La Società Cooperativa 1/2003

8
Mensile di Edit Sapim srl - Anno VII - N. 1-Gennaio 2003 - Aut. Trib. di Forlì del 20/10/97 - Reg. Stampa n. 28/97- Sped. abb. Post. art. 2 Comma 20/b, Legge 662/96 - Dir. P.T. Forlì - Tassa pagata - Pubbl. inf. 45%. La presente pubblicazione viene distribuita esclusivamente in abbonamento postale e i dati relativi a nominativi e indirizzi dei lettori sono stati inseriti nelle nostre liste di spedizione. Ciascun lettore, a norma dell’art.13 L.675/96, potrà avere acce sso ai propri dati in ogni momento, chiedendone la rettifica o la cancellazione oppure opporsi gratuitamente al loro utilizzo scrivendo a: Edit Sapim, via Hercolani 2, 47100 Forlì . www .lasocietacooperativa.it Forlì-Cesena 47100 FORLI’ Via C. Hercolani, 2 Tel. 0543/35551 - Fax 35383 47023 CESENA Via Ravennate, 1540 Tel. 0547/384320 Le ragioni che ci orientano a credere che il 2003 sarà un anno difficile sono diverse. C’è un assordante rullare di tamburi di guerra che sovrasta e nasconde una crisi eco- nomica Statunitense, che esplode con l’attentato dell’11 settembre, ma che affonda le sue radici in una marcescen- za industriale mascherata dolosamente con artifici di bi- lancio. C’è un’Europa politica che non riesce a sottrarsi da una visione etica e tecnocratica dell’unificazione che co- stringe i singoli stati membri in una camicia di forza fatta di parametri teorici che, posti strumentalmente per avviare il processo di unificazione, se non rivisti con equilibrio, provocheranno disaffezione, insofferenza e tensioni. I be- nefici dell’unificazione saranno pregiudicati se le nazioni non saranno messe nelle condizioni di salvaguardare lo stato sociale che ha caratterizzato la civiltà politica del- l’Europa intera. C’è un’Italia incompiuta. Deve ancora es- sere riformato e modernizzata la macchina burocratica nel suo complesso. Devono essere approvate riforme struttura- li che coinvolgeranno il sistema sociale, il sistema eletto- rale, l’organizzazione e l’assetto statuale, il sistema giudi- ziario. Ma a fronte di tanto lavoro, da troppo tempo siamo spettatori di una politica a volte furiosa, attratta più dagli estremismi, che dalla ricerca di quelle mediazioni indi- spensabili per raggiungere soluzioni condivise. Ci sono dei temi, in particolare quelli di valenza costituzionale, che non possono essere risolti per via di maggioranza, al- trimenti non sarebbero mai definiti. In un sistema maggio- ritario, una diversa maggioranza li ridiscuterebbe a sua volta e il Paese si dibatterebbe all’infinito in un pericolo- sissimo stato di precarietà. La stabilità di un Governo non sarà mai garantita da una maggioranza se essa prescindes- se dalla stabilità statuale, che è possibile solo se il suo as- setto è condiviso politicamente e culturalmente. In questo cielo nuvoloso la nostra economia arranca sempre di più. Le crisi industriali, la caudata della spesa pubblica, l’im- poverimento delle famiglie e l’affievolirsi delle garanzie sociali, (purtroppo minate anche da un improvvido refe- rendum per estendere alle piccole imprese gli effetti del- l’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori), sono la conseguenza del declino e la causa della sua accelerazione. Il nostro si- stema d’imprese se ne sta già rendendo conto. La caduta della spesa pubblica e una cattiva programmazione della stessa ha già provocato la caduta dei bandi di gara che sia- no per opere o per servizi e sta provocando il riaccendersi di una competizione non qualitativa ma quantitativa. Si so- no riaffacciati sul mercato massimi ribassi irresponsabil- mente alti e le scorrerie di imprese “fuori zona”, anche per appalti di modeste dimensioni, sono sempre più frequenti e incontrollabili. Tutto ciò ci costringerà ancora a misurar- ci, sacrificando la qualità delle opere e dei servizi e ci ob- bligherà a rivedere le organizzazioni aziendali. Purtroppo l’impressione che ritorneranno a perseguitarci le preoccu- pazioni di qualche anno fa è veramente forte. respiro strategico e di strut- tura,tra condoni ed una tan- tum,pesanti tagli alla finanza regionale e locale,drastiche riduzioni alle spese per l’oc- cupazione e gli investimen- ti,creerà danni alla coesione sociale e allo sviluppo del sistema imprenditoriale e del Mezzogiorno. Soprattutto per il sistema degli Enti locali la forte ri- duzione della spesa (sanità, scuola, P.A.) insieme al con- gelamento delle entrate pro- durrà conseguenze gravi per i servizi erogati e per la qua- lità del vivere. In sostanza siamo in pre- senza di una manovra che intende svuotare di autono- mia le politiche economiche e di Welfare degli Enti loca- liscaricando su di essi e di conseguenza sui cittadini il costo di scelte sbagliate. Dunque apprezziamo mol- to le scelte che le P.A. locali, hanno inteso e intendono operare per contrastare i danni della Finanziaria.Svi- luppo del territorio e difesa della rete dei servizi sono i due obiettivi su cui le Am- ministrazioni dichiarano di spendersi concretamente nei prossimi mesi,obiettivi che noi condividiamo e a cui continueremo a dare il no- stro contributo di idee e di proposte. Ma ci permettiamo di aggiungere una ulteriore considerazione. Non basta prendersela solo con i tagli. Il ritorno, nei fatti e in molti casi,alla sciagurata prassi del massimo ribasso nelle gare di appalto,lo scarso controllo e verifica della af- fidabilità e qualità dei sog- getti imprenditoriali coin- volti,una concertazione più annunciata che strutturata come sistema di “governan- ce”, la crescita di una do- manda diffusa di servizi a cui si stenta a dare risposta, sono questioni che chiama- no in causa alcune concrete scelte di governo locale, e che ci preoccupano non po- co. In buona sostanza,pro- prio perché il Governo mette pesantemente in discussione il “sistema delle ga- ranzie”per i cittadini,noi cre- diamo che oggi tutto ciò che fa capo alle autonome re- sponsabilità degli Enti locali e dei propri amministratori deve essere presidiato con più efficacia e coerenza. I l Governo, dopo il so- stanziale fallimento della propria politica economi- ca in questo anno e mezzo, dopo un indecoroso e irre- sponsabile balletto delle ci- fre, ha licenziato una Finan- ziaria che farà molto male al Paese. Una manovra di pes- sima qualità che,nella più totale assenza di un qualche La Finanziaria svuota di autonomia le politiche economiche locali La forte riduzione della spesa produrrà conseguenze gravi HERA- Holding Energia Risorse Ambiente Area territoriale di Forlì-Cesena Sede legale e operativa di Cesena: Via A. Spinelli, 60 • 47023 CESENA • tel. 0547.643711 • fax 0547.643800 Sede operativa di Forlì: Via Balzella, 24 • 47100 FORLI’ (FC) • tel. 0543.790911 • fax 0543.724272 Sede operativa Rubicone-Mare: Via Rubicone Dx, 1950 • 47039 SAVIGNANO SUL R. (FC) tel 0541.933914 • fax 0541.931672 Una nuova rubrica per spiegare la riforma Vietti affidata agli esperti fisca - li di Legacoop Forlì-Ce - sena. Il 2003 sarà un anno im - portante per il movimento cooperativo. E anche per il giornale che lo rappre - senta.

