La Specula n. 4-5

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Cosa muove incauti amministratori a smarrire il senso dei propri limiti per punire quanti osano coltivare l’eversiva ed ingenua libertà di esprimere ciò che pensano ? Radici educative frustranti? Il tarlo di irreggimentare ciò che è irri- ducibilmente diverso da sé ? Residuati di costumi politici tribali ? Forse. Plutarco ammoniva che “nulla rivela meglio il carattere di un uomo quanto il suo modo di comportarsi quando detiene un potere sugli altri” . Le nostre azioni contengono ciò che siamo. Ma al di là dei tratti psicologici e socio- logici, c’è un profilo comico di questa vicenda che non è emerso abbastanza. Se gli sprovveduti estensori del libellino punitivo, muniti di basi minime, avesse- ro compreso ciò che leggevano, certo non avrebbero reagito in modo così goffo e scomposto. Invece, sentendosi colpiti “ammàtula”, senza nemmeno essere sfiorati dal dubbio dell’errore interpretativo (altrimenti avrebbero potuto farsi assistere nell’analisi del testo…), sono partiti in quarta: stesura, qualche grassetto a sottolineare, convin- ti che tutti avrebbero capito la proiezio- ne sgrammaticata dei loro pensieri, tipografia, messi comunali a distribui- re…. Quando ci vuole, ci vuole. Hanno persino corredato l’infelice reprimenda, con tanto di effige dell’en- te, di illustrazioni che appaiono impie- tosamente rappresentative dell’archeti- po gastrico che li ispira: “Pappe e favo- le”, “Torte e biscotti”, “CUMPA’, NUN C’E’ PROBLEMA” E NE ABBIAMO VISTO DI TUTTI I COLORI Anno 0 numero 4-5 - Aprile-Maggio 09 (segue a pag. 2) (segue a pag. 5) EMERGENZA DEMOCRATICA L’arte di vivere la cosa pubblica di Gaspare Viola

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Cosa muove incauti amministratori asmarrire il senso dei propri limiti perpunire quanti osano coltivare l’eversivaed ingenua libertà di esprimere ciò chepensano ?Radici educative frustranti?Il tarlo di irreggimentare ciò che è irri-ducibilmente diverso da sé ?Residuati di costumi politici tribali ?Forse. Plutarco ammoniva che “nullarivela meglio il carattere di un uomoquanto il suo modo di comportarsiquando detiene un potere sugli altri” .Le nostre azioni contengono ciò chesiamo.Ma al di là dei tratti psicologici e socio-logici, c’è un profilo comico di questavicenda che non è emerso abbastanza.Se gli sprovveduti estensori del libellinopunitivo, muniti di basi minime, avesse-ro compreso ciò che leggevano, certonon avrebbero reagito in modo cosìgoffo e scomposto. Invece, sentendosicolpiti “ammàtula”, senza nemmenoessere sfiorati dal dubbio dell’erroreinterpretativo (altrimenti avrebberopotuto farsi assistere nell’analisi deltesto…), sono partiti in quarta: stesura,qualche grassetto a sottolineare, convin-ti che tutti avrebbero capito la proiezio-ne sgrammaticata dei loro pensieri,tipografia, messi comunali a distribui-re…. Quando ci vuole, ci vuole.Hanno persino corredato l’infelicereprimenda, con tanto di effige dell’en-te, di illustrazioni che appaiono impie-tosamente rappresentative dell’archeti-po gastrico che li ispira: “Pappe e favo-le”, “Torte e biscotti”,

“CUMPA’, NUN C’E’ PROBLEMA”E NE ABBIAMO VISTO DI TUTTI I COLORI

Anno 0 numero 4-5 - Aprile-Maggio 09

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EMERGENZA DEMOCRATICAL’arte di vivere la cosapubblica

di Gaspare Viola

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L’arte di vivere la cosa pubblica

L a S p e c u l aPeriodico di informazione

Autorizzazione Tribunale di Sciacca n. 1/2009 Editore

Associazione Noi per Santa MargheritaDirettore Responsabile

Francesco GraffeoCondirettori

Franco Valenti, Antonino Augello, Gaspare Viola

Segreteria di redazioneMarilena Augello, Antonio Gallucci,

Melchiorre TitoneRedazione

Accursio Soldano, Onorio Abruzzo,Francesco Sciara, Benny Calasanzio,

Giuseppe Serra, Vincenzo Sarullo,Paolo Morreale, Gaspare Mauceri,

Calogero Sanfilippo, Giuseppe Sanfilippo,Giuseppe Augello, Giuseppe Monteleone,

Salvatore Montalbano, Pasquale Modderno,Filippo Di Giovanna.

Redazionevia De Amicis, 9 - S. Margherita di Belìce

email: [email protected]:

Arti Grafiche Provideo C.da Casabianca - Sambuca di Sicilia

“Dal forno alla tavola”, e via inge-rendo. Mancava solo “Dalla padellaalla brace”….L’articolo incriminato – se ne saran-no accorti coloro che lo hanno letto –non è che una disamina del degradodatato della biblioteca, degradoemblematico del sottosviluppo cul-turale di S.Margherita, vero temacentrale della riflessione. Rispetto aquesto tema, ridurre tutto allo scari-co di responsabilità tra una compagi-ne e l’altra circa la chiusura al pub-blico del servizio (che non è certoimputabile all’attuale amministrazio-ne), non è che un ulteriore esempiodell’ignoranza attiva imperversante.Quell’ignoranza parolaia e qualun-quista che lascia intatti i problemi.Qual è infatti il saldo politico di tuttoquesto? Ci si incarta su schermagliemalevoli e sciocche, di cui nonrimarrà traccia; propositi di vendetteattraversano menti anguste, mentre iproblemi reali restano al palo.Inesplorata ogni possibilità di lororisoluzione. Ignorate le proposteavanzate. Confermata l’inutilità dellapolitica. Aumentata la sfiducia deicittadini. Eppure si può trarre anche dal maleun qualche senso.

Pur facendo esperienza della malafe-de che spesso accompagna l’ignoran-za, come spesso accade in politica, èstrategico elevarsi un po’ e non farsi

trascinare nel vuoto-a-perdere delsonno politico paesano. Nel nostro paese, ne facciamo un po’tutti esperienza, c’è un’enorme indi-genza di beni relazionali autentici:carestie di senso e di rapporti genui-ni, non meno gravi delle carestie dicibo. Siamo tutti dentro un fortissimo

retaggio feudale, di rapporti nonscelti, verticali ed asimmetrici. Equesto manifesto dell’amministrazio-ne, nella sua apparente incomprensi-bilità, non è che l’espressione tra letante di questo retaggio feudale, ovemolti devono dipendere da pochi“benefattori” e dalle loro “benefi-cenze” in pieno paradigma servo-padrone. Altro che democrazia.E’ questo retaggio che influenzaancora oggi, dietro un’apparentemodernizzazione di facciata, i com-portamenti sociali. Qualsiasi ammi-nistratore consapevole ed in buonafede dovrà farci i conti. C’è un grande lavoro culturale dacompiere, un grande cammino dafare come comunità. Cominciando dauna rialfabetizzazione dell’arte divivere la cosa pubblica. Ove le coseche vogliamo debbono cominciare arealizzarsi prima dentro di noi, dive-nire parte di noi. Il cambiamentodella politica passa attraverso il cam-biamento di ciascuno di noi.“Un’idea un concetto un’idea, finchèresta un’idea è soltanto un’astrazio-ne. Se potessi mangiare un’idea avreifatto la mia rivoluzione.” (GiorgioGaber)

Gaspare Viola

Il sapore del cioccolato, La merenda della mamma,Pappe e favole !!! Più che alla cultura pare che i nostriamministratori siano interessati alla cottura!

