la salvaguardia del Creato. Dalla Giornata l’invito ... · naturali della creazione», per dirla...

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I N PELLEGRINAGGIO AD A SSISI PER IMPARARE LA PACE SIMONE CIAMPANELLA Il mondo è di tutti la salvaguardia del Creato. Dalla Giornata l’invito profetico a educare i giovani «per la salute dei nostri paesi e delle nostre città» el settembre del 1224, forse nello stesso giorno di oggi, anche se la memoria liturgica ricorre il 17, «nel crudo sasso intra Tevere ed Arno» San Francesco ricevette da Cristo «l’ultimo sigillo che le sue membra due anni portarno». L’impressione delle stimmate, dopo il perdono di Assisi celebrato il 2 agosto, rappresenta un’ulteriore occasione per prepararsi alla festa del patrono d’Italia, che quest’anno vedrà gli uomini e le donne del Lazio pellegrine ad Assisi offrire l’olio per la lampada che arde sulla tomba del Santo. Dopo 790 anni quelle stesse ferite che nella carne di Francesco rendevano visibili le cicatrici della Passione sanguinano ancora oggi nel corpo di Cristo, un corpo martoriato, che in Medio Oriente sta vivendo la prova della fede e che addolora tutti per l’odio tra gli esseri umani. Forse con lo stesso sentimento e con una preoccupazione simile per il futuro Pio XII volle ribadire la sua condanna contro i totalitarismi, affidata all’enciclica Summi Pontificatus, proclamando il Poverello protettore dell’Italia, era il 1939 e da lì a poco l’orrore avrebbe stravolto l’Europa, insegnandole a caro costo la follia della guerra. Quest’anno il gesto di devozione che la nostra regione rinnoverà il 3 e 4 ottobre si riempie nuovamente della speranza e del messaggio che Pacelli volle dare mettendo il paese sotto la protezione di Francesco. Questo potrà essere uno dei molti significati che in ognuno lascerà l’esperienza in Umbria, quando il venerdì si ricorderà il transito del Serafico Padre e quando il giorno dopo gli si offrirà l’olio della nostra terra. Nelle celebrazioni lo pregheremo perché la pace di cui si fece segno nella vita sia testimoniata anche da noi; tuttavia non solo come un desiderio di ripudio verso le uccisioni e le guerre ma anche come un’opportunità di conversione personale. Se la pace non comincia in noi stessi, se non diventa l’atteggiamento attraverso cui risolvere i conflitti dell’anima, è infatti poco probabile che saremo in grado di vincere l’egoismo per incontrare l’altro nella sua differenza essenziale. Dice il papa che ha scelto di chiamarsi come Francesco: «La pace francescana non è un sentimento sdolcinato. Per favore: questo san Francesco non esiste! E neppure è una specie di armonia panteistica con le energie del cosmo… Anche questo non è francescano! Anche questo non è francescano, ma è un’idea che alcuni hanno costruito! La pace di san Francesco è quella di Cristo, e la trova chi “prende su di sé” il suo “giogo”, cioè il suo comandamento: Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato. E questo giogo non si può portare con arroganza, con presunzione, con superbia, ma solo si può portare con mitezza e umiltà di cuore.» N DI REMIGIO RUSSO el Lazio, settembre è un periodo di transizione trascorso tra la fine delle vacanze per molti e l’inizio delle ferie per altri, visto anche il bel tempo di cui si gode in genere in questo territorio. A maggior ragione quest’anno che ha visto il meteo incerto nella prima parte dell’estate. Proprio questi momenti di rilassatezza portano a vivere maggiormente l’ambiente circostante, dalle spiagge alle colline passando per la campagna. In questo contesto di tempo e luogo i vescovi italiani, attraverso la Conferenza episcopale, invitano i cristiani – ma anche tutte le persone di buna volontà – alla riflessione e alla preghiera per celebrare la Giornata per la Salvaguardia del Creato, ormai giunta alla nona edizione, che è fissata al 1 settembre ma con la possibilità di essere attuata durante tutto settembre. Il tema per il 2014 è davvero profetico poiché la proposta è di «Educare alla custodia del creato, per la salute dei N nostri paesi e delle nostre città». Argomento quanto mai attuale per il Lazio, regione che vanta zone di alto pregio naturalistico e ambientale ma che vive anche «l’illimitato sfruttamento banditesco delle risorse naturali della creazione», per dirla con le parole del patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo I, inviate alla comunità ortodossa in occasione della Giornata per la custodia del Creato. Il messaggio dei vescovi parla di «giardino violato» con riferimento ad almeno tre settori critici che nel Lazio destano forte allarme. L’inquinamento. come non pensare alla Valle del Sacco, nel frusinate, dove gli scarichi industriali hanno avvelenato il fiume e i terreni circostanti. Come nel Sud Pontino vicino al Garigliano, oppure a Latina dove il Canale Rio Martino, con il suo approdo turistico, è tra i più inquinati del Lazio. La conseguenza può essere una sola: il collasso dell’economia dei territori e il pericolo per salute delle persone. Anche l’atmosfera non sta messa bene. Un capitolo a parte è quello dei rifiuti tossici smaltiti illegalmente in terreni e discariche dal clan camorristico dei casalesi negli anni scorsi, almeno secondo le dichiarazioni del pentito Schiavone rilasciate nei mesi scorsi. Il secondo punto critico sono gli eventi meteorologici che spesso procurano danni estremi: bombe d’acqua, allagamenti e disastri ovunque con le sue conseguenze di morte e distruzione. Il rischio idrogeologico in pratica. Come quello che nel 2012 provocò l’esondazione