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LA V OCE DELLA C OMUNITÀ MEDA GIUGNO 2016 DOMENICA 3 LUGLIO 2016 PRIMA MESSA DI DON GIUSEPPE CASSINA A MEDA SABATO 25 GIUGNO - ORE 15.30 ORDINAZIONE PRESBITERALE PER L’IMPOSIZIONE DELLE MANI DI S. ECC. MONS. MASSIMO CAMISASCA BASILICA PAPALE DI SAN GIOVANNI IN LATERANO - ROMA DOMENICA 26 GIUGNO - ORE 10.00 PRIMA MESSA DEI NOVELLI SACERDOTI DELLA FRATERNITÀ SAN CARLO CHIESA DI SANTA MARIA IN DOMNICA ALLA NAVICELLA - ROMA VENERDÌ 1 LUGLIO - ORE 21.00 SERATA IN PREPARAZIONE ALLA PRIMA MESSA (COMPIETA, ADORAZIONE EUCARISTICA E BREVE INTERVENTO DI DON GIUSEPPE) SANTUARIO SANTO CROCIFISSO - MEDA LA VITA È VOCAZIONE

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LA Voce DELLA

ComunitàMEDAGIUGNO 2016

DOMENICA 3 LUGLIO 2016

PRIMA MESSA DI DON GIUSEPPE CASSINA

A MEDA

SABATO 25 GIUGNO - ORE 15.30

ORDINAZIONE PRESBITERALE PER

L’IMPOSIZIONE DELLE MANI DI S. ECC. MONS.

MASSIMO CAMISASCA

BASILICA PAPALE DI

SAN GIOVANNI

IN LATERANO - ROMA

DOMENICA 26 GIUGNO - ORE 10.00

PRIMA MESSA DEI NOVELLI SACERDOTI

DELLA FRATERNITÀ SAN CARLO

CHIESA DI

SANTA MARIA IN DOMNICA

ALLA NAVICELLA - ROMA

VENERDÌ 1 LUGLIO - ORE 21.00

SERATA IN PREPARAZIONE

ALLA PRIMA MESSA (COMPIETA, ADORAZIONE

EUCARISTICA E BREVE INTERVENTO DI DON GIUSEPPE)

SANTUARIO

SANTO CROCIFISSO - MEDA

LA VITA È VOCAZIONE

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COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA2

LA PAROLA DEI SACERDOTI

GIUBILEO: ANCORA MISERICORDIOSI… ANCORA MISSIONARICome persone, famiglia e società

Avrei voluto prendere in esame qualche pagina dei nume-rosi brani biblici o delle lettere pastorali papali ed epi-

scopali, per poi con voi riflettere sul tema della misericordia. Avrei potuto approfondire e pregare il Padre della Miseri-cordia. Ripensando però al nostro programma pastorale, ho preferito soffermarmi sulla prima parola: missionari … della misericordia.

BOLLA DI INDIZIONE DELL’ANNO GIUBILAREIl Papa accenna, al numero 18, che avrebbe inviato nel mondo vari sacerdoti come Missionari della Misericordia con l’autori-tà di perdonare anche i peccati riservati in modo speciale alla Santa Sede. Questi sacerdoti sono stati di fatto inviati per es-sere segno vivo del modo con cui Dio Padre accoglie quanti sono in ricerca del perdono misericordioso, donato attraverso Gesù morto e risorto. Essi sono ora presenti in tante parti del mondo come artefici di incontri carichi di umanità, sorgenti di liberazione, artisti di responsabilizzazione.Quanto Papa Francesco scrive sui sacerdoti missionari del perdono è certamente riferito anche a noi come operatori di misericordia. Lo possiamo essere a tre livelli (dentro le vec-chie e nuove opere di misericordia…) e precisamente: a livel-lo personale, familiare, comunitario e sociale.

LIVELLO INDIVIDUALE — PERSONALEIl cristiano è missionario di misericordia con la propria pre-ghiera, con opere un po’ nascoste (segrete: «Non sappia la destra ciò che fa la sinistra»). Penso ai problemi delle nuove e vecchie povertà, quali l’alcolismo, l’edonismo, la droga, la disoccupazione, le malattie croniche e terminali, quelle psi-chiche e ludopatiche, l’emergenza dei profughi, la schiavitù di denaro — consumismo — materialismo — capitalismo. Personalmente uno cerca e si impegna ad andare controcor-rente, anche rischiando molto… Una persona da sola può essere tentata dalla presunzione che basti una certa “buona volontà”. Ma poi si lamenta che la gente non sia così. Pri-ma bisogna che uno, nel suo individualismo, non cada in qualche ambiguità (“Questo uomo mi è simpatico e allora l’aiuto; l’altro no”). Non è sempre detto che poi uno sappia superare le delusioni e l’insuccesso. Dove sta allora il se-guace di Gesù nelle inevitabili prove? Deve fare tutto lui o si affida a un “altro”?

LIVELLO FAMILIARELe precedenti scelte, e poi opere compiute in famiglia e con altre famiglie, sono invece un segno visibile e luminoso che ri-flette la luce di Cristo perché illumini tutta la casa. Non si trat-ta di essere i migliori di tutti, i migliori che hanno la soluzione di tutto o che vincono il male di tutto il mondo e nella Chiesa.

Proprio perché Gesù non è dato per scontato o superato, il cristiano riprende e continua il suo essere missionario. La so-cietà, la politica, l’Europa non permettono sempre la manife-stazione di queste scelte familiari. Tutti sappiamo quali ideo-logie false e libertarie moltiplicano tanti misfatti.

LIVELLO ECCLESIALE E SOCIALESappiamo come non sempre è possibile essere missionari di solidarietà e di gratuità, di impegno in difesa della vita umana nascente o terminale, di denuncia della maternità surrogata, di difesa del matrimonio unico, indissolubile, fecondo contro altre realtà illusoriamente libere, etc… L’Europa e le sue Isti-tuzioni troppe volte accusano l’Italia di essere “in ritardo” su queste tematiche che evocano spesso falsi diritti umani.

CONCLUSIONEDopo aver scritto queste righe riconosco che ho trascurato, invece, quanto siamo chiamati a riprendere, in modo essenzia-le, di ciò che il Papa continua ad annunciare e a testimoniare, anche con i suoi numerosi e diversi gesti comunitari e sociali.

Don Luigi

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COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA3

PER RIFLETTERE

UN DOVEROSO RINGRAZIAMENTOE qualche desiderio ancora da esaudire

Il 4 maggio scorso, giorno dei miei primi e… unici ottant’an-ni (infatti è impossibile che ce ne siano altrettanti…) ho rice-

vuto un caloroso abbraccio dalla Comunità che mi ha lasciato senza parole. Ora, ripresomi dallo “stordimento”, vorrei rin-graziare tutti, da quelli presenti quella sera a quelli che non c’erano ma che ho sentito vicino. Mi avete fatto doni belli, originali e utili, anche per aiutare chi è in difficoltà. Di questo vi sono molto riconoscente.Ma ho altri due regali che mi piacerebbe ricevere perché sa-rebbero di grande consolazione per un prete. Regali che dal punto di vista economico non costano nulla, ma che richiedo-no fatica ed impegno.Il primo di questi regali è vedere il ritorno a Gesù di tanti ra-gazzi, giovani e adulti che, dopo un promettente inizio di vita cristiana, si sono raffreddati lungo il cammino della vita.Il secondo è quello di poter vedere una vera comunione tra coloro che sono impegnati nella Comunità. È quello che ha chiesto anche Gesù ai suoi: «Da questo capiranno che siete miei discepoli: se vi amerete gli uni gli altri come io ho ama-to voi». La prima missione di una Comunità cristiana non è quella di una efficienza organizzativa, pur utile e preziosa, e neppure quella di ottenere brillanti risultati a livello sportivo, pur apprezzabili e gratificanti. È quella invece di dare una vera testimonianza di comunione. Anche il prete è mandato a una Comunità con questo scopo: annunciare la Parola, celebrare i Sacramenti, spronare alla Carità. È stata anche l’ultima pre-ghiera rivolta da San Giovanni XXIII sul letto di morte quel 3 giugno 1963 quando ripeteva fino all’ultimo respiro: «Ut unum sint» («Affinché siano uniti»).Non sono regali facili da ottenere quelli che ho chiesto, per-ché il Maligno farà di tutto per impedirli. Per aiutarci in questa difficile impresa propongo una favoletta che può aiutarci a capire lo stile da assumere per arrivare a questo traguardo.«Un’estate una famiglia di ricci venne ad abitare nella fore-sta. Il tempo era bello, faceva caldo, e tutto il giorno i ricci si divertivano sotto gli alberi. Folleggiavano nei campi, nei dintorni della foresta, giocavano a nascondino tra i fiori, ac-chiappavano mosche per nutrirsi e, la notte, si addormenta-vano sul muschio presso le tane. Un giorno videro una foglia

cadere da un albero: era autunno. Giocarono a rincorrere la foglia, dietro le foglie che cadevano sempre più numerose; ed essendo le notti diventate un po’ più fredde, dormivano sotto le foglie secche. Faceva però sempre più freddo. Nel fiume a volte si formava il ghiaccio. La neve aveva ricoperto le foglie. I ricci tremavano tutto il giorno e la notte non pote-vano chiudere occhio, tanto avevano freddo. Così una sera decisero di stringersi uno accanto all’altro per riscaldarsi, ma fuggirono ben presto ai quattro angoli della foresta: con tutti quegli aghi si erano feriti il naso e le zampe. Timidamente, si avvicinarono ancora, ma di nuovo si punsero il muso. E tutte le volte che uno correva verso l’altro, capitava la stessa cosa. Era assolutamente necessario trovare un modo per stare vi-cini: gli uccelli si tenevano caldo l’uno con l’altro, così pure i conigli, le talpe e tutti gli animali. Allora, con dolcezza, a poco a poco, sera dopo sera, per potersi scaldare senza pungersi, si accostarono l’uno all’altro, ritirarono i loro aculei e, con mil-le precauzioni, trovarono infine la giusta misura. Il vento che soffiava non dava più fastidio; ora potevano dormire al caldo tutti insieme» (da Bruno Ferrero, Il canto del grillo, Torino, El-ledici, pag. 54).Gesù direbbe: «Chi ha orecchi intenda».

Don Angelo

«DA QUESTO CAPIRANNO CHE SIETE MIEI DISCEPOLI:

SE VI AMERETE GLI UNI GLI ALTRI

COME IO HO AMATO VOI»

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COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA4

VERSO L’ORDINAZIONE DI DON GIUSEPPE

Ordinazione Presbiterale per l’imposizione delle mani di

Prima Messa dei novelli sacerdoti della Fraternità S.Carlo

Serata in preparazione alla Prima Messa: compieta, adorazione eucaristicae breve intervento da parte di don Giuseppe.

“S.Cecilia” e tutti i sacerdoti concelebranti

Lu 16.30 - 18, Ma 18 -20, Me 9 - 11, Ve 16.30 - 18, Sa 9 - 11

i proventi saranno indirizzati alla parrocchia spagnola di Fuenlabrada dove opera don Giuseppe.

Pubblichiamo l’ultima lettera inviata da don Giuseppe agli amici più cari e che la famiglia ha desiderato far conoscere alla intera nostra Comunità Pastorale che, grata al Signore per il dono pieno di una nuova vocazione sacerdotale, ne gioisce, scorgendovi anche il frutto di tante preghiere, sacrifici e testimonianze. (E.N.)

