La statica dei fluidi

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Alessia Mocci IV F La statica dei fluidi a.s. 2012-2013 Liceo Scientifico G. Brotzu La statica dei fluidi I fluidi possono essere allo stato: liquido: non ha forma propria (infatti si adatta alla forma del recipiente che lo contiene), ma ha un volume; gassoso: non ha né forma né volume proprio (infatti tende a espandersi e a occupare tutto lo spazio del contenitore che lo contiene). Il fatto che una sostanza sia liquida o gassosa (o solida) dipende dalle condizioni della temperatura e della pressione. La pressione La pressione è una grandezza scalare definita dal rapporto tra la forza applicata (N) in direzione perpendicolare su una superficie e l'area della superficie(m 2 ): Nel SI (Sistema Internazionale) l’unita di misura della pressione è il pascal (Pa): si ha la pressione di 1 pascal quando una forza di 1 newton agisce su una superficie di 1 m 2 . Per esempio camminando sulla neve solo con le scarpe sprofonderemmo maggiormente rispetto a chi cammina usando gli sci o le Pressione p

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Documento in cui viene spiegato il capitolo sulla statica dei fluidi.

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La statica dei fluidi

I fluidi possono essere allo stato:

liquido: non ha forma propria (infatti si adatta

alla forma del recipiente che lo contiene), ma

ha un volume;

gassoso: non ha né forma né volume proprio

(infatti tende a espandersi e a occupare

tutto lo spazio del contenitore che lo

contiene).

Il fatto che una sostanza sia liquida o gassosa (o

solida) dipende dalle condizioni della temperatura e della

pressione.

La pressione

La pressione è una grandezza scalare definita dal rapporto

tra la forza applicata (N) in direzione perpendicolare su una

superficie e l'area della superficie(m2):

Nel SI (Sistema Internazionale) l’unita di misura della pressione

è il pascal (Pa): si ha la

pressione di 1 pascal

quando una forza di 1

newton agisce su una

superficie di 1 m2.

Per esempio

camminando sulla

neve solo con le scarpe

sprofonderemmo

maggiormente rispetto a chi cammina usando gli sci o le

Pressione

p

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racchette: infatti in quest’ultimo caso, la superficie di

appoggio è più grande e la pressione risulta minore.

La legge di Pascal

Il torchio idraulico Il torchio idraulico sfrutta il principio di Pascal per sollevare

oggetti molto pesanti esercitando una forza piccola. È

composto da due cilindri pieni di liquido collegati tra loro e

da due pistoni.

Per esempio la forza

esercitata sul lato p1

dell'impianto genera una

pressione che corrisponde ad

una grande forza sul lato p2.

Questo poiché la pressione

esercitata dall'esterno si

trasmette identica in tutti i

punti del fluido. Ciò avviene

La pressione esercitata sulla superficie di un liquido qualsiasi si

trasmette, con lo stessa intensità, su ogni altra superficie a

contatto con esso.

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perché il liquido presente è incomprimibile (di solito si usa

olio). Possiamo quindi dire che:

in cui A1 e A2 sono le superfici dei due pistoni e F1 e F2 sono le

due forze applicate, quindi abbiamo ottenuto l’uguaglianza

tra le due pressioni. Calcoliamo ora F1 che equilibra F2:

I freni a disco Grazie allo stesso principio del

torchio idraulico, i freni a

disco riescono a far fermare

le automobili. La pressione

esercitata dal piede fa

stringere le due pastiglie che

rallentano il disco collegato

alla ruota.

La legge di Stevino

La legge è data dal prodotto della costante gravitazionale

g, la densità del liquido d, e la profondità del liquido h.

Sulla superficie dei liquidi, però, agisce anche la pressione

atmosferica: quindi, data la legge di Pascal che dice che

La pressione che un liquido esercita sul fondo di un recipiente

dipende dall’altezza del liquido e dalla densità di esso.

p = g d h

p = p0 + g d h

=

F1=F2.

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essa si esercita inalterata nel liquido, alla

pressione totale p a profondità h

contribuisce sia la pressione p0, sia la

pressione p1 dovuta al peso del liquido.

Per esempio se prendiamo un recipiente

contenente acqua e pratichiamo

tre fori ad altezze diverse, notiamo

che l’acqua esce con intensità

diversa: cresce con l’aumentare

della profondità. È evidente che

la pressione dipende sia dalla

profondità che dal peso specifico

del liquido.

La pressione sul fondo di un recipiente

La legge di Stevino afferma anche che:

Per esempio se prendiamo tre recipienti di forma differente,

chiusi alla base con una membrana di gomma, e li

riempiamo alla stessa altezza h, notiamo che le membrane si

gonfiano allo stesso modo. Perciò la pressione alla base dei

tre recipienti è

uguale.

la pressione esercitata da un liquido non dipende dalla forma

del recipiente.

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I vasi comunicanti

Sono detti vasi comunicanti dei recipienti collegati da un

tubo di comunicazione.

Per esempio se

prendiamo un

sistema di due

vasi comunicanti,

contenenti lo

stesso liquido e apriamo il rubinetto del tubo che unisce i due

recipienti, notiamo che il liquido si sposta dal vaso A al vaso B

fino a raggiunge lo stesso livello in entrambi i contenitori.