del fiume Pontone, tra Formia e Gaeta, e che travolse uccidendola una donna nel giardino di casa. Oppure, quello che in estate lascia il Lazio Sud a rischio siccità oppure che rende le falde acquifere di Viterbo non potabili a causa dell’arsenico. Il terzo fattore di gravità, per i vescovi, «è la mancanza di una vera cultura preventiva davanti ai tanti disastri sociali e meteorologici». Ed è proprio questo l’aspetto più preoccupante. A ciò la Chiesa laziale deve rispondere attraverso la collaborazione con la società civile e le istituzioni, specie in due ambiti: l’impegno culturale nelle scuole e la denuncia. «Necessario investire di più in queste attività» audato sii mi’ Signore cum tucte le tue creature...», è il passo del Can- tico delle creature di san Francesco d’Assisi che fa da guida all’Ordine francescano secolare del Lazio nelle attività legate alla salvaguardia del crea- to. «Certo, noi francescani ci sentiamo in prima linea quando si parla di am- biente, o più propriamente Creato, come dobbiamo dire noi cristiani, visto che il nostro Serafico Padre è anche il riferimento degli ecologisti», spiega Maria Grazia Di Tullio, consigliere regionale Ofs, delegato al settore “Evan- gelizzazione e presenza nel mondo”. «Condividiamo il messaggio dei vescovi sull’educazione, anzi ritengo si debba investire di più in queste attività, spe- cie verso i giovani in età scolastica». Spiegando le varie iniziative attuate dal- l’Ofs nel Lazio, Di Tullio sottolinea come «in collaborazione con l’Agenzia re- gionali dei Parchi stiamo avviando cinque centri, uno per provincia, in cui organizzare giornate di spiritualità, laboratori, attività di salvaguardia del creato. Non mancano interventi nelle scuole, specie per lo sviluppo soste- nibile. Siamo soddisfatti anche delle iniziative in collaborazione con gli en- ti locali, come ad Anzio, Viterbo, Poggio Moiano a Rieti». Tale educazione, è la sua nota conclusiva, «richiede risorse finanziarie e persone che conosca- no la materia, e in questo periodo di crisi generale è difficile trovare entrambi». R.R. L « Banco alimentare una ricetta contro la povertà Chi nel Lazio opera in strutture di accoglienza e sostegno agli indigenti, sa che senza il contributo del Banco Alimentare molte iniziative di carità non avrebbero la forza necessaria per esistere. Per questo è fonda– mentale che esso sia conosciuto e sostenuto anche dalle autorità. “Ridurre, recuperare e ridistribuire. Una ricetta contro la povertà” è la prossima iniziativa in tal senso: il convegno si terrà presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio, sabato prossimo alle 10. Un momento di un campo scuola ambientale per giovanissimi L EVENTO CONVEGNO ALBANO PASSIONE EDUCATIVA E FORMAZIONE a pagina 3 ANAGNI-ALATRI AGGIORNAMENTO DEL CLERO a pagina 4 C. CASTELLANA SETTIMANA DI RITIRO PER I SEMINARISTI a pagina 5 CIVITAVECCHIA ALLA SEQUELA DI SAN FRANCESCO a pagina 6 FROSINONE «CON GLI OCCHI DI GESÙ» a pagina 7 GAETA UN PAESE IN FESTA PER IL SANTUARIO a pagina 8 LATINA I PRETI ELEGGONO IL NUOVO CONSIGLIO a pagina 9 PALESTRINA STUDIARE PER IL FUTURO a pagina 10 PORTO-S. RUFINA ALTA FORMAZIONE CON L’«AUXILIUM» a pagina 11 SORA «SCUOLA, CANTIERE APERTO AL FUTURO» a pagina 13 TIVOLI TRE PERCORSI DI FORMAZIONE a pagina 14 NELLE DIOCESI RIETI AL VIA IN DIOCESI L’ANNO PASTORALE a pagina 12 LAZIO SETTE ì. In questo attimo, in questo straordinario momento. Mentre leggi queste parole. Proprio ora! Non quando avevi cominciato a leggere la prima riga. Ma adesso mentre stai scorrendo queste let- tere per capire che cosa vogliano dire. In questo preciso istante c’è la pienezza della gioia. Perché? Perché qui Dio abita con tutto se stesso. Inimprigionabile! Non lo puoi afferrare, ma c’è. È in questa frazione minimissima di secondo che Dio si nasconde da quando ha creato il mondo. In questa straordinaria feritoia di tempo ha pre- so dimora il Verbo e con la sua offerta sulla Croce vi ha aperto un varco. Da questo infinitesimale momento la forza dello Spirito muo- ve il tempo, la storia, il mondo e ogni uomo. Lo straordinario “og- gi” non trova la sua forza nel fascino della ripetizione che rassicu- ra la nostra psiche e il nostro cuore. Neanche nella retorica delle piccole cose di ogni giorno, della quotidianità. No! È proprio Dio che lo rende speciale. Perché in questo oggi, che per noi è come i- nafferabile e banalissimo, Dio ha posto la sua casa nella creazione. E così noi oggi possiamo imparare un segreto. Ad impararlo sareb- be la svolta vera della vita! Altro che vincere alle slot! Basta resta- re in questo “oggi”, fedeli a questo istante che momento per mo- mento, respiro per respiro, viviamo. Se abbiamo l’ardire e l’umiltà di farlo: ecco! Si spalancano per noi le porte dell’eternità. Dio lo af- ferriamo tutto e ne siamo trasformati continuamente. Sapete che vi dico? Diventare santi alla fine è solo questo: dimorare con Dio nell’attimo presente della vita che ci è offerta. That’s all, folks! Francesco Guglietta S Lo straordinario dell’«oggi» Domenica, 14 settembre 2014 Avvenire - Redazione Roma Piazza Indipendenza, 11/B - 00185 Roma; Telefono: 06.688231 - Fax: 06.68823209 Email: [email protected] Avvenire - Redazione pagine diocesane Piazza Carbonari, 3 - 20125 Milano; Telefono: 02.6780554 - Fax: 02.6780483 Sito web: www.avvenire.it Email: [email protected] Coordinamento: Salvatore Mazza DIFFUSIONE COPIE NELLE PARROCCHIE: PROGETTO PORTAPAROLA mail: [email protected] SERVIZIO ABBONAMENTI NUMERO VERDE 800820084 IRC UN SERVIZIO ALLA CULTURA a pagina 2 IL FATTO

