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LA SCUOLA… CENTRO DEL SAPERE E DELLALEGALITÀ
SCUOLA DELL’INFANZIASCUOLA PRIMARIA
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
ANNO SCOLASTICO 2015 - 2016
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Delibera del Collegio dei docenti N° _____ Dell’ ______________
a cura della Funzione Strumentale per il P. O. F.
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALEVALLELONGA
Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I° Grado
Corso Umberto I n.15889821 Vallelonga (VV)
- Tel. e Fax : 0963/76000
- Distretto Scolastico n. 9
- Cod. Mecc.: VVIC83500G
- Cod. Fiscale: 03321800793
- E-mail: [email protected]
- P.C. : [email protected]
- Sito web: www.icvallelonga.gov.it
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Indice
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CURRICULUM DELL’ISTITUTO Pag. 4
PREMESSA Pag. 5
CALENDARIO SCOLASTICO Pagg. 6, 7
PIANO ANNUALE DELLE ATTIVITA’ Pagg. 8 - 15
CONTESTO SOCIO - AMBIENTALE Pagg. 16, 46
ORGANIGRAMMA Pagg. 47, 48
COMPITI FUNZIONI STRUMENTALI Pagg. 49, 50
POPOLAZIONE SCOLASTICA Pagg. 51, 52
LE NOSTRE SCUOLE Pagg. 53, 55
TEMPO SCUOLA Pagg. 56 - 58
QUADRO ORGANICO DOCENTI Pagg. 58 - 63
ELENCO PERSONALE AUSILIARIO Pag. 64
PRINCIPI E FINALITA’ Pagg. 65, 66
STRATEGIA DI LISBONA Pagg. 67 - 69
ANALISI DEI BISOGNI E DELLE ASPETTATIVE DELL’UTENZA Pagg. 70, 71
LE RISPOSTE DELLA SCUOLA Pagg. 72, 74
CORSO AD INDIRIZZO MUSICALE Pagg. 75 - 77
PROGRAMMAZIONE AMBITO EDUCATIVO DIDATTICO Pagg. 78- 100
ATTIVITA’ SOSTEGNO E INTEGRAZIONE Pag. 101
PROGRAMMAZIONE ED. DID. PER ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI Pag. 102
ALUNNI AFFETTI DA D. S. A. Pag. 103
PROGRAMMAZIONE ED. DID. PER ALUNNI STRANIERI Pagg.104, 105
ACCOGLIENZA ALUNNI STRANIERIPagg. 106,
107B. E. S. Pagg. 108- 111
REGOLAMENTO DI ISTITUTO Pagg.112- 147
RAPPORTI CON LE FAMIGLIEPagg. 148,
149CONTINUITA’ DIDATTICA ED EDUCATIVA Pagg. 150- 151
ORIENTAMENTO SCOLASTICO E PROFESSIONALEPagg. 152 -
153FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE Pagg. 154, 155
LA VALUTAZIONEPagg. 156 -
166CRITERI PER LA CONDUZIONE DELLO SCRUTINIO FINALE Pagg. 167,168
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NORME GENERALI PER UN ORDINATO SVOLGIMENTO DELLE DELLLEOPERAZIONI SCRUTINIO Pag. 170
VISITE GUIDATE E VIAGGI DI ISTRUZIONE Pagg. 171- 173
LE NUOVE TECNOLOGIE Pagg. 174,175
AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA Pag. 175
PROGETTI APPROVATI Pagg. 176-180
PROGETTO GUTEMBERG Pag. 181
PROGERTTO PREVEZIONE AL BULLISMO Pagg.182- 186
PROGETTO AREA A RISCHIO Pagg.187- 190
PROGETTO ACCOGLIENZA Pag. 191PROGETTO SULLA DISPERSIONE
Pag. 192
PROGETTO TEATRO IN LINGUA FRANCESE Pagg. 193-194
ANIMAZIONE E DRAMMATIZZAZIONEPagg. 195-
196CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE Pagg. 197-202
DELIBERA COLLEGIO DEI DOCENTI Pag. 203
Curriculum Dell’IstitutoL’istituto Comprensivo di Vallelonga è stato costituito nell’anno scolastico 2013-14, nell’ambito
del piano di razionalizzazione della Regione Calabria, dall’aggregazione delle scuole degli ex
Istituti Comprensivi di Monterosso Calabro e Spadola e dai plessi di scuola dell’Infanzia, della
scuola Primaria e Secondaria di primo grado di Vazzano e Pizzoni, che precedentemente facevano
parte dell’istituto comprensivo di Gerocarne.
“Gli istituti comprensivi rappresentano un’esperienza in cui per la prima volta diversi gradidi istruzione coesistono in una struttura educativa”Le caratteristiche che l’esperienza presenta sono assolutamente nuove: si sono create condizioni
favorevoli ad una completa realizzazione del principio della continuità educativa, si sono aperti
spazi per un progetto educativo ed orientamento unitario che vede come suo centro l’allievo. (C.M.
28 Luglio 1997, N. 454)
Fattori rilevanti di tali istituti sono, appunto, la possibilità di seguire, con interventi unitari,
l‘alunno dall’età di tre anni all’età di quattordici anni e lo scambio di esperienze professionali fra
docenti con formazioni decisamente diverse.
I punti critici sono, invece, rappresentati, dalla suddivisione della scuola in plessi separati e distanti
fra loro e dalla conseguente difficoltà nel socializzare esperienze e diffondere informazioni.
ISTITUTO COMPRENSIVO DI VALLELONGA
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Il piano dell’offerta formativa per l’anno scolastico 2015/2016 nasce dalla necessità di
presentazione ed identità dell’Istituto Comprensivo, ma anche dall’esigenza di arricchire e
migliorare sempre di più la formazione culturale degli allievi, forte anche delle esperienze maturate
negli anni precedenti. Si cercherà, quindi, di venire incontro, nonostante le difficoltà che si
presenteranno, a tutte le esigenze delle famiglie, senza arrecare nuovi oneri alle stesse, cercando
anche un dialogo ed un confronto continuo, per dare così un’erogazione di qualità e quantità a
vantaggio della crescita della persona di ciascun alunno, anche attraverso le attività opzionali quali
teatro, laboratori, creatività e potenziamento, educazione motoria, educazione sanitaria. In questa
visione il Piano dell’offerta formativa di questo Istituto Comprensivo si colloca come strumento
aperto, pronto a cogliere ed a leggere esigenze e bisogni all’interno del territorio che affrontano
tematiche scolastiche ed educative in modo nuovo ed incisivo e che mettono l’allievo a centro del
processo di apprendimento puntando non solo a riscoprire la dimensione dell’affettività verso
l’alunno, ma anche una assunzione ideale ed una qualità professionale capaci di favorire il
raggiungimento del successo da parte di tutti gli allievi. Sono questi gli obiettivi principali
dell’Istituto con la redazione del nuovo Piano dell’Offerta Formativa, con l’augurio che anche la
crescita culturale degli alunni sia idonea per affrontare con serenità e sicurezza il loro futuro.
Abbiamo, infatti, inteso elaborare un P. O. F. come progetto
collegiale: il risultato dell’apporto delle idee e dei contributi dei diversi attori che operano nel
nostro nuovo istituto. Un documento che espletasse, quindi, un’importante funzione di integrazione
interna, attivando nella scuola una condivisione di significati, garantendo la coesione e favorendo
l’unitarietà dell’azione educativa e didattica.
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CALENDARIO SCOLASTICOper l’anno scolastico 2015/2016
Preso atto che la Regione ha competenza diretta nella definizione del calendario scolastico (art.
138 D.L.vo 2. 112 del 31.03.1998).
“Considerato opportuno, nella determinazione dei giorni utili, prevedere un più ampio margine
temporale ( 207 rispetto al minimo dei 200 obbligatori di lezione), per consentire alla scuola di
organizzare l’ offerta formativa in modo più rispondente alle esigenze della comunità di
riferimento”;
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primo grado 08. 06 . 2016
Inizio delle lezioni 14. 09 . 2015
Festa di ognissanti 01.11 . 2015
Commemorazione dei defunti 02. 11 . 2015
Festa del Santo Patrono (San Nicola) 06. 12 . 2015
Festa dell’Immacolata Concezione
Festa Patronale B
08. 12 . 2015
05. 02 . 2015
Vacanze natalizie 23. 12. 2015 – 05. 01. 2016
Vacanze Pasquali 24. 03 . 2016 – 29. 03. 2016
Festa della Liberazione 25. 04 . 2016
Festa del Lavoro 01. 05 . 2016
Festa nazionale della repubblica 02 . 06 . 2016
Termine delle lezioni scuole primarie e secondarie di
Termine delle lezioni scuole dell’ Infanzia 30 . 06 .2016
PIANO ANNUALE DELLE ATTIVITÀ
ANNO SCOLASTICO 2015/2016
Piano annuale delle attività 2015/2016 (art.28, comma 4, CCNL/07)
Premessa
Il Piano annuale delle attività è di importanza fondamentale, non solo perché si configura come
documento utile per gli operatori di questo istituto in quanto contiene la pianificazione delle attività
che si dovranno svolgere, ma anche e soprattutto perché è un atto che responsabilizza gli operatori
stessi, in quanto esplicita gli impegni vincolanti per il raggiungimento del successo formativo degli
allievi tramite:
la garanzia della qualità del servizio offerto in termini di rispetto delle aspettative dell'utenza
interna ed esterna;
il perseguimento dell'organizzazione di una gestione razionale delle risorse;
il rispetto delle competenze e delle attitudini di ciascuno;
la costruzione di un sano rapporto relazionale sul posto di lavoro;
il contributo all'instaurazione di un “clima” che tenda al rispetto della norma e della legalità;
la dotazione di un sistema di controllo atto a garantire adeguamenti in itinere.
La dirigenza farà tutto il possibile per rispettare quanto definito, a loro volta i docenti vorrannoimpegnarsi a non richiedere permessi evitando la coincidenza d'impegni privati con leriunioni di servizio.Le attività programmate sono quelle previste dall'art. 29 del CCNL/06 (attività funzionali
all'insegnamento).
Il Piano annuale delle attività esplicita tutti gli impegni collegiali ordinari, con la durata prevista.
Qualora nelle riunioni del Collegio dei docenti non si esaurisca l'o. d. g. entro il tempo
programmato, si procederà con l'aggiornamento della riunione per il completamento dei punti
rimanenti.
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Gli ordini del giorno del Collegio dei docenti saranno comunicati entro i termini previsti dalla
normativa vigente.
Le riunioni dei Consigli di classe, intersezione e interclasse sono presiedute dal Dirigente scolastico
o da un suo delegato.
Le assenze alle riunioni degli organi collegiali, se non preventivamente autorizzate dal Dirigente,
devono essere giustificate con adeguata certificazione.
I docenti impegnati in più scuole distribuiranno equamente gli impegni collegiali tra le varie
istituzioni scolastiche e l’autorizzazione alla libera professione o altri impegni lavorativi non
possono in alcun modo essere di impedimento all’attuazione del presente piano. I docenti non
impegnati in commissioni per esami sono comunque tenuti ad essere presenti a scuola fino al
completamento delle 40 ore previste al 3° com. art.27 del CCNL, secondo modalità che saranno
indicate.
Attività connesse con l'insegnamento
a) Orario di servizio:L'orario di servizio dei docenti comprende:
La prestazione dell'attività didattica.
24 ore settimanali, di cui 22 ore di insegnamento e 2 ore dedicate alla programmazione
didattica di equipe ( riferimento Legge 53/03) per gli insegnanti della Scuola Primaria;
25 ore settimanali per gli insegnanti della Scuola dell'infanzia;
18 ore settimanali per gli insegnanti della Scuola secondaria di primo grado;
la prestazione di attività inerenti la funzione docente (ossia la preparazione delle lezioni, la
correzione degli elaborati, le valutazioni periodiche e finali).
Le eventuali ore a disposizione o di compresenza devono essere prioritariamente utilizzate in
attività di sostituzione dei colleghi assenti, e, previa programmazione, ad attività di arricchimento
dell’offerta formativa o recupero individualizzato o per gruppi ristretti di alunni con ritardo o
difficoltà nei processi di apprendimento.
b) Orario delle attività didattiche:Scuola dell'Infanzia40 ore per le sezioni della Scuola dell'infanzia di tutti i plessi distribuite in 5 giorni.
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Scuola PrimariaMonterosso: 30 ore settimanali distribuite in 6 giorni (orario antimeridiano), le altre
classi 40 ore settimanali distribuite in 6 giorni;
Capistrano: 40 ore settimanali distribuite in 5 giorni ;
S. Nicola da Crissa: 40 ore settimanali distribuite in 5 giorni;
Vallelonga: 40 ore settimanali distribuite in 5 giorni;
Spadola: 30 ore settimanali distribuite in 6 giorni (orario antimeridiano);
Brognaturo: 40 ore settimanali distribuite in 5 giorni;
Simbario: 30 ore settimanali distribuite in 6 giorni (orario antimeridiano);
Pizzoni: 30 ore + 3 ore settimanali distribuite in 5 giorni;
Vazzano: 30 ore + 3 ore settimanali distribuite in 5 giorni;
Scuola Secondaria di primo gradoMonterosso: 30 ore settimanali;
Capistrano: 36 ore settimanali;
S. Nicola da Crissa: Pluriclasse ( I, II e III) 36 ore settimanali;
Spadola: 30 ore settimanali (indirizzo musicale);
Pizzoni: classe I 30 ore settimanali , classi II e III 36 ore settimanali;
Vazzano: 36 ore settimanali.
Attività funzionali all’insegnamento:
in base all’articolo 29 del CCNL comparto scuola 2006/2009: l’attività funzionale all’insegnamento
è costituita da ogni impegno inerente alla funzione docente previsto dai diversi ordinamenti
scolastici. Essa comprende tutte le attività, anche a carattere collegiale, di programmazione,
progettazione, ricerca, valutazione, documentazione, aggiornamento e formazione, compresa la
preparazione dei lavori degli organi collegiali, la partecipazione alle riunioni e l’attuazione delle
delibere adottate dai predetti organi.
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CONTESTO SOCIO - AMBIENTALE Se la scuola vuole realmente soddisfare i bisogni di formazione degli utenti, non può esimersi
dall’effettuare un’attenta e approfondita analisi dell’ambiente dove i destinatari della sua azione
educativa vivono
Il territorio in cui opera il nostro istituto comprensivo è relativamente vasto e comprende i comuni
di Monterosso Calabro, Capistrano, San Nicola da Crissa, Vallelonga, Spadola, Simbario,
Brograturo, Vazzano e Pizzoni, tutte località che rientrano nelle aree di pertinenza della
“ Comunità Montana delle Serre “ e della “ Comunità Montana dell’Alto Mesima “Si tratta di una zona dell’entroterra della provincia di Vibo Valentia, situata sui versanti tirrenico e
ionico delle Serre calabresi. La maggior parte di questi paesi presentano un ambiente fisico
dall’orografia collinare e, spesso, aspra, mentre alcuni sono situati su un altopiano di questo tratto
appenninico e, quindi, beneficiano di una morfologia meno corrugata.
I collegamenti fra i diversi comuni e con il capoluogo, sono rappresentati da strade, dalla
manutenzione carente, che seguendo la naturale conformazione del terreno, si presentano spesso
tortuose, e che possono facilmente, in inverno, venire interrotte da frane e smottamenti, per le
piogge torrenziali che si verificano.
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Il territorio, estendendosi da altitudini prossime al livello del mare (oasi dell’Angitola), fino a quasi
1000 metri (Monte Coppari), presenta una grande variabilità dal punto di vista botanico, in
particolare per quanto riguarda le specie erbacee ed arbustive. L’abbondante piovosità che
caratterizza, soprattutto, le zone tirreniche calabresi garantisce, inoltre, la diffusione di questa ricca
vegetazione. Molto interessante è anche il manto boschivo, sviluppatosi, soprattutto, in seguito alle
opere di rimboschimento avviate già negli anni sessanta, che hanno trasformato le zone di montagna
in estese foreste di pini, abeti, faggi, ontani e castagni.
Nella parte collinare prevale la macchia mediterranea, caratterizzata da alberi e arbusti come il
leccio, il nocciolo, la quercia, il corbezzolo, l’orniello, la robinia, il sambuco, il lentisco, il sorbo, il
mirto e piante come le canne, il tagliamani (u vutumu), la ginestra, ecc.
Nella zona più bassa, in prossimità dei corsi delle fiumare e del lago Angitola, predomina il pioppo,
l’ontano nero, il salice, la roverella.
Il territorio, seppur non adeguatamente sfruttato, nell’area collinare è particolarmente vocato alla
coltivazione dell’ulivo, che assicura un olio di buona qualità.
Tante zone, purtroppo, sono oggi quasi del tutto abbandonate e lasciate ai pascoli, mentre
producevano, in passato, importanti quantità di frumento e di mais che, assieme all’olio ed ad altri
prodotti agricoli (fichi secchi, arachidi, ecc) garantivano il soddisfacimento di buona parte delle
necessità alimentari degli abitanti, sia attraverso il loro consumo, sia attraverso gli scambi che, fino
a poco tempo fa, si effettuavano con altre zone limitrofe. L’economia di questi comuni era, infatti,
un tempo basata sull’agricoltura, sull’allevamento, sullo sfruttamento dei boschi e sull’artigianato.
Il distacco dalle campagne e dalle attività legate alla terra, è stato determinato pure dal fenomeno
migratorio, che ha intaccato e indebolito fortemente le nostre comunità.
Il sistema produttivo di questi centri, basato, appunto, in passato, su attività boschive, pastorali,
agricole ed artigianali, di recente si sta aprendo al terziario, settore, che ha conosciuto l’espansione
più significativa (commercio, pubblico impiego, manutenzione del territorio, servizi di vario tipo)
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Altro settore che crea lavoro è l’edilizia, considerato che impiega numerose persone, fra cui tanti
giovani.
Nei comuni di Monterosso e Capistrano, diversi abitanti lavorano presso l’azienda “Tonno Callipo”
che rappresenta insieme ad attività legate alla lavorazione del legname, una delle pochissime realtà
industriali delle nostre zone.
Alcuni giovani sono impiegati come “lavoratori socialmente utili”, a disposizione delle
Amministrazioni Comunali dei diversi paesi del territorio.
Molte sono, purtroppo, le persone, costrette a vivere di assistenzialismo, beneficiando delle pensioni
di anzianità o di invalidità, dei loro congiunti.
Il fenomeno sociale più allarmante è, infatti, la disoccupazione, che raggiunge fra i più giovani
valori percentuali decisamente alti.
Le bellezze naturalistiche e le caratteristiche climatiche invidiabili del territorio, potrebbero
rappresentare il volano per lo sviluppo economico, soprattutto dal punto di vista turistico, ma la
mancanza di volontà e capacità politica e l’assenza di un diffuso rispetto per l’ambiente, ne
impediscono una sua adeguata valorizzazione.
In quest’ultimo periodo si è assistito, poi, ad un fenomeno inconsueto per le nostre zone:
l’immigrazione di individui, provenienti da diverse parti del mondo in cerca di lavoro. Si tratta,
soprattutto, di rumeni, bulgari, africani, sudamericani, che, pongono ulteriori problemi legati alla
loro integrazione, ma che possono rappresentare un’ulteriore risorsa sul piano culturale e lavorativo
(anche per le attività umili o a favore delle persone più svantaggiate che sono disposti a svolgere).
Per quanto attiene alle strutture e alle iniziative di carattere sociale, il nostro ambiente, pur
risultando abbastanza eterogeneo, non è povero di stimoli. Sul territorio sono presenti centri
sportivi, sale gioco, associazioni di vario tipo (musicali, Pro Loco, protezione civile, ecc.),
parrocchie e, a Monterosso, il museo della civiltà contadina ed artigiana, e si realizzano interessanti
manifestazioni culturali (come il convegno medico di San Nicola da Crissa) che rappresentano
significative occasioni di arricchimento, di socializzazione e di svago, anche se non sempre
vengono adeguatamente sfruttate e valorizzate dagli abitanti.
La scuola, pertanto, risulta la maggiore “forza” d’interesse per un elevato numero di allievi. Le
famiglie di questi alunni si mostrano generalmente interessate all’ambiente scolastico dei loro figli,
anche se, le esigenze di tutti i giorni, le portano a volte ad allontanarsi o a sottovalutare il delicato
processo formativo che interessa i loro figli. Alla scuola in generale e ai docenti in particolare
spetta, pertanto, il compito di formare gli alunni e di ampliarne gli orizzonti conoscitivi.
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ANALISI AMBIENTALE DEL COMUNE DI MONTEROSSO CALABRO
Panorama di Monterosso
Monterosso Calabro è un piccolo centro dell’entroterra
vibonese che sorge su due collinette e si eleva ad un’altitudine
di 270 metri circa sul livello del mare.
Profilo storicoL’abitato è definito da una maglia urbana di derivazione
medievale, delimitato da possenti muraglioni e con un nucleo
centrale costituito da un agglomerato di abitazioni a bastione,
alte e strette, costruite a gradinate (con interessanti soluzioni architettoniche e urbanistiche),
addossate l’una all’altra e affacciate sulle caratteristiche vie (vinièdji, strade strettissime) a spirale,
culminanti nel Rione Capana, ove, ancor oggi si può ammirare (in buono stato di conservazione) la
Torre dell’orologio pubblico.
Le sue origini non sono ancora note, fu comunque casale della Baronia di Castelmonardo, sotto la
famiglia dei Trezze e poi appartenne alla famiglia dei Pignatelli di Monteleone (in seguito,
rinominata Vibo Valentia, nome originario dell’antico municipio romano), dal 1528 fino
all’emanazione delle leggi eversive della feudalità (1806).
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Il paese si può suddividere, sotto il profilo storico, in tre rioni principali: la Capana (nucleo
abitativo originario), il Borgo (la zona più bassa) e il Monastero (la zona ubicata più in alto). Venne
quasi interamente distrutto dal terremoto del 1783 e ricostruito nello stesso sito.
L’ordinamento amministrativo disposto dal Generale Championnet al tempo della Repubblica
Partenopea (1799), ne faceva un Comune del Cantone di Monteleone.
I Francesi, con una legge del 19 gennaio 1807, lo classificarono come Luogo, ossia Università, del
cosiddetto Governo di Filadelfia.
Col successivo riordino disposto per decreto 4 maggio 1811, istitutivo dei Circondari e dei Comuni,
venne posto a capo di uno di questi ultimi comprendente i Comuni di Filadelfia, Francavilla con
Montesoro, Polia con Poliolo, Capistrano con Nicastrello, S. Nicola da Crissa e Vallelonga.
In seguito, la legge del governo borbonico, 1 maggio 1816, confermava Monterosso a capoluogo di
Circondario, riducendo però la competenza sui Comuni di Capistrano con la frazione Nicastrello, di
San Nicola da Crissa e Vallelonga.
Profilo ambientaleUbicata al centro della Calabria, lungo un crinale della dorsale delle Serre, a circa 300 m sul livello
del mare, all’interno dell’istmo di Catanzaro, ossia nel punto più stretto d’Italia, Monterosso (così
denominata per la colorazione della sua terra a forti tonalità di rosso, composta cioè da argille ad
alta percentuale di ferro) si veniva a trovare lungo una delle vie interne più importanti dell’antichità,
che collegava le colonie magnogreche del mar Jonio con le rispettive subcolonie del Tirreno (in
particolare nell’area di influenza di Locri ed Hipponion).
Il territorio, in parte collinare e in parte montano, comprende un eccezionale patrimonio boschivo
incontaminato e fruibile, per un turismo eco-sostenibile, data la presenza di aree attrezzate destinate
al pic-nic, sentieri ecologici, vecchie mulattiere, punto di avvistamento dei due mari (Tirreno e
Jonio) e ottime acque oligominerali (località Briganta, Parrera e Barone).
Patrimonio culturaleIn piazza Luigi Razza (rione Lonace), su un sacrario in pietra delle Serre, si eleva la Chiesa Matrice
dedicata di Santa Maria del Soccorso. L’edificio originario risale almeno al sec. XV, in seguito, a
causa di una serie di eventi sismici disastrosi abbattutisi in Calabria dal 1500 in avanti, è stato più
volte ristrutturato e, dopo il rovinoso terremoto del 1783, venne riedificato (finanziato interamente
dalla Cassa Sacra).
La struttura si compone di due corpi: il nucleo più antico, su cui si attesta l’imponente campanile, e
la parte più avanzata, di epoca barocca.
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L’interno, con pianta a croce latina, in stile classico, a tre navate, conserva oltre ad un pregevole
soffitto in legno con al centro l’altorilievo dell’Assunzione di Maria (primo ‘900), un imponente
altare settecentesco, in legno laccato, con al centro un artistico tabernacolo su cui poggia la nicchia
centrale contenente la Sacra Effigie della Madonna del Soccorso. Un ciborio marmoreo
rinascimentale, datato 1561, decorato a bassorilievo, con zoccolino modanato e iscritto, pezzo
superstite del corredo parrocchiale della cinquecentesca chiesa parrocchiale.
Oltre a pregevoli statue lignee del sec. XVIII, particolare interesse suscita l’apparato di stucchi
lungo il paramento murario con putti alati tra girali di foglie e fiori, opera di maestranze municipali.
- Nella Chiesa del Rosario, ricostruita anch’essa dopo il 1783, si conserva in buono stato una tela di
Tommaso Martini raffigurante, appunto, la Madonna del S.S. Rosario.
- Fra i pochi ruderi rimasti, si segnalano, la Chiesa dell’Addolorata (meglio conosciuta come
Chiesa di Cunduòlima, piccola pieve sorta al di fuori dell’abitato, ristrutturata dopo il 1783, e
ancora una volta rovinata dal terremoto del 1905), la Porta dei leoni (antica entrata al complesso
monastico dei Carmelitani), la Torre dell’orologio (antica torre di avvistamento del castello), nello
storico rione Capana.
Museo della civiltà contadina e artigiana della Calabria.
Istituito nel 1983 dall’ associazione Pro Loco. dopo un’intensa ricerca di oggetti museali che si è
estesa da Monterosso a Capistrano, San Nicola da Crissa, Polla, Filadelfia, Curinga, Maierato,
Pianopoli, Gagliano, Tiriolo, Crotone, Altomonte, Fra i reperti in esposizione nel Museo di
Monterosso (circa 3.000 pezzi), particolare importanza rivestono i vecchi strumenti di lavoro del
mondo contadino e dell’artigianato che, associati ad un supporto didascalico e ad un apparato
fotografico, consentono, sotto il profilo didattico, una discreta conoscenza della funzione e della
storia degli oggetti in visione. Ospitato presso il Palazzo Amoroso, si articola in sei comparti: lasezione agricola (pressa olearia lignea del XVIII secolo, otri, attrezzi per il lavoro nei campi, il
ciclo dell’olio, matrimoni per procura, la distribuzione del chinino ...); la sezione della tessitura(telai a mano ed arcolai del XIX secolo, mangani. conocchie ...); la sezione della lavorazione dellegno (vecchio tornio settecentesco per la realizzazione di ben 63 diversi manufatti e vari attrezzi
per la produzione di oggetti); la sezione della lavorazione dell’argilla (manufatti in cotto quali:
brocche, vasi, orci, tegole, mattoni ...); la sezione dedicata all’ attività del fabbro (vecchio ed
enorme mantice, la forgia, manufatti in ferro battuto ...);
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la sezione con l’esposizione dei costumi
(custoditi in vetrine, sono esposti vari costumi
tradizionali da donna provenienti da più località
calabresi).
La raccolta museale è ormai divenuta meta
fondamentale di migliaia di visitatori, punto di
attrazione di molti itinerari turistico - culturali della Calabria, tanto da meritare nel 1986 il titolo di
Museo d’Europa (la cerimonia di premiazione si è tenuta ad Eukhuizen, in Olanda, il 26 marzo),
dopo un attento lavoro di selezione fra 60 musei di paesi europei, sotto il patrocinio del Consiglio
d’Europa della giuria internazionale presieduta dal Direttore Generale Aggiunto dell’UNESCO
Richard Hoggart.
Tradizioni popolariFesta della patrona, Santa Maria del Soccorso, prima Domenica di luglio.
Suggestive processioni nel periodo pasquale: Venerdì Santo, processione notturna, con fiaccolata,
Cireneo, Madonna Addolorata e San Giovanni; Sabato Santo, processione di mattina, per tutto il
paese, con Cireneo, “Varia” (con Gesù deposto”, la Madonna Addolorata e San Giovanni. Le due
processioni, in seguito alle nuove disposizioni emanate dal vescovo, da qualche anno, vengono
effettuate insieme, sera del Venerdì Santo.
Nel centro storico si possono ancora osservare, antiche ringhiere in ferro battuto, mensole di balconi
e portali in granito, una serie di figurazioni apotropaiche: mascheroni fittili o litici, orci in terracotta
sui colmi delle abitazioni ...
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Gastronomia e prodotti localiVini locali molto rinomati, a forte gradazione alcolica: “Vinciguerra”, “Zibibbo da Movrèdja” .....
miele di api di acacia, castagno, eucalipto, agrumi, liquirizia, sulla ... melassa di abete ...
La pasta fatta in casa: “Filatiedji” con fagiolini, o con spezzatino di maiale ...
Fra i prodotti locali, trasformati con sapienza tradizionale, particolare riguardo meritano: i pomodori
secchi con all’interno sarde e mentuccia; i fichi secchi infornati con ripieno di noci e bucce di
mandarino; i peperoncini infarciti con mentuccia, sarde, capperi; salumi con finocchio selvatico.
Durante il Carnevale l’immancabile pignolata e i graviuoli (dolci a base di uova, miele di api, miele
di fichi).
Nel passato gli abitanti di tale territorio erano impegnati in prevalenza in attività agricole e
artigianali.
Negli ultimi anni il quadro della situazione è cambiato. Si è verificata una crescita del settore
terziario a scapito dei primi due.
Il reddito pro capite della comunità monterossina si è elevato consentendo un certo confronto con
quanto offre la moderna società tecnologica.
Anche Monterosso ha subito il fenomeno dell’emigrazione che ha determinato tra l’altro un netto
calo demografico della popolazione scolastica. Negli ultimi anni si è registrata, tuttavia,
un’emigrazione di ritorno da parte di alcune famiglie e l’arrivo di stranieri comunitari, soprattutto
donne impegnate in lavori di supporto in ambito domestico.
Sul territorio, anche se insufficienti e non sempre adeguate, sono presenti alcune realtà ricreative e
culturali: associazioni sportive (calcio, palla a volo), associazioni di volontariato operanti nel
sociale, scuola di danza, banda musicale, la Pro-Loco e infine la Parrocchia.
In questo contesto la Scuola deve costituire un’importante opera di raccordo e di consapevolezza ai
fini della formazione di un’armonica personalità dei ragazzi.
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ANALISI AMBIENTALE COMUNE DI CAPISTRANO
Panorama di Capistrano
Il centro abitato di Capistrano si è costituito intorno all’Abbazia di Santa Maria, fondata dai Monaci
Basiliani, provenienti dalla Sicilia, tra la fine del IX e l’inizio del X secolo. Il paese, Casale di
Rocca Angitola, fu quasi distrutto dai Saraceni nel 950; sotto la dominazione Angioina, fu feudo dei
conti d’Arena e nel 1276 contava appena 343 abitanti. Ceduto, per breve periodo, alla Certosa di
Serra San Bruno, fu asservito, come facente parte dello Stato di Mileto, prima ai Sanseverino, poi ai
Mendola e infine ai Sylva sino al 1807, anno in cui fu abolita la feudalità. Fu quasi raso al suolo dal
terremoto del 28/03/1783. Il centro abitato (360 mt s.l.m.) è situato alle falde del Monte Coppari
(961 mt s.l.m.), da cui ha origine il Fiume Angitola. Lo stesso fiume, alimentato da torrenti e
“fiumare” dei tre paesi (Capistrano, Monterosso e San Nicola) dà il nome al Lago artificiale (Zona
umida internazionale) e poi sfocia nel Mar Tirreno. Capistrano è circondata da macchia
mediterranea e da estese coltivazioni di olivo (una delle principali fonti di reddito); possiede un
discreto patrimonio boschivo montano incontaminato e godibile per la presenza di aree attrezzate e
sorgenti d’acqua oligominerale. L’emigrazione, purtroppo, incide ancora sul piccolo centro rurale
dove, peraltro, è rilevante il fenomeno della disoccupazione. I giovani, finito il Corso di Studi
(Diploma e Laurea) emigrano al Nord. La forza lavoro presente in Capistrano è operante
prevalentemente nel settore dei servizi pubblici (Uffici e Scuole) e nell’A. F. O. R; poche le Ditte
individuali che operano nell’edilizia. L’ Artigianato è quasi assente. Unica risorsa, in Agricoltura, è
la produzione di olio a livello privato e la, sempre apprezzabile, coltivazione dell’orto ad uso
familiare.
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Fra le aggregazioni sociali importante rilevanza hanno l’Associazione Musicale “San Francesco di
Paola”, la Società Polisportiva Capistranese e i Volontari della Protezione Civile e L’Associazione
di volontari per la raccolta del sangue dell’AVIS.
Il Comune contribuisce al mantenimento e alla crescita di dette Associazioni mettendo a
disposizione, in maniera gratuita, i locali e relativi servizi. Menzione particolare merita la
Parrocchia, poiché svolge ruolo di primaria importanza: Parroco e Catechisti sono sicuro punto di
riferimento per incontri, animazione, gite ed escursioni. Capistrano presenta una struttura scolastica
adeguata; gli edifici godono di ampi spazi esterni che consentono la pratica di attività ginnico -
sportive. Il campo sportivo e i vari “campetti” sono sfruttati anche dai paesi viciniori.
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ANALISI AMBIENTALE COMUNE di SAN NICOLA da CRISSA
Panorama di San Nicolada Crissa
L’abitato del comune di San Nicola da Crissa, in provincia di Vibo Valentia, si trova adagiato sui
contrafforti sud-occidentali delle Serre calabresi, porzione della dorsale appenninica intermedia tra
la Sila e l’Aspromonte, digradante verso il Mar Tirreno. È addossato alla scarpata di un ampio
pianoro, dominato dal Monte Cucco (958 m) e fa parte del bacino idrografico del fiume Angitola, di
cui sono affluenti diversi corsi d’acqua, per lo più a carattere torrentizio, che scorrono attraverso il
territorio del comune. Sono attraversati da detti torrenti i due valloni che delimitano l’abitato: sul
lato nord-est il torrente Fellà, sul lato sud-ovest il torrente Dorìco, su cui domina il colle di
Gianferrante, prospiciente il nucleo più antico del paese. Il centro è posto ad un’altitudine di 500
metri s.l.m., anche se tra la parte inferiore e quella superiore si riscontra un forte dislivello
altimetrico, a causa della condizione geomorfologica del luogo. L’abitato è circondato da vasti
boschi di conifere, di faggio, di leccio e di castagno; a valle si stendono ampi uliveti. L’origine del
paese è verosimilmente da far risalire ad un insediamento di monaci italo - greci (comunemente
detti basiliani) tra il VII e il IX sec.; la sua stessa denominazione testimonia la derivazione dalla
vicinanza di un sito ecclesiastico. Una consolidata tradizione storica vuole che esso sia stato,
nell’alto Medioevo, dipendente dalla Terra di Rocca Angitola, ora distrutta, situata presso la foce
dell’omonimo fiume; ma sembra che già dal XII sec. esso sia ricaduto nella giurisdizione della
vicina Vallelonga. È, comunque, dal legame con “la Rocca” che il paese deriva il suo nome
odierno: infatti, in considerazione della tradizione (non molto fondata storicamente) secondo cui
Rocca Angitola sarebbe stata l’erede della città magnogreca di Crissa, dopo l’unità d’Italia27
l’amministrazione del tempo intese assumere per il comune la denominazione di “San Nicola di
Crissa” (poi trasformato in “da Crissa”). Il paese seguì nei secoli le vicende di Vallelonga,
capoluogo feudale, nell’avvicendamento delle varie famiglie che lo possedettero; tra queste si
possono ricordare i Caraffa, i De Gaeta e i Castiglione Morelli. Conobbe un’intensa vita religiosa,
grazie soprattutto all’esistenza di tre confraternite laicali (fondate tra Sei e Settecento), che peraltro
vissero anche periodi di forte contrasto, di cui risentì l’intera comunità. Diede i natali a diversi
personaggi illustri nell’ambito civile ed ecclesiastico, tra cui si ricordano il sacerdote e
giureconsulto Giovanni Giacomo Martini, grazie a cui fu impiantata in paese la prima tipografia
della provincia di Calabria Ultra (1635) ed il vescovo di San Marco Argentano Antonio Papa (sec.
XVII), nonché Antonio e Graziano Garcea, che parteciparono all’epopea garibaldina. Attualmente il
comune conta circa 1.500 residenti; dalla cifra vanno detratti quanti, pur iscritti all’anagrafe,
dimorano abitualmente fuori dal paese per ragioni di studio e di lavoro. È molto alta la percentuale
di anziani. La popolazione si è ridotta ai livelli attuali in conseguenza di un forte moto migratorio,
che, dopo le prime ondate risalenti alla fine dell’Ottocento e ai primi del Novecento (dirette
soprattutto negli Stati Uniti), ha praticamente spopolato il paese negli anni Cinquanta - Sessanta (in
questo caso la meta è stata prevalentemente il Canada): si calcoli che nel censimento del 1951 il
comune registrava 4.576 abitanti. Il flusso migratorio non si è arrestato, anche se attualmente è
prevalentemente diretto verso l’Italia del Nord. Si registra, peraltro, un fenomeno di immigrazione,
particolarmente dall’Est europeo (Romania), con l’arrivo di una comunità in prevalenza di giovani –
alcune decine – impiegati nell’edilizia (per la parte maschile) e nell’attività di collaborazione
familiare (per la parte femminile). Nel passato l’economia si basava essenzialmente sull’agricoltura;
oggi resta solo la raccolta delle olive, una buona produzione di olio e la coltivazione orticola per uso
familiare. I settori economici in cui gravita la popolazione attiva sono quindi essenzialmente quelli
legati ai servizi (impiego pubblico, professioni intellettuali). Attive alcune imprese edili
(generalmente di piccole dimensioni) ed imprese artigiane a livello individuale (es. falegnami).
Esistono in paese alcuni circoli culturali e ricreativi, tra cui si ricordano l’ARCI ed il C. C. A. R.
Essi offrono alla gioventù un punto di aggregazione e di ritrovo e, particolarmente nel periodo
estivo, organizzano importanti occasioni di socializzazione e promozione culturale (tornei sportivi,
scuole di musica, compagnie teatrali). Dal punto di vista delle attività culturali, oltre all’impegno
dei predetti circoli, occorre ricordare le iniziative promosse o patrocinate dall’amministrazione
comunale, tra cui si ricorda un appuntamento estivo annuale di incontro con gli emigrati, in cui si
propongono tematiche culturali; le attività della parrocchia, sotto il cui patrocinio insieme a quello
del comune, si celebra annualmente (nei primi giorni di agosto) un convegno medico di notevole
spessore e grande richiamo; le iniziative delle confraternite religiose; attive anche sul piano della
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cultura (la confraternita del Crocifisso ha dato inizio da quest’ anno ad una serie di incontri su
tematiche interessanti la storia e la società calabrese, con la partecipazione di prestigiose
personalità). Anche le rappresentanze locali dei partiti politici promuovono occasionalmente
conferenze e dibattiti. Da ricordare, infine, la pubblicazione di un periodico locale intitolato “La
Barcunata”, di grande interesse per quanto attiene alla materia della storia, delle tradizioni e del
costume paesano. Ai bambini e agli adolescenti l’ambiente extrascolastico non offre iniziative
mirate, fatta eccezione per l’oratorio collegato alla parrocchia, che, grazie all’impegno di un certo
numero di volontari, assicura durante l’anno alcune ore di animazione domenicale e all’inizio del
periodo estivo il GREST, consistente in due settimane di animazione, con giochi, escursioni,
proiezioni cinematografiche, attività teatrali etc.
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ANALISI AMBIENTALE DEL COMUNE DI VALLELONGA
Panorama di Vallelonga
Vallelonga è un comune di 703 abitanti della provincia di
Vibo Valentia. Si trova a 25 km a sud-est del capoluogo, sul versante tirrenico delle Serre. Sorta
dalle macerie della bizantina Nicefora e saccheggiata più volte dai saraceni, appartenne alla nobile
famiglia dei Castiglione - Morelli.
Fra i principali luoghi visitati dai turisti vi sono:
- la Basilica - Santuario della Madonna di Monserrato, il cui culto è molto sentito nella zona e attira
ogni anno migliaia di pellegrini;
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- il monumento ai caduti della Grande Guerra, in prossimità del quale, è possibile ammirare un
suggestivo panorama e, nelle terse serate estive, il profilo e l'attività vulcanica dell'isola di
Stromboli; la fontana de "Lu Palumbaru", posta a pochi metri della casa signorile dei Marchesi
Castiglione Morelli;
- la fontana de "Lu Ceramidu",
situata in località Faggeta, immersa completamente nel verde e sovrastata da magnifici faggi,
sotto la cui ombra ci si può fermare per la più classica delle scampagnate e beneficiare dell'aria
salubre e frizzante del luogo.
Innumerevoli sono, inoltre, i percorsi naturalistici, realizzati per effettuare piacevoli e rilassanti
escursioni tra i boschi.
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Cenni storici
Il 5 febbraio 1783 un violento sisma colpì la zona. L’epicentro del terremoto fu individuato in
prossimità di Soriano Calabro, a est di Monteleone (odierna Vibo Valentia), tra le colline del Poro e
la boscosa catena montuosa delle Serre.
In questa area, nella profonda valle dove scorre la fiumara Mésima, sorgeva un piccolo borgo di
nome Vallelonga, ricostruito, in seguito all’evento tellurico, molto più in alto, in un pianoro tra i
monti Mazzucolo e Cucco, dove si trova ancora oggi. In occasione del terremoto, gli abitanti del
paese, terrorizzati, si riversarono fuori dalle loro abitazioni e si incamminarono in processione verso
il santuario della Madonna di Monserrato, posto in prossimità della cima del monte. Il percorso in
salita consentiva un'ampia visuale del vecchio abitato e i fedeli assistettero, così, agli effetti di una
seconda scossa sismica, più forte e devastante della prima. Il sottostante paese, infatti, fu
completamente distrutto e gli abitanti sarebbero rimasti sepolti sotto le rovine delle proprie case, se
non avessero partecipato a questa iniziativa di carattere religioso. L'episodio, attribuito dal popolo
alla protezione divina, fu salutato come prodigioso e portò al trasferimento della parrocchia vicino
al santuario. Oggi, dell’antico borgo non esiste altro che il nome Vallelonga, che si è voluto
conservare a memoria dell'avvenimento.