Carissimi amici,era da molto tempo che desideravo scrivervi. Ormai

manca pochissimo tempo all’ordinazione sacerdotale! Vivo questo momento con grande attesa e trepidazione.In questi mesi sono successe molte cose, mi limito a raccon-tarvi le due che maggiormante mi hanno colpito.Il fine settimana del ponte di maggio siamo andati insieme ai ragazzi di Gs (che insieme a Tommaso seguo) in una casa nella Sierra di Madrid, un posto veramente stupendo. L’obiettivo della convivenza era studiare. Insieme a noi sono venuti alcuni giovani di altri gruppi, che negli ultimi mesi abbiamo cono-sciuto e ai quali i ragazzi si stanno affezionando; in totale era-vamo una quarantina di persone. Personalmente sono partito con grande entusiasmo, soprattutto desideravo approfittare del tempo della convivenza per conoscerli meglio, per stare con loro. Sono stati giorni stupendi, i ragazzi sono tornati con-tenti e io più di loro.Il nostro desiderio era che potessero vedere che la vita è una e che si possono vivere tutti gli aspetti della vita nella stessa maniera: lo studio, il gioco, il calcio, la cucina e addirittura la preghiera. Vedo in loro una profonda divisione e il fatto che possano incominciare a vivere, o per lo meno a intravedere, la bellezza di questa unità mi pare un’esperienza importante. A tutto questo si aggiunge il nostro desiderio di testimoniare loro che la vita con Gesù è molto più bella, ti fa vivere meglio e ti fa godere di tutto quello che può succedere. A questo stiamo educando loro; ci vuole tempo e soprattutto pazienza, ognuno ha la sua storia e i suoi tempi. Tutti noi della casa dedichiamo ai giovani moltissimo tempo, parliamo tanto di loro nelle nostre conversazioni, cerchiamo innanzitutto di co-noscerli e di aiutarli, di trovare strade per coinvolgerli nella nostra vita. Mi accorgo sempre di più che la fede prima di ogni discorso è l’incontro con una persona che mi ama e che inspiegabilmente mi preferisce, da qui nasce tutto. L’interesse che alcuni, molti anni fa, hanno avuto per me cerco di viverlo con loro.Tutto questo sarebbe impossibile senza la preghiera e il silen-zio. Senza queste due dimensioni della vita il nostro andare incontro alle persone sarebbe vuoto, senza contenuto e so-prattutto si correrebbe il grave rischio di portare alla gente

solamente se stessi. Il risultato di questo è sempre la tristezza, una profonda insoddisfazione e una pretesa verso la gente. Il silenzio che facciamo tutte le mattine (quasi due ore) mi permette innanzitutto di riscoprire l’importanza e la bellezza del rapporto con Dio, mi permette di vivere quello che poi proponiamo alle persone che ci incontrano, bambini, ragazzi, adulti ecc…. Non posso proporre quello che io non vivo, o per lo meno che tento di vivere.La seconda cosa che vi racconto riguarda la vita della casa, che di tutti i mesi passati in Spagna è il fiore più bello, dal quale tutto sgorga. Dio ci sta facendo il dono di poter vivere una profonda e sincera amicizia, fatta di allegria e di corre-zione reciproca. Come vi dicevo prima passiamo moltissimo tempo insieme e questo ci piace molto, se qualcuno ci invita cerchiamo di andare tutti e quattro, per lo meno in due, e

LA FEDE, PRIMA DI OGNI DISCORSO, È L’INCONTRO CON UNA PERSONA CHE MI AMA E CHE INSPIEGABILMENTE MI PREFERISCETra i giovani in attesa dell’ordinazione

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COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA5

VERSO L’ORDINAZIONE DI DON GIUSEPPE

Sabato 25 giugno 2016, nella Basilica Papale di San Giovanni in Laterano a Roma, alle ore 15.30 ci sarà

l’Ordinazione Presbiterale di don Giuseppe Cassina per l’imposizione delle mani di S. Ecc. Mons. Massimo Ca-misasca, Vescovo di Reggio Emilia-Guastalla.Don Giuseppe è un nostro concittadino cresciuto nella parrocchia di Santa Maria Nascente. Nato a Desio il 27 gennaio del 1985, ha frequentato la scuola materna San Giovanni XXIII e la scuola elementare Armando Diaz di Meda. Ha studiato alle Medie Inferiori della Scuola Pier Giorgio Frassati di Seveso e alle Medie Superiori del Li-ceo linguistico Marcello Candia di Seregno. Ha frequen-tato poi l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, facoltà di Arte, dove si è laureato, dopo la specialistica, in Storia dell’Arte nel dicembre del 2009. Nello stesso anno, nel mese di settembre, è entrato nel Seminario di Roma della Fraternità Sacerdotale dei Missionari di San Carlo Borromeo.Ha compiuto tutto il percorso dei sette anni degli studi teologici, compreso l’anno di Missione, che ha passato nella città di Novosibinski nella Russia Siberiana.Attualmente è in missione in Spagna nella parrocchia di San Juan Bautista della città di Fuenlabrada (Madrid), diocesi di Getafe.Una delegazione della nostra Comunità parteciperà alla sua ordinazione in occasione del pellegrinaggio giubi-lare a Roma del 23 — 26 giugno prossimi.

lo stesso se invitiamo qualcuno in casa. Essendo tutti molto giovani ci aiutiamo, ci cerchiamo e condividiamo giudizi, per leggere meglio una situazione che viviamo in parrocchia o per aiutare nel migliore dei modi le persone che ci chiedono un aiuto. Condividere ogni aspetto della vita è ciò che vogliamo. Desideriamo che la missione, anche per quanto riguarda le responsabilità personali che ognuno di noi ha, nasca dalla co-munione, dalla vita della casa, dando il giusto spazio ai talenti o alle idee che ognuno di noi ha. Il fratello è un grande aiuto, soprattutto nei momenti di correzione reciproca; mi accorgo che è qualcosa d’indispensabile, anche se nello stesso tempo è doloroso! Il rapporto con quelli che vivono con me mi aiuta a fare in modo che il rapporto con il Signore sia il meno astrat-to possibile; rispondere a loro, accettare le loro correzioni o correggere è la strada migliore per conoscermi e conoscere chi è Dio! È vertiginoso, ma nello stesso tempo profonda-mente vero. Dio si fa conoscere, ci viene incontro attraverso la realtà e le persone che ci circondano.In poche parole, sono contento e felice di stare qui. Lenta-mente mi sto innamorando di questa terra fantastica e del popolo che ci è affidato.Vi abbraccioPregate per me

Beppe, Fuenlabrada, 19 maggio 2016

BIOGRAFIA DI DON GIUSEPPE CASSINA

Sabato 27 giugno 2015, don Giuseppe riceve il diaconato nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma

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COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA6

SANTUARIO DI S. PIETRO DA VERONA - CALENDIMAGGIO 2016

MONS. AUDO, VESCOVO DI ALEPPO, TESTIMONE DELLA PERSECUZIONE DEI CRISTIANI IN SIRIA La resistenza di un popolo

In vista della festa patronale di Calendimaggio, il Rettore don Alberto Lolli ha invitato sul luogo del martirio di S. Pie-

tro da Verona il vescovo di Aleppo (Siria), S.E. mons. Antoine Audo, presidente della Caritas siriana, testimone di barbarie indicibili e di fedeltà eroica a Cristo nel suo martoriato Paese. L’evento è stato preparato con cura e il presule è giunto ac-compagnato da Alessandro Monteduro, direttore della Fon-dazione pontificia Aiuto alla Chiesa che soffre.Il Santuario, per l’occasione, era uno splendore: l’altare mag-giore indossava la tovaglia di pizzo più bella e i reliquiari d’ar-gento di S. Ambrogio e S. Carlo e dei S.S. Gervaso e Protaso, a forma di busto, vegliavano presso il tabernacolo invitando al raccoglimento e alla preghiera. Entrare nel Tempio era come immergersi in un mare rosso vivo come il sangue del Santo che veniva solennemente venerato, dei cristiani uccisi in Siria e di tutti i nuovi martiri: rossa era la stoffa ricamata delle balaustre, rosso il prezioso drappo del pulpito da cui il Vangelo sarebbe stato proclamato dal Rettore, come in Duomo quando presie-de l’Arcivescovo; di rosso smagliante erano le composizioni floreali che ornavano l’altare maggiore, quello delle reliquie, l’ambone e la mensa; rossi i paramenti preziosi delle solennità. L’intenso profumo di nardo sublimava il Santuario e avvolgeva, come rito di purificazione, i fedeli stipati in tutti gli spazi.L’atteso Pastore, venuto dal Medio Oriente insanguinato, avan-zava benedicendo, visibilmente emozionato. Don Alberto gli ha rivolto un saluto vibrante di commozione e devozione:«Carissimo padre e Vescovo Antoine, benvenuto in questo luo-go di memoria e di fede. Qui la vita di un santo ha contagiato la vita di un assassino e racconta ancora a noi oggi che il bene vince il male […], che l’incredulità è vinta dalla fede. Carissimo padre e Vescovo Antoine, la vicenda di questi due uomini ci riporta drammaticamente a quello che il tuo popolo sta viven-do in questi anni di morte e paura, in queste ore nefaste, dove la spada sembra prevalere. Eppure, da questo piccolo angolo di mondo, non solo si fa sentire il clamore della furia umana insieme alle grida degli oppressi, ma con la tua presenza oggi sentiamo anche la tenacia di uomini e donne che con la loro

presenza ci consegnano il miracolo di un popolo che risorge dalle ceneri. Questa è la resistenza! Questo è il bene che vince sul male!». E con ammirazione ha proseguito: «Allora resisti! Resisti, perché chi perseguita i Cristiani perseguita Cristo! […] Oggi scegliamo di essere tuoi compagni di cammino, capa-ci di percorrere le strade di una nuova umanità per suggerire, qui nel nostro mondo, una parola “diversa”, che voi ci state insegnando! Quella pronunciata da tanti martiri, come Pietro da Verona, e da tanti uomini, donne e bambini siriani che han-no creduto alla forza dell’amore, facendoci orgogliosi di poter dire: “Noi siamo un popolo! Noi siamo Cristiani!”».

Il Vescovo ha presieduto la Celebrazione eucaristica e nell’O-melia (riportata di seguito) ha raccontato il calvario del suo po-polo e la determinazione di rimanere in Siria come presenza cristiana. Nel profondo silenzio che ha seguito le sue parole è stato inevitabile il confronto con il “nostro” essere cristiani oggi in Italia, dove si fa festa per l’approvazione di leggi anticristiane: il paragone è decisamente a nostro svantaggio! La Santa Messa è proseguita con intensa partecipazione dei fedeli. Tantissimi si sono accostati all’Eucaristia, mentre la Cantoria aiutava il cuo-re nel rendimento di grazie. Terminata la funzione, Alessandro Monteduro, appena rientrato dall’Iraq, ha dato cifre terribili re-lative alla persecuzione dei Cristiani nel mondo: circa duecento milioni! Ha riferito sinteticamente delle situazioni drammatiche delle famiglie, delle sofferenze di bambini e anziani personal-mente incontrati nei giorni precedenti; ha poi lasciato la parola ancora al Vescovo di Aleppo per la testimonianza finale, che ha raccontato il lavoro instancabile della Caritas siriana nell’opera di soccorso e ha denunciato l’indifferenza totale degli Organi-smi Internazionali. Ha ricordato che la loro sopravvivenza fino ad oggi è dovuta esclusivamente agli aiuti inviati dalle Chiese delle Nazioni europee. Ha confermato che la scomparsa della Chiesa Cattolica in Siria sarebbe una grave perdita anche per i musulmani e per tutto il mondo. Ha ricordato che la Siria ha solo sei vescovi che insieme garantiscono continuità di ministe-ro e di servizio per la resistenza della popolazione, che ha perso sette dei ventitre milioni iniziali a causa del terrorismo islamico e delle lotte tra gruppi musulmani. Ha concluso dicendo: «Chie-diamo giustizia, corretta informazione e che non si permetta la distruzione della Siria, né l’esodo dei Cristiani per compiacere le Potenze e gli interessi economici dei potenti. Malgrado non ci sia acqua né lavoro, noi, vescovi e sacerdoti, continuiamo a resistere per dare speranza e vita alla nostra gente, affinché i Cristiani rimangano uniti in patria e nel mondo».Grazie, carissimo padre e Vescovo Antoine, per la tua testi-monianza! La porteremo nel cuore e ti accompagneremo ogni giorno con la preghiera.