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IN PELLEGRINAGGIOAD ASSISI

PER IMPARARE LA PACE

SIMONE CIAMPANELLA

Il mondo è di tuttila salvaguardia del Creato. Dalla Giornata l’invito profeticoa educare i giovani «per la salute dei nostri paesi e delle nostre città»

el settembre del 1224, forse nellostesso giorno di oggi, anche se lamemoria liturgica ricorre il 17,

«nel crudo sasso intra Tevere ed Arno»San Francesco ricevette da Cristo«l’ultimo sigillo che le sue membra dueanni portarno». L’impressione dellestimmate, dopo il perdono di Assisicelebrato il 2 agosto, rappresentaun’ulteriore occasione per prepararsialla festa del patrono d’Italia, chequest’anno vedrà gli uomini e le donnedel Lazio pellegrine ad Assisi offrirel’olio per la lampada che arde sullatomba del Santo. Dopo 790 anni quellestesse ferite che nella carne di Francescorendevano visibili le cicatrici dellaPassione sanguinano ancora oggi nelcorpo di Cristo, un corpo martoriato,che in Medio Oriente sta vivendo laprova della fede e che addolora tutti perl’odio tra gli esseri umani. Forse con lostesso sentimento e con unapreoccupazione simile per il futuro PioXII volle ribadire la sua condannacontro i totalitarismi, affidataall’enciclica Summi Pontificatus,proclamando il Poverello protettoredell’Italia, era il 1939 e da lì a pocol’orrore avrebbe stravolto l’Europa,insegnandole a caro costo la follia dellaguerra. Quest’anno il gesto di devozioneche la nostra regione rinnoverà il 3 e 4ottobre si riempie nuovamente dellasperanza e del messaggio che Pacellivolle dare mettendo il paese sotto laprotezione di Francesco. Questo potràessere uno dei molti significati che inognuno lascerà l’esperienza in Umbria,quando il venerdì si ricorderà il transitodel Serafico Padre e quando il giornodopo gli si offrirà l’olio della nostraterra. Nelle celebrazioni lo pregheremoperché la pace di cui si fece segno nellavita sia testimoniata anche da noi;tuttavia non solo come un desiderio diripudio verso le uccisioni e le guerre maanche come un’opportunità diconversione personale. Se la pace noncomincia in noi stessi, se non divental’atteggiamento attraverso cui risolvere iconflitti dell’anima, è infatti pocoprobabile che saremo in grado divincere l’egoismo per incontrare l’altronella sua differenza essenziale. Dice ilpapa che ha scelto di chiamarsi comeFrancesco: «La pace francescana non èun sentimento sdolcinato. Per favore:questo san Francesco non esiste! Eneppure è una specie di armoniapanteistica con le energie del cosmo…Anche questo non è francescano! Anchequesto non è francescano, ma è un’ideache alcuni hanno costruito! La pace disan Francesco è quella di Cristo, e latrova chi “prende su di sé” il suo“giogo”, cioè il suo comandamento:Amatevi gli uni gli altri come io vi hoamato. E questo giogo non si puòportare con arroganza, con presunzione,con superbia, ma solo si può portarecon mitezza e umiltà di cuore.»

N

DI REMIGIO RUSSO

el Lazio, settembre è unperiodo di transizionetrascorso tra la fine delle

vacanze per molti e l’inizio delleferie per altri, visto anche il beltempo di cui si gode in genere inquesto territorio. A maggior ragionequest’anno che ha visto il meteoincerto nella prima parte dell’estate.Proprio questi momenti dirilassatezza portano a viveremaggiormente l’ambientecircostante, dalle spiagge alle collinepassando per la campagna. Inquesto contesto di tempo e luogo ivescovi italiani, attraverso laConferenza episcopale, invitano icristiani – ma anche tutte le personedi buna volontà – alla riflessione ealla preghiera per celebrare laGiornata per la Salvaguardia delCreato, ormai giunta alla nonaedizione, che è fissata al 1 settembrema con la possibilità di essereattuata durante tutto settembre. Iltema per il 2014 è davvero profeticopoiché la proposta è di «Educare allacustodia del creato, per la salute dei

Nnostri paesi e delle nostre città».Argomento quanto mai attuale per ilLazio, regione che vanta zone di altopregio naturalistico e ambientale mache vive anche «l’illimitatosfruttamento banditesco delle risorsenaturali della creazione», per dirlacon le parole del patriarca diCostantinopoli, Bartolomeo I,inviate alla comunità ortodossa inoccasione della Giornata per lacustodia del Creato. Il messaggio deivescovi parla di «giardino violato»con riferimento ad almeno tre settoricritici che nel Lazio destano forteallarme. L’inquinamento. come nonpensare alla Valle del Sacco, nelfrusinate, dove gli scarichi industrialihanno avvelenato il fiume e i terrenicircostanti. Come nel Sud Pontinovicino al Garigliano, oppure a Latinadove il Canale Rio Martino, con ilsuo approdo turistico, è tra i piùinquinati del Lazio. La conseguenzapuò essere una sola: il collassodell’economia dei territori e ilpericolo per salute delle persone.Anche l’atmosfera non sta messabene. Un capitolo a parte è quellodei rifiuti tossici smaltiti

illegalmente in terreni e discarichedal clan camorristico dei casalesinegli anni scorsi, almeno secondo ledichiarazioni del pentito Schiavonerilasciate nei mesi scorsi. Il secondopunto critico sono gli eventimeteorologici che spesso procuranodanni estremi: bombe d’acqua,allagamenti e disastri ovunque conle sue conseguenze di morte edistruzione. Il rischio idrogeologicoin pratica. Come quello che nel 2012provocò l’esondazione del fiumePontone, tra Formia e Gaeta, e chetravolse uccidendola una donna nelgiardino di casa. Oppure, quello chein estate lascia il Lazio Sud a rischiosiccità oppure che rende le faldeacquifere di Viterbo non potabili acausa dell’arsenico. Il terzo fattore digravità, per i vescovi, «è la mancanzadi una vera cultura preventivadavanti ai tanti disastri sociali emeteorologici». Ed è proprio questol’aspetto più preoccupante. A ciò laChiesa laziale deve rispondereattraverso la collaborazione con lasocietà civile e le istituzioni, speciein due ambiti: l’impegno culturalenelle scuole e la denuncia.

«Necessario investire di più in queste attività»audato sii mi’ Signore cum tucte le tue creature...», è il passo del Can-tico delle creature di san Francesco d’Assisi che fa da guida all’Ordine

francescano secolare del Lazio nelle attività legate alla salvaguardia del crea-to. «Certo, noi francescani ci sentiamo in prima linea quando si parla di am-biente, o più propriamente Creato, come dobbiamo dire noi cristiani, vistoche il nostro Serafico Padre è anche il riferimento degli ecologisti», spiegaMaria Grazia Di Tullio, consigliere regionale Ofs, delegato al settore “Evan-gelizzazione e presenza nel mondo”. «Condividiamo il messaggio dei vescovisull’educazione, anzi ritengo si debba investire di più in queste attività, spe-cie verso i giovani in età scolastica». Spiegando le varie iniziative attuate dal-l’Ofs nel Lazio, Di Tullio sottolinea come «in collaborazione con l’Agenzia re-gionali dei Parchi stiamo avviando cinque centri, uno per provincia, in cuiorganizzare giornate di spiritualità, laboratori, attività di salvaguardia delcreato. Non mancano interventi nelle scuole, specie per lo sviluppo soste-nibile. Siamo soddisfatti anche delle iniziative in collaborazione con gli en-ti locali, come ad Anzio, Viterbo, Poggio Moiano a Rieti». Tale educazione, èla sua nota conclusiva, «richiede risorse finanziarie e persone che conosca-no la materia, e in questo periodo di crisi generale è difficile trovare entrambi».

R.R.

