La Settimana n. 17 del 5 maggio 2013

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Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 [email protected] Notiziario locale Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983 5 maggio 2013 io presente nella mia persona che torna dalla Messa, presente sotto le specie di pane, ma anche sotto la specie dei miei difetti vuole continuare nella mia vita , cioè nella mia casa, nella mia fabbrica, nel mio mondo la sua Messa. E Maria mi è di esempio: dopo avere concepito Gesù, uscì verso di luoghi montani e quella presenza nascosta fece sussultare di gioia un uomo ancora nascosto. Non vi sono anche vicino a me tanti uomini nascosti cui fatica, fame, odio, sofferenza ed abbandono, non permettono di affacciarsi alla gioia della vita e perciò all’ingresso di una chiesa? Perché la donazione continua - Una missione d’accoglienza, 1969 D Medici sì, ma Cattolici Si è costituita anche a Livorno l’Associazione Medici Cattolici. Avrà anche funzione di consulenza allorquando si verifichino eventi inspiegabili che facciano pensare ad un miracolo IL GRANELLO di senape di mons. Alberto Ablondi L’ AMCI è una sigla che identifica l’Associazione Medici Cattolici Italiani con sede nazionale a Roma e sono molte le città che vedono costituito questo gruppo. Anche a Livorno nei giorni scorsi è nata l’Associazione, presso l’Istituto Casa San Giuseppe di Quercianella dove si è svolto il primo incontro. L’AMCI si propone di provvedere alla formazione morale, scientifica e professionale dei medici, promuovendo uno spirito di autentico servizio in difesa della vita e della salute dei malati e dei sofferenti nei quali si riconosce il volto del Signore sofferente. L’Associazione intende favorire la formazione di un’autentica comunità che testimoni i valori cristiani nella vita professionale, sociale e personale, ispirandosi ai principi degli insegnamenti cattolici e nel rispetto del Magistero della Chiesa, sviluppando il collegamento e la collaborazione con le altre istituzioni e associazioni sanitarie cattoliche. La nascita dell’AMCI in città intende rafforzare sempre di più la presenza dei cattolici nell’ambito sanitario livornese e segue la nascita avvenuta circa un anno fa dell’ACOS, associazione cattolica operatori sanitari, strettamente legata all’AMCI, sia per il comune interesse a favorire nella sanità locale l’affermarsi degli ideali di vita cristiani, sia per il fatto che molti medici sono iscritti ad entrambe le associazioni. Il primo incontro dell’Associazione ha visto la partecipazione di monsignore Giusti, il quale ha da sempre sostenuto l’importanza di una testimonianza forte dei valori cristiani in ambito sanitario. Questa iniziativa, come molte altre, quali ad esempio il tavolo dell’oggettività, ha lo scopo di mettere in risalto ciò che unisce - il valore della vita umana, il rispetto della persona, la tutela dei più deboli - in modo da gettare un ponte tra diverse culture. Mons. Giusti ha inoltre sottolineato come sia l’AMCI, sia l’ACOS siano importante nell’ambito delle varie iniziative della Pastorale Sanitaria Diocesana (costituendo consultorio familiare diocesano, le attività di formazione e orientamento in ambito scolastico). Il Vescovo ha nominato come Assistente Spirituale del gruppo diocesano don Placido Bevinetto, cappellano dell’ospedale e parroco della Chiesa della Madonna. Avrà compiti consultivi per le tematiche ecclesiali, e curerà la vita spirituale dei membri dell’Associazione. L’incontro vero e proprio è stato preceduto dalla Santa Messa, alla quale abbiamo partecipato con la consapevolezza di condividere l’amore per Cristo e il prossimo. Successivamente c’è stato un momento di agape fraterna presso la mensa dell’istituto Casa San Giuseppe, che ha permesso a molti di noi, amici di vecchia data, di ritrovarsi nel nome del Signore. È poi iniziato un confronto di idee sul come portare avanti l’associazione. È stato sottolineato da molti come sia importante per i medici avere dei momenti di preghiera comuni, attraverso i quali sentirsi parte di una comunità che affronti la vita professionale nell’ottica di porsi veramente al servizio del prossimo. Un altro tema particolarmente sentito dai medici è quello di avere una formazione professionale, sia nell’ambito degli studi universitari, sia nell’aggiornamento professionale successivo, improntata ad una visione cattolica del mondo, cosa oggi tanto più importante, quanto più si sono moltiplicati gli ambiti di potenziale o effettivo conflitto con la propria coscienza di cristiani. Basti pensare alle tematiche bioetiche che costituiscono un campo ove coesistono visioni dell’uomo fortemente contrapposte: aborto, eugenetica, eutanasia, dichiarazioni anticipate di fine vita. Quindi uno degli scopi che l’Associazione si propone è proprio quello di portare avanti delle iniziative che permettano ai medici di orientarsi verso la difesa dei valori cristiani, avendo dei sicuri punti di riferimento. Monsignor Giusti ha messo in evidenza come le associazioni professionali siano importanti nella vita della comunità cristiana. Infatti l’ambito parrocchiale, pur importante, da solo non è in grado di animare nelle professioni una visione coerente con i valori della fede e come viceversa il ritrovarsi in una associazione dove più professionisti hanno delle problematiche comuni, possa portare ad un significativo progresso. Monsignor Giusti ha inoltre sottolineato come sia importante il collegamento della neonata AMCI con le associazioni di volontariato operanti nella Diocesi e come si aspetti dai medici cattolici un aiuto nel discernimento di segni particolari quando intervengono guarigioni inspiegabili che facciano pensare ad un intervento Divino. A coronamento della riunione è stato eletto il gruppo direttivo dell’associazione che per acclamazione ha nominato Presidente dell’AMCI della Diocesi di Livorno la Dott.ssa suor Costanza Galli, Direttore dell’Hospice di Livorno, da sempre in prima linea nella cura dei pazienti più bisognosi, coloro che sono nella fase terminale della propria vita e proprio per questo hanno necessità di un conforto professionale, umano e spirituale. Luca Mastrosimone, Membro del direttivo AMCI gruppo della Diocesi di Livorno Per chi volesse avvicinarsi all’Associazione alla quale possono iscriversi tutti i medici che si riconoscono nei valori cattolici lascio la mail: [email protected] Un tema particolarmente sentito dai medici è quello di avere una formazione professionale, sia nell’ambito degli studi universitari, sia nell’aggiornamento professionale successivo, improntata ad una visione cattolica del mondo, cosa oggi tanto più importante, quanto più si sono moltiplicati gli ambiti di potenziale o effettivo conflitto con la propria coscienza di cristiani

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Settimanale della Diocesi di Livorno

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Page 1: La Settimana n. 17 del 5 maggio 2013

Via del Seminario, 6157122 Livornotel. e fax0586/[email protected]

Notiziario locale Direttore responsabileAndrea Fagioli

Coordinatore diocesanoNicola Sangiacomo

Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

5 maggio 2013

io presente nella mia persona che torna dalla Messa, presente sottole specie di pane, ma anche sotto la specie dei miei difetti vuole

continuare nella mia vita , cioè nella mia casa, nella mia fabbrica, nelmio mondo la sua Messa.E Maria mi è di esempio: dopo avere concepito Gesù, uscì verso diluoghi montani e quella presenza nascosta fece sussultare di gioia unuomo ancora nascosto.Non vi sono anche vicino a me tanti uomini nascosti cui fatica, fame,odio, sofferenza ed abbandono, non permettono di affacciarsi allagioia della vita e perciò all’ingresso di una chiesa?

Perché la donazione continua - Una missione d’accoglienza, 1969

D

Medici sì,ma Cattolici

Si è costituita anche a Livornol’Associazione Medici Cattolici. Avrà anche funzione di consulenzaallorquando si verifichino eventi inspiegabili che faccianopensare ad un miracolo

IL GRANELLOdi senape

di mons. Alberto Ablondi

L’AMCI è una sigla che identifical’Associazione Medici CattoliciItaliani con sede nazionale aRoma e sono molte le città che

vedono costituito questo gruppo. Anche aLivorno nei giorni scorsi è natal’Associazione, presso l’Istituto Casa SanGiuseppe di Quercianelladove si è svolto il primoincontro.L’AMCI si propone diprovvedere alla formazionemorale, scientifica eprofessionale dei medici,promuovendo uno spirito diautentico servizio in difesadella vita e della salute deimalati e dei sofferenti neiquali si riconosce il voltodel Signore sofferente.L’Associazione intendefavorire la formazione diun’autentica comunità chetestimoni i valori cristianinella vita professionale,sociale e personale,ispirandosi ai principi degliinsegnamenti cattolici e nelrispetto del Magistero dellaChiesa, sviluppando ilcollegamento e lacollaborazione con le altreistituzioni e associazionisanitarie cattoliche. La nascita dell’AMCI in cittàintende rafforzare sempre dipiù la presenza dei cattolicinell’ambito sanitariolivornese e segue la nascitaavvenuta circa un anno fa dell’ACOS,associazione cattolica operatori sanitari,strettamente legata all’AMCI, sia per ilcomune interesse a favorire nella sanitàlocale l’affermarsi degli ideali di vitacristiani, sia per il fatto che molti medicisono iscritti ad entrambe le associazioni.

Il primo incontrodell’Associazione ha visto lapartecipazione di monsignoreGiusti, il quale ha da sempresostenuto l’importanza di unatestimonianza forte dei valoricristiani in ambito sanitario.