Dal punto di vista naturalistico, il territorio è ricco di boschi e presenta un’ampia biodiversità: si
passa da specie mediterranee e collinari, a una vegetazione tipicamente di montagna. Tra i rilievi
principali sono degni di nota il M. Mazzucolo (942 m)
Monte Mazzucolo
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e il M. Cucco. (959 m), che seppur non molto elevati, sono ugualmente piacevoli da osservare
per il verde che li ricopre.
Monte Cucco
La vicinanza dei mari Tirreno e Ionio favorisce un microclima fresco, caratterizzato da una grande
inversione termica che determina lo sviluppo di una vegetazione di montagna a quote molto basse,
per le nostre latitudini.
Gli inverni sono moderatamente freddi e piovosi fino a 600 metri, ancora più freddi e caratterizzati
da abbondanti gelate ad altitudini superiori. .
L'estate è calda ovunque, anche se al di sopra dei 700 metri, i 30 gradi si superano molto di rado. In
generale: fino a 600 metri si ha un clima tipicamente mediterraneo, oltre i 600 metri, un clima
temperato fresco di tipo appenninico, un clima molto umido nelle zone più alte.
È presente una faggeta che riveste i versanti occidentali e settentrionali di Monte Cucco (Faggeta di
Monte Cucco).
Altre specie vegetali che popolano questa zona delle Serre sono: il leccio (fino a 600 metri),
l'abete bianco (dai 750 metri in su), il castagno e, anche se meno frequente, il pino laricio.
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ANALISI AMBIENTALE DEL COMUNE DI PIZZONI
Panorama di Pizzoni
La comunità di Pizzoni conta, oggi, circa 1300 residenti, ma in realtà gli abitanti sono in numero
inferiore. La superficie del suo territorio è di 23,23 kmq e si trova a 280 m sul livello del mare.
L’abitato dista 23 km da Vibo Valentia, 6 Km da Soriano Calabro e solo 1,5 Km da Vazzano.
Il paese, edificato in una valle, sotto l’altopiano delle Serre, è esposto al sole ed è attraversato da
due fiumi: il Trivio e il Cerasia.
La sua fondazione, da parte di alcuni abitanti di Pizzo Calabro, risale probabilmente intorno
all’anno 1000, ma reperti riferibili all’età greca che vi sono stati ritrovati, fanno pensare a
un’origine più antica.
Pizzoni è stato distrutto e ricostruito più volte in seguito a violenti terremoti.
Il paese possiede quattro chiese, nelle quali si svolgono regolarmente funzioni religiose; tre di loro
sono piccole pievi, sembrano cappelle e contengono quadri del settecento, una croce in lamina
d’argento, la statua in legno della Madonna delle Grazie, che taluni attribuiscono al Saggini, altri al
napoletano Mancini.
La chiesetta della Madonna del Rosario, situata nel rione San Basilio, era collegata al convento di
San Domenico di Soriano Calabro, ma la comunicazione con questo monastero è stata interrotta
anche essa in seguito ad un evento sismico.
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Il paese nel 1599 ha ospitato nel convento di San Basilio un noto personaggio: Tommaso
Campanella, ma è stato anche luogo di nascita di Domenico Sacchinelli, meglio conosciuto come lo
scrittore Abate Sacchinelli.
L’economia del comune è basata principalmente sull’agricoltura. Si produce: olio, vino, formaggio,
ricotta. Un tempo si praticava la coltivazione del lino, l’allevamento del baco da seta e si
realizzavano carta, derivati del ferro, mattoni. Oggi, purtroppo, tutte queste attività sono scomparse
a causa della forte emigrazione.
Sul territorio troviamo due oleifici, negozi alimentari, piccole aziende agricole ed edilizie, dei
baun “ pub”.
Il paese è dotato di un ufficio postale, una farmacia, un campo sportivo, un campo da tennis, parchi
pubblici, una palestra, una biblioteca comunale ed è anche servito dal “ Bibliobus” attivato dalla
provincia. La cittadina, purtroppo, è priva di sala cinematografica e di un circolo ricreativo.
L’edificio scolastico è stato costruito negli anni 70; si tratta di un prefabbricato, per l’epoca
all’avanguardia, poiché dotato di palestra e di teatro. In quel periodo serviva ad ospitare i numerosi
alunni della scuola media, mentre oggi, accoglie anche i bambini della scuola primaria. Non lontano
dalla “Scuola Media”, troviamo la Scuola dell’Infanzia, di costruzione più recente.
Pizzoni fa parte della Comunità Montana dell’alto Mesima ed è poco distante dai presidi ospedalieri
di Soriano Calabro, di Serra San Bruno e di Vibo Valentia.
Le tradizioni popolari locali sono ancora importanti, ma si tende a modificare alcuni usi e costumi.
Tuttavia, da qualche anno, la Pro-Loco si impegna a mantenere le antiche consuetudini e organizza
diverse manifestazioni con lo scopo di valorizzarle agli occhi delle nuove generazioni.
Sul piano sociale, si osserva, purtroppo, un significativo decremento demografico, a causa della
riduzione della natalità e dell’allontanamento dei giovani dal paese, costretti a cercare altrove
adeguate possibilità di studio e di occupazione. Tutto questo contribuisce, inoltre, ad un continuo
invecchiamento della popolazione.
Le famiglie che rimangono e vivono sul territorio sono attente alla crescita dei figli e si dimostrano
disponibili alla collaborazione con la scuola. Tale istituzione rappresenta, quindi, in linea di
massima, l’unica agenzia capace di promuovere stimoli culturali all’interno della comunità, perché
costituisce il vero importante luogo dove i preadolescenti possono acquisire una conoscenza
approfondita delle necessità del territorio in cui vivono, avendo così l’opportunità di diventare in
futuro elementi propositivi per la crescita e lo sviluppo di questa realtà.
Sul piano socio-culturale non mancano peculiarità e tratti distintivi di questo ambiente, tuttavia, i
ragazzi vivono ormai gli effetti della trasformazione in atto con tutte le conseguenti contraddizioni,
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compreso il fenomeno dell’immigrazione. Si rileva, infatti, in questi ultimi anni, la presenza di
stranieri, soprattutto extra-comunitari che, comunque, si stanno impegnando nel difficile processo di
integrazione, e stanno, per fortuna, trovando la solidarietà da parte della comunità.
Pertanto, nell’azione didattica, si cercherà di tenere conto anche delle diversità culturali e religiose
di cui gli attuali alunni sono portatori.
Le famiglie, nella quasi totalità, fanno grande affidamento nell’operato della scuola, dimostrando
consenso in merito alle scelte valoriali di questa istituzione, pur non trascurando le offerte delle
altre agenzie educative presenti sul territorio come la parrocchia.
In genere, le condizioni economiche sono adeguate a condurre una vita sociale dignitosa e serena,
ma esistono ancora casi di famiglie con reali difficoltà finanziarie.
Il gruppo sociale di provenienza degli alunni è vario, ma è prevalente il ceto impiegatizio ed
operaio.
Nell’ambito del programma amministrativo rivolto alla formazione civica dei bambini e delle
bambine, delle ragazze e dei ragazzi ed al fine di favorirne un’ idonea crescita socio - culturale,
nella piena e naturale consapevolezza dei diritti e dei doveri verso le istituzioni e verso le comunità,
è stato istituito a Pizzoni, il “ Consiglio Comunale dei ragazzi “.
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ANALISI AMBIENTALE DEL COMUNE DI VAZZANO
Panorama di Vazzano
Vazzano, centro agricolo del versante tirrenico delle Serre, si sviluppa su un dosso tra due vallate
del fiume Scornari. Il territorio confina con i comuni di Filogaso, Pizzoni, San Nicola da Crissa,
Sant’Onofrio, Simbario, Soriano Calabro, Stefanaconi e Vallelonga.
Il paese è situato nella provincia di Vibo Valentia e dista 27 km dal capoluogo.
Oggi conta 1.231 abitanti ed ha una superficie di 19,9 chilometri per una densità abitativa di 61,86
abitanti per chilometro quadrato. Sorge a 357 metri sopra il livello del mare e la sua fondazione è
attribuita ai superstiti dell’antica Subsicinum che si rifugiarono in questi luoghi per scampare al
flagello della malaria.
E’ stato casale di Vallelonga dal Medio Evo fino a storia abbastanza recente.
Oggi, decimato dall’emigrazione, è un centro agricolo dedito alla produzione di cereali, ortaggi, uva
da vino, olive e allevamento del bestiame.
Il Comune di Vazzano ha fatto registrare nel censimento del 1991 una popolazione pari a 1309
abitanti, mentre in quello del 2001 i residenti si sono ridotti a 1.231 unità, evidenziando così, in un
decennio, una diminuzione percentuale pari al 5,96%.
Gli abitanti sono distribuiti in 481 nuclei familiari con una media per nucleo familiare di 2,56
componenti.
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Il municipio è sito in piazza Cav. Fuscà dotato di una Biblioteca che contiene 3.159 libri, 2 tipi di
giornali e 20 video cassette. Aperta da lunedì a sabato dalle 9.00 alle 12.00 e il martedì dalle ore
16.00 alle 19.00. All’interno della stessa è possibile usufruire di informazioni bibliografiche,
prestito di libri e realizzazione di fotocopie.
Nelle stanze attigue alla biblioteca, è possibile visitare l’Antiquarium civico, istituito
dall’Amministrazione comunale per raccogliere i materiali di scavo provenienti dalla località di
Belforte, paese distrutto dal terremoto del 1783.
Vazzano, come Belforte, apparteneva al distretto di Santa Barbara, ed era legata a questo borgo da
motivi commerciali e di lavoro; dopo il terremoto accolse i superstiti di tale comunità ed ereditò un
battistero in granito locale, resti di colonne marmoree, indumenti ed oggetti sacri e due campane di
bronzo, che una volta fuse e ricostruite, sono state collocate sul campanile della chiesa matrice.
I reperti sono stati catalogati dalla Sovrintendenza Archeologica della Calabria e fanno bella mostra
di sé nelle eleganti bacheche del museo.
Questo è dotato di 300 pezzi ed osserva il seguente orario di apertura: da lunedì a venerdì dalle ore
8.00 alle ore 14.00, martedì e giovedì, oltre all’orario antimeridiano, anche dalle ore 15,30 alle
18,30.
Vazzano in passato ebbe cittadini illustri:
- i fratelli Ferdinando e Ludovico Mandarano, entrambi vescovi ed oratori sacri, ai quali il comune
ha dedicato due vie del paese;
- padre Francesco Conciatore, anch’egli famoso predicatore, che visse presso la corte dei Borboni a
Napoli, dove morì e suo fratello, il farmacista Conciatore, che esercitò a Vazzano nei primi anni del secolo
scorso.
Oggi il paese è poco abitato a causa dell’emigrazione e
dell’allontanamento dei giovani per motivi di studio, ma si
ripopola in estate, soprattutto in occasione della festa in onore
di San Francesco di Paola. Anche gli emigrati che vivono
lontano, in questo periodo dell’anno, avvertono più forte la
necessità di un ritorno, per rivedere familiari, parenti e amici, e
per godere delle antiche tradizioni paesane.
Il secolare culto nei confronti del patrono della Calabria richiama, nel piccolo centro di Vazzano, un
consistente numero di fedeli, nel giorno in cui la statua sfila
per le vie del paese. In suo onore, nel 1987 è stato edificato,
grazie alla generosità e alla collaborazione della popolazione
locale, un chiostro con al centro una statua bronzea del Santo.
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Ricerche effettuate da un attivo gruppo di studenti locali, tra gli ingialliti fogli dell’archivio
parrocchiale, hanno mostrato come tale devozione sia remota. Si ha notizia, infatti, che già nel 1630
c’era, nella chiesa di San Nicola, un altare dedicato a San Francesco, e che nel 1634 si era
cominciato a battezzare con il nome di Francesco molti bambini nati a Vazzano, evidentemente
sulla spinta di quella venerazione che andava intensificandosi in Calabria man mano che si
diffondeva la fama dell’umile monaco divenuto consigliere e confidente del potente Re di Francia
Luigi XI.
Durante l’anno, si riprende la vita di sempre, i ragazzi frequentano la scuola dell’obbligo e
trascorrono il tempo libero praticando dello sport nell’unica palestra del paese o nell’Associazione
calcio istituita diversi anni or sono.
Diverse persone partecipano alle attività della Pro-Loco e delle altre associazioni di volontariato
(Arcobaleno, AFI), che contribuiscono a mantenere vive le tradizioni, la solidarietà e i valori della
famiglia.
Il paese possiede due chiese, la chiesa di San Francesco e la chiesa di San Nicola, ristrutturata ed
arricchita da un mosaico, opera di un noto artista albanese.
Le famiglie sono molto attente nel trasferire ai figli i valori cristiani e collaborano attivamente con
la scuola e la parrocchia affinché ciò avvenga.
Le condizioni economiche della gente che vive in paese sono adeguate a condurre una vita serena,
anche se esistono ancora casi di famiglie con reali difficoltà finanziarie.
Il ceto sociale è prevalentemente impiegatizio e operaio, pochi sono i liberi professionisti.
Il paese è dotato di un ufficio postale, di una farmacia, di una caserma dei carabinieri, di esercizi
commerciali, pizzerie, bar, pub e panificio, palestra, asilo nido, scuola dell’infanzia, scuola primaria
e secondaria di primo grado.
Esistono in paese bravi artigiani dai quali è possibile apprendere il mestiere, indispensabile oggi,
per inserirsi nel difficile mondo del lavoro.
Nell’ambito del programma amministrativo rivolto alla formazione civica delle bambine e dei
bambini, delle ragazze e dei ragazzi ed al fine di favorire una idonea crescita socio-culturale dei
giovani, nella piena e naturale consapevolezza dei diritti e dei doveri verso le istituzioni e verso la
comunità, è stato istituito a Vazzano, il “Consiglio Comunale dei ragazzi”.
Vazzano rappresenta un’isola felice, un paese da prendere come modello, abitato da gente onesta
che ha cura del suo passato e del posto in cui vive e guarda al futuro con ottimismo.
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ANALISI AMBIENTALE DEL COMUNE DI SIMBARIO
Panorama di Simbario
Simbario è un piccolo centro agricolo del versante jonico delle Serre Calabresi, situato nell’alta
valle dell’Ancinale, attaccato a Spadola e a Brognaturo. Il paese occupa una posizione geografica
invidiabile: si trova, infatti, in mezzo ad un'ampia vallata circondata da monti, ad un'altezza di circa
780 metri sopra il livello del mare, in posizione equidistante fra il mar Tirreno e lo Jonio.
Immediatamente fuori dal centro abitato, scorre il fiume Ancinale. Il territorio è ricco di una
vegetazione di tipo forestale, caratterizzata da: castagni, carpini, querce e ciliegi selvatici, con
presenza del faggio e dell'abete bianco. E’ uno dei paesi che la Certosa di Serra possedeva a titolo di
baronia feudale con tutti i beni mobili, immobili e la servitù della gleba. Modesto casale di Spadola,
ne condivise le sorti. Nel corso del Seicento, fu ceduta al monastero di San Domenico di Soriano
Calabro, sotto la cui giurisdizione rimase fino all’arrivo dei francesi. Un avvenimento importante
del XVII secolo, soprattutto di notevole significato religioso, fu, appunto, il passaggio di Simbario
dal Patrimonio della Maestà Cattolica di Filippo IV, a cui apparteneva fin dal 1650, ai Padri
Domenicani del Convento di Soriano nel 1667, ovviamente dietro pagamento di una cospicua
somma. Questo transito accrebbe ulteriormente la potenza economica e fondiaria di tale Istituzione
religiosa. Il passaggio non ha lasciato alcun rimpianto nel popolo, dal momento che i feudatari laici
erano oppressori e voraci. Al contrario, il Priore - Conte di Soriano amministrava i suoi sudditi con
saggezza e senza opprimerli con gravami fiscali e offriva anche una quotidiana assistenza materiale
e spirituale a tutti i poveri che bussavano alla porta del convento.
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Distrutta dal terremoto della seconda metà del XVIII secolo, Simbario venne, in seguito,
completamente ricostruita. Acquistò l’autonomia amministrativa col decreto napoleonico del 1811,
istitutivo dei comuni e dei circondari. Annessa al Regno d’Italia, insieme al resto della regione,
partecipò alle successive vicende nazionali e internazionali.
Tra i monumenti del suo patrimonio storico-architettonico
figurano: la chiesa parrocchiale della Trasfigurazione di
nostro Signore, di origini seicentesche, rifatta dopo il
sisma del Settecento, e le chiese dell’Addolorata e della
Madonna delle Grazie. La chiesa parrocchiale, cui si
accede mediante una gradinata rettangolare, presenta una
facciata alleggerita da paraste e da motivi decorativi. Di
gradevole aspetto è anche la torre campanaria,
caratterizzata da una pianta quadrata e coronata da colonnine. Al suo interno si conservano alcune
statue professionali.
La festa principale, in onore di San Rocco, si svolge
la seconda domenica di agosto, unitamente ad una
fiera locale. In questa occasione, ha luogo la sagra de
"li vuti di Santu Roccu", con la degustazione di
prodotti gastronomici tipici.
La terza domenica di luglio ricorre la festa
della Madonna delle Grazie, mentre la
seconda domenica di settembre, quella della
Madonna Addolorata.
Nel secolo scorso, anche Simbario assistette
al dramma umano e sociale che ha colpito
tutto il Sud Italia: l’Emigrazione.
Centinaia di persone sono partite, in cerca di lavoro, per l’America nel primo novecento, mentre
l’esodo del secondo dopoguerra fu caratterizzato da un numero, ancora più cospicuo di cittadini, per
la gran parte giovanissimi, diretti verso la Francia, la Svizzera, la Germania e il Canada. In
considerazione di ciò, la popolazione, che a metà del secolo era di circa tremila anime, si è41
assottigliata, con il trascorrere degli anni, in maniera drammatica, riducendosi oggi a 1000 abitanti
circa. Tutto questo anche in seguito al trasferimento di molti giovani, negli anni settanta, al Nord
Italia, prima per motivi di studio e poi di lavoro..
E' un paese che ha unito il suo nome in maniera indissolubile alle due località vicine: Spadola e
Brognaturo. Da questo stretto legame, è nato, infatti, il celebre proverbio: “ Brignaturi, Spatula e
Zimbarìu catta nu pagghiareriu e li mpittau”.
L'economia della comunità è legata allo sfruttamento dei boschi e all’allevamento di bovini e suini.
L’agricoltura, che una volta era il settore economico principale, ha ora un carattere prevalentemente
familiare e di sussistenza. Tale attività agricola produce, soprattutto, patate, fagioli e ortaggi vari.
ANALISI AMBIENTALE DEL COMUNE DI SPADOLA
Panorama di Spadola
All'interno della meravigliosa terra di Calabria, e precisamente tra l'imponente massiccio della Sila
e quello dell'Aspromonte, si trova, ridente e tranquillo, l'Altopiano delle Serre, un tratto
dell'Appennino Calabro, perennemente verdeggiante di abeti giganteschi, pini e ombrosi faggi e
ricco di fresche e pure acque salutari.
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Nella parte settentrionale di questo ampio
pianoro è situata la cittadina di Spadola, un
piccolo e antico borgo, caratterizzato dalla
varietà dei colori circostanti, dall'azzurro del
cielo e da una collina che era e rimane il faro
di religiosità per il paese, le cui case si
aggrappano alle sue falde. Visto da lontano,
Spadola, con le viuzze che si insinuano tra
vecchi muri muschiati dall'umido e le nuove
costruzioni che si aprono con ampio respiro nella zona pianeggiante, si mostra all'occhio del
visitatore solo quando è nei pressi dell'abitato.
Le origini del borgo risalgono al periodo medievale. Il primo documento storico certo, tutt'ora
esistente, è infatti del 1093, anno in cui il Conte Ruggero il normanno, assegnò al certosino San
Bruno per la vita eremitica, un pezzo di territorio nel selvoso pianoro delle Serre. Spadola, era
allora, l'unico paese dell'intero altopiano e perfino nei registri della cancelleria Angioina del 1276
(Archivio di Stato di Napoli), risultava, ancora, il solo centro abitato, il solo casale censito della
zona. Non esistevano Serra San Bruno, Simbario, Brognaturo, Cardinale, Torre e Chiaravalle. Sulla
sommità della collina, dove venne inalberata intorno al 500 d.C. la Croce di Gesù, era presente fin
dai tempi dei colonizzatori greci e romani, un'ara dedicata al culto della dea Minerva.
Sotto l’amministrazione dei certosini, Spadola registrò una crescita economica, grazie al
miglioramento delle attività agricole, allo sviluppo dell’artigianato e all’impianto di una ferriera,
gestita dal fratello del noto Ettore Fieramosca della sfida di Barletta. Nel Trecento, sotto il regno di
Roberto d’Angiò e della regina Giovanna I, fu abbandonata dalla popolazione, la quale, per non
pagare le ingenti tasse, preferì rifugiarsi nelle foreste circostanti, fino a quando i sovrani, per
intercessione dell’abate della Certosa, non condonarono il debito fiscale. Divenuta in seguito
pertinenza della contea di Soriano Calabro, fece parte dei feudi dei Ravaschieri, dei Caracciolo, dei
Dioco e infine degli Ubaldini. Il decreto francese del 1811, istitutivo dei comuni e dei circondari, la
inserì nel comprensorio serrese. Annessa al Regno d’Italia, partecipò alle successive vicende
nazionali e internazionali. Nel 1806 il re, Gioacchino Murat, emanò lo sciagurato ordine col quale,
tra le altre Comunità religiose, venne soppressa anche la "Prelatura Nullius" della Certosa di Serra.
Spadola allora, uscendo da quella giurisdizione concessa otto secoli prima dal Conte Ruggero,
divenne Università e fu annessa per la parte spirituale alla diocesi di Gerace.
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Il nome del paese pare derivi dal latino "ex palude" poiché il fiume Ancinale, sfociando allora in
questo pianoro con acque più copiose, andava a sbattere contro la parte rocciosa a Sud della collina,
raggirandola quasi completamente. Il corso d’acqua, la cui corrente veniva in questo tratto
rallentata, rendeva paludose le terre intorno, lasciando isolata e sicura da pericoli la sola collina.
Secondo altri studiosi, il nome Spadola, ha a che vedere con le spade. Al tempo della venuta di San
Bruno, infatti, a Spadola (Spatula), era già attiva una ferriera, che produceva anche armi da punta e
da taglio. Nel territorio furono, inoltre, ritrovate attraverso degli scavi numerose spade.
E’ il comune demograficamente più piccolo
della provincia di Vibo Valentia, quasi attaccato
senza soluzione di continuità ai centri vicini di
Brognaturo e Simbario. E’ posizionato sul
versante jonico delle Serre, nella conca dell’alta
valle dell’Ancinale. Presenta i caratteri di un
tipico insediamento di alta collina, caratterizzato
da un’economia silvo - pastorale che fornisce in
primo luogo prodotti del bosco e del sottobosco,
patate, allevamento, e solo in minor misura prodotti agricoli come cereali e frutta.
Interessanti da visitare: la chiesa di Santa Maria della Minerva, la chiesetta dell’Addolorata e la
chiesa ottocentesca di San Nicola da Bari, contenente importanti opere d’arte. In località Fontanella,
San Nicola, Fonte Vecchia e Talau, sono presenti, inoltre,
sorgenti di acqua oligo-minerale.
Oggi Spadola è ancora una piccola, tranquilla comunità, le
cui case, anche se più numerose di allora, continuano ad
aggrapparsi alle falde di quella collina che rimane un faro di
religiosità. Nel decennio 1958 - 68 ha sofferto anche essa, il
fenomeno dell'esodo dalle campagne e mentre altrove il
canto dei contadini venne sostituito dal rumore di moderne
macchine agricole, in queste zone invece le terre furono
completamente abbandonate. A poco a poco, però, la psicosi
dell'esodo ad ogni costo, come fatto ineluttabile per
assicurarsi un tenore di vita più dignitoso, si è andata
esaurendo. Quelli che sono rimasti hanno potuto beneficiare di condizioni di vita non disprezzabili
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per la ripresa del piccolo commercio, dell'artigianato e soprattutto per l'afflusso delle tante
sovvenzioni assistenziali. La campagna tuttavia, anche se non è più l'elemento fondamentale della
vita del paese per i beni che produceva, è rimasta tale almeno per il verde con cui circonda ancora
l'antica collina. L'industria boschiva e la relativa lavorazione del legno qui sono ovviamente
predominanti sulle altre attività, e annoverano fin dai tempi antichi molte segherie che hanno dato il
nome all'altopiano. Esiste, inoltre, una produzione artigianale di sculture in legno e in granito
locale.
ANALISI AMBIENTALE DEL COMUNE DI BROGNATURO
Panorama di Brognaturo
Brognaturo è posto ad un'altitudine di 750 metri sul livello del mare, in una posizione geografica
"strategica" a cavallo tra i due mari, e offre l'opportunità di raggiungere la costa jonica, come pure
quella tirrenica in poco più di mezz’ora.
L’abitato sorge in fondo alla valle, sulla destra del fiume Ancinale e si trova ai piedi delle pendici
del Monte Tramazza, a circa 30 Km dal capoluogo Vibo Valentia, sulla statale 110.
Il paese di Brognaturo non ha origine molto antica perché non se ne rinviene traccia alcuna nelle
carte Normanne, Sveve ed Angioine. Non è nominato tra i casali tassati dal Giustiziariato di
Calabria del 1276. L’unica citazione, peraltro sommaria, è presente all’interno di un diploma del
Conte Ruggero (il Normanno), datato intorno alla fine del XII secolo. Da qui si evince che
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Brognaturo probabilmente deriva da un antico paese, posto sui monti circostanti, di denominazione
greca : “Brondismenon”, i cui abitanti solo molto tempo dopo scesero a valle e diedero origine
all’attuale Brognaturo. Se ne trova, comunque, memoria in un documento del periodo Aragonese e
precisamente nel “lieber visitationis d’Athanase Chalkeopulos” (1457-1458) dal quale si rileva
l’esistenza del casale di Brognaturo, che, secondo
alcuni, doveva esistere da tempi ben più antichi,
pur non avendo sufficiente autonomia socio-
economica per essere annoverato tra i casali
tassati.
A proposito dell’origine etimologica del nome,
un’altra ipotesi “storica”, prende in considerazione la provenienza dal vocabolo dialettale
“Brogna”: una specie di corno in uso presso i pastori per richiamare il gregge. Ipotesi suffragata
anche da alcune note storiche del vescovo Mons. Bruno Tedeschi da Serra San Bruno che descrive
Brognaturo come un paese molto antico formato in origine da massari e mandriani.
Già casale della baronia di Santa Caterina, nel 1535, fu venduto col “jus redimendi” (diritto di
riscatto) da Giovan Francesco Coclubet ultimo conte e primo marchese di Arena, a Giovan Battista
Suriano di Monteleone (l’attuale Vibo Valentia) il quale, il 12 luglio del medesimo anno, lo
restituiva al venditore, anche se con gravi difficoltà.
Egli infatti, lo aveva, nel frattempo, venduto per 500 ducati a Ferrante Carafa, Conte di Soriano e
Duca di Nocera, che, a sua volta, sempre con il diritto di riscatto, lo aveva venduto a Giovan
Battista Raveschieri. Dal 1629 al 1641 fu dei Passarelli, da Catanzaro, quindi dei Sersale, da Stilo,
fino al 1660, quando passò a Paolo de Santis, che lo tenne fino al 1679, anno in cui ne fece
donazione al Convento di S. Domenico di Soriano, nel cui dominio rimase fino all’eversione della
feudalità.
I terremoti del 1783 e del 1905 provocarono notevoli danni.
Per l’ordinamento amministrativo francese del 1806 divenne un Luogo del Governo di Serra; la
legge istitutiva dei Comuni, emanata dai Francesi nel 1811, lo riconobbe tale, incluso nel
Circondario di Serra, allora istituito, nel dipartimento della Sagra.
Come gli altri due centri vicini, il paese è ricco di risorse forestali ed agricole, ed è dedito alla
produzione di legname, frutta e cereali. È praticata la pastorizia, con allevamenti consistenti di
ovini e caprini, con il cui latte si producono dei latticini di buona qualità. Brognaturo è celebre per
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la qualità della sua radica, che consente la fabbricazione di autentiche pipe d’autore apprezzate da
stimatori di tutto il mondo, realizzate prima dal mastro Domenico Greci e oggi dal figlio Vincenzo.
Questi commissiona ai ciccaioli le radici migliori, le seleziona, le mette a stagionare e, infine le
lavora con metodi tradizionali, ma con disegni moderni, frutto della sua vena artistica. Le più
celebri sono quelle cosiddette ad occhio di pernice o fiammate.
La festa patronale è dedicata alla madonna della Consolazione e si svolge
la prima domenica di settembre, preceduta da una fiera che dura per ben
tre giorni.
I siti di interesse storico, culturale e artistico a Brognaturo sono
rappresentati:
- dalla Chiesa di Santa Maria
della Consolazione, ove è
ancora conservato il gruppo statuario marmoreo
rinascimentale raffigurante l’Annunciazione, opera
dell’artista G.B. Mazzola;
- dal Palazzo Tiani, qualificato documento di architettura
civile con cortile interno ed entrata attraverso un
imponente arco, realizzato con pietra granitica locale,
testimonianza della vocazione artistica della zona, dovuta alla presenza di abili artigiani;
Le associazioni che operano per la valorizzazione del territorio ricordiamo: Brognaturo nel cuore,
Proloco, Ass. Musicale ONLUS “ Maria SS. della Consolazione”
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ORGANIGRAMMA DELL’ISTITUTO
DIRIGENTEprof.ssa Eleonora Rombolà
COLLABORATORIDEL DIRIGENTE
ins. Albanese Maria Antoniettains. Barbieri Maria Teresaprof. Salerno Giuseppe
AREAORGANIZZATIVA
EAMMINISTRATIVA
DSGA
Caloiero Pietro
AREAEDUCATIVA
EDIDATTICA
CONSIGLIODI
ISTITUTO
PERSONALECOORDINATORI
D’ISTITUTOAMMINISTRATIVOsig.ra Concetta Ceravolosig.ra Teresa Ceravolosig. Giuseppe Iozzosig.ra Enza Maiolosig. Ciro Villamaina
COLLEGIODEI
DOCENTI
FIDUCIARI
FUNZIONI CONSIGLIO DI
DIPLESSO
STRUMENTALI PERSONALEAUSILIARIO
CLASSE, DIINTERCLASSE E DI
INTERSEZIONE
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RESPONSABILI DI PLESSO SCUOLA INFANZIA (prot. n. 5405/FP del 28/09/2015)
PLESSO ORDINE DI SCUOLA
DOCENTE
MONTEROSSO CAL. INFANZIA DONATO ANGELA ROSINA
CAPISTRANO INFANZIA TROMBY PATRIZIA CARMEN
SAN NICOLA DA CR. INFANZIA FRANZE’ MICHELINA
VALLELONGA INFANZIA RUGGIERO MARIA
PIZZONI INFANZIA PASCALI TERESA
VAZZANO INFANZIA TIGANI STELLA
SIMBARIO INFANZIA DE FRANCESCO ANNA
BROGNATURO INFANZIA RIZZO MARIA CONCETTA
SPADOLA INFANZIA FEDERICO MARIA TERESA
RESPONSABILI DI PLESSO SCUOLA PRIMARIA (prot. n. 5406/FP del 28/09/2015)
PLESSO ORDINE DI SCUOLA
DOCENTE
MONTEROSSO CAL. PRIMARIA MAIO CARMELO
CAPISTRANO PRIMARIA SERRAO ANTONIETTA
SAN NICOLA DA CR. PRIMARIA CARNOVALE MARIA ASSUNTA
VALLELONGA PRIMARIA SCATURCHIO DOMENICA
PIZZONI PRIMARIA CURCIO NICOLA
VAZZANO PRIMARIA COSTA AURELIA GIOCONDA
SIMBARIO PRIMARIA VALENTE CATERINA MARIA
BROGNATURO PRIMARIA TINO ROSA
SPADOLA PRIMARIA GALATI ANNA
RESPONSABILI DI PLESSO SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO
(prot. n. 5411/FP del 28/09/2015)
PLESSO ORDINE DI SCUOLA
DOCENTE
MONTEROSSO CAL. SEC. I GRADO NIGIDO VINCENZO
CAPISTRANO SEC. I GRADO FEBBRARO BIANCA ANNA MARIA
SAN NICOLA DA CR. SEC. I GRADO VALENTE CATERINA
PIZZONI SEC. I GRADO DE MARCO MARIA ROSA
VAZZANO SEC. I GRADO DE FINA MIMMA
SPADOLA SEC. I GRADO TASSONE RITA ANTONIA
FUNZIONI STRUMENTALI
AREE INDIVIDUATE
( Verbale C.d.D. N. 2 DEL 09/09/2015)
DOCENTI FF.SS.
( Verbale C.d.D. N. 3 DEL 25/09/2015)
ESTREMI INCARICO
AREA 1 :
GESTIONE POF E AUTOVALUTAZIONE
NIGIDO VINCENZO
FEBBRARO BIANCA A.M.
PROT.N. 5397/FP DEL 28/09/2015
AREA 2:
SUPPORTO ALUNNI E FAMIGLIE - INCLUSIONE
SCATURCHIO CELESTE
CONDELLO MICHELA
PROT.N. 5398/FP DEL 28/09/2015
AREA 3:
SITO WEB – COMUNICAZIONE INTERNA – SUPPORTO ATTIVITA’ DOCENTI
BORELLI ORESTE
FERA VITTORIO
PROT.N. 5399/FP DEL 28/09/2015
AREA 4:
ORIENTAMENTO / CONTINUITA’ - VISITE DI ISTRUZIONE
MARCIANO ENRICHETTA
RUGGIERO MARIA
PROT.N. 5400/FP DEL 28/09/2015
AREA 5:
PROGETTUALITA’ E PROGETTAZIONE
SALERNO GIUSEPPE
BARBIERI MARIA TERESA
PROT.N. 5401/FP DEL 28/09/2015
RSU D’ISTITUTO
Iozzo Giuseppe
Maiolo Enza
RAPPRESENTANTE LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RSPP)
CONSIGLIO D’ISTITUTO
Componente Docenti Componente Genitori Componente A.T.A.
Cugliari Vito Ceravolo Angelina
Lombardo RosarioDe Marco Maria Rosa Cosentino Lorenzo
Galati Anna Crispino Giuseppe
Scaturchio Domenica Iannella Angela
Scrivo Maria Concetta Macrì Domenico
Martino Rosario PasqualeTassone Maria Rita Nardi Rosetta
Valente Caterina Salerno Giuseppe
Scidà Loredana
COMPITI FUNZIONI STRUMENTALI
Area 1 - Gestione P.O.F. / AUTOVALUTAZIONE - Predisposizione ed informatizzazione del materiale per l’aggiornamento del POF; Promozione e visibilità POF sul territorio (collaborazione con la F.S. sito web) Gestione delle attività programmate nel POF; Monitoraggio e valutazione delle attività del POF (in collaborazione con i docenti delle
altre funzioni strumentali ); Verifica attenta e puntuale del percorso seguito da questa Istituzione Scolastica al fine di
migliorare la produttività e la qualità della sua Offerta Formativa, ma anche per apprezzare le proprie risorse e potenzialità;
Elaborazione, in collaborazione con il Referente per il raccordo didattico, del PTOF; Coordinamento documentazione pedagogica e didattica; Distribuzione materiale didattico; Costruzione di strumenti per la valutazione degli alunni Costruzione di strumenti per l’autovalutazione d’Istituto Promozione dell’idea di autovalutazione e autoanalisi d’Istituto Costruzione di strumenti per la raccolta dati; Partecipare alle riunioni di staff per il coordinamento delle attività; Collaborazione con il D.S.; Collaborazione con gli uffici amministrativi per i relativi adempimenti;
prof.ssa Febbraro Biancaprof. Nigido Vincenzo
Area 2 – Supporto alunni e famiglie – inclusione
Organizzazione del comodato d'uso libri e strumenti musicali, referenti distribuzione e ritiro; Monitoraggio frequenza alunni scuola primaria e scuola secondaria di I grado;
Supporto al lavoro dei docenti per le comunicazioni scuola-famiglia;
Programmazione e organizzazione di conferenze e incontri per studenti e famiglie su tematiche adolescenziali;
Coordinamento e monitoraggio organizzazione progettuale orientata alle pluriclassi;
Supporto ad alunni in gravi condizioni di disagio e a rischio di dispersione e/o insuccesso scolastico;
Progettazione attività area a rischio; Rapporti con gli enti territoriali per i BES e DSA; Sensibilizzare i docenti in merito alle tematiche specifiche sui DSA e BES, supportare i
consigli di classe, in cui vi siano alunni con DSA o allievi BES, favorire la relazione con le famiglie;
Curare la predisposizione, organizzazione e gestione di un piano di attività innovative e integrative del curricolo per il benessere degli allievi con bisogni educativi speciali;
Collaborare alla redazione del Piano Annuale per l’Inclusività in base alla Direttiva 27 dicembre 2012 e alla C.M. n. 8/2013;
Coordinamento con il GIO d'istituto e con il GOSP. Ins. Condello Michela
Ins. Scaturchio Celeste
Area 3 – SITO WEB – comunicazione interna – supporto attività docenti
Implementare sito internet istituzionale della scuola “.gov.it” secondo le disposizioni dettate dal DLgs 33/2013 Agenzia per l’Italia Digitale;
Pubblicazione entro il 31 marzo, ai sensi dell’art.9 comma 7 del DL 18 ottobre 2012, n. 179, gli obiettivi di accessibilità relativi all’anno solare in corso;
Realizzare locandine, avvisi, materiale di propaganda per eventi e occasioni specifiche per fare conoscere l’istituto e le sue attività al territorio;
Predisporre una newsletter elettronica mensile da inviare al personale della scuola e da pubblicare nel sito web;
Gestire contatti elettronici e l’account predisposto; aggiornamento della mailing list con integrazione/cancellazione degli indirizzi di posta
elettronica; Gestire il DATABASE dell’area riservata; Attivare e gestire l’ACCOUNT YOUTUBE – pubblicazione di video; Predisporre e distribuire al personale docente e ATA le password per l'accesso all’area
riservata del sito web della scuola; Inserire nell’area riservata circolari,comunicazioni e materiali utili; Dismissione di materiali obsoleti del sito e aggiornamento; Aggiornamento costante della sezione AREA GENITORI ( orario di ricevimento dei
docenti di scuola primaria e secondaria, ricevimenti collegiali scuola-famiglia …); Notizie flash nel settore NEWS; Pubblicazione del POF; Pubblicazione di documenti aggiornati in ACCOUNTABILITY (piano annuale,
rendicontazione, valutazione invalsi, VSQ…); Ricerca e raccolta di lavori, attività, eventi e materiali dei tre ordini di scuola; Trasferimento in elettronico e pubblicazione di recensioni giornalistiche e di foto
riguardanti attività didattiche, curricolari e non laboratoriali o di progetto, manifestazioni scolastiche e culturali della nostra scuola in modalità Rassegna Stampa Web;
Produzione personale di foto e video durante eventi e manifestazioni; Raccolta e masterizzazione in DVD di video ,di foto e di materiali prodotti;Pubblicazione MONITORAGGI invalsi e ministeriali; Intrattenere rapporti con la stampa in stretta collaborazione con la Ds e lo staff di
presidenza; Promuovere rapporti con il territorio in tema di ambiente, sicurezza , servizi, beni
culturali ed artistici; Promuovere iniziative di raccordo tra le diverse presenze istituzionali del territorio.
prof. Borelli Oresteprof.Fera Vittorio
Area 4 – Orientamento – Continuita’ – Visite di istruzione.
