LA TSAPLETTA - Courmayeur · Bulletin de la Bibliothèque de courmayeur Anno 26° - gennaio 2016...

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104 Bulletin de la Bibliothèque de Courmayeur Anno 26° - gennaio 2016 LA TSAPLETTA • cultura e solidarietà Al Centro ricreativo ospitata la mostra Materiali di ScARTo • Vita di comunità Cronache di eventi, persone e associazioni • note civiche Col nuovo anno le pratiche edilizie solo in formato digitale • Gente di montagna Gli 80 anni della Scuola sci e l'attesa per la Coppa del Mondo di La Thuile • save the date Agendina degli appuntamenti da febbraio a maggio

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104Bulletin de la Bibliothèque de courmayeur

Anno 26° - gennaio 2016

LA TSAPLETTA•cultura

e solidarietà Al Centro ricreativo

ospitata la mostra Materiali di ScARTo

•Vitadicomunità Cronache di eventi, persone e associazioni

•noteciviche Col nuovo anno le pratiche edilizie solo in formato digitale

•Gentedimontagna Gli 80 anni della Scuola sci e l'attesa per la Coppa del Mondo di La Thuile

•savethedate Agendina degli appuntamenti da febbraio a maggio

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Editing e stampa:Tipografia Marcoz - Morgex

Direzione e redazione:c/o Biblioteca Comunale - Tel. e fax 0165.831351

E-mail: [email protected]@hotmail.it

Di questo numero sono state stampate 1200 copie.Copertina: Rielaborazione dall’originale di Gioia Pisani.

La foto di copertina di questo numero è di Claudio Bergomi.

LA TSAPLETTAIn questo numero de

BiBlioteca e culturaLa rinascita dei “Materiali di ScARTo” . . . . . . . pag. 3

LaBachecadeLaTsapLeTTaNozze di diamante per Remigia e Wolf . . . . . pag. 4

LiBriedinTorniCourmayeur nella Storia . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 540 anni di alpinismo sul Gruppo del Monte Bianco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 6Esco a fare quattro passi . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 7Possa il mio sangue servire . . . . . . . . . . . . . . . pag. 8Una volpe, una pecora, un canguro . . . . . . . . pag. 9Ne uccide più la penna che la spada . . . . . . . pag. 9

ViTadicomuniTàConsegnata la bandiera ai Coscritti del ‘97 . . . pag. 10Premiato lo yogurt Mont Blanc . . . . . . . . . . . pag. 10Le celebrazioni del IV novembre . . . . . . . . . . pag. 11

Primo Congresso Nazionale dell’A.N.C.R.I. . . . pag. 12

Il calendario dei Volontari del Soccorso . . . . . pag. 12La Banda e i Volontari VVFF in festa . . . . . . . . pag. 13Halloween e castagne! . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 14Le attività de la “Crèche Cécile Léonard” . . . . pag. 14Fuori classe al Linguistico . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 15Soddisfazioni per l’ ASD Shin Bu Kai Karate . . pag. 15La festa del pane di Dolonne . . . . . . . . . . . . . pag. 16Il Burraco della Befana per la Fior di Roccia . . pag. 16Montagne d’Argento in compagnia . . . . . . . pag. 17Maserati & Courmayeur: partnership tra eccellenze . . . . . . . . . . . . pag. 18

Note CiviCheUfficio Tecnico Urbanistico: col 2016 solo pratiche edilizie on-line . . . pag. 19

Imposte Comunali: le prossime scadenze . . pag. 20

Refezione: dal 7 gennaio “pasti occasionali” anche per le medie . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 21

La sosta nelle zone blu si paga anche con l’App di EasyPark . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 22

TsanTènTsaLènde! . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 23

Instagram Challenge #MontBlancXmas15 Il tuo Natale a Courma! . . . . . . . . . . . . . . . pag. 23

Skating for... “Ice holidays”!!! . . . . . . . . . . . . . pag. 25

GenTedimonTaGna“Le Stelle del Monte Bianco”: festa per gli 80 anni della Scuola Sci . . . . . pag. 26

A scuola di Coppa del Mondo preparando le gare di La Thuile . . . . . . . . pag. 27

Appuntamento il 20 e 21 febbraio con la Ladies Ski World Cup . . . . . . . . . . . pag. 28

Federica & C sulle nevi di Chécrouit . . . . . . . . pag. 28

Courmayeur nella “Top Ten” della Cnn . . . . . . pag. 29

Grivel dà il benvenuto ad Hervé Barmasse . . . pag. 29

Tradizioni,memorieericordiSant’Orso: tra storia, leggenda e tradizione . . pag. 30

Correva l’anno1950... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 34

Ricordando gli amici “andati avanti” . . . . . . . pag. 35

saVeThedaTe:feBBraio-apriLe2016 . . pag. 36

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BiBlioteca e cultura 3

La rinascita dei Materiali di ScARToattraverso l’arte dei senzatetto

Il giorno 3 gennaio 2016 ho partecipato ad una mostra d’arte allestita nel mio paese “Materiali di ScARTo: Labirinti nelle città dell’Anima - Arte e solidarietà a Courmayeur” e gli autori sono dei senza tetto. Le ope-re sono allestite nella vecchia biblioteca, oggi adibita a questi progetti. All’ingresso ho trovato Gerlando, uno dei tre artisti creatori della mostra, che si è messo subito a mia disposizione. Con lui ho percorso tutte le opere, una ad una, scoprendo cose a me sconosciute. Mi è stato rac-contato che cos’è “Materiali di ScARTo”: un laboratorio che accoglie persone senza fissa dimora e propone loro un cammino lavorativo-artistico. Il progetto consiste nel ridare vita a materiali di recupero di vario genere; nello stesso tempo ridare vita a persone che abitano ai margini della nostra società. È cominciato così il mio “viaggio” tra le trenta magnifiche opere, accompagnato da uno di quei senza tetto. Le opere erano tutte astratte, ma ciascu-na nascondeva un profondo significato, un piccolo pezzo del puzzle che rappresenta la loro vita: una vita che, pez-zo dopo pezzo, è riuscita ad apparire chiara anche in me. Tutto nasce nel 2013 quando Don Giampaolo Pauletto, il cappellano dell’ospedale Martini di Torino, incontra Ger-lando. Egli chiama da parte il cappellano e gli esprime il desiderio di potersi impegnare nel fare qualcosa. Il cap-pellano lo rassicura e senza neanche pensarci due volte, la risposta gli esce diretta dal cuore: “Il Natale si avvicina! - dice - perché non costruisci un presepe per la mia cap-pella?”. Così Gerlando si mette subito al lavoro, aiutato da altri due senza tetto che, nel frattempo, si sono uniti a lui: Valentino e Antonio. È proprio da questo incontro

Un pezzo di tavolo, abbandonato da anni in una baita può diventare un’opera d’arte che abbellisce una stanza o un arre-do liturgico o ancora un regalo di nozze... e un uomo senza più lavoro nè casa, senza speranza, può ritrovare la voglia di vivere, può riscoprire la bellezza del tempo occupato nel creare, modellare, cesellare, l’entusiasmo di realizzare oggetti belli e fantasiosi e l’orgoglio di mostrare il frutto del proprio impegno. Accade in una piccola stanza laboratorio all’in-gresso dell’oratorio della parrocchia Gesù Buon Pastore di Torino ed è qui che quasi ogni giorno si possono incontrare Antonio, Antonino, Gerlando e Valentino indaffarati tra pennelli, scalpelli, vernici, sassi e strati di lamiera. Sono i protagonisti del progetto “Materiali di ScARTo” che a cavallo della fine dell’anno, ha proposto una esposizione dal titolo “Labirinti nelle città dell’Anima - Arte e solidarietà a Courmayeur” che per chi ha avuto modo di visitarla, ha senz’altro rappresentato l’occasione per lasciarsi coinvolgere in prima persona in un vero e proprio viaggio nella creatività coniugata con la solidarietà. Un’esperienza, insomma, per raccontare la quale abbiamo scelto di affidarci alla recensione del giovane visitatore, Matteo Pennard.

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4 BiBlioteca e cultura

che Don Giampaolo decide di aiutare i tre assegnando loro altri lavoretti da fare. Don Giampaolo, vedendo la maestria dei tre, decide di donar loro la libertà di costruire qualsiasi tipo di opera con materiali di scarto. Nasce così il loro labo-ratorio in un garage della parrocchia ed inizia l’avventura. Tutte le opere sono state “battezzate” con un testo poetico che le rappresenta e quella che mi è piaciuta di più è stata “Città sul Fiume”. Quest’opera è costituita da tante alte abi-tazioni, simili a grattacieli, con finestre rotonde sparse sulle superfici dei palazzi. Il tutto è fatto di legno, anche il fiume che si trova davanti alla città. Gerlando mi ha raccontato il significato che aveva per lui quest’opera. Questa figura di città che si affaccia sul fiume gli ricorda i momenti in cui si sentiva emarginato e si raccoglieva lungo il fiume sognando un futuro migliore, un futuro che l’arte gli ha donato. La sede della mostra è composta da due stanze ampie e ben strutturate; la prima stanza ha alcune opere esposte, mentre la maggior parte è nella seconda sala molto più ampia. In parte le opere sono messe su cavalletti bene illuminati, le sculture in ferro sono posate per terra mentre le sculture più piccole sono sui davanzali interni allestiti in occasione. Il flusso dei visitatori non era eccessivo, ma nel tempo che ho passato, coloro che uscivano erano sostituiti da altri, tra cui genitori con i propri figli. Durante la visita si percepiva come sottofondo una musica gradevole che permetteva di continuare a parlare senza disturbo.

Matteo Pennard

La Bacheca de La Tsapletta

Nozze di diamante per Remigia e Wolf

La Bacheca de La Tsapletta

Nozze di diamante per Remigia e WolfNozze di diamante per Remigia e Wolf

Ancor prima che una pietra preziosa, il

diamante è simbolo di fermezza, purezza e

lucentezza, e anche per questo è stato scelto per rap-

presentare il senso più profondo di una ricorrenza

qual è quella dei 60 anni di matrimonio.

Un traguardo importante che Remigia e Wolf hanno

festeggiato lo scorso 4 novembre e che anche noi

de La Tsapletta vogliamo celebrare, facendo i nostri

più sinceri ed entusiastici “auguri!!!” a questi pre-

ziosissimi e insostituibili amici!!!

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Libri e dintorni

Luciano Mareliati, guida alpina, maestro di sci, ha pub-

blicato nel dicembre 2015 il suo quinto volume, dal titolo

“Courmayeur nella Storia”, consolidando presso i suoi

lettori sia il proprio profondo amore per la località e il

paese in cui è nato nel 1947 (è nato nel villaggio di En-

trelevie!), sia la precisione della memoria di ciò che fu e

che man mano negli anni si è trasformato, grazie alla co-

esione e alla volontà degli abitanti, che hanno mantenu-

to il loro giusto orgoglio e utilizzate le proprie capacità,

necessarie per superare, di padre in figlio, il secolo XX e

per preparasi ad affrontare le difficoltà del III millennio.

Il libro è ricco di fotografie d’epoca che, a partire dal

secolo XIX hanno documentato la Storia.

L’opera si occupa del paesaggio partendo dal clima e

dalle numerose frane che hanno coinvolto il Colle del

Peuterey, la parete est del Monte Bianco, il villaggio di

Saint-Juan du Purtud, uno schiavo martirizzato perché

cristiano. Il villaggio è scomparso sotto una frana atti-

vata dal ghiacciaio della Brenva. Nel 1760, nell’attuale

zona del santuario di Notre Dame de la Guérison, si co-

struì un oratorio (luogo di preghiera), che venne ampliato

nel 1792. Nel 1818 in un terreno non franoso si costruì

il santuario che fu inaugurato e benedetto nel 1868. A

Courmayeur tra il 1722 e il 1742 è stata costruita la Chie-

sa parrocchiale, accanto al campanile costruito al termine

dell’undicesimo secolo.

Tra chiese, oratori, cappelle in Courmayeur si possono

contare 22 costruzioni, sempre conservate negli anni

con affetto. Una via di La Saxe è intitolata a Bartolomeo

Berthod, che tra il 1545 e il 1563 partecipò al Concilio

di Trento e al suo ritorno trionfante fece edificare una

LiBriedinTorni

Courmayeur nella Storiadi Luciano Mareliati

cappella. I suoi nipoti a loro volta presero i voti, ma essi

morirono nel 1630 di peste, che devastò Courmayeur e

l’intera Valle d’Aosta. Con grande attenzione l’autore

elenca le famiglie nobili presenti nei secoli e individua

a partire dall’XI secolo i luoghi in cui c’erano le loro

dimore: oggi restano l’antica torre di Malluquin del XII

secolo e la casaforte di Entrèves ancora frequentata dalla

famiglia Passerin d’Entrèves. Molte altre testimonianze

nobiliari sono diffuse in tutte le frazioni del paese con

stemmi e parole...

Un’abitudine secolare consisteva nell’attribuire sopran-

nomi alle famiglie, perché molti cognomi erano diffusi e

si rischiavano confusioni. Alla fine del 1800 i contadini

alternavano già il loro lavoro con la professione di guida

alpina e, dopo parecchio tempo, anche di maestro di sci.

Per concludere, Luciano Mareliati sostiene che il capo-

luogo e gli undici villaggi erano gelosi del loro singolo

stile di vita: erano coesi quando si trattava di difendere,

conservare, innovare il paese, ma erano in competizione

quando vi erano le feste, soprattutto il Carnevale e le

Feste Patronali.