Questa iniziativa,come molte altre,quali ad esempio il tavolodell’oggettività, ha lo scopodi mettere in risalto ciò cheunisce - il valore della vitaumana, il rispetto dellapersona, la tutela dei piùdeboli - in modo da gettareun ponte tra diverse culture.Mons. Giusti ha inoltresottolineato come sial’AMCI, sia l’ACOS sianoimportante nell’ambitodelle varie iniziative dellaPastorale SanitariaDiocesana (costituendoconsultorio familiarediocesano, le attività diformazione e orientamentoin ambito scolastico).Il Vescovo ha nominatocome Assistente Spiritualedel gruppo diocesano donPlacido Bevinetto,cappellano dell’ospedale eparroco della Chiesa dellaMadonna. Avrà compiticonsultivi per le tematicheecclesiali, e curerà la vitaspirituale dei membridell’Associazione.

L’incontro vero e proprio è statopreceduto dalla Santa Messa, alla qualeabbiamo partecipato con laconsapevolezza di condividere l’amore perCristo e il prossimo. Successivamente c’è stato un momento diagape fraterna presso la mensa

dell’istituto Casa San Giuseppe, che hapermesso a molti di noi, amici di vecchiadata, di ritrovarsi nel nome del Signore. È poi iniziato un confronto di idee sulcome portare avanti l’associazione. È statosottolineato da molti come sia importanteper i medici avere dei momenti dipreghiera comuni, attraverso i qualisentirsi parte di una comunità che affrontila vita professionale nell’ottica di porsiveramente al servizio del prossimo.Un altro tema particolarmente sentito daimedici è quello di avere una formazioneprofessionale, sia nell’ambito degli studiuniversitari, sia nell’aggiornamentoprofessionale successivo, improntata aduna visione cattolica del mondo, cosaoggi tanto più importante, quanto più sisono moltiplicati gli ambiti di potenzialeo effettivo conflitto con la propriacoscienza di cristiani. Basti pensare alletematiche bioetiche che costituiscono uncampo ove coesistono visioni dell’uomofortemente contrapposte: aborto,eugenetica, eutanasia, dichiarazionianticipate di fine vita. Quindi uno degliscopi che l’Associazione si propone èproprio quello di portare avanti delleiniziative che permettano ai medici diorientarsi verso la difesa dei valoricristiani, avendo dei sicuri punti diriferimento. Monsignor Giusti ha messo in evidenzacome le associazioni professionali sianoimportanti nella vita della comunitàcristiana. Infatti l’ambito parrocchiale,

pur importante, da solonon è in grado di animare nelleprofessioni una visione coerente con ivalori della fede e come viceversa ilritrovarsi in una associazione dove piùprofessionisti hanno delle problematichecomuni, possa portare ad un significativoprogresso. Monsignor Giusti ha inoltresottolineato come sia importante ilcollegamento della neonata AMCI con leassociazioni di volontariato operanti nellaDiocesi e come si aspetti dai medicicattolici un aiuto nel discernimento disegni particolari quando intervengonoguarigioni inspiegabili che faccianopensare ad un intervento Divino. A coronamento della riunione è statoeletto il gruppo direttivo dell’associazioneche per acclamazione ha nominatoPresidente dell’AMCI della Diocesi diLivorno la Dott.ssa suor Costanza Galli,Direttore dell’Hospice di Livorno, dasempre in prima linea nella cura deipazienti più bisognosi, coloro che sononella fase terminale della propria vita eproprio per questo hanno necessità di unconforto professionale, umano espirituale.

Luca Mastrosimone,Membro del direttivo AMCI gruppo della

Diocesi di Livorno

Per chi volesse avvicinarsi all’Associazionealla quale possono iscriversi tutti i mediciche si riconoscono nei valori cattolicilascio la mail: [email protected]

Un temaparticolarmentesentito dai medici èquello di avere unaformazioneprofessionale, sia nell’ambito deglistudi universitari, sianell’aggiornamentoprofessionalesuccessivo, improntataad una visionecattolica del mondo,cosa oggi tanto piùimportante, quantopiù si sonomoltiplicati gli ambitidi potenziale oeffettivo conflitto con la propriacoscienza di cristiani

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI5 maggio 2013II

La parola alla... CARITAS

ome sapete, all’interno della reteterritoriale di solidarietà è inserito il

sostegno urgente e temporaneo consideratoda questa fase del progetto stesso (il panequotidiano). L’acquisto all’ingrosso e ladistribuzione, alle parrocchie che hannonecessità di integrare i propri pacchi viveri,di generi alimentari di prima necessità,comperati grazie ad un finanziamentodella Fondazione Cassa Risparmi Livorno,a cui si aggiungono raccolte in denaro e digeneri alimentari donati a tale scopo. Ipacchi che vengono consegnati hanno unacomposizione abbastanza standard;contengono Pasta, latte, olio, biscotti, riso,marmellata, tonno, zucchero, caffè polpadi pomodoro e legumi. Sono poi distribuiti, in via straordinaria, igeneri alimentari che provengono dadonazioni che hanno, generalmente, unascadenza prossima e quindi necessitano diessere consumati al più presto. Questedistribuzioni straordinarie contengonoovviamente generi diversi, nei mesi dimarzo e aprile ne sono state fatte due: unadi omogeneizzati, granetti e biscotti percolazione, l’altra, un pacco pasqualedonato dal Comune di Livorno, concolomba, bottiglia di spumante, formaggioe pasta. Il valore dei pacchi in questi primidue mesi di attività hanno superato i 2.000euro. L’attenzione che si sta polarizzando suquesto progetto, e la sensibilità giàdimostrata, ci rende fiduciosi sullapossibilità di rispondere ai bisogni che civengono manifestati. Cerchiamo tutti dicollaborare alla provvidenza con il nostrocontributo di idee e la nostra capacità disensibilizzare tutti al bene di tutti.

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DAL 36° CONVEGNO DELLE CARITAS DIOCESANE DI MONTESILVANO

«Educare alla fede per essere testimoni di umanità»

POSSIBILITÀ E FONDAMENTO A PARTIREDAL VANGELO SECONDO MARCO

«È possibile educare, se la fede è un dono? E,se è possibile, su quale fondamento lo si puòaffermarealla luce dal disegno divino rivelato nella sto-ria? Come educare se stessi e gli altri alla fe-de?».Questo il complesso quesito con cui è ini-ziato il primo intervento, tenuto da S.E.mons. Bruno Forte, del 36° Convegno del-le Caritas Diocesane, dal titolo “Educarealla fede per essere testimoni di umanità”.Il valente teologo è partito da una rispostasemplice per avallare la tesi: «A motivarela nascita e la formazione dei Vangeli è, in-somma, un’intenzione pedagogica, un at-to d’amore: chi narra la vicenda di Gesù lofa per rendere partecipi i destinatari dell’e-sperienza, che gli ha trasformato la vita,suscitando la fede in Gesù ed, al tempostesso, alimentandone la crescita».Si tratta di un cammino «faticoso e coin-volgente», che spesso presenta inevitabil-mente paure e dubbi ma che, per chi è di-sposto a condividere il dramma di Gesù,ovvero “perdere la propria vita per ritro-varla”, permette la piena trasformazionedi tutto ciò in pace e gioia. Soltanto vivere pienamente nella nostravita il percorso che leggiamo nei Vangeli,ci permette di scoprire la vera identità diGesù e, contemporaneamente, la nostrastessa identità. Soltanto stando all’interno di questo «iti-nerario progressivo - è possibile - diventa-re ciò che si è, ovvero diventare i battezzatiche già siamo». L’itinerario del Vangelonon è quindi una semplice narrazione,bensì un percorso «performativo, tale cioèda indurre l’ascoltatore a decidere dellasua stessa vita davanti a Gesù, il Figlio diDio. Dall’incontro con questo raccontonon si esce indenni: chi ne fa una letturadi fede, ne è segnato in maniera profon-da».Ecco che, spesso, «chi si allontana da Diolo fa perché non ha mai veramente speri-mentato la grandezza del Suo dono. Nonsi esagera nel pensare che tante volte l’a-more divino è più ignorato che consape-volmenterifiutato!».Appare quindi fondamentale la questionedell’educazione al Vangelo: non è possibi-le comprendere l’amore di Dio se non ne

facciamo esperienza e, nel caso di noi cri-stiani che già abbiamo avuto questo ulte-riore dono, non è possibile trasmetterloagli altri se non «facendo conoscere que-st’amore in maniera credibile, e cioè conla testimonianza della parola e della vita,in modo tale da attrarre ad esso e comuni-carlo con l’eloquenza silenziosa di chi nefa esperienza e ne irradia la bellezza inmaniera convincente e contagiosa».Anche il cammino di fede, come ogni lun-go cammino, ha le sue tappe; dei piccoli“momenti intermedi” che permettono diavanzare, rendendo stabile l’esperienzamaturata nella tappa precedente e svilup-pando un anelito a proseguire, proprio al-la luce della meta appena raggiunta.