Stesura e coordinamento progetto di accoglienza; Progetto continuità finalizzato ad attività con gli alunni degli altri ordini di scuola e
all’informazione alle famiglie;
Orientamento per l’iscrizione agli Istituti Superiori-Licei destinato alle classi terze della Secondaria di 1° grado;
Rapporti e contatti con i vari Istituti-Licei che intendono promuovere la loro istituzione scolastica;
Elaborazione dei “Risultati a distanza” nei successivi 2 anni dall’uscita degli alunni ovvero la raccolta ed elaborazione di dati relativi al profitto ed alla condotta degli alunni nei vari Istituti-Licei Superiori;
Organizzazione e logistica delle visite d’istruzione di tutti i tre ordini sia in orario curricolare che di uno o più giorni;
Preparazione preventivi, contatti con le agenzie viaggi per definire nel dettaglio le visite d’istruzione e le gite di più giorni.
prof.ssa Marciano Enrichettaprof.ssa RuggieroMaria
Area 5 – Progettualità e Progettazione. Coordinamento e realizzazione attività di progettazione per la realizzazione di
progetti formativi d’intesa con enti e istituzioni esterne, nonché con altre scuole in rete. Monitoraggio siti istituzionali. Quotidiana ricognizione avvisi e note MIUR Progettazione PON – POR – FESR
prof. Salerno Giuseppe ins. Barbieri Maria Teresa
POLAZIONE SCOLASTICA A. S. 2015 – 2016
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SCUOLA DELL’ INFANZIASEDE TOTALE
ALUNNISEZIONI ALUNNI
DIVERSAMENTE ABILIBrognaturo 18 1
Capistrano 23 1
Monterosso Calabro 37 2
Pizzoni 18 1
San Nicola da Crissa 31 2
Simbario 31 2 1H (Sez. 1^)1H (Sez. 11^)
Spadola 23 1
Vallelonga 19 1
Vazzano 37 2
SCUOLA PRIMARIASEDE TOTALE
ALUNNICLASSI ALUNNI
DIVERSAMENTE ABILIBrognaturo 59 n. 3 classi
n. 1 pluriclasse1H
Classe 4^
Capistrano 35 2 classe1 pluriclassi
1H(classe 4^)
Monterosso Calabro 56 3 classi1 pluriclasse
Pizzoni 49 3 classi1 pluriclasse
San Nicola da Crissa 59 5 classi 1H (classe. 1^ )1H (classe. 4^ )
Simbario 51 3 classi 1 pluriclasse
Spadola 31 1 classe n.2 pluriclasse
1HClasse 3^
Vallelonga 33 2 pluriclassi(1^ 2^ e 4^)
(3^ 5^)
3H(classe 1^ )( classe 3^)(classe 5^)
Vazzano 37 2 classe1 pluriclasse
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SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO
SEDETOTALEALUNNI CLASSI ALUNNI DIVERSAMENTE
ABILI
Capistrano 14 1 pluriclasse 2H(classe. 2^- 3^)
Monterosso Calabro 42 3 classi 1H( classe 1^)
Pizzoni 41 3
San Nicola da Crissa 18 1 classe1 pluriclasse
Spadola 104 6 n. 1 H3^ B
Vazzano 20 3 classi
Totale generale 886 14
Le NOSTRE SCUOLE
Scuola dell’Infanzia
CAPISTRANOVia Marina,tel. 0963/325094
n.1 sezione - settimana corta
SAN NICOLA DA CRISSAVia della CulturaTel. 0963/73104Sezione Unica - Settimana corta
SIMBARIOVia Dante AlighieriTel. 0963/74040Sezione Unica - Settimana corta
BROGNATUROVia Dei DomenicaniTel 0963/74595Sezione Unica - Settimana corta
MONTEROSSOtel. 0963/325824Via Regina Margherita,n.2 sezioni - settimana corta
VALLELONGAVia Corso UmbertoTel. 0963 76000Sezione Unica - Settimana corta
SPADOLAPiazza IonadiSezione Unica - Settimana corta
VAZZANOVia Cav. FuscàTel. 0963/3580872Sezioni n. 2 - Settimana corta
MONTEROSSOVia Regina Margherita,tel. 0963/325089
n.3 classi – pluriclasse 1 e 3
VALLELONGAVia Corso UmbertoTel 0963 76000n. 2 pluriclassi classi- 1-3 e 2-4-5Settimana corta
SIMBARIOVia Dante AlighieriTel 0963 74040n.4 classi
BROGNATUROPiazza del Popolo, n.1Tel. 0963/ 74093n. 3 classi, 1 pluriclasse 1-3
CAPISTRANOVia Lambruschini,tel. 0963/325396n.1 classi – n. 2 pluriclassi 1-2 e 4-5
SAN NICOLA DA CRISSAVia della CulturaTel 0963 73104n. 5 classiSettimana corta
SPADOLAVia FumatoriTel. 0963/ 74100n. 1 classe, n. 1 pluriclasse 1-2-3-
VAZZANOVia Cav. FuscàTel. 0963/358082n. 1 classe, n. 2 pluriclassi 2-3 e 4-5
CAPISTRANOVia Giovanni Paolo II,tel. 0963/325142classe 2^; classe 3^
SAN NICOLA DA CRISSAVia della Culturatel. 0963/73104
n. 1 classe, n. 1 pluriclasse 2^- 3^
VAZZANO
Piazza Cav. FuscàTel. 0963/358096n. classi 2
MONTEROSSOVia Regina Margherita,tel. 0963/325
089n. 3 classi
SPADOLAVia Roma, 31Tel. 0963/74002n. 6 classi
TEMPO SCUOLA
Scuola dell’Infanzia tempo scuola 40 Ore:
Scuola Primaria:
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PLESSO Orario iniziolezioni
Orario finelezioni
giorni
Monterosso Calabro1 Pluriclasse 4° - 5°Tempo Scuola – 40 Ore
8,30 16,30 Lunedì – Martedì –Giovedì - Venerdì
8,30 12,30 Mercoledì – SabatoMonterosso Cal.Classi 1° - 2°- 4°Tempo Scuola - 30 Ore
8,30 13,30 Lunedì – Sabato
CapistranoTempo Scuola - 40 Ore
8,30 16,30 Da Lunedì a Venerdì
San Nicola da CrissaTempo Scuola – 40 Ore
8,30 16,30 Da Lunedì a Venerdì
Plesso Orario iniziolezioni
Orario terminelezioni
Giorni
Monterosso Cal. 8,30 16,30 Da Lunedì a VenerdìCapistrano 8,30 16,30 Da Lunedì a VenerdìSan Nicola da Crissa 8,30 16,30 Da Lunedì a VenerdìVallelonga 8,30 16,30 Da Lunedì a VenerdìSpadola 8,30 16,30 Da Lunedì a VenerdìBrognaturo 8,30 16,30 Da Lunedì a VenerdìSimbario 8,30 16,30 Da Lunedì a VenerdìPizzoni 8,30 16,30 Da Lunedì a VenerdìVazzano 8,30 16,30 Da Lunedì a Venerdì
Scuola Secondaria di I Grado:
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PLESSO Orario iniziolezioni
Orario finelezioni
giorni
Monterosso CalabroClassi 1°- 2°- 3°Tempo Suola – 30 Ore
8,30 13,30 Da Lunedì a Sabato
Capistrano1 Pluriclasse 1° - 2° - 3°Tempo Suola – 40 Ore
8,15 13,30 Lunedì - Mercoledi Giovedì – - Sabato
8,15 16,15 Martedi - VenerdiSan Nicola da Crissa1 classe 2°1 Pluriclasse 1° - 3°
8,30 13,30 Lunedì - Mercoledi Giovedì – - Sabato
8,30 16,30 Martedì – Venerdì -
Spadola ( Ind. Musicale )2 Corsi: A e B
8,30 13,30 Da Lunedì a Sabato
VallelongaTempo Scuola – 40 Ore
8,30 16,30 Da Lunedì a Venerdì
SpadolaTempo Scuola – 30 Ore
8,30 13,30 Da Lunedì a Sabato
8,30 15,30 Martedì – VenerdìBrognaturoTempo Scuola - 40 Ore
8,30 16,30 Da Lunedì a Venerdì
SimbarioTempo Scuola – 30 Ore
8,30 12,30 Da Lunedì a Sabato
8,30 15,30 Martedì – VenerdìPizzoniTempo Scuola 30 Ore + 3 Mensa
8,30 16,30 Lunedì – Mercoledì -Venerdì
8,30 13,00 Martedì – GiovedìVAZZANOTempo Scuola 30 Ore + 3 Mensa
8,30 16,30 Lunedì – Mercoledì -Venerdì
8,30 13,00 Martedì – Giovedì
QUADRO ORGANICO DOCENTIINFANZIA
COGNOME NOME PLESSO
BARBIERI GIULIANA SIMBARIO
CANNATELLI MARIA VITTORIA SIMBARIO
CAPISTRANO ROSALIA SIMBARIO
DE FRANCESCO ANNA SIMBARIO
DONATO ANGELA ROSINA PLESSO MONTEROSSO CAL.
FAGA ANNA PIZZONI
FEDERICO MARIA TERESA SPADOLA
FIORILLO ROSA
REL. VALLELONGA - CAPISTRANO- SAN NICOLA - MONTEROSSO- VAZZANO - PIZZONI
FRANZE' MICHELINAPLESSO SAN NICOLA DA CRISSA
Tempo Scuola – 30 Ore
Strumento MusicaleSECONDARIA DI PRIMO GRADODI SPADOLA
13,30
13:30
17,30
15:30
Lunedì – Martedì -Mercoledì - GiovedìVenerdì
Pizzoni1 Classe 2°Tempo Scuola 30 Ore
8,20 13,20. Da Lunedì a Sabato
1 Pluriclasse 1° - 3°Tempo Scuola 36 ore
8,20 13,20 Martedì – Giovedì –Venerdì - Sabato
8,20 16,00 Lunedì – Mercoledì -Vazzano1 Classe 1°Tempo scuola 30 ore
8,20 13,20 Luned’ - Sabato
1 classe 3° Tempo scuola 36 ore
8,208,20
13,2016,00
Martedì – Giovedì –Venerdì - SabatoLunedi - MercolediVenerdì - Sabato
GALATI GIOVANNAPLESSO SAN NICOLA DA CRISSA
IENNARELLA MARIA GRAZIA BROGNATURO
LAMBERTI FRANCESCOPLESSO SAN NICOLA DA CRISSA
LAROSA RITAREL . SPADOLA- BROGNATURO- SIMBARIO
LAZZARO IMMACOLATA VAZZANO
MALFARA' ANGELAPLESSO SAN NICOLA DA CRISSA
MALFITANO DOMENICA PLESSO MONTEROSSO CAL.
MAZZARELLA ROSELLA SPADOLA
MESIANO RITA PLESSO CAPISTRANO
PALMIERI SARA PLESSO MONTEROSSO CAL.
PASCALI TERESA PIZZONI
PITIMADA MADDALENA VAZZANO
RIZZO MARIA CONCETTA BROGNATURO
ROMBOLA' MARIA ROSA SIMBARIO
RUGGIERO MARIA PLESSO VALLELONGA
SERVELLO RAFFAELA PLESSO VALLELONGA
STILLITANO CARMELA PLESSO MONTEROSSO CAL.
TIGANI STELLA VAZZANO
TROMBY PATRIZIA CARMEN PLESSO CAPISTRANO
VOCE ROSINA VAZZANO
PRIMARIA
COGNOME NOME PLESSO
ALBANESE MARIA ANTONIETTA MONTEROSSO CAL.
ARENA DOMENICAREL - SAN NICOLA-VAZZANO
ARONE CONCETTA SPADOLA
ARTUSA MARCELLA
LINGUA INGLESE SPADOLA- BROGNATURO SIMBARIO
BARBARA CONSOLATA SIMBARIO
BARBIERI ANNASAN NICOLA - SOSTEGNO
BARBIERI MARIA TERESA PIZZONI
BERTUCCI LUISA SIMBARIO
BERTUCCI MARIA ROSARIA BROGNATURO
BOVA ANNA SAN NICOLA
CAMILLO' MARIANNA VAZZANO
CARNOVALE MARIA ASSUNTA SAN NICOLA
CERAVOLO ANNA MARIA TERESA MONTEROSSO CAL.
CERAVOLO ROSANNA MONTEROSSO CAL.
CILIBERTO PAOLAREL. VALLELONGA - PIZZONI
CONDELLO MICHELAVALLELONGA- SOSTEGNO
CONTARTESE MARIA GRAZIAVALLELONGA- SOSTEGNO
COSENTINO ROSARIA BROGNATURO
COSTA AURELIA GIOCONDA VAZZANO
COSTA MANUELAINGLESE SAN NICOLA MONTEROSSO
COSTANZO GIULIASAN NICOLA - SOSTEGNO
CUNSOLO ROSA PIZZONI
SECONDARIA DI PRIMO GRADOCOGNOME NOME PLESSO SERVIZIO
ANCORA MARIA ROSA SOSTEGNO CAPISTRANO
AIELLO GIOVANNA FRANCESE PIZZONI
ALESSANDRIA ANTONIO ALESSIO ED. FISICA - SAN NICOLA - VAZZANO
ALESSANDRIA MARIA ROSAINGLESE PIZZONI + FRANCESE PIZZONI
BELLISSIMO ROSA MARIA INGLESE CAPISTRANO
BENINCASA DANILA ITALIANO CAPISTRANO- PIZZONI
BORELLI ORESTEREL . - MONTEROSSO -CAPISTRANO- SAN NICOLA
BRUSAMOLINO ANNAITALIANO MONTEROSSO - SAN NICOLA
CALLIPO VERONICA INGLESE SAN NICOLA
CASUSCELLI DANIELA INGLESE VAZZANO
CLEMENTE MARIA STELLA ITALIANO SPADOLA
CORDIANO MARIA TERESA SOSTEGNO SPADOLA
COSTAFRANCESCO ANTONIO TECNICA SPADOLA-MONTEROSSO
CUGLIARI VITO MAT. MONTEROSSO
DAFFINA' STEFANIA REL. PIZZONI - VAZZANO
DE FINA MIMMA ITALIANO VAZZANO
DE MARCO MARIA ROSA MAT. PIZZONI - VAZZANO
DE PASQUALE ANGELINA RITA ITALIANO - PIZZONI
DE VITO CATERINA SOSTEGNO MONTEROSSO
FEBBRARO MARTA MARIA MUSICA SAN NICOLA - CAPISTRANO
FEBBRAROBIANCA ANNA MARIA SOSTEGNO CAPISTRANO
FERA VITTORIO ART. SPADOLA - MONTEROSSO
FERRARO ANTONIO TENICA C. SAN NICOLA
GENTILE TERESA ED. MUSICALE PIZZONI VAZZANO
GRILLO ANNA MARIA INGLESE MONTEROSSO
IDA' ELIZIANA FRANCESE CAPISTRANO
LAGANA' FORTUNATO CHITARRA SPADOLA
LORE' MARTINA ED. FISICA SPADOLA - MONTEROSSO
MACRI'PROSPERO GIULIANO
ED. MUSICALE SPADOLA - MONTEROSSO
MAIDA MARIANO ANTONIO ITALIANO SPADOLA
MARCELLO ANNAMARIA MAT. VAZZANO
MARCIANO ENRICHETTA MAT. SPADOLA
MARCIANO' GESUALDA MAT. SAN NICOLA- CAPISTRANO
MAZZILLO GRAZIA MAT. SPADOLA
MESSINA GIUSEPPEED. ART + ED. TECNICA PIZZONI - VAZZANO
MONTELEONE FERNANDA FRANCESE SPADOLA MONTEROSSO
NIGIDO VINCENZO ITAL. MONTEROSSO
PARAVATI ROSANNA REL. SPADOLA
QUATTROCCHI ANTONIO ED. TEC SAN NICOLA
RAMONDINO MARIA TERESA INGLESE SPADOLA
REPACI ANGELA FRANCESE SAN NICOLA
SALERNO GIUSEPPE CLARINETTO SPADOLA
SANGIULIANO PAOLA PIANOFORTE SPADOLA
SCIDA' VITTORIA ITA. PIZZONI - VAZZANO
SCOPACASA ANGELA ROSA ANNA FLAUTO SPADOLA
SERRATORE VERONICA ED. FISICA CAPISTRANO
SUSANNA CATERINA SANTINA ART. CAPISTRANO
TASSONE RITA ANTONIA ITALIANO SPADOLA
TIGANIMARINA VINCENZINA INGLESE PIZZONI
VALENTE CATERINA ITAL. SAN NICOLA
VENTURA SILVIA ED. FISICA PIZZONI
PERSONALE A.T.A.
COGNOME NOME PLESSO
CALOIERO PIETRO D.S.G.A. - SEDE CENTRALE
CERAVOLO CONCETTINA ASS. AMM.VA - SEDE CENTRALE
CERAVOLO TERESINA ASS. AMM.VA - SEDE CENTRALE
IOZZO GIUSEPPE ASS. AMM.VO - SEDE CENTRALE
MAIOLO CONSOLATA ASS. AMM.VA - SEDE CENTRALE
VILLAMAINA CIRO ASS. AMM.VO - SEDE CENTRALE
ANANIA CELESTINACOLL. SCOL. - Infanzia Monterosso Cal.
ARENA ROSACOLL. SCOL. - Infanzia Monterosso Cal.
ARONE ELENACOLL. SCOL. - PRIMARIA BROGNATURO
BARBARA ANTONINO ROCCO COLL. SCOL. - MEDIA PIZZONI
BELLISSIMO VITOCOLL. SCOL. - Infanzia /Primaria/Sec. I Grado Monterosso Cal.
CARCHIDI BRUNO COLL. SCOL. -INFANZIA SPADOLA
COSENTINONAZZARENO ANTONIO COLL. SCOL. - PRIMARIA SIMBARIO
FOSSELLA SALVATORE COLL. SCOL. - MEDIA SPADOLA
FURLANO GIUSEPPE COLL. SCOL. - MEDIA VAZZANO
GAGLIARDI SALVATORE NICOLA COLL. SCOL. - PRIMARIA SIMBARIO
GALLIPPI GIUSEPPECOLL. SCOL. - Infanzia /Primaria/Sec. I Grado San Nicola da Crissa
IOZZO GRAZIANOCOLL. SCOL. - Primaria/Sec. I Grado Capistrano
LAVECCHIA VINCENZOCOLL. SCOL. - Infanzia /Primaria/Sec. I Grado San Nicola da Crissa
LOMBARDO ROSARIOCOLL. SCOL. - Infanzia /Primaria/Sec. I Grado Monterosso Cal.
MALFARA` LUCIANO COLL. SCOL. - UFFICI
MARTINO VITO COLL. SCOL. - PRIMARIA SPADOLA
MARTINO ROSARIO PASQUALE COLL. SCOL. - Infanzia /Primaria/Sec. I
Grado San Nicola da Crissa
MONARDO DANIELA COLL. SCOL. - UFFICI
MONTELEONE GIUSEPPE COLL. SCOL. - MEDIA PIZZONI
MONTESANO BRUNOCOLL. SCOL. - Infanzia/Primaria Vallelonga
PELAGGI LUCIA RITA COLL. SCOL. - MEDIA SPADOLA
PETROLO PIERINA ANNA COLL. SCOL. - Infanzia Capistrano
RAMONDINO ANTONINOCOLL. SCOL. - INFANZIA/PRIMARIA E MEDIA PIZZONI
SCIDA'DOMENICO ANTONIO MEDIA VAZZANO
TASSONE NICOLA PRIMARIA BROGNATURO
TINO GIUSEPPECOLL. SCOL. - Infanzia /Primaria/Sec. I Grado San Nicola da Crissa
TUCCI GRAZIACOLL. SCOL. - INFANZIA/PRIMARIA BROGNATURO + MEDIA SPADOLA
VALOTTA NATALE ANTONIOCOLL. SCOL. - Primaria/Sec. I Grado Capistrano
PRINCIPI E FINALITA’ CHE GUIDANO L’aZIONE DELL’ISTITUTO
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Acquisizione di abilitàCapacità di applicare conoscenze e di usare know-howper portare a termine compiti e risolvere problemi.Le abilità sono descritte come cognitive (uso del pensierologico, intuitivo o creativo), e pratiche (che implicanol’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali,strumenti).
Acquisizione di conoscenze
Assimilazione di informazioni attraversol’apprendimento. Leconoscenze sono l’insieme di fatti, principi, teorie e pratiche, relative aun settore di studio o di lavoro.
Acquisizione di competenze
Comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche,in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale; le competenze sonodescritte in termini di responsabilità e autonomia.
SAPERE SAPER FARE SAPER ESSERE
Con se stessiper stare bene
Con l’ ambienteCon gli altri
Missione dell’Istituto è l’innalzamento del successo formativo degli allievi, inteso come
conseguimento di un elevato senso civico e di una piena acquisizione/sviluppo di conoscenze,
abilità e competenze. I principi fondamentali di qualità che guidano l’azione educativa sono:
- migliorare i livelli di successo formativo degli alunni;
- migliorare l’Offerta Formativa dell’Istituto;
- garantire un efficace servizio di orientamento personale e scolastico che consenta agli alunni in
uscita dalla scuola secondaria di primo grado di acquisire gli strumenti per orientarsi nella scelta
dei percorsi futuri (un indicatore può essere il successo scolastico degli alunni nei successivi
ordini di scuola);
- favorire una serena convivenza tra tutte le componenti che interagiscono nel sistema formativo,
promuovendo un clima di benessere;
- assicurare al personale i mezzi necessari perché possa svolgere al meglio le proprie funzioni;
- assicurare un’informazione efficiente sull’Offerta Formativa dell’Istituto e sulla normativa
scolastica che interessa gli alunni e le famiglie;
- creare un efficace sistema di comunicazione interna;
- informare e sensibilizzare il territorio attraverso vari tipi di attività (es. sito internet,
manifestazioni,…altro);
- stimolare l’ambiente interno diffondendo una cultura della collaborazione tra i docenti;
- realizzare un miglioramento continuo, anche attraverso il monitoraggio dei processi educativi,
didattici e organizzativi ( vedi Autoanalisi di Istituto) ;
- raggiungere una percentuale sempre maggiore di soddisfazione delle parti interessate;
- impegnarsi in modo da perseguire gli obiettivi previsti in ambito scolastico per gli Stati membri
dall’Unione Europea negli incontri di Lisbona.
STRATEGIA DI LISBONAPer Strategia di Lisbona si intende un programma di riforme economiche approvato a Lisbona dai
Capi di Stato e di Governo dell'Unione Europea nel 2000. Prende il nome, appunto dalla riunione
straordinaria tenutasi a Lisbona nel marzo di questo anno.
Dopo questo incontro viene "istituzionalizzato" il Consiglio Europeo di Primavera, un vertice tra i
Capi di Stato e di Governo da tenersi ogni anno a marzo e focalizzato interamente sui sistemi
economici e sociali.
L'obiettivo espressamente dichiarato era quello di fare dell'Unione la più competitiva e dinamica
economia della conoscenza entro il 2010.
In queste riunioni si sottolineava l’importanza di modernizzare il modello sociale europeo,
investendo nelle risorse umane e creando uno stato sociale attivo mettendo in risalto come, per
realizzare questo passaggio fondamentale, fosse indispensabile adattare i sistemi di istruzione e
formazione alla società della conoscenza, garantire più posti di lavoro e di migliore qualità,
modernizzare la protezione civile e favorire l’integrazione sociale.
La Commissione europea assegnava agli insegnanti il ruolo di protagonisti, esortandoli ad
affrontare quotidianamente, con gli alunni, problematiche sempre più impegnative:
- richiesta di operare in modo efficace in gruppi classe caratterizzati da eterogeneità culturale;
- esigenza di avvalersi delle opportunità offerte dalle tecnologie;
- necessità di rispondere alla domanda d'insegnamento personalizzato;
- bisogno di accompagnare gli alunni verso percorsi autonomi di apprendimento permanente.
Emerge, quindi, come questione centrale nella cooperazione fra Stati membri, la qualità dellaformazione degli insegnanti stessi e le modalità per offrire loro sostegno e riconoscimento.
“Dobbiamo fare in modo che l'UE disponga di insegnanti di qualità elevata se vogliamo che leriforme del sistema scolastico intraprese dagli Stati membri abbiano un esito positivo” ha
dichiarato Ján Figel’, Commissario Europeo per l’istruzione, la formazione, la cultura e i giovani.
Le scuole primaria, secondaria e l’università sono, quindi, chiamate a svolgere una funzione
fondamentale nel soddisfare la richiesta e la necessità di cultura in una società contemporanea che
scopre nella conoscenza la forza prima del suo progresso civile, morale, economico.
Le raccomandazioniSe ci addentriamo nella lettura del testo del 18 dicembre 2006, veniamo alle Cinqueraccomandazioni che precedono il tema centrale della Strategia di Lisbona, ossia le Ottocompetenze chiave.
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Si apre nelle raccomandazioni un panorama di civiltà della conoscenza che poggia su di un
principio fondamentale: l’educazione e l’istruzione continua ( Lifelong learning ) come prassi
naturale per tutti i cittadini dell’Unione, dalla scuola alla pensione, puntando tuttavia sulla prassi
della riconversione e dell’aggiornamento, con un’attenzione sollecita e puntuale nei confronti dei
cittadini in difficoltà:
1. l’apprendimento permanente come risposta alla globalizzazione e al passaggio versoeconomie basate sulla conoscenza;
2. sviluppo di abilità per la società della conoscenza;3. realizzazione di uno spazio europeo dell’apprendimento permanente;4. sviluppare l’apprendimento permanente con un’attenzione particolare per misure attive e
preventive rivolte ai disoccupati e alle persone non attive;5. i livelli di riferimento (che abbiamo precedentemente descritto).
Veniamo ora alla presentazione delle otto competenze chiave: una combinazione di conoscenze,
abilità e attitudini appropriate al contesto – come recita il testo europeo - strumenti fondamentali ed
ineludibili per la realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e
l’occupazione.
Comunicazione nella madrelingua, che è la capacità di esprimere e interpretare concetti, pensieri,
sentimenti, fatti e opinioni in forma sia orale sia scritta (comprensione orale, espressione orale,
comprensione scritta ed espressione scritta) e di interagire adeguatamente e in modo creativo sul
piano linguistico in un’intera gamma di contesti culturali e sociali;
Comunicazione in lingue straniere che, oltre alle principali abilità richieste per la comunicazione
nella madrelingua, richiede anche abilità quali la mediazione e la comprensione interculturale. Il
livello di padronanza dipende da numerosi fattori e dalla capacità di ascoltare, parlare, leggere e
scrivere;
Competenza matematica e competenze di base in campo scientifico e tecnologico. La
competenza matematica è l’abilità di sviluppare e applicare il pensiero matematico per risolvere una
serie di problemi in situazioni quotidiane, ponendo l’accento sugli aspetti del processo, dell’attività
e della conoscenza. Le competenze di base in campo scientifico e tecnologico riguardano la
padronanza, l’uso e l’applicazione di conoscenze e metodologie che spiegano il mondo naturale.
Tali competenze comportano la comprensione dei cambiamenti determinati dall’attività umana e la
consapevolezza della responsabilità di ciascun cittadino;
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Competenza digitale consiste nel saper utilizzare con dimestichezza e spirito critico le tecnologiedella società dell’informazione (TSI) e richiede quindi abilità di base nelle tecnologiedell’informazione e della comunicazione (TIC);
Imparare ad imparare è collegata all’apprendimento, all’abilità di perseverare
nell’apprendimento, di organizzare il proprio apprendimento sia a livello individuale che in gruppo,
a seconda delle proprie necessità, e alla consapevolezza relativa a metodi e opportunità;
Competenze sociali e civiche. Per competenze sociali si intendono competenze personali,
interpersonali e interculturali e tutte le forme di comportamento che consentono alle persone di
partecipare in modo efficace e costruttivo alla vita sociale e lavorativa. La competenza sociale è
collegata al benessere personale e sociale. È essenziale comprendere i codici di comportamento e le
maniere nei diversi ambienti in cui le persone agiscono. La competenza civica e in particolare la
conoscenza di concetti e strutture sociopolitici (democrazia, giustizia, uguaglianza, cittadinanza e
diritti civili) dota le persone degli strumenti per impegnarsi a una partecipazione attiva e
democratica;
Spirito di iniziativa e di imprenditorialità significa saper tradurre le idee in azione. In ciò
rientrano la creatività, l'innovazione e l'assunzione di rischi, come anche la capacità di pianificare e
di gestire progetti per raggiungere obiettivi. L’individuo è consapevole del contesto in cui lavora ed
è in grado di cogliere le opportunità che gli si offrono. È il punto di partenza per acquisire le abilità
e le conoscenze più specifiche di cui hanno bisogno coloro che avviano o contribuiscono ad
un’attività sociale o commerciale. Essa dovrebbe includere la consapevolezza dei valori etici e
promuovere il buon governo;
Consapevolezza ed espressione culturali, che implicano la consapevolezza dell’importanza
dell’espressione creativa di idee, esperienze ed emozioni attraverso un’ampia varietà di mezzi di
comunicazione, compresi la musica, le arti dello spettacolo, la letteratura e le arti visive.
Un quadro generale, che va visto in prima battuta come tale, non distinguendo, non separando e non
graduando.
Se mai si potrebbe partire dalla quinta competenza: imparare ad imparare, che è il metodo, la
tecnica e la filosofia di tutte le competenze dell’Uomo sulla Terra, da quando si è alzato sui due
piedi ed ha incominciato, appunto, ad imparare ad imparare.
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ANALISI DEI BISOGNI E DELLE ASPETTATIVE DELL’UTENZATramite l'osservazione sistematica degli alunni, i rapporti scuola-famiglia, le risposte alle indagini
statistiche proposte a genitori e alunni, negli anni appena trascorsi, si sono individuati, nel territorio,
i seguenti bisogni formativi e le seguenti aspettative dell’utenza:
- essere riconosciuti come persone, uniche e
irripetibili;
- trovare un ambiente accogliente, sereno e
motivante, dove sentirsi rispettato e dove trovano
senso emozioni, vissuti, esigenze degli allievi;
- sentirsi valorizzati nelle proprie potenzialità, come
pure compresi e aiutati nelle proprie difficoltà di
apprendimento;
- avvertire, quindi, la percezione di essere sempre gratificati ed incoraggiati;
- essere aiutati ad accrescere la motivazione allo studio e all’impegno;
- disporre di educatori preparati, non solo sul piano didattico e cognitivo, ma anche dal punto
di vista psico-pedagogico, che sappiano essere punti di riferimento significativi nel proprio
percorso di crescita;
- avere modelli chiari, coerenti e il più possibile convergenti;
- essere aiutati nella conoscenza di se stessi e nella gestione delle proprie emozioni;
- avere tempi e spazi per sviluppare la relazione con gli altri;
- socializzare e sperimentare realtà ed esperienze diverse, per conquistare sicurezza e
autonomia;
- acquisire valori sociali e morali, che promuovano, attraverso il rispetto della diversità anche
culturale, la convivenza democratica;
- vivere in ambienti, quindi, nei quali non si abbia paura delle differenze, ma che offrano
occasioni di incontro con culture e realtà diverse;
- usufruire di un tempo scuola adeguato ai ritmi odierni della vita sociale e familiare;
- sentirsi maggiormente coinvolti nella scelta e nell’organizzazione delle attività didattiche;
- avere opportunità di confronto, di condivisione di obiettivi, di collaborazione e
compartecipazione con gli operatori scolastici;
- vivere esperienze interessanti e significative di apprendimento nell’ambito scolastico, anche
attraverso uscite didattiche, viaggi d’istruzione, visite guidate.
71
- percepire la scuola come un’istituzione che collabori, non solo con le famiglie, ma anche
con gli enti, le agenzie educative del territorio, altre istituzioni scolastiche per garantire una
gestione partecipata e integrata e per favorire l’attuazione di attività progettuali di ampio
respiro;
- disporre di offerta formativa diversificata, che
preveda anche la realizzazione di corsi in orario
extracurricolare, onde soddisfare le proprie
necessità e i propri interessi (corsi di recupero,
corsi di musica, di informatica, attività
sportive)
- essere ascoltati e sentirsi aiutati nell’affrontare
le problematiche adolescenziali, in modo da vivere con la maggiore serenità possibile
questo delicato periodo della propria esistenza;
- poter acquisire un solido bagaglio culturale e una preparazione accurata, in modo da
proseguire gli studi;
- fare propri gli strumenti operativi e progettuali onde pervenire ad una maturazione personale
che consenta di operare scelte consapevoli e responsabili;
- costruire una immagine positiva di sé anche ai fini dell’orientamento;
- acquisire una forte sensibilità nei confronti del nostro patrimonio naturalistico;
- affrontare e studiare i problemi del territorio, sia dal punto sociale che ambientale, per
partecipare attivamente al progresso della realtà in cui si vive.
72
LE RISPOSTE DELLA SCUOLA E L’IMPEGNO DEI DOCENTI
“…Quando miss Horkput ci faceva lezione, ciparlava delle stelle, della velocità della luce, delmoto molecolare.…Ci parlava di tutte queste cose, ma non erasoltanto di questo che ci parlava.Ci comunicava il suo personale stupore, cirendeva complici della sua meraviglia.”(da “Una mente a due dimensioni” J. Bruner)
“Sono passati gli anni,uno si è dimenticato a che velocità viaggia laluce, quali sono i nomi delle costellazioni,MAquel tipo di esperienza, quell’imprinting umanoricevuto a contatto con una persona che sastupirsi, che è in ricerca, quello non lodimentica più.Questo è il linguaggio dell’educazione.L’educatore è il primo mediatoredidattico.”(da “I cieli della scuola” Italo -Fiorin)
La nostra scuola “ attenta ai bisogni ”, si impegnerà a
rispondere alle esigenze che emergono dall’analisi
dell’ambiente in cui opera, attraverso:
- prima di tutto, l’entusiasmo e l’impegno nei confrontidella conoscenza e dell’ insegnamento da parte deidocenti;
- la realizzazione di un luogo adeguato alle norme di
sicurezza, previste dalle leggi nazionali ed europee;
- l’attuazione di tutte le forme di controllo tese a garantire l’incolumità degli allievi e di tutto il
personale della scuola;
73
- l’attenzione alla qualità degli ambienti scolastici e la promozione di contesti di apprendimento
accoglienti, stimolanti e motivanti;
- la condivisione di valori e comportamenti educativi;
- l’ adeguamento dei tempi dell’insegnamento, dei contenuti, delle attività e delle strategie sulla base
delle necessità e degli interessi degli alunni, anche di quelli più svantaggiati;
- l’utilizzo di metodologie didattiche che prevedano l’impiego delle nuove tecnologie;
- l’alleggerimento dei contenuti ( quanto) a favore dei processi ( come);
- l’ utilizzo di forme di flessibilità metodologico - didattica, che prevedano l’attuazione di percorsi
quanto più possibile individualizzati;
- l’attenzione verso gli allievi che evidenziano bisogni educativi speciali;
- la conoscenza delle modalità di apprendimento di ciascuno;
- il riconoscimento e la valorizzazione delle diverse intelligenze, con conseguente promozione delle
potenzialità individuali, anche ai fini dell’orientamento;
- l’ eventuale attivazione di percorsi progettuali anche con il ricorso ad esperti esterni finalizzati alla
prevenzione dell’insuccesso scolastico, al recupero al potenziamento formativo;
- l’attuazione di attività laboratoriali curricolari ed extra curricolari;
- la realizzazione di corsi di pratica strumentale;
- l’ utilizzo delle risorse professionali, strutturali, finanziarie a
disposizione della scuola;
- la realizzazione di corsi di formazione per gli insegnanti, in
modo da disporre di personale educativo sempre più preparato ed
aggiornato sul piano cognitivo, didattico e pedagogico, come
pure riguardo alle nuove tecnologie;
- l’attivazione di specifici progetti di ampliamento dell’offerta
formativa anche in rete con altre scuole;
- l’attuazione di forme di collaborazione ed interscambio con il territorio e le altre agenzie
formative;
Per soddisfare in maniera ancora più incisiva, le esigenze degli utenti, si adotteranno metodologie
didattiche, basate, soprattutto, su attività di laboratorio e che mirano ad una acquisizione degli
apprendimenti tramite l’esperienza, come suggerito dalle Indicazioni Nazionali per il Curricolo, là
dove riportano le condizioni indispensabili per ottimizzare l’ambiente di apprendimento degli
alunni.
74
“Valorizzare l’esperienza e le conoscenze degli alunni, per ancorarvi nuovi contenuti.Nel processo di apprendimento l’alunno porta la ricchezza di esperienze e conoscenze,mette in gioco aspettative ed emozioni, si presenta con una dotazione di informazioni,abilità, modalità di apprendere che l’azione didattica può opportunamente richiamare,esplorare, problematizzare. In questo modo l’allievo riesce a dare senso e significato aquello che va imparando.Attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità, per fare in modo che lediversità non diventino disuguaglianze. Le classi scolastiche sono oggi caratterizzate da molteplicidiversità, legate alle differenze nei modi di apprendere, ai livelli diapprendimento raggiunti, alle specifiche inclinazioni e ai personali interessi, ma anche a condizioniparticolari che possono essere causa di difficoltà nell’apprendimento, oppure a particolari stati emotivi eaffettivi. La scuola deve progettare e realizzare percorsi didattici specifici per rispondere ai bisognieducativi degli allievi.Favorire l’esplorazione e la scoperta, al fine di promuovere la passione per la ricerca di nuoveconoscenze. In questa prospettiva, la problematizzazione svolge una funzioneinsostituibile: sollecita gli alunni ad individuare problemi, a sollevare domande, a mettere in discussionele mappe cognitive già elaborate, a trovare piste d’indagine adeguate ai problemi, a cercare soluzionianche originali in direzione del pensiero divergente e creativo.Incoraggiare l’apprendimento collaborativo. Imparare non è solo un processoindividuale. Anche la dimensione comunitaria dell’apprendimento svolge un ruolosignificativo. In tal senso, molte sono le forme di interazione e collaborazione chepossono essere introdotte (dall’aiuto reciproco, all’apprendimento nel gruppo cooperativo,all’apprendimento tra pari…), sia all’interno della classe, sia attraverso la formazione di gruppi di lavorocon alunni di classi e di età diverse.Promuovere la consapevolezza sul proprio modo di apprendere, al fine di “impararead apprendere”. Riconoscere le difficoltà incontrate e le strategie adottate per superarle, prendere attodegli errori commessi, ma anche comprendere le ragioni di un insuccesso, conoscere i propri punti diforza, sono tutte competenze necessarie a rendere l’alunno consapevole del proprio stile diapprendimento e capace di sviluppare autonomia nello studio.Realizzare percorsi in forma di laboratorio, per favorire l’operatività e allo stesso tempo, il dialogo ela riflessione su quello che si fa. Il laboratorio è una modalità di lavoro che incoraggia lasperimentazione e la progettualità, coinvolge gli alunni nel pensare realizzare - valutare attività vissute inmodo condiviso e partecipato con altri, e che può esser attivata sia all’interno sia all’esterno della scuola,valorizzando il territorio come risorsa per l’apprendimento. La didattica laboratoriale sarà utilizzataanche per il recupero di apprendimenti importanti, ogni volta che i ragazzi richiedano un tempo piùlungo assimilazione.”
CORSO AD INDIRIZZO MUSICALE DELLA SCUOLASECONDARIA DI PRIMO GRADO DI SPADOLA
Il corso ad indirizzo musicale esiste presso la scuola secondaria di primo grado di Spadola dal
2001, è stato attivato secondo le modalità previste dal Decreto Ministeriale 201/99 e si configura
come specifica offerta formativa.
La materia strumento musicale, quindi, diventa a tutti gli effetti curriculare ed il corso è finalizzato:
A promuovere lo sviluppo della “musicalità ”intesa come
insostituibile dimensione espressiva comunicativa” di quella
dotazione linguistica universale che è la musica, attraverso la
pratica finalizzata all’apprendimento dello strumento musicale
A promuovere la crescita artistica - culturale attraverso
l’esperienza diretta della musica d’insieme (lezione di orchestra
settimanale, lezione di musica da camera, concerti e concorsi
musicali nazionali).
Alla divulgazione sul territorio dell’esperienza didattico -
artistica ( con rappresentazioni pubbliche in collaborazione con
enti e associazioni del territorio).
Ad incentivare una collaborazione sempre produttiva tra le realtà musicali della scuola
primaria e della scuola secondaria ( coro e orchestra, orchestra allargata agli ex alunni della
scuola secondaria di primo grado).
Gli strumenti musicali ed i docenti di
ruolo e non di ruolo presenti nel corso ad
indirizzo musicale del nostro istituto
sono: Chitarra prof. Macrì Vincenzo,
Clarinetto prof. Salerno Giuseppe, Flauto
prof.ssa Scopacasa Angela Rosa,
Pianoforte prof.ssa Sangiuliano Paola.
Al corso ad indirizzo musicale si accede
su richiesta. Al momento dell’iscrizione alla scuola secondaria di primo grado, i genitori che lo
desiderano possono, infatti, presentare domanda per far sostenere, ai loro figli, le prove attitudinali
per l’accesso ai corsi ad I. M. Tali alunni verranno sottoposti ad un semplice esame, necessario per
76
valutare: il loro senso ritmico, il riconoscimento di suoni ed intonazione, l’idoneità fisica ecc., dove
non occorre che il candidato sappia già suonare uno strumento.
La commissione al termine dei test attitudinali stilerà una graduatoria generale in base al punteggio
conseguito dai candidati e renderà pubblica la composizione delle classi dei quattro strumenti. Tali
prove verranno svolte presso le sede della scuola secondaria di Spadola. Nel caso di ulteriori
disponibilità di posti per uno o più
strumenti, questi saranno assegnati
ad altri allievi, seguendo l’ordine
della graduatoria, in modo da
completare le classi.
Obiettivi del corso.Con lo studio dello strumento musicale nella dimensione individuale e d’insieme ogni alunno vive
quasi inconsciamente un continuo dialogare tra mente e cuore. Si avvia un processo educativo di
ampio sviluppo dell’intelligenza emotiva attraverso la capacità di armonizzare il pensiero ed i
sentimenti, la dimensione mentale con quella affettiva appunto. Alle prove, ai concerti
dell’orchestra della scuola possono partecipare anche gli ex allievi dei corsi di strumento musicale
che gratuitamente daranno il loro contributo per la buona riuscita degli eventi musicali ai quali
prenderanno parte.
Con le lezioni individuali, a
piccoli gruppi ( da camera) e
d’insieme (orchestra)
seguendo un percorso
disciplinare dettagliato
l’alunno consegue i
seguenti obiettivi:
Dominio tecnico del proprio strumento al fine di produrre eventi musicali tratti da repertori della
tradizione scritta e orale, con consapevolezza interpretativa.
Ricerca di un corretto assetto psico-fisico ( postura, rilassamento, coordinazione) per
l’ottenimento della padronanza dello strumento, da esplicitare poi sia nella lettura che
nell’imitazione ed improvvisazione.
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Consapevolezza analitica - interpretativa del testo musicale.
Capacità di produrre autonome elaborazioni di materiali sonori attraverso processi di attribuzione
di senso e di organizzazione dei materiali.
Conoscenze di base della teoria musicale e della lettura ritmica e intonata.
Autonoma decodificazione allo strumento dei vari aspetti delle notazioni musicali: ritmico,
metrico, agogico, dinamico, timbrico, armonico.
L’alunno di strumento musicale, nel corso dell’anno scolastico, frequenterà ogni settimana:
- una lezione individuale o di gruppo, da concordare con l’insegnante della durata di 30 minuti - un’ ora, in
virtù del numero degli iscritti per classe strumentale;
- una lezione di musica d’insieme della durata di due ore, ogni mercoledì.
Le lezioni di musica da camera sono facoltative e concordate con l’insegnante.
Si possono formare liberamente piccoli gruppi da camera ( duo,trio, quartetto ….) che saranno
seguiti dai docenti di strumento su richiesta degli alunni.
PRODUZIONE MUSICALE E ATTIVITA’ CONCERTISTICAGli appuntamenti concertistici che vedono impegnati gli alunni dell’orchestra dell’Istituto
Comprensivo di Vallelonga sono:
Concerti di Natale presso le Chiese Parrocchiali di Simbario, Spadola e Brognaturo.
Concerto di fine anno scolastico.
Partecipazione a rassegne e concorsi nazionali.
Partecipazione a eventi e manifestazioni culturali organizzate da altri enti.