description

 

Transcript of La Società Cooperativa 1/2003

Page 1: La Società Cooperativa 1/2003

Mensile di Edit Sapim srl - Anno VII - N. 1- Gennaio 2003 - Aut. Trib. di Forlì del 20/10/97 - Reg.Stampa n.28/97- Sped.abb.Post. art.2 Comma 20/b,Legge 662/96 - Dir. P.T. Forlì - Tassa pagata - Pubbl.inf.45%. La presente pubblicazione viene distribuita esclusivamente in abbonamento postale e i dati relativi a nominativi e indirizzi dei lettori sono stati inseriti nelle nostre liste di spedizione. Ciascun lettore, a norma dell’art.13 L.675/96, potrà avere accesso ai propri

dati in ogni momento, chiedendone la rettifica o la cancellazione oppure opporsi gratuitamente al loro utilizzo scrivendo a: Edit Sapim, via Hercolani 2, 47100 Forlì. www.lasocietacooperativa.it

Forlì-Cesena

47100FORLI’Via C.Hercolani, 2

Tel. 0543/35551 - Fax 3538347023CESENA

Via Ravennate, 1540Tel. 0547/384320

Le ragioni che ci orientano a credere che il 2003 sarà unanno difficile sono diverse. C’è un assordante rullare ditamburi di guerra che sovrasta e nasconde una crisi eco-nomica Statunitense, che esplode con l’attentato dell’11settembre, ma che affonda le sue radici in una marcescen-za industriale mascherata dolosamente con artifici di bi-lancio. C’è un’Europa politica che non riesce a sottrarsi dauna visione etica e tecnocratica dell’unificazione che co-stringe i singoli stati membri in una camicia di forza fattadi parametri teorici che, posti strumentalmente per avviareil processo di unificazione, se non rivisti con equilibrio,provocheranno disaffezione, insofferenza e tensioni. I be-nefici dell’unificazione saranno pregiudicati se le nazioninon saranno messe nelle condizioni di salvaguardare lostato sociale che ha caratterizzato la civiltà politica del-l’Europa intera. C’è un’Italia incompiuta. Deve ancora es-sere riformato e modernizzata la macchina burocratica nelsuo complesso. Devono essere approvate riforme struttura-li che coinvolgeranno il sistema sociale, il sistema eletto-rale, l’organizzazione e l’assetto statuale, il sistema giudi-ziario. Ma a fronte di tanto lavoro, da troppo tempo siamospettatori di una politica a volte furiosa, attratta più dagliestremismi, che dal la ricerca di quelle mediazioni indi-spensabil i per raggiungere soluzioni condivise. Ci sonodei temi, in particolare quell i di valenza costituzionale,che non possono essere risolti per via di maggioranza, al-trimenti non sarebbero mai definiti. In un sistema maggio-ritario, una diversa maggioranza l i ridiscuterebbe a suavolta e il Paese si dibatterebbe all’infinito in un pericolo-sissimo stato di precarietà. La stabilità di un Governo nonsarà mai garantita da una maggioranza se essa prescindes-se dalla stabilità statuale, che è possibile solo se il suo as-setto è condiviso politicamente e culturalmente. In questocielo nuvoloso la nostra economia arranca sempre di più.Le crisi industriali, la caudata della spesa pubblica, l’im-poverimento delle famiglie e l’affievolirsi delle garanziesociali, (purtroppo minate anche da un improvvido refe-rendum per estendere alle piccole imprese gli effetti del-l’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori), sono la conseguenzadel declino e la causa della sua accelerazione. Il nostro si-stema d’imprese se ne sta già rendendo conto. La cadutadella spesa pubblica e una cattiva programmazione dellastessa ha già provocato la caduta dei bandi di gara che sia-no per opere o per servizi e sta provocando il riaccendersidi una competizione non qualitativa ma quantitativa. Si so-no riaffacciati sul mercato massimi ribassi irresponsabil-mente alti e le scorrerie di imprese “fuori zona”, anche perappalti di modeste dimensioni, sono sempre più frequentie incontrollabili. Tutto ciò ci costringerà ancora a misurar-ci, sacrificando la qualità delle opere e dei servizi e ci ob-bligherà a rivedere le organizzazioni aziendali. Purtroppol’impressione che ritorneranno a perseguitarci le preoccu-pazioni di qualche anno fa è veramente forte.

respiro strategico e di strut-tura,tra condoni ed una tan-tum,pesanti tagli alla finanzaregionale e locale,drasticheriduzioni alle spese per l’oc-cupazione e gli investimen-ti,creerà danni alla coesionesociale e al lo svi luppo delsistema imprendi toriale edel Mezzogiorno.

Soprattutto per il sistemadegli Enti locali la forte ri-duzione della spesa (sanità,scuola, P.A.) insieme al con-gelamento delle entrate pro-durrà conseguenze gravi peri servizi erogati e per la qua-lità del vivere.

In sostanza siamo in pre-senza di una manovra cheintende svuotare di autono-mia le politiche economichee di Welfare degli Enti loca-liscaricando su di essi e diconseguenza sui cittadini i lcosto di scelte sbagliate.

Dunque apprezziamo mol-to le scelte che le P.A. locali,hanno inteso e intendonooperare per contrastare idanni della Finanziaria.Svi-luppo del territorio e difesadella rete dei servizi sono idue obiettivi su cui le A m-ministrazioni dichiarano di

spendersi concretamente neiprossimi mesi,obiettivi chenoi condividiamo e a cuicontinueremo a dare il no-

stro contributo di idee e diproposte. Ma ci permettiamodi aggiungere una ulterioreconsiderazione. Non bastaprendersela solo con i tagli.Il ritorno, nei fatti e in molticasi ,al la sciagurata prassidel massimo ribasso nel legare di appal to,lo scarsocontrollo e verifica della af-fidabilità e qualità dei sog-getti imprendi torial i coin-volti,una concertazione piùannunciata che strutturatacome sistema di “governan-ce” , la cresci ta di una do-manda dif fusa di servizi acui si stenta a dare risposta,sono questioni che chiama-no in causa alcune concretescelte di governo locale, eche ci preoccupano non po-co. In buona sostanza,pro-

prio perché il Governo mettepesantemente in discussionei l “ si stema del le ga-ranzie”per i cittadini,noi cre-diamo che oggi tutto ciò chefa capo al le autonome re-sponsabilità degli Enti localie dei propri amministratorideve essere presidiato conpiù efficacia e coerenza.

Il Governo, dopo i l so-stanziale fallimento dellapropria politica economi-

ca in questo anno e mezzo,dopo un indecoroso e irre-sponsabile balletto delle ci-fre, ha licenziato una Finan-ziaria che farà molto male alPaese. Una manovra di pes-sima qual i tà che,nel la piùtotale assenza di un qualche

La Finanziaria svuota di autonomia le politiche economiche locali

La forte riduzione della spesa produrrà conseguenze gravi

HERA- Holding Energia Risorse AmbienteArea territoriale di Forlì-Cesena

Sede legale e operativa di Cesena:Via A. Spinelli, 60 • 47023 CESENA • tel. 0547.643711 • fax 0547.643800

Sede operativa di Forlì:Via Balzella, 24 • 47100 FORLI’ (FC) • tel. 0543.790911 • fax 0543.724272

Sede operativa Rubicone-Mare:Via Rubicone Dx, 1950 • 47039 SAVIGNANO SUL R. (FC)

tel 0541.933914 • fax 0541.931672

Una nuova rubr ica pers p i e g a re la riforma Vi e t t iaffidata agli esperti fisca -li di Legacoop Forlì-Ce -sena.