LE TAPPE DI UN CAMMINO,ALLA SCUOLA DEI MAGI

In tutto questo, il cammino dei Magi(Matteo 2,1-12) può aiutare a comprende-re il percorso pedagogico della fede.I Magi stessi hanno lasciato le loro terre ele loro abitudini per “mettersi in cammi-no verso Dio”: «Non si va alla ricerca diDio senza prendere una decisione, senzafare un taglio, sradicandosi dal contestorassicurante del piccolo universo che ci èproprio, per aprirsi al rischio della ricercadel Volto desiderato e nascosto».In questa ricerca, i Magi sono guidati nellanotte da una stella: «la via verso la fede,non è un itinerario luminoso», per questoabbiamo bisogno di essere guidati. Oltread una guida spirituale, ciò che può vera-mente guidarci nella ricerca di Dio è la«lettura dei “segni dei tempi” con cui il Si-gnore raggiunge i cercatori del Suo voltoper indicare loro la strada nella comples-sità delle opere e dei giorni», come ci esor-ta anche il documento conciliare Gau-dium et Spes (4). Parallelamente, seguirela stella, significa anche «uscire da se stessiper andare verso l’altro, soprattutto il pic-colo e debole».La storia dei Magi ci dice anche che, nellanotte del tempo, dove spesso è difficile ri-conoscere i “segni dei tempi”, la Parola diDio è veramente lampada ai nostri passi eluce sul nostro cammino, spesso minac-ciato da numerose e prepotenti tentazioni.E questa lotta può essere vinta soltanto ri-manendo nell’amore, accogliendo quindipienamente la dimensione umana, sia lanostra che quella degli altri, accogliendo

cioè le nostre fragilità e soprattutto le sof-ferenze che accompagnano il nostro cam-mino di vita; in particolare le ferite delcuore, ovvero le ferite che provengono daquei “beni relazionali” che, seppur in pe-riodo di profonda crisi economica, ap-paiono sempre più come una povertà cheva ben oltre quella dei soldi.E proprio i Magi vanno alla ricerca di unincontro, di una relazione, della relazionesublime con Dio. Leggendo i versetti diMatteo, le parole che si leggono sono:“gioia”, “entrarono nella casa”, “si prostra-rono e lo adorarono”, “offrirono in dono”.Dall’incontro col tanto desiderato Amatonasce quindi l’unica “gioia piena”, dallaquale nasce l’esigenza di “entrare nella ca-sa”, ovvero prender parte alla comunitàecclesiale nell’educazione alla fede. Incon-trando Dio ,i Magi “si prostrarono e loadorarono”: «umiltà e stupore adorantesono i due atteggiamenti fondamentalidella preghiera, espressione e nutrimentodella fede: con l’umiltà confessiamo il no-stro niente; con l’adorazione ci lasciamocolmare dal tutto di Dio». Per concludere, “offrirono in dono”: «i do-ni dei Magi sono simbolo del totale coin-volgimento dell’uomo nella risposta all’a-more di Dio, che dona tutto e chiede tut-to, chiamando la creatura a divenire a suavolta dono per gli altri. In questo senso, idoni dei Magi sono metafora del necessa-rio sfociare della fede nei pensieri e nei ge-sti della carità».Se all’inizio delle tappe di questo percorsopoteva non essere scontata la conclusione,l’atto ultimo del percorso dei Magi, è laCarità. Questa è quindi la sintesi del per-corso educativo di fede, che parte dalla ri-cerca dell’Amore con la “A” maiuscola,quello di Dio, e termina con la trasforma-zione di quello stesso amore, ovvero con ildono di quanto ricevuto, così da realizza-re pienamente, come dice Paolo, quella“fede che si rende operosa per mezzo dellacarità”.Con questo rinnovato intento, sia comeprodotto del lavoro di confronto con le al-tre Caritas Diocesane che grazie anche aglispunti di riflessione offertici da mons. For-te, torniamo nella nostra Diocesi con lapreghiera a Dio di aiutarci nella realizza-zione dell’amore tramite la carità. E ci torniamo come fecero i Magi, che tor-narono al loro Paese per testimoniare al-l’interno delle loro vite di sempre l’incon-tro avuto, passando per strada diversa daquella del viaggio d’andata, ovvero cam-biati dall’Amore di Dio, che ci risorge ren-dendoci nuovi ogni giorno e chiamandociogni giorno a comunicare il suo amore ead alimentarlo, proprio attraverso la ca-rità.

Sensibilizzare tutti al bene di tutti

Il panequotidiano UNA RETE

TERRITORIALEDI SOLIDARIETÀ

no dei progetti del 2013,proposto dalla Fondazione

Caritas per incrementare in qualitàe quantità il sostegno alimentarealle famiglie per aiutarle asopportare la grave crisieconomica di questi anni, è ilProgetto “Goccia a Goccia”. Conquesta iniziativa,oltre al sostegnofamiliare, si vuoleanche combatteregli sprechi,educare al valoredella solidarietà ead un uso piùattento dellerisorse.La terza fase delprogetto su cuil’equipe dellaFondazione stalavorando inquesto periodoprevede ilcoinvolgimento diprivati e aziendeal fine diincentivare le donazioni di generialimentari. Si tratta,in particolaredi intessere rapporti con le aziendeoperanti nel settore alimentare,promuovere la donazione diprodotti non più commerciabili(legge 155/03 del buonsamaritano), meccanismi di

detrazione fiscale sul valore deibeni donati, piccole elargizionieconomiche ecc..Una azione decisamente positiva,che riceve attenzione eincoraggiamento a proseguire inquesta opera di sensibilizzazione ecoinvolgimento: nonostante la crisi

o forsesoprattutto perla crisi, esconoall’apertocondivisione egenerositàinsospettate.Come esempiovogliamoraccontarvil’impegno diuna di questepersone che,

mettendo insieme la propriasensibilità e il proprio impegno asostegno dei poveri, insieme allesue amicizie lavorative ha aderito,tra i primi, alla rete territoriale disolidarietà, cominciando asostenerla.Il Commendatore Bruno Bartolini

già lo scorso anno, quando, in unincontro con il Vescovo a cuipartecipavano imprenditori erappresentati di banche, abbiamomanifestato la grave situazione incui versavano le famiglie, ha datosubito la sua disponibilità. Conl’attuazione del progetto in parolaè stato fra i primi ad aderire e nelmese di aprile ha donato 2,1tonnellate di generi alimentariconservati o secchi.Tutto ciògrazie, soprattutto alle rete diconoscenze in quantoappartenente all’Ordine deiCavalieri del Tempio diGerusalemme che ha nei suoi scopiil sostegno alle povertà e il rispettodei diritti umani.Crediamo che altre personegenerose, presenti nel nostroterritorio, siano in grado di gestidel genere e, nel ringraziarenuovamente il CommendatorBartolini, invitiamo tutti a farsipresenti con idee e possibilitàperché chi vive le sofferenze dioggi, si apra alla speranza certoche non è solo.

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Dall’intervento di mons. Bruno Forte rielaborato in sintesi da Dario Vannozzi, operatore della Caritas Diocesana,responsabile dell’Area Immigrazione e Mondialità

La Caritas per i giovaniarissimi,finalmente il sole della primavera

riscalda le nostre giornate e il mare diQuercianella vi aspetta…Vi ricordiamo prossima PreghieraGiovane, venerdì 10 maggio alle20.00. Volevamo proporvi di vivereinsieme tutto il week-end per termi-nare con una bella camminata sull’A-miata.

CONVIVENZA QUERCIANELLA 20-26MAGGIO 2013L’esperienza di convivenza vissuta nelmese di ottobre ha lasciato nel cuorela nostalgia di rivivere qualcosa di si-mile, allora eccoci qua… E’ un’oppor-tunità per vivere il quotidiano condi-videndo nella fraternità e nella pre-ghiera ciò che siamo e ciò che abbia-mo.Come sempre chi non potesse viverel’intera settimana può raggiungercicammin facendo.

ALTRO MEMORANDUM ROMA 1-2GIUGNO - FAMIGLIA VINCENZIANA INFESTAUn appuntamento importante pernoi FdC e il nostro desiderio è di con-dividerlo con tutti voi. Sarebbe pernoi un dono molto grande avervi tut-ti lì. Nella giornata del 1° giugno èprevista messa in S. Pietro ore 11 epoi festa insieme, mentre la serata e lagiornata successiva potremmo visita-re la bellissima città eternaPer motivi organizzativi vi chiediamodi farvi pervenire la vostra adesioneentro il 10 maggio 2013 massimo. Laquota prevista solo per notte e cola-zione è di 28 euro.

Un abbraccio fortesr Raffaella FdC

e p Francesco

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LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI5 maggio 2013 III

associazione giuristicattolici a Livorno, chelei presiede, ha ripresoenergia nell’ultimo

anno. Quanti siete e come stateportando avanti questo vostroimpegno?«L’Associazione era presente aLivorno negli anni ’70/80 edera guidata dal giudiceMonarca che moltiricorderanno. Personalmenteho conosciuto l’Associazionequando, lavorando per alcunianni a Montecatini, ho fattoamicizia con il professorLorenzo Franchini che lapresiedeva al Tribunale diPistoia e così, tornando aLivorno, ho pensato diricostituire l’Associazione. ALivorno abbiamo contattatoalcuni vecchi soci come ilgiudice De Carlo e l’avvocatoLuparini e poi abbiamochiamato alcuni avvocati,anche giovani ed altri periniziare a lavorare.L’Associazione segue una seriedi attività che vengonoproposte dal direttivonazionale e dalle singoleassociazioni (finora adesempio quelle organizzate suPisa), adesso però, con ilconvegno del 17 Maggio, incollaborazione con la Diocesiabbiamo l’opportunità di farcimaggiormente conoscere comeAssociazione anche a livellocittadino».