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6 LiBriedinTorni

40 anni di alpinismosul Gruppo del Monte Biancodi Rino Scalisi - recensione di Guido Andruetto

Ci sono molte delle guide alpine che hanno lasciato un segno indelebile nella storia alpinistica nel massiccio del Monte Bianco, in un libro che l’avvocato torinese Rino Scalisi, gui-da alpina onoraria della Società del-le Guide di Courmayeur, ha scritto come un album di ricordi e immagini destinato solo ad un ristretta cerchia di amici e parenti. Non si trova in libreria, per capirci. È un dono che Scalisi ha fatto a coloro cui è più af-fezionato, ma è innegabile che que-sto volume potrebbe interessare tanti perché racconta «40 anni di alpinismo sulle montagne della Valle d’Aosta e, in particolare, del Gruppo del Mon-te Bianco». Non è casuale che nella prima pagina introduttiva si citi Ger-vasutti: “chi si dà all’alpinismo con i soli muscoli si ritrarrà da esso dopo pochi anni; chi è alpinista con il cer-vello e con il cuore, saprà trovarvi valori durante tutta la vita, tanto da giovane che da vecchio”. Il riferi-mento è alle tante fortissime guide alpine di Courmayeur incontrate lun-go il cammino, come il compianto Alessio Ollier, e suo fratello Attilio Ollier, Giuseppe Petigax, Lorenzino Cosson, Ruggero Pellin, che sono gli ultimi veri rappresentanti di un modo di intendere la montagna che si espri-me nell’umiltà, nel buon senso, nella conoscenza e nella grande conside-razione del territorio, nell’amore per le tradizioni e per l’alpinismo come «esperienza di vita». Privo di ogni retorica, il racconto contenuto in questo libro, che non ha alcuna vel-leità autoriale perché si rivolge solo agli amici e alle persone più care, è

in realtà pieno di aneddoti diverten-ti, anche di ricordi commoventi, e in generale di indicazioni molto prezio-se per chi pratica l’alpinismo. Una pagina intera è dedicata ad Attilio Ollier, con cui Scalisi ha fatto più di centocinquanta salite. “Attilio è un innamorato della montagna, come lo era della sua professione di gui-da. La prima cosa che faceva quando raggiungevamo una vetta era estrar-re dallo zaino l’inseparabile can-nocchiale ed osservare le montagne circostanti. Conosceva una ad una i nomi di tutte le cime valdostane - for-se oggi qualcuno l’ha dimenticato! - ed era felice ed entusiasta quando gli proponevo di scalarne una che non aveva mai salito. In realtà, dietro la sua bonomia si nascondeva un for-tissimo alpinista. Ne è prova il suo curriculum: prima italiana della cre-

sta integrale di Peuterey, nuova via sulla parete sud-est del Mont Mau-dit, prima invernale della via della Poire alla Brenva, prima invernale della Ovest delle Jorasses. E molto altro”. Le bellissime immagini foto-grafiche (impressionanti quella del versante nord-est della Tour Ronde e della cresta nord-est dell’Aiguille de Bionassay) scandiscono l’alternanza con parole e ricordi, brevi testi che ripercorrono ascensioni ed incontri con tanti personaggi interessanti di Courmayeur e della Valle. C’è tanta luce, in questo libro. Nella foto che ritrae la salita della parete nord-ovest del Gran Paradiso emana una luce accecante, leggermente tremolante; sembra un sogno, un’altra dimensio-ne. Si parla anche di Ruggero Pellin in questo libro. Anche lui “è stato un fortissimo alpinista, ha rivestito per

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7LiBriedinTorni

“Esco a fare quattro passi”Tarvisio - Courmayeur1200 km di corsadi Andrea “pelo” Di Giorgio

Il percorso di 1200 chilometri è stato compiuto con par-

tenza da Tarvisio, provicia di Udine, il 15 febbraio 2014 e

si è concluso a Courmayeur il 6 marzo.

Andrea “pelo” Di giorgio, ha fatto in solitaria il percorso

indicato in cartina, con la compagnia di Liso, un carretto

che si è trainato per strade, sentieri, prati e boschi a volte

innevati; il nome Liso è a ricordo della sua fidanzata Lisa,

perché il carretto è maschile! (precisazione)... e così egli

riesce a dialogare con lei durante le giornate di fatica e

di tempo cattivo. Naturalmente Andrea “pelo” rimane in

costante contatto tramite telefonino con Fabrizio, Dodo,

Matteo e Lisa, che lo guidano nella marcia. Amico specia-

le è Marco, che anche lui è costantemente al suo fianco per

telefono. Marco allegramente trova uno sponsor per l’im-

presa di Andrea: “Onoranze Funebri de Gianni” che co-

munque hanno un rapporto diretto e costante col freddo!

Le Tappe sono individuate in 50 Km circa al giorno, se

in montagna; risultano più lunghe se i dislivelli sono più

tenui. Il suo diario giornaliero, al di là dei dati tecnici, è

sempre attento ai luoghi, alle popolazioni, ai villaggi e

paesi... e a riflessioni gradevoli affettive ed esistenziali.

Sempre il tono è allegro e ricco di giudizi a volte seri o

divertenti, ma mai “impegnati” o “pseudoculturali”.

Ogni pagina quindi è affascinante anche grazie all’ottimo

Italiano. Molti cittadini di Courmayeur sicuramente si

ricorderanno di questo “strano” poeta, che ama profon-

damente il mondo intero... e non è di certo l’unico, basti

citare i due “pedalonieri” dell’Adriatico che ogni estate lo

attraversano con un pedalò di loro invenzione!

La lettura di questo diario è veramente gradevole e diver-

tente anche perché, a fianco dei pochi maleducati, molti

giovani e adulti hanno compreso il valore dell’impresa

di Andrea e lo hanno ringraziato e valorizzato per il suo

obiettivo di uomo!

molti anni e nel modo migliore la ca-rica di presidente della Società delle Guide di Courmayeur ma, per me, è soprattutto un amico. Ruggero è uno straordinario conoscitore delle valli e delle montagne valdostane che ha esplorato palmo a palmo - e continua ad esplorare nonostante la non più giovane età - spesso da solo, per il puro piacere della scoperta». Infine, da redattore di questo articolo devo

confessare, conoscendo così bene Rino Scalisi ed essendogli molto le-gato, che questo libro di fotografie e ricordi - così ben impaginato dallo studio Progetto Immagine di Torino -andrebbe diffuso in giro, letto e ri-letto, perché contiene una certa idea dell’alpinismo che sta per tramonta-re. È vero, non lo si troverà probabil-mente mai nelle librerie, perché non era assolutamente nei progetti e nelle

intenzioni di chi lo ha scritto, ma nel frattempo la Biblioteca Comunale di Courmayeur ne ha richiesto all’auto-re una copia da tenere in catalogo in prestito e in consultazione.Presto arriverà sugli scaffali della sala di viale Monte Bianco 41. Sarà speriamo una nuova occasione di sco-perta per tutti coloro che, alle pendici del Bianco, vogliono continuare a sa-lire queste incantevoli montagne.

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Possa il mio sangue servire:uomini e donne della Resistenzadi Aldo Cazzullo

Aldo Cazzullo, giornalista del Corrie-re della Sera e noto analista dell’Italia del XX secolo, attraverso molti lavo-ri storico-sociali, nell’aprile 2015 ha pubblicato il volume “Possa il mio Sangue Servire - Uomini e Donne della Resistenza”.Come già fatto in altri saggi, lo scrit-tore dimostra che la Resistenza è il patrimonio prezioso della nazione che non sempre risulta essere testi-moniato dai libri, mentre, al contra-rio, la realtà è del tutto palese, perché illustrata dai testamenti fatti dai gio-vani prima di morire e dai combat-tenti maturi, padri di famiglia, con-vinti che soltanto nella lotta l’Italia potrà dimostrare al mondo intero la propria reale natura!Il Capitano Balbis così scrive al pro-prio padre il 5 aprile 1944: “Possa il mio sangue servire per ricostruire l’unità italiana e per riportare la no-stra terra a essere onorata e stimata nel mondo intero. Possa il mio grido di «Viva l’Italia Libera» sovrastare

e smorzare il crepitío dei moschetti che mi daranno la morte”. Il libro di Aldo Cazzullo - presentato lo scor-so 28 dicembre al Jardin de l’An-ge, per iniziativa della Fondazione Courmayeur Mont Blanc - legge la Resistenza soprattutto attraverso le lettere vergate dai combattenti - così come aveva molto giustamente fatto anche a proposito della Prima Guerra Mondiale - soprattutto egli ha impo-stato, attraverso le lettere, il mondo della Resistenza in cui sono presenti le donne. Maria Zanibaldi fu tra le prime a sostenere le torture e a subire violenze dai militi del fascismo, che, peraltro, erano quasi tutti di età in-feriore ai vent’anni. Le donne hanno combattuto; hanno fatto le staffette portaordini; hanno mantenuto stret-ti contatti con le varie bande parti-giane dei loro luoghi, informandole dell’arrivo del nemico; nascondendo ricercati o soldati inglesi e america-ni; preparando e fornendo documenti falsi a intere famiglie di Ebrei; por-

tando viveri ai gruppi più piccoli di combattenti.La Resistenza è anche stata la Sto-ria dei Carabinieri, molti di loro rin-chiusi in carcere e torturati; essi sono divenuti protagonisti diretti della Storia, perché si sono sacrificati per salvare interi gruppi di persone.Molti semplici cittadini o abitanti di paese hanno aperto le loro case nel corso della notte, per curare i feriti nei fienili, per nascondere i ricercati nelle cantine, per organizzare i gio-vani italiani che avevano rifiutato di combattere nell’esercito di Salò! Sempre all’interno della Resistenza molti ecclesiastici hanno operato in difesa della giustizia e hanno pra-ticato la solidarietà, costi quel che costi: come esempio Aldo Cazzullo individua don Ferrante Bagiardi che sceglie di morire con i propri paesani e parrocchiani, condannati alla fuci-lazione, per aver ospitato giovani in fuga! Egli li rafforza dicendo: “Vi ac-compagno io, davanti al Signore!”Da questo coinvolgimento dei cit-tadini, appartenenti a tutte le classi sociali, è nata la Repubblica demo-cratica. E ciò ha potuto realizzarsi perché tutti gli italiani consapevoli, appartenenti a ogni grado sociale, hanno combattuto coesi per il recu-pero della libertà.

LiBriedinTorni

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Una volpe, una pecora, un canguroe altre filastrocchedi Anna Cane

ne uccide più la penna che la spadadi Anna Cane

Parliamo di una volpe... e poi di tanti altri animali, che si presentano con filastrocche in versi e stimola-no la curiosità dei bimbi attraverso l’originalità dei disegni.E il gatto? È un protagonista primario, perché si esi-bisce per ben cinque volte... e quante fantasie illumi-nano il koala, che si porta sulla schiena il proprio cuc-ciolotto... e quanto interesse sorge per seguire l’invito di disegnare, colorare, di costruire un proprio disegno, a partire dal cerchio dal triangolo e dal quadrato.È l’ultimo lavoro di Anna Cane pubblicato per END Edizioni e presentato a Courmayeur lo scorso 3 gen-naio; un taccuino pieno di filastrocche e animali dise-gnati a mano, in cui l’autrice utilizza con semplicità e immediatezza i due diversi codici della parola e del disegno, creando una sinergia intensa, che crea un universo di simpatia e di empatia, un mondo dove gli animali sono migliori e possono insegnare qualcosa di veramente importante.Grazie signora Anna! I bimbi che apriranno il suo blocknotes, finalmente potranno essere protagonisti diretti di un’avventura in cui si improvviseranno!

La saggezza dagli antichi, la furbizia dal popolo, la rettitudine dalle Sacre scrit-ture, la profondità meditativa dai filosofi... Spesso - anche se sempre meno -prendiamo e citiamo a partire dall’infinito patrimonio di motti, proverbi, afo-rismi e frasi idiomatiche, per sostenere un ragionamento, per averla vinta in un diverbio, per sostanziare il nostro punto di vista. Altrettante volte, però, ci sfugge l’origine di quella frase che fa un così bell’effetto se pronunciata al momento giusto e con la giusta enfasi. Anna Cane ha collezionato 129 modi di dire di diversa provenienza: citazioni dotte, adagi popolari, versi di canzoni o opere letterarie che a poco a poco si sono sciolte nella quotidianità della lingua parlata, che sa unire il frusto all’eccellente, l’ovvio al geniale, l’ostico al rassi-curante. Per ogni “frase fatta” l’autrice, stimata veterinaria dal sorprendente ta-lento, ha creato una corrispondenza iconografica, un disegno vergato con segno leggero, non tanto per illustrare il motto, ma, al contrario, per suggerirne una lettura inaspettata, a volte misteriosa, di ambigua decodificazione, come se nelle parole, proprio in quelle che da più tempo si tramandano uguali, esistessero sempre ulteriori e numerosi significati nascosti.

LiBriedinTorni

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10 ViTadicomuniTà

Consegnata la bandiera ai Coscritti del ‘97

Premiato lo yogurtdella Società Agricola Mont Blanc

In diversi paesi della Valle la defini-

scono “La cerimonia della Maturità

civica”. A Courmayeur è semplice-

mente, da alcuni anni, un incontro tra

i neo-maggiorenni dell’anno e l’Am-

ministrazione, che coglie quest’oc-

casione per regalare alla “classe” la

bandiera dei coscritti, consegnata,

secondo la tradizione, al più giovane

dei presenti, per accompagnare i ra-

gazzi nelle loro feste e lungo tutti gli

appuntamenti della vita. Nel corrido-

io del piano della sala Consiliare del

Municipio, le immagini della mostra

“No sen de cetta benda” raccontano

quanto, nel tempo, questa tradizione

abbia voluto dire per intere genera-

zioni, ed anche questo è un modo di

creare un legame tra chi compie oggi

i 18 anni, e tutti quanti li hanno pre-

ceduti. Lo scorso 31 ottobre è stato

Igor Baraudin a ricevere il vessillo

dei coscritti del ‘97, e a lui spetterà

il compito di conservarla in nome e

per conto dei suoi coetanei: Alberto

Allegri, Luca Atzori Pennard, Luca

Auddino, Giulia Ballisai, Davide

Cardia, Simon Croux, Arianna De-

vizzi, Giacomo Domaine, Nicole

Epicoco, Chiara Giannotti, Irinaioa-

na Hepca, Martina Pascolini, Elena

Perrone, Raffaele Piccini, Bianca

Rey, Pierre Thomas Risso, Taras

Romaniv, Stefano Sangineto, Jessi-

ca Spatera, Daniele Stumbo, Matteo

Targa, Anthony Truchet, Alessia Vi-

gna e Mattia Zerga.

