La selvicoltura dei cedui privati della provincia di arezzo. rapporti con la normativa vigente paolo...

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la selvicoltura dei cedui privati la selvicoltura dei cedui privati della provincia di arezzo. della provincia di arezzo. rapporti con la normativa vigente rapporti con la normativa vigente paolo cantiani CRA - centro di ricerca per la selvicoltura Arezzo 14 gennaio 2011

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la selvicoltura dei cedui privati della la selvicoltura dei cedui privati della provincia di arezzo. rapporti con la provincia di arezzo. rapporti con la

normativa vigentenormativa vigente

paolo cantiani

CRA - centro di ricerca per la selvicoltura

Arezzo14 gennaio 2011

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Il regolamento forestale toscano è uno strumento modulato su due livelli (dichiarazione -autorizzazione)

è flessibile e articolato e quindi rende possibile l’attuazione di una selvicoltura adattabile a diverse realtà

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La selvicoltura delle proprietà private in Toscana si attua soprattutto tramite DICHIARAZIONI di intervento

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Arezzo e Grosseto sono le province toscane ove si riscontra il maggior numero di istanze di interventi selvicolturali

Per la Provincia di Arezzo nel 2009 il rapporto tra dichiarazioni e autorizzazioni è di 3:1 in numero e di poco meno di 2:1 in termini di superficie

la superficie media di ciascuna dichiarazione di intervento è di 3 ettari

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Nei boschi privati toscani il 78% della superficie soggetta a regolare selvicoltura è riferibile all’utilizzazione del ceduo

Nel territorio aretino si tratta soprattutto di cedui per lo più misti a prevalenza di querce caducifoglie

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Il CRA-SEL può svolgere un ruolo di supporto per:

1) fornire indicazioni per la definizione dei tipi strutturali di bosco di maggior difficoltà interpretativa

2) in base ai risultati della sperimentazione:dare un apporto conoscitivo utile al processo che va dalla norma all’attuazione e al controllo (per la sostenibilità della selvicoltura della proprietà privata)

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problemi di definizione del tipo strutturaleproblemi di definizione del tipo strutturale nei cedui di querce caducifoglienei cedui di querce caducifoglie

- età della componente agamica- composizione specifica- definizione della classe delle matricine- grado di copertura delle matricine

i limiti particolarmente importanti sono quelli che discriminano

ceduo intensamente matricinato - composto

ceduo composto - fustaia

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definizioni (art 19)

1) ceduo sempliceceduo con dotazione di matricine < 220

2) ceduo intensamente matricinatoceduo con dotazione di matricine > 220 (e grado di copertura < 70%) e meno di 40 > 2T

3) ceduo compostoceduo con dotazione di matricine > 220 (e grado di copertura < 70%) e più di 40 > 2T

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tagli ammissibili (art 22 e 24)

1) ceduo semplicerilascio di almeno 60 matricine di cui almeno il 50% 2T

2) ceduo intensamente matricinatorilascio di almeno 100 matricine di cui almeno il 50% 2T

3) ceduo compostorilascio di almeno 150 matricine di cui almeno 50% (75) di 2T

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età del ceduoetà del ceduo (art 21)

il turno minimo per i cedui di quercia è 18 anni(art 21)

il turno massimo (per la dichiarazione) è 36 anni

36 – 50 (cedui “invecchiati) anni è autorizzabile

oltre 50 deroghe per ceduazioni solo in casi particolari:boschi misti nei quali le querce rappresentano meno del 50% del soprassuolo e il popolamento non garantisce condizioni per l’alto fusto

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supporto alla definizione dei tipi strutturali

età del ceduoetà del ceduo

la determinazione esatta dell’età del ceduo si può effettuare solo tramite conta anulare su campioni di rotelle basali o carote legnose di soggetti di chiara origine agamica (ove sia ben visibile la ceppaia di origine).

Indicazioni indirette dello stadio di sviluppo possono derivare dalla stima:- della densità delle ceppaie- del numero di polloni per ceppaiaqueste caratteristiche però, oltre che dall’età, derivano anche dalla fertilità e soprattutto dalla copertura delle matricine

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composizione specificacomposizione specifica

non appare chiaro quale sia il parametro che la definisce (art 25).

Numero – area basimetrica – biomassa – copertura o volume delle chiome

Questo può condizionare le scelte soprattutto nel caso di cedui di età superiore a 50 anni con prevalenza numerica (70%) dal carpino rispetto alla quercia (caso tutt’altro che improbabile)

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composizione specificacomposizione specifica

nei casi dubbi (quando non è sufficiente la stima oculare)- nel caso il parametro sia il numero di polloni:cavallettamento per aree di saggio a raggio fisso- area basimetrica:area relascopica distinta per specie- copertura e volume della chioma: è necessaria una stima riferita ad una area di superficie certa. Al limite dovrebbe essere effettuato un transect strutturale (alti costi di rilievo)

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il discrimine strutturale della sostenibilità della ceduazione dipende più che da parametri strettamente quantitativi, da valutazioni di sintesi che considerino:

٧ la densità delle ceppaie (per specie) ٧ la densità e la qualità delle matricine passibili di taglio ٧ la struttura verticale della componente agamica (numero di polloni per ceppaia e vigoria) ٧ la stabilità del popolamento se non si operano interventi

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classificazione delle matricineclassificazione delle matricine

il regolamento distingue tra matricine di 1 classe e quelle di più di una classe.Questo semplifica la classificazione.

