LA SECONDA GUERRA MONDIALE - · PDF fileLA SECONDA GUERRA MONDIALE LA SECONDA GUERRA MONDIALE...

16
LA SECONDA GUERRA MONDIALE LA SECONDA GUERRA MONDIALE Breve riassunto tratto dai “Ricordi Vissuti” di nonno Secondo classe 1929 Associazione Nessun uomo è un’isolaDISPENSA adatta a studenti di scuola media inferiore

Transcript of LA SECONDA GUERRA MONDIALE - · PDF fileLA SECONDA GUERRA MONDIALE LA SECONDA GUERRA MONDIALE...

Page 1: LA SECONDA GUERRA MONDIALE - · PDF fileLA SECONDA GUERRA MONDIALE LA SECONDA GUERRA MONDIALE Breve riassunto tratto dai “Ricordi Vissuti” di nonno Secondo classe 1929 Associazione

LA SECONDAGUERRA MONDIALE

LA SECONDAGUERRA MONDIALE

Breve riassunto tratto dai

“Ricordi Vissuti”di nonno Secondo classe 1929

Associazione“Nessun uomo è un’isola”

DISPENSAadatta a studenti

di scuola media inferiore

Copertina dispensa 7-10-2008 8:05 Pagina 1

Page 2: LA SECONDA GUERRA MONDIALE - · PDF fileLA SECONDA GUERRA MONDIALE LA SECONDA GUERRA MONDIALE Breve riassunto tratto dai “Ricordi Vissuti” di nonno Secondo classe 1929 Associazione

Copertina dispensa 7-10-2008 8:05 Pagina 2

Page 3: LA SECONDA GUERRA MONDIALE - · PDF fileLA SECONDA GUERRA MONDIALE LA SECONDA GUERRA MONDIALE Breve riassunto tratto dai “Ricordi Vissuti” di nonno Secondo classe 1929 Associazione

1

PREMESSAPrima della guerra, da diversi secoli, in Italia regna-vano i Savoia, di conseguenza l’assetto istituzionaleera monarchico. In quegli anni il sovrano era Vitto-rio Emanuele III, timido, autoritario, modesto diidee. Nel 1922 aveva affidato il governo della Nazionea Benito Mussolini, duce del fascismo che, con ilConcordato tra lo Stato italiano e la Chiesa cattolica,nel 1929 si era assicurato anche l’appoggio del Vati-cano. Se negli anni ’30 Mussolini era ben voluto dagran parte della popolazione successivamente il suoregime totalitario, la lunga serie delle imposizioni fa-sciste, le leggi razziali contro gli ebrei lo resero sempremeno gradito agli italiani; infine la sciagurata alleanzanazinipponica e l’entrata in guerra che hanno trasci-nato l’Italia nelle rovinose sconfitte del conflitto mon-dale prima e nella deprecata lotta armata fratricidasuccessivamente, lo hanno definitivamente condan-nato.

GUERRAIl primo settembre del 1939 con l’invasione della Po-lonia da parte delle truppe tedesche ha inizio – difatto – la seconda guerra mondiale. L’Italia dichiara la“non belligeranza”, ma l’impegno sarà presto dimen-ticato. Il dieci giugno 1940 Mussolini ormai certo della vit-toria tedesca, convinto da Hitler di dividersi il domi-nio dell’Europa, dichiara guerra alla Francia eall’Inghilterra: doveva essere la “guerra lampo”, invecedurò cinque anni.

NELLE CITTA’Si allestiscono i rifugi antiaerei, i monumenti ven-gono protetti con sacchetti di sabbia, ci si esercita nel-l’uso delle maschere antigas e nel modo di prestaresoccorso ai feriti. Comincia la distribuzione delle tes-sere annonarie per l’acquisto dei generi razionati.Tutti gli uomini validi non addetti alla produzionebellica sono convocati nelle caserme, vestiti in grigio-verde, armati di fucile e baionetta e rapidamente ad-destrati. Due giorni dopo l’entrata in guerra, Torino subisce ilprimo bombardamento notturno. Il suono delle si-rene, lo scoppio delle bombe, il fracasso dell’antiaereaci convincono che anche noi civili siamo in guerra.

VITTORIEIl 14 giugno 1940 i tedeschi entrano trionfalmentein Parigi e una settimana dopo l’Italia attacca militar-

mente la Francia che, dopo appena 14 giorni, firmal’armistizio. La propaganda fascista assicura gli ita-liani che anche l’Inghilterra si arrenderà entro pochigiorni, ma così non sarà!

BELLIGERANTIIl conflitto prende fisionomia: da una parte il “pattod’acciaio” tra l’Italia, Germania e Giappone (l’asseRoma Berlino Tokio detto anche Ro Ber To) dall’al-tra gli inglesi, francesi, russi e, più tardi, americani: gliAlleati. La guerra si estende: le truppe italiane inva-dono in Africa la Somalia britannica (agosto 1940),l’Egitto (settembre), poi la Grecia (ottobre) e la Jugo-slavia (aprile 1941). Il conflitto coinvolge popoli che non conoscono nep-pure le ragioni per le quali si combatte sulle loro terre.In effetti è l’alleato tedesco, validamente addestrato eben equipaggiato, che sopporta il peso della guerra. È stato preparato alla lotta fatta di carri armati, di ra-pide avanzate in autocarri, di armi moderne, di unapoderosa arma aerea, rifornimenti organizzati, vittoadeguato condiviso con gli ufficiali.

IMPREPARATIBen diverso è l’addestramento e l’equipaggiamentodei nostri soldati, quindi il risultato delle battaglie.L’offensiva contro la Grecia del 28 ottobre 1940, vo-luta da Mussolini in contraddizione ai consigli di Hi-tler, si rivela subito un drammatico fallimento.L’Italia, così impreparata ad affrontare sei fronti dioperazioni militari terrestri e navali, è entrata nel con-flitto sulla scia delle vittorie tedesche confidando,ahimè, in un rapido epilogo vittorioso. Sconfitta permare e per terra deve ricorrere all’intervento dei te-deschi per contrastare il predominio degli Alleati.

DISAGI – PRIVAZIONI Per la popolazione comincia il razionamento del cibo.Dal dicembre 1940, per ordine del prefetto, il pane èconfezionato con il 25% di farina di granoturco,quello ottenuto con farina di riso diventa subito durocome la pietra. Non vedremo il pane normale chemolti mesi dopo la fine della guerra. L’assegnazionedi 200 grammi di pane al giorno presto si riduce a150; carne solo al martedì e al sabato; un uovo allasettimana. Le mamme, al mercato, fanno la fila percomperare le patate. Pasta, olio, burro, strutto, lardoe zucchero si acquistano consegnando gli appositi ta-gliandi delle tessere annonarie personali, anche il sa-pone è razionato, come pure i fiammiferi (50 al mese

LA SECONDA GUERRA MONDIALE1940 - 1945

Page 4: LA SECONDA GUERRA MONDIALE - · PDF fileLA SECONDA GUERRA MONDIALE LA SECONDA GUERRA MONDIALE Breve riassunto tratto dai “Ricordi Vissuti” di nonno Secondo classe 1929 Associazione

2

più 200 cerini); dall’acqua marina ricaviamo il sale(fortunata la popolazione rivierasca). Pure il rinnovodell’abbigliamento personale è regolato dalle “tessere”.Il carburante è limitato a chi è autorizzato ad usarel’automobile, compaiono le auto a metano e a carbo-nella. Circolano solo veicoli con fari azzurrati e bande bian-che sui parafanghi. I pneumatici sono introvabili,quelli delle auto ferme sono requisiti per l’esercito; ri-dotti anche i treni. L’unico mezzo di locomozioneresta la bicicletta. Impossibile reperire cuoio per la ri-suolatura delle scarpe. Le sigarette si acquistano conla tessera: una fortuna per i non fumatori che le usanocome merce di scambio. I giornali, ben inzuppatid’acqua, pressati a forma di palle essiccati al sole, con-tribuiscono al riscaldamento dell’abitazione. Con rot-tami di rame e acido solforico, rischiando la salute, siproduce il ”verderame” per scambiarlo con il pane deicontadini. Sebbene sia vietato l’accaparramento, sisviluppa la “borsa nera”: il commercio clandestinodei generi razionati con il quale molti disonesti si ar-ricchiscono. Si diffonde la ricerca di cibo nelle cam-pagne attorno alle città. A giugno, dopo la mietitura, aiutiamo i nostri geni-tori a “spigolare” nei campi di grano per ricavarnechicchi che, ridotti a farina nel macinino del caffè, as-sicurano qualche pagnotta in più al pranzo. Dalmarzo 1941 viene vietata la vendita di panettoni, pa-sticceria fresca e gelati; introvabili banane, arance emandarini. Vi posso assicurare che, quando ci mettevamo a ta-vola, noi ragazzini trovavamo tutto di gradimento enessuno avrebbe osato dire: «Questo non mi piace»,anche perché intanto non c’era alternativa. Tra l’altronon abbiamo più visto il cioccolato per cinque anni.Ci mancava proprio, come ai nostri genitori mancavala tazzina di vero caffè e dovevano accontentarsi del“surrogato” a base d’orzo.