Gentili lettori non si tratta di un erroredi stampa. E’ l’ultimo tentativo di

renderlo c o m p r e n s i b i l e

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LETTERA AL MINISTRO

Al Ministro dell’Istruzione,dell’Università e della Ricerca

Dott.ssa Maria Stella GelminiCara Maria Stella,ti disturbo inviandoti questa missivaal ministero perché gravi fatti turba-no il sonno di letterati e di linguistisopraffini. Pare infatti che, nel mezzodi discussioni sulla storia della lin-gua italiana che si sviluppano inFirenze, presso l’Accademia dellaCrusca, quando qualcuno avanzaipotesi azzardate i presenti lo zitti-scano con «Ohibo, forse quan-tunque in te r ra santo r ianadicesi così si puote». Di questoti scrivo Maria Stella cara. E’ in attoa Santa Margherita di Belice, miovecchio paese, una sistematicademolizione della lingua italiana. Perfarlo, i cultori dei suoni gutturalihanno reclutato il massimo esperto didecostruzioni linguistiche, ricono-sciuto e celebrato a livelli internazio-nali ed insignito del «Dizionariod’argilla»: Francesco Santoro, despo-ta del Comune, attaccante di sfonda-mento delle regole grammaticali elogiche. Durante la nostra telefonata,quando allarmato ti spiegai che alposto della «sagra del ficodindia» inuna relazione avevano, senza volerlo,scomodato la scienza della mente,

definendola sagra della «psicodina-mica», nulla di quanto segue eraancora accaduto. Dicevano esserecolpa della tecnologia, dei computer,ma da quella volta fu poi un susse-guirsi di vere e proprie persecuzioni«vocali»: tutto ciò che era perfettoitaliano venne bandito da ognidiscorso pubblico, relazione ufficialee pure dalle ordinanze sindacali,massimi esempi dello scempio lin-guistico targato «Il sindaco». Pensache proprio nell’ultima ordinanzaesordiva con codesta tripla contorsio-ne verbale: «Considerato che nel ter-ritorio della provincIa (scritto con Imaiuscola, reminiscenza di fallicamemoria) di Agrigento è abbastanza(in base a chi, a cosa?) vasto e malcollegato con i mezzi pubblici (da uncordone ombelicale o via wireless?) econ una viabilità stradale poco effi-ciente e alquanto (addirittura unsimil termine… sommo poeta di san-toriana stirpe, di epica memoria alpari del pelide Achille) pericolosa[…]». Chiede il Sommo, tra le altrecose, la riapertura dellaCommissione CMVP in quanto lasituazione stava causando «disaggi»,talmente grandi che il sindacoSantoro, per dare l’idea, raddoppia laG. Con una sarebbero stati lievi pro-blemi, roba da poco. Ho scritto percaso «ordinanze» prima, cara MariaStella? Chiedo venia a capo chino:lui le chiame «Ordinazze», ma cosìper essere simpatico: «ora scrivoun’ordinazza va» e il segretario «nelsenso che come al solito la scrivi coni piedi» e giù risate tra i due e battu-te da caserma. Cara Maria Stella,quando ti mandai il fax con lo strada-

rio «santoriano» rivisto dal Sommo,con le vie Dante Aligheri (le I costa-vano troppo e quelle maiuscole eranofinite) via Modiglioni (Amodeo, il pit-tore, conosci?), R. Gattuso (primocalciatore milanista, pagato daBerlusconi, ad avere attribuita la viada un sindaco comunista), ViaMantenga (in assonanza con MiConsenta) e infine il noto composito-re Rossigni, cugino di Rossignol,quello degli sci. Tutto questo, MariaStella, in una sola ordinanza, omeglio, «ordinazza». E’ una «pennapazza e lingua sciolta» al servizio deipoteri forti del dialetto, caro ministro,e va fermato. In ultimo, l’impertinen-te discendente di Cecco Angiolieri,attaccando a spese e per conto delComune un cittadino qualunque perun articolo su «La Specula», si ècimentato in un nuovo virtuosismoletterario, di cui il pezzo migliore è larivisitazione dei proverbi: «Sbagliareè umano, perseverare è… dabestie!», e che le illazioni «hanno iltempo che trovano» per concluderecon «la presente» riferendosi all’af-fissione; non era una lettera, ma unmanifesto, un comunicato stampa,comunque di genere maschile, ameno che non si trattasse di carta col«trucchetto», si, insomma, di carta«operata». Maria Stella, dopo quantoti ho illustrato, t i ch iedo d idichiarare lo stato di emergen-za l ingu is t ica a SantaMargherita e di inviarci l’esercitomunito di vocabolari, cattedre e ban-chi di scuola. Perché errare è umano,perseverare… santoriano!

B e n n y C a l a s a n z i o

Da La Specula si osserva

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B.E.S. C’E’ POSTO PER TE!La telenovela continua. L’assordante silenzio del Vice Sindaco

“Per il Consorzio BES per rispondereaspetto l'ultima puntata della teleno-vela su La Specula di Valenti eCompany ” . Questo scriveva, alleore 07:47, del 09 aprile 2009, ilProf. Portolano sul Blog del MGT in

risposta ad un cittadino, deluso estanco, che reclamava “di conoscereil suo autorevole parere sul B.E.S.".Già indicare come telenovela un'ana-lisi attenta dell'argomento delConsorzio di Ricerca Bio-EvoluzioneSicilia - BES, mette in mostra unasupponenza, un’ arroganza, una pre-sunzione del Vice Sindaco. Un rifiu-to di dare spiegazioni su un argomen-to che i margheritesi ritengono inte-ressante. Il voler rinviare, postergare,tergiversare viene utilizzato da chi sitrova in evidente difficoltà e non saquello che deve dire. E’ il bambinoche, colto con le mani nella marmel-lata, si mette a farfugliare e moltospesso, conclude accusando gli altriche sono “presi di rabbia, di rancoredi odio perchè siete arrivati terzi” (commento anonimo sul blog). E’ unritornello ridicolo, sguaiato, incon-cludente che tende a dileggiare gli

avversari, un modo per aizzare glianimi, estremizzare il confronto,avvelenare i pozzi. Evidentemente lastupidità non ha limiti. Ed allora,ancora una volta: sono passati dueanni dall’elezione, anche il più fazio-