Il 2003 sarà un anno im -p o rtante per il movimentocooperativo. E anche peril giornale che lo rappre -senta.

Page 2: La Società Cooperativa 1/2003

TIPO-GRAFICOOK

La Rocca di Montetiffi, a Sogliano sul Rubicone è unodei simboli della gastronomia romagnola. Tradizioni, tipi -cità ma anche innovazione: è su queste parole d’ordine chesi gioca il futuro della nostra agricoltura

Più che una riforma, èuna ri voluzione. Lanuova normativa sul

diritto societario, approvatada pochi giorni e in attesa dipubblicazione sulla Gazzet-ta Uff iciale, è destinata acambiare, per molti versi, lasocietà cooperativa comeoggi la conosciamo. In que-sta rubrica, che trovereteogni mese cercheremo dispiegare tutte le novità cheriguardano i l movimento,punto per punto, con un lin-guaggio chiaro e accessibileanche ai non specialisti.

Il Decreto legislativo ap-provato il 10 gennaio con-tiene la legge che ha rifor-mato l’ intero Ti tolo V d e lCodice Civi le riguardantesocietà di capitali (a respon-sabilità limitata, per azionie, in accomandita per azio-ni) nonché tutto il Titolo VIriguardante le società coo-perative, riscrivendo prati-camente tutte le norme ivicontenute, sulla base del di-sposto della legge delega n.

366 emanata dal Parlamentoil 3 ottobre 2001, cosiddetta“legge Mirone”.

Le norme che interessanole cooperative sono davverotante, sia perché il legislato-re è voluto intervenire sul-l’essenza stessa dell’ istitutocooperativo, creando del ledistinzioni tra cooperativecosiddette a mutualità pre-valente e cooperative non amutualità prevalente e mo-dificando molte regole cheavevano caratterizzato lecooperative fino ad oggi esi-stenti, sia perché, rinviandola regolamentazione ammi-nistrativa e gestionale delle

cooperative alle norme sullesocietà per azioni o a quellesulle società a responsabilitàlimitata (a seconda di para-metri di mensional i ), l eprofonde modificazioni ap-portate dalla riforma su que-sto argomento non possononon riguardare anche tutte lecooperative.

Sui prossimi numeri avre-mo modo di approfondiregli aspetti più salienti dellemodifiche e delle novità ri-guardanti il mondo coopera-tivo. Il 2003 sarà un anno distudi e di approfondimentianche per gl i esperti , cheproseguiranno le analisi e leri f l essioni già ini ziate loscorso anno sul la base deiprimi elaborati della Com-missione di esperti incarica-ta dal Governo di redigere iltesto del la ri forma (Com-missione Vietti , dal nomedel suo Presidente). Infattila riforma, contrariamente aiprimi propositi del Governo,sarà operativa solo dal 2004,e non dall ’ inizio del 2003

Ogni mese le novità della riforma Vietti analizzatedagli esperti dell’ufficio fiscale di Legacoop

La più nota delle cooperative di operai e braccianti fu quella del Ronco promossa nel1885 su iniziativa di militanti della Prima Internazionale, anarchica e collettivista. Erano1200 aderenti, suddisivi in squadre di lavoro dove le diverse tipologie manuali erano pre-senti. Fra di esse muratori, fabbri, falegnami, facchini, imbianchini, verniciatori, marmisti.Il segretario della struttura era Germanico Piselli e forti erano i legami con i braccianti ra-vennati. La cooperativa puntava, chiaramente, all’emancipazione economica dei lavorato-ri ma includeva anche altri scopi solidaristici come il mutuo soccorso, la previdenza, l’as-sistenza. Allora il movimento operaio, contadino, democratico e socialista doveva provve-dere a tutto, anche perché soltanto a partire dalla fine del XIX secolo cominciarono timi-damente a sbocciare forme di tutela sociale per le classi meno abbienti. L’Italia era in ri-tardo di circa 30 anni rispetto alle forme di tutela della Scandinavia, del Regno Unito edella Francia. Molto progresso è stato fatto da allora ad oggi. Il salto è stato così lungoche c’è chi si è dimenticato di dove era partito. O chi preferisce smarrire le proprie origi-ni, senza saperle fare evolvere nel turbinio della vita odierna.

ConsorzioArtigianiImpiantiElettrici

Cesena-Rimini

C.A.I.E.C. Soc. Coop. a r.l.

Sede: via Pitagora, 435 • Case Castagnoli • 47023 Cesena (FC)tel. 0547 646354 • telefax 0547 646362email: [email protected] - [email protected] • web: www.caiec.itCCIAA FC160700 - Reg.Soc. Trib. FC - c.f./P.I.00604300400

Presenze: via dell’Alce, 18 - 47900 RIMINI (RN)via Bellini, 2A - 47841 CATTOLICA (RN)

Riforma delle società cooperative al microscopio ve-nerdì 7 e sabato 8 ottobre all’Auditorium della Cassa deiRisparmi di Forlì. Al seminario organizzato dalla Fonda-zione Carisp, Legacoop, Confcooperative e AGCI pren-deranno parte alcuni dei principali esperti italiani. Il con-vegno si aprirà venerdì 7, alle ore 9,30, con il saluto delPresidente della Fondazione, Piergiuseppe Dolcini. Se-guiranno le relazioni di Alberto Maffei Alberti (“Le lineeguida della riforma in materia di società cooperative”) edi Luigi Filippo Paolucci (“ La mutualità dopo la rifor-ma”). Chiuderà la mattinata l’intervento di Alberto Guar-digli, dell’AGCI. Nel pomeriggio presenteranno le lororelazioni Andrea Lolli (“La struttura finanziaria della so-cietà cooperativa”), Gianluca Guerrieri (“La partecipazio-ne sociale”) e Stefano Poli (“Gli organi sociali”). Le con-siderazioni conclusive saranno cura di Luca Reciputi, diConfcooperative, e di Vittorio Scaioli, di Legacoop. Lamattina di sabato 8febbraio sarà la volta di Antonio Rossi(“Impresa cooperativa, regolamenti interni e vigilanza”) edi Federico Carpi (“Profili processuali della riforma so-cietaria”). Per prenotazioni: tel. 0543 711486 - 711242 -711223; fax 0543 711459.

Via Hercolani 2 - ForlìTel. 0543.378211 - Fax 0543.35383

Direttore Responsabile: Pietro Caruso Direttore Editoriale: Widmer ValbonesiRedazione: Bruno Carioli, Gabriele Zelli,Guglielmo Russo, Valdes Onofri, Cristian Maretti,Massimo Brusaporci, Simona Benedetti, Isabella Landi,Enrica Mancini, Emilio Gelosi (Coordinatore)

Pubblicità: in proprioFotocomposizione: COINE’ srlvia Punta di Ferro, 2 - ForlìStampa: Stabilimento T ipografico dei Comunivia P. Nefetti 55 - S.Sofia - tel. 0543 973016

come era stato annunciato. L’ anno in corso vedrà le

cooperative particolarmenteimpegnate nel recepimentodella nuova normativa , cherichiede e comporta, a pare-re di chi scrive, una attentarif lessione sulla struttura esugli scopi che ogni coope-rativa (e quindi i suoi soci)vuole perseguire; ciò in mo-do tale da essere in gradonel 2004 di “ lavorare” se-condo le nuove regole.