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Finalità formativeBisogni formativi
Sviluppo di autonomia, identità, competenze attraverso la personalizzazione deipercorsi educativiAtteggiamenti improntati al rispetto della legalità e dell’ambiente naturale esocialeConsapevolezza del valore della salute e della sicurezzaApproccio al problema dell’interculturaConoscenza di una lingua comunitariaUso di strumenti multimedialiSviluppo di abilità espressiveAcquisizione dell’autonomia psico–fisicaCoinvolgimento attivo e consapevole della famiglia nel processo di crescita deibambiniAmpliamento ed arricchimento dell’offerta formativa attraverso progetti,anche in collaborazione con Enti territoriali o con altre scuoleFormazione e aggiornamento dei docenti e del personale ATA, in funzionedell’autonomia e della realizzazione delle scelte operate nel POF
Per promuovere il processo formativo degli alunni e per rispondere ai bisogni chederivano dal contesto culturale, sociale ed affettivo, l’Istituto Comprensivo diVallelonga pone a fondamento della propria azione educativa e formativa le seguentiscelte pedagogiche:
La centralità della persona che apprende con l’originalità del suo percorsoindividuale, nel quadro di una cooperazione tra scuola, famiglia e territorioLa crescita e la valorizzazione della persona umana in tutti i suoi aspetti:cognitivi, affettivi, relazionali, corporei, estetici, etici… nel rispetto dei ritmi,degli interessi, delle differenze e delle identità di ciascunoLa promozione dell’educazione alla cittadinanza attiva e alla convivenzademocratica e civile insegnando-praticando le regole del vivere e del convivereper essere cittadini dell’Europa e del mondo
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L’essere competenti, cioè saper utilizzare le conoscenze nei vari contesti,“saper fare con ciò che si sa” per affrontare in modo positivo le esperienzesuccessive di istruzione e formazioneIl miglioramento della qualità del servizio scolastico attraverso laprogettazione di un ambiente d’apprendimento idoneo, accogliente, motivante egratificante.
Interculturalità e cittadinanza
Il continente in cui viviamo sta sempre più cambiando volto, in Italia il fenomenomigratorio,tangibile e visibile nella realtà che ci circonda, si è sviluppato ovunque in numerosesfaccettature, offrendo un variegato panorama di modi diversi di vivere e diintendere la vita in tutti i suoi aspetti.Se in alcuni paesi europei si è raggiunto un buon livello di dialogo e di relazioni positivetra icittadini, nelle nostre città non risultano ancora del tutto superati atteggiamenti diintolleranza,chiusura e discriminazione nei confronti delle persone provenienti da altri paesi,basati supregiudizi e stereotipi radicati .Partendo dal presupposto che la diversità sia un elemento di ricchezza ma anche di“rivisitazione del proprio vivere la realtà” che accomuna tutte le persone e non soloquelle di paesi diversi, l’educazione interculturale si pone come strumento perripensare e costruire l’identità europea, per migliorare le relazioni tra i singoliindividui e per prevenire fenomeni di esclusione, disagio e violenza.Il lavoro pedagogico nelle prospettiva dell’intercultura è complesso, delicato e implicaun contatto inevitabile tra scuola e mondo esterno.Nella società globale, società di per se stessa plurale e multiculturale, il processoeducativo richiede che l'educazione interculturale, come educazione alla e nelladifferenza, divenga l'orizzonte di tutto il percorso formativo.E' necessaria una nuova dicotomia capace di coniugare locale e globale, identità edifferenza,entro un percorso di formazione del “cittadino del mondo” come persona e discenteche sia capace di relazione costruttiva con l'alterità, percepita come risorsa per lacrescita sia individuale che sociale.La nostra scuola intende promuovere nelle nuove generazioni un’ idea di cittadinanzabasata sul rispetto, il dialogo e lo scambio,. A tal fine propone la realizzazione di
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laboratori esperienziali in favore degli alunni con un approccio metodologico basatosull’utilizzo dei linguaggi non convenzionali e orientati a stimolare un clima relazionalepositivo all’interno dei gruppi – classe - sezione.Il tema ruota attorno all’idea di città e di cittadinanza ed intende far sviluppare aglialunni, al termine del percorso di formazione, una proposta concreta che attividinamiche di relazione positive e stimoli la partecipazione attiva nel territorio, al finedi promuovere modelli e stili di vita positivi orientati alla solidarietà ed alla mondialità
FINALITÀSi intende:- Sviluppare negli alunni e negli insegnanti atteggiamenti di curiosità, comprensione eaccettazione attiva dell’altro, inteso in senso sociale e culturale- Sollecitare il desiderio di conoscenza delle culture, degli usi e degli costumi dellepersone di paesi diversi e la voglia di incontro e scambio- Promuovere il concetto di diversità come risorsa e ricchezza per la costruzione deltessuto sociale e delle relazioni- Favorire pratiche di cittadinanza attiva e stimolare sentimenti di coesione,solidarietà e collaborazione sociale- Approfondire la conoscenza dei linguaggi espressivi non convenzionali al fine di potermeglio comprendere le differenze interculturali e acquisire maggiori strumenti didialogo- Favorire un clima di gruppo che aiuti i singoli a sentirsi accettati, ascoltati e amettersi in gioco- Riconoscere e assumere la diversità come valore e opportunità- Riconoscere , superare e prevenire la formazione di pregiudizi e stereotipi di tipoculturale, socio-economico e religioso- Sviluppare il concetto di cittadinanza attiva intesa come pratica di relazioni positivetra persone e processo di partecipazione e confronto all’interno dei gruppi- Pensare modelli capaci di sviluppare identità culturali in grado di dialogare ecollaborare nella società
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EDUCAZIONE INTERCULTURALE
Il numero crescente di alunni stranieri pone alla nostra scuola una sfidapedagogica, culturale ed organizzativa molto stimolante ed impegnativa
LA SCUOLADIVIENE
SCAMBIO DI LUOGOACCOGLIENZA
CULTURE
La Scuola consentel’integrazione
DI
La Scuola predisponel’inserimento degli
dialogica tra culture CONFRONTO alunni attraverso unaprecisa progettualità
La Scuola divieneluogo dove ledifferenze culturalisono accettate edascoltate
così l’educazione diviene
Percorso diacquisizione diconoscenze ecompetenze
Capacità di “leggere” il mondocon occhi che sanno di“vedere” le diverse realtà e“capire” che ognuna di essedeve avere lo stesso valore
linguistici in classe Laboratori linguistici
COSTRUZIONE DEL DIALOGO INTERCULTURALE
Gli operatori della scuola trovano nella legislazione scolastica sicuriorientamenti pedagogici ed organizzativi che consentono di
realizzare
COLLABORAZIONEDIRITTO ALLO STUDIO CON LA FAMIGLIA
Accertamento dellivello culturale di
partenza
Assegnazionedell’alunno alle
classi
Realizzazione dipercorsi
personalizzati
VALORIZZAZIONEDELLA CULTURA
DI ORIGINE
Conservazione delleradici e del senso diappartenenza allacultura di origine
Preservazionedella lingua madre
Supporto allascuola
Percezione che ilbilinguismo è per il
bambino una ricchezzada conservare
ALFABETIZZAZIONE DELLA LINGUA ITALIANACOME SECONDA LINGUA
Attività di sostegnolinguistico
Laboratoriintensivi individuali
Con insegnamentiintegrativi anche in orario
aggiuntivo
La costruzione del progetto educativo della scuola dell’ infanzia tiene conto delleinnovazioni che sono state realizzate attraverso la sperimentazione degli ultimidecenni.Considerando ciò, la nostra scuola dell’Infanzia:
Concorre all’educazione e allo sviluppo affettivo, psicomotorio, cognitivo esociale delle bambine e dei bambiniPromuove le potenzialità di relazione, autonomia, creatività , apprendimentoAssicura una effettiva eguaglianza delle opportunità educativeContribuisce alla formazione integrale delle bambine e dei bambiniHa autonomia e unitarietà didattica e pedagogicaRealizza la continuità educativa con i servizi dell’infanzia e con la scuolaprimariaRispetta l’orientamento educativo dei genitori
I CAMPI DI ESPERIENZAIl sé e l’altroLe grandi domande, il senso morale, il vivere insieme
rafforzamento dell’identità e dell’autonomia rispetto e aiuto reciproco capacità di lavorare in gruppo conoscenza della propria storia personale, familiare e territoriale controllo dell’ affettività e delle emozioni domande su temi esistenziali e religiosi
Il corpo e il movimentoIdentità, autonomia, salute
cura dell’autonomia personale corretta alimentazione e igiene personale rispetto e cura del proprio corpo
Immagini,suoni,coloriGestualità, arte, musica, multimedialità
lingua orale invenzioni di storie sviluppo della dimensione musicale, grafica, pittorica, artistica, plastica
I discorsi e le paroleComunicazione, lingua, cultura
padronanza d’uso della lingua italiana84
fiducia e motivazione nell’esprimere e comunicare agli altri le proprie emozioni,le proprie domande, i propri pensieri attraverso il linguaggio verbale
raccontare, inventare, ascoltare e comprendere le narrazioni e le letture distorie
dialogare, discutere, chiedere spiegazioni sviluppare un repertorio linguistico adeguato alle esperienze e agli
apprendimenti compiuti nei diversi campi di esperienza sperimentare le prime forme di comunicazione attraverso la scrittura anche
utilizzando le tecnologie.
La conoscenza del mondoOrdine, misura, spazio, tempo, natura
Raggruppare e ordinare secondo criteri diversi confrontare e valutare quantità utilizzare semplici simboli per registrare e compiere misurazioni collocare correttamente nello spazio se stesso, oggetti, persone orientarsi nel tempo della vita quotidiana osservare i fenomeni naturali e gli organismi viventi cogliendone le
trasformazioni
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE ALLA FINE DELTRIENNIO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA(art.1,c.4- DPR 20/03/2009 C.M.n°31 del 18/04/2012)
CAMPI DI ESPERIENZA
IL SÈ E L’ALTRO
Il bambino sviluppa il senso dell’identità personale, è consapevole delle proprie esigenze e deipropri sentimenti, sa controllarli ed esprimerli in modo adeguato.Sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia, della comunità esviluppa un senso di appartenenza.Pone domande sui temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali.Ha raggiunto una prima consapevolezza dei propri diritti, dei diritti degli altri, dei doveri chedeterminano il suo comportamentoRiflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini, si rende conto che esistono puntidi vista diversi.E’ consapevole delle differenze e sa averne rispetto.Ascolta gli altri e dà spiegazioni del proprio comportamento e del proprio punto di vista.Dialoga, discute, ipotizza soluzioni, gioca e lavora in modo costruttivo e creativo con gli altribambini.Sa seguire regole di comportamento e le condivide.
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IL CORPO E IL MOVIMENTOIl bambino raggiunge una buona autonomia personale nell’alimentarsi e nel vestirsi.Riconosce i segnali del corpo, sa cosa fa bene e cosa fa male.Conosce il proprio corpo, le differenze sessuali ed inizia ad utilizzare pratiche corrette di cura di sé,di igiene e di sana alimentazione.Prova piacere nel movimento e in diverse forme di attività che richiedono anche l’uso di attrezzi eil rispetto di regole, all’interno della scuola e all’aperto.Controlla la forza del corpo, si avvia alla valutazione del rischio, si coordina con gli altri.Esercita le potenzialità sensoriali, conoscitive, relazionali, ritmiche ed espressive del corpo.Conosce le diverse parti del corpo e rappresenta il corpo in stasi e in movimento.
IMMAGINI, SUONI, COLORIIl bambino segue con attenzione e piacere spettacoli di vario tipo (teatrali, musicali,cinematografici…)Sviluppa interesse per l’ascolto della musica e per la fruizione e l’analisi di opere d’arte.Comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpoconsente.Inventa storie semplici e si esprime attraverso diverse forme di rappresentazione edrammatizzazione.Si esprime attraverso il disegno, la pittura e altre attività manipolative e sa utilizzare diversetecniche espressive.Esplora i materiali che ha a disposizione e li utilizza con creatività.Sceglie con attenzione materiali e strumenti in relazione al progetto da realizzare.È preciso, sa rimanere concentrato, si appassiona e sa portare a termine il proprio lavoro.Ricostruisce le fasi più significative per comunicare quanto realizzato.È in grado di seguire con attenzione attività di percezione e produzione musicale utilizzando voce,corpo e oggetti.Sperimenta e combina elementi musicali di base, producendo semplici sequenze sonoro-musicali.Esplora le possibilità offerte dalla tecnologia per comunicare.
I DISCORSI E LE PAROLE
Il bambino sviluppa la padronanza d’uso della lingua italiana e arricchisce e precisa il propriolessico.Sviluppa fiducia e motivazione nell’esprimere e comunicare agli altri le proprie emozioni, le propriedomande, i propri ragionamenti e i propri pensieri attraverso il linguaggio verbale.Racconta, inventa, ascolta e comprende le narrazioni e la lettura di storie, dialoga, discute, chiedespiegazioni e spiega.Sviluppa un repertorio linguistico adeguato alle esperienze e agli apprendimenti compiuti neidiversi campi di esperienza.Riflette sulla lingua e sperimenta la pluralità linguistica.Si avvia ad apprezzare il linguaggio poetico attraverso la memorizzazione di rime e filastrocche.È consapevole della propria lingua materna.Sperimenta le prime forme di comunicazione attraverso la scrittura, anche utilizzando le tecnologie.
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LA CONOSCENZA DEL MONDO
Il bambino raggruppa e ordina secondo criteri diversi, confronta e valuta quantità; utilizza semplicisimboli per registrare; compie misurazioni mediante semplici strumenti.Colloca correttamente nello spazio se stesso, oggetti, persone; segue correttamente un percorso sullabase di indicazioni verbali.Si orienta nel tempo della vita quotidiana.Riferisce eventi del passato recente dimostrando consapevolezza della loro collocazione temporale;formula correttamente riflessioni e considerazioni relative al futuro immediato e prossimo. Coglie letrasformazioni naturali.Osserva i fenomeni naturali e gli organismi viventi sulla base di criteri o ipotesi suggeritidall’insegnante con attenzione.Prova interesse per gli artefatti tecnologici, li esplora e sa scoprirne funzioni e possibili usi.È curioso, esplorativo, pone domande, discute e confronta.Utilizza un linguaggio appropriato per descrivere le osservazioni o le esperienze.
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZELIVELLO DI ACQUISIZIONE
essenzialeconsolidatoavanzato
LEGENDA:Essenziale: il bambino ha raggiunto i traguardi per lo sviluppo delle competenze in prevalenza conl’aiuto dell’insegnante.Consolidato: il bambino ha acquisito con autonomia i traguardi di sviluppo delle competenze.Avanzato: il bambino ha pienamente acquisito con autonomia i traguardi di sviluppo dellecompetenze, dimostrando creatività operativa anche in situazioni complesse ed interagendo con glialtri
ORGANIZZAZIONE DIDATTICA
Il modello organizzativo garantisce alle bambine e ai bambini che frequentano la nostra scuoladell’infanzia, la flessibilità, l’individualizzazione e la personalizzazione degli apprendimenti assicurandoil successo formativo di tutti e di ciascuno.L’apprendimento avviene attraverso l’esperienza, l’esplorazione, i rapporti con i bambini, con la natura,gli oggetti, l’arte, il territorio e le sue tradizioni attraverso attività ludiche.L’ambiente di apprendimento è organizzato dalle insegnanti in modo che ogni bambino si sentavalorizzato, sostenuto, aiutato.La vita di relazione è caratterizzata da ritualità, convivialità; lo spazio é accogliente, caldo, curato,adeguato ai bisogni di gioco e di movimentoLa nostra scuola sperimenta formazione di gruppi di sezione, attività di intersezione a seconda dell’età edella numerosità dei bambini e delle bambine e ciascun bambino può trovare maggiore spazio persoddisfare le esigenze cognitive, affettive, relazionali, ma anche attività di recupero e di rinforzo.E’ svolta attività laboratoriale per la realizzazione di specifici progetti
Nell’organizzazione della sezione, assumono particolare rilevanza le attività ricorrenti di vita quotidiana,vero e proprio curricolo implicito dell’organizzazione stessa: esse consentono ai bambini di svilupparela propria autonomia e di acquisire conoscenze adeguate.
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Significativa è la fase dell’accoglienza e non meno importante è la fase della mensa durante la quale ibambini sperimentano procedure e regole, assumono specifiche responsabilità e maturanocomportamenti corretti.Sono previste, tenendo nel dovuto conto l’età degli alunni, lo sviluppo di attività laboratoriali finalizzatea creare spazi di apprendimento cognitivo specifico, a realizzare esperienze e acquisire i traguardi per losviluppo delle competenze.Per quanto riguarda l’apprendimento dei bambini che, deve avvenire attraverso tempi e ritmi chelasciano spazi alla domande e allo stupore, i docenti della nostra scuola, prediligeranno:
La valorizzazione del giocoL’esplorazione e la ricercaLa vita di relazione e la laborialitàLa documentazioneLa didattica di regia
Anche una corretta definizione degli orari di funzionamento, garantisce alla nostra scuola dell’infanziauno standard di qualità sia in riferimento al tipo di progetto che la scuola intende realizzare, sia tenendoconto delle richieste che le famiglie formulano all’atto dell’iscrizione.
Il sé e l’altro viene sviluppato dall’insegnante di religione ed, in contemporanea, da tutti i docentiperché trasversalmente legato agli altri ambiti.
“La scuola primaria accompagna l’alunno nell’elaborare il senso della propria esperienza,promuove la pratica consapevole della cittadinanza attiva e l’acquisizione degli alfabeti di base
della cultura”.I docenti progettano percorsi formativi correlati agli obiettivi di apprendimento, come esplicitati nelleIndicazioni per il Curricolo.
Obiettivi generali del processo formativo: Promuovere il pieno sviluppo della persona, concorrendo, con altre Istituzioni, alla rimo
zionedi ogni ostacolo e perseguendo con ogni mezzo il miglioramento della qualità del sistem
a diistruzione
Promuovere l’acquisizione di tutti i tipi di linguaggio favorendo il passaggio dal “sapere
comune” al “sapere scientifico”
Fornire le chiavi per apprendere ad apprendere, per costruire e per trasformare le mappe dei
saperi, rendendole continuamente coerenti con la rapida evoluzione delle conoscenze e dei loro
oggetti Abituare gli alunni ad integrare con sistematicità le dimensioni del sapere e del saper fa
re Assicurare a tutti gli alunni le condizioni culturali, relazionali, didattiche e organizzativ
e per losviluppo integrale della persona
Praticare i valori del reciproco rispetto, della partecipazione, della collaborazione, dell’impegno
competente e responsabile, della cooperazione e della solidarietà88
Formare cittadini italiani che siano nello stesso tempo cittadini d’Europa e del mondo Accompagnare gli alunni nell’acquisizione di un’immagine realistica, ma positiva di sé,
in unaprogressiva presa di coscienza delle proprie potenzialità ed aspirazioni
PRINCIPALI TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINEDELLA SCUOLA PRIMARIA
(art.1,c.4- DPR 20/03/2009 C.M.n°31 del 18/04/2012)
ITALIANO
L’alunno partecipa a scambi comunicativi con compagni e docenti (conversazione, discussione, scambiepistolari…) attraverso messaggi semplici, chiari e pertinenti, formulati in un registro idoneo alla situazione.Comprende testi di tipo diverso in vista di scopi funzionali, di intrattenimento e/o svago, di studio, neindividua il senso globale e/o le informazioni principali, utilizza strategie di lettura funzionali agli scopi.Legge semplici testi letterari di vario genere, sia a voce alta, con tono di voce espressivo, sia con letturasilenziosa e autonoma, riuscendo a formulare su di essi semplici pareri personali. Produce testi (diinvenzione, per lo studio, per comunicare) legati alle diverse occasioni di scrittura che la scuola offre,rielabora testi manipolandoli, parafrasandoli, completandoli, trasformandoli (parafrasi e riscrittura). Sviluppagradualmente abilità funzionali allo studio estrapolando dai testi scritti informazioni su un dato argomentoutili per l'esposizione orale e la memorizzazione, acquisendo un primo nucleo di terminologia specifica,raccogliendo impressioni personali e/o collettive, registrando opinioni proprie o altrui. Svolge attivitàesplicite di riflessione linguistica su ciò che si dice o si scrive, si ascolta o si legge, mostra di cogliere leoperazioni che si fanno quando si comunica e le diverse scelte determinate dalla varietà di situazioni in cui lalingua si usa.
INGLESE
L’alunno riconosce se ha o meno capito messaggi verbali orali e semplici testi scritti, chiede spiegazioni,svolge i compiti secondo le indicazioni date in lingua straniera dall’insegnante, stabilisce relazioni traelementi linguistico - comunicativi e culturali appartenenti alla lingua materna e alla lingua st
raniera.Individua differenze culturali veicolate dalla lingua materna e dalla lingua straniera senza avereatteggiamenti di rifiuto.Comprende frasi ed espressioni di uso frequente, relative ad ambiti familiari (ad esempio informa
zioni dibase sulla persona e sulla famiglia, acquisti, geografia locale, lavoro).Interagisce nel gioco e comunica in modo comprensibile e con espressioni e frasi memorizzate i
n scambi diinformazioni semplici e di routine.
Descrive in termini semplici, aspetti del proprio vissuto e del proprio ambiente ed elementi che siriferiscono a bisogni immediati.
MUSICA
L’alunno esplora, discrimina ed elabora eventi sonori dal punto di vista qualitativo, spaziale e inriferimento alla loro fonte. Gestisce diverse possibilità espressive della voce, di oggetti sonori e strumentimusicali, imparando ad ascoltare se stesso e gli altri; fa uso di forme di notazione analogiche o c
odificate.
Articola combinazioni timbriche, ritmiche e melodiche, applicando schemi elementari; le esegue con lavoce, il corpo e gli strumenti, ivi compresi quelli della tecnologia informatica.
Riconosce gli elementi linguistici costitutivi di un semplice brano musicale; sa apprezzare la valenza estetica ericonoscere il valore funzionale di ciò che si fruisce; applica varie strategie interattive e descrittive (orali,scritte, grafiche) all’ascolto di brani musicali, al fine di pervenire a una comprensione essenziale dellestrutture e delle loro funzioni, e di rapportarle al contesto di cui sono espressione, mediante percorsiinterdisciplinari.
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ARTE E IMMAGINE
L’alunno utilizza gli elementi grammaticali di base del linguaggio visuale per osservare, descrivere e leggereimmagini statiche (quali fotografie, manifesti, opere d’arte) e messaggi in movimento (quali spot, brevifilmati, videoclip, ecc.). Utilizza le conoscenze sul linguaggio visuale per produrre e rielaborare in modocreativo le immagini attraverso molteplici tecniche, materiali e strumenti diversificati (grafico-espressivi)pittorici e plastici, ma anche audiovisivi e multimediali).
Legge gli aspetti formali di alcune opere; apprezza opere d’arte e oggetti di artigianato provenienti da altripaesi diversi dal proprio. Conosce i principali beni artistico - culturali presenti nel proprio territorio, e mettein atto pratiche di rispetto e salvaguardia.
CORPO MOVIMENTO E SPORT
L’alunno acquisisce consapevolezza di sé attraverso l’ascolto e l’osservazione del proprio corpo, lapadronanza degli schemi motori e posturali, sapendosi adattare alle variabili spaziali e temporali. Utilizza illinguaggio corporeo e motorio per comunicare ed esprimere i propri stati d’animo, anche attraverso ladrammatizzazione e le esperienze ritmico - musicaliSperimenta una pluralità di esperienze che permettono di conoscere e apprezzare molteplici disci
plinesportive. Sperimenta, in forma semplificata e progressivamente sempre più complessa, diverse g
estualitàtecniche.Si muove nell’ambiente di vita e di scuola rispettando alcuni criteri di sicurezza per sé e per gli altri.Riconosce alcuni essenziali principi relativi al proprio benessere psico-fisico legati alla cura del propriocorpo e a un corretto regime alimentare. Comprende all’interno delle varie occasioni di gioco e di
sport ilvalore delle regole e l’importanza di rispettarle, nella consapevolezza che la correttezza e il rispettoreciproco sono aspetti irrinunciabili nel vissuto di ogni esperienza ludico-sportiva. Sperimenta una pluralitàdi esperienze che permettono di conoscere e apprezzare molteplici discipline sportive. Speriment
a, informa semplificata e progressivamente sempre più complessa, diverse gestualità tecniche.
Si muove nell’ambiente di vita e di scuola rispettando alcuni criteri di sicurezza per sé e per gli altri.Riconosce alcuni essenziali principi relativi al proprio benessere psico-fisico legati alla cura del proprio corpoe a un corretto regime alimentare. Comprende all’interno delle varie occasioni di gioco e di sport il valoredelle regole e l’importanza di rispettarle, nella consapevolezza che la correttezza e il rispetto reciproco sonoaspetti irrinunciabili nel vissuto di ogni esperienza ludico-sportiva.
STORIA
L'alunno conosce elementi significativi del passato del suo ambiente di vita. Conosce gli aspettifondamentali della preistoria, della protostoria e della storia antica. Usa la linea del tempo, per collocare unfatto o un periodo storico. Conosce le società studiate, come quella greca e romana, e individua le relazionitra gruppi umani e contesti spaziali. Sa raccontare i fatti studiati.
Organizza la conoscenza, tematizzando e usando semplici categorie (alimentazione, difesa, cultura). Producesemplici testi storici, comprende i testi storici proposti; sa usare carte geo-storiche e inizia a usare glistrumenti informatici con la guida dell’insegnante. Riconosce le tracce storiche presenti sul territorio ecomprende l'importanza del patrimonio artistico e culturale
GEOGRAFIA
L'alunno si orienta nello spazio circostante e sulle carte geografiche, utilizzando riferimenti topologici, punticardinali e coordinate geografiche. Si rende conto che lo spazio geografico è un sistema territoriale,costituito da elementi fisici e antropici legati da rapporti di connessione e/o di interdipendenza. Individua,conosce e descrive gli elementi caratterizzanti dei paesaggi (di montagna, collina, pianura, costieri, vulcanici,ecc.) con particolare attenzione a quelli italiani. È in grado di conoscere e localizzare i principali “oggetti”
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geografici fisici (monti, fiumi, laghi,…) e antropici (città, porti e aeroporti, infrastrutture…) dell’Italia.Utilizza il linguaggio della geo-graficità per interpretare carte geografiche e per realizzare semplici schizzicartografici e carte tematiche. Ricava informazioni geografiche da una pluralità di fonti (cartografiche esatellitari, fotografiche, artistico - letterarie).
MATEMATICA
L’alunno sviluppa un atteggiamento positivo rispetto alla matematica, anche grazie a molte esperienze incontesti significativi, che gli hanno fatto intuire come gli strumenti matematici che ha imparato siano utiliper operare nella realtà. Si muove con sicurezza nel calcolo scritto e mentale con i numeri naturali e savalutare l’opportunità di ricorrere a una calcolatrice. Percepisce e rappresenta forme, relazioni e strutture chesi trovano in natura o che sono state create dall’uomo, utilizzando in particolare strumenti per il disegnogeometrico (riga, compasso, squadra) e i più comuni strumenti di misura. Utilizza rappresentazioni di datiadeguate e le sa utilizzare in situazioni significative per ricavare informazioni. Riconosce che gli oggettipossono apparire diversi a seconda dei punti vista. Descrive e classifica figure in base a caratteristichegeometriche e utilizza modelli concreti di vario tipo anche costruiti o progettati con i suoi compagni.Affronta i problemi con strategie diverse e si rende conto che in molti casi possono ammettere piùsoluzioni. Riesce a risolvere facili problemi (non necessariamente ristretti a un unico ambito) mantenendo ilcontrollo sia sul processo risolutivo, sia sui risultati e spiegando a parole il procedimento seguito. Impara acostruire ragionamenti (se pure non formalizzati) e a sostenere le proprie tesi, grazie ad attività laboratoriali,alla discussione tra pari e alla manipolazione di modelli costruiti con i compagni. Impara a riconosceresituazioni di incertezza e ne parla con i compagni iniziando a usare le espressioni "è più probabile", “è menoprobabile” e, nei casi più semplici, dando una prima quantificazione. Usa correttamente i connettivi (e, o,non, se... allora) e i quantificatori (tutti, qualcuno, nessuno) nel linguaggio naturale, nonché le espressioni: èpossibile, è probabile, è certo, è impossibile
SCIENZE NATURALI E SPERIMENTALI
L’alunno ha capacità operative, progettuali e manuali, che utilizza in contesti di esperienza conoscenza perun approccio scientifico ai fenomeni. Fa riferimento in modo pertinente alla realtà, e in particolareall’esperienza che fa in classe, in laboratorio, sul campo, nel gioco, in famiglia, per dare supporto alle sueconsiderazioni e motivazione alle proprie esigenze di chiarimenti. Impara aidentificarne anche da solo gli elementi, gli eventi e le relazioni in gioco, senza banalizzare la complessità deifatti e dei fenomeni. Si pone domande esplicite e individua problemi significativi da indagare a partire dallapropria esperienza, dai discorsi degli altri, dai mezzi di comunicazione e dai testi letti. Analizza e racconta informa chiara ciò che ha fatto e imparato. Con la guida dell’insegnante e in collaborazione con i compagni,ma anche da solo, formula ipotesi e previsioni, osserva, registra, classifica, schematizza, identifica relazionispazio/temporali, misura, utilizza concetti basati su semplici relazioni con altri concetti, argomenta, deduce,prospetta soluzioni e interpretazioni, prevede alternative, ne produce rappresentazioni grafiche e schemi dilivello adeguato. Ha atteggiamenti di cura, che condivide con gli altri, verso l’ambiente scolastico in quantoambiente di lavoro cooperativo e finalizzato, e di rispetto verso l’ambiente sociale e naturale, di cui conoscee apprezza il valore. Ha cura del proprio corpo con scelte adeguate di comportamenti e di abitudinialimentari.
TECNOLOGIA
L’alunno esplora e interpreta il mondo fatto dall’uomo, individua le funzioni di un artefatto e di unasemplice macchina, usa oggetti e strumenti coerentemente con le loro funzioni e ha acquisit
o ifondamentali principi di sicurezza.
Realizza oggetti seguendo una definita metodologia progettuale cooperando con i compagni e valutando iltipo di materiali in funzione dell’impiego. Esamina oggetti e processi in relazione all’impatto con l’ambientee rileva segni e simboli comunicativi analizzando i prodotti commerciali. Rileva le trasformazioni di utensili
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e processi produttivi e li inquadra nelle tappe più significative della storia della umanità, osservando oggettidel passato. È in grado di usare le nuove tecnologie e i linguaggi multimediali per sviluppare il pro
priolavoro in più discipline, per presentarne i risultati e anche per potenziare le proprie capacità comunicative.Utilizza strumenti informatici e di comunicazione in situazioni significative di gioco e di relazione con glialtri. L’alunno esplora e interpreta il mondo fatto dall’uomo, individua le funzioni di un artefatto e di unasemplice macchina, usa oggetti e strumenti coerentemente con le loro funzioni e ha acquisit
o ifondamentali principi di sicurezza.
Realizza oggetti seguendo una definita metodologia progettuale cooperando con i compagni e valutando iltipo di materiali in funzione dell’impiego. Esamina oggetti e processi in relazione all’impatto con l’ambientee rileva segni e simboli comunicativi analizzando i prodotti commerciali. Rileva le trasformazioni di utensili eprocessi produttivi e li inquadra nelle tappe più significative della storia della umanità, osservando oggetti delpassato. È in grado di usare le nuove tecnologie e i linguaggi multimediali per sviluppare il proprio lavoro inpiù discipline, per presentarne i risultati e anche per potenziare le proprie capacità comunicative. Utilizzastrumenti informatici e di comunicazione in situazioni significative di gioco e di relazione con gli altri
AREA LINGUISTICO – ARTISTICO - ESPRESSIVAItaliano
Servirsi dell'oralità come mezzo di comunicazione per esprimere le proprie idee e le proprie
emozioni utilizzando un linguaggio chiaro e un atteggiamento di collaborazione nel rispetto
degli altriMotivare alla letturaMaturare il senso della organizzazione delle idee per la produzione di testiConoscere le regole strutturali del linguaggio
IngleseUsare frasi di interazione per comunicare attraverso una lingua diversa dalla propriaAvviare l'alunno, attraverso lo strumento linguistico, alla comprensione di altre culture
e di altripopoli
Arte e ImmagineAdoperare codici diversi dalla parola per esprimere sensazioni ed ideeRiconoscere ed usare gli elementi del linguaggio visivo utilizzando tecniche grafiche, pi
ttoriche,manipolativeLeggere un’opera d’arte e collocarla nelle sue fondamentali classificazioni storiche
Corpo – Movimento - SportConoscere il proprio corpo ed utilizzare consapevolmente il linguaggio gestuale e moto
rioMusica
Riconoscere, descrivere, analizzare, classificare e memorizzare suoni ed eventi sonoriConoscere, comprendere e gustare sul piano estetico il linguaggio espressivo musicale
nelle suediverse forme
AREA STORICO - GEOGRAFICAStoria e Geografia
Interiorizzare in maniera appropriata gli indicatori spazio - temporaliLeggere in maniera critica le testimonianze storiche presenti sul territorio per ricostrui
re una
parte del proprio passatoOrientarsi nello spazio e nel tempo operando confronti costruttivi fra realtà geogr
afiche estoriche diverse, per comprendere, da un lato le caratteristiche specifiche della realtà e
uropea edall’altro le somiglianze e le differenze tra la nostra e le altre civiltà del mondoElaborare semplici progetti d'intervento per un uso più efficace dell'ambienteConoscere le principali cause del degrado ambientale ed attivare atteggiamenti di
tutela esalvaguardia del proprio patrimonio territoriale
Verranno inoltre attivate, nell’ambito dell’area storico-geografica, azioni di sensibilizzazione su
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Cittadinanza e Costituzione.Obiettivi irrinunciabili dell’educazione alla cittadinanza sono la costruzione del senso di legalità e losviluppo di un’etica della responsabilità. Essi si realizzano nel dovere di scegliere e agire in modoconsapevole e implicano l’impegno ad elaborare idee e promuovere azioni finalizzate al miglioramentocontinuo del proprio contesto di vita. Gli alunni imparano a riconoscere e a rispettare i valori sancitinella Costituzione della Repubblica Italiana, perché la scuola diventi luogo privilegiato di confrontolibero e pluralistico.
AREA MATEMATICO – SCIENTIFICO - TECNOLOGICAMatematica
Usare consapevolmente i numeri nelle situazioni quotidiane in cui sono coinvolte grandezze e
misureLeggere la realtà attraverso situazioni problematicheEsplorare, descrivere e rappresentare lo spazio geometricoConfrontare e misurare, attraverso campioni arbitrari e convenzionali, le grandezze ind
ividuateUtilizzare semplici linguaggi di statistica per indagini e rilevazioni
Scienze naturali e sperimentaliOsservare la realtà sviluppando atteggiamenti di curiosità, attenzione, rispettoRiconoscere fenomeni e trasformazioni del mondo fisico e biologico
TecnologiaRiconoscere semplici sistemi tecniciUtilizzare il computer per apprendere e comunicare
RELIGIONE CATTOLICA
Conoscere, attraverso i documenti, i contenuti essenziali della Religione Cattolica e riconoscere
l'importanza di appartenere ad una comunità.
È compito inoltre della nostra scuola educare alla cittadinanza attiva attraverso esperienze significativeche consentano di :
affrontare i problemi quotidiani riguardanti la propria persona in casa, nella scuola e nella più
ampia comunità civileriflettere sull'importanza di darsi delle regole e di rispettarlepromuovere il benessere fisico connesso a quello psicologico e moraleeducare alla consapevolezza della necessità di alimentarsi in modo correttoconoscere i rischi connessi a comportamenti disordinaticomportarsi correttamente a casa, a scuola e negli spazi pubblicirispettare l'ambiente, conservarlo, curarlo e cercare di migliorarlo
Il percorso formativo si snoda secondo un passaggio continuo che va da un’impostazione unitariapredisciplinare all'emergere di ambiti disciplinari progressivamente differenziati e interdisciplinari tra diloro.Ogni insegnante, tenendo in considerazione la centralità degli alunni, la gradualità degli apprendimenti,
l’eterogeneità degli stili cognitivi, nel rispetto della propria autonomia educativa, didattica, metodologica eprogettuale, adotta linee di lavoro e strategie condivise:
Individualizzazione e personalizzazione dei percorsi nel rispetto generale dell’integrazione degli
alunni nella classe e nel gruppoPercorsi didattici pluri/interdisciplinariMetodo induttivo e deduttivoDidattica laboratoriale
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Attività di classi aperte per la realizzazione di progetti comuniImpiego di strumenti multimediali per valorizzare le varie forme di intelligenza
Anche le escursioni, le visite guidate, i viaggi di istruzione e i progetti rappresentano una opportunitàfondamentale per la promozione dello sviluppo relazionale e formativo e per l’attuazione del processo diintegrazione scolastica dell’alunno diversamente abile, nel pieno esercizio del diritto allo studio.
Attività facoltative/opzionaliLa scuola, al fine di realizzare l’individualizzazione e la personalizzazione del piano di studi secondo la normativavigente, rispettando i bisogni, le potenzialità e le attitudini degli alunni e tenendo conto della numerosità delleclassi, per l’arricchimento dell’offerta formativa, ha individuato le seguenti attività facoltative:
attività di recupero o potenziamento;Per il recupero e lo sviluppo di singoli apprendimenti, per consolidare e potenziare alcune conoscenzeed abilità e per la miglior crescita di alcune dimensioni relazionali e sociali, sono indispensabili momentidi lavoro per gruppi di livello, di compito ed elettivi. Essi costituiscono uno spazio di operatività chemirano ad accrescere le competenze di ciascuno, evitando deficit cumulativi i quali, protratti nel tempo,potrebbero minare l’ autostima dell’alunno.Gli alunni avranno inoltre la possibilità di confrontarsi con identità diverse dalla propria, con compagniprovenienti da altri contesti sociali o da altri Paesi del mondo, con altre storie, altri modi di vivere eperciò l’Istituto Comprensivo si propone come luogo di accoglienza, di confronto, di integrazione edi valorizzazione delle diverse culture anche europee.Gli obiettivi prioritari, pertanto, saranno:
favorire l'accoglienza e l'integrazione dei bambini che appartengono ad altri gruppi etnici,
mettendoli in condizione di comunicare con la nostra lingua e di conoscere la nuova realtà nella
quale vivono;evitare sradicamenti troppo rapidi dalla cultura di origine, trovando occasioni che prev
edano lavalorizzazione di alcuni aspetti di essa;operare un confronto tra le diverse culture, per ricavarne motivi utili per tutti gli allievi,
al finedi sviluppare una maggiore consapevolezza della propria identità e insieme interes
si eatteggiamenti di apertura verso gli altri popoli;sviluppare la consapevolezza che valori quali la dignità, la libertà, la solidarietà, vanno
perseguiti,voluti e protetti.
DIVERSITÀ E INTEGRAZIONE
La scuola prende atto, inoltre, che ciascuno di noi è “diverso” dall’altro, con i suoi pregi e i suoi difetti, lesue potenzialità e i suoi limiti, le sue divers - abilità, e trasforma il problema della diversità e in
particolare l’handicap, attraverso l’incontro, la ricerca e la reciprocità, in una ricchezza comune.Pertanto gli interventi nei confronti degli alunni diversamente abili, mirano a promuovere il pienorecupero sul piano della socializzazione, dei livelli di autonomia, delle abilità espressive ecomunicative, l’acquisizione di competenze attraverso il possesso di basilari strumenti linguistici ematematici.La valutazione scolastica di tali alunni sarà rapportata ai ritmi e agli obiettivi formativi minimiindividualizzati (perseguiti a lungo termine nell'azione didattica).
Le modalità d'intervento saranno:analisi delle situazioni di partenza, per individuare le varie difficoltà (a livello di diagnos
i, ondeottenere chiarimenti operativi) in collaborazione con l'equipe socio-psicopedagogica, i
n incontriperiodici
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definizione dei minimi strumentali possibiliinterventi individuali e specifici per il loro raggiungimentoutilizzazione di insegnanti specializzati ed individuazione di spazi, tempi e di materiale
didatticospecificostrutturazione delle attività integrative tali da consentire la partecipazione ad esse degl
i alunniportatori di handicap.
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLAPRIMARIAAl termine della scuola primaria l’alunno dovrà possedere competenze personali e sociali per interagirecon la realtà:
sviluppo dell’identità personaleriflessione critica sui vari aspetti della realtàresponsabilità delle scelte e delle decisioni assuntecapacità di integrarsi e di interagire nei diversi contestirispetto delle regole e delle norme socialiconcetti, saperi e linguaggi degli ambiti disciplinariacquisizione di adeguati livelli di autonomia e di creativitàconsapevolezza del proprio stile di apprendimento e sviluppo di autonomia nello studio
Il nostro Istituto assume come obiettivi generali del processo formativo quelli indicati dallanormativa vigente ed ha per suo fine prioritario la formazione dell’uomo e del cittadino nelquadro dei principi affermati dalla Costituzione delle Repubblica Italiana, pertanto:
contribuisce a rimuovere il disagio sociale, collaborando con gli Enti Locali e i servizi socio-
sanitari;predispone attività e progetti in continuità tra i diversi gradi scolastici, interagisce posi
tivamentee criticamente con le famiglie, utilizza e valorizza risorse extrascolastiche presenti sul t
erritorio;attua ogni possibile strategia e utilizza ogni risorsa disponibile per garantire ad ogni al
unno lapiena integrazione, con particolare attenzione per gli allievi in situazione di handicap o
chepresentano difficoltà di apprendimento, nonché per gli alunni provenienti da altri Paesi;è consapevole delle componenti psicologiche nelle diverse fasi dell’età evolutiva;educa alla convivenza democratica, favorendo l’allievo nella conquista della propria aut
onomia enello sviluppo di un proprio senso critico, in armonia con gli altri e con l’ambiente, offre
ndooccasioni di sviluppo globale della personalità e di costante potenziamento delle capaci
tà e dellacreatività di ciascuno;
favorisce l’acquisizione di capacità logiche e la conoscenza di sé, orientando l’alunno ad operare
scelte realistiche nell’immediato e nel futuro, anche in funzione dei successivi indirizzi di studio.
Gli insegnanti dell’Istituto espletano la loro libertà di insegnamento attraverso la scelta autonoma diitinerari metodologici, nello spirito della Costituzione, nel rispetto delle normative vigenti e del Pianodell’Offerta Formativa.
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Nell’ambito dell’autonomia attribuita alle Istituzioni Scolastiche il Collegio dei Docenti ha elaborato ilPiano dell’Offerta Formativa fondato sulla conoscenza dei bisogni formativi degli alunni, delleprofessionalità interne alla Scuola e di altre ad essa esterne e disponibili le cui fondamenta possono cosìessere declinate:
Conoscere e apprendere insieme per crescere per mezzo di azioni finalizzate:alla creazione, allo sviluppo e al consolidamento delle conoscenze di base, anche in rela
zionealla evoluzione sociale, culturale e scientifica della realtà contemporanea,allo sviluppo delle capacità comunicative verbali e non verbali,ad un apprendimento autonomo e consapevole,all’avvio dell’acquisizione delle nuove tecnologie della comunicazione.