Cesarina Ferrari Ronzoni

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COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA7

SANTUARIO DI S. PIETRO DA VERONA - CALENDIMAGGIO 2016

LA TESTIMONIANZA DI SANGUE DI UN POPOLO RADICATO NELLA FEDE NELLA SEQUELA DI CRISTOAnche il popolo siriano scrive “Credo” con il sangue del proprio martirio

«[…] Ringrazio don Alberto che, acco-gliendomi oggi, mi dà la possibilità di pregare con voi. Questo mi provoca una commozione profonda e mi testimonia che, quando si perde tutto, rimane la Chiesa e possiamo ogni tanto ritrovarci tutti insieme, pregare e fare l’esperienza della salvezza che nostro Signore ci dona. Anche oggi non siamo senza aiuto, non siamo soli: c’è il Corpo Santo di Cristo che ci porta, c’è la storia dei martiri e dei Santi che ci accompagna. Tutto questo veramente mi dà il coraggio di continua-re il mio servizio di Vescovo. […]Vorrei condividere con voi le sensazioni che mi arrivano da questa festa di S. Pie-tro da Verona. Ho saputo che è stato ucci-so con un colpo di spada sulla testa e poi ha preso il suo sangue colato a terra e ha scritto: “Credo”. Questo è vero simbolo del cristiano: egli “semina” la sua fede con l’esperienza del martirio che è espe-rienza di vita. La fede non è affermazione di dogmi: la fede si vive. Cristo è presen-te nella nostra vita quotidiana e, se vivia-mo con Cristo un rapporto di verità, Egli rimane e ci dà la possibilità di continuare a testimoniare. Chiedo la grazia di essere cristiani veri che, quando parlano, dicono la verità con profonda convinzione. Que-sta è la nostra esperienza cristiana in Siria e nel Medio Oriente, in mezzo ad una maggioranza musulmana che cerca la propria strada. In questo mondo moder-no abbiamo la responsabilità, la grazia di parlare in verità, di essere noi stessi e di dare testimonianza anche quando sia-mo minacciati, anche se è richiesta una testimonianza di sangue come vediamo oggi. Allora in questa Festa chiedo una particolare grazia per me e per voi: esse-re cristiani! Questo vuol dire esserlo fino alla fine; questo atteggiamento di verità, di non avere paura e di dire la verità, di rendere testimonianza a Gesù dà senso, dà gioia. Questo rimane!!! Ascoltando nella lettura degli Atti degli Apostoli la

confessione di S. Paolo, ho pensato che anche Paolo era presente al martirio di Stefano; a come la fede sia la forza vitale di Stefano e sia passata da Stefano a Pa-olo e anche a Simone; a come la morte di Santo Stefano sia esattamente ugua-le all’esperienza di Pietro da Verona nel rapporto con colui che l’ha ucciso, ma anche nell’esperienza di conversione e cambiamento totale di vita. Credo che questa conversione sia il cuore della no-stra fede. Non c’è vera vita cristiana senza questo cammino di conversione […]. Per scoprire Cristo, per sapere quello che non sappiamo occorre la richiesta. Così chiediamo ed io prego sempre il Santo Spirito: “Aiutami per seguire il Cristo nel-la realtà quotidiana e non soltanto nella verità storica dell’Incarnazione […], in ogni persona che aspetta, che cerca Cri-sto per diventare figlio di Dio ed essere immagine di Cristo”. Prego anche: “Dio, aiutami a scoprire Cristo nel mondo!”. […] Dobbiamo anche chiedere questa grazia: “Santo Spirito, aiutaci a vedere i segni della presenza e della salvezza di Cristo al cuore di questo mondo, al cuore di queste nazioni!”. E se questo mondo dell’Islam oggi è violento, noi cristiani non dobbiamo avere paura, ma coraggio e fiducia radicati nella fede, nella sequela di Cristo! Sull’esempio di S. Pietro mar-tire scriviamo “Credo” nel sangue con un’esperienza viva e la testimonianza concreta di un incontro personale con Cristo morto e risorto. Chiediamo a Lui la grazia di ascoltare la parola di Dio e chiedere conversione e cambiamento. Soltanto lo Spirito Santo ci dà questa possibilità e questa Festa è un momento

di grazia e di amore. Ad Aleppo ascolto sempre la voce dei giovani che partono perché non c’è lavoro, per non rischiare di morire, per cercare sicurezza, per scap-pare dalla povertà presente dappertutto. […] Non hanno più amici perché tutti sono partiti e anch’essi vogliono andare in Australia, in Germania. È un fatto che si ripete ogni giorno. Nello stesso tem-po, per esempio nella Settimana Santa e a Pasqua, ad Aleppo abbiamo fatto l’e-sperienza di vedere le chiese tutte pie-ne, un’esperienza di speranza: eravamo di nuovo tutti insieme per celebrare la Pasqua di Cristo con fiducia, con grande gioia ed è paradossale che, malgrado siamo rimasti in pochi, possiamo radu-narci insieme, pregare insieme, avere un atteggiamento di solidarietà, di carità. E facciamo “esperienza” — non è que-stione di numero, ma una testimonianza — “della verità” della preghiera e della fede, ricordiamo l’importanza del condi-videre insieme la presenza “viva” della nostra fede. […]Fratelli e sorelle, oggi iniziamo il mese di maggio: in Siria in questo mese celebria-mo con grande gioia la Santa Madre di Dio e diciamo il Rosario, cantiamo le Li-tanie. Le chiese sono piene e chiediamo il soccorso della Santa Vergine. Personal-mente credo che la pace verrà per Sua intercessione. Le donne siriane indossa-no un abito di colore blu per indicare che sono sotto la Sua protezione. […]Chiediamo anche a S. Pietro da Verona una grazia particolare per continuare il nostro cammino e per poter scrivere an-che noi con fede e con il sangue “Credo”!Vi ringrazio per l’accoglienza». •

L’OMELIA DI S.E. MONS. ANTOINE AUDO, VESCOVO DI ALEPPO (SIRIA)

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COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA8

FESTA PATRONALE PARROCCHIA MADONNA DI FATIMA

FESTA MADONNA DI FATIMAUna settimana densa di incontri, preghiera, musica e allegria

La festa della nostra Parrocchia è iniziata giovedì 05 mag-gio, solennità dell’Ascensione, con la Santa Messa e la se-

guente adorazione del SS. Sacramento. Invitati speciali della serata i bambini che pochi giorni prima avevano celebrato la Prima Comunione, che hanno quindi avuto la possibilità di accostarsi per la seconda volta all’Eucarestia in un momento così particolare.Bambini ancora protagonisti sabato 06 maggio: dopo la tra-dizionale biciclettata per le vie del quartiere, tutti in Oratorio per un pomeriggio di giochi organizzati dalla nostra Società Sportiva: nei vari stand preparati nel campo da calcio ragazzi di ogni età si sono cimentati in sfide ai rigori, gimkana, tiro ai barattoli con palline, freccette e tiri liberi… il tutto sotto l’im-peccabile guida dei nostri allenatori, a cui va un doveroso rin-graziamento!!! Alla sera, invece, chi ha gustato i deliziosi piatti della nostra cucina ha potuto godere della musica del gruppo Geriatrix & Friends, che ha allietato la festa con successi vecchi e nuovi, e delle opere del pittore Graziano Ferrari, esposte sa-bato e domenica nella saletta adiacente al Salone Polivalente: meraviglie che hanno lasciato a bocca aperta tutti i visitatori!Clou della festa la giornata di domenica: l’energia ha iniziato a farsi sentire fin dalle prime ore del mattino, quando un buon gruppo di ragazzi si è diretto alla Chiesa del quartiere Gorla di Milano (precedente parrocchia di Don Angelo) per accende-re la fiaccola votiva da portare a ritmo di corsa fino alla nostra parrocchia. Con fatica, sudore ma anche risate, divertimento ed entusiasmo, i ragazzi hanno corso fino a Meda Sud e hanno ac-cesso il fuoco simbolico davanti alla nostra Chiesa prima della Santa Messa solenne delle ore 11. La festa è poi proseguita con il tradizionale pranzo in grande stile organizzato dal Gruppo Cucina, che con dedizione e impegno ha preparato un menu coi fiocchi, coronato dalle grandi torte per festeggiare l’ottante-simo compleanno di Don Angelo e il cinquantesimo anniversa-rio di ordinazione sacerdotale di Don Luigi. Il pomeriggio è poi trascorso tra gioia e risate grazie ai giochi di cortile organizzati sempre dalla Società Sportiva (tiro alla fune, bandiera, corsa nei sacchi, palla tra due fuochi, …) e alla maestria di due abilissimi trucca-bimbi e del nostro immancabile clown, che ha realizzato animali di ogni tipo con semplici palloncini... divertimento assi-curato! Prima di cena altro momento musicale: la Santa Cecilia Junior Band ha animato l’atmosfera in oratorio con brani di vario genere, dimostrando le grandi doti di questi piccoli orchestrali. La sera di nuovo tutti a “leccarsi i baffi” in Salone per la cena e poi di nuovo giochi con il Cruciverbone finale e l’estrazione dei numeri vincenti della sottoscrizione a premi.Per tutto il weekend il banco vendita ha offerto a chi ne ha saputo apprezzare il valore oggetti di ogni tipo (libri, abiti, gioielli, fiori, …), mentre la pesca di beneficenza ha attirato grandi e piccini con i suoi ricchi premi.A chiudere la settimana di festa due momenti di intensa spi-ritualità: la S. Messa a suffragio dei defunti della Parrocchia di giovedì 12 maggio e la S. Messa seguita dalla processio-ne con la statua della Madonna di venerdì 13 maggio, an-

niversario della prima apparizione della Madonna di Fatima: la recita del Santo Rosario intervallata da brani suonati dalla Banda Santa Cecilia ha accompagnato il percorso attraverso le vie del nostro quartiere fino all’arrivo in Chiesa, dove don Piero ha concluso la funzione con una benedizione solenne.Sono state giornate di vera festa, favorite da un caldo sole pri-maverile e rese speciali da quanti hanno collaborato alla loro realizzazione… nulla sarebbe potuto andare meglio di così!

Daniela e Valentina

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COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA9

Chi quest’anno ha organizzato la nostra festa patronale ha pensato

di farci un regalo speciale: due mo-menti di toccante riflessione a cavallo tra attualità, fede e storia.Nelle serate di venerdì 06 e lunedì 09 maggio abbiamo infatti posto il nostro sguardo sul mondo delle carceri gra-zie alla meditazione di don Augusto Panzeri, cappellano della casa circon-dariale di Monza, e alla testimonianza di Franco Bonisoli, brigatista poi dis-sociatosi, che si è raccontato di fronte a un salone gremito di ascoltatori at-tenti e partecipi.Don Augusto Panzeri ha posto l’ac-cento sul tema della sofferenza che il reato reca alle persone. Spesso i dete-nuti, soprattutto se tossicodipendenti, vedono solo la sofferenza legata a se stessi e alle loro famiglie, alla loro vita da reclusi, lontano dagli affetti e dalla libertà, ma perdono di vista il dolore provato dalle vittime e dai loro cari, rendendo così banale il male. Anche Bonisoli ha dato il suo sguardo sul tema delle vittime, che agli occhi del brigatista erano viste come simboli,

ruoli, funzioni, a cui veniva negata l’u-manità, così come veniva negata l’u-manità anche della persona stessa che compiva il reato perché non veniva più riconosciuta l’umanità che si aveva di fronte. Rivelatore per l’ex brigatista è stato il contatto con la normalità e con le persone della vita reale, quando gli è stato concesso il passaggio dal car-cere duro a un regime carcerario meno rigido: in questo modo ha avuto la possibilità di dialogare con le istituzio-ni e con la società carceraria e civile, ricostruendo così legami che prima erano spezzati.Quello per cui don Panzeri lavora e combatte ogni giorno è risvegliare nelle persone la nostalgia e il senso del bene, per riportare a galla il ricordo e il desiderio di rapporti veri. Ciò che può aiutare anche in questo caso è il confronto con l’esterno, richiesto spes-so dai detenuti stessi. Ma per alcuni di loro, una volta fuori dal carcere, è difficile mantenere la libertà, perché per i detenuti non è semplice ristabi-lire dei legami positivi e reinserirsi nel mondo del lavoro. La scuola carcera-

ria non è sempre frequentata con im-pegno e costanza e questo non faci-lita l’acquisizione di competenze da spendere nella vita reale: è più facile ricreare la vita di strada all’interno della casa circondariale, che studiare e costruirsi una possibilità di riscatto. E allora è necessario un cambiamen-to sia nel regime carcerario, sia nella mentalità di ciascuno di noi, ma que-sto non potrà avvenire se si continuerà a pensare al carcere solo come a un mondo a parte, lontano dalla vita. In-vece l’incontro con l’altro libera, allevia le sofferenze delle vittime e disarma chi ha commesso il reato, come ha rac-contato Bonisoli in riferimento alle sue esperienze di dialogo con le famiglie delle vittime delle violenze brigatiste.Come ha ricordato don Panzeri, la morte è morte, è male per entrambe le parti e bisogna avere il coraggio di pregare per tutti, senza distinzioni e differenze, per andare oltre, per non essere più legati al passato e guardare così al futuro.

