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La rivista del benessere globale Luigi Diberti dalla Piovra al XIII Apostolo Periodico bimestrale numero 1 - anno 4 Gennaio - Febbraio 2012 Salute Benessere Cultura Società Ambiente Fashion Design Sport

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L a r i v i s t a d e l b e n e s s e r e g l o b a l e

Luigi Dibertidalla Piovra al XIII Apostolo

Periodico bimestrale numero 1 - anno 4 Gennaio - Febbraio 2012

Salute Benessere Cultura Società Ambiente Fashion Design Sport

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Sommario

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INTERVISTALuigi Diberti 4

PERSONAGGIOProf. Roberto Rettori 8

SALUTE, BELLEZZA E BENESSERELa sindrome metabolica 12Alimentazione e chemioterapia 14I miti nell'obesità del bambino 18La funzione endocrina del tessuto adiposo 20Curcuma 24Biocosmesi 26

CULTURA E SOCIETÀDonne umbre del Risorgimento 28La prima legge organica per l'Ed. fisica 32Alan Turing 34Versi e Pensieri 35Duomo di Orvieto 36L'uomo, la sua etica e l'arte medica 38Commissioni sui contratti di conto corrente 40Non mi abbandonare 42La pace 44Giuseppe Portera 46Cinecartoline da Firenze 48

SPAZIO APERTOGioco di resine 50Norvegia - Capo Nord 52Sanremo 2012...evviva gli indignados 56

EVENTIProgetto di alfabetizzazione motoria 58Carnevale di Sciacca 60World Ju-Jitsu championship 64L'isola del Natale 68Racconti dietro l'angolo 74

Oroscopo 76

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Concordia, drammatica metafora dell’Italia

Alla vista di quella splendida città galleggiante adagiata sul fondo mi sono venute in mente tragiche considerazioni sulla capacità dell’uomo di distruggere ciò che egli stesso ha creato.Quando appresi la sconcertante notizia della nave incagliata al Giglio fui colto da profonda indignazione e grande senso di impotenza. Ma la cosa che più sorprese me stesso fu l’assenza di quel sentimento di sorpresa come rivelazione di qualcosa a cui non siamo abituati, come se la mia anima fosse avvezza a ricevere notizie di questo tipo, notizie tragiche e sconvolgenti ma che ormai non destano in me più meraviglia.Sono ormai troppi gli anni in cui noi italiani riempiamo i tabloid mondiali con la nostra mafia, la nostra corruzione, con l’immondizia nelle strade, con gli sprechi dei politici, i misfatti a luci rosse, con gli abusi edilizi, le frane, gli smottamenti, e poi le alluvioni e i morti sul lavoro, la malasanità, l’evasione fiscale e i monumenti che crollano, continuerei ancora con la lista delle nefandezze a cui noi italiani siamo particolarmente affezionati ma quello del Concordia purtroppo sembra riassumere la storia contemporanea di un’Italia in cui i nostri governi portano il paese alla deriva e i passeggeri, i cittadini onesti, nella rischiosa operazione di salvare se stessi.E infine la guardia costiera che come l’Europa sta a guardare e fa la voce grossa esortando il comandante a risalire in plancia dopo aver permesso a costui di avvicinarsi pericolosamente alla riva assecondandolo nell’avventato e usuale “inchino”, quell’inchino che ha rappresentato l’ultimo ed estremo saluto ad una meraviglia che era il Concordia e alla nostra malcapitata l’Italia.

Editoriale

Periodico bimestrale Iscr. Trib. di Montepulciano n. 321 13/05/2009

Direttore ResponsabileMassimo PoggioniDirettore EditorialeG.Laura AscioneRedazione ScientificaM.D. Mezzetti - Università PerugiaS. Massetti - NutrizionistaM.L. Bacosi - Università PerugiaC. Bisacci - Flebologo

Resp. Progetti e ComunicazioneGabriele LucantoniResponsabile MarketingRita PucciariniEdito da Wealth Planet Etruria VillagePresidente Massimo PatitiStampa Tipografia Pontefelcino Pg

Si ringraziano tutti i collaboratori

DirettoreEditoriale

G.LauraAscione

DirettoreResponsabile

MassimoPoggioni

Libertà di autorigenerarsi

Il dizionario dice che per libertà si intende genericamente la condizione per cui un individuo può decidere di agire senza costrizioni, usando la volontà di accingersi all’azione, ricorrendo ad una libera scelta dei fini e degli strumenti che ritiene utili a metterla in atto. Sembrerebbe la più facile delle condizioni in cui l’uomo potrebbe trovarsi, il più bel modo di vivere: fare quello che si vuole in ogni momento. Dal momento in cui, l’essere umano ha fra le sue caratteristiche la creatività che lo spinge ad auto-inventarsi, per sentirsi libero vorrebbe non eseguire un programma determinato, ma inventarlo e orientarlo al meglio, agire, scegliere e coniugare in modo adeguato conoscenza, immaginazione e decisione in tutto ciò che è possibile. Questo è costantemente perseguito in ogni uscita di Wealth Planet in cui il nostro volere è talvolta capriccio e talvolta ricerca dell’eccellenza, a volte è appetito e altre volte coscienza civica dove la libertà non solo ci definisce, ma ha anche contribuito in maniera decisiva a configurarci come gruppo. Lo strumento da noi usato è il linguaggio non solo scritto ma anche grafico, per questo ricercare il piacere nel proporci con immagini sempre nuove per noi è un pò il ribellarsi al raffinato obbligo di condividere gioie e dolori degli stereotipi imposti dalla comunicazione di massa.

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Abbiamo incontrato Luigi nella sua casa di Città della Pieve, tra olivi e vigneti, in una dimensione quasi surreale, fuori dal set e dai riflettori.

Hai lavorato con tantissimi registi e hai ricoperto i più svariati ruoli. Qual è il regista a cui sei più legato?

Sono più di uno; ma una classifica sarebbe ingenerosa. Con alcuni però non rilavorerei. Con altri tornerei a

recitare senza neppure chiedere notizie del progetto, del personaggio, tale è la fiducia.

Qual è il personaggio che più ti assomiglia nei ruoli che hai interpretato?

In ognuno dei personaggi c’è qualcosa in cui mi riconosco: è fatale perché sono io a farli con il mio viso, i miei gesti, le mie gambe etc. Se dovessi trovarne a tutti i costi uno

Luigi Dibertia cura di L. Ascione

Principe del teatro

Inventa, azzarda, cerca forme e nuovi guardi, proviene da un mondo separato dal nostro e mantiene ancora ambizione, rigore e forza espressiva.

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Intervista

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a cui pensare di assomigliare mi viene in mente Ruggero, l’africanino dell’Orlando Furioso di Ariosto: ingenuo, guascone, un po’ brutto, molto vitale e generoso.

Che ricordi conservi dell’incontro con Ronconi?

Il ricordo di una sorpresa: lo scoprire che i versi sono cosa viva e dicibile, come un parlare “quasi” quotidiano. Di più il desiderio di approfondire una conoscenza dei poeti e il grande piacere nel dare sonorità ai loro versi.

Come hai vissuto il passaggio dal teatro al cinema?

Con la fatica di un apprendistato tecnico che mi era fino a quel momento sconosciuto.

Cosa ti è rimasto dell’esperienza lavorativa al fianco di attori del calibro di Mastroianni, Tognazzi, Sordi, Gassman la Melato e Giannini?

È una risposta semplice: si impara da tutti e a tutti si ruba. Tuttora un esperienza che non scordo l’ho fatta con un gruppo di pazienti del Santa Maria della Pietà, era l’ospedale psichiatrico di Roma, in occasione della messa in scena de “La giornata di uno scrutatore” di Italo Calvino, per la regia di Italo Spinelli. Esperienza indimenticabile e formativa: a quelle prove sono entrato così e ne sono uscito cosà (gioco un po' con le parole).

Perché hai scelto Città della Pieve come tua seconda dimora?

Per il colore delle sue case. Mi ricordano un Piemonte coi colori di fornace ed è abbastanza vicina a Roma.

Qual è il tuo rapporto con la terra?

Terrigno e affettuoso anche se faticoso. Non ho il pollice verde, ce l’ha di più, molto di più, mia moglie Marina.

Cosa significa per te vivere in modo sano?

Seguire le vostre indicazioni? Forse si

La tua definizione di bellezza?

Ciò che fa bene al cuore e alla mente

Cosa ha rappresentato tua moglie Marina per la tua vita e il tuo lavoro?

Domanda troppo personale e difficile. Se non ci fosse stata Lei … continuate voi con positiva fantasia.

Dopo essersi diplomato all'Accademia di arte drammatica di Roma inizia a recitare a teatro in piccoli ruoli. Nel 1968 è scoperto da Luca Ronconi che gli affida la parte di Astolfo nella sua trasposizione teatrale dell'Orlando furioso di Ludovico Ariosto.Dagli anni settanta ad oggi partecipa a molti film e serie televisive (tra le quali La Piovra 3, 4 e 6, nel ruolo di Ettore Salimbeni). Continua comunque una intensa attività teatrale grazie alla quale negli anni ottanta è stato uno degli attori più importanti del Piccolo Teatro di Giorgio Strehler.Ha lavorato per i registi Dario Argento, Cristina Comencini, Gabriele Muccino, Davide Ferrario, Lina Wertmüller, Michelangelo Antonioni, Pupi Avati, Ferzan Ozpetek, Elio Petri e molti altri.Nel 2008 è nel cast di Tutti pazzi per amore e vi resta nella seconda stagione nel 2010 e anche nella terza stagione dal 2011 al 2012.

Nella fiction il XIII° apostolo interpreta Monsignor Demetrio Antinori: è lo zio di padre Gabriel. Egli fa parte del Collegio Direttorio della Congregazione della Verità. Demetrio ha fatto da padre a Gabriel, dato che quest'ultimo perse i genitori quando era ancora un bambino.

Luigi Diberti con Marina Rocco e Stefania Roccain una scena di Tutti pazzi per amore

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Intervista

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Umbria: terra di mare!

a cura di Mirina Hoxha

Intervista al Prof. Roberto Rettori Scienziato Docente di Paleontologia e Micropaleontologia presso l’Università degli Studi di Perugia

Museo paleontologico Luigi Boldrini - Pietrafitta

Prof. Rettori, per i nostri lettori, cos’è in generale la Paleontologia?La Paleontologia è una scienza molto ampia che si occupa dello studio di resti fossili o tracce di organismi vissuti sul nostro pianeta al fine di ricostruire la storia della vita del passato ed i processi evolutivi.Inoltre, lo studio dei fossili come organismi ex vivi permette di determinare l’età delle rocce che li contengono.

Dove e quando nasce la sua passione per la paleontologia?Sono diventato paleontologo un po’ per caso.Quando ero piccolo cercavo di capire il motivo della presenza di conchiglie marine nelle vigne del Chianti.Sono rimasto molto affascinato durante i miei studi da tutto ciò che riguardava l’evoluzione e la modificazione delle forme di vita del nostro pianeta.

Incontriamo il Prof. Roberto Rettori, Docente dell’Università degli Studi di Perugia, DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA, noto Scienziato e Paleontologo di chiara fama internazionale.Instancabile nella realizzazione dei suoi progetti e delle sue ricerche scientifiche, uomo di cultura ma anche padre di famiglia, amante delle tradizioni e delle origini, con la sua innata cordialità e gentilezza ci stimola ancor più nelle domande...

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Personaggio

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Museo paleontologico Luigi Boldrini - Pietrafitta

Foto di Nicolò Gennaro

Gubbio - Gola del BottaccioneIsabella Premoli SilvaFoto di Alessia Ravanelli

Mi piacerebbe molto riuscire a trasmettere ai giovani questo desiderio di conoscenza del passato come strumento di lettura del presente.

La Paleontologia in Umbria?Riprendendo ciò che spesso dice la Professoressa Premoli Silva dell’Università di Milano “l’Umbria ha una storia di mare”. Nel territorio umbro sono stati rinvenuti fossili marini i più antichi dei quali risalgono a oltre 200 milioni di anni fa. Nel territorio di Gubbio, nella gola del Bottaccione, le rocce testimoniano la presenza di un oceano profondo, ricco di vita. Anche se oggi sembra incredibile, questa condizione è perdurata per gran parte dell’era Mesozoica e di quella Cenozoica. Si tratta di una delle località più importanti del mondo per quello che riguarda le Scienze della Terra. È proprio nelle rocce lungo la gola del Bottaccione che è stato ritrovato il limite tra queste due Ere geologiche datato a circa 65 milioni di anni fa. La presenza dell’Iridio (elemento chimico presente ad alte concentrazioni solo nei corpi stellari) in alcuni piccoli livelli argillosi ha portato alla formulazione della famosa teoria dell’impatto di un grande meteorite con il nostro pianeta, responsabile dell’estinzione della maggior parte delle forme di vita presenti in quel periodo geologico.Solo a partire da circa tre milioni di anni il territorio umbro è emerso dal mare, a partire dalla sua parte centro-orientale, come testimoniano i resti fossili di grandi mammiferi terrestri rinvenuti nella zona di Pietrafitta o più recentemente presso Ellera, e, ancora, la splendida foresta fossile di Dunarobba (Avigliano Umbro), nella quale sono presenti i resti di circa cinquanta tronchi di giganteschi alberi simili a sequoie, che dominavano questo settore della penisola italiana durante il Pliocene.

La Paleontologia in Italia?Il nostro territorio è ricco di siti paleontologici da Nord a Sud. Cito, uno per tutti, la parte italiana di Monte San Giorgio in Lombardia che dal 2010 è stato iscritto nel Patrimonio Mondiale dell’Unesco per l’eccezionale contenuto paleontologico delle rocce che lo compongono.

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Personaggio

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PaleFoto di Filippo Fagioli

Il suo sogno di paleontologo?Uno dei miei desideri come docente è quello di far comprendere ai giovani e non solo che il lavoro di paleontologo è un lavoro molto affascinante che permette di conoscere la storia del nostro pianeta imparando così a rispettarlo. È anche molto di più: insegna a ridimensionare noi stessi riconoscendo la fragilità della nostra esistenza e di quanto siamo solo una piccola parte di ciò che esiste e di ciò che ci ha preceduto. Questo significa apprezzare ogni momento della nostra vita.

Cosa può fare la politica e le istituzioni per la paleontologia?Sia la politica che le istituzioni dovrebbero aiutare la paleontologia e la scienza in generale con l’assegnazione di fondi specifici, investendo nella ricerca, nella divulgazione della scienza e soprattutto nel considerare la scienza come strumento importante per la valorizzazione del territorio.

Un consiglio ai giovani...Ai giovani dico di porsi sempre tante domande, di essere curiosi perché la scienza è curiosità e conduce alla scoperta creando dentro di noi nuove aspirazioni per essere i grandi uomini di domani.La vita stessa è curiosità, conoscere chi siamo, da dove veniamo, porci domande su ciò che ci circonda. Tutto ciò permette di acquisire maggiore consapevolezza di noi stessi e del mondo naturale che ci circonda fornendo stimoli e continue emozioni.