Alcuni problemi però si possono avere nel distinguere i polloni vigorosi affrancati dalle matricine di una classe e nel discriminare tra matricine di 1 e più classi

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pollone affrancato

(allievo)

matricina di una classe

matricina di più di una classe

Valutazione di parametri dimensionali e di architettura delle

chiome

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2 (o più) classi

1 classe

allievoallievo

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i risultati della sperimentazione

problema della matricinaturamatricinatura

nell’ultimo ciclo del ceduo è stato rilasciato un numero eccessivo di matricine (soprattutto nei cedui di querce caducifoglie)

La densità eccessiva di matricine ed un esubero di rilasci di più di un ciclo (associati all’allungamento del turno) comportano problemi di ordine economico ed ecologico – selvicolturale e gestionale

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Matricinatura adeguata

Matricinatura eccessiva:

• mortalità querce

• scarsa vigoria ceppaie di quercia

• ingresso carpini

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decremento della produttività:

si riduce il numero di ceppaie vitali di quercia e si favoriscono le specie più sciafile: in Toscana soprattutto carpino nero

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problemi selvicolturali:si determina una struttura biplana con le querce nel piano delle matricine e un piano dominato di specie tolleranti dell’ombra

problemi gestionali:

1) per il ceduo:perdita di vigoria le ceppaie (ed aumento della mortalità a turni più lunghi. Diminuisce il numero di allievi di buon fenotipo

2) per la fustaia transitoria per invecchiamento: perché il piano dominato di carpino crea problemi alla rinnovazione da seme

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diametro medio polloni di cerro per matricinatura

6789

10111213

150 170 190 210 230 250 270 290

numero matricine

cm

densità polloni di cerro per matricinatura

0

500

1000

1500

2000

2500

150 170 190 210 230 250 270 290

numero matricine

po

llo

ni

altezza media polloni di cerro per matricinatura

4

6

8

10

12

14

150 170 190 210 230 250 270 290

numero matricine

m

All’aumentare della matricinatura in cedui maturi:

1) Diminuisce la densità delle ceppaie e dei polloni di cerro

2) Diminuisce il diametro medio dei polloni di cerro

3) Diminuisce l’altezza dei polloni di cerro

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Ceduo misto di 34 Ceduo misto di 34 anni a prevalenza di anni a prevalenza di cerro intensamente cerro intensamente matricinato (230 matricinato (230 matricine per ettaro). matricine per ettaro).

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Tesi di matricinatura uniforme

n/ha G m²/ha C %

50 1,04 4,7138 2,97 15,8

Progetto

Arsia-Regione Toscana-CRA SEL

SELVICOLTURA SOSTENIBILE NEI BOSCHI CEDUI

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Tesi di matricinatura uniforme

n/ha G m²/ha C %

50 1.04 4.7138 2.97 15.8

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Mortalità delle ceppaieMortalità delle ceppaie

0.0

10.0

20.0

30.0

40.0

50.0

60.0

CS CM50 CM 140

tesi di trattamento

% c

epp

aie

mor

te

senza ricaccio mortalità delle ceppaie che avevano ricacciato

Percentuale di ceppaie di cerro che non hanno ricacciato e di quelle morte dal 2° al 5° anno del ceduo

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Tesi CS Tesi CM 50

n ha-1 g ha-1 dgm alt media n ha-1 g ha-1 dgm alt media

cm2 cm m cm2 cm m

cerro 4074 2.36 2.72 3.26 3119 1.63 2.58 3.32

roverella 2737 0.90 2.47 2.34 509 0.15 1.97 1.94

altre 3724 1.01 1.86 2.54 700 0.22 2.02 2.45

totale 10535 4.27 2.27 2.76 4328 2.00 2.43 2.71

Tesi CM 140 Tesi CM gruppi

n ha-1 g ha-1 dgm alt media n ha-1 g ha-1 dgm alt media

Cm2 cm m cm2 cm m

cerro 2865 1.04 2.15 2.76 5475 4.38 3.19 3.93

roverella 1019 0.12 1.21 1.85 64 0.03 2.55 2.7

altre 2833 0.99 2.1 2.64 223 0.09 2.3 4.1

totale 6717 2.15 2.01 2.56 5762 4.50 3.16 3.89

Parametri dendrometrici al 5° anno del ceduo per Parametri dendrometrici al 5° anno del ceduo per tesi a matricinatura regolare e a gruppitesi a matricinatura regolare e a gruppi

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I risultati delle ricerche suggeriscono quindi per i cedui matricinati di querce di:

1) contenere il numero dei rilasci e di favorire i migliori fenotipi di un ciclo del ceduo

2) tendere allo svecchiamento delle matricine

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in dichiarazione si dovrebbe rimanere al limite inferiore dei parametri di

matricinatura

per sanare le situazioni strutturali più squilibrate sarebbe auspicabile una fase di

autorizzazioni in deroga tese ad accrescere la funzionalità complessiva del

ceduo