Veronica

MISERICORDIA E PERDONO: DUE SERATE DI MEDITAZIONE E APPROFONDIMENTO

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DOMENICA 22 MAGGIO - ORATORIO IN FESTA

FESTA CHIUSURA ATTIVITÀ DELLA PASTORALE GIOVANILEDomenica 22 maggio i giochi illuminati dal sole all’oratorio di San Giacomo

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DOMENICA 22 MAGGIO - ORATORIO IN FESTA

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ADOLESCENTI

Qual è il tema di quest’anno dell’O-ratorio feriale? La proposta educa-

tiva promossa dalla Fondazione Oratori Milanesi ha come titolo Perdiqua — Si misero in cammino: attraverso l’espe-rienza dell’Esodo del popolo di Israele potremo capire che la vita ci mette in cammino e ci chiede ogni giorno di non arrenderci, perché c’è chi percorre la strada con noi.Venerdì 20 maggio io ed altri ragazzi in qualità di animatori siamo andati a Mila-no con il treno per assistere alla presen-tazione del tema. Partendo dai Navigli e giungendo fino al Duomo, abbiamo percorso le vie del centro lungo un iti-nerario in più tappe che ha evocato il viaggio del popolo di Israele. Abbiamo, quindi, attraversato simbolicamente i luoghi percorsi dal popolo di Israele

Tutti quei ragazzi riuniti insieme sotto la Madonnina della Cattedrale erano lì con l’obiettivo di rallegrare l’estate di tutti i bambini e rendersi disponibili ad educarli e accompagnarli in un viaggio in cui non dobbiamo avere paura, per-ché nel cammino siamo guidati: c’è chi ci precede e ci sta accanto per dirci in ogni occasione: «Perdiqua».Zaino in spalla e… un po’ stanchi siamo ritornati a casa, ma il nostro viaggio è appena iniziato!

Vittoria

Il 20 maggio 2016 l’oratorio di Meda e altri della nostra Diocesi si sono ritro-

vati a Milano per un percorso divertente ma allo stesso tempo formativo riserva-to agli animatori dell’ormai imminente Oratorio estivo.Il tema di quest’anno è Perdiqua — Si misero in cammino e si basa sul viaggio degli Ebrei che scapparono dall’Egitto guidati da Mosè per arrivare alla Terra Promessa.La nostra esperienza era divisa in due parti: nella prima — un itinerario dalla Darsena al Duomo — abbiamo attraver-sato cinque ambientazioni che rimanda-vano ai luoghi che gli Ebrei hanno per-corso per arrivare alla Terra Promessa; nella seconda — alla sera in Piazza Duo-mo — abbiamo ballato, cantato e, per concludere al meglio, abbiamo ascol-tato i consigli dell’Arcivescovo Angelo Scola, che ci ha parlato del nostro ruolo all’Oratorio estivo, importante sia per le famiglie, sia per i ragazzi di tutte l’età.Questa esperienza per me è stata mol-to bella perché ho conosciuto altri ra-gazzi come me e ho ampliato le mie conoscenze sui compiti dell’animatore. Colori, musica e armonia si liberavano nell’aria come una sinfonia e le parole ci sfioravano come una dolce brezza d’e-state. È stata un’esperienza che consi-glio a tutti i futuri animatori!

Susanna e Irene

MILANO: TERRA PROMESSA PER UNA SERAGli animatori della nostra Comunità a Milano per la presentazione dell’Oratorio Feriale 2016

dall’Egitto alla Terra Promessa, oltre-passando il Mar Rosso, vivendo l’espe-rienza del deserto, lasciandoci orientare e guidare dalla presenza di Dio sul mon-te. In ogni tappa gli animatori ci hanno proposto momenti di riflessione, balli e simpatiche scenette!In piazza Duomo è stato organizzato lo spettacolo conclusivo. Tutti i ragazzi, se-guendo gli animatori sul palco allestito davanti alla Cattedrale, erano invitati a cimentarsi in tanti nuovi balli tra cui, ovviamente, la sigla di questo Oratorio estivo. Questa canzone ha caratterizza-to tutto il nostro cammino. Gli animatori che abbiamo incontrato nelle diverse tappe l’hanno ballata tante volte, ma sempre con molta energia. Tanto atteso è stato l’arrivo dell’Arcivescovo di Mila-no, il cardinale Angelo Scola, e con sor-presa sul palco è salito anche Javier Za-netti, uno dei più grandi giocatori della storia dell’Inter, che ci ha fatto gli auguri per questo Oratorio feriale.Nel momento di preghiera finale l’Ar-civescovo ha spiegato che il tema del viaggio, simbolo della vita, si può af-frontare in due modi: da pellegrini o da vagabondi. I vagabondi sono persone che vanno tanto per andare, presi da una attrattiva istintiva. I pellegrini invece sono persone che vanno verso una meta e l’uomo cammina bene solo quando sa dove andare. Durante un viaggio ci sono cose belle e meno belle, c’è il rischio, il pericolo, si incontrano gioie, dolori, angosce, speranze. L’importante è scegliere la strada dell’amore. Se uno non si lascia amare non impara ad ama-re. L’amore arriva quando si riconosce l’altro come altro e lo si lascia essere per quello che è. Bisogna imparare la stra-da dell’amore che si gioca nei rapporti quotidiani, in tutti i rapporti. Gesù ci ha amato dando la vita per noi. Imparan-do da questo amore, la vita diventa più bella. Il cardinale, poi, ha aggiunto: «Vi auguro che in ognuno di voi si faccia strada l’amore che è Gesù Cristo».È stato un momento molto piacevole.

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COSCRITTI CLASSE 1966

È da mesi che ci stavamo preparando a questo viaggio molto importante

per festeggiare i nostri cinquant’anni. Con grande impegno la nostra orga-nizzatrice, Marcella Rocca, ha provve-duto a prenotare l’udienza, organizzare il viaggio e il pernottamento e anche a preparare gli striscioni, di cui uno aveva la scritta: «La gioia se condivisa raddop-pia»: questo è stato lo spirito che ci ha accompagnati dal Santo Padre.Venerdì 13 maggio ci siamo ritrovati alla Stazione Centrale di Milano in ventisette (due ci avrebbero raggiunto in serata). Arrivati a Roma, io e altre cinque coscrit-te ci siamo recate in Prefettura per il ritiro dei biglietti, mentre gli altri hanno potu-to visitare la città. Era stato presentato un programma molto intenso per i tre giorni a Roma: tutto era facoltativo, tran-ne tre appuntamenti: la cena del venerdì sera, l’udienza del Papa e la Porta Santa.Sabato mattina 14 maggio ore 06,30 eravamo tutti pronti per andare in piaz-za San Pietro: l’emozione era forte e non ci siamo fatti intimorire dalla piog-gia. Come prima cosa Papa Francesco ha visitato gli infermi in aula Paolo VI, poi ha salutato i sessantamila pellegrini in piazza. Nel suo discorso Papa Fran-cesco ha spiegato che tra i vari aspetti della misericordia vi è la pietà, da non confondere con il pietismo. Ha fatto notare che oggi le persone hanno più compassione per gli animali, mentre si rimane indifferenti davanti alle soffe-renze dei fratelli. Un Papa semplice che dice la verità su quello che accade ai nostri giorni! È stato emozionante con-dividere l’udienza del Papa con gente di ogni nazionalità. Terminata l’udienza, nel pomeriggio attraversando via Con-ciliazione ci siamo recati per il pellegri-naggio alla Basilica di San Pietro, dove il nostro gruppo con una semplice cro-ce ha raggiunto la Porta Santa. È que-sto un segno che la misericordia è una meta da raggiungere e che richiede im-pegno e sacrificio.

MEDA66 FESTEGGIA I CINQUANT’ANNI A ROMA IN UDIENZA GIUBILARE DA PAPA FRANCESCOCondividere per raddoppiare

in assoluto, ma la sua gioia immensa è quella di far incontrare i coscritti che per vari motivi non si vedono da tanti anni o che hanno cambiato residenza, come la nostra coscritta Marila Meroni, che at-tualmente risiede in provincia di Vicen-za: si è unita a noi ed è stata felicissima di ritrovare tanti amici. Alcuni invece risiedono nei comuni limitrofi a Meda.Prossimo appuntamento la consueta cena a novembre. Per chi si volesse ag-giungersi a questo stupendo gruppo chiamare cel.3392918537

I coscritti classe ‘66 — Meda

Domenica 15 maggio abbiamo visitato le bellezze di Roma, rientrando a Mila-no stanchi ma contenti alle ore 21,10.

TESTIMONIANZE:

«Il piacere di condividere, ecco quale è stato il resoconto di questo viaggio. Seppur la vita di ognuno sia differente dagli altri, i momenti di condivisione hanno dispensato la gioia di far parte di un gruppo, di sentirsi uniti, accumunati dalla gioia della vista del Santo Padre».

Pierre Busnelli

«Mi è piaciuto molto il pellegrinaggio alla Porta Santa: siamo arrivati alle ore 17,00 in via Conciliazione, dove ci han-no dato una croce da portare ed un foglietto con le preghiere e le letture. Avevamo cinque stazioni: Deborah leg-geva le letture, poi ci siamo incammi-nate e Roberta ha iniziato ad intonare i canti e con gioia tutto il gruppo cantava e pregava. Avevo già provato questa esperienza col Decanato alla Porta San-ta di San Pietro Martire a Seveso con tutti i parroci, ma con i miei coscritti era totalmente diverso, più sentito».

Marcella Rocca

«Pellegrinaggio breve ma intenso, so-prattutto dal punto di vista spirituale, che ci fortificherà per i prossimi cin-quant’anni».

Luca Panzeri

«Sabato giornata ricca di emozioni, con i coscritti del ‘66 a piazza San Pietro in 4^ fila. Mentre passava il Santo Padre ho alzato le braccia per salutarlo; lo sti-mo moltissimo, è una persona semplice ed umile».

Tina Viganò

Marcella Rocca è da dieci anni che or-ganizza le cene della classe 1966 con la collaborazione di alcuni coscritti. Que-sto weekend è stato il più impegnativo

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ACLI MEDA

DOMENICA 29 MAGGIO - PROCESSIONE DEL CORPUS DOMINI

La processione eucaristica è un atto di fede che concorre a suscitare l’ade-

sione fedele del popolo di Dio al mistero della presenza e della misericordia del suo Signore.Quest’anno avremmo dovuto percorrere alcune vie della parrocchia di S. Maria Nascente. Il tempo inclemente ha però consigliato di svolgere la celebrazione all’interno della chiesa parrocchiale.È stato un momento intenso in cui siamo stati invitati all’adorazione, alla contemplazione e alla meditazione da-vanti al Santissimo Sacramento esposto sull’altare.I testi scelti per vivere questo incontro si sono collegati al cammino di grazia del Giubileo straordinario della Misericordia e al percorso di preparazione al XXVI Congresso Eucaristico Nazionale (Ge-nova 15 — 18 settembre 2016) dal titolo: «Nella tua misericordia a tutti sei venu-to incontro».Attraverso quattro indicazioni ci siamo così avvicinati a comprendere quanto «l’Eucaristia sia sorgente della missio-ne»:

• L’Eucaristia e la missione misericor-diosa del Figlio. In forza del sacramen-to del pane e del vino Gesù continua a donare la sua vita per l’umanità: dona se stesso. Di fronte a questo mistero di amore la ragione umana tocca la sua finitezza e si apre allo stupore ricono-scente e grato.