1941BATTAGLIE NAVALINove febbraio: data tristemente nota ai genovesi poi-ché in quel giorno subirono un massiccio bombarda-mento dal mare da parte di navi inglesi partite eritornate a Gibilterra assolutamente inosservate dallanostra aviazione e dalla flotta già duramente provataqualche mese prima dall’attacco di aerosiluranti in-glesi che, nel porto di Taranto ci affondarono due co-razzate, ne danneggiarono una terza, un incrociatoree due cacciatorpediniere.Tra il 27 ed il 28 marzo a Capo Matapan, nel Medi-terraneo orientale, la flotta britannica, in piena notteavvantaggiata dall’impiego del radar e dal fatto che inostri messaggi cifrati venivano decodificati, affondatre nostri incrociatori, due cacciatorpediniere; dan-neggia la corazzata “Vittorio Veneto” e due caccia.

Un anno nero per la Regia Marina Italiana. Invece findalle prime fasi della guerra, anche sui mari i tedeschidominano incontrastati infliggendo gravi perdite alnemico con i sommergibili: gli UBoot.Tuttavia anche nel campo navale non sono mancatiatti eroici dei nostri militari che hanno procurato aiprotagonisti la massima onorificenza personale o col-lettiva come nel caso del sottomarino “Scirè” il cuiequipaggio ben addestrato e specializzato è stato pro-tagonista di arditi attacchi nei porti di Gibilterra edAlessandria d’Egitto. In quello portato a termine nellanotte del 18 dicembre 1941 gli “incursori” a caval-cioni su siluri a lenta corsa, “i maiali”, affondano duecorazzate inglesi la“Valiant” e la “Queen Elizabeth”e colpiscono duramente tre altre navi. Nella notte di San Lorenzo dell’anno successivo il te-mibile fiore all’occhiello della nostra Regia Marinaviene attaccato ed affondato con tutto l’equipaggio.Quarantadue salme saranno ricuperate nel settembredel 1984 dagli uomini della nave “Anteo” che, con lastessa operazione, arricchiranno il museo navale di LaSpezia della torretta del battello medaglia d’oro cosìmotivata: «Spietatamente aggredito, scompariva inacque nemiche, chiudendo così gloriosamente il suo ful-gido passato di guerra». 28 aprile 1943.

SCONFITTESul fronte libico nel gennaio del ’41 Tobruk e le in-stallazioni aeronavali dell’omonima baia cadono inmano inglese. Con l’aiuto dell’Afrikakorps agli ordinidel mitico generale tedesco Erwin Rommel ripren-diamo la strategica posizione ma la riperdiamo a fineanno con i 27mila uomini in gran parte della divi-sione “Sirte”. In Etiopia Amedeo duca d’Aosta e i suoi soldati si ar-rendono dopo la disperata difesa all’Amba Alagi. Ilprincipe morirà l’anno successivo prigioniero a Nai-robi. Anche l’oasi di Giarabub la perdiamo a marzo,la riconquistiamo a luglio per abbandonarla definiti-vamente a novembre con gravi perdite umane. Altradura battaglia l’affrontiamo nell’ottobre del ’42 inEgitto a El Alamein ove scompaiono alcune delle mi-gliori unità italiane, tra cui la divisione corazzata“Ariete” e la divisione paracadutisti “Folgore”. Nel maggio del ’43 abbandoniamo la cosiddetta“quarta sponda”. Va qui riconosciuto il valore dei no-stri soldati i quali, forse proprio perché mal equipag-giati e peggio guidati, hanno combattuto eroicamentee versato tanto sangue al punto tale che, in molti casi,al momento della resa, il nemico – schierato sull’at-tenti – ha reso loro l’onore delle armi. Mentre, perquanto riguarda i nostri alleati tedeschi, più che leforze in campo, a causare la sconfitta della formida-bile armata corazzata Afrikakorps del generale ErwinRommel (soprannominato la “volpe del deserto”), èstata la mancanza di carburante.I bombardamenti sui depositi sono stati determinantiper l’esito finale.

Page 5: LA SECONDA GUERRA MONDIALE - · PDF fileLA SECONDA GUERRA MONDIALE LA SECONDA GUERRA MONDIALE Breve riassunto tratto dai “Ricordi Vissuti” di nonno Secondo classe 1929 Associazione

3

OPERAZIONE “BARBAROSSA”Mentre nel Mediterraneo, in Grecia, Libia, Somalia,Etiopia, Egitto succedevano i fatti accennati nei pre-cedenti capoversi, importanti operazioni militari sistavano delineando ai confini con la Russia. Infattinel giugno del ’41 Hitler, malgrado avesse concordatoun patto di non aggressione con Stalin invadel’Unione Sovietica convinto di vincere prima chegiunga l’inverno. L’operazione, denominata “Barba-rossa”, inizia il 22 giugno (il giorno prima dell’anni-versario dell’invasione napoleonica del 1812). Il duce,anche se il fuhrer ci considera una palla al piede, inviaimmediatamente il CSIR (Corpo di Spedizione Ita-liano in Russia) per dimostrare che, malgrado gli in-successi in Grecia ed in Africa, le nostre truppe sonopronte ad affrontare nuovi nemici. (Mussolini avevaconiato il detto: «Molti nemici molto onore»). La po-tenza dell’esercito tedesco è tale che in cinque mesi isuoi carri armati arrivano a 20 km da Mosca. Già rie-scono a vedere le torri del Cremlino e i campanili po-licromi delle chiese ortodosse. A metà ottobre del1941 gran parte dei moscoviti sono ormai certi che lacittà stia per capitolare.

PEARL HARBORIntanto, il 7 dicembre 1941, avviene il proditorio at-tacco nipponico a Pearl Harbor. I giapponesi, per ga-rantirsi la supremazia nell’Asia meridionale e isole delPacifico, senza dichiarazione di guerra, con un im-provviso attacco aereo durato due ore, mettono fuoricombattimento 18 navi americane (cinque sono lecorazzate affondate) e 188 aerei. Più di duemila equattrocento i morti; quasi milleduecento i feriti. Ilgiorno successivo gli Stati Uniti e la Gran Bretagnadichiarano guerra al Giappone. Quattro giorni dopol’Italia e la Germania dichiarano guerra agli StatiUniti. Con il coinvolgimento di quindici nuove Na-zioni i paesi belligeranti salgono a quarantatré. Si apreun altro vasto teatro di operazioni militari: quello delPacifico. Il conflitto è ora veramente mondiale.

1942ARMIRRiprendiamo le notizie dal fronte russo interrotte daquelle di Pearl Harbor per ricordare che, nell’estatedel 1942 parte dall’Italia l’ARMIR (Armata MilitareItaliana in Russia) per dar man forte ai tedeschi edalle divisioni del CSIR già sul posto. Ma le nostretruppe, a differenza di quelle tedesche, sono maleequipaggiate e scarsamente rifornite: delle dieci divi-sioni costituenti l’ARMIR, forte di 230mila uomini,ben otto si muovono a piedi. Gli scarsi automezzi indotazione non sono adatti , mancano i carri armati, lemitragliatrici si inceppano, gli obici a corta gittata indotazione agli alpini sono adatti ad affrontare il ne-

mico in montagna, non nella steppa sconfinata. Iprovvedimenti per migliorare la situazione decisi dairesponsabili degli Alti Comandi Militari in Italia sonoinadeguati, quasi infantili. Fortunatamente i nostri“ragazzi” al fronte hanno a disposizione migliaia dimuli e di slitte che – per una parte di loro – costitui-ranno la salvezza.