Vita di comunità

Premiato lo yogurt

C’è anche un’azienda di Courma-

yeur, fra i migliori produttori di yo-

gurt di latte di capra premiati, lo scor-

so novembre, al concorso nazionale

Agri Yogurt, la cui sesta edizione si

è svolta in occasione delle fiere zo-

otecniche internazionali di Cremona.

È la Società agricola Mont Blanc di

Edy Zerga a cui una giuria composta

da 17 membri ha assegnato il quarto

posto in una classifica che ha visto

andare la vittoria ad un’azienda di

Sugano di Orvieto.

Al concorso hanno partecipato com-

plessivamente 50 aziende provenienti

da 32 diverse province e 16 regioni

d’Italia, e in totale sono stati giudicati

38 campioni di yogurt da latte vacci-

no e 12 di capra, categoria da cui è ar-

rivato il riconoscimento per la “Mont

Blanc”, risultata fra i sei migliori pro-

duttori nazionali del settore.

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11ViTadicomuniTà

Le celebrazioni del IV novembrenel centenario del primo conflitto MondialeDomenica 8 novembre i cinque Comuni della Valdigne si sono riuniti a Morgex nel ricordo del sacrificio di chi è cadu-to in guerra, per un momento di commemorazione, in occa-sione del settimo raduno degli ex combattenti e reduci e del centenario dell’inizio della prima guerra Mondiale. Accompagnata dalla banda Courmayeur-La Salle, dopo la SS. Messa celebrata dal parroco don Daniele Frimaire si è svolta la cerimonia al monumento ai Caduti, con il capo-gruppo della sezione locale, Ermes Pavese, che ha affidato le medaglie commemorative degli alpini caduti del primo con-flitto mondiale - un’ottantina in totale - ai sindaci dei cinque comuni della Valdigne Con l’obiettivo di arrivare ad organizzare una giornata co-munitaria nel corso della quale consegnare fisicamente nelle mani degli eredi questo riconoscimento, i gruppi ANA della Valdigne hanno ora avviato una ricerca dei discendenti dei ca-

AYMONOD UMBERTO di Zaccaria Nato il 22/09/1896 a CourmayeurSoldato del 2° Regg. Alpini Deceduto sul Monte Rombon

BARMAVERAIN ERCOLE Nato il 24/05/1894 a CourmayeurSoldato del 4° Regg. AlpiniDeceduto il 25/10/1918 sul M. SolaroloDecorato con Medaglia d’Argento al V.M.

BROCHEREL GIULIO Soldato di Fanteria Deceduto il 29/11/1918sull’Altopiano di Asiago

GADIN LORENZO di Giuseppe Nato il 27/04/1893 a CourmayeurSoldato del 4° Regg. AlpiniDeceduto il 21/10/1915nell’Osp. da Campo nr. 27 per le ferite

HENRY ELISEO di Pantaleone Nato il 11/12/1890 a Courmayeur Caporal Magg. del 1° Regg. GranatieriDeceduto il 10/08/1915nella 13° Sezione Sanità per ferite

duti di ciascun comune. Invitiamo, quindi, tutti a contribuire a questa ricerca, contattando il gruppo ANA di Courmayeur per trasmettere eventuali informazioni che possano aiutare a rintracciare i familiari dei caduti del nostro paese.

Albo d’oro Prima Guerra Mondiale: i caduti di Courmayeur JORDANEY ADRIANO(JORDANCY) di Luigi Nato il 14/02/1882 a Courmayeur Soldato della 1° Compagnia SanitàDeceduto il 3/11/1918ad Ancona per malattia

MAISON ALESSIOSoldato di Fanteria Deceduto il 16/12/1918 per le ferite

MARTINOD UMBERTO di Maurizio Nato il 12/05/1885 a Sarre Soldato del 4° Regg. Alpini Deceduto il 5/09/1917 sul M. Pasubio

OTTOZ ADRIANO di Giuseppe Alessio Nato il 7/11/1896 Courmayeur Soldato del 7° Regg. Fanteria Deceduto il 25/04/1918 a Milanoper Malattia contratta al fronte

OTTOZ MARCELLO di Lorenzo Nato il 27/10/1898 a Courmayeur Soldato del 3° Regg. Alpini Deceduto il 29/10/1918 nell’Osp. da Cam-po nr. 312 per malattia contratta al fronte

PETlGAX COLOMBO di Alessio Nato il 24/05/1893 a Courmayeur Soldato del 4° Regg. Alpini Disperso il 12/10/1916 sul M. Pasubio

PETIGAX MAURIZIO di Giuseppe Nato il 2/12/1892 a Courmayeur Tenente della 14° squadriglia aeroplani Deceduto il 26/09/1917 nei cieli di Tolmino Decorato Medaglia d’Argento al V.M.

PETIGAX GIULIO (ALESSIO) di Onorato Nato il 12/07/1898 a Courmayeur Soldato del 4° Regg. Alpini Deceduto il 25/10/1918 sul M. Solarolo

PILLET AMEDEONato il 27/03/1895 a Courmayeur Soldato del 68° Regg. Fanteria Deceduto il 14/06/1915 nell’Osp. da Campo nr. 061 per malattia contratta al fronte

RUFFIER LORENZO di Giuseppe MariaNato il 20/05/1890 a Courmayeur Soldato del 4° Regg. Alpini Deceduto il 24/10/1915nel settore di Tolmino

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12 ViTadicomuniTà

Primo Congresso nazionale dell’A.n.C.R.I.

Il calendario dei Volontari del Soccorsonel segno del dott. Bassi

Il 15 Novembre 2015, nella sala ricreativa “Don Cirillo Perron” di Courmayeur, si è svolto il 1° Congresso Nazio-nale dell’A.N.C.R.I. (Associazione nazionale Cavalieri al merito della repubblica Italiana). Al termine del Congres-so, per acclamazione è stato nominato Presidente Regiona-le il Cav. Ufficiale Vincenzo Puliafito. Al Congresso hanno partecipato, in qualità di Delegati nazionali, il Presidente ed il Vice Presidente della Regione Liguria Cav. Orazio Messina e il Cav. Renata Cabella. In rappresentanza del Comune di Courmayeur era presente il Vice Sindaco Mas-simo Sottile. Ad affiancare il Presidente, sono stati eletti:

Il Cav. Antonio Bianchi (V. Pres.Vicario); il Cav. Romano Blua (V. Presidente); il Cav. Luigi d’Antoni (Consigliere).

“Si cerca per il soccorso un uomo o una donna capace di vivere insie-me agli altri, di lavorare insieme, di piangere insieme, di ridere insieme, di pensare insieme e di sognare in-sieme. Capace di perdonare senza sentirsi distrutto, di vincere senza sentirsi onnipotente, di domandare dove c’è una risposta, rispondere dove c’é una chiamata, di portare la pace dove c’è l’inquietudine e di portare l’inquietudine dove c’è trop-pa pace. Che sappia usare le mani per soccorrere, accusare se neces-sario senza paura, accarezzare se necessario senza falso pudore. Che non confonda la spiritualità con il sentimentalismo, la chiamata con l’interesse, l’impegno con l’ambizio-ne, il personalismo con l’efficienza. (Dott. Pietro Bassi - Natale 1989)”.

È questa la frase, o meglio l’appel-

lo, che i Volontari del Soccorso di

Courmayeur hanno scelto per il loro

calendario 2016, realizzato come

omaggio per gli amici del gruppo, ma

soprattutto per diffondere il senso del

loro impegno Un ulteriore strumen-

to di promozione e conoscenza delle

loro attività, come gli appuntamenti

in piazza, che li hanno visti prota-

gonisti anche nel corso degli ultimi

mesi dell’anno appena concluso.

nel segno del dott. Bassi

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13ViTadicomuniTà

La Banda e i Vigili del fuoco Volontariin festa per Santa Cecilia e Santa Barbara

È stata Courmayeur, quest’anno, ad ospitare l’annuale raduno dei distac-camenti dei Vigili del Fuoco Volontari della Valdigne, che venerdì 4 dicembre hanno celebrato la ricorrenza della loro patrona, Santa Barbara, con la santa Messa celebrata presso la parrocchia di San Pantaleone, seguita dalla benedizio-ne dei mezzi in piazza Abbé Henry. Un appuntamento conviviale che, una volta, l’anno permette di ritrovarsi anche con i veterani, coloro che, avendo superato i 60 anni, non sono più in forza come ope-rativi, ma che rappresentano la memoria storica dei gruppi e continuano a seguir-ne con partecipazione le attività.Pochi giorni dopo, per la precisione do-menica 13 dicembre, è stata la volta del-la Banda musicale Courmayeur La Salle che, qualche settimana di slittamento ri-spetto alla data ufficiale della ricorrenza che cade il 28 novembre, ha festeggiato la patrona dei musicisti Santa Cecilia. Una giornata aperta, come da tradizione, dall’omaggio in cimitero alla memoria dei musicanti defunti, e proseguita con la Santa Messa al termine della quale i bambini del corso di propedeutica hanno debuttato in una semplice esibizione di canti, accompagnati dalla neonata banda giovanile. E infine, la sfilata per le vie del centro, che ha riempito di note una soleggiata domenica di inizio inverno, regalando allegria e simpatia ai passanti e agli ospiti del paese.

in festa per Santa Cecilia e Santa Barbara

e agli ospiti del paese.

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14 ViTadicomuniTà

Le attività de la “Crèche Cécile Léonard”

Halloween e castagne!

Per l’anno 2015-2016 l’équipe del nido ha pensato di proporre ai bambini un progetto sull’intercultura, idea nata dal desiderio di valorizzare il patrimonio culturale tradizionale e quello di riferimento delle famiglie che frequentano il servizio. Quest’anno infatti all’interno dell’asilo nido si registra un gran numero di famiglie pro-venienti sia da diverse regioni italiane sia da altri paesi. Dopo la partecipatissima Festa di Natale a metà dicem-bre, scorso 11 gennaio il progetto ha visto la prima tappa del percorso che prevede momenti conviviali in cui pre-parare e gustare cibi, specialità e ricette da tutto il mondo, con il coinvolgimento delle famiglie nella preparazione di piatti tipici che costituirà un aspetto significativo per promuovere la conoscenza e l’integrazione tra bambini e famiglie che abitano lo stesso territorio. E poi l’orto, che continua a rimanere luogo di incontro, gioco, esplorazione e condivisione di esperienze tra bim-bi e anziani e, in continuità con il progetto multicultura-le, vedrò quest’anno la coltivazione di ortaggi di diver-se tradizioni culinarie quali il peperoncino, le patate, ilcoriandolo, ecc.

Sara D’Alessandro

Tra castagne, musica, streghe, e mostri quello del 31 ot-tobre è stato un bel sabato d’autunno, nel quale il “dol-cetto o scherzetto” dei più giovani, si è mescolato alle-gramente con i profumi della castagnata promossa dai commercianti del Fura Totte e realizzata dai volontari del Comité.

E se nel pomeriggio la colonna sonora dell’appuntamen-to era stata quella dell’animazione musicale itinerante più tradizionale, in serata e lungo tutta la notte sono state le feste organizzate dai locali ad animare l’appuntamento di Halloween e in un certo senso a dare il via a quella che in diversi gà chiamano la movida del Monte Bianco.

E se nel pomeriggio la colonna sonora dell’appuntamen-

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15ViTadicomuniTà

Un anno di soddisfazioniper l’ ASD Shin Bu Kai Karate

Fuori classe: al Linguistico un percorsoper “Stagisti perfetti”

Il 2015 ha regalato non poche soddisfazioni alla ASD Shin Bu Kai Karate. I corsi hanno continuato a registrare un notevole incremento, visto che sono molti i ragazzi di 6-7 anni che si sono avvicinati alle lezioni di Karate Tradi-zionale, mentre il gruppo degli agonisti si è distinto nelle varie competizioni che, nell’arco dell’anno, si sono svolte nelle varie città del Nord-Italia. Una citazione particolare va attribuita all’Atleta Chiara Candiota, che ha collezio-nato, in sei competizioni diverse - tra cui i Campionati Italiani - sei piazza-menti con quattro primi posti e due secondi posti nel Kumitè (Combattimen-to) e ancora cinque secondi posti nel Katà (Combattimento immaginario).La Società, con il suo Direttore Tecnico M° Daniele Locatelli ed i suoi As-sistenti Vincenzo Puliafito e Michael Subet, stanno coltivando le nuove leve, trasmettendo loro quei valori, tipici delle Arti Marziali, attraverso il Karate Tradizionale Giapponese.