• L’Eucaristia, dono di misericordia. Il pane, di cui l’uomo può vivere, non può esser solo frutto dei suoi sforzi: il vero pane della vita può esser solo un dono che si riceve. Nell’Eucaristia riscopriamo, dunque, di essere poveri che vivono di un dono gratuito, il qua-le non rende inutile il nostro impegno, ma lo rende possibile e sensato.

• L’Eucaristia per una Chiesa in uscita. Come potrebbe l’amore di Dio essere testimoniato in un contesto di divisioni, di contese o di protagonismi? Per que-sto, se vogliamo che l’Eucaristia impri-ma alle nostre comunità un vero slancio missionario, è importante correggere l’individualismo religioso che ci insidia.

• Eucaristia sul mondo. Realmente l’Eu-caristia sa di cielo e sa di grano. Così

bisogna che sia anche il lavoro di ogni giorno: esso ha il sapore della fatica della terra, ma deve poter avere anche il sapore dell’amore con cui lo faccia-mo, collaborando con Dio al disegno immenso della creazione.

Con questo rito si sono concluse an-che le Giornate Eucaristiche, che erano iniziate la sera di giovedì, solennità del Corpus Domini, con la Messa celebrata in Santuario e la successiva adorazione.

Pinuccia

EUCARISTIA: DONO GRATUITO PER L’UOMOUn momento intenso di adorazione, contemplazione e meditazione

SETTANT’ANNI DI PARTECIPAZIONE POLITICA FEMMINILEL’importante contributo offerto alla stesura della Costituzione

Questo è il tema dell’incontro pub-blico promosso dal circolo Acli di

Meda, con il patrocinio del Comune di Meda, che si è tenuto venerdì 10 giu-gno nella Sala del Consiglio comunale nell’ambito delle iniziative per la ricor-renza del settantesimo anniversario del-la Repubblica Italiana.Relatrice è stata la professoressa Elena Riva, docente di Storia Moderna e Con-temporanea all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, del cui interven-to offriamo un sintesi.Il 2 giugno 1946 i cittadini italiani, di en-

trambi i sessi e maggiori di 21 anni, ven-nero chiamati alle urne per eleggere i componenti dell’Assemblea Costituen-te (la prima da quando il paese era nato nel 1861) e per votare il referendum che avrebbe stabilito se l’Italia sarebbe sta-ta una Repubblica o una Monarchia.La straordinarietà di quell’evento fu su-bito evidente: non si trattò solo di sce-gliere democraticamente e liberamente i propri rappresentanti dopo un lungo periodo di dittatura, ma anche di apri-re le porte della partecipazione politica a quella parte di popolazione che mai

aveva potuto esercitare il proprio diritto di rappresentanza, ossia le donne. No-nostante le lunghe e dolorose battaglie che dalla seconda metà dell’Ottocento avevano combattuto donne e uomini in tutta Europa per l’allargamento del suffragio universale, in Italia era ancora largamente diffusa l’idea (e non solo tra gli uomini) che la componente femmi-nile non potesse partecipare alla vita politica a causa della sua caratteristica “emotività”, la quale avrebbe potuto turbare gli affari di Stato.Finalmente il 2 giugno del 1946, in un

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Con il patrocinio

IL CIRCOLO ACLI DI MEDA

nella ricorrenza del 70° anniversario della Repubblica Italiana

organizza

http://www.aclimeda.it

10 GIUGNO 2016 - ORE 21.00SALA CONSIGLIARE - COMUNE DI MEDA

SETTANT'ANNI DI PARTECIPAZIONE POLITICA FEMMINILE

Relatrice:

Prof.ssa ELENA RIVA Docente di Storia moderna e contemporanea

Università Cattolica del Sacro Cuore - Milano

paese ridotto in macerie e in miseria dalla dittatura e dalla guerra, ventuno donne su un totale di cinquecentocin-quantasei deputati furono elette all’As-semblea Costituente, conquistando così la libertà di scegliere e di esprime-re i propri ideali. Nove erano comuni-ste, nove democristiane, due socialiste e l’ultima eletta tra le fila dell’Uomo Qualunque. Alcune erano laureate, molte di loro insegnanti, qualche gior-nalista pubblicista e una casalinga. Per la maggior parte di loro determinante era stata la partecipazione alla Resi-stenza. Alcune divennero famosissime come Nilde Jotti, Teresa Mattei e An-gelina Merlin, altre furono presto di-menticate, nonostante il loro ruolo da pioniere.

In questa conferenza la professoressa Riva ha cercato di restituire la voce a queste grandi protagoniste della sto-ria del nostro Paese, evidenziando il loro importante contributo non solo all’emancipazione femminile, ma so-prattutto alla vita democratica dell’Italia repubblicana e alla stesura della no-stra Costituzione, sottolineando il loro fondamentale ruolo svolto per quanto concerne il diritto di famiglia, il lavoro femminile e l’istruzione. Senza dimenti-care che ben quattro di queste elette si erano formate presso l’Università Catto-lica del Sacro Cuore di Milano, in quegli anni grande fucina della classe dirigen-te di tutto il paese.

Circolo Acli di Meda

ACLI - MEDA

SOGGIORNO MARINO A.C.L.I.Di anno in anno sempre una bellissima esperienza

Il bel tempo, anche se in alcuni giorni un po’ ventoso, ha favorito il soggiorno marino del gruppo ACLI a Marina di

Castagneto Carducci, in Toscana, presso l’ottimo hotel “I Gi-nepri” che, come ogni anno, ci accoglie con simpatia, cordia-lità e attenzione per farci passare quindici giorni nel miglior modo possibile.Anche quest’anno il periodo di soggiorno, oltre ad averci dato la possibilità di fare ginnastica mattutina, aderire alle va-rie proposte (giochi a carte, spettacoli serali, tornei, tombole, prove culturali) e di goderci il sole e l’aria salubre in riva al mare accantonando gli affanni e le preoccupazioni e condi-videndo con amici e amiche un po’ del nostro tempo, ci ha permesso di partecipare a diverse iniziative ed escursioni.Giovedì 19 maggio: visita alla bellissima città di Pisa. Con un trenino abbiamo costeggiato il lungarno per arrivare nella fa-mosa Piazza dei Miracoli, dove abbiamo potuto ammirare i

vari monumenti presenti: Torre pendente, Duomo (con la pos-sibilità di accedere alla Porta Santa in occasione del Giubileo della Misericordia), Battistero e Camposanto.Domenica 22 maggio: visita guidata di Bolgheri con il famoso Viale dei Cipressi celebrato da Carducci in una sua famosa poesia.Giovedì 26 maggio: tradizionale torneo di bocce e merenda presso la struttura gestita dagli anziani di Castagneto Carduc-ci che, come ogni anno, ci ospitano per passare alcune ore in amicizia.Dopo la serata di domenica dedicata alle premiazioni con premi per tutti, lunedì 30 ci siamo dati appuntamento per il prossimo anno con la torta dell’arrivederci preparata dallo chef dell’hotel, che ha voluto ricordare anche il settantesimo anniversario di fondazione della sezione ACLI di Meda.Durante il soggiorno abbiamo avuto la gradita visita dell’As-sessore ai Servizi Sociali del Comune di Castagneto Carducci e del nostro Sindaco Gianni Caimi, che ha donato ai parteci-panti il libro di Felice Asnaghi Famiglie di Meda. Sono venuti a trovarci anche l’Assessore Marcello Proserpio e il Consiglie-re Vermondo Busnelli.Martedì 31 siamo tornati alle nostre case con un po’ di ma-linconia, ma felici per aver trascorso quindici giorni ritrovan-do persone con le quali abbiamo condiviso la gioia di stare insieme, dandoci appuntamento a breve per ricordare i bei momenti trascorsi e all’anno prossimo per ritrovarci tutti a passare un po’ del nostro tempo condividendolo con altri in un clima di amicizia.Un grazie alle ACLI che ogni anno ci danno l’opportunità di vivere questa bellissima esperienza.

A.M.

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Il Consiglio Pastorale della Comunità S. Crocifisso si è riunito venerdì 20 maggio 2016 alle ore 21,15 presso la parrocchia Madonna di Fatima per discutere il seguente odg:• Documento predisposto da don Tommaso: riflessioni dei

Consiglieri e delle Commissioni pastorali• Varie ed eventuali.Ha presieduto il Consiglio don Piero Allevi e ha svolto il com-pito di moderatore Fabio Sgaria. Dopo la recita di compieta, il moderatore ha invitato a passare alla trattazione del primo punto all’ordine del giorno. Ha preso la parola Rosa Busnelli a nome della Commissione Famiglia. Partendo dal Magistero del Papa e dall’Inno alla Carità di San Paolo, la Commissione ha sottolineato che tutte le famiglie sono accomunate dalla pre-senza, al loro interno, dell’amore. Renderle soggetto di evan-gelizzazione è far loro:• prendere coscienza di tutto il bene e di tutte le potenzialità di

cui sono portatrici;• chiedere una testimonianza quotidiana del loro modo di vive-

re e costruire relazioni fraterne;• attivare percorsi che le aiutino ad aprire agli altri l’offerta di se

stessi che vivono continuamente al loro interno;• ripensare la pastorale favorendo occasioni in cui possano par-

tecipare unite (es. creare in chiesa spazi in cui i bambini pos-sano partecipare con i genitori all’eucarestia senza disturbare l’assemblea, usare uno stile adatto a tutti, testi semplici, canti giovani, …);

• creare percorsi comuni di catechesi in cui i genitori possano accompagnare i figli;

• rilanciare i gruppi famiglia invitando i partecipanti ai corsi in preparazione al matrimonio a proseguire il cammino iniziato;

• curare maggiormente l’aspetto della comunicazione perché i messaggi possano arrivare a tutti e trasmettere il calore e l’entusiasmo del vivere insieme;

• incoraggiare le famiglie ad essere presenti nella vita della Co-munità per permetterle di avere un respiro più ampio.

È intervenuta Pinuccia Orsi con una breve riflessione personale legata al suo attuale modo di vivere la famiglia, a cui ha fatto seguire quella della Commissione liturgica che, facendo riferi-mento al Card. Scola, considera come primo interlocutore la famiglia naturale, quella svelata dalla Rivelazione contenuta nei racconti biblici della creazione, confermata e suggellata da Cri-sto in Terra e assunta dalla Chiesa cattolica come cellula fon-damentale della società. Quella, cioè, che rimanda alla Santa Famiglia di Nazareth. Dei diciotto ambiti elencati dal Vescovo nella lettera pastorale in cui la famiglia può essere coinvolta in azioni pastorali concrete, la Commissione Liturgica ne ha elen-cati alcuni più attinenti alla propria azione pastorale:• la preghiera al mattino, alla sera e a tavola;• la consapevolezza della propria ininterrotta responsabilità

educativa (si educa per osmosi);• l’importanza e la cura della benedizione delle case (ndr: e nei

rioni);• l’educazione dei figli (a partire dal battesimo), sostenendo

il cammino dell’iniziazione cristiana nella sua integralità e la rilevanza della famiglia nella comunità educante che si svilup-pa nell’ambiente dell’oratorio;