Personaggio

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Il termine sindrome metabolica (SM) è entrato da diversi anni nella terminologia medica e nella pratica clinica per definire un insieme di fattori di rischio metabolici che favoriscono l’insorgenza della malattia cardiovascolare e il rischio di diabete.Negli anni sono stati coniati diversi termini per indicare questo stato morboso: sindrome x, sindrome da insulino-resistenza, deadly quartet. Tuttavia è dal 1998 che internazionalmente viene chiamata sindrome metabolica. Questa condizione è caratterizzata da obesità viscerale, dislipidemia, alterazioni del metabolismo glucidico ed ipertensione arteriosa. Alla base di questa sindrome si ritrova una resistenza all’insulina, accompagnata da uno stato proinfiammatorio e protrombotico. A parte le situazioni in cui la sindrome si instaura iatrogenicamente, come effetto collaterale di farmaci come corticosteroidi, antidepressivi e antipsicotici, solitamente insorge come conseguenza di stili di vita sbagliati protratti per anni, presentando un picco intorno ai 50-60 anni di età anche se negli ultimi anni è stata documentata un’aumentata incidenza nei bambini e negli adolescenti, parallelamente al diffondersi dell’obesità nella popolazione generale. Sebbene la SM sia stata oggetto di un crescente interesse, la sua patogenesi rimane ancora poco conosciuta, a causa di una multifattorialità di cause sia genetiche che ambientali.Tuttavia l’insulino-resistenza viene da più autori riportata come possibile elemento patogenetico comune alla base della sindrome metabolica. Con il termine insulino-resistenza si descrive uno stato di disregolazione dell’omeostasi glucosio-insulina, caratterizzata da una ridotta capacità dell’insulina nello stimolare le sue azioni a livelli epatico, muscolare e del tessuto adiposo. Il panel di esperti del National Cholesterol Education Program (Adult Treatment Panel III) ha emanato delle linee guida finalizzate alla facilitazione della diagnosi, secondo criteri di semplice utilizzo nella pratica clinica. I criteri di diagnosi sono riportati nella tabella 1 e la diagnosi può essere posta quando sussistono 3 criteri su 5.TABELLA 1• Obesità viscerale, diagnosticata mediante misurazione

della circonferenza addominale• Elevati livelli di glicemia a digiuno• Elevati livelli di trigliceridi• Ipertensione arteriosa• Ridotti valori di colesterolo HDL

Anche se lo stato infiammatorio “sub clinico” è condizione di frequente riscontro nell’ambito della SM, l’approccio clinico alla SM non prevede la determinazione di parametri di flogosi. I marcatori di flogosi sono correlati agli eventi cardiovascolari ed alla progressione del diabete tipo 2, a conferma del legame tra infiammazione, alterazioni metaboliche e patologia cardiovascolare.Una volta posta diagnosi di SM, si dovrà effettuare una quantificazione del rischio cardiovascolare del singolo paziente, considerando ulteriori fattori di tipo comportamentale, e quindi fronteggiare la situazione con molteplici e integrate strategie comportamentali e farmacologiche.In accordo con l’American Diabetes Association (ADA), il punto di partenza della terapia è la modificazione delle abitudini di vita. La terapia farmacologia deve essere diretta verso i processi patogenetici alla base della SM, identificando ogni singolo componente ed indirizzando verso esso un trattamento mirato. Tutte le componenti della SM traggono giovamento da un calo ponderale, anche modesto, che deve essere mantenuto nel tempo, ottenuto tramite restrizione calorica ed esercizio fisico. Alcuni studi dimostrano come sia sufficiente un calo ponderale del 10% del peso corporeo iniziale per avere una riduzione dell’insulino-resistenza e di conseguenza anche una riduzione del rischio di sviluppare le complicanze legate alla SM. Anche se il cambiamento dello stile di vita rimane il primo approccio terapeutico, una terapia farmacologia per il trattamento dei singoli componenti è necessaria in molti pazienti per raggiungere gli obiettivi raccomandati. La terapia, comunque, deve essere decisa ed adattata valutando le caratteristiche cliniche e i fattori di rischio del singolo paziente. Le classi di farmaci utilizzate sono le stesse impiegate nel trattamento delle singole patologie, quando non associate alla SM; pertanto tra i farmaci antipertensivi ritroviamo beta-bloccanti, diuretici e calcio-antagonisti, ACE-inibitori e sartani. Per quanto concerne la terapia ipolipemizzante ci si può avvalere dell’utilizzo delle statine, fibrati, omega 3, comunque sempre associati ad una dieta con ridotto contenuto lipidico. Tra gli ipoglicemizzanti orali la metformina è sicuramente il farmaco più utilizzato.In conclusione, la terapia della SM si basa su un approccio educazionale, comportamentale e farmacologico, non sempre di facile attuazione, soprattutto per la scarsa compliance alla terapia dimostrata dal paziente, che spesso si trova a dover assumere diverse e numerose preparazioni farmacologiche. Resta comunque, proprio per il rapporto continuativo e fiduciario, il Medico di Medicina Generale (MMG), il primo soggetto deputato al riscontro dei sintomi e all’evidenziazione, nella storia clinica del proprio assistito, dei fattori di rischio della SM, patologia complessa proprio perché contenitore di molteplici sindromi.

a cura della Dr.ssa Alice TortoioliMedico Chirurgo

e-mail [email protected]

La SindromeMetabolica

12 Wealth Planet magazine

Salute, Bellezza e Benessere

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La salute è un “bene” fondamentale per la vita di ognuno di noi e come tale va coltivato e tutelato quotidianamente. La LILT (Lega Italiana Lotta contro i Tumori) si occupa da sempre di questo tema tanto è che il suo slogan è “prevenire è vivere. Fare prevenzione primaria vuol dire eliminare o ridurre i fattori di rischio che possono determinare l’insorgenza di una malattia. Fumo, alcol, scorretta alimentazione, eccesso di peso corporeo, sedentarietà e scorretta esposizione alle radiazioni ultraviolette di sole e lampade abbronzanti, sono fattori predisponenti per moltissime malattie e tumori. La cosa sconvolgente è che la prevenzione potrebbe evitare l’insorgenza di circa 90.000 nuovi casi di cancro ogni anno e a volte basterebbe cambiare anche di poco le nostre abitudini quotidiane. Smettere di fumare, seguire una sana alimentazione (la Dieta Mediterranea che ci appartiene per

tradizione, ricca di frutta e verdura, pasta e pane, di pesce, di olio extra vergine di oliva di legumi e povera di carne soprattutto rossa è l’esempio per eccellenza da seguire), fare più attività fisica, ridurre l’uso di alcolici e esporsi ai raggi UV seguendo i consigli dei medici dopo un accurata valutazione della tipologia di pelle. Poi però qualche volta si deve fare i conti con malattie che stravolgono la vita del malato ma anche quella dei familiari, che costringono a cambiamenti e dure lotte contro un nemico oscuro e potente quale sono i tumori, e quindi per quelle persone è importante sapere cosa fare. A questo proposito la LILT ha voluto dare delle indicazioni alimentari pratiche da seguire durante la chemioterapia. Innanzi tutto è bene sapere che esistono effetti collaterale dei farmaci chemioterapici come, infezioni, diarrea, nausea e vomito, mucosite,

a cura di Barbara Lapini - Dietista LILT Arezzo

ALIMENTAZIONE E CHEMIOTERAPIA

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Salute, Bellezza e Benessere

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danni renali e perdita di nutrienti, xerostomia, depressione midollare, alopecia e stipsi. I consigli nutrizionali ai pazienti con capacità di alimentarsi sono quelli di suddividere la giornata alimentare in 3 pasti principali modesti e 2-4 spuntini: prima colazione, spuntino o due piccoli spuntini a metà mattina, pranzo, spuntino o due piccoli spuntini a metà pomeriggio e cena. Non saltare mai i pasti. La prima colazione può essere a base di: latte intero o parzialmente scremato; tè o orzo; pane o fette biscottate o cereali o biscotti secchi oppure si può consumare una colazione di tipo salato con: pane, prosciutto crudo o formaggio, anche light. Gli spuntini devono essere preferibilmente a base di: yogurt o frutta fresca o crackers. A pranzo e a cena consumare sempre un contorno di verdure e/o frutta, utilizzare le patate al posto dei cereali e non del contorno, i legumi (ceci, fagioli, piselli, lenticchie, ecc.) costituiscono un piatto unico e sostituiscono la carne ed il pesce se consumati insieme ai cereali come pasta e pane. Durante la settimana variare le scelte preferibilmente come segue: 3 volte la carne, 2 volte i legumi, 2 volte il formaggio, 2 volte il prosciutto crudo o la bresaola, due volte le uova. Non eccedere nei condimenti e utilizzare preferibilmente: olio extra vergine di oliva a crudo. Privilegiare la cottura al vapore, al cartoccio, al forno e in umido. Introdurre nella giornata almeno 5 porzioni di vegetali (frutta e verdura). Limitare il consumo di sale. Non utilizzare dolcificanti, se non dietro prescrizione del medico. Bere a piccoli sorsi almeno 1-1,5 litri di acqua al giorno. Uno degli effetti collaterali della chemioterapia è la perdita di appetito, che potrebbe essere superata preferendo pasti leggeri e frequenti, evitando cibi ricchi di grassi, di bere durante i pasti oppure anche facendo una passeggiata all’aria aperta. Un altro è la nausea, per la quale è importante assumere piccole quantità di cibo e masticarlo lentamente, evitare cibi grassi e untuosi, molto dolci, caldi e piccanti, la frittura, le preparazioni con salse, i cibi panati e gratinati. Cuocere le pietanze senza grassi: in acqua, al vapore, al cartoccio, al forno, evitare il caffè e le bevande alcoliche, prediligere i cibi secchi, crackers, biscotti semplici, toast, evitare di assumere sempre gli alimenti che si preferiscono perché si potrebbe sviluppare un disgusto permanente per essi. Non da sottovalutare è anche il vomito per il quale è consigliato utilizzare colluttori per aiutare ed eliminare il cattivo sapore, evitare cibi e liquidi fino a quando il vomito persiste; successivamente assumere piccoli sorsi di liquidi più volte al giorno, prediligere i cibi secchi, utilizzare farmaci anti-nausee per la prevenzione e il controllo del vomito, evitare che ci siano in casa odori fastidiosi o forti (profumo, fumo, odore di cibo, ecc.), fare delle passeggiate all’aria aperta prima e dopo il pasto e mangiare quando se ne ha voglia senza orari rigidi e senza forzature. Per quanto riguarda le ulcere del cavo orale sono da preferire cibi morbidi e umidi (es patate schiacciate, uova strapazzate, pane in cassetta o all’olio, crema, gelati, frullati), consumare i cibi a temperatura ambiente, evitare

agrumi, ananas, succhi di frutta, alimenti salati o piccanti o affumicati, spezie (pepe, peperoncino, paprika, ecc.), salsa di pomodoro, alcolici, bevande gassate, cibi troppo caldi e valide alternative ai classici alimenti sono omogeneizzati e semolini. La difficoltà nella masticazione e deglutizione può essere superata consumando pastina, preferendo triti di carne e di pesce o alimenti frullati, tenendo umidi i cibi utilizzando olio extra vergine di oliva Per la bocca secca cercare di bere piccoli sorsi di acqua frequentemente (può essere utile del ghiaccio tritato o in cubetti), succhiare caramelle alla frutta per stimolare la produzione di saliva, evitare alimenti duri da masticare (carne o pane tostato, ecc.). Per l’alterazione e la perdita del gusto, se compare un rifiuto per la carne bovina o suina, provare con pollo, pesce, uova, formaggio, prosciutto, usare aromi e spezie per insaporire i cibi, preferire cibi “familiari” che piacciono di più, provare l’aggiunta di salse (maionese, ketchup, salse agrodolci, ecc.), preferire posate di plastica a quelle di metallo, consumare gli alimenti a diverse temperature per trovare quella in cui il cibo sembra più gustoso. Per l’alterazione dell’alvo intestinale diarrea, favorire un alimentazione povera di scorie (alimenti integrali e verdure) e lattosio (in questo caso preferire latte altamente digeribile privo di lattosio e formaggi stagionati come il parmigiano), bere acqua per reintegrare le perdite anche sottoforma di tè. brodi, ecc. evitare alimenti che causano gonfiore e meteorismo come broccoli, cavolfiore, legumi, patate, cipolle, ecc., utilizzare, se possibile, alimenti probiotici, evitare il caffè, le bevande alcoliche, le bevande ghiacciate e frizzanti, evitare alimenti fritti, carni insaccate, cibi piccanti, alterazione dell’alvo intestinale. Per la stipsi arricchire l’alimentazione di fibre, bere molta acqua durante la giornata a colazione dovrebbe essere così costituita: un bicchiere di acqua a temperatura ambiente, un kiwi, una bevanda calda e cereali (biscotti, pane, fette biscottate). Per il malassorbimento, infine, seguire una dieta povera di grassi e priva di lattosio e scorie. Una volta sconfitto il tumore continuare a nutrirsi in modo sano ed equilibrato per mantenere lo stato di salute e benessere psico-fisico, per “rinforzare” il sistema immunitario e contrastare l’insorgenza di eventuali recidive. La quota calorica giornaliera della dieta deve essere così rappresentata dal 55-60% Carboidrati complessi (non più del 10% dagli zuccheri semplici), dal 12-15% Proteine (rapporto proteine animali e vegetali 1:1) e dal 30% Lipidi o grassi. La Fibra alimentare deve essere introdotta 0,5 g/kg/die. Per prevenire lo squilibrio ossidativo che può favorire l’insorgenza dei tumori, si deve seguire una dieta ricca di alimenti di origine vegetale, a questo scopo si deve introdurre almeno 5 porzioni di vegetali al giorno (3 di frutta e 2 di verdura).

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16 Wealth Planet magazine

Salute, Bellezza e Benessere

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La guerra alle merendine fu lanciata addirittura dal Ministro della Salute ed è divenuta una specie di parola d’ordine quando si parla o si scrive sul problema dell’obesità infantile. Molto probabilmente questa crociata è stata importata da Paesi nei quali un certo tipo di alimentazione è molto più diffuso. Non è stato mai chiarito se esiste veramente un simile problema fra i bambini italiani. È possibile che in alcune zone vi sia un uso eccessivo di alimenti del genere; ma si deve rilevare che ciò non risulterebbe confermato da indagini statistiche condotte nel Veneto ed anche in Umbria l’esperienza diretta tenderebbe a fare pensare che i bambini non siano poi quei grandi consumatori di merendine come l’opinione sul bambino obeso vorrebbe presentare.Certamente lo slogan ha la forza della suggestione, poiché sollecita la convinzione che tutto quello che proviene dall’industria alimentare debba essere guardato con sospetto. Non è il caso di fare la difesa dell’industria che sa difendersi bene da sé. Tuttavia continua ad avere molto peso nell’alimentazione dell’infanzia credere che l’elaborazione familiare dei cibi sia più sicura e igienicamente preferibile a quell’industriale, pur con tutti i suoi controlli di qualità. C’è una parte di verità in questa convinzione, ma resta comunque opinabile, per la qualità e la conservazione di prodotti, quanto ci si possa fidare di più del negoziante sotto casa o dell’elaborazione dei cibi a domicilio. Il punto è: meritano le merendine tutta questa incriminazione? Secondo l’accusa sarebbero cibi grassi e ricchi di zuccheri semplici. Il loro effetto negativo si eserciterebbe favorendo lo sviluppo della sindrome metabolica, fonte di tanta patologia, specie di tipo cardiovascolare. Vari sono gli aspetti che dovrebbero essere presi in considerazione. Non sembra che queste accuse siano sempre giustificate e certamente tutto dipende dalla quantità con la quale sono ingerite le merendine, così come altri cibi incriminati ai quali sono accomunate. D’altra parte siamo sicuri che alimenti “genuini”, preparati in casa, come torte o fette biscottate con burro e marmellata, siano poi così diversi?. Almeno i prodotti del commercio portano l’indicazione della loro composizione e si può scegliere sapendo che cosa si mangia (almeno così dovrebbe essere!). Sarebbe, inoltre, da distinguere il ruolo del cibo secondo il tipo di prevenzione. Se per la sindrome metabolica è certamente importante la qualità degli alimenti, per l’obesità del bambino rimane prevalente la quantità

di calorie introdotte. È inutile arrampicarsi sugli specchi. È il bilancio in eccesso fra energia introdotta ed energia consumata che porta all’accumulo di tessuto adiposo. Certo è che introdurre cibi ad elevato tenore calorico favorisce questo tipo d’eccesso. Ma non è il caso di farsi illusioni. L’ambulatorio dei pediatri è frequentato da madri che giurano di non fare mangiare ai loro figli certi alimenti, ma essi ingrassano ugualmente. Se non si riesce a controllare il reale apporto giornaliero in calorie, il bambino che tende all’obesità continuerà comunque ad assumerne, anche con i cibi “sani”, in quantità sufficiente a realizzare l’eccesso della massa corporea, come vuole il suo codice genetico. Del resto la genetica è prevalente nel determinismo dell’obesità e promuove potenti meccanismi per realizzarla. Non è necessario che il bambino si rimpinzi di merendine per diventare obeso, come vorrebbe la comune immagine, stereotipata ed in larga parte ingiusta. Basta fare qualche conto: un Kg di tessuto adiposo corrisponde a 7000 KCal; quindi, con sole 1200 KCal in più in ogni mese, rispetto ad un presunto corretto bilancio energetico, si creano ogni anno due Kg di troppo (per 40 KCal in un giorno, pari a 10 Kcal per pasto, non sono necessarie le merendine!). Ciò significa che, nello spazio di cinque o sei anni, in un bambino si realizza un eccesso ponderale o una vera e propria obesità senza che se ne comprenda la causa. In realtà il meccanismo è assai più complesso, ma nella sintesi le cose pressappoco stanno così.Vale del resto rilevare che escludere completamente certi cibi non è buona politica, poiché significa arricchirli del valore aggiunto del frutto proibito e quindi renderli ancor più desiderati. Si possono impiegare nell’alimentazione del bambino anche cibi compresi nella categoria incriminata, offrendoli in misura contenuta e magari con l’indifferenza che si usa nel somministrare gli altri alimenti. È consigliabile, infatti, non esaltare il loro prestigio arricchito dall’essere abitualmente usati come premio o inseriti nelle celebrazioni dei giorni di festa o dei compleanni. È in gran parte per questo motivo che anche nella nostra immagine di adulti restano impressi fra i cibi più desiderati.