Oss. Vincenzo Puliafito

Per gli studenti del biennio del Liceo Linguistico di Courmayeur dicembre si è aperto con una lezione alter-nativa: uno stage osservativo incentrato sulle due aree di approfondimento offerte dall’istituzione scolastica, scienze dello sport e scienze del turismo.Martedì 1° dicembre, dopo due moduli di lezione regolare a scuola, il Centro Congressi di Courmayeur è diventato la nuova aula degli studenti di prima e seconda: accompagna-ti dai professori Biasi, Persico e Pizzato, i ragazzi hanno incontrato la sig.ra Carmen Mennella, collaboratrice del Centro Servizi Courmayeur, per un’illustrazione dell’offer-ta turistica e del funzionamento del CSC attraverso video e foto panoramiche.In seguito gli alunni, in base all’area di approfondimento scelta, si sono divisi in due gruppi per una lezione sul cam-po: 23 di loro, dell’indirizzo sportivo, hanno visitato il Fo-

rum Sport Center di Dolonne con il responsabile del CSC Roberto Rota, mentre in 9, del curriculum turistico, hanno seguito la sig.ra Manuela Stevenin, responsabile del perso-nale, alla scoperta delle QC Terme di Pré-Saint Didier.Scopo del progetto, avviato l’anno scorso, è approfondire due risorse fondamentali della nostra regione, sport e turi-smo, attraverso percorsi multidisciplinari. I ragazzi, in que-sta giornata di stages osservativi, hanno potuto iniziare a confrontarsi con le possibilità lavorative locali in quest’am-bito, favorite dalla conoscenza delle lingue straniere.Il doppio percorso ha destato l’interesse sia di chi vedeva le strutture per la prima volta, sia di chi già le conosceva, perché entrambe le visite hanno rivelato il lavoro, invisibile agli occhi del fruitore, di chi offre tali servizi. E la lezione fuori classe, introducendo ai ragazzi il mondo del lavoro, ha mostrato che la scuola è scuola di vita.

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16 ViTadicomuniTà

La Festa del pane di Dolonne

Il Burraco della befanaa sostegno della Fior di Roccia

Comincia diversi giorni prima dell’appuntamento il lavo-ro di preparazione della Festa del Pane di Dolonne, che anche quest’anno, nel pomeriggio del 30 dicembre, ha visto la frazione riempirsi di amici ed ospiti, “catturati” dai profumi, i sapori e le atmosfere d’antan che accom-pagnano la distribuzione di pane, greinchen e vin brûlé, preso il forno del villaggio.

Saranno destinati alle attività legate al soccorso al-pino della caserma Fior di Roccia i fondi raccolti con il Torneo della Befana, organizzato dal gruppo del Burraco di Courmayeur lo scorso 5 gennaio.Madrina della serata è stata la signora Augusta Fal-conieri, concorrente ma soprattutto rappresentante della locale sezione della Croce Rossa, a cui sono stati consegnati i 675 euro derivanti dalle quote di iscrizione, mentre i premi della serata erano stati of-ferti da tanti commercianti del paese e dalle funivie Skyway.Per la prima volta da quando vengono organizzati questi appuntamenti sono state tre coppie valdosta-ne a salire sul podio con Serena Carmina e Roberta Foresio sul gradino più alto, seguite da Tamara Rey e Roberto Vierin (coppia l tavolo verde e nella vita) e da Lisetta Picchiottino e Elsa Belfrond clamoro-samente terze a sorpresa. E al termine della serata, per tutti un brindisi per festeggiare insieme il pri-mo appuntamento del nuovo anno e ancora premi a estrazione tra tutti i partecipanti.

Silvio, Michel, Lucia, Gina, Ivan, Emilia, Davide e Rachele ritratti negli scatti di Ilaria Fortunato, sono

solo alcuni dei volontari dello staff che ogni anno si im-pegna a tenere vivo e riproporre questo tradizionale ap-puntamento della frazione, che si ripete, ormai, da circa 25 anni, ma che affonda le sue radici nei tempi in cui il tipico pane nero di farina integrale era alla base dell’ali-mentazione locale e veniva cotto una volta all’anno per tutti gli abitanti.

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17ViTadicomuniTà

Montagne d’Argento:tra incontri, feste, giochi e gite in compagniaSi è aperto con la proiezione di due filmati il programma 2015/2016 di Montagne d’Argento, il progetto dedi-cato agli over ‘65 del paese, promosso dall’Assessorato Comunale alle Poli-tiche Sociali. Quello di venerdì 27 novembre al Centro Ricreativo Don Cirillo Perron, è stato un pomeriggio dedicato alle memorie e ai ricordi del paese, ripercorsi attraverso i lavori “Courmayeur ieri e oggi” (di Guido Raimondo e Cesare Cossavella) e “Quelli dell’Apocalisse” (di Marcello Vai) che, attraverso documenti d’epo-ca e interviste ai testimoni dei fatti, hanno proiettato i numerosi parteci-panti indietro nel tempo di qualche decina d’anni.Tanta allegria e altrettanta voglia di festeggiare insieme hanno invece accompagnato il pranzo di Natale organizzato presso il Sunny Side Re-staurant Cafè nella giornata di giovedì 17 dicembre: quasi centocinquanta i “Jeunes d’antan”, che hanno deciso di non mancare all’appuntamento, come da tradizione, animato dalla musica di “Dj Ibba” e dalla lotteria con premi offerti dai commercianti del paese.Questo primo trimestre del program-ma si è quindi concluso con due ap-puntamenti: la Tombola della Befana organizzata, come vuole la recente tradizione, nel pomeriggio del 6 gen-naio, quando tra ambi, terne, quaterne, cinquine, tombole e premi per “qua-si” tutti i partecipanti, c’è stata anche l’occasione per rivedere insieme il filmato realizzato dal CSC, sull’Ac-censione dell’Albero. E, infine, con la gita a Torino di giovedì 21 gennaio, che ha portato i partecipanti nel capo-luogo piemontese per una visita con audioguida al museo Egizio in matti-nata e, nel pomeriggio, a Eataly.

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18 ViTadicomuniTà

Maserati & Courmayeur:partnership tra eccellenzeDue eccellenze italiane, Maserati e Courmayeur, s’incontrano quest’in-verno in una partnership che punta a valorizzare l’immagine di marchi ri-conosciuti a livello internazionale nel settore del cosidetto “alto di gamma”. Da inizio dicembre e fino a marzo 2016 il Jardin de l’Ange ospita, infat-ti, il Maserati Winter Lounge, dove, a fine stagione arriverà anche il nuovo suv Levante che, dopo la presentazione

al Salone di Ginevra, giungerà ai piedi del Monte Bianco per il “battesimo” sulla neve.“Ciò che accomuna Courmayeur e Maserati - ha commentato il sindaco Fabrizia Derriard - è l’ambizione di realizzare prodotti che regalino forti emozioni, disegnati su misura delle esi-genze dei clienti. Crediamo molto nella collaborazione tra pubblico e privato e nell’attivazione di risorse che ci per-

mettano di dedicarci completamente alle esigenze dei nostri ospiti”. Un incontro che Giulio Pastore, gene-ral manager per l’Europa del Tridente, ha definito “Un progetto ambizioso che nasce dalla condivisione dei valori sui quali si fonda il successo internazio-nale di questi due nomi. Courmayeur e il nostro marchio - aggiunge Pasto-re - nell’immaginario collettivo sim-boleggiano l’eleganza propria dello stile italiano, che resiste alle mode e s’impone come un ideale senza tempo, erede di una tradizione gloriosa riletta in chiave contemporanea. Due icone che si fanno interpreti di uno stile raf-finato, declinabile secondo i desideri di una clientela altamente esigente. Il nostro obiettivo - continua - è quello di essere là dove sono i nostri clienti e l’operazione di Courmayeur, assieme alle tappe del Winter Tour Maserati che coinvolgeranno Ortisei, Corti-na ma anche celebri località europee come Sankt Moritz e Gstaad, rispon-de perfettamente a questo obiettivo. A Courmayeur ci sarà la possibilità di provare in condizioni reali le grandi capacità sulla neve della Ghibli e della Quattroporte nelle versioni Q4, assie-me ai test che saranno organizzati per tutta la gamma’’.Ed ecco quindi che il tradizionale “chalet in legno dalle atmosfere calde e accoglienti” del Jardin de l’Ange, da inizio stagione si è vestito in “stile Ma-serati”, con la novità di una elegante anticamera, realizzata con una struttura trasparente che permette di ammirare e lasciarsi accogliere dal suggestivo Winter Lounge, dove è anche ospitata una galleria permanente di immagini storiche e contemporanee sia del mon-do del Tridente che di Courmayeur.

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Note CiviChe

UFFICIO TECNICO URBANISTICO:DAL 1° GENNAIO 2016 SOLO PRATICHE EDILIZIE ON-LINE

Dal 1° gennaio 2016, a Courmayeur, tutte le pratiche edilizie da e verso l’Uffi cio Tecnico Urbanistico Comunale sono gestite esclusivamente attraverso comunicazioni via PEC, con allegati in formato PDF fi rmati digitalmente. Una modalità gestionale innovativa che, dopo il mese di sperimentazione attivato lo scorso dicembre, è diventata defi nitivamente operativa con l’inizio del nuovo anno, e riguarda tutte le domande, le comunicazioni e le nuove istanze, intestate sia a imprese che a persone fi siche.Per rendere operativo l’“UTU-digitale”, nel corso del secondo semestre 2015 è stato seguito un percorso che ha richiesto di dotarsi di un sistema di back-up automatico dei dati, di software integra-tivi degli applicativi già utilizzati dall’uffi cio, nonché di uno specifi co indirizzo PEC ([email protected]) e di fi rme digitali per i tecnici incaricati delle istruttorie. Sul piano organizzativo, poi, dall’inizio del 2015, è stata ridefi nita la ripartizione delle attri-buzioni tra i diversi dipendenti e funzionari assegnati al settore, ed è stato adottato un sistema di ricevimento de-dicato e su appuntamento per i professionisti, che ha con-sentito di ottimizzare i tempi di lavoro sia per l’Amministrazione che per i suoi interlocutori.Ad un anno dall’avvio della ristrutturazione organizzativa del servizio tecnico urbanistico sono diversi i ri-scontri positivi registrati, sia in termini di apprezzamento da parte degli utenti che di velocizzazione degli iter. E In generale è evidente che il puntare sulle “buone pratiche digitali” da parte di un’amministrazione è un vero e proprio valore aggiunto per lo sviluppo del tessuto socio-economico, e produce indubbi vantaggi e risparmi sia per l’Ente (riduzione degli ingombri e degli spazi di archiviazione, velocità delle ricerche di pratiche in archivio, riduzione dei costi di spese postali e/o di stampa e/o duplicazione della documenta-zione per le interazioni con altri enti), che per i professionisti e i loro committenti (eliminazione della stampa delle pratiche, velocizzazione dei procedimenti, eliminazione dei ritardi eventualmente dipendenti dai servi-zi postali, semplifi cazione e liberazione da vincoli orari dei contatti e delle comunicazioni, by passando la necessità del passaggio fi sico presso gli uffi ci comunali)”.

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IMPOSTE COMUNALI: LE PROSSIME SCADENZESi ricorda che il prossimo 28 febbraio scadono i termini per il pagamento della 2° rata 2015 della TARI, il tributo dovuto per la copertura dei costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifi uti. Per il pagamento dell'imposta è suffi ciente procedere ai versamenti tramite modello F24 precompilato con gli importi di competenza di ciascuna utenza, allegato alla comunicazione del Comune di Courmayeur ricevuta dai contribuenti direttamente a casa nel mese di novembre 2015.

L’obbligo di trasmissione in formato digitale delle pratiche di edilizia privata é esteso a tutte le pratiche inte-state alle imprese e alle persone fi siche per le quali sia stato uffi cialmente nominato un professionista abilitato ed in particolare per:

istanze di permesso di costruire con tutta la relativa documentazione e comunicazioni associate; • segnalazioni Certifi cate di Inizio Attività (S.C.I.A.) edilizia con tutta la relativa documentazione e comu-• nicazioni associate; autorizzazioni paesaggistiche delegate ex. l.r. 18/1994 e s.m.i.; • certifi cati di agibilità; • pratiche cemento armato l.r. n. 23/2012 e s.m.i.; • certifi cati di destinazione urbanistica.•

I professionisti incaricati della trasmissione delle pratiche digitali devono essere espressamente delegati dalla committenza con procura speciale il cui modello é scaricabile nella sezione Servizi - Modulistica on line che deve essere trasmesso unitamente alla pratica edilizia secondo le modalità ivi contenute.

Condizioni necessarie per il ricevimento delle pratiche:1. trasmissione alla casella pec dedicata: [email protected]. trasmissione della procura speciale, unitamente alla pratica, secondo le modalità ivi contenute.

L’inosservanza dei punti 1 e 2 determina l’irricevibilità della pratica che verrà restituita al mittente.

Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi direttamente all’ uffi cio tecnico urbanistico:[email protected].

IMPOSTA CHI PAGASCADENZE

MODALITÀ DI PAGAMENTOACCONTO SALDO

TARI TUTTI 30/11/15 28/02/16

Versamenti tramite MODELLO F24 PRECOMPILATO dal COMUNE

con gli importi, che è stato inviato direttamente

ai contribuenti nello scorso autunno

Per ulteriori dettagli, approfondimenti e chiarimenti è possibile rivolgersi direttamente a:Uffi cio Tributi del Comune ORARIO: da lunedì a venerdì 8.30 - 12.00 / 14.00 - 15.00tel. 0165.831317 - e-mail: [email protected]

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REFEZIONE: DAL 7 GENNAIO “PASTI OCCASIONALI” ANCHE PER LE MEDIEA partire da giovedì 7 gennaio 2016, anche per gli stu-denti delle SCUOLE SECONDARIE DI PRIMO GRADO sarà possibile usufruire dei cosiddetti “pasti occasionali” del SERVIZIO DI REFEZIONE SCOLASTICA.Si tratta di una nuova offerta messa a punto dall’Ammini-strazione di concerto con la società Capas di Vercelli che, dall’inizio dell’anno scolastico 2015/16, gestisce il ser-vizio, essendosi aggiudicata il bando di concessione pro-mosso dal Comune nel corso dell’estate, grazie al quale è stato possibile adottare nuove modalità di organizzazione e, conseguentemente, maggiore elasticità gestionale. Vie-ne proposta con l’obiettivo di andare incontro ad alcune esigenze delle famiglie dei ragazzi più grandi, che si do-vessero trovare nella situazione di aver bisogno di usufruire dei cosiddetti “pasti occasionali”, con modalità analoghe a quelle già previste dal bando per il servizio standard, e senza alcun costo aggiuntivo per l’Amministrazione.