Star meglio con sé stessi e con gli altri a scuola e non solo per mezzo di azioni finalizzate:
alla consapevolezza di sé e allo sviluppo armonico della personalità;al potenziamento delle capacità relazionali e di orientamento nello spazio e nel tempo;al pieno successo personale di tutti gli alunni;allo sviluppo delle competenze e delle capacità di scelta individuali;all’orientamento formativo, anche mediante azioni di passaggio guidato tra un ordine e
l’altro;all’educazione alla convivenza civile (interiorizzazione dell’indispensabilità del risp
etto delleregole esplicite e implicite nel gruppo dei pari, con gli adulti, in strada) nei vari contesti
;all’educazione al benessere psico-fisico, anche attraverso le attività sportive;all’educazione alla conoscenza e al rispetto dell’ambiente e ad un utilizzo consapevole d
elle suerisorse.
La piena realizzazione di tali azioni è supportata da percorsi ispirati alla continuità verticale eorizzontale, mediante l’attivazione di iniziative autonome interne all’Istituto, anche in rete con altreIstituzioni Scolastiche, nonché mediante la partecipazione ad iniziative culturali offerte dal territorio el’ottimizzazione dei servizi per l’utenza in collaborazione con gli Enti locali .
In particolare le attività dell’Istituto sono orientate a:♦ favorire il processo di costruzione dell’identità e incentivare il senso di appartenenza de
gli alunnial proprio territorio attraverso la valorizzazione delle risorse ambientali, della cultura e
delletradizioni;
♦ sviluppare il raccordo con gli Enti locali al fine di potenziare e di qualificare il servizio
scolastico;♦ ampliare e completare l’offerta formativa e culturale presente nel territorio;♦ favorire le occasioni di incontro sia per gli alunni sia per le famiglie;♦ fornire informazioni e supporti per favorire le scelte e l’accesso alle opportunità, in ambi
to
formativo, da parte degli alunni e delle loro famiglie;♦ promuovere e realizzare lo sviluppo delle capacità di ogni singolo alunno attraverso met
odiadeguati e interventi personalizzati e individualizzati;
♦ sviluppare la conoscenza e l’utilizzo delle nuove tecnologie nei settori dell’informatica e della
comunicazione;♦ valorizzare lo sport come momento di crescita psico-fisica e socio-educativa;♦ valorizzare la musica come momento di formazione;♦ facilitare i processi formativi degli alunni ospedalizzati e il loro rientro nelle scuole
diappartenenza;
♦ potenziare l’insegnamento delle lingue straniere;♦ favorire l’integrazione degli alunni stranieri e di quelli in situazione di handicap.
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OBIETTIVI FORMATIVI RELATIVI ALLE DISCIPLINE
Nel rispetto della diversità, è privilegiata e attuata una metodologia attiva e interattiva che, partendodalle pre-conoscenze degli alunni e valorizzando le esperienze e i vissuti individuali e collettivi, favoriscala costruzione personale dei concetti fondamentali comuni alle varie discipline ponendo attenzione
all’operatività pratica mentale;alla promozione dell’apprendimento cooperativo attraverso il lavoro di gruppo;alla valorizzazione dei diversi stili di apprendimento e delle diverse intelligenz
e checaratterizzano gli alunni;alla promozione della creatività;all’acquisizione delle conoscenze attraverso il confronto, la riflessione e il ragionam
ento, laricerca.
Di seguito si riportano i traguardi da raggiungere al termine del primo ciclo di istruzione.
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLASECONDARIA DI PRIMO GRADO
(art.1,c.4- DPR 20/03/2009 C.M.n°31 del 18/04/2012)
Italiano
L’alunno è capace di interagire in modo efficace in diverse situazioni comunicative,sostenendo le proprie idee contesti orali e scritti, che siano sempre rispettosi delle idee degli altri. Egli ha maturato la consapevolezza che il dialo
go,oltre a essere uno strumento comunicativo, ha anche un grande valore civile e lo utilizza per apprendere informazi
onied elaborare opinioni su problemi riguardanti vari ambiti culturali e sociali. Usa in modo efficace la comunicazioneorale e scritta per collaborare con gli altri, per esempio nella realizzazione di giochi, nell’elaborazione di pro
getti enella valutazione dell’efficacia di diverse soluzioni di un problema. Nelle attività di studio, personali e collaborative
,usa i manuali delle discipline o altri testi di studio, al fine di ricercare, raccogliere e rielaborare i dati, le informazio
ni, iconcetti e le esperienze necessarie, anche con l’utilizzo di strumenti informatici.Legge con interesse e con piacere testi letterari di vario tipo e comincia a manifestare gusti personali per
quantoriguarda opere, autori e generi letterari, sui quali scambia opinioni con compagni e con insegnanti. Alla fine
di unpercorso didattico produce con l’aiuto dei docenti e dei compagni semplici ipertesti, utilizzando in modo effi
cacel’accostamento dei linguaggi verbali con quelli iconici e sonori. Ha imparato ad apprezzare la lingua come strumen
toattraverso il quale può esprimere stati d’animo, rielaborare esperienze ed esporre punti di vista personali. È capac
e diutilizzare le conoscenze metalinguistiche per migliorare la comunicazione orale e scritta. Varia opportuname
nte iregistri informale e formale in base alla situazione comunicativa e agli interlocutori; riconosce e usa termin
ispecialistici in base ai campi di discorso.
Lingue L’alunno organizza il proprio apprendimento; utilizza lessico, strutture e conoscenze apprese per elaborare i proprimessaggi; acquisisce ed interpreta informazioni valutandone la funzionalità: Individua e spiega le differenze cultur
aliveicolate dalla lingua materna e dalle lingue straniere.
Prima lingua straniera (Inglese)In contesti che gli sono familiari e su argomenti noti, l'alunno discorre con uno o più interlocutori, si confronta periscritto nel racconto di avvenimenti ed esperienze personali e familiari. Comprende i punti essenziali di mes
saggichiari in lingua standard su argomenti familiari che affronta normalmente a scuola e nel tempo libe
ro.Descrive in modo semplice esperienze ed avvenimenti della vita quotidiana.Nella conversazione, comprende i punti chiave del racconto.Riconosce i propri errori e, a volte, riesce a correggerli spontaneamente in base alle regole linguistiche e a
lleconvenzioni comunicative che ha interiorizzato.Riconosce ed usa le strutture e le funzioni base della lingua. Conosce tradizioni, usi e costumi dei Pa
esi anglofoni.97
Seconda lingua straniera (Francese o Spagnolo)L’alunno affronta situazioni familiari per soddisfare bisogni di tipo concreto e riesce a comprendere frasi edespressioni di uso frequente relative ad ambiti di immediata rilevanza (ad esempio informazioni di base sulla perso
nae sulla famiglia, acquisti, geografia locale, lavoro). Comunica in attività che richiedono solo uno scambio diinformazioni semplice e diretto su argomenti familiari e abituali. Descrive in termini semplici aspetti del pr
opriovissuto e del proprio ambiente ed elementi che si riferiscono a bisogni immediati.
Musica
L’alunno partecipa in modo attivo alla realizzazione di esperienze musicali attraverso l’esecuzione el’interpretazione di brani strumentali e vocali appartenenti a generi e culture differenti. Fa uso di
diversi sistemidi notazione funzionali alla lettura, all’apprendimento e alla riproduzione di brani musicali. È in gr
ado di idearee realizzare, anche attraverso modalità improvvisate o partecipando a processi di elaborazione co
llettiva,messaggi musicali e multimediali, nel confronto critico con modelli appartenenti al patrimonio mu
sicale,utilizzando forme di notazione e/o sistemi informatici. Sa dare significato alle proprie esperienze
musicali,dimostrando la propria capacità di comprensione di eventi, materiali, opere musicali riconoscendone i significati,anche in relazione al contesto storico-culturale. Sa analizzare gli aspetti formali e strutturali insiti ne
gli eventi enei materiali musicali, facendo uso di un lessico appropriato e adottando codici rappresentativi diversi, ponendoin interazione musiche di tradizione orale e scritta.Valuta in modo funzionale ed estetico ciò di cui fruisce, riesce a raccordare la propria esperienza alle tradi
zionistoriche e alle diversità culturali contemporanee. Integra con altri saperi e altre pratiche artistiche le proprie espe
rienzemusicali, servendosi anche di appropriati codici e sistemi di codifica. Orienta lo sviluppo delle proprie competenzemusicali, nell’ottica della costruzione di un’identità musicale che muova dalla consapevolezza delle proprie attitudi
ni ecapacità, dalla conoscenza delle opportunità musicali offerte dalla scuola e dalla fruizione dei contesti socio-
culturalipresenti sul territorio.Per le competenze specifiche relative allo studio dello strumento musicale nelle scuole secondarie di primo grado
,in attesa di una definitiva attuazione della Riforma degli studi musicali, del conseguente avvio dei Liceo Coreutico
eMusicale e della definizione dei livelli di entrata e uscita di quel settore, restano in vigore le indicazioni co
ntenutenell’Allegato A del DM 201/99.
Strumento musicale Classe prima: L’alunno sa eseguire semplici brani allo strumento ,sia individualmente che in gruppo.Conosce la storia e le parti dello strumento .Comprende la corrispondenza segno-suono. Controlla lapostura allo strumento. Acquisisce abilità in ordine alla lettura ritmica e intonata.Classe seconda: sa eseguire brani di media difficoltà ritmica ed espressiva, sia individualmente che ingruppo. Riconosce e sa utilizzare la notazione tradizionale in fase di scrittura e lettura. Pr
endeconsapevolezza della struttura dei brani e dei parametri timbrici, ritmici, dinamici. Improvvisa susemplici schemi dati.Classe terza: sa interpretare brani di epoche e stili diversi e si sente emotivamente coinvolto nella loroesecuzione individuale e orchestrale. Approfondisce le conoscenze tecniche e sa eseguire allo strumentole indicazioni grafiche presenti nello spartito. Potenzia la tecnica specifica dello strumento. Sa ascoltareed eseguire brani inquadrandoli nello stile e nell’epoca dell’autore. Improvvisa variazioni ritmiche emelodiche su tema dato.
Arte e Immagine
L’alunno padroneggia gli elementi della grammatica del linguaggio visuale, legge e comprende i significati di immaginistatiche e in movimento, di filmati audiovisivi e di prodotti multimediali. Legge le opere più significative prodottenell’arte antica, medievale, moderna e contemporanea, sapendole collocare nei rispettivi contesti storici, culturali eambientali; riconosce il valore culturale di immagini, di opere e di oggetti artigianali prodotti in paesi diversi dalproprio.
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Riconosce gli elementi principali del patrimonio culturale, artistico e ambientale del proprio territorio eè sensibile ai problemi della sua tutela e conservazione. Realizza un elaborato personale e creativo,applicando le regole del linguaggio visivo, utilizzando tecniche e materiali differenti anche conl’integrazione di più media e codici espressivi. Descrive e commenta opere d’arte, beni culturali,immagini statiche e multimediali, utilizzando il linguaggio verbale specifico.
Scienze Motorie e Sportive
L’alunno, attraverso le attività di gioco motorio e sportivo, che sono esperienze privilegiate dove si coniuga il sapere,il saper fare e il saper essere, ha costruito la propria identità personale e la consapevolezza delle proprie competen
zemotorie e dei propri limiti. Utilizza gli aspetti comunicativo relazionali del linguaggio corporeo-motorio-
sportivo,oltre allo specifico della corporeità, delle sue funzioni e del consolidamento e dello sviluppo delle abilità motorie esportive.Possiede conoscenze e competenze relative all’educazione alla salute, alla prevenzione e alla promozione di corrett
istili di vita. È capace di integrarsi nel gruppo, di cui condivide e rispetta le regole, dimostrando di accettare e rispe
ttarel’altro. È capace di assumersi responsabilità nei confronti delle proprie azioni e di impegnarsi per il bene comun
e.Sperimenta i corretti valori dello sport (fair play) e la rinuncia a qualunque forma di violenza, attraver
so ilriconoscimento e l’esercizio di tali valori in contesti diversificati.
Storia
L'alunno ha incrementato la curiosità per la conoscenza del passato. Si informa in modo autonomo su fatti eproblemi storici. Conosce i momenti fondamentali della storia italiana dalle forme di insediamento e di pote
remedievali alla formazione dello stato unitario, alla formazione della Repubblica. Conosce i processi fondamentali d
ellastoria europea medievale, moderna e contemporanea. Conosce i processi fondamentali della storia mondiale,
dallacivilizzazione neolitica alla rivoluzione industriale, alla globalizzazione.Conosce gli aspetti essenziali della storia del suo ambiente. Conosce e apprezza aspetti del patrimonio cult
urale,italiano e dell'umanità. Ha elaborato un personale metodo di studio, comprende testi storici, ricava informa
zionistoriche da fonti di vario genere e le sa organizzare in testi. Sa esporre le conoscenze storiche acquisite o
perandocollegamenti e sa argomentare le proprie riflessioni. Usa le conoscenze e le abilità per orientarsi nella complessità
delpresente, comprendere opinioni e culture diverse, capire i problemi fondamentali del mondo contempo
raneo.
Geografia
L'alunno osserva, legge e analizza sistemi territoriali vicini e lontani. Utilizza opportunamente concetti geografici (adesempio: ubicazione, localizzazione, regione, paesaggio, ambiente, territorio,
sistema antropofisico...), cartegeografiche, fotografie e immagini dallo spazio, grafici, dati statistici per comunicare efficacemente informaz
ionispaziali sull'ambiente che lo circonda. È in grado di conoscere e localizzare i principali “oggetti” geografici
fisici(monti, fiumi, laghi,…) e antropici (città, porti e aeroporti, infrastrutture…) dell’Europa e del Mon
do.Sa agire e muoversi concretamente, facendo ricorso a carte mentali, che implementa in modo significativo attinge
ndoall'esperienza quotidiana e al bagaglio di conoscenze. Sa aprirsi al confronto con l'altro, attraverso la conoscenza d
eidiversi contesti ambientali e socio-culturali, superando stereotipi e pregiudizi. Riconosce nel paesaggio gli
elementifisici significativi e le emergenze storiche, estetiche, artistiche e architettoniche, come patrimonio naturale e cultu
raleda tutelare e valorizzare. Valuta i possibili effetti delle decisioni e delle azioni dell'uomo sui sistemi territori
ali allediverse scale geografiche.
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Scienze matematiche, chimiche, fisiche e naturali
L’alunno ha rafforzato un atteggiamento positivo rispetto alla matematica e, attraverso esperienze in contestisignificativi, ha capito come gli strumenti matematici appresi siano utili in molte situazioni per operare nella realt
à.Percepisce, descrive e rappresenta forme relativamente complesse, relazioni e strutture che si trovano in natura o
chesono state create dall’uomo. Ha consolidato le conoscenze teoriche acquisite e sa argomentare (ad esempio
sautilizzare i concetti di proprietà caratterizzante e di definizione), grazie ad attività laboratoriali, alla discussione tra
parie alla manipolazione di modelli costruiti con i compagni. Rispetta punti di vista diversi dal proprio; è capac
e disostenerele proprie convinzioni, portando esempi e controesempi adeguati e argomentando
attraversoconcatenazioni di affermazioni; accetta di cambiare opinione riconoscendo le conseguenze logiche di u
naargomentazione corretta.L’alunno ha padronanza di tecniche di sperimentazione, di raccolta e di analisi dati, sia in situazioni di osservazione
emonitoraggio sia in situazioni controllate di laboratorio. Utilizza in contesti diversi uno stesso strumento matemati
coo informatico e più strumenti insieme in uno stesso contesto.Esplicita, affronta e risolve situazioni problematiche sia in ambito scolastico che nell’esperienza qu
otidiana;interpreta lo svolgersi di fenomeni ambientali o sperimentalmente controllati; è in grado di decomporre e ricompo
rrela complessità di contesto in elementi, relazioni e sottostrutture pertinenti a diversi campi disciplinari; pens
a einteragisce per relazioni e per analogie, formali e/o fattuali. Sviluppa semplici schematizzazioni, modellizzazi
oni,formalizzazioni logiche e matematiche dei fatti e fenomeni, applicandoli anche ad aspetti della vita quotidiana. È ingrado di riflettere sul percorso di esperienza e di apprendimento compiuto, sulle competenze in via di acquisizione
,sulle strategie messe in atto, sulle scelte effettuate e su quelle da compiere. Ha una visione organica del proprio co
rpocome identità giocata tra permanenza e cambiamento, tra livelli macroscopici e microscopici, tra potenzialità e lim
iti.Ha una visione dell’ambiente di vita, locale e globale, come sistema dinamico di specie viventi che interagiscono fr
aloro, rispettando i vincoli che regolano le strutture del mondo inorganico; comprende il ruolo della comunità uman
anel sistema, il carattere finito delle risorse, nonché l’ineguaglianza dell’accesso a esse, e adotta atteg
giamentiresponsabili verso i modi di vita e l’uso delle risorse. Conosce i principali problemi legati all’uso delle scien
za nelcampo dello sviluppo tecnologico e è disposto a confrontarsi con curiosità e interesse.
Tecnologia
L’alunno è in grado di descrivere e classificare utensili e macchine cogliendone le diversità in relazione alfunzionamento e al tipo di energia e di controllo che richiedono per il funzionamento. Conosce le relazioniforma/funzione/materiali attraverso esperienze personali, anche se molto semplici, di progettazione e realizzazion
e.È in grado di realizzare un semplice progetto per la costruzione di un oggetto coordinando risorse material
i eorganizzative per raggiungere uno scopo
Esegue la rappresentazione grafica in scala di pezzi meccanici o di oggetti usando il disegno tecnico. Inizia a capire iproblemi legati alla produzione di energia e ha sviluppato sensibilità per i problemi economici, ecologici e della sal
utelegati alle varie forme e modalità di produzione. È in grado di usare le nuove tecnologie e i linguaggi multimediali
persupportare il proprio lavoro, avanzare ipotesi e validarle, per autovalutarsi e per presentare i risultati del la
voro.Ricerca informazioni e è in grado di selezionarle e di sintetizzarle, sviluppa le proprie idee utilizzando le TIC e è ingrado di condividerle con gli altri
Religione
Classi prime : L’alunno è aperto alla sincera ricerca della verità e riflette sulla propria crescita soprattuttoaffettiva ,morale e religiosa. Sa riconoscere e apprezzare la Bibbia come libro sacro .
Classi seconde : L’alunno comprende la testimonianza di grandi uomini e donne, che hanno contribuito adarricchire l’umanità di senso e di valore. Riflette sulla propria crescita affettiva ,morale e religiosa.
Classi terze : l’alunno è disponibile alla critica, al dialogo e alla collaborazione per riorientare al meglio ipropri convincimenti, i comportamenti e le proprie scelte. Sa dare risposte personali ai problemiesistenziali, morali, politici e sociali..
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ATTIVITÀ DI SOSTEGNO E INTEGRAZIONEL’attività di sostegno ed integrazione si configura come uno dei principali percorsi educativi dei quali laScuola è promotrice. Sulla base della legge n. 104 del 5 febbraio 1992 e degli Accordi di Programmavigenti. L’intervento specialistico degli insegnanti di sostegno si struttura sui seguenti modelli.
1 - Insegnamento individualizzato con gli alunni in situazione di handicap, per il recupero delle
strumentalità di base con uso di:rinforzi graduati e calibrati;apporto di giochi didattici, materiale occasionale e strutturato, schede didattiche, ecc.;ausilio del computer, del videoregistratore, del registratore audio, ecc.
2 - Mediazione (in classe o nel piccolo gruppo) con uso di:proposte didattiche alternative;conversazione, dialoghi, giochi, percorsi grafici esplicativi, ecc.;strategie esemplificative individuali, supportate da spiegazioni ed esperienze concrete;stimoli a livello organizzativo e pratico.
3 - Integrazione a livello di classe o di interclasse (per classi parallele o in verticale), atta a favorire i
processi di inserimento degli alunni in situazione di handicap nella struttura scolastica con proposte
di:laboratori vari (attività creative, di manipolazione o linguistiche, ecc.);interventi adeguati (nelle conversazioni, nei momenti ricreativi, negli incontri con i gen
itori, inaltre attività curricolari);conversazione e momenti di elaborazione linguistica;uso di metodologie mirate;progettualità, anche con esperti esterni.
Tali modelli sono applicati a seconda dei casi in esame e possono essere utilizzati in progetti rivoltiall’handicap e a supportare particolari situazioni di svantaggio.In accordo con il team della classe, si adatteranno i modelli più idonei, non tralasciando mai l’attività diintegrazione.Le famiglie degli alunni in situazione di handicap sono interlocutori fondamentali con i quali si instaurae si mantengono rapporti di stretta collaborazione nelle fasi di progettazione e verifica dell’attivitàdidattica secondo quanto previsto dalla legge 104/92 e dagli Accordi di Programma.Per gli alunni segnalati dalle competenti équipes sanitarie per disturbi specifici dell’apprendimento(DSA) si applicano le disposizioni contemplate dalla Legge 8 Ottobre 2010, n. 170, in vigore dal2/11/2010 (Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico).
PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA E DIDATTICA PER GLI ALUNNIDIVERSAMENTE ABILI
1. Obiettivi generaliObiettivo generale determinante è il raggiungimento di una effettiva, anche se limitata ed adeguata allecapacità dell'alunno, autonomia. Ogni docente deve mirare, trovandosi di fronte ad un soggetto portatore dihandicap, ad espletare un obiettivo essenzialmente educativo, piuttosto che didattico. Il docente deve dareall'allievo delle conoscenze prevalentemente pratiche, al fine di renderlo autonomo. E' partendo da questopresupposto che si può favorire la maturazione della relazione oggettuale in modo da renderlo capace, neipropri limiti, di ascoltare ed eventualmente porre quesiti quando non capisce. Bisogna mirare a dare alsoggetto un'unità che lo induca a prendere coscienza della propria individualità, del proprio essere e delproprio ruolo nella società.
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2. Obiettivi didatticiNello stabilire degli obiettivi didattici è necessario tenere conto di quegli obiettivi utili per la vita e che sirivelano necessari dal punto di vista personale dell'alunno, dal contesto familiare in cui egli vive e dal contestosociale. Bisogna far perno essenzialmente su unità didattiche che, per la loro concretezza ed aderenza almondo dell'alunno, risultino intrinsecamente motivate e stimolanti. Ogni docente mira, con l'aiuto dioperatori specializzati a far acquisire quelle abilità operative che, dal punto di vista contenutistico, implicano lacomprensione, la lettura, la scrittura, nonché l'espressione: perciò i contenuti, devono essere conformi al ritmocognitivo dell'alunno portatore di handicap, rispondenti alle necessità ed ai problemi giornalieri del ragazzo inmodo che ogni docente rendapossibile l'apprendimento. Nel predisporre materialmente la programmazione e nell'adattarla ai singoli casi, iconsigli di classe, sentiti i genitori dei ragazzi interessati, sentiti gli operatori scolastici specializzati e consultatoil G. I. O., hanno ampia facoltà operativa, così come hanno facoltà di stabilire dei percorsi formativialternativi e, ove si renda necessario, esonerare anche i singoli da una o più prove pratiche di esame finale; nelrispetto delle normative vigenti in materia e fermi restando gli obiettivi generali da raggiungere da parte diquesti alunni.
3. Indicazioni metodologichePer far acquisire quelle capacità ed abilità all'allievo previste negli obiettivi generali e didattici, sarannosviluppate strategie e tecniche di carattere prevalentemente pratico e soprattutto attività che suscitino interessee motivino il discente.E' importante, inoltre, stimolare l'esperienza motoria dell’allievo, per pervenire progressivamente alla pienacoscienza della propria corporeità e del proprio vissuto (orientamento spazio - tempo). Ogni docente mirerà afar verbalizzare al ragazzo la propria esperienza immediata, in modo che l'alunno ponga in atto la funzioneregolatrice del linguaggio sul comportamento.
4. VerificaIl lavoro svolto viene verificato immediatamente perché bisogna dare la soddisfazione all'alunnodell'accrescimento del proprio sapere e ridargli il gusto di imparare ad imparare, con frequenti esperienze disuccesso.
5. ValutazioneLa valutazione del rendimento avviene in relazione al conseguimento di obiettivi minimi stabiliti dai consigli diintersezione /classe/ sezione/ nel piano educativo individualizzato, tenuto conto del tipo di handicap.La Valutazione sarà comprensiva di partecipazione, interesse, impegno, capacità di collaborazione, autonomiaoperativa, conoscenza e organizzazione dei contenuti disciplinari.
ALUNNI con D. S. A.Per i D.S.A. (disturbispecificidell’apprendimento:dislessia,disgrafia,disortografia, discalculia) è fondamentale il ruolosvoltodagliinsegnanti,essidevono fare in modo cheilbambinoaffetto da questepatologienon sia penalizzato ma che possaapprendere ed esprimere tutta la sua intelligenza Facendo arrivare le cose attraverso altri canali.Gli strumenti utilizzati dalla scuola sono di tipo dispensativo e compensativo.Gli strumenti di tipo dispensativo sono tutti mezzi che l’insegnante ha a disposizione per ridurre glieffetti dello svantaggio:
dispensa dalla lettura ad alta voce; dispensa dalla scrittura veloce sotto dettatura; dispensa dall’uso del vocabolario; dispensa dall’uso mnemonico delle tabelline; dispensa dallo studio della lingua straniera in forma scritta;
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programmazione di tempi più lunghi per prove scritte e per lo studio a casa; riduzione della lunghezza della prova; divisione della prova in assegnazioni di breve durata; organizzazione di interrogazioni programmate; valutazione delle prove scritte e orali con modalità che tengano conto del contesto e no
n dellaforma.
Gli strumenti compensativi sono mezzi che la scuola propone e utilizza per ridurre gli effetti dello
svantaggio: uso della calcolatrice; uso di schedari quali tabelle con formule e misure, schemi di tempi verbali; uso del computer; uso di software(video scrittura con correttore ortografico, sintesi vocale, scanner, di
zionaridigitali, traduttore automatico;
uso dell’audio registratore; uso di copie in supporto digitale dei testi in adozione;
Gli strumenti di tipo dispensativo e compensativo sono usati in tutte le fasi del percorso scolastico.
Per quanto riguarda la valutazione gli insegnanti: valutano separando l’errore dal contenuto; pongno attenzione all’impegno; predispongono verifiche scalari( dal più semplice al più complesso); valutano il dislessico in base alle capacità e alle difficoltà ; consentono l’uso di: calcolatrice, tavola pitagorica, tabelle con formule, cartin
egeografiche, linea del tempo, retta ordinata dei numeri, computer.
PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA E DIDATTICA PER GLIALUNNI STRANIERI
“La scuola deve garantire pari opportunità ad imparare e crescere in una situazione direciproco rispetto senza divisione di condizioni personali, di stato sociale e di razza”.
Per una educazione alla convivenza democratica la nostra scuola ritiene che la diversità, in tutte le suemanifestazioni, non sia un limite, ma una ricchezza. Si impegna a rispettare le diversità individuali eamplia progressivamente gli orizzonti. Considera fondamentale l’integrazione europea e la cooperazionetra i popoli. Facilita l’integrazione degli alunni, rende attraente l’apprendimento e promuove lo“stare bene” a scuola attraverso la realizzazione di progetti, percorsi, metodologie finalizz
ate amigliorare la conoscenza reciproca di bambini e ragazzi, l’autostima, la qualità delle relazioni, il rispettodelle differenze.
La sempre maggiore eterogeneità delle classi della scuola fa pensare ad una regola di vita scolastica:accanto agli alunni diversamente abili certificati, si incontrano sempre più alunni con altre difficoltà, condisturbi specifici dell’apprendimento, con situazioni difficili alle spalle, disturbi emozionali, o piùsemplicemente comportamenti gravemente problematici. Tutte queste situazioni generano “bisognieducativi speciali”.
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Questi bisogni devono trovare risposta nella scuola, in una scuola che integra tutti gli alunni, qualunquesia il loro bisogno speciale.In ottemperanza con il DPR n. 394 del 31/08/1999 art. 45 la scuola supporta l’ingresso degli alunnistranieri attraverso modalità che ne favoriscano il graduale inserimento nella classe e nel contestoscolastico. Tali modalità si possono schematizzare in queste quattro azioni:
Accoglienza: attuare corsi intensivi di alfabetizzazione per l’apprendimento dell’italiano, sia nel corsodell’anno scolastico che in periodi precedenti o successivi.
Sostegno alla didattica: favorire il consolidamento e l’arricchimento linguistico necessario per lostudio delle discipline; proporre momenti di conversazione e di elaborazione linguistica per rafforzare lacompetenza orale.
Integrazione: favorire la socializzazione attraverso percorsi di tipo laboratoriale sia all’interno dellaclasse, sia a livello d’Istituto.
Intercultura: favorire all’interno delle classi e della scuola iniziative di educazione interculturale pereducare gli alunni al rispetto dell’altro e delle diverse culture.
Per quanto riguarda la Valutazione degli alunni neo arrivati, ogni Consiglio di Classe o Team docenti,dopo una fase di osservazione, redige un Percorso Educativo Personalizzato, che attraversol’individuazione di obiettivi adeguati alle competenze e alle capacità dell’alunno, costituisce la premessaper la sua valutazione; si adotterà una valutazione “di percorso”, formulando un profilo generale sullabase della progettazione individualizzata, dell’impegno personale e tenendo conto delle valutazioniconseguite nei corsi di italiano, L2 e/o nelle attività svolte con altri docenti.
Inoltre,considerato quanto previsto dall’attuale normativa in materia di diritto allo studio, di dirittoall’accesso effettivo dei servizi educativi, di valorizzazione della persona e delle sue potenzialità, diintegrazione sociale e contro ogni forma di discriminazione, la definizione dei livelli in base al CommonEuropean Framework of Reference for Language Learning and Teaching,
Livello base A1 Comprende e usa espressioni di uso quotidiano e frasi basilari tese asoddisfare bisogni di tipo concreto. Sa presentare se stesso/a e gli altri ed
èin grado di fare domande e rispondere su particolari personali come doveabita, le persone che conosce e le cose che possiede. Interagisce in modosemplice purchè l’altra persona parli lentamente e chiaramente e sia disp
ostaa collaborare.
Si dispongono i seguenti obiettivi per alunni stranieri
Utilizzare brevi e semplici messaggi orali ripetitivi nella quotidianità.Utilizzare nell’esposizione orale, termini relativi all’ambiente scolastico e familiare. for
mulandosemplici frasi funzionali alla comunicazione quotidiana.Operare attraverso gli strumenti di base della letto-scrittura e delle tecniche operative
dell’arealogico – matematica.
Invitare a riferire con il racconto orale e per iscritto esperienze personali e di gruppo.
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ACCOGLIENZA ALUNNI STRANIERI
La presenza di alunni immigrati sul nostro territorio, anche se più contenuta rispetto ad altre realtà,
rappresenta per la scuola un problema a cui rivolgere un’attenzione
particolare, nella direzione relativa all’inserimento di tali allievi.
La circolare n. 24 del 1° marzo 2006 ha per oggetto” Le linee guida
per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri”.
La scuola italiana intende, in particolare, sviluppare la propria
azione educativa in coerenza con i principi dell’inclusione delle
persone e dell’integrazione delle culture, considerando
l’accoglienza della diversità un valore irrinunciabile e si impegna a consolidare le pratiche inclusive
nei confronti di bambini e ragazzi di cittadinanza non italiana promuovendone il pieno inserimento.
Tale integrazione viene, purtroppo, ancora comunemente percepita come un adeguamento delle
persone straniere, alla lingua, alle tradizioni, ai modi di vivere dei luoghi che li ospitano. La scuola,
oltre che aiutare gli alunni che arrivano da altri Paesi ad adattarsi alla nuova situazione ambientale,
deve cogliere l’opportunità per fare dell’integrazione di questi allievi un’occasione di conoscenza
reciproca a vantaggio di tutti i discenti.
La scuola impegnandosi, quindi, a realizzare, un approccio
metodologico fondato sul principio della "centralità" dell'alunno,
che significa anche rispetto dei valori e delle differenze di cui
ciascuno è portatore (etnia, cultura, religione, ecc.), favorisce
l’attuazione di un progetto educativo fondato sull'educazione alla
diversità, intesa non solo come accettazione della differenza, ma
“interesse” per quest’ultima, come risorsa e ricchezza e non come minaccia per la propria identità.
Le strategie che il nostro Istituto intende attuare sono:
- la costituzione, presso i vari plessi scolastici, di team di docenti che si occupino
dell’accoglienza;
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- l’ attivazione, da parte dei docenti, di percorsi educativi interculturali per fare della classe, il
luogo di mediazione tra le culture, il contesto comune in cui si rende possibile il dialogo;
- l’ attivazione di un laboratorio linguistico;
- la promozione di attività all’interno dell’Istituto, in cui vengano approfondite e valorizzate
le tematiche relative all’integrazione degli alunni stranieri (drammatizzazione, produzione di
libretti con favole dal mondo);
- la costruzione di reti fra scuole per la diffusione delle esperienze e per lo scambio di
materiali;
- la promozione di azioni specifiche di formazione del personale scolastico attraverso la
condivisione degli obiettivi del percorso e dei risultati. Formazione da attuarsi in
collaborazione con le altre agenzie formative presenti nei vari territori e basate sulla
situazione locale e sulle relative esigenze;
- il coinvolgimento degli Enti Locali o di altre Associazioni presenti nel territorio per
sviluppare sinergie, anche finanziarie, utili all'inserimento scolastico e culturale.
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B. E. S.Bisogni Educativi Speciali
La scuola pubblica italiana ha, da un po’ di tempo, iniziato un percorso, orientato all’ integrazione e
alla realizzazione sociale dei soggetti diversamente abili, e degli alunni che si trovano in condizioni
di svantaggio socio-culturale o altro tipo di difficoltà.
A questo proposito, “ La direttiva del Miur del 27 dicembre 2012 e la successiva circolare
ministeriale n. 8 del 6 marzo 2013, hanno aperto un nuovo fronte per le scuole, impegnate adesso
per legge a prendersi cura in modo consapevole, documentato e strutturato, e secondo un approccio
sia progettuale che operativo, dei peculiari bisogni educativi di tutti gli allievi che per i più vari
motivi, evidenziano situazioni di svantaggio scolastico. Nella sostanza la C.M. estende il concetto
di “inclusione” dall’ambito comunque circoscritto, degli alunni con “disabilità”, a tutti gli allievi
con difficoltà …” (tratto dal dossier di Tecnica della Scuola del 25.09.2013).
La legge fa presente, infatti, come, in ogni classe ci sono alunni che presentano una richiesta di
attenzione speciale per una varietà di ragioni.
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Quest’area dello svantaggio scolastico, che comprende problematiche diverse, viene indicata come
area dei BES (acronimo di Bisogni Educativi Speciali) e comprese tre grandi sotto-categorie:
1. la disabilità;2. i disturbi evolutivi specifici;3. lo svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale.
La legge 170/2010, a tal riguardo, rappresenta un punto di
svolta poiché apre un diverso canale di cura educativa,
concretizzando i principi di personalizzazione dei percorsi distudio enunciati nella legge 53/2003, nella prospettiva della
“presa in carico” dell’alunno con BES da parte di ciascun
docente curricolare e di tutto il team di docenti coinvolto,
non solo dall’insegnante assegnato al sostegno.
Il nostro Istituto, tramite i suoi docenti ed educatori, d’intesa con
genitori, Enti locali, associazioni, servizi sociali e sanitari, vuole
continuare con maggiore convinzione a percorrere il cammino, già
intrapreso negli anni trascorsi dalle scuole che lo costituiscono, al
fine di pervenire ad una piena integrazione di tali allievi. Si
impegna, per quanto riguarda la disabilità, a coinvolgere le
istituzioni sopracitate nella formulazione del PEI (Piano Educativo
Individualizzato), cioè del documento nel quale viene descritto il progetto globale predisposto per
l’alunno in situazione di svantaggio, finalizzato all’affermazione del diritto all’educazione e
all’istruzione. Tale documento si va ad integrare con la programmazione di classe e riporta gli
obiettivi generali e disciplinari, come pure i contenuti e le attività, pianificati nel rispetto dei
peculiari bisogni dei singoli alunni. Esso dovrà contenere anche gli obiettivi da conseguire a breve, a
medio e a lungo termine, gli interventi della scuola con le modalità di utilizzazione delle ore di
sostegno, gli auspicati supporti sanitari e riabilitativi dell’ ASL, gli eventuali interventi del Comune di
residenza dell’alunno, le modalità di collaborazione della famiglia, i tempi e i modi per le verifiche e
gli aggiornamenti.
Per quanto attiene ai “disturbi evolutivi specifici” (dove con
questa definizione intendiamo, oltre i disturbi specifici
dell’apprendimento (DSA), i deficit del linguaggio, delle abilità
non verbali, della coordinazione motoria, come pure quelli
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dell’attenzione e dell’iperattività), è bene precisare come anche queste tipologie di disturbo ( pur
non potendo essere certificate ai sensi della legge 104/92 e, quindi, non potendo avere diritto alle
provvidenze ed alle misure previste dalla stessa legge quadro, e tra queste, all’insegnante per il
sostegno) devono usufruire di un’attenzione simile a quella prevista dalla disabilità. Ossia gli
insegnati devono impegnarsi ad individuare strategie e metodologie di intervento correlate alle
esigenze educative di questi discenti, nella prospettiva di una scuola sempre più inclusiva e
accogliente.
In merito allo svantaggio socioeconomico, linguistico,culturale, la Direttiva ricorda che “ogni alunno, con
continuità o per determinati periodi, può manifestare
Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici,
fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto
ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e
personalizzata risposta”. E’ bene precisare come anche
tali tipologie di BES dovranno essere individuate sulla
base di elementi oggettivi (come ad es. una segnalazione degli operatori dei servizi sociali), ovvero
di ben fondate considerazioni psico-pedagogiche e didattiche.
Per questi alunni, come pure per coloro che sperimentano difficoltà derivanti dalla non conoscenza
della lingua italiana - per esempio alunni di origine straniera di recente immigrazione e, in specie,
coloro che sono entrati nel nostro sistema scolastico nell’ultimo anno - è parimenti possibile attivare
percorsi individualizzati e personalizzati, oltre che adottare strumenti compensativi e misure
dispensative, onde venire incontro alle necessità di ciascuno di loro.
Il nostro istituto Comprensivo, intende, al fine di realizzare
“ una scuola di tutti e di ciascuno”, si impegna a:
- diffondere una cultura dell’integrazione, attraverso la
sensibilizzazione di tutte le forze presenti nella scuola e nel
territorio;
- promuovere il rispetto di ogni singolo individuo e le peculiarità che lo differenziano dagli
altri, rendendolo unico ed originale;
- riconoscere ad ogni discente, soprattutto agli allievi più problematici, il diritto di vivere
relazioni piene e soddisfacenti;
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- accogliere l’alunno in modo personalizzato, facendosi carico delle sue emozioni e delle sue
difficoltà;
- prestare particolare attenzione agli allievi diversamente abili o con bisogni educativi
speciali, mettendo in atto adeguate strategie organizzative e didattiche;
- garantire a tali alunni un percorso formativo organico e completo, in continuità fra i diversi
ordini di scuola, al fine anche di prevenire eventuali difficoltà nel passaggio da un segmento
scolastico all’altro;
- realizzare, se possibile, progetti che permettano all’ insegnante di sostegno che ha seguito
l'alunno, di accompagnarlo nel primo periodo di frequenza nella nuova scuola di grado
successivo;
- considerare il percorso formativo secondo una logica di sviluppo coerente che valorizzi le
competenze già acquisite dall'alunno;
- tradurre le esperienze di vissuto personale in stimoli di apprendimento;
- potenziare la dotazione di sussidi didattici, destinati agli alunni diversamente abili;
- sfruttare al meglio le potenzialità offerte, nel campo dell’apprendimento, dalle nuove
tecnologie;
- promuovere corsi di formazione, funzionali all’ acquisizione da parte degli educatori di
strumenti sempre più idonei a soddisfare le richieste degli alunni più svantaggiati;
- attuare interventi finalizzati all’orientamento scolastico, in modo da aiutare tali allievi ad
operare scelte efficaci nel proseguimento degli studi;
- individuare percorsi personalizzati, in modo da prevenire la dispersione scolastica e il
fallimento formativo precoce;
- attivare, a tal fine, risorse e iniziative mirate, anche in collaborazione con gli Enti locali e le
altre agenzie educative del territorio;
- mantenere un confronto continuo con i genitori e con l’equipe psico-pedagogica che segue
tali alunni;
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INDICE GENERALE
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CAP. 1 Organi CollegialiCAP. 2 DocentiCAP. 3 Personale AmministrativoCAP. 4 Collaboratori ScolasticiCAP. 5 AlunniCAP. 6 Sanzioni disciplinari alunniCAP. 7 GenitoriCAP. 8 MensaCAP. 9 Laboratori
CAP. 10 PalestraCAP. 11 SicurezzaCAP. 12 ComunicazioniCAP. 13 Accesso al pubblicoCAP. 14 Viaggi di istruzione e uscite
didattiche
CAP. 15 Modalità di erogazione deilibri di testo
CAP. 16 Modalità di raccolta quoteassicurative, uscitedidattiche..
CAP. 17 Regolamento divieto difumo
CAP. 18 Divieto uso telefonino
CAPITOLO 1 Organi collegiali
ConvocazioneL'iniziativa della convocazione di un Organo collegiale è esercitata dal Presidente dell'Organocollegiale stesso o da un terzo dei suoi componenti, nonché dalla Giunta esecutiva.L'atto di convocazione, emanato dal Presidente, è disposto con almeno cinque giorni dianticipo rispetto alla data prevista per la seduta e con anticipo di almeno 24 ore nel caso diriunioni d’urgenza. In tale ultimo caso la convocazione potrà essere fatta col mezzo piùrapido. La convocazione deve indicare gli argomenti da trattare, il giorno, l'ora, il luogo dellariunione e deve essere affissa all'albo.
Validità sedute La seduta si apre all'ora indicata nell'avviso di convocazione e diventa valida a tutti gli effetticon la presenza di almeno la metà più uno dei componenti in carica. Nel numero deicomponenti in carica non vanno computati i membri decaduti dalla carica e non ancorasostituiti. Il numero legale deve sussistere non solo al principio della seduta, ma anche almomento della votazione.
Discussione ordine del giorno Il Presidente individua tra i membri dell'Organo collegiale il segretario della seduta, fattaeccezione per i casi in cui il segretario è individuato per legge.E' compito del Presidente porre in discussione tutti gli argomenti all'o.d.g. nella successione incui compaiono nell'avviso di convocazione. Gli argomenti indicati nell’o.d.g. sono tassativi.L’ordine di trattazione degli argomenti può essere modificato su proposta di un componentel’Organo collegiale, previa approvazione a maggioranza.