Sul tema, Legacoop diForlì – Cesena ha già org a-nizzato un seminario a fineottobre scorso aff r o n t a n d o

alcuni temi fondamental idel la ri forma, ma, natural-mente, ha in calendario altriincontri di studio e sta pre-disponendo il programma dilavoro per assistere nel mi-gliore dei modi le cooperati-ve in questo difficile passag-gio. Il primo incontro, org a-nizzato dal la FondazioneCassa dei Risparmi di Forlìi n col l aborazi one con l ecentrali cooperative, si terràa Forlì i l 7 e 8 febbraio. Saràla prima occasione per veri-ficare gli aspetti applicatividella riforma.

Page 3: La Società Cooperativa 1/2003

L’annata agraria 2002 è statacaratterizzata da andamentinegativi per quasi tutte le col -ture. Che tipo di contromisu -re può adottare il nostro siste -ma agricolo?Sulla difesa delle colture daglieventi atmosferici, bisogneràsempre più insistere con misu-re di difesa attiva sulle culturedi pregio e adottare finalmentela strategia di un’assicurazionemultirischio nell’ottica di pre-servare ed elevare la qualitàdel le produzioni ; coerente-mente sarebbe necessaria unapolitica pubblica – nazionaleed europea – che sostenessecon apporti significativi unapolitica di qualità e difendesseil mondo produttivo dallo stra-potere delle compagnie assi-curatrici. E, a questo proposi-to, la contromisura è non di-sperdere il potere contrattualeche i produttori possono avereinsieme, creando consistentifondi mutualistici a sostegnodi polizze innovative multiri-schio e pluriannuali. Sul frontedel mercato non ci sono piùalternative per la nostra com-petitività: qualità, tipicità, in-novazione, org a n i z z a z i o n e .Vanno ricercate le forme org a-nizzative aziendali, interazien-dali e cooperative per rappor-tarsi al meglio rispetto al mer-cato di riferimento. È poi darecuperare l ’ imbarazzante ri-

tardo sulle politiche interpro-fessionali , segnale vero del-l ’ endemica incapaci tà delmondo agricolo i tal iano sulfronte dell’unità della rappre-sentanza e sul la volontà dicondividere regole di base chevalorizzino la produzione neicontrastati rapporti all’ internodella f i l iera. Ed è diventatomolto difficile per tutti operarecon una struttura produttivacosì polverizzata, in uno sce-nario di consolidata globaliz-zazione senza che il Governoabbia una politica vera a soste-gno del la quali tà e i l Paeseuna strategia per l’agricoltura.Ma potendo gestire a l ivelloimprenditoriale i fondamentaliricordati ci sono ancora lecondizioni per la copertura deicosti di produzione e con lostesso approcci o sono daesplorare le nuove attività di“servizio rurale” possibili conle recenti normative nazionalie perno della politica comuni-taria sullo sviluppo rurale.I rapporti tra agr icol tori ecooperative si sono notevol -mente evoluti e non semprein meglio. Si avverte la neces -sità di un nuovo patto per losviluppo del settore?Che i l sistema cooperativo,specie nell’ agroalimentare, especie da noi, abbia fortemen-te contribuito al lo svi luppoeconomico e sociale di un in-

tero territorio è ampiamentedimostrato. Così come è al-trettanto dimostrabile che l’a-zienda agricola socia, purtrop-po, incontra sempre di più

grandi difficoltà economiche edi prospettiva, le cui soluzionisono quasi tutte esterne allacooperativa ed è naturale chequesto incida nei rapporti conil managment e con la tecno-struttura. In questa situazionedata, più che un patto (che perdefinizione distingue alla fon-te i diversi contraenti) vedreiun lavoro di affinamento dellemission aziendali che enfatiz-zassero maggiormente il ruoloe la soddisfazione degli agri-coltori, ri lanciando ad esem-pio con investimenti sulla co-municazione la capacità dicoinvolgimento delle impreseassociate e di attrazione all’e-sterno della cooperativa.Che riflessi potrà avere la fi -nanziaria appena approvatasul nostro sistema agricolo?La finanziaria 2003 è l’ennesi-ma occasione perduta in uncontesto di disinteresse totaleper le tematiche agricole e di

nessun riscontro con le “pro-messe” preelettorali di questoGoverno. La dotazione finan-ziaria di per sé insuff i c i e n t eviene ulteriormente defalcatadalle resti tuzioni al la Comu-nità per le multe sul le quotelatte, e gran parte dei provve-dimenti poggiano sull ’ inva-rianza f iscale - preventiva-mente acquisita con i l Pattoper l’ I tal ia - e sul la filosofiadella proroga, aumentando co-sì le incertezze e rimandandogli investimenti. La mancanza più evidente so-no i promessi strumenti di so-stegno della competitività del-le imprese e del la qual i tà;inoltre è molto debole l ’ ap-proccio sul tema della difesadelle produzioni e sulle infra-strutture. A questo riguardo re-stiamo fiduciosi sul manteni-mento delle promesse del Mi-nistro Alemanno in capo alladef inizione a nostro favoredelle risorse necessarie per ilproseguimento delle opere diadduzione dal CER. Infine mipreme segnalare la colpevolenegligenza del Governo sui te-mi del fabbisogno di manodo-pera in agricoltura. Per tuttequeste motivazioni la CIA s t apredisponendo una grandemobilitazione sindacale che ciporterà in primavera a Romacon una imponente manifesta-zione di piazza.

Intervista a Nazario Battelli, presidente della CIA

«Le promesse elettorali non sono state mantenute»

L’esperienza editoriale di EditSapim sta dando buoni frutti

Il 2003 rappresenta, per ilgiornale che state leggen-do, un anno importante

sotto molti aspetti. Sono setteanni, ormai, che a SocietàC o o p e r a t i v arappresenta peril movimento cooperativo diForlì-Cesena una “voce” af-fidabile ed autorevole

In questi anni La SocietàCooperativaè cresciuta mol-to, in qualità e quantità, gra-zie anche e soprattutto alsupporto delle cooperative,degli enti e delle imprese checredono in questa esperienzae che ogni mese ci accordanola loro fiducia in veste di in-serzionisti.

In cambio Edit Sapim, lasocietà editrice che pubblicaquesto mensile, sta investen-do per offrire alle cooperati-ve servizi di comunicazionesempre più adeguati alle loroesigenze.

Si è lavorato molto in que-sti anni, e nel 2002 si sonoconsol idati alcuni elementi

che potranno essere alla ba-se di un ulteriore sviluppo er a fforzamento sul territorio.Un considerevole sal to diqualità, anche sul fronte del-l ’ occupazione, è stato eff e t-tuato con l ’ assunzione in

pianta stabile di un profes-sionista, che è impegnato di-rettamente sulle “cose da fa-re”: le collane editoriali, l’e-dizione dei giornali Edit e LaSocietà Cooperativa, la pia-nificazione grafica, la consu-lenza ed il supporto alle atti-vi tà di comunicazione cheimportanti aziende del terri-torio (non solo cooperative:cito, fra tutte, Unica, ora di-venuta Hera, e l a B& C -Centro Engel) ci hanno dele-

gato con successo. Ma non ès u fficiente. Il nostro obietti-vo è quello di rendere La So-cietà Cooperativaun mensilesempre più vicino alle nostreimprese, alle battagl ie checombattono ogni giorno, alleloro necessità.