RIPIEGAMENTOSin dall’inverno 1941 si scatena la controffensiva del-l’Armata Rossa. Provvidenziale per i russi l’inizio dellepiogge autunnali che bloccano l’avanzata degli inva-sori. La propaganda sovietica ha intanto stimolato icombattenti portando l’esempio dei grandi eroi delpassato. Gli operai sono mobilitati in tutta fretta, ledonne scavano fossati anticarro. A ribaltare le sortidella battaglia non è stata soltanto la valentia del ge-nerale russo Zukov, stratega dei mezzi blindati, ma il“generale inverno” che ha piegato i tedeschi comeaveva fermato le truppe napoleoniche (a riprova chela Storia si ripete). Al ritorno della primavera succes-siva le sorti si invertono nuovamente permettendo aitedeschi di raggiungere Stalingrado sul Volga. La cittàche si estende da nord a sud per 50 km in nove setti-mane sopporta settecento attacchi, sostiene cinquegrandi battaglie con carri armati, subisce innumere-voli attacchi aerei, (fino mille al giorno) con successialterni. Ordini perentori di Stalin e Hitler impongono aicombattenti di resistere! I sovietici attendono il nuovoinverno e, con i massicci rifornimenti angloamericani,organizzano la resistenza e il contrattacco sempre va-lidamente appoggiati dagli operai e dalla popolazione.Dei 250mila uomini dell’armata tedesca combattentea Stalingrado 91mila, quelli sopravvissuti e catturati,sono trasferiti in Siberia. Alla fine delle ostilità ne tor-neranno 10mila. Naturalmente anche le nostre truppe devono ripie-gare; saranno sei le sacche che gli alpini con i tede-schi dovranno sfondare per mettersi in salvo,clamorosa sarà la nostra sconfitta; disastrosa la riti-rata. Migliaia risulteranno i dispersi nella steppa russa,pochi i superstiti. Più di 200 tradotte avevano tra-sportato in Russia il corpo d’armata alpino. Dicias-sette brevi tradotte, nella primavera del ’43, sono statesufficienti per riportare in Italia i feriti, i congelati, ifortunati e pochi materiali. Epiche si rivelano le bat-taglie come quelle di Novgorod, Nikolajewka e l’as-sedio di Leningrado. Si stima che nei trenta mesidell’assedio siano morte da 800mila a 1.500mila per-sone. Aleksej Adamovic e Daniil Granin hanno de-scritto i quasi tre anni di sofferenze dei leningradesinel libro Le voci dell’assedio ed. Mursia 1979 tradottoda Costantino Di Paola: da leggere!Shostakovich ha scritto la Settima sinfonia nella cittàassediata, mentre a pochi chilometri rombavano in-cessantemente i cannoni: l’ascolto provoca, ancoraoggi, profonda emozione.

Page 6: LA SECONDA GUERRA MONDIALE - · PDF fileLA SECONDA GUERRA MONDIALE LA SECONDA GUERRA MONDIALE Breve riassunto tratto dai “Ricordi Vissuti” di nonno Secondo classe 1929 Associazione

4

RICONOSCIMENTIAnche su questo fronte, come in Africa, i nostri mi-litari combatterono con lealtà e onore procurandocipagine di storia indimenticabili. Il loro comporta-mento è valso a ottenere, soprattutto dalla popola-zione russa, sentimenti di stima e spontanei appoggial momento della ritirata, quando il termometro se-gnava 40° sotto zero.Il bollettino n° 630 dell’8 febbraio 1943 del Co-mando delle Forze Armate Sovietiche proclamò:«L’unico Corpo che può ritenersi imbattuto in terra diRussia è il Corpo d’Armata Alpino Italiano».Come innumerevoli sono state le ricompense al valormilitare per atti individuali, così pure furono deco-rate le bandiere dei nostri reparti presenti in Russia.Riporto qui di seguito la motivazione della conces-sione della Medaglia d’Oro alla bandiera del 1° Reg-gimento Alpini: “Con i suoi fieri battaglioni Ceva,Pieve di Teco e Mondovì eredi delle innate tradizioni,delle magnifiche virtù cittadine e della solida tempradelle stirpi liguri, piemontesi e apuane il 1° ReggimentoAlpini, nei duri mesi di indomita lotta sul fronte delDon, si mostrò saldo, massiccio, ben temprato e prontoistrumento di guerra e, fra difficoltà, ostacoli, insidie delnemico, terreno e clima, seppe resistere fermo come lerocce delle sue montagne onorando così la razza e bene-meritando la riconoscenza della Patria. Stremato dal doloroso calvario di freddo e di fatiche edai sanguinosissimi incessanti combattimenti, in unaatmosfera di sublimi eroismi e dedizioni al dovere, con-cluse la propria leggendaria vicenda tra il Don e l’Oskol,con una disperata resistenza, facendo scudo, fino al-l’estremo sacrificio, alla sacra ed immacolata bandiera,che simbolo della Patria lontana, distrusse per sottrarlaal nemico”. Fronte russo 20 settembre 1942 – 28 gen-naio 1943.

BOMBARDAMENTI “A TAPPETO”Se i 14 bombardamenti notturni subiti dalla nostracittà dall’inizio della guerra avevano procurato dannie perdite umane contenuti; quelli iniziati nel novem-bre 1942 e protrattisi fino all’agosto ’43, effettuaticon nutrite squadriglie, bombe di grosso calibro espezzoni incendiari, causarono gravissimi danni ecentinaia di vittime. Massicci i bombardamenti del18 e 20 novembre: 157 i torinesi morti. I rifugi rica-vati nelle cantine nulla possono contro le bombe da1000 e 1500 Kg. che sganciano gli aerei della R.A.F.(Royal Air Force).La popolazione delle città spaventata cerca scamponelle campagne.

SFOLLAMENTOA seguito delle incursioni del novembre 1942 granparte dei torinesi sfolla dalla città usando i mezzi chetrova a disposizione (compresi carri tirati da cavalli ecarretti a mano) portandosi i materassi che vengono

subito utilizzati e i mobili che, generalmente, restanoimmagazzinati sotto le tettoie agricole o nei fienili,con gran pena delle mamme per come vedono ridottii loro beni acquistati con grandi sacrifici. Gli uomini adulti - quelli che non sono al fronte -raggiungono la città al mattino per il lavoro e rien-trano la sera; si usa un nuovo termine: pendolari.Si sperimentano i disagi della coabitazione nelle casee nelle cascine dei paesi del Canavesano, delle valli diLanzo, Susa, Pellice, Sangone, nel Chierese, nel Cu-neese e Astigiano; dati statistici ribadiranno: Torinoregistra 338mila sfollati su 600mila abitanti. Nonpoche sono le donne sfollate costrette a vendere il lorocorredo per acquistare cibo dai contadini. Dopo tre mesi di interruzione gli studenti riprendonole lezioni nelle scuole del posto. Al sottoscritto ca-pita spesso di percorrere dieci chilometri in biciclettada Frossasco (dove ero sfollato con la famiglia) fino aPinerolo al mattino dopo una abbondante nevicatanotturna! In molti comuni gli scolari portano ognigiorno la legna per garantire il riscaldamento del-l’aula. Alla scuola media è obbligatorio lo studio deltedesco come lingua straniera. Per insegnante hoavuto un capitano della Luftwaffe, invalido di guerra,esonerato dal servizio bellico. A dire il vero eravamo più attenti ai racconti delle sueimprese belliche aviatorie che alle lezioni della sua lin-gua madre.

1943PREGHIERE – PREVISIONI Il 23 gennaio 1943 i torinesi si trovano al Santuariodella Consolata e, in processione, implorano la pro-tezione della Madonna sulla città. Le penose notiziedai fronti di guerra, i bombardamenti, lo sfollamento,la fame e il freddo condizionano sempre più negati-vamente la vita dei cittadini. L’ordinanza prefettiziadel 18 aprile che vieta di uccidere i gatti “per l’utiliz-zazione delle pelli, dei grassi e delle carni” la dicelunga sulle carenze di cui soffrono i torinesi: disagiche dovranno ancora essere sopportati per più di dueanni. Chi valuta realisticamente la situazione si rendeconto che la guerra è perduta; anche se la propagandafascista sostiene il contrario. Le capacità produttivedell’Italia, mancante delle principali materie prime,sono scarsissime. L’industria americana produce in-disturbata mezzi e armi in enorme quantità che ri-versa sui fronti senza parsimonia. Le nostre truppevanno all’assalto con vecchi fucili e poche cartucce,se non addirittura all’”arma bianca” (baionetta ina-stata sul fucile). Anche la propaganda nemica fa la suaparte: in tutta segretezza si ascoltano le trasmissioniclandestine e, alle nove della sera, le notizie di RadioLondra precedute dalle note della Vª Sinfonia di Bee-thoven; tre punti ed una linea: la V del segnale morse;il segno della Vittoria per gli inglesi.