so dei sostenitori dell’attuale ammi-nistrazione avrà capito che è unargomento che non regge. Non èsostenibile che siccome le critichevengono da chi ha perso le elezioniper ciò stesso non meritano risposte.Ma ritorniamo alla questione che cista a cuore e cioè il Concorso B.E.S.Noi, lo abbiamo detto fin dall’inizio,non dubitiamo che tutto l’iter proce-durale previsto dalla normativa diriferimento sia stato pedissequamen-te osservato dalla Commissione isti-tutiva dell’Ente presieduto dal Prof.Portolano. Ribadiamo: nessun dub-bio sulla correttezza formale abbia-mo mai nutrito e/o esternato. La que-stione sulla quale abbiamo dovutoregistrare l’ assordante silenzio delProf Portolano è un’altra. Il Vice –Sindaco di Santa Margherita, che è aconoscenza di una opportunità dilavoro (perché di questo si tratta),

avrebbe avuto il dovere morale diinformare tutti i cittadini di tale pos-sibilità e consentire a tutti di poterlasfruttare. All’interessato, non saran-no sfuggiti i numerosi post sul Blog,nonché il sentire comune, che

lamentavano l’assenza diqualsiasi informazione suiconcorsi banditi dalConsorzio B.E.S.. Prof.Portolano, Lei fino ad ogginon ha sentito il dovere dispiegare le ragioni di talesilenzio; del perché le noti-zie riguardante il concorsoB.E.S. sono rimaste patrimo-nio quasi esclusivo dei con-siglieri comunali di maggio-ranza che hanno fatto parte-cipare le moglie, i cugini,loro stessi e qualche fedeleelettore. Non può aspettarela fine della partita e poicommentarla. Lei non è unospettatore disinteressato, èuno che sta partecipando algioco. In tale veste deveindicare in quale ruolo gioca,se in attacco, a centrocampoo in difesa, se è un indivi-dualista oppure gli piace ilgioco corale, se è un gioca-

tore che fa spogliatoio oppure fatta ladoccia se ne va a casa. Ancora, devecomunicare se condivide il modulo,che prevede un attaccante puro chenon segue regole, se si assume leresponsabilità degli insuccessi,ahimè numerosi, che la squadra, dicui è parte integrante, sta collezio-nando. Come vede non è possibileentrare nell’agone politico e nonassumersi le conseguenze che questocomporta. Se c’è qualcuno che, peresprimere un giudizio può aspettare,la fine della telenovela, questo è sol-tanto l’elettore, l’amministrato, mail’eletto, l’amministratore. La novità,tanto reclamizzata, rappresentatadallo scendere in politica, non sem-bra che abbia avuto come riferimentol’interesse collettivo. Se è così, comeai più appare, ci scusi del fastidioche la telenovela Le sta procurando.

Antonino Augello

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“Cumpà, nun c’è problema”. Questaè stata la risposta alle tante richiestedi “chi mi tocca” o “soccu mi duni”che ha determinato, nel-l’ultima competizioneelettorale comunale, unrisultato inaspettato e stu-pefacente. Nessuna persona di buonsenso poteva, infatti, pre-vedere che tanti “chi mitocca” aggiunti a molti“soccu mi duni”, avreb-bero permesso di varcarela porta del Palazzo dicittà alla classe politicapiù inadeguata e incautache la storia del Paesericordi.Ed è stato così, cari letto-ri, che tra “schioppettan-ti” iniziative del primocittadino e l’evanescenzadi sempre sorridentiassessori comunali neabbiamo visto di tutti icolori. Abbiamo assistito, sbigot-titi, alla più becera dellelottizzazioni post elettora-li e ad una riorganizzazio-ne degli uffici comunaliche ha tenuto conto solodelle appartenenze, mor-tificando le professionali-tà. Abbiamo visto, meravigliati, partedella “intellighenzia” locale pronain cambio di un incarico o del sem-plice apparire. Abbiamo sofferto nelvedere chiudere la guardia medicanell’indifferenza più assoluta delleistituzioni locali. Abbiamo visto dis-solversi nel nulla la “Sagra del fico-dindia” e la “Mostra della pecoradella Valle del Belìce”. Abbiamovisto trasformare un autorevole pre-mio letterario in una pacchiana sagrapaesana. Abbiamo registrato lelamentele e le proteste dei turisti peril Museo della Memoria costante-mente chiuso. Abbiamo annotato lasolerzia della Commissione ex art. 5nell’approvare “alcuni” progetti.Abbiamo osservato, esterrefatti, gau-

denti amministratori “viaggiare” eoffrire lauti pranzi a spese dei malca-pitati contribuenti margheritesi.

Abbiamo assistito ad una pericolosae preoccupante commistione tra ilsacro e il profano. Abbiamo notato ilsadismo di alcune discutibili iniziati-ve in materia di imposizione fiscale.Abbiamo preso atto dell’intolleranzaverso la stampa libera. Abbiamoascoltato il solito comizio vuoto dicontenuti, ripetitivo e sgrammaticato.Abbiamo letto la prima evanescente,surreale e “psicodinamica” relazionedel Sindaco. Abbiamo provato vergo-gna per la “malafiura” internaziona-le causata dal mancato pagamento alConsole d’Italia delle somme pattuiteper lo “schiticchio” al “Cipriani” diNew York. Abbiamo visto, increduli,un “mito” appena nato inciamparerovinosamente sul BES. Abbiamo

preso atto della nomina a componen-ti del Nucleo di valutazione di trepersone che non c’azzecano un bene-

merito …. (niente), unmedico, un dentista e undigaiolo. Abbiamo pena-to tra “ordinazze” e“disaggi” per la lentaagonia della lingua ita-liana. Abbiamo seguitocon mestizia l’abbando-no del Premio Letterarioda parte di“ D o n n a f u g a t a ” .Abbiamo notato conquanta dolosa superfi-cialità è stata affrontatae gestita la questionedella privatizzazionedell’acqua. Abbiamovisto sospendere l’ali-mentazione assistitaall’Unione dei ComuniTerre Sicane da tempo instato vegetativo perma-nente. Abbiamo, infine,avuto conferma dallalettura di un esilarantemanifesto dellaAmministrazione comu-nale, intitolato“Biblioteca comunale”,affisso in questi ultimigiorni nei locali pubbli-ci, quanto pericolosa e

deleteria possa essere la commistio-ne tra ignoranza, arroganza e presun-zione. Tutto ciò, in un Paese che langue,ogni giorno più vuoto, con tutti i set-tori produttivi in crisi, con i cittadiniche non riescono più a sbarcare illunario e vivono una vita di stenti.Ma questa è un’altra storia. Che vuoiche interessi ai cultori del “soccu mitocca”. L’unico dibattito che anima il con-fronto politico all’interno della mag-gioranza verte, infatti, esclusivamen-te su come spartire gli incarichi eprivilegiare gli “amici”. In ogni caso…. “Cumpà, nun c’è pro-blema!” , anzi “No Problem!”