I miti nell’obesità del bambino

a cura del Prof. Adriano Falorni - Pediatra

LE MERENDINE

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I cambiamenti che si sono verificati nel genere umano fino all’avvento dell’era tecnologica industriale, con progressiva riduzione dell’attività fisica da una parte e il continuo miglioramento dell’apporto nutrizionale dall’altra, hanno causato un’alterazione del bilancio energetico con conseguente accumulo eccessivo del tessuto adiposo (bianco) nell’organismo. L’energia che entra sotto forma di cibo, viene dispersa sotto forma di calore, di lavoro e di metabolismo basale. A seguito del miglioramento delle condizioni di vita si è verificata una riduzione della necessità di produrre calore per sopravvivere; se l’introito calorico eccede il dispendio energetico, il cui rapporto dovrebbe invece essere 1:1, si verifica un incremento del tessuto adiposo. L’obesità, malattia a genesi multifattoriale, trova il suo nesso causale nei cambiamenti della società e nei comportamenti individuali, che hanno alterato i sofisticati sistemi regolatori che controllano l’appetito e mantengono l’equilibrio energetico. Il sistema fisiologico che mantiene in equilibrio sia l’apporto che la spesa energetica e che comprende sia segnali afferenti che efferenti è estremamente complesso. È lo stimolo della fame che porta ad iniziare il pasto e, quando si ingerisce del cibo, gli ormoni della sazietà contribuiscono alla digestione ed alla sensazione di pienezza. Fino a pochissimo tempo fa, il ruolo del tessuto adiposo nello sviluppo dell’obesità e delle sue conseguenze era considerato semplicemente di tipo passivo e le cellule che lo formavano, gli adipociti, non erano ritenuti altro che cellule per il deposito di grasso. Oggi invece, gli adipociti sono riconosciuti come componenti

critici del controllo metabolico ed il tessuto adiposo come un organo endocrino con effetti sia positivi che negativi. Questa consapevolezza ha permesso di definire più chiaramente il ruolo che gli adipociti svolgono sia in condizioni di buona salute che di obesità. Ciò che ha reso possibile la comprensione del ruolo degli adipociti negli ultimi anni è stata la scoperta della loro funzione ormonale nella regolazione metabolica, nell’immissione energetica e nell’accumulo di grasso. Il tessuto adiposo è ormai noto per secernere una grande quantità di proteine denominate adipokine e benché siano state identificate più di cinquanta adipokine con diversi ruoli funzionali, la leptina e l’adiponectina sono indubbiamente le più ampiamente studiate, per i loro effetti sia centrali che periferici sul metabolismo ed il bilancio energetico. L’identificazione di questi ormoni ha portato alla consapevolezza che il tessuto adiposo svolge una funzione endocrina importante. Oltre alla sua funzione primaria come serbatoio energetico, il tessuto adiposo viene sempre più considerato come una sorgente di ormoni, e quindi come un vero e proprio organo endocrino. La scoperta della leptina ha permesso di affinare le conoscenze sul controllo dell’assunzione del cibo, su cui l’ipotalamo gioca un ruolo primario tramite la regolazione dei segnali centrali e periferici che definiscono le necessità energetiche. La leptina (dal greco leptos magro) è un ormone peptidico appartenente alla classe delle citochine, scoperto nel 1994 e prodotto dalle cellule del tessuto adiposo. La leptina oltrepassando la barriera emato-encefalica, si lega a specifici recettori ipotalamici, informando il sistema nervoso centrale (SNC) della quantità di energia

a cura della Dott.ssa Maria Luisa Bacosi - Università degli Studi di Perugia

La FUNZIONE ENDOCRINA del tessuto adiposo

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presente nell’organismo sotto forma di grasso. Pertanto le concentrazioni ematiche di questo ormone variano col variare della massa grassa; la sua secrezione è aumentata nell’obesità ed è in grado di segnalare anche le rapide variazioni negative del bilancio energetico. Infatti durante il digiuno la leptina circolante diminuisce drasticamente, nonostante le variazioni del peso corporeo non siano significative. Le concentrazioni plasmatiche di leptina nell’uomo hanno mostrato come essa sia positivamente associata al sovrappeso e studi epidemiologici evidenziano che molti soggetti obesi presentano livelli di leptina più elevati rispetto a quelli normopeso. Da ciò si evince che nell’uomo l’obesità è legata a una resistenza all’azione della leptina a livello dei centri ipotalamici piuttosto che ad un suo deficit secretorio. Questo ormone svolge anche un ruolo importante sulla funzione riproduttiva femminile, in relazione alle disponibilità energetiche dell’organismo. Ha un’azione stimolatoria sull’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi, e nelle situazioni di iponutrizione, la ridotta concentrazione ematica, conduce all’inibizione dell’attività riproduttiva, con conseguente amenorrea nelle donne. Infatti, è stato ampiamente riportato in letteratura che nelle pazienti anoressiche i livelli ematici di leptina sono marcatamente ridotti.L’adiponectina esercita un’azione antinfiammatoria e vasoprotettiva, influenzando la sensibilità all’insulina e il controllo del peso corporeo. Infatti stimola la fosforilazione e l’attivazione della proteina chinasi attivata dall’AMP, che regola il metabolismo energetico. È stata evidenziata una relazione inversa tra la quantità di massa grassa e i livelli plasmatici di adiponectina, che risultano ridotti negli obesi e aumentati nei pazienti anoressici. Inoltre essa gioca un ruolo importante nell’omeostasi del glucosio e dei lipidi. I suoi livelli si abbassano in presenza di insulino-resistenza anche se i meccanismi non sono ancora del tutto chiariti. Si è inoltre osservato che ha un suo ruolo antiaterogeno e antinfiammatorio e questo farebbe pensare al suo importante ruolo protettivo per lo sviluppo dell’aterosclerosi. Si sono riscontrate basse concentrazioni plasmatiche nella malattia coronaria, associata ad altri fattori di rischio quali sesso maschile, alta pressione sanguigna, obesità e diabete mellito di tipo II.I progressi nella conoscenza della biologia dell’adipocita hanno consentito di ampliare le funzioni attribuite al tessuto adiposo, che da semplice organo di isolamento termico, meccanico e di riserva energetica, assume la dignità di un organo multifunzione, con un ruolo centrale anche nella genesi delle malattie cardiovascolari e dalla sindrome metabolica.

Bibliografia

1-Falorni A, Bini V, Molinari D, Papi F, Celi F, Di Stefano G, Berioli MG, Bacosi ML, Contessa G. Leptin serum levels in normal weight and obese children and adolescents: relationship with age, sex, pubertal development, body mass index and insulin. Int J Ob, 1997, 21, 881-890.

2-Di Stefano G, Bini V, Papi F, Celi F, Contessa G, Berioli MG, Bacosi ML, Falorni A. Leptin serum concentrations predict the responsiveness of obese children and adolescents to weight-excess reduction program. Int J Obes, 2000, 24, 1586-1591.

3-Berg AH, Scherer PE. Adipose tissue, inflammation, and cardiovascular disease. Circ Res, 2005, 939-49

4-Zhang Y, Proenca R, Maffei M, et al. Positional cloning of the mouse obese gene and its human homologue. Nature, 1994, 372, 425-32

e-mail [email protected]

tessuto adiposo

Wealth Planet magazine 21

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L’Hotel Club “COSTA AZZURRA” si trova a Brolo, pittoresco borgo marinaro sulla bellissima “COSTA SARACENA”, (costa nord-orientale della Sicilia) tra Messina e Palermo, di fronte allo splendido scenario delle isole Eolie a soli 20 metri dal mare. L’Hotel dispone di reception, aperta 24 ore, ristorante, PISCINA semi olimpionica, bar, sala TV, campo da tennis e sala congressi. Quasi tutte le camere hanno balcone con vista mare, tutte hanno servizi privati, aria condizionata, riscaldamento, phon, telefono diretto e televisore. La spiaggia a soli 20 metri è attrezzata con ombrelloni e sdraio. Vi è anche la possibilità di noleggiare pedalò per belle uscite in mare. Dalla seconda metà di giugno, circa, vi è una ÉQUIPE D’ANIMAZIONE che organizza attività mattutine, pomeridiane e serali, quali: corsi collettivi di tennis, tornei sportivi, ginnastica acquatica, giochi, feste a tema e intrattenimenti vari.

Il Complesso si trova al centro di una vasta area di interesse turistico storico e culturale e giornalmente si organizzano delle interessanti escursioni in pullman: Costa Saracena (S.Angelo di Brolo, Ficarra, Piraino, Naso, Gioiosa Marea, Capo d’Orlando), Tindari, Palermo/Monreale, Cefalù, S.Stefano di Camastra, Etna/Gole dell’Alcantara, Taormina, Parco dei Nebrodi; in aliscafo o motonave: le Isole Eolie (Lipari, Vulcano, Alicudi, Filicudi, Stromboli, Salina, Panarea).

Hotel Costa AzzurraVia Marina, 66 - 98061 - Brolo - MessinaTel. 0941 561223 - Fax 0941 [email protected] - www.vacanzemare.itSu Facebook: facebook.com/costa.azzurra.brolo

L’Hotel Club

“COSTA AZZURRA”

Informazione pubblicitaria

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Trexya srlsede operativa - Via Gramsci, 6 - Centro Commerciale la Galleria (2° piano) - 06074 Ellera Umbra (PG)

sede legale - Via Mario Angeloni, 51 - 06124 Perugia

T +39075.5000251 - F +39075 5000251email [email protected]

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La curcuma appartiene alla famiglia dello zenzero, viene prodotta in alcuni paesi come la Cina, l’Indonesia, il Costa Rica e l’India. Questa spezia oltre ad essere usata in ambito gastronomico, è alla base di tutta la medicina tradizionale. In India, che rimane il primo paese produttore al mondo, è utilizzata da sempre nella medicina Ayurvedica. È stata oggetto di studi in relazione alle sue virtù antinvecchiamento: gli esami di laboratorio condotti da ricercatori italiani del Cnr di Catania, Università di Catania e Università di Pavia e ricercatori statunitensi del New York Chemical College hanno confermato la capacità dei suoi antiossidanti nel contrastare lo sviluppo di disordini neurodegenerativi legati all’invecchiamento del cervello, quali il cancro e l’Alzheimer. La curcuma, gialla spezia da usare da sola o come ingrediente nel curry, è anche un potente antinfiammatorio, purificante del sangue ed un epatoprotettore. Riduce l’indice glicemico e aiuta a perdere peso. E in più: favorisce la digestione, regolarizza l’intestino, depura e mantiene giovani. La curcuma può aiutare anche a perdere peso perché contiene una sostanza attiva, la curcumina, in grado di ridurre l’assorbimento degli zuccheri, quindi di controllare i livelli di glicemia nel sangue. Questo permette di evitare i cosiddetti “picchi” glicemici causa di una maggior produzione di insulina, l’ormone che, segnalando la presenza di un eccesso di zuccheri al cervello, provoca un rallentamento del metabolismo e la formazione di scorte di adipe. Infatti la curcuma:• fa assimilare meno zuccheri e favorisce la regolarità

intestinale;• mantiene attivo il metabolismo, migliorando la

digestione;• depura, favorendo l’eliminazione di ristagni e tossine

che “fissano” il grasso alle cellule dell’organismo;• contrasta l’invecchiamento.Molti studi hanno evidenziato che la curcuma, stimolando la secrezione biliare, favorisce il rilascio della bile, quindi l’eliminazione delle tossine attraverso le feci con un aumento della peristalsi intestinale. In tal modo, viene anche favorita la metabolizzazione dei grassi e la riduzione dei livelli di colesterolo nel sangue. La curcumina e la vitamina C presenti nella spezia svolgono un’efficace azione antiradicali liberi e quindi sono utili per ritardare la comparsa dei primi segni dell’invecchiamento. In questo modo pelle e muscoli si mantengono più giovani e tonici.

Curcuma spezia delle meravigliea cura di A.G.L.

Pollo Tikka MasalaIngredienti:

700 gr di pollo disossato60 ml di yogurt semplice

20 gr di pasta di zenzero20 gr di pasta d’aglio

2 gr di polvere di cumino1 gr di curcumina

2 gr di chili5 gr di polvere di cardamomo

15 ml di succo di limone10 gr di pasta di cilantro o 5 gr di polvere di coriandolo

30 gr di farina75 ml di olio

SalePreparazione:

Taglia il pollo in cubetti di 2 cm circa.Mescola tutte le spezie con lo yogurt e sbatti bene.

Fai marinare il pollo nella mistura per almeno 4 ore.Spieda il pollo con una distanza di almeno 1 cm.

Cottura in forno:Riscalda il forno a 180°C.

Arrostisci per circa 15 minuti o finché non è cotto, ungendo una volta con olio.

Tieni una vaschetta sotto per raccogliere il grasso.Cottura con la griglia:

Griglia per 8-10 minuti o finché non è cotto, ungendo una volta con olio.

Servi caldo da solo o con il pasto principale.

24 Wealth Planet magazine

Salute, Bellezza e Benessere

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Perugia - San Sisto Via T. Albinoni, 58Perugia - Stazione Minimetrò Pian di Massiano

Trevi - Centro Commerciale Piazza UmbraCittà di Castello - Centro Commerciale Castello

Spoleto - Centro Commerciale La Torrewww.bartoccini.it

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Inizio questo articolo con una domanda, conosciamo come sono fatti i cosmetici che usiamo con tanta disinvoltura tutti i giorni sulla nostra pelle? Gli ingredienti che compongo un prodotto cosmetico sono dette materie prime e sono tensioattivi, emulsionanti e solubilizzanti, lipidi, additivi reologici e filmogeni, umettanti, antiossidanti e sequestranti, conservanti e antimicrobici, colori e pigmenti, ausiliari e intermedi, principi attivi. Ingrediente fondamentale è l’acqua anche fino al 90% in alcune composizioni, ed è importante che essa possieda precisi requisiti chimico - fisici e di purezza microbiologica. Negli ultimi anni si sta assistendo ad una progressiva vegetalizzazione dei cosmetici ciò è legato a più motivi: la riscoperta della fitoterapia, l’acquisizione che i prodotti di origine minerale non sono così innocui e sicuri, la messa al bando dei prodotti di origine animale. Ma come è possibile riconoscere un cosmetico naturale da uno convenzionale? In attesa di norme ben precise che definiscano, così come avviene per le produzioni agricole biologiche, gli ingredienti e il processo di produzione dei cosmetici naturali, può essere utile conoscere almeno quello che in un

cosmetico non ci dovrebbe essere. L’Unione europea ha reso obbligatoria la dichiarazione in etichetta

di tutti gli ingredienti, in ordine decrescente, che compongono un cosmetico. La lista degli ingredienti deve essere riportata sulla confezione d’ogni prodotto e fin qui tutto bene. Il problema è che in tale lista, gli ingredienti vengono indicati secondo la terminologia INCI, la Nomenclatura internazionale degli ingredienti cosmetici, difficilmente comprensibile per qualsiasi consumatore. Per esempio, le parti o gli estratti di piante sono dichiarati generalmente con il nome scientifico della pianta. Così Triticum vulgare potrebbe essere la farina di grano

come pure l’olio di germe di grano; Olea europaea potrebbe essere l’olio d’oliva, il gemmoderivato dell’olivo

o l’oliva stessa. Parfum o Profumo è usato sia per indicare profumi sintetici senza distinzione, sia per alcuni oli essenziali non classificati. La cosa positiva di questa normativa è che tutti gli ingredienti devono essere indicati, nell’elenco, in ordine decrescente secondo

la quantità percentuale utilizzata. In questo modo è possibile valutare, almeno approssimativamente, in che percentuale sono presenti le varie sostanze attive e quindi è una prova indiretta della validità del prodotto. La cosmesi bio è diventata una vera e propria moda! Sono ormai 2.774 i cosmetici naturali ecologici certificati; cresce anche il numero di prodotti sul mercato rivolti alla

cura dei bambini (81% in più). Tra i prodotti più ricercati vi sono le creme viso le creme per il corpo, i prodotti per i capelli, i bagno doccia e i saponi in genere.