Banco alimentareuna ricettacontro la povertàChi nel Lazio opera instrutture di accoglienzae sostegno agliindigenti, sa che senza ilcontributo del BancoAlimentare molteiniziative di carità nonavrebbero la forzanecessaria per esistere.Per questo è fonda–mentale che esso siaconosciuto e sostenutoanche dalle autorità.“Ridurre, recuperare eridistribuire. Una ricettacontro la povertà” è laprossima iniziativa in talsenso: il convegno siterrà presso la Saladella Protomoteca inCampidoglio, sabatoprossimo alle 10.

Un momento di un campo scuola ambientale per giovanissimi

L ’ E V E N T O

CONVEGNO

◆ ALBANOPASSIONE EDUCATIVAE FORMAZIONE

a pagina 3

◆ ANAGNI-ALATRIAGGIORNAMENTODEL CLERO

a pagina 4

◆ C. CASTELLANASETTIMANA DI RITIROPER I SEMINARISTI

a pagina 5

◆ CIVITAVECCHIAALLA SEQUELADI SAN FRANCESCO

a pagina 6

◆ FROSINONE«CON GLI OCCHIDI GESÙ»

a pagina 7

◆ GAETAUN PAESE IN FESTAPER IL SANTUARIO

a pagina 8

◆ LATINAI PRETI ELEGGONOIL NUOVO CONSIGLIO

a pagina 9

◆ PALESTRINASTUDIAREPER IL FUTURO

a pagina 10

◆ PORTO-S. RUFINAALTA FORMAZIONECON L’«AUXILIUM»

a pagina 11

◆ SORA«SCUOLA, CANTIEREAPERTO AL FUTURO»

a pagina 13

◆ TIVOLITRE PERCORSIDI FORMAZIONE

a pagina 14

NELLE DIOCESI

◆ RIETIAL VIA IN DIOCESIL’ANNO PASTORALE

a pagina 12

LAZIOSETTE

ì. In questo attimo, in questo straordinario momento. Mentreleggi queste parole. Proprio ora! Non quando avevi cominciato

a leggere la prima riga. Ma adesso mentre stai scorrendo queste let-tere per capire che cosa vogliano dire. In questo preciso istante c’èla pienezza della gioia. Perché? Perché qui Dio abita con tutto sestesso. Inimprigionabile! Non lo puoi afferrare, ma c’è. È in questafrazione minimissima di secondo che Dio si nasconde da quandoha creato il mondo. In questa straordinaria feritoia di tempo ha pre-so dimora il Verbo e con la sua offerta sulla Croce vi ha aperto unvarco. Da questo infinitesimale momento la forza dello Spirito muo-ve il tempo, la storia, il mondo e ogni uomo. Lo straordinario “og-gi” non trova la sua forza nel fascino della ripetizione che rassicu-ra la nostra psiche e il nostro cuore. Neanche nella retorica dellepiccole cose di ogni giorno, della quotidianità. No! È proprio Dioche lo rende speciale. Perché in questo oggi, che per noi è come i-nafferabile e banalissimo, Dio ha posto la sua casa nella creazione.E così noi oggi possiamo imparare un segreto. Ad impararlo sareb-be la svolta vera della vita! Altro che vincere alle slot! Basta resta-re in questo “oggi”, fedeli a questo istante che momento per mo-mento, respiro per respiro, viviamo. Se abbiamo l’ardire e l’umiltàdi farlo: ecco! Si spalancano per noi le porte dell’eternità. Dio lo af-ferriamo tutto e ne siamo trasformati continuamente. Sapete chevi dico? Diventare santi alla fine è solo questo: dimorare con Dionell’attimo presente della vita che ci è offerta. That’s all, folks!

Francesco Guglietta

SLo straordinario dell’«oggi»

Domenica, 14 settembre 2014

Avvenire - Redazione RomaPiazza Indipendenza, 11/B - 00185 Roma; Telefono: 06.688231 - Fax: 06.68823209

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DIFFUSIONE COPIE NELLE PARROCCHIE:PROGETTO PORTAPAROLAmail: [email protected] ABBONAMENTINUMERO VERDE 800820084

◆ IRCUN SERVIZIOALLA CULTURA

a pagina 2

IL FATTO

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Irc, veroservizioalle nuovegenerazioni

Non «un insegnamento a parte»o marginale, ma parte integrantedell’intero processo scolastico

DI ACHILLE PROSTAMO

a diversi anni l’Insegnamento dellaReligione Cattolica (Irc) nella scuolapubblica è oggetto di un’ampia

riflessione che ha spinto a ragionaresull’importanza che esso riveste all’internodel panorama educativo. La conclusione acui si è arrivati ha portato a ritenere che l’Ircpuò essere considerato a tutti gli effetti unservizio a favore delle nuove generazioni,volto a formare personalità giovanili ricchedi interiorità, dotate di forza morale eaperte ai valori della giustizia, dellasolidarietà e della pace, capaci di usarebene la propria libertà. La sua finalità èquella di rispondere, infatti, alle domandedella persona e offrire la possibilità diconoscere quei valori che sono essenzialiper la formazione globale dell’essere

D“uomo”.L’Irc non può pertanto essere considerato«un insegnamento a parte» o marginalerispetto alle altre discipline che siinsegnano a scuola, bensì deve esserericonosciuto come parte integrante dellostesso processo scolastico. Essocontribuisce, proprio come le altre materie,a far sì che l’educazione scolasticaintroduca progressivamente gli alunni nellarealtà del mondo quotidiano; realtà, questache abbraccia anche la dimensionereligiosa. In quanto insegnamentoculturale, infatti, l’Irc viene svolto nelquadro delle finalità della scuola e inseritonelle Indicazioni nazionali per i Pianipersonalizzati; viene offerto a tutti,indipendentemente dall’appartenenzareligiosa di ciascuno e nel rispetto dellalibertà di coscienza degli alunni.

In virtù di questa visione, l’Irc non può oggiessere scisso dagli altri ambiti della vitaquotidiana: famiglia, scuola, parrocchia.Uniti da uno stesso filo comune, i treambiti, perseguono nei confronti delbambino tutti lo stesso obiettivo: favorirenel bambino la positività verso la vita estimolare il senso di apertura al mondo eagli altri. Il senso di positività, in quantostrumento, viene trasmesso, prima di tutto,dalla famiglia che, nell’educazione, rivesteil ruolo originale e insostituibile. I genitorisono «i primi araldi della fede ed educatoridei loro figli» (Apostolicam Actuositatem11– cfr Lumen Gentium11). Essi hanno,prima della scuola o di ogni altraistituzione sociale, il diritto–dovere dieducare i propri figli, utilizzando lostrumento più autentico ed efficace per laloro crescita: l’amore.