Franco Valenti

“CUMPA’, NUN C’E’ PROBLEMA”E NE ABBIAMO VISTO DI TUTTI I COLORI

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TERRE SICANE: UNIONE IN AGONIATre medici ed un sindacalista “al suo capezzale”L’Unione dei comuni Terre Sicane èin agonia. Tre medici ed un sindaca-lista non riescono a trovare la curaper evitarne la morte annunziata datempo. Anzi c’è chi, pensando allostato di salute del proprio Comune,ha disposto il ritiro delle cure “eco-nomiche” mettendo a serio rischio laprecaria condizione di salutedell’Unione, oramai in stato comato-so. “Se qualcuno decide di lasciare ,sarò l’ultimo ad abbandonare labarca”. La pensa così il sindaco diMenfi, Michele Botta, medi-co, dopo aver partecipato afine aprile ad un “consulto”indetto dal super sindacodell’Unione, medico e primocittadino di Montevago,Antonino Barrile per averedelucidazioni sulla posizio-ne avallata dall’esecutivosambucese, guidato dal sin-daco e medico MartinoMaggio. Infatti, quest’ulti-mo, con la delibera di giun-ta n. 34, del 31 marzo scorso, hadeciso di non provvedere al trasferi-mento della propria quota di compar-tecipazione all’Unione delle TerreSicane, nonostante l’articolo 34 del-l’atto costitutivo dell’Unione impon-ga ai comuni la compartecipazionefinanziaria secondo precisi criteridefiniti dal consiglio delle TerreSicane per i servizi accesi di: polizialocale e sicurezza del territorio, mat-tatoio, randagismo, gestione risorseumane – paghe e stipendi, turistici eculturali di livello sovracomunale.Le motivazioni della decisione dellagiunta sambucese: “ristrettezze eco-nomiche”. Una nuova grana, quindi,si abbatte sull’Ente sovracomunaleche gestisce in maniera “zoppicante”alcuni servizi in unione tra Menfi,Montevago, S. Margherita eSambuca. Sulla questione, martedì28 aprile, i 4 primi cittadini, coscien-ti dei limiti di potere dei propri dele-gati in seno alla giunta, hanno deci-so di ritrovarsi attorno al letto delmalato per capire la cura da adottare.Insomma una riunione “per vedercichiaro” sulla scelta effettuata dal-l’esecutivo sambucese che, con la

deliberazione di fine marzo, ha detta-to le direttive per sottrarsi alla com-partecipazione finanziaria relativaall’esercizio 2009. Di questa scelta ilsindaco, Martino Maggio, aveva giàinformato “in una riunione congiun-ta gli altri amministratori” come sievince dal corpo del deliberato. Conquesto atto, l’esecutivo sambucese hadato mandato alla responsabile del-l’area economico finanziaria di nonprevedere alcuna somma al redigen-do bilancio comunale di previsione

2009 alla voce “Trasferimentiall’Unione per compartecipazionespese”. Ma quali sono le somme in gioco diquesto carrozzone nato sei anni fa?Secondo l’ultimo rendiconto finan-ziario del 10 marzo scorso, relativoall’anno 2008, il costo complessivodei servizi di funzionamento delleTerre Sicane è stato di circa 600mila euro, a fronte di circa 200 milaeuro di trasferimenti regionali e sta-tali. Sbirciando il rendiconto si evinceche, per il proficuo lavoro degli orga-ni istituzionali, la spesa complessivadei gettoni di presenza è stata dicirca 33 mila euro, mentre per lagestione del personale la spesa si èattestata a circa 90 mila euro. Dopo 6 anni dalla creazione delleTerre Sicane, dunque, nuovi scogli sipresentano all’orizzonte, a meno diun anno dell’elezione del superSindaco Antonino Barrile, eletto dal-l’assemblea dei 65 consiglieri dei 4comuni lo scorso 17 ottobre. Una Unione che oggi vede seduti trai banchi dell’esecutivo l’assessoreLillo Migliore di Montevago, ed i

consiglieri Antonino Vetrano diMenfi, Gaspare Abruzzo diSambuca, Salvatore Morreale diSanta Margherita. Nel corso dell’elezione del super sin-daco, questi erano i temi aperti perstessa ammissione di Barrile: sullapromozione dei servizi turistici, spor-tivi e culturali di livello sovra comu-nale:: “……abbiamo fatto poco perriempire di contenuti la nostra azionenel senso auspicato. Non siamo riusci-ti, per la verità, nemmeno a trovaremomenti di coordinamentodei 4 comuni che consentisse,quanto meno, di dare vita adun calendario comune dellemanifestazioni estive……”

Sul servizio programmazioneper lo sviluppo economico delterritorio : “ il servizio non èstato effettivamente attiva-to….”.Sulla lotta al randagismo:“…. E’ un servizio che è statoattivato, esternalizzato, chenell’ultimo anno ha registrato unconsistente e non sopportabile aumen-to di costi per le finanze dell’unione…”. Sul servizio stipendi e paghe:

“…. È un servizio che presenta lemaggiori criticità di vario gene-re…… solo il comune di Menfi neusufruisce…..”. Gli altri tre consiglicomunali hanno deliberato la revocadi tale servizio. Sul servizio vigilanza e salvaguardiadel territorio ovvero quello della poli-zia municipale: “….si è assistito adatti concreti che sono apparsi in con-trapposizione rispetto al trasferimentodel servizio all’Unione dei comu-ni….”. Per ciò che concerne il servizio mat-tatoio “la gestione affidata all’esternoè sospesa per problemi di adeguamen-to strutturale”. Il servizio di protezione civile esistesolo sulla carta , mentre per i servizicatastali si è in attesa delle disposi-zioni dell’Agenzia del territorio. C’è da chiedersi oggi, consideratoche nulla è cambiato, se il sasso lan-ciato dall’esecutivo sambucese rie-sca a smuovere le acque stagnanti.

F r a n c e s c o G r a f f e o

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Santa Margherita Belice, si sà, vuoleessere un paese turisticamente appe-tibile e quindi dopo ilMuseo del Gattopardo,dopo il Museo dellaMemoria e dopo i Musei acielo aperto delleBaracche di lu zu Nofrio edi lu zu Angelo, presentail Nuovo Museo a cieloaperto del Carnevale2009.Per chi non lo sapessequesto Museo è sempreaperto, 24 ore su 24, lavisita è gratuita, bastapassare da via Cannitello.Da diverso tempo lo vole-vamo presentare perattrarre nuovi visitatori econ l'approssimarsi dellebelle giornate non si poteva piùattendere, il Museo adesso è prontoper essere visitato, pubblicizzato ecasomai anche cancellato. Ricordiamo che il primo pezzo, il ful-cro centrale del Carro "Tutto il Mondo

è Paese", è stato donato al Museo piùdi 60 giorni fa, subito dopo il

Carnevale. Invece l'ultimo arrivato,cioè il mappamondo, è stato donato alMuseo da 15 giorni circa, infatti,dopo aver fatto parte del carro allego-rico prima citato, ha fatto bellamostra di sé durante tutte le Festività

Pasquali sul sacrato della ChiesaMadre.

In attesa di vedere altripezzi, Cosa si aspetta pertogliere tutto ciò?E' davvero significante chegli autori di questo ulterioreschiaffo al nostro Paesesiano stati alcuni giovani(autori del carro), ma anchealcuni adulti (organizzatoridella Festività Pasquale2009) che dopo aver uti-lizzato il carro gli uni e ilMappamondo gli altri,hanno ritenuto idoneo posi-zionarli lì, non curanti delluogo che è abitato, che èvicinissimo al centro delPaese e soprattutto che nonè una discarica autorizzata.