Biocosmesia cura di Verusca Fallerini

26 Wealth Planet magazine

Salute, Bellezza e Benessere

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il cinema (e non solo) in download

www.filmisnow.it

FILM is NOW

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Donne umbre del RisorgimentoIl 150° anniversario dell’Unità d’Italia sta per concludersi e ci sembra giusto salutarlo, su questa rivista, ricordando le donne umbre, che, in vario modo, e nei diversi ruoli, hanno dato un contributo di coraggio, cultura, eroismo, per la causa dell’Unità.a cura di Lina Lo Giudice SergiPresidente Accademia Italiana di Poesia, Sociologa, Psicologa sociale, Giurista, già Direttore generale del Ministero della Pubblica Istruzione, Provveditore agli studi e Rettore dell'Università di Castel S.Angelo dell'UNLA

28 Wealth Planet magazine

Cultura e Società

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Le citeremo, ovviamente solo alcune, in rigoroso ordine alfabetico, perché tutte, aristocratiche e popolane, letterate ed analfabete, sono ugualmente presenti sul fronte risorgimentale.

Colomba Antonietti, figlia di un fornaio di Bastia umbra, trasferitosi a Foligno, sposa a 15 anni, un giovane ufficiale di stanza a Foligno, rampollo di una famiglia romana dell’aristocrazia papalina, che viene arrestato per aver contratto matrimonio senza le prescritte autorizzazioni. Colomba vive a Trastevere, mentre il marito è nel carcere di Castel sant’Angelo, e qui entra in contatto con le idee liberali e mazziniane. Quando il marito viene liberato lei lo segue nelle sue missioni, vestita da soldato e combatte accanto a lui per la difesa della repubblica romana, dal febbraio del ’49, fino alla morte, il 13 giugno dl quel terribile anno. Aveva solo 23 anni.

Maria Alinda Bonacci Brunamonti è invece una donna coltissima. Bambina prodigio, figlia di un professore dell’università di Perugia, pubblica a 15 anni, il suo primo libro di poesie. Più tardi la sua poesia sarà patriottica. È lei l’autrice del Manifesto di Recanati, sottoscritto da 275 donne, al fine di creare il Regno d’Italia.

Marianna Florenzi Waddington è la dama perugina più nota, sia per il suo status di aristocratica, che per l’affettuosa amicizia che la legò per più di 40 anni con Ludovico I di Baviera. Ma si trascura invece il suo impegno politico per la causa unitaria, che le provocò non pochi fastidi da parte della curia e della polizia pontificia, nonché la sua notevole e originale produzione filosofica che la tenne sempre in contatto e stima profonda con i più grandi filosofi del suo tempo.

Caterina Franceschi Ferrucci, nativa di Narni, è la prima donna chiamata a far parte dell’Accademia della Crusca. Autrice di tantissime opere di poesia, narrativa, pedagogia, tutte connotate da un forte impegno politico. Caterina è il prototipo della propagandista militante e i suoi versi, stampati su fogli, opuscoli, giornali, viaggiano per tutte le regioni e raggiungono i patrioti.

Guendalina Lipparini, nasce a Terni, nel 1862, a unità compiuta. È una scrittrice assai nota, per lo scandalo che suscitano i suoi romanzi, che rivendicano i diritti della donna ad una propria vita autonoma. Ottenuta la libertà del paese, ora le donne combattono per la propria libertà.

Assunta Pieralli è una poetessa perugina, oggi dimenticata, ma nell’800 assai nota. Si ricorda che, in occasione di una visita a Perugia, nel ’48, di Vincenzo Gioberti, fu chiamata la Pieralli a recitare i suoi versi”Voti

della città”. In un testo poetico del ’59 vagheggia l’ipotesi di una rivoluzione femminile per la conquista della libertà.

Caterina Scalpellini, nata a Foligno, nel 1808. Studiò a Roma, dove svolse la sua professione di astronoma e fondò una rivista”Corrispondenza scientifica in Roma per l’avanzamento delle scienze” nel 1864 scoprì una cometa.

Ci pare incredibile che queste donne abbiano potuto fare, in quell’epoca, tutto quello che hanno fatto...restano per noi come”stelle comete”, pronte ad indicarci il cammino da intraprendere, per il futuro.

Wealth Planet magazine 29

Cultura e Società

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Roma 22 Dicembre 2011, ore 18,30Teatro E. Duse, Via Vittoria, 6

Salotti e RivoluzioneL'altra metà del Risorgimentodi Lina Lo Giudice Sergi

conSarina AlettaLaura ColomboAnna Teresa EugeniCristina Mascitelli

cantaSilvana Licursi

a curadell'Accademia Italiana di Poesia

30 Wealth Planet magazine

Cultura e Società

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Nel giugno 1908 l’allora ministro della Pubblica Istruzione Rava presentò il disegno di legge “Sull’insegnamento e sugli insegnanti di educazione fisica”, con l’obiettivo di migliorare la qualità dell’educazione fisica, aumentare il tempo ad essa dedicato, dotare le scuole stesse di palestre e campi di gioco, e migliorare il grado di preparazione degli insegnanti, equiparando il loro stipendio a quello dei colleghi delle altre discipline.A progettare queste linee di riforma si era arrivati grazie all’impegno profuso dall’ “Istituto Nazionale per l’incremento dell’educazione fisica”, che seppe innescare quei meccanismi di sensibilizzazione ai problemi di questa disciplina. Nel dicembre del 1909 venne approvata a larga maggioranza la prima legge organica a favore dell’educazione fisica (legge Daneo-Credaro n° 805 del 26 dicembre 1909).Con essa:a) in ogni scuola primaria o media, pubblica o privata, maschile o femminile, venne riconfermato l’obbligo dell’insegnamento dell’educazione fisica, che comprendeva la ginnastica propriamente detta, i giochi ginnici, il tiro a segno, le esercitazioni di scherma, il canto corale e gli altri esercizi educativi atti a rinvigorire il corpo ed a formare il carattere.b) non meno di una volta al mese gli alunni delle scuole elementari e di istruzione secondaria dovevano effettuare passeggiate ginnastiche aventi anche interesse storico, scientifico ed artistico: erano tenuti a prendervi parte l’insegnante di educazione fisica e quelli delle altre discipline per le quali la passeggiata aveva particolare interesse.c) l’insegnamento doveva essere della durata di mezz’ora al giorno per la scuola primaria, e di almeno tre ore settimanali per le scuole secondarie, mentre l’orario di cattedra per gli insegnanti era di 15 ore settimanali.Degno di rilievo l’art. 9 che prevedeva: “Nelle Università e negli Istituti Superiori è impartito nel modo previsto dalla rispettiva facoltà di Medicina, un Corso Magistrale di educazione fisica della durata di sei mesi. Devono iscriversi a tale corso, e frequentarlo, gli studenti universitari che aspirano al diploma di insegnante nelle scuole medie, per qualsiasi disciplina”.d) nessun alunno delle scuole primarie o secondarie, poteva

essere promosso all’anno successivo o conseguire la licenza, se non aveva riportato la nota di frequenza, di profitto e di buona condotta nell’educazione fisica.e) gli Enti Locali avevano l’obbligo di dotare le scuole di una palestra coperta e di un’area per le esercitazioni all’aperto con le relative attrezzature.f) le scuole normali di ginnastica di Roma, Torino e Napoli, furono trasformate dal 1910 in Istituti di Magistero per l’abilitazione, all’insegnamento dell’educazione fisica nelle scuole secondarie con durata del corso biennale. Per l’ammissione a detti Istituti era necessario aver conseguito la licenza liceale o un diploma equipollente, e aver superato una prova pratica di ginnastica, e una visita medica di accertamento della buona salute.I nuovi Istituti, eretti alla fine del 1910, erano così i soli a rilasciare, dopo due anni di studio il diploma abilitante all’insegnamento dell’educazione fisica.Questa legge disegnata da Rava, approvata con Daneo e regolamentata da Credaro, che si susseguirono al ministero, fu considerata, nel suo complesso, organica e completa sia nell’ordinamento, che nei programmi, che nella preparazione culturale della classe docente. Era la legge che avrebbe potuto dare una sistemazione definitiva all’educazione fisica in Italia, ma purtroppo la preordinata opposizione dei Dirigenti della scuola all’impulso ed alla diffusione di un’attività ritenuta distoglitrice del raccoglimento per lo studio, l’incertezza dell’opinione pubblica, ancorata a vecchi schemi e poco propensa a qualsiasi novità, l’ostinato contrasto di idee e di principi tra gli stessi Istituti di Magistero, la perdurante carenza di palestre e di impianti, le vicende politiche del periodo, senza dimenticare la situazione internazionale, insomma per tutti questi motivi la Legge Daneo, invidiata da ogni nazione europea, non trovò le applicazioni richieste ed i risultati desiderati, ma le fu attribuito, alla luce dei cambiamenti socio-politici, una funzione etico-nazionalistica e militaristica. Tale stato di incertezza, di discordia, di disorientamento e di confusione perdurò oltre la prima guerra mondiale, che interruppe la quieta organizzazione sociale dell’ultimo‘800. Fu il crollo del prudente indirizzo del Baumann, ridotto in pratica ai minimi termini, certamente inferiori alle teorie del maestro.

PER L’EDUCAZIONE FISICAProf. Luigi BertiniUniversità degli Studi di Perugia - Scienze Motorie e Sportive

LA PRIMA LEGGE ORGANICA

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Matematico e logico, considerato uno dei padri dell’informatica, nasce a Londra nel 1912. Iniziò la sua carriera come matematico al King’s College alla Cambridge University nel 1931. A scuola non aveva un gran successo, data la sua tendenza ad approfondire esclusivamente cose che lo interessassero sul serio. Solo la grandissima amicizia con Christopher Morcom, apparentemente molto più promettente di lui e molto più sistematico gli permise di iniziare la sua carriera universitaria: l’amico, però, morì purtroppo di tubercolosi due anni dopo il loro incontro. Ma il segno che lasciò sull’animo dell’amico fu profondo e significativo, inducendo Turing a trovare dentro di sé la determinazione necessaria per continuare gli studi e la ricerca. In quel periodo Turing arriverà a scoprire, cinque anni prima Gödel, che gli assiomi della matematica non potevano essere completi, un’intuizione che mise in crisi la convinzione che la matematica, in quanto scienza perfettamente razionale, fosse aliena da qualsiasi tipo di critica. Si presentava comunque per Turing un compito veramente arduo: riuscire a provare se ci fosse o meno un modo per determinare se un certo teorema fosse esatto oppure no. Se questo fosse stato possibile, allora tutta la matematica si sarebbe potuta ridurre al semplice calcolo. Turing, secondo le sue abitudini, affrontò questo problema in mondo tutt’altro che convenzionale, riducendo le operazioni matematiche ai loro costituenti fondamentali. Operazioni tanto facili che potevano essere di fatto svolte da una macchina. Approfondisce i suoi studi negli Stati Uniti alla Princeton University ove iniziò ad esplorare quella che poi verrà definita come la “Macchina di Turing” la quale, in altri termini, non rappresenta altro che un primitivo e primordiale “prototipo” del moderno computer. L’intuizione geniale di Turing fu quella di “spezzare” l’istruzione da fornire alla macchina in una serie di altre semplici istruzioni, nella convinzione che si potesse sviluppare un algoritmo per ogni problema: un processo non dissimile da quello affrontato dai programmatori odierni. Un altro suo contributo teorico è il Test di Turing, che ha dato il via a ulteriori studi nell’ambito dell’intelligenza artificiale. Obiettivo del test è dimostrare che una macchina in grado di riprodurre il funzionamento della mente umana è una macchina che pensa. Turing è anche un brillante decrittatore, fece parte del team di scienziati britannici che decifrò il famoso codice Enigma, dando un cruciale contributo alla vittoria contro Hitler nella seconda guerra mondiale. Scienziato dai molteplici interessi, Alan Turing, dedica il suo talento anche alla chimica e alla biologia con i suoi studi sulla morfologia. Ma nel 1952 fu condannato da un tribunale di Londra per oscenità in pubblico, all’epoca in cui gli atti omosessuali erano illegali in Gran Bretagna. Condannato alla castrazione chimica, si uccise con una pasticca di cianuro due anni più tardi. Nel 2009 l’allora primo ministro Gordon Brown emise una dichiarazione di scuse a nome del governo nei confronti di Turing, descrivendo il trattamento da lui sofferto come “orribile e profondamente ingiusto” e sottolineando che il Regno Unito aveva un pesante debito verso l’insigne scienziato. La petizione per una sua piena riabilitazione, lanciata nel centenario della nascita, che ricorre quest’anno, definisce la sua condanna e la sua morte “una macchia sulla storia britannica”. Turing

Alana cura di Giuseppina Ascione

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Oreste Bisazza Terracini

Di chi la colpa fu della tua morte?

Geniale figlio della terra eri.

Artefice del frutto del pensiero

che spinse con la scienza il mondo intero

e il mondo ti respinse, cieco e ottuso

con la condanna ingiusta che ti uccise.

Fu la sentenza a spingerti alla morte.

Sentenza di furor liberticida

che scatenò il tuo animo suicida.

Alan Turing, chiamò quel tribunale

ed alla sbarra andò l’uomo geniale.

Nessuno pagherà per quel misfatto

che un uomo poté compiere impunito.

Un uomo, che chiamato a giudicare

non seppe conseguenza valutare.

Sia per l’eterno sempre maledetto

chi dalla azione trasse tale effetto.

Versi e Pensieri

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Nata a Siena laureata in Lettere Moderne ad indirizzo artistico presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Siena. Ha collaborato a numerose pubblicazioni, tra cui, per prestigio, spiccano Il Dizionario dei pittori (“La pittura in Europa”), 3 voll. (Electa 2002), e il catalogo della mostra Duccio. Scuola di Specializzazione in Storia dell’Arte dell’Università di Siena. Dottorato di Ricerca in Storia dell’Arte.