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Diritto di intervento Tutti i membri dell’Organo collegiale, avuta la parola dal Presidente, hanno diritto diintervenire sugli argomenti in discussione. Il Presidente ha la facoltà di replicare agli oratori,quando sia posto in discussione il suo operato quale Presidente e quando si contravvenga allenorme del presente Regolamento.
Dichiarazione di voto Dopo che il Presidente ha dichiarato chiusa la discussione, possono aver luogo ledichiarazioni di voto, con le quali i votanti possono, brevemente, esporre i motivi per i qualivoteranno a favore o contro il deliberando o i motivi per i quali si asterranno dal voto. Ladichiarazione di voto deve essere riportata nel verbale della seduta. Le votazioni sono indettedal Presidente ed al momento delle stesse nessuno può più avere la parola.
VotazioniLe votazioni si effettuano in modo palese per alzata di mano ovvero per appello nominale adalta voce, quando lo richiedono il Presidente o uno dei componenti. La votazione è segretaquando riguarda determinate o determinabili persone. Le sole votazioni concernenti persone siprendono a scrutinio segreto mediante il sistema delle schede segrete. La votazione non puòvalidamente avere luogo se i consiglieri non si trovano in numero legale. I consiglieri chedichiarano di astenersi dal votare si computano nel numero necessario a rendere legalel’adunanza, ma non nel numero dei votanti.Le deliberazioni sono adottate a maggioranza assoluta dei voti validamente espressi salvo chedisposizioni speciali prescrivano diversamente. In caso di parità, ma solo per le votazionipalesi, prevale il voto del presidente. La votazione, una volta chiusa, non può essere riapertaper il sopraggiungere di altri membri e non può nemmeno essere ripetuta, a meno che non siriscontri che il numero dei voti espressi è diverso da quello dei votanti.
VerbaleNella prima parte del verbale si dà conto della legalità dell'adunanza (data, ora e luogo dellariunione, presidente, chi svolge la funzione di segretario, l'avvenuta verifica del numero legaledei presenti che deve risultare dagli elenchi allegati).Per ogni punto all'o.d.g. si indicano molto sinteticamente le considerazioni emerse durante ildibattito, quindi si dà conto dell'esito della votazione.Un membro dell’Organo collegiale può chiedere che a verbale risulti la volontà espressa daogni singolo membro sulla materia oggetto della deliberazione. I membri dell'Organocollegiale hanno facoltà di produrre il testo di una loro dichiarazione da trascrivere a cura delsegretario sul verbale. I verbali delle sedute degli Organi collegiali sono raccolti su appositiregistri a pagine numerate, timbrate e firmate dal Dirigente Scolastico per vidimazione.I verbali sono numerati progressivamente nell'ambito dello stesso anno scolastico. I verbalidelle sedute degli Organi collegiali possono:
- essere redatti direttamente sul registro;- se prodotti con programmi informatici, essere incollati sulle pagine del registro e
quindi timbrati e vidimati da segretario e Presidente in ogni pagina.
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Surroga di membri cessati Per la sostituzione dei membri elettivi venuti a cessare per qualsiasi causa si procede secondoil disposto dell'art. 22 del D.P.R. 416/74.Le eventuali elezioni suppletive si effettueranno, di norma, nello stesso giorno in cui sitengono quelle per il rinnovo degli organi di durata annuale e, comunque, entro il primotrimestre di ogni anno scolastico.I membri subentranti cessano anch'essi dalla carica allo scadere del periodo di durata delConsiglio.
DecadenzaI membri dell’Organo Collegiale sono dichiarati decaduti quando perdono i requisitirichiesti per l'eleggibilità o non intervengono per tre sedute successive senza giustificatimotivi. Spetta all’Organo collegiale vagliare le giustificazioni addotte dagli interessati.
DimissioniI componenti eletti dell’Organo collegiale possono dimettersi in qualsiasi momento. Ledimissioni sono date per iscritto. E' ammessa la forma orale solo quando le dimissionivengono date dinanzi all’Organo collegiale. L’Organo collegiale prende atto delle dimissioni.In prima istanza, l’Organo collegiale può invitare il dimissionario a recedere dal suoproposito. Una volta che l’Organo collegiale abbia preso atto delle dimissioni, questedivengono definitive ed irrevocabili. Il membro dimissionario, fino al momento della presad’atto delle dimissioni, fa parte a pieno titolo dell’Organo collegiale e, quindi, va computatonel numero dei componenti l’Organo collegiale medesimo.
Norme di funzionamento del Consiglio d’Istituto
- La prima convocazione del C.I.S., immediatamente successiva alla nomina dei relativimembri risultati eletti, è disposta dal Dirigente Scolastico.
- Nella prima seduta, il C.I.S. è presieduto dal Dirigente Scolastico ed elegge, tra irappresentanti dei genitori membri del Consiglio stesso, il proprio Presidente.
- L'elezione ha luogo a scrutinio segreto. Sono candidati tutti i genitori membri del C.I.S.E' considerato eletto il genitore che abbia ottenuto la maggioranza assoluta dei votirapportata al numero dei componenti del C.I.S.
Qualora non si raggiunga detta maggioranza nella prima votazione, il Presidente è elettoa maggioranza relativa dei votanti, sempre che siano stati presenti la metà più uno dei componentiin carica. In caso di parità si ripete la votazione finché non si determini una maggioranza relativa(D.M. 26 luglio1983).Il Consiglio di Istituto può deliberare di eleggere anche un vice presidente, da votarsi fra i genitoricomponenti il Consiglio stesso con le stesse modalità previste per l'elezione del Presidente.In caso di impedimento o di assenza del Presidente ne assume le funzioni il vice presidente o, inmancanza anche di questi, il consigliere più anziano di età. Il C.I.S. è convocato dal Presidente conle modalità descritte nella pag.3.Il Presidente del C.I.S. è tenuto a disporre la convocazione del Consiglio su richiesta del Presidentedella Giunta esecutiva.
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L'ordine del giorno è formulato dal Presidente del C.I.S. su proposta del Presidente della GiuntaEsecutiva. A conclusione di ogni seduta, singoli consiglieri possono indicare argomenti dainserire nell'ordine del giorno della riunionesuccessiva.
- La pubblicità degli atti del C.I.S. avviene mediante affissione in apposito albodell'istituto, della copia integrale, sottoscritta dal segretario del Consiglio, del testo delledeliberazioni adottate dal Consiglio.
- L'affissione all'albo avviene entro il termine massimo di otto giorni dalla relativa sedutadel Consiglio. La copia della deliberazione deve rimanere esposta per un periodo noninferiore a 10 giorni.
- Non sono soggetti a pubblicazione gli atti e le deliberazioni concernenti singolepersone, salvo contraria richiesta dell'interessato.
- Ogni consigliere giustifica le sue assenze attraverso la Segreteria della scuola, alPresidente del C.I.S. Il consigliere assente per tre volte consecutive, ove le assenzesiano ritenute ingiustificate dalla maggioranza assoluta del consiglio, decade dallacarica.
Norme di funzionamento della Giunta Esecutiva del Consiglio dell'Istituzione Scolastica
- Il C. I .S nella prima seduta, dopo l'elezione del Presidente, che assume immediatamentele sue funzioni, elegge nel suo seno una Giunta esecutiva composta da un docente, uncomponente degli ATA, e due genitori, secondo modalità stabilite dal Consiglio stesso econ voto segreto.
- Della Giunta fanno parte di diritto il Dirigente Scolastico, che la presiede ed ha larappresentanza dell'istituto, ed il DSGA, che svolge anche la funzione di segretario dellaGiunta stessa
-
Norme di funzionamento del Collegio dei Docenti
- Il C. D. si insedia all'inizio di ciascun anno scolastico e si riunisce secondo il Pianoannuale delle attività.
- Le riunioni sono convocate dal Dirigente Scolastico in seduta ordinaria secondocalendario, in seduta straordinaria ogni qualvolta il Dirigente Scolastico ne ravvisi lanecessità o quando almeno un terzo dei suoi componenti ne faccia richiesta.
- Le votazioni, in seno al Collegio Docenti, avvengono preferibilmente in modo palese eper appello nominale. Le sole votazioni riguardanti persone si prendono a scrutiniosegreto, mediante il sistema delle schede segrete.
- Il verbale di ogni seduta sarà affisso all’albo docenti o inviato in lettura nei vari plessi e,salvo valide modifiche e/o integrazioni condivise collegialmente, se ne chiederàapprovazione al successivo incontro.
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Norme di funzionamento del Comitato per la valutazione del servizio degli insegnanti
Il Comitato per la valutazione del servizio degli insegnanti è formato dal Capo diIstituto che ne è il Presidente, da 4 docenti quali membri effettivi e da 2 docenti quali membrisupplenti.E’ convocato dal DS:- in periodi programmati, per la valutazione del servizio richiesta da singoli interessati a
norma dell'art. 448 del D.L.vo n. 297/94, per un periodo non superiore all'ultimotriennio;
- alla conclusione dell'anno prescritto, agli effetti della valutazione del periodo di provadegli insegnanti, ai sensi degli art . 438, 439 e 440 del D.L.vo n. 297/94;
- ogni qualvolta se ne presenti la necessità.
Norme di funzionamento dei Consigli di Classe, Interclasse, Intersezione - Il Consiglio di Classe/ di Interclasse/ di Intersezione è presieduto dal DS o da un
docente, suo delegato, membro del Consiglio ed è convocato, a seconda delle materiesulle quali deve deliberare, con la presenza di tutte le componenti o con la sola presenzadei docenti.
- Il Consiglio si insedia di norma all'inizio di ciascun anno scolastico e si riuniscesecondo il Piano delle Attività concordato ed approvato in seno al Collegio Docenti.
Assemblee di classe o di Istituto I genitori degli alunni della scuola hanno diritto di riunirsi in assemblea nei locali scolastici; per ilproprio funzionamento l’assemblea deve darsi un regolamento che viene inviato in visione alConsiglio di Istituto.
Le Assemblee possono essere di classe o di Istituto, ad esse possono partecipare con diritto diparola il Capo di Istituto e gli insegnanti, rispettivamente, della classe o della scuola. Qualora leassemblee si svolgano nei locali della scuola, la data e l’orario di svolgimento di ciascuna di essedevono essere concordati di volta in volta con il Dirigente Scolastico che, sentita la GiuntaEsecutiva, ne autorizza la convocazione ed affigge all’albo l’Ordine del Giorno.
L’Assemblea di classe è convocata:
-su richiesta della maggioranza dei rappresentanti di classe;
-su richiesta dei docenti di classe nella loro maggioranza;
-su richiesta del Dirigente Scolastico;
-su iniziativa del Presidente del Consiglio di Istituto;
-su richiesta di almeno 1/3 dei genitori della classe.
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CAPITOLO 2
Docenti
I docenti che accolgono gli alunni devono trovarsi in classe cinque minuti prima dell’inizio delproprio orario di servizio, avendo cura di apporre la firma di presenza giornaliera.
In caso di ritardo dell’insegnante, questi è tenuto a segnalarlo tempestivamente a chi di competenza.Nel caso di ritardo non segnalato, la responsabilità della vigilanza sugli alunni ricadesull’insegnante. Il collaboratore scolastico è tenuto a segnalare l’assenza dell’insegnante alresponsabile di plesso.
Il docente della prima ora deve segnalare sul registro di classe gli alunni assenti, controllare quellidei giorni precedenti e scrivere l’avvenuta o la mancata giustificazione. Se l’assenza è superiore acinque giorni, in caso di malattia, deve accertare la presenza del certificato medico.
In caso di un ritardo superiore ai dieci minuti dall’inizio delle lezioni di un alunno, occorre segnarel’orario sul registro.
Qualora un alunno debba lasciare la scuola prima del termine delle lezioni, il genitore devepresentare una richiesta scritta che attesti la motivazione dell’uscita anticipata e prelevarepersonalmente il proprio figlio. Nel caso in cui uno studente si senta male durante lo svolgimentodelle lezioni, i docenti in servizio o il Responsabile di plesso, coadiuvati dai collaboratori scolastici,provvedono ad avvertire i familiari o il servizio 118.
I docenti, in occasione dell’assemblea per l’elezione dei rappresentanti di classe, sono tenuti adillustrare il Patto Educativo di Corresponsabilità, sottoscritto dai genitori e a definire i diritti e idoveri nel rapporto tra l’istituzione scolastica, gli studenti e le famiglie.
I docenti non devono lasciare gli alunni da soli. Se un docente deve per pochi minuti allontanarsidalla propria classe, occorre che avvisi un collaboratore scolastico o un collega affinché vigili sullaclasse.
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Al termine della lezione il docente libero da impegni nell'ora successiva dovrà attendere in classel'arrivo del docente che dovrà sostituirlo come previsto in orario. In caso di impegno in altra classe,il cambio dovrà essere effettuato con celerità, in modo da non lasciare la classe senza vigilanza.
L’intervallo ha una durata pari a 10 minuti e l’orario di inizio viene stabilito da ogni singolo plesso.
Durante l’intervallo i docenti in servizio nella classe vigilano sugli alunni. Si consiglia ai docenti,per loro stessa tutela e per la legittima tutela dei minori, di sostare sulla porta dell’aula e monitorarei movimenti degli alunni loro affidati per tutto il tempo dell’intervallo.
Durante le ore di lezione, è consigliabile far uscire dalla classe non più di un alunno per volta, fattaeccezione per i casi seriamente motivati.
Al termine delle lezioni, i docenti accertano che i locali utilizzati siano lasciati in ordine ed imateriali siano riposti negli appositi spazi.
Al termine delle lezioni, gli alunni della primaria vengono accompagnati dai rispettivi insegnantifino al termine logistico ultimo di responsabilità dell’istituzione scolastica, il portone principale.
I docenti devono prendere visione dei piani di evacuazione dei locali della scuola e sensibilizzaregli alunni sulle tematiche della sicurezza.
I docenti, dove accertino situazioni di pericolo, devono prontamente comunicarlo al responsabiledella sicurezza di plesso che provvederà ad avvertire il Dirigente Scolastico.
Eventuali danni riscontrati a persone o a cose devono essere segnalati al responsabile di plesso. Idanni riscontrati sono risarciti dal responsabile degli stessi.
I docenti hanno facoltà di richiedere colloqui e/o approfondimenti con le famiglie nell’ottica diun rapporto scuola/famiglia più trasparente e fattivo. I docenti ricevono i genitori secondo ilcalendario stabilito.
La collaborazione con i genitori e con il personale è di fondamentale importanza, in quanto essacontribuisce a determinare il clima educativo della scuola e a favorire il processo comunicativo trale diverse componenti che dentro o attorno alla scuola si muovono.
Ogni docente apporrà la propria firma per presa visione delle circolari e degli avvisi. In ogni casotutte le circolari e gli avvisi affissi all’albo della scuola o esposti nell’apposito registro, siintendono regolarmente notificati.
I docenti non possono utilizzare i telefoni cellulari durante l’orario di lavoro, salvo casi di estremaurgenza e necessità.
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I docenti non possono utilizzare i telefoni della scuola per motivi personali, salvo casi di estremaurgenza e necessità.
I docenti devono avvisare tramite comunicazione le famiglie circa le attività didattiche (uscite inpaese, interventi di esperti,…), diverse dalle curriculari.
I registri di classe e quelli personali devono essere debitamente compilati in ogni loro parte erimanere a scuola, a disposizione della presidenza.
La richiesta di materiale di facile consumo va indirizzata per iscritto al Dirigente Scolastico. Ilmateriale può essere ritirato nei seguenti giorni: martedì e mercoledì dalle ore 11.00.
Non è consentito richiedere ai collaboratori addetti alla stampa fotocopie di circolari o altridocumenti della scuola per uso personale.
Gli insegnanti presenti alla mensa abitueranno gli alunni ad un’adeguata igiene personale e, duranteil pranzo, controlleranno gli stessi e li educheranno ad un corretto comportamento sedendo a tavolaaccanto a loro.
E’ assolutamente vietato fumare negli ambienti scolastici. E’ vietato altresì fumare negli spazi apertiinterni alla scuola in presenza degli alunni.
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CAPiTOLO 3 Personale amministrativo
Il ruolo del personale amministrativo è indispensabile anche come supporto all'azione didattica e lavalorizzazione delle loro competenze è decisiva per l'efficienza e l'efficacia del servizio e per ilconseguimento delle finalità educative.
Non può utilizzare i telefoni della scuola per motivi personali, salvo casi di estrema urgenza enecessità.
Cura i rapporti con l'utenza, nel rispetto delle disposizioni in materia di trasparenza e di accesso alladocumentazione amministrativa prevista dalla legge.
Collabora con i docenti. La qualità del rapporto col pubblico e col personale è di fondamentaleimportanza, in quanto esso contribuisce a determinare il clima educativo della scuola e a favorire ilprocesso comunicativo tra le diverse componenti che dentro o attorno alla scuola si muovono.
Il personale amministrativo è tenuto al rispetto dell’orario di servizio.
In caso di chiusura dei plessi tutto il personale ATA deve considerarsi in servizio pressola sede centrale;
L’orario di apertura al pubblico è affisso all’entrata della sede centrale e di ogni plessoscolastico.
Le certificazioni e le dichiarazioni vengono rilasciate durante il normale orario diapertura al pubblico dietro presentazione di domanda, che specifichi il tipo didichiarazione o certificato richiesto.
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La Segreteria provvede al rilascio di certificazioni entro il tempo previsto di 5 gg. lavorativi,tranne per i certificati storici per uso pensione o ricostruzione di carriera per i quali è previstoun tempo di rilascio più lungo.
La segreteria non è tenuta fornire alcun tipo di modulistica (assenze, richieste assegni familiari,piccolo prestito,… poiché disponibile sul sito della scuola) o a scaricare il cedolino dellostipendio.
CAPITOLO 4 Collaboratori scolastici
I collaboratori scolastici sono tenuti a prestare servizio, salvo diverse disposizioni, nella zona dicompetenza secondo le mansioni loro assegnate. Della presenza in servizio farà fede la firmasull’apposito registro del personale in servizio.
La qualità del rapporto col pubblico e col personale è di grande importanza, in quanto essocontribuisce a determinare il clima educativo della scuola e a favorire il processo comunicativo trale diverse componenti che dentro o attorno alla scuola si muovono.
I collaboratori scolastici:
- procedono allo sblocco delle uscite di emergenza;
- devono vigilare sull'ingresso e sull'uscita degli alunni;- devono essere facilmente reperibili da parte degli insegnanti, per qualsiasi evenienza;- evitano di parlare ad alta voce;- collaborano al complessivo funzionamento didattico e formativo;- comunicano immediatamente al Dirigente Scolastico o ai suoi Collaboratori l'eventuale
assenza dell'insegnante dall'aula, per evitare che la classe resti incustodita;
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- collaborano con gli insegnanti nella raccolta delle prenotazioni per la mensa;- favoriscono l'integrazione degli alunni portatori di handicap;- vigilano sulla sicurezza ed incolumità degli alunni, in particolare durante gli intervalli, nei
periodi antecedenti e successivi all’orario delle attività didattiche, negli spostamenti e nelleuscite degli alunni per recarsi ai servizi o in altri locali;
- riaccompagnano nelle loro classi gli alunni che, al di fuori dell'intervallo e senza serimotivi, sostano nei corridoi;
- sorvegliano gli alunni in caso di uscita dalle classi, di ritardo, assenza o allontanamentomomentaneo dell'insegnante;
- impediscono, con le buone maniere, che alunni di altre classi possano svolgere azioni didisturbo nel corridoio di propria pertinenza, riconducendoli in classe;
- sono sempre tolleranti e disponibili con gli alunni, non dimenticando mai che lafunzione della scuola è quella di educare specialmente quegli allievi che ne hanno più bisogno;
- tengono i servizi igienici sempre decorosi, puliti e accessibili;- provvedono, al termine delle lezioni, alla quotidiana pulizia con acqua e detersivi disinfettanti
dei servizi e degli spazi di pertinenza, nonché delle suppellettili delle aule affidate;- provvedono a custodire, fuori dalla portata dei bambini, detergenti, disinfettanti e tutto il
materiale di pulizia;- non si allontanano dal posto di servizio, tranne che per motivi autorizzati dal Direttore S. G. A.
o dal Dirigente Scolastico o dal responsabile di plesso;- invitano tutte le persone estranee che non siano espressamente autorizzate dal Dirigente
Scolastico a uscire dalla Scuola;- prendono visione del calendario delle riunioni dei consigli di classe, dei collegi dei docenti o dei
consigli di istituto, tenendosi aggiornati circa l'effettuazione del necessario servizio;- sorvegliano l'uscita dalle classi e dai portoni principali, prima di dare inizio alle pulizie;- ove accertino situazioni di disagio, di disorganizzazione o di pericolo, devono prontamente
comunicarlo in Segreteria;- segnalano, sempre in segreteria, l'eventuale rottura di suppellettili, sedie o banchi prima di
procedere alla sostituzione;- accolgono il genitore dell'alunno che vuol richiedere l'autorizzazione all'uscita anticipata e
comunicano all’insegnante l’uscita consegnando l’alunno direttamente al genitore o alla personamaggiorenne delegata per iscritto, previa presentazione di documento di riconoscimento (se nonriconosciuta dal personale della scuola).
Al termine del servizio tutti i collaboratori scolastici, di qualunqueturno e a qualsiasi spazio addetti dovranno controllare, dopo averfatto le pulizie, quanto segue:- che tutte le luci siano spente;- che tutti i rubinetti dei servizi igienici siano ben chiusi;- che siano chiuse le porte delle aule, le finestre e le serrande delle aule e della scuola;- che vengano chiuse le porte e i cancelli della scuola;- gli ausiliari addetti agli uffici controlleranno che siano chiuse tutte le porte degli
uffici.
E' fatto obbligo ai collaboratori scolastici di prendere visione delle mappe di evacuazione dei localie di controllare quotidianamente la praticabilità ed efficienza delle vie di esodo.
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I collaboratori scolastici non possono utilizzare i telefoni cellulari durante l’orario di lavoro, salvocasi di estrema urgenza e necessità.
I collaboratori scolastici non possono utilizzare i telefoni della scuola per motivi personali, salvocasi di estrema urgenza e necessità.
Ai collaboratori scolastici non è consentito fare fotocopie di circolari e/o documenti dellascuola su richiesta personale dei docenti.
In caso di assenza o temporaneo impegno in altro compito il collaboratore assente sarà sostituito dacollaboratore in servizio individuato con criteri stabiliti e approvati dal DSGA.
CAPITOLO 5
Alunni
Gli alunni sono tenuti ad avere nei confronti del Dirigente Scolastico, dei docenti, di tutto ilpersonale e dei compagni lo stesso rispetto, anche formale, consono ad una convivenza civile, allafunzionalità della scuola, curando il materiale proprio e degli altri, nonché rispettando luoghi,persone, responsabilità altrui.
Gli alunni sono tenuti a frequentare regolarmente le lezioni, a favorirne lo svolgimento e adassolvere assiduamente agli impegni di studio.
Gli alunni entrano all'orario stabilito in ogni singolo plesso. Trascorsi 10 minuti dall’orario stabilitoil portone deve essere chiuso.
In caso di reiterati ritardi, alla terza mancanza sarà avvisata la famiglia che dovrà giustificarepersonalmente o per iscritto.
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Gli alunni sono tenuti a giustificare le assenze con apposita annotazione sul diario (S. Primaria) osul libretto delle assenze (S. Secondaria) consegnato ad inizio di ogni anno scolastico dallasegreteria, previa firma del genitore o dell’esercente la patria potestà.
Gli alunni devono portare quotidianamente il diario scolastico (o in alternativa un quaderno) per lecomunicazioni costanti tra scuola e famiglia. I genitori sono invitati a controllare i compiti e lelezioni assegnate, le eventuali annotazioni degli insegnanti, le comunicazioni della scuola edapporre la propria firma per presa visione.In caso di ripetute assenze, su segnalazione dei docenti della classe, potranno essere inviatetempestive comunicazioni scritte alle famiglie dall'insegnante coordinatore di classe. Se i giorni diassenza dell’alunno sono superiori a cinque, compresi i festivi, occorre presentare il certificatomedico di riammissione in caso di malattia, negli altri casi gli alunni devono essere accompagnatipersonalmente dai genitori. Per le assenze superiori a 5 giorni determinate da viaggi di famiglia, igenitori sono tenuti ad avvisare la dirigenza e a contattare i docenti con congruo anticipo.
Non è consentito agli alunni di uscire dall'edificio scolastico prima del termine delle lezioni. In casodi necessità i genitori dovranno preventivamente avvertire la scuola tramite comunicazione orichiesta scritta e venire a prelevare personalmente il proprio figlio (o delegare per iscritto un'altrapersona maggiorenne che dovrà essere munita di documento di riconoscimento).
Al cambio di insegnante, negli spostamenti da un'aula all'altra, all'ingresso e all'uscita, gli alunnidevono tenere un comportamento corretto ed educato.
Gli alunni possono recarsi in biblioteca, in palestra, nei laboratori solo con l'autorizzazione e sotto ilcontrollo di un insegnante che se ne assuma la responsabilità.
Durante gli intervalli, sia nella scuola che nel cortile sono da evitare tutti i giochi che possonodiventare pericolosi: gli alunni dovranno seguire le indicazioni degli insegnanti e dei collaboratoriscolastici.
Al fine di favorire l’accoglienza e l’inserimento, solo agli alunni delle classi prime è consentitosostare nell’atrio scolastico per l’ingresso a scuola per un periodo non superiore ai quindici giornidall’inizio dell’anno scolastico.
I servizi vanno utilizzati in modo corretto e devono essere rispettate le più elementari norme diigiene e di pulizia.
L'attività mensa è da intendersi come momento pienamente educativo e opportunità formativa.L’orario della mensa è compreso in quello scolastico. Gli alunni usufruiscono del servizio mensafornito dall’Amministrazione Comunale. Gli alunni della Scuola Primaria partecipanti ai progetti diampliamento dell’offerta formativa sono tenuti a restare all’interno dell’edificio scolastico ameno che un genitore o chi delegato, non provveda personalmente a prelevarli e riaccompagnarliall’inizio delle attività pomeridiane.
Gli alunni, al momento di prepararsi per il pranzo da consumare nella mensa scolastica, si recano infila ordinata ai servizi e da qui ai locali preposti.
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Nelle aule ci sono appositi contenitori per la raccolta dei rifiuti: è necessario utilizzarlicorrettamente.
Gli insegnanti ed i collaboratori scolastici sorveglieranno affinché le regole vengano rispettate.
Gli alunni sono tenuti a portare a scuola solo l'occorrente per i compiti e le lezioni e l'eventualemerenda. E' vietato portare oggetti di valore e telefoni cellulari. La scuola, in ogni caso, nonrisponde comunque di eventuali furti.
Agli alunni non è permesso uscire dall’aula senza il permesso del docente, sostare davanti alleporte, nei corridoi o nei bagni, correre o gridare.
Gli alunni sono tenuti a presentarsi a scuola con un abbigliamento decoroso e consono al contestoeducativo e a mantenere un contegno corretto e responsabile astenendosi da compiere atti chepossono distrarre o arrecare danni ai compagni.
Gli alunni della Scuola dell’Infanzia e quelli della Scuola Primaria indosseranno il grembiule.
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CAPITOLO 6 Sanzioni disciplinari alunni
Scuola Primaria
Agli studenti che mancano ai doveri scolastici sono inflitte le seguenti sanzioni disciplinari,relativamente alla gravità delle infrazioni.
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MANCANZE DISCIPLINARI SANZIONI
-Inadempienza ai doveri scolastici
-Ritardi
-Ripetute assenze ingiustificate
-Fatti non gravi che turbino il regolaresvolgimento delle lezioni
-Ammonizione orale
-Ammonizione scritta sul diario.
-Dopo tre note di ammonizione, il coordinatoredi classe convocherà i genitori e la convocazioneverrà annotata sul registro di classe.
-Qualora dovessero ripresentarsi altreammonizioni, il coordinatore lo comunicherà alDirigente Scolastico o al Vicario
-Utilizzo di oggetti non pertinenti all’attivitàscolastica, in particolare il telefono cellulare.
-Ammonizione orale o scritta sul diario e sulregistro-Giochi e oggetti pericolosi verranno ritirati econsegnati ai genitori-Ritiro del cellulare e restituzione dello stesso aigenitori
Scuola Secondaria di 1°gradoAgli studenti che mancano ai doveri scolastici sono inflitte le seguenti sanzioni disciplinari,relativamente alla gravità delle infrazioni.
A) Sanzioni disposte dai docenti e/o dal Dirigente Scolastico
B) Sanzioni disposte dal Consiglio di Classe
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MANCANZE DISCIPLINARI SANZIONI
-Inadempienza dai doveri scolastici-Ritardi-Ripetute assenze ingiustificate-Fatti non gravi che turbino il regolaresvolgimento delle lezioni
-Ammonizione orale o scritta sul diario e sulregistro di classe
-Dopo tre note di ammonizione, il coordinatoredi classe convocherà i genitori
-Qualora dovessero ripresentarsi altreammonizioni, il coordinatore lo comunicherà alDirigente Scolastico o al Vicario
-Utilizzo di oggetti non pertinenti all’attivitàscolastica, in particolare il telefono cellulare.
-Ammonizione orale o scritta sul diario e sulregistro-Giochi e oggetti pericolosi verranno ritirati econsegnati ai genitori-Ritiro del cellulare e restituzione dello stesso aigenitori
MANCANZE DISCIPLINARI SANZIONI
-Bestemmie, linguaggio scurrile-Mancanza di rispetto nei confronti deicompagni e del personale della scuola
-Da 1 a 5 gg di sospensione
-Falsificazione firma dei genitori-Ritardo reiterato per più di tre volte
-Avviso alla famiglia ed eventuale sospensionedi 5 gg. in caso di recidiva
-Fumo nei locali della scuola -Da 1 a 5 gg. di sospensione
-Minacce verbali ai compagni e al personale -Da 6 a 15 gg. di sospensione
docente e non docente-Atti vandalici-Violenza fisica intenzionale nei confronti deicompagni-Furti di oggetti o di denaro
Sanzioni alternative: per periodi diallontanamento non superiore a 15 gg.,all’alunno può essere offerta la possibilità diconvertire la sanzione disciplinare con attività infavore della comunità scolastica: riordino dimateriale vario,…….E’ prevista l’esclusione da uscite, visite guidate,viaggi di istruzione.
Le sanzioni disciplinari influiranno sul voto di condotta in sede di valutazione quadrimestrale.
CAPITOLO 7
Genitori
I genitori sono i responsabili più diretti dell'educazione e dell'istruzione dei propri figli e pertantohanno il dovere di condividere con la scuola tale importante compito.
I genitori, in occasione dell’assemblea di classe per l’elezione dei rappresentanti, sono tenuti asottoscrivere il Patto educativo di corresponsabilità, finalizzato a definire i diritti e i doveri nelrapporto tra l’Istituzione scolastica, gli studenti e le famiglie.
Sarebbe opportuno che i genitori cercassero di:
- trasmettere ai ragazzi che la scuola è di fondamentale importanza per costruire il lorofuturo e la loro formazione culturale;
- stabilire rapporti corretti con gli Insegnanti, collaborando a costruire un clima direciproca fiducia e di fattivo sostegno;
- controllare, leggere e firmare tempestivamente le comunicazioni sul diario;- partecipare con regolarità alle riunioni previste; durante le assemblee e i colloqui tra
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genitori e docenti in ambienti scolastici e fuori dall’orario di lezione, i genitori sonoinvitati a presentarsi senza bambini. Se ciò non fosse possibile, gli stessi genitoridevono controllare i figli e si assumono la responsabilità per eventuali danni a cos
eo persone;
- favorire la partecipazione dei figli a tutte le attività programmate dalla scuola;- osservare le modalità di giustificazione delle assenze, dei ritardi e delle
uscite anticipate;- sostenere gli insegnanti controllando l'esecuzione dei compiti a casa;- educare ad un comportamento corretto durante la mensa.
Gli insegnanti sono disponibili ad incontri individuali, secondo i giorni previsti per i colloquiinformativi o quando venga fatta esplicita richiesta in tal senso dalla famiglia. In questi casi siconcorda, tramite comunicazione o il diario degli alunni, l'orario di ricevimento. La scuola, in casiurgenti o in situazioni particolari, invierà alle famiglie degli alunni un avviso di convocazione.
In caso di sciopero del personale, la scuola avvertirà le famiglie con apposito comunicato. Poichénon è obbligatorio per il personale dichiarare preventivamente l’adesione allo sciopero, non sempresarà possibile garantire il normale svolgimento delle lezioni. E' possibile, quindi, che gli alunnipresenti a scuola siano suddivisi in gruppi e affidati per la vigilanza ai docenti non scioperanti. Insituazioni di emergenza verranno comunque impartite opportune disposizioni.
Allo scopo di mantenere vivo e proficuo l'affiatamento tra famiglie e scuola i genitori sono invitatiad utilizzare al massimo le occasioni offerte partecipando ai colloqui individuali con i docenti nelleoccasioni di ricevimento. Sono gradite e possibili anche altre forme di collaborazione.
I genitori sono invitati a controllare sempre che i bambini non portino a scuola oggetti pericolosi(elastici, oggetti appuntiti, oggetti con liquidi, oggetti di piccola dimensione, medicinali).
Per la scuola dell’infanzia, i genitori, o gli adulti da loro delegati, sono tenuti ad accompagnare eritirare i bambini all’interno della scuola. Per la scuola primaria e secondaria, i genitori sono tenuti aprelevarli aspettando all’esterno della scuola.
Non è permesso l’ingresso o la permanenza degli alunni nell’edificio scolastico fuoridall’orario stabilito, tranne che per cause eccezionali, valutabili al momento da chi esercita lavigilanza. I genitori sono responsabili dei propri figli se questi vengono inviati in anticiposull’orario di apertura e se ritardano nel ritirarli al termine delle lezioni (ex art. 2048, comma1, cod. civ. e art. 147 cod. civ.).
Non è garantita sorveglianza agli alunni che, anticipando l’orario di entrata o ritardandol’uscita, sostano negli spazi antistanti l’edificio scolastico.
Ai genitori non è consentito partecipare ai viaggi d’istruzione e alle uscite didattiche, salvo derogheper casi particolari dovuti a gravi motivi di salute.
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È necessario che i genitori segnalino agli insegnanti eventuali casi di intolleranze alimentari deipropri figli.
Accesso dei genitori nei locali scolastici Non è consentito, se non per gravi motivi e previa autorizzazione del Dirigente Scolastico,l’accesso dei genitori nelle aule o nei corridoi della Scuola.
L'ingresso dei genitori nella scuola, durante le attività didattiche, è consentito esclusivamente incaso di uscita anticipata del figlio.
L’ingresso dei genitori nella scuola dell’infanzia è consentito solo per accompagnare gli alunni iningresso o ritirarli in uscita. Pertanto, si asterranno dall’intrattenersi e/o sostare nei corridoi.
I genitori degli alunni possono accedere agli edifici scolastici nelle ore di ricevimento dei docenti.
Sottoscrizione del Patto educativo di corresponsabilità
In occasione del primo incontro scuola famiglia, idocenti provvedono ad illustrare il Patto Educativo di Corresponsabilità eda farlo sottoscrivere ai genitori.
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CAPITOLO 8
Mensa
L'attività mensa è da intendersi come momento pienamente educativo e opportunità formativa.L’orario della mensa, per gli alunni della scuola dell’infanzia, primaria e della scuolasecondaria di 1°grado frequentanti le classi a tempo prolungato, è obbligatorio e compreso nelmonte ore scolastico.
Gli alunni usufruiscono del servizio mensa fornito dall’Amministrazione Comunale.
I buoni mensa vanno consegnati al personale addetto secondo le scadenze e le modalità prestabilitein ogni plesso.
Gli alunni, prima del suono della campana della fine dell’ultima ora, si recano a lavarsi le mani.
Si rimane seduti finché tutti i compagni hanno finito di mangiare, lasciando la possibilità anche achi è lento di mangiare con calma.
Si riordinano i tavoli e si raccolgono i rifiuti nel rispetto della raccolta differenziata.
Gli insegnanti dell’ultima ora antecedente la mensa, sono tenuti ad annotare sull’apposito registro diclasse l’uscita e il rientro degli alunni partecipanti a progetti extracurricolari che non fruiscono delservizio mensa.
Il menù di tutti i fruitori del servizio mensa deve essere conforme alle direttive ASP.
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CAPITOLO 9
Laboratori
Uso dei laboratori I laboratori sono assegnati dal Dirigente Scolastico all'inizio di ogni anno alla responsabilità di unoo più docenti dell’area interessata: essi hanno il compito di tenere i registri del laboratorio, proporreinterventi di manutenzione, ripristino di materiali, sostituzione di attrezzature, ecc...
Il responsabile di laboratorio concorda con i docenti interessati i tempi di utilizzo da parte delleclassi e con il Dirigente Scolastico le modalità ed i criteri per l'utilizzo del laboratorio in attivitàextrascolastiche.
In caso di danni, manomissioni, furti alle attrezzature o ai locali il responsabile del laboratorio ètenuto ad interrompere le attività se le condizioni di sicurezza lo richiedono e a segnalare lasituazione tempestivamente al Dirigente per l'immediato ripristino delle condizioni di efficienza e alfine di individuare eventuali responsabili.
L'orario di utilizzo dei laboratori sarà affisso a cura dei responsabili.
Le responsabilità inerenti all'uso dei laboratori, sia per quanto riguarda la fase di preparazione delleattività sia per quella di realizzazione delle stesse con gli allievi, competono all'insegnante nei limitidella sua funzione di sorveglianza ed assistenza agli alunni.
I laboratori devono essere lasciati in perfetto ordine.L'insegnante avrà cura, all'inizio ed alla fine di ogni lezione, di verificare l'integrità di ogni singolapostazione e di ogni singolo strumento utilizzato. L'insegnante, qualora alla fine della lezionedovesse rilevare danni che non erano presenti all'inizio, è tenuto a darne tempestiva comunicazioneal responsabile del laboratorio.
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Laboratorio d’informatica /Aule LIM
Gli alunni devono essere sempre accompagnati da un docente e non possono essere lasciati da solinell’aula.
Devono essere rispettate le corrette procedure di accensione, di utilizzo e di spegnimento deicomputer.
Gli alunni non possono apportare modifiche alle impostazioni dei computer, se non autorizzati daldocente (che ne deve valutare la fattibilità e l’utilità).
È vietato cancellare o alterare file presenti.
I documenti prodotti da alunni o da docenti devono essere organizzati in cartelle e adeguatamentenominati (durante le operazioni di manutenzione verranno cancellati i file di dubbia utilità).
La navigazione su Internet deve essere gestita e controllata dal docente evitando il più possibile dilasciare gli alunni in navigazione libera.
Prima di uscire dal laboratorio occorre accertarsi che tutte le apparecchiature siano spente, che lesedie siano al loro posto, che non vi siano cartacce o rifiuti.
Bisogna segnalare gli eventuali problemi emersi durante l’utilizzo delle risorse nell’aula alresponsabile del laboratorio.
Il non rispetto di tale regolamento potrà comportare la temporanea o permanente sospensionedell’accesso all’aula informatica.
E’ previsto l’accesso al laboratorio di informatica al personale fuori orario di servizio, per attività diaggiornamento o predisposizione di materiale didattico.
BibliotecaNei plessi in cui sia funzionante una biblioteca, essa sarà gestita direttamente dal docenteresponsabile in modo da favorire le operazioni di prestito e di restituzione dei libri. Il docenteannoterà su apposito registro le generalità dell’alunno, la data di consegna e di restituzione dellibro. L’insegnante incaricato di tale servizio sarà a disposizione degli utenti secondo un orario edun calendario stabilito.
Uso di sussidi didattici, culturali, sportivi I sussidi didattici, culturali e sportivi in dotazione alle varie scuole sono disponibili ed utilizzabili datutte le scuole e le classi dell’Istituzione scolastica, fatte salve le priorità di utilizzazione del plessodotato, sia durante l’orario scolastico che in quello extrascolastico. Le attrezzature di uso comunedovranno essere rimesse in ordine subito dopo l’uso.Materiali e sussidi non personali, in dotazione alle classi/sezioni, non devono essere tenuti sottochiave, ma rimanere a disposizione di chiunque si trovi ad operare nelle stesse.
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Uso degli strumenti di scrittura e duplicazione
Le attrezzature dell'Istituto per la stampa e la riproduzione (fax, fotocopiatrice, computer), oltre alprimario uso amministrativo, sono disponibili per attività di esclusivo interesse della scuola.
È escluso l'utilizzo degli strumenti della scuola per scopi personali, salvo eccezioni motivate e conspecifica autorizzazione.
L'uso delle fotocopiatrici, per motivi di sicurezza e per evitare guasti, è riservato esclusivamente alpersonale incaricato (collaboratori scolastici).
I docenti delle classi prime devono far riprodurre copie strettamente necessarie; per tutte le altreclassi è consentito riprodurre fotocopie in numero limitato e in occasione delle verifichequadrimestrali.
Il materiale da riprodurre deve essere consegnato con anticipo al personale incaricato e vistato dalDirigente.
Non è consentito fotocopiare circolari o documenti della scuola per uso personale.
Il personale incaricato provvede a riprodurre il materiale in giorni stabiliti ed in orari in cui nonviene pregiudicata la vigilanza sugli alunni.
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CAPITOLO 10
PALESTRAL’orario di accesso e assegnazione alle varie classi, viene stabilito all’inizio di ogni anno scolastico.
L’accesso alla palestra è consentito solo durante le ore di Attività Motoria ed in presenzadell’insegnante specifico.
E’ vietato entrare in palestra con bevande, lattine, merendine e simili.
E’ opportuno non portare oggetti personali in palestra.Gli alunni accedono alla palestra accompagnati dai rispettivi insegnanti che provvederanno ariaccompagnarli nelle classi alla fine della lezione, rispettando rigorosamente l’orario.
E’ assolutamente vietato utilizzare qualsiasi attrezzo se non su richiesta ed in presenzadell’insegnante. Al termine della lezione, gli attrezzi a disposizione, prelevati dal locale adibito allacustodia degli stessi, dovranno essere rimessi al loro posto.
La palestra dovrà essere sempre tenuta pulita e in ordine.
Al termine della lezione gli alunni si sistemeranno in fila in modo ordinato e verrannoriaccompagnati in classe.
Gli alunni indosseranno un abbigliamento idoneo (tuta e scarpe da ginnastica).
Gli alunni che usano gli occhiali, prima di recarsi in palestra devono lasciare gli stessi in classe,sotto il banco o riposti nello zaino.
Durante le attività motorie è assolutamente necessario mantenere un comportamento correttoche non generi pericolo per la propria e l’altrui sicurezza. In compresenza di più classi ènecessario il massimo autocontrollo e la massima attenzione.