Si ringrazia infine per questo ulterio-re dono l'amministrazione comunaleche non ha fatto finora niente perrimediare all'ignoranza di alcuni suoicittadini.

DAL BLOG: MUSEI A CIELO APERTOLA BARACCA DI LU ZÙ NOFRIO E CARNEVALE 2009

Dopo una disertata assem-blea sulla questione dellaprivatizzazione del servizioidrico ed una raccolta difirme a difesa dell’acquapubblica, nessuna altra ini-ziativa è stata posta in essered a l l ’ A m m i n i s t r a z i o n eComunale.Per fortuna negli altri Comuniinteressati si susseguonoincontri da parte dei Comitaticontro la privatizzazione, edil 14 maggio a Palermo siterrà l’Assemblea NazionaleEnti Locali per l’Acqua BeneComune per la GestionePubblica del Servizio Idrico,nel corso della quale saràpresentato la bozza di undisegno di legge per la ripub-blicizzazione del ServizioIdrico Integrato in Sicilia, mentre laGiunta Santoro sembra aver rimossoil problema.

Nulla è dato sapere. Non si conosceil numero dei firmatari la petizione.Non si hanno notizie di atti delibera-tivi volti a modificare lo Statuto

comunale, al fine dichia-rare l’acqua priva di rile-vanza economica. Comesta avvenendo negli altriComuni.Continua la politica degliannunci santoriani chebrillano, come l’alzaban-diera, per l’inconsistenzae la mancanza di iniziati-ve conseguenziali.Il conflitto di interesse,da parte di chi siede con-temporaneamente nelConsiglio diAmministrazione dell’AtoIdrico e vuole intestarsi labattaglia dell’acqua comebene da non affidare aiprivati, emerge in modoeclatante.Tale problematica richie-

derebbe un segno di serietà e di leal-tà.La Specula osserva.

PRIVATIZZAZIONE DELL’ACQUAUN PROBLEMA ANNACQUATO?

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L’AZIENDA DONNAFUGATA SI RITIRA DAL PREMIO LETTERARIO Santa Margherita ci perde la faccia e settantamila euro Il lungo e freddo inverno politico-amministrativo del nostro paese

La brutta notizia che l’AziendaDonnafugata si è ritirata ufficialmen-te dal Premio Letterario Tomasi diLampedusa testimonia, per l’ennesi-ma volta, che Santa Margherita diBelice perde quotidianamente credi-bilità sul piano culturale-politico earretra social-mente alcospetto del ter-ritorio delleTerre Sicane.Ormai assistia-mo amareggiatiad uno stranodestino chevede il nostropaese coinvoltoin un inesorabi-le declino, sot-toposto ad offe-se quotidianeche ne determi-nano il declas-samento a mar-ginale realtàprovinciale.E’ sotto gli occhi di tutti come ilnostro bel paesino sta vivendo unlungo e freddo inverno politico-amministrativo e i gravi fatti di scor-rettezza istituzionale e le brutte noti-zie, che si susseguono quotidiana-mente, ne confermano il dato irrever-sibile e triste.

L’Azienda Donnafugata, per una ter-ribile coincidenza nominalistica, èveramente fuggita via per un altrove,non sappiamo dove, ma certamentenon è più sponsor a Santa Margheritadi Belice! Una fuga che provoca non solo una

ricaduta negativa di immagine, masoprattutto una pesante perdita dirisorse economiche per un paese chesulla cultura, sulla sinergia pubbli-co- privato aveva puntato il suo desti-no.Basti pensare che l’assenzadell’Azienda Donnafugata priverà la

nostra città, per i prossimi tre anni(il tempo che rimane dell’ammini-strazione Santoro), di una cospicuarisorsa economica pari a 70.000 euro(settantamila).Già lo scorso anno l’azienda vitivini-cola aveva ridotto il suo contributo al

Premio di diecimilaeuro, contributo a suavolta utilizzato per ilfamoso, assurdo e comi-co tour americano.Eravamo speranzosi efiduciosi che ciò nonaccadesse, soprattuttodopo le “certe”, impe-gnative e rassicurantidichiarazioni del diretto-re del Premio LetterarioPasquale Hamel fatteattraverso le pagine de“Il Giornale di Sicilia” .Ma purtroppo anchequesta impegnativa“certezza”, questa vanae inconsistente promes-sa, come tutte le promes-

se di questa Amministrazione, peruna terribile coincidenza nominali-stica, sono fuggite vie come l’AziendaDonnafugata.E’ un lungo e freddo inverno, masiamo certi che la primavera arriverà.

Giuseppe Barbera

LA FRUTTA VA A SCUOLA“La Frutta va a scuola”Parte una campagna di sensibilizza-zione alimentare nell’ IstitutoComprensivo “G.T.di Lampedusa” diS.Margherita di Belice, che vedecoinvolti i bambini e i ragazzi inetà pre-adolescenziale, delleclassi elementari, gli insegnanti eanche i genitori, con lo scopo didare un significato e una valenzaimportante alla prima colazione ealla merenda di metà mattinata.Il Dott. Giuseppe Bacchi,dell’Assessorato RegionaleAgricoltura e Foreste, con laDott.ssa Daniela Ferrara,dell’Ufficio Educazione alla

Salute dell’ASL di Sciacca, e la col-laboratrice Laura Sampietri, hannoillustrato già con un primo incontrosvoltosi nelle classi terze delle ele-mentari, quanto sia importante ini-

ziare la giornata con una sana e riccacolazione, a base di latte, yogurt,cereali, per poi arricchirla e integrar-la a metà mattinata con la ricreazionefatta a base di frutta fresca e crosta-te. “Continueremo la campagna disensibilizzazione - evidenzia il Dott.Bacchi - con altri incontri rivoltiprincipalmente ai genitori, chehanno il compito e il dovere in primapersona di educare e invogliare ipropri figli a fare un’alimentazionepiù sana e genuina, magari cambian-do le proprie abitudini e ideandoricette nuove e decorative al fine direndere gli alimenti più appetibiliagli occhi e al palato”.