Migliaia di turisti ogni anno giungono ad Orvieto per visitare il duomo della città, annoverato da tutti gli storici dell’arte come una delle massime espressioni dell’architettura gotica italiana. Una volta ammirata la straordinaria facciata a tre cuspidi, stupendamente decorata da variopinti mosaici e bassorilievi, la tappa obbligata della visita conduce all’interno, nel transetto, ove sono due celebri cappelle: la cappella del Corporale nel braccio sinistro, che custodisce la reliquia del Corporale macchiato del sangue sgorgato miracolosamente dall’ostia della Messa di Bolsena (1262), e la Cappella di San Brizio, sul lato destro, superbamente affrescata prima dal Beato Angelico e poi da Luca Signorelli con scene del “Giudizio Universale”. Proprio accanto all’accesso di queste due rinomate cappelle, sono due solenni e maestosi altari cinquecenteschi che sfuggono totalmente all’attenzione del visitatore frettoloso. Migliaia di visitatori passano ogni giorno davanti a questi due monumentali, giganteschi altari quasi senza vederli, senza apprezzarne la straordinaria bellezza. Sono l’altare dei Magi, situato nel transetto destro, e l’altare della Visitazione, nel braccio sinistro, che, speculari nella posizione e identici nella struttura (mostrano un alto basamento con incrostazioni marmoree e bassorilievi, su cui si imposta un arco trionfale, chiuso in alto da una terminazione cuspidata), si differenziano solamente nel rilievo marmoreo centrale. L’altare dei Magi, iniziato nel 1502 da Michele Sanmicheli e subito interrotto per la partenza dell’artista dalla città, fu ripreso solo nel 1535 dallo scultore Simone Mosca, che lo portò a compimento seguendo il disegno del suo predecessore. Simone Mosca, prima capo scultore e poi capo maestro dell’intera fabbrica del duomo, affidò la realizzazione del rilievo raffigurante l’Adorazione dei Magi allo scultore

Raffaello da Montelupo, mentre eseguì personalmente tutte le decorazioni ad ornato (ovvero tutti i motivi vegetali, le ridondanti grottesche, le candelabre, i rigogliosi festoni, le volute d’acanto ecc.) che tanto andavano di moda nel Cinquecento, e che qui coinvolgono le parti strutturali del complesso, accordandosi perfettamente all’eleganza e all’equilibrio classico dell’architettura. Nel 1546, per corrispondere simmetricamente all’altare dei Magi, fu commissionato, sempre a Simone Mosca, un secondo altare, da collocare nel transetto sinistro, che avesse al centro un rilievo raffigurante la Visitazione. Questa volta l’artista fece realizzare al figlio, Francesco Mosca, il rilievo centrale, lasciandosi per se, al solito, le decorazioni vegetali delle strutture architettoniche che tanto gli erano congeniali. La fantasia dello scultore si accende anche in questo secondo altare in una miriade di soggetti fitomorfi e antropomorfi bizzarramente combinati resi con un linguaggio turgido e corposo, classicheggiante, che ben si sposa con lo stile del rilievo centrale, anch’esso d’ispirazione anticheggiante e michelangiolesca.Non è necessario essere esperti conoscitori d’arte per restare a bocca aperta di fronte al realismo eccezionale con cui è riprodotta la generosa vegetazione, i vari tipi di fiori, i frutti tutti diversi uno dall’altro, gli uccellini raffigurati in varie pose, o alla naturalezza con cui si intersecano e si sovrappongono ramoscelli e foglie. Sembra quasi impossibile che dal duro marmo riesca a prender vita un simile tripudio della natura! Sarebbe un peccato, da oggi in poi, continuare a passare diritti, senza voltare lo sguardo e godere per qualche minuto di queste due meravigliose opere!

Duomo di Orvieto due opere d’arte da scoprire

Michele Sanmicheli, Simone Mosca e Raffaele da Montelupo, altare dei Magi.

Simone e Francesco Mosca, altare della Visitazione.

a cura di Beatrice Franci

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a cura di Mirina Hoxha

L’uomo, la sua etica e l’arte medica

Convegno

L’uomo moderno dovrebbe imparare a vedere la nascita e la morte come momenti di passaggio; se si perde di vista il fine ultimo dell’esistenza umana (télos) non si trova più il senso ed il valore della vita e quindi anche della morte. Rinaldo Tieri

L’Associazione Culturale Etruria-Circolo Voltaire ha organizzato lo scorso 19 Novembre a Perugia presso la facoltà di Medicina e Chirurgia, Policlinico Santa Maria della Misericordia, il 6° Meeting che ha trattato un tema estremamente attuale: L’uomo, la sua etica e l’arte medica.

Relatori:Prof. Adolfo Puxeddu: il codice deontologico nell’esercizio della professione medica.Dott. Antonio Castelli Responsabile Dipartimento Dermatologia Oncologica dell’Ospedale San Donato di Arezzo: il rapporto medico-paziente nel contesto utente-sistema sanitario. Dott. Massimo Biondi Pediatra genetista Ospedale Moscati di Avellino: l’uomo di oggi: disagi esistenziali,

insicurezze, confusioni…quale Medicina per quest’epoca di passaggio?Dott. Pierantonio Bacci chirurgo estetico in Arezzo-Firenze: l’arte di ascoltare.Dott Rinaldo Tieri chirurgo in Perugia: tra la vita e la morte: dai trapianti all’eutanasia.Dott. Francesco Merante Responsabile Dipartimento pneumologia dell’Ospedale di Foligno: a proposito di umanizzazione della Medicina.Prof. Morris Ghezzi Docente di Filosofia del Diritto dell’Università di Milano: considerazioni e riflessioni su etica e deontologia.L’incontro si è aperto con un intervento del Prof. Luciano Binaglia, Preside della medesima facoltà, che ha voluto sottolineare l’importanza del rapporto medico paziente auspicando che tale rapporto abbia un ritorno alle origini dove si poteva parlare di una vera e propria alleanza fra

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la conoscenza dell’arte medica e la consapevolezza della propria condizione di difficoltà da parte del paziente.La conoscenza come strumento per dare vita ad un nuovo umanesimo, sostenuto da un lato dalla più vasta conoscenza scientifica e dall’altra, dalla fiducia che il paziente pone nel medico con l’obiettivo di salvaguardare il bene della salute.La relazione del Prof. Puxeddu ci ha illustrato l’exursus della figura del medico sin dalla sua prima apparizione nella Bibbia in cui possiamo leggere: “ Dio ha dato agli uomini la scienza per potersi curare...ci sono casi in cui la vita è nelle loro mani(medici)”. Un momento cruciale sin dal 400 a.c per quanto riguarda la formazione del medico stesso è il Giuramento d’Ippocrate pertanto l’importanza del medico all’interno di una comunità è fondamentale ed il prof. Puxeddu stesso evidenzia come quello di difendere la vita sia uno dei compiti più nobili.Il Dott. Massimo Biondi ed il Dott. Pierantonio Bacci hanno voluto porre l’accento con le proprie relazioni sulla necessità che ciascuno di noi sappia ascoltare il proprio Io e quello di chi ci circonda.Negli ultimi decenni la capacità dell’uomo di fare in modo che la realtà che lo circonda fosse l’espressione del proprio Io e della propria essenza è venuta meno quindi l’uomo moderno si è trovato partecipe inconsapevole di una corsa verso ciò che non lo rappresenta internamente: l’eterna giovinezza e la guarigione certa. È venuta meno quella forza interiore che gli permetteva di accettarsi uomo con i suoi limiti. L’uomo moderno ha voluto superare tali limiti correndo dietro a falsi ideali incapaci di dargli sicurezza e da qui lo stesso crollo dell’essere umano: un crollo psicologico al quale il più delle volte segue un vero e proprio crollo fisico. La relazione del Dott. Rinaldo Tieri ha toccato un altro punto fondamentale: quell’attimo che precede la morte e la dignità dell’essere umano di fronte a questo momento cruciale dell'esistenza. La nostra società, ha sostenuto il Dott.Tieri, ha una tale fiducia nella medicina che tutte le problematiche esistenziali vengono riportate ad un ambito medico; ciò porta ad una medicalizzazione esasperata per

cui in qualche modo siamo tutti malati ed oggetto di cure o controlli. La fiducia totale nel potere della scienza medica rende quasi impossibile la morte: la morte viene come esorcizzata, non appartiene più all’uomo. L’uomo moderno dovrebbe imparare a vedere la morte come un passaggio, un ritorno ad una dimensione che era già presente prima della nascita; questa dimensione spirituale identificabile con l’“Anima Mundi” di Plotino, ma anche di Jung, di Hilmann o di Assagioli è totalmente estranea alla mentalità dell'uomo moderno credente nella sola corporeità o materialità. Negli ultimi 30-40 anni la definizione di morte per la medicina, ma anche per la legge nei Paesi Occidentali è profondamente cambiata: morte non è più identificabile con l'arresto cardiocircolatorio, ma con l'assenza di attività cerebrale. Quindi un soggetto al quale il cuore batte ancora, ma con una attività cerebrale assente può e deve essere considerato morto. Questo cambiamento è avvenuto fondamentalmente per la necessità di reperire organi a fine di trapianto in quanto dal momento in cui il cuore si ferma nessun organo è più trapiantabile. La problematica dei trapianti d'organo è molto ampia: da una parte il beneficio di un organo funzionante, dall'altra il grave disagio di una terapia anti-rigetto che dura per tutta la vita con i suoi effetti collaterali e, di non secondaria importanza, gli aspetti psicologici di vivere con l'organo di una altra persona. Il futuro dei trapianti tra l'altro fa intravedere scenari preoccupanti come lo xenotrapianto: l’utilizzo di organi prelevati da animali per i trapianti. Il Dott. Tieri conclude la relazione auspicando una maggiore riflessione sui valori della vita e sulla dignità della morte sia da parte del medico che del paziente.

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Il dl 6 dicembre 2011, n. 201 convertito in legge 22 dicembre 2011, n. 214 ha aggiunto al Testo Unico sulle imposte sui redditi, l’articolo 117 bis in merito alle commissioni da pagare in caso di sconfinamento nei contratti di apertura di credito e di conto corrente. La norma, in particolare, introduce la cosiddetta commissione onnicomprensiva con un tetto massimo e la commissione di istruttoria veloce. La commissione onnicomprensiva sostituisce in un certo senso la commissione di massimo scoperto, quella percentuale che il cliente paga alla banca, quando, dopo l’apertura di un conto, va in rosso. La manovra salva Italia ha accontentato le associazioni dei consumatori che da molto tempo lamentavano che, in seguito all’eliminazione del massimo scoperto, le banche lo avevano in un certo senso ripristinato, creando nuovi “balzelli” come ad esempio la voce di istruttoria urgente, lo scoperto di conto, l’onere per il passaggio a debito nel trimestre, ecc. Onde evitare questo proliferarsi di voci, la manovra salva Italia ne ha previsto una sola che sia onnicomprensiva, qualificata, infatti, come “gli unici oneri a carico del cliente” quando va in rosso sul conto. La commissione onnicomprensiva ha un tetto massimo, allo 0,50% a trimestre rapportato alla somma messa a disposizione del cliente. Per fare un esempio, per ogni conto con un fido di 5mila euro, il correntista ogni tre mesi deve pagare una commissione pari a un massimo di 0,50%, indipendentemente dall’uso che il soggetto fa del credito a disposizione. La misura della commissione onnicomprensiva viene calcolata in maniera proporzionale, rapportandola alla somma messa a disposizione del cliente, alla durata dell’affidamento, insieme al tasso di interesse debitore sulle somme prelevate. Il nuovo articolo 117 bis del Tuir al comma 2 introduce anche la cosiddetta commissione di istruttoria veloce. Quando sul conto corrente è stato realizzato uno sconfinamento senza affidamento ovvero uno sconfinamento oltre il limite del fido, i contratti di conto corrente e di apertura del credito possono prevedere come unici oneri a carico del cliente, una commissione di istruttoria veloce. Sempre a titolo esemplificativo, se sul contratto di conto corrente non è abbinato alcun contratto di apertura del credito ovvero quando il cliente va in rosso oltre il limite preventivamente autorizzato, il correntista paga una cifra fissa. L’importo della commissione di istruttoria veloce ha, a differenza di quella onnicomprensiva, una misura fissa, che viene commisurata ai costi e a un tasso di interesse debitore sull’ammontare dello sconfinamento. Si prevedono però casi di esenzione dal versamento di questa commissione di istruttoria veloce. Casi che devono essere individuati appositamente dal Comitato Interministeriale per il Credito e il Risparmio. Il CICR in tal caso dovrà stabilire le esenzioni in questione, in base all’entità e alla durata dello sconfinamento.

a cura del Dott. Mauro Andretta Dott. Comm.sta Revisore contabile

Le commissioni sui contratti di conto correnteLa manovra salva Italia ha introdotto sui contratti di apertura del credito e di conto corrente, la cosiddetta commissione onnicomprensiva con un tetto massimo di 0,50% a trimestre in caso di sconfinamento e la commissione di istruttoria veloce, in caso di sconfinamenti senza affidamento ovvero oltre il limite del fido preventivamente autorizzato.

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La crisi economica ci colpisce anche nell’affetto verso i nostri animali domestici, infatti si inizia ad assistere ad abbandoni e randagismo, mancanza di cure in caso di malattie, disattenzione forzata sul fronte della prevenzione, richieste di eutanasia. Vivere con un animaletto si sta trasformando in un lusso eccessivo. Negli anni del benessere il buon potere di acquisto ha promosso l’espansione della spesa per una felice convivenza che a causa del momento ha subito una battuta d’arresto, ci viene chiesto di ridurre i consumi e in questo implicitamente viene incluso anche il loro mantenimento. Senza considerare che il trattamento di questi non può essere visto semplicemente come consumo dato che con loro abbiamo soprattutto una relazione morale, nella misura degli effetti sulla vita, sulla salute e il benessere di esseri viventi, questo per ricordare che determinate proposte e conseguenti decisioni non possono essere unicamente legate a situazioni economiche o di efficienza ma di ordine morale. Gli animali da compagnia devono essere considerati a pieno titolo membri di una famiglia e non beni di lusso, essendo questi capaci di soffrire o sperimentare stati di benessere e malessere. Tener presente che in caso di incidenti o malattia la preoccupazione di

Non mi abbandonareun intervento, spesso costoso può incidere fortemente sul bilancio familiare e dover negare la giusta assistenza può creare un vero e proprio disagio. La prospettiva di considerare i cuccioli un lusso e quindi un bene effimero si va a scontrare con la politica contro il loro abbandono e alla lotta fatta per anni per ottenere leggi che potessero diffondere un maggior senso civico per la loro tutela. Per questo voglio ricordare la Legge N° 281/91 approvata dal Parlamento il 14 agosto 1991, dove l'articolo 1 recita:“Lo Stato promuove e disciplina la tutela degli animali di affezione, condanna gli atti di crudeltà contro di essi, i maltrattamenti ed il loro abbandono, al fine di favorire la corretta convivenza tra uomo e animale e di tutelare la salute pubblica e l’ambiente”.Gli Ebrei dicono che Dio ha fatto il mondo e poi lo ha affidato all'uomo perché lo gestisse e ciò comprende le piante, i fiumi, i mari, i deserti e gli animali, noi siamo la tappa più avanzata dell'evoluzione e stiamo preparando il mondo che verrà e come sarà dipenderà solo da noi e da quanto e come saremo capaci di utilizzare tutte le forze che ci vengono messe a disposizione e che ci abitano.

a cura di G. Laura Ascione

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Da oltre 30 anni il Centro Internazionale per la Pace fra i Popoli di Assisi è costantemente impegnato nella ricerca e nell’affermazione di validi strumenti di pace nella profonda convinzione che la pace non è il prodotto di una formula magica ma il frutto di un processo lungo, faticoso, affascinante e la somma di molti atti che insieme definiscono una “strategia di pace”.Ed è un processo aperto a tutti perché alla fin fine la pace è ciò che ognuno di noi fa per la pace sospinto dall’amore per l’uomo e con purezza di cuore.Nell’ambito di questa visione ideale si è dipanata la lunga storia del Centro Pace di Assisi con migliaia di adozioni a distanza e innumerevoli iniziative di ampio respiro.Concreto altruismo ed alta idealità, un binomio essenziale perché l’idealità genera concreta solidarietà e quest’ultima legittima e dà forza all’idealità.E fra le tante iniziative di ampio respiro l’annuale conferimento del riconoscimento di Pellegrino di Pace.Tantissime occasioni che hanno visto la consegna del bellissimo bronzo del compianto maestro Norberto a grandi personalità protagoniste del nostro tempo;a partire da Mikhail Gorbaciov nel 1989 per poi proseguire con S.S. Beato Giovanni Paolo II, Maestro Luciano Pavarotti, Helmuth Kohl, Beata Madre Teresa di Calcutta, S.E.nza Cardinal Renato Raffaele Martino, Donna Maria Pia Fanfani e altri ancora.L’ultimo riconoscimento è stato per la signora Maliana Sakho Safiatou il 26 novembre 2011 nella Sala della Conciliazione del Comune di Assisi presenti una delegazione dell’ambasciata del Mali a Roma, il Sindaco di Assisi Ing. Claudio Ricci e molti altri ospiti.Un riconoscimento a una donna di straordinaria umanità, impegno e tenacia, qualità al servizio di una incrollabile spinta vitale armoniosamente intrise della capacità di sereno affidamento alla vita nel suo variegato divenire; con ciò incarnando e rappresentando mirabilmente la donna africana instancabile protagonista di una quotidianità che è anche strategia dell’esistenza.Un riconoscimento in rappresentanza appunto di tutte le donne africane vere combattenti per la vita, nella sfida della sopravvivenza, nel divenire di una quotidianità spesso tormentosa, negli sforzi per costruire una prospettiva di futuro migliore.Donne d’Africa per le quali la pace è bisogno intimo, profondo, commosso e commovente di contrastare

sopraffazioni, istinti predatori, sete di potere. Pace da contrapporre al pensiero debole della ineluttabilità della violenza, pace da sempre cercata con la loro sapienza dolorosa.Nella stessa occasione del conferimento del Pellegrino di Pace alla signora Sakho Safiatou è stato presentato “ An bee kunko do 2011” un rapporto sulla condizione infantile in Africa, tema strettamente connesso alla Pace perché non si può parlare di vera pace in presenza di milioni di bambini che in tutto il mondo, in altissima percentuale in Africa, muoiono prima del compimento del 5° anno di vita.