INFORMAZIONI GENERALI:il costo del singolo pasto è di euro 6,00;• per accedere al servizio gli utenti interessati dovranno provvedere a pre-acquistare il carnet da euro • 60,00 - valido per 10 pasti utilizzabili nel corso di tutto l’anno scolastico - tramite bonifi co bancario diretto al gestore (Capas Scarl - Istituto Bancario Biverbanca, fi liale di Caresanablot (VC) - IBAN: IT15U0609044950000001000127 - Causale: servizio occasionale mensa Courmayeur -Secondarie);il carnet dovrà essere ritirato in Comune, presso l’Uffi cio Politiche Sociali, previa presentazione della • ricevuta e compilazione di un modulo di raccolta dei dati anagrafi ci;il servizio sarà attivo solo nei giorni previsti dal calendario scolastico delle primarie (in generale nei • giorni di lunedì, martedì, giovedì e venerdì, salvo festività, ponti, scioperi, ecc. …);per accedervi sarà suffi ciente che al mattino il ragazzo consegni la tessera al personale non docente • della scuola, che avrà l’incarico di passare quotidianamente nelle classi per raccogliere l’elenco gior-naliero dei nominativi;l’elenco e le relative tessere saranno quindi trasmesse al personale di cucina del gestore, che provve-• derà a spuntare dal carnet il pasto consumato.

SI FA PRESENTE CHE:per questa offerta non è prevista la presenza di assistenti, per cui i ragazzi, al termine dell’orario • scolastico (ore 13.20) provvederanno da soli a raggiungere i locali della refezione, dove sarà loro dedicata una parte della sala, per la sola consumazione del pasto; sarà inoltre responsabilità delle famiglie provvedere all’organizzazione degli spostamenti dei ragazzi • al termine del pranzo (14.00-14,15 circa), in quanto non è prevista l’istituzione di corse dedicate, per quanto riguarda le linee di trasporto pubblico.

Per ulteriori informazioni, dettagli e chiarimenti:Uffi cio Politiche Sociali - tel 0165.931323.

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LA SOSTA NELLE ZONE BLU SI PAGA ANCHE CON L’APP DI EASYPARK

Da fi ne dicembre anche a Courmayeur sarà pos-sibile pagare la sosta nelle zone blu del capoluo-go con lo smartphone, tramite l’App EasyPark, il sistema di mobile parking più diffuso in Europa attualmente già disponibile in quasi cinquanta cit-tà italiane - tra le quali, Torino, Milano, Monza, Brescia, Saronno e Cremona - e più di 250 co-muni europei.EasyPark è una App gratuita disponibile per iOS, Android e Windows Phone che richiede una sem-plice registrazione dell’utente, e quindi l’acqui-sto di un credito di sosta, (ricaricabile, con carta di credito, anche prepagata, dei circuiti Visa o Mastercard, oppure PayPal o Bonifi co Bancario), che potrà essere utilizzato in tutte le città in cui il servizio è operativo.

Al momento è attiva solo per le zone blu del capoluogo, ma a breve sarà adottata anche nel parcheggio del piazzale della Val Veny, ed è già allo studio la possibilità di estenderla anche ai parcheggi interrati di Viale Monte Bianco e di Piazzale Monte Bianco.L’utilizzo di Easy Park è assolutamente semplice e intuitivo e le informazioni necessarie sono:

il “codice area di sosta” (disponibile automaticamente sull’App EasyPark attivando la geolocalizza-• zione gps e cliccando “Vedi mappa”, oppure digitando manualmente il codice indicato su ciascun parcometro);il numero di targa del veicolo per il quale si intende pagare (visto che ciascuna utenza EasyPark con-• sente di gestire più veicoli);l’orario previsto di fi ne sosta, che potrà anche essere prolungato o interrotto anticipatamente.•

In sostanza, attivata l’App, sullo schermo dello smartphone compare un “orologio contaminuti” che consen-tirà di impostare i dati della propria sosta prevista, ma anche di prolungarla a distanza, qualora ci si ren-desse conto di avere bisogno di più tempo di sosta, o interromperla prima di quanto inizialmente indicato, pagando quindi solo il tempo di sosta effettivamente consumato, nel rispetto delle tariffe e dei regolamenti previsti dal gestore per la zona in questione. È anche possibile attivare, prolungare, terminare e pagare la sosta, accedendo alla propria area riservata disponibile nel sito www.easyparkitalia.it oppure, utilizzando il servizio telefonico a risposta automatica interattiva, chiamando il numero 089. 92.60.100 dal cellulare registrato.

Gli utenti EasyPark riceveranno (o potranno scaricare dal sito: www.easyparkitalia.it) una vetrofania da posizionare sul parabrezza dell’auto che li renderà riconoscibili per gli ausiliari del traffi co: questi, avranno quindi la possibilità di verifi care la corretta attivazione della sosta, tramite il controllo on-line della targa. L’utilizzo dell’App non comporta maggiorazioni sulle tariffe di parcheggio previste dalle zone blu, ma il costo del servizio EasyPark è aggiuntivo all’importo della sosta calcolato secondo le tariffe stabilite dall’Amministrazione Comunale: il cliente EasyPark potrà scegliere due tipi di pagamento del servizio: chi lo utilizza solo occasionalmente può optare per la modalità EasyPark Small, che non prevede nessun costo fi sso, ma solo una quota aggiuntiva del 15% a sosta a favore del gestore dell’App, mentre per gli utenti che prevedono un uso più frequente c’è il pacchetto EasyPark Large, che è in sostanza un abbonamento con il gestore dell’App, alla quota fi ssa di euro 2,99 al mese.

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23TsanTènTsaLènde!

Tsantèn Tsalènde!Sono tanti gli ingredienti che concorrono a creare la giusta

atmosfera per preparare “comme il faut” il Natale.

Ma, tra tutti, le lucine colorate che si accendono una dopo

l’altra, dietro le finestre delle case prima e lungo le strade

poi, sono forse il primo segnale che il periodo delle feste è

iniziato.

Chez nous, poi, ci sarebbe anche il bianco della neve... ci

vorrebbe... e quest’anno non c’era!

Ma poco importa, almeno dal punto di vista dei suoni, dei

colori, degli umori, della voglia di preparare le case, gli al-

beri, i presepi, per cominciare a scambiarsi gli Auguri.

E nel primo sabato di dicembre sono state proprio le ven-

timila lucine del grande albero di piazza Abbé Henry ad

accendere ufficialmente il periodo dell’Avvento, con un

evento ricco di sorprese, di veri e propri effetti - e ospi-

ti - speciali, che hanno stupito ed entusiasmato le migliaia

di persone che non sono volute mancare all’appuntamento.

Un gioco di luci multicolori ha illuminato la piazza avvol-

gendo i presenti in un mondo fatto di immagini e musica,

e accompagnandoli, tra ghirlande e pacchetti, fino al con-

to alla rovescia che, con il girotondo propiziatorio intorno

Instagram Challenge #MontBlancXmas15Il tuo natale a Courma!Instagram Challenge #MontBlancXmas15

Grazie alla collaborazione tra Courmayeur Mont Blanc e GMH

Helicopters, Skyway Funivie Monte Bianco, Terme di Pré-

Saint-Didier, Scuola Sci Courmayeur e Scuola Sci Monte Bian-

co, lungo tutto il periodo delle festività natalizie gli appassionati

di foto hanno potuto partecipare al “Challenge #MontBlancX-

mas15 - Il tuo Natale a Courma!”, postando su Instagram i

propri scatti dedicati allo spirito del Natale, tra neve, sci, luci,

alberi, allegria, famiglia.

In un patchwork ecco le finaliste con al centro l’immagine di

Camilla Poggio, risultata vincitrice del concorso.

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24 TsanTènTsaLènde!

all’albero, guidato dai Beffon e dai Badochys, segna l’or-

mai tradizionale avvio della stagione.

E con il paese completamente immerso nella giusta atmo-

sfera, nelle settimane successive, tra i saggi dei bambini e i

pranzi o le cene con gli amici, ecco arrivare anche il tempo

del ritorno di Rhémy de Noël.

Quest’anno il Babbo Natale di Courmayeur ha deciso di

incontrare i sui amici grandi e piccini già qualche settimana

prima del solito, invitandoli a fare insieme una suggestiva

passeggiata in carrozza nel centro del capoluogo, nella sera-

ta del 19, mentre i più piccoli potevano cogliere l’occasione

di questo pomeriggio, per ascoltare ancora una volta la sua

storia o per consegnargli di persona le proprie letterine.

Che sono sempre di più – quest’anno circa 800! - ed è

solo grazie all’aiuto e alla pazienza di un fedele gruppo di

“folletti” che è possibile rispondere a tutte, una per una; e

a tutti questi volontari il Babbo Natale del Monte Bianco

vuole inviare un gigantesco “Grazie!” tramite le pagine de

La Tsapletta,

Ma, tornando alla cronaca, il vero momento fatato del

Natale di Courmayeur resta quello della Vigilia, quando

Tsantèn Tsalènde!

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25TsanTènTsaLènde!

Rhémy scende dalla sua grotta sul Dente, dove vive tutto

l’anno col Gigante.

Come sempre, ad aspettarlo, nel pomeriggio del 24 dicem-

bre, i tantissimi bambini che ogni anno attendono il suo ri-

torno, annunciato dai Beuffon, che con i loro campanelli

ne hanno accompagnato l’arrivo in carrozza in piazza. Ma

quest’anno c’era anche l’amico Henry, che calandosi con

la tirolese dal balcone della Casa delle Guide gli ha conse-

gnato la fiaccola per accendere insieme la grande Lanterna

del paese.

E mentre la magia della notte di Natale lasciava il posto ad

una giornata di sole, ecco che sulle piste si andava prepa-

rando un’altra festa. Quella organizzata dai maestri della

Scuola di sci Monte Bianco che, come avviene ormai da

qualche anno, hanno proposto lezioni gratuite per tutta la

giornata del 25, a chi si è presentato vestito da Santa Claus.

Un modo sicuramente meno romantico e più goliardico per

augurare “Tsantèn Tsalènde!”, che ha colorato le piste (ahi

noi! all’epoca, ancora avare di bianco!!!), di tanti simpatici

Babbi Natale, impegnati in allegre discese con gli sci, la

tavola o il telemark... nonché in brindisi e Auguri per tutti!

Tsantèn Tsalènde!

Skating for… “Ice holidays”!!!Sulle note e lungo le atmosfere suggerite dalle eroine di Fro-

zen i giovanissimi allievi dello Skating Club Courmayeur, il

22 dicembre hanno scritto il loro biglietto di Auguri per le

feste, con un saggio replicato anche il 3 gennaio, per permet-

tere anche gli amici più lontani di godere del “Natale di Elsa

ed Anna”. Giusto il tempo di lasciar scemare gli applausi e

pochi giorni dopo la pista del Forum Sport Center è tornata

a colorarsi di allegria, con la festa del 6 gennaio che ha visto

le ragazze della nazionale di Short Track - Elena Viviani, Arianna Fontana, Cecilia Maffei e uno degli allenatori,

Ermanno Ioriatti - trasformarsi in Befane per un pomeriggio di giochi “sulle lame” coi bambini.

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“In una serata magica, il 30 dicembre, abbiamo festeggiato il nostro compleanno nel caldo abbrac-cio di Courmayeur Mont Blanc. Con la nostra fa-mosa divisa rossa, abbiamo sfilato per il centro di Courmayeur, arrivando fino a piazza Abbé Henry, dove è iniziata la festa per i nostri primi 80 anni di storia. Alla presenza di tre leggende dello sci: Aldo Belfrond, Giulio Guedoz e Osvaldo Picchiotino ab-biamo rivissuto i nostri gloriosi 80 anni; una sto-ria iniziata sul Ghiacciaio del Gigante nel lontano 1936 e che continua per il mondo con i grandi atleti della squadra nazionale di sci.”Così, su Facebook, i maestri della Scuola Sci Monte

Bianco hanno sintetizzato le emozioni che li hanno

accompagnati nella serata di fine anno che il paese

ha dedicato ai festeggiamenti per questo speciale

anniversario.

“La sera del 30 dicembre - scrivono ancora sul loro

blog - se siete maestri di sci, se la divisa rossa con le strisce bianche è la vostra seconda pelle, allo-ra quella è sempre un’occasione un po’ speciale, perché è da sempre il nostro momento, sia che sciamo nel buio della notte con le nostre fiacco-le sia che sfiliamo nel centro del nostro bel paese pronti a contraccambiare l’abbraccio di buon anno di Courmayeur Mont Blanc. Quest’anno però era un’occasione speciale, perché compiendo 80 anni di storia si realizza che di fiaccolate e maestri ne sono passati davvero tanti in questa famiglia che chiamiamo Scuola Sci Monte Bianco. Quindi ab-biamo deciso che questo 30 dicembre doveva esse-re diverso”.