Lei è notaio, cosa significaessere cattolico in unaprofessione come la sua? Inche modo vive la sua fede nellavoro?«Fortunatamente laprofessione di notaio nonpone problemi particolari diastensioni, di coscienza,perché noi lavoriamosoprattutto su accordi trapersone che riguardano dirittidi proprietà, ecc, insomma atti,già decisi e preconfezionati,

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però indubbiamente unapproccio cattolico alle cose c’ècome in tutto ciò che cicirconda. In particolare inquesto momento di crisieconomica, essendo noi oltreche professionisti ancheresponsabili di imposta,dobbiamo cercare quandopossibile di andare incontroalle esigenze delle persone chespesso si trovano in difficoltà apagare».

Da due anni il progettoculturale della diocesi offremomenti di approfondimentisu vari temi, tra cui quelligiuridici con un convegnoannuale. Lo scorso anno lariflessione è stata incentratasul senso del matrimonio civileed anche quest’anno ilprossimo 17 maggio ci sarà unevento dedicato ancora aquesto tema. Quale sarà ilpunto di vista che verrà

affrontato quest’anno? «Il senso del matrimonio oggiè il tema che verrà affrontatoanche quest’anno perchéeffettivamente il diritto statalesembra aver abbandonatoquesta istituzione. Nellaprofessione spesso vediamocome persone sposatericorrano a separazioni fittizieper sopravvivere, perché non siriesce ad ottenere facilitazioniper chi vive il matrimonio e latassazione sulla famiglia è piùpesante che non sul singoloindividuo. Sembra quasi che loStato induca a questicomportamenti anomaliperché non si fa garante per chivive l’istituzione delmatrimonio.Sembriamo quasi tornati aduna situazione quasiseicentesca in cui ilmatrimonio resta un fattoreligioso tra i coniugi e lo Statodi fatto si disinteressa

completamente degli sposi, senon quando il matrimonio siscioglie, con laregolamentazione dellaseparazione e del divorzio. Perquesto prima di qualsiasiriforma che si annuncia, suunioni civili, coppieomosessuali, coppie di fatto etutto il resto, riteniamonecessario che si faccia unapolitica reale per la famigliacome prescrive laCostituzione!Il 17 Maggio sarà con noi ilprofessor Dalla Torre che oltread essere eminente professoreuniversitario alla Lumsa diRoma è stato presidente deiGiuristi Cattolici, ed èconsulente del TribunaleVaticano. Egli, partendo dallalegge francese appenaapprovata sulle unioni farà unexcursus sul significato delmatrimonio oggi».

c.d.

Il notaio De Paola, responsabiledell’Associazione Giuristi Cattolicia Livorno presenta il convegno delprossimo 17 maggio organizzatoinsieme alla commissionegiuridica del Progetto Culturale Diocesano.Il convegno avrà luogo alle 17.30nella sala consiliare della Provinciadi Livorno e vedrà come ospiteil professor Dalla Torre,docente alla Lumsa di Roma,consulente del tribunale Vaticano

cittadini livornesi, ma non solo, tut-ti coloro che lo vorranno potranno

godere degli spazi finalmente riapertidella Sala degli Archi della FortezzaNuova. Tali spazi che potranno con-sentire, da ora in poi, esposizioni d’ar-te o momenti di incontro culturale,sono stati inaugurati con un’installa-zione, appositamente creata da Vitto-rio Corsini, articolata con un doppiointervento: uno all’esterno sugli spaltidella Fortezza, dove è stata realizzatala scritta “INCIPIT VITA NOVA” (Ini-zio di una vita nuova), visibile all’e-sterno della Fortezza, scritta che ognipassante potrà liberamente interpreta-re; ed un intervento all’interno dellaSala: un tappeto di 400 metri quadratiin cui Corsini ha rappresentato lebandiere di diverse nazioni. Un tap-peto variopinto realizzato con unaparticolare tecnica di colorazione del-la segatura (materiale utilizzato dal-

l’artista) che neimpedisce l’ad-densamento.Un’installazio-ne calpestabilepensata per mi-schiare colori ebandiere, Stati epopoli diversiaffinché tutto simescoli simbo-licamente can-

cellando i confini dei territori nazio-nali attraverso i “piedi” dei visitatoridella mostra. Un messaggio di ugua-glianza e ricchezza nella mescolanzadei popoli e delle culture, in una città,Livorno, che storicamente viene ricor-data per la grande apertura e acco-glienza verso le comunità straniere.E così è stato: sabato 27 aprile, appenainaugurata l’opera, prima timidamen-te e poi sempre più con decisione ilpubblico ha cominciato a camminaresopra le bandiere, osservando cosasuccedeva e poi in breve tempo, so-prattutto con la complicità di alcunibambini che hanno dato un forte con-tributo alla contaminazione dei coloridelle bandiere e quindi dei popoli -come solo i bambini sanno fare- la se-gatura si è mischiata ed il tappeto è di-venuto un’unica bandiera.È così scomparso quel meravigliosotappeto fatto di colori nitidi e di ban-diere definite, ma si è sicuramente rea-lizzata la volontà dell’artista il cui sco-po era quello di lanciare un messag-gio di uguaglianza e ricchezza nellamescolanza dei popoli e delle culture.Vittorio Corsini da anni realizza operedi arte pubblica nello spazio urbanoprogettando cortili, fontane, giardinipensati come generatori di incontri enati come effetto di pratiche ordinarieo abitudini consumate dagli abitantilocali. In rapporto a questa esperienza“Incipit Vita Nova” si propone perciòcome un segno urbano che lascia unasperanza: l’inizio di una vita nuova, diuna possibile rigenerazione di unospazio storico importante proprio alcentro della città di Livorno.Il progetto artistico è promosso dalComune di Livorno, curato da Ales-sandra Poggianti con la collaborazio-ne dell’associazione culturale React -Ricerca Esperienze Arte Contempora-nea, ed il contributo di numerosisponsor locali : Fondazione Cassa diRisparmi di Livorno, Aretusa Costru-zioni, LTM Livorno Terminal Maritti-mo, LU.MAR, Azimut srl, Usigliandel Vescovo e QB.Per informazioni rivolgersi a UfficioCultura, Spettacolo e Rapporti conUniversità e Ricerca, tel.0586/820521/523; e mail [email protected]

E.C.

I

Nella sala degli archialla Fortezza Nuova

Un’unicabandiera

Inauguratadopo ilrestauro conunainstallazionedi VittorioCorsini

Lo Statonon sostieneil matrimonio

IL 18 E 19 MAGGIO A SAN JACOPO

Il Festival della Caritàl 18 ed il 19 maggio daremo vita allaseconda edizione del Festival dellaCarità, quest’anno ospitata in Piazza S.Jacopo in acquaviva . Sarà interessante

vivere in questa nuova cornice unmomento di incontro tra le varie realtàassociative del territorio e la società civile.Un modo diverso di conoscersi e farsiconoscere fuori dalla quotidianità delnostro operare. La volontà è quella dimostrare quanto di bello si concretizza invari modi nel campo della solidarietà. Eccoche, il titolo della manifestazione“Coloriamo la carità” vuole propriorichiamare questa sinergia, facendoriferimento a tutti icolori che la carità puòassumere per far beneil bene.L’apertura ufficiale delFestival si avrà sabatoalle 17 alla presenzadel Vescovo SimoneGiusti e delle autoritàinvitate perl’occasione. Altreiniziative da segnalarein programma sono:l’animazione per ibambini, varimomenti diintrattenimentomusicale, l’aperitivosempre il sabato a curadella Baracchina Bianca, il flash-mob versole 19 della domenica. Evento conclusivo danon perdere domenica 19 maggio alle 21

il concerto dei “The Sun” la christian rockband che affronta nelle canzoni temi etici,valori universali e i temi dell’amore per

Dio, dell’aldilà e della ricerca della felicità.Abbiamo pensato di coinvolgere anche iragazzi del catechismo e le scuole di città eprovincia di ogni ordine e gradopromuovendo due concorsi creativi chevedono rispettivamente, la realizzazione didisegni o di un video spot in 100 secondi,sul tema. La Caritas sarà presente con 2stand di cui, uno , dedicato al mondo deigiovani: un luogo di spazio ed incontro perfavorire lo scambio di idee ed esperienzesull’apertura all’altro. Ricordiamo inoltre,la veglia di pentecoste a cura delleassociazioni laicali sabato 18 alle ore 21nella parrocchia di S. Jacopo.Vi aspettiamo numerosi, non mancate.