Anche il Convegno ecclesiale nazionalein programma il prossimo anno aiuterà a ridelineare il ruolo degli adultinella formazione umana del fanciullo

Per una «rialfabetizzazione» dell’umanoo scenario che si va a delineare nel-l’IRC è quello di una nuova “alfabe-tizzazione” in cui il compito più im-

portante è dato all’adulto. Un tema, que-sto che verrà trattato anche nel prossimoConcilio Ecclesiale che si terrà a Firenzenel 2015. Il delinearsi di un nuovo mo-dello di alfabetizzazione del fanciullo, ve-de l’orientarsi a un modello di positivitànei confronti della vita, supportato dallatestimonianza diretta dei genitori, perquanto riguarda il contesto domestico edegli insegnanti di religione, durante i mo-menti della vita scolastica.Un ruolo importante verrà dato alla scuo-

L la, in cui la positività affettiva dovrebbematurare, avviando il bambino verso unaconoscenza di sé più profonda, positiva erealistica e permettergli di sviluppare i suoidialoghi interiori, far uscire le proprie po-tenzialità, mostrare le fragilità e instaura-re rapporti gratificanti con gli altri basatisulla collaborazione, il rispetto, il dialo-go. Buona parte di responsabilità verrà af-fidata, prima di tutto, all’Insegnante di Re-ligione e alle sue capacità. A lui l’onere didialogare con i genitori del bambino du-rante momenti ricreativi come ritiri, feste,occasioni extra scolastiche, in cui poter vi-vere la testimonianza di vita cristiana. Mo-

menti in cui si possa alternare gli aspettiludici del gioco e lo spirito di squadra, aspazi di condivisione comunitaria sulle e-sperienze positive della vita.Questa visione porta l’Irc verso nuovi sce-nari. L’insegnamento della religione Cat-tolica può rappresentare il volano per co-niugare didattica, esperienza e testimo-nianza di vita. Il primo passo da cui par-tire, sarà iniziare a favorire l’alfabetizza-zione umana degli insegnanti, presen-tando contenuti di lavoro per un buonmodello educativo capaci di contribuirea creare relazioni vere.

(Ac. Pro.)

Un aiuto per la Palestinan aiuto concreto per la Palestina. Di questo siparlerà il 19 settembre alle ore 18.30 in

un’assemblea che si terrà (probabilmente) presso la salaGiunta di Palazzo Savelli ad Ariccia. In particolare persopperire alla mancanza di medicinali si chiederà a tuttele associazioni del territorio di promuovere la raccoltapresso le farmacie aderenti. All’incontro sarà presente ildottor Yusef Salman rappresentante della “mezza lunarossa” in Italia (struttura di pronto intervento sanitarioequivalente alla Croce rossa). Interverrà inoltre SimonaSermoneta dell’associazione “Rete Eco: ebrei control’occupazione”. Nell’occasione verrà fornita una lista deimedicinali da reperire con più urgenza. Perinformazioni: 3381767740, email [email protected].

U

ipotizzata anche la possibilità di uncorso per i giornalisti pubblicisti eprofessionisti aderenti all’ordine peracquisire i crediti richiesti dallenuove normative. La convocazionedel 15 settembre presso la Curiadella diocesi di Palestrina, già fissataa giugno, servirà sia per scegliere deimomenti di formazione per idirettori e per i loro collaboratori,che per trovare delle tracce comunidi lavoro sui temi dellacomunicazione. Questo perché laGiornata mondiale dellecomunicazioni sociali diventi fruttodel percorso di una Chiesa che,camminando insieme, incontri lepersone non solo attraverso le piazzevirtuali (social media, siti diocesani oaltro), i giornali, la celebrazioneeucaristica dell’Ascensione (culminedell’evento), ma frutto di unrapporto costruito a partire dalla

DI ALESSANDRO PAONE

ettembre è il mese in cui si avvial’anno pastorale in tutte leparrocchie e, dopo la pausa

estiva, ci si rivede per programmareinsieme le diverse attività. Anche idirettori degli Uffici per lecomunicazioni sociali delle diocesidel Lazio si incontreranno lunedìprossimo con l’intento di farealtrettanto. La precedente riunionedel 30 giugno è servita sia per fare ilpunto della situazione sul lavorofatto con la nuova edizione diLaziosette che per incontrare i delegatidella Federazione italiana settimanalicattolici. Le fatiche delle personeimpegnate nel rinnovamento graficoed editoriale di questo settimanale,sono state ripagate da un feedbackpositivo riscontrato attraverso ilettori. Nella stessa riunione è stata

Srelazione che nasce dal faccia afaccia, dallo scambio di idee e didesideri comuni di crescita. Il fine? Èsempre lo stesso: l’annuncio delVangelo. Nel nostro tempo, come ciricorda Paolo VI nell’EvangeliiNuntiandi già nel 1975, dobbiamoservirci di tutti i mezzi a disposizioneperché “la Chiesa si sentirebbecolpevole di fronte al suo Signore senon adoperasse questi potenti mezzi,che l’intelligenza umana rende ognigiorno più perfezionati; servendosidi essi la Chiesa «predica sui tetti» ilmessaggio di cui è depositaria; inloro essa trova una versionemoderna ed efficace del pulpito.Grazie ad essi riesce a parlare allemoltitudini.” Questi mezzi oggisono molti di più e molto piùpotenti: dobbiamo allora attrezzarciper renderli efficaci e per metterli aservizio della Parola.

«Slot mob» ad Aricciaa grave crisi economica sta provocandoun irrazionale affidarsi in modoindiscriminato alla dea fortuna,

contribuendo a creare sempre nuove vittime,schiacciate da povertà e dipendenze. Sirovinano famiglie, si riempiono i centri dicura delle Asl, si arricchiscono lemultinazionali del gioco d’azzardo. Ma sonoin tanti che cercano di ribellarsi. Ad Ariccia, daqualche mese alcune associazioni hannocreato una rete per organizzare lo Slot Mob:un bar senza slot ha più spazio per le persone, traqueste Libera, la Caritas, gli Scout, i Giovaniper un Mondo unito, la Scuola di PoliticaKoinè. Si è raccolto l’invito dei gestori del BarAntico Caffè, che hanno rifiutato di installarele Slot Machine nel loro locale. Due imomenti in cui si dividerà l’iniziativa: il 19settembre alle 18.30 a Palazzo Chigi unincontro dibattito sul tema Lobbydell’azzardo, politica, mafia; il 27 settembredalle 9.30 alle 12.30 lo Slot Mob vero eproprio, con una colazione di massa ed unmomento di festa.

