di uscire da un
tunnel così buio come quello della droga è a mio modesto
parere un eroe e a tal proposito voglio mandare un caldo
abbraccio agli amici della comunità di San Mariano persone
splendide e dalle quali possiamo solo imparare l'amore per
Dio e per la vita. La mia critica si rivolge a quei luoghi
raccolta di rifiuti umani, coloro che assaltano un supermer-
cato gridando all'esproprio proletario..che con il diritto di
avere quello che altri hanno ottenuto col sudore della fronte
rapinano banche e paninerie solo perchè hanno un Mc di
troppo nel nome, coloro che a Genova hanno distrutto tutto
in nome della pace, coloro che si battono per difenderespacciatori e clandestini, che considerano la droga una
virtù, coloro che alla morte dei nostri soldati gridavano 10
100 1000 Nassirya. il discorso è sempre quello: "Il sonno
della ragione genera mostri" per citare anche Goya,
l'ignoranza e la massa sono le 2 cose più pericolose che
l'uomo possiede. I mediocri si aggrappano ai forti parassi-
tando così come l'edera alla quercia finendo per soffocarla.
Ragazzi, non accontentatevi di essere uno dei tanti. Fatelo
per voi! Non voglio entrare nel discorso musica o canottiere
e visiere rosa.. sarei ovvio e ripetitivo. Se qualche tutore
degli oppressi si sente offeso, o perchè ha una laurea ad
honorem o perchè era al cinema e non nelle 2 sale con
Chaplin può inviare i propri pensieri a
[email protected]. Sarò felice di non rispondervi :-)
Infondo, come mi ha insegnato un mio caro amico allena-
tore di calcio, una delle personi più acute che conosca,
anche l'odio, il disprezzo o le offese sono gesti di impor-
tanza che diamo all' interlocutore che in genere adotta la
tattica che fu di Wilde:Parlate di me, bene o male, basta che
ne parliate.
Buio.
riflessioni
segue dalla pag 10
8/9/2019 La Voce di Rionero - LVDR_03
http://slidepdf.com/reader/full/la-voce-di-rionero-lvdr03 12/12
La Voce di Rioneroa Voce d i Rionerosport & spettacolo
122
film del mese s i n c i t y
l a r e c e n s i o n e
Film tratto da un fumetto, genere che
negli ultimi anni si è consolidato e in
molti casi ha riscosso grandi successi
(Spiderman, uno dei tanti). Sin City è
una città dove lo scontro tra bene e
male è all’ordine del giorno (notte nel
caso del film), dove la violenza
assume un carattere preponderante e
durante le due ore di proiezione si
potrà essere spettatori di quella realtà
“specchio rovesciato” della nostra vita
quotidiana. Vengono trattate le storie
di tre personaggi: il guerriero della
strada Marv, l’investigatore privato
Dwight e l’agente John Hartigan. Tutto
stilisticamente perfetto grazie all’uso
del bianco e nero che risalta quelle
poche scene dove il colore assume
toni che ci fanno sembrare all’interno,
non della pellicola, ma bensì del
fumetto; risultato un film affascinante,
soprattutto per coloro amanti del
genere. Il cast, Bruce Willis, Clive
Owen e Mickey Rourke per citarne
alcuni, sicuramente di primissimo
piano è infine l’ultima lode che si può
aggiungere a questo ottimo film che
magari può risultare slegato per la
trattazione delle storie, ma per chi,
conoscendo il fumetto, riesce invece a
cogliere pienamente la trasmigrazione
ben riuscita su pellicola.
di OSCAR CARUSO
Dopo 14 anni,lontano dalla città che lo ha amato tanto e
soprattutto mai dimenticato,il re,Diego Armando Maradona
ha marciato trionfalmente tra una folla che acclamava a gran
voce il suo nome. Il San Paolo stracolmo di gente ha visto il
proprio idolo di sempre ricalcare quello stadio che tempi or
sono diede loro immense gioie sportive con la conquista dello
scudetto in primis. E tutto ciò non poteva se non avvenire
durante la festa di addio al calcio di un altro beniamino dei
ifosi,il mitico Ciro Ferrara, che ha detto basta alla sua
gloriosa carriera e che è stato in grado di riportare a casa il
suo ex compagno e autentico fenomeno di tutti i tempi che a
Napoli mai nessuno scorderà. Una serata dalle mille
emozioni che ha riservato parole d’amore anche da parte del
re Maradona ai suoi tifosi e alla città che mai ha mancato di
dargli l’affetto che lui porterà sempre con se, festa del calcio
e festa indimenticabile,così verrà ricordata la serata del 9
giugno 2005.
d i e g o a . m .
Il re nuovamente a casa
di OSCAR CARUSO
Si ringraziano tutti coloro che hanno reso possibile la stesura, nonchè la pubblicazione del presente.
Nel numero di oggi hanno scritto (in ordine cronologico) : joseph di franco, fabrizio tolve, ferdinando carmosino, carmine
tolve, francesca brunello, adelio fioritto, luber, simone cola, giuseppe fioritto, vincenzo d’amico, oscar caruso.
Segnalaci le tue opinioni, riflessioni, all’indirizzo email: [email protected]
Per le questioni che interessano l’Azione Cattolica, rivolgiti ai nostri aderenti presenti sul luogo
Per qualsiasi altra informazione inerente questo opuscolo rivolgersi a : [email protected]
Titolo originale: Sin City
Nazione: U.S.A.
Anno: 2005
Genere: Azione
Durata: 126'
Regia: Frank Miller, Robert Rodriguez
Sito ufficiale: http://www.sincitythemovie.com
Sito italiano: http://www.sincity-ilfilm.it
Produzione: Dimension Films
Distribuzione: Buena Vista
Data di uscita: 01 Giugno 2005 (cinema)