Valentina Vaccari

I

L’INTERVISTA AGianluigi De Paola

Le realtà associative del territorio livornese e la società civile che si incontrano. Musica,giochi per bambini,un concorso e un flash mob.L’organizzazione del festival è a cura della Caritas diocesana

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI5 maggio 2013IV

Agenda del VESCOVO

BREVI DALLA DIOCESI

Il Portico di SalomoneVENERDÌ 3 MAGGIO ALLE 21.15Presso l’Auditorium della Fondazione San Carlo Borromeoin Via Lopez, "Fede e Ragione: intelligenza della Fede come in-telligenza della realtà" Interviene in video conferenza C.Esposito, docente di Storia della filosofia presso l’Universitàdi Bari

USMIDOMENICA 5 MAGGIO ALLE 16.00All’Istituto S. Maria Maddalena, don Raffaello Schiavone in-terviene su "Dal Vangelo secondo Luca. Aspetti generali dei mi-racoli e analisi di un miracolo in particolare"

SAELUNEDÌ 6 MAGGIO ALLE 17.45Presso la parrocchia della Sacra Famiglia nei locali di ViaBerger, lettura ed approfondimento sul documento NostraAetae. I relatori dell’incontro saranno don Piotr Kownacki eLucia Fattorini

Pastorale della CaritàMARTEDÌ 7 MAGGIO ALLE 18.00Presso i locali della parrocchia dei Salesiani, incontro dal ti-tolo "Lavoro e dignità"

Consulta FemminileVENERDÌ 10 MAGGIO ALLE 16.00Presso l’Auditorium del Museo di Storia naturale, incontrodal titolo "Creatività e benessere: espressioni del mondo femmi-nile livornese esperienze e testimonianze". Partecipa il coro"Monday Girls" diretto dal maestro Cristiano Grasso

09-12 MAGGIOMEDJUGORIE in aereo da Pisa

15-22 GIUGNOTERRA SANTAin aereo da Pisa

24-27 GIUGNOMEDJUGORIE in aereo da Pisa

06-07 LUGLIOCASCIA in bus

11-16 LUGLIOFATIMA in aereo

18- 25 AGOSTOTERRA SANTA CON IL VESCOVOin aereo da Pisa

04-06 SETTEMBREASSISI in bus

09-14 SETTEMBREPOLONIAin aereo da Pisa

24-27 SETTEMBRELOURDES in aereo da Pisa

I viaggi di PHARUS

Il Movimento del MESSAGGIO DI FATIMAl Movimento del Messaggio di Fatima ,riconosciuto e appoggiato al Santuario di

N.S. Di Fatima in Portogallo , comunicache dal 4 maggio al giorno 11 luglio 2013,nella Diocesi di Livorno, si svolgerà la se-conda Peregrinatio Mariae della Madonnadi Fatima Pellegrina .Il Movimento sarà responsabile di questapreziosa statua , Pellegrina n°8 del Santua-rio Portoghese , che farà visita in 8 parroc-chie della Diocesi .Invitiamo tutti a partecipare alle varie fun-zioni che ogni parrocchia organizzerà per-chè , per chi ancora non lo sapesse, la Dio-cesi di Livorno, grazie al nostro VescovoE.za Simone Giusti , ha un collegamentodiretto con il Santuario di Fatima essendola prima Diocesi in Italia ad avere appro-vato il Movimento del Messaggio di Fati-ma, con sede ufficiale presso il SantuarioPortoghese . Questo collegamento ci uniràin modo particolare il giorno 13 Maggio2013, ricorrenza della prima Apparizionedella Madonna a Fatima , quando in co-munione con tutto l’Episcopato Portoghe-se , su richiesta di Papa Francesco al Pa-triarca di Lisbona ; verrà consacrato il SuoPontificato alla Madonna di Fatima . Laprovvidenza ha voluto che a Livorno saràpresente la Madonna di Fatima Pellegrinadel Santuario e così il Movimento del Mes-saggio di Fatima, insieme alla Parrocchia diSS. Pietro e Paolo e alla Parrocchia di N.S.di Fatima, si unirà in preghiera per questaConsacrazione che si svolgerà a Fatima al-l’Altare Maggiore nella grande spianatachiamata Cova D’Iria .

Alessandra M.M.F.

INIZIO PEREGRINATIO MARIAEL’inizio della Peregrinatio Mariae avrà

I luogo presso la Parrocchia di Nostra Si-gnora di Fatima, zona Corea , sede dioce-sana del Movimento, con questo pro-gramma :

4 Maggio alle 16.30 Accoglienza della Madonna Pellegrina diFatima presso il campino coperto del vil-laggio Processione verso la chiesa , S. Ro-sario meditato sul messaggio di Fatima ,Adorazione e S. Messa . Essendo il 1° Sa-bato del Mese si svolgerà la pratica deiPrimi 5 Sabati del mese come richiestidalla Madonna a Fatima .

5 Maggio9.00 - 10.30 SS. Messe17.00 S. Vespri e Rosario meditato sulMessaggio di Fatima

6 Maggio9.00 Lodi e Santo Rosario17.00 S. Rosario Meditato sul Messaggiodi Fatima18.00 S.Messa21.00 Filmato Mariano : Fatima invito al-la conversione

7 Maggio9.00 Lodi e Santo Rosario17.00 S. Rosario Meditato sul Messaggiodi Fatima18.00 S.Messa

8 Maggio9.00 Lodi e Santo Rosario17.00 S. Rosario Meditato sul Messaggiodi Fatima18.00 S.Messa21.00 Filmato Mariano : Fatima Altaredel mondo

9 Maggio9.00 Lodi e Santo Rosario17.00 S. Rosario Meditato sul Messaggiodi Fatima18.00 S.Messa

10 Maggio9.00 Lodi e Santo Rosario17.00 S. Rosario Meditato sul Messaggiodi Fatima18.00 S.Messa21.15 Incontro di Mariologia :«Rispetto perla Donna » relatore Don Piotor

11 Maggio9.00 Lodi e Santo Rosario17.00 S. Rosario Meditato sul Messaggiodi Fatima18.00 S.Messa

12 Maggio Festa della Ascensione delSignore9.00 - 10.30 SS. MesseAlla fine della celebrazione rinnovo dellaConsacrazione della Parrocchia al CuoreImmacolato di Maria .12.00 saluto alla Madonna di Fatima Pel-legrina che verrà accompagnata nel po-meriggio alla Parrocchia di SS. Pietro ePaolo .

Ogni settimana sarete informati sui pro-grammi delle parrocchie che ospiteranno laMadonna di Fatima .

Diocesiinforma

VENERDÌ 3 MAGGIONella mattina, udienze laici in vescova-do16.00 a Pistoia, apertura della settima-na sociale dei cattolici toscani

SABATO 4 MAGGIO15.30 pellegrinaggio diocesano dei ra-gazzi a Montenero (vd. Locandinapag.8)19.00 S. Messa e cresime alla chiesa diS. Agostino

DOMENICA 5 MAGGIO11.00 S. Messa e cresime alla chiesa diS. Andrea Apostolo16.00 in occasione della visita pastora-le al III vicariato, incontro con le fami-glie alla parrocchia del Rosario

LUNEDÌ 6 MAGGIONella mattina, udienze clero in vesco-vado11.30 S. Messa in occasione della festapatronale di S.Colomba a Pisa

MARTEDÌ 7 MAGGIO9.30 in vescovado, consiglio presbite-rale16.00 in occasione della visita pastora-le al III vicariato, incontro con la Cari-tas alla parrocchia di S. Jacopo21.15 in occasione della visita pastora-le al III vicariato, incontro con le cop-pie dei fidanzati alla parrocchia del Ro-sario

MERCOLEDÌ 8 MAGGIO10.00 S. Messa per il capitolo delle Fi-glie di San Giovanni Gualberto al Ca-stello a Montenero

GIOVEDÌ 9 MAGGIO9.30 incontro con il clero giovane invescovado

VENERDÌ 10 MAGGIO10.00 S. Messa e cresime dei paracadu-tisti della Folgore, al Santuario di Mon-tenero21.15 consulta delle aggregazioni laica-li in vescovado

SABATO 11 MAGGIO17.30 S. Messa e cresime alla parroc-chia di S.Leopoldo a Vada

DOMENICA 12 MAGGIO10.00 benedizione alla manifestazione"Camminata di primavera" al CampoScuola11.00 S. Messa e cresime alla parroc-chia di S.Benedetto18.00 S. Messa e cresime alla parroc-chia di S. Teresa a Rosignano

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LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI5 maggio 2013 V

SPUNTI E IDEE PER LA VOSTRA CATECHESI.........

redere è il nuovo settimanale di informazione e formazione della SanPaolo dedicato ai cristiani ed in particolare ai catechisti. Suddiviso in tre

sezioni: Via, Verità e Vita, raccoglie racconti di fede vissuta, pagine di reporta-ge e indagini, rubriche a cura di esperti, liturgia della settimana e foto origi-

nali.La sezione “Via” vede pro-tagonisti i testimoni dellafede, grandi punti di riferi-mento da cui ogni cristianopuò trarre spunto. Nella se-zione “Verità” ci cono i con-tenuti della fede, i fonda-menti arricchiti di ap-profondimenti concreti pervivere e crescere nella fedeogni giorno. Infine nella se-zione “Vita” vengono spie-

gati i gesti della fede, per viverla attraverso la liturgia, la preghiera, i pellegri-naggi. Lo stile è fresco ed il linguaggio semplice; al prezzo di 1 Euro e 50, ogni setti-mana “Credere”, diretto da don Antonio Rizzolo, giovane sacerdote Paolino,offre una lettura originale e sempre attuale dell’annuncio cristiano, offrendoagli operatori pastorali uno strumento in più per il loro impegno.