Di grande respiro ideale anche l’iniziativa che all’inizio del 2012 ha trovato concreta attuazione presso l’aeroporto S. Francesco di Perugia, di installare in quanti più aeroporti possibile, un orologio con al centro l’iscrizione Millennio per la Pace e la particolarità di un display che segna il trascorrere dei giorni del Millennio a partire dal 1 gennaio 2001, ricordando a tutti la necessità di un impegno costante per sconfiggere gli scandali della fame e della guerra nell’arco appunto del “Millennio per la Pace”.All’aeroporto S. Francesco si è svolta una semplice ma intensa cerimonia alla presenza dell’ing. Mario Fagotti Presidente della società di gestione dell’aeroporto e del Dr. Pier Vittorio Farabbi.Nell’occasione il presidente del Centro Pace Prof. Gianfranco Costa ha illustrato ampiamente origine, motivazioni e prospettive dell’iniziativa sia sul piano generale che nello specifico dell’aeroporto S. Francesco ricordando anche il contributo della Regione Umbria ed in particolare della già assessore ai trasporti Ada Girolamini peraltro presente alla cerimonia.Conferimento del Pellegrino di Pace, sensibilizzazione ad una tragica condizione infantile, contributo al superamento di uno scetticismo in ordine alla possibilità che fame e guerre possano essere sconfitte, tutti elementi di un’unica strategia perché si realizzino, aldilà di vuote affermazioni di pace, le condizioni perché un pianeta giusto e pacificato sia possibile facendo dell’utopia realtà.

LA PACEe gli strumenti di paceLa pace è un bene prezioso da conquistare giorno dopo giorno insieme alla giustizia e nella libertà. Altrimenti è la “pax” imposta a molti da pochi.

a cura di Luciano Giannelli

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Una musica che vuole raccontare l’amore in tutte le sue forme: ecco l’universo di Pippo Giuseppe Portera giovane cantautore, cresciuto a Porto Empedocle, cittadina siciliana sul mare che non poco ha influenzato la sua inclinazione per la musica, l’arte e la poesia. Già da bambino scopre le sue attitudini quando un giorno rovistando in giro per casa trova delle lettere e delle poesie d’amore che suo padre aveva scritto da ragazzo alla madre. Le sue doti canore emergono presto: canta nel coro delle voci bianche e a 15 anni comincia a scrivere i primi versi su fogliettini volanti. Ma la svolta vera e propria arriva nel 2009 quando, dopo una fase di riflessione, emerge la sua passione per il cantautorato che gli permette di unire il suo amore per la scrittura a quello del canto.

Così, con l’ausilio di un cantautore esperto, realizza il primo pezzo dal titolo “26 gennaio”. È l’inizio di un’avventura che dalle coste siciliane si sposta a quelle liguri, a La Spezia, dove Pippo vive attualmente. Qui impara a suonare la chitarra per accompagnare la sua voce e dopo tre mesi da autodidatta nasce il pezzo “Mamma per davvero”, una sorta di ninna- nanna dedicata alla madre. Ma la sua ricerca continua: vuole migliorare le sue capacità vocali, ed è proprio a questo punto che conosce la cantante spezzina Loredana D’Anghera, cantante professionista e direttrice artistica di una prestigiosa rassegna musicale

il “Premio Lunezia” (Marina di Carrara), alla quale deve molto in termini di insegnamento.

Si definisce cantante di “stomaco” ovvero un istintivo che vuole toccare il cuore e l’intimo di chi lo ascolta. Particolare apprezzamento per la sua musica si è avuto dal Sudamerica e a tal proposito Pippo Giuseppe Portera è stato invitato il 2 ottobre scorso da “Familias Sicilianas de Paranà” un’associazione ricreativa e culturale fondata da siculo-argentini, come ospite della trasmissione radiofonica Argentina “Eco Siciliano”(che è anche una rivista trimestrale) in onda su radio FmUniversidad, alla quale ha partecipato via Skype, la suddetta rivista insieme all’associazione si adoperano per la divulgazione della cultura siciliana e della comunità italiana mantenendo il filo diretto con la terra madre, considerando il rapporto molto forte che lega l’Italia all’Argentina dove vive un’alta percentuale di emigrati italiani. Nel corso di questo evento, condotto dal professor Gustavo Artucio, Pippo ha presentato il pezzo “Sikania” dedicato appunto alla Sicilia e altri brani che fanno parte di un album in fase di realizzazione e che rientra nel progetto “Stati d’animo”. Il tema principale di questi pezzi è l’amore in tutte le sue forme, spiega il giovane cantautore, l’amore per la famiglia e per la propria terra, amori travagliati e a distanza, di cui vengono descritti pregi e difetti amati per cio’che sono. Un amore incondizionato che non chiede e non pretende nulla in cambio, ma che esiste semplicemente e si esprime soltanto come natura vuole. “Penso sia l’unico amore che possa esistere davvero – ci racconta- e che è profondamente diverso dal comune amore che in genere sbagliando indichiamo”.E per Pippo la musica non è soltanto musica, ma è l’espressione di uno stato d’animo, qualcosa che arriva aldilà di dove possono arrivare le parole per esprimere ciò che si sente e ciò che si vede. Un motivo in più per riflettere in un mondo a volte troppo veloce.

Pippo Giuseppe Portera è stato inoltre invitato a partecipare come rappresentante siciliano alla “Semana siciliana en Paranà”, manifestazione culturale di siculi-argentini che si svolge tutti gli anni a Paranà nel mese di novembre.

Per sapere qualcosa di più su Pippo Giuseppe Portera http://www.facebook.com/PippoGiuseppePortera

a cura di Valentina Grasso

Giuseppe Portera“Amore e Musica”

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Lunghi Sport

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La città vista dal cinema spesso non ha avuto grossi segreti, cioè è apparsa così come spesso l’abbiamo vista nelle altre espressioni iconografiche.La stazione ferroviaria di Santa Maria Novella, anticamera di Firenze, l’abbiamo vissuta nelle bizzarre zingarate dei “ragazzacci” di “Amici miei”, nel malinconico film di Enrico Maria Salerno, tratto dall’omonimo libro, premio Bancarella nel 1977, di Giorgio Saviane, ove protagonista era un quarantenne professore universitario alle prese di una delusione d’amore, o nell’altrettanta storia di abbandono de “Il burbero” e misogino avvocato fiorentino, Tito Torrisi, in arte Adriano Celentano che dribbla la moglie, facendo finta di non riconoscerla, lasciandola sola in città.Firenze da questo momento si presta a tutto dalla divertente kermesse del film della promettente regista Francesca Elia, che nell’”Amore non è un osso” (2008) valorizza bellezze culturali, artistiche e paesaggistiche della città che si

confronta con l’altra anima della Toscana: quella rurale e contadina; all’altrettante storie di leggerezza e di riflessione a voce alta sulle nevrosi della vita quotidiana che vengono raccontate in “Matrimoni e altri disastri” attraverso le vicende di un’avvenente, ma poco fortunata, professoressa di liceo, magistralmente interpretata da Margherita Buy.Non mancano i temi più noir come quelli raccontati in una Firenze più opaca e meno gioiosa in “Piano solo”, ove un bambino alla morte della madre si rifugia nella solitudine suonando il suo pianoforte. Diplomatosi al conservatorio, il protagonista, diverrà uno dei musicisti di jazz più famosi, ma dall’animo tormentato e maledetto, con una difficile vita privata; il successo artistico non lo farà desistere dalla decisione di farla finita con il suicidio. Ancor più malinconica la vista della città nella ricostruzione storico-cinematografica del rapimento Moro, raccontata nel film “Piazza delle cinque lune” (2003) di Renzo Martinelli.Ma ha disegnare una Firenze davvero da sogno è il grande maestro Franco Zeffirelli. In “Un tè con Mussolini”, girato nel 1999, descrive la città attraverso gli occhi di un gruppo di signore inglesi affascinate dalla cultura e dal suo senso artistico. Gli “Scorpioni”, così denominati per il loro snobismo non nascondono le loro simpatie per il Fascismo e per Mussolini. Ma non riuscirono, allo scoppio della seconda guerra mondiale evitare la prigionia in una caserma di San Gimignano perché considerate sospette a causa della loro nazionalità. I tedeschi invadono Firenze; la città sembra oltraggiata. Anche se per molti nel film si incarnano quelle che i critici ritengono i noti limiti del cinema zeffirelliano accusato di oleografia sentimentale, banalità melodrammatica, cartoline illustrate per l’export, fatuità da classe vip, l’emozione di rivivere quella Firenze degli anni 30 lascia più di qualche brivido e di emozione.

CINECARTOLINE DA FIRENZEin giro per la città a cura di Orazio Anania

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Cultura e Società

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nec...la tua coscienza eco-logica

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La resina estremamente versatile viene apprezzata e scelta sempre più spesso da un pubblico cosmopolita e con interessi culturali diversificati. Attraverso il suo utilizzo, nei rivestimenti e pavimenti, gli spazi domestici si trasformano in architetture uniche e irripetibili. Straordinario materiale si presta a molteplici interpretazioni diventando, con la creatività del progettista, lo strumento per realizzare ogni genere di effetto scenografico dal più semplice e minimale al più complesso e ricco sotto l’aspetto cromatico e materico. La ragione per la quale le resine stanno ottenendo un successo crescente, risiede anche nel fatto che:• elimina i costi di smantellamento e smaltimento del

vecchio pavimento e della vecchia parete;• evita i rumori, la sporcizia e i disagi provocati dal

martellamento per la demolizione del vecchio pavimento e della vecchia parete;

• posa rapida = rapidità dei lavori;• evita la modifica degli infissi poiché ha spessore quasi

nullo;• la superficie è atossica;• è antimacchia, ovvero non assorbe eventuali macchie;• è resistente all’acqua e all’umidità;• si pulisce velocemente e in modo semplice;• è una posa monolitica, quindi non esistono gli accumuli

Gioco di resinea cura di Giuseppina Ascione

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Spazio aperto

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di sporco tipici delle pavimentazioni e delle pareti con fughe;

• permette di personalizzare ogni ambiente;• è adatta a tutte le tipologie di edificio e ambiente:

appartamenti, esterno abitazioni, lofts, ville, ospedali, magazzini, industrie (alimentari, cosmetiche, farmaceutiche, metalmeccaniche, ecc.), showrooms, parcheggi, centri sportivi,...;

• è resistente nel lungo periodo;• la sua manutenzione è facile ed economica;• non genera crepe;• riempie vecchie crepe nella pavimentazione;

• presenta una forte adesione a qualsiasi tipo di superficie e di supporto;

• permette di realizzare soluzioni tecnico-estetiche di forte impatto visivo.

Le pavimentazioni in resina sostituiscono con successo i pavimenti tradizionali. La decennale esperienza nella posa e utilizzo di resine per pavimenti ha portato nel tempo a conoscere a fondo questo materiale che, se capito e trattato come merita, potrà sicuramente soddisfare ogni esigenza del cliente.

Wealth Planet magazine 51

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Tra i nostri itinerari sarebbe interessante inserire la Norvegia con Oslo, una città che ospita circa 50 musei e numerose gallerie d’arte. Le guide autorizzate di Oslo accompagnano il turista per il centro della città, per conoscere da vicino la storia dei monumenti e degli edifici intorno alla Karl Johans gate: il Municipio, il Teatro Nazionale, il Palazzo e Parco Reale, l’Università e il Parlamento. Ma per venire in contatto con una cultura ancora più antica, bisogna recarsi nella terra dei Sami, una popolazione nomade della Scandinavia settentrionale, che tutt’oggi conserva intatti i propri usi e costumi. Questa regione è il luogo ideale per praticare trekking e scalate, escursioni sui ghiacciai e pesca. Nel Nordland a cavallo del Circolo Polare Artico si trova il Maelstrom, il leggendario gorgo che gli appassionati lettori di Verne e Edgar Allan Poe di sicuro ricorderanno. I fiordi sono ideali per le gite in barca o per esercitare con pazienza un po’ di birdwatching, mentre l’interno offre meravigliosi parchi nazionali e riserve. Quando i tuoi occhi si perdono in un tappeto di nuvole colorato e il sole di mezzanotte è al suo punto più basso sei giunto in un luogo speciale, non puoi andare più a Nord sei alla fine del mondo. Situato nella regione del Finnmark, Capo Nord, la mitica “ultima Thule” degli antichi racconti di viaggio. Si può raggiungere l’estremo Nord salendo a bordo dell’Hurtigruten, il Battello Postale, che segue un’antica rotta solcando panorami unici al mondo, è uno dei luoghi migliori da dove osservare l’aurora boreale, trovare un centro visitatori moderno ed attrezzato, visitare il monumento ai “Bambini del mondo”, il museo e gustare qualche prelibatezza nel suggestivo ristorante. Il primo turista vi giunse nel 1664 e da quel momento il flusso dei visitatori non si è mai interrotto. Viaggiatori da tutto il mondo trascorrono ore, giorni o settimane in aereo, auto, moto e nave per sperimentare il senso di libertà che questo luogo riesce ad offrire. Lungo i fiordi di Sunnmore si raggiunge Alesund, da non perdere una visita all’Acquario. Per chi ama la montagna segnaliamo l’itinerario in montagna, si parte da Kongsberg, si prosegue per la valle di Numedal, fino al Museo Folkloristico all’aperto di Fagernes, il lago Gjende consigliato per un giro in battello, l’escursione al monte Blaho, il trekking nei Parchi Nazionali di Jotunheimen e Rondane, quindi si raggiunge il lago Femunden e le vaste foreste di Trysil, il Museo di Silvicoltura e il Museo di Glomdal a Elverum. Il Parco con le rovine

Norvegia Capo Nord

In viaggio con PIER PAOLO CANTONI

a cura di G.A.

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della Cattedrale e il Museo della Ferrovia a Hamar e il lago Mjosa con una gita sul più antico battello a pale del mondo, lo “Skibladner”. Numerose le manifestazioni a cui prendere parte. A fine gennaio a Tromso si svolge il Festival dell’Aurora Boreale, con musica classica e contemporanea. Pochi giorni dopo la città ospita il Festival Internazionale del Film. A Finnmark il 6 febbraio c’è la Festa Nazionale dei Lapponi. Sull’isola di Longyearbyen nella prima decade di marzo con la Festa del Sole gli abitanti danno il bentornato al sole, nella prima metà di giugno c’è il Festival Vichingo, con teatro storico, concerti e riproduzione degli antichi villaggi vichinghi. La cucina norvegese è dominata dal pesce (in particolare il salmone, l’aringa, i gamberi, le trote, lo sgombro, il merluzzo e molte altre specie ittiche), dalla carne di renna e dal tradizionale “Koldtbord” un buffet

freddo a base di pane nero, salse, carni, pesce, insalate e frutti di bosco. I menu offrono spesso il salmone preparato in vari modi (fresco lessato, servito con salse, alla griglia, affumicato oppure marinato). Sono molto diffuse le carni essiccate o affumicate (“spekemat”) servite spesso con un pane sottilissimo e croccante. Tra i formaggi, caratteristici per il loro aspetto cremoso, il formaggio bruno di capra (“Geitost”) e un tipo di panna acida che accompagna diversi piatti. Deliziosi sono infine i dessert: creme, torte, budini, e la frutta: i mirtilli, le fragole, i lamponi, le more e il classico lampone artico “Multer”. Per quanto riguarda le bevande la birra compare sulle tavole norvegesi dal tempo dei vichinghi. E non dimenticate di acquistare le bellissime bambole che indossano il “bunad”.