E così ce la raccontano: “Abbiamo sfilato come sempre, le nostre divise rosse, le fiaccole rivolte al cielo e Philippe Milleret con la sua band che ci

GenTedimonTaGna

“Le Stelle del Monte Bianco”: festaper gli 80 anni della Scuola Sci Monte Bianco

Gente di montagna

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apriva la strada. Ad aspettarci questa volta però c’era uno spettacolo diverso, c’era una piazza colma, pronta a festeg-giarci. Sul palco illuminato c’erano tre divise rosse, Giulio Guedoz, Aldo Belfrond e Osvaldo Picchiottino e mentre raccontavano della loro giovinezza e si commuovevano - loro che insieme ai colleghi dell’epoca, la divisa rossa e questa nostra Scuola le hanno create - noi sotto quel palco li guardavamo non solo con rispetto ma con il cuore pieno di gratitudine. Magari Giulio, Aldo e Osvaldo si saranno sentiti piccoli di fronte a quella piazza gremita, di fronte alle immagini della loro, e della nostra, storia proiettate sul muro della chiesa di Courmayeur ma per noi che li

27

A scuola di Coppa del Mondopreparando le gare di La ThuileÈ partito con l’incontro con gli allievi delle scuole se-condarie di primo grado di Courmayeur Mont Blanc, il progetto “A scuola di Coppa del Mondo”, promosso dall’Assessorato Regionale istruzione e cultura, su ri-chiesta del Comitato di organizzazione della Coppa del Mondo, in concerto con l’ASIVA- Un percorso avviato in vista delle due gare della Coppa del Mondo di sci al-pino femminile, in calendario il 20 e 21 febbraio 2016, a La Thuile. “Con il duplice scopo - ha spiegato l’Asses-sore Regionale Emily Rini - di avvicinare gli studenti a questo evento sportivo di rilevanza internazionale da un lato e, dall’altro, di mettere in rilievo i valori e i princìpi che devono caratterizzare il mondo della cultura sporti-va. In particolare, concetti quali quelli della solidarietà, della tolleranza, dell’integrazione, del rispetto delle re-gole e della tutela del benessere e della salute”.Nelle tredici conferenze svolte nelle istituzioni scola-

GenTedimonTaGna

stiche della regione che hanno aderito al progetto, sono stati oltre 700 gli alunni che hanno avuto la possibilità di esplorare a fondo gli aspetti sportivi e organizzativi di un evento così importante, con particolare attenzione anche ai risvolti sociali e turistici.A ragazzi è stato anche proposto un laboratorio creativo per la realizzazione, entro la fine di gennaio 2016, di un manifesto sul tema della Coppa del Mondo di sci, e gli elaborati vincitori del concorso, saranno esposti in oc-casione dell’appuntamento internazionale, in un luogo ben visibile, coinvolgendo direttamente le classi risul-tate vincitrici, negli appuntamenti della giornata del 20 febbraio.Inoltre, tra i ragazzi più grandi delle Istituzioni secon-darie di secondo grado, saranno selezionati 12 studenti che prenderanno parte allo stage formativo a fianco del Comitato Organizzatore nella settimana di gare.

ascoltavamo non sono mai stati così grandi. Poi i saluti e il senso di responsabilità di Carlo e Paolo che oggi, con sulle spalle tutto il peso di quanto costruito prima, guidano questa nostra scuola, la più grande e prestigiosa d’Italia. D’un tratto tutti con il naso all’insù per i fuochi d’artificio, subito dopo l’aperitivo di SKIBOX e Cave du Mont Blanc e poi il grande abbraccio finale di Courmayeur. Grazie ai nostri fondatori, pionieri dell’insegnamento dello sci, gra-zie a Courmayeur Mont Blanc e agli altri che hanno reso possibile tutto questo e poi grazie a tutti coloro che hanno voluto esserci”.

I Vostri Maestri

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Federica & C. sulle nevi di ChécrouitE in attesa dell’appuntamento di La Thuile, gli scorsi 17 e 18 dicembre, Federica Brignone e le sue compagne della squadra di gigante femminile, per due giorni si sono allenate sulle piste di Plan Chécrouit, scelte dai tec-nici della nazionale per l’eccezionale condizione della neve che, nonostante l’avaro inizio inverno, gli addetti del nostro comprensorio sono riusciti a garantire.Un’occasione unica per vedere da vi-cino le campionesse di oggi, che i più piccoli non si sono lasciati sfuggire, con una giornata dedicata a seguire gli allenamenti delle ragazze sulla pista Lazey - seggiovia Plan de la Gabba.

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29GenTedimonTaGna

Courmayeur nella “Top Ten” della Cnn

Grivel dà il benvenuto ad Hervé Barmasse

C’è anche Courmayeur fra le dieci più belle stazioni sciistiche delle Alpi segnalate dalla Cnn. “Selezionare la più bella stazione sciistica delle Alpi è un po’ come pescare il diamante più bello”, scrive il giornalista Rob Hodgetts, introducendo il pezzo in cui elenca quelli che definisce “dieci tesori europei”. L’emittente televisiva americana ha messo al primo posto della top ten Zermatt, descritta come un paradiso per gli escursionisti, gra-zie all’assenza di auto e alla presenza del Cervino. Al secondo e terzo po-sto sempre la Svizzera con Grimentz e con Wengen, quarta Kitzbuehel in Austria. Courmayeur si piazza al de-cimo posto (preceduta nell’ordine da Cortina d’Ampezzo, Lech, Saas-Fee, Alpbach e Megève), posizione che conquista grazie ad alcune gratificanti atout: il centro storico definito “un bel

Dal primo di gennaio 2016 Hervé Barmasse fa ufficialmen-te parte della “famiglia” Grivel.Dice Gioachino Gobbi: “Fra Hervé e Grivel è una lunga amicizia. Da sempre, l’enfant du pays della Valle d’Aosta utilizza il nostro materiale ma dal primo di gennaio abbia-mo ufficializzato questa nostra collaborazione e ne siamo felicissimi. Contiamo sull’esperienza di Hervé per miglio-

Courmayeur nella “Top Ten” della Cnn

posto per fermarsi a cenare”, i risto-ranti “con piatti semplici della cucina italiana” e “last but not least”, chiara-mente il terrritorio ed in particolare il Monte Bianco ed il suo massiccio.Un patrimonio valorizzato anche dalla nuova realtà di Skyway visto che, tra i motivi per cui Courmayeur per la Cnn “vale il viaggio”, c’è anche “la possi-

bilità di vivere un’esperienza in alta montagna, poter prendere la funivia per Punta Helbronner, con una guida, accedere alla famosa Vallée Blanche, 20 chilometri di ghiacciaio, da per-correre fino a Chamonix, in Francia, oppure godere del panorama sulla terrazza e ridiscendere, in funivia, per restare in Italia”.

rare ancora di più i nostri prodotti. Ci auguriamo che que-sta “linea continua” che ha unito generazioni di famiglie con la passione della montagna... i Grivel e i Barmasse... prosegua con i nostri giovani con la stessa passione e con la stessa dedizione”.Mentre Hervé ci racconta “Mio padre mi diede un paio di ramponi Grivel nel 1997. Era febbraio e li usai per scala-re il Cervino in inverno. Una delle giornate più importanti della mia vita perché decisi con convinzione che l’alpini-smo sarebbe stato il mio futuro. Quei ramponi ci sono anco-ra, così come le mie prime piccozze, i chiodi da ghiaccio e molto altro materiale Grivel che da sempre mi accompagna in montagna. Oggi è un giorno speciale perché ufficializ-ziamo questo legame, un riconoscimento alla fiducia e alla stima reciproca che ci lega da sempre.” “Tempo fa ho detto che l’alpinismo era fallito - aveva di-chiarato Reinhold Messner - ma oggi dico no, non è vero, perchè ci sono giovani che non pensano solo all’arrampi-cata o alla salita ma capiscono che l’alpinismo è più che altro cultura. Giovani come Hervé Barmasse”.

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30 Tradizioni,memorieericordi

Tradizioni, memorie e ricordi

Sant’orso di Aosta:tra storia, leggenda e tradizionealla ricerca di un simbolo senza tempodi Stella Bertarione dal blog archeologando.wordpress.com

Fiera di Sant’Orso. Un’occasione unica per vivere l’at-

mosfera di una città alpina, #Aosta, il cui cuore batte da

oltre 2000 anni. Un’occasione per immergersi nella ma-

gia della tradizione artigiana e della cultura locale adden-

trandosi nelle strade e nei vicoli vestiti di luci, attardan-

dosi davanti alle ricche bancarelle debordanti di piccoli

capolavori fatti rigorosamente a mano, oppure riscaldan-

dosi e rifocillandosi con le tante squisitezze e le robuste

specialità del posto.

ORSO. UOMO E ANIMALE. DIVAGAZIONI

Ma c’è dell’altro. Venire ad Aosta per festeggiare Sant’Or-

so non può non portarvi a visitare la preziosa Collegia-

ta romanica ed il raffinato Priorato rinascimentale. Un

luogo dalla sacralità quasi palpabile; ben percepibile già

nel tiglio plurisecolare (venne piantato tra il 1530 ed il

1550) che si innalza sul sagrato, tra la chiesa di S. Orso e

quella, sconsacrata, di S. Lorenzo; un albero molto parti-

colare che, benché squarciato da un fulmine nel 1951, ha

continuato a vivere e fiorire diventando quasi un simbolo

dell’energia vitale che pervade questo luogo così intimo

e appartato. Fa riflettere. Il legame tra l’orso (animale) e

l’albero, infatti, è vivo e ben noto dal più lontano passato

in molte culture. L’orso sa alzarsi sulle zampe posteriori

e si arrampica sugli alberi, vi si struscia contro, li ab-

braccia. Pensate che alcuni popoli nord-europei credeva-

no che per richiamare a sé la forza e l’energia dell’orso

bisognasse invocarlo vicino ad un grande albero. Perché

parlo dell’orso? Beh... diciamo che sul nome di questo

santo, personaggio avvolto nella leggenda e della cui vita

storicamente ben poco si sa e quel poco nemmeno è cer-

to, vi è parecchio da riflettere. Nel mio personale sentire

questo è un nome che nasconde molto. Orso è un perso-

naggio che riassume in sé molteplici valenze (culturali e

cultuali) le cui origini vanno ricercate in un passato pro-

fondo e remoto. Non vi suona strano che un Santo così

amato non sia degno di essere l’unico titolare della chiesa

a lui dedicata che deve invece condividere con San Pie-

tro? In più quella parrocchia è intitolata a San Lorenzo,

quindi proprio tutta un’altra cosa! Non vi suona strano

che non sia Orso il patrono della diocesi, ma Grato? Beh,

ci torneremo...

Siete in un luogo le cui radici si perdono nella notte dei

tempi. Un luogo dove sin dalla tarda epoca romana si co-

minciarono a seppellire i propri cari. E fu proprio intorno

ad importanti mausolei di famiglia che iniziarono a rag-

grupparsi le tombe successive fino alle prime due chiese

paleocristiane risalenti al V secolo d.C. (San Lorenzo a

ovest e Sant’Orso dall’altra parte della piazzetta). Oggi

San Lorenzo è sconsacrata e viene utilizzata come presti-

giosa sede espositiva; ma il suo sottosuolo racchiude un

sito archeologico di notevole rilievo dove potrete vedere i

resti della prima cappella, le tombe e le epigrafi funerarie

dei primi vescovi aostani all’alba della cristianizzazione

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31Tradizioni,memorieericordi

di queste montagne. Tra questi segnaliamo San Grato,

morto alla fine del V secolo d.C., venerato patrono di

Aosta e della diocesi valdostana.

LONTANA SACRALITÀ

L’orso. Un animale da sempre in qualche modo collegato

a quella fascia di mezzo tra la vita e la morte. Lui, che

all’arrivo dell’inverno si rintana nel buio tiepido e profon-

do delle grotte, delle caverne, dove si addormenta in un

sonno simile ad una morte apparente, ma che al bussare

della primavera “torna alla vita”, alla luce. L’orso, un ani-

male che riusciva quindi a rappresentare il magico ed im-

perscrutabile collegamento tra la vita e la morte. Per l’orso

nessun cambiamento è irreversibile; l’orso è in grado di

attraversare il confine tra vita e morte, e quello tra uma-

no e animale. Un animale-simbolo per questo motivo da

molti popoli considerato sacro e perciò oggetto di culto, di

venerazione. Dai popoli nordici, celti, germanici. Ma an-

che dagli antichi Greci che associavano l’orso alla Luna,

anch’essa in grado di mutare stato, di scomparire per poi

riapparire, più bella e lucente di prima. E la Luna porta

alla dea Artemide (Diana per i Latini) le cui adepte ve-

nivano chiamate “arktai”, le “orse”. Il santuario più noto

legato a questo culto è quello di Artemide Brauronia, sulla

costa orientale dell’Attica. Ma qui era l’aspetto femmini-

le dell’orso a prevalere, l’orsa, nello specifico “mamma

orsa”, protettrice delle gravidanze e del parto. E potrem-

mo citare un altro caso di divinità “ursina”: la dea elvetica

Artio (letteralmente “l’Orsa”). Una sua effigie in bronzo

rinvenuta a Muri, nella regione di Berna (altro caso di città

il cui nome si lega a quello dell’orso), ci mostra un’ari-

stocratica figura femminile assisa in trono al cui cospet-

to campeggia un possente plantigrado affiancato, guarda

caso, ad un albero. Un ultimo spunto: l’epiteto “artaius”

(ursino?) si ritrova anche abbinato al dio Mercurio (molto

amato e diffuso tra i Galli freschi di romanizzazione) in

un’epigrafe ritrovata a Beaucroissant, in Isère (quindi in

terra allobroga, non così distante dalla Valle d’Aosta!). Gli

animali sacri a questa divinità? Lo stambecco e, più fre-

quentemente, il gallo... non dico altro!

UN AFFETTO REMOTO

Non voglio divagare e prometto di trattare più appro-

fonditamente questo argomento, ma pensate al classico

orsacchiotto che tutti noi abbiamo stretto tra le braccia

da piccoli… il “teddy bear”. Quell’orsetto di pezza o di

peluche non è un semplice giocattolo... è molto di più!

Vi siete mai chiesti quali sono le sue origini? L’oggetto,

definito “transizionale” dagli psicanalisti (un po’ come

la “coperta di Linus”), rappresenta una sicurezza, un ap-

piglio, una protezione per il bambino nel suo passaggio

dalla mamma al mondo “altro”. Qualcosa che lo guida e

lo accompagna dalla totale dipendenza dalla madre alla

prima forma di “solitudine”. L’orso, l’animale più umano

che esista.