Page 7: LA SECONDA GUERRA MONDIALE - · PDF fileLA SECONDA GUERRA MONDIALE LA SECONDA GUERRA MONDIALE Breve riassunto tratto dai “Ricordi Vissuti” di nonno Secondo classe 1929 Associazione

5

Dal 5 al 18 marzo a Torino e nelle fabbriche del nordscioperano gli operai per la prima volta ufficialmentecontro il carovita; in effetti l’agitazione che coinvolge100mila persone assume carattere di protesta popolarecontro la guerra. Immediata la reazione delle autorità:decine di arresti solo nel Torinese, ma gli scioperi si ri-peteranno fino alla vigilia della Liberazione.

AMERICANI IN SICILIANeutralizzate le capacità reattive delle nostre forze ter-restri ed aeree con intensi, sistematici bombarda-menti, spezzonamenti, mitragliamenti senza troppadifficoltà il 10 luglio 1943 le truppe alleate sbarcanoin Sicilia premurosamente accolte dalla popolazione.Significative le foto dell’avvenimento che probabil-mente avrete avuto occasione di vedere: soldati ame-ricani dalle caratteristiche divise ripresi nell’atto diricevere indicazioni dai contadini; altri seduti sugrandi carri armati mentre distribuiscono tavolette dicioccolato, chewing-gum e sigarette Luchy Strike adue ali di folla festante. A trentasei giorni dallo sbarcol’intera Sicilia è in mano alleata.

CAMBIA IL GOVERNO25 luglio 1943: è la data che segna la fine del governofascista. La caduta di Mussolini è decretata dai suoigerarchi; tra loro Galeazzo Ciano suo genero e i mi-nistri Dino Grandi e Giuseppe Bottai cofondatori delpartito fascista i quali, nel corso del Gran Consiglio,gli negano la fiducia. Il Re pone agli arresti il Duce eaffida il governo a Pietro Badoglio. È questo il mo-mento in cui si passa dalla dittatura fascista a quellamilitare. Vengono abrogate le leggi fasciste ma inspie-gabilmente restano in vigore quelle razziali. Con lasevera ordinanza del generale Roatta, i militari assu-mono pieni poteri per l’ordine pubblico; viene dichia-rato il coprifuoco e posto divieto alle manifestazionipubbliche. Picchetti armati presidiano gli edifici pub-blici, stabilimenti, sottostazioni elettriche. Le truppesono consegnate in caserma pronte a intervenire. Lasituazione appare assai seria e gli eventi successivi loconfermeranno. Alla notizia dell’arresto di Mussolinila popolazione scende nelle strade per manifestare lagioia; scompaiono dagli occhielli delle giacche i di-stintivi del PNF; giovani ed anziani si affannano perabbattere fasci littori, teste e busti del duce. Scale ecorde appaiono in pochi minuti come se fossero statetenute in serbo per l’occasione. Con mazze e scuri chiarriva per primo sbreccia i simboli del regime dimo-strando quanto improvvisamente siano aborriti. Ven-gono liberati i detenuti politici dalle “Nuove”; lasperanza nel ritorno dei militari a casa è grande. In-vece la guerra continua e continuano i bombarda-menti delle città.

Intanto nei primi giorni di settembre del ’43 gli Al-leati sbarcano nell’Italia peninsulare sempre ben ac-colti dalla popolazione.

ARMISTIZIOA 45 giorni dalla formazione del nuovo Governo, l’8settembre 1943, gli Alleati annunciano alla radio lanotizia dell’armistizio, segretamente firmato cinquegiorni prima, mentre le loro truppe avanzano nellapenisola. Il giorno successivo il Maresciallo Badoglio,firmatario della tregua, la famiglia reale ed il “prode”generale Roatta -senza nulla predisporre per la resi-stenza militare- si rifugiano a Brindisi.La riprovevole decisione provoca la disgregazione del-l’esercito lasciato senza istruzioni operative. I tedeschici considerano traditori, scattano i piani prestabilitiin previsione di tale eventualità, perciò occupano lacittà di Roma e quello che resta dell’Italia affluendoin massa dal nord est con carri armati Tiger e le Pan-zerdivisionen SS. La segnaletica stradale si arricchiscedi incomprensibili indicazioni. Ha inizio un periodostorico triste e ancora più difficile. Il nostro esercitoè sbandato; gli alti ufficiali fuggono; i militari sonoricercati dai tedeschi. Per sfuggire all’internamento inGermania i militari sbandati e i nuovi renitenti allaleva raggiungono le zone montane. In totale i soldatiitaliani internati negli innumerevoli lager per il rifiutodi continuare a combattere accanto ai nazisti sarannooltre mezzo milione, provenienti dalle 25 divisionistanziate in Patria e dalle altre sparse in Francia, Croa-zia, Dalmazia, Montenegro, isole, Albania e Grecia.

FOIBEFra il 1943 e il 1946 inermi cittadini e militari ita-liani vengono assassinati dai partigiani comunisti slavie gettati in cavità naturali della zona carsica: le foibe.Altri 350mila nostri connazionali sono costretti ademigrare perché considerati anticomunisti. Torino neaccoglie 25mila e assicura il lavoro ai capofamiglia.Delle foibe per troppi anni, in Italia si è parlato poco.Una pagina così dolorosa della nostra storia recenteera forse troppo difficile da leggere. E questo ha im-pedito anche agli storici di trovare un accordo sul nu-mero delle vittime, che sono state sicuramente diversemigliaia.La “congiura del silenzio” coprirà per tanti anni dopola fine della guerra quel moto di odio e furia sangui-naria. Solo dall’anno 2005 per volere del capo delloStato, il 10 febbraio si celebrerà la “Giornata del Ri-cordo” in memoria delle vittime delle foibe e del-l’esodo degli istriani, fiumani e dalmati.

RESISTENZA – C.L.N. Nascono spontaneamente le prime formazioni armatepartigiane contraddistinte con nomi significativi tipo“Giustizia e Libertà”, “Matteotti”, “Garibaldi”, “Au-tonomi” “Monarchici” composte da giovani aventitutti per obiettivo la liberazione dell’Italia dal nazifa-scismo, guidate da persone capaci e coraggiose, rifor-nite dagli Alleati di cibo e di armi mediante lanci aereinotturni. Si formano così i CLN - Comitati di Libe-

Page 8: LA SECONDA GUERRA MONDIALE - · PDF fileLA SECONDA GUERRA MONDIALE LA SECONDA GUERRA MONDIALE Breve riassunto tratto dai “Ricordi Vissuti” di nonno Secondo classe 1929 Associazione

6

razione Nazionale - e ha inizio, nella clandestinità, laRESISTENZA definita anche “guerra patriottica diLiberazione” che coinvolgerà circa quattro milioni dicombattenti, fiancheggiatori e familiari fra i due op-posti schieramenti. I primi a costituire le bande ar-mate sono i reduci validi scampati alla ritirata inRussia; coloro che hanno subito il comportamentodei tedeschi nei loro confronti e assistito ai soprusinei riguardi della popolazione sovietica. Tali gruppidi combattimento agiranno anche a fianco delletruppe Alleate nella loro avanzata verso il nord dellanostra penisola.

R.S.I. – G.N.R. 12 settembre 1943: con una spettacolare azione i te-deschi liberano Mussolini, prigioniero del governoBadoglio al Gran Sasso. Invitato (o meglio obbligato)da Hitler, egli raduna a Salò i gerarchi fascisti rimasti-gli fedeli. Nel giro di pochi giorni istituisce la Repub-blica Sociale Italiana la cui milizia prende il nome diGuardia Nazionale Repubblicana destinata ad ope-rare in concerto (se non agli ordini) dei tedeschi con-tro i partigiani. “Decima Mas” e “Brigate Nere” nesono le frange più attive. I loro nomi rievocano im-magini di montagne rastrellate, di case razziate e bru-ciate, di civili trucidati, di partigiani impiccati ofucilati, di rappresaglie e contro-rappresaglie con unalievitazione dell’odio reciproco che sfocia in criminiorrendi. L’Italia è divisa in due: due governi, due po-tenze occupanti, due ideologie. Inizia così la guerrafratricida. Entra in vigore il coprifuoco.