L

uove opportunità per i giovanilaziali che hanno il coraggio divedere il loro futuro tra i campi.

Almeno per coloro che hanno aderito albando “Terre ai Giovani” predisposto dallaRegione Lazio per incentivare il compartodell’agricoltura. Così nei giorni scorsi, lostesso presidente Nicola Zingaretti, hapresieduto alla consegna dei primi duelotti di terreno concessi in affitto adaltrettanti giovaniimprenditori agricoli. Learee sono di proprietàdell’Arsial (l’aziendaregionale per lo sviluppo el’innovazionedell’agricoltura nel Lazio) esi trovano nel Comune diNazzano in provincia diRoma (7,2 ettari in localitàMeana) e nel Comune di

N Proceno in provincia di Viterbo (15,2ettari ex vigneto in località Bacula). Per ilprimo è previsto un canone d’affitto di2.420 euro l’anno e per il secondo di 2.890con pagamenti che verranno effettuati apartire dalla fine del quarto anno.Entrambi gli assegnatari dei lotti hannopresentato un Piano di ValorizzazioneAziendale che illustra con chiarezza letipologie di attività, gli interventi da

realizzare durante ilperiodo di conduzionedel fondo, le risorseprofessionali edeconomico–finanziarienecessarie, i risultatieconomici attesi. Ilpresidente Zingaretti hadichiarato durante lacerimonia della firma:«Dopo oltre 40 anni in

Italia si ricomincia a dare le terre ai giovaniper aprire nuove aziende. Noi siamoorgogliosi di aver mantenuto la promessa,abbiamo dimostrato che si può fare e insei mesi siamo riusciti a preparare ilbando, definire le imprese, accogliere ledomande. La cosa importante è che questoesperimento non è costituito solo dallaterra, ci sono anche dei fondi, c’è untutoraggio dell’Arsial affinché questeimprese diventino delle imprese vere».Soddisfazione anche da partedell’assessore regionale all’Agricoltura,Sonia Ricci, secondo cui «Terre ai Giovaniè un grande successo, ma il vero successosarà quando questi due progetti sarannooperativi e chi ha investito insieme a noiinizierà a vedere i primi risultatieconomici». Altri sei lotti sarannoconsegnati nelle prossime settimane.

Remigio Russo

Regione, assegnati i primi lotti di «Terre ai giovani»

«Dopo oltre 40 anni in Italiasi ricomincia a dare le terre aigiovani per aprire nuove a-ziende. Noi siamo orgogliosi diaver mantenuto la promessa,abbiamo dimostrato che si puòfare e in sei mesi siamo riuscitia fare tutto»

Già nelle prossimesettimanesaranno affidatiai vincitori altri seiappezzamenti

Alunni delle elementari al lavoro

Le ragioni dell’insegnamento della religione cattolica nella scuola pubblica ribadite dalla nuova Intesa del 2012

Comunicazioni sociali, confronto fra i direttori

solidarietà Firenze 2015

Due i lotti già assegnati a giovani imprenditori

2 LAZIOLAZIO dalla regioneDomenica, 14 settembre 2014

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Alta formazione con l’«Auxilium»DI SIMONE CIAMPANELLA

el quartiere romano di SelvaCandida ha sede la PontificiaFacoltà di Scienze

dell’Educazione Auxilium, l’unicocentro di formazione universitariadella diocesi di Porto–Santa Rufina euno dei principali della zona norddella capitale. Alcuni giorni primache inizino le attività accademicheabbiamo incontrato la preside, suorPina Del Core, per chiederle diaiutarci a comprendere l’importanzadella trasmissione del sapere oggi ela specificità dell’università cheguida.Preside, perché investiresull’educazione in un momento dicrisi come quello attuale chesembra concernere solo questionieconomiche?Stiamo affrontando uno deimomenti particolarmente criticidella nostra epoca, coinvolti in unacrisi economica che sembra non avertermine e che trova le sue radici inuna crisi antropologica più vasta emassiva di quanto non appaia. Lesfide sono molteplici e vanno atoccare soprattutto la questionecruciale dell’educazione. Crisisociale, crisi economica e crisieducativa in un certo sensocoincidono e si influenzanoreciprocamente. Se è vero che lepolitiche sociali sono anchepolitiche formative, culturali e dicomunicazione, è prioritaria la sceltadi investire sull’educazione. Qui stala sfida: fare formazione e culturaproprio là dove si avvertonomaggiori criticità e conflittualità, làdove si tende ingiustamente atagliare risorse e investimenti, speciein settori come l’educazione. I segnidi un diffuso disagio socialeinvocano l’emergenzadell’educazione e sollecitano

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un’accresciuta domanda diformazione: ci vogliono educatori ededucatrici preparati, sempre piùqualificati, dei veri e propriprofessionisti dell’educazione, chesappiano affrontare le sfide deldomani a saper gestire ilcambiamento, anzi ad anticiparlo inmodo da prevenire difficoltà e rischi.Che cosa caratterizza l’Auxiliumcome luogo di formazione umanae professionale?Investire nell’educazione è una sceltaper il futuro. Ma da dove partire?L’intento di promuovere laformazione di nuove professionalitàeducative in grado di far fronte alleesigenze di flessibilità ecompetitività richieste da unacultura in forte cambiamento, hasempre richiesto da partedell’Università un’attenzionecostante. Le figure professionali chelavorano nell’ambitodell’educazione hanno bisogno diun percorso formativo specifico cheè andato sempre megliodefinendosi, a partire dalripensamento delle ‘tradizionali’figure del docente, del pedagogista,dell’assistente sociale e dellopsicologo scolastico. La Pontificia Facoltà di Scienzedell’Educazione «Auxilium», fin dallontano 1954, si è occupata della