SPUNTI PER UNA VISITA

Ma torniamo in superficie e lasciamoci ammaliare

dall’imponenza della splendida torre campanaria roma-

nica (alta ben 46 metri!) alla cui base si può apprezzare

un vero e proprio campionario lapideo locale: dai graniti

ai calcari, dalle pietre verdi fino alle poderose lastre di

marmo grigio-azzurro recuperate dalla città romana e qui

reimpiegate. Attenzione però, perché la cuspide e i quat-

tro pilastrini angolari sono del XV secolo. Si pensi inol-

tre che questo campanile, molto probabilmente in origine

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32 Tradizioni,memorieericordi

era una torre di guardia pertinente ad una cinta difensiva

che recingeva il complesso conventuale. E il campanile

precedente allora dov’era? Se guardate attentamente il

lato sinistro della facciata della chiesa lo riconoscerete

nella sequenza verticale di bifore restituita da un accura-

to restauro: era un campanile d’accesso perché alla base

si apriva, appunto, il portale.

E ora avviciniamoci alla facciata tardo-gotica, connotata

da un’insolita svettante ghimberga in terracotta e da una

triade di pinnacoli, anch’essi in terracotta. È questo un

materiale che ci fa uscire dalla Valle d’Aosta verso la pia-

na del Po, verso il vicino Piemonte e le corti lombarde.

Un materiale che ritroviamo in abbondanza nel vicino

Priorato, voluto e commissionato dall’illuminato priore

Giorgio di Challant alla fine del Quattrocento. Un edifico

che ben rispecchia l’anima della Valle d’Aosta: un’im-

postazione architettonica mutuata dall’architettura civile

francese, ma impreziosita da formelle e decorazioni in

terracotta stampata e dipinta, importate dal limitrofo Pie-

monte. All’interno si cela un vero cameo: la cappella coi

suoi pregevoli affreschi tardo-quattrocenteschi.

E infine, per completare la visita esterna, addentriamoci

nei suggestivi porticati del chiostro romanico. Risalente

alla prima metà del XII secolo, in un momento in cui la

comunità abbracciò la Regola agostiniana, il chiostro si

distingue per la presenza di una teoria di colonnine binate

sormontate da un totale di quaranta capitelli istoriati, uno

diverso dall’altro. Dall’Antico al Nuovo Testamento fino

alle storie dell’infanzia di Gesù e alla leggendaria vita di

Sant’Orso per giungere a simboliche raffigurazioni e agli

animali fantastici dell’immaginario medievale, questo

luogo riecheggia un misticismo antico e pervasivo.

E ora entriamo in chiesa. Subito lo sguardo viene col-

pito dai ricercati cromatismi dei marmi in stile Rococò

e da una commovente Maddalena piangente ai piedi del

crocifisso posto al di sopra di un’elegante transenna in

marmo rosa che divide la zona presbiteriale dalla platea

destinata ai fedeli.

IL QUADRATO MAGICO

Ma avviciniamoci all’altare. Sorprendente, inaspettato,

semplicemente... magico. Sì, quello che si apre sotto i

vostri piedi, protetto da una spessa lastra di vetro, è uno

dei tanti e misteriosi “quadrati magici” distribuiti in tanti

luoghi, cristiani e non, d’Europa. Si tratta di un mosai-

co datato al XII secolo e realizzato in tessere perlopiù

bianche e nere con inserti color arancio chiaro. Ai quat-

tro vertici del quadrato, altrettante figure: un drago, una

pantera, un rapace con un’unica testa e due corpi (forse

il mitico caradrio) ed un tritone che regge un serpente. Si

presume possano rappresentare i quattro elementi oppure

una lettura sul tema della Redenzione dal peccato e della

Resurrezione.

All’interno del quadrato sono inscritti sei cerchi. Il re-

gistro più esterno riporta questa frase: “Interius Domini domus hec ornata decenter querit eos qui semper ei psal-lant reverenter”, cioè: “Questa casa del Signore, oppor-

tunamente adornata, accoglie al suo interno coloro che

sempre a Lui cantino reverenti”.

Una fascia successiva riporta un complesso intreccio di

nodi che ben potrebbero rappresentare il legame tra Dio

e l’uomo.

Quindi una scritta palindroma (che si può leggere in un

senso e nell’altro) con parole speculari: ROTAS OPERA TENET AREPO SATOR. Tanti gli studi, tante le letture,

numerose le ipotesi e le interpretazioni. La traduzione

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33Tradizioni,memorieericordi

letterale suona così: “Il seminatore Arepo tiene in ope-

ra le ruote”. Alla base un senso: che “Dio è signore del

Creato” e tiene le “ruote”, ossia che il Signore è al centro

dell’Universo volendo ravvisare nelle “ruote” nient’altro

che le “orbite”.

Infine al centro troviamo un giovane uomo che lotta con-

tro un grosso felino cavalcandolo. Si pensa rappresenti la

lotta di Sansone (per i lunghi capelli) contro il leone. Tra-

slando l’episodio: è Cristo che combatte contro il Male.

Suggestivo pensare che in realtà l’uomo non stia ucciden-

do l’animale, ma lo stia obbligando a volgere lo sguardo

verso l’alto, cioè verso Dio. Si tratta di un’iconografia

molto antica rintracciabile, ad esempio, nelle numerose

raffigurazioni di Mitra che sottomette e uccide il Toro.

Comunque un culto solare. Comunque un culto salvifico.

Suggestivo pensare che il centro della raffigurazione sia

interpretabile proprio come un Sole attorno al quale ruo-

tano le “rotas”, le orbite dell’universo. E quel Sole altro

non è che Dio, eterna fonte di luminosa salvezza.

Meritano, poi, particolare attenzione gli stalli lignei posti

sui due lati del coro realizzati verso il 1487. Si tratta di

un lavoro di notevolissimo livello, sia per l’architettura

complessiva nello stile gotico d’Oltralpe detto “flambo-

yant”, sia per il dettaglio degli intagli lignei; l’autore è

un ignoto artista di cultura svizzero-renana (che doveva

essere, in quegli anni, subentrato con la sua bottega in

Aosta all’atelier di Jean Vion de Samoëns e di Jean de

Chetro che, una ventina di anni prima, aveva realizzato

gli stalli della Cattedrale). Figure di santi, profeti; figure

grottesche, animali, teste e scene di vita quotidiana. Un

vero viaggio nel tempo e nella fede.

LA CRIPTA. DALLE FENESTELLAECONFESSIONIS AL RITUALE DEL MUSSET

Scendiamo ora nella cripta. Un luogo che in origine era

grande il doppio ed era suddiviso in due ambienti giu-

stapposti ma tra loro separati da un muro con tre aper-

ture, tre finestrelle attraverso le quali “dialogare” coi

resti del Santo ivi sepolti o comunque per “parlare” con

l’Aldilà. Una selva di colonne di epoca romana (tra cui

un miliario) precedono la vista dell’altare con la statua

di Sant’Orso, purtroppo priva del bastone. Sotto l’altare

un angusto passaggio ricorda un’antica pratica cultuale:

quella del cosiddetto musset. Il primo febbraio i fedeli

strisciano faticosamente dentro questo cunicolo per chie-

dere a Sant’Orso una grazia, in particolare contro i dolori

di schiena e, si dice, anche contro la sterilità. Poi natural-

mente ognuno è libero di declinare le sue richieste come

meglio ritiene. Pensiamoci: un angusto e buio passaggio.

L’orso che si risveglia e a fatica, ancora un pò addormen-

tato, esce dall’antro che aveva ospitato e protetto il suo

sonno letargico. Oppure: questo cunicolo così stretto, non

potrebbe ricordare l’uscita alla vita del bimbo che striscia

fuori dall’utero materno? Un ultimo passaggio ci porta dal

sottosuolo al sottotetto dove si nasconde un meraviglioso

ciclo di affreschi ottoniani (XI secolo) analogo a quel-

lo presente nel sottotetto della Cattedrale. Oggi non più

visibili, erano invece ben evidenti nella primitiva navata

centrale. Un complesso sistema di meandri prospettici,

animali e storie tratte dall’Antico e Nuovo Testamento in

un rincorrersi di verdi, bianco, nero e sfumature di ocra.

Sant’Orso. Dove si intrecciano storia, fede, arte, leggenda

e mistero.

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Correva l’anno 1950. A Courmayeur c’era grande festa, si festeggiava il centenario delle Guide Alpine di Courma-yeur. C’era un’invasione di ragazzi in costume. Guide Alpine di tutta Italia, della Svizzera, della Francia e forse anche qualche altra nazione. Noi ragazze del paese indos-savamo il nostro bel costume con origine reale ed ancora sempre in prima fila. Poi come ogni manifestazione per prima la Santa Messa, le benemerenze alle vecchie guide, quindi la sfilata grandiosa ed infine tutti al Grand Hotel Union con la sua bella e immensa ringhiera in ferro battuto che racchiudeva il grande piazzale. Ora l’Hotel Union non c’è più, c’è il condominio Brenta, un bel piazzale e tanti negozi... qualcuno anche importante. Ultimato il pranzo, ci siamo ritrovati tutti a far festa. Io volevo farmi un’amica; c’era una ragazza trentina con un costume meraviglioso. Io mi avvicinai e le chiesi se mi voleva come amica, lei mi ha preso le mani e mi ha abbracciato... così è nata una bella e lunga amicizia durata veramente tanti anni. Si chiamava Lina Pezzei ed era di Campitello di Fassa. Indossava un costume bellissimo con alla cintola uno spadino. Il costu-me era di San Martino di Castrozza, paese nativo di sua mamma. La nostra amicizia continuava tra lettere e cartoli-ne, ognuna ci teneva a far conoscere il proprio paese: usi e costumi. Ci scrivevamo sempre prima del suo matrimonio; poi il mio, la nascita dei figli e tante altre cose che ci succe-devano. Così sono passati tanti e tanti anni. Io ero andata a lavorare a Punta Helbronner, il posto più bello del mondo, dove tutto era veramente un posto felice. C’era amicizia sincera e collaborazione e a proteggerci c’era il grandioso Cristo delle nevi... primo in cordata.Un giorno sembrava tranquillo però a un certo momento si

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Correva l’anno 1950...

Tradizioni,memorieericordi

mette in moto la funivia. Io dico ad Alessandro, mio com-pagno di lavoro, “Forse avremo molto lavoro”... e meno male che c’era lui. In un momento il bar Souvenir si ri-empie di gente allegra, gran movimento ma ad un certo punto silenzio assoluto e la comitiva si raduna in centro e una voce dice: “Per una mia amica che è tanto tempo che non vedo, le vogliamo dedicare una canzone” e intonano “sul rifugio bianco di neve una luce pallida appare, ed è Remigia che va lieve...”... “ma la canzone dice “Marisa”, non “Remigia” - pensai - ... hanno sbagliato?” In quel mo-mento si fa avanti la mia cara amica Lina. Non riesco più a trattenere le lacrime, troppo grande è stata la sorpresa e la felicità. Meno male che c’era Alessandro. Grazie Lina per avermi dato questa giornata felice, una giornata sul terrazzo a farle conoscere le nostre montagne e le bellezze di lassù. Per come tutte le cose era ora di ri-tornare. Io li ho accompagnati sino alla partenza delle funi-vie sempre cantando con loro “Lassù lassù vicino al ciel è mare infine una canzon che noi cantavamo in cor”. Tornate al bar Alessandro aveva messo tutto a posto. Caro Alessan-dro, un compagno di lavoro perfetto. Alessandro è sempre nel mio cuore purtroppo se ne è andato troppo presto; eri e sarai sempre un compagno indimenticabile.Ho rivisto la mia amica Lina all’adunata degli Alpini di Trento. Lei e le sue quattro sorelle sono venute nel nostro accampamento e siamo state ancora una bella giornata as-sieme. Ci siamo ancora scritte parecchi anni, poi purtroppo Lina ci ha lasciato. Anche le cose belle che ti hanno fatto felice finiscono. Ma rimane sempre la storia di una bella amicizia.

Remigia

1° Centenario della Società delle Guide di Courmayeur.Commemorazione tenuta in Courmayeur il 15 aprile 1950

dall’Avvocato Renato Chabod. Estr. da: Augusta Praetoria.

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“Buongiorno madrina, bond zo neina!” Caro Romano, tu mi salutavi sempre in pa-tois ed ora purtroppo non ci sei più, te ne sei andato ed è stato un triste giorno, un grande vuoto nelle nostre riunioni. Eri sempre presente malgrado la tua salute “Zen stam molto male” ma non ti arrendevi mai; se ti cercavamo tu eri sempre al lavoro in falegnameria; là era il tuo paradiso in terra. Ora noi speriamo solo che tu abbia trovato finalmente il riposo meritato, buon Romano. Da noi tutti un forte abbraccio, a Franca e nipoti il nostro affettuoso pensiero.

Neina Remigia e tutto il gruppo

Ci ha lasciato anche l’alpino Gian Pietro Vaglio Tessitore, arrivato a Courmayeur da tanti anni: una persona grande nella vita, nel lavoro e nella famiglia. Gian Pietro faceva parte della grande famiglia degli alpini e il gruppo di Courmayeur ne era fiero. Noi lo ricor-diamo con affetto e il nostro pensiero va alla signora Germana, al figlio Edy, a Barbara, ai cari nipoti.Il gruppo e la madrina porgono le più sentite condoglianze.