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UN NUOVO STRUMENTO CREDERE:UNA LETTURA ORIGINALE PER L’ANNUNCIOCRISTIANO

La figura di Maria come forma primitiva e popolare di fede

LE NARRAZIONI DELLA FEDEXIX Corso per Animatori biblici, Assisi 22-28luglio 2013

Anche quest’anno il Settore Apostolato Biblicodell’UCN organizza un momento di formazionea livello nazionale per gli Animatori biblici.Il Corso, che da quest’anno avrà Assisi comesede, si svolgerà da lunedì 22 a domenica 28luglio 2013.All’interno del Gruppo nazionale degli espertidel SAB è maturata l’idea di offrire aipartecipanti una opportunità formativa non soloteorica, ma anche laboratoriale sul testo biblicoche tenga insieme cura esegetica e ricadutacatechistica. In particolare, il tema su cuiruoteranno le relazioni e i laboratori è Lenarrazioni della fede. Personaggi dell’Antico edel Nuovo Testamento.Al ringraziamento agli illustri relatori per la lorodisponibilità va aggiunto un ringraziamentoparticolare al coordinatore del Corso, don MarcoMani.L’iscrizione al Corso è possibile solamente on-linehttp://www.chiesacattolica.it/ucn/siti_di_uffici_e_servizi/ufficio_catechistico_nazionale/00043727_Le_narrazioni_della_fede.html

GIORNATA DEI CATECHISTIRoma, San Pietro, Città del Vaticano28-29 settembre 2013Il primo evento, che si svolgerà a Roma dal 26 al28 settembre è il CONGRESSOINTERNAZIONALE DI CATECHESI dal titolo Ilcatechista, testimone della fede. A questo eventosono invitati, oltre agli organismi nazionalianche i Direttori e collaboratori di ciascunaDiocesi. In allegato la documentazione, ilprogramma e la scheda di iscrizione che va fattaentro il 15 giugno p.v. direttamente allaSegreteria organizzativa del Congresso.Il secondo evento, direttamente collegato con ilprimo, ma di assai più larga partecipazione, è ilPELLEGRINAGGIO DEI CATECHISTI, che sisvolgerà a Roma il 28-29 settembre. Per lediocesi italiane è stato stabilito, in accordo con ilPontificio Consiglio, che l’iscrizione deipartecipanti passi attraverso gli UfficiCatechistici Diocesani e da questi all’UfficioCatechistico Nazionale. E’ stato pertantoapprontato un modulo di iscrizione che va fattopervenire tempestivamente ai vari gruppi dicatechisti delle Diocesi, per poi inviarli all’UCNentro e non oltre il 15 giugno p.v. Sarà cura dell’UCN fornire per tempo agli iscrittile informazioni utili per quanto riguarda pass dientrata, dislocazione dei gruppi partecipanti,luoghi di parcheggio dei pullman. Per ilpernottamento dei gruppi-partecipanti ogniDiocesi si può organizzare autonomamente,secondo le sue esigenze, oppure consultarel’Opera Romana Pellegrinaggihttp://www.operaromanapellegrinaggi.org .Si tratta di un evento unico e dunque lapartecipazione dei catechisti va incoraggiata,anche per la possibilità di rinnovare la propriaprofessione di Fede sulla tomba di Pietro e distringersi con la preghiera e l’affetto intorno alnuovo Vescovo di Roma, papa Francesco.http://www.chiesacattolica.it/ucn/siti_di_uffici_e_servizi/ufficio_catechistico_nazionale/00040718_Anno_della_Fede___Giornata_dei_Catechisti.html

Da non PERDERE

n occasione dell’inizio del mese di Maggio dedicato a Maria of-friamo questa riflessione tratta da un’intervista a padre Mauro

Persici del Movimento Domenicano del RosarioAnche all’interno del mondo cattolico, la devozione mariana vieneconsiderata da alcuni come una forma primitiva e popolare di fede.Come risponderebbe a queste critiche?

«Credo che nel mondo cattolico una certa “sfiducia” nei con-fronti della devozione mariana sia dovuta a comportamenti“devozionistici” che hanno ben poco a che fare con la vera de-vozione mariana.

Comportamenti che meriterebbero un grande discernimentoanche solo per essere purificati: salvando ciò che di preziosoevidenziano diventa più che necessaria una seria formazioneaffinché possa maturare una vera spiritualità mariana che solapotrebbe riconciliare tutti senza alcun timore.

E’ proprio questo il compito che spesso anima il nostro sforzoanche se spesso i risultati lasciano alquanto a desiderare. E’più comodo limitarsi a manifestazioni devozionali che impe-gnarsi in un serio cammino volto a maturare una spiritualitàche rimane pur sempre esigente. Per comprendere tutto ciò sa-rebbe sufficiente meditare il “Trattato della vera devozione aMaria” nonchè i documenti del Magistero al riguardo, primafra tutti gli ultimi la Marialis cultus.

I

Per cui, se da una parte potrei concordare con alcune obiezio-ni rivolte al modo con cui spesso si vive la devozione maria-na, dall’altra però non mi accontento di criticare soltanto mami impegno maggiormente affinché i fedeli scoprano e sipongano in ascolto della Tradizione e del Magistero».

LE PAROLE DI BENEDETTO XVIDove giunge Maria è presente Gesù. Chi apre il suo cuore allaMadre incontra ed accoglie il Figlio ed è invaso dalla suagioia. Mai la vera devozione mariana offusca o diminuisce lafede e l’amore per Gesù Cristo nostro Salvatore, unico media-tore tra Dio e gli uomini. Al contrario l’affidamento alla Ma-donna è una via privilegiata, sperimentata da tanti santi, peruna più fedele sequela del Signore. A Lei, dunque, affidiamocicon filiale abbandono!

CATEC

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la

La devozione a Maria

Page 6: La Settimana n. 17 del 5 maggio 2013

LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI5 maggio 2013VI

L’intervista a PADRE LORENZO MORETTI

Dalla «Venezia»al «Trastevere»

on ogniprobabilità ilprossimogiugno, in

spirito di “obbedienza”,Padre Lorenzo Moretti,parroco di SanFerdinando Re nelpopolare quartiere dellaVenezia, dovrà lasciareLivorno perchéchiamato a Roma nellachiesa che i PadriTrinitari hanno aTrastevere. PadreLorenzo è stato ben 32anni a Livorno, tuttispesi nella alacreconduzione dellaparrocchia, da tutticonosciuta col nome di“Crocetta”, lo abbiamoincontrato e gli abbiamochiesto:

Cosa può dirci dei suoiparrocchiani chevorrebbero che lei nonandasse via?«Posso dire che la genteche abita la Venezia èmolto legata a questachiesa e ai PadriTrinitari, è un legamesentito, che parte dalontano, dalla presenzadi Padre Giovan BattistaSaglietto che ha saputodare agli abitanti delquartiere un sostegnomorale, materiale espirituale, legame che siè concretizzato nelleiniziative a cui tuttihanno partecipato perl’anniversario della suamorte».

Come si manifestal’amore popolare versola chiesa dei Trinitari?«Soprattutto con laprocessione dellaMadonna del BuonRimedio che è legata allemanifestazioni nautichelivornesi. La CantinaRemiera della Veneziamette a disposizione un

Cgozzo per il trasportodel quadro dellaMadonna fino al mare,ma prima viene portataa spalle lungo le stradedel rione. La devozionealla Madonna del BuonRimedio risale alfondatore dell’OrdineTrinitario, San Giovannide Matha, cherivolgendosi a Lei,nell’altare su cuipregava, trovò una borsacon la somma di denaroche gli necessitava perriscattare molti schiavicristianiimprigionatia Valencia e aTunisi.Proprio nelConventoTrinitario diValencia nel1571Giovannid’AustriaraccomandòallaMadonna lasalvezza deisuoi soldatiprima dipartire per labattaglianavale diLepantodurante laquale posò lasuaimmaginesull’alberomaestro dellanaveammiraglia e… conquistò lavittoria!»

Qual è invece lamanifestazionepopolare più recente?«E’ quella del presepiovivente che viene fattaogni anno nel periodonatalizio. All’inizio èstato faticoso trovare lepersone che siprestavano ad

interpretarlo, orainvece vengonospontaneamente,c’è un notevolefervore e si organizzanoda sole».

Da un punto di vistacaritativo cosa lascia?«Già da molto tempo incollaborazione conOlimpia Sgherri e conl’allora vescovo diLivorno monsignorAblondi è statoorganizzato un gruppoper aiutare i meno

abbienti, aiquali siportano viverima anche laParola di Dio,non solo cibodunque perchéloro stessihanno chiestodi poterpregareinsieme alsacerdote,questo grupposi riunisce unavolta al mese espero chepossacontinuareanche quandosarò andatovia. Nellaparrocchiaviene ancheospitatal’Opera diSanta Caterinache è unaassociazione

di beneficenza di cuifanno parte anche noncattolici, le famiglienumerose in situazionidi disagio vengonoaiutate in modoconsistente».

In questo suo lungoperiodo di permanenzaa Livorno cosa ricordain modo particolare?«Senz’altro il convegno

di studi del dicembre1999 in occasionedell’ottavo centenariodell’approvazione dellaRegola di vita deiTrinitari incentrato sultema: “I Trinitari, 800anni di liberazione.Schiavi e schiavitù aLivorno e nelMediterraneo”, ilconvegno ebbe il suofulcro in PaoloCastignoli, a quel tempodirettore dell’Archivio diStato di Livorno, e allacui realizzazioneparteciparono docentidelle Università diPerugia, Pisa, Firenze edella Gregoriana diRoma. Un’altra cosa chemi sta a cuore e che hovisto crescere nel tempoè l’apertura dellaparrocchia verso la gentee il territorio con lavisita alle famiglie,durante la visitaportiamo il quadro dellaMadonna del BuonRimedio, ormai tutti lachiamano “la visita dellaMadonna” perché così siesprime la devozionepopolare, da parte dellepersone vi è unaaccoglienza sentita,vorrei che questa cosapotesse rimanere anchenel futuro!»