formazione di educatori qualificatinei diversi ambiti dell’educazione econ specificità di interventi, sianell’area dell’educazione religiosache in quella sociale e piùpropriamente educativa. Tale formazione, che intende essereintegrale, mira all’educazione ditutta la persona nelle sue molteplicidimensioni perché, sia che si tratti diun ricercatore capace di studiare larealtà con rigore scientifico emetodologico, sia che si tratti di unprofessionista dell’educazione o unoperatore sociale e pastorale, èimportante collocarsi in manieracritica e propositiva nella storia enella società.Quali gli sbocchi professionali?Gli sbocchi occupazionali dei corsidi studio della facoltà «Auxilium»sono collegati ai diversi profiliprofessionali proposti dall’offertaformativa.Gli psicologi dell’educazionepossono operare in ambitoscolastico e nella formazioneprofessionale, come specialistidell’orientamentoscolastico/professionale, nellaconsulenza e sostegno (individuale edi gruppo), alle istituzioni socio–educative e scolastiche, ai docenti, aiminori, ai genitori, in ambitipubblici e privati. Così pure nelcampo del disagio scolastico e disostegno ai processi di sviluppo e diapprendimento. Studiare Psicologiaall’«Auxilium» permette, dopo aversostenuto l’esame di stato, diiscriversi all’albo professionale deglipsicologi e di accedere alle scuole dispecializzazione, ai master di IIlivello e al dottorato di ricerca,secondo le modalità previste dallanormativa. Gli educatori professionali (sociali)e i laureati in progettazione ecoordinamento dei servizisocioeducativi operano comeresponsabili, dirigenti e coordinatorinei servizi socio–educativi (centri ecomunità per minori, asili nido emicro–nidi, attività ricreative e deltempo libero, servizi familiari edomiciliari, attività di animazioneinterculturale, interventi nel campodel disagio sociale); come esperti inprogettazione pedagogica e gestionedei servizi educativi e culturali, incoordinamento di interventi trapubblico e privato sociale.I laureati in pedagogia e didatticadella religione operano comeinsegnanti di religione cattolica nellescuole di ogni ordine e grado,mentre i laureati in catechetica epastorale giovanile operano comecatecheti ed esperti di pastoralegiovanile; dirigenti e coordinatoripresso uffici catechistici e dipastorale; come docenti di scienzedell’educazione religiosa, dicatechetica e pastorale giovanile,progettisti e formatori di operatoripastorali; consulenti nelle attivitàeditoriali per il settore della catechesie della pastorale giovanile. Grazie

DI GIANNI CANDIDO

abato prossimo la diocesi avrà una nuova chiesaparrocchiale dedicata ai Santi Pietro e Paolo. Alle16 inizierà la celebrazione che avvierà, per così

dire, la seconda fase della costruzione, quella dellacomunità, che, dopo lungo tempo, anche se la solarealizzazione edile è iniziata da meno di due anni,avrà quel nuovo tempio tanto desiderato da tutti ifedeli dell’Olgiata e della Cerquetta, nella periferianord di Roma. Tuttavia già durante questa settimanauna piccola ma suggestiva liturgia ha avuto luogo nelnuovo complesso. Infatti mercoledì scorso poco primache piovesse a dirotto monsignor Reali ha benedetto ilnuovo concerto delle campane che in questi giornisaranno installate sul campanile. Alla preghiera eranopresenti il cancelliere vescovile, don Roberto Leoni, ilparroco di San Pancrazio don Quirino Imperi, ilviceparroco padre Gennaro Brayda, ed il nuovoparroco, don Pietro Rabitti, insieme a Don LucaFerrari, superiore dell’associazione Familiaris Consortiodi Reggio Emilia, che prende la cura pastorale dellaparrocchia, e al diacono Domenico Reverberi.Nelle parole della benedizione si è ricordato che ilsuono delle campane è intrecciato con la vita delpopolo di Dio, scandendone le ore e i tempi per lapreghiera e segnalando gli eventi lieti o tristi per tuttala comunità e per i suoi singoli membri. Primadell’aspersione, come previsto dal benedizionale, le trecampane sono state dedicate: la più grande ai SantiPietro e Paolo, la media alla Madonna del DivinoAmore e la più piccola a San Pancrazio. Dotare lanuova chiesa di questi veri e propri simboli dellacomunità cristiana è stato possibile grazie allagenerosità di Giorgio e Mavi Cavallari. Nella sua brevemeditazione monsignor Reali ha riconosciuto il valoredell’attività pastorale del parroco don Quirino Imperi,che coadiuvato dalla comunità della parrocchia di SanPancrazio, di cui quella dei Santi Pietro e Paolo èfiglia, si è prontamente attivato per dotare la nuovaChiesa di tutto l’occorrente, stimolando la risposta deimolti fedeli che non hanno lasciato mancare il loroaiuto.

S

Benedette le campane,sabato la dedicazione

Aggregazioni laicali insieme a dicembrel cammino di comunione che dal Congresso eucaristi-co diocesano è stato preso come impegno da tutte le

aggregazioni laicali sta diventando sempre più un impe-gno concreto. Ancora molto è da fare, però nei due anniscorsi anni si è potuto osservare il desiderio di molti ap-partenenti ai diversi percorsi presenti nelle parrocchie,consapevoli di vivere in un’unica Chiesa dove i carismisono accolti come doni attraverso cui arricchire l’ampiovolto della comunità ecclesiale.Quest’anno il momento centrale delle iniziative che so-

no ancora in via di programmazione sarà l’Incontro diocesano dei movi-menti, delle aggregazioni laicali e delle nuove comunità, che si terrà saba-to 13 dicembre nella chiesa cattedrale dei Sacri Cuori di Gesù e Maria alleore 16.Il pomeriggio di formazione sarà condotto da monsignor Matteo Zuppi, ve-scovo ausiliare della diocesi di Roma, che guiderà i presenti a riflettere sultema Una Chiesa in uscita, verso la periferia. La missione dei laici e dei mo-vimenti ecclesiali nella Nuova Evangelizzazione, alla luce dell’EsortazioneApostolica di Papa Francesco: Evangelii Gaudium. Alla conclusione della relazione e degli interventi dei partecipanti, previ-sta per le ore 18.30, monsignor Gino Reali presiederà la celebrazione del-l’Eucaristia.

Enzo Crialesi

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DI MARINO LIDI

a prossima Assembleadiocesana, che si terrà dal 26al 27 settembre al Centro

pastorale diocesano (Via dellaStorta, 783), avrà come titoloDalla Parola la vita. MonsignorReali traccia brevemente ilcammino pastorale che staseguendo la diocesi. «Dopo unciclo dedicato alla riflessione suisacramenti – dice il vescovo – loscorso anno la diocesi ha iniziatoun percorso triennale il cuisignificato è stato affidato ad unpasso della Seconda lettera aiTessalonicesi, “Perché la Parola diDio corra” (2 Ts 3,1).La scansione triennale vuoleaiutare ad approfondire proprio ivari aspetti legati al Verbo ches’incarna. Nel 2013 si è meditato

sul mistero diun Dio cheparla all’uomo,quest’anno cisi soffermeràsul percorsodel discepolo edella comunitàche ascoltano evivono dellaParola ricevuta,infine nel 2015ci si