• la comunione ai malati etc.Ha ritenuto inoltre importante per l’educazione al pensiero di Cristo l’utilizzo di strumenti di lettura che si riferiscano corret-tamente al Magistero e una maggior diffusione della stampa

cattolica rimotivando e ridefinendo il ruolo della Buona Stam-pa nelle Parrocchie della Comunità. Ha considerato auspicabi-le che le Omelie delle Messe domenicali traggano ed offrano dalla Parola di Dio proclamata nelle letture spunti di riflessione cristiana su fatti di attualità. Ha condiviso l’importanza di fa-vorire la partecipazione delle famiglie alla S. Messa e agli altri momenti religiosi o pastorali e ha sottolineato l’importanza di aiutare la famiglia a vigilare affinché venga data, negli ambien-ti della scuola e in tutte le altre realtà educative e formative, un’educazione non contraria e comunque rispettosa dei valori e della sensibilità cristiani.Gianni Paccagnella ha esposto la riflessione della Commissione Missionaria, che condivide la convinzione che il Vangelo è già in atto nelle famiglie cristiane, ma deve essere riscoperto nella vita di ogni giorno superando difficoltà di ordine culturale e so-ciale. Ha ricordato al Consiglio di aver approfondito, nel corso dell’anno, il tema dell’accoglienza e del coinvolgimento con i poveri e ha dichiarato di voler proseguire, con le famiglie, la cura delle relazioni buone con Dio e con gli altri.Chiara Giorgetti ha raccontato di come i docenti della scuola parrocchiale sentano molto vicino al proprio vissuto il tema pro-posto. Infatti tra scuola e famiglia la relazione è stretta. Stimolati dalla riflessione proposta, nel prossimo anno scolastico lavore-ranno con i bambini sul valore dell’ascolto e della pazienza e sull’educare all’uso del linguaggio. L’itinerario educativo verrà condiviso con le famiglie e sarà realizzato senza invaderne il campo e rispettandone tempi ed ambiti.Il moderatore ha letto il contributo del Movimento Terza età che si propone, attraverso i suoi incontri e le sue iniziative, di aiutare gli anziani a diventare soggetto dentro la famiglia e la Comunità. Nella relazione si legge infatti: «Pur nella nostra po-chezza… abbiamo Gesù con noi e quindi, oltre ad essere sale e lievito, siamo anche “Luce del mondo”, luce nel mondo, luce per il mondo… dobbiamo aiutare i componenti delle nostre famiglie a cambiare da oggetti a soggetti, con la testimonianza della vita che deve essere sempre più la “luce messa sul mog-gio perché illumini tutta la casa” e, nello stesso tempo, “lie-vito e sale” che aiutino a camminare e a ingrandire la propria fede». Il Movimento si è proposto di aiutare gli anziani ad «ave-re quella libertà, responsabilità, diritto e dovere di annunciare il Vangelo nei rapporti con gli altri con discrezione, di nascosto, come fanno “il lievito” e “il sale” che non si vedono, ma lavo-rano all’interno della pasta e senza di essi il cristianesimo risulta immangiabile».Sono quindi intervenuti singoli consiglieri: Mirko Schiavolin ha affermato di considerare la famiglia un avamposto che deve af-frontare il mondo e confrontarsi con realtà che non hanno a che fare con noi. È una realtà a cui non si può pensare saltuariamen-te, ma con un impegno quotidiano. Una realtà che si muove in tempi sempre più veloci, che è sempre in rincorsa. Don Angelo ha avanzato la proposta di qualche incontro da tenersi in otto-bre sul tema della famiglia con docenti delle facoltà teologiche e ha invitato a instaurare relazioni belle tra famiglie e a risco-prire il valore degli inviti coinvolgenti. Diana Villa ha suggerito come la famiglia possa diventare soggetto nel momento in cui viene coinvolta e le si chiede aiuto e come l’informalità, il sentir-si e far sentire a casa aiuti a costruire i rapporti. Suor Gianfranca ha condiviso l’urgenza di essere aderente alla realtà e la realtà mette in luce la lontananza delle famiglie dalle nostre convin-zioni e dal nostro vissuto e ciò rende difficile il cammino che la

CONSIGLIO PASTORALE DEL 20 MAGGIO 2016

CONSIGLIO PASTORALE DELLA COMUNITÀ

COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA

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COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA17

XXXXXX

Comunità pensa di fare. Fabio Sgària ha puntato l’attenzione sull’importanza di essere più comunità, in modo da condividere la propria vita con l’altro ed essere presente anche nei momenti difficili (dolore, lutto, malattia, perdita del lavoro), sul pregare in famiglia e sul proporre alle famiglie che si incontrano per i Battesimi un’amicizia che possa continuare. Don Piero, colle-gandosi al tema del Battesimo, ha proposto innanzitutto una riflessione sul fatto che pochissime famiglie che lo chiedono ri-specchiano “la Santa Famiglia di Nazareth” anche se, nel farlo, tutte si dicono credenti e chiedono, per i loro bambini, l’im-missione nella vita della chiesa. In secondo luogo ha invitato a considerare i cammini famigliari già avviati nella nostra Comu-nità. Esistono infatti due gruppi di famiglie che si ritrovano con regolarità e si confrontano alla luce della Parola di Dio. Il primo gruppo è seguito da don Tommaso ed è al momento composto da quindici famiglie; il secondo, seguito fino allo scorso anno da don Cristiano, è composto da sei giovani famiglie, anche con bimbi piccoli. Entrambi sono aperti ad accogliere quanti vogliono condividere un cammino di ascolto e condivisione.

Chiara Giorgetti ha riportato l’attenzione sull’importanza di raggiungere i luoghi dove le persone vivono, di conoscere la realtà per non sprecare energie che comunque non abbonda-no e Gabriele Cazzulani ha invitato a cercare di capire senza giudicare, a non essere farisei per non ripetere l’errore di far scappare la gente. Don Mattia ha affermato che, di fronte alla varietà, occorre qualche criterio per affrontarla. Nella Chiesa si diventa soggetto di evangelizzazione quando alle spalle c’è un sacramento (il battesimo per tutti, il matrimonio per la coppia, …) e ha chiuso la discussione rilanciando una domanda: «Quali criteri possiamo darci per mettere al centro la famiglia?».Per il secondo punto all’odg è stato comunicato che dal pros-simo ottobre inizierà presso il Centro Pastorale di Seveso la Scuola di formazione teologica per laici che prevede diciassette incontri annuali che si terranno il giovedì sera. È stato comuni-cato che il prossimo incontro si terrà presso la parrocchia di San Giacomo il 17 giugno 2016 alla presenza del Vicario di Zona Mons. Patrizio Garascia.Alle 23.20 la seduta è tolta. •

CONSIGLIO PASTORALE DELLA COMUNITÀ

Il sesto incontro dei Gruppi di Ascol-to della Parola ci presenta la figura

di Zaccheo: l’evangelista Luca descrive quest’uomo con molti particolari, tutti riconducibili, tuttavia, a qualità esterio-ri del personaggio. Zaccheo è prima di tutto un uomo di bassa statura, è ricco ed infine, particolare più importante, è il capo dei pubblicani e quindi un pec-catore.Dopo una descrizione esteriore così dettagliata, il lettore si aspetterebbe da Luca una descrizione altrettanto accu-rata della personalità e dei pensieri di Zaccheo. Tuttavia una tale descrizione manca. Il particolare appena sottolinea-to non è di poco conto: l’evangelista ri-ferisce solo di una “curiosità”, di un de-siderio di Zaccheo di conoscere Gesù; nulla di più ci è detto a riguardo.Il testo lucano provoca nel lettore il desiderio di dare delle risposte e di confrontarsi sul comportamento di Zac-cheo, un uomo alle prese con un cammi-no di conversione profonda. Il capo dei pubblicani intuisce che Gesù non è un uomo come gli altri: benché Gesù sia al culmine della sua predicazione e goda ormai di una indiscussa notorietà nei vil-

GRUPPI DI ASCOLTO DELLA PAROLA - SESTO INCONTRO

ZACCHEO (LC 19, 1-10)Salire sull’albero: il gesto di un vero desiderio di incontro

laggi che ha visitato (Zaccheo incontra Gesù a Gerico nel cammino verso Ge-rusalemme e verso la sua Passione), il desiderio dell’uomo non è inquadrabile nella semplice curiosità che si prova ver-so qualcosa di nuovo. Zaccheo intuisce che si trova davanti ad una possibilità di cambiamento e di conversione per la propria vita; intuisce la possibilità di una salvezza che deriva essenzialmente dall’incontro con un Altro, una salvezza che nessuno può darsi da sé, ma che viene, appunto, donata gratuitamente. Una salvezza che viene donata da Gesù in misura ben più grande di quella che l’uomo è in grado persino di immagina-re e pensare.Questo passaggio è molto evidente se ci concentriamo ad analizzare il ge-sto compiuto da Zaccheo, il quale si li-mita, data la sua bassa statura, a salire su un albero per meglio vedere Gesù. Il Signore non solo si sente interroga-to dal gesto di quell’uomo, ma addi-rittura scorge in quel comportamento, apparentemente banale e normale, un desiderio autentico di un incontro, il tentativo di instaurare una relazione proficua, un tentativo ancora embrio-

nale, ma pur sempre concreto, di con-versione. Gesù accoglie la domanda, inespressa a parole ma molto chiara nei gesti di Zaccheo, a recarsi a casa del pubblicano, operando così la definitiva conversione del cuore dell’uomo. Gesù e Zaccheo testimoniano con i loro gesti, all’unisono, questa conversione: Gesù per parte sua dice espressamente: «La Salvezza è finalmente giunta per questa casa»; Zaccheo dimostra il suo impegno a cambiare vita restituendo il quadruplo delle tasse che ha illegittimamente ri-scosso.In ultima sintesi, sullo sfondo di questo brano di Vangelo vediamo come opera la misericordia di Dio: il pubblicano ha potuto redimersi ed iniziare una nuova vita perché gli è stata offerta da Dio una seconda possibilità, una prospettiva di bene che lo ha catturato nel profondo del suo cuore; a questa occasione l’uo-mo però ha aggiunto il suo impegno e la sua voglia di cambiamento, affinché ancora una volta risulti evidente che all’aiuto di Dio è necessario aggiungere il nostro personale impegno.

Andrea Asnaghi

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UN SALONE POLIFUNZIONALE PER IL CENTRO GIOVANILE DI MEDA – OSC“OSC t-shirt promotion”: un grande aiuto dalle aziende di Meda e dintorni

COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA18

RISTRUTTURAZIONE OSC

Pizzeria da Aldo4Le Papagayò Centro Estetico

Isaac tattoo L’idea di Aldo Elli

Autoscuola Medea Acritech Pito Pitù

Busnelli Mauro AutoriparazioniArte e Cartongesso Roby Acconciature Rusconi Cartoleria

Billy’s Pub Pizze e delizie

Professione Casa Uffici di MedaAlbero della frutta Coco parrucchieri

Il Pittore Gamma passamanerie Studio Mariani Paghe

Natura & sport Pirovano Farmacia

Tino l’idraulico Caronni Compensati Montecarlo Fitness Gioielleria Bonacina

Isella ModaAc Meda 1913

Coccole Asilo Nido

Sanitaria Riva Crippa

Nossa srl Oss bus

Inco Service Figino Carlo Nobili

Termoidraulica Colombo Asnaghi Interiors

Morandi Parrucchieri Somei

Colombo Stile Sicurtronic

Furia CusciniEdil Ci.Pi

Alfa Laboratorio Analisi Mediche Supermercato Medese

Nobili Ferramenta Pelucchi imbottiture

Flexform Tagliabue gomme San Marco Salotti

Giulio Marelli Acli

Citterio Mobili d’arte Berto Salotti

Vallmar Composit

OSC t-shirt promotion è stata un’iniziativa pubblicitaria indirizzata a tutte le attività commerciali che hanno contribuito alle opere di ristrutturazione del

salone OSC. L’operazione T-SHIRT PROMOTION ha avuto una GRANDE FORZA COMUNICATIVA e ha permesso a cinquantacinque aziende della città e dintorni una comunicazione diretta, ramificata e sicura poiché la distribuzione delle tremila magliette è avvenuta attraverso diversi canali: le aziende aderenti, la loro clientela, la vendita all’interno delle attività medesi, l’utilizzo all’interno dell’oratorio e la di-stribuzione durante eventi organizzati dalla Parrocchia e durante l’oratorio feriale. Un grazie particolare va a “Guido Borgonovo Grafica Pubblicitaria” per la realizza-zione grafica e ovviamente a tutti le aziende che hanno aderito alla proposta e così facendo ci hanno aiutato nella ristrutturazione del salone OSC. •