DA ALLEATO A NEMICO13 ottobre 1943: il governo Badoglio dichiara guerraalla Germania. Da parte degli Alleati ai soldati ita-liani non viene riconosciuto, però, lo status di “al-leati”. Per sottolineare la condizione di nazione vintache ora combatte dall’altra parte del fronte viene in-ventata la dizione “cobelligeranti”.Tre giorni dopo avviene il rastrellamento nazista nelghetto di Roma: 1023 gli ebrei deportati in Germa-nia; 244 bambini e 188 anziani sono gasati subito al-l’arrivo. Alla fine della guerra risulteranno vive 16persone.

BOMBARDAMENTI DIURNINell’autunno del ’43 Torino registra le prime incur-sioni e i bombardamenti diurni. L’otto novembreoltre duecento aerei colpiscono principalmente la bar-riera di Nizza; anche l’ospedale delle Molinette è col-pito. Il giorno dopo “La Stampa” titola: «Torinonuovamente colpita ma sempre indomita fortificanell’odio verso il turpe nemico l’ansia e la volontà diVittoria». Non serve più essere pendolari. I torinesiaffrontano nuovi e forti disagi per i continui pericolidovuti ora anche ai mitragliamenti dei treni sulle

strade degli sfollati. Nei punti “caldi” si scavano fossatiai bordi delle strade per dar modo di trovar scampo.

1944NUOVO FRONTEIl 22 gennaio 1944 gli americani sbarcano ad Anzio.Il fronte si arresta a Cassino per la pronta reazionedelle truppe tedesche. Il 15 febbraio l’Abbazia diMontecassino viene completamente distrutta da undevastante bombardamento alleato. Il generale tede-sco von Senger und Etterling (un oblato benedettino)fa mettere in salvo, fuori dal monastero, i tesori d’artee parte dei libri antichi. Dieci frati, tra cui l’abate, ecentinaia di profughi si rifiutano di lasciare quantorimane del monastero che verrà ricostruito nel dopo-guerra.

DEPORTAZIONINei confronti degli italiani l’oppressione nazista si fapiù violenta; viene istituita la pena di morte per i re-nitenti alla leva e gli appartenenti alle bande armateche, a seguito di sistematici rastrellamenti, vengonoarrestati e incarcerati.Alle “Nuove” di Torino, in particolare nel famigeratoprimo braccio gestito dai tedeschi, i prigionieri vivonostipati nelle celle dalle quali escono solo per essere de-portati in Germania o fucilati al Martinetto. E’ dove-roso qui ricordare i nostri concittadini che, purconsapevoli dei gravi rischi a cui si esponevano, nasco-sero o in qualche modo aiutarono singole persone o in-tere famiglie ricercate dai nazi-fascisti solo perché ebrei. Tra i personaggi noti ricordiamo il cardinale Mauri-lio Fossati e la m.d.o. suor Giuseppina De Muro delcarcere Nuove; padre Giuseppe Girotti, arrestato sudelazione, deportato a Dachau e ucciso il giorno diPasqua del 1945. Le suore del Buon Pastore dell’Isti-tuto Villa Angelica in Val San Martino sulla collina,definito a quei tempi “di correzione” accolsero in at-mosfera di sicurezza e protezione ragazzine e signoreebree perseguitate in cerca di nascondiglio (così scri-verà, ringraziando di cuore, Nedelia Lolli Tedeschi suLa Stampa del 14 settembre 2007). E’ significativo il fatto che siano sette nel torinese gliinsigniti dall’Istituto dello Yad Vashem di Gerusa-lemme di “Giusti tra le Nazioni”.Anche su questo argomento disponiamo di un’ampiabibliografia, pertanto rimane solo l’imbarazzo dellascelta. Il diario di Anna Frank, la ragazza tedescaebrea, mia coetanea, morta nel marzo del 1945 nelcampo di concentramento nazista di Bergen-Belsenè stato tradotto in 67 lingue diverse. L’autore di Giu-stizia non vendetta, ed. Mondatori, 1989, Simon Wie-senthal ha perseguito ovunque e consegnato allagiustizia più di mille criminali nazisti che è riuscito aidentificare.

Page 9: LA SECONDA GUERRA MONDIALE - · PDF fileLA SECONDA GUERRA MONDIALE LA SECONDA GUERRA MONDIALE Breve riassunto tratto dai “Ricordi Vissuti” di nonno Secondo classe 1929 Associazione

7

FUCILAZIONIÈ del gennaio 1944 il processo e la fucilazione a Ve-rona dei gerarchi fascisti responsabili di aver provo-cato la caduta del governo nel corso del GranConsiglio del 25 luglio 1943. Mussolini nega loro lagrazia, compreso Galeazzo Ciano suo genero.Il 31marzo sono catturati nel Duomo di Torino, dovesi erano dati appuntamento, il generale Perotti e imembri del CLN piemontese. Un sommario processone condanna otto alla fucilazione e quattro all’erga-stolo, anche in questo caso Mussolini nega la grazia ela sentenza viene eseguita all’alba del 5 aprile 1944.Ogni anno, in quel giorno, una solenne cerimonia alsacrario del Martinetto ricorda il loro sacrificio equello di tutti i martiri del secondo Risorgimento. Nel carcere “Le Nuove” in corso Vittorio Emanuele IIsvolgevano il ruolo di cappellani i Missionari dellaConsolata finché il loro comportamento, definito dainazisti “troppo umano” nei confronti dei detenuti,convinse l’arcivescovo Maurilio Fossati a sostituirliprima che fossero, anche loro, deportati in Germa-nia. Il 15 novembre 1944 subentrarono i frati france-scani; in particolare si distinguerà padre RuggeroCipolla il quale, nell’arco di tre anni, conforterà reli-giosamente sessantanove giovani nel momento del-l’esecuzione mediante fucilazione. Padre Ruggero hasalvato le loro lettere nascondendole nelle ampie ma-niche del saio. Alla fine del conflitto mondiale le ha pubblicate nellibro I miei condannati a morte ed. Il Punto, Torino,1998 e a sua volta, ha riportato fedelmente i fatti deiquali è stato protagonista. Molti vostri colleghi, in visita nell’ex carcere, guidatidai responsabili dell’associazione “Nessun uomo èun’isola” hanno ascoltato la sua testimonianza e quelledi ex partigiani ed ex deportati.

D DAYIl 4 giugno 1944 gli Alleati entrano in Roma al co-mando del generale Clark, anche qui accolti come “li-beratori” dagli abitanti, ma la notizia viene offuscatada quella riguardante lo sbarco in Normandia avve-nuto il 6 giugno. Molti di voi ricorderanno il film Ilgiorno più lungo interpretato da famosi attori ameri-cani, o il più recente Salvate il soldato Ryan oppure illibro D. Day di Stephen E. Ambrose. Opere che descrivono meticolosamente quanto suc-cesso in quel fatidico giorno e in quelli successivi. Inuna ventina di giorni 13mila navi trasportarono i tremilioni di uomini ammassati in Inghilterra. Più di11mila aerei appoggiarono l’operazione iniziata con illancio di paracadutisti alle spalle delle zone prescelteper lo sbarco. Prima della fine del mese il fronte tede-sco venne sfondato e gli Alleati dilagarono in Fran-cia. In nessun tempo era avvenuto che un così grannumero di soldati, perfettamente equipaggiati di armie mezzi, sbarcasse contemporaneamente per invadereun territorio. Le immagini di Robert Capa, l’unico

giornalista-fotografo presente allo sbarco, le abbiamoviste pubblicate su Life: la rivista che “fotografava lastoria”. La reazione tedesca fu immediata, infatti il 13giugno iniziò il bombardamento dell’Inghilterra conrazzi V1 – bombe volanti senza pilota – seguite, nelsettembre, dalle più potenti V2. Delle 9mila lanciateben 4mila vennero abbattute dalla contraerea inglese.