Ciascun alunno è tenuto ad osservare il presente regolamento e a segnalare all’insegnante ogni fattoo comportamento che possa provocare danni alle cose o rappresentare una situazione di pericolo.
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In caso di infortuni, chiedere la collaborazione dei collaboratori scolastici per disinfettare eventualilievi ferite; in caso di infortuni gravi, chiedere aiuto a tutto il personale della scuola per poterintervenire tempestivamente nell’ avvisare la famiglia e/o eventualmente chiamare il prontosoccorso. Avvisare il Dirigente Scolastico e, in ogni caso, redigere una relazione descrittivadell’accaduto segnalando i motivi che hanno determinato l’infortunio e le fasi successive all’evento(cure prestate, avviso alla famiglia…).
Fuori dell’orario scolastico L’uso della Palestra è concesso alle Società, Associazioni ed Organizzazioni operanti nel territorio,per finalità inerenti ad usi sportivi, nei giorni e nelle ore libere da impegni scolastici, alle condizionida stabilire per ogni singola attività. La concessione della Palestra è oggetto di delibera da parte delConsiglio di Istituto e di questa deve tener conto l’Amministrazione Comunale per quanto di Suacompetenza.
Ai frequentatori della Palestra è fatto assoluto divieto di accedere agli altri locali della Scuola,all’infuori di quelli assegnati.
Il cancello di accesso ai locali della Palestra deve rimanere aperto esclusivamente durante losvolgimento dell’attività sportiva.
Le Società sportive si impegnano a rendere liberi i locali per l’Istituzione scolastica in occasione dimanifestazioni che ne richiedano l’utilizzo. Di ciò le Società Sportive saranno informate in anticipo.
Secondo gli articoli della convenzione stipulata tra il Comune e i Responsabili:
-la scuola si riserva l’uso esclusivo della palestra ogni volta che le attività didattiche lorichiedano;-i rappresentanti delle Associazioni sono tenuti alla salvaguardia degli impianti e si assumono ogniresponsabilità civile e patrimoniale per danni che possono derivare dall’uso dei locali e dellestrutture;-i responsabili delle Associazioni sono tenuti alla pulizia della palestra e dei bagni attigui,assumendosi a proprio carico le relative spese;-per eventuali incidenti che si dovessero verificare durante le esercitazioni, si esclude qualsiasiresponsabilità del Comune e della Scuola ospitante;-la violazione delle suddette disposizioni comporta la revoca automatica dell’autorizzazione.Il presente Regolamento è affisso nei locali della Palestra e tutti coloro che liutilizzano sono tenuti al rispetto delle norme in esso contenute.
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CAPITOLO 11
Sicurezza
E’ opportuno tenere un contegno corretto e responsabile, astenendosi dal compiere atti che possanodistrarre o arrecare danno ad altri.
Bisogna osservare scrupolosamente tutte le prescrizioni in materia di sicurezza ed igiene richiamateda specifici cartelli o indicate dai propri superiori.
Tutto il personale della scuola deve osservare le disposizioni riguardanti la sicurezza contenute nelpiano di evacuazione.
I docenti informeranno gli alunni che è vietato portare a scuola effetti inutili e pericolosi. Ilpersonale tutto ha facoltà di ritirare in ogni momento il materiale non attinente alla vita della scuolapericoloso o pregiudizievole per la comunità scolastica.
Non è consentito, durante l’uscita, che gli alunni si allontanino dalla propria fila per uscire daportoni diversi da quelli previsti per la propria classe.
Non rimuovere gli estintori dalla posizione segnalata.
Depositare i materiali nelle zone prestabilite e comunque in modo da non ingombrare, ostacolaree/o impedire, anche solo parzialmente l'accesso alle uscite di sicurezza, al transito sulle vie di fuga(corridoi, scale di sicurezza, ecc...) ed in generale la normale circolazione.
Segnalare tempestivamente al docente responsabile della sicurezza ogni eventuale anomalia ocondizione di pericolo rilevata.
In caso di infortunio, riferire al più presto ed esattamente ai propri superiori sulle circostanzedell'evento.
Se viene usato il materiale della cassetta di pronto soccorso occorre ripristinare la scorta.
L’apertura di tutte le uscite di sicurezza deve avvenire prima dell’inizio delle lezioni.
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CAPITOLO 12 Comunicazioni
Distribuzione materiale informativo e pubblicitario
Nessun tipo di materiale informativo o di pubblicità varia potrà essere distribuito nelle classi, ocomunque nell'area scolastica, senza la preventiva autorizzazione del Dirigente Scolastico.
E' garantita la possibilità di scambio e di circolazione di ogni tipo di materiale utilizzabile nellavoro scolastico (giornali, ecc. ...) e di quello frutto del lavoro della scuola stessa e delle classi(giornalino, mostre, ricerche).
E' garantita la possibilità di informazione ai genitori da parte di Enti, Associazioni culturali, ecc. suautorizzazione del Dirigente Scolastico.
La scuola non consente la circolazione di informazione pubblicitaria a scopo economico especulativo.
Comunicazioni docenti-genitori
Sono programmati annualmente incontri pomeridiani delle famiglie con gli insegnanti della scuolaper i colloqui generali individuali (una volta a quadrimestre) e per la consegna delle schede divalutazione quadrimestrale.
Le comunicazioni agli alunni ed ai genitori sono fatte normalmente con avvisi scritti.
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CAPITOLO 13 Accesso al pubblico
Nessuna persona estranea e comunque non fornita di autorizzazione rilasciata dal DirigenteScolastico o suo delegato può entrare nell'edificio scolastico dove si svolgono le attività didattiche.
Dopo l'entrata degli alunni verranno chiuse le porte d'accesso.
I tecnici che operano alle dipendenze della Amministrazione Comunale possono accedere ai localiscolastici per l'espletamento delle loro funzioni.
I signori rappresentanti ed agenti commerciali possono accedere nei locali scolastici previaautorizzazione del Dirigente Scolastico.
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CAPITOLO 14 Viaggi d’istruzione e uscite didattiche
La seguente regolamentazione ha per oggetto le uscite didattiche/partecipazione a manifestazioni e iviaggi d’istruzione, intendendosi per tali quelli che prevedono uscite di uno o più giorni.
Per quanto riguarda le prime, viene richiesta ai genitori, per ogni singola uscita, l’autorizzazionetramite avviso scritto.
Per quanto riguarda, invece, i viaggi di istruzione sono previste le seguenti indicazioni:
Periodo di svolgimento I viaggi di istruzione potranno svolgersi entro e non oltre il mese di maggio.
Numero di partecipanti
Il viaggio d’istruzione potrà essere realizzato laddove partecipino almeno i 2/3 degli alunni dellaclasse. Si dovranno privilegiare i viaggi con un numero di partecipanti non superiore alla capienzadi un pullman granturismo (55/60). Laddove la programmazione del viaggio evidenzi l’opportunitàdi gruppi più numerosi sarà cura degli organizzatori frazionare il gruppo in due alberghi diversi dipari livello di servizi, purché questo non incida in modo negativo sugli aspetti organizzativi delviaggio medesimo.
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Programma di viaggio I docenti che intendono proporre un viaggio d’istruzione devono farlo tassativamente entro iconsigli di classe, presentando in tale sede anche un programma di viaggio, con relativemotivazioni didattiche e i nominativi degli accompagnatori, effettivi e supplenti.
AccompagnatoriDovrà prevedersi un accompagnatore ogni 15 studenti. Dovrà altresì essere previsto un docenteaccompagnatore supplente (ogni due effettivi), scelto anche al di fuori del Consiglio di classe edi interclasse. È necessario un accompagnatore in più ogni uno-due alunni in situazione dihandicap, secondo la necessità. Al rientro gli insegnanti accompagnatori riconsegnerannociascun alunno al proprio genitore, che sarà tenuto a prelevarlo personalmente nel luogostabilito nel programma dell’uscita didattica/viaggio d’istruzione.
Responsabile dei viaggi
Il responsabile dei viaggi d’istruzione e delle uscite didattiche viene nominato annualmentedal Dirigente Scolastico ed ha l’incarico di organizzare e coordinare la realizzazione deiviaggi d’istruzione di tutto il Circolo.Nello specifico ha il compito di:
a) raccogliere le proposte dei singoli consigli di classe e predisporre entro il mese difebbraio gli itinerari di massima da sottoporre alle agenzie per i preventivi;
b) contattare almeno tre agenzie diverse per l’invio dei preventivi sulla base di itinerari edescursioni già predeterminati dalla scuola ed uguali per tutte. Dovranno essere indicatinel dettaglio anche i servizi ed il livello richiesto (alberghi, ristoranti, trasferimenti,ingressi, musei, guide, ecc…), per poter effettuare una comparazione sui preventivi chesi basi su dati omogenei e non faccia riferimento esclusivamente al criterio del “minimoprezzo”;
c) curare tutta l’organizzazione ed i rapporti con le singole agenzie e tour operator;d) tenere i rapporti con i singoli docenti. Sarà invece compito dei docenti proporre il
viaggio, tenere i rapporti con le famiglie e con gli alunni, indicare al rappresentante diclasse le quote da raccogliere, fornendogli i dati del conto corrente postale su cui farversare le somme raccolte.
e) dovranno, entro il mese di maggio, essere predisposte singole schede per ognidestinazione, con ogni nota informativa e valutativa. Di tali risultati sarà datacomunicazione al collegio con relazione finale, in modo da informarlo di quali e quantiviaggi di istruzione sono stati realizzati nel corso dell’anno, sulle valutazionicomplessive ed anche al fine di raccogliere eventuali proposte per viaggi di istruzioneche coinvolgano, successivamente, altre classi.
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CAPITOLO 15 Modalità di erogazione dei libri di testo
S. Primaria
Per quanto riguarda l’erogazione dei libri di testo agli alunni della S. Primaria, si stabiliscono leseguenti modalità:
- entro la prima decade di settembre i genitori si recheranno presso gli uffici di segreteria, nei giornie durante gli orari stabiliti, per ritirare le cedole librarie;
- gli stessi genitori provvederanno a ritirare, presso le librerie, i libri di testo adottati il cui elencosarà affisso all’albo;
- i genitori avranno cura di controllare che i libri forniti dal rivenditore corrispondano a quellistampati sulle cedole librarie (titolo, autore, casa editrice) e di non accettare, per nessun motivo,altri libri in sostituzione dei testi adottati;
- all’inizio delle lezioni gli alunni dovranno presentarsi a scuola già provvisti dei libri di testo.
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CAPITOLO 16
Modalità di raccolta quote assicurative, viaggi e uscite didattiche
e acquisti in economia per servizi, lavori e forniture.
Per quanto riguarda la raccolta di quote assicurative o per la partecipazione a viaggi, visite guidate,eventi vari, si stabiliscono le seguenti modalità:
- i genitori, tramite il rappresentante di classe/sezione, provvederanno alla raccolta delle quoteindividuali degli alunni della classe/sezione e consegneranno la somma complessiva al D.S.G.A.
Per gli acquisti in economia per servizi, lavori e forniture, si procederà così come previsto dal D.I.n. 44/2001 e come deliberato dal Consiglio d’ Istituto verbale n. 3 del 07/11/2013.
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CAPITOLO 17 Regolamento sul Divieto di Fumo
Finalità:Con il presente Regolamento l’Istituto Comprensivo di Vallelonga si impegna a:
-far rispettare il divieto di fumo, stabilito dalle norme vigenti (Legge 11 novembre 1975 n.584 e
successive modifiche, Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 14/12/1995, art.51 L.3 del
16/01/03), in tutti i locali e in ogni sede dell’istituto;
-promuovere una scuola libera dal fumo aderendo ad iniziative informative/educative sul tema
(integrate nel POF) che coinvolgano soggetti diversi, compresi genitori e comunità locali;
-dare visibilità alla politica antifumo adottata esponendo manifesti e materiale di informazione e
sensibilizzazione;
-tutelare la salute di tutti a scuola, secondo quanto contenuto nel D.L. 12/09/2013 n.104, che
estende il divieto di fumo anche alle aree all’aperto che sono di pertinenza dell’Istituto.
VIETATO ANCHE L’USO DELLA SIGARETTA ELETTRONICA.
Riferimenti normativi - D.lgs.81/08
- Legge 11 novembre n.584
- Legge n.3 del 16/01/2003, art.51
- D.L. n.104 del 12/09/2013
Locali soggetti al divieto di fumo E’ stabilito il divieto di fumo in tutti i locali degli edifici scolastici facenti parte dell’Istituto
Comprensivo di Vallelonga, compresi atri, corridoi, servizi igienici, mense-refettori, uffici,
ascensori, disimpegni, sale insegnanti e aree antistanti gli ingressi e in tutti i luoghi di pertinenza
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degli Istituti stabiliti dal D. L. n.104 del 12 settembre 2013. Nei locali scolastici viene affissa
apposita cartellonistica riportante il nominativo del/dei Preposto/i alla Vigilanza.
Il presente divieto è esteso agli spazi esterni dove sono previste le attività di ricreazione e gioco
libero degli alunni.
Il preposto alla vigilanza dovrà accertarsi:
-della corretta apposizione dei cartelli di divieto
-dell’osservanza del divieto di fumo nonché procedere alla contestazione delle infrazioni e
verbalizzarle.
Accertamento dell’infrazione Nei casi di violazione del divieto, il soggetto preposto procede alla contestazione redigendo in
forma scritta un verbale da protocollare e consegnare al Dirigente Scolastico, il quale provvederà a
prendere in gestione la contestazione.
Se si tratta di trasgressore minore, si può valutare l’ipotesi di prevedere una sanzione disciplinare
che va a sostituire e/o integrare la sanzione amministrativa pecuniaria.
Ai sensi della normativa vigente, al personale della scuola è vietata la riscossione diretta della
sanzione amministrativa. L’autorità competente a ricevere i verbali è il Sindaco.
SanzioniCome stabilito dall’art.7 L.584/1975 e Legge 16 gennaio 2003 n.3 e successive integrazioni, i
trasgressori sono soggetti ad una pena amministrativa pecuniaria da € 27,50 a € 275,00. La misura è
raddoppiata qualora la violazione sia commessa in presenza di una donna in evidente stato di
gravidanza o in presenza di bambini fino a 12 anni di età.
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CAPITOLO 18Divieto uso telefonino
In tutti i locali scolastici e per tutto l’orario di permanenza a scuola: lezioni, ricreazioni, attivitàextracurricolari, ecc…, è severamente vietato l’uso del telefono cellulare e di qualsiasi altrodispositivo atto ad effettuare foto, riprese audio e video e collegamenti ad Internet.I dispositivi di cui sopra, se posseduti, devono essere tenuti spenti, negli zaini, dal momentodell’ingresso fino a quello dell’ uscita.Solo in caso di eventuali esigenze di comunicazione tra gli studenti e le famiglie, dettate da ragionidi particolare urgenza o gravità, o in determinate situazioni (es. uscite didattiche, registrazione dilezioni, ecc…), può esserne autorizzato l’uso da parte del docente e sotto la sua vigilanza.Nelle altre circostanze la comunicazione avverrà per il tramite della scuola.Il mancato rispetto di tale norma comporta l’applicazione di severe sanzioni disciplinari.Il divieto è conforme a quanto previsto dal D.P.R. n. 249/1998 “Statuto delle studentesse e deglistudenti” come integrato e modificato dal D.P.R. n. 235 del 21 novembre 2007, dalla DirettivaMinisteriale n. 30 del 15/3/2007, dal capitolo 18 del Regolamento d’Istituto, dalla normativa sullatutela della Privacy.Si richiama all’attenzione dei Docenti e del personale ATA che il loro dovere di vigilanza sussistein tutti gli spazi scolastici ed esige la tempestiva segnalazione al Dirigente Scolastico o ai suoiCollaboratori di eventuali infrazioni o comportamenti degli alunni che turbano il regolareandamento della scuola, ed in particolare quando si tratta di episodi di illegalità.Si richiama all’attenzione dei genitori, la loro responsabilità in caso di uso scorretto o senzacontrollo dei dispositivi di cui sopra, in mano a minori e se ne sollecita la collaborazione affinché ilruolo della scuola possa essere veramente quello di una comunità educante in cui ragazzi e adulti,docenti e genitori, vengano coinvolti in un’alleanza educativa che contribuisca ad individuare nonsolo contenuti ecompetenze da acquisire ma anche e valori da trasmettere e finalità da raggiungere.L’uso dei cellulari e degli altri dispositivi è vietato anche ai docenti ed al personale ATA, durantel’orario di lavoro, salvo situazioni di emergenza o necessità di servizio (es. registro on-line).
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RAPPORTI CON LE FAMIGLIE
In sede di redazione del progetto d’Istituto, sono state attentamente valutate le istanze della
famiglia, soprattutto, in ordine alla formazione e all’orientamento degli alunni.
Riteniamo, infatti, sia preciso dovere – diritto dei genitori partecipare alla vita della scuola,
condizione questa necessaria anche al fine di rendere il miglior servizio possibile ai loro figli.
La nostra scuola si impegnerà a dar vita ad un rapporto scuola famiglia fondato su principi di
collaborazione, di responsabilità, di condivisione, di trasparenza, nell’intento comune di realizzare
uno sviluppo pieno ed armonico della personalità di ciascun allievo.
Il nostro POF prevede diverse forme di partecipazione
della componente genitori, considerandola, appunto,
essenziale e corresponsabile nell’azione formativa.
Tale partecipazione si articola in momenti prettamente
istituzionali quali gli organi collegiali
(consiglio di classe, consiglio d’istituto e giunta
esecutiva) e in momenti d’informazione e
confronto con le famiglie:
- assemblee dei genitori per le elezioni dei rappresentanti nei consigli di classe;
- incontri docenti-genitori per le informazioni relative all’andamento didattico - disciplinare degli
alunni;
- incontri con i genitori degli alunni delle classi terze della scuola secondaria di primo grado
finalizzate all’esplicitazione del consiglio orientativo.
La nostra istituzione scolastica, per favorire la massima partecipazione e collaborazione dellefamiglie, intende, inoltre :
- inserire il Piano dell’Offerta Formativa ed altri importanti documenti (regolamento d’ istituto, piano
di sicurezza, ecc.) nel sito dell’ Istituto, in modo da farli conoscere a tutti gli utenti;
148
- fornire alle famiglie informazioni chiare e leggibili sul
percorso didattico - educativo e su eventuali interventi
specifici, anche in momenti diversi da quelli
calendarizzati;
- tenersi in continuo contatto, comunicando attraverso il libretto scolastico;
- chiedere informazioni, mediante questionari, in merito al grado di soddisfazione, che
scaturisce dall’operato dei diversi insegnanti;
- ascoltare e tenere nella dovuta considerazione i suggerimenti, le istanze e anche le
lamentale, provenienti dai genitori;
- chiedere ai genitori di controllare quotidianamente il diario e il quaderno delle
comunicazioni scuola-famiglia e di aiutare, senza sostituirsi, i figli nel processo di crescita e
di apprendimento
Pretende, comunque dalla famiglia, di sostenere i propri figli nel mantenimento degliimpegni assunti a scuola ed esige fiducia e rispetto della professionalità docente e del su
ooperato.
CONTINUITA’ DIDATTICA ED EDUCATIVA
In un Istituto Comprensivo, come il nostro, pensare e progettare un percorso formativo unitario
mette necessariamente al centro della riflessione pedagogica il concetto di continuità educativa e
didattica (Scuola dell’Infanzia - Scuola Primaria - Scuola Secondaria di Primo Grado):
- per migliorare la collaborazione e l’intesa fra docenti con formazioni diverse,
- per rendere il lavoro della nostra scuola veramente ben armonizzato e, quanto possibile,
privo di frammentazioni,
- per facilitare il passaggio dei discenti da un ordine di scuola all’altro,
- perché ogni momento formativo sia legittimato da
quello che lo ha preceduto, che si pone a sua volta
come base, su cui ricercare successive ipotesi
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educative, ricche di senso e di significato per un’autentica integrazione delle esperienze e
degli apprendimenti,
- per contribuire a migliorare la valutazione degli alunni ed evitare, quindi, disorientamenti
negli allievi e nei genitori, che possono scaturire da pratiche valutative discordanti fra i
diversi ordini di scuola,
- per assicurare agli alunni il positivo conseguimento delle finalità dell'istruzione
obbligatoria.
L’istituto comprensivo costituisce un luogo privilegiato dove poter attuare tale continuità, inquanto i docenti delle diverse scuole lavorano uno vicino all’altro e, quindi, possono parlarsi,
discutere con maggiore facilità e confrontarsi, non solo, negli incontri collegiali. Hanno, di fatto, in
una realtà del genere, tante possibilità per affrontare questa tematica e cercare di risolvere i
problemi inerenti ad essa.
Nei trascorsi anni scolastici, si è avvertita molto forte la volontà
comune degli educatori, di eliminare gli steccati spesso presenti
tra un segmento scolastico e l’altro e di costruire dei ponti per
consentire un transito meno disagiato agli allievi.
A questo proposito, il nostro istituto può fare tesoro di tutte quelle
“pratiche virtuose”, caratterizzate da esperienze e progetti, che in
passato le diverse scuole hanno attuato con risultati significativi e
in cui fra i docenti, ha prevalso il valore della collaborazione,
necessario tra l’altro nel difficile compito che gli stessi educatori
sono chiamati a svolgere.
La commissione continuità, composta da insegnanti delle classi-ponte fra i vari ordini di scuola, si
impegnerà ad attuare e consolidare percorsi già intrapresi nei precedenti anni, come pure a
realizzare interventi innovativi.
Le ragioni e gli obiettivi pedagogici che essa si propone di perseguire, si possono sintetizzare nella
necessità di :
garantire all'alunno un percorso formativo organico completo;
promuovere uno sviluppo articolato e multidimensionale della personalità dell’alunno;
prevedere opportune forme di coordinamento che rispettino le differenziazioni proprie di
ciascuna scuola;
considerare il percorso formativo secondo una logica di sviluppo coerente che valorizzi le
competenze già acquisite dall'alunno;150
riconoscere la specificità e la pari dignità educativa di ciascun segmento scolastico;
interessarsi dell’andamento scolastico degli alunni anche dopo il conseguimento della licenza di
scuola secondaria di primo grado.
La commissione intende perseguire questi obiettivi, cercando di realizzare le seguenti iniziative ed
attività:
1. la messa a punto di un calendario di incontri finalizzati alla conoscenza delle strutture
scolastiche e dei relativi spazi e di attività più mirate, da realizzare in compresenza fra
insegnanti dei diversi ordini scolastici (infanzia/primaria, primaria/secondaria);
2. la costruzione di un curricolo verticale per tutto l’Istituto Comprensivo, anche al fine di
acquisire un’ indispensabile conoscenza dei programmi nazionali dei diversi gradi di
scuola e di indicare i percorsi ritenuti più adeguati per articolare tra loro i vari segmenti
scolastici;
3. la programmazione e l’attuazione di Unità di Apprendimento, ed eventualmente di
progetti, che coinvolgano le classi ponte, seguiti da incontri di riflessione, per conoscersi,
condividere ed analizzare i diversi metodi di insegnamento;
4. l’ analisi “ costruttiva” dei sistemi valutativi messi in atto dai diversi ordini di scuola;
5. l’attuazione di iniziative di accoglienza e conoscenza dell’ordine di scuola successivo,
ossia la realizzazione di azioni concrete che favoriscano l’inserimento dei nuovi alunni
nei momenti di avvio del nuovo percorso scolastico;
6. la raccolta di dati relativi alle valutazioni riportate dagli alunni nei primi anni della scuola
secondaria di secondo grado.
Queste azioni vanno integrate con un'altra tipologia di continuità, quella orizzontale, che prende
vita dalle interconnessioni tra la scuola e tutti gli attori esterni ad essa, , in primo luogo la famiglia,
chiamati ad assumere un ruolo educativo e formativo. La stessa autonomia scolastica prevede, a tal
proposito, l’attivazione di collaborazioni tra la scuola e le agenzie formative presenti sul territorio,
onde realizzare percorsi condivisi e in armonia con il progetto curricolare unitario dell’Istituto.
151
ORIENTAMENTO SCOLASTICO EPROFESSIONALE
Le attività di orientamento sono fondamentali nel percorso di crescita degli allievi, soprattutto per
l’importanza che rivestono nella conoscenza di sé e nella costruzione del proprio progetto di vita.
Il nostro Istituto considera, infatti, l’orientamento come un prezioso strumento atto a favorire lo
sviluppo cognitivo e psicologico già a partire dalla scuola dell’infanzia. A questo proposito, tutti i
docenti, qualunque sia il segmento scolastico in cui operano, devono fare ricorso sempre ad una
tipologia di didattica orientante, ossia mirata sia a generare negli allievi consapevolezza delle
proprie attitudini, sia a valorizzare le caratteristiche peculiari di ogni
discente.
Nel corso dell’ultimo anno della Scuola Secondaria di I grado, l’azione
orientativa deve diventare più organica e specifica sotto l’aspetto
dell’autovalutazione, come pure in merito ai diversi percorsi scolastici,
fra i quali gli allievi dovranno operare la loro scelta, nel
proseguimento degli studi.
Sul piano operativo l’Istituto predispone e organizza attività per gli studenti, come pure iniziative e
incontri informativi per le Famiglie.
La nostra scuola, nella convinzione che:
“Orientare significa porre l’individuo in grado di prendere coscienza di sé e di progredire, con isuoi studi e la sua professione, in relazione alle mutevoli esigenze della vita, con il duplice scopodi contribuire al progresso della società e di raggiungere il pieno sviluppo della persona umana.”(Congresso UNESCO Bratislava, 1970),
152
si pone le seguenti finalità formative….- Conoscere e controllare le ragioni del successo e dell’insuccesso scolastico e alcuni fattori
di rischio emotivo e motivazionale che possono compromettere il percorso formativo.
- Esplorare le risorse personali in funzione della scelta.
- Affrontare e rielaborare eventuali paure e timori legati al “diventare grandi”.
- Acquisire un maggiore senso di responsabilità, nell’effettuare delle decisioni.
….e gli obiettivi riportati sotto- Prendere consapevolezza delle proprie caratteristiche fisiche
ed intellettuali (presa di coscienza della propria situazione
nelle varie discipline in ordine a conoscenze, abilità e
competenze).
- Comprendere le problematiche adolescenziali in relazione al
mondo della scuola e del lavoro.
- Essere informato in merito all’ordinamento scolastico e alla
formazione professionale.
- Approfondire la conoscenza della realtà economica del proprio paese.
- Conoscere l’offerta formativa e di lavoro del proprio territorio.
- Saper scegliere con consapevolezza il proprio futuro percorso scolastico, anche in funzione
degli sbocchi professionali.
Essendo la scelta della scuola secondaria di secondo grado un momento veramente delicato nell’iter
scolastico degli allievi, nella convinzione che gli insegnanti abbiano il dovere di guidare, in questi
frangenti, i propri alunni verso valutazioni consapevoli che diminuiscano il fenomeno di
dispersione scolastica e il malessere che accompagna scelte sbagliate, il nostro istituto :
- promuove incontri con i docenti della Secondaria di Secondo Grado, affinché illustrino agli
alunni le offerte formative delle loro scuole;
- favorisce la partecipazione alle attività proposte dai singoli istituti nei progetti di continuità;
- dedica alcune lezioni alla conoscenza delle caratteristiche dei vari Istituti di scuola
superiore, con particolare riferimento alle difficoltà che si possono incontrare e agli
eventuali sbocchi lavorativi che offrono;
- somministra test finalizzati a scoprire le attitudini e le abilità degli alunni;
- incontra i genitori per illustrare il parere, espresso dal consiglio di classe, in merito alla
scuola che maggiormente si addice alle caratteristiche dell’allievo.
153
FORMAZIONE E AGGIORNAMENTOPROFESSIONALE
“ Chi oggi non seguita ad apprendere con continuità, chi non si aggiorna, già dopo pochi annidalla fine del suo percorso di formazione, non è più al passo con i tempi” , così si legge in un
articolo di una rivista e si potrebbe aggiungere che: il suo sapere diventa obsoleto e non in grado di
affrontare le nuove sfide che una società in continua evoluzione ci pone davanti. Questo vale ancor
di più per gli educatori che devono, invece, essere sempre capaci di volare alto, per avere una
visione completa di ciò che avviene intorno ad essi e per comprendere, così, i cambiamenti che si
verificano nella società e, in particolare, quelli che interessano la scuola.
La formazione professionale rappresenta, a questo
proposito, uno dei momenti fondamentali per una
maggiore conoscenza e consapevolezza delle
problematiche scolastiche e, di conseguenza, un
fattore indispensabile per il miglioramento, in termini
di qualità e di produttività del servizio. Nell’ambito
dei processi di innovazione della scuola,
l’aggiornamento costituisce, infatti, uno strumento
strategico fondamentale per consolidare e perfezionare le competenze dei docenti e per assicurare
un progresso dei risultati raggiunti dagli alunni.
154
Ha come finalità l’arricchimento professionale in relazione a:
- modifiche di ordinamento previste dall’autonomia;
- acquisizione di nuovi strumenti di rilevazione, di programmazione, di valutazione, richiesti
dalle riforme scolastiche;
- conoscenza del servizio di valutazione nazionale dell’Invalsi;
- approfondimenti su contenuti e pratiche disciplinari;
- apprendimento di metodi e strategie didattiche;
- maturazione di competenze, necessarie per redigere i nuovi curricoli;
- acquisizione di strumenti per affrontare le nuove tematiche che interessano la scuola come
l’intercultura e i BES (disabilità, DSA, svantaggio socio – economico - culturale...);
- conoscenza elementare della lingua inglese;
- acquisizione di migliori capacità relazionali e abilità comunicative, necessarie per lavorare
in team;
- conseguimento di una maggiore autonomia operativa anche in relazione alla diffusione
delle nuove tecnologie informatiche nella didattica;
- sostegno a progetti di ricerca e di sperimentazione.
L’Istituto Comprensivo Statale di Vallelonga attribuisce un valore
determinante alla formazione permanente (longlife learning),
pertanto, si impegna a considerare l’aggiornamento come opzione
prioritaria e a favorire la partecipazione del personale a percorsi
formativi, finalizzati all’acquisizione di una sempre maggiore
maturazione professionale.
Ritiene, inoltre, che le opportunità di crescita non devono essere indirizzate solo ai docenti, ma
devono essere rivolte alla formazione anche di coloro che operano sia nell’ambito amministrativo
sia in quello ausiliario, essendo la scuola una comunità, dove diversi attori collaborano per il
raggiungimento di un fine comune.
Il personale, a sua volta, consapevole del fatto che l'aggiornamento è un importante diritto ed è
funzionale alla piena realizzazione e allo sviluppo della personalità di ognuno, intende partecipare
a tutte le iniziative di formazione in servizio, organizzate o promosse dalle singole scuole o da altri
Enti che operano sul territorio.
A questo proposito, il collegio docenti del……………, ha approvato l’attuazione dei seguenti corsi
di aggiornamento:
1. Le nuove Indicazioni per il curricolo.
2. I BES
155
LA VALUTAZIONE
La valutazione è un processo dinamico molto complesso, il
cui fine principale deve essere quello di favorire la
promozione umana e sociale dell’alunno, la stima verso di sé,
la sua capacità di autovalutarsi, di scoprire i punti di forza e di
debolezza della propria preparazione, di autorientare i suoi
comportamenti e le sue scelte future. La valutazione, quindi,
dovrà essere concepita dai docenti come uno strumento che
serve sempre a promuovere e incoraggiare l’allievo, sia
laddove si mettono in risalto le qualità dimostrate, sia quando
si individuano elementi di criticità. E’ una componente pedagogica fondamentale delle
programmazioni didattiche, senza la quale non si potrebbero seguire i progressi dell’alunno rispetto
agli obiettivi ed ai fini da raggiungere durante la sua permanenza a scuola e non si potrebbe
calibrare l’azione formativa alle esigenze degli allievi.
Essa pone l’attenzione sulla distanza tra gli obiettivi prefissati (ciò che si vuole ottenere
dall’alunno) ed i risultati conseguiti (ciò che si è ottenuto dallo stesso alunno). La valutazione si
propone, inoltre, di vagliare non solo gli esiti raggiunti dall’alunno nell’area cognitiva, ma anche il
processo di maturazione dell’intera personalità, attraverso il controllo della progressione delle
conoscenze e l’osservazione delle risposte nei contenuti e nei comportamenti.
Si fonda su criteri di corresponsabilità, collegialità, coerenza e trasparenza e assume a pieno titolo
carattere formativo, in quanto ha un ruolo fondamentale nel processo di crescita e di maturazione
degli alunni.
Essa è indispensabile allo studente e alla famiglia, perché consente loro di conoscere in ogni
momento la posizione dell’allievo nei confronti delle mete formative da raggiungere; serve alla
scuola (docenti, Consiglio di classe e altri OO. CC) per adeguare la propria struttura e i metodi di
insegnamento al fine di rispondere meglio alle richieste degli studenti e del territorio; è necessaria
alla società, nel senso più ampio del termine, che deve essere garantita sulla reale consistenza dei
titoli di studio in uscita (in termini di conoscenza, capacità e competenze) rilasciati con valore
legale dalla scuola.
La valutazione deve essere effettuata nella fase iniziale, intermedia e finale del processo di
insegnamento-apprendimento e consta, quindi, di tre momenti fondamentali:156
1) la valutazione diagnostica o iniziale, che, attraverso le informazioni ricevute dai docenti
dell’ordine scolastico precedente, i risultati delle prove d’ingresso e le altre osservazioni e
verifiche di inizio anno scolastico, serve:
- ad individuare il livello di partenza degli alunni,
- ad accertare il possesso dei pre-requisiti (conoscenze/abilità acquisite nella
precedente classe frequentata) per lo svolgimento dell’attività didattica relativa a un
determinato anno scolastico,
- a predisporre eventuali attività di recupero delle conoscenze e abilità non possedute
in qualche disciplina.
Accerta inoltre, attraverso la compilazione di questionari motivazionali e socioculturali, gli
interessi, le caratteristiche e le attitudini degli alunni, consentendo così la pianificazione di attività
scolastiche e extrascolastiche aggiuntive più mirate, come “laboratori” e progetti finalizzati ad
ampliare l’offerta formativa.
2) La valutazione formativa o in itinere, che ha lo scopo di cogliere, attraverso l’utilizzo di vari
strumenti, informazioni tempestive, analitiche e continue sul processo di apprendimento. E’ la parte
più importante della valutazione, in quanto si realizza nel cuore del percorso formativo. Deve essere
effettuata con frequenza e deve prestare attenzione ai risultati conseguiti in ogni singola unità di
apprendimento, in modo da attivare, immediatamente, gli eventuali correttivi alle strategie
didattiche o predisporre gli interventi di recupero necessari.
A questo proposito, è fondamentale che i docenti preparino verifiche che non siano fini a se stesse,
cioè non siano incentrate solo sui contenuti e su una loro meccanica applicazione, ma che mirino ad
accertare la capacità degli allievi di utilizzare le conoscenze acquisite in contesti anche diversi da
quelli proposti in classe.
3) La valutazione sommativa o complessiva o finale, che consiste nella formulazione di un
giudizio sulle conoscenze e abilità acquisite dallo studente in un determinato periodo di tempo o al
termine dell’anno scolastico. Essa non può essere, però, solo un mero accertamento del profitto
finale conseguito, ma come ogni valutazione deve tenere conto di tutte le altri componenti ( livello
di partenza, evoluzione del processo di apprendimento, competenze raggiunte, metodo di lavoro,
impegno, partecipazione, capacità di elaborazione personale)
Da quanto rappresentato emerge con chiarezza che il momento valutativo deve essere collegato alle
condizioni di partenza del singolo alunno, accertate allo scopo di assicurare un inizio realistico, cioè
adeguato ai suoi bisogni, alle sue capacità, alle sue attitudini, ma anche conforme alle finalità
educative e agli obiettivi che ci si propone di far raggiungere, attraverso un attento esame dei
contenuti, dei metodi, delle attività e delle esperienze educative adottate.157
La scuola deve, infine, fare di tutto affinché la valutazione sia effettuata con attenzione,obiettività e senza superficialità, come pure sia libera da interferenze o condizionamenti, inquanto se così non fosse essa si svuoterebbe del suo importante valore formativo.
Valutazione Scuola dell’Infanzia
Nella Scuola dell’Infanzia l'attività di osservazione, attenta e sistematica dei bambini e la
documentazione delle loro attività, non sono volte a formulare classificazioni o giudizi, ma vanno
collocate in una prospettiva di un’adeguata interpretazione e descrizione dei comportamenti e dei
livelli di maturazione raggiunti, intesi in modo globale e unitario. E’ compito dell’insegnante
seguire, curare, orientare, personalizzare e documentare la maturazione personale degli alunni
durante la frequenza della scuola, verificando sistematicamente il raggiungimento dei traguardi per
lo sviluppo delle competenze relativi ai cinque campi di esperienza (Il sé e l’altro, Il corpo e
movimento, Immagini suoni colori, I discorsi e le parole, La conoscenza del mondo). E' quindi
importante, sia all’inizio che in itinere, saper effettuare osservazioni, analizzare gli elaborati dei
bambini (sia di gruppo che individuali), dialogare e ascoltare le conversazioni anche fra pari, per
verificare l’andamento delle proposte e l’efficacia delle strategie impiegate. Questo permetterà, se
opportuno, una riprogettazione, una modifica della traccia iniziale. Come ogni valutazione sarà
caratterizzata, infatti, da un momento iniziale, una fase intermedia e dei bilanci finali.
Le insegnanti predispongono a tal fine, schede o momenti di verifica opportunamente studiate e
costruite in modo collegiale. Il lavoro in team è fondamentale, in quanto lo scambio e il confronto
tra insegnanti aiutano ad ampliare i diversi punti di vista soggettivi e assicurano una maggiore
coerenza e obiettività nella rilevazione dei comportamenti osservati.
Valutazione Scuola Primaria
Nella scuola Primaria, la valutazione dei processi formativi
prevede rilevazioni periodiche, in merito all’acquisizione di
conoscenze ed abilità, al metodo di studio, alla motivazione,
all’impegno e alla partecipazione. La valutazione è da intendersi,
infatti, riferita al livello globale di maturazione raggiunta
dall’alunno.
Essa deve essere congruente/corrispondente con gli obiettivi formativi previsti dal POF.
158
Le valutazioni quadrimestrale e finale hanno carattere collegiale, sono affidate ai docenti che
operano nella classe e sono espresse in decimi.
Nelle verifiche periodiche e nella normale attività di classe è possibile esprimere valutazioni usando
aggettivi (ottimo, distinto, buono, discreto, sufficiente, insufficiente) o simboli corrispondenti a
diversi livelli, purché precedentemente esplicitati con alunni e genitori.
Valutazione Scuola Secondaria di Primo Grado
Nella scuola secondaria di primo grado, come da D.L. N°137/2008 e
D.P.R. N° 122/09, tutti gli insegnanti sono tenuti ad esprimere la valutazione
in decimi sia nelle prove di verifica, dove potrà essere accompagnata da un
giudizio, sia nella scheda di valutazione quadrimestrale. Il criterio uniforme
a cui fare riferimento, tiene conto che:
il voto è sulla prestazione e non sulla persona, pertanto non deve essere
interpretata, né dai docenti, né dalle famiglie, come elemento penalizzante,
ma come punto di partenza nel processo d’apprendimento; la scala di valutazione va dal 4 al 10.
Sono ammesse sfumature intermedie del numero intero riferite soltanto al mezzo punto per singola
prova.
Se l’alunno si rifiuta sistematicamente di conferire, il suo comportamento sarà sanzionabile, sia dal
punto di vista didattico, con la verbalizzazione motivata di insufficienti elementi di giudizio
(classificazione assolutamente negativa), che dal punto di vista disciplinare.
L’alunno, assente per giustificati e documentati motivi, non può essere interrogato il giorno del suo
rientro a scuola.
Il docente non ha alcun obbligo di preavvisare l’allievo in merito al giorno dell’interrogazione;
l’alunno deve, comunque, avere la possibilità di conoscere in tempo utile la data della prova scritta.
Nelle valutazioni quadrimestrali e finali, gli altri elementi del cosiddetto giudizio di merito, non
riferiti a conoscenze, abilità e competenze (impegno, partecipazione, interesse, progressione
nell’apprendimento e nei risultati, presenza assidua alle lezioni, partecipazione alle attività di
recupero, ecc.), possono incidere positivamente sul voto, a prescindere dalla media aritmetica, nel
limite massimo di un punto a favore dell’alunno.
159
GRIGLIA DI CORRISPONDENZA TRA VOTI E CONOSCENZE,ABILITA’ E COMPETENZE DISCIPLINARI
Riportiamo, di seguito, le griglie di valutazione sommativa, che
possono, nella forma, essere adattate, modificate e integrate, dai
docenti sia per le verifiche orali e scritte, sia per la formulazione del
giudizio complessivo.
SCUOLA PRIMARIALa delicatezza del momento valutativo degli alunni di Scuola Primaria delle classi prime e
seconde, in età evolutiva e ai primi passi dell’approccio con il sapere, ci porta a non attribuire
voti inferiori al cinque, mirando a promuovere maggiormente l’autostima e la fiducia in sé,
mentre per gli alunni delle classi superiori introduciamo il voto quattro.