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Dopo l'esclusione, a mio sommessoavviso assolutamente immotivata edirrazionale, del prof. Natale Tedescoe della poetessa Maria LuisaSpaziani dalla giuria dell'ultima edi-zione del Premio e poi l’ulterioreesclusione, dalla sua organizzazionee promozione, del-l’inventore stessodella manifestazione,ossia il prof. TaninoBonifacio, ecco cheun'altra bella tegolasi abbatte sulla gio-vane, ed " innocen-te", ma già sufficien-temente travagliata,vita del PremioLetterario Tomasi diLampedusa. L'uscita di scena,come sponsor, dellacasa vitivinicolaDonnafugata, privala manifestazione,non solo di un sup-porter economicoindispensabile oltreche di innegabileprestigio, ma di unreciproco ed ineludi-bile ritorno d'imma-gine che si ripercuo-te in definitiva, piùsul Premio in sè stes-so che sull’ormai exsponsor che, a dimo-strazione ulterioredel suo reale impe-gno culturale sul esopratutto per il ter-ritorio, si lancia inuna nuova e analogaprestigiosa “avventura”, archeologi-ca stavolta, in quel di ContessaEntellina. Non mi interesso di politica, tantolocale (Montevago) che “estera”,(Santa Margherita), visto l’inconsi-stenza e la lottizzazione “parrocchia-le” dalla stessa dimostrata in ormaitroppe occasioni, ma, non posso nonrimarcare come, “logiche politiche”,e “logiche culturali” non sempre siincontrino sinergicamente , a quota

Valle del Belice, quanto piuttosto “siscontrino” spesso violentemente, condannose ripercussioni, a volte anchetragicomiche, sulle poche risorseofferte, ma soprattutto non valorizza-te e/o sfruttate, del territorio. Credereche una qualsivoglia “tessera politi-

ca”, o carica istituzionale, porti auto-maticamente con se un “Kit del per-fetto uomo di cultura”o di “Esperto ecapace organizzatore di eventi”, è ilpiù sciocco errore che un politicopossa fare, così come è gravissimo,per lo stesso, pensare di asservire lastessa Cultura ad eventuali scopipolitici fini a se stessi, facendo dive-nire le stesse istituzioni culturali(Premi, Istituzioni o quant’altro),comodi “postifici” per i propri adep-

ti e sodali, equiparandoli, gli adepti,quindi a puri e semplici clientespostulatores di antica e romanamemoria.Chi subentrerà ora quale sponsordella manifestazione? Ammesso che si trovi, una valida

alternativa alla nota casavitivinicola, ma soprattut-to a Maria Josè e GiacomoRallo, imprenditori sì, maanche, anzi soprattutto,persone di cultura, unaamministrazione comuna-le, anche la più illumina-ta, non può prescinderedagli apporti esterni qua-lificati e qualificanti, vuoicome sponsor che comeaddetti ai lavori, né puòrifugiarsi in una estempo-ranea “autarchia cultura-le - politica - organizzati-va” che prelude inevita-bilmente non al progres-so, bensì alla recessionedelle iniziative, ma, aquanto pare, nel caso inesame, le tenebre regnanoinvece sovrane. Ignoro, èvero, quali risorse possamettere in campo l’ammi-nistrazione gattopardescae spero sinceramente che,nel cassetto, abbia unaqualsivoglia iniziativavalida per rilanciare unPremio che meriterebbemolto di più che non unasemplice e routinariacura, magari ammannitain fretta e furia all’ultimominuto, e “tanto per far

qualcosa”, ma, alla luce di quanto sisente mormorare dal sottile venticel-lo locale, mi sembra che riechegginoper l’aria le parole dell’aureo prover-bio “chiù scuru di nezzanotte nun pòfari”. Il guaio è che a volte qualkuno, met-tendosi d’impegno, riesce pure asuperare in oscurità ed oscurantismo,anche quello canonico! Spero solo di sbagliarmi!!

G i a c o m o G i u f f r i d a S a m o n à

Esce di scena l’Azienda vitivinicola DonnafugataKULTURA E….VECCHI MERLETTI !!!Quando le scelte politiche non si incontrano con le logiche culturali

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Passano gli anni ma il problemarimane sempre e comunque. Il titoloè più o meno lo stesso. Le “barriere”,non solo quelle architettoniche, ten-dono ad aumentare, chissà perché.Eppure se ne parla, se ne discuteogni tanto fra la gente, si fanno comi-zi e si fanno proclami! Ma il livello diciviltà di tutti, continua a scendere,ahimè. Ma si può realmente farequalcosa? Esistono soluzioni prati-

che e reali?Innanzitutto dovremmo cominciare ariflettere più attentamente sul con-cetto di “vivibilità” del nostro paese.Vorrei evitare di affrontare il proble-ma citando l’incredibile mole dinorme, leggi e/o regolamenti specifi-ci di cui la giurisprudenza territoria-le è piena. Si tratta, invece, di comu-nicare, di fare riflettere su alcuniconcetti base, ancora purtroppo nonbene assimilati, relativi alla qualitàed al “comfort ambientale”, a tutticoloro che si occupano di progetta-zione, realizzazione e gestione delterritorio. La riflessione deve tendereall’acquisizione di quali siano glieffettivi vantaggi, civili, morali esociali, per l’intera collettività, dal-l’accessibilità urbana, individuandoun complesso di elementi che con-senta di avvicinarsi il più possibile alconcetto di autonomia, di autosuffi-cienza e conseguentemente di ugua-glianza tra i cittadini. In base alladefinizione di “accessibilità” qua-lunque progetto deve tendere ad unambiente privo di fonti di pericolo, difonti di affaticamento o di disagio enecessariamente privo di barriere

architettoniche.Ma a Santa Margherita non mi sem-bra che si rispetti questo principio.Non mi pare che la gran parte distrutture pubbliche e attività com-merciali abbiano tali requisiti. Lalegge parla chiaro però. Bisognerebbe fare in modo che lepersone diversamente abili potesserosvolgere le loro attività lavorative edavere una vita di relazione, vivere le

at t ivi tàdi spet-t a c o l o ,i n c o n -trare gliamici esvolgereuna vitaq u a n t op i ù“norma-le” pos-s i b i l e .Chi si

occupa di cosa pubblica deve mette-re tutti i cittadini nelle condizioni disvolgere e sviluppare le propriepotenzialità al meglio, diminuendogli svantaggi e mettendoli nelle con-dizioni di utilizzare al massimo leloro disponibilità anche se limitate o“residue”.In buona sostanza una città che con-tinua ad avere ostacoli di vario gene-re è una città “handicappata” e forte-mente diseconomica oltre all’esserecertamente discutibile dal punto divista umano e sociale.A S. Margherita di Belice la maggiorparte degli esercizi commerciali ed ilocali di ritrovo e/o di ristoro nonsono visitabili perché sono inaccessi-bili o irraggiungibili, spesso (è ridi-colo) con servizi attrezzati per disabi-li ma ubicati in piani rialzati e con ilsolo accessoa gradini.N e s s u n alegge obbligaa fare deiservizi sepa-rati in: uomi-ni, donne,b i a n c h i ,

neri, gialli, alti, bassi, handicappati,ecc. La legge obbliga i progettisti, iproprietari e i preposti alle varieautorizzazioni (garante finale ilSindaco) a far sì che tutti i fruitori diuna struttura pubblica possano utiliz-zare i servizi (quindi basterebbeanche un solo ambiente toilette pertutti). Ma spesso, infischiandosenedella giurisprudenza nazionale eregionale, si danno le autorizzazionidi abitabilità-vivibilità-agibilità inmodo improprio. E dire che il nostropaese ha la fortuna, nella sfortuna delterremoto, di essere in fase di rico-struzione totale quindi con l’opportu-nità di evitare eventuali errori delpassato.Purtroppo sono sempre più convintoche sia un problema culturale ilnostro, perché le amministrazionicambiano, il tempo va avanti, macome si diceva prima, “l’accessonegato” resta, e spesso questo accadea causa dei soliti autisti (di tutte leetà) che parcheggiano le proprie autodavanti agli scivoli, grazie anche allascarsissima (per non dire nessuna)presenza di segnaletica e di vigiliurbani, che ogni tanto qualche multapotrebbero anche farla, oppure grazieai commercianti che non fanno nullaper abbattere un gradino, o peggioancora fanno mettere dei “fantomati-ci” scivoli (tanto per sviare la legge)creati con una pendenza tale che ildisabile preferisce gli scalini! Il problema delle barriere riguardatutta l’intera collettività, amministra-zione comunale in primis, ma perprovare a risolverlo o quanto menolimitarlo, dobbiamo prima “demoli-re” i nostri pregiudizi culturali e poidimostrare di essere una società civi-le, non con le parole ma con i fatti.