ATTENTATO – RESA Il 20 luglio si viene a sapere dell’attentato al fuhrerperpetrato dai suoi più stretti collaboratori che, libe-randosi del dittatore, pensavano di salvare la Germa-nia trattando una resa onorevole con gli Alleati. Lavendetta di Hitler, uscitone indenne, è stata terribilenei confronti dei responsabili, dei presunti responsa-bili e dei loro familiari. Solamente a Rommel, in considerazione del suoeroico passato obbligato a suicidarsi con una capsulavelenosa, gli vengono riservati funerali di Stato e as-sicurata l’assistenza dei superstiti. 25 agosto ’44: i tedeschi si arrendono a Parigi. Se benricordate solo poco più di quattro anni prima eranoentrati trionfalmente in quella città.L’8 settembre a Trieste durante il bombardamento al-leato sulla città viene affondato, nel vallone di Mug-gia, il transatlantico “Rex” vanto, nell’era fascista,della marina mercantile italiana. Nel 1933 aveva con-quistato il “Nastro azzurro”, trofeo ambitissimo asse-gnato al transatlantico che percorreva in minor tempoil tragitto Europa-Stati Uniti.

1945“SHOAH”Gli Alleati proseguono l’avanzata verso la Germaniae il 27 gennaio 1945 l’Armata Rossa arriva ad Au-schwitz. Il mondo intero viene a conoscenza dei cri-mini commessi dai nazisti nei campi diconcentramento e sterminio. Da quel momento siscopriranno decine di campi simili. Uno dei primi adentrare in funzione per prigionieri politici fu quelloinstallato a Dachau nel 1933, due mesi dopo la con-quista del potere da parte di Hitler. Senza processoné giudizio gli oppositori venivano reclusi, lasciatimorire o soppressi. Solamente nel periodo da noipreso in considerazione si calcola che più di sei mi-lioni di persone (fra le quali 1,5 milioni di bambini)siano state eliminate nelle camere a gas e bruciate neiforni crematori solamente perché ebrei, zingari, testi-moni di Geova, disabili, malati di mente, omosessualio di altra fede politica: shoah (strage) che non trovaconfronti nella storia. Anche la coraggiosa principessaMafalda di casa Savoia è tra le vittime a Buchenwald.L’intenzione di scatenare lo sterminio era saldamenteradicata nelle ossessioni hitleriane e perfezionata a ta-volino dai suoi aiutanti Himmler e Heydrich. Lo ster-

Page 10: LA SECONDA GUERRA MONDIALE - · PDF fileLA SECONDA GUERRA MONDIALE LA SECONDA GUERRA MONDIALE Breve riassunto tratto dai “Ricordi Vissuti” di nonno Secondo classe 1929 Associazione

8

minio degli ebrei, agli occhi di Hitler, avrebbe garan-tito che la Germania non sarebbe mai stata vinta dauna coalizione mondiale.Purtroppo ogni secolo ha il suo Erode, il suo Nerone,il suo Attila, il suo Rasputin, il suo Stalin, il suo Hi-tler e il suo Bin Laden. Anche oggi non mancano leesortazioni di Mahmoud Ahmadinejad per convin-cere gli iraniani ed il resto del mondo sulla giustacausa di cancellare dalla faccia della terra il popoloisraeliano. Ma il grave è, come nel caso nazista, chefolle entusiaste di suoi fedeli lo acclamino e si prepa-rino militarmente pronti a sacrificarsi mentre gli Statieuropei, e non, stiano a guardare e non provvedano aneutralizzarlo prima che compia la strage annunciata.Altro chiaro segno che la Storia si ripete.

TESTIMONIANZE«Gli anni dell’ultimo conflitto mondiale sono fonteinesauribile di storie, individuali e collettive, dalla va-lenza universale»: è quanto afferma l’ottuagenarioCarlo Lizzati, cineasta sensibile, regista di film storiciquali Achtung! Banditi!; L’oro di Roma, Mussolini l’ul-timo atto; Hotel Meina. Innumerevoli sono i libri chetrattano i vari risvolti del conflitto mondiale ma in-dubbiamente i testi che riguardano lo sterminio pro-grammato sono quelli che destano il maggiorinteresse. Mi piace qui ricordare Achtung! Dachau: il dolore dellamemoria, il libro di Beppe Berruto e del prof. ValerioMorello ed. Il Punto, 2002. Beppe, mio compagnoalle elementari, deportato e per buona sorte tornatoa fine guerra, ha testimoniato personalmente la suaesperienza fino a qualche giorno prima della suascomparsa avvenuta nel marzo 2004. Anche l’amicoAlessandro Roncaglio ha descritto la sua esperienzadi internato con il papà a Mauthausen nel libro 106giorni. Un ragazzo di 17 anni a Mauthausen, ed. Li-ghea, None, 1991 (indimenticabile la descrizione delmomento in cui viene separato per sempre dal papà).Esistono più di 4mila disegni, centinaia di poesie e discritti che sono diventati un monumento alla memo-ria dei 15mila bambini ed adolescenti imprigionatinella fortezza di Theresien e trucidati ad Auschwitz.Solo cento fecero ritorno. Va qui detto che le notizie riguardanti lo sterminioraccontate dai sopravvissuti al loro rientro in Italiaerano di tale atrocità da risultare incredibili. In unprimo tempo si pensava (o si sperava) fossero esaltatedai reduci in vena di protagonismo. E’ significativo ilfatto che le 2500 copie del libro di Primo Levi Se que-sto è un uomo edite da De Silva nel 1947 rimasero par-zialmente invendute (oggi i bibliofili sono disposti apagarle a peso d’oro!) Solamente nove anni dopo Sequesto è un uomo e La tregua conobbero la giusta dif-fusione. Dovreste leggere almeno le prime venti pa-gine del secondo capolavoro. Se poi avrete l’occasionedi visitare un campo di concentramento, vivreteun’esperienza indimenticabile.

Bruno Betta, già preside dell’Istituto Magistrale diTrento, con all’attivo duecento pubblicazioni, nel suolibro 3653 giorni tra umano e disumano ed. TEMI,1992, rievoca, con grande lucidità, il conflitto mon-diale e la vita nei lager.

GIORNATA DELLA MEMORIADall’anno 2001, per legge dello Stato, il 27 gennaioè “Giornata della memoria” in ricordo della persecu-zione, dello sterminio del popolo ebraico, dei depor-tati militari e politici che hanno subito prigionia emorte. A Torino la commemorazione ufficiale avvienepresso la lapide del cimitero monumentale. Quelgiorno padre Ruggero presenziò alla prima celebra-zione e guidò il corteo delle autorità e degli interve-nuti per quello che definì “pellegrinaggio” permomenti di preghiera e raccoglimento nei luoghi si-gnificativi del cimitero monumentale.Quando si giunse all’ingresso del campo riservato agliisraeliti, ed anche qui furono poste corone di fiori,prese la parola il rabbino capo della comunità di To-rino, rav Alberto Moshe Somekh, egli indicando lagrande lapide sulla quale sono incisi tanti nomi, disse:«Il loro nome è tutto quanto resta a significare il loropassaggio su questa terra. Non una tomba sulla qualeposare un fiore, una fotografia, nulla è rimasto diloro». Poi proseguì: «Ma questi sono i “fortunati” per-ché grazie alle testimonianze sappiamo come è avve-nuta la loro fine. Di tantissimi altri non c’è traccia,neanche del nome, come se non fossero mai esistiti!»Meditando queste parole penso che dobbiamo esserepiù che mai grati a chi si è prestato a testimoniare pertrasferire alle nuove generazioni la realtà di quanto ef-fettivamente successo.

MUSEO DELLA SHOAHÈ del luglio 2008 la notizia che si farà il Museo dellaShoah a Ferrara e dal 2011 sarà il punto di riferi-mento italiano per la storia dell’ebraismo e per la do-cumentazione della più grande tragedia del secolo. Èpensata per l’organizzazione di attività didattiche, ma-nifestazioni, convegni e mostre.