Per esempio se prendiamo un sistema in cui sono presenti due

liquidi di densità diverse che non si mescolano, come l’acqua

e il mercurio, notiamo che, una volta in equilibrio, il mercurio

ha una densità maggiore e raggiunge un’altezza minore

rispetto all’acqua. Quindi l’impianto risulta in equilibrio se le

pressioni esercitate da h1 e h2 sono uguali.

Un liquido versato in un sistema di vasi comunicanti raggiunge

la stessa altezza h in tutti i recipienti

Le altezze h che i due liquidi raggiungono in un tubo ad U

sono inversamente proporzionali alle loro densità.

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Infatti se calcoliamo le pressioni esercitate dalle due colonne

del liquido otteniamo:

Se le eguagliamo otteniamo:

La spinta di Archimede

La spinta di Archimede è data dal prodotto della costante

gravitazionale g, la densità del liquido d e il volume del

liquido spostato V.

Infatti se prendiamo un dinamometro con

due cilindri: uno cavo e uno

pieno che hanno lo stesso

volume e immergiamo in

acqua il secondo cilindro, il

dinamometro calcolerà una

forza meno intensa perché

la forza peso è attutita dalla

spinta di Archimede.

Per esempio per lo stesso

Un corpo immerso in un liquido subisce una forza diretta verso

l’alto di intensità uguale al peso del liquido spostato

FA = g d V

p1 = g1 d1 h1 e p2= g2 d2 h2

g1 d1 h1 = g2 d2 h2

=

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motivo, il lucchetto in aria misura 4 N,

immerso in acqua il dinamometro segna

una forza minore perché calcola la

differenza tra il peso e la spinta.

Il galleggiamento dei corpi

Per esempio se prendiamo tre bottiglie contenenti ciascuna

una sostanza diversa notiamo che:

Infatti sul corpo immerso agiscono sia la forza peso che la

spinta di Archimede:

Un corpo affonda se la sua densità è maggiore rispetto alla

densità del liquido in cui è immerso.

Un corpo galleggia se la sua densità è uguale alla densità del

liquido in cui è immerso.

Un corpo sale verso la superficie se la sua densità è minore

rispetto alla densità del liquido in cui è immerso.

FP = mg = g V dcorpo FA = g V dliquido

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La risultante delle forze è equivalente a zero, perciò l’intensità

di FP (forza peso) e FA (spinta di Archimede) sono uguali:

Se la densità media di un corpo è uguale a quella del liquido

in cui è immerso, esso galleggia.

La pressione atmosferica

Ognuno di noi subisce costantemente una pressione causata

dall’aria (un fluido) che ci sovrasta, non ce ne rendiamo

conto perché, per la legge di Pascal, la pressione della

colonna d’aria si esercita con lo stesso valore su ogni

superficie ed è quindi compensata da una pressione uguale

che l’atmosfera esercita dall’interno del nostro corpo.

Torricelli misurò il valore della pressione atmosferica usando

un tubo pieno di mercurio e

rovesciandolo e immergendolo in un

recipiente pieno dello stesso liquido:

il mercurio del tubo scende sempre

sino all’altezza di 76,0 cm lasciando

“vuota” la parte superiore. Ciò

avviene perché l’aria rimasta sopra il

mercurio esercita una pressione sul liquido detta patm

(pressione atmosferica al livello del mare) equilibrata dalla

pressione esercitata di 76,0 cm di mercurio detta phg.

g V dcorpo = g V dliquido dcorpo = dliquido

La pressione atmosferica al livello del mare e in condizioni

meteorologiche normali, è uguale alla pressione esercitata da

una colonna di mercurio alta 76,0 cm.

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Infatti se calcoliamo la pressione del mercurio (la cui densità

è 1,36 x 104) otteniamo:

p0=g dm h = 9,80

x 1,36 x 104

x 0,760 m = 1,01 x 105 Pa

che equivale anche al valore della pressione atmosferica al

livello del mare.

Se al posto del mercurio usassimo acqua non basterebbe un

tubo lungo un metro, calcoliamo l’altezza necessaria con la

formula inversa, tenendo conto che la densità dell’acqua è

1,00.103

:

p= dacqua g hx

hx=

=

= 10,30 m

Per esempio se beviamo un drink con una cannuccia,

utilizziamo la

pressione

atmosferica,

come si nota

nella figura.

p0 = 1,01 x 105 Pa

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La pressione di 1,01 x 105 Pa è detta anche atmosfera (atm),

non è un’unità di misura del Sistema Internazionale. Un

multiplo del pascal, invece, è il bar che si usa principalmente

in meteorologia.

Pertanto la pressione al livello del mare vale 1,01.105 Pa e

diminuisce all’aumentare dell’altitudine sia

perché si riduce il peso della colonna

d’aria sovrastante, sia perché diminuisce la

densità dell’aria.

Per misurare la pressione atmosferica si

usano i barometri.

I barometri a mercurio sono quasi uguali al

sistema di Torricelli e misurano il valore della

pressione calcolando l’altezza della

colonna di mercurio contenuta in un tubo

ricurvo.

I barometri metallici sono costituiti da una scatola metallica

contenente il vuoto e sfrutta la deformazione di essa che al

cambiare della pressione segna in una scala graduata il

valore.

Un altimetro è un barometro metallico che segna i metri di

altitudine rispetto al livello del mare.

A seconda delle condizioni meteorologiche, la pressione

cambia: durante le previsioni del meteo vi sono numerosi

riferimenti a questa situazione.

1 bar = 105 Pa