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Evviva gli indignadosa cura di Pino Marcucci

Per quanto riguarda i brani presentati a Sanremo di quest’anno, dal cast in gara abbiamo evinto che Morandi, un po' per paura un po' per una sua insicurezza, della quale ci siamo accorti anche l’altro anno…non ha saputo scegliere con obiettività. Chi scrive, davvero non ha capito il senso di alcune scelte. Ammettere in gara Pierdavide Carone, solo perché a dirigerlo, (che direttore non é) é Lucio Dalla o Irene Fornaciari, che sara’ anche bravina, ma proprio non riesce a piacere per il fatto che non buca ne con la voce ne con l’immagine, oppure Arisa, che dopo l’exploit di qualche Sanremo fa é scomparsa del tutto, a tal punto che per avere un minimo di visibilita’ é andata a fare il “giudice” a X-factor…(ma poi giudice di che, di chi…? Una volta si diventava giudici, dopo anni di gavetta a grandi livelli). Per non parlare poi, di Chiara Civello (chi é mai costei? si chiedera’ la gente comune) come dei Marlene Kuntz? (un gruppo totalmente sconosciuto alla grande massa). Alla lista, dispiace dirlo, dobbiamo aggiungere anche il duo D’Alessio-Berté…poiché ci sembra un incontro di due mondi molto differenti e anzi, se vogliamo dirla tutta, avremmo preferito avere la rocker Berté da sola. Poi c’é Finardi, che anche se recentemente ha dato un brano a Mina, appartiene alla schiera dei cantautori, che non vende più dischi da decenni. Fortunatamente però, ritroviamo gente come Nina Zilli, Renga, Dolcenera e Samuele Bersani, che hanno dato un po' di qualita’ vera a quest’esanime edizione di Sanremo. Per renderla meno asfittica abbiamo dovuto contare sugli inossidabili Matia Bazar, di cui e’ ritornata a far parte la brava Silvia Mezzanotte; non dimentichiamo poi Emma Marrone, che tanto ci e’ piaciuta l’altro anno e Noemi, che consideriamo tra le migliori cantanti italiane. Vorremmo a questo punto esprimerci anche sulla scelta dei giovani. A Domenica in, abbiamo avuto la chance di ascoltare i giovani, (a proposito chi ha deciso che si é giovani solo fino a 29 anni? Genio!) in gara quest’anno, e siamo rimasti sconvolti, per non dire indignados, per usare un termine molto in voga. Degli otto, forse solamente uno o due erano intonati. Evidentemente, saper cantare nel senso stretto della parola, non fa piu’ parte delle doti

Pino MarcucciArrangiatore, autore, compositore, direttore d’orchestra, produttore. Le sue canzoni sono state interpretate da Josè Carreras, Placido Domingo, Mina, R.Cocciante, A.Minghi, Al Bano, G.Morandi, M.Zarrillo, A.Ruggero, Russel Watson,... Ha fatto vari Sanremo come Compositore ed autore... ha scritto balletti, musicals, musiche per films e fiction...

preferenziali se non fondamentali per accedere al tempio della musica. Per quanto riguarda i brani, Morandi si é detto sicuro che fischietteremo quei motivi, ma crederci é davvero impresa ardua. Peccato aver sprecato così, questa importante occasione e sopratutto, aver eliminato dalla gara giovani che avrebbero davvero meritato di partecipare alla gara canora, in modo di far piacere alle major, Caselli in testa. Nina Zilli con “per sempre” Samuele Bersani con “un pallone” Dolcenera con “ci vediamo a casa” Pierdavide Carone e Lucio Dalla con nanì Irene Fornaciari con “il mio grande mistero” Matia Bazar con “sei tu” Noemi con “sono solo parole” Francesco Renga con “la tua bellezza” Emma Marrone con “non è l’inferno” Arisa con “la notte” Gigi D’Alessio e Loredana Bertè con “respirare” Chiara Civello con “al posto del mondo” Eugenio Finardi con “e tu lo chiami dio” Marlene Kuntz con “canzone per un figlio”.

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Il progetto ha coinvolto tutte le regioni italiane, 1.000 scuole nella prima fase, a cui se ne sono aggiunte 291 lo scorso anno e 200 nel corrente anno

scolastico, grazie alle risorse finanziarie messe a disposizione dal Coni, 5 milioni di euro per ogni annualità dal 2009/2010, e dal MIUR, 2,5 milioni di euro per ogni annualità dal 2010/2011. In Umbria sono interessate 29 scuole, situate nei diversi distretti scolastici del territorio regionale, per un totale di 560 classi e circa 11.500 alunni. I “programmi ministeriali” della scuola primaria prevedono, tra le

materie di insegnamento, “Scienze Motorie e Sportive”, affidate, al pari delle altre, ai docenti di scuola primaria titolari delle classi.

Il progetto “Alfabetizzazione motoria” richiede che le classi svolgano almeno due ore settimanali di Scienze Motorie e Sportive, in cui le attività didattiche sono affidate al docente di scuola primaria affiancato da un “esperto”, Laureato in Scienze Motorie o Diplomato ISEF. Ed è proprio questo l’elemento particolarmente qualificante del progetto: non si tratta di attività “aggiuntive” rispetto al lavoro ordinario che la scuola svolge, ma di potenziare l’azione curricolare

del docente di Scuola primaria attraverso la collaborazione di un esperto di Scienze Motorie e Sportive. Tale collaborazione

può rappresentare, in alcuni casi, anche una preziosa occasione di aggiornamento per i docenti di scuola primaria, considerata la complessità del compito educativo loro affidato, che richiede competenze ampie, diversificate ed approfondite in numerose aree disciplinari. Tra le finalità del Progetto di “Alfabetizzazione motoria”, oltre ai tradizionali obiettivi di sviluppo delle competenze motorie e del benessere psico-fisico dei bambini, di particolare rilievo appare l’intento sperimentale di dimostrare quanto il linguaggio motorio sia fondamentale per lo sviluppo complessivo del bambino, dei suoi saperi e della sua intelligenza, delle sue emozioni e delle

sue conoscenze. L’apprendimento motorio, infatti, veicola e sostiene la pluralità degli apprendimenti scolastici, da quelli linguistici a quelli

logico-matematici, da quelli socio-relazionali a quelli etico-morali. Si tratta dunque di un Progetto ambizioso, che mira ad indirizzare le scelte della

politica scolastica nella direzione di una maggiore attenzione agli aspetti strutturali ed organizzativi della pratica motoria scolastica.

a cura di Caterina Piernera - Coordinatore di Educazione Fisica USR per l’Umbria

Ripartono le attività del...Progetto Alfabetizzazione Motoria

l Ministero dell’Istruzione ed il Comitato Olimpico Nazionale Italiano, ormai da molti anni, nell’ambito di un apposito Protocollo d’intesa, hanno attivato una collaborazione tesa a potenziare e valorizzare le attività motorie e sportive nelle scuole di ogni ordine e grado. Tale collaborazione si è attuata attraverso la realizzazione di vari e specifici progetti, elaborati per i diversi gradi di scuola. Nell’anno scolastico 2009/2010 è stato varato uno specifico Progetto rivolto alla Scuola Primaria denominato “Alfabetizzazione motoria”, attuato come progetto pilota nel 2009/2010 per poi avviare la fase di sperimentazione triennale a partire dal 2010/2011.

Nella nostra regione coinvolti più di 11.000 alunni della Scuola Primaria

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CARNEVALE DI SCIACCAUn’edizione da numeri uno!

Sono 112 le edizioni del Carnevale di Sciacca, 112 anni di storia per una manifestazione insita nel dna dei saccensi.Il Carnevale se da calendario può essere da tutti visto come un momento di svago e distrazione dalla routine quotidina, beh, per il saccense ha di certo un signficato in piu’, è un modo di esprimere la propria arte.Giorni di allegria invadono le strade della cittadina agrigentina dove gli abitanti fanno sfoggio della loro sapiente arte cartapestaia. Carristi, ceramisti, musicisti, parolieri, ballerini, attori, copionisti, centinaia di maestranze per mesi a lavoro a realizzare un sogno:il Carnevale. Ogni associazione culturale subito dopo i mesi estivi lavora al progetto e via con gli “schiticchi”, le classiche mangiate tra amici a base di carne grigliata e buon vino, a fare squadra e creare tutti insieme genitori e figli un capolavoro.I carri allegorici da ormai 112 anni accarezzano i palazzi quando attraversando le vie del centro storico regalano al visitatore la magia della festa tra i monumenti della ridente città marinara.Veri e propri capolavori dei maestri ceramisti saccensi per

a cura di Maria Luisa Santangelo

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Eventi

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quello che è un Carnevale fra i più antichi dell’isola, dove per partecipare basta solo la voglia di divertirsi perchè il Carnevale di Sciacca è senza transenne.Maschera simbolo è il Peppe Nappa, che il Giovedì grasso arriva dal mare ricevendo dal Sindaco, come tradizione centenaria vuole, le chiavi della citta’, ecco che Peppe Nappa è per questi giorni il “padrone” di Sciacca, nelle sue mani la spensieratezza di saccensi e visitatori.La maschera simbolo di questa festa apre il Sabato pomeriggio la sfilata dei carri distribuendo a tutti quanti salsiccia, vino e caramelle, dietro a seguire tutti i carri allegorici sfilano accompagnati dai gruppi mascherati che danzano sulle note originali degli inni. La sfilata si conclude sulla piazza principale della città con l’esibizione del gruppo e la recita del copione: un vero e proprio testo scritto ad hoc da un autore per spiegare a suon di battute esilaranti l’allegoria del carro. Una festa antica, per certi versi paesana, che pur tuttavia vuole ottenere quel salto di qualità e diventare un volano per tutta l’economia isolana se è possibile.Una festa che deve diventare un business, questo ha provato ad essere la 112° edizione del Carnevale di Sciacca, all’insegna dell’innovazione mista a tradizione.Il Martedi, dopo sei giorni di kermesse, giunti ormai a tarda serata Peppe Nappa restituisce le chiavi nelle mani del Sindaco, la maschera simbolo del Carnevale di Sciacca si ritira, è tempo di riposarsi. È scesa ormai la notte quando Peppe Nappa al centro della piazza viene dato alle fiamme, con il suo rogo cala definitivamente il sipario. Il carrista a malincuore smonta pezzo per pezzo la struttura in cartapesta e già nel sonno lungo di quella notte sogna la prossima edizione.

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La Nazionale Italiana di Ju-jitsu è tornata carica di allori dal Campionato Mondiale Under 18 & Under 21 disputatosi a Gent (Belgio) dall'11 al 13 novembre. Ben 16 le medaglie conquistate dagli Azzurri del D.G. Maestro Massimo Bistocchi (2 ori, 6 argenti e 8 bronzi).I sei atleti perugini titolari per l’occasione hanno contribuito al medagliere aggiudicandosi un argento e due bronzi. Alice Bartoccetti (Club La Dolce Arte) Fighting System, classe 1994, (U18 -63 kg), esordiente in una competizione mondiale, non tradiva emozione, superava agevolmente le avversarie, dimostrando grande intelligenza tattica unitamente ad un bagaglio tecnico in continuo progresso. In finale si scontrava con l’atleta belga, beniamina di casa, usciva sconfitta ma a testa alta.Grande prova: medaglia d’argento strameritata.

Jessica Scricciolo (G.S. Ju-Jitsu Perugia), Fighting System, classe 1994, (U18 -57kg), Campionessa Europea in carica, era partita con il piede giusto, dominando l’avversaria slovena. In seguito un piccolo calo di concentrazione, dovuto in parte anche ai postumi di un infortunio, le ha impedito di accedere alla finale. Con un po' di rabbia per l’occasione sfumata, ma con la solita classe e determinazione, si aggiudicava il match per il bronzo.

Andrea Calzoni (G.S. Ju-Jitsu Perugia), Fighting System, classe 1997, (U18 -46kg), si presentava ai Mondiali non solo come esordiente assoluto, ma anche come l’atleta più giovane della categoria, grazie ad

“WORLD JU-JITSU CHAMPIONSHIP - UNDER 18 & UNDER 21”Gent - Belgio conquistate 16 medagliea cura del M° Massimo Bistocchi - Direttore generale Nazionale Italiana Ju-Jitsu

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una deroga prevista dal regolamento internazionale. L’Azzurro partiva in quarta, senza alcun timore, e il suo cammino si interrompeva temporaneamente solo in semifinale. Disputando l’incontro valevole per il bronzo, dimostrava all’avversario olandese di non essere lì per caso: tecnica, grinta, lucidità, il podio era suo! Alessandra Cerbini (G.S. Ju-Jitsu Perugia), Fighting System, classe 1993, (U21 -62kg), già terza al Campionato Europeo di Vienna 2010, disputava una gara con alti e bassi, lottando in ogni caso per una medaglia e mettendo in mostra grande determinazione. Nel match decisivo, un paio di azioni giudicate scorrette dalla terna arbitrale la eliminavano dalla corsa al podio. Peccato per l’occasione sfumata, ma la stoffa c’è, sarà per la prossima volta. Jessica Castellani e Martina Pacioselli (Club La Dolce Arte), Duo System, classe 1992, (Duo Women U21) Campionesse Mondiali in carica ad Atene 2009, erano la coppia da battere. Un pizzico di sfortuna, una giornata non particolarmente brillante e qualche voto dei giudici sul quale discutere, contribuivano a relegare le 2 azzurre ad un ruolo di secondo piano che non rispecchia il loro reale valore, visto che al temine della competizione finivano solo quinte. La carta di identità è comunque dalla loro parte, avranno tempo per rifarsi.Grazie al risultato ottenuto i medagliati mondiali Alice Bartoccetti e Andrea Calzoni sono stati insigniti della Cintura Nera I dan, mentre Jessica Scricciolo ha ottenuto il II dan agonistico.Il D.G. Bistocchi non mancava di elogiare, oltre gli atleti, anche il resto dello staff “Made in Perugia”: l’allenatore Fighting System M° Paolo Palma, lo staff medico composto dal Dott. Mauro Paltracca e dall’assistente medico M° Claudio Faraghini e il coordinatore Staff Nazionale Istr. Raffaele Calzoni.Ora non resta altro che tornare al lavoro per affrontare nel migliore dei modi l’impegno clou del 2012: Il Campionato Europeo U18/21, in programma a Genova, dall'11 al 13 maggio.