Crediamo di aver svolto unbuon lavoro nello stabilire unlegame forte tra le cooperati-ve aderenti a Legacoop ed ilterritorio, sollevando proble-matiche, intervistando i pro-tagonisti della vita pubblica epolitica, suscitando reazioni.Il giornale è atteso e letto damolti cittadini ed operatori,pubblici e privati, interessatialle sorti del movimento coo-perativo.

Lo spazio, a volte, è tiran-no, ma da quest’ anno è infunzione i l sito “ lasocieta-cooperativa.i t” che racco-glierà anche documenti, co-municati e proposte che nonpossono rientrare integral -mente nella versione cartacea

del giornale. Invi to quinditutte le imprese cooperativedel nostro territorio a contat-tarci, ad inviare comunicati,proposte, articoli e foto.

Cercheremo di dare loro,nei limiti di queste 8 pagine,tutto lo spazio che potremo.Le “ vostre” notizie, sono esaranno sempre, le “nostre”notizie.

Rallegramenti a chi vivenella provincia di Forlì-Ce -sena.

Lo hanno scritto, nelle lo -ro statistiche, i due più fort iquotidiani economici e fi -nanziari diffusi in Italia, mas a rebbe rischioso esaltarsisoprattutto per chi pro m u o-ve le attivi tà produttive ecarica su di sé i rischi dellei m p rese. Affermi amo, semai, un principio sacro s a n-to: una certa tenuta e capa -ci tà d’ iniziativa in questap rovincia è determinata daun complesso di fattori neiqual i si gioca la forza deinumeri, la voglia di essere

r a p p resentati da società chesono anche cooperative ecomunque solidaristiche, daun ambiente che è fattore dirichiamo non solo turistico,come confermano le nuovemigrazioni verso la Roma -gna dal Sud del l ’ I tal ia enon solo da Paesi stranieri.

Sembra quasi che non cimanchi niente. Non è così.Abbiamo soltanto due o treanni per fare cre s c e re la di -mensione di alcune impre s ee scegliere di essere diversidai “ mercanti senza merc a -ti” travolti dalla globalizza -zione, ma soprattutto succu -bi della potente locomotivar a p p resentata dalla guerra.

Il buon esempio, se possi -bi le, venga dal la grandecooperazione, ma anche daquella piccola.

E n t ro i l 2005 si tentinoforme di aggregazione piùgrande, si affrontino le crisicon uno spiri to capace dic o n t r a d d i re i l imiti d’ ina -zione di un Governo che fa iconti, finora, con una pro -g ressiva deindustr ial izza -z i o n e .

Sede legale ed operativa:Via Tarcento, 1547020 San Giorgio di Cesena (FC) - ItaliaTel. 0547.325320 Fax 0547.325718

Page 4: La Società Cooperativa 1/2003

Andrà in beneficenza il risarcimento che la SFIR ha ri-conosciuto agli autotrasportatori per i disagi sopportatidurante la scorsa campagna bieticola. L’azienda di For-limpopoli, su richiesta delle associazioni di categoria, haaddirittura raddoppiato la cifra originaria (20 milioni dilire) per donare alla Croce Rossa una nuova ambulanza.«Un modo - hanno spiegato i rappresentanti delle aziendecoinvolte) di dimostrare la nostra solidarietà alla popola-zione ed alla città di Forlimpopoli che ci ospita nella no-stra attività lavorativa».

(Nella foto: la conferenza stampa di presentazione)

Sono passati venticin-que anni da quando,nel l ’ estate del 1977,

fu costitui ta a Galeata laC l a ff, Cooperativa dei La-voratori Agricolo ForestaliForlivese, specializzata neisettori del verde pubblico eprivato, della forestazione,dell ’edil izia di recupero edelle attività di difesa delsuolo.

La ricorrenza è stata ce-lebrata lo scorso 7 dicem-bre con una tavola rotondacon la quale, a ideale con-clusione dell’Anno Internazionale della mon-tagna, si è cercato di fare il punto su quanto èstato fatto, e quanto resta ancora da compiere,per la salvaguardia dell’Appennino romagno-lo. All’ iniziativa, che si è svolta a Capaccio diSanta Sofia, hanno preso parte Maria LuisaB a rgossi, assessore all’ agricoltura della Pro-vincia di Forlì-Cesena, Giancarlo Zeccherini,presidente Romagna Acque spa, Luciano Neri,Sindaco di Santa Sofia, e Piergiuseppe Mai-netti, Sindaco di Galeata. La riflessione è statacompletata dagli interventi di Ivo Marcelli ,presidente della Comunità Montana dell’Ap-pennino forlivese, e Enzo Valbonesi, presiden-te del Parco nazionale delle Foreste casentine-si, monte Falterona e Campigna.

«La nostra cooperativanacque per volontà di21 soci - ha ricordatoPaolo Versari, alla guidadel la Claff di Galeatadal 1997 - e aderisceoggi al l e tre central icooperative. A lla f inedegl i anni Settanta,quando si iniziava per laprima volta ad aff r o n t a-re in modo sistematicoi l tema della coopera-zione di montagna, rap-presentò una sfida, quel-la di dare un posto di la-

voro alla manodopera forestale del luogo sen-za costringerla a trasferirsi “a valle” . In questidecenni le competenze e le professionalità sisono notevolmente sviluppate: oggi abbiamooltre cinquanta dipendenti, con un fatturatoannuo che si aggira sui 5 miliardi di vecchielire, e possiamo vantare la realizzazione di si-gnificative commesse, non solo nella vallatadel Bidente, ma anche al di là dei confini ro-magnoli. Restano, tuttavia, i problemi legatialla difficoltà di reperire i finanziamenti ne-cessari: il nostro auspicio è che nei prossimianni le esigenze della montagnavengano presemaggiormente in considerazione, soprattuttoper evitare i rischi di smottamenti o frane, noncosì remoti nel nostro territorio».

La Cooperativa dei Lavoratori Agricolo Forestali Forlivese fu fondata nel 1977

La ricorrenza è stata celebrata con un incontro sul futuro della montagna

I l progetto di “ counseling” genetico dello IOR

Counseling genetico, unnuovo termine che entraa far parte delle cono-

scenze lessicali, ma soprattuttoun nuovo servizio messo apunto dall’ Istituto OncologicoRomagnolo per la prevenzionedei tumori a carattere eredita-rio. Chiarezza impone che sidistingua, a priori, tra familia-rità ed ereditarietà. La prima èuna situazione connessa al ma-nifestarsi in una stessa fami-glia di alcune forme tumorali,anche con frequenza ravvicinaal suo interno, tuttavia non ne-cessariamente collegate fra lo-r o . La seconda, invece, puòverificarsi soltanto quando untumore ricorra rientrando nellalinea familiare secondo i detta-mi di Mendel.