Per questo “anno dellaFede” cosa avete inprogramma?«Intanto la riscopertadella figura di SanFerdinando Re diCastiglia e Leon, a cui èdedicata la chiesa, fusenz’altro un uomo difede, si racconta chequando chiese diricevere l’eucarestiaentrò in chiesa con gli

abiti più belli e piùsfarzosi e prima diaccostarsi al sacramentofece un atto di umiltà, sispogliò di tutto e si misein ginocchio. Fu unsovrano tollerante dellealtre religioni e aSiviglia, ai quattro latidel suo monumentofunebre si possonoleggere delle lapidi inlingua spagnola, latina,ebraica e islamica. Delresto nell’ottavocentenario della primaliberazione degli schiavi,Giovanni Paolo II haricordato il nostrofondatore San Giovannide Matha come l’arteficedel dialogo tra mondocristiano e mondoislamico.Inoltre, tra poco, amaggio ci sarà lamanifestazione“Crocetta in festa”, giàda ora in chiesa è stataallestita una mostra diarte sacra, la fede sirivela attraverso l’arte,sono esposti quadri asoggetto religioso diFremura, delle pittriciUlivieri e Maria PaolaForlani, di Policrisi,Bonsignori ed altri, cisarà la programmazionedi un opera teatrale “Ilriscatto di Cervantes” daparte di una Compagniadi Pistoia, unarappresentazione dellaCorale Pio Alberto DelCorona e la Festa dellaTrinità con la CoraleDiapason del MaestroGinetti. Sarà anchequesto un modo disalutare la comunità inattesa del PadreTrinitario polacco cheverrà a sostituirmi».

Gianni Giovangiacomo

n folto gruppo di parrocchianidella chiesa di San Sebastiano,

accompagnati dal parroco GiovanniBattista Damioli ha partecipato allagiornata intercomunitaria zaccariana,tenutasi presso la Parrocchia dellaDivina Provvidenza di Firenze.All’evento erano presenti sacerdoti elaici delle comunità di barnabiti diLivorno, Firenze, Bologna e Perugia.L’incontro si è aperto con la recitadelle lodi, a cui è seguita unaconferenza tenuta da Padre AndreaBonini sul tema “Anno della fede espiritualità paolino-zaccariana”. IlBarnabita ha aperto l’interventofacendo un’analisi del contestoculturale e sociale odierno,rifacendosi anche a ciò che affermain proposito Benedetto XVI nellalettera apostolica Porta Fidei.Viviamo in un mondo globalecaratterizzato da una forte crisieconomica, sociale e di valori;un’epoca dominata dal relativismo eda un forte senso di precarietà eincertezza. Un contesto non diversoda quello in cui visse San Paolo,prima persecutore dei Cristiani, poigrande apostolo delle genti.San Paolo ci mostra come la fede, masoprattutto l’incontro con Gesùpossa rivoluzionare la nostraesistenza e possa donare speranza,coraggio e consolazione peraffrontare i tanti e piccoli problemidella nostra vita. La conversione allapersona di Cristo diventa così lachiave di volta che cambia il destinodel singolo e del mondo perché in luitutto acquista senso.La figura e la testimonianza di SanPaolo è stata tanto cara ad AntonioMaria Zaccaria (fondatore deiBarnabiti) che nella sua breveesistenza si è adoperato per farrinascere tra la gente il fervorecristiano nel periodo post-riforma.Egli esortava i suoi contemporanei anon farsi prendere dalla tiepidezza,ma di fare tutto per Cristo e conCristo, ma soprattutto credere fino infondo all’amore di Cristo morto erisorto per la nostra salvezza. ACristo nostra speranza dobbiamorivolgere la nostra continua preghierarivolgendosi a lui come un ad amico,un confidente che non vogliamo maicongedare. Sulla scia di Antonio Maria Zaccaria,Padre Andrea ha invitato i presentiad arrendersi all’amore di Cristo e ditrasmetterlo con piccoli gesti nellanostra quotidianità. E riguardo alletribolazioni della nostra esistenza, ilBarnabita ci ha lasciato con questastruggente citazione di RachelinaAmbrosini: “La sofferenza è comeuna mandorla amara, che si getta sulciglio della strada. Ripassando diecianni dopo per quella stessa strada, vitroverete un mandorlo in fiore”La conferenza è stata seguita poidalla Santa Messa concelebrata datutti i padri barnabiti presentiall’incontro e dal pranzocomunitario offerto dalla parrocchiaospitante.La giornata si è conclusa con la visitapomeridiana alla città di Fiesole dovesi è potuto ammirare uno splendidopanorama della città di Firenze vistadall’alto.

Caterina Lo Russo

U

Un’altra cosa che hovisto crescerenel tempo è l’aperturadellaparrocchiaverso la gente e il territoriocon la visita alle famiglie,durante la qualeportiamo il quadro della Madonna del BuonRimedio

FARE TUTTOCON CRISTOE PER CRISTO

Tornata al suo anticosplendore

ono passati quasisessant’anni dalrestauro postbellicoa cui la chiesa della

Madonna era statasottoposta ed ecco che,lo scorso 20 aprile, ilparroco don PlacidoBevinetto ha riaperto isuoi battenti dopoquindici mesi di lavori diristrutturazione, chehanno riportato al loroantico splendore lastruttura e gli arredidella chiesa, che vide laposa della sua primapietra nel 1607 e che fuconsacrataall’ImmacolataConcezione di Maria nel 1638,chiesa nota per i suoi tanti altari,che esprimevano i diversi cultipresenti a Livorno.Il ritorno alla bellezza dopo tantimesi di lavoro, è stato sottolineato

dal Vescovo Simone, che hacelebrato la S.Messa «la bellezza è lamaterializzazione dello spiritodell’artista che trae, dalla profonditàdel suo animo quell’opera che fa diuna semplice pietra, di un pezzo di

legno o di una ceramica, un’operad’arte». Ma perché tanta bellezzaartistica nelle chiese? Rispondendoa questa spontanea domanda ilVescovo Giusti ha ricordato «lachiesa manifesta con la bellezzadelle opere artistiche, la bellezza diDio, perché Egli è l’Amore e l’amoreche nutre per tutti noi è l’essenzadella bellezza della nostra vita».Questo restauro a cui ha contribuitola Cassa di Risparmi di Livorno,precederà l’inizio del lavori anchealla chiesa di San Ferdinando nelquartiere della Venezia.

Roberto Olivato

S

La chiesa di via della Madonna

L’incontro delle comunità deibarnabiti a Firenze

Dopo tanti anni a Livorno padreLorenzo lascia la città destinato dal suo Ordine dei Trinitari ad una nuova missione a Roma

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LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI5 maggio 2013 VII

Speciale FRATERNITÀ DI COMUNIONE E LIBERAZIONE

Dall’Editto di Costantino: Libertà religiosa, politica,diritti: cosa fonda la convivenza?

A CURA

DI ANDREA CAPACCIOLI

articolarmentesignificativo è statoil recente incontroorganizzato dal

Centro Culturale IlPortico Salomone pressol’auditorium dellaFondazione San CarloBorromeo, dal ciclo«l’Editto di Costantino:Libertà religiosa,politica, diritti: cosafonda la convivenza?».In collegamento videocon il Centro Culturaledi Milano sonointervenuti AndreaSimoncini, Professore diDiritto costituzionaleall’Università degli Studidi Firenze e JosephWeiler, Professore diDiritto europeo alla NewYork University, membrodel Comitato di Giuristidella Commissione pergli Affari Istituzionali delParlamento europeo cheha redatto la“Dichiarazione suiDiritti e sulle Libertàdell’Uomo”.Si è trattato di unincontro, nonsemplicemente tra dueesperti, ma tra amici.Provenendo da storiediverse - l’uno cattolico,rigorosamente di fedeebraica l’altro(costituzionalistaamericano di famainternazionale, attentoosservatore delle societàe costituzioni europee,già rappresentante dellacausa dell’Italia e di altriPaesi europei contro lasentenza della CorteEuropea dei Dirittidell’uomo sul CasoLautsi sul crocifisso nellescuole) - il primogiovane e disposto aimparare dall’altromagistralmente esperto,aperto e disposto adoffrire la propriasaggezza.Il cuore dell’incontro èstato subito precisatoricordando checon l’Editto diCostantino siafferma per laprima voltanell’imperoromano ilcristianesimoreligione nonostile e nemica eperciò gli vienericonosciuto ildiritto dicittadinanza:l’editto ditolleranzaappunto. Oggi cichiediamo, haosservatoSimoncini, laLibertà Religiosa elo Stato in qualerapporto devonoporsi?Weiler haimmediatamentechiarito che in Europanon si è data unarisposta univoca aquesto problema. InFrancia, ad es., lo statoche si dice laico - cioèneutrale - riconosce atutte le confessionireligiose il diritto adesprimersi solo a livelloprivato, pubblicamentequesto diritto è negato.