Remigia

Il gruppo alpini piange ancora un altro alpino. Ci ha lasciati Ignazio, un sardo di Courmayeur. Era un vero amico sempre pronto ha collaborare per la nostra sede, troppo giovane per andarsene così, molto tristi senza poter fare qualcosa. Quando la morte arriva così prepotente all’improvviso. Caro Ignazio, amico d’infanzia dei miei figli, le nostre famiglie erano unite quasi fossero quelle di due sorelle ed il mio pensiero torna indietro ai tuoi genitori, amici veri. Ci si rassegna sempre fermando e sperando che ci si ricongiunga sempre un giorno.Il gruppo è vicino alla tua sposa, ai tuoi figli e fa tante condoglianze alle sorelle, ai fratelli e nipoti.A te caro Ignazio sempre la nostra amicizia, Remigia e il gruppo alpini.

Ci ha lasciato anche Andrea Bruno Porta. Caro coscritto, tu eri capo gruppo degli alpini di Courmayeur nel 1984; tu e tutto il direttivo mi avete voluta con voi come madrina del gruppo, io ho accettato ed ero molto contenta e mi sono promessa di comportarmi bene e soprattutto di collaborare per migliorare la nostra sede. Ora anche tu ci hai lasciato. Eri da tempo molto ammalato; è triste doverlo dire, ma le tue sofferenze sono finite. Eri un grande sportivo, un atleta, un gran lavoratore e il destino non è stato benigno con te, ti ha fatto soffrire anche moralmente. Io ho festeggiato con te la prima festa delle madrine degli alpini, eri tu che mi accompa-gnavi nella bella chiesa di Arnad. Purtroppo anche i ricordi belli finiscono!Il gruppo unito alla madrina ti ricorda sempre con affetto.A Jose la tua sposa, a Sara e Helga e ai loro compagni noi facciamo tante e sentite condoglianze.Con tanto affetto, Remigia e il gruppo.

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Ricordando gli amici “andati avanti”Il gruppo Alpini di Courmayeur ancora piange quattro suoi alpini

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COURMAYEUR MONT BLANC

SAVE THE DATE 5-9 FEBBRAIO 2016 - IL CARNEVALE LE BEUFFON ANNUNCIANO IL CARNEVALE- venerdì 5 a La Saxe e Courmayeur- sabato 6 a Dolonne, La Palud e Entrèves- domenica 7 Carnevale dei Bambini - Courmayeur e Chécrouit- lunedì 8 su Skyway

IL CARNEVALE DEI BAMBINI Domenica 7 febbraioore 14.30 Raduno in Piazza Brocherel sfi lata in maschera nelle vie del centro con i campanacci de les beuffons e i ritmi dei tamtandodalle 15.30 Club Haus ‘80s Courmayeur FLUO PARTY BY CIRCO WOW giochi, balli e salti matti per un divertimento assicurato. Ingresso liberoa seguire MERENDA PER TUTTI

Martedì 9 febbraio ore 10.00 Festa di Carnevale a la Crèche Cécile Léonard

LO CAMENTRÀNore 12.30 Distribuzione della”seuppa” ore 13.30 Raduno dei carri al Piazzale del Verrand ore 14.00 Sfi lata dei carri allegorici aperta dalla Banda e dai Beuffona seguire Sfi da di Campionato di taglio del tronco a coppie misteore 16.00 Premiazione dei Carri

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13 FEBBRAIO 2016 - “Oltre i riti della memoria”GIORNATA DEL RICORDOManifestazione teatrale ore 21.00 - Auditorium scuole elementari

Memoria e libertà (1ª parte)Realizzata da docenti e allievi dell’Académie Dance Courmayeurcon il patrocinio dell’Assessorato alla cultura del Comune di Courmayeur

14 FEBBRAIO 2016 - SAN VALENTINOCOURMAYEUR PRIMO AMOREDalle 16.00 Piazza Abbé Henry passeggiate romantiche in carrozza elisir e messaggi d’amore, scatti del cuore merenda gourmetDalle 17.30 Vie del centro: Sfi lata de Les Badochys e Le Béuffon de Courmayeur in Piazza Abbé Henry: Merenda di San Valentino ore 18.30 Chiesa di San Pantaleone S.S. Messa in occasione del Patronoore 18.30 Vie del centro Sfi lata della Banda Musicale Courmayeur - La Salle

27 FEBBRAIO 2016WINTER ECO TRAIL BY NIGHTCorsa in notturna sulle piste innevate di Courmayeur

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FEBBRAIOMARZO

Febbraio - Marzo FREERIDE EXPERIENCE

26-28 febbraio 2016 - KICK THE VIK ECO FREERIDE TOURIl contest “sostenibile” organizzato dalla community di rider svedese Kick the Vik fa tappa a Courmayeur. Parole d’ordine dell’evento: sostenibilità, condivisione e natura. Unico obiettivo: salire in vetta con le proprie forze e godersi la discesa lungo gli immacolati pendii in neve fresca che circondano il comprensorio di Courmayeur.

1-5 MARZO 2016 - CLICK ON THE MOUNTAIN - L’ottava edizione del prestigioso contest fotografi co è ricca di novità e sorprese, quest’anno l’evento sarà dedicato ai video maker. In attesa di scoprire i grandi nomi dei partecipanti, tirate fuori i vostri migliori trick e preparatevi ad essere protagonisti del contest instagram dedicato a voi, amanti della fotografi a e del freeride.

4-6 MARZO 2016 - FREERIDE SKI E SNOWBOARD DEMO TEST CON SCOTT E BURTON - Rider di ogni livello potranno testare in anteprima i nuovi materiali per sci e snowboard fi rmati da Scott e Burton, partner dell’iniziativa, sul comprensorio di Courmayeur. I partecipanti impareranno inoltre ad analizzare le tecniche di discesa fuoripista e a riconoscere le caratteristiche dei diversi tipi di neve in montagna.

18-20 MARZO 2016 - BURTON SNOWBOARD 4 GIRLSUn weekend interamente dedicato all’altra metà dello snowboard. Un appuntamentoadatto anche alle principianti: i due giorni comprendono lezioni gratuite dei maestri della Scuola di Sci e Snowboard Courmayeur con i materiali Burton 4 Girl. Il format prevede inoltre giochi a squadre, premi, gadget, aperitivi e cene in quota o nei locali della storica Via Roma.

8 MARZO 2016 - PORTE APERTE ALLA CRÈCHE CÉCILE LÉONARDOre 15.30 - La festa annuale che è occasione per presentare il servizio ai nuovi nati e alle loro famiglie, ma anche per ritrovarsi insieme a bimbi, genitori e nonni che lungo gli anni hanno e contribuito a co-costruirlo insieme alla coop. socialeLa Sorgente e al Comune.

26 MARZO 2016 - VIGNERONS@COURMAYEUR - Torna il tourenologico a tappe promosso dall’Associazione Albergatori, alla scoperta delle etichettee dei vini della Valle d’Aosta, accompagnati dai migliori prodotti locali. Per partecipare bastaacquistare bicchiere e tracollina personali. Ad ogni albergo aderente all’iniziativa, sarà associata una cantina valdostana, che per l’occasione allestirà un punto di degustazione con assaggi di prodotti tipici e dop regionali, ideali per un gustoso aperitivo.

28 MARZO 2016 - FOIRE DE LA PÂQUERETTE - Trecento banchida esposizione proporranno sculture e bassorilievi in legno, oggetti in ferro battuto, erle, canestri, indumenti lavorati a mano, ricami, sabot e giocattoli artigianali, oggetti unici e inimitabili simbolo del patrimonio culturale valdostano.

2 APRILE 2016 - HARDBOOTERS’ DAY 10° EDIZIONEMemorial Davide Marciandi. Sulle piste di Plan Checrouit si gareggia in completovintage con monosci e hard snow per celebrare gli “eighties”. L’evento è uno scanzonatoomaggio al passato, con gli sciatori e gli atleti rigorosamente vestiti vintage,completi di tute e attrezzature d’epoca.

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APRILEMAGGIO11 APRILE 2016 - Crèche Cécile Léonard FIABE, MUSICA E CANTI DALL’AFRICA CON RANZIE MENSAHh 15.30 a la Crèche Cécile Léonard

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12 APRILE 2016 - Montagne d’ArgentoGita a LA REGGIA DI MONZAVisita guidata alla Reggia di Monza recentemente ristrutturata. Pranzo organizzato dall’Amministrazione con quota a carico dei partecipanti e prenotazione obbligatoriaal momento dell’iscrizione. In alternativa possibilità di pranzo al sacco.Pomeriggio: passeggiata nel centro di Monza.Partenza ore 7.00 da P.le Monte Bianco. Rientro in serata.Quota euro 25,00 a persona con ingresso e visita guidata.Per gli over 65 anni, bus a carico dell’Amministrazione.

25 APRILE 2016COURMAYEUR WINE FESTCourmayeur rende omaggio alle etichette locali più illustri. I produttori vitivinicoli valdostani presentano i propri vini offrendo degustazioni accompagnate da prelibati prodotti locali. In serata gli “Chef de Montagne”, i cinque chef stellati valdostani, preparano un aperitivo e una cena, abbinando ogni piatto a un vino valdostano. Abi Professional, organizzatrice dell’evento propone inoltre uno speciale Wine Cocktail.

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25 APRILE 2016 - “Oltre i riti della memoria”FESTA DELLA LIBERAZIONEManifestazione teatrale ore 21.00 - Auditorium scuole elementari

Memoria e libertà (2° parte)Realizzata da docenti e allievi dell’Académie Dance Courmayeurcon il patrocinio del’Assessorato alla cultura del Comune di Courmayeur

27 APRILE 2016 - Crèche Cécile Léonard Nonni al Nido - LETTURA DI FIABEOre 10.00 presso la Crèche Cécile Léonard.

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11 MAGGIO 2016 - Montagne d’Argento Gita Il LAGO D’ORTA e L’ISOLA di S. GIULIO con IL MONASTERO “MATER ECCLESIAE”In collaborazione con la parrocchia di San Pantaleone. Pranzo organizzato dalla Amministrazione con quota a carico dei partecipanti e prenotazione obbligatoriaal momento dell’iscrizione. In alternativa possibilità di pranzo al sacco.Per gli over 65 anni, bus a carico dell’Amministrazione. Battello a pagamento.Partenza ore 8.00 da P.le Monte Bianco. Rientro in serata.

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16 MAGGIO 2016 - Montagne d’ArgentoGita - SALONE DEL LIBRO DI TORINOVisita al XXIX Salone del Libro di Torino in collaborazione con l’Assessorato alla cultura. Per gli over 65 anni, bus a carico dell’Amministrazione.Partenza ore 8.00 da P.le Monte Bianco. Rientro in serata.

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LA TSAPLETTAPeriodico della Biblioteca di CourmayeurAutorizzazione Tribunale di Aosta n. 2 - 1991

Anno 26° - n. 104 - GEnnAIo 2016

Direttore responsabileLuisa Aureli Bergomi

Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero:

LA TSAPLETTAè aperta alla collaborazione di chiunque con lettere suggerimentiproposte ed interventi di ogni tipo: la direzione si riserva ladecisione circa la loro realizzazione e/o pubblicazione.Gli articoli inviati anche se non pubblicati non vengono restituiti.È richiesta la consegna dei testi già in formato informatico:la redazione non garantisce la battitura di eventuali contributiscritti a mano.Il prossimo numero del giornale uscirà a aprile 2016.La scadenza per la rubrica “Du tac au tac” è fissata peril 20 marzo 2016. Tutti gli altri contributi e collaborazionidovranno pervenire entro il 30 marzo 2016.La direzione si riserva la facoltà di modificare i testi pervenutie di apportare ogni cambiamento o riduzione ritenuti opportunie necessari, anche in relazione agli spazi disponibili.Testi e fotografie contenuti in questo numero non possono essereriprodotti neppure parzialmente senza l’autorizzazione dell’autoree della direzione. I testi non firmati sono da considerarsidirettamente a cura della redazione; non verranno pubblicaticontributi non firmati non curati direttamente dalla redazione.

LA TSAPLETTAPEr PoSTA E on-LinERicordiamo che, per i lettori de La Tsapletta NON RESIDENTI nel Comune di Courmayeur è sempre attiva la possibilità di ricevere il giornale tramite posta. Per aderire a questo servizio è necessario effettuare un versamento di 15,00 euro annui presso la tesoreria comunale - Banca di Credito Cooperativo Valdostana S.c. - Coopérative de Crédit Valdôtaine S.c. (Viale Monte Bianco, 30 - 11013 COURMAYEUR) - in contanti allo sportello, oppure mediante bonifico bancario (IBAN IT15O0858731590000000865000 - BIC/SWIFT ICRAITRRGB0) - con la causale “Spese di spedizione La Tsapletta”, indicando i propri dati anagrafici e l’indirizzo a cui si desidera ricevere il giornale, e quindi, far pervenire alla Biblioteca Comunale la ricevuta del versamento, completa degli estremi per la spedizione. Ricordiamo anche che tale sottoscrizione va rinnovata annualmente e dà diritto a ricevere per posta tutti i numeri de La Tsapletta pubblicati nei 12 mesi successivi all’ultimo versamento. Invitiamo pertanto chi non lo avesse ancora fatto a provvedere al più preso al rinnovo della propria sottoscrizione, ricordando infine che dai giorni immediatamente successivi alla distribuzione in edicola, il giornale è disponibile anche on-line, in formato “.pdf” sul sito del Comune (www.comune.courmayeur.ao.it), nella sezione della Biblioteca.

Guido Andruetto

Claudio Bergomi

Riccardo Bergomi

Stella Bertarione

Serena Carmina

Sara D’Alessandro e lo staff del Nido

Giuseppe Di Mauro

Ilaria Fortunato

Antonio Furingo

Eligio Milano

Anna Mochet

Erica Motta

Grazia Pavoni

Matteo Pennard

Michela Persico

Vincenzo Puliafito

Remigia Rey

Jean Marie Rossi

Samuele Vuiller

Si ringrazia in particolareper le diverse immagini utilizzate:Ilaria FortunatoGiuseppe Di MauroMarco Lanzeni

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