«La distinzione, ha precisatoil professor Dino Amadori, pri-mario di Oncologia Medica al“Pierantoni” e “anima” dello

IOR - è frutto degli studi checonsentono, oggi, di individua-re nei componenti una deter-minata famiglia alcune altera-zioni geniche, precisamentequelle che sono trasmesse in

via ereditaria». Una volta ac-certata la presenza nella storiafamiliare di una stessa patolo-gia, al le persone che fannoparte del nucleo viene a pre-sentarsi l’opportunità di proce-dere con accertamenti medicipiù specifici.

«Il Counseling genetico - haproseguito Amadori - discendeda queste considerazioni: av-

venuto il riconoscimento nellalinea ereditaria di eventuali ne-oplasie, consigliare (ecco il si-gnificato di c o u n s e l i n g) con-trolli e test atti ad impedire lacomparsa del tumore e, soprat-tutto, a diagnosticarlo precoce-mente».

Il servizio di counseling ge-netico- istituito col sostegno fi-nanziario del Consorzio A g r a-rio di Forlì-Cesena e Rimini -è totalmente gratuito.

Per accedervi basta un ap-puntamento con la sede cese-nate del lo IOR (0547 24616dal lunedì al venerdì, orario8,30 - 12,30) o una email al-l’ indirizzo volontari@ior- f o r-li.it. Ci sarà un primo contattoinformativo per la raccolta deidati utili a valutare la storia fa-miliare, cui farà seguito un in-contro col singolo utente perillustrare i risultati; se questievidenzieranno l ’esigenza di

controlli fisici sarà consigliatoun appofrondimento degli ac-certamenti attraverso un pre-lievo di sangue e un’analisi ge-netica in centri specializzati.Sarà inoltre approntato un pro-

gramma di monitoraggio, stu-diato per ogni singolo caso inbase ai dati raccolti dalle inter-viste e dalle eventuali analisig e n e t i c h e .

Via G.Cardano 13 - 47100 Forlìtel. 0543/795900 - fax 0543/795850

e-mail: [email protected] web: www.torricellimpianti.it

ANUFATTIILLANOVA s.r.l.

SOCIETA COOPERATIVAA RESPONSABILITA LIMIT ATA

VIA C. HERCOLANI, 247100 FORLI - ITALIA

TEL. 0543 378221 - TELEFAX 0543 21403

REG. IMPRESE - FO N. 7550R.E.A. - FO N. 170312

U.I.C. N. 11086 - REG.PREF. FO N. 163B.U.S.C.N. 1807/161780

Page 5: La Società Cooperativa 1/2003

Sebbene i l tempo nonsia stato generoso que-st’estate con l’ortofrut-

ta, all’Assemblea di liquida-zione della frutta estiva diApofruit (mercoledì 11 di-cembre, Carisport di Cese-na), i l bi lancio è discreta-mente positivo, se paragona-to al mercato, con una con-trazione media dei prezzi del

Apofruit tira i conti della stagione estiva 2002

Conferimento a quota 1,35 milioni di quintali

st’estate – sottolinea RenzoPiraccini, Direttore Generaledi Apofruit - con le pioggieche hanno influito negativa-mente sui consumi e sul laconservabilità delle produ-zi oni , abbi amo ottenutoprezzi competitivi rispetto almercato. Un risultato fruttodel forte contenimento deicosti fissi (che incidono perl’8,8% sul fatturato, dato piùbasso dell’ ultimo decennio)ottenuto anche grazie all’ u-nificazione di Apofruit conle cooperative VA E L di La-tina e Terre Bolognesi di Al -tedo (Bo), che hanno portatoil nostro conferimento com-plessivo a quota 1.350.000quintali».

Per quanto r iguarda leproduzioni estive, quest’an-no in Romagna si è registra-ta una contrazione generaledel –12% rispetto al 2001 equesto influenzerà negativa-

mente i bilanci degli agricol-tori. In relazione ai prezzimedi della frutta di primacategoria, le pesche gial leApofruit sono state liquidate

a 42 centesimi (73 centesimiper il prodotto “Extra” rac-colto più maturo), le nettari-ne a 43 centesimi, le albi-cocche a 78 centesimi e lesusine della varietà “Ange-leno” a 74 centesimi. Tra gliortaggi, bene le lattughe, icui prezzi hanno recuperatouna primavera decisamented i ffici le, mentre i fagiolinihanno ottenuto risultati de-ludenti (38 centesimi per laprima categoria).

«I prezzi di l iquidazionedei prodotti estivi 2002 – haevidenziato Enzo Tr e o s s i ,Presidente di Apofruit - han-no premiato quei produttoriche hanno optato per l’ ele-vata qualità, le nuove varietàe le produzioni biologiche,scelte che sono risultate stra-tegiche e vincenti anche inquesta stagione funestata dalmaltempo».

La Regione Emilia Ro-magna ha attivato nel2000 una nuova Leg-

ge per regolamentare e so-stenere l’attività delle nuoveO rganizzazioni Produttori ,operanti nella Regione.

La Legge 24/2000 e le re-lative circolari di applicazio-ne, hanno piena attuazione apartire dal 1° Gennaio 2003e stabi l iscono regole certe

a ffinché un’Org a n i z z a z i o n edi Produttori controlli quotecerte di valore della produ-zione della Regione EmiliaRomagna e che questa siacommercial izzata al 75 %dalla O.P.

In questo quadro la Coo-perativa Agricola Cesenate ei l Consorzio Agrario Inter-provinciale ( che ha realiz-zato insieme al Consorzio

Agrario di Ravenna la Ce-reali Romagna) ottenendo ilriconoscimento di Org a n i z-zazi one dei Produttoriavranno la possibilità di de-f ini re programmi e pianioperativi che valorizzino laproduzione dei soci.

L’adesione alla nuova Or-ganizzazione di Produttorioffre molti vantaggi, fra cui:

- Una maggiore concen-trazione del le produzioni ,quale condizione determi-nante per esercitare un pote-re contrattuale sul mercato;

- Rappresenta un canalepri vi l egi ato attraverso i lquale, gli Enti pubblici, Re-gione, Stato, Comunità Eu-ropea, possono mettere a di-sposizione risorse finanzia-rie utili ai settori ed ai soci.

–10% sull’estate 2001.«Anche in una stagione

difficile come quella di que-

Buoni risul tati per leproduzioni biologiche,che Apofruit commercia-lizza con il marchio A l -maverde Bio e che rap-presentano i l 20% del -l’intero conferimento. Lepesche gialle hanno regi-strato un incremento diprezzo del +33% rispettoal prodotto convenziona-le, le nettarine +51%, al-bicocche +62%, susine+72% e fagiolini +80%.

È la pittrice forlivese Anja Giannelli (nella foto) l’artistascelta per l’iniziativa che Legacoop dedica ogni anno alGiorno della Donna. Laureanda al DAMS di Bologna, laGiannelli ha esordito giovanissima con un tipo di pitturafigurativa in bilico tra fauves ed espressionismo che ha ri-cevuto entusiastiche recensioni da parte della critica spe-cializzata. Le sue opere, una delle quali verrà scelta per lacartolina augurale di Legacoop, saranno esposte alla SalaXC Pacifici di Forlì, nel periodo che va dal 6 al 17 mar-zo. La conferenza stampa di presentazione è stata fissataper giovedì 6 marzo alle ore 11.