Giuseppe Sanfil ippo

ACCESSO NEGATODemoliamo le barriere!

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Chiesa Madonna del le GrazieLE CHIAVI RITROVATELe segnalazioni, gli stimoli e le pro-poste costruttive de La Speculaottengono i primi risultati. Segnalipositivi arrivano in merito alla ria-pertura, alla pulizia e al decoro del-l'antica e suggestiva Chiesa dellaMadonna delle Grazie. Comeprima cosa si è appreso, con vivasoddisfazione, che le chiavi peraprire il portone della Chiesa cisono e non erano state smarrite.Non avevamo nessun dubbio inproposito. Abbiamo usato la “pro-vocazione” del titolo: “Alla ricer-ca delle chiavi”, nel numero difebbraio del nostro periodico, percercare di smuovere qualcosa e dievidenziare lo stato di chiusura,abbandono e degrado nel quale,da alcuni mesi, si trovava il luogodi culto margheritese. Dopo inostri due precedenti articoli laChiesa è stata ripulita e le chiavisono riapparse per aprire il porto-ne in due occasioni per le mani-festazioni religiose nell'ambitodella Settimana Santa. A pulire laChiesa è stato un giovane, diSanta Margherita di Belice, cheha fatto la promessa di dedicarsialla pulizia e al decoro di alcuniluoghi sacri margheritesi. Il gio-vane, sposato e padre di due figlie,ha voluto mantenere l'anonimato. Ciha detto che la sua manifestazione difede non ha bisogno di essere pub-blicizzata e la sua opera è fatta esclu-sivamente per ringraziare il Signore ela Madonna per la grazia ricevuta.Aiutato da una delle figlie il giovanemargheritese ha pulito l’interno dellaChiesa ricoperto da strati di polvereche ricoprivano anche i banchi, l'al-tare e la statua della Madonna. Il

fedele ha tolto dai vasi i fiori secchi,lasciati là da chissà quanto tempo, haraccolto il tutto e lo ha gettato neicassonetti Dopo avere fatto le foto,anche chi scrive si è adoperato perdare una mano all'attivo giovane mar-

gheritese e compiere un piccolissimogesto di fattiva e costruttiva collabo-razione. Dopo la ripulita, la Chiesa dellaMadonna delle Grazie è stata al cen-tro di due manifestazioni religiose. E'stata utilizzata, nell'ambito delladrammatizzazione vivente dellaPassione di Gesù Cristo, quale sim-bolico sepolcro in cui è stato ripostoil corpo di Gesù subito dopo la suamorte in croce. E come il vero sepolcro di Gesù, lasua porta, dopo essere stata chiusada una grossa pietra, e stata trovatamiracolosamente aperta. Un segnoceleste e divino secoli fa, un segnoconcreto e umano oggi. La fruizione,il decoro, la pulizia e il totale recupe-ro di questa antica chiesa, distruttadal terremoto del 15 gennaio 1968 erecentemente restaurata, ha unaduplice valenza. Una di caratterereligioso e una di carattere turistico.Oltre che per le funzioni, potrebbe

rientrare, assieme alle altre Chiese,in un percorso di turismo culturale ereligioso. Il portone del luogo sacro èstato aperto, anche, in occasionedella processione della Domenicadelle Palme che è partita dalla

Chiesa della Madonna delleGrazie per proseguire fino allaChiesa Madre. Sono questi iprimi incoraggianti segnali chesi vanno ad unire alla disponi-bilità espressa dall'arcipretedon Salvatore Raso e dalsacrestano nel cercare dimigliorare le condizioni gene-rali del luogo di culto e di apri-lo all'occorrenza o quando cifossero delle comitive di turistiintenzionati a visitare laChiesa. Seguiremo la vicendanella speranza di ulterioripositivi riscontri. A nostro avviso, sarebbeauspicabile che la Chiesadella Madonna delle Grazie, laChiesa Madre e altri luoghi diculto, rimanessero aperteanche dopo lo svolgimentodelle funzioni religiose. Sia neigiorni feriali e, soprattutto, neigiorni festivi. Sarebbe oppor-tuno, apporre fuori i portoni

d'ingresso delle targhette con gliorari di apertura e il recapito delcustode o del responsabile dell'aper-tura. Ritornando alla Chiesa dellaMadonna delle Grazie, la strutturanecessita di un'ulteriore pulita,soprattutto delle grandi e alte vetrate,e di ulteriori lavori di recupero.Interventi di restauro meriterebbero,per riportarli all'antico splendore, gliinteressanti decori delle pareti ed unaffresco della Madonna che versa incattive condizioni. A Santa Margherita e nella Valle delBelìce, tutto ciò che non ha distruttoil terremoto, lo ha distrutto la mano el'oblio dell'uomo e l'inerzia e l'inca-pacità dei politici nazionali, regiona-li e locali. Vincenzo Consolo afferma-va: “E' il momento di ricominciare acostruire la storia. Ricostruire sullepietre della consapevolezza e dellaragione, ed anche, perchè no? Sullepietre della bellezza”.

Francesco Sciara

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L’ASSESSORE COPIONEAnno 0 numero 4-5 - Aprile-Maggio 09

Avevamo sperato che le domandeposte dai consiglieri comunali e rac-colte dalla nostra testata giornalisticasulla missione in America, ricevesse-ro delle risposte esaustive.Invece nulla è avvenuto. Una cortinadi silenzio circonda la missione.Comportamento assolutamenteincomprensibile, omertoso che ingi-gantisce i sospetti, da molti, manife-stati. Il silenzio del Direttore

Artistico, Rosy Abruzzo, delDirettore Scientifico, PasqualeHamel e del Coordinatore GoriSparacino, lasciano di stucco.I tre esperti, così presenti durante lemanifestazioni del Premio, sembranoscomparsi, volatilizzati dopo il rien-tro da New York, dimostrando di nonavere alcun interesse alla valorizza-zione del Parco Letterario. Nessuna manifestazione, nessun con-

vegno, nessuna iniziativa è stataintrapresa. Evidentemente le difficoltà nell’ap-provazione del Bilanciodell’Istituzione lasciano il segno.Oppure le somme sono state tutteimpegnate per il Viaggio non consen-tendo alcuna altra iniziativa. La Specula aspetta, osserva perriprendere un discorso che non èchiuso.