LE AZIENDE SOSTENITRICI

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Padre Maurizio è parroco di Caivano, in Campania, nel-la Terra dei fuochi situata tra Napoli e Caserta, ed è

diventato uno dei simboli della battaglia condotta per la rinascita di quel territorio avvelenato da dieci milioni di tonnellate di rifiuti tossici seppelliti nel sottosuolo nell’ar-co di vent’anni.L’inizio di questa battaglia si colloca nella notte dell’8 giu-gno 2012, quando Padre Maurizio si sveglia assalito da una puzza insopportabile da cui è impossibile sfuggire. Si spa-venta, piange. Capisce che per lui questa è una seconda chiamata del Signore. Accende il computer e su Facebook comincia a raccogliere le proteste della gente che, impo-tente, si è vista man mano avvelenare la propria campa-gna. C’erano già state inequivocabili denunce, inchieste giudiziarie e la nomina di diversi commissari straordinari che non avevano portato a nulla, attuate solamente per tenere buona l’Europa… Una politica corrotta e incapace, poteri criminali e interessi economici avevano determinato questo immane disastro ecologico. Davanti all’inesorabile avanzare del percolato che gocciola dall’immondizia in putrefazione minacciando le falde acqui-fere, davanti alla devastazione che ha invaso campi fertilis-simi, davanti all’impennata dei morti di tumore anche fra i bambini, Padre Maurizio capisce che non può fermarsi. E quello che è peggio sono i roghi: improvvisi, asfissianti, mi-cidiali, appiccati su commissione, che servono per inceneri-re i rifiuti e svuotare le discariche per poi riempirle di nuovo e trasformarle ancora in fumo. Fumo che arriva ovunque come gas letale, togliendo il respiro, talvolta la vita.Padre Maurizio, dopo aver conquistato l’attenzione me-diatica e delle istituzioni, ottiene finalmente qualcosa di

NON ASPETTIAMO L’APOCALISSELA MIA BATTAGLIA NELLA TERRA DEI FUOCHIPadre Maurizio Patriciello e Marco Demarco (Rizzoli, 2014)

UN LIBRO AL MESE IN MEDATECA

concreto, come dimostra il Decreto del Governo Letta del 2013, e in questo libro racconta la sua generosa battaglia per scongiurare l’Apocalisse. Oltre a battersi per il diritto al respiro, Padre Maurizio rivendica anche quello alla bellez-za per vivere come un tempo nell’armonia del creato. Dalle sue parole forti e chiare («Fate presto, in nome di Dio!») su una realtà agghiacciante quanto complessa, nasce un mes-saggio importantissimo per la coscienza civile di noi italiani.

Rosangela M.

COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA19

[…] DAVANTI ALL’INESORABILE AVANZARE DEL PERCOLATO

CHE GOCCIOLA DALL’IMMONDIZIA IN PUTREFAZIONE

MINACCIANDO LE FALDE ACQUIFERE, DAVANTI ALLA DEVASTAZIONE

CHE HA INVASO CAMPI FERTILISSIMI, DAVANTI ALL’IMPENNATA

DEI MORTI DI TUMORE ANCHE FRA I BAMBINI, PADRE MAURIZIO

CAPISCE CHE NON PUÒ FERMARSI […]

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COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA20

UN PO’ DI STORIA

IL DIARIO DEL SACRESTANO (QUINTA PARTE)di Felice Asnaghi

In quaresima alla terza del mese, c’è l’esposizione del Santissimo durante la

messa delle ore 9:30. Non segue la pro-cessione, ma solo la benedizione a messa finita. In quaresima solo quattro candele sugli altari e due sugli altarini. Il moschet-to è morello o nero. Suonare al segno della predica la sera prima all’Ave Maria. Il venerdì riporre la croce nera con panno bianco e si fa la Via Crucis alle ore 6:00 e alle 8:00, alle 15:00 e la sera. Mettere il triangolo sulla mensa e preparare il tavoli-no nel coro per la benedizione con la san-ta croce. Usare il piviale e due candelabri. Aprire la tenda all’altare del Crocifisso e accendere solo la luce interna.

Con l’ufficiatura da morto, in quaresima, non si impartisce la benedizione con la re-liquia della Madonna. Per l’ufficio del de-funto parroco don Francesco Corti (anno 1942) suonare non sei, ma sette campane.

Primi di marzo 1949 ore 18:00. Suonate per la prima volta le campane nuove.San Giuseppe, 19 marzo. All’altare in bianco paramenti di seconda con santi, santini e cassette.Nel 1951, essendo la festa di san Giusep-pe corrispondente la Domenica delle Palme, il card. Ildefonso Schuster dispo-neva che i paramenti fossero bianchi, in realtà furono addobbati di color rosso di prima classe. La messa è alle ore 9:30.

Domenica delle Palme. Altare maggiore addobbato di seconda, con moschetto di color rosso. Candelabri di ferro a sei candele. Suonare cinque campane.

Per tutta la Settimana santa lasciare can-delabri di seconda anche sulle cappelle laterali.Mercoledì Settimana santa. Mettere lo scurolo (N.d.A. in dialetto: scurœu, che il Dizionario milanese — italiano del Cheru-bini — 1814 — registra e spiega in questi termini: «Quel sepolcro che si fa per le chiese nella settimana santa) e il moschet-to rosso. I paramenti di seconda, i cande-lieri, il tappeto, le lampade, i vestiti.

Il Giovedì santo. La mattina suonare tutte le campane. All’Ave Maria a distesa. La prima alle 7:45 al primo segno di traspor-to. Porre due o quattro candelieri e si ac-cendono un po’ prima di fare il trasporto. Suonare otto o sei campane a distesa. La sera preparare per la mattina di venerdì le cose da fare per la morte del Signore e il cofano dove mettere il crocefisso.

Il Venerdì santo. La sera, dopo la Via Crucis, parare tutto in bianco come a Pasqua. Candelabri, cero pasquale, tap-peto bianco di prima. All’altare del croci-fisso porre i santi grandi, le cassette con le reliquie, candelabri, lampade, mezzi busti, mentre i santini vanno sull’altare della Madonna.

Pasqua. Paramenti bianchi di prima. La prima della mattina è una messa bas-sa. La predica viene fatta solo in quella cantata delle 10:45. Dopo mezzogiorno. Alle ore 14:00 per gli uomini il vespero con la predica del parroco e la benedi-zione. Alle ore 15:00 per le donne recita di compieta, benedizione.

25 aprile, san Marco Evangelista. Mo-schetto rosso. Disporre due cantori e pre-parare la croce. Per il parroco preparare il rocchetto e la mozzetta, l’aspersorio con l’acqua santa. Suonare sette campane, mettere le reliquie sull’altare della Ma-donna e dire il rosario con litanie. Benedi-zione del Santissimo all’altare maggiore.

Apertura del mese di maggio. Sull’altare della Madonna si pongono dieci cande-labri con la croce, il “palio”, il tappeto rosso, il triangolino e il tronino bello con due candelabri ai fianchi. Anche la reli-quia, i fiori e il cartello delle offerte. Dire il rosario e le litanie. Benedizione con il Santissimo all’altare maggiore.

Prima domenica e lunedì di maggio, processione a San Pietro Martire. Suona-re otto campane, dare il segnale alla sera 7. Il triangolo

8. La navata della Madonna con l’altare addobbato con le candele e il paliotto.

9. Altare maggiore addobbato con moschetto.

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COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA21

UN PO’ DI STORIA

Apertura del mese di giugno dedicato al Sacro Cuore. Rosario, litanie, messa e benedizione col Santissimo. Accese solo sei candele e suonate sei campane.Per mettere il triangolo bello, spostare l’angelo a sinistra e porre il triangolo, ap-pendere la croce, e la mensola. Suonare sei campane. Alla sera fare l’esposizione del Santissimo, sulla mensa porre sei candele. Recitare il rosario, le litanie del Sacro Cuore, segue una breve predica, santa messa e benedizione.Nel 1949. Suonare sei campane la sera, accendere otto candele sulla mensa, aprire il tabernacolo, recitare rosario e litanie al Sacro Cuore, un po’ di predica e dopo esposizione e benedizione del Santissimo.

Solennità del Corpus Domini. Messa cantata. Altare e facciata della chiesa parate tutto in rosso di prima classe. Tre belle lampade sugli altari, il tappe-to, il “palio”. Suonate sette campane la sera per la compieta, la benedizione ed esposizione del Santissimo.

Durante l’ottava del Corpus Domini di sera vanno suonate le sette campane durante compieta. Alla messa il sacerdo-te indossa la pianeta con il sacro cuore. Nel 1943 la processione terminava alla chiesa nuova in costruzione.

Festa del Sacro cuore. Stesse cose del Corpus Domini.

In occasione della Prima Comunione dei bambini. Il parroco vuol mettere la pas-satoia al posto del tappeto con le fran-ge. Le panche disposte per la lunga con drappi bianchi. La messa della mattina è in canto con esposizione ed adorazione del Santissimo.

Per la festa di sant’Antonio da Padova, 13 giugno. La chiesa è addobbata con san-daline bianche (ma anche rosse l’anno precedente). Ci sono i santini sull’altare maggiore e alla mattina messa cantata.

Il 14 giugno compleanno del parroco don Marcello Gianola.

Festa di san Luigi Gonzaga, 21 giugno. Per la festa dell’oratorio maschile allesti-re l’altare di fianco in chiesa con la sta-tua del santo e processione dei ragazzi

dell’oratorio alle sette e mezzo di matti-na. Poi la statua è riportata in oratorio in processione per le 8:30. Suonate quattro campane.

Festa di san Pietro e Paolo, 29 giugno. I santi e le cassette delle reliquie (se è l’ot-tava di Corpus Domini non vanno mes-se) sono da collocare sull’altare. Mettere patene e frange sulla credenza e il batti-stero, i paramenti di seconda, il tappeto a striscia rossa, i candelabri e lampade.Messa delle 9:30 in canto. Suonate sette campane.

Festa di san Bonifacio e Gennaro, festeg-giata a fine giugno. Paramenti all’altare. Mettere i santi, i mezzi busti con le cas-sette delle reliquie e i candelabri. Fare l’altare di San Francesco con le reliquie, con qualche paramento rosso. Nel 1943 messa in terza con tre preti.

Chiusura del mese del Sacro Cuore, bene-dizione in terza e suonate sette campane.

Primi di luglio. Messa all’altare vicino alla Madonnina in fondo alla chiesa. Mes-so vetro nuovo per conto delle ragazze dell’Azione Cattolica (N.d.A. all’affresco della Madonna in fondo la chiesa). Por-re quattro candele, due santini, i fiori. Messa cantata, benedizione e suonare cinque campane.

(continua)

precedente.Mettere i paramenti di seconda se di fe-sta e il tappeto, i candelabri e cilostri per addobbare l’altare come il primo venerdì del mese. Fare esposizione del Santo Le-gno della croce.

San Vittore, 8 maggio. Messa nella chie-sa di San Vittore in canto alle ore 8:30.

18 maggio 1942, S.S. B. Capitanio e V. Gerosa. Preparare la croce per le litanie minori, la mazzetta, la stola, il secchiello per l’acqua santa e asperges. Al primo giorno delle litanie minori, benedizione e imposizione delle ceneri di foglie d’o-livo sulla testa.Andare a San Nazzaro a preparare la messa e per l’avviso delle litanie.

Ascensione del Signore. Sull’altare can-delabri di seconda, con santi, mezzi bu-sti, cassette con reliquie, tappeto, “pa-lio” bianco, sei cilostri di prima classe, candele. Messe in terza.

Novena di Pentecoste. Moschetto rosso, esposizione del Santissimo e suonare sette campane. La sera dopo la benedi-zione cantare il Veni creator Spiritus. Ter-za settimana del mese: esposizione del Santissimo.

Festa di Pentecoste, la terza del mese. Triangolo, padiglione rosso, credenza e presbiterio addobbati con una mantova-na e poi di seconda candelabri, lampa-de, paramenti, “palio” bello, santi, cas-sette con le reliquie ed esposizione del Santissimo. Messa cantata.Preparare il battistero, cambiare l’acqua per le funzioni del sabato. Suonate cin-que campane nel 1943. Suonate sette campane nel 1945. Funzione come il Sa-bato Santo al battistero e messa cantata. Brocca con l’acqua, quattro fette di limo-ne e asciugatoio.