concentrerà sulla dimensionedella missione e dell’annuncio.«Per il nuovo anno pastorale –dice monsignor Reali –l’attenzione sarà sui frutti dellaParola e ci interessa, a partiredalla centralità della Parola di Dioe della sua forza ditrasformazione, proporrepertinenti riflessioni e sul versantedella comunità, che è costituitadalla Parola, e su quello delsingolo discepolo interpellato daDio e “costretto” ad una rispostapersonale».Il programma inizierà nel pome-riggio di venerdì, alle ore 15, con lapreghiera e l’illustrazione dei lavo-ri assembleari da parte del vescovodiocesano, a cui farà seguito l’in-tervento del cardinale Silvano Pio-vanelli, arcivescovo emerito di Fi-renze, il quale ci presenterà la rela-zione La Parola di Dio sostegno evigore della chiesa. Attraverso que-sto passo del documento conciliare DeiVerbum si vorrà approfondire «il rap-porto Parola di Dio e Chiesa per indi-viduare percorsi, modalità e stili di vi-ta di un popolo “convocato” dal suoDio e al quale cerca di rispondere nel-la concretezza della sua condizione». Aconclusione i partecipanti potranno ri-tornare su quanto ascoltato seguendodieci proposte affidate al momento deigruppi di studio. Il pomeriggio si con-cluderà con la preghiera del vespro.La mattina di sabato, dopo la concele-brazione dell’Eucaristia, sarà invecemonsignor Paolo Giulietti a tenere laseconda relazione, sviluppando unafrase del vangelo di Marco, “Chiamòquelli che voleva ed essi andarono dalui”. Il vescovo titolare di Termini I-merese e ausiliare di Perugia–Città del-la Pieve ci aiuterà a comprendere la ri-sposta alla chiamata di Dio come unavera e propria trasformazione del sin-golo e della comunità intera. Conti-nueranno poi i lavori nei gruppi, che icoordinatori sintetizzeranno, infine leprime conclusioni del vescovo.

L

L’assembleaecclesialediocesana

«Grazie» all’orfanotrofio in Romania

DI SERENA CAMPITIELLO

l “viaggio” iniziato lascorsa settimanaattraverso gli itinerari

battuti dai volontari fa oggitappa all’Orfanotrofio dellesuore assunzioniste di Baratiin Romania, dove imissionari sono stati presentidall’8 al 16 agosto. Nella“Casa de copii Sf MariaBarati”, sono accolti 60 tra

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bambini e giovani adulti.Raggiunta la maggiore età iragazzi possono decidere diandare via oppure restare epartecipare più attivamentealla vita della comunità.Quello che colpisce, dicono ivolontari, è l’atmosfera divera famiglia, dove i grandieducano i piccoli, così comele suore hanno fatto con loroe così come dovranno farecon le famiglie che vorrannocostruire. In un paese in cuila povertà è visibile e dove ladifferenza tra ricchi e poveri èampia, questi bambinivengono resi partecipi dellecondizioni economichedell’orfanotrofio, chericordiamo vive solo di

provvidenza, come quella dicui è stato testimone unvolontario andato lo scorsoinverno, che con i soldiraccolti per un’altrainiziativa, ancora in statoembrionale, ha potutodestinare la somma pergarantire alla casa famiglia ilriscaldamento per l’annointero. Nelle giornate a Baratii volontari hannoorganizzato il GrEst per ibambini e in questo stareinsieme e fare insieme perqualcun altro hannomaturato la loro identità digruppo nel segno dellagratuità e del servizio, comeha bene espresso unagiovane volontaria.

«“Missione” significa“fratellanza”, quella che vivicon i tuoi compagni diviaggio, perché è il gruppo adare senso al viaggio.“Missione” significa “amore”,quello che vivi sulla tua pelleogni giorno e che solo unbambino sa donarti in tuttala sua purezza, quello chevedi negli occhi delle suoreche ogni giorno pregano e sidedicano anima e corpo aquei bambini, quello chevedi negli occhi degli altrimissionari. “Missione”significa “incontro”: incontrocon il Signore che ti guidaogni giorno nella tuamissione e che è nascostodietro ad ogni persona che

incrocia la tua strada,incontro con lo “straniero”che poco dopo scopri esseremolto più vicino di quel chesi pensava, incontro con gliocchi di un bambino che tiasciuga il sudore con la suamaglietta, che ti stringe cosìforte quando ti abbraccia cheriesce a trasmetterti tutta lavita che ha dentro».

L’incontro che insegnaal gruppo la fratellanzae che dona senso pienoal viaggio missionario

Assisi. Monsignor Gino Realipresiede i Vespri del 4 ottobre

opo 75 anni la regione del Lazio tornerà per la quintavolta ad Assisi per ripetere quella tradizione cheproprio lei aveva iniziato nel 1939: l’offerta dell’olio

per la lampada di San Francesco. Questo atto di devozioneed affetto che ogni regione d’Italia ripete a turno da quandoil Santo fu nominato patrono d’Italia da papa Pio XII, sisvolgerà dal 3 al 4 ottobre, anche se ognuno potrà prenderviparte secondo le proprie esigenze. Alle 17.30 del 3 ottobre, aS. Maria degli Angeli monsignor Lucarelli, vescovo di Rieti,presiederà la commemorazione del Transito di S. Francesco.Alle 10 del 4 nella basilica di San Francesco, il cardinaleVallini, coi vescovi della regione e i ministri generali degliordini francescani, celebrerà l’Eucaristia in cui il sindaco diRoma offrirà l’olio e accenderà la lampada. Alle 11.30 nellaloggia del Sacro convento ci sarà il saluto del presidente dellaRegione e il messaggio all’Italia del ministro rappresentanteil governo. Infine, alle 16 monsignor Reali, vescovo di Porto–Santa Rufina, presiederà i vespri e impartirà la benedizionecon l’Autografo di San Francesco.

Fulvio Vicini

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La preside Del Core spiega la necessità dell’educazioneillustrando la qualità della preparazione nel suo ateneo

Un percorso accademicoche insegna agli studentioltra al rigore scientificoun approccio integraleal valore della personaper offrire alla societàprofessionisti competenti

Il campanile della chiesa dei Santi Pietro e Paolo

Date da ricordare15 settembre. Il vescovo celebra lamessa per i cristiani perseguitati,Santa Maria in Celsano, ore 18.20 settembre. Dedicazione dellachiesa parrocchiale dei Santi Pietroe Paolo all’Olgiata–Cerquetta, edingresso del nuovo parroco, ore 16.26–27 settembre. Assembleaecclesiale diocesana

agenda 11

PORTO SANTA RUFINA

Pagina a cura di don Giovanni Di Michele Curia diocesana

via del Cenacolo 5300123 Roma

e-mail: [email protected]

Domenica, 14 settembre 2014

www.diocesiportosantarufina.it

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