ULTIME BOMBE SU TORINOIl 7 marzo 1945 la III armata americana entra in Ger-mania e, un mese dopo, esattamente il 5 aprile, ca-dono le ultime 135 bombe sulla città: danni allastazione Torino smistamento. In effetti nei giorni suc-cessivi le sirene suonarono ancora cinque volte per in-cursioni che non fecero registrare danni significativi.La nostra città è stata la prima ad essere bombardatae forse anche l’ultima. Le vittime a seguito delle incursioni aeree sono state2069 e 2695 i feriti, per la maggior parte civili. Gliscomparsi riposano nel cimitero monumentale vicinoal “Campo della Gloria”, dedicato ai caduti della Re-

Page 11: LA SECONDA GUERRA MONDIALE - · PDF fileLA SECONDA GUERRA MONDIALE LA SECONDA GUERRA MONDIALE Breve riassunto tratto dai “Ricordi Vissuti” di nonno Secondo classe 1929 Associazione

9

sistenza e alle vittime dei campi di sterminio. Cin-quantaquattromila risultarono le abitazioni distrutteo danneggiate (più di un terzo del patrimonio abita-tivo). Tutti i vetri delle finestre erano stati infrantidallo spostamento d’aria delle bombe dirompenti. LaMole Antonelliana, simbolo della città, esce indennedai bombardamenti. (Nel corso della sua lunga storiasono da segnalare la sostituzione con una stella dellastatua alata del Genio strappata da un nubifragio nel1902 e il crollo della guglia a seguito di un tornadodel maggio 1953). Ventiseimila alberi dei nostri bel-lissimi corsi erano andati perduti per riscaldare le casenei gelidi inverni. Dei 2.154 aerei alleati che hannocompiuto le cinquantasei incursioni solo quindicisono stati abbattuti dalla contraerea: un altro segnodella inadeguata preparazione alla guerra.

P. G. R.Desidero sottolineare un interessante risvolto riguar-dante l’attaccamento dei torinesi a quella che hannosempre considerato la loro protettrice: la MadonnaConsolata. Se andate a visitare il Santuario ancoraoggi potrete osservare quanti quadri ex-voto appesinell’ala destra riguardano appunto i bombardamenti.Mi risulta che quelli esposti sono solo una piccolaparte delle testimonianze di persone che ritengono diessere uscite miracolosamente illese da situazioni digrave pericolo; altre volte perché è stata preservata lacasa, magari per l’inspiegabile mancata esplosione diuna bomba, oppure per un incendio spentosi sponta-neamente. Tutti sono firmati, datati e siglati P.G.R.:per grazia ricevuta. Personalmente ricordo con nostal-gia quanto questi semplici quadretti mi abbiano sem-pre affascinato!

LIBERAZIONERiprendendo il nostro percorso storico a tappe pos-siamo dire di essere giunti all’atto finale dell’attivitàdei Comitati di Liberazione Nazionale iniziata l’8settembre 1943. Infatti pochi giorni dopo lo scioperogenerale di metà aprile insorge Genova e il 25 aprile1945 insorgono Milano e Torino. All’ordine in codice: «Aldo dice 26 X 1» (attaccare al-l’una dopo mezzanotte del giorno 26) le bande ar-mate, dislocate nella cintura della città, entrano inTorino e, in tre giorni di combattimento strada perstrada, la liberano anche dalle ultime sacche di resi-stenza (i cecchini). Gli operai armati presidiano glistabilimenti. La popolazione esulta e accoglie festo-samente i partigiani. Alle finestre appaiono le ban-diere tricolore. Nella notte tra il 27 e 28 aprile itedeschi lasciano Torino come convenuto tra il CLNe il comandante Ernst Schlemmer, accordo stipulatocon la mediazione del cardinale arcivescovo della cittàmons. Maurilio Fossati. Le truppe alleate della V Ar-mata arriveranno al 3 di maggio in una città total-mente sotto il controllo dei partigiani.

PARTIGIANI COINVOLTIPer la liberazione della Patria dal nazifascismo si sonoimpegnati più di 300mila partigiani e circa 125milapatrioti (civili in aiuto ai partigiani). I caduti sono stati35521; gli invalidi e mutilati 21168. Oltre 500 i de-corati di medaglia d’oro. Va detto che anche moltedonne hanno partecipato attivamente alla Resistenzae giustamente sono state menzionate in molte occa-sioni. I dati storici sono significativi: 35mila partigianecombattenti; 4653 arrestate o torturate; 2900 fucilateo cadute in azioni; 2750 deportate; 16 medaglie d’oro;17 medaglie d’argento tutte al valor militare. Il libro diRenata Vigano’ L’Agnese va a morire ed. Einaudi, 1949,è stato definito il più bel testo pubblicato in Italia sullaResistenza. Le stragi naziste perpetrate in Italia du-rante la Resistenza hanno prodotto 15mila vittime ci-vili. Mai tante nella nostra Storia!

FINE DEL FASCISMOIl 27 aprile 1945 Mussolini è catturato dai partigianisulla strada del lago di Como mentre tenta di espa-triare, nascosto su un camion, travestito da tedesco. Il giorno successivo viene giustiziato a Giulino diMezzera, poco distante dal luogo dove era stato arre-stato. Con lui perdono la vita Claretta Petacci e i ge-rarchi fascisti che li accompagnavano. I loro corpi,trasportati a Milano, sono esposti, appesi, in piazzaleLoreto nello stesso luogo dove, nell’agosto del ’44,erano stati esposti i corpi di 15 ostaggi fucilati dai fa-scisti. Perdono la vita pure gli attori più famosi dellaRepubblica di Salò Osvaldo Valenti e Luisa Ferida.L’era fascista durava da 23 anni. E’ stata una fine ine-vitabile nell’abisso in cui eravamo finiti per vanità,ideologia e incapacità militare.

FINE DEL NAZISMOIl 30 aprile Adolf Hitler ed Eva Braun si suicidano nelbunker della Cancelleria di Berlino. Due giorni dopole truppe sovietiche entrano in Berlino. Gobbels e altrigerarchi nazisti si tolgono la vita. Gli altri saranno pro-cessati a Norimberga; il processo inizierà il 20 novem-bre, durerà 315 giorni; 300mila saranno ledichiarazioni sentite per giudicare i 22 principali re-sponsabili di una delle maggiori catastrofi della Storia.Forse pochi sanno che durante la prima guerra mondialenella battaglia della Somme una granata inglese centròuna trincea tedesca uccidendo la gran parte dei soldatipresenti. Per una “fatale combinazione” uno di quei sol-dati se la cavò con una semplice scheggia in faccia. So-pravvisse per scatenare un'altra guerra. Si chiamavaAdolf Hitler: fortunato lui, sfortunato il mondo.

RESA DEI TEDESCHI IN ITALIAIl 2 maggio avviene la resa delle truppe tedesche inItalia.A Torino quattro giorni dopo tutte le formazioni par-

Page 12: LA SECONDA GUERRA MONDIALE - · PDF fileLA SECONDA GUERRA MONDIALE LA SECONDA GUERRA MONDIALE Breve riassunto tratto dai “Ricordi Vissuti” di nonno Secondo classe 1929 Associazione

10

tigiane si riuniscono in piazza Vittorio Veneto allapresenza degli ufficiali alleati le cui truppe erano statefestosamente accolte dalla popolazione in una cittàgià sotto il controllo del CLN piemontese. La piazza“porticata” più grande d’Europa stenta a contenere lagran folla (di tale avvenimento sono testimone ocu-lare). Cessato lo stato di emergenza durato sette mesi,avviene la smobilitazione delle formazioni partigianecon l’obbligo della consegna delle armi nelle casermee ai carabinieri. Si costituisce l’ANPI l’associazionenazionale dei partigiani d’Italia.

FINE DEL CONFLITTO MONDIALEIl 7 e 8 maggio 1945 a Reims e a Berlino viene fir-mata la resa incondizionata della Germania: tale attodetermina la fine delle ostilità in Europa. Alle ore23,01 cessano tutte le attività militari delle residueforze tedesche. Due navi da trasporto affondate du-rante la giornata sono l’ultimo atto di guerra del IIIReich. Ma il Giappone resiste ancora e sacrifica i suoigiovani kamikaze (vento divino) in una disperata rea-zione finale. Quasi quattromila aviatori tra i 17 e 28 anni si suici-dano lanciandosi sull’obbiettivo con la loro bara vo-lante carica di esplosivo infliggendo gravi perdite alnemico. Mitici nella battaglia di Okinawa, ammiratiper il loro coraggio ma sacrificati a una causa persa! Il14 luglio 1945 l’Italia dichiara guerra al Giappone(certamente ricordate che anche il Giappone era no-stro alleato). Il 6 agosto 1945 gli americani sganciano la primabomba atomica su Hiroscima e, tre giorni dopo, la se-conda su Nagasaki. Ha inizio l’era atomica. La Stampadel 25 maggio 2008 con l’articolo “Il fungo atomico”così descriverà l’avvenimento: Il 6 agosto 1945 alle8,16 (ora locale) Little Boy, la prima bomba atomica adessere utilizzata in un conflitto militare, esplose nel cielodi Hiroscima ad una altitudine di 576 metri con unapotenza pari a 12500 tonnellate di tritolo. Little Boyprovocò, circa 130mila morti e oltre 177mila personesfollate. Nonostante ciò i giapponesi non si arresero e gliamericani decisero di lanciare una seconda bomba suNagasaki il 9 agosto. Le due bombe distrussero le cittàprovocando complessivamente oltre 210mila morti. Nelcorso dei decenni i sopravvissuti ed i loro discendentihanno continuato a subire i devastanti effetti della con-taminazione radioattiva: nel 2002 gli hibakusha (i col-piti dalle radiazioni), nonostante i 57 anni trascorsi,erano ancora 285mila.