La Trinità, 31 maggio. Moschetto bian-co, anche se si poteva lasciare quello rosso, candelabri, santini e cassette reliquie e il triangolo. Sulla credenza i candelabri, le lampade, santini piccoli, tappeto fiorato. Suonate sette campa-ne. Fatte due dottrine.

Ultima domenica di maggio. Rosario alla grotta di Lourdes in piazza Cavour.

10. Schizzo ripreso dal diario dove si mostra come deve essere addobbato l’altare maggiore

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COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA

NOTIZIARI PARROCCHIALI

22

_______ANAGRAFE PARROCCHIALE (MAGGIO 2016)

BATTESIMI (DAL 1 GENNAIO AL 31 MAGGIO 2016: N. 32) Michelangelo Nobili DalongGiulia MandelliLizet Fernanda RedaelliCristian GalimbertiGinevra Godoy MartinezSofia CaraGioele BiosaGiorgia ScaccabarozziMattia ChiarottoMatteo FerrarisGioele ForteFrederika AlirajMariela AlirajAlice Spada

MATRIMONI (DAL 1 GENNAIO AL 31 MAGGIO 2016: N. 9)Daniele Vallecchia con Caterina Lo IaconoFilippo Visconti con Cristina CimnaghiDavide Bellotti con Kateryna DryzhakLuc Cavalli con Melissa CornaNicola Andreaola con Annachiara MusolinoMario Paura con Nadiya Moschelyuk

DEFUNTI (DAL 1 GENNAIO AL 31 MAGGIO 2016: N. 39)Neves Turchetto (a. 83)Ernesta Radice (a. 80)Oliana Balocchi (a. 83)Giuseppe Poren (a. 91)

_______ENTRATE (MAGGIO 2016)Offerte messe domenicali e festive € 8.553,52Offerte celebrazione Sacramenti € 1.847,00Offerte candele e lumini € 2.596,06Offerte varie € 704,25Offerte per restauro ORGANO Santuario € 665,00 *Offerte per ristrutturazione SALONE POLIVALENTE OSC € 20.943,50 **Canone locazione locali OSC – II° semestre 2016 € 23.000,00TOTALE ENTRATE MESE DI MAGGIO € 58.809,83

* di cui:

una famiglia € 580,00

** di cui:

Gruppo Amici della Montagna € 300,00

Movimento per la Vita € 1.000,00

Torneo Burraco 27.05.2016 € 2.240,00

Sponsorizzazione T-Shirt € 8.300,00

Totale offerte per Organo al 31.5.2016 € 58.415,26Totale offerte per salone OSC al 31.5.2016 € 73.022,65_______USCITE (MAGGIO 2016)Spese elettricità, gas e acqua € 8.982,53Spese bancarie, postali, telefoniche e cancelleria € 405,29Spese varie € 2.565,92Spese ristrutturazione SALONE POLIVALENTE OSC € 27,279,22TOTALE USCITE MESE DI MAGGIO 2016 € 39.232,96

SANTA MARIA NASCENTE

_______USCITE (MAGGIO 2016) Remunerazione sacerdoti (6), suore (5), dipendenti (2) € 6.515,46

COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFICSSO

MESE DI MAGGIO 2016offerte particolari

VENDITA RISO* DOMENICA 22 MAGGIO

Comunità Pastorale S. Crocifisso - Meda euro 1.237,00

*il ricavato concorrerà a finanziare quattro Progetti Missionari in favore della “Nuova Evangelizzazione” in Perù, Brasile, Mozambico e Messico, selezionati dai Missionari Saveriani di Desio per la Zona V di Monza.

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COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA23

NOTIZIARI PARROCCHIALI

SAN GIACOMO

_______ANAGRAFE PARROCCHIALE (MAGGIO 2016)

BATTESIMI (DAL 1 GENNAIO AL 31 MAGGIO 2016: N. 11) Camilla BazzaniDiego MarianiGiulio SorgatoFrancesco VaroneAlessandro Zanella

MATRIMONI (DAL 1 GENNAIO AL 31 MAGGIO 2016: N. --)--

DEFUNTI (DAL 1 GENNAIO AL 31 MAGGIO 2016: N. 18)Sofia Giorgetti ved. Villa (a. 93)Salvatore Condorelli (a. 84)

_______ENTRATE (MAGGIO 2016)Offerte Messe domenicali e festive € 3.348,19 Offerte celebrazioni Sacramenti € 1.210,00 Offerte varie € 490,00 TOTALE € 5.048,19 _______USCITE (MAGGIO 2016)Spese elettricità, gas, gasolio € 2.969,80 Spese bancarie, postali, telefoniche e cancelleria € 132,16 Spese liturgiche (fiori, particole, sussidi vari…) € 533,95 Spese varie € 114,00 Spese manutenzione ordinaria € 773,97 TOTALE € 4.523,88

MADONNA DI FATIMA

_______ANAGRAFE PARROCCHIALE (MAGGIO 2016)

BATTESIMI (DAL 1 GENNAIO AL 31 MAGGIO 2016: N. 9) Eduard BurcaNora VerganiCamilla DuranteAlessia D’AdemoGiorgia VolpiFederico Forcolin

MATRIMONI (DAL 1 GENNAIO AL 31 MAGGIO 2016: N. 1)Massimo Marchi con Silvia Criscuolo

DEFUNTI (DAL 1 GENNAIO AL 31 MAGGIO 2016: N. 8)Paolo Barzaghi (a. 63)

_______ENTRATE (MAGGIO 2016)Offerte SS. Messe € 2.735,00Offerte Celebrazione Sacramenti € 600,00Offerte varie € 200,00TOTALE € 3.535,00 _______USCITE (MAGGIO 2016)Fiori € 290,00Gelsia luce € 692,00Telefono € 31,00 TOTALE € 1.013,00

MADONNA DI FATIMA

SABATO 18 GIUGNO RACCOLTA TAPPI

Usate spesso bottiglie di plastica? Anziché

buttarne i tappi, raccoglieteli e metteteli fuori

dai cancelli, in un sacchetto chiuso, il terzo

sabato del mese: gli incaricati passeranno

a ritirarli dalle ore 14.30.

Il ricavato della raccolta sarà destinato a progetti di

accoglienza per bambini di strada in Brasile, tramite

l’associazione Senza Frontiere.

Page 24: LA Voce DELLA Comunità - parrocchiemeda.it · cristiana, si sono raffreddati lungo il cammino della vita. ... I ricci tremavano tutto il giorno e la notte non pote-vano chiudere

Foglio ad uso interno della Comunità Pastorale Santo Crocifisso di Meda, stampato in 800 copie da Salvioni Stampe. Questo numero è stato chiuso l’8 giugno 2016.Progetto grafico e impaginazione: Daniela Meda_________________________________________________________________________________

Orari Sante Messe

GIORNI FERIALI

_____ LUNEDÌ 8.00: Santa Maria Nascente 8.45: San Giacomo 8.45: Madonna di Fatima 15.30: Casa di Riposo 20.30: Santa Maria Nascente (Oratorio Santo Crocifisso) (dal primo lunedì di giugno all’ultimo lunedì di settembre verrà celebrata in Santuario) _____ MARTEDÌ 8.00: Santa Maria Nascente 8.45: San Giacomo 8.45: Madonna di Fatima 20.30: Santa Maria Nascente _____ MERCOLEDÌ 8.30: Santa Maria Nascente 8.45: San Giacomo 8.45: Madonna di Fatima 15.30: Casa di Riposo 20.30: Santa Maria Nascente (in Santuario) _____ GIOVEDÌ 8.00: Santa Maria Nascente 8.45: San Giacomo 15.30: Casa di Riposo 18.00: Santa Maria Nascente 20.45: Madonna di Fatima _____ VENERDÌ 8.00: Santa Maria Nascente 8.45: San Giacomo 8.45: Madonna di Fatima 15.30: Casa di Riposo 20.30: San Giacomo (sospesa in luglio e agosto) _____ SABATO 8.00: Santa Maria Nascente 8.45: San Giacomo

GIORNI FESTIVI

_____ SABATO VIGILIARE 17.00: Santa Maria Nascente (in Casa di Riposo) 18.00: Madonna di Fatima 18.30: Santa Maria Nascente 20.30: San Giacomo _____ DOMENICA 8.00: Santa Maria Nascente 8.30: San Giacomo 9.00: Madonna di Fatima (nei mesi di luglio e agosto viene celebrata alle 10.00) 9.00: Santa Maria Nascente (Santuario) 10.00: Santa Maria Nascente (nei mesi di luglio e agosto viene celebrata alle 11.00) 10.30: San Giacomo 11.00: Madonna di Fatima (nei mesi di luglio e agosto viene celebrata alle 10.00) 11.30: Santa Maria Nascente (nei mesi di luglio e agosto viene celebrata alle 11.00) 17.00: Madonna di Fatima 18.30: San Giacomo (sospesa in luglio e agosto) 18.30: Santa Maria Nascente

COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA

INFO

COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA

SANTA MARIA NASCENTEUfficio Parrocchialepiazza della Chiesa 9tel / fax: 0362 341425e-mail: [email protected]

orari di apertura:lun: 16.30-18.00mar: 18.00-20.00mer: 9.00-11.00gio: chiusoven: 16.30-18.00sab: 9.00-11.00dom. e festivi: chiuso

MADONNA DI FATIMAUfficio Parrocchialevia Madonna di Fatima 5tel: 0362 70398cell. don Angelo: 349 8467813

orari di apertura:mar. mer. gio. ven: 16.00-18.00lun. sab. dom. e festivi: chiuso

SAN GIACOMOUfficio Parrocchialevia Cialdini 138tel: 0362 71635e-mail: [email protected]

orari di apertura:lun: 17.00-18.30mar: 17.00-19.00mer: 9.30-10.30gio: chiusoven: 17.00-18.30sab. dom. e festivi: chiuso

ORATORIO SANTO CROCIFISSOpiazza del Lavoratore 1tel: 0362 70688e-mail: [email protected]

orari di segreteria:lun. mer. gio. ven: 16.00-19.00sab: 10.00-12.00

WWW.PARROCCHIEMEDA.IT- per inviare avvisi, articoli, contributi: [email protected] (o presso gli uffici parrocchiali),

consegna entro il 27 di ogni mese, indicare nominativo e numero di tel.

- per inviare commenti: [email protected]

DON PIERO ALLEVIResponsabile della Comunità Pastoralepiazza della Chiesa 9tel: 0362 70632 - cell: 347 6746581e-mail: [email protected]

DON TOMMASO CASTIGLIONIVicario della Comunità Pastoralevia Cialdini 138tel: 0362 71635 - cell: 333 3862435 e-mail: [email protected]

DON MATTIA COLOMBOVicario della Comunità Pastoralevia Cialdini 138tel: 0362 71635 - cell: 333 9576797e-mail: [email protected]

DON ANGELO FOSSATIVicario della Comunità Pastoralevia Madonna di Fatima 5tel: 0362 70398 - cell: 349 8467813

DON ERNESTO CARRERAResidente con incarichi pastoralivia Cialdini 128 - tel: 0362 344924

DON LUIGI PEDRETTIResidente con incarichi pastoraliSantuario Santo Crocifissopiazza Vittorio Veneto - tel: 0362 343248

SUORE DI MARIA BAMBINAsuor Gianfranca Dessilani, superioracell: 355 7119269e-mail: [email protected]

suor Costantina Terrenisuor Domitilla Bonardisuor Gemma Medicisuor Michela Ventrella via Matteotti 21- tel: 0362 347293e-mail: [email protected]

SUORE SERVE DI MARIA SANTISSIMA ADDOLORATAVia L. Rho, 31 - tel: 0362 71723

SCUOLA PRIMARIA PARROCCHIALE SAN GIUSEPPEvia Orsini 35tel: 0362 70436 - fax: 0362 [email protected] [email protected] di segreteria:lun. mer. ven: 12.30-15.00mar: 8.10-9.00 / 15.00-16.30gio: 8.10-9.00

CENTRO DI ASCOLTO CARITASvia General Cantore 6 - tel: 346 6263971

orari di apertura:martedì mattina: 9.00-11.30giovedì pomeriggio: 16.00-18.30