In Inghilterra lo stato èal contrarioconfessionale, la Reginaoltre ad essere capo di

Pstato è anche capo dellaChiesa Anglica che èreligione di stato.Tuttavia in Inghilterranon vi è discriminazionea livello pubblico dellealtre religioni econfessioni cristiane.Nei Paesi Bassi e inBelgio lo stato è laicoma, al contrario dellaFrancia, tutte religioni,confessioni e quellevisioni del mondo cheapertamente siprofessano atee siesprimono liberamentea livello pubblico. In questa situazione cosìdiversificata appareevidente che mentre iPaesi Bassi e il Belgioaffermano una veralaicità e questo - haaggiunto Weiler - lo sivede nella scuola, perchélo stato sostiene, ancheeconomicamente, tuttele scuole compresequelle che appartengonoalle varie confessionireligiose o quellecosiddette laiche cheaffermanoespressamente unapropria appartenenzaideologica atea.Nell’Inghilterraconfessionale avviene lostesso. Dunque lo statofrancese non è uno statoautenticamente laicoperché in realtà sostieneesplicitamente unaconcezione del mondo edello stato che nonessendo a favore dinessuna religioneafferma una propriaideologia e, il fatto che icittadini francesiaccettino di buon gradoquesta situazione, non ègaranzia di laicità. A questo puntoSimoncini ha fattonotare che il problemaoggi non consiste tantonel annullare ogniposizione religiosa (alloscopo di evitare possibiliguerre) ponendosi lostato come arbitro cheimpedisce ogniespressione, perché

questo non farebbe altroche alimentarel’intolleranza reciproca,ma un equilibratorapporto dello stato chericonosca alla libertàreligiosa la sua valenzasociale e culturale.A tal proposito Weiler hafatto osservare che lalibertà religiosacostituisce ilfondamento per ognialtra libertà. Infatti lalibertà della religione,implica anche la libertàdalla religione e questaimplicazione non ètanto sul piano religiosoquanto su quellorazionale. Questaaffermazione ha un po’sorpreso la platea, maWeiler ha subitospiegato: per un uomoautenticamentereligioso, per uncristiano, un ebreo oaltro, l’uomo è liberoperché può affermareDio, ma può anchenegarlo, può dire a Dio:“di Te non voglioavere a che fare”.Per un ateo alcontrario rimanesolo unaopzione, puòsolo negare.Quindi laposizionereligiosa apparepiù aperta perchépermette diincludereragionevolmenteuna scelta cheinvece la “libertà dallareligione” esclude.

Concludendo l’incontroSimoncini ha raccontatoun episodio storicolegato all’ImperatoreTeodosio (a luidobbiamo, infatti, ilcristianesimo religionedi stato) e a Ambrogio. ATessalonica due famosiauriga (oggi si direbbedue famosi sportivi)vengano arrestati daimagistrati, il popoloritenendo ingiustol’arresto, li libera

uccidendo i magistrati.Teodosio che cosa fa?Indice delle corse dibighe e riunisce tutta lagente intorno a questoevento, circa settemilapersone, e poi conl’esercito uccide tutti.Quando rientra aMilano si presenta inchiesa per parteciparealla messa, ma il VescovoAmbrogio non lo faentrare a causa delcrimine commesso.Tedosio pensa che lacosa si sgonfi lì e invecepassano diversi mesi e il

vescovo rimaneirremovibile finchéTeodosio nonchiede un incontronel quale si mostradisponibile:“dimmi cosa devofare e lo farò”.Ambrogio gli fanotare che quelloche ha fattodipende dallamancanza dellaragione, ci si èlasciati prenderedalla collera.

Occorre invece aspettaree propone che imagistrati prima diapplicare la sentenza -ricordiamo cheAmbrogio proveniva dalmondo dellagiurisprudenza -attendano almeno trentagiorni per verificare lagiustezza della sentenzae se la trovanoinadeguata ladistruggano altrimenti laapplichino Teodosiotrovò la proposta cosìpersuasiva e interessanteche ne fece un edittosottoscritto apponendola firma imperiale e, poi,divenne parte del corpusteodosiano. Ciò checolpisce in questoepisodio - ha conclusocosì Simoncini - èAmbrogio che fa sempreappello alla ragione, nonad argomenti morali oreligiosi, “tu non puoidecidere a partire dallacollera perché hai unaposizione diversa”.Come si vede questopotrebbe essereconsiderato uncontributo molto laicoche la Chiesa già neiprimi anni della sua vitarichiama all’uso dellaragione, una ragionenon ridotta a calcoloche, quindi, esclude,come vorrebbe una certacultura oggi, ma cheinclude, perché tieneconto di tutti i fattori ingioco.

Ogni giovedì gli EserciziSpirituali della Fraternità

L’ESSENZA DELCRISTIANESIMO

Continua l’attività del Centro culturale «Il Portico di Salomone»i sono tenuti a Rimini gli esercizi spiritualidella Fraternità di Comunione e

Liberazione sul tema della frase paolina “Chi ci separerà dall’amore di Cristo!” Tenutida Julian Carròn - presidente della Fraternità- di fronte a venticinquemila aderenti emolti altri, collegati in diretta e differita, dadiversi paesi del mondo. Hanno partecipatoall’evento anche una sessantina tra uomini edonne di Livorno.Quello che riportiamo di seguito sono degliappunti che, in quanto tali conservano tuttoil limite personale del momento, ma allostesso tempo esprimono l’impressioneprofonda di chi ha vissuto quei momenti e siè sentito risvegliare nel desiderio e nellaresponsabilità della fede.“Non è davanti alle burrasche che cigiochiamo la partita del vivere, quella faticadel vivere che taglia le gambe” (dai Dialoghicon Leucò di C. Pavese). Per quelle,possiamo riuscire perfino a tirare fuori leenergie a noi sconosciute - ha così esorditoCarròn - è la fatica inesorabile del viverequotidiano che fa scalpore.E’ davanti a questa fatica che ogni teoria o

credenza misura lasua verità in questitempi post-moderni. Sembrache non ci sia mainiente di nuovosotto il sole per cuilo scetticismoaccomuna tutte leposizioni.Anche ilcristianesimo deve

misurarsi con una tale provocazione.Benedetto XVI ha osservato: nella societàattuale sembra che il messaggio cristianoincida sempre meno nella vita personale ecomunitaria e questo rappresenta una sfidaper tutte le Chiese e le comunità ecclesiali.Tante volte il cristianesimo viene ridotto auna ideologia tra le tante. Ma il cristianesimonon è una dottrina, una teoria bensì ladescrizione di un evento reale nella vitadell’uomo - così il filosofo austriacoWittgenstein.

QUESTA È L’ESSENZA DEL CRISTIANESIMOPapa Francesco: la vita della chiesa è unastoria d’amore. Un evento reale d’amorenella vita dell’uomo che cambia comepercezione di sé la persona e il quotidiano.Ma affinché questa iniziativa di Dio possaattecchire in ciascuno di noi deve trovareaccoglienza nell’uomo. Non è un problemadi “conoscenza o sconoscenza” ma di libertà.E’ la lama della libertà! E’ nel filo sottile del“desiderio” la mia anima anela a te che sigioca tutto. Si gioca la persona, perché nellalibertà ciò che si gioca è la persona. L’eternonon può essere mio se non lo voglio, lafelicità non sarà mia se non la voglio.Don Giussani - ha richiamato Carròn - nonha mai avuto altra passione epreoccupazione se non dare un aiuto per lagenerazione di un “io” nuovo. Una passioneper l’uomo: innamorato di Cristo einnamorato dell’uomo. La sua passione èsempre stata l’educazione alla fede dellapersona: cioè l’educazione a riconoscerel’Avvenimento che è diventato storia. “ Eccoio sono con voi, tutti i giorni, fino alla finedel mondo” e Papa Francesco: Il Signore èvivo e cammina con noi!Il miracolo è la realtà umana vissutaquotidianamente, senza enfasi, investitadalla coscienza di una presenza. La fede èrealismo, non sentimento o emozioni, entranel concreto della nostra esperienza. C’è,però, una condizione: lasciarlo entrare innoi, fare in modo che ci commuova nella vitaquotidiana e perciò una affezione a tutto e atutti.Come si diventa persone così? Si è chiesto ilsacerdote spagnolo. Stare là dove Cristo èpresente? Questa è la risposta: il metodo percreare un soggetto nuovo è l’offerta di unacompagnia dove si oggettiva questa novità ela si assimila. Compagnia come segno di Lui.E’ lui che ci ha scelti non noi Lui. Siamo,pertanto, invitati ad accettare questo“inammissibile” amore perché siamo statibattezzati e perciò siamo strumento con cuiCristo si comunica al mondo. Afferrati daCristo la vita diventa passione per tutto. Unapositività senza fine. Solo così possiamoporre nella realtà un fatto di vita – ha cosìconcluso J. Carròn.Come possiamo osservare si tratta di spuntiche richiedono un approfondimento e unosviluppo. Gli esercizi spirituali saranno ripresi attra-versando tutto ciò che accade nel reale pertutto un anno. Chi volesse fare questo cam-mino è invitato ogni giovedì sera alle 21,15presso la Fondazione San Carlo Borromeo(ex venerini) via Lopez, 44 a Livorno.A cura di R. Lucchesi

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Per un uomoautenticamentereligioso, per uncristiano, un ebreo oaltro, l’uomo è liberoperché può affermareDio, ma può anchenegarlo

Tante volte il cristianesimoviene ridotto a una ideologiatra le tante, ma non è così

Nelle foto: la locandina del prossimoappuntamentodi Maggio del Portico; un momentodellavideoconferenzaseguita dai livornesi e raccontatanell’articolo;gli esercizispirituali annualidi Rimini di cui si parlanell’articolo in colonna

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TOSCANA OGGI5 maggio 2013VIII