Il 2 settembre 1945 nella rada di Tokio, a bordo dellacorazzata Missouri, il Giappone firma l’atto di capi-tolazione.

CONSUNTIVOTermina così la seconda guerra mondiale iniziata il 1°settembre 1939 con l’invasione della Polonia da parte

delle forze armate tedesche: esattamente sei anniprima. La più imponente e sanguinosa guerra nellastoria dell’umanità ha impegnato settanta milioni dicombattenti dei quarantatre paesi belligeranti, ha cau-sato la morte di più di 24 milioni di militari e 31 mi-lioni di civili con danni incalcolabili.La Prima guerra mondiale (1914-1918) aveva mobi-litato più di 67 milioni militari appartenenti a 15 di-versi paesi. Nei combattimenti persero la vita più di8 milioni di soldati. I civili furono meno coinvolti.

FINE DELLA MONARCHIAIl 9 maggio 1946 Re Vittorio Emanuele III abdica infavore del figlio Umberto II con la stessa formulausata da Carlo Alberto nel 1849. Lo stesso giorno la-scia per sempre l’Italia da Napoli a bordo dell’incro-ciatore “Duca degli Abruzzi”. Si spegnerà inAlessandria d’Egitto l’anno successivo.Il 2 giugno 1946 gli italiani sono chiamati alle urneper il Referendum: Monarchia o Repubblica?La partecipazione al voto è dell’89%. 12.182.000 ita-liani vogliono la Repubblica; gli altri 10.362.000 laMonarchia. Scompare lo scudo sabaudo dal centrodella bandiera tricolore e da allora per noi italiani il 2giugno sarà il giorno della “Festa della Repubblica”.Il 13 giugno 1946 Umberto II lascia l’Italia dove haregnato per 33 giorni. Morirà in esilio nel 1983. Hacosì fine la dinastia dei Savoia che durava da più di900 anni. Le loro proprietà passano allo Stato. Do-vranno trascorrere decine di anni prima che tali patri-moni vengano utilizzati per la comunità come avverràcon il restauro della reggia di Venaria e delle residenzesabaude piemontesi.

TRATTATO DI PACEA Parigi il 10 febbraio 1947 si firma il trattato di pacetra gli Alleati e l’Italia. L’Italia, benché dopo l’8 set-tembre del ’43 fosse considerata “cobelligerante”,viene trattata come nazione sconfitta. Oltre alla per-dita di tutte le colonie deve cedere anche porzioni diterritorio nazionale: alla Francia quasi tutta la ValleRoia; in Val di Susa la cima del monte Chaberton,porzione del comune di Claviere, parte della ValleStretta con il Colle della Scala e parte del Colle delMoncenisio; in Valle d’Aosta il Colle del Piccolo SanBernardo. Alla Jugoslavia va quasi tutta la VeneziaGiulia ad eccezione di una striscia di territorio largapochi km comprendente Trieste e parte della città diGorizia. L’Italia deve altresì corrispondere agli Alleatii danni di guerra.

ULTIME “ESECUZIONI”Il 4 marzo 1947, all’alba di una nebbiosa giornata, alpoligono di tiro di “Basse di Stura” alla periferia diTorino, sono tradotti davanti al plotone di esecuzionetre assassini resisi colpevoli dell’eccidio di 10 persone

Page 13: LA SECONDA GUERRA MONDIALE - · PDF fileLA SECONDA GUERRA MONDIALE LA SECONDA GUERRA MONDIALE Breve riassunto tratto dai “Ricordi Vissuti” di nonno Secondo classe 1929 Associazione

11

commesso il 20 novembre di due anni prima nella ca-scina Simonetto a Villarbasse. Sono gli ultimi con-dannati a morte in Italia; infatti l’articolo 27 dellaNuova Costituzione abolirà la pena capitale dal primogennaio dell’anno successivo. Ad assisterli è presentepadre Ruggero, cappellano delle carceri (che ho avutoil privilegio di conoscere e di cui ho raccolto testimo-nianze in libri editi a cura dell’associazione Nessunuomo è un’ isola stampati dalla Grafica Nizza). Il frate francescano li aveva “preparati” come avevaprecedentemente “assistito” altri sessantanove giovanidurante la Resistenza e nel primo dopoguerra. Se-condo i dati forniti nel 2006 da Amnesty Internatio-nal erano ancora sessantanove i paesi nel mondo chemantenevano la pena di morte per un totale di 1591esecuzioni appunto nel 2006; la gran parte avvenute inCina per la quale i dati reali erano certamente supe-riori a quelli denunciati: potrebbero essere stati otto-mila!

ITALIA DEMOCRATICAIl 22 dicembre 1947 viene approvata la COSTITU-ZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA, docu-mento contenente 139 articoli che sarebbeopportuno venisse letto e approfondito in quanto sitratta del complesso delle norme che stabiliscono gliordinamenti dello Stato, i suoi poteri, i diritti e i do-veri dei cittadini; in altre parole, è il fondamento dellavita politica e sociale dell’Italia repubblicana. Essovieta la ricostituzione del partito fascista e l’art. 11 re-cita: «L’Italia ripudia la guerra come strumento di of-fesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo dirisoluzione delle controversie internazionali...» Il 25marzo 1957 a Roma, in Campidoglio, i rappresen-tanti di sei paesi europei (Italia, Francia, Germania,Belgio, Olanda, e Lussemburgo) firmeranno con i“Trattati di Roma” l’atto di nascita della ComunitàEconomica Europea: la CEE. Sarà l’inizio di un cam-mino non ancora concluso a mezzo secolo di distanza.

COMMEMORAZIONI

A TORINO OGNI ANNO SI CELEBRANO:

7 gennaio Giornata Nazionale del Tricolore27 gennaio Giorno della Memoria. Ricordo dello sterminio nei campi nazisti 10 febbraio Giornata del Ricordo. Foibe ed esodo dall’Istria e Dalmazia 2 aprile I ventisette martiri del Pian del Lot5 aprile I fucilati al Martinetto e i martiri del 2° Risorgimento12 aprile Giorno della Rimembranza. Commemorazione ebraica della Shoah 25 aprile Anniversario della Liberazione9 maggio Ricordo delle vittime del terrorismo e delle stragi 2 giugno Festa della Repubblica8 settembre La Resistenza4 novembre Festa delle Forze Armate.Ricordo dei caduti di tutte le guerre.

ANNOTAZIONI

Page 14: LA SECONDA GUERRA MONDIALE - · PDF fileLA SECONDA GUERRA MONDIALE LA SECONDA GUERRA MONDIALE Breve riassunto tratto dai “Ricordi Vissuti” di nonno Secondo classe 1929 Associazione

12

Torino, 8 settembre 2001.Cappella del Cimitero Generale.

58ª Commemorazione.

Dal 19 ottobre 1946 Fratelli d’Italia (detto anche l’inno di Mameli) è considerato “provvisoriamente” l’innonazionale della Repubblica Italiana. È il componimento poetico Fratelli d’Italia di Goffredo Mameli mu-sicato da Michele Novaro.

Page 15: LA SECONDA GUERRA MONDIALE - · PDF fileLA SECONDA GUERRA MONDIALE LA SECONDA GUERRA MONDIALE Breve riassunto tratto dai “Ricordi Vissuti” di nonno Secondo classe 1929 Associazione

Copertina dispensa 7-10-2008 8:05 Pagina 3

Page 16: LA SECONDA GUERRA MONDIALE - · PDF fileLA SECONDA GUERRA MONDIALE LA SECONDA GUERRA MONDIALE Breve riassunto tratto dai “Ricordi Vissuti” di nonno Secondo classe 1929 Associazione

Copertina dispensa 7-10-2008 8:05 Pagina 4