MISSIONE A NEW YORK: il CDA esita il bilancio?

Dopo aver letto l’articolo sull’Araldo e sul Giornale di Sicilia che riportavano una dichiarazione dell’AssessoreCacioppo, siamo rimasti meravigliati che non contenesse alcun errore. Non era possibile. La Specula indaga. E’bastato digitare alcune parole sul motore di ricerca Google per scoprire che l’Assessore ha interamente copiato ladichiarazione, come risulta dalla comparazione degli articoli di cui sopra. A scuola chi copia, per non farsene accor-gere, cambia, modifica il testo del compagno più bravo e preparato. Anche per copiare occorre un minimo di capa-cità. Assessore se non riesce ad esprimere un concetto, quantomeno impari a copiare senza farsene accorgere.

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IL CENTRO STUDI ATHENAORGANIZZA I SEGUENTI CORSI DI FORMAZIONE IN

MATERIA DI SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO

- Addetto antincendio - Addetto al primo soccorso - Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza - RLS - Datore di lavoro - RSPP - Addetto al montaggio/smontaggio di ponteggiAl termine di ciascuna attività formativa verrà rilasciato l’attestato di certificazione dellecompetenze acquisite riconosciuto dalla Regione SiciliaC e n t r o S t u d i A t h e n a - Via San Francesco, 13 - 92018 Santa Margherita di Belìce (AG)Tel / Fax 0925.31321 - [email protected] - www.centrostudiathena.it

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La Polisportiva Gattopardo ha dispu-tato un ottimo campionato di secondac a t e g o r i a .Purtroppo, non èriuscita nell'impre-sa di bissare lapromozione ottenu-ta lo scorso anno. Ibianco-rossi mar-gheritesi dopoavere ottenuto ilsecondo posto neltorneo regolamen-tare, alle spalle delCinisi, sono appro-dati ai play-off pro-mozione. In semifi-nale, disputata sulcampo neutro diCalatafimi, gliuomini di misterRoberto Gaudinosono stati sconfitti,per 1-0, dalla for-mazione del Bonagia. E' sfumato così il sogno di ritornare,dopo 16 anni, nel campionato diprima categoria. Un epilogo amaroche però non deve togliere i giustimeriti alle diverse componenti dellasocietà calcistica del paese delGattopardo. La dirigenza, l'allenatore e i giocato-ri sono stati protagonisti di un'altrabrillante stagione, giocata su altilivelli nonostante la poca esperienzaessendo una matricola. La Polisportiva Gattopardo, negliultimi ani, ha riportato in alto il cal-cio margheritese riscuotendo l'ammi-

razione di tanti sportivi e tifosi chel'hanno seguita e sostenuta con calo-

re nel corso dell'intera stagione calci-stica. Uno dei pregi di questo club èrappresentato dal fatto che la squa-dra è costituita, tranne due giocatoridi Montevago, da giovani calciatorilocali. Quest'anno, in prima squadra hannodebuttato alcuni giovanissimi gioca-tori provenienti dalle formazioni gio-vanili. E il vivaio della scuola calcio,che vede impegnati circa ottantaragazzi, è da considerarsi il fioreall'occhiello di questa società che hasempre creduto e puntato sulla lineaverde. Una scelta societaria che ha finito

con il dare tante soddisfazioni e cheha permesso a tanti ragazzi di cresce-

re e maturare dalpunto di vistasportivo e umano.Per questi motivi,merita di essereincorniciato ilcampionato dispu-tato dallaP o l i s p o r i v aG a t t o p a r d o .Capitan CalogeroMontalbano ecompagni, smalti-ta la comprensibi-le delusione per lamancata promo-zione, non hannoperso la grinta e lavoglia di raggiun-gere la prima cate-goria. Nel corso di una

cena, con tanto di torta per suggella-re il bel campionato, hanno vivamen-te chiesto alla dirigenza di attivarsiper presentare la domanda di ripe-scaggio nella serie superiore. La Polisportiva Gattopardo ha diversirequisiti, richiesti dalla LegaNazionale Dilettanti, per chiedere, emagari ottenere, il ripescaggio. Inattesa di conoscere l'evolversi dellasituazione, La Specula si compli-menta con i protagonisti dellaPolisportiva Gattopardo e augura lorotante soddisfazioni sportive

F r a n c e s c o S c i a r a

POLISPORTIVA GATTOPARDO

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trummunati....

La Specula si scusa peril ritardo nella pubblicazione

del mensile.Purtroppo ogni qualvolta chiudevamo ilgiornale per la stampa apprendevamo unfatto che meritava di essere inserito.

ASSEMBLEA

DISERTATA

All’Assemblea degliagricoltori indettadall’AmministrazioneComunale oltre gliagricoltori, mancava ilmago che in campagnaelettorale prometteva disollevare le acque!

Manifesto ed Manifesto ed AteneoAteneoDopo aver letto il manifestosulla Biblioteca Comunale, ilPreside della Facoltà diAgraria ha invitato ilProfessore a consegnare laLaurea oppure a chiarire lasua posizione.

Abbiamo appreso che un AssessoreComunale ha chiesto un risarcimento dannial Consolato Generale d’America a NewYork. A quanto pare la manipolazione alcollo non ha dato i risultati sperati.Il difetto persiste!

N o t i z i e d a N E WN o t i z i e d a N E W Y O R KY O R K

Sul blog del MGT trovi on line tutti inumeri de La Specula

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TrilussaL’ ELEZZIONE DER PRESIDENTE

(1930)Un giorno tutti quanti l’animaliSottomessi ar lavoroDecisero d’elegge’ un PresidenteChe je guardasse l’interessi loro.C’era la Societa de li Majali,La Societa der Toro,Er Circolo der Basto e de la Soma,La Lega indipendente

Fra li Somari residenti a Roma,C’era la FratellanzaDe li Gatti soriani, de li Cani,De li Cavalli senza vetturini,La Lega fra le Vacche, Bovi e affini...Tutti pijorno parte a l’adunanza.Un Somarello, che pe’ l’ambizzioneDe fasse elegge’ s’era messo addossoLa pelle d’un leone,Disse:-Bestie elettore, io so’ commosso:La civirtà, la libbertà, er progresso...Ecco er vero programma che ciò io,Ch’è l’istesso der popolo! Per cuiVoterete compatti er nome mio...

Defatti venne eletto propio lui.Er Somaro, contento, fece un rajo,E allora solo er popolo bestioneS’accorse de lo sbajoD’ave’ pijato un ciuccio p’un leone!-Miffarolo!.. Imbrojone!.. Buvattaro!..- Ho pijato possesso,- Disse allora er Somaro - e nu’ la piantoNemmanco si morite d’accidente;Silenzio! e rispettate er Presidente!

Sapete qual'è la differenza tra iSantoriani e i Sampdoriani? I Sampdoriani sono blu-cerchiati (i colori...) I Santoriani sono rosso-cerchiati (gli errori...)

AMBIENTE è. . . ....... Camminare Di Campo in Campoguardando al Centro del Mediterraneo