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Una scommessa vinta, lo dicono i numeri: 13.280 i passeggeri traghettati, 19 espositori e 15 sponsor e sostenitori.Bilancio davvero positivo per la manifestazione promossa e organizzata dalla Provincia di Perugia “L’Isola del Natale”. È stata infatti promossa a pieni voti la manifestazione che ha fatto capire come il Lago Trasimeno e in particolare l’Isola Polvese possano piacere anche d’inverno.La soddisfazione per essere riusciti a dare vita e corpo ad un’idea interessante, anche se inizialmente definita ‘rischiosa’, come quella del Natale alla Polvese ha portato il presidente dell’Ente Marco Vinicio Guasticchi e la sua Giunta a rendere noto il resoconto dell’iniziativa e le possibili prospettive per il prossimo anno nel corso di un recente incontro che si è tenuto nel Palazzo di Piazza Italia. I numeri hanno dato ragione a questa idea nata dall’esigenza di valorizzare il territorio del Lago Trasimeno ampliandone le possibilità di accoglienza in un periodo dell’anno tradizionalmente poco interessato dal flusso turistico: la manifestazione ha infatti visto crescere di giorno in giorno il numero dei visitatori che si sono imbarcati per l’Isola fino ad oltrepassare la soglia dei tredicimila. “Adesso – ha detto il presidente Guasticchi – vogliamo gettare le basi per riproporre questo azzeccatissimo progetto visto anche l’appeal riscosso dalla manifestazione presso i media nazionali attraverso i quali ha acquistato un valore enorme l’aver promosso il Trasimeno. È così che si afferma una nuova chiave di lettura sul piano della promozione turistica per il nostro Lago che è patrimonio dell’intera regione. L’idea, il cui marchio è stato registrato, è nata dalla

"L’Isola del Natale promossa a pieni voti"

Il Lago piace anche d’inverno

Marco Vinicio Guasticchi:

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realtà dei mercatini del sud tirolo e dell’alto adige e ha permesso di sperimentare il valore di indiscussa positività della sinergia tra pubblico e privato in un circuito che vede istituzioni, enti e aziende del settore pubblico farsi motore e sostegno di iniziative in cui la capacità imprenditoriale privata può trovare nuovi interessanti spazi. In questo modo, la manifestazione è stata realizzata con pochissime risorse, anche grazie alla forte collaborazione del personale del nostro Ente che è stato a disposizione anche nei giorni di festa, con entusiasmo e spirito di collaborazione, in un contesto in cui le ore in più non sono state pagate (sarà solo possibile recuperarle). Atteggiamenti positivi sono venuti, non solo dal personale, ma anche dagli operatori economici e dagli albergatori. Era la prima edizione, anche un po’ arruffata visto l’imprevedibile afflusso di pubblico, ma ci ha fatto capire che il Lago piace anche d’inverno. Il prossimo anno vogliamo potenziare fortemente la manifestazione, il mercatino e la presenza dei presepi. L’isola deve essere sinergica al territorio, alle attività economiche e alla promozione turistica della nostra area”.19 gli espositori presenti sull’isola tra artigiani, collezionisti e produttori di enogastronomia locale che hanno proposto prodotti della ceramica derutese, pizzi, merletti, lavori su legno, intarsi su pietra serena, opere pittoriche di pregio, olio e vino locali, miele, tartufi e altri prodotti tipici. I partner che hanno sostenuto nel complesso il costo dell’iniziativa sono L’Azienda Regionale di Promozione Turistica, Umbria Mobilità, la Comunità Montana Trasimeno Medio Tevere, TSA insieme a GEST, GESENU, ECOCAVE e SICI, Crediumbria, M.C. system, Professional Video, Aurora Group. Hanno collaborato l’Associazione Pescatori del Trasimeno, Grifo Latte e Touring Club Italiano.

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Villaggio Residence Testa di Monaco

Il VILLAGGIO RESIDENCE “TESTA DI MONACO”, si trova sulla costa nord - orientale della Sicilia, tra Messina e Palermo, tra Brolo e Capo d’Orlando di fronte allo splendido scenario delle Isole Eolie. È un complesso che si affaccia direttamente sul mare, dislocato lungo una spiaggia di sabbia con un promontorio di scogli che formano due incantevoli insenature naturali, immerso in una abbondante e ridente vegetazione. Le camere, tutte ristrutturate e con aria condizionata e televisore, sono a 2 e 3 letti poste in villette in muratura. Il Villaggio dispone di Ricevimento con ufficio informazioni, Bar, Ristorante, Discoteca e Arena spettacoli, Mini Club, Ping pong. A partire dalla seconda metà di giugno, circa, vi è una Equipe di animazione che organizza attività mattutine, pomeridiane e serali, quali: tornei sportivi, ginnastica acquatica, jogging, intrattenimenti vari, giochi, feste. Per i bambini dai 4 agli 11 anni vi è un mini club con giochi e proposte varie di inserimento nell’animazione. Giornalmente si organizzano anche delle interessanti Escursioni guidate in pullman sulla Costa Saracena, a Tindari, Palermo-Monreale, Cefalù, S. Stefano di Camastra, Etna-Gole dell’Alcantara, Taormina, Parco dei Nebrodi; con aliscafo o motonave, alle isole Eolie (Lipari, Vulcano, Salina, Panarea, Stromboli, Alicudi, Filicudi).

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Una briosa raccolta di racconti brevi ricca di spunti e di intertestualità (intesa come fonte d’ispirazione) capaci di attirare sicuramente un vasto pubblico. Si va infatti da racconti piacevolmente salaci/piccanti, alla sempre necessaria rievocazione del nostro passato povero sia regionale che nazionale. L’Autrice offre pagine spaziate, ariose e, paradossalmente leggere nel loro carico di pathos, di destino e di hegeliana Schmerzwelt. Queste pagine possono anche far percepire un suono che proviene dallo stesso buio dell’esistenza nella quale la scrittrice coraggiosamente avanza e noi lettori con o dietro di lei. Padrona sicura di tutte le più efficaci tecniche narrative, l’Autrice passa dalla narrazione “interna” che talora coincide con tranches autobiografiche, a quella “esterna” sia pure in forma di monologo interiore.

Racconti dietro l'angolodi Lorella Fanotti

Un tuffo nei racconti dietro l’angolo dei nostri ricordi

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Ariete nati tra il 21 Marzo e il 20 Aprile: Le ottime angolazioni planetarie saranno propiziatorie per nuovi incontri, romantiche atmosfere, sintonie misteriose e istantanee, con uno spirito particolarmente battagliero, che soccorrerà chi è alle prese con qualche missione difficile. A partire dal giorno 8 febbraio, in particolare, fierezza e forza interiore si configureranno come vostre invidiabili caratteristiche. Siete pronti ad amare generosamente, come sempre. Sono decisamente in pole-position le capacità relazionali, che permetteranno a tutti gli Arieti affabili e scattanti di fare la differenza in ogni tipo di colloquio o trattativa. Favoriti gli informatici, i “guru” dei social networks, i bloggers e chiunque lavori in ambiti tecnologici o in team. Dopo il 14, puntate sulla creatività e sul pensiero laterale, fatto anche di intuizioni e sensibilità particolare.Toro nati tra il 21 Aprile e il 20 Maggio: Venere sarà tentatrice, brillante e sensuale fino a mercoledì 8 Febbraio: riservate questa manciata di giornate ad un recupero di seduzione e di appeal, sia nel caso in cui già vi troviate inseriti in un contesto di coppia, sia che siate impegnati in un’operazione di conquista. Dopo il 9 febbraio, per contro, il clima affettivo potrà farsi più soggetto ad alti e bassi: passione, ma anche recriminazioni e sparizioni, vostre o del partner.Se nei primi dieci giorni del mese il vostro atteggiamento calmo e accattivante farà la differenza, permettendovi di gestire con buonsenso anche le insidie di un Mercurio nervoso, dopo il 14 vi converrà far leva sulla vostra speciale capacità di ascolto. Sono ottime, quindi, le ultime due settimane di Febbraio per tutti i Toro che lavorano nell’ambito dell’assistenza, ma anche per le professioni creative e quelle relative alla comunicazione.Gemelli nati tra il 21 Maggio e il 21 Giugno: Il periodo che va dal giorno 1 al giorno 8 non garantirà il massimo dell’armonia; al contrario, potrebbe riservare qualche problema di leadership all’interno della coppia. Dal 9 Febbraio, invece, una Venere bollente riscalderà il vostro carattere cerebrale, rinfocolandolo con notevoli aggiunte di entusiasmo e di audacia: sì alla socialità più aperta e brillante, in mezzo a tante scintille potreste trovare un tesoro. Per giocare d’anticipo, fiutare le tendenze, mettervi in società, inviare curriculum, in special modo per chi ambisce a un periodo di studio o di lavoro in terra straniera.Dal giorno 15 febbraio a fine mese, invece, controllate l’emotività, che potrebbe essere d’ostacolo qualora desideriate ottenere miglioramenti, o perorare la vostra causa presso il datore di lavoro: non forzate.Cancro nati tra il 22 Giugno e il 22 Luglio: Sarà il periodo migliore per vivere un’atmosfera incantata e, per chi lo desidererà, anche avventurosa. Dopo, invece, la quadratura, che Venere rimanderà dall’Ariete (dall’8 in poi), potrà generare un alto tasso di litigiosità: il partner potrebbe manifestare atteggiamenti distaccati o impositivi. Mercurio positivo risolverà comunque parecchie contese grazie al dialogo. Non sarà un mese difficile per il lavoro, perché le angolazioni di Mercurio metteranno l’accento sulle attività che richiedano acume e spirito di osservazione (ricerca, investigazione, psicologia). Chi opera in questi ambiti potrà trovare soluzioni felici a problematiche complesse.Dopo il 14 Febbraio, invece, via libera a tutti i lavori attinenti al turismo, all’import-export, alla docenza. Venere disarmonica richiederà, però, una dose extra di diplomazia.Leone nati tra il 23 Luglio e il 22 Agosto: Nonostante la temperatura esterna, il mese sarà bollente, grazie a una strepitosa Venere, tra l’altro nel settore dei viaggi. Se siete tra i fortunati che se lo possono

permettere, regalatevi assolutamente un momentaneo espatrio verso lidi più caldi. Diversamente, non avrete comunque problemi a catalizzare l’attenzione di qualche spasimante molto passionale. Vivacità ed entusiasmo anche per le coppie di lungo corso. Nel lavoro anche se sarete affascinanti e decisi, con una gran voglia di far valere le vostre ragioni, l’opposizione di Mercurio, durante le prime due settimane, costituirà un freno di cui tener conto, in particolare nelle questioni societarie e nei rapporti con l’ambiente circostante.Andrà decisamente meglio dopo il 15, quando sarete estremamente intuitivi, con grandi doti analitiche, che supporteranno soprattutto chi opera nel campo della psiche.Vergine nati tra il 23 Agosto e il 22 Settembre: Probabilmente fuori fuoco, con il partner che sembrerà vivere in un mondo parallelo, o con una ridottissima disponibilità all’ascolto da parte vostra. Il restante periodo non sarà foriero di sofferenze. Piuttosto, Venere, nell’ottavo campo, metterà in risalto un tipo di eros più cerebrale o complicato, o porterà alla ribalta questioni irrisolte, anche con una certa veemenza. Di certo, non vi annoierete.Vi converrà concentrare, senza remore, le mansioni tecnico-scientifiche della professione nelle prime due settimane, quando un Mercurio iper-tecnologico, nel settore del quotidiano, potrà anche regalarvi qualche utilissima innovazione in campo informatico, o nella gestione dei carichi di lavoro. A seguire, prediligete un approccio più creativo, perché la ragione non sarà sufficiente, o non vi supporterà con la consueta puntualità.Bilancia nati tra il 23 Settembre e il 23 Ottobre: Il pianeta della Bellezza e dell’Armonia, ovvero Venere (vostro astro guida), dall’8 al 29 di Febbraio vi metterà in difficoltà, trasformandovi da amorevoli creature in implacabili giustizieri.Prima di seminare il terrore intorno a voi, assicuratevi di avere ragione, onde evitare rappresaglie cosmiche. Fino al 14, tuttavia, Mercurio vi assicurerà un’ottima dialettica. Dopo, sarete sicuramente più malleabili.La professione dovrebbe seguire un andamento piuttosto regolare e, nelle prime due settimane, decisamente soddisfacente. In particolare, chi tra di voi lavora nell’ambiente della moda o dello spettacolo, potrebbe ricevere proposte molto interessanti.L’atmosfera si farà vivace e stimolante e le possibilità di espressione e iniziativa personali saranno in generale agevolate. Osate pure!Scorpione nati tra il 24 Ottobre e il 21 Novembre: I primi dieci giorni del mese saranno in linea col vostro stile, percettivo e passionale: l’intesa dei sensi sarà un incontrovertibile dato di fatto, che si concretizzerà in sintonie speciali. Sarete, invece, più diretti ed esigenti nel periodo che andrà dal 9 al 29 del mese, con un bisogno quasi imperioso di percepire sempre con voi l’oggetto dei vostri desideri: presenti con energia nella quotidianità, rivelerete il vostro lato più accudente e tenace. I nati dal 24 al 29 Ottobre potranno risentire dell’opposizione di Giove, che non regalerà nulla, ma, all’opposto, potrebbe richiedere un surplus di impegno. La quadratura di Mercurio fino al giorno 14 non agevolerà inoltre i rapporti con superiori e i liberi professionisti, che potrebbero trovarsi a rincorrere clienti o committenti piuttosto elusivi. Andrà molto meglio dopo il 15, quando gli astri valorizzeranno al meglio il vostro operato.Sagittario nati tra il 22 Novembre e il 21 Dicembre: I sentimenti partono con qualche incomprensione, per poi trasformarsi, da giovedì 9 febbraio, in un oceano di entusiasmo. Il che significa che questo mese siete molto vicini al punteggio massimo e che potrete realizzare momenti di felicità molto vicini alla vostra eroica concezione dell’amore.

Oroscopo Gennaio Febbraio

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I Sagittario nati dal 7 al 14 di Dicembre dovranno solo modulare bene la grande determinazione, in modo che non sfoci in un’eccessiva spavalderia. Molto bene! È molto interessante e multiforme la prima parte del mese, con eccellenti possibilità di contatti/contratti e grande fermento progettuale, soprattutto per chi lavora in team. Anche informatici e programmatori, scrittori e liberi pensatori si sentiranno a proprio agio, oltre che molto stimolati a livello progettuale. Dopo il 14, però, un minimo di prudenza sarà indispensabile, per non urtare la suscettibilità di dirigenti o superiori.Capricorno nati tra il 22 Dicembre e il 20 Gennaio: All’inizio, sarà un tripudio di romanticismo: le vostre granitiche difese saranno ammorbidite da una Venere acquatica e comunicativa, che vi permetterà di rivalutare l’importanza del dialogo e delle sfumature. A partire da giovedì 9 Febbraio, invece, tornerà in auge una certa tendenza all’essenzialità, che potrebbe ferire la sensibilità di chi vi ama, oppure, sarà proprio l’oggetto del vostro desiderio a barricarsi in difensiva. Ascoltate di più. È il mese di Febbraio vi permetterà di applicarvi con costanza a uno o più progetti, curandone la struttura e gli aspetti comunicativi. Nella prima parte, sarebbe bene imparare a fare gioco di squadra, cogliendo al volo spunti e suggerimenti da parte di chi lavora con voi. Le ultime due settimane, invece, saranno da dedicare alle pubbliche relazioni e ai contatti. Ci sono buone opportunità per chi cerca lavoro in ambito no-profit o assistenziale.Acquario nati tra il 21 Gennaio e il 19 Febbraio: Con il Sole e Mercurio nel segno e con una bella Venere che ammicca dal terzo campo, quello

delle comunicazioni, ma anche dei flirt disimpegnati, molti Acquari festeggeranno il loro compleanno in piacevole compagnia. Circondati da un’allure brillante e provvisti di un’invidiabile comunicativa, avrete solo l’imbarazzo della scelta, o, comunque, non correrete il rischio di sprofondare in un’annoiata solitudine. Benone. Sono molto favoriti gli imprenditori, i commercianti, i liberi professionisti, che potranno contare su eccellenti capacità persuasive e su una mentalità elastica e brillante. La vostra innata capacità di adeguarvi a ogni genere di circostanza, vi permetterà di attraversare senza eccessive sofferenze anche le condizioni economiche generali del momento. Il quadro è positivo anche per chi è alle prese con lo studio.Pesci nati tra il 20 Febbraio e il 20 Marzo: Le modalità sentimentali espresse da Venere saranno dapprima molto delicate ed intimiste, poi dal 9 Febbraio a fine mese vi inviteranno ad essere più presenti e decisi. Prendete qualche iniziativa, siate più audaci, in particolare se avete captato una certa tendenza del partner ad essere troppo abitudinario o discontinuo negli slanci. Non mancherà sicuramente il fuoco; contribuite ad alimentarlo e ne riceverete altrettanto. Il lavoro girerà bene, con persone in particolare sintonia con il vostro stato d’animo e senza nessun ostacolo che rallenti in maniera sostanziale la continua ricerca di possibili soluzioni. Via libera, dunque, a tutte le attività in linea col vostro estro, in primis la cucina, settore dove molti Pesci eccellono, per via della spiccata ricettività ai sapori e agli accostamenti insoliti. I nativi della seconda decade dribblino saggiamente le polemiche.

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