SEDE SOCIALE:FORLIVia L. Galvani, 17/bTel. 0543.776211Telex 550811 CONSCOTelefax 0543.721140Internet: www.conscoop.it

FIRM GROUND srl

Dimensioni: 450 m2

circaAccesso indipendenteUso artigianale, industriale e commerciale

Page 6: La Società Cooperativa 1/2003

Vendita diretta di alloggisenza costi di mediazione con possibilità

di mutuo a tasso agevolato

Viale dell’Industria, 16 - FORLI’Tel. 0543.720661 - Fax 0543.724126

Una casaa misurad’uomo

La cooperativa di Longiano sbarca in Giappone

Celebri designer firmano le ultime collezioni

Arriva f i no al le terredel Sol Levante l’areadi espansione di CO-

C I F. La cooperativa di Lon-giano, leader nazionale nelsettore degli infissi in legno,ha concluso un accordo perla distribuzione in Giapponedei propri prodotti, in conco-mitanza con la costruzionenel centro di Tokyo di alcuninuovi grattacieli.Il mercato nipponico si va adaggiungere a quell i , ormaiconsol idati , nel bacino delMediterraneo e nell’ex Unio-ne Sovietica. COCIF esportaormai un quinto della propriaproduzione, che ammonta aci rca 150 mila porte e 11 5mila finestre ogni anno.Risultati ottenuti grazie adun solido programma di in-vestimenti produttivi (2,6milioni di euro ogni anno) ead una rete commerciale ca-pillare, che consta di 80 rap-

presentanti di zona ed uncentinaio di rivenditori auto-rizzati.La comunicazione trovagrande spazio nelle strategiedi COCIF. Tra le iniziativepubbliche realizzate nell’ulti-mo periodo, spicca il conve-

gno “Architettura e spazi perla sanità”, promosso a Romalo scorso novembre e conclu-so da un evento unico, che havisto sal i re sul pal co del -l ’ Audi tor ium Parco del l aMusica il popolare cantauto-re Lucio Dalla, il celebre so-

prano Cecilia Gasdia e l’Or-chestra Dimi.Prosegue, poi, la collabora-zione con alcune del le piùgrandi “ fi rme” del pianeta,da Gae Aulenti a To n i n oGuerra, che hanno dato il lo-ro nome a collezioni di gran-

de successo.Le ultime nate sono la linea“Sottsass Associati” , realiz-zata da Ettore Sottsass, e la“Hospital Door” , indirizzataal mondo sanitario e firmatadallo Studio Carrara.Il successo di COCIF è con-fermato dalle cifre: dai 22,5milioni di euro di fatturatodel 1989 si è saliti ai 62 mi-l ioni dell ’ anno appena tra-scorso, per un uti le di 14,3milioni. Lo stabilimento pro-duttivo, in cui trovano occu-pazione 350 persone, siestende su un’area di 350 mi-la metri quadri . Per questimotivi Dun&Bradstreet, so-cietà leader al mondo per leinformazioni commerciali, acui fa capo Moody’s, ha con-cesso già da tre anni al l acooperativa il rating 1, ovve-ro il massimo livello di affi -dabilità possibile.

È operativo l’accordo quadro fra polo universitario e Legacoop

Èdiventata operativa la convenzione quadro fra PoloScientifico Didattico di Forlì e Lega delle Cooperativedi Forlì-Cesena. La convenzione consentirà ai tiroci-

nanti delle Facoltà universitarie di Forlì (Economia, Ingegne-ria, Scienze Politiche, Scuola Superiore di Lingue Moderneper Interpreti e Traduttori) di effettuare senza alcuna buro-crazia aggiuntiva e a costo zero un’esperienza in azienda ditipo formativo. Viceversa permetterà a tutte le cooperativeaderenti interessate ad attivare una tale esperienza di poterlofare attraverso un canale preferenziale (rapida circolazionedell’informazione e livello minimo di formalità).

In generale, esistono due grandi tipologie di tirocini, quellicurriculari (di durata prestabilita dal corso di laurea, in gene-re inferiore alle 200 ore) e quelli post laurea, cosiddetti “sta-ge” (di durata più flessibile, in genere di alcuni mesi). Il per-fezionamento della convenzione consente a Legacoop di atti-varsi per conto delle proprie associate, proponendo ai singolicorsi di laurea i temi (corredati dei relativi progetti) sulla ba-se dei quali raccogliere la disponibilità degli studenti . Gliuffici universitari di avviamento al lavoro e di tutoring creatidal Polo forlivese permettono infatti di ottenere una prontarisposta circa le disponibilità presenti fra gli studenti in atte-sa di svolgere il tirocinio (avviando la ricerca del potenzialetirocinante)

Pulizia, parcheggio elitografia: sono i settoridi CILS che hanno otte-nuto la prestigiosa certi-ficazione di qualità ISO9002. Un riconoscimen-to importante per i 270dipendenti della coope-rativa sociale cesenate,nata nel 1974 e divenutarapidamente un punto diri ferimento per tutta lacomunità. CILS operaper l’inserimento lavora-tivo e sociale di personedisabili . Al suo internooperano 70 disabili me-dio-gravi, 65 dipendentidi sostegno invalidi civi-l i e, attualmente, 11 r a-gazzi che svolgono unpercorso temporaneo diavviamento al lavoro.

È in corso di distribuzione presso le cooperative asso-ciate a Legacoop un’apposita modulistica attraverso laquale manifestare la propria disponibilità ad attivare il ti-rocinio, proponendo un tema generale sulla base del qualein seguito costruire il percorso/progetto, in base alle esi-genze di sviluppo dell’azienda stessa. Gli uffici di Lega-coop Forlì-Cesena sono a disposizione per ogni tipo diinformazione e chiarimento. Info: tel. 0543 378211.

Soc. Coop. a r.l. • 47900 Rimini, Via Emilia, 113Tel 0541/748711 • Fax 0541/741758

® COOPERATIVABRACCIANTIRIMINESE

Page 7: La Società Cooperativa 1/2003

Da quest’anno il volume è pubblicato da una piccola cooperativa

Il volume è in vendita in tutte le edicole e librerie a 10 euro

Quasi 3.700 protagoni-sti, 2.000 notizie, 700foto, 368 pagine tutte

a colori: un anno di storia diForlì, raccontata giorno pergiorno da chi vive e respirala cronaca della città. Sono inumeri del l ’ edizione 2002del l ’ A lmanacco di Forl ì edintorni, l ’annuario che rac-cogl ie i principal i avveni-menti dei 12 mesi appenatrascorsi. L’opera è stata pre-sentata di fronte a circa 150persone la sera del 13 gen-

naio, nella Sala S.Caterina divia Romanello 2 a Forlì. Aripercorrere insieme agli au-tori, Fabio Blaco e GaetanoFoggetti, le pagine più sa-l i enti del 2002 sono statil ’ Assessore alla cultura delComune di Forl ì, MauroBacciocchi , lo storico Ro-berto Balzani, i l presidentedella Fondazione Cassa deiRisparmi , avvocato PierGiuseppe Dolcini, e il pub-bl icista e saggista OttorinoBartolini.