Classi prime e seconde
160
GIUDIZIO DI PROFITTOIn riferimento a: conoscenze, abilità, competenze disciplinari
LIVELLO DIPROFITTO
VOTO
Abilità corrette, complete e senza errori di lettura e scrittura, capacità dicomprensione e di analisi precisa e approfondita, applicazione sicura eautonoma delle nozioni matematiche in situazioni anche nuove, esposizione
ECCELLENTE 10
Abilità corrette e complete di lettura e scrittura, capacità di comprensione e dianalisi precisa e sicura, applicazione sicura e autonoma delle nozioni
OTTIMO 9
Abilità corrette e complete di lettura e scrittura, capacità di comprensione e dianalisi precisa e sicura, applicazione sicura delle nozioni matematiche in
DISTINTO 8
Abilità solide di lettura e scrittura, capacità di comprensione e di analisipuntuale di semplici testi, applicazione sostanzialmente sicura delle nozionimatematiche senza gravi errori in situazioni semplici e note, esposizione chiara
BUONO 7
Abilità essenziali di lettura e scrittura, capacità di comprensione e di analisielementare di semplici testi, applicazione delle nozioni matematiche senza gravierrori in situazioni semplici e note, esposizione in forma sostanzialmente
SUFFICIENTE 6
Abilità insufficienti di lettura e scrittura, capacità di comprensione e di analisisuperficiali di semplici testi, applicazione delle nozioni matematiche con errori
INSUFFICIENTE
5
Terze, quarte e quinte classi
161
GIUDIZIO DI PROFITTOIn riferimento a: conoscenze, abilità, competenze disciplinari
LIVELLO DIPROFITTO
VOTO
Conoscenze ampie e particolarmente approfondite, abilità complete e senzaerrori di lettura e scrittura, capacità di comprensione e di analisi precisa epertinente, applicazione sicura e autonoma delle nozioni matematiche insituazioni anche nuove, esposizione rigorosa, ricca e ben articolata, capacitàdi sintesi appropriata e di rielaborazione personale creativa ed originale,
ECCELLENTE 10
Conoscenze complete e approfondite, abilità corrette e sicure di lettura escrittura, capacità di comprensione e di analisi precisa e puntuale,applicazione sicura e autonoma delle nozioni matematiche in situazionianche nuove, esposizione chiara e ben articolata, capacità di sintesi
OTTIMO 9
Conoscenze complete, abilità corrette di lettura e scrittura, capacità dicomprensione precisa e sicura, applicazione sicura delle nozionimatematiche in situazioni via via più complesse, esposizione chiara, precisa
DISTINTO 8
Conoscenza corretta de nuclei fondamentali delle discipline, abilità solide dilettura e scrittura, capacità di comprensione/analisi puntuale, applicazionesostanzialmente sicura delle nozioni matematiche senza gravi errori insituazioni semplici e note, esposizione chiara e abbastanza precisa, sintes
BUONO 7
Conoscenza accettabile dei contenuti disciplinari, abilità essenziali di letturae scrittura, capacità di analisi/comprensione elementare, applicazione dellenozioni matematiche senza gravi errori in situazioni semplici e note,
SUFFICIENTE 6
Conoscenza parziale dei minimi contenuti disciplinari ma tali da consentireun graduale recupero, abilità di lettura e di scrittura ancora incerte ma ingraduale miglioramento rispetto alla situazione di partenza, capacità dicomprensione scarsa e di analisi esigua o inconsistente, applicazione dell
QUASISUFFICIENTE
5
Conoscenza frammentaria e lacunosa anche dei contenuti minimidisciplinari, abilità di lettura e di scrittura da recuperare, capacità dicomprensione scarsa e di analisi inconsistente o inesistente, applicazionedelle nozioni matematiche scorretta e con gravi errori, esposizionegravemente scorretta, frammentata e confusa, povertà lessicale.* Le rilevazioni saranno eventualmente accompagnate da una precisazioneche solleciti la consapevolezza dell’alunno rispetto alle gravi lacune o a unsia pur minimo progresso.
INSUFFICIENTE* 4
SCUOLA SECONDARIA
In particolare per gli alunni stranieri, con riferimento alla normativa vigente (art. 45 del DPR
n.394 del 31/08/99, confermato all’art.1, comma 9 del DPR n.122 del 22/06/09), sul documento di
valutazione, a seconda della data di arrivo dell’alunno e delle informazioni raccolte sulle sue abilità
e conoscenze scolastiche, possono essere espressi enunciati di questo tipo o simili:
a. “La valutazione non viene espressa in quanto l’alunno si trova nella prima fase di
apprendimento in lingua italiana L2” (nel primo quadrimestre)
b. “La valutazione espressa si riferisce al percorso personale in quanto l’alunno si trova nella fase
di apprendimento di lingua italiana L2” (nel primo o secondo quadrimestre).
Enunciati del primo tipo possono essere formulati quando l’arrivo dell’alunno è vicino al momento
162
GIUDIZIO DI PROFITTOIn riferimento a: conoscenze, abilità, competenze disciplinari VOTOECCELLENTE raggiungimento degli obiettivi;COMPLETA e PERSONALE conoscenza degli argomenti, assoluta padronanza deicontenuti e delle abilità di trasferirli e rielaborarli anche in un’otticainterdisciplinare. Piena acquisizione delle competenze previste,uso CORRETTO dei linguaggi specifici e degli strumenti.
10
COMPLETO raggiungimento degli obiettivi e AUTONOMAcapacità di rielaborazione delle conoscenze.Conoscenza COMPLETA degli argomenti e piena acquisizione delle competenze previste,uso CORRETTO dei linguaggi specifici e degli strumenti.
9
BUON raggiungimento degli obiettivi e BUONA capacità dirielaborazione delle conoscenze. BUONA conoscenza degli argomenti e pienamente adeguataacquisizione delle competenze previste;uso GENERALMENTE CORRETTO dei linguaggi specifici e gli strumenti.
8
SOSTANZIALE raggiungimento degli obiettivi e capacità dirielaborazione delle conoscenze NON SEMPRE SICURA. Conoscenza DISCRETA degliargomenti e acquisizione dellecompetenze FONDAMENTALI richieste; QUALCHE INCERTEZZA nell’uso deilinguaggi specifici e degli strumenti.
7
Raggiungimento degli obiettivi ESSENZIALI. Conoscenza degli argomenti SUPERFICIALE;acquisizione dellecompetenze MINIME richieste, con INCERTEZZE nell’uso dei linguaggi specifici e deglistrumenti.
6
PARZIALE raggiungimento degli obiettivi MINIMI. LIMITATE conoscenze degliargomenti; mancata acquisizione delle competenze MINIME richieste; DIFFICOLTÀnell’uso dei linguaggi specifici e degli strumenti.
5
NON raggiungimento degli obiettivi MINIMI. FRAMMENTARIE E/O NON ADEGUATEconoscenze degli argomenti mancata acquisizione delle competenze MINIME richieste, usoLIMITATO dei linguaggi specifici e degli strumenti.
4
della stesura dei documenti di valutazione e non è stato possibile acquisire adeguati elementi
valutativi dalla scuola di provenienza. Si può eventualmente riportare la data di arrivo in Italia o di
iscrizione alla scuola italiana.
Enunciati del secondo tipo invece sono utilizzati quando l’alunno partecipa parzialmente alle
attività didattiche previste per i diversi ambiti disciplinari. La valutazione degli alunni stranieri tiene
conto anche di valutazioni espresse da docenti di altra scuola di provenienza o di insegnanti o
operatori preposti all’insegnamento di lingua italiana L2.
Per gli alunni diversamente abili, la valutazione in decimi va rapportata al P. E. I., che costituisce
il
punto di riferimento per le attività educative a favore dell’alunno con disabilità. La valutazione in
questione sarà sempre considerata come valutazione dei processi e non solo della performance.
Per gli alunni con disturbi specifici di apprendimento (dislessia,disgrafia/disortografia,
discalculia), opportunamente certificati, sono assicurate adeguate forme di verifica e di valutazione,
che prevedono la possibilità di utilizzare gli strumenti e le misure di tipo compensativo e
dispensativo consentiti dalla normativa vigente.
163
I ’ I ICRITERIIGENERALIIPER L’ATTRIBUZIONE DEL VOTO DIICOMPORTAMENTO
Rientra nei compiti istituzionali della Scuola, in quanto responsabile dell’educazione degli alunni
ed impegnata in un costante processo di formazione, mettere in atto principi e procedure che aiutino
l’allievo a diventare un cittadino rispettoso delle regole che disciplinano i rapporti di convivenza
civile in una comunità.
Il voto di comportamento ha la funzione, infatti, di registrare e di valutare l’atteggiamento e il
comportamento del discente durante la vita scolastica e di suggerirgli un ripensamento in merito ad
eventuali comportamenti negativi.
A questo proposito, si fissano i seguenti parametri di valutazione del comportamento degli alunni in
ambito scolastico:
1. frequenza e puntualità;
2. interesse e impegno;
3. partecipazione al dialogo educativo;
4. autonomia: metodo di lavoro e di studio;
5. miglioramento in relazione al livello di partenza;
6. rispetto dei doveri scolastici, delle persone, dell’ambiente scolastico, del Regolamento interno
d’Istituto.
Nella Scuola Secondaria di Primo Grado, per norma di legge (art. 2, comma 3, legge 30 ottobre 2008
n. 169), “la valutazione del comportamento degli studenti, attribuita collegialmente dal Consiglio di
Classe, concorre alla valutazione complessiva dello studente e determina, se inferiore a sei decimi,
la non ammissione al successivo anno di corso e all’esame conclusivo del ciclo”.
Le infrazioni disciplinari vengono registrate nel voto del comportamento e non influiscono sulla
valutazione del profitto
164
GRIGLIA PER L’ASSEGNAZIONE DEL VOTO DICOMPORTAMENTO
Riportiamo, di seguito, la griglia di valutazione sommativa del comportamento, che può, nella
forma, essere adattata, modificata e integrata, dai docenti. Essa intende, soprattutto, spiegare alla
nostra utenza il significato didattico del voto attribuito.
165
INDICATORI DESCRITTORI VOTORispetto deglialtri
L’alunno è sempre corretto con i docenti, con i compagni e con ilpersonale ATA. Rispetta i diritti degli altri.
10
Uso dellestrutture della
Utilizza in modo responsabile il materiale e le strutture dellascuola.
Frequenza Frequenta con assiduità le lezioni e rispetta gli orari. Giustifica
Rispetto delleconsegne
Assolve le consegne in maniera puntuale e costante. È sempre
Interesse,partecipazione e
L’alunno mostra entusiasmo verso le attività proposte.Partecipa costruttivamente alla vita scolastica, impegnandosi con
Collaborazionecon i compagni
È disponibile a collaborare con tutti i compagni, assumendosianche compiti di responsabilità.
Rispetto deglialtri
L'alunno è corretto con i docenti, con i compagni e con ilpersonale ATA. Rispetta i diritti degli altri.
9
Uso dellestrutture della
Utilizza in modo responsabile il materiale e le strutture dellascuola.
Frequenza Frequenta con assiduità le lezioni e rispetta gli orari. Giustifica
Rispetto delleconsegne
Assolve le consegne in maniera costante. È sempre munito del
Interesse,partecipazione e
L’alunno mostra interesse verso le attività proposte.Partecipa attivamente alla vita scolastica, impegnandosi con
Collaborazione
È disponibile a collaborare con tutti i compagni.
* Non ammissione alla classe successiva. Non ammissione agli Esami di Stato
166
INDICATORI DESCRITTORI VOTO
Rispetto deglialtri
L’alunno è abbastanza corretto con i docenti con i compagni e conil personale ATA. Rispetta solitamente i diritti degli altri.
8
Uso dellestrutture dellascuola
Non sempre utilizza al meglio il materiale e le strutture dellascuola.
Frequenza Frequenta con regolarità le lezioni, ma talvolta non rispetta gliorari.
Rispetto delleconsegne
Nella maggioranza dei casi rispetta le consegne ed è solitamentemunito del materiale necessario.
Interesse,partecipazionee impegno
L’alunno mostra interesse verso alcune attività proposte.Partecipa alla vita scolastica non sempreresponsabilmente.
Collaborazionecon i
Collabora solo con i compagni che sceglie.
Rispetto deglialtri
L’alunno talvolta non è corretto con i docenti, con i compagni econ il personale ATA. Non sempre rispetta i diritti degli altri.
7
Uso dellestrutture dellascuola
Utilizza in maniera non adeguata il materiale e le strutture dellascuola.
Frequenza È spesso assente o in ritardo, non giustifica regolarmente le
Rispetto delleconsegne
Non sempre assolve le consegne e spesso non è munito delmateriale necessario.
Interesse,partecipazionee impegno
L’alunno mostra scarso interesse, se non in attività a lui congeniali.Partecipa saltuariamente alla vita scolastica, con scarso impegno.
Collaborazionecon i
Ha difficoltà a collaborare con i compagni.
CRITERI DI AMMISSIONE O DI NON AMMISSIONE ALLA CLASSESUCCESSIVA
Nella Scuola Primaria:La non ammissione è un evento eccezionale e comprovato da specifica motivazione. L’alunno non
ammesso deve avere conseguito in tutte le discipline una votazione di insufficienza piena (inferiore
a cinque decimi), unita ad una valutazione negativa del comportamento.
Nella Scuola Secondaria:1. Sono ammessi alla classe successiva o all’esame di Stato gli alunni che hanno raggiunto gli
obiettivi didattici minimi (possesso delle conoscenze di base relative agli argomenti trattati
nelle varie discipline, uso di un linguaggio chiaro e corretto, capacità di operare semplici
collegamenti) e hanno ottenuto, con decisione assunta a maggioranza dal Consiglio di
Classe, un voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline e nel
comportamento.
2. I Consigli di Classe, per l’ammissione o la non ammissione alla classe successiva o
all’esame di Stato, tengono conto:
a) del progresso rispetto alla situazione di partenza;
b) del grado di conseguimento degli obiettivi del curricolo esplicito (profitto nelle
discipline);
c) del grado di conseguimento del curricolo trasversale (metodo di studio e di lavoro,
capacità di comunicazione, capacità logiche);
d) del grado di conseguimento del curricolo implicito (frequenza e puntualità, interesse e
impegno nella partecipazione al dialogo educativo, rispetto dei doveri scolastici,
collaborazione con i compagni e i docenti, rispetto delle persone, dell’ambiente
scolastico, del Regolamento interno d’Istituto);
e) dei risultati conseguiti nelle attività di recupero e/o di sostegno organizzate dalla Scuola;
f) del curriculum scolastico (per l’ammissione all’esame di Stato);
g) della possibilità dell’alunno di completare il raggiungimento degli obiettivi formativi e
di contenuto propri delle discipline dell’anno in corso nell’anno scolastico successivo,
valutandone con attenzione le capacità e le attitudini (il consiglio deve reputare l’alunno
in grado di affrontare gli insegnamenti della classe successiva);
h) di ogni altro elemento di giudizio di merito.
167
3. Dopo attenta valutazione dei parametri indicati e di ogni altro elemento a sua disposizione
per la valutazione complessiva dell’alunno, il Consiglio di Classe assegna i voti, motivando
quelli che da una proposta di valutazione inferiore a sei decimi sono portati a sei decimi, e
delibera l’ammissione o la non ammissione motivata alla classe successiva o all’esame di
Stato. In tal caso, il docente, nella cui disciplina l’alunno è insufficiente, può accettare la
delibera del Consiglio di classe o mettere a verbale il suo voto contrario.
4. La non ammissione, alla classe successiva o all’esame di stato conclusivo del I ciclo
d’istruzione, viene decisa dal Consiglio di Classe con deliberazione assunta all’unanimità o
a maggioranza, dopo aver attentamente valutato il quadro complessivo della situazione
dell’alunno e tenendo conto dei seguenti fattori:
a) assenze superiori ad 1/4 dell’orario annuale (ai sensi del D. Lgs. 59/2004 art. 11 comma 1, salvo
diversa delibera del Consiglio di classe in considerazione delle deroghe approvate dal Collegio
docenti);
b) voto di comportamento;
c) mancato raggiungimento degli obiettivi formativi e di apprendimento;
d) mancati progressi rispetto al livello di partenza;
e) carenze nelle abilità fondamentali;
f) mancanza di impegno;
g) inadeguato livello di maturazione.
il Consiglio di classe, comunque, è tenuto a valutare la possibilità di recupero delle lacune presenti
nella preparazione dell’alunno e può, a seguito di voto di Consiglio, procedere all’ eventuale
promozione.
Nel caso in cui l’ammissione alla classe successiva viene deliberata in presenza di carenze
relativamente al raggiungimento degli obiettivi di apprendimento, la scuola provvede ad inserire
una specifica nota al riguardo in un foglio allegato al documento individuale di valutazione ed a
trasmettere quest’ultimo alla famiglia dell’alunno
168
CRITERI PER LA CONDUZIONE DELLO SCRUTINIOFINALE
Nella Scuola Secondaria di Primo Grado, al fine di assicurare uniformità nelle decisioni di
competenza dei Consigli di Classe, si determinano i seguenti criteri per lo svolgimento degli
scrutini finali:
1. Le proposte di voto nelle singole discipline sono formulate, in base ad un giudizio brevemente
motivato desunto dalle interrogazioni orali e dalle verifiche scritte corrette e registrate, dai docenti
tenendo conto del raggiungimento o meno, da parte dell’alunno, degli obiettivi formativi e di
contenuto propri della disciplina, nonché dell’eventuale recupero delle carenze rilevate ad inizio di
anno scolastico e alla fine del 1° quadrimestre, sempre che si tratti di progressi sostanziali e
documentati nelle prove di verifica.
2. Il voto negativo proposto (cioè inferiore a sei decimi) deve essere accompagnato da una analisi o
motivazione espressa chiaramente dal docente nella relazione finale disciplinare.
3. Il voto di comportamento è attribuito sulla base della proposta del docente coordinatore del
Consiglio di Classe e, successivamente, deliberato dal medesimo Consiglio di Classe.
4. Resta inteso che i voti di profitto e di comportamento sono deliberati dal Consiglio di Classe
all’unanimità o a maggioranza e non costituiscono, pertanto, un atto unilaterale, personale e
discrezionale del singolo docente, cui spetta la sola proposta di voto.
5. Sia nel caso di ammissione, con decisione assunta a maggioranza o all’unanimità, alla classe
successiva o all’esame di Stato di alunno con voti inferiori a sei decimi nelle discipline, che nel caso
di non ammissione di alunno, con decisione assunta a maggioranza o all’unanimità, alla classe
successiva o all’esame di Stato, l’atto deliberativo del Consiglio di Classe deve essere debitamente
motivato.
6. Si ricorda che nello scrutinio finale, per qualsiasi atto deliberativo del Consiglio di classe, non
sono ammesse le astensioni.
169
NORME GENERALI PER UN ORDINATO SVOLGIMENTODELLE OPERAZIONI DI SCRUTINIO
Si stabiliscono le seguenti indicazioni operative:
▪ Il giorno antecedente allo scrutinio finale ogni docente è tenuto a compilare, con voti e assenze per
ogni alunno, il prospetto della proposta di valutazione, come da modello di seguito allegato, e
consegna al coordinatore di classe la relazione finale disciplinare unitamente al programma
effettivamente svolto, controfirmato da due alunni [N.B. Si ricorda che la relazione finale, come la
programmazione, deve essere trascritta, o allegata in forma dattiloscritta, negli strumenti di
registrazione didattica interni adottati dall’Istituto e sottoscritta dal docente. Dopo lo scrutinio, le
copie raccolte dal docente coordinatore, unitamente alla relazione finale coordinata del Consiglio di
Classe o dell’Equipe Pedagogica firmata da tutti i docenti, sono consegnate al Dirigente Scolastico
o al suo Collaboratore e da questi all’ufficio di Segreteria per la conservazione agli atti];
▪ il giorno dello scrutinio finale, il coordinatore consegna direttamente al Dirigente Scolastico o al
suo delegato copia cartacea del prospetto generale della classe compilato in ogni sua voce e
sottoscritto dal docente coordinatore: proposte di voti e assenze per disciplina, proposta del voto di
comportamento (N.B. Anche la copia cartacea del prospetto generale della classe è conservata agli
atti);
▪ per le classi terze di Scuola Secondaria un’ulteriore copia della relazione finale coordinata del
Consiglio di Classe e delle relazioni finali disciplinari con programma effettivamente svolto è
consegnata all’assistente amministrativo area alunni per gli atti degli esami di Stato (N.B. Si ricorda
che la relazione finale coordinata deve specificare i nomi degli alunni, indicare i criteri didattici
generali seguiti -metodi, strategie, didattica individualizzata per gli interventi di compensazione,
modalità organizzative, difficoltà riscontrate, collaborazione tra discipline, i risultati conseguiti, le
strategie adottate per migliorare lo scarso rendimento scolastico, le attività svolte, gli strumenti di
verifica e i criteri valutativi, i rapporti con le famiglie). Deve, altresì, precisare i casi di scarso
profitto e/o di scarso comportamento e motivare i casi di non ammissione o di ammissione a
maggioranza o all’unanimità degli alunni con voti inferiori a sei decimi. Infine, deve contenere la
deliberazione dei criteri essenziali del colloquio di esame, la proposta alla Commissione d’esame di
formulare eventuali tracce diverse per ciascuna terza classe e la richiesta alla stessa Commissione in
ordine alla predisposizione di eventuali prove differenziate per i candidati riconosciuti diversamente
abili).
170
VISITE GUIDATE E VIAGGI DI ISTRUZIONE
Costituiscono iniziative complementari delle attività istituzionali della scuola e sono perciò
effettuate soltanto per esigenze didattiche, connesse con i programmi di insegnamento e con
l’indirizzo degli studi, tenendo, peraltro, presenti gli obiettivi educativi e culturali. Sono, inoltre,
utili occasioni per arricchire il patrimonio delle informazioni che i giovani desiderano ricevere per
orientarsi più meditatamente nelle scelte scolastiche e in quelle successive.
La realizzazione dei viaggi d’istruzione e delle
visite guidate avverrà nel rispetto del
regolamento approvato dal Consiglio d’Istituto.
I viaggi d’istruzione sono iniziative finalizzate
ad integrare il percorso formativo dell’indirizzo
di studio, pertanto essi vanno progettati dai
docenti del consiglio di classe e discussi dagli
organi competenti. Siccome si tratta di attività didattiche a pieno titolo, spetta ai docenti dei singoli
consigli di classe, promotori delle uscite, attivarsi per preparare adeguatamente gli alunni, onde
favorire il buon esito di tali iniziative e verificare se gli obiettivi ipotizzati nella programmazione
didattica di inizio d’anno scolastico sono stati raggiunti.
Inoltre anche le relative modalità di misurazione e di valutazione del raggiungimento degli obiettivi
attengono ai consigli di classe coinvolti.
171
Le famiglie riceveranno un’informazione trasparente e, per quanto possibile, completa delle
iniziative didattico - culturali che caratterizzano il nostro Istituto e dei criteri che le determinano.
Nella pianificazione delle visite e dei viaggi d’istruzione si contengono per quanto più possibile i
costi, valutando opportunamente il rapporto qualità prezzo, per permettere a tutti gli studenti che lo
vogliano, di condividere con i compagni un’esperienza che è anche un momento importante di
socializzazione ed integrazione.
Le uscite didattiche sono quelle che si
organizzano nell’ambito del distretto, per
assistere a spettacoli, per conoscere il territorio
e per attività culturali di vario tipo. Tali
iniziative si possono effettuare sia di mattina
che di pomeriggio, anche dopo l’orario
scolastico.
Ogni uscita didattica, programmata ed
autorizzata, è comunicata agli alunni e, quindi,
ai genitori, con un preavviso di almeno due
giorni.
Il programma relativo alle visite e alle gite
verrà realizzato entro la prima decade del mese
di maggio, con le seguenti indicazioni:
- il viaggio d’Istruzione fuori regione avrà
durata di 3-5 giorni e vi possono partecipare gli
alunni della V classe della scuola primaria e gli alunni della scuola secondaria di primo grado;
- le uscite didattiche nella regione si effettueranno nell’arco di un giorno e vi possono aderire tutti
gli allievi della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado dell’Istituto
Comprensivo. Si intende, inoltre, partecipare alle iniziative formative proposte da enti ed
associazioni esterne, dopo un’attenta valutazione da parte dei Consigli di Classe e d’ Interclasse.
172
Visite guidate e viaggi di istruzioni programmate per l’annoscolastico 2015 - 2016
Scuola dell’Infanzia
Scuola Primaria
Scuola Secondaria di Primo grado
173
LE NUOVE TECNOLOGIE
Fra le otto competenze chiave previste dalla commissione Europea ed inserite nella Strategia di
Lisbona merita, a nostro avviso, un particolare approfondimento: “ la Competenza digitale, che
consiste nel saper utilizzare con dimestichezza e spirito critico le tecnologie della società
dell’informazione (TSI) e richiede quindi abilità di base nelle tecnologie dell’informazione e della
comunicazione (TIC)” ;
Tale competenza è considerata, infatti, una competenza fondamentale per l’apprendimento
permanente (longlife learning).
Oggi, come si evince da documenti di carattere internazionale (UNESCO, 2008, ICT Competency
Standards for Teachers), ai docenti è richiesta, appunto, una seria preparazione nel campo delle
nuove tecnologie, considerata necessaria per avviare nuove modalità nell’ambito
dell’insegnamento-apprendimento, nella consapevolezza che esse contribuiscono a sviluppare
nuove competenze intellettive e relazionali negli allievi.
Le nuove tecnologie aiutano, infatti, a spostare l’asse
della didattica da una trasmissione discorsiva del
sapere alla produzione di conoscenza attraverso il fare ed
il collaborare (scuola laboratorio, classe come comunità
174
di apprendimento, LIM non solo come schermo ma come finestra o tavolo di lavoro).
Il nostro Istituto intende, quindi, impegnarsi ad utilizzare l’informatica come metodo e strumento
di lavoro trasversale interno a tutte le discipline: per reperire, conservare, produrre, realizzare
progetti, ricercare, valutare, scambiare informazioni, comunicare e partecipare a reti collaborative
tramite Internet.
Le Nuove Tecnologie svolgono oggi, infatti, un ruolo determinante nel processo di formazione
della conoscenza, concorrono ad ampliare le possibilità di accesso all’informazione, facilitano la
comunicazione, la condivisione e la collaborazione fra soggetti anche distanti permettendo la
creazione di vere e proprie comunità virtuali di apprendimento.
La cooperazione, a livello cognitivo promuove la crescita concettuale e diventa anche luogo di
sviluppo di competenze relazionali comunicative. Queste competenze acquistano un peso rilevante
nel caso della comunicazione a distanza.
In particolare le reti, consentono di ridurre l’isolamento della classe e dei processi di apprendimento
ed insegnamento permettendo di instaurare nuove relazioni e modalità di comunicazione fra
studenti e degli studenti con il sapere.
La scuola intende impegnarsi, infine, ad educare i ragazzi e tramite loro i genitori, ad un uso
corretto delle nuove tecnologie, che come è noto, accanto agli aspetti positivi appena descritti,
nascondono, purtroppo numerose e pericolose insidie
AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA
L’autonomia scolastica, orientandosi al servizio e alla produttività nei confronti dell’utenza, si
assume la responsabilità dell’impegno nel perseguire le finalità da raggiungere, e ciò “ si sostanzia
nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione, formazione ed istruzione
mirati allo sviluppo della persona umana, adeguati ai diversi contesti, alla domanda delle famiglie
ed alle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti, al fine di garantire il successo formativo
coerentemente con le finalità e gli obiettivi generali del sistema di istruzione e con l’esigenza di
migliorare l’efficacia del processo di insegnamento e di apprendimento” (comma 2, art. 1, D.M.22.02.99). All’interno dell’azione formativa, i progetti devono servire ad ampliare il ventaglio di
proposte onde favorire il raggiungimento da parte di tutti gli allievi di quei traguardi, che
rappresentano valide risposte alle esigenze e alle aspettative delle famiglie. Tramite i progetti,
inoltre, la scuola si impegna a valorizzare maggiormente usi e costumi del territorio e a
personalizzare gli insegnamenti. I progetti rappresentano, quindi, ulteriori strumenti per promuovere
il diritto all’istruzione e alla formazione di tutti e di ciascuno.
175
PROGETTI APPROVATIPROGETTI EXTRACURRICOLARI
PROGETTO TEATRO " IL TEATRO DEI BURATTINI"
Scuola Primaria di Spadola
PROGETTO " IL GIORNALINO SCOLASTICO"
Sc. Primaria -Pizzoni - Sc. Sec di I grado Pizzoni-Vazzano
PROGETTO " LA TESSITURA- LA PITTURA E IL COMPLEMENTO D'ARREDO: LA LUCE MULTICOLOR DELLA LAVORAZIONE ARTISTICA DELL'ART NOUVEAU"Sc. Sec I grado Pizzoni- Vazzano
PROGETTO " DIPINTI SU VARI SUPPORTI DALLA PREISTORIA AI NOSTRI GIORNI "Sc. Sec. I grado Pizzoni
PROGETTO " AVVIAMENTO ALL'USO DELLA LIM "Sc. Sec. I grado Spadola
PROGETTO "ORCHESTRA GIOVANI"Sc. Sec. I grado Spadola
PROGETTO" DIRE- FARE- TEATRARE" Sc. Primaria e Sec. I grado Pizzoni
PROGETTO "TEATRO " MUSICAL"Sc. Primaria Simbario
PROGETTO " AMBIENTE"Sc. Primaria Vazzano
PROGETTO "DRAMMATIZZAZIONE"Sc. Primaria Vazzano' PROGETTO CULTURA DELLA PACE ED EDUCAZIONE ALLA LEGALITA' "NON A ME ... MA NEMMENO AGLI ALTRI"Sc. Primaria e Sec. I grado Monterosso Calabro
PROGETTO TEATROSc. Primaria - Sec.I grado Monterosso Calabro
PROGETTO ACCOGLIENZA Sc. Sec. I grado - Spadola
PROGETTO ACCOGLIENZASc. Sec. I grado San Nicola da Crissa
PROGETTI CURRICOLARI PROGETTO TEATRO
Sc. Primaria Brognaturo
PROGETTO " CINEMA SCUOLA"Sc. Sec. I grado Pizzoni- Vazzano
PROGETTO GUTENBERG
PROGETTO " FIABE CALABRESI"
CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
Il 17 dicembre 2009 la Conferenza unificata Stato Regioni ha dato parere favorevole allo schema di
Decreto Ministeriale sul modello di certificazione dei saperi e delle competenze relative all'
assolvimento del nuovo obbligo di istruzione.
Il modello prevede che siano certificate le competenze dei quattro assi culturali definiti nel nuovo
obbligo del 2007 varato dal ministro Fioroni (asse dei linguaggi, asse matematico, asse scientifico-
tecnologico, asse storico-sociale) “con riferimento alle otto competenze chiave di cittadinanza”
(1. imparare ad imparare; 2. progettare; 3. comunicare; 4. collaborare e partecipare; 5. agire in modo
autonomo e responsabile; 6. risolvere problemi; 7.individuare collegamenti e relazioni; 8. acquisire
e interpretare l'informazione).
La certificazione è prevista su tre livelli:
livello di base
livello intermedio
livello avanzato
In caso di esito negativo viene indicato “livello base non raggiunto”, con relativa motivazione.
La certificazione è uno strumento utile per sostenere ed orientare gli studenti nel loro percorso di
apprendimento fino al conseguimento del titolo di studio, o almeno, di una qualifica professionale
di durata triennale.
Il relativo modello è strutturato in modo da rendere sintetica e trasparente la descrizione delle
competenze di base acquisite a conclusione della scuola del primo ciclo, con riferimento agli assi
culturali che caratterizzano l’obbligo di istruzione (dei linguaggi, matematico, scientifico-
tecnologico e storico-sociale) entro il quadro di riferimento rappresentato dalle competenze chiave
di cittadinanza, in linea con le indicazioni dell’Unione europea, con particolare riferimento al
Quadro Europeo dei titoli e delle qualifiche (EQF). La valutazione delle competenze da certificare
“è espressione dell’autonomia professionale della funzione docente, nella sua dimensione sia
individuale che collegiale, nonché dell’autonomia didattica delle istituzioni scolastiche” ( art. 1
comma 2 del D.P.R. 22 giugno 2009 n.122) ed è effettuata dai consigli di classe per tutte le
competenze elencate nel modello di certificato, allo scopo di garantirne la confrontabilità.
Il modello adottato costituisce una prima risposta alle esigenze di trasparenza e comparabilità dei
risultati conseguiti dagli studenti, a seguito della valutazione condotta collegialmente dai consigli di
classe sulla base delle proposte dei singoli docenti e dei risultati di misurazioni valide e affidabili.
197
CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZEal termine della scuola primaria
Anno Scolastico 2014/2015
Alunno/a………………………………………………………………………………………………..
Nato/a……………………(prov……….) il……………………………………………...
Scuola…………………………………………………..Classe…………….Sez……………………..
198
DISCIPLINE COMPETENZE LIVELLO DIACQUISIZIONE
Italiano
Ascolta e comprende testi di diverso tipo.Si esprime oralmente in modo corretto,utilizzando registri linguistici adeguati allediverse situazioni.Legge e comprende testi di diverso tipo,dalla letteratura per l’ infanzia ai testi distudio…Produce testi scritti di diverso tipo, inrelazione ai differenti scopi comunicativi.Riconosce le strutture della lingua erispetta le sue regole nella produzione oralee scritta.
insufficiente 4 mediocre 5 di base 6 intermedio 7 8 avanzato 9 10
Inglese
Ascolta e comprende brevi messaggi oralirelativi ad argomenti familiari, formulatimedianti termini, espressioni e frasi di usoquotidiano.Legge testi molto brevi e ne ricavainformazioni specifiche.Si esprime oralmente in modocomprensibile, utilizzando termini edespressioni di uso quotidiano in relazionead aspetti del proprio vissuto e degliambienti di vita.Effettua confronti tra la propria cultura equella anglosassone.
insufficiente 4 mediocre 5 di base 6 intermedio 7 8 avanzato 9 10
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALEScuola Infanzia Primaria e Secondaria di 1° Grado
Corso Umberto I N. 158 – 89821 VALLELONGA (VV)Tel / fax : 096376000
UNIONE EUROPEACODICE MECCANOGRAFICO : VVIC83500G
CODICE FISCALE : 03321800793E-mail : [email protected]
Posta certificata: [email protected]
REGIONE CALABRIA
199
MusicaAscolta , analizza e rappresenta fenomenisonori e linguaggi musicali.Si esprime con il canto e con semplicistrumenti musicali.
insufficiente 4 mediocre 5 di base 6 intermedio 7 8 avanzato 9 10
Arte e Immagine
Produce messaggi con l’ uso di linguaggi,tecniche e materiali diversi.Legge e comprende immagini di diversotipo.
insufficiente 4 mediocre 5 di base 6 intermedio 7 8 avanzato 9 10
Scienze Motorie
Padroneggia abilità motorie di base insituazioni diverse.Partecipa alle attività di gioco,
di sport, rispettando le regole.Utilizza in forma originale e creativadifferenti modalità comunicativeattraverso il corpo.
insufficiente 4 mediocre 5 di base 6
intermedio 7 8 avanzato 9 10
Storia
Comprende che il passato può esserericostruito e raccontato.Individua cronologie e periodizzazionirelative a quadri storico-sociali esaminati.
insufficiente 4 mediocre 5 di base 6 intermedio 7 8 avanzato 9 10
Geografia
Si orienta nello spazio e nel tempo ericonosce le trasformazioni dovute all’interazione uomo-ambiente.Conosce e descrive gli aspetti fisici,antropici ed economici delle diverse realtàgeografiche.Utilizza gli strumenti della disciplina.
insufficiente 4 mediocre 5 di base 6 intermedio 7 8 avanzato 9 10
Matematica
Effettua, con sicurezza, calcoli a livelloscritto e mentale ed esegue operazioniscritte con i numeri naturali e decimali.Descrive e classifica figure geometriche ene determina perimetro e area.Effettua misure e stime utilizzando leprincipali unità di misura.Riconosce situazioni di incertezza, ne parlautilizzando espressioni verbali adeguate; incasi semplici le qualifica.Risolve problemi utilizzando strategiedifferenti e riconoscendo che in diversi casipossono esistere più soluzioni.
insufficiente 4
mediocre 5 di base 6 intermedio 7 8 avanzato 9 10
Scienze
Conosce e osserva fatti e fenomeniindividuandone gli effetti significativi ecomprendendo relazioni e modificazioni.Formula ipotesi plausibili e verifiche.
insufficiente 4 mediocre 5 di base 6 intermedio 7 8 avanzato 9 10
Utilizza tecnologie informatiche per insufficiente 4
Tecnologia apprendere e comunicare nelle variediscipline, avvalendosi di Internet comesupporto.Osserva e analizza la realtà tecnologica.
mediocre 5 di base 6 intermedio 7 8 avanzato 9 10
Data………………………………
Gli Insegnanti………………………. Il Dirigente Scolastico………………………. ……………………………
Area
lingu
istico
–arti
stico
-esp
ress
iva
(dei
lingu
aggi
)
Certificazione delle Competenze
Al termine della scuola secondaria di 1° GradoAnno Scolastico 2014/2015
Il Dirigente Scolastico e il Presidente della Commissione d ’ EsameVisti gli atti d ’ Ufficio relativi alle valutazioni espresse dagli insegnati per l ’ ammissioneagli Esami, alle valutazioni delle Prove d ’ Esame e alle documentazioni acquisite in sededi Esame di Stato
CERTIFICANOL’ alunno/a……………………………………………………..
Nato/a………………………………………………………….il………………………………………….
Ha superato l’ ‘ Esame di Stato conclusivo del Primo Ciclo di Istruzione con la valutazione
finale di ………………………………………………
Conseguendo i seguenti livelli di competenza:
201
COMPETENZE DISCIPLINARI Livello/VotoAree Competenze Descrizione Base Medio Avanzato
CompetenzeLinguaItaliana
Padroneggia gli strumentiespressivi ed argomentativiindispensabili per gestire l’interazione comunicativaverbale in vari contesti
Legge, comprende e interpretatesti scritti di vario tipo
Produce testi di vario tipo inrelazione ai differenti scopicomunicativi
CompetenzeLinguaInglese
Utilizza la lingua per iprincipali scopi comunicativi edoperativi
CompetenzeSecondaLinguacomunitaria
Utilizza la lingua per iprincipali scopi comunicativi edoperativi
CompetenzeArtistiche
Utilizza gli strumentifondamentali per una fruizioneconsapevole del patrimonioartistico
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALEScuola Infanzia Primaria e Secondaria di 1° Grado
Corso Umberto I N. 158 – 89821 VALLELONGA (VV)Tel / fax : 096376000
UNIONE EUROPEACODICE MECCANOGRAFICO : VVIC83500G
CODICE FISCALE : 03321800793E-mail : [email protected]
Posta certificata: [email protected]
REGIONE CALABRIA
Area
stor
ico–s
ocia
le-g
eogr
afica
Area
Mat
emat
icaAr
eaSc
ient
ifico
-tecn
olog
ica
202
CompetenzeMusicali
Riconosce le funzioni socialidella musica anche in rapportocon gli altri linguaggi
CompetenzeMotorie
Adotta opportunicomportamenti in situazioni diattività ludico – motorio -sportive
CompetenzeStorico -sociale -geografiche
Comprende il cambiamento e ladiversità dei tempi storici inuna dimensione diacronicaattraverso il confronto fra areegeografiche e culturali.
Colloca l’ esperienza personalein un sistema di regole fondatosul reciproco riconoscimento deidiritti garantiti dallaCostituzione, a tutela dellapersona, della collettività e dell’ambiente.
Riconosce le caratteristicheessenziali del sistema socio-economico per orientarsi neltessuto produttivo del proprioterritorio
CompetenzeMatematiche
Utilizza le tecniche e leprocedure del calcolo aritmeticoed algebrico, rappresentandoleanche sotto forma grafica
Confronta ed analizza figuregeometriche individuandovarianti e relazioni
Individua le strategieappropriate per la soluzione diproblemi, analizza dati e liinterpreta sviluppandodeduzioni e ragionamenti suglistessi anche con l’ ausilio dirappresentazioni grafiche,usando consapevolmente glistrumenti di calcolo e lepotenzialità offerte daapplicazioni specifiche di tipoinformativo.
CompetenzeScientifiche
Osserva, descrive ed analizzafenomeni appartenenti allarealtà naturale e artificialeverificando l’ attendibilità dell’ipotesi
Possiede una visione organicadel proprio corpo come identitàin divenire, tra livellimacroscopici e microscopici, trapotenzialità e limiti
Riconosce e utilizza termini esimboli specifici in modoappropriato
Competenzetecnologiche
Comprende e analizza la realtàtecnologica utilizzando i
linguaggi specificiIndividua e applica le metodologieacquisite per progettare esperienzeoperative
LEGENDALivello : Base – Medio - Avanzato
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Data……………………………
Il Dirigente Scolastico Il Presidente di Commissione
…………………………… …………………………………..
LIVELLO VOTO DESCRITTORI
Base (1) Iniziale 6 La competenza è essenziale e si esprime tramite l’ applicazionedi procedure semplici in situazioni familiari
Intermedio (2) 7-8 La competenza è esercitata tramite la scelta di proceduresemplici in situazioni inusuali o procedure articolate insituazioni usuali con il ricorso anche alla rielaborazione di dati;è esercitata anche attraverso conoscenze consolidate e facendoricorso all’ individuazione di fonti informative adeguate allacomplessità della situazione in esame da risolvere
Avanzato (3) 9-10 La competenza è esercitata in situazioni di varia complessitàcon ricorso a conoscenze consolidate frutto di rielaborazionedelle informazioni e applicazioni di procedure risolutive edevidenzia conoscenze consapevoli ed approfondite utilizzatanell’ esercizio di procedure complesse a volte originali, in modoautonomo e responsabile
IL COLLEGIO DEI DOCENTI
Visto il DPR 275/1999 “ regolamento in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche”; Visto ilD.M. 26/06/2000 n. 234 recante norme in materia di curricoli nell’autonomia delle istituzioniscolastiche, ai sensi dell’art. 8 del D.P.R. 275/99;Preso atto della delibera del Collegio dei Docenti del 11.02.2015 verbale n°6Preso atto della delibera del C. d. I. del 11.02.2015 con la quale sono state definiti gli indirizzi e lescelte generali per l’elaborazione del P. O. F. e sono state indicate le risorse finanziarie disponibili;Tenuto conto delle proposte del Direttore dei Servizi Generali Amministrativi relativamenteall’organizzazione dei servizi amministrativi, tecnici ed ausiliari;Ascoltato il Dirigente Scolastico che ha illustrato i contenuti di specifico documento contenente leproposte di elaborazione del P.O.F. predisposto dal gruppo di progetto,
DELIBERADi approvare l’elaborazione del P. O. F. come risulta dall’unito documento, che contiene i datistrutturali della scuola, la progettazione curriculare, extracurricolare, educativa organizzativa, leattività di formazione e aggiornamento, l’identificazione e attribuzione delle funzioni strumentali, lefinalità del piano e degli obiettivi specifici, la motivazione rispetto al contesto territoriale, lasicurezza nei luoghi di lavoro, i processi di verifica e valutazione e il piano finanziario ( predispostodal direttore dei servizi generali e amministrativi ).
DOCUMENTI DELIBERATI DAL COLLEGIO DEI DOCENTIAllegati e/o facenti parte integrante al presente P. O. F.:- Curricolo d’Istituto; Regolamento d’ Istituto; Piano della sicurezza; Carta deiservizi; Documento valutazione alunni; Patto di corresponsabilità; Vigilanzasugli alunni nelle scuole; Commissioni di lavoro.
F. S. per il P. O. F.
Prof.ssa FEBBRARO Bianca A.M. Prof. NIGIDO Vincenzo
Il Dirigente ScolasticoProf.ssa Eleonora Rombol à
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