L’ A lmanacco, giunto alsecondo anno di vi ta, è in

vendita in tutte le edicole ele librerie di Forlì e del cir-condario a soli 10 euro: pra-ticamente la stessa cifra del-lo scorso anno, nonostanterisulti sensibilmente aumen-tato il numero di pagine: ben368. Una scelta dettata dallavolontà di fornire al lettoreun quadro analitico non solo

dei grandi fatti di cronacache hanno caratterizzato unanno di storia ma anche, esoprattutto, di quei “micro-avvenimenti ” che hannocoinvolto associazioni, grup-pi culturali, sodalizi di vo-lontariato, associazioni dicategoria, sindacati . A n c h equest’anno il volume ha ot-tenuto il patrocinio del Co-mune di Forlì e della Provin-cia di Forl ì-Cesena, ed hapotuto giovarsi del supportodella Fondazione Cassa deiRisparmi.

L’editore è la piccola so-cietà cooperativa L’ A l m a-nacco , che ha attivato ancheun sito internet (www. a l m a-naccodiforli.it) in cui è pos-sibi l e accedere al l ’ indicedelle notizie e dei nomi, pre-notare online il proprio volu-me e scaricare le immaginipiù significative come sfon-do per il proprio computer.

A Cesena fino al 30 marzo la mostra che celebra il principe rinascimentale

Oltre trecento pezzi, tra maioli-che, dipinti, sculture, codiciminiati, provenienti in parte

dai più prestigiosi musei italiani, e in

parte conservati a Cesena, fanno bel-la mostra nell’esposizione MalatestaNovello Magnifico Signore, con laquale la Biblioteca malate-stiana, nell’ambito del-le celebrazioni peril 550° anniversa-rio, rende undoveroso o-maggio al suofondatore.

I n a u g u r a t alo scorso 14dicembre dalPresidente del-la Regione Emi-lia-Romagna, Va-sco Errani, la mostraè posta sotto l’Alto Pa-tronato del Presidente della Re-pubblica Italiana e resterà aperta fi-no al 30 marzo (feriali: ore 9-13, 14-18,30 / festivi: ore 10-12,30, 14,30-18,30. Ingresso alla mostra e alla bi-blioteca: interi euro 2,50, ridotti euro

1,50). Al centro della ricostruzionestorica ed artistica spicca la figura diMalatesta Novello, signore di Cese-

na dal 1433 al 1465, umanistacolto e paci fico, dedi to

ad un mecenatismoche fece della corte

romagnol a unimportante cen-tro di elabora-zione culturale,dove furono at-tivi artisti delcalibro di Pisa-

nello, Piero del-la Francesca,

Leon Batti sta A l -berti, Taddeo Crivelli.

Articolata in otto sezioni,che vanno dall’araldica all’archi-

tettura, passando per le vicende poli-tiche e storiche di Cesena e del suoterritorio, l’esposizione illustra la fi-gura del principe quattrocentesco inrapporto con la sua famiglia , con la

città, e con la cultura dell’Umanesi-mo, di cui è frutto splendido la stes-sa Bibl ioteca Malatestiana, unicoesempio al mondo ancora perfetta-mente conservato nell’ architettura,nell’arredo e nella dotazione libraria.

Tra i materiali esposti, molti sonogli esemplari inediti, per lo più pro-venienti da raccolte pubbliche o pri-vate (tra questi anche il corale delcardinal Bessarione, recentementeacquistato ad un’ asta londinese) equelli appositamente restaurati perl’occasione (come, ad esempio, i ri-tratti malatestiani degli Uffizi di Fi-renze).

L’Almanacco ha confermato la volontà di destinare par -te degli utili alla Casa della Carità di Bertinoro, la strut -tura guidata da don Luigi Pazzi nella quale sono accoltidisabili psichici e fisici molto gravi. Il successo della pri-ma edizione ha permesso di donare una somma importan -te, soprattutto per il messaggio di solidarietà che si è vo-luto dare, a don Luigi e a tutti gli ospiti del luogo che hafatto dell’accoglienza dei più deboli il suo primo credo.

Completa l’ esposizione un ci-clo di conferenze sui vari aspettidella vita della famiglia Malate-sta, dal cibo alle malattie, dal ve-stiario ai capolavori malatestianirestaurati, in programma ogni ve-nerdì pomeriggio fino al 28 feb-braio. Si svolgerà, invece, nellegiornate del 21, 22 e 23 marzo, ilconvegno di studi sulla bibliote-ca, dal titolo "La biblioteca di unprincipe umanista", che richia-merà a Cesena i maggiori espertidei Malatesta. Info: 0547 610892.

Dir ezione e Sede LegaleVia P. Mar oncelli, 10 - 47100 FORLI’

Tel. 0543 452411 - Fax 0543 31762E-mail: [email protected]

Page 8: La Società Cooperativa 1/2003

d i m e n t i c a r ealla Giulianii l a propria

identità cooperativa. «Ci ri-teniamo un’azienda a porteaperte - dice soddisf attoCorbi . Proprio quest’ anno20 dipendenti hanno com-piuto il “salto” , venendo tra-sformati in soci a tutti glie ff e t t i .

«È questa condivisione

dei destini dell’ impresa cherappresenta il nostro puntodi forza - afferma i l presi-dente - e che ci consente dilavorare al megl io, nono-stante la situazione generalenon sia certo delle migliori,e le scel te di chi governastiano rendendo il nostro si-stema economico comples-sivamente più debole».

La cooperativa forlivese è leader nei serramenti

Dal Lingotto di Torino al multiplex di Casalecchioprogetti architettonici e tecnologie all’avanguardia

Si chi ude al l ’ i nsegnadell’ ottimismo il 2002di Giuliani Infissi. La

cooperativa forlivese leaderdel mercato italiano dei ser-ramenti, sta capi talizzandole scelte compiute dal grup-po dirigente negli ultimi an-ni, e si avvia a confermareanche per il 2003 gli ottimirisultati dell’ ultimo biennio,con un fatturato che negl iultimi 12 mesi è stato di cir-ca 22 milioni di euro.

L’ azienda, che occupa1 2 0 persone (di cui una50ina impiegati ) trova lasua forza in un gruppo soli-do e in una politica di inve-st imenti conti nui che haconsol idato una notevoleesperienza dal punto di vistatecnico e commerciale.

«I n questo momento -spiega i l presidente, A n t o-nio Corbi - puntiamo a spe-cializzarci in due divisioni

ben distinte: la prima dedi-cata agl i involucri edi l izi ,facciate continue e lavorispeciali; la seconda rivoltaagli inserimenti metallici edai serramenti a taglio termi-c o » .

I prodotti a marchio Giu-liani fanno bella mostra disé in alcuni dei principal iprogetti architettonici e in-gegneristici realizzati inI tal ia negl i ul timitempi, dalla co-pertura la co-pertura deicortili del Lin-gotto di To r i n o(un’opera di grandecomplessi tà, con ol tre 8mila metri quadri di superfi-cie, per il 50% apribile tra-mite un impianto motorizza-to), fino al multiplex di Ca-salecchio di Reno, dove ve-tri temprati, stratificati e se-rigrafati danno vita ad una

struttura assolutamente uni-ca nel nostro Paese per di-mensioni e contenuto tecno-l o g i c o .

«Stiamo prestando grandeattenzione anche all’ imma-gine della cooperativa. Do-po circa due decenni abbia-mo rinnovato i l logo, chepresto potrà essere ammira-to anche in un’apposita ten-

sostruttura che sorgerà difronte al la sede, e stiamoportando a termine i proget-ti per la costruzione di ungrande parcheggio per lavo-ratori e i clienti».

I successi non hanno fatto